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Matteo - Capitolo 11
IV. IL MISTERO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
[1] Quando Gesù ebbe terminato di
dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì
di là per insegnare e predicare nelle loro città.
Domanda di Giovanni Battista e testimonianza
che gli rende Gesù
[2] Giovanni intanto, che era in carcere,
avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò
a dirgli per mezzo dei suoi discepoli:
[3] «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne
un altro?».
[4] Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni
ciò che voi udite e vedete:
[5] I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i
lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti
risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella,
[6] e beato colui che non si scandalizza di me».
[7] Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare
di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere
nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?
[8] Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto
in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno
nei palazzi dei re!
[9] E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta?
Sì, vi dico, anche più di un profeta.
[10] Egli è colui, del quale sta scritto:
Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
che preparerà la tua via davanti a te.
[11] In verità vi dico: tra i nati di donna non è
sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia
il più piccolo nel regno dei cieli è più
grande di lui.
[12] Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno
dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
[13] La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino
a Giovanni.
[14] E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che
deve venire.
[15] Chi ha orecchi intenda.
Giudizio di Gesù sulla sua generazione
[16] Ma a chi paragonerò io questa
generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti
sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
[17] Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
[18] E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno
detto: Ha un demonio.
[19] E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono:
Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.
Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».
Sventura alle città delle sponde
del lago
[20] Allora si mise a rimproverare le città
nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli,
perché non si erano convertite:
[21] «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida.
Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti
i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo
avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere.
[22] Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio
avranno una sorte meno dura della vostra.
[23] E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli
compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!
[24] Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà
una sorte meno dura della tua!».
IL VANGELO RIVELATO AI SEMPLICI.
Il Padre e il Figlio
[25] In quel tempo Gesù disse: «Ti
benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché
hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti
e le hai rivelate ai piccoli.
[26] Sì, o Padre, perché così è
piaciuto a te.
[27] Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce
il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non
il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Gesù Signore dal giogo leggero
[28] Venite a me, voi tutti, che siete affaticati
e oppressi, e io vi ristorerò.
[29] Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me,
che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le
vostre anime.
[30] Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». |
Matteo - Capitolo 12
Le spighe strappate
[1] In quel tempo Gesù passò
tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero
fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano.
[2] Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco,
i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito
fare in giorno di sabato».
[3] Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece
Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni?
[4] Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani
dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui
né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti?
[5] O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato
i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono
senza colpa?
[6] Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più
grande del tempio.
[7] Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io
voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui
senza colpa.
[8] Perché il Figlio dell'uomo è signore del
sabato». |
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Guarigione di un uomo dalla mano inaridita
[9] Allontanatosi di là, andò
nella loro sinagoga.
[10] Ed ecco, c'era un uomo che aveva una mano inaridita,
ed essi chiesero a Gesù: «E' permesso curare
di sabato?». Dicevano ciò per accusarlo.
[11] Ed egli disse loro: «Chi tra voi, avendo una pecora,
se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e
la tira fuori?
[12] Ora, quanto è più prezioso un uomo di una
pecora! Perciò è permesso fare del bene anche
di sabato».
[13] E rivolto all'uomo, gli disse: «Stendi la mano».
Egli la stese, e quella ritornò sana come l'altra.
[14] I farisei però, usciti, tennero consiglio contro
di lui per toglierlo di mezzo.
Gesù è il "servo del Signore"
[15] Ma Gesù, saputolo, si allontanò
di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti,
[16] ordinando loro di non divulgarlo,
[17] perché si adempisse ciò che era stato detto
dal profeta Isaia:
[18] Ecco il mio servo che io ho scelto;
il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annunzierà la giustizia alle genti.
[19] Non contenderà, né griderà,
né si udrà sulle piazze la sua voce.
[20] La canna infranta non spezzerà,
non spegnerà il lucignolo fumigante,
finché abbia fatto trionfare la giustizia;
[21] nel suo nome spereranno le genti.
Gesù e Beelzebùl [22] In quel tempo gli
fu portato un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo
guarì, sicché il muto parlava e vedeva.
[23] E tutta la folla era sbalordita e diceva: «Non
è forse costui il figlio di Davide?».
[24] Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: «Costui
scaccia i demòni in nome di Beelzebùl,
principe dei demòni».
[25] Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro:
«Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna
città o famiglia discorde può reggersi.
[26] Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde
con se stesso; come potrà dunque reggersi il
suo regno?
[27] E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl,
i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo
loro stessi saranno i vostri giudici.
[28] Ma se io scaccio i demòni per virtù
dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi
il regno di Dio. |
[29] Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo
forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo lega?
Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa.
[30] Chi non è con me è contro di me,
e chi non raccoglie con me, disperde.
[31] Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia
sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro
lo Spirito non sarà perdonata.
[32] A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo
sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito,
non gli sarà perdonata né in questo secolo,
né in quello futuro. |
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Le parole rivelano il
cuore
[33] Se prendete un albero buono,
anche il suo frutto sarà buono; se prendete un
albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo:
dal frutto infatti si conosce l'albero.
[34] Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi
che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla
pienezza del cuore.
[35] L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone,
mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose
cattive.
[36] Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli
uomini renderanno conto nel giorno del giudizio;
[37] poiché in base alle tue parole sarai giustificato
e in base alle tue parole sarai condannato».
Il segno di Giona
[38] Allora alcuni scribi e farisei
lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci
facessi vedere un segno». Ed egli rispose:
[39] «Una generazione perversa e adultera pretende
un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non
il segno di Giona profeta.
[40] Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti
nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo
resterà tre giorni e tre notti nel cuore della
terra.
[41] Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare
questa generazione e la condanneranno, perché
essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco,
ora qui c'è più di Giona!
[42] La regina del sud si leverà a giudicare
questa generazione e la condannerà, perché
essa venne dall'estremità della terra per ascoltare
la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più
di Salomone!
Ritorno offensivo dello spirito immondo
[43] Quando lo spirito immondo esce
da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo,
ma non ne trova.
[44] Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione,
da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata
e adorna.
[45] Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori
ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di
quell'uomo diventa peggiore della prima. Così
avverrà anche a questa generazione perversa».
I veri parenti di Gesù
[46] Mentre egli parlava ancora alla
folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in
disparte, cercavano di parlargli.
[47] Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre
e i tuoi fratelli che vogliono parlarti».
[48] Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse:
«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
[49] Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse:
«Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli;
[50] perché chiunque fa la volontà del
Padre mio che è nei cieli, questi è per
me fratello, sorella e madre».
Matteo - Capitolo 13
2. DISCORSO PARABOLICO
Introduzione
[1] Quel giorno Gesù uscì
di casa e si sedette in riva al mare.
[2] Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta
folla che dovette salire su una barca e là porsi
a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.
[3] Egli parlò loro di molte cose in parabole. |
Parabola del seminatore
E disse: «Ecco, il seminatore
uscì a seminare.
[4] E mentre seminava una parte del seme cadde sulla
strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
[5] Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non
c'era molta terra; subito germogliò, perché
il terreno non era profondo.
[6] Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non
avendo radici si seccò.
[7] Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero
e la soffocarono.
[8] Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto,
dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.
[9] Chi ha orecchi intenda». |
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Perchè Gesù parla in parabole
[10] Gli si avvicinarono allora i discepoli
e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».
[11] Egli rispose: «Perché a voi è dato
di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non
è dato.
[12] Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza;
e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
[13] Per questo parlo loro in parabole: perché pur
vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono.
[14] E così si adempie per loro la profezia di Isaia
che dice:
Voi udrete, ma non comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
[15] Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
[16] Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri
orecchi perché sentono.
[17] In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno
desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro,
e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!
Spiegazione della parabola del seminatore
[18] Voi dunque intendete la parabola
del seminatore:
[19] tutte le volte che uno ascolta la parola del regno
e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò
che è stato seminato nel suo cuore: questo è
il seme seminato lungo la strada.
[20] Quello che è stato seminato nel terreno
sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito
l'accoglie con gioia,
[21] ma non ha radice in sé ed è incostante,
sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione
a causa della parola, egli ne resta scandalizzato.
[22] Quello seminato tra le spine è colui che
ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e
l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa
non dà frutto.
[23] Quello seminato nella terra buona è colui
che ascolta la parola e la comprende; questi dà
frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora
il trenta».
Parabola della zizzania
[24] Un'altra parabola espose loro così: «Il
regno dei cieli si può paragonare a un uomo che
ha seminato del buon seme nel suo campo.
[25] Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico,
seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
[26] Quando poi la messe fiorì e fece frutto,
ecco apparve anche la zizzania.
[27] Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli
dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel
tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?
[28] Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo.
E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?
[29] No, rispose, perché non succeda che, cogliendo
la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.
[30] Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino
alla mietitura e al momento della mietitura dirò
ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela
in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo
nel mio granaio».
Parabola del grano di senapa
[31] Un'altra parabola espose loro: «Il
regno dei cieli si può paragonare a un granellino di
senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo.
[32] Esso è il più piccolo di tutti i semi ma,
una volta cresciuto, è più grande degli altri
legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli
del cielo e si annidano fra i suoi rami».
Parabola del lievito
[33] Un'altra parabola disse loro: «Il
regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una
donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché
tutta si fermenti».
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Le folle ascoltano solo parabole
[34] Tutte queste cose Gesù disse
alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole,
[35] perché si adempisse ciò che era stato detto
dal profeta:
Aprirò la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
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Spiegazione della parabola della zizzania
[36] Poi Gesù lasciò la folla
ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono
per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel
campo».
[37] Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme
è il Figlio dell'uomo.
[38] Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli
del regno; la zizzania sono i figli del maligno,
[39] e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La
mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono
gli angeli.
[40] Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel
fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
[41] Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali
raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli
operatori di iniquità
[42] e li getteranno nella fornace ardente dove sarà
pianto e stridore di denti.
[43] Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del
Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!
Parabole del tesoro e della perla
[44] Il regno dei cieli è simile
a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde
di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi
e compra quel campo.
[45] Il regno dei cieli è simile a un mercante che
va in cerca di perle preziose;
[46] trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i
suoi averi e la compra.
Parabola della rete
[47] Il regno dei cieli è simile
anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere
di pesci.
[48] Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e
poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano
via i cattivi.
[49] Così sarà alla fine del mondo. Verranno
gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni
[50] e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà
pianto e stridore di denti.
Conclusione
[51] Avete capito tutte queste cose?».
Gli risposero: «Sì».
[52] Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto
discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone
di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
V. LA CHIESA, PRIMIZIA DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Visita a Nazaret
[53] Terminate queste parabole, Gesù
partì di là
[54] e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga
e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene
a costui questa sapienza e questi miracoli?
[55] Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua
madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe,
Simone e Giuda?
[56] E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli
vengono dunque tutte queste cose?».
[57] E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse
loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella
sua patria e in casa sua».
[58] E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
Matteo - Capitolo 14
Erode e Gesù
[1] In quel tempo il tetrarca Erode ebbe
notizia della fama di Gesù.
[2] Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è
Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò
la potenza dei miracoli opera in lui». |
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Esecuzione di Giovanni Battista
[3] Erode aveva arrestato Giovanni e lo
aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di
Erodìade, moglie di Filippo suo fratello.
[4] Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito
tenerla!».
[5] Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo
perché lo considerava un profeta.
[6] Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade
danzò in pubblico e piacque tanto a Erode
[7] che egli le promise con giuramento di darle tutto quello
che avesse domandato.
[8] Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui,
su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
[9] Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei
commensali ordinò che le fosse data
[10] e mandò a decapitare Giovanni nel carcere.
[11] La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla
fanciulla, ed ella la portò a sua madre.
[12] I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo
seppellirono e andarono a informarne Gesù. |
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Prima moltiplicazione dei pani
[13] Udito ciò, Gesù
partì di là su una barca e si ritirò
in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo,
lo seguì a piedi dalle città.
[14] Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla
e sentì compassione per loro e guarì i
loro malati.
[15] Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli
e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è
ormai tardi; congeda la folla perché vada nei
villaggi a comprarsi da mangiare».
[16] Ma Gesù rispose: «Non occorre che
vadano; date loro voi stessi da mangiare».
[17] Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani
e due pesci!». |
[18] Ed egli disse: «Portatemeli qua».
[19] E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba,
prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi
al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò
i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono
alla folla.
[20] Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono
via dodici ceste piene di pezzi avanzati.
[21] Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila
uomini, senza contare le donne e i bambini |
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Gesù cammina sulle acque
e Pietro con lui
[22] Subito dopo ordinò ai
discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra
sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla.
[23] Congedata la folla, salì sul monte, solo,
a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo
lassù.
[24] La barca intanto distava gia qualche miglio da
terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario.
[25] Verso la fine della notte egli venne verso di loro
camminando sul mare.
[26] I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono
turbati e dissero: «E' un fantasma» e si
misero a gridare dalla paura.
[27] Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio,
sono io, non abbiate paura».
[28] Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda
che io venga da te sulle acque».
[29] Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo
dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò
verso Gesù.
[30] Ma per la violenza del vento, s'impaurì
e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore,
salvami!».
[31] E subito Gesù stese la mano, lo afferrò
e gli disse: «Uomo di poca fede, perché
hai dubitato?».
[32] Appena saliti sulla barca, il vento cessò.
[33] Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono
davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio
di Dio!» |
Guarigioni nel paese di Genèsaret
[34] Compiuta la traversata, approdarono
a Genèsaret.
[35] E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse
la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati,
[36] e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo
mantello. E quanti lo toccavano guarivano.
Matteo - Capitolo 15
Discussioni sulle tradizioni farisaiche
[1] In quel tempo vennero a Gesù
da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero:
[2] «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la
tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani
quando prendono cibo!».
[3] Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite
il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?
[4] Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la madre sia messo
a morte.
[5] Invece voi asserite: Chiunque dice al
padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è
offerto a Dio,
[6] non è più tenuto a onorare suo padre o sua
madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome
della vostra tradizione.
[7] Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
[8] Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.
[9] Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini». |
Insegnamento sul puro e sull'impuro
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[10] Poi riunita la folla disse: «Ascoltate
e intendete!
[11] Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo,
ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!».
[12] Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai
che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?».
[13] Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è
stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata.
[14] Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un
cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
[15] Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola».
[16] Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza
intelletto?
[17] Non capite che tutto ciò che entra nella bocca,
passa nel ventre e va a finire nella fogna?
[18] Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore.
Questo rende immondo l'uomo.
[19] Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli
omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le
false testimonianze, le bestemmie.
[20] Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il
mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo».
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Guarigione della figlia di una Cananèa
[21] Partito di là, Gesù si diresse verso
le parti di Tiro e Sidone.
[22] Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle
regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore,
figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata
da un demonio».
[23] Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila,
vedi come ci grida dietro».
[24] Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle
pecore perdute della casa di Israele».
[25] Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo:
«Signore, aiutami!».
[26] Ed egli rispose: «Non è bene prendere il
pane dei figli per gettarlo ai cagnolini».
[27] «E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini
si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro
padroni».
[28] Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero
grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri».
E da quell'istante sua figlia fu guarita.
Molte guarigioni presso il lago
[29] Allontanatosi di là, Gesù giunse presso
il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là.
[30] Attorno a lui si radunò molta folla recando con
sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati;
li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì.
[31] E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che
parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano
e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.
Seconda moltiplicazione dei pani
[32] Allora Gesù chiamò a sé i discepoli
e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da
tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non
voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo
la strada».
[33] E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare
in un deserto tanti pani da sfamare una folla così
grande?».
[34] Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?».
Risposero: «Sette, e pochi pesciolini».
[35] Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra,
[36] Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie,
li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano
alla folla.
[37] Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati
portarono via sette sporte piene.
[38] Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini,
senza contare le donne e i bambini.
[39] Congedata la folla, Gesù salì sulla barca
e andò nella regione di Magadàn.
Matteo - Capitolo 16
Si domanda a Gesù un segno dal cielo
[1] I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo
alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal
cielo.
[2] Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: Bel
tempo, perché il cielo rosseggia;
[3] e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è
rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo
e non sapete distinguere i segni dei tempi?
[4] Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma
nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona».
E lasciatili, se ne andò.
Il lievito dei farisei e dei sadducei
[5] Nel passare però all'altra riva, i discepoli
avevano dimenticato di prendere il pane.
[6] Gesù disse loro: «Fate bene attenzione e
guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei».
[7] Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo
preso il pane!».
[8] Accortosene, Gesù chiese: «Perché,
uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il pane?
[9] Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i
cinquemila e quante ceste avete portato via?
[10] E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte
avete raccolto?
[11] Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando
vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei?».
[12] Allora essi compresero che egli non aveva detto che si
guardassero dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei
e dei sadducei. |
Professione di fede e primato di Pietro
|
[13] Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa
di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente
chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
[14] Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista,
altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
[15] Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».
[16] Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente».
[17] E Gesù: «Beato te, Simone figlio di
Giona, perché né la carne né il
sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta
nei cieli.
[18] E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa.
[19] A te darò le chiavi del regno dei cieli,
e tutto ciò che legherai sulla terra sarà
legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli».
[20] Allora ordinò ai discepoli di non dire ad
alcuno che egli era il Cristo. |
Primo annunzio della passione
[21] Da allora Gesù cominciò a dire apertamente
ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire
molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli
scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.
[22] Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare
dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà
mai».
[23] Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da
me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi
secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Condizioni per seguire Gesù
[24] Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se
qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda
la sua croce e mi segua.
[25] Perché chi vorrà salvare la propria vita,
la perderà; ma chi perderà la propria vita per
causa mia, la troverà.
[26] Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà
il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O
che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria
anima?
[27] Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella
gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà
a ciascuno secondo le sue azioni.
[28] In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti
che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo
venire nel suo regno». |
Matteo - Capitolo 17
La trasfigurazione
|
[1] Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro,
Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte,
su un alto monte.
[2] E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò
come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
[3] Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano
con lui.
[4] Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore,
è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui
tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia».
[5] Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa
li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva:
«Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale
mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».
[6] All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia
a terra e furono presi da grande timore.
[7] Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse:
«Alzatevi e non temete».
[8] Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se
non Gesù solo. |
Domanda su Elia
[9] E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò
loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché
il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
[10] Allora i discepoli gli domandarono: «Perché
dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
[11] Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia
e ristabilirà ogni cosa.
[12] Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non l'hanno
riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così
anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera
loro».
[13] Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni
il Battista.
L'epilettico indemoniato
[14] Appena ritornati presso la folla, si avvicinò
a Gesù un uomo
[15] che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore,
abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico
e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua;
[16] l'ho gia portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto
guarirlo».
[17] E Gesù rispose: «O generazione incredula
e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando
dovrò sopportarvi? Portatemelo qui».
[18] E Gesù gli parlò minacciosamente, e il
demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu
guarito.
[19] Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte,
gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto
scacciarlo?».
[20] Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità
vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete
dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso
si sposterà, e niente vi sarà impossibile.
[21] Questa razza di demòni non si scaccia se non con
la preghiera e il digiuno] ».
Secondo annunzio della passione
[22] Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù
disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato
nelle mani degli uomini
[23] e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà».
Ed essi furono molto rattristati.
La tassa per il tempio pagata da Gesù e da Pietro
[24] Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori
della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro
maestro non paga la tassa per il tempio?».
[25] Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa,
Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare,
Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e
i tributi? Dai propri figli o dagli altri?».
[26] Rispose: «Dagli estranei». E Gesù:
«Quindi i figli sono esenti.
[27] Ma perché non si scandalizzino, và al mare,
getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la
bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala
a loro per me e per te». |
|
Matteo - Capitolo 18
2. DISCORSO ECCLESIASTICO
Chi è il più grande
[1] In quel momento i discepoli si avvicinarono
a Gesù dicendo: «Chi dunque è il
più grande nel regno dei cieli?».
[2] Allora Gesù chiamò a sé un
bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
[3] «In verità vi dico: se non vi convertirete
e non diventerete come i bambini, non entrerete nel
regno dei cieli.
[4] Perciò chiunque diventerà piccolo
come questo bambino, sarà il più grande
nel regno dei cieli.
|
|
Lo scandalo
[5] E chi accoglie anche uno solo di questi bambini
in nome mio, accoglie me.
[6] Chi invece scandalizza anche uno solo di questi
piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che
gli fosse appesa al collo una macina girata da asino,
e fosse gettato negli abissi del mare.
[7] Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che
avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale
avviene lo scandalo!
[8] Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione
di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è
meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che
avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco
eterno.
[9] E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo,
cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare
nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed
essere gettato nella Geenna del fuoco.
[10] Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli,
perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono
sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
[11] E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare
ciò che era perduto] . |
La pecora smarrita
[12] Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e
ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove
sui monti, per andare in cerca di quella perduta?
[13] Se gli riesce di trovarla, in verità vi
dico, si rallegrerà per quella più che
per le novantanove che non si erano smarrite.
[14] Così il Padre vostro celeste non vuole che
si perda neanche uno solo di questi piccoli. |
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Correzione fraterna
[15] Se il tuo fratello commette una colpa, và e
ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai
guadagnato il tuo fratello;
[16] se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone,
perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o
tre testimoni.
[17] Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea;
e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te
come un pagano e un pubblicano.
[18] In verità vi dico: tutto quello che legherete
sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello
che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche
in cielo.
Preghiera in comune
[19] In verità vi dico ancora: se due di voi
sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque
cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
[20] Perché dove sono due o tre riuniti nel mio
nome, io sono in mezzo a loro».
Perdono delle offese
[21] Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore,
quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca
contro di me? Fino a sette volte?».
[22] E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a
sette, ma fino a settanta volte sette.
Parabola del servo spietato
23] A proposito, il regno dei cieli è simile a un
re che volle fare i conti con i suoi servi.
[24] Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era
debitore di diecimila talenti.
[25] Non avendo però costui il denaro da restituire,
il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie,
con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così
il debito.
[26] Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava:
Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni
cosa.
[27] Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò
andare e gli condonò il debito.
[28] Appena uscito, quel servo trovò un altro servo
come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava
e diceva: Paga quel che devi! |
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[29] Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo:
Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
[30] Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare
in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
[31] Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati
e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
[32] Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse:
Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché
mi hai pregato.
[33] Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno,
così come io ho avuto pietà di te?
[34] E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini,
finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
[35] Così anche il mio Padre celeste farà a
ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello» |
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