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SANTITA' SILVESTRINA
“A molti sembra che i Santi siano lontani. Ma essi
sono lontani da coloro che si sono allontanati, e sono invece
vicinissimi a chi osserva i comandamenti di Cristo e possiede
la grazia dello Spirito santo. Nei cieli tutto vive e si muove
per mezzo dello Spirito Santo. Ma anche sulla terra c’è
lo Spirito Santo. Vive nella nostra Chiesa, opera nei sacramenti,
ispira la sacra Scrittura, vive nelle anime dei fedeli. Lo
Spirito Santo unisce tutti gli uomini, per questo i santi
sono vicini a noi. E quando noi li preghiamo essi, nello Spirito
Santo, ascoltano le nostre preghiere, e le nostre anime percepiscono
la loro intercessione per noi. Così fortunati e beati
siamo noi, Cristiani, perché il Signore ci ha donato
la vita nello Spirito Santo": così scrive Silvano
del Monte Athos, grande Santo del monachesimo ortodosso.
Lo Spirito santo ha seminato germi di santità nel
popolo di Dio che molti ordini religiosi, con il loro carisma,
hanno fatto germinare per il bene della Chiesa. Tra costoro
ricordiamo la santità all’interno dell’Ordine
Benedettino Silvestrino nato nelle Marche, con l’ispirazione
di Silvestro Guzzolini, nel 1227.
Il nuovo Ordine ottiene l’approvazione pontificia nel
1248 con la bolla papale di Innocenzo IV.
Ma qual è lo specifico di questa congregazione?
San Benedetto, nella sua Regola, è molto attento alle
necessità umane e spirituali dei monaci e di tutte
l persone che vengono in relazione con il monastero. Egli
si rivolge con particolare attenzione, alle categorie più
deboli: si parla di poveri, di malati, di persone fisicamente
o spiritualmente. Egli sintetizza con l’espressione
che richiama l’attenzione di cercare, nel prossimo,
il Volto di Cristo: una spiritualità che travalica
i secoli, espressa ora dal magistero di Giovanni Paolo II.
E’ una spiritualità anche concreta e fatta di
azioni. L’accoglienza è inserita da San Benedetto
in questo quadro come risposta ai messaggi contenuti nel Vangelo:
“ogni volta… l’avete fatto a me”.
L’accoglienza benedettina, perciò, ha un fondamento
cristologico e si presenta in un ampio spettro di applicazioni.
San Benedetto, infatti, chiede di accogliere tutti gli ospiti
come Cristo. Per San Benedetto, l’ospitalità
monastica significa essere presenti realmente nel mondo con
un proprio e preciso modo di essere, dove ha un posto importante
anche la preghiera comune. La congregazione silvestrina, con
la Devozione al Santo Volto partecipa in quest’opera
di recupero delle più forti tradizioni monastiche.
In tutti i continenti l’accoglienza è anche strumento
di missione: ciò significa saper interpretare le esigenze,
promovendo varie attività nel campo dell’educazione
dei giovani, nel campo medico o in ogni altro settore importante
per il progresso della civiltà.
Questo è il carisma, se pur in sintesi, della spiritualità
silvestrina, ben radicato nella Regola monastica di San Benedetto.
Ora, in breve, le biografie dei fiori di santità spuntati
nei chiostri dell’Ordine Benedettino Silvestrino.
SAN SILVESTRO GUZZOLINI
San Silvestro, della nobile famiglia Guzzolini, nacque ad
Osimo (AN) nel 1177. A circa vent’anni parte per Bologna,
inviatovi dal padre per apprendere il diritto e diventare
avvocato. Studia giurisprudenza e vi riesce bene, ma dentro
sente il vuoto. Nel 1208 ritorna ad Osimo con la Laurea in
Teologia. Nel 1217 viene ordinato Sacerdote dal Vescovo di
Osimo e gli viene conferito il beneficio canonico della Cattedrale.
Ma successivamente decide di ritirarsi dal mondo, desideroso
di piacere soltanto a Dio. Si rifugia in una grotta dell’appennino
marchigiano, chiamata Grotta Fucile. Nel 1230 Silvestro approda
sul Montefano, vicino Fabriano. Nel 1248 ottiene da papa Innocenzo
IV la conferma della fondazione di una nuova Congregazione.
Muore il 26 Novembre 1267. La memoria liturgica è il
26 novembre.
beato Giovanni dal Bastone
Tra i primi discepoli di San Silvestro, Giovanni del Bastone
è sicuramente il più vicino al suo fondatore.
La sua lunga vita monastica è segnata dai tanti insegnamenti
verso i fratelli e confratelli e il simbolo della sua vita
fu il bastone che, ancora conservato a Fabriano, ha assunto
un significato spirituale più profondo rispetto al
sostegno fisico che ne aveva il santo. La Congregazione Silvestrina
ne celebra la “memoria facoltativa” il 31 agosto.
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BEATO PAOLINO BIGAZZINI
Paolino della nobile famiglia dei Bigazzini, si fece monaco
nel monastero dei Ss. Marco e Lucia del Sambuco, fondato intorno
al 1260 nel territorio di Perugia, non lontano dal castello
di Coccorano, feudo di famiglia. Fu ricevuto dallo stesso
Silvestro e raggiunse in breve un alto grado di perfezione
monastica, comprovato da vari miracoli. Alla morte di Silvestro,
Paolino sentì suonare a distesa la campagna maggiore
dell’eremo di Montefano. Egli annunciò ai fratelli
il transito del padre spirituale; in seguito si ebbe la conferma
che ciò era avvenuto precisamente nell’ora da
lui indicata. Fu sepolto nella chiesa del monastero di Sambuco,
poi fu trasferito nella chiesa di S. Maria Nuova di Perugia.
Il suo culto è attestato fin dal sec. XIV a Perugia.
La Congregazione Silvestrina ne celebra la “memoria
facoltativa” il 4 maggio.
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BEATO UGO DEGLI ATTI
Ugo degli Atti da Serra San Quirico era fratello del Beato
Giuseppe, immediato successore di San Silvestro. Fu accolto
da Silvestro nel monastero di S. Giovanni di Sassoferrato,
dove morì il 26 luglio del 1270 circa, dopo una vita
dedita alle opere di misericordia e alla edificazione dei
fedeli tramite il ministero della predicazione. Attualmente
è sepolto a Sassoferrato nella chiesa di S. Maria del
Piano. Nel 1756 il pontefice Benedetto XIV ne approvò
il culto e lo inserì nell’albo dei “beati”.
A Sassoferrato, di cui è patrono, la festa si celebra
il 26 luglio; nella Congregazione Silvestrina, invece, e a
Serra San Quirico, di cui è compatrono, il giorno successivo.
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BEATO GIUSEPPE DEGLI ATTI
II Priore dell'Ordine
Il beato Giuseppe dei conti degli Atti. Fu fratello del beato
Ugo, e dopo la morte del Santo Fondatore Silvestro, rese la
Congregazione dal 1268 al 1273, nel quale anno morì
il 24 di agosto, mentre si trovava a Perugia, nel Monastero
di S. Benedetto. Il suo governo se non valse, per la lotta
esterna che egli dovette sostenere, a estendere la Congregazione,
valse certo a rafforzarla nella disciplina e a renderla indipendente
dalla indebita autorità di estranei; riuscì
perciò, sotto questo aspetto, fecondo di bene e fu
veramente provvidenziale. La Congregazione Silvestrina ne
celebra la “memoria facoltativa” il 25 agosto.
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BEATO BARTOLO DA CINGOLI
III Priore dell'Ordine
Nacque a Cingoli, nelle Marche, nella prima metà del
sec. XIII dalla famiglia dei Simonetti. Entrato nella Congregazione
fondata da S. Silvestro, fu eletto Priore Generale dell’Ordine
che governò per 25 anni dal 1273 al 1298. Fondò
otto monasteri, distinguendosi per prudenza e amore per l’osservanza
regolare. Morì il 3 agosto 1298 nel monastero di S.
Pietro della Castagna presso Viterbo. Fu sepolto nella chiesa
dell’Eremo di Montefano, dove si trova un altare a lui
dedicato. La Congregazione Silvestrina ne celebra la “memoria
facoltativa” il 3 agosto.
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BEATO GIOVANNI DALLA CELLA
(O SOLITARIO)
Fattosi monaco sotto la guida di Silvestro, condusse vita
eremitica in una cella appartata sul Montefano, presso Fabriano;
per questo denominato "Solitario" o "dalla
cella". Per umiltà non volle diventare sacerdote,
preferendo rimanere nello stato laicale. Fu particolarmente
legato al B. Giovanni dal Bastone. Non si conosce la data
della morte; la tradizione ne ha assegnato la memoria al 31
agosto.
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BEATO BENVENUTO DA PITICCHIO
Benvenuto da Piticchio di Acervia, fu molto tormentato dal
demonio, contro il quale lottò con le armi della preghiera
e della mortificazione. Si concedeva pochissimo riposo, poggiando
le stanche membra alle pareti della cella monastica e su un
duro sedile. Un giorno, urtato dal maligno mentre stava in
preghiera, precipito dal solaio dell’eremo di Montefano.
Sopravvisse dieci giorni fra dolori indicibili, sopportati
con grande pazienza. La Congregazione Silvestrina e la diocesi
di Senigallia ne celebrano la “memoria facoltativa”
il 6 dicembre.
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BEATO SIMONE DA RIPALTA
Visse nel XIII secolo e morì verso la fine del XIV
nel monastero silvestrino di S. Marco di Ripalta. Fu discepolo
di S. Silvestro Guzzolini che lo accolse come fratello converso.
Il corpo di Simone rimase a lungo nella chiesa di S. Marco
di Ripalta e successivamente fu portato segretamente in una
chiesa di Serra Santabbondio. La Congregazione Silvestrina
ne celebra la “memoria facoltativa” il 26 agosto.
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BEATO FILIPPO DA VARANO
Filippo da Varano di Recanati, primo discepolo di san Silvestro
a Grottafucile, per un certo periodo di tempo ne fu anche
il compagno di viaggio. L’abate Silvestro lo gratificò
di un miracolo, guarendolo da un’infermità alle
ginocchia. Morì nel monastero di S. Pietro del Monte
presso Osimo. Non ha culto ufficiale.
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BEATO GIACOMO DI ATTIGGIO
Giacomo da Attiggio di Fabriano, fu monaco di meravigliosa
semplicità e di grande umiltà. Meritò
di vedere il Montefano illuminato alla morte dell’abate
Silvestro. Non ha culto ufficiale.
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BEATO BONAPARTE
Bonaparte, il 26 novembre 1267, mentre era nel monastero
di S. Tommaso di Jesi, ebbe la visione della gloria dell’abate
Silvestro al momento del pio transito. Non ha culto ufficiale.
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SERVO DI DIO ILDEBRANDO GREGORI
ABATE
Nato a Poggio Cinolfo, Comune di Cursoli, in provincia de
L'Aquila l'8 maggio 1894. A 12 anni, indirizzatovi dal Card.
Segna, nativo di Poggio Cinolfo, entrò nella Congregazione
dei Benedettini Silvestrini. Alfredo Antonio Gregori iniziò
il noviziato al Protocenobio di San Silvestro Abate sul Monte
Fano, presso Fabriano il 10 marzo 1909. Vestendo l'abito di
monaco prese il nome di Ildebrando. L'anno dopo emise la professione
semplice, tre anni più tardi pronunciò i voti
perpetui. Era studente di Filosofia, ma all'inizio del corso
teologico, dovette arruolarsi. Si era nel periodo della prima
guerra mondiale. Fu assegnato alla Sanità e promosso
caporale della 20° sezione; fu anche attendente del Cappellano
don Pietro Ciriaci, divenuto poi arcivescovo, Nunzio Apostolico
e Cardinale. Terminata la guerra e rientrato in monastero,
frequentò teologia presso la Pontificia Università
Gregoriana, dove si laureò brillantemente in filosofia
e teologia. All'età di 28 anni fu ordinato sacerdote
a Roma il 29 ottobre 1922 nella Basilica dei Santi Apostoli.
Dopo l'ordinazione sacerdotale il monaco Ildebrando Gregori
venne incaricato, all'interno della sua Congregazione, della
pastorale vocazionale ed ebbe anche la responsabilità
della formazione dei giovani candidati probandi e professi.
Nel 1939, all'età di 45 anni, viene eletto Abate generale
della Congregazione Benedettina Silvestrina. Ricoprirà
l'incarico per vent'anni. Nel medesimo periodo in cui fu Abate
generale, era apprezzato predicatore, ma soprattutto direttore
spirituale di anime, di alcune delle quali è in corso
la Causa di Beatificazione tra queste, Madre Maria Pierina
de Micheli, della Congregazione delle Figlie dell'Immacolata
Concezione di Buenos Aires, Madre Geltrude Billi, Cofondatrice
delle Ancelle del S. Cuore di Città di Castello e Madre
Laura Curlotta, terza Superiora generale delle Suore di Ravasco.
Caratteristica inconfondibile della direzione spirituale condotta
dal p. Gregori, fu la devozione e la spiritualità del
S. Volto di Cristo: devozione e spiritualità attinte
dalla Madre Maria Pierina de Micheli. Nell'immediato dopoguerra
(1945-1946) per circostanze che si confermarono provvidenziali,
raccolse alcuni fanciulli poveri e abbandonati, assistendoli
integralmente. Questo apostolato si estese ben presto e, dal
prima nucleo creato a Bassano Romano, nacque la sua imponente
Opera assistenziale, per condurre la quale il p Gregori fondò
una Congregazione religiosa femminile le "Suore Benedettine
Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù
Cristo". Sorto come Pio Sodalizio nel 1973 e, cinque
anni più tardi, il 7 febbraio 1978, fu riconosciuto
Congregazione di diritto pontificio. Nel frattempo, l'Opera
assistenziale del p. Gregori di estendeva anche agli infermi
lungodegenti. Attuando un suo vivo desiderio, aveva creato
a Roma, in Via della Conciliazione 15, la Casa e comunità
religiosa "Deo gratias", dove ha vissuto gli ultimi
due decenni e di dove è salito alla pace eterna il
12 novembre 1985, all'età di 91 anni. II suo corpo
riposa in Bassano Romano, nel coro della Cappella della Casa
Madre e Generalizia della Congregazione da lui fondata la
sua tomba e la Casa romana "Deo gratias" sono divenute
meta di continuo, devoto pellegrinaggio. È iniziata
la causa di Canonizzazione e Beatificazione.
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SERVO DI DIO BERNARDO REGNO
Vescovo missionario di Kandy nel Ceylon
(1886 – 1977)
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Testi estratti dal Quaderno 7 dal titolo: Santità
Silvestrina - Anno 2004, edito in proprio. Le immagini fanno
parte di un serie di santini stampati in proprio.
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