LA CIVILTA' CATTOLICA
Estratto dal Numero del 7-21 agosto 2010 - anno 161
Paolo Roca
- La Religione negli Erinnofili... quasi santini, quasi francobolli -
Barbieri Editore, Manduria
di P. Giovanni Arledler, rettore della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
Consapevoli che si tratta di un argomento marginale - la nostra rivista ha parlato di francobolli soltanto perchè direttamente coinvolta (cfr.Civ. Catt. 2000 II 109 s) - speravamo in qualche novità significativa in occasione del 2010, anno in cui la Compagnia di Gesù celebra il 470° dalla fondazione, i 400 anni dalla morte di Matteo Ricci e i 500 dalla nascita di San Francesco Borgia. Dobbiamo, allora, limitarci alla presentazione di un catalogo di Paolo Roca, collezionista, che è incentrato sul contenuto religioso degli "erinnofili" (ferma busta" o "chiudilettera".
Il neologismo "erinnofilo" deriva dal tedesco "Erinnerung" che significa "memoria", "ricordo"; nei Paesi anglofoni viene detto anche "cinderella".
Non si tratta di una semplice etichetta, anche autoadesiva, magari con l'indirizzo del mittente, ma di un qualcosa molto vicino al francobollo dalla qualità di stampa, a volte, leggermente inferiore (ma alcuni contengono rifiniture in oro o argento) e dalla carta non filigranata, poichè, non avendo valore legale, corre meno il rischio di essere contraffatto.
Il prezzo è indicato soltanto nel caso che serva a sostenere una qualche iniziativa benefica.
In passato, la riservatezza della missiva era garantita da sigilli appositi, sopra la ceralacca, con lo stemma del casato o le iniziali dell'utente; oggi, quando ci sono mezzi molto sofisticati per aggirare la privacy, ciò che importa di più è un segno di attenzione, di finezza, magari un memorandum, anche con l'indirizzo del mittente.
L'erinnofilo in senso stretto, invece, si è sempre distinto per veicolare un messaggio e, fin dalle sue prime apparizioni, per promuovere un certo tipo di propaganda, anche a scopi religiosi o filantropici, più ordinariamente réclame di prodotti di consumo: perfino una famosa serie di fracobolli del Regno Italiano, negli anni Trenta del secolo scorso, tentava un compromesso o gemellaggio tra francobolli di posta ordinaria e appendici con pubblicità per cioccolatini, dadi da brodo, grandi magazzini, ecc.
Chi è esperto in francobolli sa già che ormai non ci sono limiti per formati (rotondi, romboidali, stellari) e dimensioni: le lontane isole Tonga hanno emesso francobolli dai contorni che seguono il loro profilo!
In Italia gli erinnofili più famosi, per quel che attiene alla propaganda benefica, riguardano la Croce Rossa e la lotta alla tubercolosi e furono emessi fin negli anni Cinquanta e Sessanta.
Nel volume di Roca, si contano 32 capitoli che riguardano altrettanti gruppi di soggetti religiosi: la Bibbia e il Vangelo, la Chiesa, la figura della Vergine Maria, i santi, i papi, le grandi chiese, le abbazie e santuari, gli Anni Santi, associazioni benefiche, altre confessioni cristiane, i santini stessi, ecc. Spesso non c'è differenza tra francobolli ed erinnofili: alcuni soggetti sono sorprendentemente somiglianti, se non addirittura (quasi) uguali.
I momenti d'oro della produzione dei "chiudi lettera" vanno dagli inizi del secolo scorso fino al 1950. Capitava sovente che passassero per francobolli o fossero abbinati ad essi e, come tali, regolarmente annullati; tali sviste, più o meno significative, erano destinate a fare la gioia dei collezionisti.
Una gran parte dell'interesse, oggi, è mantenuto grazie al collezionismo; la pubblicazione di Roca, ricca di belle riproduzioni a colori, corredata di approfondimenti competenti sulla storia, l'informazione religiosa e la spiritualità, può servire anche da catalogo per un settore che non ha molti sussidi del genere.
A giustificazione della sua esistenza, l'erinnofilo denota una funzione a scopo principalmente propagandistico, che in qualche caso si può precisare verso un utilizzo dichiaratamente didattico, oseremmo dire "catechetico" o propedeutico all'evangelizzazione o alla catechesi. Ciò è avvenuto soprattutto nei Paesi di lingua inglese e tedesca. Questo scopo "istruttivo" si precisa ulteriormente nel favorire la conoscenza della sacra Scrittura, non solo del NT, ma soprattutto a vantaggio dell'AT, i cui episodi e i cui personaggi non sempre sono molto popolari.
La prima serie del genere, apparsa negli Stati Uniti attorno al 1920, si componeva di 12 chiudilettera; in seguito le serie raggiungono cifre che corrispondono alle settimane dell'anno liturgico e mirano a favorire una maggiore sensibilità per i momenti forti o ordinari che precedono o seguono le principali solennità, in rapporto all'insegnamento dei vangeli domenicali.
Sono iniziative che partono da parrocchie o diocesi, cattoliche o evangeliche.
Il piccolo pezzo di carta, dal disegno e dai colori suggestivi, richiama alla memoria il brano evangelico - a volte in basso o nel retro contiene una piccola frase con valore di titolo o di riassunto - testimonia la frequenza alla messa e/o alla catechesi del possessore e serve a completare man mano un apposito album o raccoglitore che, assieme a un bel ricordo da conservare, può rappresentare un sussidio decisamente istruttivo. In tal caso l'erinnofilo tende a somigliare alla figurina.
In Italia questo compito era svolto in maniera meno suggestiva, con l'aiuto di un tesserino sul quale si apponevano dei timbrini, corrispondenti, appunto, alla frequenza alla Messa e/o al catechismo, utili in qualche caso per essere ammessi ad un rinfresco o a una proiezione cinematografica.
E' indubbio che così l'erinnofilo, come suggerisce ancora la sua etimologia, alle sue funzioni specifiche aggiunge quella di "essere un pò francobollo e un pò santino"; tutto ciò sembra purtroppo molto legato a tempi andati.
Altri tempi, in effetti, altri ritmi, altre sensibilità ed esigenze, che però non fa male ogni tanto riscoprire, riassaporare, per tentare e ritrovare - oggi si dà tanto importanza all'immagine e al messaggio veloce e sintetico - mezzi di comunicazione e testimonianza che potrebbero rivelarsi inaspettatamente efficaci.
N. B. - P. Giovanni Arledler non è soltanto il Rettore della bellissima chiesa di Sant'Ignazio di Loyola ma è un uomo di cultura, un appassionato e studioso di musica - tant'è che fa parte del Comitato d'onore della Ass.ne Int.le Amici della musica Sacra -, noto scrittore di testi religiosi, predicatore di esercizi spirituali, collaboratore di riviste teologiche, ma non solo, e tanto altro ancora...