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VIA VAI 5
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3/4 Aprile
https://www.bioaksxter.com/blog/coltivare-il-mandorlo/
Nel cielo chiazze di sereno e nuvoloni grigi che s'addensano verso l'Eur.
Su Via Druso, dall'alto d'un muretto che costeggia il grande prato antistante la bella villa di Alberto Sordi, un uomo s'affaccia ogni mattina - tra le 8,30 e le 9 - a guardare il fiume inarrestabile di macchine che gli corrono sotto gli occhi, incurante dei venefici vapori che respira.
Spesso, anch'io getto un'occhiata dentro le macchine che scorrono a fianco dell'auto: una, al massimo due persone dentro; ognuno oramai ha la sua auto personale, in ogni famiglia ve ne sono almeno due, secondo i frenetici dettami del consumismo.
Tira un vento freddo e penso a mio figlio decenne che ho appena accompagnato alla scuola elementare Ruggero Bonghi.
Ostinato e spavaldo non ha voluto indossare, sopra il grembiule mal sopportato, alcunchè di pesante; è venuto via così' di casa, leggero e soddisfatto. L'esperienza e la vita forse lo piegheranno, l'indurranno a riflettere, a plasmare il suo carattere indipendente, di cui però', alla fine - pur contestandolo - sono orgogliosa. Perchè in fondo è un ottimista, un burlone, un essere allegro e di buon cuore se si ferma a ponderare. Eppoi - mi dico - ha solo dieci anni!
Alle volte, invece, mi incolpo di certi suoi atteggiamenti: sin dalla più' tenera età l'ho sempre trattato alla pari, affidandomi alla sua intelligenza.
E lui, con quell'aria da adulto che sa il fatto suo, sia pur con quello sguardo infantile e spontaneo che mi disarma, mi fronteggia in ogni situazione, sminuendo il mio potere materno.
Così, del resto, tratta la maggioranza delle persone con cui ha a che fare, il chè mi preoccupa, poichè non tutti capiranno l'esigenza d'estrema libertà e spontaneità di cui il suo animo ha bisogno.
Abbiamo filato liscio fino alla Laurentina dove ora s'ingolfano decine di mezzi. I nuvoloni continuano ad addensarsi anch'essi, ostruendo le vie del cielo. C'è un forte vento... spazzerà via anche i delicati petali dei mandorli?
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5 Aprile
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/nostro-sito-cambia-faccia-non-lanima-1938011.html
Preannunciata dal servizio metereologico e da molti segni nell'aria, stanotte è arrivata la pioggia, ma la terra assetata ha già assorbito avidamente ogni goccia. Sciopero degli statali e quindi profusione di autobus vuoti che si dirigono, uno dopo l'altro, verso l'Eur dove hanno sede la stragrande maggioranza dei ministeri. Filano che è una bellezza, senza intoppi, senza il solito intralcio della macchine, oggi a riposo!
Faccio caso, cosi, a particolari che di norma, nella ressa, non mi colpiscono: avete notato che ognuno di noi ha il suo modo diì leggere un quotidiano?
Ci sono quelli che ripiegano i grandi fogli fino a farli diventare un minuscolo rettangolo, limitato all'articolo che intendono scorrere; mi dà l'idea che vogliano impedire agli altri di dare un'occhiata e tenere le notizie tutte per sè, mentre, invece, è forse un sistema per concentrarsi nel caos che li attornia. C'è, invece, chi allarga le braccia come se fosse nella comoda poltrona di casa sua, chi lo sfoglia pagina per pagina dando una scorsa d'insieme, chi lo piega meticolosamente, chi s'incaponisce a sfogliare pagine che non esistono...insomma, tutta una gamma di lettori di vario genere, di vari umori e caratteri.
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6 Aprile
http://velletrilife.blogspot.com/2017/05/a-velletri-piove-sempre-e-vero-e-ce-una.html
Piove ancora, una pioggia tanto attesa che però comporta caos: i mezzi pubblici non arrivano, le strade straripano di macchine che camminano a passo d'uomo ed il tragitto, solitamente percorso in venticinque minuti, oggi invece dura quarantacinque...
Una cortina di pioggia e divapore ricopre i vetri e dà al paesaggio esterno sfumature di mistero, dietro cui i cespugli, precipitosamente rinverditi, bevono allegramente l'acqua tanto desiderata, mettendo in mostra i ramoscelli nuovi.
Sulla strada c'è traffico, la confusione di sempre... indispettito, l'autista pulisce rabbiosamente i vetri, la sirena d'un mezzo delle Poste ulula disperatamente. Manca, ancora, un quarto dell'intero percorso...
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8 Aprile
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Festa Scout al S.ta Maria.
Ognuno dei giovani esploratori aveva un'incombenza precisa: chi stava dietro una bancarella vendendo oggetti artigianali o torte e chi, come Simone, per raggranellare i soldi per la sua squadriglia, si faceva tirare le torte in faccia nascosto dietro ad un telo fornito di tre buchi e raccontava barzellette.
Più tardi me ne ha raccontata una, quella del gorilla, non proprio innocente.
Peccato, non è più un bambino è, senza scampo, ormai adulto. Fa male pensarlo. Ma forse lo era già da tempo ed io non me ne ero accorta.
Dopo una giornata così, ancora non stanco, è andato fuori a mangiare una pizza.
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12 Aprile
Deliberatamente ho deciso di prendermela con calma, anche se arriverò in ritardo, scegliendo di accudire, prima di ogni altra cosa, alle faccende domestiche, senza preoccuparmi delle lancette della sveglia che avanzano come un esercito invasore. Bella cosa l'orario flessibile!
Ma non sempre riesco a prenderla con filosofia, a volte non ce la faccio a liberarmi dall'angoscia del ritardo. Ricordo le corse che facevamo io ed Eleonora negli anni passati, prima dell'avvento della timbratura automatica, quando i fogli di presenza, raccolti da un usciere qualche secondo dopo le ottto e mezza, venivano consegnati al Capo del Personale.
Chi arrivava più' tardi, doveva "giustificare" il suo ritardo direttamente dinanzi a quell'uomo burbero che faceva obiezioni e rimproveri. Ma ora, con le macchinette automatiche è un'altra cosa: timbrando in entrata, in uscita, esse assommano e detraggono le ore di presenza, i permessi e i ritardi o si recuperano o si pagano!
Ieri ho sentito la tua voce, Eleonora, cara amica lontana; essa mi giungeva chiara e sonora dall'altro capo del mondo dove, emigrante di lusso, sei riuscita a farti trasferire con parte della tua famiglia.
ù Non c'è giorno che non ti pensi passando dinanzi alla fermata dov'eri solita salire o stazionando davanti alle Tre Case che ci piacevano tanto; un po' di nostalgia mi prende, pensando ai ventanni trascorsi assieme, ai nostri discorsi, al tuo fare pacato e materno, al tuo viso di Madonna tizianesca, con quelle gote che diventavano rosse per via delle corse in cui ambedue ci lanciavamo per giungere in tempo a firmare il foglio delle presenze...
13 Aprile
Cosa vorrai, mio Dio, da me? Non riesco ad aiutare chi mi è vicino, proprio chi da me si aspetta comprensione, appoggio morale e pazienza.
In verità, tento di capire chi mi circonda, di sopportare, ma la pazienza a volte viene meno.
Ed è umano, poichè i problemi intorno a me sono tanti, tante le persone a cui vorrei regalare un pò di serenità, a cui vorrei far capire che il benessere materiale che andiamo cercando disperatamente nella vita, non è poi così importante come invece il raggiungimento della pace interiore che ci fa liberi da tante costrizioni umane.
Ma i miei sforzi rimangono quasi senza risultati: spesso coloro ai quali rivolgo la mia attenzione ed il mio affetto, credendosi nel giusto, vogliono da me solo una conferma alle proprie errate convinzioni che a volte non posso avallare. Nè posso sempre condividere certi comportamenti e, essendo fatta della stessa pasta umana, quindi imperfetta anch'io, sono incline a seguire le mie idee e ad assumere atteggiamenti di critica nei confronti di queste persone più sfortunate di me, che non vogliono ascoltare nel loro cuore la voce di Dio.
... L'asfalto è bagnato, stanotte è venuto giù un acquazzone coi fiocchi ed ora il cielo promette altra pioggia; una volta tanto l'auto è mezzo vuoto e silenzioso, si ode solo il rombo del motore che frena o accellera, lo sbuffare sommesso delle porte che s'aprono e chiudono, il suono smorzato del campanello che annuncia una prossima discesa.
Trovo posto a sedere e finalmente eccomi a tu per tu coi miei pensieri.
Non mi riesce da lungo tempo un soliloquio con me stessa, e quando forse ne avrei l'occasione, spesso rifuggo dalla riflessione per impegnarmi invece in attività manuali e più vantaggiose.
Questa, del resto, è la condizione abituale dell'uomo d'oggi che non si ferma più a pensare, a fare "un esame di coscienza" sul proprio operato. Perchè la corsa al denaro ed al successo è più' facile - benchè stressante - mentre un esame sulla vita che si va conducendo, sulla natura delle proprie azioni è troppo impegnativo e sconvolgente. Mettendoci di fronte a ciò che eravamo e a ciò che siamo diventati - due persone completamente diverse! - ci costringerebbe ad arrivare ad una conclusione, valida per la maggioranza: quella d'aver forse sbagliato tutto!
Bisognerebbe quindi ricominciare daccapo, rivedere comportamenti, il nostro ruolo nella famiglia e nella società...
Questi pensieri mi vengono dalle parole pronunciate ieri dal mio parroco nel settimanale incontro di preghiera che mi vede unita ad alcune famiglie (dai bambini decenni ai nonni ottantenni) per un'ora comune. Consuetudine questa, che ci è rimasta da Medjugorje, come un regalo apparentemente poco importante, ma invece vivificante e confortante, da parte della Madonna. ...
A proposito, sono vicina alle Tre Fontane. Ieri era l'anniversario dell'apparizione di Maria S.ma ad un uomo del popolo tutt'altro che credente ed in Grazia di Dio, che da allora ha mutato atteggiamento. Ogni anno, in questa data, una folla di fedeli e curiosi si raccoglie qui, vicino ai grandi palazzi dell'Eur ed al Luna Park, per pregare, per attendere un segno o ricevere una parola che illumini la sua mente, qualcosa, insomma, che cambi il cuore e il corso d'una vita.
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14 Aprile
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Su di un manifesto bianco qualcuno ha vergato in belle lettere: "Mai paura e avanti con rabbia! - La morte ci deve trovare vivi! - Mikis vive!..." in ricordo di qualche giovane che s'era votato ad una causa politica e che, per essa, ha trovato la morte.
Ancora pioggia, stanotte e stamani; gli umori e il nervosismo intorno a me, l'avevano preannunciata! Com'è mutevole l'animo umano! Io sono una convinta assertrice della teoria che questa mutevolezza dipenda in massima parte dagli umori che circolano, s'intersecano e fondono dentro di noi.
Ma gli umori da che dipendono? Dall'aver passato una notte insonne, dagli influssi del tempo e da ciò che di nocivo per il nostro organismo noi ingeriamo, dalla scontentezza d'una vita che si sviluppa in modo diverso da quello che ci si aspetta, dalla solitudine, da un litigio con una persona cara o con una qualunque incontrata per caso, da una preoccupazione economica o di salute, ma soprattutto dal carattere più o meno irascibile che, comunque, viene influenzato da uno dei fattori di cui sopra?
Quante ragioni, quante sfaccettature... Eppoi, ci sono i "cicli" che oggi la bioritmia studia e propaga, magari solo a scopo pubblicitario.
Comunque, è una verità che io da anni ho riscontrato studiando le persone accanto a cui vivo e soprattutto cercando di indagare me stessa, i miei alti e bassi umorali, le cicliche insoddisfazioni che mi dominano. Cicli biochimici, umorali, ogni persona ha il suo tempo, un flusso ed un riflusso di atteggiamenti che influenzano decisioni e rapporti. Non so perchè ma la maggior parte della gente non si conosce, non conosce i propri cambiamenti d'animo nè gli influssi del tempo sulla propria psiche e soprattutto le donne, che all'avvicinarsi del periodo mestruale sono inclini al pessimismo e al nervosismo, sembrano sorprendersi ogni volta...
Addirittura penso che se due persone che convivono hanno dei cicli concomitanti sia un vero disastro per il buon andamento familiare; quando tutti e due sono in fase positiva, tutto fila liscio, lietamente, hanno tutte le forze e le possibilità necessarie a combattere le avversità della giornata. Ma poi, quando ambedue sono in fase avversa, negativa, cosa succede...?
Di bello, qui a Roma, c'è rimasto solo il verde che, nonostante lo smog e altro, riesce a superare ogni difficoltà; oggi che la pioggia la lava di fresco, seppure sotto un cielo grigio e atono, la città è allegra. Il verde costella trionfante tutte le tappe di questo lungo percorso: all'Amba Aradam foglie tenere mosse dal vento drappeggiano gli alberi, a Caracalla i prati irrorati sono una macchia vivida e gioiosa: i Vivai del Sud e l'Eurogarden gareggiano a coronare il viale e le mura senza colori con verdi decisi, frammischiati ai viola dei lillà, ai rossi accesi delle rose, ai tenui pastelli dei mandorli...
Più avanti, sul ciglio della ferrovia, ondeggiano le chiome brune delle canne e decine e decine di anacronistici papaveri, si pavoneggiano allegri, non pensando alla brevità della loro vita...
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17 Aprile
Lunedì. Ho qualche difficoltà a concentrarmi su un pensiero qualsiasi, sono svagata come questo cielo colmo di nuvole indecise eppure serene. Un vecchio, curvo e signorile, chiede all'autista - anche lui deconcentrato - di farlo scendere alla Laurentina; lui gli risponde quasi torvo ma poi, quando l'uomo scende a fatica e gli invia un tremulo "Buona giornata!", l'autista quasi commosso gli risponde, ricambiando l'augurio.
P.m.
Prendo ora un altro autobus per raggiungere la scuola di mia figlia e parlare con i professori; intorno, altre facce, molti giovani.
Penetrando nel cuore dell'Eur, ecco l'imponente grattacielo dell'Alitalia, il parallelepipedo bianco dell'Archivio di Stato costellato di aperture e complessi di case popolari di varie fogge.
In cielo enormi nuvoloni bianchi vanno e vengono sospinti dal vento...
Costeggiamo case e giardini, un buffo palazzo che assomiglia ad un'abitazione austriaca, salite e discese tra il verde, l'area ora vuota dove la mattina staziona un mercatino rionale, una fabbrica scura che innalza al cielo un'assurda costruzione di metallo rosso cupo, brutte case a terrazze con giardini pensili tristi, turrite scale antincendio ricoperte di pareti di plexiglass... ma, fortunatamente, il verde domina sempre incontrastato..
Ritorno, ore 19,30.
Imbocchiamo, ora, l'Anagnina ed appaiono villette, campi recintati, cornici arboree attorno a cancelli di ferro, cespugli arrotondati dalle mani d'abili giardinieri, due antichi casali... tutto un mondo nuovo che mi scorre dinanzi. La strada è stretta ma l'autista si destreggia bene: un ragazzetto di quindicianni circa lo precede in motorino, andando piano e diligentemente a destra; l'auto lo tallona paziente, per non correre alcun rischio. Quanti giovani muoiono sulle strade, ogni giorno...
Non ne posso più di questo lungo pomeriggio passato tra un professore e l'altro, con esiti positivi per fortuna, riguardo l'operato di mia figlia, ma è tardi, vorrei già essere a casa, mentre sono ancora all'Eur ad attendere il solito 93. In cielo un sole tiepido e luminoso risplende, quasi innaturale; su un'ampia piazza due negri vendono mazzi di rose scarlatte avvolte in un evanescente involucro di cellophane che riflette, a tratti, rapidi bagliori; si stanno per accendere le luci dei lampioni e la nera torre di ferro delle Poste assume tonalità sinistre...
Accanto a me in attesa dell'auto, ritrovo la "liceale"ricoperta d'una mantella bordeaux, i capelli ben ravviati e corti, oggi, un viso liscio senz'ombra di stanchezza. Montiamo sul mezzo appena giunto e lei trova subito da discutere con un collega più giovane, un uomo sui quaranta scapigliato e un pò trasandato.
A voce piuttosto alta discutono delle loro incombenze d'ufficio; lui si vanta di avere "qualche santo protettore", lei di aver fatto sempre bene il suo lavoro con competenza e passione, d'esser stata premiata... Mantiene nell'accento un pò della calata napoletana originaria, allegra e scanzonata e non si capisce se si stia vantando o solo prendendo in giro il collega. Alla Fiera di Roma sale un folto gruppo di ragazze e ragazzi reduci da una prova d'esame: la "liceale" ricorda d'aver, a suo tempo, partecipato ad un gran numero di concorsi,
vincendoli tutti...
Le nuvole gonfie, tenere come ovatta, assumono col calar del sole sfumature rosee, mentre il verde diventa cupo ai Vivai del Sud.
Un 93 ci sorpassa e inizia così, tra i due mezzi, una gioconda gara di corsa. Forza, mostro d'acciaio, corri... voglio andare a casa!
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20 Aprile
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Mi sono incamminata con calma e attendo pazientemente fumando la seconda/terza sigaretta della mattina; intanto mi osservo pigramente intorno: il ristorante dinanzi alla fermata di partenza mostra la sua rinnovata struttura, le eleganti porte di vetro fumè dietro cui s'intravvedono, ordinati e rallegrati da vasi colmi di fiori, i nuovi tavolini neri di linea moderna e gli archi bianchi che separano l'ampia sala in varie nicchie.
Una volta sul mezzo, dai finestrini vedo sfilare lentamente i bei palazzi antichi della via Merulana ornati di stucchi e di fregi; alcuni sono stati ridipinti in bianco e ocra, in beige o rosso pompeiano e da essi prorompono le candide balaustre dei balconi appena restaurati.
Sull'auto tutti commentano le partite di ieri sera: tre squadre italiane sono passate in finale per la Coppa Huefa, la Coppa dei Campioni e per la
Coppa Europa!
E i tifosi sono oggi al settimo cielo, allegri sognano grandi vittorie... il calcio, droga popolana che fa dimenticare angustie e problemi quotidiani!
Due signore di mezza età, nient'affatto interessate al calcio, entrano in discorso con un uomo anziano e si lamentano del traffico odierno, della teoria interminabile dei palazzi e delle macchine sulla Colombo; rammentano ancora come sino a trentanni prima lì non
vi fossero che poche abitazioni e campi incolti.
Una di esse, con voce tremula ricorda il suo matrimonio, celebrato nella chiesa di S. Pietro e Paolo all'Eur in cui era giunta a bordo di una carrozzella condotta da cavalli, com'era d'uso in quell'epoca... sembrava d'andare in un'altra città (s'era già fuori porta) e intorno all'imponente basilica non v'era che qualche rara costruzione.
Doveva essere bella, vivibile, gaia la Roma d'una volta!
Sul vetro posteriore d'una macchina che corre dinanzi all'auto, un adesivo raffigura una strip di Mafalda, la contestatrice, con un gruppo dei suoi simpatici amici, la cui didascalia dice: "ALLORA, LO FACCIAMO QUESTO MONDO MIGLIORE?".
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21 Aprile
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Piove con una specie di rabbia repressa e il caos del traffico si esaspera.
Esasperato è anche l'autista che aggredisce la strada con un impeto irato, non riesce a mandar giù le scorrettezze di guida d'una donna che gli è capitata davanti all'auto e che lo costringe a frenare bruscamente: "Mortacci tua e dè tù marito che te manna in giro!" sbotta a un tratto.
Forse è nervoso a causa del maltempo, avrà problemi in famiglia, forse non sopporta più il suo lavoro e i suoi simili...
Son salita su gocciolante, con gli occhiali striati d'acqua e cerco di pulirli superficialmente col dorso della mano, peggiorando la situazione, ma una signora anziana seduta accanto a me, solidale, m'offre un fazzolettino di carta pulito che ha tratto sveltamente dalla borsa.
Gentilezza impensata che mi rallegra il cuore e mi solleva dalla monotonia della giornata; spesso sono proprio le piccole cose che influenzano positivamente la nostra vita!
Due ragazze salgono su ridenti e bagnate: una ha una vocetta innaturale, irriproducibile, una specie di pigolio, un balbettio da bambola parlante... ma già non l'ascolto più, presa dal traffico: a Porta Ardeatina pantere, vigili, polizia a grandi segni ci fanno deviare sull'altra corsia, poichè quella solita è un groviglio di macchine ferme. La pioggia ha, ovviamente, peggiorato la situazione sempre precaria dello scorrimento e si gonfia nelle conche naturali del terreno.
S'intrecciano discorsi sul traffico della città, tra un uomo di mezza età e le due ragazze che vengono da Bologna: la seconda afferma che dipende tutto dalla volontà politica, dagli interessi che vi sono in gioco, poichè a Bologna - che certo non è paragonabile a Roma, ma ha i suoi problemi - è già andato in vigore un piano del traffico che ha risolto la situazione.
Ma qui, purtroppo - dice l'uomo - ci sono tanti elementi da considerare: la sovrappopolazione d'esseri umani e di macchine, il disordine mentale, gli orari di punta.
Seguo distrattamente, ormai, il discorso poichè, nonostante la serenità che mi permea dentro, da qualche giorno si è fatto acuto in me il senso della morte. Non so perchè o come ho sempre avuto radicato in me il pensiero che sarei morta in età giovanile e arrivata a quarantuanni mi reputo già fortunata, ma in fondo ho una sensazione di imminenza e di indefinito rammarico per aver lasciato correre tutti questi anni.
Sprecando spesso il tempo concessomi in sciocche ripicche o in stupide corse verso cose di nessuna importanza, senza aver mai compiuto pienamente i miei doveri, lasciando in sospeso alcune voci del conto aperto alla mia nascita: Moglie - Madre - Scrittrice - Poetessa?. Quante carenze, da parte mia... ma non solo in questo campo....
Sarà forse il tempo, il ciclico rinnovarsi degli umori o forse le due morti, avvenute a pochi giorni di distanza l'una dall'altra, di due persone di mia conoscenza, che hanno influito sui miei pensieri!
L'odore dei panni bagnati della mia vicina, s fa largo nelle mie narici, aggressivo e vivo, distogliendomi da quelle idee tristi...
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22 Aprile
https://www.facebook.com/GamePlayMadeInItaly/
La signora napoletana ben messa, capelli ricci e biondi, carnagione chiara, popolana di cuore, allegra e pronta ad attaccar bottone, ad aiutare chi si trova in difficoltà sul percorso e non sa dove debba scendere, oggi lavora all'uncinetto standosene quieta sul suo sedile. Ma scruta intorno, senza darlo a vedere, in attesa di qualcuno in cerca di consiglio. L'altro giorno parlava con un vecchio maresciallo anche lui
servizievole e socievole; ambedue hanno "curato" gli interessi d'un ometto del Sud che andava in giro per uffici a ausa d'un ricorso e si sbracciavano entrambi a consigliarlo, gareggiando a chi gli riusciva più utile...
Un'altra habituè del percorso è la signora anziana e silenziosa, piccolina, accurata nel vestire, con un volto magro su cui mille rughe minute hanno disegnato impronte indelebili. Oggi s'è seduta di fronte a un'altra donna la quale, dopo averla scrutata a lungo, le ha rivolto la parola chiedendole dove avesse comprato gli occhiali da vista che portava e che ammirava molto. L'anziana signora, dandole ragguagli, ha sfoderato un sorriso compiaciuto e gentile che ha infittito la rete di piccole rughe intorno agli occhi, che le è rimasto a lungo sul viso.
In ritardo, confuse forse dall'intemperanza del tempo, sono finalmente arrivate le rondini; a stormi ciarlieri sfrecciano intrecciando voli velocissimi intorno alle cupole delle basiliche, dinanzi ai balconi, riposano sui fili della luce elettrica e dopo un pò, di nuovo instancabili, riprendono a rallegrare questa primavera.
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27 Aprile
Giornata grigia, nebulosa, un velo copre tutto il cielo e le strade. Mi sembrava ci fosse meno traffico, invece il 93 non è arrivato che dopo molta attesa ed ora si trova ingolfato in un groviglio di vetture; una lieve pioggerella bagna i vetri, simile ad una soffice nevicata.
Da oggi, per salvaguardare la vita degli automobilisti e loro accompagnatori in caso di incidente, sono state rese obbligatorie le cinture di sicurezza; qualcuno distratto l'ha dimenticato e s'affretta a servirsene, approfittando della sosta dinanzi al semaforo...
La pioggia s'intensifica ed il traffico anche...
In grossi contenitori di plastica, le primule lilla ondeggiano allegre nel semenzaio comunale, in attesa d'esser trapiantate nelle ciotole di coccio che abbelliranno la città; per ora, rendono più gaio quell'angolo smorto e grigio, situato sulla discesa che dalla bella chiesa della Navicella - di cui s'intravvede appena la facciata - porta all'Amba Aradam.
Il "Signor Andreotti" ha smesso il suo cappotto blu e indossa un completo doppio petto grigio ma ora, al vedere la pioggia, fa una smorfia di rammarico... L'autista parla senza posa, facendo da cicerone ad una piacente donna dal marcato accento siciliano; passo passo le svela ogni segreto della città con la sua pacata calata romanesca e ad un certo punto commenta - forse per via del caos che gli s'intreccia davanti - "Se tornassi indietro, mi farei prete!".+
Un buffo signore accuratamente vestito con un completo blu, indossa con aria spavalda un cappello chiaro a tesa larga; a stento si divincola nella folla per evitare che qualche disattento viaggiatore glielo ammacchi.
Mi ricorda tanto mio nonno, un simpatico signore attempato con barba e baffi bianchi, un viso quasi sempre gioioso. Mi piace tanto una sua fotografia di quando mi sono sposata; è venuto all'appuntamento circondato da tutti i suoi figli...
L'uomo sull'autobus, attacca bottone con una signora che sta parlando degli autobus d'una volta e all'improvviso, anch'io rammento un particolare sinora dimenticato: anni fa sui mezzi c'erano delle maniglie mobili d'acciaio che scorrevano sui corrimano posto in alto. Io, naturalmente, a quell'età non ci arrivavo - ma forse nemmeno ora ci sarei arrivata... - e desideravo disperatamente crescere per potermici sorreggere ma poi, una volta adulta, quei sostegni sparirono; nuove concezioni moderne ma non sempre più razionali, vennero applicate nel costruire gli autobus e così, finora, non avevo più pensato alle vecchie maniglie.
La siciliana, intanto, è giunta alla sua meta dinanzi alla Fiera di Roma dove oggi si svolge una nuova mostra di articoli per ufficio; l'autista la saluta e la segue con uno sguardo quasi triste...
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29 Aprile
https://www.stampasi.it/cappelli-rap-snapback-a-5-pannelli-100-cotone-beechfield
Una vecchietta ha chiesto al guidatore dov'è una certa via ed egli, forzatamente gentile, glielo indica; lei, prima di scendere, mentre scende e dopo, lo ringrazia caldamente, mettendolo un pò in imbarazzo.
Poco dopo, rivolto ad un giovane accanto a lui, il conducente commenta: "La gente vorrebbe "sfogliare" gli autisti come fossero pagine gialle...". Un signore anziano e stempiato, coi capelli rossicci, con un paio d'occhiali cerchiati di metallo argenteo e due buffe basette bianche, che, a prima vista mi sembravano una strana fasciatura intorno al viso e che gli arrivano fino ai lati della bocca, simili a due bargigli pelosi, insomma sembra uscito or ora da un libro di storia ottocentesca...
Nel mezzo, ormai semivuoto, sale una giovane negra che indossa una gonna jeans, una giacca quasi estiva, un cappelluccio pubblicitario blu ed un paio di stivali bordeaux; porta con sè un acuto profumo nient'affatto gradevole che subito inonda tutto l'auto...
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