LA VETRINA DEI PROFUMI
RASOI, PENNELLI, LAMETTE
"Figaro, figaro...", ricercatissimo barbiere di qualità... cantava il baritono di turno... agli inizi del 1800... ma poi nel 1900 con l'invenzione e l'utilizzo dei rasoi di sicurezza con la lametta, ha mandato quasi in pensione quegli straordinari personaggi che erano i barbieri... anzi no, il barbiere è ancora sopravvissuto fino agli anni 1960 o giù di lì, perchè il negozio del barbiere era anche e soprattutto luogo di incontro per scambiare due chiacchiere, per leggere i giornali appena usciti, per ricevere e dare confidenze, per spettegolare, ecc.
Finchè i rasoi, almeno quelli concepiti con le tecniche antiche, sono andati nel dimenticatoio... oppure a creare un ramo del collezionismo. assieme ai pennelli, alle ciotoline ed alle lamette.
|
|
|
Per i rasoi ed i pennelli sono due i materiali utilizzati: il metallo e la plastica. I rasoi di scurezza brevettati nel 1902 dalla Gillette (che allora si chiamava King Camp Gillette) erano d'acciaio come le lamette, semplici da usare e sopratutto da riutilizzare, tranne le lamette che dopo qualche rasatura venivano gettate.
I rasoi avevano forme compatte ed essenziali, atti ad essere racchiusi nelle loro scatole o nei necessaires da viaggio, un pò più grandi, mentre gli altri erano più piccoli e maneggevoli.
Anche i pennelli seguivano la stessa concezione: quelli da viaggio venivano racchiusi in contenitori che diventavano poi l'impugnatura dell'oggetto e che arginavano l'umidità derivata dall'uso dell'accessorio che veniva dopo l'utilizzo reinserito nel contenitore.
Nel periodo tra le due guerre, per l'impugnatura dei rasoi venne sfruttata la bachelite in vari colori, dal marrone al verde, al bianco al nero e, spesso, anche la vaschetta portasapone in dotazione era dello stesso materiale.
|
Set da barbiere degli anni '50
|
Rasoio a molla
|
|
|
Gli accessori dei barbieri, contenitori per talco, lozione e dopobarba erano per lo più in metallo, soprattutto in alluminio. Tra i rasoi metallici e quelli elettrici vennero in auge i rasoi con caricamento a molla, dalle forme etereogenee, con una geniale messa in moto delle lame o con chiavetta o manovella, realizzati in bachelite o con i primi tipi di plastica.
Il Viceroy era un rasoio a molla della Rolls Razor, inglese, brevettato nel periodo tra le due guerre e sostituito successivamente da un modello non elettrico - come sottolineano le istruzioni per l'uso - per cui non servivano saponi o schiume da barba. La perfetta forma anatomica ed il rumore armonioso che produceva la molla nell'atto di essere azionata, rendva più gradevole ed efficiente il rasoio in questione.
Collezionare rasoi "usa e getta"
Può essere un'interessante ed ampia collezione, visto quanti tipi ce ne sono in commercio tutti differenti in ogni parte del mondo. Il primo di essi prodotto in Italia è il Bic arancione (come le penne) eppoi il Bic bianco-azzurro ed il "Protector" Wilkinson rosso. Oltre a questi esiste una vasta gamma di rasoi pieghevoli. Una raccolta semplice da reperire, vasta e a buon mercato.
Tutti questi oggetti rasoi, pennelli, ecc. sono oggetti da recuperare per rinnovare il fascino di un gesto quotidiano di un tempo...
|
|
LAMETTE
E che dire delle lamette che hanno creato un vero e proprio, interessante settore del collezionismo?
Nata ai primi del '900, la lametta venne "inventata" in America da un rappresentante di tappi, King Campbell Gillette che la brevettò nel 1902 e che successivamente diede vita, con gran successo, alla Safety Razor & Co.
Per molto tempo fu solo Gilette a produrre lamette, poi le aziende si moltiplicarono in vari paesi ed ognuno dei produttori cercava un incarto speciale che colpisse l'occhio e l'attenzione dell'acquirente. E sono proprio gli incarti che accendevano e accendono la curiosità dei collezionisti |
|
|
|
Quel che più interessava, però, al collezionista erano le bustine, non tanto le lame che pure hanno caratteristiche diverse.
Le più interessanti forse furono quelle immesse sul mercato tra gli anni '20 e gli anni '60, fino cioè all'uscita dei rasoi elettrici, eppoi di quelli "usa e getta".
Esse hanno rappresentato ogni genere di soggetti: messaggi pubblicitari, personaggi della storia, del cinema, dello sport, della politica, animali, soggetti pubblicitari per cosmetici, bibite, liquori, sigarette, armamenti, eventi storici, slogans politici...
Una curiosità tra le tante: le lamette a forma di croce di Malta a 4 fili che però non ebbero il successo sperato perchè erano adattabili ad un rasoio esclusivo.
La raccolta delle bustine di lamette all'estero era già iniziata con la nascita della lametta, mentre in Italia il collezionismo di questo tipo iniziò, semra, probabilmente solo verso la fine degli anni '60, inizi '70, ad opera di un certo Sig. Chiminazzo che era un rappresentante di lamette, appunto, e che iniziò a tenere almeno una delle lamette che propagandava.
|
|
Dopo di lui centinaia di potenziali collezionisti si misero alla ricerca delle vecchie lamette, ormai quasi dimenticate e spesso giacenti nei magazzini, nelle vecchie tabaccherie, profumerie, drogherie, ecc
Il collezionismo si diffuse nel nostro Paese, portando la creazione di gruppi di collezionisti in varie città, che scambiavano i loro doppioni dapprima solo con collezionisti italiani, cercando, soprattutto, di riuscire a reperire tutti i tipi di lamette prodotti in Italia, eppoi allargando l'orizzonte anche verso altri Paesi, vicini e lontani, ai collezionisti esteri.
La richiesta, poi, si diffuse a macchia d'olio con la ricerca anche di pubblicià inerenti le lamette presenti per lo più su giornali di vario genere, per reperire anche le marche meno diffuse e note al presente.
Cosa rappresentano quei piccoli pezzi di carta per i collezionisti? Forse non c'è una risposta certa nè adatta, tutto il mondo del collezionismo è difficile da comprendere e non è, se non in minima parte, il senso del possesso, ma è piuttosto una ricerca del passato, di un mondo che forse ci immaginiamo più bello, più sereno, più coerente, meno chiassoso e caotico di quello attuale... E' un senso di serenità quello che si prova nel vedere, ad esempio, le lamette esposte in fila perfetta nei raccoglitori dei veri collezionisti. |
|
|
|
|
Ho conosciuto personalmente il più grande collezionista di lamette italiano, di cui, da poco, ho appreso la scomparsa.
Lo conobbi tanti anni fa quando frequentavo, come venditrice di articoli d'epoca di carta, un campo affascinante e etereogeneo, ma sopratutto ampio, che andava dai libri di ogni genere, alle cartoline d'epoca, alle immaginette religiose, manifesti per tutte le occasioni, ma in special modo quelli dei vecchi film, biglietti augurali, letterine di Natale... e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente al cartaceo si aggiungevano, di tanto in tanto, altri articoli interessanti che mi appassionavano anch'essi..
Era una bella sensazione poter avere a che fare con questa grande varietà d'oggetti che ricordavano epoche non troppo lontane ma comunque diverse ed interessanti, che svelavano abitudini e gusti eleganti, ma soprattutto denotavano una ricerca di oggetti di gran gusto..
E così mi capitò anche un grosso stock di lamette e nel mercatino, che aveva una sua ricercatezza in fatto di visitatori - c'erano spesso anche personaggi dello spettacolo che erano alla ricerca magari di un loro vecchio disco, di una loro vecchia foto, di un antico manuale di prestidigitazione, ecc - ecco un pomeriggio capitare un attempato signore distinto e gentile, interessato alle lamette.
Mi piaceva il suo modo discreto di parlare, la gentilezza dei modi di stampo antico e la sua ricerca finalizzata a trovare nel mucchio di lamette che avevo,quella che forse gli mancava o che aveva un particolare diverso da quella giàpresente nella sua collezione.
Venne varie volte e così seppi che era proprio il sig. Alfonso Tozzi, il più grande collezionista di lamette italiane e mi "catechizzò" un pochino sulla loro storia, per cui tra l'altro aveva già composto il "Catalogo delle lamette da barba italiane". La sua collezione era composta all'epoca da circa 20.000 lamette, raccolte in oltre 15 anni di collezionismo.
Alla scomparsa di Alfonso Tozzi, la moglie Ivana, ha voluto donare all’Amministrazione Comunale di Caprarica, l’intera collezione ed il Comune, nel 2013, ha così inaugurato la Mostra permanente della "STORIA DELLA LAMETTA DA BARBA" di Alfonso Tozzi.
"La particolare e affascinante raccolta è frutto del lavoro e della passione del signor Alfonso Tozzi, uno dei più grandi collezionisti di bustine di lamette da barba antiche, ma anche studioso della loro storia.
Alla scomparsa del collezionista la moglie, la signora Ivana Colella, ha raccolto e organizzato tutto il materiale per una bellissima mostra museale sulla storia della lametta da barba che ha voluto donare alla cittadinanza di Caprarica di Lecce e che arricchirà l’offerta culturale dello stesso paese in maniera nuova e originale.
La mostra raccoglie pannelli illustrativi, pannelli esplicativi, editoria, bozzetti, foto, libri, reperti, ricordi e testimonianze che raccontano la storia della lametta da barba dalla nascita, iniziata nel 1895, fino ai suoi momenti culminanti in corrispondenza di particolari stagioni dal punto di vista storico, innovativo e produttivo.
Il percorso espositivo si articola su oltre 50 pannelli contenenti bustine di lamette, italiane e straniere, che hanno dato un apporto decisivo alla storia di questo particolare oggetto e oltre 20 pannelli con oggettistica pertinente l’argomento e altre esperienze di collezionisti, di cui Alfonso Tozzi ne è stato l’esempio, nonché profondo cultore, conoscitore e scrittore."
da http://www.cortegrandeonline.it/2013/09/caprarica-di-lecce-mostra-permanente-%E2%80%9Cstoria-della-lametta-da-barba%E2%80%9D/
|
|
Continua
Per ulteriori notizie di Alfonso Tozzi e suoi articoli:
http://digilander.libero.it/collezioniamo/art2.htm
http://www.romaspqr.it/ROMA/Musei/Collez_lamette_da_barba.htm
https://it-it.facebook.com/events/402557373179520/
http://www.meetart.it/tappa/43/
http://www.tuttolamette.com/default.aspx?lang=en
https://books.google.it/books?id=9A0U6REtyBAC&pg=PA59&lpg=PA59&dq=Lamette
+alfonso+Tozzi&source=bl&ots=gLKd2AaQu-&sig=7tHygmkELEgMQj_AszLgvHWp1dM&hl=it&sa=X
&ved=0ahUKEwiIi-
- articolo di Alfonso Tozzi, celebre autore del Catalogo Ufficiale delle Lamette italiane.
L'articolo è tratto da "http://www.globnet.it/collezionismo/art2.htm
|