IL SANTO ROSARIO
di
P. LEONARDO BELLONCI, Francescano
Carissimo Padre Leonardo,
La ringrazio per avermi mandato la bozza “sostanziosa”del suo Volume “Il Santo Rosario”
Certamente, come Lei dice, può essere di aiuto ai fedeli.
Nondimeno l’opera, per la grande raccolta dei testi, può essere un valido strumento anche per i pastori e per quanti fanno una ricerca mariologica.
Visto quanto sopra concedo il NULLA OSTA alla pubblicazione del libro e benedico Lei, i Suoi Confratelli e quanti l’ hanno aiutata in questo lavoro.
Dalla Sede Vesscovile di Fabriano, 4 febbraio, 2017
+ Stefano Russo
Il Vescovo di Fabriano-Matelica
Con l’approvazione del Ministro Provinciale
P. Ferdinando Campana
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PARTE PRIMA
IL SANTO ROSARIO
Prefazione
1 - Il Rosario non è una preghiera liturgica; è una pia devozione.
Sorta dopo 8–12 secoli di cristianesimo, si è perfezionata dopo 15 secoli, è esplosa dopo 19 secoli.
I Papi sembra che abbiano gareggiato in chi abbia potuto più calorosamente raccomandarlo e arricchirlo di indulgenze.
2 - Un denominatore comune – nelle raccomandazioni dei Pontefici – è che il Rosario va ‘meditato’.
‘Meditare’ è cosa tutt’altro che facile.
Un mistero della vita di Gesù, supponiamo la nascita o la risurrezione, per chi non è abituato a meditare, dopo qualche tempo diventa ripetitivo e genera la distrazione.
Allora abbiamo pensato di venire incontro a questa difficoltà offrendo materiale di riflessione nelle parti 1 – 2 - 4 e 5.
La terza parte (la più corposa) l’abbiamo divisa in due momenti:
a) Il primo è stato pensato per chi è abituato a ‘meditare’. Comprende il Rosario con i misteri e le Litanie Lauretane.
b) Il secondo è pensato per chi può incontrare difficoltà nel ‘meditare’. Comprende i misteri, e materiale di riflessione mistero per mistero.
3 - Abbiamo creato uno schema a quattro voci:
- Voce dello Spirito,
- Voce del Magistero (della Chiesa),
- Voce dei Papi,
- Voce dei fedeli.
Ogni mistero e ogni argomento passa attraverso questa successione per quanto è stato possibile.
4 - E’ utile, forse, precisare che, dopo la Voce dello Spirito e la Voce del Magistero, abbiamo dato grande spazio alla voce dei Papi.
Tutto quello che abbiamo trovato.
La Voce dei Papi, infatti, è notizia e raccomandazione fatte da chi è stato scelto per insegnare ed è assistito dallo Spirito Santo.
5 – Spesso si troverà questo segno ().
Non è un errore.
A volte, quando abbiamo creduto bene, per maggiore snellezza (senza nuocere alla chiarezza e integrità della citazione), abbiamo omesso parti piccole o consistenti.
() indica che il testo riportato non è completo.
6 – Abbiamo contrassegnato ogni citazione con numeri progressivi, pensando che, se uno vuole trovare più facilmente la citazione che preferisce, in una pagina soprattutto in cui ce ne sono diverse, sia agevolato.
7 – I testi delle Sacre Scritture sono tutti in corsivo.
Ma nei documenti citati, ciò che l’Autore ha messo in corsivo (anche se non è citazione scritturistica) lo abbiamo lasciato corsivo. Si tratta di pochissime righe.
8 – Ringraziamo infinitamente il
- Prof. P. Aurelio Barbaresi e il Sig. Alberto Lori per il preziosissimo aiuto che ci hanno dato nel rileggere e correggere i testi.
9 – Ringraziamenti a non finire alla Sig, Patrizia Fontana Roca per la disponibilità a inserire su www.Cartantica.it questa pubblicazione, così come aveva già fatto per altri nostri lavori.
La stampa su cartaceo?
Non abbiamo la possibilità economica di affrontare la spesa (circa € 10.000) come, grazie ad alcuni benefattori, abbiamo fatto per La Pietà Popolare, Via Crucis Bibliche e Adorazioni Eucaristiche.
Se, tra i lettori di “Cartantica", c’è qualcuno che ha la possibilità e si offre per affrontare la spesa, il Signore lo benedica e lo ricompensi come sa fare solo Lui.
Per ora chiediamo alla REGINA DEL SANTO ROSARIO di benedire questo lavoro e Cartantica che lo fa conoscere alla pietà dei fedeli.
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QUALCHE NOTIZIA
“La tradizione, fino a qualche tempo fa, attribuiva la nascita (del Rosario) a S. Domenico.
Oggi non c’è più tale certezza; anche se storicamente è testimoniato che i Domenicani ne sono stati i maggiori zelatori e promotori”.
“E’ sicuro che S. Domenico, nella lotta contro l’eresia, abbia predicato i misteri della fede (come l’Incarnazione, la Passione e la Risurrezione di Cristo) e abbia utilizzato le preghiere più semplici conosciute (come il Pater noster e l’Ave Maria) per far pregare i fedeli”.
Ma la tradizione - ripresa dalla Bolla Pontificia Consueverunt Romani Pontifices, ripetiamo,- “Secondo la quale – nella forma attuale – (il S. Rosario) sarebbe stato ‘inventato’ da S. Domenico - non è sufficientemente provata” - (da ‘Spiritualità Domenicana’, Il Rosario, 17-01-2001).
Chi fu l’ideatore del Rosario?
Quando e come nacque?
Proviamo a fissare tre momenti:
Nascita: 850- sec. XII,
Formazione (sec. XII – sec. XV),
Il trionfo (sec. XIX – XXI).
NASCITA: 850- sec. XII
Premesso che
a) lo “Specifico del Rosario è l’abbinamento simultaneo di una sequenza di Ave Maria e di una serie di meditazioni sulla vita di Cristo e della Vergine” (M. Introvigne, La storia del Rosario);
b) “Gli storici (oggi) ripetono che il Rosario rappresenta un’evoluzione dei salteri della Beata Maria Vergine”, (M. Introvigne, La storia del Rosario),
tentiamo di ricordare alcuni momenti e personaggi che di questa evoluzione sono stati protagonisti
1 - Dall’anno 850, momento di grande espansione delle Certose, si creò un problema: i Monaci pregavano, meditavano, cantavano i 150 Salmi di Davide, ma le persone aggregate ai Monasteri non avevano tutte la cultura necessaria per comprendere il linguaggio dei Salmi; eppure desideravano pregare.
Un monaco irlandese suggerì la recita di 150 Pater noster, al posto dei 150 Salmi.
Questo fu chiamato “Salterio dei Pater”.
2 - Preghiera meravigliosa.
Ma poco dopo in alcune parti di Europa il Clero e i Laici cominciarono a sostituire i Pater col Saluto Angelico.
Fu chiamato “Salterio di Maria”.
Si avevano dunque in questo periodo ambedue i Salteri in uso.
3 - In alcune parti d’Europa questa preghiera ripetitiva sembrò troppo lunga e le 150 Ave Maria furono ridotte a 50; nacque il “Rosario dell’Ave Maria” (la ‘Santa Maria’ verrà dopo).
FORMAZIONE (sec. XII – sec. XV)
Da questo inizio nebuloso saltiamo ai sec. XIV-XV.
Qui abbiamo delle certezze:
- Domenico di Prussia, (1384-1460), detto anche ‘Domenico il certosino’, perché era certosino di Colonia, propose l’aggiunta, a ogni Ave Maria, di una CLAUSOLA CRISTOLOGICA (vedi ‘Appendice 1, pag. 342, fine parte quinta).
Poiché le ‘clausole‘ variavano ad ogni Ave Maria nacque una forma di Rosario meditato.
Bellissimo, ma non adatto per tutti.
Infatti questo modo di pregare era usato dalle ‘Confraternite’.
- Il domenicano B. Alano de la Roche (1428-1875), grande apostolo di questa forma di preghiera nelle Confraternite, distinse le tre cinquantine in rapporto a tre cicli meditativi incentrati sull’Incarnazione, Passione, Morte-Risurrezione e Gloria di Gesù.
- L’onore, però, di aver intuito la forma attuale del Rosario spetta a un altro Domenicano, Alberto da Castello (seconda metà sec. XV, prima metà sec. XVI), che, legando le ‘clausole’ dei ‘misteri’ non alle Ave Maria, ma ai Pater, fece sì che esse venissero considerate come commenti ai 15 misteri.
Fin qui la storia del Rosario è quasi tutta Domenicana.
Il primo documento ufficiale, che riguarda la pia pratica di questo santo Rosario, è del 1478: la bolla Pastoris aeterni emanata da Sisto IV (1471-1484). E’ destinata alla confraternita del Salterio di Colonia.
Era nata la forma attuale del Rosario che Papa S. Pio V, con la bolla Consueverunt romani Pontifices (1569), rese definitiva.
Ma ancora la forma attuale non è completa, infatti lo stesso Sisto IV, che con la bolla Ea quae precisò che il Rosario consta di 150 Ave Marie e 15 Pater noster, non dice nulla della ‘meditazione’ dei misteri e manca il Gloria al Padre: quest’ultimo arriverà nel 1613.
La necessità di meditare i misteri verrà ribadita con forza da Leone XIII, S. Giovanni XXIII, il B. Paolo VI, S. Giovanni Paolo II.
Oltre quanto abbiamo detto non ci sono elementi nuovi nel periodo della formazione, all’infuori del calore con cui i Papi lo hanno incoraggiato arricchendolo di indulgenze: Innocenzo VIII (1481-1484); Alessandro VI (1492-1493); Leone X (1513-1521); Adriano VI (1522-1523).
Clemente VII (1523-1534) concesse delle indulgenze a coloro che avessero aggiunto il nome di Gesù alla salutazione angelica.
In seguito Gregorio XIII (1572-1585) inserì nel calendario romano la festa del Rosario con la bolla Monet.
A dimostrazione dell’interesse costante e premuroso dei Papi, precisiamo che “A partire dal 1478 (bolla di Sisto IV Pastoris aeterni)” i documenti pontifici sul Rosario sono più di duecento.
IL TRIONFO DEL ROSARIO
Leone XIII apre alla grande il periodo del trionfo del Rosario con ben 12 scritti, per raccomandarlo a tutti.
A buon diritto è chiamato anche ‘Il Papa del Rosario’.
Dopo di lui tutti i Papi che si sono succeduti hanno uno o più documenti, a volte piccoli, a volte monumentali, come la Marialis cultus del B. Paolo VI e Rosarium Virginis Mariae di S. Giovanni Paolo II.
Noi abbiamo abbondato di citazioni (soprattutto di Leone XIII e degli ultimi due)
- sia per l’autorità dei loro documenti,
- sia perché non è facile reperirli,
- sia perché sarebbe proprio difficile dire con meno parole e con più chiarezza ciò che essi dicono.
Nel 29 settembre 1937 Pio XI, nella Ingravescentibus malis, scrive che il Rosario è il “Breviario dell’Evangelio e della vita Cristiana”; è un “Mistico serto”; una “Mistica corona”.
Pio XII nella Lettera Enciclica “Ingruentium malorum” del 15 – 09 – 1951 raccomanda la preghiera del Rosario e dice: “Benché non vi sia certamente un unico modo di pregare per conseguire questo aiuto (nell’aggravarsi delle necessità), tuttavia Noi stimiamo che il Rosario mariano sia il mezzo più conveniente ed efficace”.
S. Giovanni XXIII, in “Il religioso convegno” (29 ottobre 1961), raccomandò la recita del S. Rosario affermando che esso “Come esercizio di cristiana devozione tra i fedeli di rito latino, che sono notevole porzione della famiglia cattolica, il Rosario prende posto: per gli ecclesiastici dopo la S. Messa e il Breviario, e per i laici dopo la partecipazione ai Sacramenti.
Esso (Rosario) è forma devota di unione
con Dio e sempre di alta elevazione spirituale”.
Esso infatti è
- “Contemplazione pura, luminosa e rapida delle verità della fede (misteri)”;
- “Riflessione, che dalla pienezza dei misteri di Cristo si diffonde in viva luce sopra lo spirito dell’orante”;
- “Intenzione pia: cioè indicazione di persone o istituzioni, o necessità di ordine personale o sociale” .
Il Papa B. Paolo VI nell’immortale esortazione apostolica Recurrens mensis october (7 – 10- 1969) afferma, alla fine del documento, che il Rosario potrà esser detto: “Nella sua forma stabilita dalla tradizione, oppure anche in quelle più recenti che, col consenso della legittima autorità, lo adatta alle necessità odierne”.
Una grande novità, ma legittimissima questa del B. Paolo VI.
Il Rosario infatti – lo ripetiamo - non è una preghiera liturgica. E’ una devozione. Dolcissima, meravigliosa, ma solo una ‘devozione’. Ciò che importa in questa preghiera ‘ripetitiva’ è la ‘contemplazione’.
Dice il Papa nella grande Enciclica Marialis cultus (1974): “E appunto per favorire la contemplazione e far corrispondere la mente alla voce, si usava una volta aggiungere al nome Gesù, in ogni Ave Maria, una ‘clausola’ (cfr Appendice 1, pag. 342) che richiamasse il mistero enunciato” (46).
Infatti la contemplazione è un elemento essenziale del Rosario.
“Senza di essa il Rosario è corpo senz’anima e la sua recita rischia di diventare meccanica ripetizione di formule e di contraddire all’ammonimento di Gesù: Quando pregate, non siate ciarlieri come i pagani che credono di essere esauditi per la loro loquacità.
Per sua natura la recita del Rosario esige un ‘ritmo tranquillo’ e quasi un indugio pensoso, che favoriscano nell’orante la ‘meditazione’ dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il Cuore di Colei che al Signore fu più vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze” (B. Paolo VI, Marialis cultus, n. 47).
Sulla stessa linea si metterà il successore, S. Giovanni Paolo II:
Foto da http://www.marcovuyet.com/ALARMA%20LE%20APPARIZIONI%20LOURDES.htm |
Per lui il Rosario se è ‘meditato’, è ideale anche in un’ora di adorazione.
“Lo stesso Rosario, compreso nel suo significato profondo, biblico e cristocentrico () potrà essere una via particolarmente adatta alla contemplazione eucaristica, attuata in compagnia e alla scuola di Maria” (S. Giovanni Paolo II, Dominicae Caenae”, n. 12).
Infatti,
- dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003 indisse l’Anno del Rosario.
- Scrisse la grande enciclica “Rosarium B. Mariae Virginis”.
- In essa tenta anche una metodologia per recitare il Rosario senza noia e senza distrazione (vedi in Modi di pregare il Rosario, p. 253) .
- Arricchì la recita del Rosario aggiungendo i Misteri luminosi.
Fece di questa devozione la sua preghiera prediletta.
- Nell’Angelus del 26 ottobre 1997 disse:
“Nella recita del Santo Rosario non si tratta di ripetere formule, quanto piuttosto
- di entrare in colloquio confidenziale con Maria,
- di parlarle,
- di manifestarle speranze,
- di confidarle pene,
- di aprire il cuore,
- di dichiararle la propria disponibilità nell’accettare i disegni di Dio,
- di prometterle fedeltà in ogni circostanza, soprattutto in quelle difficili e dolorose, sicuri della sua protezione, convinti che Ella ci otterrà da suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza”.
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PARTE PRIMA
GRANDEZZA DI MARIA
La voce del Magistero
“Ma per rispettare la presenza di Maria deve apparire sempre chiaro che essa rivela l’efficacia della mediazione di Cristo” (LG, 8, 60).
La voce del Papa
1 - “Ma perché noi, atterriti dalla consapevolezza della nostra naturale fragilità, non veniamo meno dinanzi agli esempi sublimi di Cristo, Dio e uomo, insieme coi suoi misteri, si offrono alla nostra contemplazione i misteri della sua Madre santissima.
Ella discende, è vero, dalla stirpe regale di Davide; ma della ricchezza e dello splendore dei suoi antenati non le resta nulla;
- trascorre una vita umile, in un’umile città, e in una casa ancor più umile;
- tanto più contenta della sua solitudine e della sua povertà, in quanto può con cuore più libero elevarsi a Dio, e unirsi totalmente al suo sommo e desideratissimo bene. Ma il Signore è con lei e la ricolma e la fa beata della sua grazia.
Ed è proprio lei che il celeste messaggero designa come la donna da cui, per virtù dello Spirito Santo, dovrà venire fra noi l’atteso Salvatore delle genti” (Leone XIII, Magnae Dei Matris, 18 sett. 1892).
2 - “Ecco dunque che la bontà e la Provvidenza divina ci ha dato in Maria un modello di ogni virtù, tutto fatto per noi. Perché considerandola e contemplandola, le nostre anime non restano già abbagliate dai fulgori della divinità, ma attratte, da vincoli intimi di una comune natura, con maggior fiducia si sforzeranno di imitarla” (Leone XIII, Magnae Dei Matris, 18 sett. 1892).
3 – “Se abbiamo dedicato notevole parte delle nostre premure a propagare la devozione del Rosario, tocchiamo con mano con quale benevolenza la Regina del cielo, così invocata, abbia corrisposto ai Nostri voti; come speriamo che ella vorrà anche addolcire i dolori e le amarezze, che i prossimi giorni ci preparano”.
“Di lassù (Assunta in cielo) (), secondo i disegni di Dio, Ella prese a vegliare sulla Chiesa, ad assisterci e proteggerci come una Madre; di modo che, dopo essere stata cooperatrice dell’umana redenzione, divenne anche, per il potere quasi illimitato che le fu conferito, la dispensatrice della grazia che in ogni tempo da questa redenzione scaturisce”. Nell’ufficio ortodosso viene detta: “Dispensatrice dei doni celesti”.
() “In tempi non meno infausti per la Chiesa che pieni di pericoli per la stessa società civile, abbiamo facilmente compreso quanto fosse utile il raccomandare col massimo calore quel baluardo di salvezza e di pace che Dio, nella sua grande misericordia, volle dare all’umanità nella persona della sua augusta Madre, e rese poi insigne nei fasti della Chiesa per una serie non interrotta di favorevoli avvenimenti. E i popoli cattolici hanno corrisposto ai Nostri voti e alle nostre esortazioni con molteplici e premurose iniziative, ma specialmente ravvivando la devozione verso il Rosario, con un’abbondante messe di splendidi frutti” ().
4 - “Oh! quanto ci consola () il ricordo delle lettere periodicamente scritte per raccomandare il Rosario, tanto gradito a colei che si vuole onorare, e tanto utile a coloro che lo recitano bene” (Leone XIII, Fidentem piumque, 20 settembre 1896).
()
5 - () “Ella tenne alto e irrobustì lo scettro della fede ortodossa; grande e ininterrotta fu la sua premura per conservare alta la fede cattolica tra i popoli e farla fiorire integra e feconda” (Leone XIII, Adiutricem populi, 5 settembre 1895).
6 - “La Vergine Maria è sempre così benigna e clemente da non sapere assolutamente, abituata com’è a soccorrere spontaneamente gli infelici, rifiutare il suo aiuto a coloro che l’invocano” (Benedetto XV, Fausto appetente die, 29 giugno 1921).
7- “Tra le varie preci con le quali sa ricorre utilmente alla Vergine Madre di Dio, nessun cristiano ignora che il primo e principale posto è tenuto dal Rosario mariano” (Pio XI, Ingravescentibus malis, 29 settembre 1937).
8 - “Ci piace inoltre ricordare, che anche il nostro immediato predecessore, con l’enciclica “Ingruentium malorum” già una volta esortò i fedeli di tutto il mondo, come ora noi facciamo, alla pia pratica del Rosario, specialmente nel mese di ottobre. In quell’enciclica vi è un ammonimento che qui ben volentieri ripetiamo: ‘Volgetevi con sempre maggior fiducia alla Vergine Madre di Dio a cui i cristiani sempre e principalmente sono ricorsi nelle avversità, in quanto essa ‘è stata costituita fonte di salvezza per tutto il genere umano”’ (S. Giovanni XXIII, Grata recordatio, 29 settembre 1959).
9 - Il Figlio eterno di Dio, volendo assumere l’umana natura ci aiutò con la sua preghiera.
“Ma dopo che, per virtù del mistero della croce, la salvezza del genere umano fu compiuta, e dopo che col trionfo di Cristo fu pienamente costituita la Chiesa quale dispensatrice della sua salvezza, da allora la Provvidenza per questo nuovo popolo preparò e stabilì un ordine nuovo.
“Il Figlio eterno di Dio, volendo assumere l’umana natura, per redimerla e nobilitarla, e quindi stringere un mistico connubio col genere umano, non portò a compimento questo suo disegno, se non dopo aver ottenuto il libero consenso di colei, che era stata designata come sua Madre, e che, in un certo senso, rappresentava tutto il genere umano: “Per mezzo dell’Annunciazione, si attendeva il consenso della Vergine, in nome e in rappresentanza di tutta la natura umana” (Summa theolog., III, q. 30, a.1).
Di conseguenza si può con tutta verità e rigore affermare, che, per divina disposizione, nulla ci può essere comunicato dell’immenso tesoro di grazia di Cristo – si sa che La grazia e la verità sono venute da Gesù Cristo (Gv 1, 17) – se non per mezzo di Maria.
() Noi ionfatti sappiamo che, come nessuno può accostarsi al Padre supremo, se non per mezzo del Figlio, così ordinariamente nessuno può accostarsi a Cristo, se non per mezzo della sua Madre”.
10 - “La Madonna ci ascolta, ci vede, ci protegge, ci è vicina. E’ la Madre di tutti i viventi, la madre della Chiesa, per cui siamo non solo autorizzati, ma invitati al colloquio con lei” (B. Paolo VI, Omelia nella solennità dell’Assunta, 15 agosto 1974).
11 – “Quale comprensione della fragilità () umana.
- Noi infatti crediamo nell’infinita bontà di Cristo e di questa gli rendiamo lode; ma noi crediamo anche nella sua infinita giustizia, e di questa abbiamo timore.
- Noi sentiamo una profonda riconoscenza per l’amore del Salvatore che per noi ha generosamente dato il suo sangue e la sua vita; ma nello stesso tempo, noi lo temiamo nel suo carattere di Giudice inesorabile.
Trepidanti per la coscienza dei nostri peccati abbiamo perciò bisogno di un intercessore e di un patrono che, per una parte, goda in alto del favore divino e che, dall’altra, sia animo talmente benevolo da non rifiutare il suo patrocinio a nessuno, neppure ai più disperati, e nello stesso tempo infonda la fiducia della divina clemenza a coloro che, abbattuti, giacciono nello sconforto.
Ebbene, tale eminentissima creatura è appunto Maria: Ella è certamente potente perché Madre di Dio onnipotente, ma – ciò che è più consolante – Ella è amorevole, e di una benevolenza estrema, di una indulgenza senza confini.
* Tale ce l’ha data Dio stesso che, avendola scelta per Madre del suo Unigenito, le infuse, per ciò stesso, sentimenti squisitamente materni, capaci solo di bontà e di perdono.
* Tale ce l’additò Gesù, sia quando consentì di essere sottomesso e di ubbidire a Maria, come un figlio alla sua Madre; sia quando, dall’alto della croce, affidò alle sue amorose premure tutto il genere umano, nella persona del discepolo Giovanni.
* Tale, infine, si dimostrò ella stessa quando, accogliendo generosamente la gravosa eredità lasciatale del suo Figlio morente, cominciò fin da quel momento a compiere verso di tutti i suoi doveri di Madre”.
() Una fede divina ci spinge e dolcemente ci trascina a Maria. Sentiamo un desiderio, o meglio un bisogno, di cercare rifugio nella protezione e nell’aiuto di colei, alla quale possiamo confidare appieno
- i nostri progetti e le nostre azioni,
- la nostra innocenza e il nostro pentimento,
- i nostri tormenti e le nostre gioie,
- le preghiere e i voti” (B. Paolo VI, Marialis cultus).
La voce dei fedeli
1 - “Per te gli Apostoli predicarono la salvezza delle genti;
- per te la croce preziosa è adorata e lodata in tutta la terra;
- per te i demoni fuggono e l’uomo si sente chiamato al cielo;
- per te ogni verità;
- per te gli uomini fedeli ottennero il santo Battesimo e sono state fondate chiese in tutto il mondo” (S. Cirillo Alessandrino, Hom. Contra Nestorium).
2 – “La beata Vergine, col suo merito singolare, è la prima di tutti e sta alla presenza del Creatore, sempre intercedendo per noi con preghiera potentissima.
Illuminata da quella luce cui tutto è chiaro e aperto, ella conosce i nostri pericoli, e, come sovrana di dolcissima clemenza, ci compatisce con affetto materno.
Più alto contempla il cuore del Re eccelso, più profondamente sa compatire gli afflitti e aiutare i miseri con la grazia della pietà divina” (S. Amedeo di Losanna, Hom. 8 de Beata Virg., plena sive perfecta gloria et erga nos clemente patrocinio).
3 - “Ogni grazia che si dispensa su questa terra, passa per tre ordini successivi.
- Da Dio viene comunicata a Cristo,
- da Cristo alla Vergine
- dalla Vergine a noi” (S. Bernardino da Siena, Sermo VI in festis B. M. V. de Annunc, a. I, c. 2).
4 . “Non dubito che tutte le assoluzioni e le indulgenze di Dio nell’Antico Testamento, furono concesse per amore e riverenza a questa benedetta fanciulla” (S. Bernardino da Siena, sermo 61, Super admir. Gratia et gloria B. M. Virginis)
5 – “La prima dignità della Vergine consiste nell’essere Madre di Dio, alla quale è unito in modo singolare di cooperare alla redenzione” (Suarez, De praecon. et dign. Mariae, l, II, a. 9).
6 - “Questa è colei che con le sue preghiere che mai vengono meno, benedice la terra e il mare, e riempie noi giusti e assetati di giustizia di innumerevoli beni, Colei che ci libera dalle piaghe inflitteci da Dio, dal terremoto, dalla fame, dalla peste, dal diluvio, e ci dona il tempo per la penitenza” (S. Eutimio Patriarca di Costantinopoli, Encomium in Concept. S. Annae, Patr. Or., I, 503).
7 – “Maria fu veramente fruttifera e produsse grano tanto prezioso; veramente fruttifera, dalla quale tutti raccolgono frutti. Bernardo disse che tutti ricevono dalla pienezza di Maria:
- il colpevole riceve il perdono,
- il giusto la grazia,
- l’angelo il gaudio,
- tutta la Trinità riceve gloria”(S. Bonaventura, Serm. 2, In nativ. Domini)
8 -. “Maria giovò ad ogni creatura, facendola passare dalla schiavitù alla libertà, come l’avesse comprata” (S. Giovanni Damasceno, Or. 1, De Assunptione).
CORREDENTRICE E MEDIATRICE
N. B.
1 – Quello che segue non vuole essere un Trattato (per di più su un argomento difficilissimo).
Vuole solo offrire spunti e argomenti di riflessione per aiutare una preghiera “Meditata” quale deve essere il S. Rosario.
2 - Sono infatti solo alcune (pochissime) testimonianze che confermano come la fede inculcata dai Papi, professata dai Padri della Chiesa e dai fedeli fosse univoca nell’affermare che Maria è Corredentrice e Mediatrice.
Due idee che sono sempre presenti nei testi riportati.
Spessissimo le parole “Corredentrice, Mediatrice” sono esplicitate.
Allora le abbiamo evidenziate anche con la sottolineatura.
CORREDENTRICE
Premessa
1 - “Occorre ricordare che Cristo è il Redentore del genere umano perché Per tutti ha dato se stesso quale riscatto (1 Tm 2, 5) e ci ha riconciliati dalla maledizione della legge, divenendo maledizione per noi” (LG. 3, 13).
2 - “Il Redentore
- venne e pagò il prezzo,
- sparse il suo sangue e
- comprò tutto il mondo” (S. Agostino, Enarr., in Ps. 95).
3 - “O felice colpa che meritò tale e sì grande Redentore” (Liturgia del Sabato Santo).
La Corredenzione della Madonna suscita non pochi problemi, perciò è difficile da capire e da dimostrare.
Ecco le difficoltà.
Poiché la Redenzione è
a - Universale: la Madonna, oltre che redenta da Cristo, è anche Corredentrice di se stessa?
b - Unico Redentore tra Dio e l’uomo è Cristo (è verità di fede). Ora ne servono due?
c - Era insufficiente la redenzione operata da Cristo?
Noi non siamo teologi (supposto che loro diano una spiegazione), ci accontentiamo di credere con la Chiesa e, qui, di riportare, col solito nostro schema, testimonianze.
4 - “La Vergine Santissima () si delinea nettamente come Corredentrice, ossia come cooperatrice immediata all’opera della Redenzione a) Sia all’inizio di quest’opera (nell’Incarnazione del Verbo), b) sia nel compimento della medesima (nella Passione e morte del Redentore).
5 - a) All’inizio di quest’opera (Incarnazione).
- Dice il Verbo: Non hai voluto [o Padre] ostia, né oblazione: ma a me hai formato un corpo: non ti sono piaciuti gli olocausti per il peccato. Allora io dissi: Ecco: io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. Avendo detto sopra: Non hai voluto le ostie e le oblazioni e gli olocausti per il peccato, né ti sono piaciute le cose che si offrono secondo la legge, allora io dissi: Ecco io vengo per fare, o Padre, la tua volontà: toglie il primo per stabilire il secondo. E per questa volontà [ossia, in forza di questa volontà] siamo stati santificati [ossia redenti], mediante l’oblazione del Corpo di Cristo fatta una [sola] volta. (Eb. 10, 5).
b) Cooperazione al compimento (del sacrificio).
La Madonna pronunzia il suo Fiat.
Col suo assenso non fece altro che “Acconsentire
- al Crocifisso, ossia alla crocifissione del Figlio,
- al prezzo della sovrabbondante soddisfazione di tutti peccati,
- al merito, all’impetrazione e alla Mediazione della riparazione di tutti gli eletti” (S. Bernardino da Siena, De consensu Virgin., Sermo 8, a. 1. IV, 102).
6 - Dice S. Alberto Magno: “Come tutto il mondo è obbligato a Dio per la sua ‘Passione’, così lo è anche a Maria sovrana per la sua ‘Compassione”.
“Basta questo perché si possa chiamare la Vergine Corredentrice” (Gregorio Alastruey. Mariale, q. c. CXLIII).
La voce del Papa
1 – “I fedeli cristiani sono certamente obbligati alla Santissima Vergine come a Madre dolcissima del Figlio, onde venerare () con costante pietà la memoria dei dolori acerbissimi che, stando presso la croce di Gesù, sofferse con singolare fortezza d’animo e costanza invitta offrì al Padre eterno per la salute di tutti” (Pio VII, Ep. Ad Episc. Calaritanum, 9 gennaio 1801)
2 – “La Madonna è Mediatrice e consolatrice potentissima di tutto il mondo con il suo Figlio Unigenito” (B. Pio IX, Bolla Ineffabilis, 8 dicembre 1854).
3 – “Sua Madre stava ai piedi della croce di Gesù col cuore incendiato di una carità tanto immensa per noi, che offerse il Figlio volontariamente alla divina giustizia, morendo con Lui con cuore trafitto dalla spada del dolore” (Leone XIII, Iucunda semper, 8 settembre 1894).
4 – “Per questa comunione di dolore e di volontà tra Cristo e Maria, Ella meritò di divenire Riparatrice del genere umano” (S. Pio X, Enc. Ad diem illum, 1904)
5 - “Corredentrice con il Cristo vuol dire aver collaborato con Lui a tutto ciò che costituisce l’opera della Redenzione, ed è verissimo che Maria vi ha collaborato meravigliosamente. Ella ha meritato e soddisfatto con il Salvatore, ci riconcilia con Dio, con l’offerta a Dio dell’offerta dell’ostia da Lei preparata, ed essa ancora ci dispensa i beni soprannaturali poiché è ministro supremo della distribuzione della grazia” (Benedetto XV, cfr A. A . S., 10, 1919, p. 182).
6 – “Sofferse e quasi morì con suo Figlio paziente e morto… in modo da redimere con Lui il genere umano” (Idem, ibidem).
7 – “La Vergine con i suoi dolori partecipò con Cristo all’opera della redenzione del mondo” (Pio XI, Litt. Ap. Explorata res est, 2 febbraio 1923).
8 – “O Madre di pietà e di misericordia, che hai assistito come compaziente e corredentrice il tuo dolcissimo Figlio quando sull’altare della croce consumava la redenzione del mondo,… ti preghiamo di conservare e accrescere ogni giorno i frutti della Redenzione e della compassione” (Pio XI. Litt. Ap. Explorata res est, 2 febbraio 1923).
La voce dei Vescovi
Se unisone sono le affermazioni dei Papi circa questi due attributi della Madonna (Corredentrice e Mediatrice) altrettanto lo sono le affermazioni dei Vescovi.
Essi dichiarano
1 - “Che la Vergine Santissima è Corredentrice
a . perché insieme con Cristo, particolarmente presso la Croce, ha sofferto per la nostra salvezza;
b - perché insieme con Cristo ci ha meritato la grazia redentrice;
c - perché ha veramente soddisfatto, insieme con Cristo, per i nostri peccati;
d - perché ha pagato anch’essa il prezzo della nostra salvezza;
e - perché co-offrì la vittima del sacrificio redentivo, offrì anzi se stessa e immolò in certo senso se stessa, insieme al Figlio per la nostra salvezza”.
Ne segue perciò che la Vergine Ss. venga riconosciuta Corredentrice in senso vero e proprio, in quanto cioè ha cooperato con Cristo, in modo prossimo e immediato, all’opera stessa della Redenzione.
Fu tuttavia una cooperazione secondaria e del tutto subordinata alle operazioni di Cristo, Redentore principale e sufficientissimo.
I Vescovi, anche quelli che vivono in regioni acattoliche, propongono una tale dottrina come comune, tradizionale, anzi rivelata da Dio stesso nella S. Scrittura (da Roschini, La Madonna secondo la fede e la teologia, vol. II, p. 329).
2 – “Non si può dubitare che con virile fortezza e costanza invitta non abbia voluto anche ella offrire suo Figlio per la salute del genere umano, e conformarsi in tutto come Madre al Padre” (S. Bonaventura, (In 3, disp. XVIII, a. II, q. 2, al ult.).
3 – “Non fa difficoltà il dire che Ella non diede la vita per il prossimo, poiché diede anzi per esso la vita di suo Figlio, che amava molto più della propria, e se fosse stato necessario avrebbe dato volontariamente anche la sua vita per la passione; in realtà Essa fu crocifissa col Figlio offrendo così due vite e duplicando l’effetto dell’amore. Per questo fu detto La spada del dolore trafiggerà la tua anima”. (S. Alberto Magno, Mariale, q. Li.).
4 – “Per quella stessa grazia con cui Dio pio e onnipotente si degnò esaltarti, facendoti possibili presso di Lui tutte le cose, ti preghiamo, o Signora nostra, di ottenerci dalla sua bontà la pienezza delle grazie che meritasti! Operi in noi in modo che ci sia misericordiosamente concesso di partecipare al premio della beatitudine” (Eadmero [discepolo e familiare di S. Anselmo], De Excell. Virg., c. XII).
La voce dei fedeli
1 - “Betlemme, Nazaret ed il Calvario emanarono dal consenso di Maria” (P. Faber, Il piede della Croce, p. 463).
2 - “La Vergine SS. () stando presso la croce ‘Come Madre della Vittima’, e rinunciando ai diritti materni () per la salvezza del genere umano, ‘immolava, per quanto a lei spettava, il suo stesso Figliolo!’. Conseguentemente diventava Corredentrice del genere umano, vittima insieme alla vittima divina” (Roschini, La Madonna secondo la fede e la teologia, p. 344).
3 - “L’opera della nostra Redenzione si è svolta tra due Fiat () pronunziati dal Redentore e dalla Corredentrice. Il primo fiat è stato da loro pronunziato simultaneamente a Nazaret, nell’istante stesso dell’Incarnazione; il secondo, logica conseguenza del primo, è stato da loro pronunziato sul Golgota nell’ultimo istante della vita del Redentore. La Vergine Santissima con Gesù morto sul seno – il gruppo della Pietà’ – è il simbolo più espressivo dell’ufficio di Corredentrice” (Roschini, op. cit. 345).
4 - “La Vergine SS., oltre a cooperare con la sua Compassione alla redenzione del genere umano a modo di merito, di soddisfazione e di sacrificio, vi cooperò anche () a modo di Redenzione ().
Cristo ci ha liberati col suo sangue e con la sua vita, ossia, specialmente con la sua Passione; la Vergine invece ha cooperato a liberarcene con la Compassione, offrendo sia la vita e il sangue del suo divin Figlio (ossia il valore meritorio e soddisfattorio della Passione di Lui) sia i suoi dolori, ossia il valore meritorio e soddisfattorio della sua Compassione” (Roschini, ibidem, p. 406-407).
5 - Avendo Ella liberamente acconsentito a dare al suo divin Figlio il suo sangue perché fosse versato, come prezzo, per la redenzione del mondo, cooperò () in modo formale alla Redenzione, e perciò può essere giustamente salutata vera e propria Corredentrice del genere umano” (Roschini, ib. P. 4407).
MEDIATRICE
Se per il titolo e la funzione di “Corredentrice” ci sono state difficoltà, per il titolo e la funzione di “Mediatrice” ce ne sono anche di più.
PROBLEMA:
S. Paolo in molte lettere afferma: Uno solo di fatti è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù che ha dato se stesso in riscatto per tutti (1Tm, 2, 3)..
A - Per questo Egli (Cristo) è Mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono chiamati ricevano l’eredità eterna che è stata promessa (Eb. 9, 15).
B - Egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che Egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti (At. 17, 31).
C - Un solo Dio, un solo Mediatore tra Dio e gli uomini: L’uomo Cristo Gesù (I Tim. 2, 5).
D - A Dio piacque di far abitare in lui (Cristo) la pienezza e di riconciliare con se stesso ogni cosa per mezzo suo, pacificando mediante il sangue della croce di Lui, di Lui, dico, e ciò che è sulla terra e ciò che è nel cielo (Cor, I, 19-20).
E - Dio () ci ha affidato il ministero della riconciliazione, poiché Dio riconciliava con sé il mondo, mediante Cristo, non imputando agli uomini i loro peccati e mettendo sulle nostre labbra le parole della riconciliazione (2 Cor. 5, 18-19).
F - Egli è la pace nostra, Egli, che dei due (popoli) ne ha fatto uno, avendo abbattuto il muro che faceva da barrier0a, cioè l’inimicizia () al fine () di riconciliare con Dio e l’uno e l’altro ricongiunti in sol corpo per mezzo della croce, distruggendo così l’inimicizia (Ef. 2, 14-15).
G - Per questo Egli (Cristo) è Mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono chiamati ricevano l’eredità eterna che è stata promessa (Eb. 9, 15).
H – S. Paolo afferma che Cristo è il Mediatore unico e ha affidato quel ministero agli uomini: Un solo Dio, un solo Mediatore tra Dio e gli uomini l’uomo Cristo Gesù (I Tim. 2, 5).
Dio () ci ha affidato il ministero della riconciliazione, poiché Dio riconciliava con sé il mondo, mediante Cristo, non imputando agli uomini i loro peccati e mettendo sulle nostre labbra le parole della riconciliazione (2 Cor. 5, 18-19).
RISPOSTA: La Madonna è Corredentrice e Mediatrice perché Associata da Cristo.
A – Presente e “Associata come Madre e Ministra al Re dei martiri nell’opera mirabile dell’umana Redenzione, gli è per sempre associata, con un potere quasi immenso, nella distribuzione delle grazie che dalla Redenzione derivano” (Pio XII, Radiomessaggio del 13 maggio 1946).
B - “Colui che pose il Figlio tuo come Mediatore tra Dio e gli uomini, pose anche Te come Mediatrice tra il reo ed il giudice… Il medico ti ha scelto nella cella dei suoi aromi affinché il malato, presso di te e per mezzo tuo, riceva la sanità” (Adamo Perseigne, Mariale, Serm. 1, PL 211, 703).
La voce del Papa
1 - “Essa (Maria) è come il ruscello celeste, per mezzo del quale derivano nel seno dei miseri mortali ‘le onde di tutte le grazie e di tutti i doni’” (Benedetto XIV, bolla Gloriosae Dominae, 28 settembre 1748).
2 – (La Vergine) “E’ il fiume celeste dove passano e giungono dall’abisso della miseria umana le acque di tutti i doni e di tutte le grazie” (Benedetto XIV, bolla Gloriosae Dominae, 28 settembre 1748).
3 – () “Se abbiamo qualche speranza di salvezza sappiamo che da Lei ridonda a noi… tale essendo la volontà di Colui che volle che avessimo ogni cosa per mezzo di Maria” (B. Pio IX, Ubi primum, 8 febbraio 1849)
4 - La Madonna è “Mediatrice e Consolatrice potentissima di tutto il mondo con il suo Figlio unigenito” (B. Pio IX, Bolla Ineffabilis, 8 dicembre 1854).
5 - “E, Dio () che
- ‘nella sua misericordiosa bontà ci dette una Mediatrice (S. Bernardo, De XII praerogratisi B. M. V., n. 2),
- e ‘volle’ che tutto ci venisse per le mani di Maria (S. Bernardo, Sermo in nativitate B. M. V., n. 7), per la sua intercessione e il suo favore, accolga propizio i voti e appaghi le speranze di tutti “ (Leone XIII, Iucunda semper, 8 settembre 1894).
6 – () “Come nessuno può giungere al Padre se non attraverso il Figlio, quasi allo stesso modo nessuno può giungere a Cristo se non attraverso la Madre” (Leone XIII, Octobri mense, 22 settembre 1894).
7 – “Quindi ben giustamente presso ogni popolo e ogni rito sono a lei rivolti i grandi elogi e i voti che crescono nel corso dei secoli fra i molti,
- Lei Signora nostra,
- Mediatrice nostra.
- Lei la riparatrice di tutto il mondo,
- colei che ci ottiene i doni da Dio” (Leone XIII, Adiutricem populi, 5 settembre 1895).
8 – “Da Essa, come da pienissimo canale, derivano i doni delle grazie celesti; nelle mani di Lei sono i tesori delle misericordie del Signore. Iddio vuole che Ella sia il principio di tutti i beni” (Leone XIII, Diuturni temporis, 6 settembre 1896).
9 – “Perciò in ogni nazione e rito sono stati giustamente prodigati grandi elogi, accresciuti dal suffragio dei secoli. Tra gli altri vi è quello di chiamarla Signora e Mediatrice nostra” (Leone XIII, Adiutricem populi, 5 settembre 1895).
10 – “Tutta la grazia comunicata a questo mondo, segue questo triplice ordinatissimo processo: da Dio a Cristo, da Cristo alla Vergine, dalla Vergine a noi” (S. Bernardino da Siena, in Iucunda semper di Leone XIII, 8 settembre 1894).
11 - (Iddio) “Per la sua (di Maria) intercessione e il suo favore, accolga propizio i voti e appaghi le speranze di tutti” (Leone XIII, Iucunda semper.8 settembre 1894).
12 - “La Vergine Maria è sempre così benigna e clemente da non sapere assolutamente, abituata com’è a soccorrere spontaneamente gli infelici, rifiutare il suo aiuto a coloro che l’invocano”. (Benedetto XV, Fausto appetente die, 29 giugno 1921).
13 – “Mediatrice, presso Dio, di tutte le grazie” (Pio XI, lettera del 2 marzo 1922)..
14 – “Poggiati alle sue preghiere presso Cristo, l’unico mediatore di Dio e degli uomini, che volle unire a Sé la Madre come avvocata dei peccatori, Mediatrice e amministratrice della grazia” (Pio XI, Enc. Miserentissimus Redemptor, 8 maggio 1928).
15 – Noi in ogni circostanza tempestosa “Interponiamo presso Dio la mediazione della Beata Vergine a Lui molto gradita, perché, per usare le parole di S. Bernardo: ‘Così è la volontà sua (si Dio), il quale ha voluto che avessimo tutto per mezzo diu Maria” (Pio XI, Ingravescentibus malis, 29 settembre 1938)
16 “Ma per rispettare la presenza di Maria deve apparire sempre chiaro che Essa rivela l’efficacia della mediazione di Cristo” (LG, 8, 60).
“Cristo è il modello supremo al quale il discepolo deve conformare la propria condotta (Gv 13, 15), fino ad avere gli stessi suoi sentimenti (Fil 2, 5), vivere della sua vita e possedere il suo Spirito (Gal 2, 20; Rm 8, 10-11): questo la Chiesa ha insegnato in ogni tempo e nulla, nell’azione pastorale, deve oscurare questa dottrina.
Ma la Chiesa, edotta dallo Spirito e ammaestrata da una secolare esperienza, riconosce che anche la pietà verso la Beata Vergine, subordinatamente alla pietà verso il divin Salvatore ed in connessione con essa, ha una grande efficacia pastorale e costituisce una forza rinnovatrice del costume cristiano.
La ragione di tale efficacia è facilmente intuibile.
Infatti la molteplice missione di Maria verso il popolo di Dio è realtà soprannaturale operante e feconda nell’organismo ecclesiale.
E rallegra considerare i singoli aspetti di tale missione e vedere come essi siano orientati, ciascuno con propria efficacia, verso il medesimo fine: riprodurre nei figli i lineamenti spirituali del suo Figlio primogenito.
Vogliamo dire che la materna intercessione della Vergine, la sua santità esemplare, la grazia divina, che è in Lei, diventano per il genere umano argomento di speranze supreme” (B. Paolo VI, Marialis cultus).
17 - “Nulla ci sembra di maggior opportunità e importanza, quanto l’innalzarsi al Cielo delle suppliche di tutta la cristianità verso la Madre di Dio, invocata come Regina della pace, affinché in tante e sì gravi angustie e afflizioni essa effonda pienamente i doni della sua materna bontà.
Vogliamo che le siano rivolte assiduamente intense preghiere, a lei, diciamo, che durante le celebrazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, tra il plauso dei padri e dell’orbe cattolico, abbiamo consacrata Madre della Chiesa, confermando solennemente una verità dell’antica tradizione.
Infatti la Madre del Salvatore è ‘certamente madre delle di lui membra’ (De Sanct. Virg., 6) come insegnano s. Agostino, e con lui, omettendo gli altri, S. Anselmo, con queste parole: ‘Quale più alta dignità si può pensare, che tu sia madre di coloro, dei quali Cristo si degna di essere padre e fratello?’ (Or., 47).
E già Leone, nostro predecessore, l’ha chiamata ‘Madre della Chiesa’ e nel modo più vero” (B. Paolo VI, Enc. Adiutricem populi).
La voce dei Vescovi,
dei Padri della Chiesa e
dei Santi
Se unisone sono le affermazioni dei Papi circa questi due attributi della Madonna (Corredentrice e Mediatrice), altrettanto unisone sono le affermazioni
dei Vescovi, dei Padri della Chiesa e dei Santi.
1 - “Nella petizione rivolta al B. Pio IX per la dichiarazione di S. Alfonso M. de Liguori a Dottore della Chiesa universale, ben 585 fra i Cardinali, Arcivescovi e Vescovi delle cinque parti del mondo, approvavano e lodavano la dottrina insegnata dal Santo intorno alla Vergine Dispensatrice di tutte le grazie: ‘Tutte le grazie solo per Maria si dispensano” (Roschini, op. cit. II, p.423).
2 - “In una lettera inviata al Card. Mercier, 450 Vescovi esprimevano il loro parere favorevole intorno all’opportunità di una definizione dogmatica della dottrina della Mediazione universale di Maria.
Solo tre Vescovi, pur ammettendo la dottrina della Mediazione Mariana, dichiaravano di non ritenere opportuna la solenne definizione della medesima” (Roschini, op. c., II, p.423).
3 - 0 . “A te quindi, o immacolata Mediatrice del mondo, dirigo le suppliche con cuore contrito…
Dopo il Paraclito un altro consolatore;
Dopo il Mediatore la Mediatrice di tutto il mondo…
Salve, o eccellentissima Mediatrice degli uomini” (S. Efrem Syri testimonia B. M. V. meditatio, ETI).
4 - “Vi è differenza tra medio e mediatore. Il medio comporta qualche convenienza tra gli estremi; il mediatore porta con sé non solo la convenienza, ma anche l’ufficio di riconciliare” (S. Bonaventura, In 3 Sent., d. XIX, a. 2. q. 2).
5 - “Salve, o perfetta mediatrice e di Dio e degli uomini;
- salve, o Conciliatrice efficacissima di tutto il mondo;
- salve, o Signora nostra, che ottieni ai tuoi fedeli l’alleanza e la pace” (S. Efrem, Or. Ad Dei Genit., ag. III, 575, 576).
6 – “Salve, Mediatrice della legge e della grazia, sigillo e firma del Vecchio e del nuovo Testamento” (S. Andrea di Creta, Or. 3 De Vir. M. nativitate).
??? 7 – “E’ necessario un Mediatore presso il Mediatore, e per noi non c’è nessuno più utile di Maria… che si è fatta tutto a tutti, e per la sua carità abbondantissima, debitrice dei saggi e degli ignoranti, apre a tutti il seno della sua misericordia; perché
- tutti ricevano dalla sua pienezza,
- e il prigioniero riceva la redenzione,
- l’infermo la salute,
- il triste la consolazione,
- il peccatore il perdono,
- la grazia il giusto,
- l’angelo l’allegrezza,
- e infine tutta la Trinità la gloria” (S. Bernardo, De verbis apocal., in Signum magnum).
8 - Il Vangelo Apocrifo della pseudo-Marco (fine de sec. V o inizio del sec. VI) “Ci trasporta ad un’epoca in cui Maria è diventata
- la dispensatrice di tutte le grazie,
- la speranza dei malati,
- il soccorso degli afflitti,
- il rifugio dei peccatori”:
9 - “Come conviene alla Madre di misericordia, Essa è misericordiosissima, e sa compatire alle umane debolezze, poiché le è noto il nostro fango. Per cui Ella non cessa di intercedere per noi presso il suo Figlio, affinché veda che noi stessi deploriamo e detestiamo le nostre iniquità… Ed infatti, senza il sostegno di una tale intercessione, il mondo sarebbe subissato dal giusto giudizio di Dio, come un giorno Sodoma e Gomorra. A nessuno che chiede degnamente il suo aiuto lo nega e per nessuno Ella intercede invano presso il suo Figlio” (Paolo Diacono, Homelia sull’Assunzione, 1496).
10 – “Ella è la Mediatrice del cielo e della terra, che unì in modo naturale” (S. Epifanio, Or. De Laud. S. Mariae Deiparae).
11 “Ave, o Nube leggera che effondi la pioggia
celeste!...
Ave, o massimo Ministero dei sacerdoti!...
Ave, o invitto rifugio dei peccatori!...
Ave, o gloriosa bussola dei naviganti!
Ave, o erezione dei cadenti!
Ave, o medicina gratuita dei malati!
Ave, causa della salvezza di tutti i mortali!
Ave, o illustre custodia dei fanciulli!
Ave, o Mediatrice di tutto ciò che è sotto il cielo!” (S. Tarsio, Hom. In prasent. SS. Deip., PG 98, 1499).
12- “Imploriamo con somma devozione il suo aiuto affinché, con la sua venerabile intercessione, conseguiamo la salvezza. Sii la mia Mediatrice, o Benignissima, presso Dio, affinché mi preservi dalle fiamme dell’inferno e mi renda degno del regno celeste” (S. Giuseppe l’Innografo, PL, 1406).
13- “Non vi è un aiuto più potente del tuo.
Ve n’è uno soltanto sul quale possiamo sperare in un mondo più fermo: quello fondato sulla potenza del Figlio tuo.
Ma gli stessi benefici che noi riceviamo da Lui, li riferiamo a Te.
Siccome infatti noi l’offendiamo di continuo, ci rendiamo spregevoli, indegni delle sue cure.
Tu quindi, appressandoti a Lui come Mediatrice, ci riconcili a lui… e particolarmente vigile intercedi per noi” (Giorgio di Nicomedia, Hom. In SS. Deip. Ingr. In Tempp., PG 100, 1455).
14 - “Per l’annunciazione si aspettava il consenso della Vergine in nome e invece di tutta l’umana natura. Con- seguentemente a ciò, con tutta verità e proprietà è lecito affermare, che dell’immenso tesoro di grazie recatoci da Cristo (giacché la grazia e la verità per Cristo fu fatta) niente assolutamente viene a noi comunicato, così avendo stabilito Iddio, se non per mezzo di Maria” (S. Tommaso d’Aquino, III p., q. XXX).
15 - (Cristo,) “Tu l’hai preposta al genere umano… La costituisti Mediatrice, con la guida della quale noi veniamo condotti alla tua bontà e per mezzo della quale si devono correggere gli errori del genere umano” (Giacomo Monaco, Or. In Nativ. Deip., n. 20, PG 127, 598).
16 - “Iddio ha voluto che nulla noi avessimo che non passasse per le mani di Maria” (S. Bernardo, In vig. Nativ. Dom. n. 10, c. 100 a.).
17 – (Maria SS.) “E’ nostra Mediatrice presso il Figlio, come il Figlio è nostro Mediatore presso il Padre” (Pietro Abelardo, Serm 26, in Assumpt., PL 178, 544 b.).
18 - 51 – (Maria è) “Mediatrice ed unica speranza dopo Dio” (Ermanno di Tournai, Tract. De Incarn., PL 180, 38 a.).
19 – (Maria) “Fu innalzata da Dio sopra i cori degli angeli e costituita Mediatrice e signora di tutto il mondo” (Goffredo di Admont, Hom. 65, Ass. 2, PL 174, 967 a.).
20 – “Unicamente per suo mezzo sono santificati e predestinati tutti i Santi e chiamati alla gloria del suo Figlio. E come la dignità della sua vita supera i meriti di tutti i Santi, così Ella è più potente di tutti essi” (Goffredo di Admont, Hmil. 71 in octava Assumpt,, Gen. 28, 12).
21 - “Nessuno venera sopra di sé la nostra Mediatrice, all’infuori del Mediatore, al quale Ella stessa, con le sue preci, ci riconcilia, ci raccomanda e ci presenta” (Guerrico d’Igny, Sermo 2, in Assumpt.., n. 7, PL 185, 190 c.).
22 – “O Signora nostra ed Avvocata nostra,
- o Dolcezza e Vita nostra,
- Speranza e Mediatrice nostra!
- o Rifugio dei miseri,
- o Sollievo dei pupilli,
- o Aiuto degli infermi,
- o Fortezza dei deboli,
- o Consolazione dei giusti e
- Rialzamento, dei caduti,
- o Assoluzione dei peccatori,
- o Letizia dei Beati!...
O gloriosissimo e bellissimo Tempio del Dio Unigenito, aprici le porte della tua misericordia e della tua clemenza, concedici di entrare in Te, accogli le nostre preci”! (Adamo Scoto, Serm. In Dom. inf. Oct. Nativ. Dom., PL 198, 367).
23 - “() Bisogna cercare di conoscere Maria, poiché chi la conosce l’ama e chi l’ama, con la Mediazione di Lei, ottiene dal Figlio ogni dono necessario nel tempo presente e la vita eterna nel futuro, pegno della quale sono le grazie e le virtù” (Riccardo di S. Lorenzo, Lib. II, c. 3, p. 60 b.)
24 - “(Maria è) “la Mediatrice di tutti presso Dio” (S. Bonaventura, Op. 9. 579 c.)
25 - “Iddio non riceve nessuno senza la Mediazione di Maria” (S. Bonaventura, OP.) 750 a.)
26 - “Le preghiere dei Santi traggono la loro efficacia dalla Mediazione mariana…
Solo Maria può… permettersi di dire: ‘O Figliol mio, io voglio questa grazia” (S. Bernardino da Siena, Pred., Volg. II, 261).
27 - “Essa è Colei per mezzo della quale la Chiesa ha avuto tutto ciò che ha di buono. Per questo i Santi Padri non esitarono a chiamarla Mediatrice nostra… per la quale la grazia è giunta fino a noi…” (Giovanni Driedo, De Regulis et Dogm. S. Scripturrae, Lib III, c. 4, ed. 1556, t. I, fol. 126 v. – fol. 127 c.).
27 - “Come i pulcini, mentre gli sparvieri volano sopra, corrono a rifugiarsi sotto le ali della gallina, così noi ci nascondiamo sotto il velo delle tue ali. Non conosciamo altro rifugio se non in te. Tu sola sei la nostra unica Speranza, nella quale confidiamo; Tu sola nostra Patrona alla quale tutti rivolgiamo gli occhi” (S. Tommaso da Villanova, Conc. 3 de Nativ. Ed. Aug. Vindel, 1757, p. 571).
28 - (Maria) “Fa sempre da Mediatrice sia nel donare a Dio la nostra carne, sia nel dare a noi, da Lui, la santificazione. Per questo anche la formazione della pietà e la formazione dell’immagine di Cristo in noi vien data a noi da Essa” (Teofane Niceno, Sermo in Deiparam, Ed. Jugie, Roma, 1935, p. 41).
29 - (Maria) “Come Mediatrice s’impegna per impetrare, in generale, le grazie che sono necessarie per la salvezza di tutti gli uomini” (P. Francesco Poiré, La triple couronne del la B. Mère de Dieu).
30 - S. Alfonso M. de Liguori polemizza con il Muratori (che chiama ‘un certo autor moderno’) ‘in difesa della mediazione mariana’. Il Muratori “Si è dimostrato molto avaro” nell’affermare che la Mediazione della Madonna era solamente una ‘tesi pia e probabile’. Io - dice il Santo – la ritengo per vera e indubitabile (). Noi bene confessiamo che Gesù Cristo è l’unico Mediatore di grazia… che coi meriti suoi ci ottiene le grazie e la salute; ma diciamo che Maria è Mediatrice di grazia, e che sebbene quanto Ella ottiene, lo ottiene per li meriti di Gesù Cristo e perciò prega, e lo domanda in nome di Gesù Cristo” (S. Alfonso, Le glorie di Maria, ed. Napoli, 1776, Introd. P. 4).
31 - Polemizzando col Muratori e con altri, dice: “Il vostro Pritanio “Par che non abbia, per la Vergine, quella estimazione che le si deve; mentre nel di Lei pregio e uffizio di Mediatrice, la confonde colla turba degli altri Santi” (Giorgio Federici, Tractatus polemicus de Matre Dei, pubblicato a Napoli nel 1777).
32 - Dante è il poeta teologo della Mediazione Mariana, e così canta:
“Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a Te non ricorre,
sua desianza vuol volar senz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre” (Dante, Par XXXIII, 13, 18).
33 – “Il re Messia, Cristo Signore, volendo esaltare e onorare sua Madre,
- la costituì Mediatrice tra lui supremo giudice e noi, che dobbiamo essere giudicati;
- la nominò presso di sé nostra avvocata;
- le affidò la Chiesa militante,
- le subordinò la moltitudine degli eletti, in modo che non ci è dato nulla se non per lei, e quindi se siamo ascoltati, se ci toccano in sorte il perdono e la grazia, sappiamo che Maria ci ottiene tutto, e che la nostra salvezza è nelle sue mani” (Dionigi Certosino, De vita et fine solitarii, q, II, a, 7).
34 – “La sapienza divina, dopo che ha stabilito di darci Gesù Cristo per la Vergine Santissima, non cambia più questo decreto: e sarà sempre vero che la sua materna carità, avendo contribuito alla nostra salute nel mistero dell’Incarnazione, principio universale della grazia, vi contribuirà eternamente in tutte le sue operazioni che sono solo dipendenze” (Bossuet, Oevres, t. VII, p. 778).
35 - “Se godiamo, se prosperiamo, se pratichiamo le virtù, se vi è salute, grazia e virtù nella vecchiaia e nella gioventù coi beni inferiori dell’onore, della fama, del valore e della ricchezza, non possiamo dubitare che non ci venga da questa Vergine e che Ella pregando e supplicando ce lo impetri.
Questa Signora prega continuamente il gran Re che il cielo adora e lo prega per i fedeli, per gli increduli, per gli infedeli e i ribelli.
O Vergine purissima, come proteggi ogni creatura!” (Fernando Pérez de Guzman, La Cien Trinidas, Cancionero castellano del siglo XV, t. 1, n. 303).
36 – “In una parola
- tutto sa la Vergine prudentissima, sede della sapienza;
- tutto può la Vergine potente, e,
- tutto potendo, tutto darà, l’amabile Madre della misericordia, la Vergine clementissima” (Contenson, Theolog. Mentis et cordis, t. 1, 4, 1, diss. V, c. II).
37 - “Salve, o perfetta Mediatrice di Dio e degli uomini;
- salve, o conciliatrice efficacissima di tutto il mondo;
- salve, o Signora nostra, che ottieni ai tuoi fedeli l’alleanza e la pace” (S. Efrem, Or. In Nativ. B. Virginis).
38 - “Mediatrice della riconciliazione di Dio e degli uomini” (S. Giovanni Crisostomo, Or. In Nativ. B. Virg.).
39 - “Salve, o Mediatrice della legge e della grazia, sigillo del Vecchio e del Nuovo Testamernto” (S. Andrea di Creta, Or. 4 In Nativ. Dei Genitrciis”).
40 - “In te abbiamo ricevuto abbondante un pegno di vita eterna e abbiamo ottenuto una Mediatrice che di tra gli uomini è salita a Dio” (S. Germano di Costantinopoli, Laudes in Dormit., or. 3).
41 - “Infatti come Giacobbe contemplò il cielo e la terra dalle estremità della scala, così anche tu, compiendo l’ufficio di Mediatrice…, unisci ciò che era stato spezzato” (S. Giovanni Damasceno, Or 1, In Dormit.).
42 - “Essendo salita corporalmente, ci accompagna in spirito,… fatta Mediatrice presso Dio” (S. Teodoro Studita, Laud. in Dormit. Deiparae).
43 - “Come Cristo è nostro Mediatore, anche Maria è Mediatrice, perché procura la riconciliazione dei peccatori con Dio” (S. Antonino da Firenze, Summ. P. III, tit. XXXI, c. II).
44 - “Glorifica
- l’inventrice della grazia,
- la Mediatrice della salute e
- la Restauratrice dei secoli” (S. Bernardo, Ep. 174, Ad Can. Lugdun.).
45 – “L’uomo Dio ha operato la nostra redenzione come causa prima e sovrana e con i suoi meriti; la Santissima Madre ha operato come causa seconda e dipendente dalla prima e dai meriti del Figlio suo… Il cuore di Maria ha cooperato con quello del Figlio Gesù alla consumazione della sua opera… distribuendo agli uomini con una grandissima carità i frutti della vita, della passione e della morte del Figlio suo, cioè le grazie e le benedizioni che ha loro meritato durante la morte del Figlio suo, cioè la grazia e le benedizioni che ha loro meritato durante il corso della sua vita mortale e passibile; il cuore materno è il depositario e custode.
S. Bernardo dice che il Salvatore ha versato a piene mani, senza misura e senza limiti, tutti i suoi tesori nel suo seno; ha voluto che Ella fosse la tesoriera dei suoi doni e delle sue grazie e ha deciso di non darne alcuna senza il suo intervento” (S. Giovanni Eudes, Coeur admirable, 1. II, c. IV, sect. 2).
46 - “Il Re Messia, Cristo Signore nostro, volendo onorare ed esaltare sempre più sua Madre, la costituì Mediatrice tra se stesso, giudice degli uomini, e noi, che dobbiamo essere giudicati” (Dionigi Certosino, De vita et fine solitarii, l. II, a. 7).
47 - Il Figlio eterno di Dio, volendo assumere l’umana natura ci aiutò con la sua preghiera.
“Ma dopo che, per virtù del mistero della croce, la salvezza del genere umano fu compiuta e dopo che col trionfo di Cristo fu pienamente costituita la Chiesa quale dispensatrice della sua salvezza, da allora la Provvidenza per questo nuovo popolo preparò e stabilì un ordine nuovo.
“Ogni grazia che si dispensa su questa terra, passa per tre ordini successivi.
- Da Dio viene comunicata a Cristo,
- da Cristo alla Vergine
- dalla Vergine a noi” (S. Bernardino da Siena, Sermo VI in festis B. M. V. de Annunc, a. I, c. 2).
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GRADIMENTO
La voce del Papa
1 - “(), tra le varie forme e modi di onorare la Madre divina, dovendo optare per quelle migliori in se stesse e più gradite a Lei, ci piace indicare nominatamente il Rosario e raccomandarlo di tutto cuore” (Leone XIII, Octobri mense, 22 settembre 1891).
2 - “Maria conosce molto di più, e vede tutte le nostre cose e sa di quali aiuti abbiamo bisogno per la vita, i pericoli privati e pubblici che ci minacciano, le angustie e i mali in cui viviamo, quanto dura e terribile è la nostra lotta con i nemici della salvezza dell’anima.
In queste e altre difficoltà della vita Ella può e desidera ardentemente prodigare a noi, come a suoi figli carissimi, l’abbondanza della consolazione, della fortezza e degli aiuti di ogni genere” (Leone XIII, Magnae Sei Matris, 8 settembre 1892).
3 – “Non è meno chiaro quanto tocchi da vicino Maria questa fede, che si esercita sia con la ripetuta preghiera vocale, sia con la meditazione dei misteri. Poiché ogni qual volta ci mettiamo in preghiera dinanzi a Lei e recitiamo con devozione la santa corona secondo il rito prescritto, noi ricordiamo l’opera meravigliosa della nostra redenzione, in modo da contemplare, come se si svolgessero ora tutti quei fatti che successivamente concorsero a renderla nello stesso tempo Madre di Dio e Madre nostra.
L’eccellenza di questa doppia dignità e il frutto di questo doppio ministero ci si mostrano sotto una vivissima luce, se piamente consideriamo la Vergine Maria al fianco del suo divin Figlio nei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi.
Ma poiché Maria è la più autorevole di tutte le madri non può non () muoversi a compassione verso gli uomini, per questo frequente e pio ricordo dei misteri, il santo Rosario sarà, come abbiamo detto, la preghiera più opportuna per perorare presso di Lei la causa dei nostri fratelli dissidenti” (Leone XIII – Fidentem piumque – 20 settembre 1896)
4 – “Quando con devoto ricordo ripetiamo il triplice (ora: quadruplice) ordine dei misteri, noi veniamo a dimostrarle più chiaramente la nostra affettuosa riconoscenza; perché con ciò noi professiamo che mai ci saziamo di ricordare i benefici elargiti dalla sua inesauribile carità per la nostra salvezza.
Ora noi possiamo avere appena una vaga idea della gioia, sempre nuova, che il ricordo di questi grandiosi fatti, ripetuti con frequenza e con amore al suo cospetto, può infondere nel suo animo benedetto, movendo a sentimenti di sollecitudine e di generosità materna” (Leone XIII, Iucunda semper 8 settembre 1894).
5 – “E non vogliamo qui passare sotto silenzio che la stessa Vergine santissima anche ai nostri tempi ha istantemente raccomandato questa maniera di pregare, quando apparve e ne insegnò con l’esempio la recita all’innocente fanciulla nella grotta di Lourdes”.
“E’ difficile dire quanto torni gradito a Maria il nostro ossequio, quando noi la salutiamo con la lode dell’Angelo e ripetiamo poi lo stesso elogio, quasi formandone una devota corona. Perché ogni volta noi quasi ridestiamo il ricordo della sua sublime dignità e della redenzione del genere umano, da Dio iniziata per suo mezzo: per conseguenza noi le ricordiamo pure quel divino e indissolubile vincolo, con cui Ella è unita alle gioie e ai dolori, alle umiliazioni e ai trionfi di Cristo, nel guidare e nell’assistere gli uomini verso la salvezza eterna.
- Gesù Cristo volle, nella sua bontà, assomigliarsi a noi e dirsi e mostrarsi figlio dell’uomo, e perciò nostro fratello, affinché più luminosa ci apparisse la sua misericordia verso di noi: Egli dovette in tutto essere fatto simile ai suoi fratelli, per diventare misericordioso (Eb 2, 17).
- Così Maria, per il fatto che fu scelta quale Madre di Gesù, nostro Signore – che è insieme nostro fratello – ebbe, fra tutte le madri, la singolare missione di manifestare e di spargere sopra noi la sua misericordia.
- Inoltre, come siamo debitori a Cristo di averci resi in certo modo partecipi del suo proprio diritto di chiamare ed avere Dio per Padre, così gli siamo ugualmente debitori di averci amorevolmente resi partecipi del suo diritto di chiamare ed avere Maria per Madre”. (Leone XIII, Magnae Dei Matris,18 sett. 1892)..
6 - “Ella, da parte sua, null’altro desidera più ardentemente; e, se noi offriamo corone intessute di questa preghiera a Lei tanto cara, Maria otterrà loro (ai fratelli separati) in abbondanza gli aiuti dello Spirito Vivificatore..
Piaccia a Dio che essi (i Fratelli separati) non rifiutino di assecondare i desideri da questa loro misericordiosissima Madre; e che, memori della loro eterna salvezza, ascoltino questo amorevole invito: O figli, che io di nuovo partorisco, fino a tanto che non sia formato Cristo in voi” (Leone XIII – Adiutricem populi – 5 settembre 1895).
7 – “Nella sua vita terrena (Maria) ha realizzato la perfetta figura del discepolo di Cristo, specchio di ogni virtù, e ha incarnato le Beatitudini evangeliche proclamate da Cristo. In Lei tutta la Chiesa, nella sua incomparabile varietà di vita e di opere, attinge la più autentica forma della imitazione di Cristo” (B. Paolo VI, Allocuzione del 21 nov. 1964 per la chiusura del terzo periodo del Concilio).
La voce dei Fedeli
1 - “:Una Vergine concepì, una Vergine partorì: come può soffrire diminuzione di pudore dove la divinità si associa con l’integrità sempre sua amica?” (S. Pier Crisologo, In I, quad. XII).
2 - “Leone XIII ricorda i singolari meriti con cui Maria partecipò con il Figlio nella Redenzione umana… Ella non fu solo presente, ma intervenne nei misteri della redenzione” (Gregorio Alastruey, La SS. Vergine Maria, vol. II, p. 61, ed. Paoline).
EFFICACIA DEL ROSARIO
La voce del Papa
1 - Papa Leone aveva fiducia che “Il Rosario avrebbe vinto la violenza degli errori ormai diffusi, la corruzione intollerabile dei costumi, gli attacchi di avversari potenti, che sembrano mettere in pericolo la Chiesa militante di Dio”
2 – () “Se abbiamo qualche speranza di salvezza sappiamo che da lei ridonda a noi… tale essendo la volontà di Colui che volle che avessimo ogni cosa per mezzo di Maria” (B. Pio IX, Ubi primum, 8 febbario 1849).
3 - “() Le nostre più vive e ferme speranze sono collocate nella gloriosissima Regina del Rosario: la quale, fin da quando cominciò ad invocarsi con questo titolo si mostrò prontamente soccorrevole ai bisogni della Chiesa e del popolo cristiano, (Leone XIII, Vi è ben noto, 20 settembre 1887).
4 - “Né va passato sotto silenzio un fatto che mette in luce una particolare provvidenza della Madonna circa il Rosario.
Ed è questo.
Quando col passare del tempo, presso qualche popolo sembrò affievolirsi il gusto della pietà, e rilassarsi anche la pratica di questa preghiera, appena si profilò per lo stato qualche gravissimo pericolo, oppure si affacciò una qualche pubblica necessità, per voto unanime, fu la pratica del Rosario che, a preferenza di altre manifestazioni religiose, venne quasi per incanto richiamata in uso e rimessa al suo posto d’onore, con generale beneficio”.
Il popolo cristiano () si rivolga con rinnovata pietà alla gran Madre di Dio, () a lei ricorrendo supplichevole () col santo Rosario..
Ci spinge a ciò urgentemente e ci stimola il nostro amore per la Chiesa, le cui angustie, anziché alleggerirsi, crescono ogni giorno più in numero e in asprezza”. (Leone XIII – Octobri mense 22 settembre 1891).
5 - « E quantunque questo aiuto (unità dei cristiani) si possa meritare in più modi, Noi crediamo che il migliore e il più efficace sia quello del Rosario. ()
“Orbene, per placare l’offesa maestà di Dio () non vi è certamente mezzo migliore della preghiera devota e perseverante, purché congiunta con lo spirito e la pratica della vita cristiana”. (Leone XIII – Magnae Dei Matris – 18 sett. 1892)
6 – “Noi siamo assolutamente convinti che, se la pratica del Rosario sarà rettamente seguita, in modo di poter spiegare tutta l’efficacia che le è insita, apporterà non soltanto ai singoli individui, ma anche a tutta la società, la più grande utilità” (Leone XIII Letitiae sanctae - 8 settembre 1993).
7 - () “Come nessuno può giungere al Padre se non attraverso il Figlio, quasi allo stesso modo nessuno può giungere a Cristo se non attraverso la Madre” (Leone XIII, Octobri mense, 22 settembre 1897)..
8 – “Anche quando Cristo viveva in privato sulla terra, si associò Maria come mediatrice del suoi due primi prodigi, cioè dei miracoli che nell’ordine della grazia per cui il bambino al saluto della di Maria esultò nel seno di Elisabetta; e dell’altro miracolo nell’ordine della natura, con cui alle nozze di Cana cambiò l’acqua in vino” (Leone XIII, Augustissimae Virginis Mariae, 12 settembre 1897).
9. - “E’ proprio da sperare che come per il passato così ai giorni nostri la beata Vergine impetrerà dal suo divin Figlio che i flutti delle attuali tempeste siano contenuti e sedati” (Pio XI – Ingravescentibus malis – 1927).
10 - “Mai il suo potentissimo aiuto fu atteso invano da coloro che lo implorarono con pia e fiduciosa preghiera (Pio XI, Ingravescentibus malis, 29 sett. 1937).
11 - “E’ l’umile Vergine di Nazaret che è diventata madre del ‘Principe della pace’, di Colui che è nato sotto il segno della pace, e che ha proclamato in faccia al mondo: Beati i pacifici perché saranno chiamati figli di Dio.
Orbene il Vangelo ci insegna che Maria è sensibile ai bisogni degli uomini.
A Cana Essa un esita ad intervenire per la gioia di abitanti di un villaggio invitati a nozze. Come potrebbe non intervenire per la pace, per questo bene così prezioso, se noi sapremo invocarla con cuore sincero?
- Il Concilio Vaticano II ce l’ha opportunamente ricordato: Maria continua a intercedere presso il suo Figlio a favore dei suoi figli della terra. A Colei che gli rivolgeva queste semplici parole: Non hanno più vino, Cristo rispose generosamente. Come potrebbe non rispondere con la medesima larghezza a un’altra domanda: ‘Non hanno la pace’? (B. Paolo VI, Recurrens mensis october, 7 ottobre 1969).
12 - “Efficacia di intercessione che il sommo Poeta Dante la interpreta stupendamente, nella linea con S. Bernardo, quando canta:
“Donna se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disianza vuol volar senz’ali”.
(S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae).
13 – “Mai come nel Rosario la via di Cristo e quella di Maria appaiono così profondamente congiunti (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae).
La voce dei fedeli
1 – “La sapienza divina, dopo che ha stabilito di darci Gesù Cristo per la Vergine Santissima, non cambia più questo decreto: e sarà sempre vero che la sua materna carità, avendo contribuito alla nostra salute nel mistero dell’Incarnazione, principio universale della grazia, vi contribuirà eternamente in tutte le sue operazioni che sono solo dipendenze” (Bossuet, Oevres, t. VII, p. 778).
2 – “La beata Vergine, col suo merito singolare, è la prima di tutti e sta alla presenza del Creatore, sempre intercedendo per noi con preghiera potentissima.
Illuminata da quella luce cui tutto è chiaro e aperto, ella conosce i nostri pericoli, e, come sovrana di dolcissima clemenza, ci compatisce con materno affetto. Più alto contempla il cuore del Re eccelso, più profondamente sa compatire gli afflitti e aiutare i miseri con la grazia della pietà divina” (S. Amedeo di Losanna, Hom. 8, De Beata Vig. plena sive perfecta gloria et erga nos cliente patrocinio)
3 - “Per te sono venuti, vengono e verranno, dal primo Adamo fino alla consumazione dei secoli, tutto l’onore, la gloria, la santità agli apostoli, ai profeti, ai giusti, agli umili di cuore, e in te, o piena di grazia, si allieterà ogni creatura” (S. Efrem, ETL, ann. 4, fasc. 2, apr. 1927).
4 – La Madonna è la vera Madre della Chiesa e “Chi l’abbandona non ha salvezza nè vita” (S. Cipriano, De cath. Eccl. Unitate).
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