ADELINA ZANDRINO
ILLUSTRATRICE DECO'
Adelina Zandrino lavora ad una delle sue opere |
Prima di tutto debbo fare una premessa che è davvero
necessaria ed importante per visualizzare meglio la figura
di una grande artista quale è Adelina Zandrino.
Fino a poco tempo fa, pur avendo formulato
una domanda a me stessa e a tutti voi che leggete, anche
grazie all'apporto di un cortese estimatore della pittrice
che mi ha regalato due aneddoti (che potete leggere a fine
pagina) e che si chiedeva: " sono veramente della pittrice
i santini emessi dalle Case Editrici Ar e Fratelli Bonella,
o si tratta dell'opera di un suo cugino?", sinceramente
non avevo ancora chiara la risposta. Ma essa mi è
arrivata via e-mail da parte del figlio della pittrice,
Vittorio Negri, che cortesemente mi ha spiegato che tutte
le immagini di angioletti, Bambinelli paffuti, calendarietti,
librettini (sempre a carattere religioso) ed altre edulcorate
immaginette, sono opera di suo cugino Fausto Zandrino.
Ringrazio quindi sentitamente Vittorio
Negri di aver colmato le mie lacune e di avermi permesso
di dare una visione più completa dell'opera di sua
madre, fornendomi notizie esatte ed indiscutibilmente vissute.
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La produzione della Zandrino, che è
ampia e connotata da una grande versatilità che ha
consentito all'artista di eccellere in svariati campi, è
più "laica" del suo omonimo cugino Fausto Zandrino - anche
se ha realizzato soavi Madonne, Angeli ed altre immagini
sacre - e risente delle varie influenze artistiche che nel
corso della sua lunga vita ella ebbe modo di assorbire eppoi
di riproporre a suo modo con grande valentia e successo.
Dama sulla spiaggia
- pastello su carta
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Adelina Zandrino nacque a Genova nel 1893
in una famiglia serena della buona borghesia. Suo padre,
giornalista e critico teatrale, uomo di idee e di azione,
avendo notato il suo naturale talento per il disegno, non
volle che questa sua attitudine venisse "manipolata"
da qualche maestro e lasciò che la sua fantasia si
sprigionasse libera. Dunque l'artista fu autodidatta ed
esordì nel 1913 a Rapallo con una mostra personale.
Cresciuta nell'atmosfera libera che si respirava in casa,
ebbe poi la fortuna di avvicinare o di conoscere personalmente
artisti e letterati e di vivere per qualche tempo con la
famiglia a Parigi dove frequentò l'elite del bel
mondo.
Intanto continuava a disegnare, perfezionandosi sempre più
e nella capitale francese ebbe la fortuna di aggiudicarsi
un lavoro prestigioso, realizzando dei costumi d'opera.
Iniziò quindi la sua attività spaziando in
vari campi: dalle illustrazioni per le cartoline a quelle
dei libri, dai manifesti di propaganda patriottica (realizzati
durante la Prima Guerra Mondiale) ai ritratti, a pastello,
ad olio, passando dalla pittura alla scultura, alla ceramica,
alla terracotta e dal lavoro di pittrice a quello
di decoratrice e di grafica.
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I suoi soggetti erano, dunque,
vari, anche sacri, ma in modo particolare dedicati alla
Maternità della donna:
Annunciazione (*)
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la maternità sublimata di Maria e
quella di semplici popolane
Il Bambino malato (*)
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Le Fasce (*)
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Terza Classe (*)
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La Toilette (*)
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Durante la guerra conosce, come in una
bella favola, il capitano Luigi Negri, ferito durante una
battaglia, di cui lei si prenderà cura poi, per tutta
la vita, poichè nel 1919 lo sposerà. Il loro
sodalizio durerà nel tempo perfetto ed allietato
dalla nascita di due figli.
CARTOLINE
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La sua produzione, non meno importante
di quella di altri disegnatori del periodo, quali
Terzi, Bemporad, Corbella o le sorelle Chiostri,
la Cavalieri ed altri, risentono delle influenze
parigine e di quelle Liberty e Dèco in voga
in quegli anni.
Realizzò moltissime serie di cartoline soprattutto
dedicate a donne: donne raffinate ed aggraziate,
ornate di ventagli, cappelli, fiori, di estrose
pettinature, oppure eteree danzatrici immortalate
in pose leggiadre; immagini che sembrano veri e
propri "figurini", attraverso le quali
si può fare un excursus sulla moda che va
dall'inizi del XX secolo sino agli anni '40-'50.
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Interessanti sono le sue realizzazioni
di "Donne con Ventagli", "Donne con ombrelli",
"Donne con fiori", ma soprattutto le "Donne
con i Pierrot" e "Donne con Arlecchino e Maschere".
DONNE E CAPPELLI
Tra le varie tematiche realizzate, famose
sono le sue : "Ciliegie rosse", "Donnina
d'autunno", "Fra le rose rosse", ecc., ma
ricercatissime e decisamente interessanti sono i suoi nudi
di donna con animali esotici.
DONNE E ANIMALI ESOTICI
DONNE E MASCHERE
Altrettanto intriganti le serie dedicate
alle donne in pose "osé", affiancate
da Pierrot o da Arlecchini, dedicate al Carnevale di Venezia
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INNAMORATI
VOLTI
DONNE
BAMBINI E FIORI
Tulipani (*) |
BAMBINI E IL NATALE
Stelle (*) |
Culla (*)
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Pecorelle (*)
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Bue e Asinello (*)
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Concerto (*)
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GIOCHI DI BIMBI
Le amiche (*) |
Ritagli (*)
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LIBRI E QUADERNI
Riguardo alla sua attività patriottica
si ricordano le illustrazioni realizzate per il libro "RIFLESSI
DELL'ANIMA ITALIANA", una Collana di pensieri
patriottici, arricchita anche da molte litografie a colori
che riproducono, con fregi decorativi le cartoline stampate
durante la guerra dall'Ufficio Propaganda del giornale "L'Anima
Italiana" e spedite spedite al fronte per sostenere i
soldati.
A questo proposito, ho trovato una curiosa
corrispondenza di guerra tra un giovane e la sua fidanzata,
recuperata probabilmente proprio attraverso il reperimento
e la conservazione di alcune di queste cartoline, una delle
quali - come si sottolinea - proprio della Zandrino
"... Oggi partiamo per Serravalle (di
Fornovo). Ti invierò domani l’indirizzo esatto.
Scrivi subito. Salutissimi affettuosi Ottone"
"Ottone a Sandra. 4 febbraio 1918. Cartolina
illustrata: una figura in divisa di marinaio di Adelina Zandrino (219 - 4). TP: Fornovo di Taro 4.2.18
4-2-918
Carissima
Siamo giunti questa mattina a Fornovo; domani traino fino
a Serravalle.
Il viaggio fu alquanto scomodo e il freddo non cessò
di tormentarci che a sole alto. La giornata è meravigliosa
oggi e riteniamo saranno uguali in seguito, giacché
il clima di questo paese è delizioso.
Non posso darti ancora l’indirizzo preciso perché
non lo conosco, ma intanto la mancanza di tue nuove mi pesa
gravemente. Cerca di ricompensarmi quanto prima. In attesa
del prossimo arrivederci ti saluto caramente Ottone... "
Manifesto del 1930
S'impegnò molto anche nel campo dell'illustrazione
di libri per ragazzi o di letteratura.
Suoi i disegni realizzati per:
- "Pei campi azzurri"
di Luisa Venturini, Bemporad, 1922;
- "La Promessa" di Piero Domenichelli
- Bemporad & F. Editori - Fi - 1925
- "Racconto di Natale" di Dickens
(1950), con tavole in nero e a colori
- "Quattro Ragazzi e un Cane" (1953),
di libri di lettura per le scuole elementari
- . . . Come una fata - Madre Maria Margherita Caiani di G. Setti edito dall'Ist. Suore Minime del Sacro
Cuore - di Poggio a Caiano, edito nelI 1977, con tavv. in
b/n
E ancora altre sue illustrazioni compaiono nel libro "NARRATRICI
LIGURI DEL NOVECENTO" di Pier Antonio ZANNONI.
La sua attività si esplicò
persino nell'esecuzione di copertine di quaderni, come nel
caso delle illustrazioni per la serie "ATLETI
D'ITALIA" delle Cartiere Giacomo Bosso e per
"Alpinismo" dello Stabilimento
A. Mantelli, Milano.
CALENDARIETTI
Realizzò, inoltre, molti pregevoli
calendarietti
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CERAMICHE
Nel 1922 iniziò ad apprendere l'arte della ceramica
presso lo Stabilimento La Fenice di Manlio Trucco con creazioni
suggestive e cromaticamente interessanti e nello stesso anno
prese parte a due importanti mostre, a Monza e a Genova.
Nella sua città natale, quattro anni più tardi,
realizzerà una personale e nel 1927 alcune sue opere
verranno presentate di nuovo alla Biennale di Monza, mentre
nel 1930, alla mostra di Arte Femminile di Milano i suoi lavori
le otterranno una medaglia d'argento.
Collaborerà con la Manifattura Ceramica di Albisola,
presentando con grande successo, alcune opere alla VI Triennale
Internazionale di Terracotte a Milano, nel 1936, dove riceverà
una medaglia d'argento.
Terracotta modellata
Successivamente troverà la terracotta
più congeniale, affrontando opere più impegnative
e più significative come la maternità e nel
1937, all'Esposizione Int.le di Parigi meriterà una
medaglia d'oro con un gruppo di sculture in terracotta policroma.
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Adelina Zandrino continuò a lavorare
indefessamente sino al 1970, ottenendo molti riconoscimenti
pubblici, tra cui la Medaglia d'oro di benemerenza artistica,
con lo stesso impegno e la stessa intensità poetica
che l'aveva animata sin dalla prima giovinezza e che ella
riuscì a trasferire nelle sue opere.
I suoi lavori sono presenti in tutto il mondo,
sia in gallerie che in collezioni private.
L'artista ritratta ad una delle sue mostre
Riguardo alla Zandrino, ho avuto poi notizie
di prima mano da un suo ammiratore che l'ha conosciuta personalmente
e che mi ha "regalato" alcuni aneddoti:
... Ho avuto il piacere di conoscere la Zandrino in un
paesino chiamato "Busco", una piccola frazione composta
da due case in pietra nel comune di Torriglia (Ge), sito in
cima ad una montagna raggiungibile, allora, solo dopo aver
percorso alcuni Km. a piedi. Là la pittrice - donna
sensibilissima, dolcissima e con un carattere eccezionale
- trascorreva i mesi caldi dell'estate. Ti posso quindi raccontare
due episodi accaduti proprio a me: il primo quando 95enne
incontrò mio nonno Pietro, suo coetaneo, essendo nati
entrambi a Genova il 19/09/1893, (data anche della fondazione
del grande Genoa calcio). In tale occasione, pur non essendosi
mai visti prima, si abbracciarono come vecchi amici rincontratisi
dopo decine di anni, felici di avere raggiunto quella veneranda
età. L'altro incontro si verificò nel 1993,
quando nacque la mia prima figlia Martina; la portai al "Busco"
da Lei, che aveva ormai 100 anni e che, vedendola, si protrasse
con le mani per raggiungere le manine di mia figlia che aveva
1 mese di vita, come a volerle passare la sua gioia di vivere.
In quell'istante si unirono due esseri umani distanziati da
un secolo di storia...
...Ora attraverso uno scritto, pervenutomi direttamente
dal figlio di A.Z. Vittorio, ti cito una delle tante storie
accadute all'artista che mi sembra alquanto interessante:
"Nel 1913, a Parigi, accompagnando il padre Francesco
Maria che, come giornalista, doveva incontrare Rodin, chiese
all'artista il permesso di prendersi un ricordo di quella
visita a palazzo Biron nello studio dello scultore. La Zandrino
si sedette sull'unico gradino di una grande finestra che dava
sul giardino e , su un foglio di carta, ritrasse l'artista
che stava lavorando ad una scultura di testa di bimbo. Qualche
minuto dopo Adelina porse il disegno finito al padre che lo
diede a Rodin; egli si sedette vicino a Lei sullo scalino,
le baciò la mano e disse: "Mi piace molto il vostro
schizzo e soprattutto la dolcezza che avete messo nei miei
occhi, ma voglio aggiungere a questo ritratto la scritta:
"fait chez moi le 24 novembre 1913" (disegnato nel
mio studio il 24/11/1913) .(Dall'articolo "Gli illustratori
di A Compagna")
N.B.
Come accennato nella pagina riguardante l'illustratore Fausto Zandrino, in precedenza avevo commesso l'errore di accomunare la produzione sua - composta per lo più di bellissime immagini di bambini, Madonne, angioletti paffutelli relative a cartoline e a serie di immaginette stampate dalle Case Editrici Ar e Fratelli Bonella - e quella della pittrice Adelina Zandrino che, come potete vedere, ha un ben più alto grado di qualità e di importanza.
Consiglio vivamente tutti i siti che da
me hanno attinto informazioni sulla pittrice Adelina Zandrino- molti dei quali anche non
italiani - di voler rettificare quanto
scritto in precedenza.
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Le foto personali della pittrice mi sono state gentilmente concesse dal figlio, così come pure tutte quelle contraddistinte da un asterisco
Sempre sulla Zandrino:
- Immagini religiose di Adelina Zandrino
e in Collaborazioni:
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