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CHE COSA E’
L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la
forza. Per essere informati, attraverso la Circolare
bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare
lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare
alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre
di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per
avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per
avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi
Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli
su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo
da versare sul conto corrente postale nr. 39389069
dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per
la sola iscrizione all’Associazione, mentre
la quota annuale 2008 è di euro 25,00 per
le persone fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni
e gli Enti.
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it
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AGGIORNAMENTI
COMUNICATO STAMPA AICIS del 25.9.2009
A)- Si informano gli associati che la riunione sociale del mese di Giugno a Piazza Campitelli 9 non è per il 1° martedì di giugno, vale a dire il 2 giugno 2009 (festa della Repubblica), bensì per il 2° martedì, cioè il 9 giugno p.v.
B)-Ricordiamo a tutti gli associati
in possesso di apposito invito
che mercoledì 27 maggio 2009, alle ore 17.00,
appuntamento in Campidoglio - Aula "Giulio Cesare"
in Piazza del Campidoglio 1 - è la costruzione centrale della Piazza, quella con le due scalinate laterali - sarà presentato il libro
di Antonio Rosario Mennonna
"DIALOGHI CON I PERSONAGGI DELL'ANTICA ROMA"
Presiede: card. Salvatore DE GIORGI, Arcivescovo emerito di Palermo;
Saluti: - on.Gianni ALEMANNO - Sindaco di Roma;
- on. Marco POMARICI, Presidente del Consiglio comunale di Roma;
- dr.Vito DE FILIPPO, Presidente Regione Basilicata;
- dr. Antonio VAGLIO, sindaco di Nardò
Intervento: Sen.Giulio ANDREOTTI
Presenta: Sen.Giorgio DE GIUSEPPE
Coordina: prof. Francesco GIORGINO, Giornalista Rai TV
P.S.- Se qualcuno, sprovvisto di invito, desidera partecipare, telefoni al nostro Consigliere del Direttivo AICIS Dr. Antonio Mennonna (cell.nr. 338-6424.978)
IL VICE PRESIDENTE AICIS
Renzo Manfè
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La mostra sarà visibile venerdì 8 ore 16-19; sabato 9 ore 9-12 e 16-19; domenica 10 ore 9-13 e 16-19.
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AQUINO (Frosinone)
“Iconografia tomistica: immaginette devozionali su San Tommaso d’Aquino dal secolo XVI al XX”
Mostra iconografica che verrà allestita all’interno del Museo con esposizione di materiale pertinente (santini, piccole stampe e altre immagini cartacee)
18 - 26 APR. _ 9.30 - 13.00 mar - dom
Museo della città - Via Latina antica tel 0766 729061 museoaquino@libero.it - museoaquino@virgilio.it - www.comuneaquino.fr.it
Prenotazione obbligatoria
- Promosso da: Museo della Città
Dal 18 al 26 aprile 2009 appuntamento anche in Ciociaria con la XI Settimana della Cultura, a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tutta dedicata alla promozione del patrimonio culturale, con l'organizzazione di eventi (mostre, convegni, visite guidate) e l'apertura gratuita dei luoghi statali.
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NOTIZIARIO GENNAIO - MARZO 2009
VITA ASSOCIATIVA
SANTINI E SANTITA”: CON IL 2009 IL NOTIZIARIO SI PRESENTA CON UN NUOVO TITOLO E UNA NUOVA VESTE
Già da Gennaio 2008, XXV di fondazione della nostra associazione, il Notiziario è giunto agli associati più bello e completo sia per contenuto che per tecnica di stampa. Ringraziamo quanti hanno espresso il loro plauso. “Santini e Santità” è il nuovo titolo approvato tre anni fa dal Consiglio su proposta del consigliere R. Manfè. La motivazione di tale titolo, l’aveva dichiarata già allora il vice presidente: l’interesse che va dai santini e dalle immaginette sacre, al desiderio di conoscere la vita dei santi e dei modelli di santità e lo “status” delle cause di beatificazione e canonizzazione degli stessi.
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QUOTA SOCIALE ANNUALE DA VERSARE DAL 2 GENNAIO 2009: EURO 25,00
Si invita a versare al più presto la propria quota per il 2009, rimasta ad euro 25,00.
Il modulo di conto corrente postale, inserito nel Notiziario nr.292 di novembre-dicembre, è stato lasciato volutamente in bianco, per dar modo ai soci che lo desiderano di aggiungere una propria libera offerta. Con Marzo p.v. “Santini e Santità” verrà trasmesso solo ai soci in regola con la quota sociale 2009.
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TESSERA AICIS 2009, celebrativa del bimillenario della nascita di san Paolo Apostolo e calendarietto annuale
Con il presente Notiziario viene trasmessa la Tessera 2009 ai soli associati dei quali è giunta in Segreteria dall’Ente Poste la copia del versamento.
Sentite grazie al socio GIORGIO LOMBARDI di Quercia Aulla per il magnifico canivet che vediamo rappresentato sulla tessera e sentite grazie anche al socio PAOLO EMILIO CAMAIORA di Bollate che ha voluto fare dono del calendarietto a tutti gli associati, per la campagna “Un santino per ogni socio”.
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CALENDARIO 2009 DELLE RIUNIONI SOCIALI A PIAZZA CAMPITELLI
Le riunioni mensili a P.za Campitelli 9, in una delle sale della Parrocchia di S.Maria in Portico (15,30-17.00) cadono, normalmente, nel primo martedì di ciascun mese dell’anno.
Ecco le date 2009: 13 gennaio (2° martedì); 3 febbraio; 3 marzo; 7 aprile; 5 maggio; 3 giugno; 7 luglio; 8 sett.(2° martedì); 6 ottobre; 3 novembre; 1° dicembre.
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ROSA MARIA PANISI DI ROMA CI HA LASCIATO IL 6 DICEMBRE 2008
La nostra associata Rosa Maria Panisi, mamma dell’ex-vice Presidente AICIS Silvia Lancellotti, il mattino del 6 dicembre u.s. ci ha lasciati, in punta di piedi, come era solita fare qualsiasi cosa. Non voleva mai disturbare, dispiacere, né rattristare nessuno.
Una bellissima figura di donna, insegnante, sposa e madre, molto importante nella nostra Associazione perché sempre disponibile a suggerire, ad aiutare. I verbali delle assemblee ordinarie e straordinarie o i referendum per l’approvazione dei Rendiconti annuali vedono quasi sempre il suo nome nelle commissioni lavori. Condoglianze a Silvia ed a suo papà che uniremo nel ricordo di Rosa Maria al Signore Gesù, Resurrezione e Vita. Una Santa Messa verrà celebrata sabato 18 aprile 2009, alle ore 18,30 nella Basilica di Sant’Antonio in Roma, Via Merulana.
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PACCHETTI, RACCOMANDATE, O MATERIALE SOGGETTO A FIRMA, DIRETTI ALL’AICIS???
I soci che desiderano trasmettere lettere voluminose, pacchi, pacchetti, raccomandate, o altro materiale soggetto a firma, all’AICIS, alla Segreteria o al Consiglio Direttivo, debbono apporre, dopo il nominativo, il seguente recapito: C/o Bernasconi - Via Merulana 136 - 00185 ROMA RM
Si invita a non indirizzare nulla presso la nostra sede delle riunioni a P.za Campitelli 9 – Roma. Grazie.
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FACEBOOK: FONDATO IL GRUPPO AICIS DAI SOCI ANTONINO COTTONE E ROBERTO DE SANTIS
Con l’approvazione di una proposta dei soci ANTONINO COTTONE di Misilmeri e ROBERTO DE SANTIS di Alessandria, il Consiglio Direttivo nella riunione di dicembre ha dato il benestare alla fondazione in FACEBOOK del “GRUPPO AICIS”. Il Gruppo è attualmente operante e si invitano tutti i soci che hanno un pc portatile o da tavolo a iscriversi al ‘Gruppo AICIS’ per conoscere in tempo reale notizie,mostre e iniziative!
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MOSTRE DI SANTINI ... E NON SOLO
IL SACRO CUORE E POMPEO BATONI
LUCCA, 6 dic.2008 –29 marzo 2009 - Mostra di quadri di Pompeo Batoni a Palazzo Ducale
’arte che restituiscono le atmosfere del tempo, ripercorreranno, in modo completo ed esaustivo, le vicende di uno dei maggiori protagonisti dell'arte europea del Settecento, nel terzo centenario della sua nascita. La città toscana rende così omaggio al suo illustre concittadino, che proprio in questa terra si è formato per affermarsi a livello internazionale, a Roma e poi soprattutto in Inghilterra dove è stato uno dei pittori più ricercati dall'aristocrazia britannica. Dal 6 dicembre 2008 al 29 marzo 2009, a Palazzo Ducale è aperta una grande mostra su Pompeo Batoni (Lucca 1708 – Roma 1787), uno dei maggiori protagonisti dell'arte europea del Settecento. L'iniziativa è promossa dal Comitato Nazionale per il III Centenario della Nascita di Pompeo Batoni, dalla Fondazione Ragghianti, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e da altre istituzioni cittadine quali la Provincia, il Comune, la Camera di Commercio e la Fondazione Banca del Monte di Lucca ed è organizzata da Civita.
A questo proposito va detto che alla mostra manca la pi ù celebre immagine di Batoni, proprio perché è gelosamente custodita a Roma, nella chiesa che l'aveva commissionata. Il Sacro Cuore di Gesù del Batoni è nella Cappella del Sacro Cuore, presso la Chiesa del Gesù in Roma. La cappella fu eretta sotto la direzione del gesuita aquilano Giuseppe Valeriani, e fu originariamente dedicata - da S. Francesco Borgia - a S. Francesco d'Assisi, il che spiega i cinque dipinti ad olio, su tavola e su tela, con gli episodi della vita di Francesco, opera di almeno due pittori, Giuseppe Peniz, poco noto artista fiammingo o tedesco e di Paolo Bril, di Anversa (1554-1626), un paessaggista al quale è dovuta l'affresco del soffitto, Tentazione di San Francesco, del vestibolo che conduce dal transetto alla cappella. Successivamente, crescendo la diffusione del culto al Sacro Cuore di Gesù, si volle convertire la cappella in santuario delle famiglie italiane consacrate al Sacro Cuore e sull'altare venne innalzato l'attuale dipinto su rame, opera del 1760 di Pompeo Batoni (1708-1787).Per noi cultori delle immagini sacre, il S. Cuore del Batoni, è un prototipo iconografico molto importante, presente in molte iconografi e immaginette. Potremmo dire che il Batoni è per così dire "l'inventore" dell’iconografia del Sacro Cuore. Per saperne di più sulla mostra: Sito internet: www.pompeobatoni.it.
Per saperne di più sul Sacro Cuore del Batoni: Sito internet: www.chiesadelgesu.org. Chiesa del Gesù, P.za del Gesù, 00186 Roma, Tel. 06.697001.
DON DAMIANO MARCO GRENCI
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LE IMMAGINETTE DEVOZIONALI
COLLINAS (SS), 23 dic.2008 –31 gennaio 2009 - Mostra di santini
La socia CHIARA PAU di Collinas ci ha comunicato di essere presente ad una mostra collettiva e generica di immaginette sacre, dal 1870 ad oggi, che pur allestita in pochissimi giorni nel suo paese, sta avendo molto successo di pubblico. (Foto a sinistra:visitatori alla mostra. Fonte:(http://www.lagazzetta.net/new).
L’esposizione inaugurata il 23 dicembre u.s., è stata allestita da Luciano Tuveri nella ottocentesca costruzione, ora restaurata, del Palazzo ex-Montegranatico, attuale locale Centro Studi “Giovanni Battista Tuveri” (1815-1875) e sono ancora esposti circa mille santini messi a disposizione, oltre che dalla socia Chiara Pau e dal curatore Luciano Tuveri, da altri concittadini come il giovanissimo Mattia Cau, e da Alverio Onnis, Gabriella Garau, Gilberta Putzolu, Alverio Murtas, Delfina Farris, Gisella Mura e Gigi Sanna. Mostra con grande successo di pubblico. La chiusura della mostra è prevista per il 31 gennaio 2009.
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CUORI: OGGETTI SACRI E PROFANI DELL'OTTOCENTO
RAVENNA, 1-28 febbraio 2008 – Mostra di santini e non solo
Presso i locali della Cassa di Risparmio di Ravenna SpA Private Banking (ex negozio Bubani) in Piazza del Popolo 30 il 1 ° febbraio prossimo aprirà una particolare ed articolata Mostra di “Cuori: Oggetti sacri e profani dell’Ottocento”, gentilmente concessi dalla collezione privata della ravennate ELISABETTA GULLI GRIGIONI, nostra associata. L’esposizione, tutta composta di pezzi unici, appartiene complessivamente ad una produzione europea dell’Ottocento, periodo in cui si moltiplicano i materiali, anche artificiali e le tecniche di lavorazione sempre più meccanizzate che diminuiscono ulteriormente le differenze tra i “cuori” sacri e i “cuori” profani. La Prof.ssa Gulli Grigioni ci dice che la piccola antologia di cultura materiale cardiologica che verrà esposta comprenderà oggetti sacri e profani e circa la metà saranno immaginette devozionali.
E’ impossibile infatti studiare le due produzioni separatamente dal momento che esse si servono di analoghe espressioni metaforiche, dell’identico codice cromatico del rosso e dell’oro e di identici simboli accessori: la freccia, le ali, la corona, la fiamma, l’occhio, la mano, i nodi, la ferita.
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NOSTRA SIGNORA DI LOURDES ATTRAVERSO I SANTINI
CANNETO S/O (MN), 7-22 febbraio 2009 -Mostra di santini presso la Chiesa del Carmine
Il socio BISLENGHI di Canneto sull’Oglio ha comunicato che, in concomitanza dei festeggiamenti per la chiusura del 150° anniversario delle apparizioni della Vergine a Lourdes alla giovane Bernadette Soubirous e, localmente, per la felice conclusione dei restauri della Chiesa del Carmine, sabato pomeriggio, 7 febbraio, in questa Chiesa verrà inaugurata una mostra di immaginette devozionali.
L’esposizione sarà accessibile al pubblico durante l’orario di apertura della Chiesa e al di fuori delle cerimonie religiose. Essa comprende 16 quadri di santini dalla Collezione Bislenghi relativi al periodo fine 1800 sino ad oggi.
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150° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI DI N.S. DI LOURDES
ROMA, 9-15 febbraio 2009 - Mostra di santini presso la Parrocchia N.S. di Lourdes
L'A.I.C.I.S in collaborazione con la PARROCCHIA NOSTRA SIGNORA DI LOURDES IN TORMARANCIA presenterà dal 9 al 15 febbraio 2009 una mostra di immaginette devozionali dalla collezione dei soci: GIANCARLO GUALTIERI - RENZO MANFE’ - GIANNI ZUCCO, tutti di Roma. Il tema dell’esposizione, a chiusura del 150° ann.rio delle apparizioni della Vergine di Lourdes alla giovane Bernadette, sarà: "LA MADONNA DI LOURDES NEI SANTINI" - La mostra verrà allestita in Roma nel teatro della Chiesa “N.S. di Lourdes” - Via Mantegna,147, con orario 16-18.30, mentre l’11 e il 15 sarà aperta anche il mattino dalle 10 alle 12.
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SANTINI - LA DEVOZIONE POPOLARE DAL XVII AL XX SECOLO
COSTERMANO (VR), 28 febbraio-30 aprile 2009 - Mostra di “SANTINI”
STEFANO FASOLI, curatore di Museo del Santino e Archivio Storico di Sommacampagna (VR), il 28 febbraio p.v. alle ore 18.00, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Costermano (Verona), sarà presente con una esposizione di 250 pezzi della sua collezione sul tema “Santini – La devozione popolare dal XVII al XX secolo”, oltre ad alcune immagini devozionali di vario genere e libri di santi. La mostra sarà allestita nella Palazzina Polifunzionale – Biblioteca comunale di Costermano dal 2 marzo al 30 aprile 2009 con orario 8-12.30 lunedì e mercoledì, 15-19 il martedì, giovedì e venerdì.
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SANTA RITA DA CASCIA ATTRAVERSO LE IMMAGINI DEVOZIONALI
ALESSANDRIA, Maggio 2009 -Mostra di immaginette sacre presso il Santuario N.S. di Loreto
Il nostro socio Marcello Vendemmiati di Cassano Spinola (AL), ci comunica che nel mese di maggio 2009 si terrà, in Alessandria, presso il Santuario N.S. di Loreto, un’interessante mostra su Santa Rita da Cascia attraverso le immagini devozionali. Saranno esposti santini e stampe, cartoline, libri di devozione, statue e oggetti devozionali e votivi realizzati con svariate tecniche, legati alla figura della Santa di Cascia. Un’apposita sezione mostrerà la diffusione del culto nell’intera Penisola e nel Mondo.
L’esposizione, che negli intenti degli organizzatori, sarà successivamente disponibile gratuitamente per tutti coloro che ne faranno richiesta, nasce dalla passione di un gruppo di collezionisti d’immaginette sacre che da anni raccolgono materiale devozionale sulla santa agostiniana.
La mostra vuole essere una occasione per restituire giusta dignità all’immagine devozionale, diffusissimo e antichissimo strumento di trasmissione della fede e antesignano della moderna comunicazione. Essa sarà occasione per avviare uno studio iconografico su Santa Rita, alla cui indubbia popolarità occorre aggiungere una particolare attenzione al messaggio che la Santa offre ai cristiani del 2000: messaggio che viene dalla sua vita semplice ed eroica. Rita non annuncia sé stessa ma Cristo Signore ; Ella è manifestazione potente dello Spirito Santo, che parla ed agisce anche nella Chiesa e nel mondo di oggi. La mostra sarà allestita presso il Santuario Beata Vergine di Loreto, Via Plana, Alessandria. Costruita dai Domenicani su progetto dell'architetto Leopoldo Valizone tra il 1828 e il 1833. Nel 1855 fu ceduta dallo Stato al Comune e affidata a un cappellano, mentre l'annesso convento venne trasformato in edificio scolastico (liceo ginnasio ‘Plana’). Nel 1929 i Domenicani ripresero possesso della chiesa, presso la quale nel 1935 costruirono un piccolo convento prospettante via 1821, rimanendo l'antico convento sede scolastica. Nella chiesa è sepolto il vescovo Pietro Giuseppe Gagnor. Dietro l’altare Maggiore una riproduzione della Santa Casa venerata nel santuario Marchigiano ed entrando, sulla destra, la Cappella di Santa Rita, meta della devozione alessandrina per la Santa di Cascia. Gli associati che desiderano partecipare possono inviare le loro immaginette doppie o le scansioni degli originali (300 dpi fronte e retro) al nostro socio Roberto De Santis (rob.desantis@alice.it) che con la nuova associata Lorella Bocchio, collabora all'iniziativa.
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I FONDATORI DI ORDINI RELIGIOSI FINO AL XVII SECOLO
Roma, 13-20 dicembre 2008 - Mostra di santini presso la Parrocchia di S.Dorotea
L’AICIS ha esposto in Roma, a Trastevere, nella Parrocchia “Santa Dorotea” – in Via Santa Dorotea 23, con orario di visita 10-12 e 16-20 dal 13 al 20 dicembre 2008 una mostra di immaginette sul tema: “I santi Fondatori di Ordini religiosi fino al XVII secolo”.
L’allestimento dei pannelli è stato a cura del Segretario Giancarlo Gualtieri e il relativo montaggio ha visto la collaborazione di alcuni parrocchiani.
L’esposizione ha permesso ai visitatori di essere a contatto con pezzi bellissimi di santini del periodo 1700 fino ai giorni nostri.
Hanno partecipato con le proprie collezioni i soci: Giancarlo GUALTIERI di Roma, Giorgio LOMBARDI di Quercia Aulla (MS), Emilia BAGNASCO ANGIOLINO di Roma, Fabrizio PECCI di Alatri (FR), Orietta PALMUCCI di Roma, Vittorio PECCI di Alatri e Renzo MANFE’ di Roma.
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IL SANTO NATALE NELLE IMMAGINETTE SACRE E NELLE LETTERINE
Roma, 13-20 dicembre 2008 -Mostra di santini presso la Parrocchia di S.Dorotea
In coincidenza del Santo Natale, ma anche in occasione del Cinquecentenario di via Giulia, la famosa strada realizzata da Donato Bramante per volere del Papa Giulio II, in cui sono previste visite guidate, suddivise in “Alla scoperta di via Giulia” e “I luoghi di via Giulia”, per far conoscere questo luogo diventato il simbolo del Rinascimento romano, l’AICIS, con la collaborazione dell’associazione AFNIR “Io collezionista”, ha presentato una mostra di immaginette sacre e di letterine di Natale della collezione personale del Segretario GIANCARLO GUALTIERI di Roma sul tema ”La nascita del Redentore nei Santini”.
La mostra è stata inaugurata sabato pomeriggio 13 dicembre 2008 ed è rimasta aperta fino al 6 gennaio 2009. L’orario di visita era dalle 16.00 alle 18.000 tutti i giorni, eccetto il mercoledì, con ingresso nella Chiesa “Orazione e Morte” a Roma, in Via Giulia 262 (sotto l’Arco Farnese). Moltissimi i visitatori, soprattutto stranieri, che hanno apprezzato i pannelli con le immaginette sacre e si sono congratulati dell’iniziativa.
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SANT'ANTONIO DI PADOVA ATTRAVERSO I SANTINI
Zeminiana di Massanzago (PD), 15 febbraio 2009 -Mostra di immaginette devozionali
I soci OSCAR TESSAROLO di Camposampiero (PD) e ANGELO PAVANELLO di Maerne (VE), hanno comunicato che in collaborazione con la parrocchia e il comitato di paese, domenica 15 febbraio p.v. a ZEMINIANA DI MASSANZAGO (PD) per la festa della "LINGUA DEL SANTO", i soci del circolo filatelico di Camposampiero monteranno una mostra di filatelia e collezionismo con un unico tema: “SANT'ANTONIO DI PADOVA”.
Nel settore del collezionismo verranno p resentati 120 quadri di "santini", preparati dai soci AICIS Angelo Pavanello e Oscar Tessarolo, presso le scuole elementari di fronte alla Chiesa con orario 9-20.
Alle 14.30 ci sarà una solenne celebrazione della Santa Messa e la processione con la Venerata immagine di S. Antonio e la Reliquia che gira il mondo.
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CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI
6 DICEMBRE 2008 - PROMULGAZIONE DEI NUOVI DECRETI
Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, il 6 dicembre 2008, ha ricevuto l’Arcivescovo Angelo Amato, SDB, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in udienza privata. Durante tale udienza il papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti nove Decreti riguardanti miracoli o virtù eroiche di Beati e Servi di Dio.
PROSSIMAMENTE SANTI
Sono stati promulgati 6 decreti riguardanti un miracolo attribuito all’intercessione dei seguenti Beati, per i quali verrà fissata quanto prima la data della Cerimonia di Canonizzazione.
Beato SIGISMONDO FELICE FELINSKI (1822-1895)
già Arcivescovo di Varsavia e Arcivescovo titolare di Tarso
Il Venerabile Sigismondo Felice Felinski nacque il 1° novembre 1822 a Wojutyn, allora territorio polacco oggi ucraino, da una famiglia nobile e religiosa. A undici anni rimase orfano del padre; cinque anni dopo la madre, a causa della sua attività patriottica, fu deportata in Siberia. Dopo gli studi ginnasiali, Sigismondo studiò matematica all'Università di Mosca e a Parigi frequentò i corsi alla Sorbona e al College de France. Prese la decisione di diventare sacerdote e nel 1851 ritornò in patria per entrare nel Seminario di Zytomierz. Continuò la sua formazione presso l'Accademia Ecclesiastica di Pietroburgo. Ordinato sacerdote l'8 settembre 1855 svolse azione pastorale e d'insegnamento. Il 6 gennaio 1862 il Beato Papa Pio IX lo nominò Arcivescovo metropolita di Varsavia. Fece il suo ingresso in diocesi nel febbraio successivo, ma vi trovò subito una difficile situazione politico-religiosa, oltre a tanta diffidenza. Ciononostante avviò subito una decisa azione di rinascita spirituale e morale della nazione, incrementò la preparazione del Clero, la catechesi al popolo, l'assistenza dei poveri e dei bambini che affidò alle cure delle Suore della Famiglia di Maria, da lui stesso fondata a Pietroburgo fin dal 1857. Con coraggio si dedicò alla difesa della libertà della Chiesa di fronte allo Stato. Dopo il fallimento dell'Insurrezione del gennaio 1863, per la sua fedeltà a Roma e i suoi contatti con la Sede Apostolica senza la mediazione del governo zarista, il 14 giugno 1863 fu deportato in Russia e condannato all'esilio a Jaroslavl sul Volga. Vi rimase per 20 anni, continuando però ad assistere spiritualmente i cattolici e gli esiliati in Siberia e dedicandosi al risveglio del cattolicesimo nell'Impero russo, riuscì a costruire una chiesa. Liberato per intervento della Santa Sede nel 1883, non gli fu concesso di tornare a Varsavia. Fu fatto Arcivescovo titolare di Tarso. Passò gli ultimi 12 anni della sua vita nella Galizia a Dzwiniaczka (diocesi di Leopoli), in semi-esilio sotto il dominio austriaco. Anche qui però lavorò instancabilmente per il bene spirituale dei contadini polacchi e degli ucraini. Si preoccupò della loro istruzione erigendo la prima scuola del paese, aprì un asilo per l'infanzia, costruì una chiesa e il convento per le suore della Famiglia di Maria. Morì a Cracovia il 17 settembre 1895 in concetto di santità. Le sue spoglie mortali riposano nella chiesa cattedrale di Varsavia dall'aprile 1921. (Fonte: Santa Sede)
Beato ARCANGELO TADINI (1846-1912)Sacerdote diocesano e fondatore della Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth.
Nacque in una famiglia nobile e benestante, il 12 ottobre 1846 a Verolanuova (Brescia. Entrò nel seminario di Brescia nel 1864 e venne ordinato sacerdote dal vescovo-principe di Trento, mons. Benedetto Riccabona de Reichelfels. Viceparroco e maestro elementare in Val Trompia e poi cappellano nella periferia di Brescia fino al 1885; si distinse per la pietà, per la predicazione e per l’educazione dei fanciulli, pur tra contrasti, svolse un’intensa attività pastorale e nel contempo fu insegnate elementare. Nel 1887 divenne parroco a Botticino Sera (Brescia), carica che tenne fino alla morte, fu un precursore delle molte iniziative, che i nuovi tempi richiedevano ai parroci. Alle opere spirituali e pastorali, come l’oratorio per i giovani, la direzione spirituale, l’orientamento vocazionale, la Compagnia delle Figlie di S. Angela e il Terz’Ordine Francescano, affiancò un’intensa attività sociale, attuando lo spirito della enciclica ‘Rerum Novarum’ di papa Leone XIII, in collaborazione con il movimento cattolico-sociale di fine Ottocento a Brescia. Fondò nel 1893 la Società di Mutuo Soccorso e nel 1898 una filanda per evitare l’emigrazione delle ragazze del paese per trovare lavoro; inoltre un pensionato per lavoratrici. Per assicurare l’assistenza alle giovani, fondò nel 1900 una Congregazione religiosa dal nome ‘Suore Operaie della S. Casa di Nazareth’ con i tre voti canonici, vita in comune e abito religioso; dovette superare molte difficoltà e incomprensioni, anche da parte di sacerdoti che non ritenevano opportuno che delle religiose facessero anche le operaie, svolgendo così una missione piena di pericoli e poco confacente. Ma padre Arcangelo Tadini superò tutto, anche difficoltà economiche, perché aveva intuito che la realtà storica e il mondo del lavoro sono luogo, nel nostro tempo, per attuare la salvezza e la liberazione dell’uomo. Fu sempre cagionevole di salute, ma visse una vita intensa di opere, morì il 20 maggio 1912 in Botticino Sera. Dentro e fuori la diocesi, si diffuse la fama della sua santità e il 18 dicembre 1931, il vescovo di Brescia approvò la Congregazione da lui fondata, dichiarata poi di Diritto Pontificio dal papa Giovanni XXIII. Nel 1960 si aprirono i processi informativi e papa Giovanni Paolo II l’ha beatificato il 3 ottobre 1999.
Beato FRANCESCO COLL y GUITART (1812-1875)
Sacerdote dell'Ordine dei Domenicani e fondatore della Congregazione delle Suore Domenicane dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria.
Francisco Coll y Guitart nacque a Gombreny, nella diocesi di Vic, in Spagna, il 18 Giugno 1812, decimo ed ultimo figlio di un cardatore di lana. Sin dai primi tempi della sua vita si dedicò all’educazione dei fanciulli, unendola alla propria formazione spirituale e sacerdotale nel seminario di Vic, dove era entrato nel 1823. Per chiara ispirazione di Dio, si fece religioso nell’Ordine dei Predicatori vestendone l’abito nel convento di Gerona nel 1830: lì emise poi la sua professione solenne e ricevette il diaconato, finché, nel 1835, la chiusura forzata dei conventi, da parte del Governo, l’obbligò a vivere fuori convento, senza per altro rinunciare alla sua Professione Domenicana, ma anzi portandola a viverla con maggior intensità. Previo consenso dei superiori, nel 1836, ricevette il presbiterato “col titolo di povertà”. Per quarant’anni predicò intensamente in tutta la Catalogna, sia nelle missioni popolari di gruppo, che in quelle individuali, divenendo un importante strumento di rinnovamento religioso della società. La sua predicazione si fondava su una gran fedeltà al Vangelo, sul facile superamento delle circostanze avverse e sulla fede nella vita eterna. Nominato, nel 1850, direttore del Terz’Ordine Secolare Domenicano ebbe nelle sue mani uno strumento giuridico per porre rimedio all’urgente necessità della sua epoca e della sua regione, ossia provvedere alla formazione cristiana delle giovani nei luoghi più poveri ed emarginati, fondando, nel 1856, la Congregazione delle Suore Domenicane dell’Annunziata. Dal 1869 patì varie malattie, tra cui la cecità e la perdita delle facoltà mentali. Morì il 2 aprile 1875 a Vic. Il suo corpo è venerato nella casa madre della Congregazione da lui fondata. Papa Giovanni Paolo II il 29 aprile 1979 lo ha proclamato Beato.
F.MARIANI (Fonte: www.santiebeati.it)
Beato RAFFAELE ARMAIZ BARON(1911-1938)
frate oblato dell'Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza (Trappisti)
C’è uno zio, devoto e illuminato, sulla strada dello spagnolo Raffaele Arnaiz Baròn verso la Trappa. Non è che i suoi genitori non siano buoni cristiani, anzi: papà, ingegnere forestale di Burgos, e mamma, devotissima e dalla messa quotidiana, sono ricchi tanto di beni e di proprietà terriere quanto di fede viva e profonda. Ma è a zio Leopoldo, duca di Maqueda, che Raffaele apre il suo cuore. Nato nel 1911, è un giovane esuberante, pieno di vita, intelligente e brillante negli studi, avviato ad una promettente carriera. In lui però si scorgono anche, chiari ed evidenti, i segni di una religiosità profonda, di una fede viva, di un forte desiderio di interiorità; è un ragazzo dalla comunione quotidiana, dalla prolungata adorazione eucaristica, dalla penitenza e dalla mortificazione ormai abituali. Ha imparato anche ad esercitarsi nella carità, cominciando da quelli a lui più prossimi, cioè le persone di servizio, per estendersi poi ai tanti bisognosi che sua mamma già soccorre ed agli altri che lui va a scovare.
Leggendo la biografia di un trappista francese che lo zio ha fatto pubblicare e facendo a 21 anni gli esercizi spirituali in una trappa, comincia a sentirsi irresistibilmente attratto verso questa vita di silenzio, preghiera e austerità. A metà febbraio 1934 Raffaele entra come novizio nella Trappa di San Isidro di Duenas. Pieno di salute e di vitalità come sempre, scrive a casa di essere convinto che “Dio ha fatto la Trappa per me e me per la Trappa”; confida a papà che quando è nel coro con i confratelli “possono passare ore e ore senza che me ne accorga”; confessa candidamente a mamma di provare i morsi della fame, del freddo e del sonno, ma di non essersi “mai alzato da tavola così contento come in quei venerdì di quaresima in cui non abbiamo mangiato che pane ed acqua”. Eppure, incredibile a dirsi, in quel ragazzone che scoppia di salute si verifica il crollo della salute in meno di un mese. Arriva il diabete mellito a minare il suo fisico forte e in appena otto giorni perde 24 chili di peso. Lo rimandano a casa, malgrado la sua disperazione, dove si riprende in fretta, tanto da poter tornare nella Trappa, ma ormai le sue condizioni di salute sono incompatibili con la vita monastica. Chiede di essere accolto come semplice “oblato”, abitando a fasi alterne nell’infermeria come ospite (difatti papà pagherà per lui una pensione giornaliera), con l’unica ambizione di “vivere la mia vita di infermo nella Trappa con il sorriso sulle labbra”, convinto che “il mio centro non è la Trappa, né il mondo, né alcuna creatura, ma solo Dio, Dio crocifisso”, offrendo e soffrendo da “oblato infermo e inutile..per i peccati dei miei fratelli, per i sacerdoti, i missionari, per le necessità della chiesa, per i peccati del mondo”. Arso dalla febbre, divorato da un tormentoso senso di fame e di sete, fra Raffaele muore il 26 aprile 1938, ad appena 27 anni, dopo 19 mesi e 12 giorni di permanenza nella Trappa.
Giovanni Paolo II° lo ha beatificato nel 1992 e i tanti scritti spirituali che ha lasciato fanno oggi di lui uno dei più grandi mistici del XX secolo.
GIAMPIERO PETTITI (Fonte www.santiebeati.it)
Beata MARIA DELLA CROCE JUGAN (1792-1879)
(al secolo: Giovanna), fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore dei Poveri
Nacque a Cancale (Francia) il 25 ottobre 1792 nel periodo della Rivoluzione Francese scoppiata da tre anni, il padre era assente, essendo impegnato nella grande pesca di Terranova insieme agli altri uomini di questo paese di pescatori; venne battezzata lo stesso giorno. Circa quattro anni dopo il padre scompare in mare e la famiglia composta dalla madre e da sei figli si trova nella ristrettezza più assoluta ma la povertà viene vissuta con dignità e coraggio, intessuto nella fede e nell’amor di Dio. Jeanne intraprende le mansioni di aiuto-cuoca e domestica in un castello lì vicino e poi proseguirà negli anni a venire il lavoro di assistente e aiuto a persone sole. A 18 anni rifiuta la proposta di matrimonio di un giovane marinaio, rifiuto che rinnoverà sei anni dopo ad una sua seconda richiesta, non si sente portata per il matrimonio, ma non sa ancora quale strada scegliere.
A 25 anni lascia Cancale per Saint-Servan ed entra nel locale ospedale come infermiera e lì resterà per sei anni assistendo anche un anziano sacerdote malato e poi come aiuto in farmacia. Entra nel contempo nell’Associazione del Terz’Ordine della Madre Ammirabile fondata nel XVII secolo da s. Giovanni Eudes. Lasciato nel 1823 l’ospedale, si occupa come infermiera e compagnia presso la signorina Lecoq a Saint-Servan, resterà per 12 anni più come amica che infermiera, nel 1835 la signorina Lecoq muore lasciando a Jeanne i suoi risparmi e il mobilio.
Rimasta sola si associa con una sua amica Francesca Aubert e prendono in affitto un appartamento che servirà ad accogliere per prima una anziana cieca e malata e poi man mano altre vecchiette bisognose e sole, altre amiche le si affiancano nell’aiuto e così sorge il primo gruppo formante un’Associazione per i poveri, sotto il consiglio del rev. vicario di Saint-Servan. Il 1° ottobre 1841 Jeanne e le compagne lasciano l’appartamento e si trasferiscono in un pianterreno in rue La Fontaine che permetterà di accogliere dodici persone anziane. Inizia poi la questua fra la popolazione, cosa che farà personalmente e che continuerà fino alla morte, compra con l’aiuto di una agiata commerciante, un antico convento che diverrà la loro sede, viene eletta superiora e adottano per il gruppo il nome di “Serve dei Poveri”, con l’assistenza dell’Ordine ospedaliero di s. Giovanni di Dio. Sorgono poi delle incomprensioni negli anni successivi, per cui viene deposta dall’incarico ed ella si ritira come semplice suora questuante, dopo aver contribuito all’allargamento dell’opera fondando altre case e dopo aver ricevuto anche il premio Montyon di 3000 franchi dall’Accademia di Francia. Resterà nel nascondimento fra le novizie per oltre venti anni, plasmando le anime delle nuove suore e dedicandosi alla questua per la Congregazione.
Viene fatto credere che lei è la terza Piccola Sorella, alla sua morte avvenuta il 29 agosto 1879 a Tour nella Casa madre, poche sorelle sapevano che lei era la fondatrice, la verità venne alla luce a partire dal 1902.
Ebbe comunque la gioia di vedere la sua opera ingrandirsi al punto che alla sua morte nel 1879 si contavano 2400 Piccole Sorelle sparse in tante case di accoglienza per anziani in 30 Stati del mondo. E’ stata beatificata il 3 ottobre 1982 da papa Giovanni Paolo II.
A. BORRELLI (fonte: www.santiebeati.it)
Beata CATERINA VOLPICELLI (1839-1894)
Caterina Volpicelli, Fondatrice delle Ancelle del S. Cuore, appartiene alla schiera degli "apostoli dei poveri e degli emarginati" che nel secolo XIX, furono per Napoli un luminoso segno della presenza del Cristo.
Nata a Napoli il 21 gennaio 1839, Caterina ebbe nella sua famiglia, appartenente all'alta borghesia, una solida formazione umana e religiosa. Nel Reale Educandato di S. Marcellino, sotto la guida sapiente di Margherita Salatino (futura fondatrice, con il Beato Ludovico da Casoria, delle Suore Francescane Elisabettine Bigie), apprese le lettere, le lingue e la musica, cosa non frequente per una donna del suo tempo.
Guidata poi dallo Spirito del Signore, che le rivelava il progetto di Dio attraverso la voce di sapienti e santi Direttori spirituali, Caterina che intanto si accaniva a rivaleggiare con la sorella e a brillare nella società, frequentando teatri e spettacoli di danze, rinunciò con prontezza agli effimeri valori di una vita elegante e spensierata, per aderire con generosa decisione ad una vocazione di perfezione e di santità. L'incontro occasionale con il Beato Ludovico da Casoria, il 19 settembre 1854, a "La Palma" in Napoli, fu, come affermò la stessa Beata "un tratto singolare di grazia preveniente, di carità e di predilezione del S. Cuore innamorato delle miserie della sua Serva". Il Beato l'associò all'Ordine Francescano Secolare e le indicò, come unico scopo della sua vita, il culto del S. Cuore di Gesù, invitandola a restare in mezzo alla società, nella quale doveva essere "pescatrice di anime".
Guidata poi dal suo confessore, il barnabita P. Leonardo Matera, il 28 maggio 1859 Caterina entrò tra le Adoratrici perpetue di Gesù Sacramentato, uscendone però ben presto, per gravi motivi di salute. Altro era il disegno di Dio su Caterina. Lo aveva ben intuito il Beato Ludovico che spesso le ripeteva: "Il Cuore di Gesù, o Caterina, questa è l'opera tua!"
Su indicazione del suo confessore, la Volpicelli, conosce il foglio mensile dell'Apostolato della Preghiera in Francia, ricevendo da lui notizie dettagliate della nascente Associazione, con il diploma di Zelatrice, il primo giunto a Napoli. Nel luglio del 1867, P. Ramiere visita il palazzo di Largo Petrone alla salute, in Napoli, dove Caterina sta meditando di stabilire la sede delle sue attività apostoliche "per far rinascere nei cuori, nelle famiglie e nella società l'amore per Gesù Cristo". L'Apostolato della Preghiera sarà il cardine dell'intero edificio spirituale di Caterina.
Con le prime zelatrici, il 1° luglio 1874 Caterina fonda il nuovo Istituto delle "Ancelle del S. Cuore", approvato in primo tempo dal Cardinale Arcivescovo di Napoli, il Servo di Dio Sisto Riario Sforza, e in seguito, il 13 giugno 1890, da Papa Leone XIII che accorda alla nuova Famiglia religiosa il "Decreto di lode".
Premurosa delle sorti della gioventù, aprì poi l'orfanotrofio delle "Margherite", fondò una biblioteca circolante e istituì l'Associazione delle Figlie di Maria, con la saggia guida della Venerabile M. Rosa Carafa Traetto (+ 1890). Inoltre aprì nuove Case nel napoletano ed a Roma.
Il 14.5.1884, il Card.G.Sanfelice, OSB, consacrò il Santuario dedicato al S.Cuore di Gesù, che la Volpicelli aveva fatto erigere accanto alla Casa Madre delle sue opere, destinandolo all'adorazione riparatrice.
Caterina si spense a Napoli il 28 Dicembre 1894 offrendo la sua vita per la Chiesa e per il Santo Padre.
(Fonte: www.vatican.va)
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3 NUOVI VENERABILI
Sono state riconosciute le virtù eroiche dei Servi di Dio:
GIACINTO BIANCHI (1835-1914)
sacerdote diocesano e fondatore dell'Istituto delle Figlie Missionarie di Maria.
Giacinto Carlo Bianchi nacque il 15 agosto 1835 a Villa Pasquali, nella Bassa mantovana in diocesi di Cremona. Primogenito di una numerosa famiglia contadina, sentì ben presto la vocazione al sacerdozio e il desiderio di diventare missionario. All’età di 17 anni entrò nel seminario di Cremona. Ordinato sacerdote il 29 maggio 1858, per alcuni anni svolse il ministero nei paesi limitrofi a Villa Pasquali e tentò di iniziare un’esperienza comunitaria, la Casa di Lavoro per donne, che verrà ostacolata e fatta chiudere dagli anticlericali. È costretto ad abbandonare la sua diocesi e a rifugiarsi a Genova, dove viene accolto dal grande maestro di ascetica, il priore di Santa Sabina don Giuseppe Frassinetti, di cui divenne stretto collaboratore. Si inserì nella realtà ecclesiale cittadina e frequentò le opere della beata Eugenia Ravasco, che aveva intuito la chiamata soprannaturale ascoltando proprio una predica di don Giacinto.
Il capoluogo ligure fu la sua seconda patria: da qui partiva per l’intenso ministero di predicatore in Italia, Francia e Svizzera. Nel 1868 si imbarcò per il suo primo viaggio in Palestina e ne restò affascinato. Nel 1870 chiede di essere accolto tra i gesuiti, e vi resterà per circa due anni. Nel 1872 viene mandato a Pigna, nell’entroterra ligure al confine con la Francia, dove costituisce la Pia Unione delle Figlie di Maria e di S. Agnese, divenendo guida spirituale delle numerose giovani ascritte. Agli inizi del 1876 venne a sapere che don Antonio Belloni, missionario genovese in Terra Santa fin dal 1859, aveva necessità di personale per il suo orfanotrofio di Betlemme. Don Giacinto ascolta questo appello e lo rilancia alla sua comunità di Pigna. La proposta viene subito accolta da Caterina Orengo, che con altre quattro ragazze nell'agosto partono per l'Oriente. È il primo nucleo delle Figlie di Maria Missionarie, che già agli inizi assunsero lo spirito e lo stile della Vergine per vivere il proprio carisma missionario. Don Giacinto restò a Pigna per circa sette anni e in questo periodo incontrò anche difficoltà e incomprensioni, che sfociarono persino in una ingiusta carcerazione per l’infondata accusa di appropriazione indebita. Ma Don Giacinto era l’uomo della carità e del perdono: accettò tutto con fortezza e coraggio, sempre sostenuto da una profonda vita di preghiera.
Nel 1892 le Figlie di Maria Missionarie furono costrette a rientrare in Italia, e trovarono in don Giacinto un padre sollecito e generoso, capace di consolidare il nascente istituto ed espanderlo fino alla Sicilia.
Egli continuava anche l’intensa attività di predicazione in molte diocesi italiane e presso gli emigranti in Svizzera e Germania, fedele alla missione sacerdotale di «nutrire della Parola di Dio i popoli», come definiva il suo ministero Nel 1890 la Congregazione di Propaganda Fide lo nominò Missionario Apostolico.
Nel 1901 aveva riscattato la casa paterna per istituire il noviziato del suo istituto. Qui si ritirò nel 1911, quando le condizioni di salute non gli permisero di continuare il faticoso impegno di predicatore. Nel paese natale iniziò ad erigere un oratorio dedicato a S. Ermelinda, vergine belga del IV secolo scelta a protettrice delle Figlie di Maria Missionarie. Ma una benefattrice di Genova non poté mantenere le promesse e la costruzione non giunse al termine; fu demolita nel 1925. Don Giacinto morì assistito dalle sue Figlie e confortato dal loro amore: era l’11 febbraio 1914, festa della Madonna di Lourdes.
ANDREA VAN DER BOER (1841-1917)
Andrea van den Boer (al secolo: Giovanni), fratello professo dei Frati della Beata Vergine Maria Madre della Misericordia.
Era nato il 24 novembre 1841 in Udenhout, North Brothers (Olanda) ed è mortail 3 agosto 1917 a Tilburg, North Brabant (Olanda)
MARIA CHIARA DI GESU’ BAMBINO (1843-1899)
Maria Chiara di Gesù Bambino Galvão Meixa de Moura Telles e Alburquerque (al secolo: Libânia do Carmo), fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Ospedaliere dell'Immacolata Concezione; nata ad Amadora (Portogallo) il 15 giugno 1843 e morta a Lisbona il 1° dicembre 1899.
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17 GENNAIO 2009 - PROMULGAZIONE DEI NUOVI DECRETI
Mentre ci accingiamo a inviare per la stampa il nostro Notiziario ci giungono i nuovi decreti della Congregazione per le Cause dei Santi che riportiamo qui di seguito, per approfondirli poi nel prossimo Notiziario nr.294.
“Oggi, 17 gennaio 2009, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata S.E. Mons. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:
- un miracolo, attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio CIRIACO MARIA SANCHA Y HERVÁS, Arcivescovo di Toledo e Cardinale, Fondatore dell'Istituto delle Religiose di Carità del Cardinale Sancha; nato a Quintana del Pidio (Burgos, Spagna) il 18 giugno 1833 e morto a Toledo (Spagna) il 25 febbraio 1909;
- un miracolo, attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio CARLO GNOCCHI, Sacerdote Diocesano e Fondatore dell'Opera Pro Iuventute; nato a San Colombano al Lambro (Italia) il 25 ottobre 1902 e morto a Milano (Italia) il 28 febbraio 1956;
- un miracolo, attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio BERNARDO FRANCESCO DE HOYOS, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù; nato a Torrelobatón (Valladolid, Spagna) il 21 agosto 1711 e morto a Valladolid (Spagna) il 29 novembre 1735;
- un miracolo, attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio RAFFAELE RAFIRINGA (al secolo: Luigi), Fratello professo dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; nato a Tananarive (Madagascar) il 3 novembre 1856 e morto a Fianarantsoa (Madagascar) il 19 maggio 1919;
- un miracolo, attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio EUSTACHIO KUGLER (al secolo: Giuseppe), Religioso professo dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio; nato a Neuhaus (Ratisbona, Germania) il 15 gennaio 1867 e morto a Ratisbona (Germania) il 10 giugno 1946;
- le virtù eroiche del Servo di Dio GIOVANNI DE PALAFOX Y MENDOZA, Vescovo di Osma; nato a Fitero (Navarra, Spagna) il 24 giugno 1600 e morto ad Osma (Spagna) il 1° ottobre 1659;
- le virtù eroiche del Servo di Dio ROBERTO SPISKE, Sacerdote Diocesano e Fondatore della Congregazione delle Suore di Sant'Edvige; nato a Leśnica (allora territorio della Slesia Prussiana) il 29 gennaio 1821 e morto a Wrocław (Polonia) il 5 marzo 1888;
- le virtù eroiche della Serva di Dio CAROLINA BELTRAMI, Fondatrice dell'Istituto delle Suore Immacolatine di Alessandria; nata ad Alessandria il 4 agosto 1869 ed ivi morta l'8 aprile 1932;
- le virtù eroiche della Serva di Dio MARIA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE SALVAT Y ROMERO (al secolo: Maria Isabella), Superiora Generale dell'Istituto delle Suore della Compagnia della Croce; nata a Madrid (Spagna) il 20 febbraio 1926 e morta a Sevilla (Spagna) il 31 ottobre 1998;
- le virtù eroiche della Serva di Dio LIBERATA FERRARONS Y VIVÉS, Laica, del Terz'Ordine dei Carmelitani; nata ad Olot (Catalogna, Spagna) il 19 aprile 1803 ed ivi morta il 21 giugno 1842.
Nel corso dell’Udienza privata concessa il 22 dicembre 2008 all'Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio GIUSEPPE TOUS Y SOLER, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e Fondatore delle Suore Cappuccine della Madre del Divino Pastore; nato ad Igualda (Spagna) il 31 marzo 1811 e morto a Barcelona (Spagna) il 27 febbraio 1871.
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CURIOSANDO TRA SANTI E SANTINI
DUE SINGOLARI SANTINI: UN SUPPORTO PUBBLICITARIO, UNA MADONNA NOBILITATA
di Teresa Casella Bize
La comunicazione della mostra “Testimonial dell’Al di Là – Un percorso pubblicitario dal’Ottocento ai giorni nostri” che si è tenuta a Levanto dal 20 settembre al 5 ottobre 2008, ha particolarmente attirato la mia attenzione. Il percorso pubblicitario che vi è indicato riguarda prioritariamente le ditte farmaceutiche, le case produttrici di bevande, di olio e candele, di farine, cioccolato e caffè, di prodotti inerenti alle festività natalizie o alla moda. Non ho visitato la mostra, ma il percorso di essa evocato ha richiamato alla mia mente un santino particolare che esula forse dai temi ivi prospettati. La sua particolarità risiede, infatti, non in una chiara e usuale commistione tra sacro e profano, ma in un’assonanza lessicale per cui un elemento sacro rinvia a un elemento profano. L’assonanza si verifica però solo nella lingua francese dove la voce signe, segno, suona come la voce cygne, cigno. Il santino rappresenta una croce, ecco l’elemento sacro, ai cui piedi sta ritto un cigno che la cinge con il suo lungo collo, ecco l’elemento profano. Si tratta di un santino pubblicitario. Pubblicizzato è il filo per cucir vantato di prima qualità: lo affermano le due rubriche a specchio, una sopra e l’altra sotto: fil à coudre e première qualité, filo prodotto da una ditta esplicitata unicamente dalle due importanti L maiuscole che affiancano la croce e che troneggiano anche sui candelabri che pure l’affiancano, ditta la cui insegna scritta suona come au Cygne de la Croix, scritta che comporta l’assonanza indicata sopra per cui il cigno della croce rinvia al segno della Croce. Che si tratti della pubblicità per un cotonificio lo documenta anche la presenza delle spolette con l’ago infisso visibili all’esterno delle aste visibili all’estremità delle aste delle L appoggiate sui candelabri. Inspiegabili invece mi risultano le parole oTours e bouta sopra i bracci orizzontali della croce, precedute dalle cifre 1 e rispettivamente 3 scritte a mano; che si tratti di voci specifiche al settore tessile? Del nome del produttore? Arduo è anche definire la scelta del simbolo proposto per pubblicizzare il filo: la croce o il cigno? Soppesando le due eventualità propendo per il cigno mentre il simbolo della croce, inquadrato dai candelabri, è stato evocato perché il sostegno che doveva trasmettere la pubblicità, e cioè il santino, non poteva non riferirsi anche a una evidente componente religiosa, la croce appunto, indiscutibilmente più proponibile del cigno (a meno che lo si sia frainteso, ma mi sorprenderebbe, con il pellicano). Detto questo, mi pare di aver segnalato la singolarità di un santino pubblicitario che oltre a evocare un complesso messaggio offre anche una raffigurazione di indiscutibile eleganza.
Innumerevoli e diversificatissime sono le raffigurazioni di Maria Vergine; prova sono i molti contributi nei Notiziari AICIS (cfr. nel solo numero 293 di settembre-ottobre 2008 le pp.45, 49, 53, 54, 56, 57 dove sono elencati i santini inviati dai soci). Si tratta di madonne da venerare, da invocare, di madonne “vere”, siano esse serene o addolorate, sempre intensamente parlanti al nostro cuore, tanto da non potercene separare senza mettere a rischio il nostro bisogno di aiuto. Come accettare allora la rubrica associandoci alla supplica che ci offre l’editore Lenoi Pillot: “santa vergine, pregate per noi?”, una preghiera rivolta a una Madonna tanto diversa da quelle che ci sono familiari? Guardiamo come si presenta: una corona regale, una collana vistosa, un abito di seta, una capigliatura inanellata e scomposta, una scollacciatura abbondante, due maniche a sbuffo, due braccia seminude e paffute, uno sguardo da bambina apparentemente ingenua. Faticosamente possiamo ravvisare in questa raffigurazione una Madonna, neppure una Madonna regina come ci potrebbe suggerire la corona; non certo, sulla scia delle litanie lauretane, la regina degli angeli, dei patriarchi, dei profeti, degli apostoli, dei martiri, dei confessori, delle vergini, di tutti i santi, del santissimo rosario, della pace e, tanto meno, visto l’aspetto tanto mondano, la regina concepita senza peccato. Eppure si tratta proprio di una Madonna: lo rivela, oltre l’invocazione, la doppia M ricamata sulla veste. E allora come scoprire l’intenzione profonda di chi ci ha proposto questo santino? A qualcuno doveva pur essere stato dedicato, qualcuno o qualche cosa doveva pur averlo suggerito! Non riesco a formulare altra ipotesi se non quella che mi detta una elementare deduzione: il committente, l’ideatore e il dedicatario erano persone di un certo ceto sociale alto; la Madonna per meglio attrarre e nutrire la loro devozione doveva rispecchiare il loro mondo; forse solo così “nobilitata” poteva essere da loro invocata.
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2009 - ANNIVERSARI DI ALCUNI MODELLI DI SANTITA'
di Don DAMIANO GRENCI
Una ricerca di anniversari di venerabili, beati e santi per il 2009.
8\9 d.C.= bimillenario nascita di Paolo di Tarso, apostolo - Tarso (Turchia) 8\9 d.C.–Roma 64 d. C.
309 = 17° c entenario della morte di San Marcello I papa ( 16 gen.);
S.Panfilo e compagni martiri di Cesarea di Palestina († 16 feb.);
San Saturnino il Vecchio, martire a Roma con San Sisinnio;
Sant' Emidio martire, vesc. di Ascoli ( 5 agosto);
S.Adriano di Cesarea martire;
Santi Ares, Promo, Elia, martiri in Palestina ( 14 dic. del 308\309);
Sant' Eusebio papa;
San Quirino vescovo e martire di Siscia († Savaria, Croazia);
409 = 16° centenario della morte di San Bassiano vescovo di Lodi (Siracusa, 320 circa – 409);
San Severo vescovo di Napoli († 29 aprile).
- 16° centenario della nascita di San Daniele lo Stilita (sacerdote Maratha, Samosata, 409 - Siria, 490 circa
509 = 15° centenario della morte di San Geraint I, re martire ( nel 475 per Baring-Gould; 508 o 509 per C. W. Boase).
709 = 13° centenario della morte Sant' Aldelmo (Adelmo) abate e vescovo ( 25 maggio).
809 = 12° centenario dell’introduzione nel Credo della formula "qui ex Patre Filioque procedit", relativa alla Spirito Santo, da parte di San Leone III papa, nato a Roma il 12 giugno 816, (Papa dal 27/12/795 al 12/06/816).
- 12° centenario della morte di San Ludgero vescovo di Munster (Frisia, c.745 -26 marzo 809)
1109 = 900° anniversario della nascita di Sant' Aelredo (Etelredo) di Rielvaux, abate, Hexham (Northumberland, Inghilterra), 1109/10 - 12 gennaio 1166/7)
- 900° anniversario della morte di Sant' Anselmo d'Aosta, Vesc. e Dott.della Chiesa (21 aprile);
San Bernardo di Capua, vescovo;
Sant' Ugo di Cluny, abate ( 29 aprile);
- 900° anniversario del trasporto a Genova del corpo di Santa Consolata di Genova, Monaca di epoca incerta, da parte dei Crociati.
1259 = 29 Agosto: (Zwierzyniec, Lubelskie - Polonia) Beata Bronislava, Monaca premostratense
1309 = 700° anniversario della morte di: 4 Genn.:(Foligno): Beata Angela da Foligno, Sposa, laica francescana, mistica
- 28 febbraio: Beata Alda (Aldobrandesca) da Siena, vedova
- 4 aprile: Beato Guglielmo di Noto, eremita
- 19 maggio Beato Agostino Novello, Religioso domenicano
- 700° anniversario della nascita di Beato Paolo Trinci da Foligno, religioso (1309-1391)
1339 = 26 Agosto: (Chiaromonte, Potenza): Beato Giovanni da Caramola, Monaco cistercense (anniversario morte).
1409 = 600° anniversario morte di Beato Giacomo degli Strepa (Strepar o Strzemie),religioso(1340-1409)
1609 = IV centenario della morte: 9 ottobre: San Giovanni Leonardi
1659 = 31 dicembre:(Mercuès, Lot –F.): B. Alano de Solminhac, Canonico Reg.di Chancelade, Vescovo di Cahors
1709 = III cent.rio nascita di Beato Guglielmo Repin, sacerdote e martire (Thouarcé, Francia, 26 agosto 1709 -Angers, 2 gennaio 1794
- III cent.rio morte di Beato Nicola (Saggio) da Longobardi, Religioso minimo (1619-1709);
- Venerabile Celestino Catani, eremita camaldolese ( Mantova, 1709).
1809 = II centenario nascita di San Giancarlo Cornay, sac., martire (Loudun, Francia, 27 feb.1809 – Son Tây, Vietnam, 20 sett.1837);
Beata Maria Anna Sureau Blondin, fondatrice (Terrebonne (Quebec), Canada, 18 apr.1809 – Lachine, Canada, 2 gen.1890);
- Santa Maria Michela del SS. Sacramento, fondatrice (Madrid, 1 gen.1809 – Valencia, 24 ag.1865);
- Beata Maria Repetto, Religiosa brignolina (Voltaggio (AL), 31 ott.1809 – Genova, 5 genn.1890);
- Serva di Dio Caterina Podestà, cofondatrice (Chiavari (Genova), 9 ott.1809 - Roma, 24 sett.1884);
- Servo di Dio Guglielmo Massaia, missionario (Piovà d'Asti, 8 giu.1809 - San Giorgio a Cremano, Napoli, 6 ag. 1889);
- Serva di Dio Victorine Le Dieu, fondatrice (Avranches, 22 mag.1809 - Roma, 26 ott.1884);
- Ven.Anna Maria Fiorelli Lapini, fondatrice (Firenze, 27 mag. 1809 – 15 apr.1860);
- Ven.Benvenuto Bambozzi, Religioso francescano (Abbadia di Osimo, 1809 - Osimo, 1875);
1859 = Aniversario della morte di: 21 Feb.:Ven.Gaetano Antonio da Abbiategrasso, Sacerdote cappuccino 4 Agosto: (Ars-sur-Formans, Ain–Francia):
- S.Giovanni Battista Maria Vianney, Sacerdote diocesi di Lione 14 Agosto: (Coriano, Rimini):
- Beata Elisabetta Renzi, Fondatrice delle Suore della Madonna del Soccorso
1909 = 1° centenario della nascita di: Beato Cristino Adalberto (Krystyn Wojciech) Gondek, sacerdote e martire Slona, Polonia, 6 apr.1909 – Dachau, Germania, 23 lug.1942);
- Beato Giacomo da Rafelbunol (Santiago Mestre Iborra), sacerdote e martire (1909 – 1936);
- Beato Michele (Miguel) Domingo Centra. salesiano, martire (Caseres, Spagna, 1 mar.1909 – Prat de Compte, Spagna, 12 ag.1936);
- Beato Pio (Pius Ludwik) Bartosik, sacerdote e martire (Kokanin, 21 ag.1909 - 12 dic.1941);
- Serva di Dio Adele Bonolis, Milano, 14 agosto 1909 - Milano, 11 ag.1980);
- Serva di Dio Chiara Damato, clarissa (Barletta, 9 nov.1909 - Bari, 9 marzo 1948);
- Serva di Dio Marina Francisca Cinta Sarrelangue, sposa (Acayucan, 9 mar.1909 – Città del Messico,29 set.1988);
- Servo di Dio Giovanni Palatucci, avvocato martire (Montella, Avellino, 31 mag.1909 - Dachau, 10 feb.1945);
- Servo di Dio Giuseppe Lazzati (1909 – 1986);
- Servo di Dio Josè Vandor , sacerdote (Derog, Ungheria, 29 ott.1909 – Santa Clara, Cuba, 8 ott.1979);
- Servo di Dio Stefano Gerbaudo, sacerdote Centallo, Cuneo, 30 lug.1909 – Fossano, Cuneo, 30 sett.1950);
- Beata Teresa del Bambino Gesù e di S. Giovanni della Croce (Eusebia Garcia), carmelitana, martire (Mochales (Guadalajara), 5 marzo 1909 – Guadalajara (Spagna), 24 luglio 1936);
- Venerabile Benigno di S. Teresa del Bambino Gesù (Angelo Calvi) carmelitano (Inzago (MI), 23 lug.1909 – Trezzo sull’Adda (MI), 25 ott.1937);
- 1° centenario della morte di Sant’ Alessio Toth. sacerdote delle Chiese Orientali (1853 – 1909);
- San Arnoldo Janssen, Sac. diocesi di Münster; Fondatore dei Verbiti (5 nov. 1837 – 15 gen.1909);
- Beato Emmanuele Domingo Sol, Sac.diocesi di Tortosa; Fondatore della Fraternità dei Sacerdoti Operai Diocesani del Sacro Cuore di Gesù: 25 Gen.1909 (Tortosa – Spagna);
- Servo di Dio Marcellino da Capradosso, Religioso cappuccino ( 26 Feb.1909 (Fermo, Ascoli Piceno);
- Beata Maria Ellen MacKillop, Fondatrice “Suore di san Giuseppe del Sacro Cuore di Gesù” ( 8 Ag.1909 (Sydney, New South Wales - Australia);
- Beato Isidoro Bakanja, Laico carmelitano, martire (15 Ag.1909 (Busira, Équateur - Congo);
- Servo di Dio Arsenio da Trigolo, Sac. OFMC, fondatore delle Suore di Maria Ss.ma Consolatrice ( 10 Dicembre 1909 (Bergamo);
- Ven.le Vincenzo Ruoppolo (Germano di S. Stanislao), Sac. passionista (17 gen.1850- 11 Dic.1909)
1959 -12 aprile: canonizzazione di San Carlo (Giancarlo Melchiori) da Sezze (1613-70) e di Santa Gioacchina de Vedruna (1783-1854)
- 26 aprile: beatificazione della Beata Elena Guerra (1835-1914)
1979 - 29 aprile: beatificazione del Beato Francesco Coll Guitart (1812-75) e del Beato Giacomo Désiré Laval (1803-64)
1989 - 9 aprile: canonizzazione di Santa Clelia Barbieri (1847-70)
- 23 aprile: beatificazione della Beata Maria Margherita Caiani (1863-1921);
- Beata Maria Franciszka Siedliska (1842-1902);
- Beata Maria Caterina Simon de Longpré (1632-68)
- 29 aprile: beatificazione della Beata Victoire Rasoamanarivo (1848-94).
- 2 maggio:beatificazione del Beato Scubilion Rousseau (1797-1867).
- 19 giugno: beatificazione della Beata Elisabetta Renzi (1786-1859).
- 1 ottobre: beatificazione della Beata Francesca Anna Cirer y Carbonell (1781-1855),
- Beata Geltrude Comensoli (1847-1903),
- Beati Niceforo Díez Tejerina e 25 soci martiri (+1936).
- 22 ottobre: beatificazione della Beata Maria Deluil-Martiny (1841-1884),
- Beato Timoteo Giaccardo (1896-1948),
- Beati Agnese Phila e sei soci martiri (+1940).
- 31 ottobre: beatificazione del Beato Giuseppe Baldo (1843-1915).
- 1 novembre: canonizzazione di San Riccardo Pampuri (1897-1930)
- 12 novembre: canonizzazione di Sant’Agnese di Boemia (ca. 1205-82),
- S.Alberto Chmielowski (1845-1916).
- 10 dicembre: canonizzazione di San Muziano Maria Wiaux (1841-1917).
1999 = 7 marzo: beatificazione del Beato Nicola Barré (1621-86);
- Beata Anna Schaeffer(1882-1925);
- Beati Vincenzo Soler Munárriz e sette soci martiri (+1936).
- 18 aprile: canonizzazione di San Marcellino Champagnat (1789-1840);
- Santa Agostina Pietrantoni (1864-94);
- S.Giovanni Calabria (1873-1954).
- 7 giugno: beatificazione del Beato Stefano Frelichowski (1913-45).
- 13 giugno:beatificazione del Beato Edmondo Bojanowski (1814-71);
- Beati Antonio Giuliano Nowowiejski e 107 soci martiri (+1939-45).
- 16 giugno: canonizzazione di Santa Kinga (ca. 1224-92).
- 19 settembre: beatificazione del Beato Antonio Martino Slomšek (1800-62).
- 3 ottobre:beatificazione del Beato Mariano Di Nicolantonio da Roccacasale(1778-1866);
- Beato Ferdinando Maria Baccilieri (1821-93),
- Beato Arcangelo Tadini (1846-1912);
- Beato Diego Oddi (1839-1919);
- Beato Edoardo Poppe (1890-1924).
- 21 novembre: canonizzazione di San Tommaso Placidi da Cori (1655-1729);
- San Benedetto Menni (1841-1914);
- Santi Cirillo Bertrán Sanz Tejedor e nove soci martiri (+1934-37).
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LA SERIE M.G. E PADRE MICHELE GIULIANO
Carissimi Amici Collezionisti,
molti mi chiedono informazioni riguardo alla serie MG, di cui sono l’ideatore e unico curatore. La serie riproduce i cosiddetti “corpi Santi”. La cui vicenda ebbe inizio nel XVI secolo, quando si iniziò ad esplorare le catacombe romane. All’inizio dell’era cristiana i fedeli richiedevano di essere sepolti presso i luoghi di sepoltura dei Martiri, cioè di coloro che versavano il sangue per Cristo a causa delle persecuzioni dei primi secoli. Tale preferenza indusse a credere che molte sepolture contenessero ossa dei martiri. A questo proposito bisogna sottolineare che per acclamazione da parte del popolo venivano ritenuti tali e non per lo svolgimento di un regolare processo canonico, come avviene tutt’oggi. I corpi così identificati spesso venivano prelevati o, come in alcuni cari, rubati e donati a personag- gi di rango o a famiglie reali e da questi collocati in alcune Chiese o Santuari.
Con il Concilio Vaticano II la chiesa mette in guardia i fedeli riguardo al loro culto, non essendoci nella maggior parte dei casi una sufficiente documentazione storica. Per esempio il caso eclatante della Vergine e Martire S. Filomena di Mugnano del Cardinale (Napoli). Il Servo di Dio papa Giovanni Paolo II ha dato maggior risalto al loro culto definendo il secolo contemporaneo come il “Martirio del XX Secolo”. I martiri restano oltre a dei testimoni qualificati della fede cristiana degli autentici intercessori presso il trono di Dio. Riguardo a quelli riprodotti nella mia serie alcune considerazioni pratiche: -tutta la serie viene stampata da Grafiche Mincione - Sparanise (CE)
-la serie riporta le mie iniziali MG (Michele Giuliano);
-le foto sono state scattate da me personalmente (3-6-8-9-17-18-21-22-23) o da qualche amico collezionista (4-7-11-12-13-14-15-16-19-20-24-25) e solo 3 sono state recuperate diversamente
e cioè: S. Margherita (la prima) da una rivista religiosa poco conosciuta, S. Silviano (la numero 5: numero però non apposto sul retro e che ora invio a tutti i soci per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”) che si venera nel Monastero Benedettino di S. Pelayo in Santiago de Compostela in Spagna da una cartolina e S. Clemente (10) che si venera nella Parrocchia di S. Giovanni Battista in S. Giovanni a Teduccio (Napoli) tratta da un’immaginetta non facilmente rintracciabile;
-i soggetti raffigurati sono pressoché inediti o poco conosciuti;
-rappresentano statue in legno o in gesso contenenti le reliquie del martire oppure corpi in cera contenenti la maggior parte dei resti;
-le preghiere sul retro sono tratte dal Messale Romane e modificate da me;
-della serie sono state stampate sino ad oggi (Gennaio 2009) 25 esemplari; (In basso la numero “M12” che invio a tutti i soci per “Un santino per ogni socio”).
-le prime 5 non sono numerate. Tale numerazione, infatti, inizia dalla 6 in poi (MG6);
-la prima della serie, stampata nel 2003, rappresenta S. Margherita d’Alessandria (più esattamente di Antiochia) a figura intera; (foto sopra: San Felissimo, martire:è la numero “M12” che invio a tutti i soci per l’iniziativa sociale “Un santino per ogni socio”);
-la seconda immaginetta riproduce il corpo santo di S. Primitivo, Martire venerato nella Chiesa di S. Lucia al Monte al Corso Vittorio Emanuele a Napoli: entrambe sono esaurite da tempo e non ve ne sono che pochissimi esemplari in giro;
-delle altre qualche copia è ancora reperibile:
-la tiratura iniziale era di 1000 copie, poi, in un secondo momento si è passati a quella attuale e cioè 1500. La serie “MG” non è in vendita e nessuno è autorizzato a venderle, per cui non è richiesto nessun tipo di contributo al di fuori di santini chiesti in cambio. Per qualsiasi altra informazione a riguardo resto a disposizione.
fra Michele Maria Giuliano ofm
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IL GATTO E IL TOPO IN SAN MARTINO DE PORRES
(ICONOGRAFIA, FIGURE E SEGNI DI PROTEZIONE CELESTE - 10)
Continua la Rubrica “Iconografia. Figure e segni di protezione celeste”, della socia ELISABETTA GULLI GRIGIONI (foto a sinistra) già apparsi sul settimanale diocesano ravennate “Il Risveglio” e che qui pubblichiamo grazie alla concessione del Direttore Don Giovanni Desio che vivamente ringraziamo.
Il santuario della Madonna di Loreto esercita un fascino che rende difficile l’allontanarsene una volta che lo si sia raggiunto. Dopo le osservazioni della precedente rubrica mi soffermerò ancora su una delle meraviglie che esso contiene, il rivestimento marmoreo al quale hanno lavorato grandissimi scultori, cui è stato dedicato un importante volume edito dalla Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto nel 1999, con saggi di Floriano Grimaldi e Katy Sordi.
Nella parte che raffigura l’Annunciazione, opera di Andrea Sansovino terminata nel 1521, è scolpito un gatto, colto nell’atto di fuggire, forse spaventato dall’essere soprannaturale che è entrato nella stanza, ma non tanto da non volgere la testa all’indietro, con tipica curiosità felina, per vedere cosa sta succedendo. Una raffigurazione pittorica dell’evento, di alcuni anni successiva, in cui compare un gatto, si deve al pennello di Lorenzo Lotto. In questo caso il gatto, arruffato, di colore molto scuro, e con schiena inarcata, ha dato luogo, tra le tante, u un’interpretazione in senso diabolico dell’animale che reagirebbe aggressivamente all’annuncio dell’evento del redentore, da parte di un importante storico dell’arte, Eugenio Battisti.
Chi conosce le leggende legate ai gatti si rasserena comunque immediatamente sapendo la Vergine legata da più pacifici rapporti con l’animale, in particolare con il gatto soriano che, recando stampigliata nel suo pelo, sulla fronte, una emme maiuscola, è considerato il “gatto della Madonna”.
Il gatto, in pacifica convivenza con il topo e con altri animaletti da cortile attorno a una ciotola piena di cibo, è tipico poi dell’iconografia di San martino de Porres (1579-1639), la cui festa calendariale cade il tre di novembre e la cui impronta di santità pare particolarmente adatta a nutrire meditazioni legate ai nostri problemi dell’attualità. Martino era nato a Lima da un cavaliere spagnolo e da una schiava negra liberata. Riconosciuto dal padre potè studiare, divenne barbiere cerusico ( attività che allora sconfinava nella medicina, nella chirurgia e nella farmacologia) e, acquistata grande considerazione attraverso lo straordinario esercizio della carità, fu accolto nell’ordine domenicano. Beatificato nel 1837, fu canonizzato nel 1962 e proclamato patrono dei barbieri e dei parrucchieri da Paolo VI.
Lo propongo in due immaginette del Novecento che lo raffigurano molto diversamente. La prima, riproduzione di un’opera dell’importante pittrice del Novecento, Fiore Brustolin Zaccarian, lo raffigura nel pieno e gioioso movimento della sua attività caritativa. La seconda, lo raffigura con la scopa, emblema dell’umiltà del suo lavoro e con gli animali fraternizzanti ai suoi piedi. Tra questi il gatto: di uno a lui particolarmente affezionato si dice che gli portasse altri felini perché li nutrisse e li curasse.
Il gatto appare, come sapiente e informato narratore, in un libro di Jeanne Perego che proprio in questi giorni è presente nelle librerie: Joseph e Chico. Un gatto racconta la vita di Papa Benedetto XVI. Pubblicato da Edizioni Messaggero Padova e introdotto da Don Georg Gänswein, segretario particolare del papa, con originali e tenerissime illustrazioni di Donata Dal Molin Casagrande, sarà una bellissima lettura sia per i bambini già capaci di leggere sia per quelli che, non ancora alfabetizzati, richiederanno la guida di un lettore adulto al quale sarà offerta un’ottima occasione di affetto, di divertimento e di riflessione. (continua )
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CURIOSANDO TRA LIBRI E ANTICHE CHIESETTE
CERVETERI (RM) SANTUARIO DI N. S. DI CERI
Della Diocesi suburbicaria di Porto e Santa Rufina fa parte una suggestiva chiesetta, Santuario diocesano dal 1986, che merita di essere visitata: Nostra Signora di Ceri.
E’ Ceri un grazioso borgo, frazione di Cerveteri in provincia di Roma, arrampicato su uno sperone di roccia tufacea, tufo lionato (vedi prima figura).Risalgono al XII secolo i resti del bel pavimento a mosaico marmoreo cosmatesco dai vivaci colori e gli affascinanti affreschi scoperti nel 1980 e sapientemente restaurati, con raffigurazioni di episodi dell’Antico Testamento, dalla creazione, a Noè, a Mosè …, in 20 riquadri che ricoprono l’intera parete destra.
La facciata semplice ed elegante, di epoca posteriore, è rappresentata nella seconda figura.
Di rilevanza per il luogo di culto, oltre che per il valore artistico, è il quadro di scuola senese del 1400 con la Madonna con Bambino, alla quale è dedicata la chiesetta, dapprima con il nome di Madonna di Ceri, Madre di Misericordia, poi Madonna della Concezione ed infine, dopo la proclamazione del dogma, Immacolata Concezione. Il quadro, raffigurato nelle immaginette sacre che si trovano all’interno della chiesa, è illustrato nella terza figura, nella quale si ammira anche la corona d’oro, offerta dai fedeli, con la benedizione del papa Giovanni Paolo II, nel 1992.
Nel Santuario sono conservate le reliquie del papa San Felice II, martire cristiano all’epoca dell’imperatore Costanzo, secondo quanto è narrato in un opuscolo reperibile in loco. La tradizione leggendaria locale vuole attribuire la presenza delle reliquie al miracolo dei buoi, che all’epoca si bloccarono, rifiutandosi di trasportare le reliquie del santo a Roma. Dietro una grata inserita in alto a sinistra sulla parete è conservato il reliquiario in forma di busto dorato, che possiamo ammirare nella immaginetta della quarta figura.
Infine il santino riportato nella quinta figura contiene la riproduzione del quadro con San Felice Papa e martire seduto in atteggiamento solenne collocato nella parete a lato dell’abside.
Pur tuttavia bisogna considerare che la storia del papa Felice II è controversa: nel volume “I Papi: storia e segreti” di Claudio Rendina, Felice è decritto come un antipapa, o almeno un papa voluto dall’imperatore Costanzo, che si sostituisse al papa S. Liberio (352-366) con il quale l’imperatore era in completo disaccordo: la fermezza dimostrata dal papa legittimo impedì il successo della manovra politica. Felice è però elencato nel Liber Pontificalis come papa ed è raffigurato in uno dei mosaici a San Paolo fuori le mura a Roma con il nome di Felice II. Il successivo papa omonimo fu Felice III. Sembra che la storia di Felice II venga confusa e sovrapposta a quella del martire Felice, popolare a Roma. Le notizie sono scarse e contraddittorie. Come sempre, saranno graditi e diffusi attraverso il Notiizario contributi di soci che possano portare chiarezza sulla questione.
Maria Gabriella Alessandroni
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CURIOSANDO TRA I LIBRI
PRIMO CATALOGO INTERNAZIONALE DEI SANTINI
Il 25 novembre 2008 è stato presentato il "Primo Catalogo Guida Internazionale dei Santini", edizione bilingue italiano-inglese (editore C.I.F. srl – UNIFICATO) nella Sala Marconi della “Radio Vaticana”.L’Agenzia ZENIT.org nel darne notizia così ha parlato di questo libro. lI Catalogo è composto da 512 pagine a colori che illustrano più di 2000 preziosissime immaginette sacre provenienti da diversi Paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti, Russia, Cuba e vari Stati dell'America Latina. Il Catalogo riproduce preziose xilografie del Cinquecento, pregiate e ricercate incisioni fiamminghe del XVI e XVII secolo, le prime miniature acquerellate nonché la vasta produzione di santini dell'Ottocento fino ai primi del Novecento.In moltissimi casi, per la prima volta, vengono pubblicati e catalogati dei pezzi unici, manufatti di area conventuale di Settecento e Ottocento.
Il volume è suddiviso in nove capitoli che ripercorrono la storia dei santini. Si apre con i primi esemplari del Cinquecento e si chiude con le "Perle", cioè quelle immaginette sacre insolite e preziose sia per l'utilizzo di materiali pregiati (santini su stoffa, con oro, ed altro) che per le tecniche di produzione (collage, canivet, santini traforati di pizzo con sorpresa, tridimensionali, ecc.).
Intervistato da ZENIT, Paolo Deambrosi, direttore responsabile dell'editrice UNIFICATO, ha spiegato che l'idea di pubblicare un volume sui santini era coltivata da almeno 15 anni. Per questo motivo, ricordando quando il collezionista Graziano Toni gli ha presentato un ragionevole e organico sistema di catalogazione che avrebbe consentito di avere una panoramica completa sulla produzione dei santini dal 1500 ai primi del ‘900, ha affermato: "Non credevo ai miei occhi". Devoto di Sant'Antonio Maria Claret, protettore degli editori, il direttore di UNIFICATO ha osservato che "il volume non è stato pubblicato solo per rispondere alle esigenze dei collezionisti, ma anche per tutti gli amanti dell'arte sacra e per coloro che vorranno conoscere il valore storico e artistico dei pezzi conservati dai loro nonni o parenti".
Nell'introduzione al volume, il vaticanista Antonio Gaspari ha scritto: "Per secoli, la forma più diffusa e popolare di trasmissione della preghiera, di venerazione e culto delle immagini dei santi, di educazione alle virtù cristiane, di racconto della storia della Chiesa attraverso le gesta dei suoi beati, martiri, Papi, mistici e vergini, è stata possibile grazie all'ideazione, alla produzione e alla diffusione delle immaginette sacre".
Per questo, la pubblicazione del "Primo Catalogo Guida Internazionale dei Santini" "non è solo un servizio alla memoria storica, ma una grande opportunità per indagare nel mistero della bellezza dell'arte sacra".
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“SAN VITO – INDAGINE SU UN MARTIRE DI CRISTO DEI PRIMI SECOLI” – di Pietro Messana.
Il volume SAN VITO: INDAGINE SU UN MARTIRE DI CRISTO raccoglie lo studio portato avanti da anni da don Pietro Messana, parroco di San Vito Lo Capo.
Il libro propone un’indagine sulle varie tradizioni e getta nuova luce sull’identità del Santo. Inoltre è particolarmente interessante il riferimento alle antichissime origini del Santuario a cui sembra riferirsi una testimonianza riportata tra le lettere di papa Leone Magno del 443. L’indice dà un’idea della trattazione dell’argomento.
Consta di una introduzione e due parti. La Parte Prima: San Vito: indagine nella storia, ha i seguenti capitoli: Cap I La Passio e la tradizione lucana; Cap II La tradizione italo-bizantina; Cap III La tradizione romana; Cap IV La tradizione longobardo-benedettina; Cap V Dal Martirologium Hieronimianum alla Legenda Aurea; Cap VI La tradizione germanica; Cap VII Il “viaggio” di San Vito. La parte Seconda ha il titolo: San Vito: indagine in un luogo, ha i seguenti capitoli: Cap VIII La tradizione siciliana; Cap IX San Vito: un nome, un luogo; Cap X La “casa” di San Vito; Cap XI Vito, martire dei Vandali; Cap XII Vito, campione di una comunità perseguitata; Cap XIII Vito, giovane martire di origine germanica. Segue una “Conclusione” ed una “Bibliografia”. Il volume, di formato 21 cm x 30 cm, 152 pagine, con 99 foto, stampato su carta patinata opaca da 170g/mq; copertina in cartoncino 250g/mq plastificata stampata in quadricromia, realizzato in 1000 copie, ha un prezzo di copertina di € 50,00. L’elegante veste tipografica e la ricchezza di immagini fanno del libro un prezioso dono di rappresentanza.
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“SANTI MONTANARI” di FAUSTO PAJAR – Ediz.Biblioteca dell’Immagine- PORDENONE
Il nostro socio Dr.FRANCESCO POSITANO di Grottaferrata ci comunica quanto segue: “Avendo vissuto per circa un trentennio nel Trentino, segnalo ai filiconici dell’AICIS una recente pubblicazione di Fausto Pajar (oriundo trentino) dal titolo “I Santi Montanari. Edito da Edizioni Biblioteca dell’Immagine – Via Villanova di Sotto, 24- Pordenone – Euro 12.00”. E’ una piacevole lettura sui luoghi ideali per eremiti, ma ricchi, altresì di edicole e cappelle votive sparse lungo le stradine di montagna e costellati da Chiese, basiliche e Santuari. Ed è in tale contesto naturalistico e contemplativo che l’Autore colloca i vari ‘personaggi’ da lui umanizzati e, poi, divenuti Santi o beati. La sua santa ricerca si estende in altre zone geografiche non solo italiane, ma anche oltre i patrii confini, ove il culto e la devozione popolare hanno da secoli celebrato la santità di questo o di quel santo, che attraverso il tormentato vissuto terreno, trascorso nella “beata solitudo” dei monti, è asceso nella Gloria dei cieli per le sue eroiche virtù. La vita dei “Santi Montanari”è raccontata nel linguaggio asciutto, idiomatico, e talvolta pittoresco del montanaro (qual è il Pajar), ma che suscitano nel lettore sentimenti di pietà, di carità, di amore. Sentimenti che ancora oggi sono rintracciabili nella gente di montagna, ma superstiti ormai nel cittadino, che deve combattere quotidianamente la sua frenetica giornata di fatica, senza un attimo per volgere lo sguardo Lassù. E’ una ‘quadreria’ di Santi, ma prima ancora di uomini, non sempre predestinati all’aureola, plasmati al sacrificio per la Fede, che ispirati dal Signore hanno coinvolto con il loro esempio intere popolazioni conducendole sulla retta via, illuminando le loro coscienze e divenendo essi modello di bontà e di amore verso il prossimo.
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“I SANTINI DELLA MADONNA DI LOURDES” di Graziano Toni – Ediz.Mckay & S. Srl
Leggiamo sull’Agenzia Zenit del 1° gennaio u.s.: “Per commemorare il 150° anniversario delle apparizioni della Madonna di Lourdes (1858-2008), la Mckay & S. Srl ha pubblicato un elegante album con cofanetto contenente la storia di questi eventi, raccontata attraverso 260 immagini sacre inedite. L’opera è composta da fedeli riproduzioni di santini originali, antichi e preziosi, della seconda metà dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento, provenienti da Italia, Francia, Germania e Svizzera. Per la prima volta nella storia iconografica della Madonna di Lourdes, vengono pubblicate anche le preghiere scritte sui santini originali d’epoca. La collezione di immaginette sacre è suddivisa in diverse sezioni: dall’apparizione della Madonna a Bernardette nel 1858, alla città di Lourdes, ai dogmi di Maria, ai miracoli, alla devozione popolare, alla vita di Bernardette Soubirous, ai Papi e Lourdes, ai pellegrinaggi. La consulenza editoriale e il materiale iconografico è stato messo a disposizione dal collezionista Graziano Toni. I testi sono stati scritti da Antonio Gaspari e Luca Marcolivio, già autori delle biografie dei santi per i fascicoli settimanali di Hachette, i “Santini da collezione”. All’opera hanno collaborato: suor M. Cristina Geltrude Solaroli O.S.B., delle Monache del Monastero Benedettino S. Umiltà di Faenza; padre Pierdamiano Spotorno O.S.B., dell’Abbazia Benedettina Vallombrosana; e dal comm. Carlo Moschini. Nella premessa all’opera viene spiegata l’importanza delle immagini sacre. La Chiesa cattolica infatti, fin dai primissimi tempi, ha praticato e diffuso l’uso delle immagini sacre perché “l’umanità e il creato tutto riflettono la bellezza di Dio”. Agli ebrei la legge mosaica proibì l’uso delle immagini, non per una loro intrinseca sconvenienza, ma perché inclini all’idolatria, le immagini potevano essere occasione di pensieri e di prassi propense al peccato. Ma la Chiesa cattolica col Concilio II di Nicea (787) autorizzò esplicitamente il culto delle immagini sacre perché esse “aiutano l’intelligenza e la stessa sensibilità umana a penetrare nel mistero di Dio che si è degnato di farsi in Gesù Cristo veramente e totalmente uomo”. La pietà verso le immagini ha assunto spesso un alto livello artistico e sotto questo profilo essa è nobilissima parte dell’umanesimo cristiano. “Invero – è scritto nell’introduzione – i santini ci aiutano a comprendere l’amore di Dio perché essi toccano il cuore e ci commuovono e appunto per questo per secoli le immagini sacre sono state ‘Biblia pauperum’ cioè la Bibbia dei poveri”. In altri termini le espressioni sensibili del sacro rafforzano la fede e nel contempo esprimono l’amore che la Chiesa ha professato per le arti, così elevate alla funzione di un privilegiato strumento di catechesi e di pietà. Nella prefazione dedicata a Maria, uno degli autori, Antonio Gaspari, spiega che tanti sono i misteri su come avvengono le guarigioni a Lourdes “ma il vero e più grande mistero rimane l’amore dolce e infinito che Maria prova nei confronti delle sofferenze umane”. La Vergine senza peccato che umile e pia obbedisce a tutto ciò che il Signore le chiede, già dalle nozze di Cana si permette di chiedere a Gesù di intervenire per aiutare gli esseri umani. E’ questa l’immagin e che viene in mente ogni volta che Maria, in maniera sovrannaturale, scende sulla Terra e appare ai veggenti. Si tratta di interventi straordinari, con lo scopo di aiutare l’umanità perché si sollevi dal peccato e riprenda la strada della salvezza. Maria conosce bene la sofferenza, ed è presente proprio dove è maggiore la prova. Secondo Gaspari le immaginette sacre svelano anche un'altra grande verità e cioè “la bellezza di Maria”. “La grazia è sublime, la dolcezza infinita, la virtù è chiara – è scritto nella prefazione –. Non si può resistere alla sua bellezza. Per questo tanto più i santini che la rappresentano saranno prodotti e diffusi, più la sua grazia riempirà il mondo”.
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LA FILICONIA - LO STUDIO E LA PASSIONE PER I SANTINI
Comunichiamo agli associati che il Consiglio Direttivo nella XVI riunione in data 7 ottobre 2008 ha approvato il neologismo “filiconìa” e “filiconici” nelle accezioni che fin dall’anno 2006 il Gardini presenta e che la stessa AICIS ha pubblicato nel Notiziario. Per maggior chiarezza e completezza riportiamo l’unito articolo inviatoci recentemente dal socio Prof ATTILIO GARDINI di Forlì.
A tutti è noto che si può misurare la ricchezza di una lingua parlata dalla capacità di esprimere un concetto, utilizzando una sola parola. Con questo obiettivo, già dal 2006, continuo a proporre l’uso di un neologismo, da me coniato, per esprimere con solo cinque sillabe lo studio, la passione e la dedizione per le immaginette sacre.
Insieme a voi appartengo al crescente numero di “hobbisti” che collezionano santini, con criteri non del tutto dissimili da quelli di chi cataloga monete, francobolli oppure cartoline. Su riviste del settore, da anni, propongo il neologismo “Filiconia”, illustrandolo nella rubrica “Spazio Aperto” del palinsesto di “Video Regione” [Emilia Romagna], sui quotidiani locali, in diversi siti internet e naturalmente anche su FaceBook.
In effetti capita a ciascuno di noi, andando negli Uffici Postali Principali o nel sito dell’Ente Posta, di individuare lo specifico sportello denominato “Filatelico” attrezzato per coloro che non solo si interessano di franchigie e di tasse dovute per il recapito della posta, ma che studiano per hobby gli aspetti storici e organizzativi della catalogazione dei francobolli. Parliamo dei “filatelisti” o meglio dei “filatelici”, termine usato indifferentemente come sostantivo o aggettivo. Il loro nome ha assonanza con quello dei “filarmonici” che coltivano lo studio della musica, dei “filodrammatici” che sono amanti dell’arte teatrale, ma anche dei “cinofili” che hanno passione per i cani e dei (non ultimi) “cinefili” che si interessano dei film prodotti.
Propongo che coloro che amano, apprezzano, anzi di più, che sono cultori delle immaginette sacre, possono definirsi ufficialmente FILICONICI. Infatti, in greco, ‘eicon’ è ‘immagine’, ma nello specifico soprattutto icona e immagine sacra, la quale diventa oggetto della passione, studio, ricerca… in una parola dell’amore, che nella medesima lingua suona ‘philia’.
Continuando a fare altri esempi è doveroso aggiungere che gli Iconoclasti erano gli eretici dell’ottavo secolo che spezzavano le sacre immagini, perseguitando gli iconografi che scrivevano e “scrivono” tuttora la Parola di Dio, usando colori e pennelli, nel raffigurare le Icone, opere artistiche che a loro volta sono oggetto di interpretazione da parte degli Iconologi.
Convinto dell’ampia valenza culturale e religiosa insita nel cercare, studiare, raccogliere, catalogare tali effigi, desidero utilizzare i due termini: “FILICONIA” sf., per esprimere non solo l’hobby, ma una ben più alta passione e valenza in merito alle immaginette sacre e il conseguente “FILICONICO”, per definire non soltanto l’intenditore e appassionato raccoglitore, ma soprattutto il cultore e studioso di ‘immaginette sacre’.
E dico ‘immaginette sacre’… non ‘santini’, tout court, perché, come sappiamo, questi ultimi raffigurano soltanto beati e santi e non includono le innumerevoli piccole rappresentazioni Mariane e Cristologiche.
L’AICIS, ha da tempo aperto un dibattito che individua un positivo e concreto interesse verso questo neologismo, perché pur viaggiando in parallelo con filatelico e numismatico, spazia molto più in alto.
Rimango fiducioso che i termini ‘Filiconia’ e ‘Filiconico’, con il tempo, avranno la forza, per opera del loro singolare charme fonetico, di farsi spazio da soli e imporsi nel lessico quotidiano.
Attilio Gardini
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SANTINI E PICCOLE STAMPE DA LIBRI
Le stampe provenienti dai libri si possono classificare come santini e/o immaginette religiose?
Ritengo che la risposta debba essere in senso negativo.
Il santino e l'immaginetta devozionale hanno delle caratteristiche peculiari che li contraddistinguono da altre forme di immagine stampata. Non tutte le stampe infatti possono dirsi "santini" o "immaginette devozionali".
Delle caratteristiche strutturali del santino e delle immaginette devozionali ho già trattato. Quello che mi preme qui sottolineare è ancora una volta un concetto: in origine, il santino nasce con una precisa funzione che è quella di essere inserito fra le pagine dei libri di preghiera, mentre l'immaginetta devozionale, di misura più grande, aveva la funzione di essere posta sul comodino o in un angolo della casa, o della cella di qualche monaca, quasi fosse una statuetta o un altarino.
Queste particolari funzioni li distinguono dalle altre forme iconografiche, come le icone, le stampe, ecc.
Detto ciò, una stampa raffigurante un soggetto sacro, tolta da un libro di cui faceva parte integrante, non per questo diventa santino, ma resta sempre una pagina di libro con stampa e dunque non collezionabile. Direi quindi che strappare una stampa da un libro serve solo a rovinare il libro.
Nella foto, una stampa estratta da un libro di preghiere. La tecnica utilizzata è la siderografia. Editore il tedesco Carl Mayer. Misure: cm 9,5 x 15,5.
BIAGIO GAMBA (Fonte:http://collezionaresantini.blogspot.com/
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I SANTINI - CONFERENZA DI PIERLUIGI BENASSI
Martedì 7 ottobre il socio Pierluigi Benassi ha partecipato a Roma alla riunione sociale mensile ed ha tenuto una conferenza sul tema de “I santini” basandosi su proprie esperienze vissute in giro per l’Italia. I soci presenti lo hanno molto applaudito e ringraziato perché attraverso una semplicità nel porgere ha affrontato problematiche varie molto concrete. Riportiamo, anche se per sommi capi, il testo della conferenza.
Lo scorso 3 giugno aveva illustrato i suoi inizi di collezionista.
“Ho iniziato, un po’ caoticamente il mio metodo del collezionare santini e raccogliendo di tutto senza approfondire nulla. Dedicando un tempo continuo a ciò, mi sono reso conto della necessità di sapere quale tipo di collezione o tema si intende seguire. Quindi è importante avere un punto fermo, un punto di partenza. Poi la collezione non deve essere finalizzata al lucro, bensì alla propria cultura, passione, ricerca e soddisfazione di giungere al pezzo mancante. deve seguire un ordine e un senso logico. Il collezionare richiede, comunque, tempo, voglia, spesa; deve seguire un ordine e un senso logico; permette di conoscersi con altri appassionati di altre località per scambi, per informazioni e anche per amicizia. Nella scorsa conferenza ho spiegato le peripezie e situazioni strane in cui mi sono imbattuto nei miei giri per l’Italia alla ricerca di immaginette, i viaggi che ho fatto, per documentarmi sul posto, verso i Santuari Mariani. E ciò mi ha dimostrato che le pubblicazioni da me consultato sono poco esaurienti, in contraddizione tra loro e talvolta con degli errori. Non forniscono risposte esaurienti. Delle venti regioni italiane fa veramente eccezione solo la Basilicata con il recente volume ”Basilicata Mariana” di Mario Congedo Editore scritto da Mario Mennonna ed Antonio Mennonna. Per ogni santuario mariano fornisce cenni storici, presenta il santino, la foto del santuario, ecc. in maniera chiara, sintetica, ma documentata e completa.
Lo scorso 7 ottobre ha continuato puntando il dito contro l’invasione dei santini sotto forma di figurine e che riproducono altri santini con variazioni sulla cornice o sul fondo, dove appare la volontà di perseguire il lucro più che fare cultura. “Più recentemente appaiono in edicola, dove poi molti appassionati hanno difficoltà a reperire tutti i numeri in uscita. Ma quel che è più grave è che sono riproduzioni di immaginette di un secolo e più fa ma senza riportare che trattasi di riproduzione di oggi, con la conseguenza che le ritroviamo nei mercatini, confuse con gli originali, a prezzi esosi. Inoltre, sui mercatini, nelle mostre, si trovano pagine staccate da vecchi libri e spacciati per santini rari, di antiquariato, unici. C’è chi, pur di avere, quel pezzo unico, lascia a questi commercianti improvvisati…bei soldini. Ho visto anche stampe fatte perfettamente con le tecniche di stampa odierne (quindi dei falsi) fatti passare per originali e venduti a prezzi alti.
Questo a mio modo di vedere non è collezionare. Desidero solo mettere in guardia i tanti sprovveduti a fare attenzione. I veri conoscitori di cromolito, di trinati, di incisioni, di canivets, ecc, sono pochi.
Le serie sono un altro caso che richiede attenzione. Sono molti che vanno alla ricerca delle serie (EGIM, ELE, SLE 1/340, SLE 9000, ecc.). Io stesso ne ho rinvenuti in mercatini, mostre, riunioni varie e sono dei falsi fotocopiati, trattati poi per l’invecchiamento.
C’è un problema relazionale con altri collezionisti o appassionati. Alcuni sono corretti, leali ed allora lo scambio è affidabile, piacevole, proficuo. Molti invece sono pieni di pretese, maleducazione, manie, che hanno come scopo di prendere tanto e dare poco, avere il bello e dare il brutto, avere quello di valore e dare il nulla. Personalmente ho conosciuto collezionisti tramite il Notiziario AICIS con cui ho rapporti idilliaci, con altri è stato un vero disastro, con altri mi trovo come il tempo, un po’ bello, un po’ brutto.
Nell’agosto scorso, avendo 15 giorni di ferie, sono partito per le zone del Biellese-novarese-torinese con una lista di 110 santuari: ne ho trovati aperti 26. In alcuni di questi l’accoglienza è stata disastrosa (malo modo di rispondere, assenza dei guardiani, nessuna voglia di rapportarsi con il visitatore, ecc). Per un devoto e appassionato di immaginette… diventa dura. Ho una lista di tremila santuari italiani: non mi lascio scoraggiare da tutto ciò e, quindi, torno a visitarli. Anzi chiedo anche a voi qui presenti e a tutti i soci di darmi una mano a portare avanti questa mia ricerca, che è di passione e devozione, sui santuari italiani. Chi mi può aiutare avrà una mia lista, che potrà anche essere completata da voi con quei santuari di vostra conoscenza e con il santino mancante. E’ una ricerca che non ha scopo di lucro. Grazie a voi di avermi ascoltato e comunque rimango a disposizione per un contatto diretto.
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IL FENOMENO DEI FALSI NELLE IMMAGINETTE
Qualcuno forse si stupirà di scoprire che anche nel collezionismo di santini e immaginette religiose esiste il fenomeno dei falsi. Il motivo che spinge a creare una falsa incisione, un falso canivet o una falsa miniatura è ovviamente di natura economica. Soprattutto negli ultimi anni, infatti, il mercato dei santini pregiati, e in alcuni casi non solo pregiati, è cresciuto in maniera esponenziale: una miniatura del XVII secolo può sfiorare anche il migliaio di euro; per non parlare dei canivets, che ormai hanno raggiunto costi proibitivi per molti collezionisti. Si può comprendere dunque che per un venditore senza scrupoli, riprodurre una falsa miniatura o una falsa incisione può costituire un' occasione allettante, soprattutto se il collezionista–acquirente è un dilettante senza esperienza.
Si può riconoscere un falso? Certamente! Ma non sulle pagine di un computer, anche perché nella foto riprodotta sul monitor potrebbe esservi l'originale. Il consiglio è naturalmente quello di esaminare il pezzo direttamente. Prima di continuare, una premessa è d'obbligo: solo l'esperienza può in qualche modo garantire di riconoscere con certezza la reale natura del pezzo.
Detto questo, fra gli elementi che concorrono a identificare l'autenticità, vi è innanzitutto la conoscenza della storia del santino attraverso le varie produzioni e i vari stili. Fondamentale è quindi conoscere i materiali ovvero il tipo di carta, le tecniche, i colori utilizzati e le misure originali (ove sia possibile). Confrontare, se possibile, il pezzo che si sta acquistando con un altro simile, di cui si ha certezza della sua autenticità. Chiedere al venditore informazioni dettagliate e, in caso di dubbio, meglio astenersi dall'effettuare l'acquisto. Nella foto sopra: una falsa miniatura del XVIII secolo. Nonostante la cura nella riproduzione, la carta utilizzata, di epoca recente, i colori usati e il tentativo di "antichizzazione", sono segni evidenti che il pezzo è stato prodotto nel 2007 e non nel 1700.
BIAGIO GAMBA (Fonte: http://collezionaresantini.blogspot.com/)
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CAMPAGNA "UN SANTINO PER OGNI SOCIO"
25 FEBBRAIO - ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL CARDINALE MERRY DEL VAL
Padre MICHELE GIULIANO ofm, ha trasmesso un congruo quantitativo dellimmaginetta del Servo di Dio Card.Raffaele Merry del Val, stampata nella seconda metà del secolo scorso dagli Stabilimento Salomene di Roma (che hanno chiuso nel 2000), per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Rafael Merry del Val y Zulueta proviene da una famiglia aristocratica spagnola che si stabilì nel 1878 in Inghilterra. Raffaele nasce a Londra il 10 ottobre 1805. Gli anni di scuola e di studio portano Merry del Val a Slough, Namur, Bruxelles, Durham e, infine, a Roma all'Accademia dei nobili ecclesiastici. Ottiene la licenza in diritto canonico e il dottorato in teologia e in filosofia. Viene ordinato sacerdote il 30 dicembre 1888. La sua vita si svolge a Roma al servizio della Chiesa. Arcivescovo e Presidente dell’Accademia dei Nobili Ecclesiastici, nel 1892; Segretario del Conclave e poi Cardinale Segretario di Stato di San Pio X. Durante il suo periodo quale Segretario di Stato, Merry del Val sarà confrontato, in particolar modo, con tre grandi questioni: la separazione fra Stato e Chiesa in Francia, la partecipazione dei cattolici alla vita politica in Italia con l'allentamento del non expedit, e la lotta al modernismo sul piano teologico. Muore a Roma il 26 febbraio 1930 ed è sepolto nelle grotte vaticane. Il 26.2.1953 è iniziato il suo processo di beatificazione.
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1839-2009 - ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI SUOR MARIA ANTONIA LALIA
Il socio ANTONINO COTTONE di Misilmeri ha inviato l’immaginetta per l’iniziativa “Un santino per ogni socio” e il seguente articolo.
Maria Antonia nasce a Misilmeri in provincia di Palermo il 17 maggio 1839 da famiglia molto religiosa. All’età di 15 anni, a causa della sua malferma salute, viene affidata alle Suore Domenicane di Misilmeri . Qui matura il disegno di Dio che la vuole per sé.
Quando a 17 anni veste l’abito di S. Domenico nel collegio di Maria a Misilmeri è concretamente la sua risposta positiva alla chiamata del Signore. Dopo pochi anni viene eletta Superiora. Riedifica il Monastero, vi fonda una Scuola Elementare e cura la preparazione delle suore maestre. Zelando la Gloria di Dio, con il beneplacito delle Autorità Ecclesiastiche giunge a Roma, con l’intenzione di proseguire per la Russia, dove ha intenzione di fondare dei collegi ed educare l’infanzia povera, quindi dare inizio al movimento di ritorno all’unità della Chiesa. I suoi piani, vengono stravolti da Padre Alberto Lepidi che candidamente le fa una profezia: “In Russia andranno le tue figlie, non tu, la tua Russia sarà Roma”.
Il 17 gennaio 1893 Madre Lalia entra nell’abbandonato convento di S. Sisto Vecchio a Roma, e dà inizio alla nuova fondazione e all’opera educativa.
La vita di Sr. M.Antonia Lalia è un continuo olocausto a Dio: abbraccia con amore la Croce, assidua e fervente è la sua preghiera, intensa la sua attività, coraggiosa nelle sue iniziative…ma tutto per il Signore ed il prossimo.
Lo Spirito Santo ricambia l’offerta di tutta se stessa con interventi e doni straordinari. Da questo la Madre attinge forza, fiducia nella santa Provvidenza e affronta con profonda umiltà le prove che immancabilmente si presentano.
In questo atteggiamento e disposizione di santo abbandono rende l’anima a Dio la notte del giovedì Santo del 9 aprile 1914, nell’istituto del Sacro Cuore di Ceglie Messapico (Brindisi). Dal 1939 le sue spoglie mortali riposano nell’Aula Capitolare del Convento di S. Sisto, dove S. Domenico aveva posto le basi dell’ordine domenicano e Sr M. Antonia Lalia quelle della sua congregazione. Oggi le opere di Madre Lalia sono ben visibili in scuole e conventi sparsi in Italia, nell’America Latina, nella Russia. Nel libro dedicato a Sr. Maria Antonia Lalia, Sr.Maria Rosa Lo Proto, o.p., scrive infatti: “Oggi noi sue figlie viviamo nella luce del suo ricordo e la sentiamo presente nelle nostre opere, nella quotidianità della nostra vita, in tutte le case della congregazione, dove siamo impegnate per attuare il carisma missionario ed ecumenico, varie regioni d’Italia, in Messico, Guatemala, Honduras. Perù e Russia”.
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VIAREGGIO - CHIESA DI SANT'ANDREA - MARIA SS.MA ADDOLORATA
Il dr .GIUSEPPE TAMBURINI di Pisa ha trasmesso sia un' immaginetta di Maria Ss.ma Addolorata che si venera nella Chiesa di Sant’Andrea in Viareggio, Chiesa dei Servi, incoronata dal Capitolo Vaticano il 9 maggio 1920, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”, sia le seguenti notizie storiche.
A Viareggio il Convento sorse, insieme alla Parrocchia, nel 1843 e fu affidato ai Servi di Maria, i quali portarono nella città la devozione alla madonna Addolorata, loro patrona. A partire specialmente dal Seicento, fino alla metà circa del secolo scorso, la devozione alla vergine dei Dolori prevalse nettamente, al punto da essere considerata come la nota distintiva, specifica e primitiva della vocazione dei Servi in seno alla Chiesa. Lo spirito dell’Ordine contribuì a dare vita ad alcuni movimenti come ad esempio, la “Confraternita dei Sette Dolori” e delle numerose Congregazioni religiose femminili affiliate all’Ordine dei Servi. Il Calendario proprio dell’Ordine dei Servi, approvato dalla S.Congregazione per il Culto Divino il 6 febbraio 1971, prevede sia la “festa” del venerdì dopo la quinta domenica di quaresima, chiamata “Beata Maria Vergine presso la croce”, sia la “solennità” del 15 settembre, dal titolo “Beata Vergine Maria Addolorata, Patrona principale dell’Ordine dei Servi” (Acta OSM 31 [1971], p.15-17).
La venerazione di S.Antonio Maria Pucci per l’Addolorata è a tutti ben nota. La Basilica di S.Andrea in Viareggio diventò, ad opera del Curatino (è il vezzeggiativo con cui familiarmente veniva chiamato dalle persone per le quali il Santo costituiva un punto di riferimento. Qui a destra l’altare con l’urna contenente le reliquie del santo), un santuario locale dell’Addolorata e l’Addolorata fu per il Curatino, riferimento costante ed immagine conduttrice. Santa Maria Addolorata presente nella cappella della Chiesa di Sant’Andrea, fu incoronata dal Capitolo Vaticano il 9 maggio 1920. (Tale data è confermata anche dal Repetti nel “Dizionario Storico della Toscana, 1935”, mentre nel libro “Madonne coronate in Italia e nel mondo” di Paolo Bonci, alla pag.67, viene riportata la data del 15 agosto 1919, Servizio Editoriale Fiesolano, anno 2004).
Sul verso delle immagini più vecchie dell’Addolorata è riportata “l’Orazione per ottenere una buona morte”. Papa Pio VII concesse l’indulgenza di 300 giorni applicabile alle Anime Purganti a chi recita tale “Orazione”. Al verso di altre immagini è riportata la “Preghiera a Maria Ss.ma Addolorata” per la quale sono stati concessi 500 giorni di indulgenza (Indulgenza di 500 gg. [S.C.Ind.20 mar.1887; S.Pen.Ap. 19 maggio 1934 e 18 giugno 1949] Imprimatur Curia Arch. Mediolani dic.17.VI.1959, +Can.Oldani, Vic.Gen.).
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SANTA CATERINA LABOURE' E LA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Padre MICHELE GIULIANO, ofm, ha inviato una immaginetta fatta stampare a propria devozione, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Caterina nasce in Francia, a Fain-lès-Moutiers, nel 1806. A 12 anni riceve la Prima Comunione. La pietà, la mortificazione e l'amabilità cristiane sono le sue caratteristiche, sicché viene indicata come esempio di virtù. Giunta all'adolescenza, dopo l'apparizione in sogno di San Vincenzo de' Paoli, che la invita ad entrare tra le sue suore, chiede di entrare in una casa delle Figlie della Carità. Caterina, però, trova opposizione nel padre che ha già dato una figlia a tale Istituto e non vuole privarsi dell'aiuto cospicuo di Caterina. La manda in casa di un altro figlio a Parigi, ma la moglie di costui, diventata avvocato, le permette di seguire la sua vocazione. Il 21.4.1830 Caterina entra come Postulante tra le Figlie della Carità a Chatillon-sur-Seine. In seguito è mandata a Parigi per il noviziato, nella Casa Madre situata in rue du Bac. Durante il suo noviziato ha altre visioni, come quelle di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830). Le apparizioni che hanno nel corso del tempo la maggiore risonanza sono le apparizioni dell'Immacolata della "Medaglia miracolosa". E’ questo un ciclo di almeno cinque apparizioni. Nella notte tra il 18 e il 19 1uglio 1830, mentre la Francia è sconvolta dalla possibilità di una nuova rivoluzione (il 27 luglio cade Carlo X), Caterina, condotta da un angelo nella grande cappella della Casa Madre, ha un colloquio durato più di due ore con la Madonna, che le preannuncia nuovi incontri. Questi avvengono a brevi intervalli l'uno dall'altro, nel settembre, novembre e dicembre dello stesso anno.
Una voce interiore chiede a Caterina di far coniare una medaglia che riproduca la visione. Solo nel 1832 ne sono coniate 1500 esemplari. La medaglia viene presto detta "miracolosa". Muore il 31 dicembre 1876.
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DIO PADRE - IO SONO IL SIGNORE DIO TUO
Il socio FRANCESCO BERNARDI di Roma ha trasmesso l’ immaginetta di Dio Padre che lui stesso ha ideato e dipinto per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Dio Padre è seduto su un trono di nuvole posto sul mondo. Con la mano sinistra trattiene le tavole dei dieci comandamenti appoggiate sulla gamba sinistra. La mano destra è alzata con pollice, indice e medio verso l’alto a indicare le tre persone della Trinità. Due angeli ai due lati suonano la tromba mentre dietro fino all’infinito un mare di teste di angeli.
Chiamando Dio con il nome di «Padre», il linguaggio della fede mette in luce soprattutto due aspetti: che Dio è origine primaria di tutto e autorità trascendente, e che, al tempo stesso, è bontà e sollecitudine d’amore per tutti i suoi figli. Questa tenerezza paterna di Dio può anche essere espressa con l’immagine della maternità, che indica ancor meglio l’immanenza di Dio, l’intimità tra Dio e la sua creatura.(voce art.I, paragrafo2, 239, Catechismo della Chiesa Cattolica).
“La certezza dell’amore di Dio ci fa confidare nella sua provvidenza Paterna
anche nei momenti più difficili dell’esistenza”. (Giovanni Paolo II)
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1298-2008 - ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLA BEATA MARSILIA PUPELLI
Il socio Don DAMIANO MARCO GRENCI ha inviato un' immaginetta, fatta stampare a sua devozione, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Marsilia, settempedana, terziaria agostiniana, morì in concetto di santità nel 1298. La Chiesa settempedana ha mantenuto sempre tale fama, confermata dai vescovi con l’approvare il culto, insieme alla beata Marchesina Luzi, consistente nella esposizione delle reliquie nella Chiesa di Sant’Agostino, dove sono custodite, il pomeriggio del martedì di Pasqua. Lasciti testamentari per pratiche in favore della beata Marsilia ed attestati di scrittori locali sacri e profani e varie immagini che la riproducono, hanno sos tenuto questo culto. Nel 1946 il Capitolo della cattedrale di San Severino fece interessare il vescovo Longinotti affinché la Congregazione dei Riti, esaminati i documenti, riconoscesse alle due, chiamate popolarmente “Beate”, il titolo che spetta loro. Finora non se ne conosce l’esito. Nel 1992, nell’aggiornamento dei santi del calendario diocesano (Camerino-San Severino marche), la Congregazione dei Riti non le ha accettate. Una cosa è certa: Marsilia Pupelli è ancora venerata come “Beata” dal popolo nella Chiesa di Sant’Agostino.
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BENEDETTO XVI IN VISITA ALLA SANTA CASA DI LORETO
Il socio GIANCARLO DI LEO di Senigallia ha trasmesso un’immaginetta del Santo Padre in preghiera nella Santa Casa di Loreto.
Domenica 2 settembre del 2007, S.S.Benedetto XVI è andato in visita pastorale a Loreto (AN) in occasione dell’Agorà dei giovani italiani ed ha concelebrato nella Piana di Montorso. E parlando ai giovani esordisce così il papa ai giovani intervenuti: “Dopo la veglia di questa notte, il nostro incontro lauretano si conclude ora attorno all’altare con la solenne Celebrazione eucaristica. Ancora una volta a voi tutti il mio più cordiale saluto. (…) Questo è davvero un giorno di grazia! Le Letture che poco fa abbiamo ascoltato ci aiutano a comprendere quale meravigliosa opera abbia compiuto il Signore facendoci incontrare, qui a Loreto, così numerosi e in un clima gioioso di preghiera e di festa. Nel nostro ritrovarci presso il Santuario della Vergine si avverano, in un certo senso, le parole della Lettera agli Ebrei: "Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente". Celebrando l’Eucaristia all’ombra della Santa Casa, anche noi ci avviciniamo "all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli". Possiamo così sperimentare la gioia di trovarci di fronte "al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione".
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MADRE ANTONIETTA MONZONI
La socia GIULIANA FARAGLIA di Roma ha qui rimesso l’immaginetta di madre Antonietta Monzoni (1884-1971), Figlia della Carità Canossiana – Serva dei Poveri, per la campagna “Un santino per ogni socio”.
Anita Monzoni nasce il 25 gennaio 1884 a Zocca di Modena. Nina come la chiamavano in famiglia, è una giovane pia, che sente presto la chiamata a servire il Signore. Entra nella Congregazione delle Figlie della Carità Canossiana, le Serve dei Poveri, fondata a Verona nel 1808 da Santa Maddalena di Canossa: proprio l’anno scorso si sono celebrati i duecento anni di fondazione. Dopo alcuni anni parte per la Cina ad Hankow dove resterà per sedici anni e dove testimonia in maniera credibile il Vangelo di Cristo. E’ poi richiamata in Italia per compiti direttivi. E’ eletta Superiora Generale della Congregazione. Governa l’Istituto per ben ventuno anni con grande sagacia e zelo ristrutturandolo in linea con le direttive della Chiesa.
Muore a Roma il 19 settembre 1971 nel rimpianto generale. E’ in corso la causa di Beatificazione.
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UNA CROMOLITOGRAFIA DI SANTA BARBARA
Riceviamo per via fax (la riproduzione del santino…non è quindi molto felice) dalla socia ALFREDINA CELLI l’unita segnalazione :
“Curiosando su Ebay nello scorso mese di gennaio ho trovato in vendita all’asta un’immaginetta raffigurante Santa Barbara. Era una cromolitografia di fine Ottocento, inizio Novecento, al prezzo base d’asta di 24 euro. A me è sembrato un prezzo di partenza veramente esagerato. Voi che ne pensate?
Inoltre nel vederlo mi sono sorti parecchi dubbi in quanto lo stesso santino è stato pubblicato recentemente nell’opera “Santini da collezione” dalla Casa Editrice Hachette e venduto con altri 5 santini al prezzo di euro 4,99 in edicola. Ma questi, pur di eccellente qualità, …sono solo delle riproduzioni fatte un secolo dopo!
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17-22 gennaio 2009: LE RELIQUIE DEI CONIUGI MARTIN A LERIDA (SPAGNA)
Il socio Don Damiano Marco Grenci ha trasmesso un santino dei coniugi Martin per la campagna “Un santino pero ogni socio”.
Il Santuario di S. Teresa di Lisieux, gestito dai Carmelitani Scalzi a Lérida (Spagna), ospiterà dal 17 al 22 gennaio 2009 le reliquie dei Beati Luis Martin e Zelia Guérin, i genitori di S.Teresa del Bambino Gesù, dottore della Chiesa. L'accoglienza avverrà nel pomeriggio di Sabato 17 gennaio e sarà presieduta dal Vescovo di Lérida, Mons.Juan Piris Frigola, che celebrerà una Messa Solenne il giorno successivo nel Duomo. Per tale circostanza, il santuario di Lérida ha deciso con la Delegazione Diocesana della Famiglia e la Vita, un programma di eventi religiosi e culturali, che presenterà i nuovi beati (beatificati il 19 ottobre u.s.) quali modelli della famiglia cristiana e della spiritualità coniugale.
"La vita matrimoniale dei coniugi Martin è un esempio concreto di fede da trasmettere ai propri figli, così come l'esperienza della vita cristiana, della malattia e del rispetto della vita", ha detto P. Josep Castella, Priore del santuario. Inoltre, la Basilica di Lisieux, dove si trovano le reliquie dei beati, offrirà al santuario di Lérida un reliquiario identico a quello recentemente offerto al Papa Benedetto XVI a Roma. Dopo le cerimonie, le reliquie raggiungeranno Burgos, dove sono previsti vari eventi nelle chiese dei Carmelitani Scalzi e delle Carmelitane Scalze dal 22 al 26 gennaio; quindi faranno ritorno a Lisieux(Francia).
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NOTIZIE DAL MONDO
OGNINA: INAUGURAZIONE FONTANA A VELA NELLA ROTONDA INTITOLATA A GIORGIO LA PIRA
E’ stata una cerimonia semplice e commovente quella che si è svolta nella rotonda di Ognina ornata, su iniziativa del Consiglio comunale dei Ragazzi dell’Istituto Comprensivo “G. Parini”, della spettacolare fontana a forma di vela, di fronte al Golfo e al Porto di Ulisse. Da oggi il sito, con la rotatoria e la fontana, che si trova tra il viale Ulisse, la via Messina e la piazza Mancini Battaglia, su proposta degli stessi studenti, è intitolato a Giorgio La Pira, giurista, politico, padre costituente ed ambasciatore di pace. Alla presenza del preside Giuseppe Adernò, dell’assessore comunale Angelo Sicali, in rappresentanza del sindaco, del presidente del consiglio comunale Marco Consoli, del presidente della II Municipalità avv. Alessandro Condorelli, sono state scoperte tre targhe segnaletiche, biglietti da visita in entrata ed uscita dal lungomare della città, secondo i tre sensi di marcia della circonvallazione. Nel giorno del 31° ann.rio della morte del “sindaco santo” di cui è in corso la causa di canonizzazione – data coincidente con la festa di tutti i santi di Sicilia - la città etnea, che La Pira amò con diverse attestazioni di predilezione, ha onorato solennemente un siciliano ammirato da tutto il mondo per il suo instancabile apostolato di fraternità e di riconciliazione tra i popoli della terra. Protagonisti della giornata sono stati gli alunni della Parini, tramite il baby-sindaco Federico De Luca, gli assessori e il Consiglio comunale dei Ragazzi, i sindaci e le rappresentanze dei CC.CC.RR. dell’I.C. “E:Fermi” di S. Giovanni La Punta (Luca Trovato) e della Scuola Media “Mario Pluchinotta” di S. Agata Li Battiati (Davide Maccarrone) con la preside Linda Piccione; hanno animato l’incontro il coro della Parini e la banda musicale dell’I.C. “Columba” di Sortino, con il preside Paolo Guglielmino.
Sono stati letti un breve profilo biografico del servo di Dio, una lettera del 1922 di Giorgio al suo grande amico e compagno di classe all’Istituto Tecnico “Jaci” di Messina, Salvatore Quasimodo, la delibera del C.C.R. di proposta dell’intitolazione di una strada di Catania all’illustre siciliano originario di Pozzallo, di cui fu promotore Emanuele Tornabene, sindaco-ragazzo di tre anni fa, quando l’Istituto Parini si recò a Firenze per rendere omaggio all’indimenticabile “sindaco dei poveri”, passando per Trevico per venerare un altro grande siciliano dell’inizio del IV secolo, s. Euplio martire e compatrono di Catania.
In una mattinata uggiosa d’autunno, tanti piccoli studenti delle nostre scuole hanno ricordato una celebre frase di La Pira: “I giovani sono come le rondini, annunciano la primavera”, che costituisce un messaggio di speranza per le nuove generazioni.
ANTONINO BLANDINI (Fonte: La Sicilia del 6.XI.2008)
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CITTA’ DEL VATICANO, 11 FEBBRAIO 1929/2009: 80° ANN.RIO DEI PATTI LATERANENSI
La Santa Sede, l’1 febbraio p.v. celebrerà l’80° ann.rio della firma dei Patti Lateranensi tra lo Stato Vaticano e il regno d’Italia. Fervono già i preparativi per una esposizione che verrà inaugurata l’11 febbraio nel Braccio di Carlo Magno accanto a P.za S.Pietro. La Mostra presenterà la Santa Sede prima del 1929, come è avvenuta la costruzione dello Stato vaticano e come si è arrivati alla firma dei Patti Lateranensi. Una sezione dell’esposizione vedrà la figura di papa Achille Ratti (1857-1939), Pio XI (1922-1939), l'artefice della firma dei Patti Lateranensi tra il cardinale Pietro Gasparri ed il governo di Benito Mussolini e ci sarà anche una sezione dedicata ai Pontefici successivi. I Patti Lateranensi (siglati nel palazzo del Laterano) consistevano in un trattato, che poneva fine alla "questione romana" rico noscendo l'indipendenza e la sovranità del Papa sullo Stato della Città del Vaticano, di un concordato che fissava le prerogative della Chiesa cattolica e di una convenzione finanziaria con la quale il Regno d’Italia si impegnava a riparare i danni subiti dalla Santa Sede in seguito all'occupazione di Roma del 1870. Una seconda iniziativa sarà un Congresso sul tema "Un piccolo territorio per una grande missione". Sarà presente il Card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (12-14 febbraio).
La terza iniziativa sarà il 12 febbraio, ore 17.00, un concerto commemorativo "Il Messia" di Haendel, alla presenza di Papa Benedetto XVI nell'Aula Paolo VI del Vaticano.
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17 gennaio 1923: 86° ANNIVERSARIO DELLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE OBLATE AL DIVINO AMORE
Il 17 gennaio 2009 ricorre l’86° anniversario di fondazione in Sicilia della Congregazione delle Suore “Oblate al Divino Amore” da parte della Serva di Dio Margherita Diomira Crispi .
Il 19 novembre 1879 nasce a Partinico (Palermo) Margherita Diomira, figlia di Ferdinando Crispi e Rachele De Rubei.
Riceve il santo Battesimo, fondamento della vita cristiana, il 29 no vembre successivo nella Chiesa Madre “María SS.ma Annunziata” di Partinico, con il nome Diomira Ludovica Romana. Questa data verrà da lei sempre considerata come quella della sua vera nascita.
Nel 1886, a soli sei anni, piange la perdita del papà al quale è tanto legata. Si trasferisce poco dopo a Roma per gli studi.
Il 1° giugno 1892 riceve la Prima Comunione con uno slancio su-periore ai suoi tredici anni di età: è già innamorata di Gesù. Infatti, riceverlo, averlo dentro di sé, adorarlo è un evento tale che segna l’inizio di una maturazione interiore che durerà tutta la sua vita.
A diciotto anni sente più fortemente la chiamata alla vita religiosa.
Dopo aver pregato e riflettuto, sceglie di entrare nella Congregazione delle “Figlie della Croce” in Francia: è l’anno 1901.
Il 2 settembre del 1902 fa la sua Prima Professione, abbandonando il nome Diomira ed assumendo quello di “Aloysa Margherita”.
Ma dopo anni di vita religiosa e molta preghiera, aiutata in questo anche dal suo direttore spirituale Mons.Ettore Savazzini, comprende che il Signore ha altri progetti per lei: la sta chiamando a fondare un nuovo Istituto religioso.
La nuova Fondazione comincia in Sicilia, ove incontra subito forti contrasti e difficoltà nella sua realizzazione. Grazie all’aiuto del santo vescovo, Mons.Antonio Augusto Intreccialagli (1852-1924), arcivescovo di Monreale, (dichiarato Venerabile da S.S. Giovanni Paolo II con decreto del 22.1.1991), Madre Margherita e le sue compagne proseguono nell’Opera iniziata, trasferendosi per volere dello stesso Mons.Intreccialagli a Monreale. La prima sede di avvio è nei locali della Chiesa di San Castrense. Si trasferisce, quindi, alla “Badiella”, dove ancora oggi si trova la “Casa Madre”.
Giunge così il 17 gennaio 1923: tale data segna l’effettivo inizio regolare dell’Istituzione. Infatti, previo apposito Decreto, Madre Margherita assieme ad altre due Pre-Novizie, Adele De Simone e Rosaria Di Cristina, ricevono l’Abito Religioso. Si costituisce così la nuova Congregazione con il nome “Società delle Suore Oblate del Divino Amore”, per un cammino di perfezione basato sullo spirito proprio di Amore: Adorazione, Riparazione e Apostolato.
Si formano le prime Suore e vengono emessi i Voti Perpetui.
A Suor Margherita giungono presto molte richieste di fondazioni: le prime ad essere accettate sono quelle in Sicilia, poi in Roma, quindi in Francia, e infine in America. A tutt’oggi la Congregazione, oltre che in Italia, ha istituti nell’America del Nord, nel Centro America e nel Sud America.
Numerose e varie sono le opere educative e sociali che vi si svolgono.
Il 18 giugno 1974, alla soglia dei 95 anni, Madre Margherita, è accolta nella gloria celeste: “…mi sento felice!!...e Tu, o Amore, ti fai sentire… E’ l’alba! L’ora in cui l’anima mia ascende…e viene incontro a Te!”
Il processo di Beatificazione ha inizio nel 1996, mentre il 2000, anno del Grande Giubileo, vede l’avvio della fase romana.
La sua tomba, a Roma, a poca distanza dalla Basilica Maggiore di San Giovanni in Laterano, Madre di tutte le chiese della città e del mondo, continua ad essere meta di pellegrinaggi e preghiere da parte di devoti provenienti da ogni parte del mondo e moltissimi sono coloro che ottengono grazie per la sua intercessione.
Un ringraziamento a quanti seguono la Causa di Canonizzazione: Padre Romualdo Rodrigo, O.A.R., Postulatore, Padre Daniel Ols, OP, Relatore, Mons.Giacomo Pappalardo, Cancelliere della Congregazione delle Cause dei Santi, che ha seguìto molto da vicino la causa, e ne è stato sempre un grande collaboratore.
RENZO MANFE’
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DA OTTOBRE 2008 A MAGGIO 2009: RIFLESSIONI PAOLINE IN SAN PAOLO FUORI LE MURA
Dopo la Mostra su san Paolo (28 agosto-14 settembre 2008) a cui ha partecipato anche l’A.I.C.I.S., l’Abbazia benedettina di San Paolo fuori le Mura ha dato vita per l’Anno Paolino a una nuova iniziativa: gli “Incontri della Sala Barbo”. Da ottobre 2008 fino al maggio 2009, infatti, nella Sala Barbo dell’Abbazia, l’antico refettorio monastico adiacente al chiostro della Basilica di San Paolo fuori le Mura, si tengono una serie di incontri sulla figura, il pensiero e l’opera dell’Apostolo delle Genti, in chiave tutta monastica. La cadenza degli incontri è di due volte al mese. Sono in calendario ancora: 7 e 21 febbraio “Carismi e ministeri”; 7 e 21 marzo: “L’Eucaristia in San Paolo”; 4 e 18 aprile “La Chiesa Corpo di Cristo”; 2 e 16 maggio “Martirio di San Paolo e il suo sepolcro”. Il benedettino dom Edmund Power, Abate di San Paolo fuori le Mura, ha detto: “Abbiamo voluto creare un’occasio ne di riflessione che non si esaurisse necessariamente in una celebrazione particolare, ma che includesse un vero e proprio cammino alla scoperta dell’apostolo Paolo. Gli incontri sono aperti a tutti: c/o l’Abbazia in via Ostiense 186, alle ore 16,00.
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COLONIA, 8 NOV.1308/2008: LETTERA APOSTOLICA DEL PAPA PER IL VII CENT.RIO DELLA MORTE DEL BEATO DUNS SCOTO
“Rallégrati, città di Colonia, che un giorno hai accolto fra le tue mura Giovanni Duns Scoto, uomo dottissimo e piissimo, il quale l'8 novembre del 1308 passò dalla vita presente alla patria celeste; e tu, con grande ammirazione e venerazione, ne conservi le spoglie. I Nostri Venerabili Predecessori, Servi di Dio Paolo VI e Giovanni Paolo II, lo hanno esaltato con elevate espressioni; anche Noi ora vogliamo circondarlo di meritata lode e invocarne il patrocinio. Giustamente perciò e meritatamente viene ora celebrato il settimo centenario del suo pio transito. E mentre, per questa felice occasione, in diverse parti del mondo si stanno pubblicando articoli e intere opere in onore del beato Giovanni Duns Scoto e si tengono congressi, tra i quali è ora in preparazione quello solenne di Colonia, che si svolgerà nei giorni 5-9 del prossimo mese di novembre, riteniamo essere dovere del Nostro servizio, in questa circostanza, dire alcune parole su un uomo così esimio, che si è reso tanto benemerito nel contribuire al progresso della dottrina della Chiesa e della scienza umana….”. Questo l’inizio del testo della Lettera Apostolica che Benedetto XVI ha inviato all'Arcivescovo di Colonia, il Cardinale Joachim Meisner, e ai partecipanti al Congresso scientifico internazionale in occasione del VII Centenario della morte del beato Giovanni Duns Scoto.
Giovanni nasce tra il 23 dicembre 1265 e il 17 marzo 1266, in Scozia da cui il soprannome «Scoto».
La città natale, Duns portava lo stesso nome della sua famiglia. Fin da bambino entra in contatto con i francescani. A 13 anni nella contea di Berwick comincia a frequentare gli studi conventuali di Haddington. Terminati gli studi in teologia si dedica all'insegnamento prima a Oxford, poi a Parigi e Colonia. Qui, su incarico del Generale della suo Ordine fronteggia le dottrine eretiche, ma riesce a dedicarsi a ciò solo per breve tempo, poiché la morte lo coglie pochi mesi dopo il suo arrivo, l'8 novembre 1308.
Giovanni Duns è considerato uno dei più grandi maestri della teologia cristiana, nonché precursore della dottrina dell'Immacolata Concezione. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 20 marzo 1993 definendolo «cantore del Verbo incarnato e difensore dell'Immacolato concepimento di Maria».
Le sue spoglie mortali sono custodite nella chiesa dei frati minori di Colonia. (Avvenire)
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1859-2009: MUSICAL PER IL 150° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DELLA CONGREGAZIONE SALESIANA
Il 2009 segna il 150.mo anniversario della fondazione della Congregazione istituita da San Giovanni Bosco. Nata ufficialmente il 18 dicembre 1859 a Torino, la Congregazione salesiana è oggi presente in 129 Nazioni con 16.092 salesiani (10.669 sacerdoti, 2.025 coadiutori, 2.765 seminaristi, 515 novizi, 118 Vescovi, dei quali 5 Cardinali).
Tra le prime iniziative: un musical che ripercorre la vita del Santo fondatore, don Bosco e la sua opera di reinterpretazione dell’oratorio. Lo spettacolo approderà a Milano il 25 gennaio, poi sarà a Vercelli, Cantù e Bergamo prima di fare ritorno a Roma doveha esordito lo scorso 18 ottobre. Il don Bosco raccontato in musica è il fondatore di una Congregazione che non porta però il suo nome, testimonianza della sua umiltà ma anche colui che pensava ad una carta dei diritti per gli adolescenti, prova del suo amore per la gioventù.
Quello che si aprirà il 31 gennaio prossimo, memoria di don Bosco, sarà per i salesiani un “anno di grazia” come lo ha definito il Rettore Maggiore don Pascual Chavez. Nel 150° della Congregazione le reliquie del Santo inizieranno un pellegrinaggio attraverso le otto regioni della Congregazione, avviando il cammino di preparazione alla celebrazione del bicentenario della nascita di don Bosco nel 2015.
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BENEDETTO XVI: ALCUNE VISITE IN PROGRAMMA IN ITALIA NEL 2009
Nella festa della solennità dell'Immacolata Concezione di Roma, Papa Benedetto XVI ha annunciato la prossima visita a tre diocesi italiane.. Secondo Radio Vaticana, "il Papa ha in programma la visita all'Abbazia di Montecassino e di Cassino il 24 maggio; il 21 giugno, il santuario di San Giovanni Rotondo, dove si trova la tomba di San Pio di Pietrelcina e il 6 settembre visiterà Viterbo e Bagnoregio.
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ROMA, 28 NOVEMBRE 2008 - IL BEATO GIACOMO ALBERIONE FESTEGGIATO NELLA BASILICA DI SAN PAOLO
“La Chiesa ammira e ringrazia voi Paolini, apostoli di frontiera coraggiosi e audaci. La Chiesa e la società hanno bisogno di voi che operate con creatività ed entusiasmo, con la stessa intraprendenza evangelizzatrice di San Paolo”, ha detto l’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, nell’omelia della solenne celebrazione eucaristica con cui i dieci Istituti della Famiglia Paolina hanno celebrato ieri pomeriggio nella Basilica papale di San Paolo fuori le Mura la festa liturgica del beato don Giacomo Alberione, loro fondatore del quale ha esaltato la vita, le imprese e il carisma. L'Anno Paolino è stato evocato in una gigantografia di don Alberione, l’emblematico patrocinio dell’Apostolo da lui stabilito con la frase: “Non abbiamo eletto noi San Paolo, è San Paolo che ha eletto noi. La Famiglia Paolina deve essere San Paolo oggi vivente”. Hanno concelebrato la Messa don Silvio Sassi, superiore generale della Società San Paolo e don Antonio da Silva, postulatore generale della Famiglia Paolina, nonché più di cinquanta sacerdoti paolini, tutti impegnati nel mondo dei mass media per l’evangelizzazione; come peraltro le religiose e i cooperatori. Quelli presenti, parecchie centinaia, dopo la Comunione, hanno intonato il “Nuovo cantico delle Creature” con la lode al Signore per “la parola stampata…la potenza del cinema…il fascino della radio …la televisione …la fotografia e il nastro magnetico … l’elettronica e l’informatica …le antenne che scrutano il cielo”
G.Motta
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CAMAGUEY (CUBA), 29 NOVEMBRE 2008 - BEATIFICAZIONE DI FRA' JOSE' OLALLO VALDES
Grande gioia e partecipazione il 29 novembre u.s., a Cuba, sulla "Piazza della Carità" nella città di Camagüey, a 530 km dalla capitale L'Avana, in occasione della celebrazione eucaristica durante la quale il card.José Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione per la Causa dei Santi, inviato del Papa, ha beatificato Fra José Olallo Valdés, religioso professo dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio vissuto nel 1800. La Tv “Canale-2”, ha trasmesso l'intera cerimonia in diretta e cosi anche l’intero Paese ha potuto partecipare alla Messa. Erano presenti tutti i vescovi cubani ed alcuni invitati venuti dall'estero, sia dall’America Latina sia degli Stati Uniti. Al clima di festa e curiosità per una cerimonia che si svolgeva per la prima volta nella storia della Chiesa cubana si sono alternati lunghi momenti di silenzio, in particolare durante la consacrazione del pane e del vino ma anche durante l’omelia del cardinale Saraiva Martins, che tracciando il profilo biografico del nuovo beato ha affermato che con la sua dedizione ai malati, ci insegna, in un tempo pervaso da “una cultura materialistica che esclude i deboli e gli indifesi”, che “ogni uomo è voluto e amato da Dio” e “possiede una singolarità e una bellezza irripetibili”. Inattesa e non preannunciata, la presenza del presidente Raúl Castro, accompagnato da numerosi membri del Governo e, tra loro, il vice presidente Esteban Lazo Hernández e la signora Caridad Diego, capo dell'Ufficio per gli Affari religiosi del Partito comunista.
Luis Badilla
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