A.I.C.I.S. ASSOCIAZIONE ITALIANA
CULTORI IMMAGINETTE SACRE
|
CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la forza.
Per essere informati, attraverso la Circolare mensile,
di quanto interessa il settore e poter effettuare lo
scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle
mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette.
Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni
specialistiche, per avere le nuove immaginette, per
conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere
altri ragguagli su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e
richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo
da versare sul conto corrente postale nr. 39389069
dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per la
sola iscrizione all’Associazione, mentre la
quota annuale 2005 è di euro 22,00 per le persone
fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni e gli
Enti.
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al
31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in
P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di
volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel.06-7049.1619 e-mail: aicis_rm@yahoo.it
******
|
VITA ASSOCIATIVA
4 OTTOBRE: CONFERENZA IN SEDE DEL PRESIDENTE
SU SAN FRANCESCO D'ASSISI, PATRONO D'ITALIA
Il Presidente Dr.GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI, lo scorso
4 ottobre, nella sede sociale ha tenuto una conferenza sul
santo Patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi, di
cui ricorreva in quel giorno la festa liturgica.
Le parole del nostro Presidente hanno aiutato a focalizzare
la straordinaria figura di questo eccezionale santo del periodo
medioevale, attualissimo ancora oggi e presente, iconograficamente,
nella raccolta di immaginette devozionali di tutti i soci.
******
PADRE VITO PAGLIALONGA, OMD, NUOVO ASSISTENTE
ECCLESIASTICO AICIS
Padre Vito Paglialonga, appartenente alla Congregazione
dei Chierici Regolari della Madre di Dio, fondata da San Giovanni
Leonardi, socio AICIS, dall'inizio del corrente anno, ha sostituito
diverse volte l'Assistente Ecclesiastico Padre
Lucio Migliaccio, impossibilitato a essere presente alle riunioni
associative.
Per espresso desiderio dello stesso Padre Lucio, il Consiglio
Direttivo nella Riunione del 4 ottobre, ha accettato le dimissioni
di P. Migliaccio e ha nominato Padre Vito Paglialonga Assistente
Ecclesiastico dell'Associazione. Porgiamo un grazie doveroso
e sentitissimo a Padre Lucio per il lungo cammino con l'AICIS,
che lo ha visto sempre in prima linea fin dalla fondazione
(luglio 1983) con l'ideatore, fondatore e primo Presidente,
il Comm.Gennaro Angiolino.
Ringraziamo padre Vito per aver accettato questo nuovo compito
e gli auguriamo un buon lavoro, ricco di frutti spirituali.
******
PADRE LUCIO MIGLIACCIO, OMD, SOCIO ONORARIO
AICIS
Il Consiglio Direttivo ha approvato, con sollecitudine e
gioia, la proposta avanzata il 4 ottobre u.s. dal Vice Presidente
Manfè di nominare Padre Lucio Socio Onorario AICIS.
L'unanimità stessa dei Consiglieri è stata una
dimostrazione di riconoscenza a questo solerte sacerdote,
"figlio" di San Giovanni Leonardi, per l'opera svolta
e l'affetto continuamente profuso senza risparmio in questi
22 anni nella nostra Associazione. Egli è stato sempre
presente con la parola, l'accoglienza, la disponibilità,
il consiglio, l'incoraggiamento. L'AICIS è fiera e
onorata di avere P..Lucio Migliaccio quale proprio Socio Onorario.
******
9 OTTOBRE: FESTA DI SAN GIOVANNI LEONARDI
Il 4 ottobre u.s. Padre VITO PAGLIALONGA ha parlato ai soci
riuniti a Piazza Campitelli della vita e delle virtù
di san Giovanni Leonardi.
Nel giorno successivo sono iniziate le cerimonie religiose,
culminate domenica 9 ottobre con una grande partecipazione
di fedeli, intervenuti per venerare questo grande santo lucchese.
Giovanni nacque a Diecimo presso Lucca nel 1541, da pii
ed agiati genitori. Le meraviglie dell'intervento divino splendono
in tutte le sue opere. Giovane prete, si dedicò alla
predicazione, soprattutto insegnando ai fanciulli la dottrina
cristiana.
Il 1.9.1574 diede inizio alla compagnia dei "preti
riformati" ed egli stesso redasse la prima regola di
vita nel 1584, approvata da Papa Clemente nel 1604. La Congregazione
fu elevata alla dignità di Ordine con il titolo di
"Chierici Regolari della Madre di Dio" da Gregorio
XV. L'ultima intuizione profetica del Leonardi prima della
sua morte, avvenuta tra gli appestati dell'Ospedale della
Consolazione a Roma, in un gesto supremo di carità
fu quella di un "Collegio missionario", un seminario
per formare il clero indigeno del "nuovo mondo".
Un progetto rimasto incompiuto, ma che acquisterà forma
nella grande istituzione voluta da Papa Urbano VIII con la
Bolla "Immortalis Dei Filius": il Collegio di Propaganda
Fide.
San Giovanni Leonardi dal 1662 riposa sotto la mensa dell'altare
della cappella a lui dedicata, di S. Maria in Portico. Beatificato
il 10 novembre 1861, è stato canonizzato il 17 aprile
1938.
******
IL SOCIO GRAZIANO TONI PUBBLICA UN ALBUM
DI IMMAGINETTE SACRE
Graziano Toni ci ha comunicato che per il prossimo dicembre
sarà nelle edicole italiane un album con figurine adesive
di immaginette devozionali. L'album di santini è senza
dubbio una novità nel settore della raccolta delle
figurine e interesserà studiosi, appassionati, collezionisti,
amanti dell'arte in genere e, noi ce lo auguriamo, soprattutto
i bambini che attraverso questa iniziativa del socio Toni
si avvicineranno per la prima volta ai santini.
La raccolta, da apporre su un album (cm.32x28), è
costituita da 400 figurine di grande formato (cm.6,3x11),
che riproducono con fedeltà cromatica le principali
tipologie di santini diffusi per oltre 500 anni in Italia
e in Europa, spaziando dai primi incisi su rame di origine
fiamminga ai preziosi pizzi su carta realizzati a punzone
in Francia, senza dimenticare la produzione manufatta come
i canivets eseguiti nel Settecento.
E' interessante la divisione in dieci argomenti, iniziando
dalla storia del santino con la riproduzione delle principali
tipologie esistenti, quindi dei temi religiosi quali la Natività,
la Vergine Maria, Gesù Bambino, i Santi, ecc. [...]
L'opera è stata curata da Vittorio Pranzini, un grande
esperto del settore, autore di numerosi saggi e pubblicazioni
sull'argomento.
Con la circolare di dicembre forniremo ulteriori informazioni
di tale opera.
******
DON MARIO ALBERTINO, UN AMICO DELL'AICIS,
CI HA LASCIATO
LA MORTE DI DON MARIO ALBERTINO PARROCO E RETTORE DEL SANTUARIO
DELLO SPIRITO SANTO - CHIESA DEL CARMINE - TORRE ANNUNZIATA
(NA)
Domenica 7 agosto, mentre stava per celebrare la messa nella
cappella del cimitero di Torre Annunziata, è mancato,
stroncato da infarto, don Mario Albertino, 61 anni, parroco
della Basilica del Carmine e Rettore del Santuario.
Alle sue spalle una lunga vita di sacerdozio - consacrato
nel 1967 - torrese di nascita e sentimenti, amato e benvoluto
per le sue doti di semplicità e schiettezza. Oggi l'intera
città lo piange a ricordo della sua instancabile dedizione
per la chiesa e per la comunità, come uomo e come sacerdote.
"il prete senza sosta" che si interessava di tutto
e di tutti e come tale lo ha ricordato nella sua lunga omelia
il cardinale Giordano, della diocesi di Napoli, che ha officiato
il rito funebre alla presenza delle più alte cariche
locali e al suo popolo che in massa è intervenuto e
si è stretto attorno a Don Mario per l'estremo saluto.
Chi scrive ha avuto il piacere ed il privilegio di incontrarlo
varie volte, sempre pronto a riceverti nella sua sacrestia
dietro una scrivania ricolma di carte, a testimonianza delle
sue molteplici opere, dei suoi impegni e delle mille iniziative,
accompagnato sempre da bonaria semplicità, dietro cui
si nascondeva però una intensa e profonda fede. E con
queste prerogative a Don Mario Albertino non si poteva dire
di NO! Era semplicemente disarmante.
Un fatto puramente casuale determinò il nostro incontro
in occasione di una mia visita a Torre Annunziata per via
di una mia figlia colà sposata. La presenza nel Santuario,
del servo di Dio Peppino Ottone, attirò la mia attenzione
e l'incontro con Don Mario fu tutto uno. Conosciuto il mio
interesse per le immaginette sacre, l'iconografia religiosa
e l'attività dell'AICIS, nacque una reciproca simpatia
e l'ìdea di organizzare una mostra di santini. La sua
determinazione e il suo impegno organizzativo condussero in
breve alla realizzazione di una prima mostra nel luglio del
2004 sul tema "La Madonna del Carmine" ed una seconda
mostra nel febbraio u.s. sul tema "Lo Spirito Santo",
con particolare riferimento alla SS. Trinità e una
sezione dedicata alla Madonna della Neve, augusta patrona
della città di Torre Annunziata. Entrambe le manifestazioni
riscossero un grosso successo ed entusiasmo; di ciò
si è parlato diffusamente su queste pagine.
Don Mario, pertanto, quale amico dell'AICIS, mancherà
a tutti noi. Con la sua dipartita si interrompe un proficuo
rapporto di collaborazione per le future mostre già
programmate nella Cripta del Santuario da lui ristrutturata
ed inaugurata il 12 febbraio scorso.
Non ci resta che presentare un commosso
e deferente saluto a Don Mario a ricordo del suo lavoro e
della sua opera pastorale e soprattutto pregare per lui il
Signore che lo accolga quale "servo buono e fedele"
nel Suo Regno. L'AICIS si associa al lutto sincero di tutta
la comunità torrese ed a quello dei familiari cui porgiamo
le più sentite condoglianze.
SAVERIO VITAGLIANO
******
UNA RIFLESSIONE DEL CARD. SARAIWA MARTINS
Pubblichiamo una riflessione del Card. Martins il giorno
successivo del Comunicato della CONGREGAZIONE DELLE CAUSE
DEI SANTI (29.IX.2005), riportata dal nostro Notiziario di
ottobre u.s. (nr.269 pag.36).
Il volto della Chiesa si rinnova nella continuità
Lungo la sua storia la Chiesa ha sempre celebrato la santità
come espressione delle "cose mirabili", operate
dal Signore nella vita del suo Popolo.
Rispondendo alla sensibilità e ai contesti storici
la Chiesa ha portato peculiare attenzione alle forme liturgiche
e alle procedure nelle quali esprimere la lode all'Altissimo
e ravvivare la fede e la pietà dei fedeli.
Queste forme procedurali e la ricchezza significativa di
questi riti, anche nella coscienza ecclesiale più recente,
sono stati attentamente studiati per una più efficace
comprensione e incidenza della stessa natura della santità,
che la Chiesa celebra con i riti della beatificazione e della
canonizzazione.
A tale scopo il Santo Padre Benedetto XVI ha introdotto
importanti novità per quanto riguarda le beatificazioni.
I - Premessa storico-giuridica
1 - Nel primo millennio della Chiesa il culto dei Martiri
e poi dei Confessori era regolato dalle diverse Chiese particolari.
I Vescovi, singolarmente o collegialmente in occasione di
sinodi, autorizzavano nuovi culti particolari, che iniziavano
con la elevatio o la translatio corporis.
Tali Atti sono stati chiamati, poi, canonizzazioni vescovili
o canonizzazioni particolari, perchè coinvolgevano
direttamente la sola chiesa locale (1).
Nel secolo XI cominciò ad affermarsi il principio
che solo il Romano Pontefice, in quanto Pastore Universale
della Chiesa, ha autorità di prescrivere un culto pubblico
sia nelle Chiese particolari che nella Chiesa universale.
Con una Lettera al Re e ai Vescovi della Svezia, Alessandro
III rivendicò al Papa l'autorità di conferire
il titolo di Santo con il culto pubblico connesso.
Tale norma divenne legge universale con Gregorio IX nel 1234.
Nel secolo XIV la Santa Sede cominciò ad autorizzare
un culto limitato a determinati luoghi e ad alcuni Servi di
Dio, la cui causa di canonizzazione non era ancora iniziata
o non ancora terminata. Tale concessione, orientata alla futura
canonizzazione, è all'origine della beatificazione.
I Servi di Dio, ai quali veniva concesso un culto limitato,
furono chiamati Beati a partire da Sisto IV (1483), determinando
così la definitiva distinzione giuridica tra il titolo
di Santo e di Beato, che veniva usato indifferentemente in
epoca medievale.
La concessione del culto locale veniva formalizzata e comunicata
agli interessati mediante Lettera apostolica sotto forma di
Breve, che il Vescovo locale mandava ad esecuzione auctoritate
apostolica. Dopo l'istituzione della Congregazione dei Riti
(1588), ad opera di Sisto V, i Papi continuarono a concedere
culti limitati (Missa et Officium), in attesa di pervenire
alla canonizzazione. Un pò alla volta le procedure
si precisarono e si affinarono, fino ad arrivare alla vigente
normativa promulgata nel 1983.
******
BENEDETTO XVI CHIUDE L'ANNO DELL'EUCARISTIA
E IL SINODO, CANONIZZANDO CINQUE BEATI
Benedetto XVI ha chiuso in questa Giornata Missionaria Mondiale
il Sinodo dei Vescovi e l'Anno dell'Eucaristia proclamando
cinque santi, i primi del suo pontificato: due italiani, Gaetano
Catanoso (1879-1963), sacerdote e fondatore della Congregazione
delle Suore Veroniche del Santo Volto, Felice de Nicosia (1715-1787),
religioso cappuccino; p.Alberto Hurtado Cruchaga (1901-1952),
gesuita, una delle figure più rappresentative del Cile
nel XX secolo, e due polacchi: Jozef Bilczewski (1860-1923),
Vescovo di Leopoli dei Latini (oggi in Ucraina), e Zygmunt
Gorazdowski (1845-1920), sacerdote e fondatore della Congregazione
delle Suore di San Giuseppe
"Il santo è colui che è talmente affascinato
dalla bellezza di Dio e dalla sua perfetta verità da
esserne progressivamente trasformato", ha spiegato il
Pontefice, sintetizzando l'eredità lasciata da questi
cinque uomini nella Chiesa.
La celebrazione eucaristica, che i 252 partecipanti al Sinodo
hanno potuto concelebrare, ha avuto luogo in piazza San Pietro
in una splendida mattina di sole con la partecipazione di
decine di migliaia di pellegrini.
Il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi,
il Cardinale portoghese Josè Saraiva Martins, ha chiesto
all'inizio della celebrazione la canonizzazione. Sulla facciata
principale della Basilica di S.Pietro sono stati esposti gli
enormi ritratti di questi uomini, il cui abbraccio celeste
nell'amore di Dio rimane registrato solennemente da quest'atto
del S.Padre.
"Per questa bellezza e verità", ha aggiunto,
il santo "è pronto a rinunciare a tutto, anche
a se stesso. Gli basta l'amore di Dio, che sperimenta nel
servizio umile e disinteressato del prossimo, specialmente
di quanti non sono in grado di ricambiare".
E ancora:"In diverse situazioni e con diversi carismi,
essi hanno amato il Signore con tutto il cuore e il prossimo
come se stessi, così da diventare modello a tutti i
credenti".
Nel corso dell'omelia, il Pontefice ha tracciato un breve
profilo di ciascuno dei beati canonizzati. Ha presentato san
Gaetano Catanoso come un "apostolo del Volto Santo di
Cristo". Evocando la figura di san Felice da Nicosia,
ha citato le parole da lui ripetute in tutte le circostanze,
di gioia e di mestizia: "Sia per l'amor di Dio".
"La profonda conoscenza della teologia, la fede e la
devozione eucaristica di Jozef Bilczeski hanno fatto di lui
un esempio per i sacerdoti e un testimone per tutti i fedeli",
ha proseguito ricordando che "la S. Messa, la Liturgia
delle Ore, la meditazione, il rosario e le altre pratiche
di pietà scandivano le sue giornate" e che "un
tempo particolarmente lungo era dedicato all'adorazione eucaristica".
San Zygmunt Gorazdowski "è diventato famoso per
la devozione fondata sulla celebrazione e sull'adorazione
dell'Eucaristia. Il vivere l'offerta di Cristo l'ha spinto
verso i malati, i poveri e i bisognosi", ha ricordato
il Santo Padre.
Il Pontefice ha quindi presentato alla Chiesa e al mondo la
figura di sant'Alberto Hurtado, "un vero contemplativo
in azione".
Concludendo l'Anno dell'Eucaristia, convocato e inaugurato
da Giovanni Paolo II, il Papa ha riconosciuto come "provvidenziale"
il fatto che "oggi la Chiesa additi a tutti i suoi membri
cinque nuovi Santi che, nutriti di Cristo Pane vivo, si sono
convertiti all'amore e ad esso hanno improntato l'intera loro
esistenza". (ZENIT)
******
CAMPAGNA "UN SANTINO PER OGNI SOCIO"
CHIUSURA DELL'ANNO DELL'EUCARISTIA
Il socio PAOLO EMILIO CAMAIORA, titolare
della SATEC Srl, a conclusione e a ricordo dell'Anno dell'Eucaristia,
aderendo anche alla campapagna "Un santino per ogni socio"
ha inviato un'immaginetta in pvc SATEC, arricchita da una
bella preghiera sul retro.
******
20 Novembre: FESTA DI GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO
La festa di Cristo Re fu introdotta da papa Pio XI a coronamento
del Giubileo del 1925 con l'enciclica "Quas primas"
dell'11 dicembre. In essa dichiarava di istituire la festa
di Cristo Re, spiegando la sua intenzione di opporre così
"un rimedio efficacissimo a quella peste, che pervade
l'umana società. La peste dell'età nostra è
il così detto laicismo, coi suoi errori e i suoi empi
incentivi".
Tale festività coincide con l'ultima domenica dell'anno
liturgico, con ciò indicandosi che Cristo Redentore
è Signore della storia e del tempo, a cui tutti gli
uomini e le altre creature sono soggetti.
Egli è l'Alfa e l'Omega, come canta l'Apocalisse
(Ap 21, 6).
Gesù stesso, dinanzi a Pilato, ha affermato categoricamente
la sua regalità. Alla domanda di Pilato: "Allora
tu sei re?", il Divino Redentore rispose: "Tu lo
dici, io sono re" (Gv 18, 37).
Pio XI insegnava che Cristo è veramente Re. Egli
solo, infatti, Dio e uomo - scriveva il successore Pio XII,
nell'enciclica "Ad caeli Reginam" dell'11.X.1954
- "in senso pieno, proprio e assoluto, è re".
Il suo regno, spiegava ancora Pio XI, "principalmente
spirituale e (che) attiene alle cose spirituali", è
contrapposto unicamente a quello di Satana e delle potenze
delle tenebre.
Il Regno di cui parla Gesù nel Vangelo non è,
dunque, di questo mondo, cioè, non ha la sua provenienza
nel mondo degli uomini, ma in Dio solo; Cristo ha in mente
un regno imposto non con la forza delle armi (non a caso dice
a Pilato che se il suo Regno fosse una realtà mondana
la sua gente "avrebbe combattuto perchè non fosse
consegnato ai giudei"), ma tramite la forza della Verità
e dell'Amore.
******
CRISTO SOVRANO = CRISTO PANTOCRATORE
PANTOCRATORE: "Il termine deriva da una parola greca
che vuol dire onnipotente, sovrano, ed era in origine applicato
a Dio. Venne poi a significare Cristo sovrano che tiene insieme
il mondo e che dà alla vita il suo significato fondamentale.
L'immagine fece la sua comparsa fin dal VI sec. ma molti esemplari
vennero distrutti dagli iconoclasti. Cristo Pantocratore viene
di solito rappresentato con il Vangelo nella mano sinistra
e con la mano destra sollevata in un atto di benedizione.
L'immagine è più diffusa nella chiesa orientale".
Ritorno al tema
Il socio ANTONIO COMPARELLI di Castellana Grotte (BA) ha
trasmesso l'immaginetta del Cristo Pantocratore nell'ambito
della Campagna "Un santino per ogni socio" e le
unite notizie:
"Questa immaginetta è tratta dall'affresco che
si ammira nella Cripta sita in località Lama di San
Lorenzo di Fasano (Brindisi). La presenza di cripte e grotte
nei dintorni di Fasano fa pensare che questa zona, nell'XI
e XII secolo D.C. fu centro di vari insediamenti rupestri
in cui, accanto ai monaci, lavoravano i contadini delle Murge.
Ipotesi questa avvalorata dagli insediamenti quali Lama di
San Lorenzo, Lavalunga, Lama Antico, San Marco e Campanarello.
Oltre all'affresco del Cristo "Pantocrator" che
si ammira in Lama San Lorenzo, altri stupendi si ammirano
nelle altre zone.
I monaci di queste zone provenivano dalla Grecia...
******
1755-2005: MARIA SS. ADDOLORATA AI CASSARI
11 settembre 2005: inizio celebrazioni per il 250° Anniversario
della fondazione della Venerabile Congregazione "Maria
SS.Addolorata ai Cassari"
Il socio Prof. FRANCESCO LO PICCOLO di Palermo ha trasmesso
per gli associati AICIS l' immagine del simulacro della Madonna
Addolorata patrona della Venerabile Congregazione di Piazza
S.Giacomo la Marina di Palermo, che proprio nel corrente anno
ha celebrato il 250° di fondazione.
L'11 settembre u.s. si sono aperte le celebrazioni anniversarie.
Per l'occasione, il Prof. Lo Piccolo ha presentato un volume
"Ai piedi della Croce" che, attraverso una ricerca
archivistica, ripercorre la storia dell'antico sodalizio.
Invito i cultori AICIS interessati a contattare direttamente
il nostro socio (Via Giovanni Pitrè, 193/D - 90135
PALERMO PA) per ulteriori informazioni.
La Congregazione è stata fondata a Palermo nel 1755
dai conti Americo e Adriano Amari e dal cavaliere Francesco
Vanni, che si fecero portavoce dei bisogni di un gruppo di
servitori che lavoravano nei loro palazzi.
La protezione della Vergine Addolorata fu ispirata dalla famiglia
Vanni che ne era particolarmente devota, e dai padri Pii Operai
della Congregazione della Madonna del Lume, che assunsero
subito la direzione spirituale del nuovo sodalizio, accogliendolo
nella loro chiesa della Madonna del Lume in Via Cassari. E
proprio da qui i confrati, in origine tutti servitori, staffieri
e lacchè, iniziarono a essere presenti nella solenne
processione del Venerdì Santo con le "vare"
del Cristo Morto e dell'Addolorata, dando così origine
a una tradizione che costituisce ancora oggi una realtà
molto sentita.
Il simulacro dell'Addolorata è opera di Girolamo
Bagnasco, autore di altri gruppi professionali in legno in
Palermo e risale alla prima metà dell'Ottocento. Dal
1996, dichiarata inagibile la Chiesa della Madonna del Lume,
la Congregazione è ospite della Chiesa di Santa Maria
la Nova, ove partecipa in pieno alla vita della parrocchia.
******
L'ANGOLO DELLA PREGHIERA
Giancarlo Gualtieri ci ha trasmesso l'unita preghiera, stampata
sul retro di una immaginetta sacra.
Novembre: il mese dei "defunti"
un pensiero ed una preghiera al nostro Presidente e fondatore
Gennaro Angiolino, a tutti i soci che sino ad ora ci hanno
lasciato e a tutti i nostri cari che sono scomparsi.
LAUDE AI MORTI
Di nostri fratelli afflitti e piangenti
Signor delle genti perdono, pietà.
Sommersi nel fuoco di un carcere orrendo
ti gridan piangendo, perdono, pietà.
Se l'opere nostre riguardi severo
allor più non spero, perdono, pietà.
Ma il guardo benigno Se volgi alla croce
ripeta ogni voce, perdono, pietà.
Ai nostri fratelli dai dunque riposo
o Padre amoroso, perdono, pietà.
Finchè da quel fuoco saranno risorti
Signor de' tuoi morti, perdono, pietà.
******
SANTUARI MARIANI IN ITALIA
4 - EMILIA ROMAGNA
Continua la quarta puntata dell'elenco dei Santuari Mariani
italiani stilata dal Prof.Francesco BRACALETTI
AGAZZANO PC - Madonna del PILASTRELLO
ALBERETO FO - " della CONSOLAZIONE
ALFONSINE RA - . " del BOSCO
ARGENTA FE - " della CELLETTA
ARGENTA FE - . " di SELICIATA
BAGNARA DI ROMAGNA RA - . " del SOCCORSO
BAGNARA DI ROMAGNA RA - " del VOTO
BAGNAROLA BO - . " della CINTURA
BAGNO DI ROMAGNA FO - . " del SANGUE
BALIA BO - " della MARCONCINA
BARDI PR - " delle GRAZIE
BASTIGLIA MO - . " di S.CLEMENTE
BAZZANO BO - . " di SABBIONARA
BEDONIA PR - . " di S.MARCO
BEDUZZO CURATICO PR - . " della NEVE
BELLARIVA DI RIMINI FO - CUORE IMMACOLATO DI MARIA
BERCETO PR - Madonna delle GRAZIE
BERTINORO FO - " del LAGO
BETTOLA PC - " della QUERCIA
BOBBIO PC - " dell' AIUTO
BOBBIO PC - " del MONTE PENICE
BOCCADIRIO BO - " delle GRAZIE
BOLOGNA BO - " del BARRACANO
BOLOGNA BO - " del MONTE CARMELO
BOLOGNA BO - " della PIOGGIA
BOLOGNA BO - REGINA DEI CIELI
BOLOGNA BO - Madonna di S.LUCA
BOLOGNA BO - " del SOCCORSO
BOLOGNA BO - " del SUFFRAGIO
BOLOGNA BO - " della VISITAZIONE
BOLOGNA BO - " della VITA
BOMBIANA BO - " di MALANDRONE
BORGOMAGGIORE RSM - " della CONSOLAZIONE
BORGONOVO PR - " delle SPINE
BRISIGHELLA RA - " delle GRAZIE
BRISIGHELLA RA - " di MONTICINO
BRUGNETO RE - " dello SPINO
BUDRIO BO - " di CRETI
BUDRIO BO - " dell'OLMO
CALVENZANO BO - " del BOSCO
CAMPAGNOLA RE - " PELLEGRINA
******
I DIVERSI TITOLI A MARIA SANTISSIMA
Il Prof. ATTILIO GARDINI ci ha inviato il seguente articolo:
"Il mese di novembre, il giorno 21, oltre a particolari
feste locali, vede la liturgia che ci ricorda la Presentazione
della Beata Vergine Maria , la Beata Vergine della Medaglia
Miracolosa il giorno 27 e Nostra Signora del Dolore di Kibeho
(Rwanda) il 28.
Ritenendo poco nota quest'ultima, cerchiamo di conoscere
la più importante apparizione di Gesù e della
Madonna nel continente africano, avvenute agli inizi degli
anni '80, a Kibeho in Ruanda.
I protagonisti sono sei ragazze e un ragazzo: Alphonsine
Mumureke, Anathalie Muka-mazimpaka, Marie-Claire Mukangango,
Stephanie Muka-murenzi, Agnes Kamagaju, Vestine Salima ed
Emmanuel Segatashya.
Come per altre apparizioni dei giorni nostri, il messaggio
fondamentale a Kibeho è l'invito alla conversione,
alla preghiera e al digiuno.
Nei loro messaggi, Gesù e la Vergine Maria, sottolineano
l'importanza di amare il prossimo e di non sottovalutare il
reale potere della preghiera, specialmente del Santo Rosario
In alcune visioni i ragazzi ebbero modo di vedere in anticipo
avvenimenti che si sarebbero puntualmente realizzati di lì
a qualche anno nel più spietato e sanguinoso olocausto
della storia dell'Africa: la guerra del Ruanda.
Padre Renè Laurentin si è occupato delle apparizioni
di Kibeho in un suo libro. Ecco cosa scrive il celebre mariologo:
[...]
******
CURIOSANDO TRA I LIBRI: NOTIZIE STORICHE
SUI SANTINI
La prof.sa MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI di Roma ci ha trasmesso
l'ottava puntata del servizio di notizie storiche sulle immaginette
sacre, raccolte curiosando tra i libri.
L'IMMAGINETTA DEVOZIONALE IN EUROPA NEL SECOLO XIX
5-Santini italiani del 1800
Le immaginette sacre prodotte in Italia nel 1800 sono contraddistinte
da un'estrema semplicità, differenziandosi così
fortemente da quelle di molti paesi europei che, come abbiamo
visto nel nostro itinerario nella storia dei santini, si presentano
ricchi e spesso anche sovraccarichi di decorazioni fantasiose
e contornati da trine minuziosamente traforate a punzone,
atte ad enfatizzare l'importanza della sacra raffigurazione,
ma anche a mettere in risalto le capacità creative
del loro autore.
Un tipico esemplare italiano possiamo osservare nella prima
illustrazione, che rappresenta "San Fran-cesco di Paola,
incisione su stagno dell'editore Salvardi di Bologna, anni
'40-'50 del secolo XIX", tratto da D. Sella (1); una
bella incisione in bianco e nero con la figura del santo (Cosenza
1416 - Plessis les Tours 1507) e angeli, ma del tutto priva
di sfondo o di elementi decorativi. [...]
******
CERIMONIE DI BEATIFICAZIONE
VICENZA, 6 NOVEMBRE - BEATIFICAZIONE DI EUROSIA
FABRIS (1866-1932)
Nella Circolare Informativa AICIS nr.264 di aprile u.s. a
pag.35 è già stata riportata la vita di Eurosia
Fabris.
Verrà beatificata nella cattedrale di Vicenza il prossimo
6 novembre mamma Rosa, Eurosia Fabris Barban. Un evento che
la comunità religiosa vicentina si appresta ad accogliere
con grande emozione: papa Giovanni Paolo non arrivò
a celebrare in piazza San Pietro la solenne cerimonia, ma
il suo successore Benedetto XVI stabilì che fosse tenuta
proprio nel capoluogo berico.
Nata a Quinto Vicentino il 27 settembre 1866,
Eurosia si trasferì ancora bambina a Marola dove trascorse
tutta la sua vita, lavorando i campi e crecendo una numerosissima
famiglia. Dopo avere perduto due bimbi di pochi mesi, ebbe
altri sette figli, in seguito a una visione profetica a Monte
Berico. Ma oltre ai figli naturali, mamma Rosa, ne accolse
in casa altri cinque, tutti orfani. Della numerosa famiglia,
tre divennero sacerdoti, altri tre si consacrarono alla vita
religiosa. Ma in tutto Eurosia ebbe 35 nipoti. La comunità
religiosa la ricorda come "sposa e madre esemplare"
che trascorse la sua vita in una remota cascina di contadini,
ma anche come anima mistica.
Rivelò, dopo quella di monte Berico, altre visioni.
Diciannove mesi prima che morisse, il figlio don Giuseppe
le disse: "Fra non molto sarò parroco e tu verrai
con me in canonica". Mamma Rosa rispose: "Non potrò
venire perchè morirò presto. Ancora 19 mesi
esatti e poi andrò in paradiso. Me lo ha detto Gesù".
La sera dell'otto gennaio del '32 mamma Rosa morì,
esattamente 19 mesi dopo.
Il vescovo di Vicenza, Mons. Cesare Nosiglia annunciò
lo scorso 7 settembre nella Basilica di Monte Berico la beatificazione
di mamma Rosa con queste parole: "In questo momento solenne
desidero informare voi e tutta la Diocesi di una grande evento
che vivremo insieme domenica 6 Novembre nella Cattedrale di
Vicenza: la beatificazione della Serva di Dio, Eurosia Fabris
ved. Barban. Il Santo Padre ha concesso che il rito liturgico
si celebri in Diocesi di Vicenza ed è la prima volta
che questo avviene. Siamo grati al Papa per questo dono meraviglioso,
che ci riempie di gioia e di riconoscenza al Signore."
******
ROMA, 13 NOVEMBRE, BASILICA SAN PIETRO
Il 13 novembre, nella Basilica Vaticana, saranno beatificati:
1 - Charles de Foucauld, sacerdote morto nel 1916;
2 - Maria Pia Mastena, fondatrice dell'Istituto delle
Sorelle del Santo Volto, morta nel 1951;
3 - Maria Crocifissa Curcio, fondatrice delle Suore Carmelitane
Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù, morta
nel 1957.
1 BEATIFICAZIONE DI Charles de Foucauld
Tenente dell'esercito francese di stanza in Algeria, nel
1885 viene esonerato dal servizio per maldisciplina aggravata
da sregolatezza di vita. Affascinato dall'Africa settentrionale,
dalla rudezza dei suoi abitanti e dall'ambiente quasi soprannaturale,
dedica una parte della sua vita a carpirne le tradizioni e
i costumi e, da esploratore delle cose del mondo, diventa
uomo alla ricerca di Dio. "Per 12 anni, ho vissuto senza
alcuna fede: nulla mi pareva sufficientemente provato. L'Identica
fede con cui venivano seguite religioni tanto diverse mi appariva
come la condanna di ogni fede [...]. Per 12 anni rimasi senza
nulla negare e nulla credere, disperando ormai della verità,
e non credendo più nemmeno in Dio, sembrandomi ogni
prova oltremodo poco evidente".
De Foucauld nasce a Strasburgo il 15 settembre 1858. Nel 1876
entra nella scuola militare di Saint-Cyr; dopo essere stato
esonerato dal servizio, in occasione della rivolta di Orano,
chiede di poter essere reintegrato e, terminata la campagna
militare, si dimette dall'esercito, dedicandosi a ricerche
geografiche e di esplorazione. Nel 1886 ritorna in Francia
e fissa la sua dimora a Parigi. Con determinazione e insistenza
ricerca la fede in Dio anche cercandolo nelle sue opere. "Nello
stesso attimo in cui cominciai a credere che c'era un Dio,
compresi che non potevo fare altro che vivere per Lui; la
mia vocazione religiosa risale alla stessa ora della mia fede".
[...]
2 - BEATIFICAZIONE DI Maria Pia Mastena
Teresa Maria Mastena nacque a Bovolone (Verona) il 7.XII.1881,
prima di cinque figli. Fin da bambina ebbe una grande devozione
per l'Eucaristia, per la Passione di Gesù e per il
Santo Volto che era raffigurato in un quadretto nella sua
stanza. A 20 anni, dopo aver sospeso gli studi magistrali,
entrò nell'Istituto delle "Sorelle della Misericordia"
di Verona e il 24.X.1903 fece la professione religiosa, prendendo
il nome di Passitea Maria di Gesù Bambino. In ubbidienza
ai superiori, riprese gli studi conseguendo il diploma di
maestra elementare, ottenendo l'abilitazione all'insegnamento
nel 1907. Per la sua qualifica, nell'ottobre 1908 fu trasferita
come superiora della comunità e maestra di scuola elementare,
alla nuova fondazione di Miane (Treviso), dove rimase fino
al 1927, fedele ai suoi compiti di religiosa, molto attiva
nell'insegnamento, nelle attività della parrocchia
e nelle Associazioni cattoliche.
Per soddisfare una sua originaria vocazione alla vita di
clausura, alla fine dell'anno scolastico del 1927, il vescovo
le consentì un'esperienza di sette mesi nel monastero
cistercense di S. Giacomo di Veglia. Passato il periodo, su
consiglio del vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Beccegato,
riprese l'insegnamento nella scuola elementare di Miane e
di Carpesica, nel contempo cominciò a pensare ad una
nuova fondazione. [...]
3 - BEATIFICAZIONE DI Maria Crocifissa Curcio
La vita di Sr.Maria Crocifissa Curcio è stata riportata
nella Circolare Informativa nr.264 di aprile u.s., pagina
34.
Madre Maria Crocifissa Curcio, nata il 30 gennaio 1877 a
Ispica RC, fin dall'adolescenza avvertì in sè
la chiamata a seguire radicalmente il Signore che, attraverso
la Vergine del Carmelo, le affidava il progetto divino di
far rifiorire il Carmelo nel suo paese e in molti altri.
La famiglia di Rosa apparteneva alla classe media. Dopo
la sesta elementare, all'età di 11 anni, Rosa avrebbe
voluto continuare gli studi, ma il padre si oppose decisamente
non ritenendo ciò, secondo la mentalità corrente,
opportuno per una ragazza. "Leggevo o meglio divoravo
tanti libri per accontentare il bisogno di voler apprendere,
ma restavo sempre più digiuna di prima. In mezzo a
tanti libri trovai la vita della Serafina del Carmelo S. Teresa
di Gesù; fu quella Santa un vero faro di luce celeste
che irradiò l'animo mio di tanta consolazione spirituale,
che mi aprì un nuovo orizzonte; dimenticai di voler
studiare; riacquistai la pace, la gioia che non sentivo più.
Leggevo e rileggevo con nuovo gusto spirituale la vita della
Gran Santa, mi trasformò tanto in pochi giorni, sentii
un altro genere di vita che la Santa mi ispirava, non era
lo studio come io desideravo per avere un grado, un elevato
posto sociale, ma lo studio delle cose celesti per arrivare
al posto sublime che la Divina Bontà mi ha predestinato.
La mia vocazione per la vita religiosa la sentivo più
chiara, ad ogni costo volevo conoscere qualche Istituzione
Carmelitana... Ottenni per intercessione della Superiora del
Terz'Ordine Carmelitano di ascrivermi al suddetto Terz'Ordine.
Sentivo la grande missione che la tenera Madre del Carmelo
mi aveva predestinata, cioè dovevo riunirmi con altre
mie compagne e far rifiorire il Carmelo nel nostro Paese e
in molti altri" [...]
******
CIRCOLARI PRECEDENTI
|