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COLLABORAZIONI
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dal Prof. Renzo Barbattini dell'Università
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LE API "PUBBLICITARIE"
di Renzo Barbattini e Mauro D’Agaro
entrambi del Dipartimento di Biologia applicata alla Difesa
delle Piante – Università di Udine
Articolo pubblicato su Apitalia, 32
(11): 14-16, 2006
Le api sono state spesso utilizzate
in Italia e all’estero per pubblicizzare articoli
del commercio e attività talvolta non strettamente
correlate con la produzione apistica. Può essere
di qualche interesse riportare qui di seguito alcuni esempi,
facendo riferimento ad aspetti del comportamento dell’ape
e a caratteristiche dei suoi prodotti.
I non pochi esempi raccolti sono stati raggruppati a seconda
dell’aspetto/interesse che si riteneva evidenziare
in rapporto alle differenti attività dell’ape
domestica.
Dopo brevi considerazioni introduttive sulle api, la loro
vita e la loro attività sono riportati commenti
di non “addetti ai lavori”. Infatti si è
volutamente inteso dare voce anche a potenziali consumatori:
non è stata fatta, ovviamente, una vera e propria
indagine di mercato (per far questo sarebbero state necessarie
competenze di marketing, tipiche di un esperto in economia),
ma ogni inserzione pubblicitaria è stata sottoposta
a più persone, non operanti nel settore apistico,
per raccogliere le loro impressioni che sono state poi
opportunamente sintetizzate.
A) Numerose rappresentazioni pubblicitarie
richiamano l’attività delle api bottinatrici
che visitano i fiori alla ricerca di nettare e di polline
e che raccolgono melata (materiale ricco di zuccheri escreti
da insetti fitomizi che si nutrono di linfa vegetale).
E’ noto che l’alimento delle api è
costituito da nettare e melata (alimenti glucidici) e
da polline (alimento proteico).
Le api, inoltre, vanno alla ricerca del propoli (sostanza
resinosa prodotta da certe piante, quali l’ippocastano,
a livello delle gemme) che utilizzeranno per fissare i
favi, chiudere fessure dell’arnia e per imbalsamare
(essendo il propoli caratterizzato da proprietà
batteriostatiche) i corpi dei nemici penetrati nell’alveare
e uccisi, ma non rimossi. Quindi questa attività
di raccolta è una delle atttività basilari
della società delle api
fig. 1
l’immagine è simpatica; quello pubblicizzato
(un locale pubblico di Udine) vuole presentarsi
come un luogo accogliente dove anche le api si trovano
bene. L’accoppiamento fiore-ape brilla, però,
richiama uno stato “alterato” che non
è noto per l’ape! |
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fig. 2
con questa unione di figure (fiore-formaggio-api)
si vuole dare al formaggio grana del Trentino una
caratterizzazione particolare. Infatti la forma
di formaggio grana può essere “scalpellata”
da più persone suscitando un senso di condivisione
abbastanza alto nel consumatore.
Al centro della margherita, la stessa forma rappresenta
il giusto premio per queste api bottinatrici “golose” |
fig. 3
questa immagine sottolinea l’importanza della
natura nella vita moderna. L’ape in primo
piano, rappresentata su alcuni frutti, ricorda al
consumatore come molte specie da frutto necessitano
dell’impollinazione entomofila: per arrivare
a un buon grado di fruttificazione, i fiori di queste
specie vegetali devono essere visitati dai pronubi
(GREATTI e ZORATTI, 1997). Però
la grafica, molto elementare, quasi da ricamo a
“punto croce”, richiama, più
che un parco, l’insegna di un locale pubblico
(ad esempio di un agriturismo o di una trattoria); |
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fig.4
il paesaggio di montagna richiama gli spazi aperti
che si possono apprezzare: l’ape però
ha grosse difficoltà a vivere alle alte
quote per cui l’accoppiamento proposto,
anche se le alte quote sono sullo sfondo, è
un poco stridente. Comunque un dentifricio al
propoli è certamente utile per una sana
igiene orale (CHARLTON e NEWDIC,
2005)
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fig. 5
tutti possono mettere i jeans: infatti al giorno
d’oggi chi lavora e conduce una vita all’aria
aperta come l’ape, deve indossare un vestiario
certamente comodo e pratico (MAGRI,
2004).
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B) Le pubblicità
che seguono, invece, hanno puntato su un altro particolare
aspetto del comportamento dell’ape noto a tutti.
Questo insetto, infatti, essendo dotato di pungiglione,
è in grado di difendersi sia dai nemici che si
avvicinano o entrano negli alveari per rubare il miele
accumulato sia da coloro che la disturbano durante il
lavoro di raccolta. Anche l’uomo, sia che esegua
un atto volontario – come è la raccolta dei
melari o le visite all’alveare da parte dell’apicoltore
- sia che involontariamente, frequentando luoghi in cui
sono presenti le api, venga in contatto con questi insetti
può subire le loro punture:
fig. 6
l’estate è un periodo dedicato alle
vacanze e al riposo; in questo periodo, però,
bisogna stare molto attenti agli eritemi solari
e alle punture d’insetto.
L’abbinamento contrappone il sollievo, rappresentato
dal gel, al dolore provocato dal sole e dall’ape: |
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C) I valori legati
alla cooperazione esistente entro l’alveare ritrovano
un’ideale simbolizzazione grafica nell’ape.
La scelta dell’ape e non dell’alveare per
contraddistinguere la realtà della cooperativa,
risponde ad una volontà di enfatizzazione della
centralità data all’individuo operoso e collaborativo
all’interno della cooperativa.
L’individuo realizza sé stesso nel raggiungimento
del bene collettivo; è infatti dall’individuo
e dalla sua espressione più alta che nasce il bene
comune: individuo che lavora in gruppo ispirato da valori
umani oltre che motivato da benefici economici:
fig. 7a
marchio che vuole sottolineare la serietà
della Cooperativa citata; l’immagine essendo
molto delicata risulta, però, poco incisiva
e istintivamente poco comprensibile; |
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fig. 7b
in questo caso il marchio utilizzato richiama a
tal punto un disegno eseguito da un bambino che
verrebbe voglia di colorarne le parti bianche. Il
colore giallo adottato è così intenso,
quasi fosforescente, da ricordare il flash fotografico
e i fari dell’automobile.
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D) Tutti riconoscono
all’ape l’impegno a raccogliere prodotti (nettare,
polline, melata) al fine di soddisfare le esigenze alimentari
sia del breve periodo sia quelle invernali.
Questo aspetto comportamentale di accumulo di cibo (che
l’apicoltore raccoglie a proprio vantaggio, senza
condizionare la vita dell’alveare) è stato
“sfruttato” da grafici creativi per incoraggiare
il risparmio di denaro e il deposito presso alcune banche:
figg. 8 - 9
il logo di questa banca è sempre stato rappresentato
dall’arnia dei tempi antichi, semplice, di
vimini e fino agli anni ’90 essa era racchiusa
da una cornice; alcuni anni fa i grafici hanno fatto
un restyling del marchio eliminando la cornice:
ciò rende bene l’idea che la banca
in questione desidera essere una struttura “aperta”,
dinamica, priva di “barriere” geografiche,
mentali o culturali;
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figg. 10 - 11
immagini abbastanza originali; pur essendo entrambe
pubblicitarie della stessa banca, soprattutto nella
fig. 10 c’è un forte richiamo alla
regione Friuli Venezia Giulia, evidenziando un senso
di appartenenza “geografica”. Si associa
la familiarità con l’attivismo, l’innovazione,
l’affidabilità e la fantasia di una
banca moderna. |
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Da questa “carrelata” emerge
come l’ape sia stata ripetutamente presa come riferimento
per evidenziare certi concetti quali lo spirito di collaborazione
e di sacrificio (che permea la vita di questo insetto
sociale) e l’operosità.
Quest’ultimo aspetto dell’attivitàdell’ape,
che porta a un’apprezzata produzione di sostanze
dolci gradite e a un elevato grado di impollinazione delle
specie vegetali spontanee e coltivate, ha sempre colpito
la fantasia creativa dell’uomo. |
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- sull'argomento "Api e Religione", segnaliamo in Collaborazioni Varie l'articolo del Prof. Franco Frilli - "L'Ape nella Sacra Scrittura" |
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