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NATALE CON I TUOI …
“ NATALE CON I TUOI E PASQUA CON CHI
VUOI “
così recita un vecchio adagio e
si suole dire che i proverbi siano la saggezza dei popoli;
comunque, sicuramente essi forniscono un’“istantanea”
degli usi e dei costumi tradizionali.
Il periodo natalizio, a conferma del proverbio, è
tradizionalmente il periodo dell’anno in cui si avverte
maggiormente il bisogno di “stare con i propri cari”;
questo stare insieme lo si vive immersi in tradizioni e
consuetudini familiari trasmessi sin dall’infanzia,
legate al luogo e all’atmosfera in cui si è
cresciuti, ai vincoli familiari, alle esperienze ed amicizie
scolastiche, che in questo periodo dell’anno si rievocano
con maggior intensità.
Forse è proprio questo il segreto
: ritornare ad essere bambini pur rimanendo nel proprio
stato.
Spesso, infatti, si giustifica tutto il daffare e tutta
l’agitazione delle varie preparazioni dicendo che
si fa tutto “per i bambini” mentre siamo proprio
noi adulti che torniamo ad essere bambini in mezzo ai bambini
! Nella tradizione cristiana ciò che fa da amalgama
a tutto questo periodo ed intorno a cui ruota la vita familiare,
è il Presepe.
Credo che sia inutile parlare di questa rievocazione, ritengo
infatti che “ tutti sappiano tutto ” intorno
all’origine, alla tradizione, alla celebrazione del
Presepe. Nell’ultimo secolo accanto al presepe si
sono affacciati due altri simboli che ormai fanno parte
integrante del Natale: Babbo Natale e l’albero di
Natale. Proprio perché la loro tradizione è
relativamente giovane e la loro origine non ben individuata,
attorno ad essi esistono varie leggende e curiosità,
alcune delle quali molto simpatiche e colorite, degne di
essere ricordate.
Per “Babbo Natale” la tradizione
vuole che tutto derivi da S. Nicola che, nato in Turchia
intorno al 300, si distinse per l’assistenza ai poveri.
Le sue gesta si propagarono per tutta l’Europa e la
sua festa, che cadeva ai primi di dicembre, era accompagnata
da piccoli regali e soprattutto da dolciumi per i bambini.
In seguito alla riforma protestante, in Germania tale abitudine
di dare doni ai bambini viene spostata al Natale in concomitanza
della nascita di Gesù.
Saranno proprio gli emigranti protestanti tedeschi a portare
questa tradizione negli Stati Uniti, dove il nome di Nikolaus
divenne ben presto Santa Klaus. Agli inizi del XX secolo,
proprio in America, si ha il boom dei cartoonist e proprio
uno di questi, Thomas Nast, gli dette l’aspetto che
ben conosciamo : mantello rosso, barba bianca, grossa cintura
e, soprattutto, la residenza : il Polo Nord !
Ma il tocco finale di questa storia è veramente bizzarro
: nel 1931 la Coca Cola utilizzò Babbo Natale per
reclamizzare la propria bevanda e con la diffusione di quest’ultima
in tutto il mondo, si ebbe anche l’affermazione di
questo simpatico personaggio !
Per quanto riguarda l’Albero di Natale, il ricordo
religioso si fonde con la tradizione pagana; infatti gli
antichi popoli germanici festeggiavano il periodo del solstizio
d’inverno ornando con ghirlande gli abeti (alberi
già presenti nella tradizione celtica) e facendo
ardere un tronco di quercia per 12 giorni.
Tale costumanza permetteva di bruciare simbolicamente l’anno
vecchio e di trarre auspici per il nuovo dal modo in cui
si consumava il tronco lasciato rigorosamente acceso nel
camino di casa.
In Italia l’uso dell’albero di Natale fu introdotto
alla fine del 1800 dalla Regina Margherita, moglie di Umberto
I Re d’Italia, che sull’onda della moda che
aveva invaso tutte le corti e le nobiltà europee,
ne fece allestire uno in un salone del Quirinale..
Come tutte le tradizioni che non si basano
su un fatto certo anche intorno all’albero di natale
esistono varie leggende, diverse da paese a paese.
Una delle più simpatiche ci viene dagli Stati Uniti.
Una volta, nel periodo di Natale, un bambino si perse in
un bosco e si addormentò infreddolito ai piedi innevati
di un abete. L’albero ebbe pietà del piccolo
ed i suoi rami si piegarono a proteggerlo dal freddo e dal
gelo.
Quando la mattina ritrovarono il bambino questi era serenamente
addormentato sano e salvo ed i rami dell’abete, tornati
al loro posto, brillavano al sole per i cristalli di ghiaccio
accumulati durante la notte. Da qui la tradizione di addobbare
l’albero !
Quanto ci sia di esatto e di vero in queste storie è
lasciato alla fantasia ed al cuore di chi legge.
Mi sembra importante augurare Buon Natale a tutti, indistintamente
da Fede, Religione, Nazionalità o Razza, con le parole
di Emanuele Samek Lodovici (Professore di Patristica all’Università
di Torino) :
“ … SCOPRIRE COI BAMBINI OGNI
ANNO DAVANTI ALL'ALBERO DI NATALE E AL PRESEPIO CHE LA VITA
NON È SOLO UN IMBUTO GRIGIO, UNA DECORAZIONE INUTILE,
UN SUONO DI LATTA, MA ANCHE IL LUOGO DI EVENTI ATTESI E
MERAVIGLIOSI CHE RAPISCONO PER IL LORO APPARIRE - SOLO CHE
ABBIAMO GLI OCCHI PER VEDERLI - COME IL BIMBO CHE NON VEDE
SOLO UNA CANDELA MA UNA STELLA, CHE NON VEDE SOLO UNA DECORAZIONE
MA UN ANGELO “.
Dalla quiete del Faro un Sereno Natale a tutti ed i migliori
Auguri perché il prossimo anno sia apportatore di
Pace, Salute e Gioia.
Foto fornite da Cartantica