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SILLOGE DI POESIE
ANIMA GITANA
- Concorso "Cultura nel mondo" Ediz. Letterarie Gabrieli 1991 - Medaglia Ala della Vittoria per la silloge inedita "Anima gitana". Inserita in Poeti d'Oggi, liriche in videocassetta.
ANIMA GITANA
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Il vento bussa insonne alla mia porta
con violenza demente questa notte
e un'ansia che bene riconosco...
È la mia ansia,
la mia inquieta forma inespressa,
non più imbavagliata
che urla nella sua cella di tortura.
E picchia, freme, prega e si dibatte.
Senza speranza.
Oh vento che vieni dal deserto
e le setose dune sconvolgi
e modelli in cupole dorate.
In esse non s'annienta la tua
travolgente corsa sovrumana,
ma delirando vai per altri spazi.
Inutilmente sognerò vorticosi infiniti
dove lasciar vagabondare, sazia,
l'impetuosa mia anima gitana.
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ESILE VOCE
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Non m'ero mai soffermata
a contemplare le stelle.
Ne sfioravo solo l'apparente,
glaciale immobilità
e l'argenteo lucore.
Che impresso mi rimaneva
addosso,
come fossi un cielo di carta
dipinto
per addobbare un Presepe.
Ora ne scoprirò
le intense pulsazioni,
ogni stella un mondo,
ogni luce che mi giunge
da milioni di anni trascorsi,
mi porterà un messaggio
di vita.
Oh voi, abitatori delle stelle,
il cui destino sconosciuto
mi opprimeva,
saprò, capirò.
La mia esile voce
vi raggiungerà.
Non sarà più silenzio.
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COSMOGONIE
Notte stellata, Vincent Van Gogh |
Le stelle
in alto sognano
cosmogonie diverse.
Cercando d'interpretare
i loro sogni,
trovai le origini
del mio universo.
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- Poesia segnalata con merito, assieme ad altre due, al Premio Naz.le di Poesia "Tirrenia"
1982 - Pisa
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SEGUENDO ANDROMEDA
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Sulle innumerevoli strade
della terra mi persi
ma poi, seguendo Andromeda,
scoprii l'infinito.
Arrivai al centro dell'universo,
ascoltai la voce profonda
ed accorata di Dio
e in me la custodii.
Ripercorsi astrali sentieri
che mi ricondussero
sulle strade della terra,
al progresso contaminato
dell'Uomo
ed alla sua follia.
E sopravvissi,
immune e sognatrice,
io, che avevo nostalgia
d'infinito.
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UNIVERSO
Light painting (*)
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Un brivido d'immenso
mi trasmette la pioggia
e canto con la sua voce tzigana...
Disegno nel cielo
ghirlande e festoni,
intreccio filamenti cristallini
e costruisco un nido
per gli errabondi uccelli di palude,
che si fermino alfine a riposare.
Percorro l'infinito
seminando frammenti di stelle.
... Divento universo.
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CORPUSCOLO
Medusa (*) |
Da me scaturirà un'enorme forza
che mi scaglierà al centro
dell'universo
dove, vorticosamente, mi trasformerò
in luce.
Come una nuvola mi frantumerò
in mille corpuscoli d'energia,
mi scinderò in atomi vibranti.
Sarò voragine, culmine,
pianto, sorriso...
La mia immagine incorporea vagherà
nello spazio e nel tempo.
E dal nulla riemergerò purificata
cantando un inno alla vita.
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INNO ALLA VITA
Eden (*)
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Ascolto una sequenza di note
che lentamente dentro mi si espande,
bolla di sapone che mi trattiene
col fiato sospeso
e m'inebria con la sua inconsistente
bellezza, finchè non esplode
ad un tocco rapido, ad una carezza
del vento.
È un rampicante che s'aggroviglia
e cresce a dismisura
e sboccia in nuove foglie e gemme
di colori mai visti.
È una cascatella argentina che gorgoglia,
si gonfia, prorompe rapida
e travolge.
È un bisbiglio sommesso
di grilli ciarlieri,
armonia che si leva dai campi,
ardito concerto che s'innalza
sino alle limpide profondità stellari...
Come sono viva, spensierata, canterina,
gioiosa ad ogni respiro.
Come vorrei travolgere
l'umanità intera
con l'intensità della mia gioia.
Come sono viva!
E vorrei percorrere strade,
seminare parole,
cantare la mia immensa
felicità di esistere...
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IL MIO DESTINO
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Furtiva, evanescente
è la felicità,
come un gregge di nuvole
di vetro
che si frantumano
con un lampo,
spezzandosi
in mille schegge che,
fantasmi delusi,
graffiano l'anima.
Nel calice d'una
campanula viola,
sotto un lavico sasso,
dietro un muro
color di pianto
scoprirò, forse,
il mio destino.
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Paradise (*)
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ALTRA DIMENSIONE
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Tempo di marzo, primavera.
Perle di pioggia
si fermano ad agghindare
i miei capelli.
Occhi neri e profondi
sognano,
al di là di questa
un'altra dimensione senza tempo.
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- Pubblicazione della poesia - Premio naz.le "Via Regia" - La Versiliana Editrice
III ediz. 1992
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ALCHIMISTA
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Consultai polverose pergamene,
decifrai formule magiche.
Nei vetri contorti e preziosi
del retrobottega del cuore,
mescolai l'uggiosa pioggia
degli umori,
l'essenza di sentimenti
e ne trassi alchimie.
Da cui distillai fragranze
e parole...
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- Pubblicazione della poesia Premio naz.le "Via Regia" - La Versiliana Editrice
III ediz. 1992
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POLVERE
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Un raggio di sole penetra
obliquo,
nella stanza e cade
su di me...
Ne faccio parte,
divento
iridescente pulviscolo.
Presa nel vortice di luce
mi dibatto, mi abbandono,
rallento la mia corsa,
m'innalzo verso il sole.
Tra gli altri granelli
confusa,
mi smarrirò...
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- Poesia premiata con grande medaglia al Premio Città di Viareggio 1987 - Pubblicazione sull'Antologia
della Poesia
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SCINTILLA
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Muterà forse
il corso prefissato delle stelle,
il tempo delle stagioni,
il moto inconscio del girasole.
Ma io, già mutata,
guarderò lo sfolgorio lento
d'un fuoco d'artificio
di cui non sarò che scintilla...
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- Pubblicazione della poesia : dalla Silloge "Anima gitana" sulla
prestigiosa rivista diretta dal Prof. Leo Magnino
- "La Cultura nel mondo" - Roma |
NUVOLA DIVENTO
Banchi di nubi s'impigliano
alle rocce
poi si disperdono in cielo,
formando figure irreali...
… immensi draghi
dalle cui bocca traboccano
rivoli di fumï che creano
nuovi arabeschi,
branchi di cavalli al galoppo,
stormi d'aironi in fuga,
palmeti ancorati a dune azzurre...
Anch'io nuvola divento,
eterea e bianca mi pavoneggio
nella mia nuova veste
cristallina.
Sfioro neri tetti di lavagna,
mitigo l'irruente corsa di cascate,
accarezzo verdi minareti
di conifere,
risalgo insaziabile verso l'alto,
attingo nuove forme e colori
dalla tersa armonia di laghi alpestri.
M'inebrio di solitudine. Come un evanescente vascello
dall'ampia velatura spiegata,
veleggio verso l'immenso... |
Sky Road (*)
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Per la Silloge IV Premio Coppa dell'Accademia d'Europa - Pubblicazione
nell'Antologia Stelle d'Europa della poesia: "Nuvola divento"
ed altra.
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SULLE SPIRALI DEL VENTO
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Apparsi dal nulla,
due candidi alianti sicuri,
impavidi
su me si librarono,
il corpo a delta animato
dalla mutevole aria della sera.
Come crepuscolare falena,
in un'apoteosi di fragilità,
seguii il loro volo,
planando e risalendo
le spirali del vento...
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- Pubblicazione della poesia dalla Silloge "Anima gitana", sulla
prestigiosa rivista diretta dal Prof. Leo Magnino
- "La Cultura nel mondo" - Roma |
FOLLIE DI PRIMAVERA
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Intorno un prato verde,
un'aria tersa, serena
che ristagna in belati tenui,
sommessi...
Tutto pulsa di vita,
ogni cosa, sebbene ferma,
ha sue forme, suoi colori,
suoi fremiti che percepisco.
.. Io sono un mandorlo fiorito
e le mie lunghe braccia s'aprono
a frenare evoluzioni di storni,
a raccogliere il vento, l'infinito...
Ora sono sasso immobile, solido corpo
su cui l'acqua d'un ruscello
impertinente saltella limpida, gelida.
Ora acqua io stessa, gaia,
trasparente...
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ALGA SMARRITA
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Ferma, a pelo d'acqua attendo
che la carezza fredda del mare
mi penetri fino in fondo all'anima,
alga smarrita.
M'inabisso
nelle profonde voragini
dell'inconscio a ricercare
mute luci che diventano ombre
e si inseguono, si dileguano,
si perdono in eteree immagini
di dune sommerse e flore abissali.
La sabbia fine mi ricopre,
galeone sommerso anch'io
che rinserro pensieri, tesori...
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- Centro Culturale "Il
Portone" di Pisa - IX Edz. 1987 - Medaglia e diploma
per la Poesia singola
- Premio Naz.le di Poesia "Tirrenia"
1982 - Pisa - Segnalazione di Merito -
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UNA LUCE RIFLESSA
Notte stellata sul Rodano, Vincent Van Gogh
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Il flusso continuo dell'acqua
si divide sotto le navate
in piccoli gorghi gonfi, creando
un tremolio di luci vibranti
che palpitanti si dissolvono
come stillicidio di stelle comete.
E il fiume, col suo incalzante andare
le conduce lontano.
Nuove se ne formano,
sulla sua superficie rugosa,
ma anch'esse vanno,
con moto inarrestabile...
Come uno di quei piccoli bagliori
io, una luce riflessa, travolta,
trascinata dalla corrente
forse raggiungerò l'ampia
libera distesa del mare
nelle cui profondità
poi mi disperderò fiduciosa,
senza riserve.
O forse m'infrangerò
su una desolata, informe sponda
dove il mio scintillio si spegnerà.
Poichè sono solo una piccola luce
riflessa...
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FRAGILE FOGLIA
Io sono una foglia
che il vento ha staccato dal ramo
ed ha lasciato sospesa
nell'aria...
Fragile foglia contorta,
la mia anima
che si dibatte nel vento
dell'incertezza e vibra
nel germinare dei fermenti
che esalano
dalle profondità del cuore riarso... |
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STORIA DI UN ALBERO
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Dimorai su una sterile terra
dominando la collina verde.
Lontano, a perdita d'occhio,
montagne che sembravano ombre
e in fondo la linea certa
dell'orizzonte segnava limiti
a bagliori d'acque tranquille.
In lunghi, sterili inverni
sfidai venti e tempeste,
in limpide notti d'estate,
tendevo alla luna
le mie sensibili braccia
sognando d'essere un mandorlo
felice e fiorito in aprile.
Venne una primavera ad accertarsi
ch'io fossi ancora in vita,
ma un fulmine, inatteso, mi uncinò
con dita tormentose che frugavano
sin dentro le radici.
Sentii un crepitio di fibre,
una profonda fenditura
mi percorse...
Disseccata ombra, una parte giace
ora a terra, ormai morta.
L'altra già si rinnova,
una cascata di gemme rosate
sui vividi rami intatti
da cui la linfa sgorga,
incessantemente, creando nuove
foglie sempreverdi e fiori vivi,
palpitanti.
E ancora sfiderò il sole
e l'uragano, l'ansia del vento
e il tempo...
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NELLA SAVANA DELLA VITA
Cartolina di Adelina Zandrino
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Un pò leonessa,
un pò gazzella.
Quando vittima,
quando aguzzina...
Quando un sospiro
sarà sussurro,
quando ruggito.
Libera preda e predatrice
nella savana della vita...
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QUATTRO RONDINI NERE
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Tre rondini ho visto volare
nel cielo di questa terrazza,
come tre piccoli aerei lucenti
sul grigio asfalto d'una pista.
La torre, col suo occhio luminoso
ha seguito il loro volo
per un breve arco di tempo.
ed io le ho viste sparire
sicure, forse in cerca d'un nido
notturno...
La quarta rondine nera
ero io, ma nel volo
mi sentii sperduta,
sconosciute per me
le vie del cielo così ampie,
così insicure...
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PREISTORIA
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Valicherò la pietra del tempo,
m'affaccerò sul mondo appena nato.
M'affiancherò al primo uomo intento
ai diuturni affanni della caccia
e delle lotte per la sopravvivenza.
Seguirò le tracce dei suoi piedi
nella mota e nell'erba
e il suo sguardo perso
dietro un volo d'uccelli.
Lo coprirò con la mia ombra
nelle interminabili notti,
ne veglierò il sonno
agitato dall'angoscia
d'essere vivo.
Sarò accanto a lui
quando accenderà il primo fuoco,
diabolico incantesimo.
Con lui mi perderò a guardare
l'immensa volta celeste
e negli occhi innocenti di fanciullo
spierò meraviglia ed incredulità.
Nel suo volto,
nel suo sguardo senza tempo,
nel suo corpo
tutta l'umana fragilità...
Nel suo cuore, amore e lacrime
per annullarsi nel Creato
e rinascere, poi, purificato...
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(*) Le foto con asterisco sono state gentilmente concesse da Andrea Leganza e si trovano su Flickr
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