Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

 

CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?

L’AICIS è l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico, culturale, artistico, religioso

PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?

Perché l’unione fa la forza. Per essere informati, attraverso la Circolare bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli su santi e santuari.

COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.

Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo da versare sul conto corrente postale nr. 39389069 dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per la sola iscrizione all’Associazione, mentre la quota annuale 2008 è di euro 25,00 per le persone fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni e gli Enti.

L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre

DIRITTI DEI SOCI:

- ricevere le Circolari Informative, con immaginette omaggio;

- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;

- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;

- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;

- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta di immaginette nelle Circolari Informative.

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.

Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it

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AGGIORNAMENTI

BARDONECCHIA (TO), 18 luglio-30 agosto 2009 - Mostra di santini - "Devozioni tascabili - Santini da collezione tra Otto-Novecento"


Il CENTRO CULTURALE DIOCESANO di SUSA ha allestito una mostra di santini dal titolo "Devozioni tascabili - santini da collezione tra Otto-Novecento, nel Museo di Arte Religiosa Alpina di Melezet, frazione di Bardonecchia (Torino), in una cornice ove sono raccolti oggetti, paramenti, opere di argenteria, statuaria sacra, dipinti appartenenti alle Parrocchie di Melezet, Les Arnauds, Rochemolles relativi al periodo XV-XX secolo.
L'esposizione, inaugurata il 18 luglio sarà aperta al pubblico per tutto agosto e, sembrerebbe, su prenotazione, anche in settembre. La mostra offre ai visitatori la possibilità di ammirare circa 200 belle
immaginette sacre relative ad un interessante arco di tempo che va dalla fine del Settecento fino all'inizio del Novecento. 
Orario per visitare l'esposizione: dalle 15.30 alle 18.00 solo il sabato e la domenica. Nella settimana di Ferragosto (9-16.8): aperto tutti i giorni, stesso orario. Per informazioni tel.0122-622.640

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CAPRINO VERONESE (VR), 31 Luglio-3 agosto ‘09 - MOSTRA “SANTINI DELLA FEDE”

Nell’ambito dei festeggiamenti del “Perdono di Assisi” il 31 luglio verrà inaugurata a Caprino Veronese (VR) una mostra di immaginette sacre a cura del Museo del Santino di STEFANO FASOLI e del socio GIOVANNI ZENI di Caprino Veronese con la collaborazione di SANDRINO MARCHI, che per l’occasione esporranno santini della propria collezione. L’esposizione di immaginette, soprattutto a tema francescano, allestita presso le Opere Parrocchiali, rimarrà aperta al pubblico dal 31 luglio al 3 agosto 2009 dalle ore  20,30 alle ore 23,00.

 

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LORETO (AN), 30 Aprile-6 Settembre 2009 - Mostra “ICONOGRAFIE DELLE LITANIE LAURETANE A CONFRONTO: I FRATELLI KLAUBER E FRANCO VIGNAZIA’”.

Giovedì 30 aprile 2009, alle ore 18.00, presso la Sala degli Svizzeri del Museo Antico Tesoro di Loreto (Palazzo Apostolico) è stata inaugurata la mostra: “Iconografie delle Litanie Lauretane a confronto: i fratelli Klauber e Franco Vignazia. All’inaugurazione hanno partecipato S.E. Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo Delegato Pontificio, e il pittore Franco Vignazia.

La mostra, curata dal Centro Studi Lauretani e visitabile fino al 6 settembre prossimo, mette a confronto le opere realizzate alla metà del XVIII secolo dai maestri incisori di Augsburg (Germania) Joseph Sebastian e Johann Baptist Klauber (52 stampe) e i dipinti (tempera e colori naturali su cartoncino) del contemporaneo pittore forlivese Franco Vignazia (51 dipinti).

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Piombino, 1-30 Agosto 2009 - MOSTRA BIENNALE - “FIGURE STELLARI E SEGNI DELL'UNIVERSO. IMMAGINETTE DEVOZIONALI DAL XVI SECOLO AD OGGI”

 

Dalla Collezione di Giancarlo Gualtieri

di MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI

A Piombino, nel Chiostro della Concattedrale di Sant’Antimo, come è ormai tradizione dal 1993, molto attesa dagli appassionati di iconografia sacra e sempre molto ammirata, si svolgerà, da sabato 1° Agosto a domenica 30 agosto, la esposizione

BIENNALE D’ARTE SACRA – PIOMBINO 2009 : Figure Stellari e Segni dell’Universo. Immaginette devozionali dal XVI secolo ad oggi. 2009 Anno Internazionale dell’Astronomia

Anche quest’anno la mostra, giunta alla sua IX edizione, sarà allestita grazie all’efficace impegno organizzativo del responsabile Claudio Fornai e dei suoi collaboratori, con la apprezzata sponsorizzazione del Comune di Piombino e una vasta partecipazione di espositori collezionisti e studiosi.

 Saranno presenti con le proprie collezioni:

Rosa Iommi Marinucci, Loredana Coleine, Luca Cipollaro, Antonio Cattaneo, Francesca Campogalliani, Maria Teresa Bise Casella,  Vittorio Pranzini, Orietta Palmucci, Giorgio Lombardi, Giancarlo Gualtieri, Giovanni Costanzo, Antonio Zappalà, Giovanni Ciarrocchi, Filippo Briccoli, Laura Borello, Sebastiano Micheli, Sergio Aglietti, Elisabetta Gulli Grigioni, Carmelo Calci, Gabriella Della Bimba.

Non possiamo evitare di esprimere, anche in questa sede, affettuoso rammarico per la mancanza della sensibilità e dell’entusiasmo del socio Saverio Vitagliano, scomparso il 14 giugno 2007, tuttavia presente, con la sua collezione, anche nella passata edizione della mostra, così come in molte delle precedenti.

Interessanti tematiche legate all’astronomia sono state proposte, quali:

la creazione del mondo,  lo stellario della Vergine,  la donna dell’Apocalisse, Maria Stella mattutina, la mezzaluna dell’Immacolata , i Magi e la Stella di Betlemme, il Sole e la Luna nella Crocifissione, le stelle nella decorazione del santino, il firmamento nei paesaggi notturni, la stella  mariana orientamento dei naviganti,  lo zodiaco nell’immaginetta devozionale e nei calendari religiosi,  il Girasole simbolo di devozione , il Cuore di Gesù come astro, il cannocchiale nella simbologia  religiosa,  Stelle manufatte.

Inoltre troveremo rappresentate: Le stelle come segno identificatore di santi: San Nicola da Tolentino (raffigurato  con un sole sulla tonaca nera perché si racconta che un astro lucente lo seguisse dappertutto),  San Giovanni Nepomuceno dalle cinque stelle, San Francesco di Paola,   astro della carità, San Bernardino da Siena  (sole raggiato con IHS).

Infine: I Patronati: Astronauti - San Nicola da Tolentino, Astronomi - San Domenico di Guzman, Aviatori -  Madonna di Loreto, Naviganti -  San Nicola di Myra e San Brandano,  Aeronautica civile -  Madonna di Loreto, Aeronautica militare - Madonna di Loreto. 

Interverranno all’inaugurazione, sabato 1° Agosto 2009 alle ore 11.00, autorità locali e relatori  esperti di iconografia sacra, importanti e noti, quali il dott. Vittorio Pranzini, sulle immaginette religiose, e la dott. Elisabetta Rizzioli, sulla storia dell’arte. Altri studiosi, tra i quali la prof. Stefania Colafranceschi nell’ambito della tematica dei Magi e la Stella di Betlemme, si impegneranno nella redazione di articoli e ricerche personali, corredate da illustrazione di immagini e immaginette pertinenti, che saranno inserite nel catalogo, pubblicazione sempre molto ricercata, apprezzabile per il notevole approfondimento culturale. Si invitano tutti i soci che avranno la possibilità di raggiungere Piombino durante le ferie estive a non lasciarsi sfuggire questa importante, periodica occasione, così ricca di attrattive preziose per noi cultori di santini.      


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In MostRa dal 18 LuR glio al 12 SRsettembre 2009 a Caltagirone il Trionfo della Maiolica Policroma dell’800 per festeggiare il Patrono San Giacomo.   “VIVASSAGNAPUCU!” Dal 18 Luglio al Museo della Ceramica di Caltagirone

 Anche il Museo della Ceramica di Caltagirone festeggia solennemente il protettore della città con una mostra di antichi e pregevoli pannelli  di mattoni in Ceramica inneggianti le gesta del santo Patrono.
’ stata inaugurata  sabato 18 luglio  nella sede del Museo della Ceramica di Caltagirone, al Teatrino del Bonajuto, presenti le autorità cittadine e regionali, “Vivassagnapucu “ mostra dedicata a San Giacomo nell’iconografia dei ceramisti calatini dove è stata presentata per  la prima volta al pubblico l’intera collezione in mattoni e pannelli maiolicati dedicati esclusivamente al Santo patrono della città, che si festeggia nella cittadina degli Erei dal 23 al 25 luglio.
Si tratta, in particolare, di piastrelle e mattoni votivi risalenti tra la prima e la seconda metà dell’800 con alcune figurine di san Giacomo, tra cui spicca una magnifica terracotta della seconda meta ‘800 attribuita all’artista caltagironese Giuseppe Failla, noto soprattutto per i suoi dipinti, alcuni dei quali custoditi presso il locale Museo Civico.
Accanto alle figurine del Failla del Di Bartolo ci sono i “mattoni” votivi che oltre a sottolineare la profonda devozione di un popolo al suo santo costituiscono la più riuscita caratterizzazione dei “cannatari” di Caltagirone nell’iconografia votiva.
La mostra, che è stata  allestita nella magnifica cinquecentesca cornice della sala “D” del museo, nel rinnovato ordinamento museale realizzato dall’attuale direttore, Salvatore Scuto, sarà aperta tutti i giorni sino al 12 settembre p.v.
L’ingresso è a pagamento.  (Fonte: comunicato stampa)

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NOTIZIARIO MARZO - APRILE 2009


VITA ASSOCIATIVA

 


SANTINI E SANTITA’: GRAZIE PER LE VOSTRE CONGRATULAZIONI


Grazie a tutti gli associati che hanno voluto complimentarsi con il Consiglio Direttivo e la Redazione per il primo numero, in veste rinnovata, del nostro Notiziario “Santini e Santità”.


RETTIFICHE AL NOTIZIARIO DI GENNAIO-FEBBRAIO, NR.293


1-A pag.26 il nome del socio che ha inviato le immaginette della Santa Casa di Loreto è “Giancarlo De Leo, di Fano” e non “Giancarlo Di Leo, di Senigallia”.

2-a Pag.15 nell’articolo di M.Teresa Casella Bise “Due singolari santini”, alla seconda colonna, riga 16^ dal
basso: in luogo de “la doppia M” leggesi: “una M incrociata con un’A, e cioè di ‘Ave Maria’ ricamate sulla veste”.

 

IL SOCIO MARGIOTTA MARIO DI BARI CI HA LASCIATO IL 23 GIUGNO 2008.


Siamo venuti a conoscenza solo ora della morte del socio Mario Margiotta di Bari. Egli ci ha lasciati il 23 giugno 2008. Invitiamo gli associati ad unirsi in preghiera per l’anima del defunto e per la consolazione dei suoi cari.
Una S.ta Messa verrà celebrata in Roma nel primo ann. rio della morte il 23 giugno p.v. alle ore 08.00 nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova, in Via Merulana 124.

 


LA SOCIA GABRIELLA CORRADI CI HA LASCIATO NEL NOVEMBRE 2008.

Abbiamo ora appreso che la sig.ra Gabriella Corradi di Parma, nostra associata dal 2003, è venuta a mancare all’affetto di quanti l’amavano, nel novembre 2008. Una Santa Messa verrà celebrata per lei il 24 giugno 2009 nella Chiesa di Sant’Antonio, in Via Merulana 124, alle ore 08.00. Invitiamo i soci ad unirsi nella preghiera per l’anima di Gabriella.


PECCI FABRIZIO DI ALATRI HA FATTO CELEBRARE 2 SANTE MESSE PER I SOCI AICIS DEFUNTI


Il socio Fabrizio Pecci di Alatri nella prima settimana di febbraio ha fatto celebrare due Sante Messe per tutti i soci AICIS defunti. E’ un gesto che il Consiglio Direttivo ha molto apprezzato e riteniamo che tutti gli associati si uniranno in ciò. Grazie Fabrizio.


31 MARZO: APPROVATO IL RENDICONTO INERENTE ALL’ANNO SOCIALE 2007

Si partecipa che il 31 marzo è stato effettuato lo scrutinio delle schede relative Rendiconto dell’anno sociale 2007, la cui votazione è avvenuta, come previsto dallo Statuto sociale, a mezzo di referendum.
Su 456 aventi diritto al voto sono pervenute 258 schede: voti favorevoli 257, voti contrari 1. Il rendiconto dell’anno 2007è stato, pertanto, approvato.


NR.10 BACHECHE PER MOSTRE OFFERTE DAL SOCIO DR.ANTONIO MENNONNA


Dieci bacheche (cm. 50 x 70) sono state offerte all’Associazione dal Dr.Antonio Mennonna, membro del Consiglio Direttivo. Tali supporti hanno fatto parte della interessante Mostra itinerante “La Madonna di Lourdes” che per oltre un anno ha fatto il giro di diverse diocesi in Italia ed a Lourdes in Francia. Un sentito ringraziamento al socio Mennonna.

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CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI

17 Gennaio 2009 - Promulgazione dei nuovi Decreti

 

 

1 - Prossimamente Beati

1 - Venerabile Servo di Dio CIRIACO MARIA SANCHA y HERVAS (1833-1909) Il Card.Ciriaco Maria Sancha, Arcivescovo di Toledo, ha fondato l’Istituto delle Religiose di Carità. Egli è nato in Spagna a Quintana del Pidio (Burgos) il 18 giugno 1833 ed è morto a Toledo il 25 febbraio 1909.


2 - Venerabile Servo di Dio CARLO GNOCCHI (1902- 1956)
Sacerdote Diocesano e Fondatore dell’Opera ‘Pro Iuventute’; italiano, (1902-1956); Carlo Gnocchi nasce a San Colombano al Lambro (MI) il 25 ottobre 1902. A 2 anni perde il padre Enrico. A 22 è ordinato sacerdote. Nel 1940, con l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, si arruola volontariamente come cappellano militare del Battaglione degli Alpini ‘Val Tagliamento’, partecipando alla campagna di Grecia. Parte poi per la Russia come cappellano degli Alpini della Divisione Tridentina; la disastrosa ritirata del gennaio 1943, che vide la morte di numerosi soldati, lo porta ad una profonda crisi spirituale. Il male che sperimenta gli provoca dubbi e domande sulla bontà di Dio.
Nel buio si affida al Signore della storia imparando a capire il valore salvifico della sofferenza degli innocenti.
E’ in quel periodo che matura in lui il desiderio di assistere gli orfani dei suoi alpini, i mutilatini di guerra, vittime dei bombardamenti e degli ordigni bellici scoppiati fra le loro mani e dei disabili di ogni genere.
Decorato con medaglia d’argento al valor militare, negli anni 1944-45 partecipa alla Resistenza subendo anche il carcere.
Nel 1947 fonda l’Istituzione‘Pro infantia mutilata’ che nel 1953 cambia denominazione in ‘Fondazione
Pro Juventute’. Don Carlo Gnocchi è stato il “don Bosco” di Milano. Alla sua morte, avvenuta il 28 febbraio 1956, volle che le sue cornee venissero espiantate per donarle a due ragazzi ciechi. Si era agli albori della cultura dei trapianti d’organi.
“In un mondo come il nostro, inaridito e agitato – diceva don Carlo Gnocchi - è necessario mettere olio d’amore sugli ingranaggi dei rapporti sociali e formare nuclei di pensiero e di resistenza morale per non essere travolti”.

3 - Ven.le Servo di Dio BERNARDO FRANCISCO DE HOYOS
Sacerdote professo della Compagnia di Gesù. E’ nato in Spagna, a Torrelobatón (Valladolid) il 21 agosto 1711 ed morto a Valladolid il 29 novembre 1735.


4 - Venerabile Servo di Dio RAFFAELE RAFIRINGA (al secolo: Luigi)
Fratello professo dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, nasce nel Madagascar a Tananarive il 3 novembre 1856.
La sua instancabile attività missionaria in patria fu funestata da due guerre, nel 1883 e nel 1895. Espulsi in quegli anni dall'isola tutti i missionari, Fr. Raffaele sa affrontare con sovrumano coraggio e con successo la difficile situazione. In segno di riconoscimento le autorità francesi lo decorano con medaglia d’oro al Merito malgascio. Per la sua notevole attività letteraria viene nominato membro dell’Accademia malgascia.
Muore a Fianarantsoa il 19 maggio 1919.


5 - Venerabile Servo di Dio EUSTACHIO KUGLER (al secolo: Giuseppe)
Religioso professo dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, nato a Neuhaus (Ratisbona, Germania) il 15 gennaio 1867 e morto a Ratisbona (Germania) il 10 giugno 1946.


2 - La CHIESA ha 6 nuovi VENERABILI


Sono stati anche promulgati i decreti riguardanti l’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di“Venerabile”:

1- Servo di Dio GIOVANNI DE PALAFOX Y MENDOZA
Vescovo di Osma. Egli nacque a Fitero (Navarra, Spagna) il 24 giugno 1600 e morì a Osma il 1° ottobre 1659.

2 - Servo di Dio ROBERTO SPISKE
Sacerdote Diocesano e Fondatore della Congregazione delle Suore di Sant’Edvige. Don Roberto nasce a Leśnica (allora territorio della Slesia Prussiana) il 29 gennaio
1821 e muore a Wrocław (Polonia) il 5 marzo 1888.

3 - Serva di Dio CAROLINA BELTRAMI, Fondatrice dell’Istituto delle Suore Immacolatine di Alessandria; italiana (1869-1932).
Il Vescovo Giuseppe Versaldi insieme alla Superiora Generale e alle Suore Immacolatine, a tutto il clero, alle religiose e ai religiosi e a tutti i fedeli della diocesi, rendono grazie a Dio e al Santo Padre Benedetto XVI che sabato 17 gennaio ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che dichiara l’eroicità della Venerabile Serva di Dio Madre Carolina Beltrami, fondatrice dell’Ordine.
E’ un grande dono e un importante evento per la città di Alessandria che le ha dato i natali. “Mi faccio interprete della gioia di tutta la Chiesa alessandrina per il riconoscimento delle virtù eroiche della Serva di Dio Carolina Beltrami, figlia di questa nostra terra.
Infatti, questo riconoscimento pubblico da parte del Papa acquista un valore che va oltre alla sola Congregazione delle Suore Immacolatine, di cui Carolina Beltrami è stata fondatrice. Si Tratta della valorizzazione di un dono di Dio a tutta la sua Chiesa e che ha significato anche oltre gli anni della vita della Venerabile madre. L’eroicità delle virtù praticate da Carolina Beltrami sono ben presenti nella memoria della Chiesa di Alessandria: fu donna forte e capace di interpretare le esigenze del suo tempo con una vita di impegno religioso che si incarnava nella società per la promozione della dignità delle donne del suo tempo. Questa incarnazione dell’amore di Dio nell’attenzione al prossimo ha segnato la vita intera della Venerabile madre, la quale ha dato prova dell’eroicità ella sua carità sopportando le gravi sofferenze che questa sua missione le ha procurato, anche all’interno della vita religiosa. Così purificata dalla Croce ha potuto far ancora più brillare le sue virtù apostoliche fino a questo riconoscimento ufficiale della Chiesa universale.
Guardando a questo modello di sequela di Cristo, anche noi oggi possiamo trarre profitto spirituale ed elevare il rendimento di grazie al Signore che ha donato alla Chiesa Carolina Beltrami, la quale, anche attraverso l’opera delle sue Figlie, continua a fare del bene alla Chiesa di Alessandria. Preghiamo perché presto il processo di canonizzazione possa giungere alla sua conclusione per poter onorare pienamente la santità della Venerabile Madre”.

Mons.Giuseppe Versali - Vescovo di Alessandria.
(Fonte: Dal settimanale della Diocesi di Alessandria “La Voce Alessandrina” del 23 gennaio 2009)


4 - Serva di Dio MARIA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE SALVAT Y ROMERO (al secolo: Maria Isabella).
Superiora Generale dell’Istituto delle Suore della Compagnia della Croce. Nasce a Madrid (Spagna) il 20 febbraio 1926 e muore a Sevilla il 31 ottobre 1998.


5 - Serva di Dio LIBERATA FERRARONS Y VIVÉS
Laica, del Terz’Ordine dei Carmelitani della diocesi di
Girona. Liberata nasce ad Olot (Catalogna, Spagna) il 19 aprile 1803 ed ivi muore il 21 giugno 1842:
è la famosa “tessitrice di Olot”.


6 - Servo di Dio GIUSEPPE TOUS Y SOLER -
Ricordiamo che nel corso dell’Udienza privata concessa il 22 dicembre 2008 al Card.Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgar e il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio José Tous y Soler, spagnolo (1811- 1871). Sacerdote (1834) professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e Fondatore delle Suore Cappuccine della Madre del Divino Pastore. Giuseppe, nato ad Igualda (Spagna) il 31 marzo 1811 è morto a Barcelona (Spagna) il 27 febbraio 1871.

 

3 Aprile 2009 - Promulgazione di nuovi Decreti

Il 3 aprile 2009, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell'Udienza il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

1 - Prossimamente BEATA

E’ stato promulgato il decreto riguardanti un miracolo attribuito all’intercessione della Ven. MARIA PIERINA DE MICHELI, per la quale verrà fissata, quanto prima, la data della Cerimonia di Beatificazione.

-Venerabile Serva di Dio MARIA PIERINA DE MICHELI (al secolo: Giuseppina), l’”Apostola del Santo Volto”,
Suora professa dell’Istituto delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires.
Nasce a Milano l’11 settembre 1890. Il 15 ottobre 1913 entra tra le Suore Figlie dell’Immacolata Conce¬zione, a Milano, Via Elba e il 23 maggio 1915 pronuncia la prima Professione Religiosa.
Il 21 maggio 1919 insieme ad altre Suore, Suor Pierina parte per l’Argentina. Emette i voti perpetui l’11 luglio 1921 nella Casa Madre di Buenos Aires. Nel giugno del 1938 la Madonna rivela a Madre Pierina la medaglia del Santo Volto. La vita di Madre Pierina è dedicata alla diffusione della medaglia e del culto al Volto di Cristo. La Madre diviene oggetto di visioni soprannaturali in cui la Madonna
Santissima la incita a far coniare una medaglia dedicata al Volto di Gesù. La richiesta divina è riparazione dei peccati ogni martedì: il dono sono le cinque promesse per chi ripara
ed indossa la medaglia.
Pierina viene eletta superiora della casa di Milano e nel settembre 1939 superiora della nuova casa di Roma.
Il 6 gennaio 1940 riceve la nomina di Superiora Regionale e il 9 agosto ottiene dalla Curia di Milano il permesso di far coniare l’effige del Volto Santo di Gesù da una parte della medaglia e, dall’altra, l’Ostia. Il suo motto è: “Voglio tutto quello che vuole Gesù, costi quel che costi”. Muore a Centonara d’Artò (Novara) il 26 luglio 1945.

 

2-La CHIESA ha 10 nuovi VENERABILI


Sono stati anche promulgati 10 decreti riguardanti l ’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”:

1 - Servo di Dio FRANCESCO GIUSEPPE RUDIGIER, Vescovo di Linz.
Nasce a Partenen (Vorarlberg, Austria) il 7 aprile 1811 e muore a Linz il 29 novembre 1884.

2 - Servo di Dio GIOVANNI EVANGELISTA WAGNER, Sacerdote Diocesano. Nasce a Dattenhausen
(Svevia, Germania) il 5 dicembre 1807 e muore a Dillingen (Germania) il 10 ottobre 1886.

3 - Servo di Dio INNOCENZO DA CALTAGIRONE MARCINNÒ (al secolo: Giuseppe),
Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; nasce a Caltagirone (Italia) il 24 ottobre 1589 ed ivi muore il 16 novembre 1655.

4 - Serva di Dio TERESA DELLA CROCE CANDAMO ÁLVAREZ CALDERÓN
Fondatrice della Congregazione delle Canonichesse della Croce. Nasce a Lima (Perú) il 19 agosto 1875 ed ivi muore il 24 agosto 1953.

5 - Serva di Dio MARIA AGNESE-TERESA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO ARIAS ESPINOSA (al
secolo: Emanuela di Gesù), Fondatrice delle Congregazioni delle Suore Missionarie Clarisse
del Santissimo Sacramento e dei Missionari di Cristo per la Chiesa Universale.
Nasce a Ixtlán de Rio (Stato di Nayarit, Messico) il 7 luglio 1904 e muore a Roma il 22 luglio 1981.

6 - Serva di Dio MARIA DE LA FERRE, Confondatrice dell’Istituto delle Figlie di San Giuseppe de
La Flèche ora Religiose Ospedaliere di San Giuseppe.
Nasce a Roiffé (Poitou-Charentes, Francia) tra il 1589 e il 1590 e muore a Moulins (Alvernia,
Francia) nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1652.

7 - Serva di Dio TERESINA DEL BAMBINO GESÙ PÉREZ DE IRIARTE CASADO (al secolo: Felisa),
Monaca professa dell’Ordine di San Domenico. Nasce ad Eslava (Navarra, Spagna) il 2 maggio 1904 e muore ad Olmedo (Spagna) il 14 ottobre 1954.

8 - Serva di Dio DULCE LOPES PONTES (al secolo: Maria Rita), Suora professa della Congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio. E’ nata a São Salvador da Bahia (Brasile) il 26 maggio 1914 ed ivi è morta il 13 marzo 1992.

9-Servo di Dio GIACOMO GAGLIONE, Laico.
Nato a Marcianise (Caserta, Italia) il 20 luglio 1896, muore in concetto di santità a Capodrise (Caserta) il 28 maggio 1962.

10 - Serva di Dio BENEDETTA RENCUREL, Laica, del Terz’Ordine di San Domenico. Nata a Saint- Etienne d’Avançon (Francia) nel mese di settembre del 1647, muore a Laus (Francia) il 28 dicembre 1718.

 

26 APRILE 2009 - 5 CANONIZZAZIONI

Domenica 26 aprile 2009, III Domenica di Pasqua, alle ore 10, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà l’Eucaristia sul sagrato della Basilica Vaticana e procederà alla Canonizzazione dei seguenti 5 nuovi Beati:

1 - Arcangelo Tadini, (1846-1912), presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth;
2 - Bernardo Tolomei (1272-1348), Abate, fondatore della Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto dell’Ordine di San Benedetto;
3 - Nuno De Santa Maria Álvares Pereira (1360- 1431), religioso, dell’Ordine dei Carmelitani;
4 - Geltrude Comensoli (1847-1903), vergine, fondatrice dell’Istituto delle Suore Sacramentine;
5 - Caterina Volpicelli (1839-1894), vergine, fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore.

1 - SANT’ARCANGELO TADINI, (1846-1912), presbitero Nasce in una famiglia nobile il 12 ottobre 1846 a Verolanuova (Brescia). Entra presto nel seminario di Brescia, dove si trova già uno dei suoi fratelli.
E’ ordinato sacerdote nel 1870. Viceparroco a Lodrino, e maestro elementare nella scuola comunale, e poi cappellano nella periferia di Brescia fino al 1885, si dedica completamente all’attività pastorale e all’insegnamento elementare, divenendo, per molti aspetti, un precursore in questo campo.
E’ poi cappellano presso il santuario di Santa Maria della Noce a Brescia. Infine, è inviato a Botticino Sera (BS), come parroco, con il titolo di arciprete, e qui resterà fino alla morte. Si distingue anche per il forte impegno sociale: è l’epoca della rivoluzione industriale. Leggendo l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, conosce le difficoltà fisiche e morali della classe operaia. Con il suo patrimonio personale, fonda nel 1893 la Società di Mutuo Soccorso, che fornisce assistenza ai lavoratori in caso di malattia o di infortunio e, nel 1898, una filanda per evitare l’emigrazione delle ragazze del paese per trovare lavoro; inoltre, un pensionato per lavoratrici. Per assicurare l’assistenza alle giovani, fonda nel 1900 una Congregazione religiosa: le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth con i tre voti canonici, vita in comune e abito religioso, ma impegnate come vere e proprie operaie. Muore il 20 maggio 1912.


2 - BERNARDO TOLOMEI (1272-1348), Abate Bernardo Tolomei, nasce da nobile famiglia, a Siena il 10
maggio 1272: al fonte battesimale riceve il nome di Giovanni.
Inizia gli studi nel convento domenicano di s. Domenico in Siena, proseguendo poi fino a diventare maestro di diritto nell’Università della città e cavaliere dell’Impero.
Conduce vita spensierata e gaudente, però coltivando anche uno spirito di intensa preghiera e prodigandosi in opere di carità. Dopo un periodo difficile a motivo di una malattia agli occhi, nel 1313 si ritira ad “Accona” (nelle crete senesi), podere di sua proprietà, con alcuni amici, che ne condividono l’ideale spirituale, nella solitudine di una vita eremitica. Nel 1319 sceglie di abbracciare la Regola di S.Benedetto e fonda il primo monastero con il nome di Santa Maria di Monte Oliveto, tuttora esistente, divenuto ben presto centro di un fiorente movimento monastico, che nei secoli XIV e XV raggiunge una notevole espansione nelle varie regioni d’Italia. Giovanni, fin dall’inizio della sua “conversione”, veste l’abito bianco e cambia il nome in Bernardo per la sua devozione verso il grande cantore della Vergine Maria, San Bernardo da Chiaravalle.
Nel 1348 conclude la sua vita terrena, già arricchita da molte virtù, con un atto eroico di carità. Durante la terribile pestilenza, ben nota nelle fonti storiche e nei testi letterari, ritornato nella città natale di Siena per assistere i confratelli e i concittadini colpiti dal pestifero morbo, ne è a sua volta contagiato e morendo offre al Signore la sua vita in sacrificio, realizzando così il vangelo che dice: “non c’è amore più grande che dare la vita per gli amici”.
La tradizione olivetana ha fissato al 20 agosto il giorno del suo ritorno alla casa del Padre, la sua festa però in tutta la Congregazione Olivetana e l’Ordine Benedettino si celebra il 19 agosto. (Fonte:www.sienafree.it)


3 - NUNO DE SANTA MARIA ALVARES PEREIRA (1360- 1431), Carmelitano Nuno Álvares Pereira nasce in Portogallo il 24 giugno 1360. A tredici anni diviene paggio della regina Leonor e ben presto è creato cavaliere. A sedici anni, per volere del padre, sposa una giovane ricca vedova, donna Leonor de Alvim. Dalla loro unione nascono tre figli, due maschi, morti in tenera età, e una bambina, Beatriz, che poi sposa il figlio del re João I, Afonso primo duca di Bragança.
Nuno, contestabile, cioè comandante in capo dell’esercito portoghese, conduce a più riprese il suo Paese alla vittoria sui castigliani. Le sue capacità militari sono temperate da una spiritualità sincera e profonda.
Alla morte della moglie, dona parte dei suoi beni ai reduci e, nel 1423, li devolve interamente prima di entrare nel convento dei Carmelitani da lui fondato, ove prende il nome di fra’ Nuno di S. Maria. Sospinto dall’Amore abbandona in tal modo le armi e il potere per lasciarsi rivestire dell’armatura spirituale raccomandata dalla Regola del Carmelo. Compie in tal modo un cambiamento radicale di vita, che porta a compimento il cammino di fede autentica che egli ha sempre seguito. Da religioso si dedica interamente all’assistenza ai poveri e per loro organizza la distribuzione quotidiana di cibo. Significativo è anche il giorno della sua morte: la domenica di Pasqua, il 1° aprile 1431. Da subito viene considerato santo dal popolo, che inizia a chiamarlo “o Santo Condestavel”.


4 - GELTRUDE COMENSOLI (1847- 1903), vergine Caterina nasce a Bienno (BS), il 18 gennaio 1847. Svela fin da bambina la sua sensibilità eucaristica; impaziente di ricevere Gesù, a 6 anni, un mattino, al suon dell’Ave Maria, entra nella chiesina dove si celebra la “Messa prima” e accostatasi alla balaustra tra la gente, riceve la sua Comunione “segreta”: “Impossibile che la penna descriva quei momenti”. Nel 1866 entra nella Compagnia di Sant’Angela Merici.
Nasce in lei l’idea di un Istituto di Adoratrici attente ai bisogni educativi del tempo. A Bergamo con il sacerdote, don Francesco Spinelli, il 15 dicembre 1882, fonda l’Istituto delle “Suore Adoratrici” e prende il nome di Madre Geltrude: una famiglia religiosa dedita all’adorazione perpetua di Gesù eucarestia ed
all’educazione delle giovani generazioni. Nel 1889 un dissesto finanziario causa la separazione dei due Fondatori. Sr.Geltrude con le 73 suore rimaste con lei continua la vita dell’Istituto “Suore Sacramentine di Bergamo” e don Francesco con un altro gruppo di suore continua la sua opera a Rivolta d’Adda. Rinasce l’Istituto rigoglioso e vivo come un tenero albero, che ha trovato le sue radici nel terreno ubertoso della preghiera, della sofferenza, della fede e dell’umiltà; rinasce grazie all’energia e all’equilibrio di Santa Geltrude, delle suore che hanno collaborato con tutte le forze e con tutto l’amore di cui erano capaci per la realizzazione di un sogno che ormai era diventato comune; rinasce grazie al concreto e premuroso sostegno del vescovo di Lodi mons. Giovanni Battista Rota, di Chiari. Santa Geltrude che ha trasfuso nelle suore il prezioso patrimonio spirituale di preghiera, umiltà e carità, soprattutto verso i poveri, può andare incontro al suo sposo Gesù. Muore il 18 febbraio 1903.

 

5 --SANTA CATERINA VOLPICELLI (1839-1894), vergine Caterina nacque a Napoli il 21 gennaio 1839 e ricevette nella sua famiglia, appartenente all’alta borghesia, una solida formazione umana e religiosa.
Fu amica del beato Ludovico da Casoria, fondatore delle Suore Francescane Elisabettine Bigie, e dell’avvocato Bartolo Longo, che diede avvio a numerose opere sociali nel Santuario di Pompei.
La Volpicelli ebbe anche la stima di Leone XIII, che incoraggiò personalmente le sue attività apostoliche volte a “far rinascere nei cuori, nelle famiglie e nella società l’amore per Gesù Cristo”.
Promotrice in Italia dell’Apostolato della Preghiera animò il primo Congresso Eucaristico Nazionale per il quale organizzò l’adorazione Eucaristica nella Cattedrale e la “Confessione e Comunione generale” alla quale parteciparono decine di migliaia di napoletani. Si spense a Napoli il 28 dicembre 1894 offrendo la sua vita “per la Chiesa e per il Santo Padre”.

 

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NUOVE CAUSE DI BEATIFICAZIONE


Madre MACRINA REPARELLI, Serva di Dio

Il 2 aprile 2009 il vescovo di Piana degli Albanesi, Mons. Sotir Ferrara, ha presieduto la conclusione dell’inchiesta diocesana per il processo di canonizzazione della serva di Dio Madre Macrina, fondatrice della Congregazione basiliana femminile.
Macrina nasce a Grottaferrata (Roma) il 2 aprile 1893. Guidata da p. Nilo Borgia, jeromonaco basiliano dell’Abbazia greca di Grottaferrata (RM), intuisce la ricchezza spirituale dell’Oriente cristiano e l’importanza del cammino ecumenico.
Illuminata dallo Spirito Paraclito, fonda la Congregazione “Suore Basiliane di S. Macrina” con lo scopo di dedicarsi mediante la preghiera, la testimonianza e l’apostolato, alle comunità di rito bizantino e ai cristiani d’oriente, per contribuire all’unità dell’ecumene cristiana. Incoraggiata dalla
benedizione di Papa Benedetto XV: “non solo permetto che nasca questa Congregazione ma la voglio”, l’8 luglio 1921, Madre Macrina arriva a Mezzojuso (PA) e comincia a svolgere un intenso apostolato di evangelizzazione e attività sociale. Gli inizi sono umili e segnati da povertà e sacrificio. Tutta la vita della fondatrice è permeata dall’assidua preghiera e da un’attenta sollecitudine verso i poveri, gli ammalati e
gli abbandonati. Nei momenti difficili e di prova non perde mai la serenità e l’abbandono in Dio.
La fede e la carità della Serva di Dio sono un solido fondamento per lo sviluppo della Congregazione Basiliana. Dopo lunghe sofferenze che consumarono la sua vita, offerta per l’unità dei cristiani d’oriente, Madre Macrina lascia questa terra il 26 febbraio 1970.
Le sue spoglie mortali si trovano a Mezzojuso (PA) nella Chiesa del SS.Crocifisso, meta di pellegrinaggio e di preghiera. “L’unità nella carità”, aspetto carismatico della sua intuizione ecumenica, costituisce l’orientamento per l’azione apostolica delle Suore Basiliane, presenti in Italia, in Kosovo, Albania e in India.


(Fonte: http://www.jemi.it/)
A.Cottone

PADRE ALESSIO BENIGAR, OFM, SERVO DI DIO


Il 2 aprile 2009 il vescovo di Piana degli Albanesi, Mons. Sotir Ferrara, ha presieduto la conclusione dell’inchiesta diocesana per il processo di canonizzazione della serva di Dio Madre Macrina, fondatrice della Congregazione basiliana femminile.
Macrina nasce a Grottaferrata (Roma) il 2 aprile 1893. Guidata da p. Nilo Borgia, jeromonaco basiliano dell’Abbazia greca di Grottaferrata (RM), intuisce la ricchezza spirituale dell’Oriente cristiano e l’importanza del cammino ecumenico.
Illuminata dallo Spirito Paraclito, fonda la Congregazione “Suore Basiliane di S. Macrina” con lo scopo di dedicarsi mediante la preghiera, la testimonianza e l’apostolato, alle comunità di rito bizantino e ai cristiani d’oriente, per contribuire all’unità dell’ecumene cristiana. Incoraggiata dalla
benedizione di Papa Benedetto XV: “non solo permetto che nasca questa Congregazione ma la voglio”, l’8 luglio 1921, Madre Macrina arriva a Mezzojuso (PA) e comincia a svolgere un intenso apostolato di evangelizzazione e Il 28 novembre 2008 si è chiusa nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, l’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Alessio Benigar, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, morto a Roma 20 anni fa.
A presiedere la cerimonia, davanti al postulatore padre Luca De Rosa e a una numerosa rappresentanza della Provincia francescana croata, il giudice delegato del Tribunale diocesano, monsignor Gianfranco Bella. Ripercorrendone le tappe fondamentali della vita terrena, il sacerdote lo ha definito “singolare testimone del Vangelo delle Beatitudini, fervente apostolo in terra cinese, nonché maestro di vita spirituale nei lunghissimi anni della sua permanenza a Roma”. Fu una vita pastorale intensa quella del Servo di Dio Benigar. Nato a Zagabria il 28 gennaio 1893 e morto il 1° novembre del 1988, solennità di Tutti i Santi, fu compagno di studi del card. Luigi Stepinác, futuro martire e Beato e allievo del Ven. padre Vendelino Vosnjk. Gli anni della formazione li trascorse nella Provincia francescana croata, dove fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1915, e a Roma. Nel 1929, in obbedienza al ministro generale dell’ordine, padre Benigar partì missionario in Cina. Vi rimase fino al 1954 quando, a seguito di un decreto di espulsione del governo cinese, fu inviato di nuovo a Roma. Qui, fino alla morte, fu padre spirituale degli studenti francescani all’Antonianum, confessore a Sant’Antonio in via Merulana, nella basilica Lateranense e in molte comunità di vita consacrata.


ANTONINO COTTONE

 

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CURIOSANDO TRA LIBRI, SANTI E SANTINI

 

SCRITTORI, SANTI E SANTINI

a cura di Maria Teresa Casella Bise

Non so se questo mio piccolo contributo risponda all’invito espresso a pag.42 del Notiziario AICIS nr.291, invito a partecipare all’indagine promossa sotto la rubrica “Scrittori, Santi e Santini”.
E questo perché non propongo testi di Scrittori e poeti propriamente detti. Il primo, brevissimo, è tolto da una lettera di un emigrante ticinese.
Molti erano gli emigranti ticinesi che già nel tardo medioevo lasciavano le loro valli specialmente durante la stagione invernale quando il lavorare nei campi e il badare al bestiame erano meno impegnativi e potevano essere affidati alle donne.
Loro meta era per lo più la vicina Italia dove esercitavano umili mestieri (marronai, camerieri, facchini, arrotini, spazzacamini…) o si dedicavano al commercio ambulante.
Tra questi ricordati sono quelli che vendevano “immagini religiose”, crocifissi, acquasantiere”.
Non così però l’autrice della nostra lettera che, emigrata a Londra, scrive a un’amica il 14 aprile 1889 per fornirle notizie della famiglia aggiungendo poi: “accetta questo fiore in mezzo alla croce per una buona Pasqua”, acclude cioè alla lettera un santino messaggero di un augurio pasquale e lo descrive (“Archivio storico ticinese” 111- 1992 – pp.23, 163), un santino che poteva assomigliare a quello qui riprodotto (anche il motto che vi è impresso poteva rispecchiare l’intenzione della donatrice).
Il secondo testo è tolto dall’Introduzione della storia della Pietà” di Don Giuseppe de Luca. Scrivendo delle testimonianze che dimostrano Iddio presente all’uomo nell’amore, enumera quelle “sia scritte, sia documentarie, sia nei monumenti” e precisa “ed è monumento anche un piccolo oggetto: non soltanto un edificio sacro, ma una edicola, una statua, una pittura, una immaginetta” (Roma 1962, p.24). Una tanto nobile funzione riconosce, dunque, il grande don Giuseppe de Luca ai nostri santini.

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MA COS'E' LA "FILICONIA" - ALLA RICERCA DEL SANTINO PERDUTO

E allora chiamiamola "FILICONÌA"... No, non si tratta di una malattia - anche se può essere contagiosa
- e nemmeno di un parassita delle piante. È tutto molto più semplice: secondo un articolo pubblicato nei giorni scorsi (ma subito cancellato) su Wikipedia e riprendendo un neologismo coniato nel 2006 dall’appassionato forlivese Attilio Gardini, la «filiconìa» (con l’accento sull’ultima i) è soltanto il collezionismo di santini, o immaginette che dir si voglia.
Se c’è la filatelia, del resto, perché non deve esistere anche un termine che definisca in una parola sola i 600 collezionisti di santini iscritti all’AICIS (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre) e gli assai più numerosi patiti del settore, che ormai conta varie specializzazioni e persino la pubblicazione di appositi album di "figurine"?
Dunque, basta ripescare un poco di greco ed ecco confezionato l’ibrido giusto: «filos» come «amante» ed «eicon» come immagine, icona; e di conseguenza "filiconici" sarebbe coloro che praticano «la ricerca culturale e il collezionismo delle immaginette sacre»... La proposta, divulgata anche su riviste di settore, a dire il vero non ha suscitato soltanto entusiasmi: c’è chi apprezza il tentativo di nobilitare il proprio hobby e qualifica il neologismo come «necessario» e «perfettamente appropriato, quale idonea sintesi terminologica di quello che è ormai un vero fenomeno che ha raggiunto una rilevanza tale da non poter essere trascurato e relegato fra le cosiddette “raccolte curiose”»; e chi invece non sente affatto "l’esigenza di essere racchiuso in un termine linguistico", o addirittura teme di essere così accomunato ad altri collezionisti, togliendo all’oggetto della propria passione "quel tanto di sacro che racchiudono, a differenza delle cartoline, dei francobolli e delle monete".
Come si diceva, anche l’enciclopedia internettiana Wikipedia - per ora - ha rigettato il termine, ma solo per ragioni connesse alle sue rigide regole di redazione.
Una volta accettato il neologismo, poi, sarà necessario introdurre ulteriori distinzioni: come fa notare lo stesso Gardini, infatti, il termine "santino" può far riferimento soltanto a un’immaginetta cartacea che raffiguri l’icona di un santo o di una santa regolarmente canonizzati, o almeno in via di beatificazione; mentre a rigor di logica le piccole rappresentazioni mariane e cristologiche non rientrano in tale categoria, ma devono essere definite "immaginette sacre".
Se poi ci si addentra nelle varietà che ormai il genere ha assunto, il vocabolario deve ulteriormente arricchirsi. Perché - a seconda del metodo di fabbricazione o di stampa - ci sono i santini "a collage", «acquarellati», i "canivet" tipici del 700 e intagliati a mano con un temperino, i "centinati" o incurvati, i «fustellati», i "merlettati" o "trinati2, i "vestiti2 o "ricamati" (ma ci sono anche quelli che contengono piccole reliquie in stoffa), i "goffrati" altrimenti detti "a rilievo", eccetera; partendo invece dalla foggia, ecco le immaginette "a teatrino" od "altarino", con ante che si aprono, e quelle "a sorpresa", che all’interno celano un elemento inaspettato.
Insomma, la nomenclatura del settore è quanto mai vasta e articolata.
E forse, prima di prendere una decisione definitiva sul termine da adottare, sarebbe interessante pure conoscere come si regolano i collezionisti esteri. In Francia, ad esempio, circola per i santini il curioso appellativo di «art sulpicien», dovuto al fatto che tra Sette e Ottocento le immaginette venivano spesso prodotte negli stabilimenti di grafici della parigina rive gauche, presso via San Sulpizio.
Del resto, non c’è fretta di decidere: "Vedremo se il termine avrà la forza di farsi spazio da solo", conclude la sua proposta lo stesso "inventore" Gardini. Purtroppo per lui, però, cambiando accento e cliccando un po’ su Internet, il pio "filiconia" assume significati che difficilmente lo aiuteranno ad affermarsi.

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LE IMMAGINETTE DELLA DITTA MILANESE SAEMEC SRL

di Attilio Gardini


Il filiconico non può ignorare le Edizioni SAEMEC per le immaginette a soggetto sacro che ha
prodotto, per tanti decenni. Trattasi di bigliettini augurali, di cartoline e di immaginette a carattere
spirituale con varie dimensioni.
La SAEMEC (Società Accomandita Egidio Mazzi E Company) fu fondata nel 1938 da
Egidio Mazzi, padre dell’attuale Amministratore Unico.
Il logo richiama il Duomo di Milano, città dove l’azienda è nata e tuttora risiede. Da allora ad oggi ha prodotto una vasta gamma di articoli cartacei: biglietti augurali, partecipazioni, calendari dell’Avvento e decorazioni per il Natale.
Nota soprattutto per le sue cartoline, questa azienda continua ancora nel commercio all’ingrosso di immaginette, biglietti natalizi-pasquali e prodotti affini. Leader nel mercato nazionale, opera in Italia con una rete di vendita che copre l’intero territorio ed esporta in ambito Europeo ed extra-Europeo. Avendo depositato in archivio un’enorme quantità di disegni e pitture originali può ora, utilizzando le nuove tecniche grafico-informatiche, riproporre grandi quantità di immagini adeguate al gusto. Le Edizioni Saemec srl. avevano, anni fa, sede legale in Via Sangiorgio, 12, mentre ora sono individuabili
in Via La Spezia,10 - 20142 Milano, con sito Web: www.saemec.it

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LIBRO - CATALOGO "DAL SANTUARIO AL TERRITORIO"

La socia Dr.ssa MARIA GRAZIA OTTOLINI REAMI di Verbania, direttrice della Sezione di Religiosità Popolare del Museo del Paesaggio di Verbania, che comprende oltre 5000 ex voto e quasi 100.000 santini, ha qui trasmesso il bel libro dal titolo “Dal Santuario al Territorio – Segni e percorsi di devozione alla Madonna di Re”, edito dal Parco Nazionale della Val Grande in occasione del decennale della dedicazione del Santuario della Madonna del Sangue di Re, in Val Vigezzo (Verbania), uno dei
santuari più antichi d’Italia. Nelle pagg. 63-75 troviamo l’articolo della nostra associata sul tema: “La Beata Vergine del Sangue di Re nei Santini” (origine deisantini per i Santuari, i santini moderni e il loro utilizzo), accompagnato da alcune riproduzioni di immaginette. Il libro di 144 pagine è stato finito di stampare alla fine di novembre 2008. L’uscita del libro ha coinciso con l’inaugurazione di una mostra di immaginette sulla Madonna del Sangue a Palazzo Biumi Innocenti a Verbania Pallanza dal 22 novembre 2008 all’11 gennaio 2009.
I soci interessati a questo catalogo possono richiederlo al Museo del Paesaggio o direttamente alla Direzione del Parco della Val Grande (www.parcovalgrande.it)

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I KLAUBER E “LE STORIE DELLA BIBBIA”

Accanto alle più celebri 56 incisioni delle Litanie Lauretane, un’altra serie di immaginette incise a bulino dai Fratelli Joseph Sebastian (1710 - 1768) e Johann Baptist (1712 - 1787) Klauber è quella de
Le storie della Bibbia, che raccolgono le storie appunto del Vecchio Testamento e del Vangelo.
In riferimento a quest’ultime le supende incisioni ripercorrono gli episodi fondamentali della vita di Gesù Cristo, dalla Sua nascita, alla giovinezza, alla Passione, alla morte e resurrezione. La tecnica è la stessa che caratterizza un po’ tutta la produzione klauberiana ovvero l’incisione a bulino su carta, in alcuni casi con coloritura a mano coeva. Ancora una volta degni di nota sono i numerosi e attenti dettagli che contraddistinguono le scene incise.
Presente, oltre alla solita formula C.P.S.C.M., la firma sull’angolo destro inferiore: Ios. et Ioa. Klauber Sc. et excud. A. V. che sta a per “Ioseph e Ioann Klauber Incisero e Stamparono Augsbourg”.
Nella foto, “La deposizione di Gesù” dalle storie del Vangelo, incisione a bulino su carta, cm 8,3 x 13,2. (http://collezionaresantini.blogspot.com)

BIAGIO GAMBA

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PAOLO DI TARSO “APOSTOLO DELLE GENTI”
ICONOGRAFIA. FIGURE E SEGNI DI PROTEZIONE CELESTE- 11

Il 29 giugno prossimo si concluderà l’Anno Giubilare Paolino inaugurato da S.S.Benedetto XVI il 28 giugno 2008. Tra le tante iniziative di questo Anno Giubilare, è stata inaugurata il 28 agosto a Roma, presso la Basilica Maggiore di San Paolo fuori le Mura, una mostra dedicata all’Apostolo delle Genti
dal titolo: “SAUL DI TARSO - SAN PAOLO - UN UOMO, UN SANTO – Le vie del Signore percorse dagli uomini della Fede”.
L’organizzazione della bella e interessante esposizione è stata curata dall’Associazione filatelica “TERRASANTA” di Roma, diretta dal Rag.Franco Potenza. L’AICIS era presente con le collezioni di immaginette di Giancarlo Gualtieri di Roma, di Giorgio Lombardi di Quercia Aulla (MC) e di Francesca Campogalliani Cantarelli di Modena.
La prof.ssa Elisabetta Gulli Grigioni che, a seguito della citata esposizione, ha pubblicato sul restigioso mensile
dei Paolini “Paulus” (pagg.70-71) un significativo contributo dal titolo “Paolo nelle immagini anzi ‘immaginette’”, ci ha trasmesso l’unito articolo, già pubblicato dalla Rivista Diocesana di Ravenna “Il Risveglio”.

di Elisabetta Gulli Grigioni


In occasione dell’Anno Paolino 2008-2009, la rivista «Paulus », Mensile dei Centri Studio Bibbia e Comunicazione della Società San Paolo, ha aperto una vastissima area di ricerca pluridisciplinare attorno alla gigantesca figura dell’Apostolo.
Tra i meriti della rivista quello dioffrire, per ogni tema trattato, una significativa documentazione iconografica realizzata con ottime riproduzioni a colori di opere d’arte e di documenti di varia natura. Tra questi ultimi hanno trovato attenzione, oltre alle emissioni celebrative filateliche internazionali, le immaginette devozionali che i soci A.I.C.I.S. hanno esposto nell’ambito della mostra Saul
di Tarso - San Paolo. Un uomo, un santo (Roma, Abbazia di San Paolo fuori le Mura, 28 agosto -14 settembre 2008).
All’iconografia paolina aulica, ricchissima e prestigiosa, fanno riscontro, nell’immaginetta devozionale, accanto alla frequente raffigurazione a fianco dell’apostolo Pietro, temi come l’estasi, il martirio, il naufragio presso l’isola di Malta, la conversione, tema quest’ultimo tra i più noti, come mostrano
anche le immaginette devozionali ottocentesche con la riproduzione di quadri famosi o ad essi ispirati. L’episodio, il cui ricordo nel calendario liturgico cade il 25 gennaio, è anche il tema in cui assume importanza iconografica la doppia cittadinanza di Paolo, giudeo di nascita e romano per eredità paterna, spesso rappresentato, nel momento della manifestazione divina, in veste di soldato
romano, disarcionato da un cavallo bianco, con corazza e mantello rosso, circondato da altri soldati.
È interessante in alcune immaginette paoline la gestualità della mano che spesso indica il cielo, più raramente è appoggiata al mento ad indicare un atteggiamento pensoso e talvolta è tesa ad indicare un piccolo falò acceso vicino al Santo. Difficile sarebbe, in quest’ultimo caso, l’interpretazione
del gesto se non si conoscesse, attraverso il racconto degli Atti degli Apostoli (28,1-6), l’episodio del naufragio presso l’isola di Malta.
In quell’isola, Paolo fu morso a una mano da una vipera nascosta nei rami secchi con cui cercava di alimentare un fuoco ristoratore, senza riportarne conseguenze, cosa che gli valse il patronato contro il
morso dei rettili e a protezione dei serpari, ricordato anche da Tomaso Garzoni nella sua opera La Piazza Universale di tutte le professioni del mondo (Venezia 1589).
Ho preferito scegliere, per il ricordo paolino calendariale della conversione, che cade il 25 gennaio, anziché un’immaginetta aderente al tema assai noto, un manufatto più complesso che realizza il sincretismo oggettuale di due espressioni devozionali, il santino e il reliquiario, con conseguente accumulo di segni e materiali protettivi.
L’immaginetta centrale è un prezioso manufatto composto, in unico pezzo, da un intaglio su pergamena sottilissima, nella terminologia francese chiamato canivet, e da miniatura centrale raffigurante san Paolo, identificato con i due attributi della spada e del libro, sul quale posa una mano come a simboleggiare il possesso della Scrittura, mentre lo sguardo corre lontano con espressione contemplativa ed estatica.
Sopra la miniatura, l’intaglio (che presenta alcuni tradizionali motivi condivisi con il pizzo come la reticella e la spirale) si colora delicatamente in due figurette di uccelli che affiancano una rosellina. La scritta nel cartiglio S. Paulus, in inchiostro marrone, non lascia dubbi circa l’identità del Santo. La tipologia del lavoro, settecentesca, è caratteristica di area centroeuropea o tedesca.
La ricca cornice ricamata a fiori in seta policroma e a rami di filo metallico, di canutiglia e di paillettes dorati, reca al centro un grande trigramma cristologico IHS sormontato da croce, agli spigoli reliquie (ne rimangono due, una con cartiglio leggibile, Brigida) e all’interno degli angoli quattro Agnus Dei in cera (uno mancante) con stampigliato il simbolo gesuitico del trigramma cristologico unito a un cuore con i tre chiodi della Crocifissione. (continua)

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I SANTI E LE IMMAGINI SACRE

Lo statuto dell’A.I.C.I.S. scrive: “L’Aicis si propone di promuovere lo studio delle immaginette sacre sotto il profillo religioso, storico, artistico, editoriale, al triplice scopo di approfondire anche con questo mezzo la fede personale dei soci, di svolgere azione apostolica dei principi cristiani, e di coltivare la passione hobbistica degli associati”.
I nostri padri hanno sempre usato l’immagine sacra per sostenere la loro fede. Lo stesso san omano il Melode usava nelle sue erudite prediche il supporto delle sacre icone o degli affreschi delle Chiese, dove predicava, per raccontare la fede.
Molti uomini e donne degni dell’aureola della santità, hanno difeso e diffuso il culto delle immagine sacre.
Spesso molti, nell’epoca della stampa, hanno diffuso i santini tra il popolo come segni del Divino. Basta ricordare il beato Modestino di Gesù e Maria; ma altri sostenevano o facevano dipingere immagini per il culto pubblico, come san Gaspare del Bufalo. Tanti altri focalizzavano intorno ad un’immagine sacra o ad un emblema il loro pensiero cristologico.
La Lumen Gentium scrive: “Nei Santi, il Signore manifesta vividamente agli uomini la sua presenza e il suo volto”. Lo stesso Carlo di Gesù (Charles de Foucauld) scrive: “Guardiamo i santi, ma non offermiamoci troppo a contemplarli, piuttosto contempliamo con loro Colui la cui contemplazione ha riempito la loro vita (...) Prendendo da ciascuno quel che ci sembra più conforme alle parole e agli esempi di nostro Signore Gesù, nostro solo e vero modello”.
Allora guardiamo i santi e impariamo da loro a dare gloria a Dio attraverso la venerazione delle sacre immagini.
Ho intrapreso una piccola ricerca ed ecco i “santi”, sia Cattolici che Ortodossi, che potrebbero essere “patroni” dei cultori di immaginette sacre:

Santa Veronica di Gerusalemme, pia donna; San Giuda Taddeo, apostolo. Santa Teodora di Costantinopoli, imperatrice d’Oriente; Sant’ Andrea in Crisi (o il Calibita) Monaco; Santo Stefano il Giovane, monaco, martire; Sant’ Antusa dell’Onoriade, vergine, fondatrice; San Teofilo di Bulgaria, monaco; San Teodoro Studita, abate; San Tarasio, Patriarca di Costantinopoli; San Germano, Patriarca di Costantinopoli; San Giorgio di Militene, vescovo; San Giovanni Damasceno, sacerdote e dottore della Chiesa; San Gregorio III, papa; San Leone di Catania, vescovo; San Metodio, Patriarca di Costantinopoli; San Niceta di Medikion, egumeno; Santa Irene la Giovane, imperatrice d’Oriente; San Giorgio d’Antiochia, vescovo; San Lazzaro, monaco a Costantinopoli; San Nicola Studita, abate; Sant’ Andrea Rublev, monaco iconografo; San Pietro di Kiev, monaco iconografo e metropolita; San Luca, evangelista e medico-pittore; Beato Giovanni Angelico, religioso domenicano e pittore; San Romano il Melode, confessore; Beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico Mazzarella), sacerdote


DAMIANO MARCO GRENCI

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MOSTRE DI SANTINI

 

ROMA, 9-15 FEBBRAIO 2009: 150 ANNIVERSARIO DELLA MADONNA DI LOURDES

Presso la Parrocchia di N.S. di Lourdes, l’A.I.C.I.S., in collaborazione con la Parrocchia stessa, dal 9 al 15 febbraio u.s., nella persona di GIANNI ZUCCO di Roma ha presentato una mostra di immaginette devozionali sul tema “150° ann.rio delle apparizioni della Vergine a Santa Bernadette”.
La mostra ha avuto un buon successo. Così ce ne parla il Consigliere Zucco: Quando il Parroco Don Tonino PANFILI mi ha chiesto di allestire una mostra di santini qui nella Parrocchia “N.S. di Lourdes, nel quartiere romano di “Tormarancia”, ben volentieri ho accettato, in questo subito appoggiato e poi coadiuvato dai soci coespositori RENZO MANFE’ e GIANCARLO GUALTIERI.
A completamento di questo quadro ho inserito la copia di un dipinto del 1873, custodito nella Chiesa di
S.Maria in Aquiro, in Roma, che un pittore anonimo ha realizzato con esito veramente straordinario. Nel comporre i vari quadri espositivi la mia preoccupazione e riflessione si concentrava sulla opportunità che mi era stata offerta per trasmettere anche ai visitatori un fatto straordinario avvenuto nel 1858 e di cui stavamo concludendo la celebrazione del 150° ann. rio e viverne il relativo messaggio. Le immaginette stesse mi hanno poi suggerito ogni cosa.
Con i visitatori, a seconda ovviamente del loro interesse, oltre sottolineare le caratteristiche dei santini
esposti (periodo, casa editrice, stile, ecc.) ho evidenziato ad esempio come la Madonna, per apparire, abbia scelto una grotta abbandonata, detta “grotta dei maiali”, come d’altronde avvenuto a Betlemme che per dare alla luce il Figlio di Dio la Vergine ha partorito in una grotta abbandonata.
Mi è venuto spontaneo paragonare gli apostoli scelti da Gesù, così semplici e inadatti al grandioso progetto del messaggio cristiano, alla quattordicenne Bernadette, alta 142 cm. sofferente di asma, semplice e inadatta per portare il messaggio della Madonna al mondo, un messaggio di cui lei era la sola testimone.
Il miracolo è in Bernadette, nella forza ricevuta dalla Vergine stessa che ella aveva visto con i propri occhi semplici e puri.
Alla veggente la Vergine il 18 febbraio dice: “Non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro”, e il 2 marzo le rivolge l’appello: “Dite ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella”.
Noi conosciamo l’attuale realtà. Importante l’affermazione di Maria nell’apparizione del 25 marzo 1858: “Io sono l’Immacolata Concezione”:
parole incomprensibili per la semplice Bernadette, ma che confermano il dogma pronunciato l’8 dicembre 1854 dal Beato Pio IX in Vaticano. Per tutto questo ho voluto aggiungere, a completamento dell’esposizione, un quadro dedicato solamente a Santa Bernadette Soubirous, veggente incompresa durante le apparizioni e nei successivi 13 anni di convento. Bernadette morirà a 36 anni, il 16 aprile 1879, consunta dalla malattia. Sepolta nella nuda terra, quando il 22 settembre 1909 sarà riesumata per il processo di beatificazione, susciterà la meraviglia dei medici e dei presenti perché il suo corpo oltre che intatto, si presenterà inspiegabilmente fresco ed elastico come di persona che dorma. Bernadette è stata canonizzata nel 1933.
Con questo spirito ho accompagnato i visitatori nei giorni della mostra. E mi ha fatto veramente piacere
vedere persone tornare con il desiderio di approfondire l’esposizione.
Mi si permetta di ringraziare quanti sono intervenuti, quanti nel registro dei visitatori hanno apposto parole di elogio e di ammirazione, i parrocchiani, i soci AICIS, i sacerdoti, il Parroco don Tonino e Mons.Vanni Toni, Rettore del Seminario Maggiore di Roma.

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ZEMINIANA DI MASANZAGO (PD), 15 FEBBRAIO 2009 - MOSTRA DI IMMAGINETTE DEVOZIONALI


I soci OSCAR TESSAROLO di Camposampiero (PD) e ANGELO PAVANELLO di Maerne (VE), il 15 febbraio u.s. a Zeminiana di Massanzago (PD) in occasione dei festeggiamenti in onore della “Lingua del Santo” di Padova, hanno esposto 144 fogli con circa 280 pezzi tutti di ottima qualità e con alcune rarità, come canivets e immaginette del 1700 di fabbricazione praghese, presso le scuole elementari di fronte alla Chiesa. Grande l’entusiasmo dei visitatori e degli stessi organizzatori della manifestazione, molto sentita a Camposampiero.
L’esposizione, in collaborazione con la Parrocchia ed il Comitato del Paese, è stata curata dal Circolo Filatelico di Camposampiero che sul interessante mostra filatelica e di collezionismo.

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COLLEBEATO (BS), 28-29 MARZO e 4-5 APRILE 2009 – MOSTRA DI IMMAGINETTE SACRE SUL TEMA " IL SANTINO DAL 1700 AD OGGI“


Venerdì 27 marzo 2009 alle ore 21,00, presso il Palazzo Martinengo, in Via Martinengo n. 8 a Collebeato ci sarà l’inaugurazione della mostra di immaginette di proprietà della sig.ra ANNA FACCHI.L’esposizione intende ripercorrere la storia del santino, attraverso le tecniche di produzione, le case editrici, le tematiche. L’ingresso è libero.

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LATINA – PIANA DELLE ORME 3-5 APRILE 2009 – MOSTRA DI SANTINISUL TEMA “BIMILLENARIO DELLA NASCITA DI SAN PAOLO”


Nell’ambito delle giornate del Collezionismo Pontino che si apriranno il 3 aprile 2009 nel Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti (LT) e che vedrà oltre 200 vetrine espositive (1mt x 1mt ciascuna) sarà presente la tematica di maggiore attualità nel corrente anno a livello mondiale e cioè il “Bimillenario della Nascita di San Paolo”.
Il socio MAURIZIO PROSPERI di Cisterna di Latina, anima di questa bella e poderosa iniziativa, con la collaborazione del Circolo Filatelico TRES TABERNAE di Cisterna di Latina ha desiderato inserire alcune vetrine di tematica religiosa sull’Apostolo delle Genti perché San Paolo prima di giungere a Roma ha sostato nel Comune di Cisterna proprio a ‘Tres Tabernae’. Tale nome lo ritroviamo in un documento importantissimo quale la Bibbia, nel Nuovo Testamento, esattamente negli Atti degli Apostoli.
L’AICIS sarà, quindi, presente con alcune vetrine tematiche di immaginette sacre su San Paolo Apostolo, provenienti dalle raccolte dei soci MAURIZIO PROSPERI, GIANCARLO GUALTIERI e RENZO MANFE’.

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AQUINO (FR) 18-26 APRILE 2009 – MOSTRA DI “ICONOGRAFIA TOMISTICA: IMMAGINETTE DEVOZIONALI SAN TOMMASO D'AQUINO DAL SEC. XVI AL XX"

In occasione della XI Settimana della Cultura, a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal 18 al 26 aprile una Mostra iconografica verrà allestita all’interno del Museo con esposizione di materiale pertinente (santini, piccole stampe e altre immagini cartacee) con orario 9.30 - 13.00. Per informazioni: Museo della Città - Via Latina Antica museoaquino@libero.it - museoaquino@virgilio.it, www.comune.aquino.fr.it

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TARQUINIA (VT), 30 APRILE - 3 MAGGIO 2009 – “MOSTRA DI IMMAGINETTE SACRE”

L’auditorium San Pancrazio, l’ex chiesa nel cuore del centro storico d Tarquinia (VT), accoglierà dal 30 aprile al 3 maggio p.v. la XX Mostra del Collezionismo, celebrativa del 40° ann.rio del Circolo Filatelico Numismatico Tarquiniense.
In quell’ambito il socio EDMONDO BARCAROLI di Tarquinia allestirà una mostra generica di immaginette sacre tratte dalla propria collezione.

 

BOLOGNA 8-10 MAGGIO 2009 – “IL TEMPO DELLE FESTE" -Le principali solennità cristiane attraverso piccole immagini devozionali”

Promossa dal Centro Studi per la Cultura Popolare e dal Museo della B.V. di San Luca, la mostra esporrà circa cento piccole
immagini devozionali, preziose per raffinatezza e contenuto.
L’esposizione verrà inaugurata l’8 maggio alle ore 17, presso il Chiostro del Monastero della Basilica di Santo Stefano di Bologna. La mostra, opera di SILVIA CORSINI e DUILIO GENNARI e presentata da FERNANDO LANZI, avrà il seguente orario: venerdì 8 ore 16-19; sabato 9 ore 9-12 e 16-19; domenica 10 ore 9-13 e 16-19.
Alcune immagini sono di rara bellezza e raffinatezza, ma sbaglierebbe chi si fermasse a questo aspetto esteriore e non ne cogliesse il profondo messaggio culturale e religioso.

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ALESSANDRIA, 1 - 31 MAGGIO 2009 – “RITA: LA SANTA DELLE ROSE NELL'ICONOGRAFIA DEVOZIONALE"


Una mostra di santini sarà allestita dal 1° al 31 maggio nel Santuario B.V.di Loreto in Via Piana ad Alessandria con la partecipazione dei soci MARCELLO VENDEMMIATI, LORELLA BOCCHIO, ROBERTO DE SANTIS e di CARMEN e SILVIA DEROSINO. La mostra vedrà esposti oltre ai santini, stampe e oggetti devozionali come cartoline, libri di devozione, statue, oggetti votivi legati alla Santa dei casi impossibili. Un’apposita sezione mostrerà la diffusione del culto in Italia e nel mondo. Uno degli scopi dell’esposizione è restituire giusta dignità all’immagine devozionale, diffusissimo e antichissimo strumento di trasmissione della fede e antesignano della moderna comunicazione. E’ al via anche uno studio iconografico su Santa Rita.

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ROMA, 29 APRILE - 9 MAGGIO 2009 – “SANTA CATERINA RISPOSTA IMMEDIATA ED ESPRESSIONE PERENNE DEL PENSIERO MENDICANTE


Una bella mostra organizzata dall’Associazione Arca Petrina Onlus, su Santa Caterina da Siena, verrà allestita in P.za della Minerva a Roma, Sala Capitolare del Chiostro del Convento di S.ta Maria Sopra Minerva dal 29 aprile al 9 maggio p.v. Saranno presentate rare incisioni, pregiate litografie, stralci originali di lettere della Santa senese. Il nostro socio Fra ANGELO DI MARCO, O.P. presenterà, in tale circostanza, alcuni quadri di immaginette sacre di S.Caterina e dell’Ordine domenicano. Per la circostanza Frà Angelo invia l’unita immaginetta di Santa Caterina, relativa alla sua Professione Solenne nell’Ordine Domenicano (2.9.2007), a tutti gli associati, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.

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CAVA DE’ TIRRENI, LUGLIO 2009 – “SAN BENEDETTO E I BENEDETTINI NEL I MILLENNIO DI FONDAZIONE DELLA BADIA DI CAVA DE' TIRRENI


Il socio GIUSEPPE MELONE di Cava de’ Tirreni ha qui comunicato che nella occasione dell’apertura dei
festeggiamenti per il primo millenario della Badia della Ss.ma Trinità di Cava, fondata da Sant’Alferio, verrà organizzata nella citata Badia una Mostra di immaginette sacre su San Benedetto ed i Benedettini.


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1959-2009: NEL 50° DI CANONIZZAZIONE DI SAN CARLO DA SEZZE


San Carlo torna a Sezze nel 50 anniversario della sua canonizzazione ! Sabato 18 aprile il popolo della Chiesa di Sezze vivrà momenti di profonda intensità quando si ricongiungerà anche “fisicamente” con il suo san Carlo, rinnovando quell’impegno di vita ispirata ai principi della carità di cui il frate setino è stato ed è un esempio continuo.
San Carlo torna a Sezze ! L’ultima volta che venne nella sua terrà natale era il 26 settembre 1998 in occasione del 350° anniversario della stigmatizzazione e vi restò fino al 1 novembre.
Ora come allora, ci saranno ad aspettarlo tanti volti semplici, fatti di fede sincera o di superficiale religiosità, ma volti autentici, come autentiche sono state le parole e la vita di fr. Carlo da Sezze.
L’arrivo è previsto per le ore 17,30, con l’accoglienza ufficiale dell’urna che contiene le reliquie del santo, nei pressi del Centro Sociale Mons. Ubaldo Calabresi.
Successivamente al saluto dei fedeli e delle autorità ecclesiastiche, civili e militari, san Carlo, in processione solenne, entrerà nella Cattedrale di Santa Maria dove potrà essere venerato fino al 5 luglio.
L’evento è molto atteso e sentito a Sezze e nella Diocesi pontina.
Il Comitato Organizzatore, costituito dall’Amministrazione Comunale (il sindaco Andrea Campoli ed il Dirigente Piero Formicuccia), dal Centro Studi San Carlo da Sezze (Giuseppe Oppo e Lidano Pagani) e dalla Parrocchia della Cattedrale (don Luigi Libertini e don Massimiliano Di Pastina), ha predisposto una serie di iniziative religiose e culturali di forte coinvolgimento dei fedeli e della cittadinanza.
Nato a Sezze il 22 ottobre 1613, Giancarlo (questo era il suo nome di battesimo) fu costretto ben presto a lasciarele pubbliche scuole per attendere alla custodia del gregge, coltivando però una profonda devozione e un vero spirito cristiano infusi dai devoti genitori. L’amore per la Croce e la Vergine Maria gli illuminarono il cammino spirituale.
Carlo entrò nel convento francescano di Nazzano, indossando l’abito del Poverello d’Assisi il 18 maggio 1635. Ubbidiente alle disposizioni dei Superiori, egli esercitò i suoi uffici religiosi nei conventi di Morlupo, Ponticelli, Palestrina, Carpineto, S. Pietro in Montorio e S. Francesco a Ripa in Roma, vivendo sempre con estrema umiltà e disciplina francescana.
Frate Carlo compì sempre lietamente opere volte a procurare sostentamento ai poveri ed assistenza ai malati e moribondi.
Il Signore volle riconoscere la straordinaria fede di Frate Carlo. Una mattina dell’ottobre 1648, mentre il frate ascoltava la Santa Messa in Roma nella Chiesa di San Giuseppe a Via Capo le Case, al momento dell’elevazione un raggio luminoso partito dall’Ostia Santa andò a ferire Carlo al cuore, procurandogli una profonda ferita. Tale fu il segno d’amore ricevuto che lo stesso Frate così lo descrive: “Era mezzo i due estremi, cioè del dolore e della soavità della dolcezza, sembrava che l’anima volesse uscire dal corpo. Avrei per la dolcezza sopportato qualsivoglia gran tormento ed ogni travaglio...”. (Opere complete, vol. II) Frate Carlo operò molti miracoli, come guarigioni da infermità e moltiplicazione di cibo. Colpito da malattia morì nel convento di S. Francesco a Ripa il 6 gennaio 1670. Nel punto del cuore dove il Signore gli inflisse la ferita d’amore, cominciò ad apparire dopo la morte un segno a forma di croce; il fenomeno è stato uno dei miracoli approvati dalla Sacra Congregazione dei Riti nel pontificato del Beato Pio IX, e il relativo decreto di beatificazione fu emesso nell’ottobre 1881 sotto il pontificato di Leone XIII. Frate Carlo da Sezze fu riconosciuto Santo dalla Chiesa il 12 aprile 1959, dal Beato Giovanni XXIII.San Carlo è conosciuto come l’unico santo stimmatizzato dall’Eucaristia ed è invocato, in modo particolare, dai malati di cuore e nei casi di tumore.
Per coloro che desiderano maggiori informazioni su questo santo indichiamo il sito: http://www.sancarlodasezze.it

VALTER MARCHETTI socio AICIS
Centro Studi San Carlo da Sezze

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ROMA, 3-26 APRILE 2009: TESORI DI RUSSIA - MOSTRA DI ICONE A S. CROCE IN GERUSALEMME

Nella meravigliosa cornice della Basilica di S. Croce in Gerusalemme in Roma, dal 3 al 26 aprile 2009, è in corso la interessante mostra TESORI DI RUSSIA: vi sono esposte numerose (circa 400) affascinanti icone, peraltro solo una selezione della vasta ricchissima collezione Orler, che consta di più di 4000 immagini di estrema rarità, appartenenti ai secoli dal XVI al XX.
La parola icona, come è noto, deriva dal termine greco eikòna, cioè “immagine”, ma il termine si riferisce usualmente a raffigurazioni sacre, di solito bidimensionali, con rappresentazioni di Cristo, Santi, Angeli, importanti eventi biblici, parabole, accadimenti nella storia della Chiesa, particolarmente quelle proposte con lo stile dell’arte orientale ortodossa.
Le opere esposte sono di fattura molto accurata e vivacemente colorate, decorate in oro o argento, alcune incastonate entro cornici metalliche lavorate a sbalzo e impreziosite con pietre variopinte.
Tutte si impongono per colori esplosivi che colpiscono l’osservatore, con forti contrasti nei rossi accesi e negli sfondi scuri o dorati, mentre poco usato è il bianco destinato alle pagine dei libri sacri. Con delicatezza sono delineati i volti, resi espressivi con pennellate essenziali, dei personaggi in atteggiamento ieratico, solenne e poco movimentato.
La tecnica pittorica è quella della tempera a base di tuorlo d’uovo, ricoperta da una vernice isolante e piuttosto lucida, su tavole di legno, soggette ad una preventiva preparazione minuziosamente mirata alla stabilizzazione nel tempo del supporto.
I soggetti sono profeti e patriarchi dell’antico Testamento, moltissimi Santi, specialmente i martiri, riconoscibili attraverso gli indizi iconografici tradizionalmente adottati, sempre attorniati da figure angeliche. Le immagini predominanti sono della Madonna e di Gesù, in gloria o sofferente, al centro di scenografie molto complesse e articolate, oppure al centro di serie di figure più piccole con episodi riconducibili alle festività del calendario liturgico ( in ordine di data Teofania o Epifania, Ingresso al Tempio di Gesù, Annunciazione, Ingresso a Gerusalemme, Ascensione, Pentecoste, Trasfigurazione, Dormizione di Maria, Natività di Maria, Esaltazione della Croce, Ingresso al Tempio di Maria, Natività, Circoncisione, Natività di S. Giovanni, Santi Corifei degli Apostoli Pietro e Paolo, Decapitazione di S. Giovanni, Protezione di Maria).
In alcune icone ispirate al Giudizio Universale, all’Inferno e Paradiso, si sviluppa un enorme serpente con l’attribuzione, nei suoi segmenti affiancati da neri diavoletti, dei differenti peccati e peccatori, il tutto sovrastato da Dio Giudicante.
Il simbolo del serpente rappresenta tradizionalmente anche saggezza divina, perfezione, rigenerazione spirituale, immortalità, ma nella tradizione cristiana assume significato negativo, è infatti simbolo del male, rappresenta satana, istigazione diabolica.
Un tema ricorrente nelle icone è quello della Trinità dell’Antico Testamento, che si manifesta in forma di tre Angeli affiancati. Già nel IV secolo nel racconto biblico (Gen.18,2) i tre personaggi apparsi ad Abramo e Sara per comunicare loro la promessa divina di un figlio erano interpretati come un riferimento alla SS. Trinità. Nei tre messaggeri celesti la tradizione ha identificato tre grandi Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele, che simboleggiavano la Divinità Unica, che successivamente alla luce del Vangelo si interpreta nelle Tre Persone: Padre, Figlio o Verbo, e Santo Spirito, la Trinità del Nuovo Testamento.
Notevole per noi “filiconici” (adottando volentieri il termine proposto dal socio Attilio Gardini e largamente condiviso) e distinto dai restanti è un originale dipinto rettangolare del 1700, contenente affiancate ed allineate immaginette, tutte di uguale dimensione, delle differenti rappresentaziorappresentazioni iconografiche della Madonna, forse riferite a Santuari esistenti in Russia, con al centro una scena di maggiori dimensioni con la Madonna e i Santi ed Angeli: non si può evitare di interpretarlo come un pannello di nostri “santini”!
Le immagini sacre arrivarono in Russia, insieme al Cristianesimo, da Bisanzio (una principessa bizantina andò in sposa ad un principe di Kiev), dando origine a una locale caratteristica arte ortodossa. I cristiani ortodossi pregano le icone, concetto ben lontano dall’adorazione o venerazione delle immagini, sulle quali i protestanti hanno tipicamente molte obiezioni. Anche storicamente, nel periodo dell’iconoclastia nella Chiesa orientale, letteralmente “rottura, distruzione delle immagini sacre”, fu combattuto questo strumento di comunicazione ed espressione artistica, nell’esagerato timore che ammirando le immagini si sconfinasse nel paganesimo o iconolatria (adorazione delle immagini). Il Concilio di Nicea nel 787 si occupò di dirimere la questione dell’iconodulia (culto delle immagini), riportato al suo vero significato di venerazione delle persone rappresentate e non delle icone materiali in se stesse.
Osservando le suggestive opere esposte se ne riconosce non soltanto l’obiettivo mistico, mirato a sollecitare una profonda meditazione interiore, ma anche una finalità di tipo didascalico figurativo, con poche scritte, alcune, quasi fumetti, uscenti dalle labbra dei personaggi. Ricordiamo che San Gregorio (Papa di Roma attorno agli anni 590-604) parla delle Icone come di Sacra Scrittura per gli analfabeti.
Al termine della interessante visita alla mostra, ho potuto acquisire le immaginette sacre riportate nelle figure, foto di opere d’arte presenti all’interno della grandiosa Basilica: la Statua di Sant’Elena con la Croce (collocata nella omonima cappella), La Sacra Famiglia, dipinto di F.Mancini (secolo XVIII), la Madonna del Buon Aiuto con Bambino (quadro appoggiato su un altare della navata destra). Non sono disponibili santini relativi alle icone russe.

MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI

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NOTIZIE DAL MONDO

ROMA, UNIVERSITA’ GREGORIANA - GIORNATA DI STUDI SU SAN PAOLO

Il 19 gennaio 2009 una giornata di studi è stata dedicata dalla Pontificia Università Gregoriana a “Paulo Apostolo Martyri” per celebrare l’Anno Paolino: cinque relazioni di crescente interesse, a cominciare da quella di mons. Antonio Pitta, docente di Teologia alla “Lateranense”, sulla realtà storico-sociologica di Roma all’epoca dell’Apostolo come emerge dalla parte conclusiva della sua Lettera ai Romani. L’onomastica del capitolo 16 dimostra, ha detto, che le comunità romane, pur non essendo fondate da Paolo, conoscono e tendono a strumentalizzare il suo modo di concepire le relazioni con la Legge e la tradizione ebraica, divise come sono tra “puri” e “impuri” nella comunione di mensa. Un’affascinante indagine sulla genesi e lo sviluppo della cosiddetta ‘Iohannipolis’ - l’insediamento urbano e monastico che si sviluppa nel Medioevo attorno alla Basilica di San Paolo che porta il nome di papa Giovanni VIII (872- 882) e di cui non vi è più traccia dalla fine del 1300 - è stata compiuta all’archeologa
Lucrezia Spera del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, direttrice dei recenti scavi attorno alla Basilica.
Un sito intorno al quale si svolgerà il primo aprile un convegno a Roma. Il padre gesuita Jos Janssens della “Gregoriana”, ha fatto una relazione sui monumenti paleocristiani di Roma nei quali sono raffigurati gli apostoli Pietro e Paolo; Caterina Papi dell’ “Antonianum” sull’apostolo Paolo si è occupata delle iscrizioni cristiane di Roma e, infine, Ottavio Bucarelli della “Gregoriana” ha analizzato la devozione e il pellegrinaggio alla tomba di Paolo dall’antichità al Medioevo.

(Fonte: Radio Vaticana - Graziano Motta – 20.1.2009)

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ANCHE LE MONDINE DELLE RISAIE PADANE CANTANO S. AGATA

Anche le mondine delle risaie padane sono devote di s. Agata. Uno degli struggenti canti del vissuto popolare delle mondine della Pianura Padana è dedicato alla santa vergine e martire siciliana, simbolo cristiano della dignità, della libertà e del riscatto della donna. Il duro lavoro delle mondine ha sempre esercitato un fascino particolare nell’immaginario popolare, che ha trovato vivace e realistica espressione anche nelle semplici e ingenue canzoni eseguite con l’armonica a bocca, e ciò perché si tratta di una canzone popolare religiosa tanto diversa da quelle nate dal cuore e dalla pietà delle operaie, in città o in fabbrica. In generale, la funzione del canto “orale” (in quanto il repertorio scritto è nato di conseguenza) di monda è quella di accompagnare, alleviare e ritmare il tempo del lavoro come anche le pause del pasto e della siesta.
Ecco il testo della canzone a s. Agata, a voci femminili, registrata a Pontestura (Alessandria) il 27 maggio 1966: “Gloria a te celestiale fanciulla/ a te gloria sublime eroina/ immortale visione divina/ celeste e dolcissimo amor/ Gloria a te/ gloria a te/ sant’Agata nostra/ gloria a Dio/gloria a Dio/ che a noi ti donò/ Gloria a te/ gloria a te/ sant’Agata nostra/ gloria, gloria a Dio che a noi ti donò…”
Antonino Blandini

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SANT’APOLLONIA VERGINE E MARTIRE COMPATRONA DI CATANIA

Mentre si tiene in cattedrale il solenne ottavario della festa di s. Agata, protomartire della Sicilia e patrona di Catania e della sua arcidiocesi, il 9 febbraio, i fedeli potranno venerare un’altra santa, vergine e martire, Apollonia, facente parte della nutrita rosa di compatroni secondari della città. Il prevosto-parroco mons. Giorgio Giuffrida celebrerà, alle 8, la s. Messa in onore della martire alessandrina, protettrice dei sofferenti delle malattie dei denti. Il suo culto è zelato nella basilica Collegiata parrocchiale S. Maria dell’ Elemosina: ivi si conservano due memorie
iconografiche della martire: la statua che svetta su un alto pilastrone del lato nord, all’estremità della facciata di Stefano Ittar e la pala d’altare di Olivio Sozzi, in cui la martire è raffigurata oltre che con la palma del martirio, con un paio di tenaglie che stringono un dente, in memoria del supplizio che subì. La santaegiziana, martire volontaria come Euplio, già in età avanzata, negli ultimi anni dell’impero di Filippo (morto nel 249) fu vittima di una sommossa popolare, aizzata da un malvagio indovino, che produsse il massacro di moltissimi cristiani. I pagani con furore si gettarono sulle case dei cristiani, bruciarono e devastarono tutto. Apollonia fu torturata e straziata con pinze e tenaglie allemascelle al punto che le uscirono i denti. Poi, avendo dato fuoco ad un rogo fuori della città, la minacciarono di gettarcela viva se non avesse pronunziato, assieme a loro, parole empie. Ella chiese ai carnefici che la lasciassero libera un istante: ottenuto ciò, saltò rapidamente nel fuoco e fu “consumata”.
Antonino Blandini

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1608-2008: IV CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI S.FRANCESCA ROMANA

Nasce dalla nobile famiglia Bussa de’ Leoni nel 1384, a Roma. A 13 anni sposa,per volere della sua famiglia, il nobile Lorenzo de’ Ponziani. Nel 1425 fonda le Oblate di Tor de’ Specchi, che si impegnavano ad una vita di virtù e di carità, secondo la Regola benedettina. Dal 1436, dopo la morte del marito, prende i voti nella stessa congregazione, assumendo come secondo nome Romana e diviene superiora della congregazione. Muore nel 1440. Viene canonizzata il 29 maggio 1608 ed è considerata patrona dei motoristi.
Nel vespro di sabato 7 febbraio le reliquie di S.Francesca Romana sono state accolte nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli ed esposte alla venerazione dei fedeli durante la domenica 8 febbraio. Nella mattinata della domenica la Dott.ssa Alessandra Bartoloni Romagnoli ha tenuto una conferenza su “Santa Francesca donna di speranza e di carità per il suo tempo”. Il 9 marzo2009, commemorazione liturgica della Santa compatrona della città di Roma, al termine della visita in Campidoglio, il Papa si è recato in visita privata al Monastero di S.Francesca Romana o di Tor de’ Specchi, anche per solennizzare la chiusura dell’anno giubilare del IV cent.rio della canonizzazione. Benedetto XVI viene accolto nella Cappella del Coro da mons. Ernesto Mandara, vescovo ausiliare per il settore Centro, da madre Maria Camilla Rea, Presidente del monastero, che rivolge un saluto al Papa, da 15 suore oblate e dalle studentesse ospiti del centro di accoglienza universitaria. Il Santo Padre, particolarmente grato al Signore di poter rendere omaggio alla “più romana delle Sante”, sottolinea la necessità di “riportare al centro della convivenza civile la dimensione spirituale, per dare senso pieno alle molteplici attività dell’essere umano”.



RENZO MANFE'.

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IN APRILE 2009 INIZIA IL PELLEGRINAGGIO DELL'URNA DI S. GIOVANNI BOSCO PER IL MONDO

Alla fine di aprile p.v., l’urna contenente una reliquia di san Giovanni Bosco sarà benedetta a Torino, nella Basilica di Maria Ausiliatrice e sarà una preparazione al bicentenario della nascita di don Bosco che si celebrerà nel 2015. L’urna, (253 cm di lunghezza, 100 di larghezza e 132 di altezza, e un peso di 530 kg.), è stata progettata dall’architetto Gianpiero Zoncu, ed è stata realizzata in alluminio, bronzo e cristallo, Il suo basamento, sostenuto da quattro piloni,della Congregazione salesiana, che quest’anno celebra i 150 anni di fondazione, e il motto carismatico che adottò lo stesso Don Bosco “Da mihi animas, cetera tolle”, completano la decorazione la teca. All’interno è posta una statua di don Bosco simile a quella che si trova nell’urna conservata nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Alla realizzazione hanno partecipato lo scultore Garbolino, l’Apostolato Liturgico, e suor Anna Scaglia,f.m.a., per la confezione degli abiti. Il volto è stato riprodotto con il calco che Benvenuto Cellini realizzò all’indomani della morte di don Bosco. Al termine della breve cerimonia di benedizione, l’urna inizierà il suo pellegrinaggio per il mondo.
La prima tappa sarà il Lazio per poi proseguire in America Latina. La prima tappa internazione del pellegrinaggio si snoderà nella Regione salesiana America Cono Sud e attraverserà il Cile, l’Argentina, l’Uruguay, il Paraguay e il Brasile e poi continuerà per altri 125 Paesi del mondo fino al gennaio 2014.

RENZO MANFE'

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19 MARZO: STEFANIA COLAFRANCESCHI TERRA’ UNA CONFERENZA SU SAN GIUSEPPE

La socia prof.ssa Stefania Colafranceschi il 19 marzo ha tenuto una conferenza in Roma, nella Sala capitolare dell’Arciconfraternita di S.MariaAlemandell’Orazione e Morte – Lungotevere dei Tebaldi 12,
sul tema: “San Giuseppe, un santo poco conosciuto: un percorso in immagini, tra arte e devozione”.

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GIOVEDI' SANTO: LA “MACCHINA” A SANTA MARIA DELL'ORTO

 

Il socio Bruno Forastieri dell’arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto ha inviato il santino della Vergine colà venerata (Fondo sociale, fascia C del nr.294). In questa chiesa, giovedì Santo, 9 aprile p.v. sarà montata “la macchina” co l’accensione delle 213 candele. L’origine? Quando ancora era molto viva l’usanza liturgica dell’esposizione del SS. Sacramento in forma di Quarantore, in molte chiese veniva allestita un’apposita struttura chiamata “macchina” e destinata a fare da ornato supporto a candele e luminarie. Da Luigi Huetter apprendiamo che “…nell’Ottocento primeggia la “Macchina” di S. Maria dell’Orto in Trastevere; gentile trionfo di girali frondosi e fioriti i quali salgono gradatamente spingendo le loro volute severe sopra il solenne altar maggiore”. E’ una suggestione unica nel chiaroscuro degli stucchi settecenteschi e nello scintillio degli ori che merita di essere vissuta.

BRUNO FORASTIERI

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27 MAGGIO 2009: A.R.MENNONNA: “DIALOGHI CON I PERSONAGGI DELL'ANTICA ROMA"

 

Alle ore 17.00 di mercoledì 27 maggio p.v. in Campidoglio, nell’Aula “Giulio Cesare” di Roma sarà presentato il libro di Mons.Antonio Rosario Mennonna, il decano dei Vescovi del mondo (103 anni), “Dialoghi con i personaggi dell’antica Roma”. Il Consiglio Direttivo dell’AICIS ha aderito all’iniziativa e sarà presente alla manifestazione con alcuni soci. Presiederà il card.Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo, ci sarà il saluto dell’on.Gianni Alemanno, Sindaco di Roma; dell’on.Marco Pomarici, Presidente del Consiglio Comunale di Roma; del dr.Vito De Filippo, Presidente della Regione Basilicata e del dr.Antonio Di Vaglio, Sindaco di Nardò. Interverrà il sen. Giulio Andreotti. Presenterà il Sen. Giorgio De Giuseppe e coordinerà il prof.Francesco Giorgino, giornalista.

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23 GIUGNO 2009: EMISSIONE DI UN FRANCOBOLLO CELEBRATIVO SU SAN GIOVANNI LEONARDI



Nell’Ambito delle celebrazioni per il IV Centenario della morte di San Giovanni Leonardi (1609-2009) le Poste Italiane emetteranno un francobollo commemorativo con uno speciale annullo postale. La cerimonia di presentazione si svolgerà martedì 23 giugno 2009 ore 11,00 presso la Sala Baldini nella Sede della Curia Generalizia dell’Ordine della Madre di Dio a Piazza Campitelli 9, Roma. Il materiale filatelico è prodotto dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato.

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CERCO E SCAMBIO

MARIO CESARANO – Via Roma 149/ bis – 80030 MARIGLIANELLA NA – Desidero scambiare i tanti santini doppi di cui sono in possesso. Cerco e scambio immagini di Santi e Sante, Madonne, “venerati a …” (con il nome del luogo in cui sono venerati). Grazie.

GIUSEPPE MELONE – Traversa O.Di Benedetto, 2 – 84013 CAVA DE’ TIRRENI SA
Sono alla ricerca soltanto delle cosiddette “Serie” come Sacra Lega Eucaristica, AR, Ele, Ebe, Foto Alinari, EGIM, FB, ecc. Chiamatemi. Ho molte disponibilità di santini. Grazie.

BUTERA MICHELANGELO – V.Amendola 1^ Traversa 1-D -88046 LAMEZIA TERME CZ
Sono alla ricerca dei seguenti santi: S.Aleardo; s.Isidoro, vescovo; S.Luciana; S.Rosita; s.Benito; s.Elisa;s.Simone; s.Daniele.

PRAMPOLINI BRUNO – Via Tito Speri 10 – 42124 REGGIO EMILIA. Delle regioni Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria cerco Madonne e Santi/e (non Beati. Venerabili, né Servi di Dio). Scrivetemi per scambio del materiale. Grazie.

LA PORTA PAOLA –Via Maiorano 65 – 74100 TALSANO TA – Sono una nuova associata (2009) alla ricerca di santini di epoca 1800-1900, e anche santini moderni dopo il 1950, italiani e stranieri, in particolare santi e beati con nomi poco comuni (esempio San Silviano).
Contattatemi per cellulare. Grazie.

FLORIS GIUSEPPE – Tel.070-767948 Dispongo dei seguenti doppioni della SLE di Milano prima serie:
2-4-8-12-16-18-19-22-24-33-36-45-76-82-90-92-95-97- 98-99-102-127-136-139-141-163-164-167-171 -172-173- 179-185-198-200-228-237-281-290-293-294-305-306- 309-311-315-316-317-322-323-328-331. Cerco i numeri: 103-132-148-149-155-206-223-241-249-259-303-318- 319-321-330-336. Chi è interessato allo scambio mi telefoni. Grazie.

 

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SANTINI OFFERTI DAI SOCI

Il socio Padre MICHELE GIULIANO, ofm, ha qui trasmesso per l’iniziativa “Un santino per ogni socio” le seguenti immaginette da lui stesso fatte stampare per devozione:

1 - SAN BENEDETTO, martire Il martire San Benedetto è venerato nella bella Chiesa di Sant’Agostino in Roma, vicino a Corso Rinascimento. L’immaginetta è della serie “MG nr.25”.


2 - Beata CAMILLA BATTISTA DA VARANO, clarissa (1458-1524). Figlia del principe Giulio Cesare da Varano nasce a Camerino il 9 aprile 1458 e all’età di 23 anni, il 14 novembre 1481, abbraccia la regola delle Clarisse di Urbino, prendendo il nome di suor Battista e potendo vestire l’abito dell’Ordine. Poco dopo fonderà a Camerino un monastero di cui diventerà abbadessa. Muore il 31 maggio 1524.

3 - MARIA SS.MA DEL MIRACOLO.
Alphonse Ratisbonne, laureato in giurisprudenza e già avviato alla carriera di banchiere, all’età di circa ventisette anni, prima di sposare la cugina Flore, decise di recarsia Gerusalemme, visitando lungo il viaggio le maggiori città europee. Giunto a Roma, mentre passeggiava con il barone Teodoro De Bussière, suo amico, entrò per curiosità nella chiesa di Sant’Andrea alle Fratte, dove il barone aveva intenzione di prenotare una Messa per un funerale. Mentre visitava la chiesa, ebbe, secondo quanto egli stesso raccontò durante il processo canonico (che accerterà il 3 giugno 1842 la soprannaturalità dell’evento) la visione di una donna di straordinaria bellezza, nella quale riconobbe la Vergine Maria nella stessa posa della medaglia miracolosa, immersa nella luce. A seguito di questo incontro Ratisbonne decise di convertirsi al cattolicesimo, ricevette il battesimo il 31 gennaio di quello stesso anno e, entrato nella Compagnia di Gesù, divenne sacerdote nel 1848.
Uscito dall’ordine si unì al fratello Theodore, anch’egli sacerdote, nel movimento Religiose di Nostra Signora di Sion per la conversione degli ebrei e dei musulmani, che lo condusse fino in Palestina, dove fondarono una sede nei pressi dell’antico pretorio di Pilato, dove venne rinvenuto il Litostrotos di cui parla il Vangelo di Giovanni. Morì ad Ain Karim nel maggio del 1884.
(Fonte: www.WikipediA)

4 - SANTA VINCENZA, VERGINE E MARTIRE
Salemi (Trapani) nella Basilica Pontificia San Nicola di Bari, sotto uno degli altari, è venerata Santa Vincenza Vergine e Martire. Il Santini è della serie “MG” nr.24.

5 - GESU’ E LA SAMARITANA AL POZZO DI GIACOBBE
Non è un santino, ma una stampa devozionale. La preghiera sul retro di P.Michele è veramente bella e merita tutta la nostra attenzione. Grazie padre Giuliano.

6 -LA VERGINE DEI POVERI DI BANNEUX IN BELGIO
La Madonna di Banneux si è fatta conoscere alla piccola Mariette di 11 anni come la “Vergine dei Poveri”. Risale al 15 gennaio del 1933 la prima delle otto apparizioni della Vergine nel giardino di casa dei Beco, una modesta famiglia di operai. Nelle successive apparizioni, la Madonna si fece dedicare una sorgente d’acqua, - “la Fange” - che disse riservata a “tutte le nazioni” e agli “ammalati”. Le apparizioni furono ufficialmente riconosciute dal vescovo di Liegi, mons. Louis-Joseph Kerkhofs, nel 1949 e da allora Banneux, allora piccolo villaggio con qualche centinaio di anime, è divenuta meta di pellegrinaggi.

7- Il Servo di Dio ANTONINHO DA ROCHA MARMO
Antônio Marmo da Rocha ( Antoninho) è nato nel quartiere di Santa Cecilia, nella regione centrale di São Paulo nel 1918 ed è morto a 12 anni vittima della tubercolosi il 21 dicembre a São Paulo (Brasile) in concetto di santità. Era chiamato “il Santo del popolo”. Egli è sepolto nel cimitero di San Paolo Consolação. Postulatore della causa è il Padre Paulo Afonso Alves Sobrinhoche ottiene il Nulla Hosta per l’apertura del processo di beatificazione nel novembre 2007. La prima fase del processo è stata aperta nel 2008. Centinaia le testimonianze di grazie affluite alla postulazione. Francivaldo Gomes, uno dei più anziani dipendenti del cimitero, afferma che la tomba di Antoninho è visitata da un migliaio di persone ogni mese.

8 - LA VERGINE DELLA SPERANZA, VENERATA A PONTMAIN (FRANCIA)
La sera del 17 gennaio 1871, mentre le truppe prussiane avanzavano verso Laval, la popolazione bretone decide di iniziare delle veglie di preghiera alla Vergine Maria per ottenere la fine della guerra e la liberazione di Parigi. Qui alle sei di quel fatidico giorno la Madonna apparve ad un gruppo di bambini e ragazzi, tra cui Eugenio e Giuseppe Barbedette.
Era vestita con un abito blu cosparso di stelle d’oro, portava una corona d’oro ornata da un nastro rosso ed intorno a lei brillavano tre stelle disposte a triangolo. Guardava i ragazzi in silenzio, con le mani giunte ed il viso sorridente. A poco a poco gli abitanti del villaggio si raccolgono e pur non vedendo la Madonna distinguono le tre stelle nuove rispetto a quelle comunemente viste in cielo. Quando arriva il parroco, don Michel Guérin, sul cuore della Vergine si stampa una piccola croce rossa, mentre tutta la visione è circondata da un ovale blu, con quattro candele spente. Il parroco inizia il s.Rosario. Alla fine del rosario si apre sotto ai suoi piedi uno striscione dove si stampano a poco a poco le lettere d’oro che compongono un messaggio. I ragazzi più grandi leggono ad alta voce: «Ma pregate, miei fanciulli, Dio vi esaudirà in breve tempo mio Figlio si lascia commuovere» a queste parole la gente acclama Maria quale Madre della speranza, i ragazzi saltano di gioia ripetendo «Oh, com’è bella». All’improvviso appare davanti alla Madonna un crocifisso rosso sangue, con la scritta “Gesù Cristo”. Poi stende di nuovo le mani e sulle sue spalle compaiono due piccole croci bianche, vuote. Infine alle 21 circa, mentre si recitava la preghiera della sera, si alza dal cielo un velo bianco in cui la visione scompare a poco a poco. Poco lontano, a Laval, arrival’ordine di ritirare le truppe, l’indomani a Saint-Melaine, le truppe francesi hanno la meglio sul nemico e 11 giorni dopo venne firmata la pace. Il 2.2.1872 il vescovo di Laval, Mgr. Wicard, riconobbe come autentica l’apparizione e da allora la Madonna è qui venerata come Regina della Pace e Madre della Speranza.

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Il socio Don ANIELLO VERDICCHIO di Nola ha trasmesso le unite due immaginette per l’iniziativa “Un
santino per ogni socio”

1 - San BARBATO, patrono di Cicciano (NA). Nato a Va n d a n o di Cerreto nei primi anni del VII secolo, Barbato studiò a Benevento e, divenuto sacerdote, iniziò il suo ministero a Morcone. Si impegnò così a fondo nella lotta contro le superstizioni e l’idolatria, che alla morte del vescovo Ildebrando il clero e il popolo di Benevento lo elessero come successore. Fu pastore in un periodo segnato dalla guerra tra i Longobardi, che governavano il ducato di Benevento, e l’imperatore Costanzo II, che assediò a lungo la città. Riconoscente per il ruolo svolto dal vescovo in un tempo difficile il duca Romualdo, uscito vincitore, sostenne l’azione pastorale del presule, rigettando lui per primo il culto idolatra dell’albero e della vipera, allora diffuso anche tra i cristiani. Il vescovo Barbato partecipò al Concilio di Roma del 680. Morì a Benevento il 19 febbraio 682, dopo aver guidato la diocesi per diciannove anni. Le sue spoglie sono venerate sotto l’altare maggiore del Duomo della città campana. Il suo culto ebbe subito una rapida estensione nel beneventano e anche nel salernitano, la prima traslazione delle reliquie avvenne nel 1124, la sua celebrazione liturgica è al 19 febbraio.

2 - Sant’AGNELLO Abate, venerato a Cicciano (NA) All’inizio del decimo secolo Pietro, suddiacono della
Chiesa napoletana che era stato liberato da una grave infermità per intercessione di Agnello, compose un «libellus miraculorum», in cui, oltre alla sua, racconta altre ventidue guarigioni miracolose operate dal santo. Daquesto testo, che è la più antica fonte che ci parli di Agnello, apprendiamo che Gaudioso Settiminio Celio, vescovo di Abitina in Africa, avendo dovuto insieme con altri presuli abbandonare la sua sede invasa dai Vandali, riparò a Napoli e vi fondò un monastero, probabilmente basiliano, che poi prese il suo nome. Di questo monastero, nel VI secolo, divenne abate Agnello, che morì a sessantuno anni tra il 590 e il 604, forse nel 596, come molti affermano. Scrittori recenti parlano dei suoi interventi miracolosi per liberare Napoli e Sorrento, strette d’assedio dai Saraceni, ma l’agiografo citato non ne fa cenno. Il suo epitaffio, rinvenuto nella chiesa parrocchiale a lui dedicata, dal punto di vista paleografico, secondo gli esperti, si accorda con l’età della sua morte.

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La socia FILOMENA LIOTTI di Castellaneta ha trasmesso un' immaginetta de ‘La Regina delle Vittorie’ di Liveri per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
A custodire la sacra Immagine della Regina delle Vittorie e curare il culto ed il decoro del Santuario furono i Canonici Regolari Lateranensi, prima, i Padri della Congregazione Pisana.
Dal 1894 la famiglia francescana dei Frati Minori di Napoli ha la custodia del Santuario, ne cura il servizio liturgico e l’accoglienza dei fedeli. Il terremoto del 1980 e un furioso incendio il 29 gennaio 1989 non hanno fermato la vita del Santuario, che, grazie allo zelo e ai sacrifici dei Frati e dei suoi devoti in Italia e all’estero, è risorto dalle sue ceneri.

 




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