Il suo segno personale, molto immediato e impressivo, ricorda molto il fumetto, anche se i soggetti (nel nostro caso le api) sono rappresentate con un aspetto molto naturalistico, senza le “deformazioni” tipiche delle strip, armonizzando le tonalità e i segni attraverso sfumature.
Patricia Gordon detta Pat, è nata ad Arbroath in Scozia (Gran Bretagna) nel 1937 e deceduta a Crespina in provincia di Pisa nel 2013; ha frequentato il Dundee College of Art (oggi Duncan of Jordanstone College) dove, a 22 anni ha ottenuto il diploma in Pittura; nella stessa Accademia ha poi proseguito gli studi per un altro anno, essendole stata assegnata una borsa di studio per un corso di perfezionamento: alla fine di tale periodo ha conseguito il diploma di perfezionamento, col massimo dei voti.
Nel 1959 ha vinto il premio Chalmers Jarvis come uno dei più promettenti giovani pittori scozzesi. Dal 1970 al 1980 ha lavorato negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Somalia. Ha partecipato a concorsi di pittura estemporanea vincendo numerosi premi. Ha vissuto per tanti anni a Crespina (oggi frazione di Crespina-Lorenzana in provincia di Pisa) in uno stupendo scenario toscano; la Toscana è divenuta ormai la sua seconda patria.
Sia nella fig. 1, dal titolo Apicoltura moderna (disegno di copertina del testo Temi di apicoltura moderna del 1994) sia nella fig. 2, dal titolo Api nel Polline (disegno di copertina del testo Api e impollinazione del 2000) si nota uno stile molto personale caratterizzato dall’abilità nell’armonizzare i colori sfumati e dalla giusta pennellata con definizione delle singole linee. Tutto ciò ricorda i maestri del Rinascimento italiano.
All’arte del Rinascimento toscano sembra ispirarsi in particolare il contorno che delimita la fig. 2, costituito dal bordo di granuli pollinici di due specie botaniche diverse: un tipo a contorno curvilineo liscio (in palinologia si dice psilato) e un altro tipo a contorno curvo ma anche ispido (tecnicamente verrucato), in regolare successione geometricamente alternata: come non pensare, ad esempio, che la cornice mistilinea che caratterizza le singole formelle sulle porte del ‘bel San Giovanni’, il Battistero di Firenze, possa essere stata motivo ispiratore per la soluzione qui adottata dalla pittrice nel definire il “campo” del suo lavoro?
In questo dipinto Pat Gordon ha fatto un collage fra il tipo pollinico delle Ericaceae (tipo Erica, Calluna, Rhododendron, Arbutus unedo) che sono delle tetradi a bordo liscio e quello delle Compositae forma H (tipo Helianthus) con bordo echinato.
Si può, quindi, dire che sia una specie di mix, perché in natura non esiste alcun polline che presenti contemporaneamente queste caratteristiche Il suo segno personale, molto immediato e impressivo, ricorda molto il fumetto, anche se i soggetti (nel nostro caso le api) sono rappresentate con un aspetto molto naturalistico, senza le “deformazioni” tipiche delle strip, armonizzando le tonalità e i segni attraverso sfumature di colore. Nel primo lavoro è originale la soluzione adottata per le cellette del favo: quelle rappresentate formano un insieme a forma di stella.
Si noti che, mentre il primo dei due lavori qui riprodotti ha come soggetto l’ape da miele (Apis mellifera, rappresentata da una regina attorniata da alcune operaie), il secondo lavoro, avendo come soggetto i bombi, mira a sottolineare il ruolo che questi imenotteri, stretti ‘parenti’ dell’ape, svolgono pure essi in natura e nelle colture agrarie a vantaggio dell’impollinazione. Da queste immagini, si nota l’interesse per la natura e un modo di rappresentarla particolare: fedele alla realtà, preciso e dettagliato tuttavia con l’aggiunta di un qualcosa (i colori, le sfumature, il modo di mettere insieme i vari elementi) proprio della pittrice.
iMi viene anche da dire che chi, come noi, si avvicina al mondo delle api non può rimanerne indifferente, e questo forse è tanto più vero per l’artista, che è certamente più ricca di sensibilità e che ha conosciuto questo mondo perché è il mondo di suo figlio.
Avendo scelto come patria di elezione l’Italia, in particolare la Toscana pisana, Pat si è profondamente “italianizzata”, affinando la propria sensibilità e il “mestiere” confrontandosi con gli esempi dei grandi maestri toscani del Rinascimento e anche dell’espressionismo ottocentesco.
Renzo Barbattini Università di Udine
Ringraziamenti
Si ringraziano:
Antonio Felicioli (Pisa), Federica Gazziola (Pordenone),
Massimo Ghirardi (Reggio Emilia),
Santi Longo (Catania
Rinaldo Nicoli Aldini (Piacenza),
Gian Carlo Ricciardelli D’Albore (Perugia),
Annagloria Sabatini (Bologna),
Ivan Zerjal (Udin
per la collaborazione prestata
Bibliografa consultata AAVV, 2000 -
Api e impollinazione. Ed. Regione Toscana Pinzauti M. (a cura di), 1994 -
Temi di apicoltura moderna. Amm. Prov. di Lucca (Servizio formazione professionale), Lucca: 336 pp. 2
da: Apinsieme, Rivista Nazionale di Apicoltura
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