COLLABORAZIONI
In questo Settore vengono riportate notizie
e immagini fornite da altri redattori. Nello specifico,
i testi sono stati realizzati da Don Damiano Grenci,
che ha trasmesso anche le foto, mentre Cartantica ha curato
la grafica e la rielaborazione delle immagini.
Tutti gli articoli degli altri Settori sono state realizzati
da Patrizia di Cartantica che declina ogni responsabilità
su quanto fornito dai collaboratori.
"N.B.: L'Autore prescrive
che qualora vi fosse un'utilizzazione per lavori a stampa
o per lavori/studi diffusi via Internet, da parte di terzi
(sia di parte dei testi sia di qualche immagine) essa potrà
avvenire solo citando esplicitamente per esteso (Autore,
Titolo, Periodico) il lavoro originale."
******
LA SANTITA' DI NOME “MARIO”
INTRODUZIONE
Mario è uno dei nomi più diffusi in Italia, presente anche in diverse varianti come Mariolino, Marietto, Mariuccio, Mariano, per quest’ultimo nome, divenuto indipendente, bisogna dire che lo portarono diversi santi e beati ed è particolarmente legato al culto della Vergine, detto appunto “mariano”.
Ma il nome Mario non è come si crede comunemente, il maschile di Maria (anche se alcuni lo festeggiano per tradizione famigliare il 12 settembre – S. Nome di Maria), ma riprende l’antico gentilizio (cognome) romano Marius a sua volta derivato dall’etrusco Maru (maschio).
“Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio” (Ef 2,19)
L’agiografia cristiana conosce il nome Mario, e il Martyrologium Romanum contiene tre santi con questo nome.
Però la santità cristiana ricorda altri Testimoni della fede di cui è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione che per rigore, visto il titolo del capitoletto, riportiamo nei loro dati essenziali:
- Servo di Dio Mario Borzaga missionario OMI e martire
nato a Trento, il 27 agosto 1932 e morto a Kiucatian, Luang Prabang (Laos), il 25 aprile 1960 |
- Servo di Dio Mario Vergara missionario PIME e martire,
nato a Frattamaggiore (NA), il 18/11/1910 e morto a Shadaw (Birmania), il 25 maggio 1950
|
- Servo di Dio Mario Ferdinandi magistrato ,
nato a Todi (PG), il 27 gennaio 1916 e morto a Perugia, il 7 luglio 1946 |
- Servo di Dio Mario Giuseppe Restivo giovane scout,
nato a Palermo, il 24 Gennaio 1963 e morto a Chambéry, Francia, il 19 Agosto 1982
|
Ed ecco, ora in sintesi i tre santi di nome Mario presenti nel Martirologio Romano:
Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface martiri a Roma (19 gennaio)
San Mario |
Santa Marta
|
Secondo una Passio del VI secolo, i quattro martiri componenti della stessa famiglia, persiani di origine, lasciarono la loro patria, per recarsi a Roma a venerare le reliquie dei martiri, come facevano in quei tempi molti cristiani.
Alcuni antichi Martirologi collocano questa venuta a Roma e le successive fasi, negli anni 268-270, al tempo del regno di Claudio II, quando notoriamente si sa che non vi furono persecuzioni contro i cristiani; la recente edizione del Martyrologium Romanum indica l’inizio del secolo IV come data del loro martirio, da queste date possiamo desumere, che la famiglia persiana cristiana, sia stata ospite o stabilizzata a Roma, per un certo numero di anni; del resto il secolo III fu un periodo di grande espansione del cristianesimo e di tolleranza nei loro confronti, almeno fino alla vecchiaia di Diocleziano, quando nel 293, spinto dal console Galerio, emanò tre editti di persecuzione.
A Roma essi si associarono al prete Giovanni, nel dare una degna sepoltura a 260 martiri sulla Via Salaria, evidentemente vittime della suddetta persecuzione di Diocleziano, che giacevano decapitati e senza sepoltura, in aperta campagna.
Purtroppo questa pietosa opera non poteva passare inosservata, dato anche il gran numero di corpi, per cui Mario ed i suoi familiari furono scoperti, arrestati e condotti in tribunale. Prima il prefetto Flaviano e poi il governatore Marciano, seguendo le norme degli editti imperiali li interrogarono, invitandoli a sacrificare agli dei; avendo essi rifiutato, furono condannati alla decapitazione, per i tre uomini, il martirio avvenne lungo la Via Cornelia, mentre per Marta avvenne presso uno stagno poco distante, in Nimpha.
I loro sacri corpi raccolti dalla pia matrona romana Felicita, furono sepolti in un suo possedimento agricolo chiamato Buxus, oggi Boccea, sulla stessa Via Cornelia.
Secondo una moderna versione dei fatti, si crede che il gruppo non sia una famiglia e che non sia di origine persiana, ma abitante a Lorium, in una villa imperiale distante dodici miglia da Roma. Sul luogo del martirio, nella tenuta di Boccea, sorse poi una chiesa, di cui sono ancora visibili i ruderi e che durante tutto il Medioevo fu meta di pellegrinaggi.
Per quanto riguarda le loro sacre reliquie; esse ebbero vicende molto complicate, alcune furono traslate a Roma nelle chiese di S. Adriano e di Santa Prassede, e parte di esse nell’828, furono inviate ad Eginardo, il biografo di Carlo Magno, che le donò, come era uso allora, al monastero di Seligenstadt.
Certo è, al di là delle divergenze geografiche e famigliari, che i santi Mario, Marta, Audíface e Abaco, siano realmente esistiti e venerati fin dall’antichità tra i Santi Martiri della Chiesa di Roma (Diocesi di Porto-Santa Rufina).
Martirologio Romano, 19 gennaio: Sulla via Cornelia a tredici miglia da Roma nel cimitero ad Nymphas, santi Mario, Marta, Audíface e Abaco, martiri.
Santi Abaco ed Auriface, figli di S. Mario e S.ta Marta
|
******
San Mario (Marino) abate di Bodon (27 gennaio)
Martirologio Romano, 21 gennaio: Nel monastero di Beuvoux nel territorio di Sisteron in Francia, san Mario, abate.
San Mario (Mary) eremita in Alvernia (8 giugno)
Secondo la leggenda è discepolo di Pietro e di Paolo a Roma, da qui poi mandato a evangelizzare l’Alvernia.
In realtà è un eremita vissuto nel VI - VII secolo, le cui reliquie furono traslate nel XI dall’originaria sepoltura al monastero di Mauriac.
È festeggiato l’8 giugno nella diocesi di Clermont, di Sant-Flour e di Rodez.
******
San Mario vescovo di Losanna (31 dicembre)
Nato intorno al 530 divenne vescovo di Aventicum nel maggio 574. Nel 585 prese parte al concilio di Macon; il 24 giugno 587 consacrò la chiesa della Madonna di Payerne che sorgeva su una sua proprietà. Intorno al 590 trasferí, per ragioni politiche e di sicurezza, la sede vescovile da Aventicum a Losanna; qui morí il 31 dicembre 594 e fu inumato nella chiesa di S. Tirso che prese poi piú tardi il suo nome. L'epitafio che ci è stato conservato è ritenuto dal Besson opera di Venanzio Fortunato. Si può seguire il culto del santo fin nel primo millennio dell'era cristiana.
Mario è l'autore di una continuazione della Cronaca di Prospero, che egli porta, prima, fino all'anno 567 e poi fino al 581. La Cronaca di Prospero è un racconto, in genere esatto, breve e molto prezioso per gli storici, che registra gli avvenimenti dell'Italia e dell'Oriente con la stessa attenzione dedicata a quelli dei regni franco e burgundo.
Martirologio Romano, 31 dicembre: A Losanna nell’odierna Svizzera, san Mario, vescovo, che trasferì in questa città la sede di Avanches, costruì molte chiese e fu difensore dei poveri.
******
I LUOGHI DI CULTO DI SAN MARIO MARTIRE e FAMIGLIA IN ITALIA
- Parrocchia di S. Maria di Loreto, Via Boccea, 1417, 00050 Boccea di Roma
|
- Parrocchia di San Mario - Fuori Porta Napoli, 16, Contrada Torretta, 67100 L'Aquila
- Parrocchia dei Santi Mario e Compagni Martiri, Via Ponte delle Settemiglia, 245, 00173 Roma
- Parrocchia di S. Mario e S. Giovanni Battista, Via Roma, 67, 29020 Vigolzone (PC)
- Santuario di Sant'Abaco, 10040 Caselette (TO)
- Chiesa di San Mario Martire, 87020 Sangineto (CS)
Una curiosità
La tradizione più nota su vita e martirio di questi santi è un racconto leggendario, in cui è però possibile individuare un nucleo di storicità che ci pone di fronte alla figura reale di questi martiri. Il racconto fu reso popolare da un libretto del 1861, scritto da don Bosco [Sac. G. Bosco, Una famiglia di martiri, Torino 1861] ma preparato dal conte Carlo Cays. In anni di grandi lavori sul santuario dedicato a sant'Abaco a Caselette (sulle pendici del monte Musinè) e di devozione molto sentita verso questi santi, il conte Cays sollecitò l'amico don Bosco a scrivere qualcosa che ravvivasse ulteriormente la venerazione di sant'Abaco, mettendogli in mano la documentazione per il libro.
Don Bosco (o meglio, il conte Cays) si era basato su notizie contenute negli Acta Sanctorum, vastissima raccolta di scritti sulla vita dei santi composta a partire da metà '600 dai Bollandisti. La parte dedicata ad Abaco e soci era un racconto (Atti dei santi Mario e soci) che risaliva agli inizi del Medioevo, in particolare al VI-VII secolo. Era una passio, un tipo di scritti che raccontavano a fini edificanti il martirio di uno o più santi, aggiungendo alle notizie che si avevano sui martiri anche delle cose inventate per impressionare e commuovere. Il suo anonimo autore aveva raccolto dei racconti tramandati da tempo, che conservavano memoria dei nostri santi: ricordi legati ad un luogo appena fuori Roma lungo la via Cornelia (a nord-ovest della città), dove era sorta una chiesa sul luogo del loro martirio.
Bibliografia e Siti
Bibliografia e Siti
- AA. VV. - Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi) – Voll. 1-12 e I-II appendice – Ed. Città Nuova
- C.E.I. - Martirologio Romano - Libreria Editrice Vaticana – 2007 - pp. 1142
- Grenci Damiano Marco – Archivio privato iconografico e agiografico: 1977 – 2011
- Sito Web di santibeati.it
- Sito Web di parrocchiatorretta.it
- Sito Web di parrocchie.it
Ed. D. M. G.
19 gennaio 2011
******
|