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COLLABORAZIONI
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SANTI E RODITORI
La Bibbia fa qualche piccolo accenno ai roditori, i topi in particolar modo, con un significato in linea di massima negativo.
L’agiografia cristiana e iconografia dei santi affronta il tema dei roditori, in particolare del topo comune. Esistono santi effigiati con un topolino accanto, il quale dice qualcosa della vita del medesimo.
Ricordiamo:
Santa Gertrude di Nivelles, 17 marzo. Martirologio Romano: A Nivelles in Brabante, nell’odierno Belgio, santa Geltrude, badessa, che, nata da nobile famiglia, prese il sacro velo delle vergini dal vescovo sant’Amando e resse con saggezza il monastero fatto costruire dalla madre, fu assidua nella lettura delle Scritture e si consumò nell’austera pratica di veglie e digiuni.
Viene invocata contro l’invasione dei topi. |
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San Martino de Porres religioso domenicano, 3 novembre. Martirologio Romano: San Martino de Porres, religioso dell’Ordine dei Predicatori: figlio di uno spagnolo e di una donna nera, fin dalla fanciullezza, sia pure tra le difficoltà derivanti dalla sua condizione di figlio illegittimo e di meticcio, apprese la professione di medico, che in seguito, diventato religioso, esercitò con abnegazione a Lima in Perù tra i poveri e, dedito a digiuni, alla penitenza e alla preghiera, condusse un’esistenza di semplicità e umiltà, irradiata dall’amore.
Il santo umile e semplice del Perù è raffigurato con i topolini, perché si dice aveva la capacità di allontanare la loro infestazione, chiamandoli a se: è il “San Francesco” d’America |
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San Nicasio di Reims vescovo, 14 dicembre. Martirologio Romano: A Reims nella Gallia belgica, nell’odierna Francia, passione di san Nicasio, vescovo, che insieme alla sorella Eutropia, vergine consacrata a Cristo, al diacono Fiorenzo e a Giocondo fu ucciso durante una incursione di alcuni pagani davanti alla porta della basilica da lui stesso fondata.
Viene invocato contro l’invasione dei topi. |
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sant’Ulrico (Ulderico) di Augusta o Augsburg (Germania) vescovo, 4 luglio. Martirologio Romano: Ad Augsburg nella Baviera, in Germania, sant’Ulderico, vescovo, che fu insigne per il mirabile spirito di penitenza, la generosità e la vigilanza e morì nonagenario dopo cinquant’anni di episcopato.
Viene invocato contro l’invasione dei topi. |
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Santa Fina di San Gimignano vergine, 12 marzo. Martirologio Romano: Nella città di San Gimignano in Toscana, beata Fina, vergine, che fin dalla tenera età sopportò con invitta pazienza una lunga e grave infermità confidando solo in Dio.
La santa toscana ha un topolino ritratto nascosto sotto la panca. Esso ricorda il martirio che essa subì - essere mangiata viva da topi e vermi -, unico accenno alla cruda condizione della santa, che il pittore – il Ghirlandaio - scelse di non rappresentare sul suo corpo. |
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San Cadoc di Llancarfan abate, 21 settembre. Martirologio Romano: Nel monastero di Llandcarfan nel Galles meridionale, san Cadóco, abate, sotto il cui nome furono fondati molti monasteri anche in Cornovaglia e in Bretagna.
Il santo abate è raffigurato con un tenero topolino, perché si racconta che durante una tremenda carestia, osservando un roditore scopri un granaio sotterraneo con il quale sfamò i poveri durante la medesima carestia. |
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TOPO, SORCIO, RATTO… CRICETO!
I roditori (Rodentia, Bowdich 1821). Ordine di mammiferi di taglia piccola o media, caratterizzati da un unico paio di ampi incisivi con estremità a scalpello, utilizzati per rodere materiali vegetali. I roditori costituiscono il gruppo di mammiferi più numeroso, sia in termini di individui sia di varietà; comprende infatti circa 2000 specie, raccolte in 400 generi e suddivise in tre grandi gruppi: sciuromorfi (scoiattoli, castori, marmotte), miomorfi (topi, ratti e criceti) e istricomorfi (istrici, cincillà, cavie e nutrie). Adattati ad habitat disparati, terrestri o d’acqua dolce, i roditori sono generalmente erbivori o insettivori, e sono preda per diversi uccelli, rettili e mammiferi carnivori.
I roditori si chiamano così proprio per la loro frequente abitudine di rosicchiare. Infatti i loro denti incisivi (un paio per entrambe le arcate dentarie) sono ipsodonti (senza radice ed a crescita continua). I roditori li limano e li accorciano rosicchiando materiali duri.
I topi vengono comunemente divisi in tre categorie: le arvicole o topi di terra, i sorci o topi di casa e i ratti o topi di fognatura.
Le arvicole sono le meno dannose, anche se la fame le spinge spesso a fare visita ad orti e aiuole, luogo dove con i loro dentoni recidono sedani, carote, bietole e fiori.
Più fastidiosi sono il sorcio, capace di divorare tutto quello che di commestibile, e non, veniva conservato in cantine e granai, come granaglie, salumi, formaggi, carta e stoffe, e il ratto, temuto sia per la sua voracità, sia perché formidabile veicolo di gravi malattie.
Il topo comune (Mus musculus) è un piccolo roditore della famiglia dei Muridi del genere Mus ( del quale esistono una quarantina di specie). Si può trovare il topo comune in quasi tutti i paesi del mondo. Se addomesticato, può vivere nell'ambito domestico. Vive tra gli uno e i tre anni. Perniciosissimo per l'agricoltura e assai diffuso in Italia, il topo campagnolo, che si presenta di taglia più grande rispetto al topo domestico, e con un manto rosso scuro. Questa razza in particolare si procura il cibo scavando complicati intrichi di gallerie sotterranee, erodendo le radici di piante di piccolo e grande fusto.
La famiglia Cricetinae (sottordine Myomorpha – Miomorfi, superfamiglia Muroidea – Muroidei, famiglia Cricetidae - Cricetidi - 112 generi, 580 specie), hanno tasche guanciali espandibili per trasportare il cibo e sono notturni.
Le specie più conosciute sono il criceto siriano o criceto dorato (Mesocricetus auratus) e i criceti nani russi (Phodopus), rappresentati da più specie: il criceto nano russo di Campbell (Phodopus campbelli), il criceto nano russo siberiano o Winter White (Phodopus sungorus) ed il criceto nano di Roborovskij (Phodopus roborovskii). Tutte le specie precedenti sono comunemente usate come animali domestici. Più di recente si stanno diffondendo nel mercato italiano altri criceti, come il criceto cinese (Cricetulus barabensis).
Per altre notizie consulta il sito web di Wikipedia alla voce “roditori”.
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I MIEI RODITORI
La passione per gli animali, in particolar modo per i roditori (criceti) ha inizio nella mia infanzia. A tutt’oggi ho quattro criceti: “figli dei figli”.
Ecco l’albero genealogico dei miei roditori. Questi sono, e sono stati, i miei criceti dal 1999 al 2008!
Diomede & BIANCA (1999)
da cui:
6 cuccioli
(MICHAEL e Felipe) |
Il criceto Bianca
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MICHAEL & Kinga
da cui:
8 cuccioli
(EDVIGE e Eliseo) |
Il criceto Kinga e i cuccioli |
EDVIGE & Eliseo
da cui:
3 cuccioli
(Mesia, PETRA, Bianca J.) |
Il criceto Edvige
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PETRA &Taddeo (2002)
da cui:
GIOVANNI (Giò) |
I criceti Mesia, Petra, Bianca Jr.
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GIOVANNI (Giò) & Antonina (Nina)
da cui:
3 cuccioli (29 settembre 2003) - (MICHAEL J. Raffaello, Edith)
8 cuccioli (17 dicembre 2003)
(Jolanda)
6 cuccioli (3 maggio 2004) |
Il criceto Giovanni
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MICHAEL J. & Panacea
da cui:
12 cuccioli (16 giugno 2004) – BENEDETTO |
Il criceto Michael J.
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BENEDETTO & NEONILLA (anno 2005)
BENEDETTO (+ ottobre 2006) & PETRA PIERINA (anno 2006, + novembre 2006)
da cui:
1 cucciolo
CAROLINA CLOTILDE (3 giugno 2006) |
Il criceto Benedetto
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CAROLINA CLOTILDE ( + gennaio 2008) & Ruffillo (marzo 2007)
da cui:
1 cucciolo
BASILIO GORDIO (gennaio 2008) |
Il criceto Basilio Gordio
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BASILIO GORDIO & Maria Tecla (Apr. 2008)
da cui:
23 giugno 2008
7 CUCCIOLI (tutti morti entro il decimo giorno di vita)
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Il criceto Maria Tecla |
Altri 5 cuccioli nati il 2 settembre 2008 |
I cuccioli di Tecla
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Bibliografia e fonti
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AA. VV., Enciclopedia dei Santi “Bibliotheca Sanctorum”, 12 voll., Città Nuova, 1990
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Arola Ines, Il criceto, De Vecchi Editore, 1988
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Barcaroli & Brunetti, Animali e Santi, Editrice Veneta, 2004
-
C.E.I., Martirologio Romano, Libreria Editrice Vaticana, 2007, pp. 1142
-
Damiano Marco Grenci, collezione privata di immaginette sacre, 1977 – 2008
-
Furia Paolo, Dizionario iconografico dei santi, Editrice Ares, 2002
-
Maspero Francesco, Bestiario antico, Piemme Editore, 1997
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Mocchetti Lucia, Cavie e Criceti, De Vecchi Editore, 1982
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Parslow Percy, I criceti, Ed. Ed Agricole Bologna, 1981
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