|
CHE COSA E’
L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la
forza. Per essere informati, attraverso la Circolare
mensile, di quanto interessa il settore e poter effettuare
lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare
alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre
di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per
avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per
avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi
Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli
su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo
da versare sul conto corrente postale nr. 39389069
dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per
la sola iscrizione all’Associazione, mentre
la quota annuale 2005 è di euro 25,00 per
le persone fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni
e gli Enti.
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel.06-7049.1619 e-mail: aicis_rm@yahoo.it
******
|
AGGIORNAMENTI
FRASCATI (RM) 20 maggio 2007 – Mostra
di immaginette sacre
Il socio MASSIMO MARCUCCI di Roma, allestisce
una mostra di immaginette sacre , in data 20 maggio, a Frascati,
presso l’Istituto Salesiano “Villa Sora”,
grazie al prezioso appoggio offertogli dal Direttore Don
Leonardo MANCINI.
L’esposizione, che verrà allestita nell’atrio
antistante la Chiesa di Maria Ausiliatrice, in coincidenza
con il giorno della Santa Messa degli ex-allievi dell’Istituto,
susciterà senza dubbio interesse. I santini esposti
sono di vari Paesi europei e abbracciano un arco di 150
anni da metà Ottocento alla fine del Novecento.
******
SAN BENEDETTO PO (MN) 28 aprile -12 MAGGIO
2007
– Mostra di IMMAGINETTE SACRE "I SANTI BENEDETTINI”
La socia prof. FRANCESCA CAMPOGALLIANI CANTARELLI
ha curato una mostra di santini sul tema “I
Santi Benedettini”, con la consulenza di
Francesco Tommasi, nell’ambito dei
festeggiamenti inerenti i Mille anni di Polirone (1007-2007)
cominciati con una medaglia ed un francobollo.
San Benedetto Po è un comune della provincia di Mantova.
Il nome deriva dall’omonima abbazia benedettina fondata
dalla famiglia di Matilde di Canossa verso il secolo X,
intorno alla quale sorse il paese. In principio il nome
era così formato: San Benedetto Polirone. “Polirone”
indicava l’area di bassa pianura compresa fra due
fiumi, il Po e il Lirone (quest’ultimo oggi sommerso
dalle onde del tempo). Il 27 aprile presso la Sala della
Crocefissione del Monastero di San Benedetto in Polirone,
si è svolta la cerimonia di presentazione del francobollo
emesso da Poste italiane in occasione del millenario del
Monastero.
Per l’occasione è stata presentata una pubblicazione
con la storia postale di San Benedetto Po ed è stata
inaugurata oltre all’esposizione di immaginette sacre,
anche una mostra di opere grafiche di Eros Donnini, già
capo incisore del Poligrafico delle Stato, e una esposizione
di monete, curata da Sergio Leali, Stefano Siliberti.
Le mostre sono state ospitate nella "Galleria d'arte
moderna" del complesso monastico dal 28 aprile al 12
maggio con orari 9.00-12.00 e 15.00-18.00. Per informazioni:
tel. 0376614327, e-mail remolasagna@alice.it. Sabato 5 maggio,
giorno di emissione del francobollo, sarà in funzione
un ufficio postale distaccato dotato di annullo speciale.
Per maggiori informazioni sulle celebrazioni del Millenario
Polironiano, potete consultare il sito www.millenariopolironiano.it
. (Fonte: http://www.fsfi.it/news.htm)
******
THIENE (VI), 19-27 MAGGIO 2007 –
Mostra “I SANTINI RELIGIOSI”
Il socio ROBERTO DE SANTIS di Alessandria
ci segnala una mostra di immaginette sacre a Thiene (VI)
sul tema “Santini religiosi” di cui al sito:
http://www.vicenza.com/
“La parrocchia di San Vincenzo si fa promotrice, con
la collaborazione dell’assessorato alla cultura, dell’Ascom
mandamento di Thiene, della Pro Thiene e del consorzio di
pro loco Medio Astico, di un singolare e curioso evento
culturale-religioso. Si tratta di un’esposizione di
immagini sacre, i cari vecchi “santini” che
tante persone tengono gelosamente nel portafoglio, sotto
il cuscino, oppure sul comodino accanto al letto e che,
per la prima volta a Thiene, vengono riuniti per realizzare
una mostra del tutto particolare.
La mostra, che si terrà al patronato “Ferrarin”
della parrocchia di San Vincenzo, verrà inaugurata
sabato 19 maggio alle 17. Sarà poi visitabile fino
a domenica 27 maggio con il seguente orario: dal lunedì
al sabato dalle 17 alle 20, la domenica dalle 9 alle 12
e dalle 17 alle 20.
L’evento è stato pensato dal parroco di San
Vincenzo, don Piergiorgio Sandonà, curato da Antonio
Valle ed organizzato da Elsa Maria Marsilio e Graziella
Lucchin. La collezione esposta, 1500 immagini sacre che
fanno parte della collezione personale di MARIA
e GERMANO ZUCCOLLO, riporta l’aspetto
della devozione popolare.
I santini sono piccole immagini dal grande significato un
tempo venerate ora quasi dimenticate, sono piccole “icone”
di fede, preghiere, aneddoti, dedicate alla Madre Celeste,
a Gesù Cristo, ai Santi, ai Beati e ai Venerabili.
Grande spazio nella mostra sarà dedicato alla devozione
mariana.
Si potranno ammirare le immagini della Madonna tratte dalle
litanie del Santo Rosario, dai tanti santuari sparsi nel
mondo, ma anche legate a luoghi particolarmente familiari
come Monte Berico e l’Olmo di Thiene. Inoltre, saranno
esposte le immagini dei Santi venerati dalle comunità
cristiane nei vari continenti, noti e meno noti.
Un santino è stato creato proprio per l’occasione.
Si tratta dell’immagine di San Vincenzo diacono martire
di Saragozza, tratta da un quadro del Maganza “Madonna
in trono tra San Vincenzo e San Anastasio” che si
trova nella vecchia chiesetta di San Vincenzo”.
******
VITA ASSOCIATIVA
ELETTI I NUOVI ORGANI SOCIALI PER IL PROSSIMO QUINQUENNIO
Sono stati eletti dai soci i 5 consiglieri che compongono
il nuovo Consiglio Direttivo.
Essi sono: 1- MANFE’ Renzo; 2 - ZUCCO
Gianni; 3 - MASETTI ZANNINI Gian Lodovico;
4 - VITAGLIANO Saverio; 5 - MENNONNA
Antonio.
I nuovi membri del Collegio dei Revisori sono: 1 - FARAGLIA
Giuliana; 2 - CERINI Agostino;
3 - GUALTIERI Giancarlo.
I nuovi membri del Collegio dei Probiviri sono: 1 - ALESSANDRONI
Maria Gabriella; 2 - ZANOT Luigi;
3 - FRISON Carluccio.
Mentre ringraziamo i membri uscenti per la loro disponibilità
e tempo donato a favore dell’associazione, diamo il
benvenuto ai nuovi membri e auguriamo un buon lavoro a tutti.
******
6 MARZO: CONFERENZA IN SEDE DEL DR.ANTONIO MENNONNA
Il socio Dr. Antonio Mennonna di Muro Lucano
ha tenuto una conferenza sulla tematica della sua ultima
fatica editoriale presentata ufficialmente alla stampa lo
scorso febbraio:
“BASILICATA MARIANA – Itinerario
storico-religioso nei luoghi di culto”. Gli autori
sono Mario MENNONNA e Antonio MENNONNA
L’autore si è soffermato sui vari aspetti del
volume, che ammonta a circa 350 pagine e contiene oltre
1.100 immagini, in prevalenza dedicate ad aspetti religiosi
e agiografici.
Ha dimostrato come per ognuno dei 131 Comuni della Basilicata
è stata messa a fuoco sia la Storia del comune, sia
la presentazione del santuario o dei santuari e, infine,
l’elenco delle chiese.
******
3 APRILE: DONATO SERIO HA PROPOSTO IL RIPRISTINO DELLA
CIRCOLARE MENSILE
Il socio DONATO SERIO di Grottaglie è
venuto a trovarci in sede in occasione della riunione sociale
di aprile u.s. Tali visite sono sempre gradite. Ha chiesto
la parola per sottolineare di sentire la mancanza della
Circolare con cadenza mensile. Il vice presidente Renzo
Manfè ha risposto ringraziando e confermando che
altri soci hanno chiesto tale ripristino mensile. […].
Il nuovo Consiglio direttivo prenderà in considerazione
la citata proposta.
******
LIBRO DEI SOCI SARA’ DIRAMATO NEL LUGLIO 2007
Si conferma che con la prossima Circolare Informativa (nr.284)
sarà spedito il “Libro dei Soci” edizione
2007.
******
30 GIUGNO-22 LUGLIO 2007: MOSTRA SOCIALE AICIS A ROSETO
(TE)
Si conferma la Mostra a Roseto degli Abruzzi per 3 settimane:
dal 30 giugno al 22 luglio p.v., su due temi (avremo due
stanze a disposizione): 90° delle apparizioni a Fatima
e 500° ann.rio della morte di San Francesco di Paola.
Gli associati che desiderano partecipare (bastano 20 immaginette)
anche a uno dei due temi, si mettano in contatto con la
Segreteria AICIS (06-7049.1619).
******
VOTAZIONE, A SCRUTINIO PALESE, PER IL RENDICONTO 2006
Gli associati sono chiamati ad esprimersi con un voto palese
(la scheda deve essere firmata) per l’approvazione
o meno del Rendiconto 2006.
Chi desidera apporre dei suggerimenti o delle critiche costruttive
sappia che saranno graditissimi.
******
CIRCOLARE AI SOCI EFFETTIVI
Alcuni soci del 2006 non hanno ancora rinnovato la quota
del 2007.
Da questo mese il Notiziario non verrà più
spedito a chi non è in regola con i pagamenti.
******
DISTINTIVO AICIS
Prevediamo a giorni l’arrivo dei distintivi AICIS
ordinati alla Ditta Colombo Medaglie di Milano.
Il distintivo o “bottone da giacca” verrà
inviato ai soci nel mese di Luglio con il Notiziario nr.284.
******
80° GENETLIACO DI SUA SANTITA’
BENEDETTO XVI
“Ripetutamente vedo con gioia riconoscente
quanto è grande la schiera di coloro che mi sostengono
con la loro preghiera; che con la loro fede e con il loro
amore mi aiutano a svolgere il mio ministero; che sono indulgenti
con la mia debolezza, riconoscendo anche nell’ombra
di Pietro la luce benefica di Gesù Cristo. Per questo,
(applauso) vorrei in quest’ora ringraziare di cuore
il Signore e tutti voi”.
Sono le parole che chiudono un’omelia del Santo Padre
nella quale la corrente della gratitudine a Dio, alla propria
famiglia e agli amici - gratitudine per il dono del ministero
sacerdotale e apostolico, per chi lo ha preceduto sulla
cattedra petrina - legano ogni pensiero, tra ricordi e commozione.
I ricordi Benedetto XVI li ha condivisi con la grande folla
che ha riempito Piazza San Pietro in versione quasi estiva
per esprimergli il proprio affetto e i propri auguri.
Il nostro Presidente ha trasmesso in Vaticano lo scorso
16 aprile 2007, giorno del compleanno del Pontefice, il
seguente messaggio per conto dell’Associazione:
"Santità,
auguri vivissimi e sinceri di buon compleanno in occasione
del Suo 80° genetliaco a nome mio personale e dell’Associazione
Italiana Cul-tori Immaginette Sacre, sorta a Roma nel 1983.
Le giunga il “grazie” più sentito per
i tanti anni che ha donato e continua a donare alla Santa
Chiesa ed a noi tutti. Grazie, inoltre, per questi due anni
di Pontificato per aver posto nel cuore del mondo, sofferente
di relativismo e nichilismo, la “questione di Dio”
e di aver sottolineato che non può essere elusa da
nessuno.
Le siamo e rimarremo vicini con devozione, affetto e soprattutto
con la preghiera. Grazie Santità e …”ad
multos annos”!
GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI
Presidente AICIS
Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre
*******
MOSTRE DI IMMAGINETTE SACRE
TRIESTE, 3 Febbraio-11 Marzo 2007 –
Mostra “L’ALTARE DELL’ESODO –
Santi, Santini e Santuari delle genti istriane, fiumane
e dalmate –
Da un repertorio di immaginette sacre e dalle masserizie
degli esuli”
Il socio MARIO TASCA di Follina, cui va
il sentito “grazie” del Consiglio Direttivo,
su invito del vice-presidente Renzo MANFE’ ha visitato
per tutti noi la mostra di Trieste trasmettendoci, quindi,
l’unito commento e le foto fatte personalmente.
La mostra è stata allestita in occasione del 60°
anniversario del Trattato di Pace e della tragedia delle
foibe, dell’esodo e dell’odissea dei campi profughi
del popolo istriano, fiumano e dalmata.
Nelle belle sale di palazzo Gopcevich erano presentate circa
250 immaginette di un periodo compreso tra il fine ‘800
e gli anni ‘40/50 del ‘900.
I santini erano suddivisi in tre filoni:
1) - Immaginette relative a chiese, santuari o conventi,
che comprendevano i santini generici che propagandano il
luogo di culto e il Santo venerato, quelli relativi alla
Comunione Pasquale, alle novene, al Mese Mariano, alle confraternite.
2) - Immaginette relative a sacerdoti, normalmente dedicati
alla consacrazione e alla prima Messa, al 25° o al 50°
di sacerdozio, o anche santini stampati a ricordo di missioni
tenute da sacerdoti di fama in Cattedrale o in Chiesa parrocchiale.
3) - Immaginette personali, quelli a ricordo di una persona
cara defunta, e quelli stampati per la prima Comunione o
per la Cresima dei bambini: particolarmente toccanti le
immaginette dei fanciulli istriani che ricordano la loro
Prima Comunione nei Centri di Raccolta Profughi (C.P.R.).
I santini erano presentati in bacheche disposte in tre sale
alle cui pareti erano appese,come degno corollario, circa
90 oleografie sacre, recuperate dalle povere masserizie
degli esuli ancora oggi depositate in un magazzino del porto
di Trieste.
Ritengo opportuno, per meglio comprendere l’entità
del dramma patito da quei nostri fratelli Italiani, per
troppi anni colpevolmente ignorato o minimizzato da autorità
e opinione pubblica del resto d’Italia, riportare
alcuni brani delle parole introduttive al catalogo del presidente
dell’I.R.C.I., Istituto Regionale per la Cultura Istriano-Fiumano-Dalmata,
che assieme al circolo culturale “Norma Cossetto”
ha organizzato l’esposizione, dell’Assessore
alla Cultura del comune di Trieste e dell’autore del
catalogo Piero Delbello.
“I quadri oleografici proposti adornavano le case,
soprattutto le camere da letto, di tutte le famiglie istriane
ed anch’essi se ne sono venuti via con la nostra gente.
Chi è morto, chi è dovuto dopo esule diventare
da subito emigrante, in cerca di buona sorte altrove, chi
per anni e anni ha vissuto nei campi profughi, o i più
fortunati, in portinerie, in alloggi di camera e cucina,
se non addirittura in camere singole, subaffittate ad una
intera famiglia, e da utilizzare magari solo per dormire....
ebbene: questi spesso non hanno potuto ritirare neanche
le oleografie col Santo o con la Madonna cui ogni sera,
in Istria, a Fiume, in Dalmazia, prima di addormentarsi,
si rivolgeva la preghiera.
La mostra è stata un viaggio di grande intensità
emotiva e di indubbio richiamo culturale attraverso sentimenti
e comportamenti legati alla vita sociale di queste comunità
italiane, tragicamente sradicate dalla terra d’origine.
Comunità per le quali l’attaccamento ai valori
religiosi ha assunto un rilevante e peculiare aspetto di
tutela identitaria.
Ci piace pensare che questa iconografia oggi, nel 2007,
simboleggi l’altare del sacrificio di tutto il nostro
popolo, i nostri morti, caduti in maniera violenta per mano
infame, i nostri esuli sparsi per il mondo e i nostri diritti
calpestati”.
******
BOLOGNA, 31 Marzo-15 Aprile 2007
Mostra “MINIATURE E INCISIONI DALLA COLLEZIONE WALTHER
MAZZONI”
Il socio ROBERTO DE SANTIS di Alessandria
ci ha dato notizie di una mostra allestita nel Museo della
Sanità e dell'Assistenza - Via Clavature, 8 - 40124
Bologna dal 31 marzo al 15 aprile u.s., e soprattutto che
verrà riproposta, per quanti non hanno avuto occasione
di visitarla, nel prossimo novembre a Pieve di Cento.
In esposizione vi erano oltre 150 pezzi di una raccolta
di migliaia di santini, miniature e incisioni sacre, frutto
della passione personale del maestro Walther Mazzoni.
Una raccolta che gode di valore proprio, degli intenti educativi
ed estroversi del suo autore, del merito di aver creato
un circolo virtuoso in Africa. Per molti anni il Maestro
Walther Mazzoni ha raccolto come passione personale, migliaia
e migliaia di santini, incisioni sacre e miniature, mentre
ogni giorno lavorava come maestro nella scuola «G.
Pascoli» cercando di allevare generazioni intere di
bravi ragazzi, bravi cittadini.
La sua raccolta di santini è stata messa a disposizione
della famiglia e grazie all'intervento di un acquirente,
è servita a finanziare una scuola che porta il suo
nome, nella Repubblica Democratica del Congo.
Attualmente la scuola Walther Mazzoni è in corso
di costruzione e i lavori termineranno entro giugno 2007.
Essa sorge a Malinda, località a sette chilometri
dalle sede parrocchiale di Rungo e potrà accogliere
360 bambini provenienti da quattordici villaggi limitrofi.
Padre Mariano Prandi nell'autunno 2006 fu invitato da Valerio
Gualandi, sindaco di San Giorgio di Piano e da don Luigi
Lavagna, parroco di quella comunità, a tenere una
relazione pubblica sulle condizioni sociali e politiche
nella Repubblica Democratica del Congo, essendo da anni
missionario comboniano e parroco di Rungo, nel Distretto
di Haut-Uele.
Fu in quella occasione che Vanni Mazzoni, anche a nome della
madre Ermelinda Girometti e della sorella Luisa, gli diede
la somma ricavata dalla cessione della raccolta di santini
e stampe del padre.
La mostra espone i pezzi più interessanti e antichi
di questa grande raccolta che avrà in futuro destinazione
pubblica.
Sarà possibile vederla poi a novembre a Pieve di
Cento, in occasione della locale Mostra Nazionale del Santino.
Il catalogo a cura di Matteo Gehringer e Vanni Mazzoni,
propone circa 70 esemplari, con presentazione di G.Campanini
Direttore del Museo della Sanità e dell'Assistenza,
testi di M.Gehringer sul significato religioso delle immagini
sacre, Vanni Mazzoni in ricordo del padre Walther, e Padre
Mariano Prandi comboniano.
La mostra è stata promossa da Museo della Sanità
e dell'Assistenza e Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna,
in collaborazione con il Comune di Pieve di Cento. (FONTE:
http://www.comune.bologna.it)
******
FOLLINA (TV), 1-29 Aprile 2007 –
Mostra “PREGHIERE E DEDICHE MANOSCRITTE SULLE IMMAGINETTE
SACRE - I SANTINI PERSONALIZZATI"
Il 29 aprile u.s. si è chiusa l'esposizione di immaginette
sacre che il sempre attivo MARIO TASCA
ha presentato nuovamente a Follina a partire dal 1°
aprile scorso sul tema:
"PREGHIERE E DEDICHE MANOSCRITTE
SULLE IMMAGINETTE SACRE - I SANTINI PERSONALIZZATI"
presso l'antico Refettorio della millenaria Basilica
S. Maria di Follina.
Il socio TASCA ci ha inviato l’unito commento del
giornalista Diego Berti de “IL GAZZETTINO
di TREVISO”, pubblicato il 10 aprile u.s.
“Nella splendida cornice della secolare e storica
Abbazia S. Maria di Follina, si potrà ammirare fino
al 25 aprile, una bellissima mostra di preghiere e dediche
manoscritte sulle immagini sacre. Tra i promotori di questa
iniziativa, il follinese Mario Tasca, che risulta essere
uno tra i più conosciuti collezionisti italiani di
immagini sacre in Italia. Come lui stesso ci ha confermato,
questa passione gli è venuta circa quindici anni
fa, dopo che una sua vecchia zia gli aveva lasciato in eredità
un piccolo malloppo di santini.
Tasca ha cominciato a cercare i Santini presso amici, parenti,
conoscenti, nelle chiese, nei mercatini dell'antiquariato,
oppure scambiando spesso con altri collezionisti, riuscendo
a raccogliere in soli quindici anni la bellezza di oltre
diecimila immagini; le più pregiate sono principalmente
le incisioni, cromolitografie e le immaginette merlettate
che vanno dalla metà dell'800 ai primi 900.
Al di là dell'intrinseco valore collezionistico e
financo di antiquariato del vecchio santino, il suo fascino
ed il suo pregio derivano dal fatto che quel pezzettino
di carta è arrivato dai nostri avi passando tra più
generazioni; è stato in alcuni casi pre-gato, baciato
e stropicciato e ringraziato, a volte cucito su una sottoveste,
custodito in un messale, conservato con cura ed amore come
richiesta di aiuto ad un santo protettore o come preghiera
alla madonna, ha vissuto assieme alla persona che lo possedeva
gioie speranze e dolori, nel proprio portafogli, ma pur
sempre tenuto con sé!
La mostra che raccoglierà oltre duemila pregiate
opere, potrà essere visitata con il seguente orario:
festivi 10-12 e 16-19, prefestivi 16-19.
******
RAVENNA 5-20 Maggio 2007 –
Mostra sulla “MAMMA”:
immaginette sacre nell’ambito dell’esposizione
fotografica del fotoreporter Giampiero Corelli
Sabato 5 maggio a Ravenna , nel palazzo dei Congressi della
Provincia, (Largo Firenze) alle ore 17.00 verrà presentato
il libro “Mamma mia”, edito da Danilo Montanari.
Alle ore 18,30 dello stesso giorno, in Santa Maria delle
Croci in Via Guachimanni ci sarà inaugurata la mostra
fotografica del fotoreporter ravennate Giampiero
CORELLI dedicata al tema della mamma, a cura di
Elisabetta Gulli Grigioni e Nadia Ceroni; presentazione
di Adriana Panitteri, giornalista Tg1 RAI.
In merito la rivista ravennate “La Piazza” del
3 marzo u.s. commenta: “Il progetto è di mettere
insieme le immagini della mamma così come sono state
catturate dall’obiettivo della macchina fotografica
di Corelli, dalla rappresentazione della maternità
nei quadri delle collezioni permanenti del Museo d’arte
della città di Ravenna e dagli oggetti materiali
della collezione privata di Elisabetta Gulli Grigioni, antropologa
ravennate”.
In Santa Maria delle Croci, chiesa ad un’unica navata,
un tempo dedicata a Santa Apollonia ed ora adibita a Sala
Mostre, saranno presenti delle immaginette sacre della socia
Prof. ELISABETTA GULLI GRIGIONI, sul tema della mamma. (Per
informazioni: Tel. 0544. 482017 - 482775).
******
LOVERE 13-20 Maggio 2007 –
Mostra “LA SANTITA’ RAFFIGURATA NEI SECOLI –
Stampe e santini dal XV al XX secolo”.
Il socio ENNIO BELOTTI di Lovere ha in
allestimento una mostra, con proprio materiale, nell’Aula
Capitanio di Lovere presso le Suore di Maria Bambina da
domenica 13 a domenica 20 maggio 2007 sul tema: “La
santità raffigurata nei secoli – Stampe e santini
dal XV al XX secolo”.
Il settore delle stampe è arricchito da opere di
Luca da Leida, Giovan Battista Piranesi, Antonio tempesta,
Dorè mentre il settore dei santini vedrà tra
gli altri una parte dedicata alle Sante locali Bartolomea
Capitanio e Vincenza Gerosa. Ricordiamo che proprio nel
corrente anno ricorre il bicentenario della nascita di Santa
Bartolomea Capitanio.
******
BRESCIA, 12-25 Maggio 2007 –
Mostra “IL SANTO ROSARIO:
PONTI DI DEVOZIONE E DI ARTE TRA BRESCIA, VAL SABBIA, LORETO,
POMPEI, LONDRA”
Il socio Mons. ANTONIO FAPPANI, Presidente
della “Fondazione Civiltà Bresciana”
di Brescia ci ha comunicato che la citata Fondazione e l’Associazione
“IL PONTE” hanno organizzato un convegno di
studi per il 12 maggio e una mostra di materiale sacro e
immaginette devozionali dal 12 al 25 maggio, sul tema: Il
S.Rosario: ponti di devozione e di arte tra Brescia, Val
Sabbia, Loreto Pompei, Londra” nei locali della Fondazione
di Brescia in Vicolo S.Giuseppe 5.
Il convegno si terrà alle ore 15.00 del 12 maggio
nel Salone Dr.Mario Piazza della Fondazione Civiltà
Bresciana. Introdurrà i lavori Mons. ANTONIO FAPPANI.
Il vescovo di Brescia, Mons.GIULIO SANGUINETI
porgerà un saluto ai convegnisti, seguìto
dal Sindaco della città Prof. PAOLO CORSINI.
Inizieranno, quindi, le relazioni con: “Teologia e
Storia nel Rosario” tenuta da Fr. Carlos Pacheco O.
P., Convento dei domenicani di San Marco, Firenze.
Seguirà quindi l’intervento di ALFREDO
BONOMI su “La devozione del R osario in Valle
Sabbia” e di Anna Fausti Prati su “Modesto Faustini
e gli affreschi della “Cappella Spagnola” nel
Santuario di Loreto.
Prenderà poi la parola BARBARA D'ATTORNA
per “Gli affreschi di Angelo Landi nella
cupola del santuario di Pompei” e terminerà
Carissimo Ruggeri con la relazione su “L’altare
della Madonna del Rosario di Brompton (Londra)”.
Nello stesso giorno ci sarà l’inaugurazione
della Mostra con le Pale del Rosario delle Chiese della
Valle Sabbia, gli affreschi di Modesto Faustini nella “Cappella
Spagnola” del Santuario di Loreto, gli affreschi di
Angelo Landi nel Santuario di Pompei, l’altare del
Rosario nella Chiesa di Brompton (Londra), già in
San Domenico in Brescia e i misteri del Rosario e le litanie
lauretane nei Santini. Per le immaginette ci risulta che
espongono il nostro Segretario SAVERIO VITAGLIANO
di Roma e Mons. ANTONIO FAPPANI di Brescia.
L’orario della mostra sarà 9-12 e 14.30-17,30
da lunedì a venerdì. Per i festivi e prefestivi,
al momento di andare in stampa non conosciamo ancora l’orario.
I soci interessati a visitare l’esposizione di sabato
o domenica sono invitati a telefonare (nei sopracitati orari)
alla Fondazione Civiltà Bresciana (tel.030-3757267).
******
ROMA, 22-31 Maggio 2007 –
Mostra di IMMAGINETTE SACRE "
Il socio GIANCARLO GUALTIERI di Roma esporrà
immaginette della propria collezione nei locali della Parrocchia
“Santo Spirito” in Via Cesare Pavese a Roma.
Il materiale in esposizione dal 22 al 31 corrente mese abbraccerà
un periodo che va dal 18° al 20° secolo. L’orario
di visita sarà 17-19 dal lunedì al venerdì,
mentre di sabato e di domenica è possibile una visita
anche al mattino.
******
CISLAGO (VA), 17 Giugno 2007 –
Mostra “SANTITA’ AL FEMMINILE –
LA DONNA NELL’ICONOGRAFIA SACRA”
L’Associazione “IL GRAPPOLO”
con il Patrocinio del Comune, dell’AICIS e della Parrocchia
e con la collaborazione di LUCIANO GALBUSERA,
allestisce una mostra di immaginette sacre a Cislago per
domenica 17 giugno p.v. sul tema “Santità al
femminile – La donna nell’iconografia sacra”
che si terrà nel sottopalestra della locale Scuola
Elementare in P.za E. Toti, con orario dalle 9,00 alle 19,00.
Partecipano con proprio materiale: Luciano
GALBUSERA di Cislago (VA), Dr. Sergio
AGLIETTI di Busto Arsizio (VA), Enrica
ALBERTI di Olgiate Olona(VA), Olga e Carlo
MAZZELLA di Varallo Pombia (NO), Vito LIBONI
di Cislago(VA), Silvana RAIMONDI di Olgiate
Olona (VA), Prof. Marcello VENDEMMIATI
di Cassano Spinola (AL) e Roberto DE SANTIS
di Alessandria e il Prof. BEATO per conto
dell’Archivio Storico del Santuario di Saronno.
La presentazione della Mostra, con apposite schede, è
curata dal Dott. Sergio AGLIETTI
******
CAPRINO VERONESE (VR), 22-25 giugno 2007 –
Mostra “SANTI E SANTE NELLE IMMAGINETTE SACRE"
Il socio GIOVANNI ZENI di Caprino Veronese
in collaborazione con Don PAOLO MILLI,
Vicario parrocchiale di Caprino Veronese e Lubiara, organizza
una mostra di santini nell’ambito della “Sagra
di San Zuane” (San Giovanni Battista) avente per tema
“Santi e Sante nelle immaginette sacre”.
L’allestimento dell’esposizione di circa 400
santini sarà nei locali della Parrocchia di Lubiara
di Caprino Veronese (VR) in Via P.Madinelli 12 con il seguente
orario: Venerdì/lunedì: 20-22; sabato e domenica:
16/19 e 20/22.
Per eventuali informazioni: Giovanni Zeni tel.045-6230.155;
cell.335-833.2343 ed e-mail: jerry941@alice.it.
La Chiesa di Lubiara fin dal 1600 era rettoria dipendente
da Caprino. E’ stata eretta in parrocchia il 30 luglio
1927. La chiesa così come l’ammiriamo oggi,
e' stata costruita nel 1930 su una preesistente cappella
dei conti Nichesola: di questa cappella e' rimasto il campanile
romanico del XV sec.
******
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE), 30 giugno-22 luglio 2007 –
Mostra sociale A.I.C.I.S. per il “90° ANNIVERSARIO
DELLE APPARIZIONI DI FATIMA
e il 500° ANN.RIO DELLA MORTE DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
”
L’AICIS, in collaborazione con il
Circolo Filatelico Numismatico Rosetano che cura l’allestimento,
e con l’Amministrazione Comunale di Roseto che mette
cortesemente a disposizione i locali, nella Villa Comunale
di Roseto degli Abruzzi, detta anche “Lido delle Rose”,
nel periodo 29 giugno/22 luglio p.v. esporrà immaginette
sacre su una doppia tematica: “90° ann.rio delle
Apparizioni di Fatima” e “500° ann.rio della
morte di San Francesco di Paola”.
Trattandosi di mostra sociale è importante, e soprattutto
graditissima, la partecipazione dei soci residenti nelle
diverse parti d’Italia.
Invitiamo pertanto gli associati che desiderano partecipare,
di mettersi in contatto con la Segreteria (tel.06-7049.1619).
Potranno quindi spedire 20 immaginette devozionali (20 santini
che saranno poi montati su un foglio di cm.21x16, e corrispondono
a 1 quadro espositivo) scegliendo una delle due tematiche
sopraindicate.
Si raccomanda di far pervenire le immaginette non per via
ordinaria, ma almeno per Raccomandata AR, indirizzando il
plico a “Renzo MANFE’ –AICIS – C/o
Bernasconi – Via Merulana 136 – 00185 ROMA RM”
entro il 20 giugno p.v.
L’esposizione troverà idonea collocazione in
due stanze, ciascuna su un tema specifico. Grazie a quanti
vorranno contattarci per esporre.
******
CAMPAGNA "UN SANTINO PER OGNI SOCIO"
SANTINI SIMBOLICI CON FRASI
Il socio GIOVANNI ZENI
di Caprino Veronese ha trasmesso un'immaginetta per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio”.
L’immaginetta reca la figura della spiga e del pellicano.
Nel simbolismo cristiano “le spighe di frumento sono
il pane dell’Eucaristia, il corpo, la natura umana
di Cristo, generosità, il giusto” (J.C. Cooper).
La credenza popolare ritiene che il Pellicano nutra i propri
piccoli con il proprio sangue e pertanto rappresenta il
sacrificio, la carità e la pietà.
Nel senso cristiano, “il pellicano rappresenta il
sacrificio di Cristo: Cristo come nostro Pellicano (Dante),
che versò il Suo sangue per i peccati dell’umanità;
la crocifissione; la redenzione, attraverso il sacrificio
del sangue; l’Eucaristia.” (J.C. Cooper)
******
BOCCADIRIO: IL SANTUARIO DELLA B.V. DELLE GRAZIE
La socia GABRIELLA GRADI di Roma ha trasmesso
delle immaginette per la campagna “Un santino per
ogni socio”.
Boccadirio si trova in provincia di Bologna, ma a pochi
passi dal confine con la Toscana, nel comune di Baragazza.
Non è un paese, e neppure una parrocchia. E' un Santuario,
cioè "un luogo sacro ove i fedeli, per un motivo
di particolare devozione, vanno numerosi in pellegrinaggio"
(C.J.C.).
Il "motivo particolare" è la devozione
alla Beata Vergine delle Grazie.
La tradizione popolare, suffragata da documenti storici,
narra che il 16 luglio 1480 due fanciulli, Donato Nutini
e Cornelia Vangelisti, nativi di Baragozza, si trovavano
in questo luogo a pascolare il gregge. Ad essi apparve la
Madonna, in una balza, dall'altra parte del rio Davena,
verso ponente.
Ai due piccoli la Madonna per prima cosa promette la grazia
di una speciale consacrazione a Dio: per Donato nel sacerdozio,
per Cornelia nella vita religiosa.
Ad essi la Madonna manifestò anche il suo desiderio
di essere venerata in quel luogo, promet-tendo per questo
protezione e grazie.
A tale richiesta, il popolo di Baragazza "diede prontissima
fede e, subito, cominciò a fabbricare in detto luogo
una piccola chiesetta che fu intitolata alla Vergine delle
Grazie".
Questi particolari sono narrati dal sacerdote don Lorenzo
Amorotti, che fu parroco […]
(Fonte: http://xoomer.alice.it)
******
LA MADONNA DELL’EREMITA DI CALOMINI
Il socio Prof. CARLUCCIO FRISON di Massa
Finalese (MO) ha trasmesso l’immaginetta per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio” e il seguente articolo.
A chi, da Castelnuovo in Garfagnana, scende verso Lucca
percorrendo la Strada provinciale, è con qualche
difficoltà che riuscirà a scorgere le indicazioni
per l’Eremo di Calomini, in comune di Gallicano.
Ubicato a circa 3 km dal paese, nella Valle della Turrite,
l’Eremo appare quasi all’improvviso, inserito
in uno scenario naturale molto suggestivo, scavato quasi
interamente nella roccia così da sembrare quasi incastonato
ad essa.
Si tratta di un eremo secolare: da sempre luogo di devozione.
Numerose sono infatti le testimonianze che ci documentano
il transito di numerosi pellegrini provenienti dalle vicine
diocesi di Modena, Massa Carrara, Reggio Emilia; Lucca,
Pistoia, ecc. Ed ancor oggi, nonostante il luogo impervio
e la strada assai irta, stretta e tortuosa, molti sono i
fedeli che lo raggiungono, quasi ogni giorno. Ma il maggior
concorso di fedeli che sale al Santuario vi sale nei mesi
di Maggio e di Settembre, in coincidenza con le feste dedicate
alla Madonna.
La Chiesa e l’annesso eremo sono scavati interamente
nella roccia, paziente opera dei diversi religiosi che si
sono succeduti nel tempo nella custodia del Santuario. Già
intorno al 1361 si hanno notizie di una chiesetta, dedicata
a S. Maria ad Martires, dove si venerava una statua della
Madonna, anche se si ritiene che […]
CARLUCCIO FRISON
******
LA MADONNA DELLA QUERCIA
Il socio GERMANO PISTOLESI di Francavilla
D’Ete (AP) ha trasmesso l’immaginetta per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio”.
Il Convento sorse là dove, nel 1650, il pio morrovallese
Alessandro Collaterale fece mettere fra i rami di una folta
e centenaria quercia il quadro raffigurante la Madonna con
il Bambino Gesù, tela da lui fatta dipingere e che
da allora fu chiamata la Madonna della Quercia. I contadini
si fermavano spesso a venerare la sacra immagine e la Madonna
rispose con grazie speciali sempre più numerose.
Nel 1721 l'edicola, costruita a protezione della sacra e
venerabile immagine, divenne una Cappella mariana e nel
1724 si iniziò la costruzione della Chiesa e del
complesso religioso attuale affidato ai Padri Passionisti,
giunti qui nel 1779.
Il Convento venne soppresso con l'unità d'Italia
e trasformato in un cascinale. Solo nel 1926 i Padri Passionisti
vi ritornarono e ne fecero un centro di spiritualità
in nome del "Santo dei giovani".
La Chiesa fu edificata nel 1724 in forme settecentesche.
[…]
******
SAN BENEDETTO MARTIRE
Il socio Padre MICHELE GIULIANO, ofm ha
trasmesso l’immaginetta da lui stesso fatta stampare
a devozione di San Benedetto Martire per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio”.
Il santino rappresenta l’urna con il corpo santo del
martire San Benedetto che viene venerato nella Chiesa dei
Santi Bernardino e Rocco di Chieri, in provincia di Torino.
L’immaginetta, contrassegnata sul retro con la sigla
“MG7” reca una breve preghiera a Dio onnipotente.
******
Lucca: IL VOLTO SANTO
Il dr. GIUSEPPE TAMBURINI di Pisa ha trasmesso
l’immaginetta del Volto Santo di Lucca per la campagna
“Un santino per ogni socio” e le seguenti notizie.
Secondo la tradizione il Volto Santo di Lucca fu scolpito
in Terrasanta da Nicodemo, aiutato dagli Angeli, che si
servì del legno dello stesso albero da cui era stato
prelevato il legno per la Croce. Il Crocifisso giunse poi
via mare a Luni e successivamente fu trasportato a Lucca
su interessamento del vescovo Giovanni.
Nel marzo 2001 si è svolto a Lucca un convegno dal
titolo "La Santa Croce di Lucca. Il Volto Santo, storia,
tradizioni, immagini", organizzato dallo stesso Comune
con il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana.
In quella sede eminenti studiosi di storia, storia dell'arte,
teologia e antropologia hanno fatto il punto sui vari argomenti
che ruotano attorno alla sacra immagine. Parallelamente
al Convegno è stato pubblicato il Catalogo della
Mostra di Arezzo "La bellezza del sacro. Sculture medievali
policrome".
Nel catalogo ha suscitato particolare attenzione il contributo
della A. M. Maetzke su Il Volto Santo di Sansepolcro. Documentata
riscoperta del più antico Crocifisso monumentale
dell'Occidente.
Nel suo articolo la Maetzke, oltre a ribadire la datazione
al IX-X secolo del monumentale Crocifisso di Sansepolcro,
afferma con certezza che il primo Volto Santo di Lucca fu
ceduto ai frati di Borgo Sansepolcro (i Camaldolesi) con
atto di cessione datato 4 giugno 1179 e che, quindi, l'originale
Volto Santo di Lucca sia il Crocifisso di Sansepolcro.
A questo proposito il professore Raffaele Savigni dell'Università
di Pisa, con nota integrativa del 14 ottobre 2002, pubblicata
con gli Atti del Convegno, esprime perplessità sia
perché dell'atto di cessione la studiosa non indica
la segnatura archivistica per cui risulta impossibile verificarne
l'attendibilità, sia perché il documento,
se autentico, dimostra soltanto la cessione di un Crocifisso
tunicato non meglio specificato (la città di Lucca
non viene mai menzionata), ai frati di Sansepolcro.
Nell'attesa che gli studiosi possano meglio chiarire la
portata del documento, la sua autenticità e sciogliere
così il dubbio relativo a quale dei due Crocifissi
sia l'originario Volto Santo di Lucca, dobbiamo riconoscere
che fin dal Medioevo la devozione del popolo si è
sempre manifestata con grande fervore attorno a questo Simulacro.
L'immagine del Volto Santo ha impermeato la storia e la
vita pubblica di Lucca, da quando veniva effigiato sulle
monete dell'antica Repubblica a quando era la meta ambita
di […]
GIUSEPPE TAMBURINI
******
12 GIUGNO: SAN PIETRO CELESTINO
La socia ALFREDINA CELLI di Pescara ha
trasmesso l’immaginetta per la campagna “Un
santino per ogni socio”.
Pietro Angeleri, in seguito chiamato fra' Pietro da Morrone,
poi divenuto papa col nome di Celestino V e, infine, canonizzato
come San Pietro Celestino, nacque ad Isernia nel 1215 da
Angelo Angelerio e Maria Leone, contadini poveri, onesti
e profondamente religiosi.
Si dedicò fin da ragazzo al lavoro dei campi.
Nel 1231 vestì l'abito benedettino, ma a 20 anni,
insoddisfatto della vita spirituale dell'ordine, si ritirò
da eremita in una grotta nelle vicinanze del fiume Aventino,
nei pressi di Palena.
Nel 1238 andò a Roma dove fu ordinato sacerdote nel
1241. Celebrò la prima messa nella chiesa di San
Pietro in Montorio e tornò in Abruzzo, stabilendosi
alle falde del monte Morrone, prendendo come modello di
vita S. Giovanni Battista: non beveva vino, non mangiava
carne e praticava 4 quaresime l'anno.
Nel 1259 fra' Pietro ottenne i finanziamenti per costruire
l'Abbazia morronese che sorse attorno all'antica chiesetta
di S. Maria del Morrone, poi detta di Santo Spirito.
Verso il 1265 fra' Pietro fece costruire l'Eremo di Sant'Onofrio
(patrono degli eremiti), dove si ritirò in preghiera.
Qui nel luglio 1294 fu informato dell'avvenuta elezione
a Pontefice, avvenuta nel Conclave di Perugia il 5 luglio
1294.[…]
******
ALATRI: SAN SISTO I, PAPA E MARTIRE
I soci VITTORIO e FABRIZIO PECCI, unitamente
al sig.Parroco della Concattedrale di Alatri (FR) trasmettono
l’immaginetta per l’iniziativa “Un santino
per ogni socio” e le unite notizie storiche.
San Sisto I, patrono della Città di Alatri e della
Diocesi di Anagni-Alatri, romano, fu Papa dal 117 al 127.
Era figlio della famiglia Pastori, romano della regione
di via Lata.
Il suo nome, Xystus, probabilmente di origine greca, è
stato in seguito erroneamente confuso con Sistus (che ne
ha proseguito la numerazione) in riferimento al fatto che
fu il sesto successore di Pietro.
Secondo il Liber Pontificalis, durante il suo pontificato
diede tre disposizioni:
1-Nessuno, ad eccezione dei ministri del culto, durante
la consacrazione può toccare il calice e la patena.
2-I vescovi che si sono recati presso la Santa Sede, al
loro ritorno nella diocesi devono presentarsi con una lettera
apostolica che conferma la loro piena comunione con il soglio
di Pietro.
3-Dopo il Prefazio della Messa il sacerdote deve recitare
il Sanctus con l'assemblea. Alla sua morte (127), fu inumato
nel sepolcreto della basilica Vaticana.
Il suo culto ad Alatri si è sviluppato da una complessa
vicenda. Nell’anno 1132 un’epidemia stava flagellando
questa zona dell’Italia. Rainolfo, conte di Alife,
decise di inviare degli ambasciatori a Roma per ottenere
da Papa Anacleto II le reliquie di qualche santo con lo
scopo di liberare la propria città dalla pestilenza.
Durante il colloquio fu annunciato che il crollo di una
trave della Basilica di S.Pietro aveva causato lo scoperchiamento
della tomba di San Sisto. L’evento fu interpretato
come un segno divino per cui le ossa del Santo vennero affidate
alla delegazione di Alife.
Durante il viaggio di ritorno, la mula bianca che portava
le spoglie del Santo pontefice si impuntò in mezzo
alla strada per decidersi di ripartire più tardi,
ma prendendo la direzione di Alatri. Così le reliquie
vennero in parte lasciate in quel luogo e San Sisto fu dichiarato
Patrono di Alatri: era l’11 gennaio. […]
*******
GIARRE (CT) – LA MADONNA DELLA STRADA
Il socio Prof. ALFREDO FICHERA di Mascali
ha trasmesso l’immaginetta per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio” e le seguenti notizie.
Il culto della Madonna della Strada è uno dei più
antichi dell’area ionico-etnea; infatti risale alla
conquista normanna della Sicilia e la conseguente liberazione
dell’isola.
La leggenda racconta che Ruggero I “il Normanno”,
prima di affrontare l’esercito Saraceno che stazionava
nelle terre di Mascali, ebbe una visione della Madonna che
gli predisse la vittoria e gli indicò un luogo dove
scavare un pozzo d’acqua per dissetare i cavalli.
Rincuorato dalla visione, Ruggero con eroico coraggio affrontò
i musulmani e li sconfisse.
Fu così che per ringraziare la Madonna per a sua
celeste protezione volle costruire una cappella in suo onore,
proprio vicino al pozzo che ancora oggi si conserva.
Volle altresì, infeudato il territorio nel 1092,
elevare il vescovo di Catania a barone delle terre di Mascali.
La cappella nel tempo ha subito ristrutturazioni ed ampliamenti,
l’ultimo dei quali, nel 1908, secondo il gusto estetico
del tempo ha dato alla chiesa un aspetto liberty.
Recentemente, con decreto del vescovo di Acireale, la chiesa,
già parrocchia Santa maria della Strada, è
stata elevata a Santuario. Ogni seconda domenica di maggio
vi si celebra la festa della Madonna.
Il Santuario è facilmente raggiungibile all’uscita
di Giarre dell’autostrada Messina-Catania.
******
IMMAGINETTA DI PRIMA COMUNIONE
Il “CEIS - Collezionisti Emiliani
di Immagini Sacre” di Bologna ha trasmesso un'immaginetta
sul tema della Prima Comunione nell’ambito della campagna
sociale “Un santino per ogni socio”.
Il santino, che misura cm.8 x 4,50, risale agli anni ‘Quaranta/Cinquanta
ed è piuttosto appetibile per quei soci che raccolgono
immaginette sulle tematiche della Prima Comunione, o/e degli
Angeli o/e della Santa Eucaristia.
******
17 MAGGIO 2007: SAN PASQUALE BAYLON (1540-1592)
Padre MICHELE GIULIANO ofm ha trasmesso
l’unita immaginetta per l’iniziativa “Un
santino per ogni socio”.
Nato il giorno di Pentecoste, il 16.5.1540, a Torre Hermosa
nel regno spagnolo di Aragona, e morto nei pressi di Valencia,
a Villa Real il 17. 5.1592, giorno i Pentecoste, quest'umile
"frate laico" che non si sentì degno di
accedere all'ordine sacerdotale, fu davvero "pentecostale",
cioè favorito dagli straordinari doni dello Spirito
Santo, tra cui il dono della sapienza infusa.
Pasquale, illetterato, svolse in convento la mansione di
portinaio, ma è considerato addirittura "il
teologo" dell'Eucaristia, non solo per le dispute che
egli sostenne con i calvinisti di Francia, durante un suo
viaggio a Parigi, ma anche per gli scritti che egli ci ha
lasciato, una specie di compendio dei maggiori trattati
su questo argomento.
E l'Eucaristia fu il centro della sua vita spirituale e
meritò di essere proclamato da papa Leone XIII patrono
delle opere eucaristiche, e più tardi patrono dei
congressi eucaristici internazionali.
I suoi biografi raccontano che durante le esequie, al momento
dell'elevazione dell'ostia e del calice, il frate già
irrigidito dalla morte riaperse gli occhi per fissare il
pane e il vino della mensa eucaristica e rendere l'ultima
testimonianza del suo amore al divino sacramento.
I suoi genitori, molto poveri, l'avevano mandato dietro
il gregge di famiglia e più tardi come garzone di
un ricco allevatore. A 18 anni fece domanda di ammissione
al convento di S. Maria di Loreto dei francescani riformati
alcantarini, e fu respinto.
Egli rifiutò a sua volta una cospicua eredità
offertagli da un ricco allevatore della zona, Martino Garcia.
Infine poté emettere i voti religiosi il 2. 2.1564,
come "fratello laico", non sentendosi degno di
aspirare al sacerdozio.
Morì giovane, all'età di 53 anni. Ventisei
anni dopo, il 29 ottobre 1618, veniva proclamato beato e
nel 1690 santo.
(Font: http://www.enrosadira.it/santi/p/
pasqualebaylon.htm)
******
1607-2007: IV centenario della morte di
Santa MARIA MADDALENA de’ PAZZI
Il socio LUCIO BIGI di Firenze per la ricorrenza
del quarto centemario della morte di Santa Maria Maddalena
de’ Pazzi ha trasmesso un pieghevole per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio”.
Caterina de' Pazzi è nata a Firenze il 2.4.1566.
A 16 anni entra nel Monastero di clausura di S.Maria degli
Angeli. Qui riceve il nome di Sr.Maria Maddalena. Dopo la
professione religiosa, il 27.5.1584, comincia un itinerario
mistico, segnalato di grazie e numerosissime esperienze
singolari, che fa da lei una delle più grande estatiche
della Chiesa.
A eccezione di tre lettere, non scrisse nulla di proprio
pugno. Ma perché i suoi confessori volevano determinare
se l'origine di questi fenomeni era divina o no e lei parlava
in estasi (non volendo le suore "lassar perdere nessuna"
delle sue parole: cf. II 292), è obbligata a conferire
tutto quello che li accadeva ai superiori, tramite le sorelle,
che scrivevano quello che lei diceva, fuori dell'estasi
o durante le stesse esperienze mistiche.
Così furono prese dalla sua bocca e raccolte sotto
sua dettatura le relazioni delle sue esperienze mistiche:
e questi costituiscono quattro grossi volumi di manoscritti
originali, le cosiddette "sue" opere, perché
conservano ipis verbis il tenore originale del suo discorso,
essendo da lei stessa riveduti, schiariti e corretti.
Sono questi: (I) I Quaranta Giorni; (II) I Colloqui; (III)
Revelatione e Intelligentie (o I otto giorni dello Spirito
Santo); (IV) La Probatione - Renovatione della Chiesa.
Queste relazioni saranno complimentati ancora in vita della
Santa con altri testi di natura biografica, avvisi, ammaestramenti
e ricordi personali, raccolti a titolo particolare da carmelitane
che con lei vivevano e privavano (non ancora integralmente
pubblicati). Insieme tutti questi testi costituiscono uno
dei maggiori monumenti della letteratura mistica cattolica.
L'autunno di 1602 s'è ammalata e il 19 ottobre 1604
raccoglie al letto, colpita da tubercolosi polmonare. Comincia
allora la fase della sua vita chiamata il nudo patire, una
fase posteriore alla trasformazione del matrimonio spirituale
e unica nella storia della mistica. Muore il 25.5.1607.
Il suo corpo incorruttibile si trova attualmente sotto l'altare
maggiore della Chiesa del Monastero di S.Maria degli Angeli
e di S.Maria Maddalena de' Pazzi, che si trova ora in V.dei
Massoni, 26, a Careggi, Firenze. (fonte: www.ocarm.org)
******
1° maggio: festa di san RICCARDO PAMPURI
Il socio GRAZIANO TONI di Faenza, titolare
della “PUBBLICAZIONI - Collezionare Cultura”
di Lugo (RA) ha inviato l’ immaginetta di San Riccardo
Pampuri per l’iniziativa “Un santino per ogni
socio”.
Riccardo nasce nel 1897 a Trivolzio. Entra nel 1915 all'università
di Pavia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è arruolato
all'89a Sezione di Sanità e, quindi, assegnato all'ospedale
da campo con sede a Malonno in Valle Camonica, in provincia
di Brescia.
Il 20 marzo 1921 si iscrive al Terzo Ordine di S. Francesco
Il 6 luglio 1921 si laurea a pieni voti in medicina e chirurgia
(110/110).
Lavora per sei anni come medico condotto a Morimondo (Milano).
Nell’Anno Santo 1925 incontra Don Riccardo Beretta,
figura di sacer-dote che risulterà determinante per
le sue scelte future.
Nel 1927 entra a Bre-scia nel noviziato dei Fatebenefratelli
e vi emette la professione religiosa il 24 ottobre 1928.
Gli viene affidato il gabinetto dentistico.
Purtroppo nella primavera del 1929 la sua salute peggiora
per la tubercolosi.
Il 18 aprile 1930 è trasferito nell'Ospedale del
Fatebenefratelli di Milano dove muore il primo maggio.
******
23 GIUGNO: FESTA DI SAN GIOVANNI DA MATERA
La socia DONATA CAROLILLO di Tricarico
ha qui trasmesso per l’iniziativa “Un santino
per ogni socio” una immaginetta di San Giovanni da
Matera con San Guglielmo da Vercelli.
Giovanni da Matera o anche da Pulsano, dal luogo dove ha
avuto inizio la sua ultima opera monastica. Nasce verso
il 1070 in Matera da una ricca e nobile famiglia (detta
Scalcioni probabilmente dopo, dal termine “scalzi”,
con cui sono stati poi chiamati dalla popolazione i monaci
di Giovanni).
Ancora ragazzo, animato da uno straordinario spirito di
pietà, abbandona la casa paterna e si dirige a Taranto
dove chiede ospitalità e lavoro ai monaci basiliani
dell’Isola di S. Pietro. Qui gli viene affidata la
custodia delle pecore.
Quando aveva lasciato i fasti della sua casa, aveva scambiato
i suoi lussuosi abiti con quelli di un povero. Certo il
gesto di s. Francesco che si spoglia dei suoi abiti per
indossare un saio, era già stato fatto tante volte
nei secoli precedenti da questi iniziali eremiti e monaci.
Giovanni è molto provato da questo lavoro e quando
sta per cedere, sente una voce interna “Dio è
con te” che lo rianima; alla vista di una barca crede
di vedere un volere di Dio e quindi si fa trasportare in
Calabria, dove conduce una vita di solitudine e mortificazione;
da lì passa in Sicilia standoci due anni e proseguendo
la sua vita di penitente. Ritorna in Puglia a Vinosa, vicino
Taranto e Matera, e lì continua la sua consueta vita,
ospitato dai parenti che nel frattempo si erano trasferiti
per motivi politici, ma ridotto quasi ad un scheletro; ciò
nondimeno riesce a non farsi riconoscere.
Prende a girare fra il popolo di vari paesi predicando ed
esortando ad una vita di preghiera, attirando la benevolenza
di molti ed anche l’accodarsi di alcuni discepoli;
subisce anche delle calunnie per cui finisce in prigione
per ordine del conte Roberto di Chiaromonte. Viene liberato
miracolosamente e deve allontanarsi da tutti, continuando
a predicare in altre zone: Giunto a Capua, sente di nuovo
la sua voce guida che gli dice di ritornare in Puglia.
Sui monti dell’Irpinia a Bagnoli incontra s. Guglielmo
da Vercelli (con lui nel santino sopra) che con alcuni discepoli
conduce vita eremitica. Si ferma con loro finché
ha una visione che indica per entrambi le loro strade, opposte
ma sempre nell’Italia Meridionale, infatti Giovanni
opera in Puglia mentre Guglielmo fonderà poi il monastero
e santuario di Montevergine. […] - (Fonte:www.santiebeati.it)
ANTONO BORRELLI
******
Prima Domenica di Giugno: FESTA DELLA MADONNA
DI GALASSINO
Il socio ALBERTO BOCCALI di Cesena ha trasmesso
l’immaginetta della Madonna di Galassino per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio”.
Nell’ottobre 1608 il vescovo sarsinate Nicola Brauzzi,
con rito solenne, impartiva la benedizione della prima pietra
della chiesa che ospita l’immagine della Madonna di
Gavazzino in San Damiano di Mercato Saraceno.
La sua costruzione sarebbe legata ad una visione della Madonna
che ebbe, in quel periodo, un certo Galassino da Cesena
residente a San Damiano.
La tradizione dice che l’anziano lavoratore ritornando
di tarda sera a casa dai campi cavalcava un asino che all’improvviso
si mise a correre all’impazzata. Galassino invocò
il nome di Gesù e Maria e fu tirato a terra con fiamme
di fuoco. Rimasto illeso, dopo l’apparizione della
Santa Vergine pensò di edificare in quel luogo una
cella.
La sacra immagine dipinta su muro da autore sconosciuto
con il titolo di “Maria Ausiliatrice” è
comunemente chiamata “Madonna di Galassino”,
pur provenendo da un’altra celletta della zona.
Nel corso dei secoli non ha mancato, con le sue grazie,
di esaudire quanti a Lei si rivolgevano con fede, co-me
lo testimoniano i molteplici ex-voto donati per grazia ricevuta.
Il restauro avvenuto negli ultimi decenni ha riportato sia
la chiesa che la sacra immagine al loro stato originario.
La grande devozione popolare rimane, nono-stante la soppressione
della processione.
La festa che si celebrava il 7 giugno ora è passata
alla prima domenica dello stesso mese, ma nella Chiesa parrocchiale
dei Santi Cosma e Damiano.
******
NOTIZIE DAL MONDO
LUGO (RA): IL MUSEO INTERNAZIONALE DEL SANTINO
Un obiettivo al quale Pubblicazioni Collezionare Cultura
(la società del nostro associato TONI GRAZIANO)
sta lavorando, è la realizzazione nel 2007 a Lugo
del primo “Museo Internazionale del Santino”.
Si tratta di una struttura con un percorso espositivo e
multimediale che sviluppa varie tematiche legate ai santini.
Dal periodo storico al tipo di stampa dalle preghiere alle
lavorazioni conventuali.
Gli argomenti spazieranno dal periodo storico al tipo di
stampa, dalle preghiere alle lavorazioni conventuali.
Il percorso espositivo si snoda tra oltre 20.000 immaginette,
datate dal XV al XX secolo, provenienti da varie collezioni
private italiane ed estere. (Fonte: http://www.collezionarecultura.it)
******
CARDINAL TOPPO: I SANTUARI, LUOGHI DI INCONTRO CON LA
TRINITA'
BANGALORE, 22 marzo 2007 (ZENIT.org).-
Luoghi creati da Dio per riempirci del Suo Spirito, ascoltare
la Sua Parola e conoscere e amare Suo Figlio: così
definisce i santuari il Presidente della Conferenza dei
Vescovi Cattolici dell’India (CBCI).
Il Cardinale Telesphore Placidus Toppo – Arcivescovo
di Ranchi (Bihar) – è intervenuto la settimana
scorsa alla Consulta Internazionale su Santuari e Pellegrinaggi
svoltasi a Bangalore. Per quell'occasione, il porporato
ha voluto sottolineare l’importanza dei santuari,
descrivendoli come “segni visibili del potere dell’amore
di Dio”, secondo quanto raccolto sulla web della CBCI.
“Lo Spirito di Dio è presente quando i credenti
gli preparano il loro cuore, e la gente accorre ai santuari
proprio con questa disposizione”, ha spiegato. Il
porporato ha affermato che i luoghi santi attirano moltissime
persone, e ha citato Gerusalemme, Roma, Santiago de Compostela,
Calcutta, Vailankanni (nel Tamil Nadu) e Sardhana (nel Meerut).
“Quando i cristiani visitano questi luoghi, sperimentano
un’immensa gioia e vi sentono, di fatto, la presenza
di Gesù, il Signore Risorto”, ha constatato.
Quanto alla nascita di un luogo santo, ha indicato che nella
tradizione cristiana tali luoghi hanno questa considerazione
per uno speciale intervento dall’Alto.
“Come nel caso di Lourdes” “e di Fatima,
dove Maria, la Madre di Gesù, ha esortato i credenti
a un maggiore impegno per Cristo e i valori del Vangelo”.
Il porporato ha affrontato anche la ragione per cui segni
visibili del potere dell’amore di Dio, come guarigioni
e conversioni, tendono a sperimentarsi di più nei
luoghi sacri. A questo proposito, il Cardinale ha spiegato
che si tratta di un cammino che le persone intraprendono
verso un luogo sacro realizzato con fede, senza altri condizionamenti.
“Più ancora, quando altri credenti li accompagnano,
rafforzano la loro fede e la loro intenzione”, ha
aggiunto.
“I santuari e i luoghi di pellegrinaggio, che il Signore
ha creato per noi, esistono perché possiamo riempirci
del Suo Spirito, ascoltare la Parola di Dio, arrivare a
conoscere Suo Figlio Gesù e nostro Salvatore più
intimamente e amarlo più ardentemente”, ha
sintetizzato.
******
20.3.2007: LE FIGURINE CHE RACCONTANO LA PASQUA…
IL VESCOVO MONS. MAURO PIACENZA E MONS. RAFFAELLO MARTINELLI
PRESENTANO LA NUOVA RACCOLTA DELLA EDITRICE ROMAGNOLA ‘PUBBLICAZIONI
COLLEZIONARE CULTURA’: I SANTINI DELLA PASQUA
Conferenza Stampa 20 marzo 2007 presso: Sala Marconi Radio
Vaticana – Piazza Pia, 3 - Roma
“Anche gli umili santini possono giovare alla fede”
così auspica Sua Ecc. Mons. Mauro Piacenza, Presidente
della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della
Chiesa nella prefazione all’Album della Pasqua, parafrasando
Virgilio, “arbusta iuvant humilesque myricae”.
La raccolta ripercorre il cammino di Gesù fino al
compimento dell’Avvenimento misterioso e miracoloso
della morte e resurrezione di Cristo attraverso più
di 400 preziose figurine italiane ed europee.
Novità dell’Album sono i testi di accompagnamento
alle immagini, a cura di Mons. Raffaello Martinelli, che
cessano di essere testi puramente descrittivi del santino,
come per le precedenti raccolte, ma per la prima volta spiegano
le scene riprodotte dalla figurina, aiutano il lettore a
ripercorrere con la mente, con il cuore e con gli occhi
la via crucis di Cristo.
Per informazioni e per ricevere materiale inerente alla
editrice: Pubblicazioni Collezionare Cultura -Via F.lli
Ferrucci, 40 – 48022 Lugo (Ravenna) Tel.: 0545-288824
- e-mail: comunicazione@collezionarecultura.it
******
MASCALUCIA (CT): INAUGURATA STATUA BRONZEA DI GIOVANNI
PAOLO II
E’ stata inaugurata dall’Arcivescovo di Catania
Mons.Salvatore Gristina, nella cittadina pedemontana di
Mascalucia, una grande statua bronzea raffigurante il servo
di Dio Giovanni Paolo II benedicente, così come è
ricordato ancora con tanto affetto e riconoscenza dalle
popolazioni etnee in occasione della visita pastorale che
egli fece il 4-5 novembre 1994 alla Chiesa di Catania.
Molti i fedeli, provenienti anche dai paesi vicini e convenuti
nello slargo antistante il cimitero comunale della frazione
di Massannunziata, sulla via che porta al santuario diocesano
della Madonna della Sciara a Mompileri, alla presenza del
clero e delle autorità del luogo. C’è
stato un momento commovente allorché il Presule ha
benedetto la statua e ha rievocato l’amabile figura
dell’indimenticabile Papa, con particolare riferimento
al suo magistero sulla famiglia. “Oggi noi siamo chiamati
a riflettere sulla realtà della famiglia –
ha sottolineato l’Arcivescovo - cercando di conciliare
tanti punti di vista, ma senza far venir meno l’istituto
della famiglia”.
Il simulacro è stato donato dall’anziano cittadino
mascalucese Salvatore Di grazia in memoria della moglie
scomparsa ed è opera dello scultore monzese Guido
Marini.
Dopo la cerimonia, l’Arcivescovo ha raggiunto la sede
della Parrocchia Maria SS. Annunziata,in Massannunziata
per presiedere nella cripta di San Giuseppe del santuario
mariano delle genti dell’Etna, la Concelebrazione
Eucaristica insieme con il vice parroco e rettore don Emanuele
Sapuppo, con i Padri della vicina comunità missionaria
P.I.M.E. e con il novello sacerdote don Salvatore Consoli.
(Fonte:L’Osservatore Romano, pag.4 del 26-27.2.2007)
ANTONINO BLANDINI
******
2 APRILE: KAROL WOJTYLA - CHIUSA SOLENNEMENTE LA FASE
DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE
Un momento atteso con gioia dai fedeli di tutto il mondo:
si è chiusa,stamani, nella Basilica di S.Giovanni
in Laterano,dopo 21 mesi, la fase diocesana della Causa
di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio, Giovanni
Paolo II.
L’evento si è tenuto durante la celebrazione
dell’Ora Sesta in una Basilica gremita di porporati,
presuli, autorità politiche e tantissimi fedeli che,
venuti anche dalla Polonia, si sono radunati nel piazzale
antistante.
Viva poi è l’emozione con la quale si attende
la Messa in suffragio di Giovanni Paolo II, che Benedetto
XVI presiederà oggi pomeriggio,alle 17.30 in Piazza
San Pietro. Già stamani, per commemorare il secondo
anniversario della morte di Papa Wojtyla, il cardinale Stanislaw
Dziwisz aveva celebrato una Messa presso la tomba del Papa
nelle Grotte Vaticane.
Il porporato ha ribadito che Giovanni Paolo II è
stato “il Papa della vita”. “Ci riempie
di gioia e di speranza - ha detto - il fatto che proprio
la santità diventa il più caratteristico e
il più riconoscibile tratto” del suo “atteggiamento”
e del suo “servizio”. Stasera, sarà sempre
l’ex segretario personale di Giovanni Paolo II a presiedere
la veglia dei giovani in memoria del Papa, accompagnata
dalle riflessioni dell’arcivescovo Angelo Comastri,
vicario generale di Sua Santità per la Città
del Vaticano. (Fonte: Radio Vaticana del 2.4.2007)
******
MILANO, PINACOTECA AMBROSIANA: 33 ICONE IN MOSTRA FINO
AL 1° LUGLIO RACCONTANO IL CRISTIANESIMO IN BULGARIA
Trentatrè icone di dimensione imponente che svelano
un aspetto della Bulgaria che non ci si aspetta. Una terra
fiera della sua identità cristiana. Queste opere,
che provengono dalla Galleria nazionale di Belle Arti di
Sofia, arrivano per la prima volta in Italia, ospiti della
Pinacoteca Ambrosiana di Milano dove resteranno in mostra
fino al 1° luglio. Tesori dell’iconografia orientale,
le icone riescono a rimandare a quel Dio che nessun uomo
ha potuto vedere, nemmeno Mosè.
E incarnano la storia di un popolo perseguitato a causa
della fede, che le ha gelosamente custodite e tramandate.
Insieme alle icone fanno parte della rassegna sette manoscritti
provenienti dall’Istituto ecclesiastico storico archivistico
presso il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Bulgara. Sono
il simbolo di una tradizione nazionale che dal Medioevo
è resistita fino a metà del Novecento, quando
i monaci nei conventi dei Balcani continuavano a copiare
a mano, per la fede nelle parole e nelle icone ricopiate.
E la Bulgaria, appena entrata a far parte dell’Unione
Europea, rivendica questa forte impronta spirituale. Lo
hanno sottolineato alla presentazione della mostra, il metropolita
di Varnn Velki, Preslav Kirill e il console bulgaro a Milano,
Ivo Ivanov.
“I bulgari non hanno mai abbandonato la propria fede
cristiana “, ha detto il metropolita Kirill, “piuttosto
per lunghi anni non sono riusciti ad esprimerlo, soffocati
dal dominio ottomano e dal regime comunista ateo. Le icone
testimoniano una tradizione rimasta nell’ombra, ma
che oggi fa risorgere il suo popolo”. (Fonte: Radio
Vaticana, 2.4.2007)
******
BENEDETTO XVI NOMINA IL CARD.TARCISIO BERTONE NUOVO CAMERLENGO
DI SANTA ROMANA CHIESA
Il Papa ha accolto la rinuncia presentata dal cardinale
Eduardo Martínez Somalo all'incarico di Camerlengo
di Santa Romana Chiesa, in adempimento a quanto previsto
nella Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis”,
ed ha chiamato a succedergli nel medesimo incarico il cardinale
segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Il cardinale Martínez Somalo, spagnolo, lo scorso
31 marzo ha compiuto 80 anni. Era stato nominato Camerlengo
da Giovanni Paolo II il 5 aprile del 1993. Il Papa in una
Lettera inviata al porporato esprime il suo “vivo
ringraziamento per la solerzia, la competenza e l’amore”
con cui il cardinale Martínez Somalo ha svolto questo
“delicato compito, a servizio della Santa Sede e della
Chiesa universale”.
Benedetto XVI manifesta inoltre il suo “sincero apprezzamento
per la grande dignità e la solenne sobrietà”
con cui ha esplicato il ruolo di Camerlengo dopo la morte
di Giovanni Paolo II.
Ricordiamo che il cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa
ricopre fondamentalmente due incarichi: in primo luogo,
quando il pontefice è in viaggio, o assente, amministra
i beni temporali. Ben più noto, invece, è
il compito che assume dopo la morte del Pontefice: è
infatti il cardinale che presiede il periodo della cosiddetta
Sede vacante. (Fonte: Radio Vaticana del 4.4.2007)
******
MOSTRA “VATICAN CLICK” IN VATICANO: LE FOTO
DEGLI ULTIMI 11 PAPI
E’ stata inaugurata dal cardinale segretario di Stato,
Tarcisio Bertone, nella tarda mattinata in Vaticano, una
mostra che raccoglie una serie di scatti del Servizio fotografico
dell’Osservatore Romano. Aperta fino al 27 maggio,
consente l’ingresso gratuito tutti i giorni dalle
10 alle 19 e il mercoledì dopo le 13, al termine
dell’udienza generale.
Cinque milioni di immagini: è questo il patrimonio
del Servizio fotografico dell’Osservatore Romano che
per celebrare i suoi trent’anni di attività
ha allestito una mostra al Braccio di Carlo Magno, in piazza
San Pietro.
"Vatican click” aprirà i battenti al pubblico
domani, al termine dell’udienza generale e proporrà
cinque sezioni di fotografie: i volti degli ultimi undici
Pontefici, da Pio IX a Benedetto XVI, una galleria dedicata
a Giovanni Paolo II e un’altra intitolata a Benedetto
XVI. E oggi il ricco patrimonio fotografico dell’Osservatore
Romano si può consultare anche sul sito www. photo.va,
un modo per incontrare più da vicino i successori
di Pietro e cogliere significativi particolari della vita
della Chiesa. (Fonte: Radio vaticana del 24.4.2007)
******
APARECIDA (BRASILE) 13 MAGGIO: BENEDETTO XVI INAUGURERA’
V CONFERENZA DELL’EPISCOPATO LATINO-AMERICANO E CARAIBICO
Fervono i preparativi in vista della V Conferenza generale
del CELAM, l’Episcopato latinoamericano e caraibico,
che il 13 maggio prossimo sarà inaugurata da Benedetto
XVI presso il Santuario di Nostra Signora Aparecida, in
Brasile.
All'importante appuntamento, che durerà fino al 31
maggio, parteciperanno quasi 500 vescovi: al centro dei
lavori figurano le grandi sfide ecclesiali e sociali del
continente. In particolare si rifletterà su due dimensioni
fondamentali: essere “discepoli” e “missionari”
di Gesù Cristo.
OTTO MILIONI DI PELLEGRINI L'ANNO NEL
SANTUARIO IN CUI SI RECHERA' IL PAPA
Nel Santuario della Patrona del Brasile,
continua senza sosta l'arrivo di pellegrini...
Una storia che inizia nel 1717 con una prodigiosa apparizione
(«Aparecida» significa «apparsa»)
e che oggi vede confluire otto milioni di pellegrini all'anno
al grande santuario, posto in una piccola città situata
fra San Paolo e Rio de Janeiro.
È la seconda volta che l'assemblea del Celam si tiene
in Brasile: la precedente fu nel 1955 a Rio de Janeiro,
quando si tenne la prima assemblea del Celam.
Le successive si tennero nel 1968 a Medellin, in Colombia
- alla sua apertura partecipò Paolo VI -, nel 1979
a Puebla, in Messico - era presente Giovanni Paolo II, all'inizio
del suo pontificato -, nel 1992 a Santo Domingo - anche
qui con Wojtyla - in coincidenza con i 500 anni della «scoperta»
dell'America e dell'inizio della sua evangelizzazione.
******
MISILMERI (PA), 21 MAGGIO: CONVEGNO “ECUMENISMO
E SPIRITUALITA’ SU MADRE ANTONIA LALIA
Il 21 maggio a Misilmeri (Pa) presso l’istituto Maria
SS. Annunziata in C.so IV aprile 67, giornata in memoria
della Serva di Dio Madre Maria Antonia Lalia e convegno
dal titolo “ Ecumenismo e spiritualità il Madre
Antonia Lalia” interverranno diverse autorità
civili e religiosi tra cui l’arcivescovo di Palermo
Mons.Paolo Romeo, e il postulatore della causa P. Vito Gomez.
******
RUBRICA: CURIOSANDO TRA I LIBRI E SANTINI
1-Titolo: ROSALIA. DELLE IMMAGINI DEVOZIONALI DELLA SANTUZZA.
Autore: Crisafulli Vincenzo Editore: Promopress
Data di Pubblicazione: 2006 Pagine: 126 Prezzo: euro 20.00
Acqueforti, xilografie, cromolitografie, stampe, calcografie.
Le immagini devozionali dedicate a Santa Rosalia nel corso
dei secoli sono state realizzate con molti metodi a stampa
e attraverso tecniche che, in qualche caso, hanno raggiunto
vere e proprie forme d’arte.
La patrona di Palermo ha sempre goduto di incondizionata
venerazione, anche al di fuori delle mura delle città,
a partire dalla prima metà del ‘600, quando
le sue ossa furono trovate nella grotta di Monte Pellegrino.
A lei si devono molti miracoli (la peste debellata resta
il punto più alto della sua misericordia) e gli innumerevoli
ex voto nel santuario a lei dedicato stanno a testimoniarlo.
In libreria si può acquistare una particolare storia
delle immagini sulla Santa. Un volume che raccoglie un repertorio
iconografico insolito ma molto popolare, quello dei santini.
Un complesso lavoro do ricerca attraverso musei, collezioni
private e archivi quello condotto da Vincenzo Cristafulli
che alla fine ha realizzato il volume Rosalia. Delle immagini
devozionali della Santuzza.
L’ampio apparato illustrativo che comprende pezzi
dal XVII al XX secolo – è corredato da un testo
che ripercorre la storia dei santini di Rosalia e contiene
molte curiosità. Non ultima la notizia secondo la
quale «una delle stampe devozionali più conosciute
dedicata alla Santuzza è stata tratta nei primi del
Novecento da un dipinto di Otama Kiyohara, pittrice giapponese
della fine dell’Ottocento che visse a Palermo perché
sposò il pittore Vincenzo Ragusa».
In generale, i santini in Sicilia, spiega Crisafulli «hanno
sempre avuto un valore apotropaico, ed infatti, per allontanare
i cattivi influssi, erano posti nelle casse della biancheria
del corredo della sposa, talvolta nelle fondazioni delle
case o incollati al muro per capezzale».
Alle immaginette sacre, inoltre, veniva attribuito una importante
funzione taumaturgica. Ma, al di là, dell’importanza
che ognuno attribuisce all’immaginetta sacra, Crisafulli
spiega che l’avvio della produzione in serie dei santini
ha reso il «sacro a portata di mano, attribuendo ai
santi una connotazione di familiarità», mentre
prima il sacro era rappresentato in maniera gigantesca,
e comunque distaccata e lontana, nei grandi dipinti delle
chiese. (http://www.siciliaonline.it)
2-Il socio LORENZO FATTORI
ci ha inviato la seguente segnalazione:
Giovedì 14 marzo presso il Museo della Città
di Rimini, nella sala del “Giudizio Universale”,
è stato presentato il bel volume “San
Nicola e la reliquia di Rimini. Storia, arte, spiritualità”.
Lo studio è stato curato da Andrea Donati e Natalino
Valentini direttore dell’Istituto Superiore di Scienze
Religiose “Alberto Marvelli”.
La bella pubblicazione fa la sua comparsa in contemporanea
con la grande mostra “San Nicola. Splendori d’arte
d’Oriente e d’Occidente”, allestita al
Castello Svevo di Bari. Alcuni dei saggi del volume riminese
sono scritti dagli stessi curatori della mostra.
L’interesse verso la reliquia di San Nicola conservata
a Rimini inizia nel gennaio 2003, quando la Chiesa cattolica
di Rimini, d’intesa con il Pontificio Consiglio per
la promozione dell’unità dei cristiani, ha
fatto dono di un frammento della sua reliquia alla Diocesi
Greco-Ortodossa di Dimitriade (la greca Volos). Nella presentazione
è stato messo in evidenza come la pubblicazione nasce
da un evento di ecumenismo tra due chiese di credo diverso:
ma questo è il “potere” di San Nicola
ritenuto concordemente il santo che unisce le due chiese
cattolica e ortodossa.
Nella basilica di Bari si celebrano infatti entrambe le
confessioni.
Nella pubblicazione si ricostruiscono le diverse tradizioni
sull’arrivo a Rimini dell’omero di san Nicola
vescovo di Myra. Le prime leggende risalgono al XII secolo
e tutte concordano su un viaggio rocambolesco delle reliquie.
La ricerca mette in evidenzia anche la documentazione della
Vita e dell’Inno liturgico dedicato a san Nicola e
presente nel Passionario della Cattedrale dell’inizio
dell’ XI secolo (ora custodito presso l’Archivio
Diocesano), che testimoniano una viva devozione per il santo
prima ancora dell’arrivo della reliquia a Rimini.
Infine, il volume non poteva non esaminare l’agiografia
di san Nicola che è colma di eventi affascinanti,
di miracoli straordinari, talora orlati di fiabesco. Ma
questo non può assolutamente sminuire i tratti del
grande Taumaturgo, figura di estrema importanza nella storia
della cultura d’Oriente e d’Occidente, dell’Europa
in particolare.
Il volume, nato a seguito d’iniziative ecumeniche,
speriamo che sia il primo di una serie perché da
un lato permette di rafforzare il dialogo tra cattolici
e ortodossi, e dall’altro consente di riscoprire alcuni
aspetti della nostra storia che si sono dimenticati nel
corso dei secoli. Il libro è pubblicato dall’editore
Pazzini.
Lorenzo Fattori
3-“LE MIE PREGHIERE –
PREGHIERE PER IL CRISTIANO E LA FAMIGLIA” di Padre
ENZO RIDOLFI, editore “La Fede”
E’ un volume di 525 pagine ed è in vendita
a 5.00 euro. Ovviamente sono ben accette anche offerte libere.
In alternativa si può chiedere al Convento dei Cappuccini
di Rovereto (tel.0464-437575) e presso il sito www.lafedepenzo.it
e-mali: la fede@cheapnet.it
Padre Enzo RIDOLFI, frate cappuccino, ha
raccolto tante preghiere da recitare all’alba o al
tramonto, per propiziare una nascita o accompagnare una
morte, per il lavoro nei campi, in fabbrica o in ufficio,
per implorare la pioggia o la guarigione da una malattia.
Preghiere prima dei pasti e dopo i pasti, per un viaggio,
per i bambini, per i coniugi, per i genitori, ai Santi Gioacchino
ed Anna per avere la grazia di un figlio. Preghiere alla
Santa Famigli, agli Angeli, alla Vergine Maria ed ai Santi,
ecc.
L’autore ha scovate queste e tante altre preghiere
dentro antichi libri devozionali e nella memoria dei vecchi
fedeli raccogliendole in questo corposo manuale.
******
PERCHE’ LE IMMAGINI SACRE
Da un anno monsignor Raffaello Martinelli,
Officiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede
e collaboratore del Cardinale Joseph Ratzinger per 23 anni,
ha messo a disposizione dei fedeli presso la Basilica dei
SS Ambrogio e Carlo al Corso, a Roma, alcune schede catechistiche
su argomenti di attualità, redatte sulla base del
Catechismo e di altri documenti pontifici.
Con grande meraviglia monsignor Martinelli, che dal 1987
è anche Rettore del Collegio Ecclesiastico Internazionale
San Carlo e Primicerio della Basilica di San Carlo al Corso
(www.sancarlo.pcn.net),
ha constatato che più di 800.000 schede sono state
prese dalle persone che sono entrate nella Basilica. Presentiamo
qui di seguito un tema che all’AICIS sta molto a cuore:
CHE COSA SONO LE IMMAGINI SACRE?
Sono raffigurazioni (statue, pitture,mosaici,sculture…)
di contenuti religiosi, che vengono effettuate con vario
materiale e con diversi stili. In particolare esse rappresentano
Dio, Gesù Cristo, lo Spirito Santo, la Madonna, i
Santi.
DI CHE COSA SI SERVONO LE IMMAGINI RELIGIOSE?
Si servono di elementi che provengono da
questo mondo, nelle sue diverse componenti: umano, animale,
vegetale, materiale. Ma tali elementi sono lì dipinti
per indicare qualcos’altro: rimandano a realtà
che non appartengono a questo mondo visibile. Sono riflesso,
segno del divino, del religioso, dello spirituale, del soprannaturale.
CHE TIPO DI PASSAGGIO ESIGONO LE IMMAGINI
SACRE?
In esse l’uomo è sollecitato
a passare dal visibile all’invisibile, dal significante
al significato, dal mondo creato a Dio. Per questo noi chiamiamo
simboliche le immagini religiose. Sono un ponte tra il visibile
e l’invisibile, tra il fedele e il mistero.
DA QUANDO ESISTONO LE IMMAGINI SACRE?
La scelta di rappresentare contenuti della
fede cristiana con immagini risale a molto tempo addietro.
Fin dai primi secoli, i cristiani realizzavano e utilizzavano
immagini sacre. Una antica e autorevole testimonianza in
tal senso sono le catacombe, ove anche oggi si possono ammirare
ad esempio varie raffigurazioni di Cristo e della Beata
Vergine Maria.
“Gli artisti di ogni tempo hanno offerto alla contemplazione
e allo stupore dei fedeli i fatti salienti del mistero della
salvezza, presentandoli nello splendore del colore e nella
perfezione della bellezza” (Card. Joseph Ratzinger,
Introduzione al Compendio).
PERCHE’ ALCUNE RELIGIONI PROIBISCONO LE IMMAGINI?
L’Ebraismo e l’Islamismo ad
esempio proibiscono di raffigurare Dio, in quanto vogliono
in tal modo evidenziare la totale invisibilità, l’infinita
diversità e superiorità di Dio rispetto alle
sue creature: Dio è il totalmente Altro. La rappresentazione
del sacro in immagini costituisce per tali religioni una
profanazione.
L’ANTICO TESTAMENTO PROIBISCE LE IMMAGINI?
• Nell’Antico Testamento, Dio
aveva ordinato: “Non ti farai idolo né immagine
alcuna di ciò che è lassù nel cielo,
né di ciò che è quaggiù sulla
terra, né di ciò che è nelle acque
sotto la terra” (Es 20,2-4). Tale “ingiunzione
divina comportava il divieto di qualsiasi rappresentazione
di Dio fatta dalla mano dell’uomo.
Il Deuteronomio spiega: “Poiché non vedeste
alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull’Oreb
dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché
non vi corrompiate e non vi facciate l’immagine scolpita
di qualche idolo” (Dt 4,15-16).
È il Dio assolutamente trascendente che si è
rivelato a Israele. “Egli è tutto”, ma,
al tempo stesso, è “al di sopra di tutte le
sue opere” (Sir 43,27-28). Egli è “lo
stesso autore della bellezza” (Sap 13,3). […]
Mons. Raffaello Martinell
******
LA LITOGRAFIA
La litografia, dal greco “lithos”, pietra, è
la tecnica di stampa inventata dal cecoslovacco JOHANN ALOYS
SENEFELDER ed è all’origine dell’odierna
tecnologia “offset”.
Johann Aloys nasce il 6 novembre 1771 a Praga e muore il
26 febbraio 1834 a Monaco di Baviera.
Una mattina del 1796, questo drammaturgo e musicista, dovendo
fare la lista dei vestiti da portare alla sua lavandaia,
preso dalla fretta, scrive sull’unica cosa che ha
a disposizione in quel momento: su una pietra levigata,
con una matita grassa. Senefelder che, tra l’altro,
era già personalmente alla ricerca di un metodo economico
di stampa commerciale per diffondere le sue opere teatrali
ed i suoi spartiti musicali, improvvisamente si rende conto
della novità e da quel momento avvia le sue sperimentazioni.
Aveva, infatti scoperto in tale circostanza le proprietà
delle pietre calcaree, tratte dalle cave bavaresi di Solnhofen
e di Kelheim, di assorbire grassi, “resine”
e saponi, allo stato asciutto o di rifiutarli quando vengono
bagnate con soluzioni acido-gommose.
Nel 1800, Senefelder lascia all'ufficio di Brevetti di Londra
una 'Descrizione completa della litografia '.
Nel bel volume “SANTINI” di
Elisabetta Gulli Grigioni e Vittorio Pranzini,la litografia
viene così descritta: “Disegnando con una speciale
matita grassa o litografica direttamente sulla pietra asciutta,
dopo averla lavata con soluzioni acide, la si inchiostra
con un rullo. La reazione sarà quella di far aderire
l’inchiostro solo sulle parti disegnate, che risultano
così pronte per la stampa.
La pietra viene successivamente sostituita con lastre metalliche
di zinco o di alluminio opportunamente trattate. Con la
sovrapposizione di più pietre inchiostrate a colori
differenti si ottiene la “cromolitografia”.
Con la scomposizione nei tre colori primari (giallo, rosso,
blu) si aprirà la strada alla moderna tecnica della
tricromia”. (A sin.: s.Caterina di Alessandria, litografia
nr.38 tratta dal sopracitato volume “Santini”)
Nel 1801, il socio di Senefelder, Antoine Andre, importa
la litografia a Londra. Suo fratello, Frédéric
Andre, ottiene un brevetto di importazione per la Francia
nel 1802. In Italia appare nel 1805, sotto gli auspici dell'officina
di G. Dall'armi. La litografia viene quindi introdotta in
Danimarca in 1812. Ma è con il 1815 che questa arte
ha un pieno sviluppo.
Nel 1818, Senefelder fonda un'officina a Parigi.
Nel 1819, descrive la sua invenzione in un libro, prima
edito in tedesco a Monaco, e immediatamente in francese
per la Francia.
RENZO MANFE’
******
CERIMONIE DI CANONIZZAZIONE E BEATIFICAZIONE
PALERMO, 21 aprile 2007
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI
FRANCESCO SPOTO (1924-1964)
UN NUOVO BEATO NELLA TERRA DI SICILIA
Il 21 Aprile nella cattedrale di Palermo , il cardinale
Salvatore De Giorgi, delegato da Sua Santità Benedetto
XVI, ha elevato agli onori degli Altari il Venerabile Padre
Francesco Spoto dei missionari dei Servi dei Poveri.
La cattedrale era gremita di fedeli, sacerdoti e religiosi.
La folla all’esterno della chiesa ha potuto seguire
la cerimonia grazie ad un maxi schermo collocato nel piazzale.
Il momento più emozionante che ho vissuto è
stato quando il cardinale ha letto la formula di Beatificazione.
E’ stato quindi intonato l’inno al Beato Francesco
Spoto, mentre tra gli applausi e la commozione dei fedeli
che sventolavano i foulard con l’immagine del beato
è stato svelato il grande ritratto. Ma chi era il
Beato Francesco Spoto?
ANTONINO COTTONE
(Profilo biografico, tratto dall’omelia
di sua ecc.za Mons: Paolo Romeo arcivescovo metropolita
di Palermo in occasione della celebrazione di ringraziamento)
Padre Francesco Spoto è stato il settimo successore
del Beato Fondatore Giacomo Cusmano e sono in tanti coloro
che hanno avuto la fortuna e la gioia di averlo conosciuto.
Nacque l’8 luglio 1924 a Raffadali (AG), in una famiglia
religiosa e di solide tradizioni morali e laboriosa. A dodici
anni entrò nel Seminario della Congregazione dove
iniziò il suo breve, ma intenso viaggio verso il
Signore.
Era talmente serio, determinato, tenace che i compagni presto
lo ribattezzarono con il soprannome di “tedesco”,
nomignolo che fece il paio con l’epiteto “roccia”
appioppatogli affettuosamente da Don Rampello, Rettore della
Chiesa di San Giovanni Battista di Raffadali. Privilegiato
compendio culturale è il copioso e multiforme corpus
dei suoi scritti, per lo più prediche, centinaia
di lettere e, infine, il diario scritto negli ultimi giorni
della sua vita.
Ordinato Sacerdote (il 22 luglio 1951), gli fu affidato
l’insegnamento ai seminaristi della Congregazione
e lo inviarono ad esercitare il ministero pastorale presso
alcune comunità delle Suore Serve dei Poveri e in
un paio di parrocchie. Così iniziò il suo
ministero sacerdotale: con semplicità, nella cura
della pastorale ordinaria.
Conobbe "solo" Cristo: Sacerdozio e Ostia. Celebrava
la santa Messa lentamente, in raccoglimento, mentre Gesù
crocifisso rinnovava il sacrificio tra le sue mani.
Molti furono i confratelli che lo apprezzarono. Dalla loro
stima ed affetto scaturì l’elezione a Superiore
Generale nel Capitolo del 1959.I giovani della Congregazione
lo veneravano perché vedevano in lui la realizzazione
del loro ideale.
Riservato e modesto com’era, non aveva mai pensato
né desiderato quella responsabilità; eppure
non indietreggiò. La sorella Antonina ha testimoniato
quanto il fratello le aveva detto: «Accetto questa
responsabilità dalle mani di Dio, con la fiducia
che sostiene i deboli e colma le deficienze umane».
Dopo l’elezione, si dedicò completamente al
governo della Congregazione, dando notevole impulso e tenace
sostegno a tutte le iniziative intraprese. Le Missioni trovarono
sempre in lui un attento e generoso fautore ed animatore.
Risultato tangibile di questa conduzione fu che la Congregazione
conobbe una notevole ripresa.
Come Superiore sapeva coniugare il compito della conduzione
chiara con il dovere del rispetto dell’altrui libertà.
Significativa è a questo proposito la testimonianza
dei confratelli: «Pur potendoci obbligare a ritornare
in Italia, prudentemente volle lasciarci arbitri e responsabili.
E quando decidemmo di non abbandonare - per amore dei fedeli
- la Missione, egli volle rimanere accanto a noi, come un
padre resta accanto ai figli bisognosi di conforto»
(Benito Ruggiero, in “Informatio, 50”).
Visse perciò gli ultimi quattro mesi della sua vita
a Biringi, Diocesi di Mahagi-Nioka, nella foresta africana
di Rungu-Erira nell’Ituri, provincia dell’allora
Zaire. Oggi Repubblica Democratica del Congo.
Sull'esempio di San Francesco d'Assisi, il beato si mise
sulle orme di Cristo. Davvero, per usare l'espressione del-l'altro
suo grande modello, cioè Paolo di Tarso, prese vita
in lui il «mihi vivere Christus est» (Fil 1,
21).
Tutti coloro che lo conobbero personalmente non possono
dimenticarne la squisitezza d’animo e di comportamento,
quasi che ogni suo gesto dovesse prolungare la dignità
propria delle azioni liturgiche. Tutti ricordano il suo
aspetto sempre amabile, sereno, signorile. La sua affabilità
e confidenza arricchivano l’amico e l’interlocutore.
Si intuivano, al di là del velo della sua umiltà,
la ricchezza e la profondità spirituale. Il mistero,
che solo Dio conosce, della sua tenace ricerca di santità
e di ascesi spirituale, ci è in parte rivelato dal
suo prezioso “Diario”, scritto nella foresta
africana, che va dal 7 novembre al 10 dicembre 1964, che
ritengo una proficua lettura spirituale che consiglio a
tutti.
Sacerdote umano, saggio, buono, sereno e sorridente, con
una certa somiglianza con l’indimenticato Papa Giovanni
Paolo I, ormai definito "il sorriso di Dio", il
neo beato ha perseverato fino alla morte nella fedeltà
al suo Signore Gesù, interpretando così il
carisma del Fondatore e la sua vocazione al supremo sacrificio
della propria vita.
In estrema sintesi, di lui possiamo affermare che la sua
vita invita sacerdoti, consacrati e laici a vivere con coerenza
evangelica. A tutti ricorda che bisogna fidarsi di Dio ritenendolo
l’unica roccia su cui poggiarci, la guida sicura che
elimina i dubbi e le incertezze del nostro vivere quotidiano.
P. Spoto si è lasciato abitare da Dio ed in Lui tutto
è diventato trasparenza e riflesso della Sua tenerezza
e testimone del suo amore senza limiti.
Al suo Istituto P. Spoto dice: “Coraggio! Investite
con più ardore nella vostra specifica missione a
favore dei poveri e dell’evangelizzazione per far
conoscere ed amare Cristo Gesù ed il suo amore misericordioso”.
Ci rivolgiamo a te, Beato Francesco per ottenere, per tua
intercessione, il dono di una vita santa che ci faccia riconoscere
la presenza di Dio lungo i nostri giorni e ci consenta di
farci guidare dalla sua Parola.
Così sia
Le spoglie del Beato riposano nella Parrocchia Cuore Eucaristico
di Gesù in Palermo, dove sono meta di numerosi fedeli
che rendono omaggio al Beato e chiedono grazie e intercessioni.
Mons.PAOLO ROMEO
******
CITTA’ DI CASTELLO, 27 MAGGIO 2007
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI CARLO LIVIERO
Domenica 27 maggio a Città di Castello verrà
proclamato beato Monsignor Carlo Liviero, il venerabile,
il vescovo dei bambini e dei giovani.
Carlo Liviero nacque a Vicenza il 29 maggio 1866, in quel
secolo che ha dato alla Chiesa, specie quella italiana,
tante figure splendenti in santità, operosità,
apostolato a tutti livelli e che adesso man mano, ot-tengono
il riconoscimento ufficiale della Chiesa e mons.Carlo Liviero
è fra essi.
Da Vicenza la famiglia si sposta a Monselice in provincia
di Padova, dove il padre ferroviere viene trasferito, qui
frequenta le scuole elementari ed il ginnasio, manifestando
altresì ben presto la sua vocazione per il sacerdozio
e quindi nell’ottobre del 1881 entra nel seminario
di Padova, dove si distingue per la sua profonda pietà,
diligenza e applicazione allo studio.
Il 30 novembre 1888 viene ordinato sacerdote a 22 anni,
poco tempo dopo è inviato a Gallio, sull’altopiano
di Asiago (Vicenza) detto dei Sette Comuni, per insegnare
ai giovinetti inclini al seminario.
Nel 1890 diventa Arciprete di Gallio e dopo 10 anni (1900)
viene trasferito ad Agna nella Bassa Padovana (Padova);
il territorio versava in sfavorevoli condizioni economiche,
che si ripercuotevano sulla vita religiosa e morale dei
suoi abitanti.
Il parroco Liviero dà vita ad opere di ampio respiro,
mettendo al servizio del Regno di Dio le sue eccellenti
doti umane e spirituali, per sollevare da ogni tipo di miseria
i fedeli a lui affidati. Intraprese altresì una dura
lotta contro l’anticlericalismo imperante, propugnato
con l’azione sovversiva dei rivoluzionari socialisti;
i suoi parrocchiani lo denominarono “martello del
socialismo”.
La sua concreta opera di apostolato, di organizzazione e
ideologica, gli procurò il riconoscimento dei suoi
superiori e il 6 marzo 1910 fu consacrato vescovo di Città
di Castello, storica città in provincia di Perugia.
Anche qui e da subito dovette impegnarsi, come ad Agna,
a contrastare in campo aperto, i nemici della Chiesa, socialisti,
liberali e massoni, con tutto l’ardore della sua giovane
età e delle sue fondate convinzioni.
L’iniziale ostilità nei suoi confronti, ben
presto si trasformò in ammirazione, per il numeroso
complesso di opere spirituali e caritative, che in poco
tempo sorsero per il suo impulso pastorale. Il seminario
rifiorì con un discreto vivaio di vocazioni; nel
1915 sorse l’”Ospizio del Sacro Cuore”
per l’educazione dei fanciulli poveri ed orfani; nel
1920 il “Pensionato S. Cuore” per gli studenti
e nel 1925 una colonia marina a Pesaro per gli orfani e
per i bambini scrofolosi e rachitici della diocesi. […]
(www.santiebeati.it)
ANTONIO BORRELLI
******
1-SAN PAOLO (BRASILE), 11 MAGGIO 2007
CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DI
ANTONIO GALVAO DE FRANCA (1739-1822)
Al termine dell’udienza generale del 2 maggio, Benedetto
XVI, salutando i pellegrini di lingua portoghese, ha accennato
al suo prossimo viaggio apostolico in Brasile, che si terrà
dal 9 al 13 maggio (giorno di inaugurazione della Conferenza
Generale dell’episcopato latino americano e dei Carabi
il 13 maggio ad Aparecida): “Dopo l’incontro
con i giovani latino americani e con l’episcopato
di quel continente, spero di poter presiedere la canonizzazione
del beato fra Antônio de S.Ana Galvão e inaugurare
ad Aparecida la V Conferenza Generale dell’Episcopato
di America Latina e dei Caraibi”.
Il papa, infine, ha invocato “la protezione di Nostra
Signora per il buon esito di questa evento tanto importante
per tutta l’America Latina. Che questo significativo
incontro – ha concluso Benedetto XVI – serva
da stimolo ai discepoli di Cristo per accogliere con fede
coraggiosa e rinnovata speranza la conclusione di questa
assemblea”.
Fra Antonio nacque nel 1739 a Guaratinguetà nell’interno
dello Stato di Sao Paulo, Brasile. L’ambiente familiare
era profondamente cristiano. Il padre capitano apparteneva
al Terz’Ordine Francescano, la madre Izabel ebbe 11
figli e morì a 38 anni, donna estremamente caritatevole.
A tredici anni fu inviato dal padre a studiare nel Seminario
dei Padri Gesuiti dove già si trovava il fratello
José, dopo quattro anni di studi voleva rimanere
tra i gesuiti, ma il padre preoccupato dalla politica antigesuitica
del governo del Marchese di Pombal, lo dissuase e preferì
che andasse tra i frati Minori Scalzi della Riforma di s.
Pietro d’Alcantara .
Il 16 aprile 1761 emise la professione solenne impegnandosi
con giuramento, secondo l’usanza, a difendere il titolo
di “Immacolata” della Madonna, dottrina allora
controversa ma onorata dai francescani. Dopo appena un anno
l’11 luglio 1762 fu ammesso all’ordinazione
sacerdotale a 23 anni perché fu ritenuto idoneo nonostante
la giovane età. […] (www.santiebeati.it)
ANTONIO BORRELLI
******
2-ROMA, PIAZZA SAN PIETRO, 3 GIUGNO 2007
CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DI
GIORGIO PRECA (1880-1962)
GIORGIO PRECA nacque il 12 febbraio 1880 a La Valletta,
Malta da Vincenzo e Natalina Ceravolo. Il 17 febbraio venne
battezzato nella Chiesa Parrocchiale della BMV del Porto
Salvo a La Valletta. Nel 1888 la famiglia Preca si trasferì
nel città commerciale di Hamrun poco distante da
La Valletta.
Dopo il liceo classico passò al Seminario di Malta.
Era proprio tra il 1905 e il 1906 che Giorgio Preca avvicinò
alcuni giovani a Hamrun e incominciò per loro una
serie di incontri formativi. Scelse uno, Eugenio Borg, e
lo formò nella lettura dei Sacri Testi (più
tardi Eugenio diventò primo Superiore Generale della
Societas Doctrinae Christianae [SDC] e mori in odore di
santità).
Don Giorgio venne ordinato sacerdote il 22.XII1906. Per
alcune settimane si dedicò alla preghiera e contemplazione.
Verso la fine di gennaio 1907 chiamò di nuovo il
gruppo di giovani e il 2 febbraio si incontrarono nella
Chiesa detta Ta’ Nuzzu a Hamrun per una lezione di
Don Giorgio. Il 7 marzo seguente si radunarono in un piccolo
locale che nel frattempo avevano preso in affitto. Queste
due date segnano l'inizio della Societas Doctrinae Christianae:
un gruppo di giovani laici formati nella vita ascetica e
nei principi della religione cattolica, mandati ad insegnare
il popolo.
All'inizio Don Giorgio chiamò la sua società
"Societas Papiduum et Papidissarum" (voleva infatti
dare grande rilievo ad una fedeltà filiale nei confronti
del Papa). Comunque venne intanto scelto, quasi per scherzo,
un altro nome al nuovo gruppo: "museum". Questo
nome piacque e Don Giorgio ne fece un acrostico: "Magister
utinam sequatur Evangelium universus mundus!". Nel
1910 si inaugurò la sezione femminile della SDC con
l’aiuto di Giannina Cutajar.
Con il passare del tempo si delineò la fisionomia
della società: laici lavoratori celibi totalmente
dediti all'apostolato della catechesi sia dei piccoli che
degli adulti; una vita di grande disciplina, modestia nel
vestire, una serie di piccole preghiere da recitare a memoria
ogni quarto d'ora ("L'Orologio Museumino"), un'ora
di catechesi ogni giorno in centri aperti in quasi tutte
le parrocchie delle isole Maltesi, e poi una ora di formazione
permanente per i soci.
Nel 1909 Don Giorgio ricevette l'ordine di chiudere tutti
i centri. Il Servo di Dio obbedì senza lamentarsi.
Erano gli stessi parroci a protestare presso il Vescovo
che revocò l'ordine. Negli anni 1914 - 1915 apparvero
su alcuni giornali Maltesi degli articoli infamanti e disprezzanti
sulla società del MUSEUM ma Don Giorgio impose ai
membri il voto della mansuetudine e insegnava loro di subire
il disprezzo del mondo con serenità.
Nel 1916 il Vescovo di Malta ordinò una inchiesta
sull'operato della società che ebbe un esito favorevole
al Beato Preca. Furono imposti alcuni cambiamenti, ma la
via per il riconoscimento e lo sviluppo della società
era pienamente aperta. Il decreto di erezione canonica porta
la data del 12 aprile 1932. […] (Fonte: wvvv.vatican.va)
******
3-ROMA, PIAZZA SAN PIETRO, 3 GIUGNO 2007
CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DI
SIMONE DA LIPNICA (1435/40-1482)
SIMONE nacque a Lipnica
Murowana, in Polonia, tra il 1435 ed il 1440. Sin da giovane
si rive-lò particolarmente quanto insolitamente devoto
alla Vergine Maria. Essendo studente presso l’università
di Cracovia, venne a contatto con San Giovanni da Capestrano,
che aveva appena aperto nel 1453 il primo convento di frati
francescani. Simone, assai desideroso di entrarvi, fu però
persuaso a concludere prima i suoi studi.
Divenne poi finalmente frate e ricevette l’ordinazione
presbiterale entro il 1465.
La sua devozione e la fama di predicatore gli meritarono
svariati incarichi all’interno dell’ordine:
dal 1465 fu guardiano della casa di Tarnow e membro del
capitolo provinciale a Cracovia. Ma già due anni
prima era stato scelto quale predicatore ufficiale delle
cattedrale di Wawel, primo del suo ordine ad occupare un
ruolo tradizionalmente in mano ai domenicani. Divenne così
presto famoso per le sue omelie, in particolar modo per
la chiarezza nell’interpretazione delle Sacre Scritture,
a tal punto che parecchie conversioni furono ritenute frutto
della sua grande semplicità anche nel trattare difficili
questioni di fede.
Nel 1478 fu nominato definitore dell’ordine a Cracovia.
Si recò poi a Pavia in occasione di un capitolo generale
dei Frati Minori, nonché in pellegrinaggio a Roma
ed in Terra Santa, quest’ultima meta forse sognando
di poter morire martire per mano turca. Fece ritorno a Cracovia
nel 1482, mentre una terribile epidemia di peste imperversava
in città. Simone non mancò con altri suoi
confratelli di prestarsi nel soccorso dei malati, contraendo
così l’infezione letale.
Sul letto di morte formulò una richiesta alquanto
singolare: essere sepolto sotto l’ingresso della chiesa,
in modo tale da essere calpestato da tutti i visitatori.
[…] - (www.santiebeati.it)
ANTONIO BORRELLI
******
4-ROMA, PIAZZA SAN PIETRO, 3 GIUGNO 2007
CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DI
CARLO DI SANT’ANDREA HOUBEN (1821-1893)
Papa Giovanni Paolo II l’ha elevato agli onori degli
altari come "beato" il 16 ottobre 1988. Giovanni
Andrea Houben nacque l’11.XII.1821 a Munstergeleen
in Olanda e sin da bambino manifestò il desiderio
di farsi sacerdote. Vi si decise solo verso i ventidue anni,
quando chiamato a prestare il servizio militare a Bergen-op-Zoom,
sentì parlare da un suo compagno della Congregazione
dei Passionisti, fondata nel Settecento da s. Paolo della
Croce.
Una volta congedato chiese di essere ammesso nei Passionisti
e accolto dal beato Domenico Barberi per il noviziato nel
convento di Ere (Belgio), prendendo il nome di Carlo di
S. Andrea; professò i voti il 10 dicembre 1846 e
terminati gli studi superiori, venne ordinato sacerdote
il 21 dicembre 1850, dal vescovo Labis di Tournai.
A fine 1851 fu inviato in Inghilterra dove i Passionisti
avevano fondato tre conventi; lavorò con grande entusiasmo,
così da divenire un “Apostolo dell’Ecumenismo”
adoperandosi per il bene delle anime e per l’unità
dei cristiani.
Ma il Signore lo voleva in altro posto: nel 1857 fu inviato
nel convento di Mount Argus presso Dublino, in Irlanda,
fondato un anno prima. Qui padre Carlo di S. Andrea trascorse
quasi tutta la sua vita; la fama delle sue virtù
attirò ben presto al convento un gran numero di fedeli
che affluivano per avere una sua benedizione, in particolare
gli ammalati, con guarigioni sorprendenti.
Lo chiamavano il ‘Santo di Mount Arges’ e di
lui si può dire quello che si dice di Gesù,
“passò facendo del bene”. A causa della
scarsa conoscenza della lingua irlandese non fu un grande
predicatore, né missionario tra il popolo, ma si
dedicò specialmente alla direzione spirituale di
quanti lo visitavano, attraverso il sacramento della confessione.
Un padre Pio da Pietrelcina di quell’epoca in Irlanda;
portava sempre in mano un crocifisso per ricordare continuamente
la Passione, celebrava con molto fervore la Messa, che si
prolungava oltre il solito. Dodici anni prima della sua
morte, fu colpito da una malattia da cui non si rimise più
completamente, soffriva di nevralgie ai denti, emicrania
e vertigini, tutto sopportò senza lamentarsi. […]
(www.santiebeati.it)
ANTONIO BORRELLI
******
5-ROMA, PIAZZA SAN PIETRO, 3 GIUGNO 2007
CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DI
MARIA EUGENIA DI GESU’ MILLERET (1817-1898)
La socia onoraria EMILIA BAGNASCO ANGIOLINO
di Roma ci ha trasmesso le seguenti note biografiche di
Maria Eugenia di Gesù.
[…] Anne Eugénie Milleret de Brou (Metz, Alsazia,
25/08/1817 - Auteuil, Parigi, 10/03/1898) si inserisce nella
linea di fondatori e fondatrici di istituti religiosi intesi
all'educazione cristiana dei giovani con una caratteristica
particolare: la sua Congregazione si dedicherà alle
figlie della borghesia e dell'aristocrazia liberali (e spesso
atee o indifferenti) di cui lei stessa faceva parte, per
cui sapeva bene che "l'istruzione che si propone alle
donne è di solito del tutto superficiale, senza efficacia
per l'educazione dei figli e nessun nesso visibile con la
fede... la donna ha una visione totalmente errata della
propria dignità e dei propri doveri: poche ragazze
sono state preparate ad affrontare la serietà della
vita, ad accettare la sventura e il dolore, ... a prendersi
cura di miserie che, del resto, non hanno mai occasione
di vedere."
Assistendo nel 1836 al Quaresimale di P. Lacordaire a Parigi
si forma in lei la convinzione che "siamo qui per lavorare
alla venuta del Regno del Padre celeste per noi e per altri"
e che "per l'avvenire, il destino, la nobiltà
morale" della Francia, del mondo e della Chiesa è
necessario "formare dei caratteri temprati, con un'attenzione
particolare alla rettitudine, alla schiettezza, alla lealtà,
al senso dell'onore, alla generosità, alla capacità
di dedizione", a "essere forti e avere un'influenza
netta e positiva sia pure in ambito modesto".
Dopo un breve noviziato presso le Visitandine, spronata
dal confessore P. Combalot inizia il 1° aprile 1839
una nuova Congregazione che segue la Regola di s.Agostino.
Le prime professioni sono ricevute da mons. Affre, arcivescovo
di Parigi, il 25 dicembre 1844.
Nel 1843 la Congregazione è stata affidata dalla
Curia a un sacerdote che persegue lo stesso fine, la formazione
dei laici cattolici, P. Emanuele d'Alzon (Le Vigau, Gard,
1810 - Nimes, 1880), attivo membro del Consiglio Superiore
dell'Istruzione Pubblica e fondatore, nel 1845, dei Religiosi
dell'Assunzione.
La Costituzione o Regola di vita stilata nel 1840 è
approvata definitivamente il 1° aprile 1888 (poi rivista
nel 1970). La Congregazione riceve il decreto di lode il
2 aprile 1855 e l'approvazione definitiva l'11 aprile 1888.
Lo spirito e il carisma dell'Assunzione sono stati così
sintetizzati da Paolo VI in occasione della beatificazione
di Madre M. Eugenia (09/02/1975): Adorare ed educare. La
spiritualità della Congregazione si fonda su "l'estensione
del Regno di Gesù Cristo in se stessi e nel mondo,
un grande spirito di preghiera, una certa libertà
di spirito che lasci a ciascuna il carattere della sua grazia,
uno spirito di comunità e amore fraterno, uno stile
educativo sgorgante dalla vita contemplativa" sostenuta
dalla recita dell'Ufficio divino, lo studio, il silenzio,
la letture della Parola e l'orazione.
Centro della vita contemplativa è l'Incarnazione
di Cristo, perché essa è il mistero in cui
"tutte le cose umane sono state divinizzate e hanno
trovato il loro fine... è per mezzo del mistero dell'Incarnazione
in cui un Dio ha fatto corporalmente le opere di misericordia
che è stata divinizzata la carità attiva alla
quale devono essere formate le donne destinate a vivere
nel mondo."
"L'educazione consiste anzitutto nell'annunciare Gesù
Cristo per farlo conoscere e amare, e nel cooperare allo
sviluppo integrale degli individui e dei popoli." […]
EMILIA BAGNASCO ANGIOLINO
******
SANTUARI e IMMAGINI MARIANE in ITALIA
Continua l’elenco per regione dei
Santuari Mariani, di Chiese e dei luoghi italiani di venerazione
della Madonna, stilata dal Prof. FRANCESCO BRACALETTI
– Largo Beato Placido Riccardi 3 –
00146 ROMA RM.
Coloro che desiderano inviare o apporti per le Regioni già
pubblicate o che pubblicheremo, potranno contattare il socio
Bracaletti, che sarà ben lieto e riconoscente di
qualsiasi contributo utile a migliorare o completare detti
elenchi.
17 - ALTO ADIGE
ARCO TN - Madonna delle GRAZIE
ARCO TN - LAGHEL
AVIO TN - IMMACOLATA CONCEZIONE
AVIO TN - NEVE
BARCESINO DI LEDRO TN - ADDOLORATA
BASELGA DI BRESIMO TN - BASELGA
BOLBENO TN - LARES
BORGO VALSUGANA TN - ONER
BOSENTINO TN - FELES
BRESSANONE BZ - AMBITU
BRESSANONE BZ - GRAZIE
BRESSANONE BZ - HILF
CAGNOLA DI TRENTO TN - LASTE
CAMPO DI TRENS BZ - PACE
CANAZEI GRIES TN - NEVE
CARISOLO TN - POTERE
CASTELDARNE BZ - PANE
CAVALESE TN - ADDOLORATA […]
COLDIFREINA -
18 - UMBRIA
AMELIA TR - ASSUNTA
ASSISI PG - ANGELI
ASSISI PG - PIANTO
BEVAGNA PG - GRAZIE
BEVAGNE PG - VALLE
CAMPELLO SUL CLITUNNO PG - BIANCA
CANOSCIO PG - TRANSITO
CANTALUPO PG - PIA
CAPODACQUA DI FOLIGNO PG - CASTELLO
CASACASTALDA PG - OLMO
CASALINA PG - BAGNI
CASCIA PG - VISITAZIONE
CASTAGNOLA DI GIANO PG - FOSCO
CASTEL RIGONE PG - MIRACOLI
CASTEL RITALDI PG - BRUNA
CASTEL S.MARIA PG - NEVE
CASTELVECCHIO DI M.MARTANA PG - LORETO
CERRETO DI SPOLETO PG - MIRACOLI
CERRETO DI SPOLETO PG - STELLA
CITTA'DELLA PIEVE PG - Madonna di FATIMA
CITTA'DI CASTELLO PG - BELVEDERE
******
CIRCOLARI PRECEDENTI
*****