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IL PRESEPE, UNA PASSIONE
A Foggia il 16 novembre, nell'ambito di una Mostra realizzata dall'Associazione Presepisti Dauni - di cui faccio parte - si è svolta una mostra di Presepi, a cui ho aggiunto anche una piccola Mostra di Letterine di Natale.
La mia passione per il Presepe ha dato vita anche al sito www.passionepresepe.net.
Sin dall'adolescenza, alla fine del mese di novembre, si accendeva in me l’entusiasmo per l’avvicinarsi della festa più importante dell’anno.
Nel territorio pugliese è consuetudine preparare gli addobbi Natalizi già a partire dalla festa dell’Immacolata, quindi per tale giorno - otto di dicembre - tutto deve essere pronto.
Il momento più entusiasmante era quello in cui si aprivano gli scatoloni tirandone fuori tutto il materiale per costruire il presepe.
Dapprima si preparava la struttura portante con scatole di cartone di varia misura, successivamente si accartocciava la carta per l’effetto roccia.
Ogni anno, si decideva di posizionare in modo diverso la grotta che doveva accogliere la Natività.
Alla fine dell’assemblaggio della struttura, si provava grande entusiasmo, perché, si completava il paesaggio con tutti gli elementi per renderlo più naturale possibile
Utilizzando il muschio per l’erba, gli alberelli di varia misura, il ghiaino per simulare stradine o sentieri.
Dopo, aver completato la scenografia, si passava alla collocazione delle statuine, ognuna ubicata secondo la scena a cui più si adattava.
Infine, in attesa del Santo Natale, si disponevano le statuine della Natività, con il loro fascino e un po’ di mistero.
Ancora oggi, nelle famiglie in cui questa tradizione di realizzare manualmente la struttura e lo scenario viene tramandata, si crea il presepe o presepio nel modo in cui l’ho descritto, mentre altri utilizzano strutture realizzate con il fai da te, oppure nel modo più sbrigativo, acquistate è già pronte all’uso.
Da qui è nata la mia passione per il presepe
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STORIA DEL PRESEPE IN PUGLIA
Notizie relative al presepe in Puglia risalgono al XV secolo; il primo affresco fu realizzato per la chiesa francescana di S. Caterina in Galatina, ritenuto il più antico presepe di Puglia, di cui sono conservati solo gli elementi relativi alla Natività, realizzato dallo scultore Nuzzo Barba.
A partire dal XVI secolo la rappresentazione del presepe in Puglia trova la sua massima affermazione con sculture realizzate in pietra.
Tra gli artisti del XVII secolo il più noto fu Stefano da Putignano, definito il migliore scultore del rinascimento pugliese che realizzò i presepi in pietra policroma nella cattedrale di Polignano a Mare e Gallipoli, mentre a Grottaglie in provincia di Taranto, nella chiesa della Madonna del Carmine, si può visitare uno dei più antichi e celebri presepi realizzati dallo scultore datato 1530..
Altro scultore Paolo da Cassano, realizzò per il santuario S. Maria degli Angeli a Cassano Murge, un presepe collocato sul fondo della navata laterale, con statue policrome, mentre il Lucano Altobello Persio, realizzò nella cattedrale di Matera il presepe in pietra policroma ubicato in una grotta.
Lo scultore Gabriele Riccardi, scolpl per la cattedrale di Lecce, il più raffinato presepe su pietra e collocato sull’altare di sinistra della navata centrale.
Nei secoli successivi, i presepi furono realizzati con la tecnica della cartapesta, il più noto scultore tra il XVII e XVIII secolo fu Pietro Sorgente, (detto maestro Pietro de Cristi, perché modellava figure sacre ) definito il più grande scultore di cartapesta dell’ottocento.
Alla fine del XVIII secolo, accanto agli artisti professionisti, si evidenziarono artisti popolari come i barbieri di Lecce, che imitavano la lavorazione della cartapesta, realizzando anche personaggi modellati a mano con la creta. Le statuine realizzate venivano poi vendute alla fiera dei pupi e pastori che ancora oggi si svolge a Lecce nella giornata dedicata a S. Lucia.
In quest’ultimo secolo la tradizione del presepe sta rivivendo, attraverso il folklore e l’artigianato locale, con l’opera di artisti che utilizzano la cartapesta nelle loro rappresentazioni per il presepe o per modellare personaggi del luogo.
LA TRADIZIONE SUL GARGANO
In passato, durante il periodo dell’Avvento, nel territorio del Gargano, giungevano dall’Abruzzo in piccoli gruppi gli zampognari con il loro caratteristico mantello a ruota.
Questi pastori, si fermavano per le strade o vicino le porte delle case, allietando con le loro melodie l’atmosfera di preparazione al S. Natale.
In particolare, gli zampognari che si recavano a Monte S. Angelo, presso la grotta di San Michele, durante la notte di Natale, suonavano "La pastorella" una commovente melodia, sulle note della pastorale di Bach.
Nelle case di campagna, era consuetudine ogni notte dal Natale fino al giorno dell’Epifania, accendere il fuoco per allontanare le disgrazie, mentre la cenere prodotta dal ceppo, veniva sparsa nei campi per propiziare un raccolto abbondante
Tante, erano le credenze e le superstizioni legate al periodo natalizio nel nostro territorio.
In ogni famiglia il presepe aveva sempre un angolo riservato nella casa dove, in tale occasione, tutti si riunivano, per rievocare con fede la nascita del Salvatore. (fonte G. Tancredi)
16 NOVEMBRE 2008 - MOSTRA
"In occasione dell'ultima domenica ecologica del mese di novembre, ho realizzato l'esposizione dei presepi abbinata a quella delle letterine, che ha suscitato nei visitatori adulti e bambini, molto apprezzamento, perchè ha consentito la riscoperta delle tradizioni del Natale della nostra infanzia.
Lo scopo dell'esposizione delle letterine - unitamente a poesie di vari autori sul tema presepe e del Natale - è stato quello di far rivivere i tempi passati quando questa festa era più sentita, soprattutto da un punto di vista religioso, con riferimento a quei valori che in occasione del S. Natale tenevano unita tutta la famiglia, suscitando emozioni ed affetto.
Inoltre le letterine scritte sono servite a far conoscere alle nuove generazioni un mezzo di comunicazione che oggi non viene più utilizzato, sostituito da altri mezzi - più veloci, meno impegnativi - come le SMS o le e-mail.
L'iniziativa ha suscitato nei visitatori adulti e bambini, molto apprezzamento per la riscoperta delle tradizioni del Natale della nostra infanzia e, tirando le somme l'iniziativa è risultata nel complesso positiva."
NATALE NEL RICORDO
Con la memoria ritorno al passato, quando per noi bambini l’avvicinarsi del S. Natale era un momento di forti emozioni.
La tradizione era molto sentita, in ogni casa si preparava il presepe che era collocato nell’angolo più particolare della stanza, dove non poteva passare inosservato.
I nostri genitori e nonni, nell’avvicinarsi dell’evento, si adoperavano a preparare con entusiasmo i dolci della tradizione locale, per la gioia di noi bambini incuriositi dalle varie fasi di preparazione.
Per le strade si sentiva in lontananza, la melodia della ciaramella, con l’arrivo degli zampognari, noi bambini aspettavamo festosi che questi pastori bussassero alle porte delle nostre case, per accogliere quel suono di annuncio natalizio nelle mura domestiche e riempirci di emozione.
Oggi, è raro ascoltare queste melodie dal vivo, la tradizione degli zampognari va scomparendo, perdendosi quell’armonia che riempiva col suo messaggio di pace e amore il cuore di tutti.
Si avvicinava l’ultimo giorno di scuola, con la campanella che segnava la fine delle lezioni, noi bambini esultavamo con grida di gioia e abbracci augurandoci “Buon Natale”, con la speranza che anche questa volta il regalo non mancasse, senza troppe pretese e scelte, al contrario dei tempi moderni.
Il 24 dicembre, giorno della vigilia, era consuetudine saltare il pasto principale, per ritrovarsi tutti insieme la sera, vivendo con allegria le golosità che sono tipiche della vigilia di Natale.
Tutti riuniti giocavano a tombola o altro, in attesa di recarci nelle chiese per rivivere la gioia della solennità, accogliendo festosi la processione del Bambinello portato e deposto sull’altare.
Terminata la celebrazione con lo scambio degli auguri con parenti e amici, si ritornava stanchi ma ancora entusiasti, infatti, per noi era importante la deposizione del Bambinello nel nostro presepe casalingo, evento preparato e atteso da tempo.
Il 25 dicembre, il giorno del S. Natale era destinato a noi bambini, che dovevamo lasciare sotto il piatto dei nostri papà la famosa letterina, preparata con cura a scuola.
Le nostre mamme avevano l’accortezza di non togliere il piatto, sino all’ultima portata.
Prima di servire il tanto atteso dolce della tradizione natalizia, veniva tolto il piatto, con lo stupore dei presenti e la nostra emozione in attesa della lettura da parte del papà.
Al termine, recitavamo la poesia natalizia ed alla fine ricevevamo l’applauso di tutti i presenti.
Questo era il momento più suggestivo del S. Natale che ci vedeva protagonisti nell’evento.
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