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LA STRADA DI SAN MICHELE
La strada di S. Michele si snoda lungo
una direttrice molto studiata dagli esperti del settore
a partire dal nord della Francia fino al sud dell’Italia.
Nei prossimi giorni ci apprestiamo ad un Pellegrinaggio
sui luoghi legati a San Pio da Pietrelcina e saremo in tanti
: due pulman, più di 100 persone ! Tra le mete del
Pellegrinaggio c’è Monte Sant’Angelo.
Il Santuario è considerato da molti studiosi il terminale
di un percorso italo-francese che collega vari Santuari
dedicati proprio a questo Arcangelo : Michele. Bisogna sottolineare
che il percorso si snoda in gran parte lungo la cosiddetta
via francigena, quella percorsa dai pellegrini che si dirigevano
verso Roma e successivamente anche da coloro che si recavano
in Terra Santa.
Una curiosità: i pellegrini si
distinguevano dalle insegne che portavano e che indicavano
la destinazione prescelta: la conchiglia per Santiago di
Compostela, la croce per Gerusalemme e la chiave per San
Pietro a Roma.
L’itinerario che ci interessa tocca
i santuari di: Mont Saint Michel, Sacra di San Michele,
San Galgano e Monte S. Angelo, in un percorso molto affascinante
e ricco di storia, di tradizioni e di leggende. Proviamo
a percorrerlo brevemente insieme.
Mont Saint-Michel è una località
che si trova nel nord della Francia. La leggenda narra che
l’Arcangelo Michele apparve al Vescovo Sant’Uberto
chiedendogli di costruire una chiesa sulla roccia del luogo
e poiché il vescovo rimaneva sordo ai suoi richiami,
Michele gli toccò la testa perforandola, ma lasciandogli
intatte tutte le facoltà vitali (il cranio è
conservato nella Cattedrale di Avranches); il Vescovo quindi
si convinse ed edificò una chiesa che prese il nome
di Monte san Michele. Una curiosità : l’intera
rocca su cui svetta la Cattedrale ha la peculiarità
di diventare un’isola quando l’alta marea la
circonda di acqua, rendendola perciò irraggiungibile
dalla terra, ritornando ad essere praticabile quando l’acqua
si ritira
La Sacra di San Michele, nelle vicinanze
di Torino, è un complesso costruito sulla cima del
monte Pirchirano. La dedicazione del luogo a S. Michele
è dovuto al fatto che sin dal VI secolo vi dominarono
i longobardi che avevano come protettore proprio tale Arcangelo.
I primi monaci vi si stabilirono a partire dal X secolo.
La denominazione di “Sacra” è dovuta
al fatto che la prima consacrazione, sulla vetta del monte,
fu per una Chiesetta la cui edificazione era fatta risalire
ad “origini celesti”.
La Sacra si trova a pochi chilometri dal confine francese
e alle pendici del monte passava la via francigena. Anche
qui una curiosità : la chiesa di San Michele è
incastonata nella vetta della montagna e all’interno
di essa sono visibili le rocce del monte che fanno un tutt’uno
con la costruzione, costituendone saldamente le fondamenta.
Galgano Guidotti era un cavaliere di nobile
discendenza che, come era d’uso a quei tempi, per
vari anni si era dedicato al mestiere delle armi, finchè
non gli apparve in sogno l’Arcangelo Michele. Da quel
momento decise di cambiar vita. La leggenda narra che un
giorno il suo cavallo si fermò presso una radura,
rifiutandosi di andare avanti e Galgano interpretò
questo segno come se l’Arcangelo Michele gli indicasse
dove costruire una chiesa; cosa che il Cavaliere fece, dedicandosi
da allora all’eremitaggio. Al di là delle leggende,
rimangono comunque i resti della grande Abbazia costruita
sul luogo e che nella sua struttura racchiude vari enigmi.
Ancora oggi, anche se rimangono solo le mura perimetrali
essendo crollato il tetto, essa è studiata per la
perfetta acustica tanto da essere luogo prediletto per i
concerti. La curiosità: quando San Galgano decise
di cambiare vita confisse la sua spada in una roccia che
è ancora oggi visibile : anche l’Italia ha
la sua Spada nella Roccia !
Monte S. Angelo è uno dei luoghi
più suggestivi tra quelli dedicati a S. Michele,
culla di tradizioni pagane sin dall’antichità,
ricco di riti e di magie. Il culto a S. Michele risale al
493 dopo che l’Arcangelo Michele apparve al Vescovo
di Siponto. Anche di questo fatto ci sono varie versioni
e altre leggende raccontano di fatti prodigiosi legati al
posto. Intorno alla primitiva chiesa sorse piano piano il
paese, che da sempre è meta di pellegrinaggi e proprio
per questo intorno al Santuario fioriscono case di accoglienza,
alberghi, ostelli, ecc. A testimonianza della sacralità
del luogo c’è una iscrizione all’ingresso
della Chiesa che recita: "Terribilis est locus iste
hic domus est dei et porta coeli" ( Questo è
un luogo terribile, questa è la casa di Dio e la
porta del cielo).
La curiosità: nel 1656 la zona del Gargano venne
sconvolta da una terribile epidemia di peste; fu invocato
San Michele Arcangelo che indicò di prendere delle
pietre dalla cripta, tracciare su di esse una croce e distribuirle
agli ammalati. Dai documenti del tempo è riportato
che tale rimedio funzionò perfettamente!
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Chi scrive ha già visitato più volte i tre
luoghi italiani sopra descritti e la cosa che mi ha sempre
colpito ogni volta che entravo in uno di essi è sempre
stata la profonda sacralità e la spiritualità
tangibile nell’aria. Tra i tanti ricordi c’e
ne è uno che mi è particolarmente caro. La
prima volta che sono andato a visitare la Sacra di San Michele
dopo aver percorso a piedi - come è obbligatorio
- l’ultimo tratto in salita, avvolto dalla calma e
dalla serenità che solo un bosco può dare,
all’improvviso mi sono trovato davanti l’imponente
costruzione, stagliata sullo sfondo azzurro del cielo, mentre
il vento era l’unica voce che interrompeva un silenzio
irreale al quale non ero più abituato. L’imponente
portone era semiaperto e entrando non si poteva non notare
un cartello di “benvenuto” che recava scritto
: “… la condurrò nel deserto e parlerò
al suo cuore” (Osea 2,16) . Devo confessare che mi
sono fermato un attimo, ansimante per la salita, frastornato
dal silenzio ma soprattutto colpito da quella frase perché
in effetti c’era il “deserto” e c’era
anche Chi – in silenzio – parlava al mio cuore.
Foto fornite da Cartantica
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