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COLLABORAZIONI
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L’APE NELL’ARTE - LE SCULTURE DI RABARAMA E LA SINTESI TRA UMANITÀ E NATURA
L'interesse di Rabarama è rivolto all'indagine dell'esistenza dell'uomo, al suo essere-nel-mondo: ciò è espresso dalle figure umane dall'essenza ambigua, la cui pelle le imprigiona come in un involucro ed è magistralmente composta da particolari segni, geroglifici, corteccia, cellette di ape.
Il significato profondo di queste sculture è da ricercare proprio nel tentativo dell'uomo di liberarsi dalla prigione del corpo come simbolica liberazione daI vincoli del mondo.
La produzione artistica di Paola Epifani, meglio nota nel mondo dell’arte con il nome di Rabarama, interessa principalmente sculture in marmo o in bronzo, ma anche terracotta e vetro, oltre a opere pittoriche ad olio. Quest’artista è nata a Roma nel 1969; vive e lavora a Padova
Nelle realizzazioni dell’artista è frequente l’indagine sul rapporto dell’umanità con l’esistente, ovvero l’essere-nel-mondo dell’uomo, per dirla con un linguaggio ricorrente nella filosofia esistenzialista (1).
Le sue raffigurazioni mostrano spesso figure umane, in pose plastiche, individui asessuati che incarnano l’individualità e la generalità di specie.
Non si vedono mai figure in piedi, sono sempre sedute in contemplazione oppure sdraiate con lo sguardo lontano e assente.
Questi corpi sono sempre privi di vestiti, ma non sono nudi.
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Figura 1 - Alveoli |
La loro pelle è involucro ed essenza, esterno e interno; le figure sono vestite di fantasia ininterrotta, non cambiano il motivo che insiste uguale su tutto il corpo.
Paola Epifani ha reimpostato il concetto del corpo umano, utilizzando non più il colore naturale della pelle, ma un nuovo colore personalizzato per ogni figura che scaturisce dal suo “io” spontaneo e puro.
Le sculture antropomorfe della Rabarama paiono interamente avvolte da un particolare tessuto in tutta la lunghezza del proprio corpo, come un’epidermide colorata realizzata a somiglianza di forme remote, segni tribali appartenenti ad arcaiche civiltà, o più semplicemente simboli tratti dal mondo naturale.
Osservando le sue opere con occhio “apistico” e rilevando che i corpi riportati nelle immagini presentano la pelle “tatuata” con segni che ricordano le cellette dei favi.
Si può sottolineare la similitudine fra l’organismo umano e l’alveare; una teoria affermata vede nella colonia delle api (ma anche nei formicai e termitai, quindi nei nidi d
Come suggerisce l’artista stessa questo inusuale strato coprente non ha una funzione meramente estetica, ma simbolica, essendo una sorta di gabbia angusta che blocca l’uomo e il suo agire. |
Figura 2 - Particelle estinte
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Il corpo viene dunque concepito quasi neo platonicamente (2), come prigione materiale che trattiene a sé un principio superiore, l’anima: da qui una tensione costante, lo sforzo epico dell’umanità per liberarsi di questo impedimento.
Come detto, l’osservatore può scorgere un ideale nesso tra la concezione del mondo che emerge da queste opere e il pensiero filosofico neoplatonico, nella sua accezione plotiniana (3), riguardante l’arte come concetto contenuto nella materia, ripreso in seguito dalla cultura umanistica della Firenze di fine XV secolo (4).
Anche formalmente le figure rivelano uno stretto legame con la scultura classica, si veda a questo proposito la proporzionalità, la simmetria fra le varie parti e il tutto. Si inseriscono nell’ambiente circostante armonicamente, quasi sembrando esse stesse degli elementi naturali.
Tra le opere maggiormente significative si possono citare Alveoli (fig. 1, bronzo dipinto del 2001), in cui il personaggio realizzato in bronzo dipinto osserva l’orizzonte lontano, o Particelle estinte (fig. 2, bronzo dipinto del 2000), o ancora la terracotta policroma Transcella (fig. 3 del 1997), in cui si può ravvisare una dimensione quasi intima, di grande impatto emotivo; la purezza formale di quest’ultima opera rimanda alla statuaria classica.
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Figura 3 - Trans-cella
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Sono, queste, sculture che invitano colui che le guarda ad una profonda riflessione sulla propria ragion d’essere e sugli aspetti della quotidianità.
Una delle opere in cui la poetica di Rabarama è maggiormente evidente è Condiviso (fig. 4), realizzata nel 2007, in cui la figura rappresentata ha un sembiante androgino, non potendo l’osservatore pronunciarsi con granitica certezza sul genere sessuale. Qui il personaggio assume una posa elegante, avvolgendo il proprio corpo quasi interamente con gli arti: appare dunque come una forma di vita primigenia, appartenente ad un remoto passato avulso dal mondo contemporaneo.
L’eleganza della postura conferisce armonia e grazia all’immagine, unitamente alla delicatezza con la quale sono rese le braccia, le gambe, financo particolari a prima vista secondari e quasi impercettibili come le unghie.
Domina, anche in quest’opera, l’equilibrio compositivo, un senso di misura che travalica la contingenza storica per diventare norma universale.
Di fronte ad immagini come queste le coordinate spazio-temporali con le quali si suole identificare l’agire dell’uomo perdono di significato.
Non c’è dicotomia tra spazio dell’uomo e spazio della natura, essendo nella concezione di Rabarama due realtà speculari e contigue, e non conflittu-li ed antitetiche.
Rabarama è considerata dalla critica e dal collezionismo più esigente un’artista completa, grazie ai continui riconoscimenti ufficiali sia sul mercato italiano che in quello internazionale.
La sua produzione è alquanto eclettica e sfaccettata, diversificandosi tra le sculture di terracotta, bronzo dipinto, marmo, vetro, e la pittura ad olio, le inclusioni di resina, i gioielli d’artista in oro, le opere grafiche.
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Figura 4 - Con diviso
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* “I corpi riportati nelle immagini presentano la pelle “tatuata” con segni che ricordano le cellette dei favi. Si può sottolineare la similitudine fra l’organismo umano e l’alveare”
da "Apinsieme, Aprile 2016
NOTE
1) Con il termine Esistenzialismo si intende una corrente di pensiero molto eterogenea del XX secolo i cui maggiori esponenti sono filosofi quali Heidegger, Sa-tre e Jasper ma che affonda le proprie radici nel Ro-manticismo ottocentesco e in particolar modo nel danese Kierkegaard. Contro l’Idealismo e il Positivismo come sistemi filosofici l’Esistenzialismo pone l’uomo al centro della propria speculazione.
2) Il Neoplatonismo è una corrente di pensiero sorta attorno al III secolo a.C. come particolare interpretazione dell’opera di Platone.
3) Il filosofo greco Plotino (203/205-270).
4) In arte il Neoplatonismo si esprime soprattutto con Botticelli (1445-1510).
Bibliografia consultata
- Abbagnano N., 2006a - Storia della filosofia, vol. I, Roma.
- Abbagnano N., 2006b - Dizionario della filosofia, vol. X, Roma.
- Panofsky E., 2006 - Idea, Torino.
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- sull'argomento "Api e Religione", segnaliamo in Collaborazioni Varie l'articolo del Prof. Franco Frilli - "L'Ape nella Sacra Scrittura". |
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