COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo
da versare sul conto corrente postale nr. 39389069
dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per
la sola iscrizione all’Associazione, mentre
la quota annuale 2008 è di euro 25,00 per
le persone fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni
e gli Enti.
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it
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AGGIORNAMENTI
BARDONECCHIA (TO), 18 luglio-30 agosto 2009 - Mostra di santini - "Devozioni tascabili - Santini da collezione tra Otto-Novecento"
Il CENTRO CULTURALE DIOCESANO di SUSA ha allestito una mostra di santini dal titolo "Devozioni tascabili - santini da collezione tra Otto-Novecento, nel Museo
di Arte Religiosa Alpina di Melezet, frazione di Bardonecchia (Torino), in una cornice ove sono raccolti oggetti, paramenti, opere di argenteria, statuaria sacra, dipinti appartenenti alle Parrocchie di Melezet, Les Arnauds, Rochemolles relativi al periodo XV-XX secolo.
L'esposizione, inaugurata il 18 luglio sarà aperta al pubblico per tutto agosto e, sembrerebbe, su prenotazione, anche in settembre. La mostra offre ai visitatori la possibilità di ammirare circa 200 belle
immaginette sacre relative ad un interessante arco di tempo che va dalla fine del Settecento fino all'inizio del Novecento.
Orario per visitare l'esposizione: dalle 15.30 alle 18.00 solo il sabato e la domenica. Nella settimana di Ferragosto (9-16.8):
aperto tutti i giorni, stesso orario. Per informazioni tel.0122-622.640
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CAPRINO VERONESE (VR), 31 Luglio-3 agosto ‘09 - MOSTRA “SANTINI DELLA FEDE”
Nell’ambito dei festeggiamenti del “Perdono di Assisi” il 31 luglio verrà inaugurata a Caprino Veronese (VR) una mostra di immaginette sacre a cura del Museo del Santino di STEFANO FASOLI e del socio GIOVANNI ZENI di Caprino Veronese con la collaborazione di SANDRINO MARCHI, che per l’occasione esporranno santini della propria collezione. L’esposizione di immaginette, soprattutto a tema francescano, allestita presso le Opere Parrocchiali, rimarrà aperta al pubblico dal 31 luglio al 3 agosto 2009 dalle ore 20,30 alle ore 23,00.
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LORETO (AN), 30 Aprile-6 Settembre 2009 - Mostra “ICONOGRAFIE DELLE LITANIE LAURETANE A CONFRONTO: I FRATELLI KLAUBER E FRANCO VIGNAZIA’”.
Giovedì 30 aprile 2009, alle ore 18.00, presso la Sala degli Svizzeri del Museo Antico Tesoro di Loreto (Palazzo Apostolico) è stata inaugurata la mostra: “Iconografie delle Litanie Lauretane a confronto: i fratelli Klauber e Franco Vignazia. All’inaugurazione hanno partecipato S.E. Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo Delegato Pontificio, e il pittore Franco Vignazia.
La mostra, curata dal Centro Studi Lauretani e visitabile fino al 6 settembre prossimo, mette a confronto le opere realizzate alla metà del XVIII secolo dai maestri incisori di Augsburg (Germania) Joseph Sebastian e Johann Baptist Klauber (52 stampe) e i dipinti (tempera e colori naturali su cartoncino) del contemporaneo pittore forlivese Franco Vignazia (51 dipinti).
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Piombino, 1-30 Agosto 2009 - MOSTRA BIENNALE - “FIGURE STELLARI E SEGNI DELL'UNIVERSO. IMMAGINETTE DEVOZIONALI DAL XVI SECOLO AD OGGI”
Dalla Collezione di Giancarlo Gualtieri
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di MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI
A Piombino, nel Chiostro della Concattedrale di Sant’Antimo, come è ormai tradizione dal 1993, molto attesa dagli appassionati di iconografia sacra e sempre molto ammirata, si svolgerà, da sabato 1° Agosto a domenica 30 agosto, la esposizione
BIENNALE D’ARTE SACRA – PIOMBINO 2009 : Figure Stellari e Segni dell’Universo. Immaginette devozionali dal XVI secolo ad oggi. 2009 Anno Internazionale dell’Astronomia
Anche quest’anno la mostra, giunta alla sua IX edizione, sarà allestita grazie all’efficace impegno organizzativo del responsabile Claudio Fornai e dei suoi collaboratori, con la apprezzata sponsorizzazione del Comune di Piombino e una vasta partecipazione di espositori collezionisti e studiosi.
Saranno presenti con le proprie collezioni:
Rosa Iommi Marinucci, Loredana Coleine, Luca Cipollaro, Antonio Cattaneo, Francesca Campogalliani, Maria Teresa Bise Casella, Vittorio Pranzini, Orietta Palmucci, Giorgio Lombardi, Giancarlo Gualtieri, Giovanni Costanzo, Antonio Zappalà, Giovanni Ciarrocchi, Filippo Briccoli, Laura Borello, Sebastiano Micheli, Sergio Aglietti, Elisabetta Gulli Grigioni, Carmelo Calci, Gabriella Della Bimba.
Non possiamo evitare di esprimere, anche in questa sede, affettuoso rammarico per la mancanza della sensibilità e dell’entusiasmo del socio Saverio Vitagliano, scomparso il 14 giugno 2007, tuttavia presente, con la sua collezione, anche nella passata edizione della mostra, così come in molte delle precedenti.
Interessanti tematiche legate all’astronomia sono state proposte, quali:
la creazione del mondo, lo stellario della Vergine, la donna dell’Apocalisse, Maria Stella mattutina, la mezzaluna dell’Immacolata , i Magi e la Stella di Betlemme, il Sole e la Luna nella Crocifissione, le stelle nella decorazione del santino, il firmamento nei paesaggi notturni, la stella mariana orientamento dei naviganti, lo zodiaco nell’immaginetta devozionale e nei calendari religiosi, il Girasole simbolo di devozione , il Cuore di Gesù come astro, il cannocchiale nella simbologia religiosa, Stelle manufatte.
Inoltre troveremo rappresentate: Le stelle come segno identificatore di santi: San Nicola da Tolentino (raffigurato con un sole sulla tonaca nera perché si racconta che un astro lucente lo seguisse dappertutto), San Giovanni Nepomuceno dalle cinque stelle, San Francesco di Paola, astro della carità, San Bernardino da Siena (sole raggiato con IHS).
Infine: I Patronati: Astronauti - San Nicola da Tolentino, Astronomi - San Domenico di Guzman, Aviatori - Madonna di Loreto, Naviganti - San Nicola di Myra e San Brandano, Aeronautica civile - Madonna di Loreto, Aeronautica militare - Madonna di Loreto.
Interverranno all’inaugurazione, sabato 1° Agosto 2009 alle ore 11.00, autorità locali e relatori esperti di iconografia sacra, importanti e noti, quali il dott. Vittorio Pranzini, sulle immaginette religiose, e la dott. Elisabetta Rizzioli, sulla storia dell’arte. Altri studiosi, tra i quali la prof. Stefania Colafranceschi nell’ambito della tematica dei Magi e la Stella di Betlemme, si impegneranno nella redazione di articoli e ricerche personali, corredate da illustrazione di immagini e immaginette pertinenti, che saranno inserite nel catalogo, pubblicazione sempre molto ricercata, apprezzabile per il notevole approfondimento culturale. Si invitano tutti i soci che avranno la possibilità di raggiungere Piombino durante le ferie estive a non lasciarsi sfuggire questa importante, periodica occasione, così ricca di attrattive preziose per noi cultori di santini.
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In MostRa dal 18 LuR glio al 12 SRsettembre 2009 a Caltagirone il Trionfo della Maiolica Policroma dell’800 per festeggiare il Patrono San Giacomo. “VIVASSAGNAPUCU!” Dal 18 Luglio al Museo della Ceramica di Caltagirone
Anche il Museo della Ceramica di Caltagirone festeggia solennemente il protettore della città con una mostra di antichi e pregevoli pannelli di mattoni in Ceramica inneggianti le gesta del santo Patrono.
’ stata inaugurata sabato 18 luglio nella sede del Museo della Ceramica di Caltagirone, al Teatrino del Bonajuto, presenti le autorità cittadine e regionali, “Vivassagnapucu “ mostra dedicata a San Giacomo nell’iconografia dei ceramisti calatini dove è stata presentata per la prima volta al pubblico l’intera collezione in mattoni e pannelli maiolicati dedicati esclusivamente al Santo patrono della città, che si festeggia nella cittadina degli Erei dal 23 al 25 luglio.
Si tratta, in particolare, di piastrelle e mattoni votivi risalenti tra la prima e la seconda metà dell’800 con alcune figurine di san Giacomo, tra cui spicca una magnifica terracotta della seconda meta ‘800 attribuita all’artista caltagironese Giuseppe Failla, noto soprattutto per i suoi dipinti, alcuni dei quali custoditi presso il locale Museo Civico.
Accanto alle figurine del Failla del Di Bartolo ci sono i “mattoni” votivi che oltre a sottolineare la profonda devozione di un popolo al suo santo costituiscono la più riuscita caratterizzazione dei “cannatari” di Caltagirone nell’iconografia votiva.
La mostra, che è stata allestita nella magnifica cinquecentesca cornice della sala “D” del museo, nel rinnovato ordinamento museale realizzato dall’attuale direttore, Salvatore Scuto, sarà aperta tutti i giorni sino al 12 settembre p.v.
L’ingresso è a pagamento. (Fonte: comunicato stampa)
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NOTIZIARIO MARZO - APRILE 2009
VITA ASSOCIATIVA
SANTINI E SANTITA’: GRAZIE PER LE VOSTRE CONGRATULAZIONI
Grazie a tutti gli associati che hanno voluto complimentarsi
con il Consiglio Direttivo e la Redazione per il primo numero,
in veste rinnovata, del nostro Notiziario “Santini e Santità”.
RETTIFICHE AL NOTIZIARIO DI GENNAIO-FEBBRAIO,
NR.293
1-A pag.26 il nome del socio che ha inviato le immaginette
della Santa Casa di Loreto è “Giancarlo De Leo, di Fano” e
non “Giancarlo Di Leo, di Senigallia”.
2-a Pag.15 nell’articolo di M.Teresa Casella Bise “Due
singolari santini”, alla seconda
colonna, riga 16^ dal
basso: in luogo de “la doppia
M” leggesi: “una M incrociata
con un’A, e cioè di ‘Ave Maria’
ricamate sulla veste”.
IL SOCIO MARGIOTTA MARIO
DI BARI CI HA LASCIATO
IL 23 GIUGNO 2008.
Siamo venuti a conoscenza
solo ora della morte del
socio Mario Margiotta di Bari.
Egli ci ha lasciati il 23 giugno
2008. Invitiamo gli associati
ad unirsi in preghiera per
l’anima del defunto e per la
consolazione dei suoi cari.
Una S.ta Messa verrà celebrata
in Roma nel primo ann.
rio della morte il 23 giugno p.v. alle ore 08.00 nella Chiesa di
Sant’Antonio di Padova, in Via Merulana 124.
LA SOCIA GABRIELLA
CORRADI CI HA LASCIATO
NEL NOVEMBRE 2008.
Abbiamo ora appreso
che la sig.ra Gabriella Corradi
di Parma, nostra associata dal 2003, è venuta a mancare
all’affetto di quanti l’amavano, nel novembre 2008. Una Santa
Messa verrà celebrata per lei il 24 giugno 2009 nella Chiesa
di Sant’Antonio, in Via Merulana 124, alle ore 08.00. Invitiamo
i soci ad unirsi nella preghiera per l’anima di Gabriella.
PECCI FABRIZIO DI ALATRI HA FATTO CELEBRARE 2
SANTE MESSE PER I SOCI AICIS DEFUNTI
Il socio Fabrizio Pecci di Alatri nella prima settimana di
febbraio ha fatto celebrare due Sante Messe per tutti i soci
AICIS defunti. E’ un gesto che il Consiglio Direttivo ha molto
apprezzato e riteniamo che tutti gli associati si uniranno in
ciò. Grazie Fabrizio.
31 MARZO: APPROVATO IL RENDICONTO INERENTE
ALL’ANNO SOCIALE 2007
Si partecipa che il 31 marzo è stato effettuato lo scrutinio
delle schede relative Rendiconto dell’anno sociale 2007, la
cui votazione è avvenuta, come previsto dallo Statuto sociale,
a mezzo di referendum.
Su 456 aventi diritto al voto sono pervenute 258 schede:
voti favorevoli 257, voti contrari 1. Il rendiconto dell’anno 2007è stato, pertanto, approvato.
NR.10 BACHECHE PER
MOSTRE OFFERTE DAL
SOCIO DR.ANTONIO
MENNONNA
Dieci bacheche (cm.
50 x 70) sono state offerte
all’Associazione dal
Dr.Antonio Mennonna,
membro del Consiglio Direttivo.
Tali supporti hanno
fatto parte della interessante
Mostra itinerante “La Madonna di Lourdes” che
per oltre un anno ha fatto il
giro di diverse diocesi in Italia ed a Lourdes in Francia. Un
sentito ringraziamento al socio Mennonna.
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CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI
17 Gennaio 2009 - Promulgazione dei nuovi Decreti
1 - Prossimamente Beati
1 - Venerabile Servo di Dio CIRIACO
MARIA SANCHA y HERVAS (1833-1909)
Il Card.Ciriaco Maria Sancha,
Arcivescovo di Toledo, ha fondato
l’Istituto delle Religiose di Carità.
Egli è nato in Spagna a Quintana
del Pidio (Burgos) il 18 giugno
1833 ed è morto a Toledo il 25
febbraio 1909.
2 - Venerabile Servo di Dio CARLO GNOCCHI (1902-
1956)
Sacerdote Diocesano e Fondatore dell’Opera ‘Pro Iuventute’;
italiano, (1902-1956);
Carlo Gnocchi nasce a San Colombano al Lambro (MI) il
25 ottobre 1902. A 2 anni perde il padre Enrico.
A 22 è ordinato sacerdote. Nel 1940, con l’ingresso
dell’Italia nella seconda guerra mondiale, si arruola volontariamente
come cappellano militare del Battaglione degli Alpini ‘Val Tagliamento’, partecipando alla campagna di
Grecia. Parte poi per la Russia come cappellano degli Alpini
della Divisione Tridentina; la disastrosa ritirata del gennaio
1943, che vide la morte di numerosi soldati, lo porta ad una
profonda crisi spirituale. Il male che sperimenta gli provoca
dubbi e domande sulla bontà di Dio.
Nel buio si affida al Signore della storia imparando a capire
il valore salvifico della sofferenza degli innocenti.
E’ in quel periodo che matura in lui il desiderio di assistere
gli orfani dei suoi alpini, i mutilatini di guerra, vittime dei
bombardamenti e degli ordigni bellici scoppiati fra le loro
mani e dei disabili di ogni genere.
Decorato con medaglia d’argento al valor militare, negli anni
1944-45 partecipa alla Resistenza subendo anche il carcere.
Nel 1947
fonda l’Istituzione‘Pro infantia
mutilata’ che nel
1953 cambia
denominazione
in ‘Fondazione
Pro Juventute’.
Don Carlo Gnocchi è stato il “don
Bosco” di Milano. Alla sua morte, avvenuta il 28 febbraio 1956, volle che le
sue cornee venissero espiantate per donarle a due ragazzi
ciechi. Si era agli albori della cultura dei trapianti d’organi.
“In un mondo come il nostro, inaridito e agitato – diceva
don Carlo Gnocchi - è necessario mettere olio d’amore sugli
ingranaggi dei rapporti sociali e formare nuclei di pensiero
e di resistenza morale per non essere travolti”.
3 - Ven.le Servo di Dio
BERNARDO FRANCISCO
DE HOYOS
Sacerdote
professo della
Compagnia di Gesù. E’
nato in Spagna, a Torrelobatón
(Valladolid)
il 21 agosto 1711 ed
morto a Valladolid il 29
novembre 1735.
4 - Venerabile Servo di
Dio RAFFAELE RAFIRINGA (al secolo:
Luigi)
Fratello professo
dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, nasce nel Madagascar a Tananarive il 3 novembre
1856.
La sua instancabile attività missionaria in patria fu funestata
da due guerre, nel 1883 e nel 1895. Espulsi in quegli anni dall'isola tutti i missionari, Fr. Raffaele sa
affrontare con sovrumano
coraggio e con successo
la difficile situazione. In
segno di riconoscimento
le autorità francesi lo decorano
con medaglia d’oro
al Merito malgascio. Per la
sua notevole attività letteraria
viene nominato membro
dell’Accademia malgascia.
Muore a Fianarantsoa il 19
maggio 1919.
5 - Venerabile Servo
di Dio EUSTACHIO
KUGLER (al secolo:
Giuseppe)
Religioso
professo dell’Ordine
Ospedaliero di San Giovanni
di Dio, nato a Neuhaus
(Ratisbona, Germania)
il 15 gennaio 1867 e
morto a Ratisbona
(Germania) il 10 giugno
1946.
2 - La CHIESA ha 6 nuovi VENERABILI
Sono stati anche
promulgati i decreti
riguardanti
l’eroicità delle virtù dei
seguenti Servi di Dio, i
quali, pertanto, acquisiscono
il nuovo titolo di“Venerabile”:
1- Servo di Dio GIOVANNI
DE PALAFOX
Y MENDOZA
Vescovo
di Osma. Egli nacque
a Fitero (Navarra, Spagna)
il 24 giugno 1600 e morì a Osma il 1° ottobre 1659.
2 - Servo di Dio ROBERTO
SPISKE
Sacerdote
Diocesano e Fondatore
della Congregazione
delle Suore di Sant’Edvige.
Don Roberto nasce
a Leśnica (allora
territorio della Slesia
Prussiana) il 29 gennaio
1821 e muore a
Wrocław (Polonia) il 5
marzo 1888.
3 - Serva di Dio CAROLINA BELTRAMI, Fondatrice
dell’Istituto delle Suore Immacolatine
di Alessandria;
italiana (1869-1932).
Il Vescovo Giuseppe Versaldi
insieme alla Superiora
Generale e alle Suore
Immacolatine, a tutto il
clero, alle religiose e ai religiosi
e a tutti i fedeli della
diocesi, rendono grazie
a Dio e al Santo Padre
Benedetto XVI che sabato
17 gennaio ha autorizzato la Congregazione delle Cause
dei Santi a promulgare il decreto che dichiara l’eroicità
della Venerabile Serva di Dio Madre Carolina Beltrami,
fondatrice dell’Ordine.
E’ un grande dono e un importante
evento per la città di Alessandria che le ha dato i natali. “Mi faccio interprete della gioia di tutta la Chiesa alessandrina
per il riconoscimento delle virtù eroiche della
Serva di Dio Carolina Beltrami, figlia di questa nostra terra.
Infatti, questo riconoscimento pubblico da parte del Papa
acquista un valore che va oltre alla sola Congregazione
delle Suore Immacolatine, di cui Carolina Beltrami è stata
fondatrice. Si Tratta della valorizzazione di un dono di Dio
a tutta la sua Chiesa e che ha significato anche oltre gli
anni della vita della Venerabile madre. L’eroicità delle
virtù praticate da Carolina Beltrami sono ben presenti nella
memoria della Chiesa di Alessandria: fu donna forte e
capace di interpretare le esigenze del suo tempo con una
vita di impegno religioso che si incarnava nella società per
la promozione della dignità delle donne del suo tempo.
Questa incarnazione dell’amore di Dio nell’attenzione
al prossimo ha segnato la vita intera della Venerabile
madre, la quale ha dato prova dell’eroicità ella sua carità
sopportando le gravi sofferenze che questa sua missione
le ha procurato, anche all’interno della vita religiosa. Così
purificata dalla Croce ha potuto far ancora più brillare le
sue virtù apostoliche fino a questo riconoscimento ufficiale
della Chiesa universale.
Guardando a questo modello di sequela di Cristo, anche
noi oggi possiamo trarre profitto spirituale ed elevare il
rendimento di grazie al Signore che ha donato alla Chiesa
Carolina Beltrami, la quale, anche attraverso l’opera
delle sue Figlie, continua a fare del bene alla Chiesa di
Alessandria. Preghiamo perché presto il processo di canonizzazione
possa giungere alla sua conclusione per poter
onorare pienamente la santità della Venerabile Madre”.
Mons.Giuseppe Versali - Vescovo di Alessandria.
(Fonte: Dal settimanale della Diocesi di Alessandria “La
Voce Alessandrina” del 23 gennaio 2009)
4 - Serva di Dio MARIA
DELL’IMMACOLATA
CONCEZIONE SALVAT Y
ROMERO (al secolo: Maria
Isabella).
Superiora Generale
dell’Istituto delle Suore
della Compagnia della Croce.
Nasce a Madrid (Spagna) il
20 febbraio 1926 e muore a
Sevilla il 31 ottobre 1998.
5 - Serva di Dio LIBERATA
FERRARONS Y VIVÉS
Laica, del Terz’Ordine dei
Carmelitani della diocesi di
Girona. Liberata nasce ad
Olot (Catalogna, Spagna) il
19 aprile 1803 ed ivi muore il
21 giugno 1842:
è la famosa “tessitrice di
Olot”.
6 - Servo di Dio GIUSEPPE
TOUS Y SOLER -
Ricordiamo che nel corso dell’Udienza privata concessa
il 22 dicembre 2008 al Card.Tarcisio Bertone, Segretario
di Stato, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione
delle Cause dei Santi a promulgar e il Decreto riguardante
le virtù eroiche del
Servo di Dio José Tous
y Soler, spagnolo (1811-
1871). Sacerdote (1834)
professo dell’Ordine dei
Frati Minori Cappuccini
e Fondatore delle Suore
Cappuccine della Madre del
Divino Pastore. Giuseppe,
nato ad Igualda (Spagna)
il 31 marzo 1811 è morto
a Barcelona (Spagna) il 27
febbraio 1871.
3 Aprile 2009 - Promulgazione di nuovi Decreti
Il 3 aprile 2009, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto
in Udienza privata Sua Eccellenza Reverendissima
Mons. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell'Udienza il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti
riguardanti:
1 - Prossimamente BEATA
E’ stato promulgato il decreto riguardanti un miracolo
attribuito all’intercessione della Ven. MARIA PIERINA DE MICHELI, per la quale verrà fissata, quanto prima, la data
della Cerimonia di Beatificazione.
-Venerabile Serva
di Dio MARIA PIERINA
DE MICHELI (al secolo: Giuseppina),
l’”Apostola
del Santo Volto”,
Suora professa
dell’Istituto delle
Figlie dell’Immacolata
Concezione di
Buenos Aires.
Nasce a Milano l’11
settembre 1890. Il 15 ottobre 1913 entra tra le Suore Figlie
dell’Immacolata Conce¬zione, a Milano, Via Elba e il 23
maggio 1915 pronuncia la prima Professione Religiosa.
Il 21 maggio 1919 insieme ad altre Suore, Suor Pierina
parte per l’Argentina. Emette i voti perpetui l’11 luglio 1921 nella Casa Madre di Buenos Aires. Nel giugno del 1938
la Madonna rivela a Madre Pierina la medaglia del Santo
Volto. La vita di Madre Pierina è dedicata alla diffusione
della medaglia e del culto al Volto di Cristo. La Madre
diviene oggetto di visioni soprannaturali in cui la Madonna
Santissima la incita a far coniare una medaglia dedicata al
Volto di Gesù. La richiesta divina è riparazione dei peccati
ogni martedì: il dono sono le cinque promesse per chi ripara
ed indossa la medaglia.
Pierina viene eletta superiora della casa di Milano e nel
settembre 1939 superiora della nuova casa di Roma.
Il 6 gennaio 1940 riceve la nomina di Superiora Regionale
e il 9 agosto ottiene dalla Curia di Milano il permesso di
far coniare l’effige del Volto Santo di Gesù da una parte
della medaglia e, dall’altra, l’Ostia. Il suo motto è: “Voglio
tutto quello che vuole Gesù, costi quel che costi”. Muore
a Centonara d’Artò (Novara) il 26 luglio 1945.
2-La CHIESA ha 10 nuovi VENERABILI
Sono stati anche promulgati 10 decreti riguardanti l ’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto,
acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”:
1 - Servo di Dio FRANCESCO GIUSEPPE
RUDIGIER, Vescovo di Linz.
Nasce a Partenen (Vorarlberg, Austria)
il 7 aprile 1811 e muore a Linz il 29
novembre 1884.
2 - Servo di Dio GIOVANNI EVANGELISTA
WAGNER, Sacerdote
Diocesano. Nasce a Dattenhausen
(Svevia, Germania) il 5 dicembre 1807
e muore a Dillingen (Germania) il 10
ottobre 1886.
3 - Servo di Dio INNOCENZO
DA CALTAGIRONE MARCINNÒ
(al secolo: Giuseppe),
Ministro Generale dell’Ordine
dei Frati Minori Cappuccini;
nasce a Caltagirone (Italia) il
24 ottobre 1589 ed ivi muore
il 16 novembre 1655.
4 - Serva di Dio TERESA
DELLA CROCE CANDAMO ÁLVAREZ CALDERÓN
Fondatrice della Congregazione
delle Canonichesse
della Croce. Nasce a Lima
(Perú) il 19 agosto 1875 ed
ivi muore il 24 agosto 1953.
5 - Serva di Dio MARIA
AGNESE-TERESA DEL
SANTISSIMO SACRAMENTO
ARIAS ESPINOSA (al
secolo: Emanuela di
Gesù), Fondatrice delle
Congregazioni delle Suore
Missionarie Clarisse
del Santissimo Sacramento
e dei Missionari di
Cristo per la Chiesa Universale.
Nasce a Ixtlán
de Rio (Stato di Nayarit,
Messico) il 7 luglio 1904 e
muore a Roma il 22 luglio
1981.
6 - Serva di Dio MARIA
DE LA FERRE, Confondatrice
dell’Istituto delle
Figlie di San Giuseppe de
La Flèche ora Religiose
Ospedaliere di San Giuseppe.
Nasce a Roiffé
(Poitou-Charentes, Francia)
tra il 1589 e il 1590 e
muore a Moulins (Alvernia,
Francia) nella notte tra il
27 e il 28 luglio 1652.
7 - Serva di Dio TERESINA
DEL BAMBINO GESÙ
PÉREZ DE IRIARTE CASADO (al secolo: Felisa),
Monaca professa dell’Ordine
di San Domenico. Nasce ad
Eslava (Navarra, Spagna)
il 2 maggio 1904 e muore
ad Olmedo (Spagna) il 14
ottobre 1954.
8 - Serva di Dio DULCE LOPES
PONTES (al secolo:
Maria Rita), Suora professa
della Congregazione delle
Suore Missionarie dell’Immacolata
Concezione della
Madre di Dio. E’ nata a São
Salvador da Bahia (Brasile)
il 26 maggio 1914 ed ivi è
morta il 13 marzo 1992.
9-Servo di Dio GIACOMO
GAGLIONE, Laico.
Nato a Marcianise
(Caserta, Italia) il 20
luglio 1896, muore in
concetto di santità a
Capodrise (Caserta) il
28 maggio 1962.
10 - Serva di Dio BENEDETTA
RENCUREL, Laica,
del Terz’Ordine di San
Domenico. Nata a Saint-
Etienne d’Avançon (Francia)
nel mese di settembre
del 1647, muore a Laus
(Francia) il 28 dicembre
1718.
26 APRILE 2009 - 5 CANONIZZAZIONI
Domenica 26 aprile 2009, III Domenica
di Pasqua, alle ore 10, il Santo Padre
Benedetto XVI celebrerà l’Eucaristia sul
sagrato della Basilica Vaticana e procederà
alla Canonizzazione dei seguenti 5
nuovi Beati:
1 - Arcangelo Tadini, (1846-1912), presbitero, fondatore
della Congregazione delle Suore Operaie della Santa
Casa di Nazareth;
2 - Bernardo Tolomei (1272-1348), Abate, fondatore
della Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto
dell’Ordine di San Benedetto;
3 - Nuno De Santa Maria Álvares Pereira (1360-
1431), religioso, dell’Ordine dei Carmelitani;
4 - Geltrude Comensoli (1847-1903), vergine, fondatrice
dell’Istituto delle Suore Sacramentine;
5 - Caterina Volpicelli (1839-1894), vergine, fondatrice
della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore.
1 - SANT’ARCANGELO
TADINI,
(1846-1912), presbitero
Nasce in una famiglia
nobile il 12 ottobre
1846 a Verolanuova
(Brescia). Entra presto
nel seminario di Brescia,
dove si trova già
uno dei suoi fratelli.
E’ ordinato sacerdote
nel 1870. Viceparroco
a Lodrino, e maestro
elementare nella scuola comunale, e poi cappellano nella
periferia di Brescia fino al 1885, si dedica completamente
all’attività pastorale e all’insegnamento elementare,
divenendo, per molti aspetti, un precursore in questo
campo.
E’ poi cappellano presso il santuario di Santa Maria della
Noce a Brescia. Infine, è inviato a Botticino Sera (BS),
come parroco, con il titolo di arciprete, e qui resterà
fino alla morte. Si distingue anche per il forte impegno
sociale: è l’epoca della rivoluzione industriale. Leggendo
l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, conosce le
difficoltà fisiche e morali della classe operaia. Con il suo
patrimonio personale, fonda nel 1893 la Società di Mutuo
Soccorso, che fornisce assistenza ai lavoratori in caso di
malattia o di infortunio e, nel 1898, una filanda per evitare
l’emigrazione delle ragazze del paese per trovare lavoro;
inoltre, un pensionato per lavoratrici. Per assicurare l’assistenza
alle giovani, fonda nel 1900 una Congregazione
religiosa: le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth
con i tre voti canonici, vita in comune e abito religioso,
ma impegnate come vere e proprie operaie. Muore il 20
maggio 1912.
2 - BERNARDO TOLOMEI (1272-1348),
Abate
Bernardo Tolomei,
nasce da nobile famiglia,
a Siena il 10
maggio 1272: al fonte
battesimale riceve
il nome di Giovanni.
Inizia gli studi nel convento
domenicano di
s. Domenico in Siena,
proseguendo poi fino
a diventare maestro di
diritto nell’Università della città e cavaliere dell’Impero.
Conduce vita spensierata e gaudente, però coltivando
anche uno spirito di intensa preghiera e prodigandosi in
opere di carità. Dopo un periodo difficile a motivo di una
malattia agli occhi, nel 1313 si ritira ad “Accona” (nelle crete senesi), podere di sua proprietà, con alcuni amici, che
ne condividono l’ideale spirituale, nella solitudine di una
vita eremitica. Nel 1319 sceglie di abbracciare la Regola
di S.Benedetto e fonda il primo monastero con il nome di
Santa Maria di Monte Oliveto, tuttora esistente, divenuto
ben presto centro di un fiorente movimento monastico,
che nei secoli XIV e XV raggiunge una notevole espansione
nelle varie regioni d’Italia. Giovanni, fin dall’inizio
della sua “conversione”, veste l’abito bianco e cambia il
nome in Bernardo per la sua devozione verso il grande
cantore della Vergine Maria, San Bernardo da Chiaravalle.
Nel 1348 conclude la sua vita terrena, già arricchita da
molte virtù, con un atto eroico di carità. Durante la terribile
pestilenza, ben nota nelle fonti storiche e nei testi
letterari, ritornato nella città natale di Siena per assistere
i confratelli e i concittadini colpiti dal pestifero morbo, ne è a sua volta contagiato e morendo offre al Signore la
sua vita in sacrificio, realizzando così il vangelo che dice: “non c’è amore più grande che dare la vita per gli amici”.
La tradizione olivetana ha fissato al 20 agosto il giorno
del suo ritorno alla casa del Padre, la sua festa però in
tutta la Congregazione Olivetana e l’Ordine Benedettino
si celebra il 19 agosto. (Fonte:www.sienafree.it)
3 - NUNO DE SANTA
MARIA ALVARES
PEREIRA (1360-
1431), Carmelitano
Nuno Álvares Pereira
nasce in Portogallo
il 24 giugno 1360. A
tredici anni diviene
paggio della regina
Leonor e ben presto è creato cavaliere. A
sedici anni, per volere
del padre, sposa una
giovane ricca vedova, donna Leonor de Alvim. Dalla loro
unione nascono tre figli, due maschi, morti in tenera età,
e una bambina, Beatriz, che poi sposa il figlio del re João
I, Afonso primo duca di Bragança.
Nuno, contestabile, cioè comandante in capo dell’esercito
portoghese, conduce a più riprese il suo Paese alla vittoria
sui castigliani. Le sue capacità militari sono temperate da
una spiritualità sincera e profonda.
Alla morte della moglie, dona parte dei suoi beni ai reduci
e, nel 1423, li devolve interamente prima di entrare nel
convento dei Carmelitani da lui fondato, ove prende il
nome di fra’ Nuno di S. Maria. Sospinto dall’Amore abbandona
in tal modo le armi e il potere per lasciarsi rivestire
dell’armatura spirituale raccomandata dalla Regola del
Carmelo. Compie in tal modo un cambiamento radicale
di vita, che porta a compimento il cammino di fede autentica
che egli ha sempre seguito. Da religioso si dedica
interamente all’assistenza ai poveri e per loro organizza
la distribuzione quotidiana di cibo. Significativo è anche il
giorno della sua morte: la domenica di Pasqua, il 1° aprile
1431. Da subito viene considerato santo dal popolo, che
inizia a chiamarlo “o Santo Condestavel”.
4 - GELTRUDE COMENSOLI (1847-
1903), vergine
Caterina nasce a
Bienno (BS), il 18
gennaio 1847. Svela
fin da bambina la sua
sensibilità eucaristica;
impaziente di ricevere
Gesù, a 6 anni,
un mattino, al suon
dell’Ave Maria, entra
nella chiesina dove
si celebra la “Messa
prima” e accostatasi alla balaustra tra la gente, riceve
la sua Comunione “segreta”: “Impossibile che la penna
descriva quei momenti”. Nel 1866 entra nella Compagnia
di Sant’Angela Merici.
Nasce in lei l’idea di un Istituto
di Adoratrici attente ai bisogni educativi del tempo. A
Bergamo con il sacerdote, don Francesco Spinelli, il 15
dicembre 1882, fonda l’Istituto delle “Suore Adoratrici” e
prende il nome di Madre Geltrude: una famiglia religiosa
dedita all’adorazione perpetua di Gesù eucarestia ed
all’educazione delle giovani generazioni. Nel 1889 un
dissesto finanziario causa la separazione dei due Fondatori.
Sr.Geltrude con le 73 suore rimaste con lei continua
la vita dell’Istituto “Suore Sacramentine di Bergamo” e
don Francesco con un altro gruppo di suore continua la
sua opera a Rivolta d’Adda. Rinasce l’Istituto rigoglioso e
vivo come un tenero albero, che ha trovato le sue radici
nel terreno ubertoso della preghiera, della sofferenza,
della fede e dell’umiltà; rinasce grazie all’energia e
all’equilibrio di Santa Geltrude, delle suore che hanno collaborato con tutte le forze e con tutto l’amore di cui
erano capaci per la realizzazione di un sogno che ormai
era diventato comune; rinasce grazie al concreto e premuroso
sostegno del vescovo di Lodi mons. Giovanni
Battista Rota, di Chiari. Santa Geltrude che ha trasfuso
nelle suore il prezioso
patrimonio spirituale
di preghiera, umiltà
e carità, soprattutto
verso i poveri, può andare
incontro al suo
sposo Gesù. Muore il
18 febbraio 1903.
5 --SANTA CATERINA
VOLPICELLI (1839-1894), vergine
Caterina nacque a Napoli il 21 gennaio 1839 e ricevette nella sua famiglia,
appartenente all’alta borghesia, una solida formazione
umana e religiosa.
Fu amica del beato Ludovico da Casoria, fondatore delle
Suore Francescane Elisabettine Bigie, e dell’avvocato
Bartolo Longo, che diede avvio a numerose opere sociali
nel Santuario di Pompei.
La Volpicelli ebbe anche la stima di Leone XIII, che
incoraggiò personalmente le sue attività apostoliche
volte a “far rinascere nei cuori, nelle famiglie e nella
società l’amore per Gesù Cristo”.
Promotrice in Italia dell’Apostolato della Preghiera animò
il primo Congresso Eucaristico Nazionale per il quale
organizzò l’adorazione Eucaristica nella Cattedrale e la “Confessione e Comunione generale” alla quale parteciparono
decine di migliaia di napoletani. Si spense a
Napoli il 28 dicembre 1894 offrendo la sua vita “per la
Chiesa e per il Santo Padre”.
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NUOVE CAUSE DI BEATIFICAZIONE
Madre MACRINA REPARELLI, Serva di Dio
Il 2 aprile 2009 il vescovo di Piana degli Albanesi,
Mons. Sotir Ferrara, ha presieduto
la conclusione dell’inchiesta diocesana per il
processo di canonizzazione della serva di Dio
Madre Macrina, fondatrice della Congregazione
basiliana femminile.
Macrina nasce a Grottaferrata (Roma) il 2 aprile
1893. Guidata da p. Nilo Borgia, jeromonaco
basiliano dell’Abbazia greca di Grottaferrata
(RM), intuisce la ricchezza spirituale dell’Oriente
cristiano e l’importanza del cammino ecumenico.
Illuminata dallo Spirito Paraclito, fonda la Congregazione “Suore Basiliane di S. Macrina” con
lo scopo di dedicarsi mediante la preghiera, la
testimonianza e l’apostolato, alle comunità di
rito bizantino e ai cristiani d’oriente, per contribuire
all’unità dell’ecumene cristiana. Incoraggiata dalla
benedizione di Papa Benedetto XV: “non solo permetto
che nasca questa Congregazione ma la voglio”, l’8 luglio
1921, Madre Macrina arriva a Mezzojuso (PA) e comincia
a svolgere un intenso apostolato di evangelizzazione e attività sociale. Gli inizi sono umili e segnati da
povertà e sacrificio. Tutta la vita della fondatrice è permeata dall’assidua preghiera e da un’attenta
sollecitudine verso i poveri, gli ammalati e
gli abbandonati. Nei momenti difficili e di prova
non perde mai la serenità e l’abbandono in Dio.
La fede e la carità della Serva di Dio sono un
solido fondamento per lo sviluppo della Congregazione
Basiliana. Dopo lunghe sofferenze che
consumarono la sua vita, offerta per l’unità dei
cristiani d’oriente, Madre Macrina lascia questa
terra il 26 febbraio 1970.
Le sue spoglie mortali si trovano a Mezzojuso
(PA) nella Chiesa del SS.Crocifisso, meta di
pellegrinaggio e di preghiera. “L’unità nella
carità”, aspetto carismatico della sua intuizione
ecumenica, costituisce l’orientamento per l’azione apostolica
delle Suore Basiliane, presenti in Italia, in Kosovo,
Albania e in India.
(Fonte: http://www.jemi.it/)
A.Cottone
PADRE ALESSIO BENIGAR, OFM, SERVO DI DIO
Il 2 aprile 2009 il vescovo di Piana degli Albanesi,
Mons. Sotir Ferrara, ha presieduto
la conclusione dell’inchiesta diocesana per il
processo di canonizzazione della serva di Dio
Madre Macrina, fondatrice della Congregazione
basiliana femminile.
Macrina nasce a Grottaferrata (Roma) il 2 aprile
1893. Guidata da p. Nilo Borgia, jeromonaco
basiliano dell’Abbazia greca di Grottaferrata
(RM), intuisce la ricchezza spirituale dell’Oriente
cristiano e l’importanza del cammino ecumenico.
Illuminata dallo Spirito Paraclito, fonda la Congregazione “Suore Basiliane di S. Macrina” con
lo scopo di dedicarsi mediante la preghiera, la
testimonianza e l’apostolato, alle comunità di
rito bizantino e ai cristiani d’oriente, per contribuire
all’unità dell’ecumene cristiana. Incoraggiata dalla
benedizione di Papa Benedetto XV: “non solo permetto
che nasca questa Congregazione ma la voglio”, l’8 luglio
1921, Madre Macrina arriva a Mezzojuso (PA) e comincia
a svolgere un intenso apostolato di evangelizzazione e
Il 28 novembre 2008 si è chiusa nell’Aula della Conciliazione
del Palazzo Lateranense, l’inchiesta diocesana sulla
vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Alessio
Benigar, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori,
morto a Roma 20 anni fa.
A presiedere la cerimonia, davanti al postulatore padre
Luca De Rosa e a una numerosa rappresentanza della
Provincia francescana croata, il giudice
delegato del Tribunale diocesano,
monsignor Gianfranco Bella. Ripercorrendone
le tappe fondamentali della
vita terrena, il sacerdote lo ha definito “singolare testimone del Vangelo delle
Beatitudini, fervente apostolo in terra
cinese, nonché maestro di vita spirituale
nei lunghissimi anni della sua
permanenza a Roma”. Fu una vita
pastorale intensa quella del Servo di Dio Benigar. Nato a Zagabria il 28 gennaio 1893 e morto il
1° novembre del 1988, solennità di Tutti i Santi, fu compagno
di studi del card. Luigi Stepinác, futuro martire e Beato
e allievo del Ven. padre Vendelino Vosnjk. Gli anni della
formazione li trascorse nella Provincia francescana croata,
dove fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1915, e a Roma.
Nel 1929, in obbedienza al ministro generale dell’ordine,
padre Benigar partì missionario in
Cina. Vi rimase fino al 1954 quando,
a seguito di un decreto di espulsione
del governo cinese, fu inviato di
nuovo a Roma. Qui, fino alla morte,
fu padre spirituale degli studenti
francescani all’Antonianum, confessore
a Sant’Antonio in via Merulana,
nella basilica Lateranense e in molte
comunità di vita consacrata.
ANTONINO COTTONE
******
CURIOSANDO TRA LIBRI, SANTI E SANTINI
SCRITTORI, SANTI E SANTINI
a cura di Maria Teresa Casella Bise
Non so se questo mio piccolo
contributo risponda all’invito
espresso a pag.42 del Notiziario
AICIS nr.291, invito a partecipare
all’indagine promossa sotto la
rubrica “Scrittori, Santi e Santini”.
E questo perché non propongo testi di Scrittori e poeti
propriamente detti. Il primo, brevissimo, è tolto da una
lettera di un emigrante ticinese.
Molti erano gli emigranti ticinesi che già nel tardo medioevo
lasciavano le loro valli specialmente durante la stagione
invernale quando il lavorare nei campi e il badare al
bestiame erano meno impegnativi e potevano essere
affidati alle donne.
Loro meta era per lo più la vicina Italia dove esercitavano
umili mestieri (marronai, camerieri, facchini, arrotini, spazzacamini…)
o si dedicavano al commercio ambulante.
Tra questi ricordati sono quelli che vendevano “immagini
religiose”, crocifissi, acquasantiere”.
Non così però l’autrice della nostra lettera che, emigrata
a Londra, scrive a un’amica il 14 aprile 1889 per fornirle
notizie della famiglia aggiungendo poi: “accetta questo fiore in mezzo alla croce per una buona Pasqua”, acclude
cioè alla lettera un santino messaggero di un augurio
pasquale e lo descrive (“Archivio storico ticinese” 111-
1992 – pp.23, 163), un santino che poteva assomigliare
a quello qui riprodotto (anche il motto che vi è impresso
poteva rispecchiare l’intenzione della donatrice).
Il secondo testo è tolto dall’Introduzione
della storia della Pietà” di
Don Giuseppe de Luca. Scrivendo
delle testimonianze che dimostrano
Iddio presente all’uomo
nell’amore, enumera quelle “sia
scritte, sia documentarie, sia nei
monumenti” e precisa “ed è monumento
anche un piccolo oggetto:
non soltanto un edificio sacro,
ma una edicola, una statua, una
pittura, una immaginetta” (Roma
1962, p.24). Una tanto nobile funzione
riconosce, dunque, il grande
don Giuseppe de Luca ai nostri
santini.
******
MA COS'E' LA "FILICONIA" - ALLA RICERCA DEL SANTINO PERDUTO
E allora chiamiamola "FILICONÌA"... No, non si tratta
di una malattia - anche se può essere contagiosa
- e nemmeno di un parassita delle piante. È tutto
molto più semplice: secondo un articolo pubblicato nei
giorni scorsi (ma subito cancellato) su Wikipedia e riprendendo
un neologismo coniato nel 2006 dall’appassionato
forlivese Attilio Gardini, la «filiconìa» (con l’accento sull’ultima
i) è soltanto il collezionismo di santini, o immaginette
che dir si voglia.
Se c’è la filatelia, del resto, perché non deve esistere
anche un termine che definisca in una parola sola i 600
collezionisti di santini iscritti all’AICIS (Associazione Italiana
Cultori Immaginette Sacre) e gli assai più numerosi
patiti del settore, che ormai conta varie specializzazioni
e persino la pubblicazione di appositi album di "figurine"?
Dunque, basta ripescare un poco di greco ed ecco
confezionato l’ibrido giusto: «filos» come «amante» ed «eicon» come immagine, icona; e di conseguenza "filiconici" sarebbe coloro che praticano «la ricerca culturale e
il collezionismo delle immaginette sacre»... La proposta,
divulgata anche su riviste di settore, a dire il vero non ha
suscitato soltanto entusiasmi: c’è chi apprezza il tentativo
di nobilitare il proprio hobby e qualifica il neologismo come «necessario» e «perfettamente appropriato, quale idonea
sintesi terminologica di quello che è ormai un vero fenomeno
che ha raggiunto una rilevanza tale da non poter
essere trascurato e relegato fra le cosiddette “raccolte
curiose”»; e chi invece non sente affatto "l’esigenza di
essere racchiuso in un termine linguistico", o addirittura
teme di essere così accomunato ad altri collezionisti,
togliendo all’oggetto della propria passione "quel tanto
di sacro che racchiudono, a differenza delle cartoline, dei
francobolli e delle monete".
Come si diceva, anche l’enciclopedia internettiana
Wikipedia - per ora - ha rigettato il termine, ma solo per
ragioni connesse alle sue rigide regole di redazione.
Una volta accettato il neologismo, poi, sarà necessario
introdurre ulteriori distinzioni: come fa notare lo stesso
Gardini, infatti, il termine "santino" può far riferimento
soltanto a un’immaginetta cartacea che raffiguri l’icona
di un santo o di una santa regolarmente canonizzati, o
almeno in via di beatificazione; mentre a rigor di logica
le piccole rappresentazioni mariane e cristologiche non
rientrano in tale categoria, ma devono essere definite "immaginette sacre".
Se poi ci si addentra nelle varietà che ormai il genere
ha assunto, il vocabolario deve ulteriormente arricchirsi.
Perché - a seconda del metodo di fabbricazione o di
stampa - ci sono i santini "a collage", «acquarellati», i "canivet" tipici del 700 e intagliati a mano con un temperino,
i "centinati" o incurvati, i «fustellati», i "merlettati" o "trinati2, i "vestiti2 o "ricamati" (ma ci sono anche quelli
che contengono piccole reliquie in stoffa), i "goffrati"
altrimenti detti "a rilievo", eccetera; partendo invece dalla
foggia, ecco le immaginette "a teatrino" od "altarino", con
ante che si aprono, e quelle "a sorpresa", che all’interno
celano un elemento inaspettato.
Insomma, la nomenclatura del settore è quanto mai
vasta e articolata.
E forse, prima di prendere una decisione definitiva
sul termine da adottare, sarebbe interessante pure conoscere
come si regolano i collezionisti esteri. In Francia,
ad esempio, circola per i santini il curioso appellativo di «art sulpicien», dovuto al fatto che tra Sette e Ottocento
le immaginette venivano spesso prodotte negli stabilimenti
di grafici della parigina rive gauche, presso via
San Sulpizio.
Del resto, non c’è fretta di decidere: "Vedremo se il
termine avrà la forza di farsi spazio da solo", conclude la
sua proposta lo stesso "inventore" Gardini. Purtroppo per
lui, però, cambiando accento e cliccando un po’ su Internet,
il pio "filiconia" assume significati che difficilmente
lo aiuteranno ad affermarsi.
******
LE IMMAGINETTE DELLA DITTA MILANESE SAEMEC SRL
di Attilio Gardini
Il filiconico non può
ignorare le Edizioni
SAEMEC per le
immaginette a soggetto
sacro che ha
prodotto, per tanti
decenni. Trattasi di
bigliettini augurali,
di cartoline e di immaginette
a carattere
spirituale con
varie dimensioni.
La SAEMEC (Società
Accomandita
Egidio Mazzi E
Company) fu fondata
nel 1938 da
Egidio Mazzi, padre dell’attuale Amministratore Unico.
Il logo richiama il Duomo di Milano, città dove l’azienda è nata e tuttora risiede. Da allora ad oggi ha prodotto
una vasta gamma di articoli cartacei: biglietti augurali,
partecipazioni, calendari dell’Avvento e decorazioni per
il Natale.
Nota soprattutto per le sue cartoline, questa azienda continua
ancora nel commercio all’ingrosso di immaginette,
biglietti natalizi-pasquali e prodotti affini. Leader nel mercato
nazionale, opera in Italia con una rete di vendita che
copre l’intero territorio ed esporta in ambito Europeo ed
extra-Europeo. Avendo depositato in archivio un’enorme
quantità di disegni e pitture originali può ora, utilizzando
le nuove tecniche grafico-informatiche, riproporre grandi
quantità di immagini adeguate al gusto. Le Edizioni Saemec
srl. avevano, anni
fa, sede legale in Via
Sangiorgio, 12, mentre
ora sono individuabili
in Via La Spezia,10 -
20142 Milano, con sito
Web: www.saemec.it
******
LIBRO - CATALOGO "DAL SANTUARIO AL TERRITORIO"
La socia Dr.ssa MARIA GRAZIA OTTOLINI REAMI di
Verbania, direttrice della Sezione di Religiosità Popolare
del Museo del Paesaggio di Verbania, che comprende oltre
5000 ex voto e quasi 100.000 santini, ha qui trasmesso
il bel libro dal titolo “Dal Santuario al Territorio – Segni e
percorsi di devozione alla Madonna di Re”, edito dal Parco
Nazionale della Val Grande in occasione
del decennale della dedicazione del
Santuario della Madonna del Sangue di
Re, in Val Vigezzo (Verbania), uno dei
santuari più antichi d’Italia. Nelle pagg.
63-75 troviamo l’articolo della nostra
associata sul tema: “La Beata Vergine
del Sangue di Re nei Santini” (origine deisantini per i Santuari, i santini moderni e il loro utilizzo),
accompagnato da alcune riproduzioni di immaginette. Il
libro di 144 pagine è stato finito di stampare alla fine di
novembre 2008. L’uscita del libro ha coinciso con l’inaugurazione
di una mostra di immaginette sulla Madonna
del Sangue a Palazzo Biumi Innocenti
a Verbania Pallanza dal 22 novembre
2008 all’11 gennaio 2009.
I soci interessati a questo catalogo
possono richiederlo al Museo del Paesaggio o direttamente
alla Direzione del Parco della Val Grande
(www.parcovalgrande.it)
******
I KLAUBER E “LE STORIE DELLA BIBBIA”
Accanto alle più celebri 56 incisioni delle Litanie Lauretane,
un’altra serie di immaginette
incise a bulino dai Fratelli
Joseph Sebastian (1710 -
1768) e Johann Baptist (1712
- 1787) Klauber è quella de
Le storie della Bibbia, che
raccolgono le storie appunto
del Vecchio Testamento e del
Vangelo.
In riferimento a quest’ultime
le supende incisioni ripercorrono
gli episodi fondamentali
della vita di Gesù Cristo, dalla Sua nascita, alla giovinezza, alla Passione, alla morte e
resurrezione. La tecnica è la stessa che caratterizza un po’
tutta la produzione klauberiana ovvero l’incisione a bulino
su carta, in alcuni casi con coloritura a mano coeva. Ancora
una volta degni di nota sono i numerosi e attenti dettagli
che contraddistinguono le scene incise.
Presente, oltre alla solita formula C.P.S.C.M., la firma
sull’angolo destro inferiore: Ios. et Ioa. Klauber Sc. et excud.
A. V. che sta a per “Ioseph e Ioann Klauber Incisero
e Stamparono Augsbourg”.
Nella foto, “La deposizione di Gesù” dalle storie del Vangelo,
incisione a bulino su carta, cm 8,3 x 13,2. (http://collezionaresantini.blogspot.com)
BIAGIO GAMBA
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PAOLO DI TARSO “APOSTOLO DELLE GENTI”
ICONOGRAFIA. FIGURE E SEGNI DI PROTEZIONE CELESTE- 11
Il 29 giugno prossimo si concluderà l’Anno Giubilare Paolino
inaugurato da S.S.Benedetto XVI il 28 giugno 2008. Tra le
tante iniziative di questo Anno Giubilare, è stata inaugurata il
28 agosto a Roma, presso la Basilica Maggiore di San Paolo
fuori le Mura, una mostra dedicata all’Apostolo delle Genti
dal titolo: “SAUL DI TARSO - SAN PAOLO - UN UOMO,
UN SANTO – Le vie del Signore percorse dagli uomini
della Fede”.
L’organizzazione della bella e interessante esposizione è
stata curata dall’Associazione filatelica “TERRASANTA”
di Roma, diretta dal Rag.Franco Potenza. L’AICIS era presente
con le collezioni di immaginette di Giancarlo Gualtieri
di Roma, di Giorgio Lombardi di Quercia Aulla (MC) e di
Francesca Campogalliani Cantarelli di Modena.
La prof.ssa Elisabetta Gulli Grigioni che, a seguito della
citata esposizione, ha pubblicato sul restigioso mensile
dei Paolini “Paulus” (pagg.70-71) un significativo contributo
dal titolo “Paolo nelle immagini anzi ‘immaginette’”, ci
ha trasmesso l’unito articolo, già pubblicato dalla Rivista
Diocesana di Ravenna “Il Risveglio”.
di Elisabetta Gulli Grigioni
In occasione dell’Anno Paolino
2008-2009, la rivista «Paulus », Mensile dei Centri Studio
Bibbia e Comunicazione della
Società San Paolo, ha aperto
una vastissima area di ricerca
pluridisciplinare attorno alla gigantesca
figura dell’Apostolo.
Tra i meriti della rivista quello dioffrire, per ogni tema trattato, una significativa documentazione
iconografica realizzata con ottime riproduzioni a colori di
opere d’arte e di documenti di varia natura. Tra questi ultimi
hanno trovato attenzione, oltre alle emissioni celebrative
filateliche internazionali, le immaginette devozionali che i
soci A.I.C.I.S. hanno esposto nell’ambito della mostra Saul
di Tarso - San Paolo. Un uomo, un santo (Roma, Abbazia
di San Paolo fuori le Mura, 28 agosto -14 settembre 2008).
All’iconografia paolina aulica, ricchissima e prestigiosa,
fanno riscontro, nell’immaginetta devozionale, accanto alla
frequente raffigurazione a fianco dell’apostolo Pietro, temi
come l’estasi, il martirio, il naufragio presso l’isola di Malta, la
conversione, tema quest’ultimo tra i più noti, come mostrano
anche le immaginette devozionali ottocentesche con la
riproduzione di quadri famosi o ad essi ispirati. L’episodio, il cui ricordo nel calendario liturgico cade il 25
gennaio, è anche il tema in cui assume importanza iconografica
la doppia cittadinanza di Paolo, giudeo di nascita
e romano per eredità paterna, spesso rappresentato, nel
momento della manifestazione divina, in veste di soldato
romano, disarcionato da un cavallo bianco, con corazza e
mantello rosso, circondato da altri soldati.
È interessante in alcune immaginette paoline la gestualità
della mano che spesso indica il cielo, più raramente è appoggiata
al mento ad indicare un atteggiamento pensoso e
talvolta è tesa ad indicare un piccolo falò acceso vicino al
Santo. Difficile sarebbe, in quest’ultimo caso, l’interpretazione
del gesto se non si conoscesse, attraverso il racconto degli
Atti degli Apostoli (28,1-6), l’episodio del naufragio presso
l’isola di Malta.
In quell’isola, Paolo fu morso
a una mano da una vipera
nascosta nei rami secchi con
cui cercava di alimentare un
fuoco ristoratore, senza riportarne
conseguenze, cosa che
gli valse il patronato contro il
morso dei rettili e a protezione
dei serpari, ricordato anche
da Tomaso Garzoni nella sua
opera La Piazza Universale di
tutte le professioni del mondo
(Venezia 1589).
Ho preferito scegliere, per il
ricordo paolino calendariale
della conversione, che cade il 25
gennaio, anziché un’immaginetta
aderente al tema assai noto,
un manufatto più complesso che
realizza il sincretismo oggettuale
di due espressioni devozionali,
il santino e il reliquiario, con
conseguente accumulo di segni
e materiali protettivi.
L’immaginetta centrale è un
prezioso manufatto composto,
in unico pezzo, da un intaglio
su pergamena sottilissima,
nella terminologia francese
chiamato canivet, e da miniatura
centrale raffigurante san Paolo,
identificato con i due attributi
della spada e del libro, sul
quale posa una mano come a
simboleggiare il possesso della
Scrittura, mentre lo sguardo corre lontano con espressione
contemplativa ed estatica.
Sopra la miniatura, l’intaglio (che presenta alcuni tradizionali
motivi condivisi con il pizzo come la reticella e la spirale) si
colora delicatamente in due figurette di uccelli che affiancano
una rosellina. La scritta nel cartiglio S. Paulus, in inchiostro
marrone, non lascia dubbi circa l’identità del Santo. La
tipologia del lavoro, settecentesca, è caratteristica di area
centroeuropea o tedesca.
La ricca cornice ricamata a fiori in seta policroma e a rami di
filo metallico, di canutiglia e di paillettes dorati, reca al centro
un grande trigramma cristologico IHS sormontato da croce, agli spigoli reliquie (ne rimangono due, una con cartiglio
leggibile, Brigida) e all’interno degli angoli quattro Agnus Dei
in cera (uno mancante) con stampigliato il simbolo gesuitico
del trigramma cristologico unito a un cuore con i tre chiodi
della Crocifissione. (continua)
******
I SANTI E LE IMMAGINI SACRE
Lo statuto dell’A.I.C.I.S.
scrive: “L’Aicis si propone
di promuovere lo
studio delle immaginette
sacre sotto il profillo
religioso, storico, artistico,
editoriale, al triplice
scopo di approfondire
anche con questo mezzo
la fede personale
dei soci, di svolgere
azione apostolica dei
principi cristiani, e di coltivare la passione hobbistica
degli associati”.
I nostri padri hanno sempre usato l’immagine sacra
per sostenere la loro fede. Lo stesso san omano il
Melode usava nelle sue erudite prediche il supporto delle
sacre icone o degli affreschi
delle Chiese, dove predicava,
per raccontare la fede.
Molti uomini e donne degni
dell’aureola della santità, hanno
difeso e diffuso il culto delle
immagine sacre.
Spesso molti, nell’epoca
della stampa, hanno diffuso i
santini tra il popolo come segni
del Divino. Basta ricordare il
beato Modestino di Gesù e
Maria; ma altri sostenevano o
facevano dipingere immagini
per il culto pubblico, come san
Gaspare del Bufalo.
Tanti altri focalizzavano
intorno ad un’immagine sacra o
ad un emblema il loro pensiero
cristologico.
La Lumen Gentium scrive: “Nei Santi, il Signore manifesta
vividamente agli uomini la sua
presenza e il suo volto”. Lo stesso
Carlo di Gesù (Charles de
Foucauld) scrive: “Guardiamo i santi, ma non offermiamoci troppo a contemplarli, piuttosto
contempliamo con loro Colui la cui contemplazione
ha riempito la loro vita (...) Prendendo da ciascuno quel
che ci sembra più conforme alle parole e agli esempi di
nostro Signore Gesù, nostro solo e vero modello”.
Allora guardiamo i santi e impariamo da loro a dare
gloria a Dio attraverso la venerazione delle sacre immagini.
Ho intrapreso una piccola ricerca ed ecco i “santi”, sia
Cattolici che Ortodossi, che potrebbero essere “patroni”
dei cultori di immaginette sacre:
Santa Veronica di Gerusalemme, pia donna; San
Giuda Taddeo, apostolo. Santa Teodora di Costantinopoli,
imperatrice d’Oriente; Sant’ Andrea in Crisi (o il
Calibita) Monaco; Santo Stefano il Giovane, monaco,
martire; Sant’ Antusa dell’Onoriade, vergine, fondatrice;
San Teofilo di Bulgaria, monaco; San Teodoro Studita,
abate; San Tarasio, Patriarca di
Costantinopoli; San Germano,
Patriarca di Costantinopoli; San
Giorgio di Militene, vescovo;
San Giovanni Damasceno,
sacerdote e dottore della Chiesa;
San Gregorio III, papa; San
Leone di Catania, vescovo; San
Metodio, Patriarca di Costantinopoli;
San Niceta di Medikion,
egumeno; Santa Irene la Giovane,
imperatrice d’Oriente; San
Giorgio d’Antiochia, vescovo;
San Lazzaro, monaco a Costantinopoli;
San Nicola Studita,
abate; Sant’ Andrea Rublev,
monaco iconografo; San Pietro
di Kiev, monaco iconografo e metropolita;
San Luca, evangelista
e medico-pittore; Beato Giovanni
Angelico, religioso domenicano e
pittore; San Romano il Melode,
confessore; Beato Modestino di
Gesù e Maria (Domenico Mazzarella),
sacerdote
DAMIANO MARCO GRENCI
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MOSTRE DI SANTINI
ROMA, 9-15 FEBBRAIO 2009: 150 ANNIVERSARIO DELLA MADONNA DI LOURDES
Presso la Parrocchia
di N.S. di Lourdes,
l’A.I.C.I.S., in collaborazione
con la Parrocchia
stessa, dal 9 al 15 febbraio
u.s., nella persona di
GIANNI ZUCCO di Roma
ha presentato una mostra
di immaginette devozionali
sul tema “150° ann.rio delle
apparizioni della Vergine a
Santa Bernadette”.
La mostra ha avuto un
buon successo. Così ce ne parla il Consigliere Zucco:
Quando il Parroco Don Tonino PANFILI mi ha chiesto
di allestire una mostra di santini qui nella Parrocchia “N.S. di Lourdes, nel quartiere romano di “Tormarancia”,
ben volentieri ho accettato, in questo subito appoggiato
e poi coadiuvato dai soci coespositori RENZO MANFE’
e GIANCARLO GUALTIERI.
A completamento di questo
quadro ho inserito la
copia di un dipinto del 1873,
custodito nella Chiesa di
S.Maria in Aquiro, in Roma,
che un pittore anonimo ha
realizzato con esito veramente
straordinario. Nel comporre i vari quadri espositivi
la mia preoccupazione e riflessione si concentrava sulla
opportunità che mi era stata offerta per trasmettere anche
ai visitatori un fatto straordinario avvenuto nel 1858 e di
cui stavamo concludendo la celebrazione del 150° ann.
rio e viverne il relativo messaggio. Le immaginette stesse
mi hanno poi suggerito ogni cosa.
Con i visitatori, a seconda ovviamente del loro interesse,
oltre sottolineare le caratteristiche dei santini
esposti (periodo, casa editrice, stile, ecc.) ho evidenziato
ad esempio come la Madonna, per apparire, abbia
scelto una grotta abbandonata, detta “grotta dei maiali”,
come d’altronde avvenuto a Betlemme che per dare alla
luce il Figlio di Dio la Vergine ha partorito in una grotta
abbandonata.
Mi è venuto spontaneo paragonare gli apostoli scelti
da Gesù, così semplici e inadatti al grandioso progetto del
messaggio cristiano, alla quattordicenne Bernadette, alta
142 cm. sofferente
di asma, semplice e
inadatta per portare
il messaggio della
Madonna al mondo,
un messaggio
di cui lei era la sola
testimone.
Il miracolo è in
Bernadette, nella
forza ricevuta dalla
Vergine stessa che
ella aveva visto con
i propri occhi semplici
e puri.
Alla veggente la Vergine il 18 febbraio dice: “Non ti prometto di renderti
felice in questo mondo, ma nell’altro”, e il 2 marzo
le rivolge l’appello: “Dite ai sacerdoti che si venga
qui in processione e che si costruisca una cappella”.
Noi conosciamo l’attuale realtà. Importante
l’affermazione di Maria nell’apparizione del 25
marzo 1858: “Io sono l’Immacolata Concezione”:
parole incomprensibili per la semplice Bernadette,
ma che confermano il dogma pronunciato l’8 dicembre
1854 dal Beato Pio IX in Vaticano. Per tutto
questo ho voluto aggiungere, a completamento
dell’esposizione, un quadro dedicato solamente a Santa
Bernadette Soubirous, veggente incompresa durante le
apparizioni e nei successivi 13 anni di convento. Bernadette
morirà a 36 anni, il 16 aprile 1879, consunta dalla
malattia. Sepolta nella nuda terra, quando il 22 settembre
1909 sarà riesumata per il processo di beatificazione,
susciterà la meraviglia dei medici e dei presenti perché il
suo corpo oltre che intatto, si presenterà inspiegabilmente
fresco ed elastico come di persona che dorma. Bernadette è stata canonizzata nel 1933.
Con questo spirito ho accompagnato i visitatori nei
giorni della mostra. E mi ha fatto veramente piacere
vedere persone tornare con il desiderio di approfondire
l’esposizione.
Mi si permetta di ringraziare quanti sono intervenuti,
quanti nel registro dei visitatori hanno apposto parole di
elogio e di ammirazione, i parrocchiani, i soci AICIS, i
sacerdoti, il Parroco don Tonino e Mons.Vanni Toni,
Rettore del Seminario Maggiore di Roma.
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ZEMINIANA DI MASANZAGO (PD), 15 FEBBRAIO 2009 - MOSTRA DI IMMAGINETTE DEVOZIONALI
I soci OSCAR TESSAROLO di Camposampiero
(PD) e ANGELO PAVANELLO di Maerne (VE), il 15
febbraio u.s. a Zeminiana di Massanzago (PD) in occasione
dei festeggiamenti in onore della “Lingua del Santo” di Padova, hanno esposto 144 fogli
con circa 280 pezzi tutti di ottima qualità e con
alcune rarità, come canivets e immaginette
del 1700 di fabbricazione praghese, presso le
scuole elementari di fronte alla Chiesa. Grande
l’entusiasmo dei visitatori e degli stessi organizzatori
della manifestazione, molto sentita a
Camposampiero.
L’esposizione, in collaborazione con la
Parrocchia ed il Comitato del Paese, è stata
curata dal Circolo Filatelico di Camposampiero che sul interessante mostra filatelica e di collezionismo.
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COLLEBEATO (BS), 28-29 MARZO
e 4-5 APRILE 2009 – MOSTRA DI IMMAGINETTE SACRE SUL TEMA " IL SANTINO DAL 1700 AD OGGI“
Venerdì 27 marzo 2009 alle
ore 21,00, presso il Palazzo Martinengo,
in Via Martinengo n. 8 a
Collebeato ci sarà l’inaugurazione
della mostra di immaginette di proprietà
della sig.ra ANNA FACCHI.L’esposizione intende ripercorrere la storia del santino,
attraverso le tecniche di produzione, le case editrici, le
tematiche. L’ingresso è libero.
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LATINA – PIANA DELLE ORME
3-5 APRILE 2009 – MOSTRA DI SANTINISUL TEMA “BIMILLENARIO
DELLA NASCITA DI
SAN PAOLO”
Nell’ambito delle giornate
del Collezionismo Pontino che
si apriranno il 3 aprile 2009 nel
Museo di Piana delle Orme a
Borgo Faiti (LT) e che vedrà
oltre 200 vetrine espositive (1mt
x 1mt ciascuna) sarà presente la
tematica di maggiore attualità nel
corrente anno a livello mondiale e
cioè il “Bimillenario della Nascita
di San Paolo”.
Il socio MAURIZIO PROSPERI di Cisterna di Latina, anima di
questa bella e poderosa iniziativa,
con la collaborazione del Circolo
Filatelico TRES TABERNAE di
Cisterna di Latina ha desiderato
inserire alcune vetrine di tematica
religiosa sull’Apostolo delle
Genti perché San Paolo prima
di giungere a Roma ha sostato
nel Comune di Cisterna proprio
a ‘Tres Tabernae’. Tale nome
lo ritroviamo in un documento
importantissimo quale la Bibbia,
nel Nuovo Testamento, esattamente
negli Atti degli Apostoli.
L’AICIS sarà, quindi, presente con alcune vetrine
tematiche di immaginette sacre su San Paolo Apostolo,
provenienti dalle raccolte dei soci MAURIZIO PROSPERI,
GIANCARLO GUALTIERI e RENZO MANFE’.
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AQUINO (FR) 18-26 APRILE 2009 – MOSTRA DI “ICONOGRAFIA TOMISTICA: IMMAGINETTE DEVOZIONALI SAN TOMMASO D'AQUINO DAL SEC. XVI AL XX"
In occasione della XI Settimana della Cultura, a cura
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal 18 al 26
aprile una Mostra iconografica verrà allestita all’interno del
Museo con esposizione di materiale pertinente (santini,
piccole stampe e altre immagini cartacee) con orario
9.30 - 13.00. Per informazioni: Museo della Città - Via
Latina Antica museoaquino@libero.it - museoaquino@virgilio.it, www.comune.aquino.fr.it
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TARQUINIA (VT), 30 APRILE - 3 MAGGIO 2009 – “MOSTRA DI IMMAGINETTE SACRE”
L’auditorium San Pancrazio,
l’ex chiesa nel cuore
del centro storico d Tarquinia
(VT), accoglierà dal 30 aprile
al 3 maggio p.v. la XX Mostra
del Collezionismo, celebrativa
del 40° ann.rio del Circolo
Filatelico Numismatico Tarquiniense.
In quell’ambito il socio
EDMONDO BARCAROLI di
Tarquinia allestirà una mostra generica di immaginette
sacre tratte dalla propria collezione.
BOLOGNA 8-10 MAGGIO 2009 – “IL TEMPO DELLE FESTE" -Le principali solennità cristiane attraverso piccole
immagini devozionali”
Promossa dal Centro Studi per la Cultura Popolare e
dal Museo della B.V. di San Luca, la mostra esporrà circa cento piccole
immagini
devozionali,
preziose per
raffinatezza
e contenuto.
L’esposizione
verrà inaugurata
l’8 maggio
alle ore
17, presso il Chiostro del Monastero della Basilica di
Santo Stefano di Bologna. La mostra, opera di SILVIA
CORSINI e DUILIO GENNARI e presentata da FERNANDO
LANZI, avrà il seguente orario: venerdì 8 ore
16-19; sabato 9 ore 9-12 e 16-19; domenica 10 ore 9-13
e 16-19.
Alcune immagini sono di rara bellezza e raffinatezza,
ma sbaglierebbe chi si fermasse a questo aspetto esteriore
e non ne cogliesse il profondo messaggio culturale
e religioso.
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ALESSANDRIA,
1 - 31 MAGGIO 2009 – “RITA: LA SANTA DELLE ROSE NELL'ICONOGRAFIA DEVOZIONALE"
Una mostra di
santini sarà allestita
dal 1° al 31 maggio
nel Santuario B.V.di
Loreto in Via Piana
ad Alessandria con
la partecipazione
dei soci MARCELLO
VENDEMMIATI,
LORELLA BOCCHIO, ROBERTO DE SANTIS e di
CARMEN e SILVIA DEROSINO. La mostra vedrà esposti
oltre ai santini, stampe e oggetti devozionali come cartoline,
libri di devozione, statue, oggetti votivi legati alla
Santa dei casi impossibili. Un’apposita sezione mostrerà
la diffusione del culto in Italia e nel mondo. Uno degli scopi
dell’esposizione è restituire giusta dignità all’immagine
devozionale, diffusissimo e antichissimo strumento di
trasmissione della fede e antesignano della moderna
comunicazione. E’ al via anche uno studio iconografico
su Santa Rita.
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ROMA, 29 APRILE - 9 MAGGIO 2009 – “SANTA CATERINA RISPOSTA IMMEDIATA ED ESPRESSIONE PERENNE DEL PENSIERO MENDICANTE
Una bella mostra
organizzata dall’Associazione
Arca Petrina
Onlus, su Santa Caterina
da Siena, verrà
allestita in P.za della
Minerva a Roma, Sala
Capitolare del Chiostro
del Convento di S.ta Maria Sopra Minerva dal 29 aprile al
9 maggio p.v. Saranno presentate rare incisioni, pregiate
litografie, stralci originali di lettere della Santa senese. Il
nostro socio Fra ANGELO DI MARCO, O.P. presenterà,
in tale circostanza, alcuni quadri di immaginette sacre di
S.Caterina e dell’Ordine domenicano. Per la circostanza
Frà Angelo invia l’unita immaginetta di Santa Caterina,
relativa alla sua Professione Solenne nell’Ordine Domenicano
(2.9.2007), a tutti gli associati, per l’iniziativa “Un
santino per ogni socio”.
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CAVA DE’ TIRRENI, LUGLIO
2009 – “SAN BENEDETTO E I BENEDETTINI NEL I MILLENNIO DI FONDAZIONE DELLA BADIA DI CAVA DE' TIRRENI
Il socio GIUSEPPE MELONE di Cava de’ Tirreni
ha qui comunicato che nella occasione dell’apertura dei
festeggiamenti per il primo
millenario della Badia della
Ss.ma Trinità di Cava,
fondata da Sant’Alferio,
verrà organizzata nella citata
Badia una Mostra di
immaginette sacre su San
Benedetto ed i Benedettini.
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1959-2009: NEL 50° DI CANONIZZAZIONE DI
SAN CARLO DA SEZZE
San Carlo torna a
Sezze nel 50 anniversario
della
sua canonizzazione !
Sabato 18 aprile il popolo
della Chiesa di
Sezze vivrà momenti
di profonda intensità
quando si ricongiungerà
anche “fisicamente”
con il suo san
Carlo, rinnovando quell’impegno di vita ispirata ai
principi della carità di cui il frate setino è stato ed è un
esempio continuo.
San Carlo torna a Sezze ! L’ultima volta che venne nella
sua terrà natale era il 26 settembre 1998 in occasione
del 350° anniversario della stigmatizzazione e vi restò
fino al 1 novembre.
Ora come allora, ci saranno ad aspettarlo tanti volti
semplici, fatti di fede sincera o di superficiale religiosità,
ma volti autentici, come autentiche sono state le parole
e la vita di fr. Carlo da Sezze.
L’arrivo è previsto per le ore 17,30, con l’accoglienza
ufficiale dell’urna che contiene le reliquie del santo, nei
pressi del Centro Sociale Mons. Ubaldo Calabresi.
Successivamente al saluto dei fedeli e delle autorità
ecclesiastiche, civili e militari, san Carlo, in processione
solenne, entrerà nella Cattedrale di Santa Maria dove
potrà essere venerato fino al 5 luglio.
L’evento è molto atteso e sentito a Sezze e nella Diocesi
pontina.
Il Comitato Organizzatore, costituito dall’Amministrazione
Comunale (il sindaco Andrea Campoli ed il Dirigente
Piero Formicuccia), dal Centro Studi San Carlo da Sezze
(Giuseppe Oppo e Lidano Pagani) e dalla Parrocchia
della Cattedrale (don Luigi Libertini e don Massimiliano
Di Pastina), ha predisposto una serie di iniziative
religiose e culturali di forte coinvolgimento dei fedeli e
della cittadinanza.
Nato a Sezze il 22 ottobre 1613, Giancarlo (questo era il
suo nome di battesimo) fu costretto ben presto a lasciarele pubbliche scuole per attendere alla custodia del gregge,
coltivando però una profonda devozione e un vero spirito
cristiano infusi dai devoti genitori. L’amore per la Croce e la
Vergine Maria gli illuminarono il cammino spirituale.
Carlo entrò nel convento francescano di Nazzano, indossando
l’abito del Poverello d’Assisi il 18 maggio 1635. Ubbidiente alle
disposizioni dei Superiori, egli esercitò i suoi uffici religiosi nei
conventi di Morlupo, Ponticelli, Palestrina, Carpineto, S. Pietro
in Montorio e S. Francesco a Ripa in Roma, vivendo sempre
con estrema umiltà e disciplina francescana.
Frate Carlo compì sempre lietamente opere volte a procurare
sostentamento ai poveri ed assistenza ai malati e moribondi.
Il Signore volle riconoscere la straordinaria fede di Frate
Carlo. Una mattina dell’ottobre 1648, mentre il frate ascoltava
la Santa Messa in Roma nella Chiesa di San Giuseppe a
Via Capo le Case, al momento dell’elevazione un raggio
luminoso partito dall’Ostia Santa andò a ferire Carlo al cuore,
procurandogli una profonda ferita. Tale fu il segno d’amore
ricevuto che lo stesso Frate così lo descrive: “Era mezzo i
due estremi, cioè del dolore e della soavità della dolcezza,
sembrava che l’anima volesse uscire dal corpo. Avrei per
la dolcezza sopportato qualsivoglia gran tormento ed ogni
travaglio...”. (Opere complete, vol. II)
Frate Carlo operò molti miracoli, come guarigioni da infermità
e moltiplicazione di cibo. Colpito da malattia morì nel
convento di S. Francesco a Ripa il 6 gennaio 1670. Nel
punto del cuore dove il Signore gli inflisse la ferita d’amore, cominciò ad apparire dopo la morte un segno a forma di
croce; il fenomeno è stato uno dei miracoli approvati dalla
Sacra Congregazione dei Riti nel pontificato del Beato Pio IX,
e il relativo decreto di beatificazione fu emesso nell’ottobre
1881 sotto il pontificato di Leone XIII. Frate Carlo da Sezze
fu riconosciuto Santo dalla Chiesa il 12 aprile 1959, dal Beato
Giovanni XXIII.San Carlo è conosciuto come l’unico santo
stimmatizzato dall’Eucaristia ed è invocato, in modo particolare,
dai malati di cuore e nei casi di tumore.
Per coloro che
desiderano maggiori informazioni su questo santo indichiamo il sito: http://www.sancarlodasezze.it
VALTER MARCHETTI socio AICIS
Centro Studi San Carlo da Sezze
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ROMA, 3-26 APRILE 2009: TESORI DI RUSSIA - MOSTRA DI ICONE A S. CROCE IN GERUSALEMME
Nella meravigliosa cornice
della Basilica di
S. Croce in Gerusalemme
in Roma, dal 3 al 26
aprile 2009, è in corso la
interessante mostra TESORI
DI RUSSIA: vi sono esposte
numerose (circa 400) affascinanti
icone, peraltro solo una
selezione della vasta ricchissima
collezione Orler, che consta di più di 4000 immagini di
estrema rarità, appartenenti ai secoli dal XVI al XX.
La parola icona, come è noto, deriva dal termine greco
eikòna, cioè “immagine”, ma il termine si riferisce usualmente
a raffigurazioni sacre, di solito bidimensionali, con
rappresentazioni di Cristo, Santi, Angeli, importanti eventi
biblici, parabole, accadimenti nella storia della Chiesa,
particolarmente quelle proposte con lo stile dell’arte
orientale ortodossa.
Le opere esposte sono di fattura
molto accurata e vivacemente
colorate, decorate in oro o argento,
alcune incastonate entro cornici
metalliche lavorate a sbalzo e
impreziosite con pietre variopinte.
Tutte si impongono per colori esplosivi
che colpiscono l’osservatore, con forti contrasti
nei rossi accesi e
negli sfondi scuri o
dorati, mentre poco
usato è il bianco destinato
alle pagine
dei libri sacri. Con
delicatezza sono
delineati i volti, resi
espressivi con pennellate
essenziali,
dei personaggi in
atteggiamento ieratico,
solenne e poco
movimentato.
La tecnica pittorica è quella della tempera a base di
tuorlo d’uovo, ricoperta da una vernice isolante e piuttosto
lucida, su tavole di legno, soggette ad una preventiva
preparazione minuziosamente mirata
alla stabilizzazione nel tempo
del supporto.
I soggetti sono profeti e patriarchi
dell’antico Testamento, moltissimi
Santi, specialmente i martiri,
riconoscibili attraverso gli indizi
iconografici tradizionalmente adottati,
sempre attorniati da figure angeliche. Le immagini predominanti sono della Madonna
e di Gesù, in gloria o sofferente, al centro di scenografie
molto complesse e articolate, oppure al centro di serie di
figure più piccole con episodi riconducibili alle festività
del calendario liturgico ( in ordine di data Teofania o
Epifania, Ingresso al Tempio di Gesù, Annunciazione,
Ingresso a Gerusalemme, Ascensione, Pentecoste,
Trasfigurazione, Dormizione di Maria, Natività di Maria,
Esaltazione della Croce, Ingresso al Tempio di Maria,
Natività, Circoncisione, Natività di S. Giovanni, Santi
Corifei degli Apostoli Pietro e Paolo, Decapitazione di S.
Giovanni, Protezione di Maria).
In alcune icone ispirate al Giudizio Universale, all’Inferno
e Paradiso, si sviluppa un enorme serpente con
l’attribuzione, nei suoi segmenti
affiancati da neri diavoletti, dei
differenti peccati e peccatori, il
tutto sovrastato da Dio Giudicante.
Il simbolo del serpente
rappresenta tradizionalmente
anche saggezza divina, perfezione,
rigenerazione spirituale,
immortalità, ma nella tradizione
cristiana assume significato negativo, è infatti simbolo del male,
rappresenta satana, istigazione
diabolica.
Un tema ricorrente nelle icone è quello della Trinità dell’Antico
Testamento, che si manifesta in
forma di tre Angeli affiancati. Già
nel IV secolo nel racconto biblico
(Gen.18,2) i tre personaggi
apparsi ad Abramo e Sara per
comunicare loro la promessa divina di un figlio erano
interpretati come un riferimento alla SS. Trinità. Nei tre
messaggeri celesti la tradizione ha identificato tre grandi
Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele, che simboleggiavano
la Divinità Unica, che successivamente alla
luce del Vangelo si interpreta nelle Tre Persone: Padre,
Figlio o Verbo, e Santo Spirito, la Trinità del Nuovo
Testamento.
Notevole per noi “filiconici” (adottando volentieri il termine
proposto dal socio Attilio Gardini e largamente condiviso)
e distinto dai restanti è un originale dipinto rettangolare
del 1700, contenente affiancate ed allineate immaginette,
tutte di uguale dimensione, delle differenti rappresentaziorappresentazioni
iconografiche della Madonna, forse riferite a Santuari
esistenti in Russia, con al centro una scena di maggiori
dimensioni con la Madonna e i Santi ed Angeli: non si
può evitare di interpretarlo come un pannello di nostri “santini”!
Le immagini sacre arrivarono in Russia, insieme al Cristianesimo,
da Bisanzio (una principessa bizantina andò
in sposa ad un principe di Kiev), dando origine a una
locale caratteristica arte ortodossa. I cristiani ortodossi
pregano le icone, concetto ben lontano dall’adorazione
o venerazione delle immagini, sulle quali i protestanti
hanno tipicamente molte obiezioni. Anche storicamente,
nel periodo dell’iconoclastia nella Chiesa orientale, letteralmente “rottura, distruzione delle immagini sacre”, fu
combattuto questo strumento di
comunicazione ed espressione
artistica, nell’esagerato timore
che ammirando le immagini si
sconfinasse nel paganesimo
o iconolatria (adorazione delle
immagini). Il Concilio di Nicea
nel 787 si occupò di dirimere la
questione dell’iconodulia (culto
delle immagini), riportato al suo
vero significato di venerazione
delle persone rappresentate e
non delle icone materiali in se
stesse.
Osservando le suggestive opere
esposte se ne riconosce non
soltanto l’obiettivo mistico, mirato
a sollecitare una profonda
meditazione interiore, ma anche
una finalità di tipo didascalico
figurativo, con poche scritte, alcune, quasi fumetti, uscenti
dalle labbra dei personaggi. Ricordiamo che San Gregorio
(Papa di Roma attorno agli anni 590-604) parla delle Icone
come di Sacra Scrittura per gli analfabeti.
Al termine della interessante visita alla mostra, ho potuto
acquisire le immaginette sacre riportate nelle figure, foto di
opere d’arte presenti all’interno della grandiosa Basilica:
la Statua di Sant’Elena con la Croce (collocata nella omonima
cappella), La Sacra Famiglia, dipinto di F.Mancini
(secolo XVIII), la Madonna del Buon Aiuto con Bambino
(quadro appoggiato su un altare della navata destra). Non
sono disponibili santini relativi alle icone russe.
MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI
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NOTIZIE DAL MONDO
ROMA, UNIVERSITA’ GREGORIANA - GIORNATA DI STUDI SU SAN PAOLO
Il 19 gennaio 2009 una giornata di studi è stata dedicata
dalla Pontificia Università Gregoriana a “Paulo Apostolo
Martyri” per celebrare l’Anno Paolino: cinque relazioni
di crescente interesse, a cominciare da quella di mons.
Antonio Pitta, docente di Teologia alla “Lateranense”, sulla
realtà storico-sociologica di Roma all’epoca dell’Apostolo
come emerge dalla parte conclusiva della sua Lettera ai
Romani. L’onomastica del capitolo 16 dimostra, ha detto,
che le comunità romane, pur non essendo fondate da Paolo,
conoscono e tendono a strumentalizzare il suo modo di
concepire le relazioni con la Legge e la tradizione ebraica,
divise come sono tra “puri” e “impuri” nella comunione di
mensa. Un’affascinante indagine sulla genesi e lo sviluppo
della cosiddetta ‘Iohannipolis’ - l’insediamento urbano e
monastico che si sviluppa nel Medioevo attorno alla Basilica
di San Paolo che porta il nome di papa Giovanni VIII (872-
882) e di cui non vi è più traccia dalla fine del 1300 - è stata compiuta all’archeologa
Lucrezia Spera
del Pontificio Istituto di
Archeologia Cristiana,
direttrice dei recenti
scavi attorno alla Basilica.
Un sito intorno
al quale si svolgerà
il primo aprile un convegno a Roma. Il padre gesuita Jos
Janssens della “Gregoriana”, ha fatto una relazione sui
monumenti paleocristiani di Roma nei quali sono raffigurati
gli apostoli Pietro e Paolo; Caterina Papi dell’ “Antonianum”
sull’apostolo Paolo si è occupata delle iscrizioni cristiane
di Roma e, infine, Ottavio Bucarelli della “Gregoriana” ha
analizzato la devozione e il pellegrinaggio alla tomba di
Paolo dall’antichità al Medioevo.
(Fonte: Radio Vaticana - Graziano Motta – 20.1.2009)
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ANCHE LE MONDINE DELLE RISAIE PADANE CANTANO S. AGATA
Anche le mondine delle risaie padane sono devote di s. Agata.
Uno degli struggenti canti del vissuto popolare delle mondine
della Pianura Padana è dedicato alla santa vergine e martire
siciliana, simbolo cristiano della dignità, della libertà e del riscatto
della donna. Il duro lavoro delle mondine ha sempre esercitato
un fascino particolare nell’immaginario popolare, che ha trovato
vivace e realistica espressione anche nelle semplici e ingenue
canzoni eseguite con l’armonica a bocca, e ciò perché si tratta
di una canzone popolare religiosa tanto diversa da quelle nate
dal cuore e dalla pietà delle operaie, in città o in fabbrica. In
generale, la funzione del canto “orale” (in quanto il repertorio scritto è nato di conseguenza) di monda è quella di accompagnare,
alleviare e ritmare il tempo del lavoro come anche le
pause del pasto e della siesta.
Ecco il testo della canzone a s. Agata, a voci femminili, registrata
a Pontestura (Alessandria) il 27 maggio 1966: “Gloria
a te celestiale fanciulla/ a te gloria sublime eroina/ immortale
visione divina/ celeste e dolcissimo amor/ Gloria a te/ gloria
a te/ sant’Agata nostra/ gloria a Dio/gloria a Dio/ che a noi ti
donò/ Gloria a te/ gloria a te/ sant’Agata nostra/ gloria, gloria a
Dio che a noi ti donò…”
Antonino Blandini
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SANT’APOLLONIA VERGINE E MARTIRE COMPATRONA DI CATANIA
Mentre si tiene in cattedrale il solenne ottavario della festa di
s. Agata, protomartire della Sicilia e patrona di Catania e della
sua arcidiocesi, il 9 febbraio, i fedeli potranno venerare un’altra
santa, vergine e martire, Apollonia, facente parte della nutrita
rosa di compatroni secondari della città. Il prevosto-parroco
mons. Giorgio Giuffrida celebrerà, alle 8, la s. Messa in onore
della martire alessandrina, protettrice dei sofferenti delle malattie dei denti. Il suo culto è zelato nella basilica Collegiata parrocchiale
S. Maria dell’ Elemosina: ivi si conservano due memorie
iconografiche della martire: la statua che svetta su un alto pilastrone
del lato nord, all’estremità della facciata di Stefano Ittar
e la pala d’altare di Olivio Sozzi, in cui la martire è raffigurata
oltre che con la palma del martirio, con un paio di tenaglie che
stringono un dente, in memoria del supplizio che subì. La santaegiziana, martire volontaria come Euplio, già in età avanzata,
negli ultimi anni dell’impero di Filippo (morto nel 249) fu vittima di
una sommossa popolare, aizzata da un malvagio indovino, che
produsse il massacro di moltissimi cristiani. I pagani con furore
si gettarono sulle case dei cristiani, bruciarono e devastarono
tutto. Apollonia fu torturata e straziata con pinze e tenaglie allemascelle al punto che le uscirono i denti. Poi, avendo dato fuoco
ad un rogo fuori della città, la minacciarono di gettarcela viva
se non avesse pronunziato, assieme a loro, parole empie. Ella
chiese ai carnefici che la lasciassero libera un istante: ottenuto
ciò, saltò rapidamente nel fuoco e fu “consumata”.
Antonino Blandini
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1608-2008: IV CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI S.FRANCESCA ROMANA
Nasce dalla nobile famiglia Bussa de’ Leoni nel 1384, a Roma.
A 13 anni sposa,per volere della sua famiglia, il nobile Lorenzo
de’ Ponziani. Nel 1425 fonda le Oblate di Tor de’ Specchi, che si
impegnavano ad una vita di virtù e di carità, secondo la Regola
benedettina. Dal 1436, dopo la morte del marito, prende i voti
nella stessa congregazione, assumendo come secondo nome
Romana e diviene superiora della congregazione. Muore nel
1440. Viene canonizzata il 29 maggio 1608 ed è considerata
patrona dei motoristi.
Nel vespro di sabato 7 febbraio le reliquie di S.Francesca Romana
sono state accolte nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli
ed esposte alla venerazione dei fedeli durante la domenica 8
febbraio. Nella mattinata della domenica la Dott.ssa Alessandra
Bartoloni Romagnoli ha tenuto una conferenza su “Santa Francesca
donna di speranza e di carità per il suo tempo”. Il 9 marzo2009, commemorazione liturgica della Santa compatrona della
città di Roma, al termine della visita in Campidoglio, il Papa si è
recato in visita privata al Monastero di S.Francesca Romana o
di Tor de’ Specchi, anche per solennizzare la chiusura dell’anno
giubilare del IV cent.rio della canonizzazione.
Benedetto XVI viene accolto nella Cappella del Coro da mons.
Ernesto Mandara, vescovo ausiliare per il settore Centro, da
madre Maria Camilla Rea, Presidente del monastero, che rivolge
un saluto al Papa, da 15 suore oblate e dalle studentesse
ospiti del centro di accoglienza universitaria. Il Santo Padre,
particolarmente grato al Signore di poter rendere omaggio alla “più romana delle Sante”, sottolinea la necessità di “riportare al
centro della convivenza civile la dimensione spirituale, per dare
senso pieno alle molteplici attività dell’essere umano”.
RENZO MANFE'.
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IN APRILE 2009 INIZIA IL PELLEGRINAGGIO DELL'URNA DI S. GIOVANNI BOSCO PER IL MONDO
Alla fine di aprile p.v., l’urna contenente una reliquia di san
Giovanni Bosco sarà benedetta a Torino, nella Basilica di
Maria Ausiliatrice e sarà una preparazione al bicentenario
della nascita di don Bosco che si celebrerà nel 2015. L’urna,
(253 cm di lunghezza, 100 di larghezza e 132 di altezza,
e un peso di 530 kg.), è stata progettata dall’architetto
Gianpiero Zoncu, ed è stata realizzata in alluminio, bronzo
e cristallo, Il suo basamento, sostenuto da quattro piloni,della Congregazione salesiana, che quest’anno celebra i
150 anni di fondazione, e il motto carismatico che adottò lo
stesso Don Bosco “Da mihi animas, cetera tolle”, completano
la decorazione la teca. All’interno è posta una statua di
don Bosco simile a quella che si trova nell’urna conservata
nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Alla realizzazione hanno
partecipato lo scultore Garbolino, l’Apostolato Liturgico, e
suor Anna Scaglia,f.m.a., per la confezione degli abiti. Il
volto è stato riprodotto con il calco che Benvenuto Cellini
realizzò all’indomani della morte di don Bosco. Al termine
della breve cerimonia di benedizione, l’urna inizierà il suo
pellegrinaggio per il mondo.
La prima tappa sarà il Lazio per poi proseguire in America
Latina. La prima tappa internazione del pellegrinaggio si
snoderà nella Regione salesiana America Cono Sud e
attraverserà il Cile, l’Argentina, l’Uruguay, il Paraguay e il
Brasile e poi continuerà per altri 125 Paesi del mondo fino
al gennaio 2014.
RENZO MANFE'
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19 MARZO: STEFANIA COLAFRANCESCHI TERRA’ UNA CONFERENZA SU SAN GIUSEPPE
La socia prof.ssa Stefania Colafranceschi il 19
marzo ha tenuto una conferenza in Roma, nella
Sala capitolare dell’Arciconfraternita di S.MariaAlemandell’Orazione
e Morte – Lungotevere dei Tebaldi 12,
sul tema: “San Giuseppe, un santo poco conosciuto:
un percorso in immagini, tra arte e devozione”.
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GIOVEDI' SANTO: LA “MACCHINA” A SANTA MARIA DELL'ORTO
Il socio Bruno
Forastieri
dell’arciconfraternita
di Santa
Maria dell’Orto
ha inviato il
santino della
Vergine colà
venerata (Fondo
sociale, fascia
C del nr.294). In questa chiesa, giovedì Santo, 9 aprile
p.v. sarà montata “la macchina” co l’accensione delle 213 candele. L’origine? Quando ancora era molto
viva l’usanza liturgica dell’esposizione del SS. Sacramento
in forma di Quarantore, in molte chiese veniva allestita
un’apposita struttura chiamata “macchina” e destinata a fare
da ornato supporto a candele e luminarie. Da Luigi Huetter
apprendiamo che “…nell’Ottocento primeggia la “Macchina”
di S. Maria dell’Orto in Trastevere; gentile trionfo di girali
frondosi e fioriti i quali salgono gradatamente spingendo le
loro volute severe sopra il solenne altar maggiore”. E’ una
suggestione unica nel chiaroscuro degli stucchi settecenteschi
e nello scintillio degli ori che merita di essere vissuta.
BRUNO FORASTIERI
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27 MAGGIO 2009: A.R.MENNONNA: “DIALOGHI CON I PERSONAGGI DELL'ANTICA ROMA"
Alle ore 17.00 di mercoledì 27 maggio
p.v. in Campidoglio, nell’Aula “Giulio
Cesare” di Roma sarà presentato il
libro di Mons.Antonio Rosario Mennonna,
il decano dei Vescovi del mondo
(103 anni), “Dialoghi con i personaggi
dell’antica Roma”. Il Consiglio Direttivo
dell’AICIS ha aderito all’iniziativa e sarà
presente alla manifestazione con alcuni
soci. Presiederà il card.Salvatore De
Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo,
ci sarà il saluto dell’on.Gianni Alemanno, Sindaco di Roma; dell’on.Marco
Pomarici, Presidente del Consiglio
Comunale di Roma; del dr.Vito De
Filippo, Presidente della Regione
Basilicata e del dr.Antonio Di Vaglio,
Sindaco di Nardò. Interverrà il sen.
Giulio Andreotti. Presenterà il Sen.
Giorgio De Giuseppe e coordinerà il
prof.Francesco Giorgino, giornalista.
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23 GIUGNO 2009: EMISSIONE DI UN FRANCOBOLLO CELEBRATIVO SU SAN GIOVANNI LEONARDI
Nell’Ambito delle celebrazioni per il IV Centenario della morte
di San Giovanni Leonardi (1609-2009) le Poste Italiane emetteranno
un francobollo commemorativo con uno speciale
annullo postale. La cerimonia di presentazione si svolgerà martedì 23 giugno 2009 ore 11,00 presso la Sala Baldini
nella Sede della Curia Generalizia dell’Ordine della Madre
di Dio a Piazza Campitelli 9, Roma. Il materiale filatelico è
prodotto dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato.
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CERCO E SCAMBIO
MARIO CESARANO – Via Roma 149/
bis – 80030 MARIGLIANELLA NA – Desidero scambiare
i tanti santini doppi di cui sono in
possesso. Cerco e scambio immagini
di Santi e Sante, Madonne, “venerati a …” (con il nome del luogo in cui sono
venerati). Grazie.
GIUSEPPE MELONE – Traversa
O.Di Benedetto, 2 – 84013 CAVA
DE’ TIRRENI SA
Sono alla ricerca soltanto delle cosiddette “Serie” come Sacra Lega
Eucaristica, AR, Ele, Ebe, Foto Alinari,
EGIM, FB, ecc. Chiamatemi. Ho molte
disponibilità di santini. Grazie.
BUTERA MICHELANGELO –
V.Amendola 1^ Traversa 1-D -88046
LAMEZIA TERME CZ
Sono alla ricerca dei seguenti santi:
S.Aleardo; s.Isidoro, vescovo;
S.Luciana; S.Rosita; s.Benito; s.Elisa;s.Simone; s.Daniele.
PRAMPOLINI BRUNO – Via Tito Speri 10 – 42124
REGGIO EMILIA. Delle regioni Puglia, Sicilia, Toscana e
Umbria cerco Madonne e Santi/e (non Beati. Venerabili,
né Servi di Dio). Scrivetemi per scambio del materiale.
Grazie.
LA PORTA PAOLA –Via Maiorano
65 – 74100 TALSANO TA – Sono una nuova associata
(2009) alla ricerca di santini di epoca
1800-1900, e anche santini moderni
dopo il 1950, italiani e stranieri, in
particolare santi e beati con nomi
poco comuni (esempio San Silviano).
Contattatemi per cellulare. Grazie.
FLORIS GIUSEPPE – Tel.070-767948 Dispongo dei
seguenti doppioni della SLE di Milano prima serie:
2-4-8-12-16-18-19-22-24-33-36-45-76-82-90-92-95-97-
98-99-102-127-136-139-141-163-164-167-171 -172-173-
179-185-198-200-228-237-281-290-293-294-305-306-
309-311-315-316-317-322-323-328-331. Cerco i numeri:
103-132-148-149-155-206-223-241-249-259-303-318-
319-321-330-336. Chi è interessato allo scambio mi
telefoni. Grazie.
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SANTINI OFFERTI DAI SOCI
Il socio Padre MICHELE GIULIANO,
ofm, ha qui trasmesso per l’iniziativa “Un santino per ogni socio” le seguenti
immaginette da lui stesso fatte
stampare per devozione:
1 - SAN BENEDETTO, martire
Il martire San Benedetto è venerato nella bella Chiesa
di Sant’Agostino in Roma, vicino a Corso Rinascimento.
L’immaginetta è della serie “MG nr.25”.
2 - Beata CAMILLA BATTISTA DA VARANO, clarissa
(1458-1524). Figlia del principe Giulio Cesare da Varano
nasce a Camerino il 9 aprile 1458 e all’età di 23 anni, il 14
novembre 1481, abbraccia la regola delle Clarisse di Urbino,
prendendo il nome di suor Battista e potendo vestire l’abito
dell’Ordine. Poco dopo fonderà a Camerino un monastero di
cui diventerà abbadessa. Muore il 31 maggio 1524.
3 - MARIA SS.MA DEL MIRACOLO.
Alphonse Ratisbonne, laureato in giurisprudenza e già
avviato alla carriera di banchiere, all’età di circa ventisette
anni, prima di sposare la cugina Flore, decise di recarsia Gerusalemme, visitando
lungo il viaggio le maggiori
città europee. Giunto a
Roma, mentre passeggiava
con il barone Teodoro De
Bussière, suo amico, entrò
per curiosità nella chiesa di
Sant’Andrea alle Fratte, dove
il barone aveva intenzione
di prenotare una Messa per
un funerale. Mentre visitava
la chiesa, ebbe, secondo
quanto egli stesso raccontò
durante il processo canonico
(che accerterà il 3 giugno 1842 la soprannaturalità
dell’evento) la visione di una donna di straordinaria
bellezza, nella quale riconobbe la Vergine Maria nella
stessa posa della medaglia miracolosa, immersa nella
luce. A seguito di questo incontro Ratisbonne decise di
convertirsi al cattolicesimo, ricevette il battesimo il 31
gennaio di quello stesso anno e, entrato nella Compagnia
di Gesù, divenne sacerdote nel 1848.
Uscito dall’ordine si unì al fratello Theodore, anch’egli
sacerdote, nel movimento Religiose di Nostra Signora
di Sion per la conversione degli ebrei e dei musulmani,
che lo condusse fino in Palestina, dove fondarono una
sede nei pressi dell’antico pretorio di Pilato, dove venne
rinvenuto il Litostrotos di cui parla il Vangelo di Giovanni.
Morì ad Ain Karim nel maggio del 1884.
(Fonte: www.WikipediA)
4 - SANTA VINCENZA, VERGINE E MARTIRE
Salemi (Trapani) nella Basilica
Pontificia San Nicola di Bari, sotto uno
degli altari, è venerata Santa Vincenza
Vergine e Martire. Il Santini è della serie
“MG” nr.24.
5 - GESU’ E LA SAMARITANA AL POZZO DI GIACOBBE
Non è un santino, ma una stampa devozionale. La
preghiera sul retro di P.Michele è veramente bella e
merita tutta la nostra attenzione. Grazie padre Giuliano.
6 -LA VERGINE DEI POVERI
DI BANNEUX IN BELGIO
La Madonna di Banneux
si è fatta conoscere alla
piccola Mariette di 11 anni
come la “Vergine dei Poveri”.
Risale al 15 gennaio
del 1933 la prima delle otto
apparizioni della Vergine nel
giardino di casa dei Beco,
una modesta famiglia di
operai. Nelle successive
apparizioni, la Madonna si
fece dedicare una sorgente
d’acqua, - “la Fange” - che disse riservata a “tutte le nazioni”
e agli “ammalati”. Le apparizioni furono ufficialmente
riconosciute dal vescovo di Liegi, mons. Louis-Joseph
Kerkhofs, nel 1949 e da allora Banneux, allora piccolo
villaggio con qualche centinaio di anime, è divenuta meta
di pellegrinaggi.
7- Il Servo di Dio ANTONINHO
DA ROCHA MARMO
Antônio Marmo da Rocha
( Antoninho) è nato nel
quartiere di Santa Cecilia,
nella regione centrale di São
Paulo nel 1918 ed è morto a
12 anni vittima della tubercolosi
il 21 dicembre a São
Paulo (Brasile) in concetto
di santità. Era chiamato “il
Santo del popolo”. Egli è
sepolto nel cimitero di San
Paolo Consolação. Postulatore
della causa è il Padre Paulo Afonso Alves Sobrinhoche ottiene il Nulla Hosta per l’apertura del processo di
beatificazione nel novembre 2007.
La prima fase del processo è stata aperta nel 2008.
Centinaia le testimonianze di grazie affluite alla postulazione.
Francivaldo Gomes, uno dei più anziani dipendenti
del cimitero, afferma che la tomba di Antoninho è visitata
da un migliaio di persone ogni mese.
8 - LA VERGINE DELLA
SPERANZA, VENERATA A
PONTMAIN (FRANCIA)
La sera del 17 gennaio
1871, mentre le truppe prussiane
avanzavano verso
Laval, la popolazione bretone
decide di iniziare delle veglie
di preghiera alla Vergine
Maria per ottenere la fine
della guerra e la liberazione
di Parigi. Qui alle sei di quel
fatidico giorno la Madonna
apparve ad un gruppo di bambini e ragazzi, tra cui Eugenio
e Giuseppe Barbedette.
Era vestita con un abito
blu cosparso di stelle d’oro, portava una corona d’oro
ornata da un nastro rosso ed intorno a lei brillavano tre
stelle disposte a triangolo. Guardava i ragazzi in silenzio,
con le mani giunte ed il viso sorridente. A poco a poco gli
abitanti del villaggio si raccolgono e pur non vedendo la
Madonna distinguono le tre stelle nuove rispetto a quelle
comunemente viste in cielo. Quando arriva il parroco,
don Michel Guérin, sul cuore della Vergine si stampa una
piccola croce rossa, mentre tutta la visione è circondata
da un ovale blu, con quattro candele spente. Il parroco
inizia il s.Rosario. Alla fine del rosario si apre sotto ai
suoi piedi uno striscione dove si stampano a poco a
poco le lettere d’oro che compongono un messaggio. I
ragazzi più grandi leggono ad alta voce: «Ma pregate,
miei fanciulli, Dio vi esaudirà in breve tempo mio Figlio si
lascia commuovere» a queste parole la gente acclama
Maria quale Madre della speranza, i ragazzi saltano di
gioia ripetendo «Oh, com’è bella». All’improvviso appare
davanti alla Madonna un crocifisso rosso sangue, con la
scritta “Gesù Cristo”. Poi stende di nuovo le mani e sulle
sue spalle compaiono due piccole croci bianche, vuote.
Infine alle 21 circa, mentre si recitava la preghiera della
sera, si alza dal cielo un velo bianco in cui la visione
scompare a poco a poco. Poco lontano, a Laval, arrival’ordine di ritirare le truppe, l’indomani a Saint-Melaine,
le truppe francesi hanno la meglio sul nemico e 11 giorni
dopo venne firmata la pace. Il 2.2.1872 il vescovo di Laval,
Mgr. Wicard, riconobbe come autentica l’apparizione e
da allora la Madonna è qui venerata come Regina della
Pace e Madre della Speranza.
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Il socio Don ANIELLO VERDICCHIO di Nola ha trasmesso
le unite due immaginette per l’iniziativa “Un
santino per ogni socio”
1 - San BARBATO, patrono di Cicciano (NA).
Nato a
Va n d a n o
di Cerreto
nei primi
anni del
VII secolo,
Barbato
studiò a
Benevento
e, divenuto
sacerdote, iniziò il suo ministero a Morcone. Si impegnò
così a fondo nella lotta contro le superstizioni e l’idolatria,
che alla morte del vescovo Ildebrando il clero e il popolo
di Benevento lo elessero come successore. Fu pastore
in un periodo segnato dalla guerra tra i Longobardi,
che governavano il ducato di Benevento, e l’imperatore
Costanzo II, che assediò a lungo la città. Riconoscente
per il ruolo svolto dal vescovo in un tempo difficile il duca
Romualdo, uscito vincitore, sostenne l’azione pastorale
del presule, rigettando lui per primo il culto idolatra dell’albero
e della vipera, allora diffuso anche tra i cristiani. Il
vescovo Barbato partecipò al Concilio di Roma del 680.
Morì a Benevento il 19 febbraio 682, dopo aver guidato la
diocesi per diciannove anni. Le sue spoglie sono venerate
sotto l’altare maggiore del Duomo della città campana. Il
suo culto ebbe subito una rapida estensione nel beneventano
e anche nel salernitano, la prima traslazione delle
reliquie avvenne nel 1124, la sua celebrazione liturgica è al 19 febbraio.
2 - Sant’AGNELLO Abate, venerato a Cicciano (NA) All’inizio del decimo secolo Pietro, suddiacono della
Chiesa napoletana che era stato liberato da una grave
infermità per intercessione di Agnello, compose un «libellus
miraculorum», in cui, oltre alla sua, racconta altre
ventidue guarigioni miracolose operate dal santo. Daquesto testo, che è la più
antica fonte che ci parli
di Agnello, apprendiamo
che Gaudioso Settiminio
Celio, vescovo di Abitina
in Africa, avendo dovuto
insieme con altri presuli
abbandonare la sua
sede invasa dai Vandali,
riparò a Napoli e vi fondò
un monastero, probabilmente
basiliano, che
poi prese il suo nome.
Di questo monastero,
nel VI secolo, divenne
abate Agnello, che morì
a sessantuno anni tra il
590 e il 604, forse nel 596, come molti affermano. Scrittori
recenti parlano dei suoi interventi miracolosi per liberare
Napoli e Sorrento, strette d’assedio dai Saraceni, ma
l’agiografo citato non ne fa cenno. Il suo epitaffio, rinvenuto
nella chiesa parrocchiale a lui dedicata, dal punto
di vista paleografico, secondo gli esperti, si accorda con
l’età della sua morte.
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La socia FILOMENA LIOTTI di Castellaneta ha
trasmesso un' immaginetta de ‘La Regina delle
Vittorie’ di Liveri per l’iniziativa “Un santino per
ogni socio”.
A custodire la sacra Immagine
della Regina delle
Vittorie e curare il culto
ed il decoro del Santuario
furono i Canonici Regolari
Lateranensi, prima, i Padri
della Congregazione Pisana.
Dal 1894 la famiglia
francescana dei Frati Minori
di Napoli ha la custodia
del Santuario, ne
cura il servizio liturgico e
l’accoglienza dei fedeli. Il
terremoto del 1980 e un furioso incendio il 29 gennaio
1989 non hanno fermato la vita del Santuario, che, grazie
allo zelo e ai sacrifici dei Frati e dei suoi devoti in Italia e
all’estero, è risorto dalle sue ceneri.
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