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LA MARTIRE FORTUNATA DI ROMA,
la “Santa” di Baucina (PA)
“Nel Martirologio Romano l'unico riferimento attendibile relativo alla Vergine Martire Santa Fortunata venerata a Baucina e quello che narra di una giovane fanciulla convertita al cristianesimo vissuta a Palestrina vicino Roma intorno al 200 D.C. catturata dalle milizie romane mentre da Palestrina si recava a Roma. La piccola Fortunata veniva martirizzata a Roma, dopo aver affrontato molti dei supplizi annoverati tra i carnefici "Boia" romani, nel mese di ottobre del 200 D.C”.
Così il sito web “santafortunata.org” introduce la vita della Martire Fortunata.
Siamo alla solita confusione tra “corpi santi” e martiri elencati nel Martirologio Romano.
Il Martirologio Romano antico, al 14 ottobre, menziona il martirio di Fortunata a Cesarea di Palestina durante la persecuzione di Diocleziano e aggiunge che il suo corpo fu in seguito trasportato a Napoli in Campania.
Quindi la prima confusione è che il Martirologio Romano non parla di Palestrina in Lazio, patria del Martire San Agapito (
18 agosto 274), ma di Cesarea di Palestina, il territorio che vide i primi passi del Cristianesimo e della Chiesa.
Chi è allora la Martire venerata a Baucina (PA)?
La venerazione della Martire Fortunata risale al 29 gennaio 1790, quando il Vescovo Saverio Cristiani, autenticando il “corpo santo” di nome Fortunata, pone l’inizio del culto della Martire, fino allora rimasto sepolto nella catacomba di Ciriaca.
È il periodo storico culla del culto delle reliquie estratte dalle catacombe romane: un po’ per riscoperta in quel percorso di rivalutazione della storia e un po’ in risposta al dilagare delle correnti protestanti che negavano il culto dei santi e delle loro autentiche reliquie.
Queste cosiddetti “corpi santi” o martiri delle catacombe, furono prelevate e inviate in dono e per devozione un po’ dappertutto in Europa e nel Nuovo Mondo.
Promotori di questi “sacri viaggi” erano ecclesiastici, dignitari pontifici, semplici sacerdoti o religiosi, oppure anche nobili signori che operavano il trasferimento del sacro deposito presso le loro zone d’origine o di possedimento, dando così inizio a devozioni locali molto forti verso il Martire delle reliquie.
In alcuni casi la storia personale del santo martire, perlopiù inesistente o non provata o leggendaria, veniva compilata da sacerdoti scrittori, a volte con molta fantasia, a volte facendo diventare il santo martire originario del luogo oppure vista l’omonimia con un altro Martire del “Martyrologium Romanum” componevano il mosaico: noi abbiamo le ossa e il Martirologio ha i dati storici.
Questo però creo confusione e spesso moltiplico i corpi di Martiri, oppure ne diede uno a quel Martire di cui non c’era il corpo.
La Martire Fortunata di Baucina entra in questa logica di dare un corpo ad un Martire o dare una storia ad un corpo: questo si deduce dall’introduzione suddetta alla vita della Martire Fortunata.
Cosa avvenne nel 1790?
Ecco la prova inconfutabile.
FR. SAVERIO CRISTIANI
dell’Ordine degli eremiti di S. Agostino
Per grazia di Dio e della Sede Apostolica
Vescovo di Porfirio – Prefetto della Sagrestia Apostolica
Prelato domestico e Assistente al Soglio Pontificio
Attestiamo senza dubbio alcuno a tutti che vedranno il presente documento che le Sacre Reliquie tolte dal cimitero di SANTA CIRIACA, custodito dal S.mo D.N.PP., esaminato e riconosciuto dalla Sacra Congregazione delle Indulgenze e delle Sacre Reliquie da noi donate a maggior gloria di Dio Onnipotente e a venerazione dei suoi Santi, è il SACRO CORPO con VASO di SANGUE di SANTA FORTUNATA MARTIRE, collocato in urna di legno ricoperta di carta colorata ben sigillata da un nostro piccolo sigillo, ed abbiamo permesso nel nome del Signore a tutti coloro cui riguarda, di tenere presso di se la presente reliquia, di donarla ad altri e di esporla alla pubblica venerazione in qualunque chiesa, oratorio o cappella ma senza Ufficio, e Messa, secondo il decreto della Sacra Congregazione dei Riti, edito 11 agosto 1691. Abbiamo ordinato di applicare agli stessi questo documento sottoscritto di nostro pugno, confermato dal nostro sigillo.
Roma, il Giorno 29 Mese gennaio 1790
Il corpo e il “Vaso con il Sangue”, vennero estratti dalle Catacombe di S. Ciriaca, ed autenticati da Fr. Saverio Cristiani, e rimasero a Roma in una cassetta, probabilmente deposta presso l’autorità ecclesiastica competente fino con ogni probabilità al gennaio - febbraio 1790.
Successivamente le reliquie della Martire Fortunata furono consegnate il 14 febbraio 1790 al parroco di Baucina con la suddetta lettera di autentica.
Il corpo santo venne dapprima custodito nella Chiesa Madre di Baucina, successivamente, traslato definitivamente nella Chiesa di Maria Santissima del Lume al Collegio di Maria.
Verso il 1840 le reliquie vennero ricomposte nel simulacro che attualmente si può vedere e venerare nell’artistica urna.
Il 9 aprile 1870 fu proclamata compatrona del paese, insieme a San Marco Evangelista.
Nel 1880 il Vicario Foraneo Don Pietro Traina, chiese ed ottenne dalla Sacra Congregazione dei Riti il permesso di poter celebrare la Messa Solenne in onore della Martire Fortunata: ciò è documentato da un’appendice manoscritta apposta successivamente sull'originale della sempre medesima autentica del 1790.
La sua festa liturgica è fissata al 14 febbraio, giorno dell’arrivo delle reliquie a Baucina; mentre la festa patronale si svolge la seconda domenica di settembre.
Concludendo. La Martire Fortunata venerata Baucina (PA) è martire della catacomba di Ciriaca (San Lorenzo al Verano), estratta nel 1790, o almeno autenticata in quell’anno, ma non ha nulla a che fare con la Martire omonima di Cesarea di Palestina (di cui l’odierno Martirologio Romano – 2001 - non riporta più nessuna memoria) e tanto meno con una fantomatica Martire di Palestrina, che non è mai esistita.
Due curiosità.
Prima. L’autentica che autorizza la venerazione della Martire Fortunata è la stessa di quella della Martire Candida di Milazzo; difatti è un prestampato compilato nelle parti mancanti, cioè: nome, catacomba, descrizione corpo e data.
Seconda. Esiste un altro “corpo santo” di nome FORTUNATA, identificato come la martire di Cesarea di Palestina, ma estratto dal cimitero di Calepodio ed autenticato dal Rev. Don Giacomo Severino, Canonico della Chiesa di San Marco in Roma, il quale donò il “corpo santo” a Padre Taddeo Ocampo, Commissario del Collegio di Propaganda Fide di Moquegua, che era in visita a Roma nei primi mesi del 1796.
Dal 1798 la Martire Fortunata è venerata a Moquegua in Perù.
La curiosità poi si infittisce e sfocia nel campanilismo e nell’ignoranza: la Curia Vescovile e il parroco di Moquegua hanno scritto alla S. Sede una petizione perché proibisca il culto della Martire Fortunata di Baucina, in quanto un falso, supponendo che il vero corpo è in loro possesso.
Concludendo, per la buona pace di tutti: Moquegua e Baucina hanno due corpi di due martiri delle catacombe che nulla hanno a che fare con la Martire di Cesarea di Palestina.
Santa Fortunata venerata a Moquegua
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Infine. I sogni, i miracoli e tutta la fede che circonda il culto della Martire Fortunata a Baucina, sono doni del Signore che racconta la sua Gloria attraverso i suoi Santi e le loro autentiche reliquie. Amen!
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BIBLIOGRAFIA E SITI
* AA. VV. - Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi) – Voll. 1-12 e I-II appendice – Ed. Città Nuova
* C.E.I. - Martirologio Romano - Libreria Editrice Vaticana – 2007 - pp. 1142
* Grenci Damiano Marco – Archivio privato iconografico e agiografico: 1977 – 2012
* Sito web di preguntasantoral.es
* Sito web di santafortunata.org
* Sito web di santibeati.it
Ed. D.M.G.
15 luglio 2012
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