"SANTINI, ETICHETTE VARIE ED ALTRE PUBBLICITA' A SOGGETTO RELIGIOSO"
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Spesso i santini sono
stati utilizzati anche come veicolo pubblicitario
per la diffusione di prodotti di varia natura, specialmente
per quelli a base di erbe, che venivano elaborati
da comunità religiose, nonchè per la
cioccolata, sia quella fabbricata dai monaci trappisti
francesi, con il marchio Chocolaterie d'Aiguebelle,
sia quella realizzata invece da singole ditte.
La D'Aiguebelle - di cui si evidenzia la serie dedicata
agli Apostoli - ha prodotto immaginette di gran pregio
su tutte le tematiche religiose, solitamente su cartoncino,
anche merlettate, con rilievi e persino con inserti
in seta.
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Di sovente, i prodotti reclamizzati erano farmaceutici,
tisane, pillole per la gola o pomate di vario genere,
utili a vari scopi.
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Curiosi due santini editi in Spagna
che stranamente riportano tutti e due l'immagine di
Sant'Antonio da Padova.
L'uno, sul retro, pubblicizza certe pillole di "lunga
vita" - dall'altisonante nome Dr. Ross Life Pills",
regolatrici delle vie biliari, provenienti probabilmente
dagli Stati Uniti.
L'altro, sul davanti, esplicitamente dice che l'immagine
è offerta dalla Casa Farmaceutica che produce
la famosa "Piperazina Midy", prodotto francese
adatto per la gotta, i reumatismi, le artrosi in genere
ed altri mali. |
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Ancora protagonista Sant'Antonio in una
immagine religiosa italiana, sagomata e fustellata in
modo che si potesse piegare, che pur ricordando il VII°
Centenario Antoniano, pubblicizza la famosa Aspirina
in compresse.
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La "figurina-santino ebbe poi
una vasta diffusione anche nell'ambito della grande
distribuzione ed utilizzata come veicolo pubbliciario,
soprattutto dai Grandi Magazzini francesi.
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Talvolta, invece, sono stati i santi a "prestare"
il loro nome a certi prodotti, in gran parte a base di erbe
o a vini - tra i quali anche santa Chiara, san Francesco e
san Zeno - raramente però prodotti farmaceutici.
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Altra curiosità, una serie
di santini,
del tutto normali sul davanti, e
sul retro con la dicitura
"Chiese viaggianti delle M/n
"SATURNIA" e "VULCANIA"
della Cosulich Line di Trieste
e foto seppia della sala della nave
adibita a Chiesa dove, per
speciale concessione del
Sommo Pontefice,
il SS. Sacramento viene conservato
perennemente nelle Cappelle
delle due motonavi.
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Parallelamente ai santini veri e propri, si è
sviluppata comunque una ampia ricerca di altro materiale
- per lo più pubblicitario - fondamentalmente
di carattere religioso, sia per le immagini o anche
solamente per la dicitura che riporta ad un argomento
religioso. Tra questi, ad esempio:
Figurine di vario genere ma soprattutto le famose Liebig;
Etichette di alberghi;
Etichette di vini;
Etichette di Acque Minerali
Carte delle Arance;
Segnalibri |
IMMAGINI RELIGIOSE SULLE FIGURINE
Due righe a parte bisogna, infatti, dedicare alle figurine
Liebig, prodotte dalla prestigiosa ditta di dadi da brodo
e alle Lavazza, realizzate invece dalla produttrice dell'omonimo
caffè.
Per quanto riguarda la Liebig, i soggetti religiosi sono ampiamente
trattati, a cominciare da 7 vecchie serie dedicate alla Storia
sacra (fine '800), alle vite dei Santi, tra cui quella di Sant'Ambrogio, S. Luigi Re di Francia, di S. Francesco, S. Nicolò,
S.ta Giovanna d'Arco (realizzata solo in Francia), S. Giovanni
Bosco, San Carlo Borromeo, |
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VITA DI SANT'AMBROGIO
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VITA DI SAN CARLO BORROMEO
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Altre serie, poi, sono dedicate alla vita di alcuni
Pontefici (Pio XII e Giovanni XXIII), un'altra all'Anno
Santo del 1925 e 3 serie alla Storia degli Anni
Santi in generale.
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Altre figurine sono dedicate alla vita di Gesù, tra cui:
Altre trattano argomenti religiosi come la Natività e la Risurrezione attraverso quadri famosi
Inoltre, ci sono immagini a sfondo religioso sul Natale
nei vari Paesi, sulla storia del Presepe
STORIA DEL PRESEPIO
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Altre serie di immagini illustrano Concilii, Santuari,
Abbazie, ecc.
Interessanti quelle relative all'Inferno, al Purgatorio e al Paradiso nella
Divina Commedia.
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Per quanto riguarda la Lavazza, si tratta di una gran numero
di serie prodotte dopo il 1949, talora composte solo da
6 pezzi, altre volte di pezzi più numerosi, sullo
stesso stile di quelle Liebig, affrontando tutti gli argomenti
possibili, anche quelli religiosi, quindi la Vita di Gesù,
le vite dei Santi, ecc.
SANTI
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SAN FRANCESCO CONQUISTATORE
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Per informazioni più dettagliate sulle
figurine Liebig e Lavazza, vi rimando alla sezione
Figurine Liebig e altre
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ALTRE PUBBLICITA' RELIGIOSE
Prendendo in esame il vasto ed etereogeneo mondo delle etichette, esiste un'ampia gamma di
soggetti religiosi applicati alle pubblicità più
svariate, con nomi di Santi, di chiese ecc. Ne è sortita una ricerca divertente e variopinta che voglio condividere con voi.
Come ad esempio le etichette dei vini:
ETICHETTE DI VINI
Anche nelle collezioni di etichette dei vini troviamo molteplici esempi di alcune di esse dedicate alla Madonna, ai Santi e ad altri argomenti religiosi. Sempre interessanti e curiose. Ne approfitto anche per darvi qualche notizia su alcuni Santi e Sante qui nominati, per lo più già presenti su Cartantica sotto varie voci. |
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SANTA SOFIA
Santa Sofia, (il cui nome greco tradotto significa
Sapienza, Saggezza) è ricordata soprattutto nelle
immaginette devozionali insieme alle 3 figlie Pistis,
Elpis, Agape (Fede, Speranza e Carità), forse era una donna di origine italica sposata ad un senatore di nome Filandro.
Intorno alle quattro martiri c'è un alone di
dubbio, perchè più che figure reali sembrerebbero
delle figure allegoriche del mondo greco, anche se quattro
corpi con questi nomi, sepolti presso la Via Aurelia
a Roma, che si pensa fossero state martirizzate attorno all'inizio del II secolo d.C., vennero traslati verso il 760 presso la chiesa
di s. Silvestro a Campo Marzio (Roma) e lì venerate.
Infatti sarebbero state martirizzate sotto Traiano.
Il loro culto si diffuse soprattutto nell'Europa Orientale,
dove moltissime chiese vennero intitolate a santa Sofia,
il cui nome venne poi trasformato in Sonja.
Nella chiesa occidentale vengono ricordate il 30 settembre
Santa Sofia e il 1° Agosto le figlie.
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S. OSWALD - OSVALDO
Fratello di santa Ebba, Oswald o Osvaldo, figlio del re di Northumbria Ethelfrido, nacque nel 604, e e quando il regno fu preso da re Edwin, si rifugiò in Scozia con la sua famiglia e là si convertì al Cristianesimo.
Alla morte di Edwin nel 633, ritornò in patria, sconfiggendo il re Cadwalla e riconquistando il trono. Si racconta che Oswald, prima della battaglia, aveva fatto innalzare una croce di legno, radunando i compagni in preghiera. Dopo la vittoria, il re chiamò presso di sè l'abate Aidano primo vescovo di Lindisfarne, affinché predicasse il Vangelo tra la sua gente.
Molti si convertirono e molte chiese monasteri vennero costruiti, ma il predominio di Oswald, re cristiano, non durò a lungo poichè nel 642 venne ucciso dal re pagano Penda di Mercia.
Anche lui venne subito venerato come santo ed è ricordato
il 5 agosto. |
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SANTA MARGHERITA O MARINA DI ANTIOCHIA
Santa Margherita di Antiochia (in Oriente venerata come Santa Marina), nata nel III secolo e martirizzata all'inizio del IV, durante le persecuzioni di Diocleziano, era figlia di un sacerdote pagano.
Rimasta orfana di madre, venne allevata da una nutrice cristiana che la istruì nella fede.
Giovinetta, un giorno venne notata da Olibrio, governatore che voleva farne la sua concubina ma ella subito si dichiarò cristiana e gettata in carcere dove subì varie torture e dove una notte le apparve il demonio sotto forma di dragone circondato da serpenti che la ingoiò. Ma la santa riuscì a squarciarne il ventre con un crocifisso che serrava nella mano e a liberarsi. Subì successivamente altre torture fisiche ealla fine venne decapitata
La sua festa è il 20 luglio, mentre nella chiesa d'Oriente viene festeggiata il 17 luglio.
Santa Margherita è ricordata anche tra i 14 Santi Ausiliatori. E' invocata dalle partorienti e dai moribondi.
Protettrice contro le tempeste e contro le febbri malariche, è Patrona degli insegnanti, dei soldati e degli agricoltori.
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SANTA MARIA MADDALENA
Maria di Magdala (una piccola città
sul Lago di Tiberiade) o Maddalena è un personaggio
che nei secoli è stato molto controverso perchè
questo nome era ritenuto attribuibile a varie donne che aveva seguito Gesù.
Gli evangelisti Giovanni e Luca citano due episodi che
sembrano quasi uguali, ma in uno Maria è decisamente
riconoscibile nella sorella di Lazzaro poco tempo prima
resuscitato da Gesù, che con olio profumato deterge
i piedi del Maestro.
Sei giorni prima della Pasqua Gesù si recò a Betania, da Lazzaro e prese parte ad una cena, mentre Marta si dava da fare in casa per servire ed il fratello era già a tavola
Giovani, Capitolo 12 - Maria, invece, presa una grande quantità di
olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse
i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi
capelli, e tutta la casa si riempì del
profumo dell'unguento.
Giuda Iscariota se ne risentì perchè la somma spesa per quell'unguento sarebbe stata meglio spesa dandola ai poveri.
Gesù a questo rimprovero rispose: «Lasciala fare, perché
lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre
avete me».
L'altra figura di donna riconducibile a Maria Maddalena è quella citata da Luca, Capitolo 7,"una peccatrice di quella
città", la quale, saputo che Gesù si
trovava in casa in un fariseo, si chinò sui suoi piedi
e glieli lavò con le sue lacrime, aspergendoli poi di unguenti
profumati.
Questa scena irritò il fariseo a cui però Gesù narrò la storia di due debitori a cui era stato condonato il debito. Dunque, quale dei due lo avrebbe
amato di più?..
"Suppongo quello a cui ha condonato
di più" gli rispose.. Gli disse Gesù: «Hai
giudicato bene».
Ma gli astanti si chiedevano: "
Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?".
E disse alla donna: "La tua fede ti ha
salvata; và in pace!".
Maria Maddalena è stata anche
identificata con l'adultera salvata dalla lapidazione
da Gesù, benchè nei Vangeli non venga assolutamente
citato il suo nome.
L'attribuzione del nome Maria Maddalena
più realistica è, dunque quella citata da
Luca:
"C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano
state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti
sette demòni... " che secondo quanto
asserisce l'Evangelista è una delle più
fedeli accompagnatrici del Maestro durante la sua evangelizzazione
e, lo seguirà anche in Gerusalemme.
Sarà poi presente alla sua crocifissione "Stavano
presso la croce di Gesù sua madre,la sorella di
sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala."
(Gv 19,25), alla deposizione del suo corpo fu deposto
nella tomba di Giuseppe d'Arimatea ed ancora alla successiva
risurrezione.
Maria ha poi un primato davvero eccezionale:
sarà la prima a vedere Gesù Risorto.
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- Per altre notizie sulle etichette dei vini a tematica religiosa, vedere l'articolo di Giancarlo Gualtieri in Collaborazioni:
e in Di tutto un pò, Mostre al Machiavelli's Club:
Bibliografia:
-
COLLEZIONISMO ITALIANO - VOLUME IV - Compagnia Gen. Editoriale - 1980
- Wikipedia
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OPPURE LE ETICHETTE DEGLI HOTELS, DA VALIGIA:
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Molte delle etichette sono dedicate alla Madonna e a tutti i suoi multiformi attributi: Madre di Dio, Vergine, Stella Maris, Rosa Mistica, Casa d'Oro, Regina degli Angeli, ecc. |
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Sul monte Tabor Gesù si rivela ai suoi discepoli come deità attraverso un'esperienza spirituale che li segnerà per sempre, sul monte degli Ulivi trascorre ore in preghiera o insegnando ai suoi discepoli. Là trascorre l'ultima notte, soffrendo e sudando per quanto l'aspetta e sul Golgota, infine, si dona completamente
.
Nel Vangelo di Matteo è vivida l'immagine dell' "alto monte" su cui Gesù si trasfigura. Salire il monte, significa quindi l'ascesa alla ricerca del volto di Dio.
Conclusa la sua parabola terrena, Cristo riappare e dà appuntamento ai suoi discepoli su una montagna della Galilea di cui non ci è dato sapere il nome. Ma è sempre in alto, vicino al cielo a cui tra poco il Cristo risorto ascenderà. |
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IL CALVARIO
Luogo del cranio e in aramaico Calvario, in latino-italiano Golgota, è la collina che si trova poco fuori dalle mura di Gerusalemme su cui, secondo la narrazione dei vangeli, Gesù salì per essere crocifisso.
Il nome deriva dal fatto di essere il luogo presunto della sepoltura di Adamo o per la presenza dei teschi dei condannati non seppelliti.
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Betania è un luogo legato alla storia di Gesù, un luogo di resurrezione. E' un villaggio dell'attuale Cisgiordania dove si trovava la casa degli amici di Gesù, Marta, Maria e Lazzaro.
Siamo sulla strada che da Gerusalemme porta a Gerico, sulle pendici orientali del Monte degli Ulivi e proprio là, Gesù, dopo quattro giorni dalla morte di Lazzaro, lo riporta in vita, chiamandolo a venir fuori dal sepolcro.
Oggi quel sepolcro c'è ancora: è una grotta scavata nella roccia con una sala mortuaria che si raggiunge scendendo degli scalini. Tutto l'ambiente circostante, però, è cambiato nel corso degli anni.
In quanto luogo c`è la presenza di una piccola fraternità di francescani della Custodia di Terra Santa ed una chiesa del '900. |
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San Pietro, pescatore di Galilea,
dopo aver incontrato e seguito Cristo - "Poco
dopo, ecco pure Simone davanti a Gesù; il
quale "fissando lo sguardo su di lui, disse:
"Tu sei Simone, figlio di Giovanni: ti chiamerai
Cefa" - diventerà pescatore d'uomini,
come annunciato dal Maestro. Facile a lasciarsi
trascinare dagli impulsi ma fedele e pieno di fervore,
Pietro riconoscerà in Cristo la natura divina
ed Egli lo investirà di autorità:
"Beato te, Simone figlio di Giona, perché
né la carne né il sangue te l'hanno
rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io
ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò
la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno
contro di essa. A te darò le chiavi del regno
dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla
terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò
che scioglierai sulla terra sarà sciolto
nei cieli"
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Purtroppo, proprio per l'impetuosità e l'alternanza
dei suoi moti d'animo dettati dalle umane incertezze
e debolezze, avrà paura e tradirà
- così come Gesù gli aveva predetto
- il suo Maestro, pentendosene amaramente subito
dopo e impegnando tutte le sue energie per riscattarsi.
Nonostante la sua scarsa istruzione, dopo la morte
di Cristo e soprattutto dopo la Pentecoste, illuminato
dallo spirito Santo, avrà i mezzi spirituali
per guidare la Chiesa nascente, come primo ed indiscusso
Pastore, compiendo miracoli ed esortando i suoi
confratelli sparsi per la terra, con due Lettere
apostoliche.
Imprigionato più volte, riuscirà ad
evadere grazie ad un intervento divino: "Ed
ecco gli si presentò un angelo del Signore
e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò
il fianco di Pietro, lo destò e disse: "Alzati,
in fretta!". E le catene gli caddero dalle
mani".
Lasciata Gerusalemme, sembra si sia recato a Corinto,
Antiochia e infine a Roma, dove venne martirizzato,
durante l'impero di Nerone. La tradizione vuole
che, essendo stato condannato alla crocifissione,
per umiltà nei confronti del Redentore, ucciso
nello stesso modo, abbia chiesto di essere crocifisso
a testa in giù. Là sul colle Vaticano
dove venne martirizzato, venne poi innalzata una
cappella che, durante il regno di Costantino diventerà
una grande basilica, ampliata poi, come oggi appare.
La sua festa liturgica viene celebrata, unitamente
a quella di San Paolo il 29 Giugno. |
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SAN GIOVANNI
Qui il dubbio è: ci si riferisce a S. Giovanni il Battista, come la presenza della pecorella suggerisce nell'etichetta qui a sinistra io all'Apostolo Giovanni?
Al momento vi fornirò notizie su quest'ultimo... |
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SAN GIOVANNI
Fratello di Giacomo il Maggiore
e quindi figlio di Zebedeo e pescatore a Betsaida,
è tra i primi a seguire Cristo nel suo lungo
cammino fino alla Croce, sempre pronto all'ascolto
e alla interiorizzazione di ciò che Gesù
dice e l'unico a seguirlo fisicamente attraverso la
via dolorosa, dal processo sino al Calvario, poichè
gli altri si disperderanno per paura.
A lui, che nel suo Vangelo si defnisce "il discepolo
che Egli amava", Gesù, per la sua lealtà
e trasparenza, per la predilezione che gli suscitava
la sua purezza d'animo ed il suo affetto, affiderà
la Madre che Giovanni, simbolo di tutti i cristiani
di cui Maria è Madre, accoglierà nella
sua casa.
Insieme a Pietro è colui che più volte
viene menzionato nel Vangelo e che con il discepolo
più anziano e più autorevole, sarà
testimone dei numerosi miracoli di Gesù e dei
momenti più salienti della Sua vita: saranno
infatti insieme, quando Maria di Magdala dirà
loro: "Hanno levato il Signore dalla tomba!"
e successivamente davanti a quel sepolcro vuoto lascerà
il passo all'Apostolo più illustre. Saranno
ancora uniti sulla barca quando, di primo mattino,
il Signore risorto apparirà loro sulle rive
del lago, ed egli riconoscendolo, dirà: «
E’ il Signore ».
Autore, in età già molto avanzata, del
quarto Vangelo e dell'Apocalisse, ultimo libro del
nuovo Testamento redatto dopo una visione, era riuscito
a penetrare nell'essenza del mistero di Gesù,
vero Dio e vero Uomo, amore e bene infinito o come
diceva: « Dio è carità »
e soltanto in quell'amore di Dio si poteva trovare
felicità e salvezza.
Secondo le fonti avrebbe vissuto ad Efeso con la Madonna,
sarebbe stato esiliato a Patmos, per ritornare poi
ad Efeso dove morì.
La sua festa liturgica è il 27 Dicembre.
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SANTA GIOVANNA D'ARCO
All'inizio del 1400, in Francia nel villaggio
di Doremy, una pastorella di nome Giovanna, pascolando le
sue pecore
spesso si fermava presso una piccola chiesa, per pregarela Madonna affinchè fermasse la guerra che impersersava in Francia.
Un giorno le apparve l'Arcangelo Michele e delle Sante Caterina e Margherita che esortarono Giovanna a recarsi dal Re per guidare le sue armate.
La pastorella si recò dal Re Carlo VII, che le credette ed ordinò che le dessero un'armatura. Così Giovanna saltò su un cavallo, dirigendosi con le truppe verso Orleans che era in pericolo. L'esercito la seguì e vinse la battaglia e subito dopo ella chiese di poter tornare alla sua solita vita, ma venne trattenuta.
In una battaglia successiva venne ferita e catturata ed accusata di stregoneria, sottoposta ad un processo da farsa e alla fine condannata al rogo. Giovanna si avviò verso la morte pregando, si fece dare una croce che tenne tra le mani mentre moriva, invocando il re, i santi e la Francia.
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SANTA CATERINA (DA SIENA)
Caterina, ultima di una lunga schiera di fratelli,
nacque nel 1347 ed era destinata a divenire sposa
giovanissima; ma poichè già sentiva
in sè il desiderio di dedicarsi tutta a Dio,
riuscì a convincere i genitori a lasciarla
entrare nel convento delle Mantellate Domenicane,
dove si dedicò alla preghiera e alle opere
di assistenza a malati e moribondi.
Nel 1367 ebbe la mistica visione di alcuni santi,
della Madonna e del Cristo che le donò l'anello
nuziale che, invisibile agli altri, rimase per sempre
al suo dito. Un'altra volta, Gesù le apparve
prendendole il cuore e sostituendolo con un altro,
il suo. Segno di questo divino intervento fu una piccola
cicatrice che le restò sul petto. Nel 1375,
mentre era assorta in preghiera, ricevette in dono
le Stigmate, anche queste visibili solo a lei.
Benchè quasi analfabeta, per dono divino riusciva
a scrivere e leggere e fu una prolifica scrittice
di lettere indirizzate a Papi e a personaggi di spicco
dell'epoca, di Preghiere e di opere mistiche; sottoposta
ad una verifica teologica da parte del Capitolo Generale
dell'Ordine, la sua ortodossia venne accertata e il
suo intervento come consigliera venne richiesto da
vari potenti.
Per intercedere a favore dei fiorentini, si recò
dal Papa Gregorio XI ad Avignone, convincendolo a
ritornare a Roma (1377) e nonostante fosse molto malata,successivamente,
intervenne a favore di Papa Urbano VI contro l'antipapa
Clemente VII. Propose inoltre la riforma dell'Ordine
domenicano, perorando il ritorno alla Regola primitiva.
Morì a Roma il 29 aprile 1380 e venne sepolta
in santa Maria sopra Minerva, mentre il suo capo venne
traslato nella chiesa di san Domenico in Siena. |
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SAN GIORGIO
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Di San Giorgio, uno dei 14 Santi Ausiliatori,
non si sa molto e quel poco è stato arricchito via via con episodi leggendari.
Il suo culto è diffuso sin dall'antichità,
poichè la sua figura di cavaliere
valoroso che combatte per i più miseri
ed indifesi, simbolizza l'eterna lotta del Bene contro
il Male.
La sua devozione si diffuse
specialmente in Inghilterra, poichè, verso
la fine dell'anno 1000, sembra essere comparso per
guidare i Crociati alla conquista di Antiochia, mentre
poi apparve in sogno al Re Riccardo Cuor
di Leone che combatteva nella III Crociata.
Il simbolo
di San Giorgio, una croce rossa su sfondo bianco,
diventò l'emblema dei Crociati e del Regno
inglese; Edoardo III, che aveva vinto la guerra
contro la Francia, proclamò San Giorgio protettore
dell'inghilterra, fondando l'Ordine di San Giorgio,
o della Giarrettiera.
Si presume nato in Cappadocia
attorno al 300 e, arruolatosi in giovane età
come soldato, si distinse per valore e
coraggio.
Cristiano, manifestò apertamente
la sua fede, contrastando ll'editto di Diocleziano
emanato contro i seguaci di Cristo e venne sottoposto a varie torture da cui però
scampò, finchè fu decapitato e sepolto
proprio nella terra in cui era nato Gesù. |
Riguardo agli episodi leggendari,
il più noto - e che rievoca la figura dell'Arcangelo
Michele che lotta contro il diavolo - è sicuramente
quello relativo al drago, essere mitico e mostruoso
viveva in una palude vicina alla città di Silene
(o Selem), uccidendo con il suo fiato di fuoco chi
gli veniva a tiro, uomini o animali. Giorgio lo uccise salvandone gli abitanti.
E' il Patrono degli Scouts, degli Esploratori e della
Cavalleria. E' inoltre protettore degli Agricoltori, (il
suo nome in greco significa uomo che lavora la terra) e
degli armaioli. Viene invocato anche contro la siccità,
contro il morso dei serpenti, la peste e altre malattie
infettive. La sua festività viene ricordata il 23
aprile. |
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SAN ROCCO
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San Rocco nacque a Montpellier, in Francia - alla fine del 1200 e pare
avesse una croce rossa impressa sul petto, come già
fosse destinato alla sequela di Cristo. da
una ricca famiglia che tanto aveva desiderato un figlio,
Sin
da fanciullo si dedicò alle opere di carità,
specie verso gli ammalati e dopo aver frequentato gli studi
regolari con impegno, restato orfano decise di vivere secondo il Vangelo, affidando ad uno zio i suoi averi e le sue cariche, vendendo il resto e distribuendone il ricavato ai poveri,
agli orfani, agli ospedali e da pellegrino si diresse verso
la Terra Santa, attraversando le Alpi e giungendo in un'Italia
devastata dalla peste, dove si
mise ad accudire gli appestati, guarendone molti nelle città
che attraversava, non stancandosi mai di ripetere: "
Fate penitenze, perchè i peccati sono la causa delle
malattie e dei castighi di Dio". E molti seguirono il suo esempio.
Debellata la peste in varie città, si avviò
verso Roma, guarendo altri ammalati e dirigendo poi verso Piacenza. Là scoprì di essere
ammalato egli stesso e per non contagiare nessuno si ritirò
in una grotta, abbandonato da tutti.
Guarito dalla peste, il Santo riprese il suo cammino, ma poi decise di ritornare in Patria,
dove, però, nessuno lo riconobbe e, tacciato di spionaggio,
venne messo in carcere dove rimase per 5 lunghi anni, senza
mai svelare il suo vero nome, per amore a Cristo.
Il 16 agosto del 1327 morì, chiedendo a Dio la grazia
che quanti avessero impetrato il suo patrocinio fossero protetti
e difesi dalle pestilenze.
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Michele (Chi come Dio?) è quello
che ci custodisce nelle avversità e ci protegge
dalle insidie del demonio - sempre teso ad approfittare
delle nostre debolezze, per farci cadere - ed è
costantemente in lotta con lui. E' l'arcangelo più
citato nell'antico Testamento, come uno dei capi supremi
che vanno in aiuto del profeta Daniele; nel Nuovo, appare
nell'Apocalisse, alla testa dei suoi angeli mentre combatte
col nemico di sempre "il grande drago, il serpente antico"
che comunque sarà battuto.
L'origine del suo culto nacque in Asia
Minore e si diffuse soprattutto ad opera di Costantino,
che gli fece erigere un tempio chiamato "Michaelion"
e "Mikhael" era il grido di battaglia degli
ebrei.
Nel secolo VI esistevano già, in Costantinopoli
e nei dintorni, una diecina di chiese dedicate all'Arcangelo
e il suo culto si estese anche in Egitto dove s. Michele
era diventato protettore del Nilo.
Con il Medio Evo, l'Arcangelo assunse le funzioni tramandate
sino ad oggi: guardiano armato delle chiese contro i
demoni e di difensore del popolo cristiano, ma anche
delle singole Nazioni (p. es. la Germania) e di varie
città come Bruxelles e Roma.
Molte in Italia le chiese a lui dedicate,
importante per il suo culto, soprattutto, il Santuario
di Monte Sant'Angelo, sul Gargano, mentre in Europa
il più frequentato è quello francese di
Mont Saint Michel.
L'Arcangelo, spesso raffigurato con in
mano una bilancia con cui "pesa" le anime, è
diventato Patrono anche di chi fa un mestiere in cui
viene usata la bilancia e cioè: :pasticceri,
droghieri, commercianti in genere ed è anche
il Patrono della Polizia e dei Paracadutisti.
Come conduttore delle anime al cielo (o psicopompo)
è anche invocato come Patrono delle Confraternite
seppellitrici.
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SAN SEBASTIANO MARTIRE
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Figlio di un funzionario imperiale, originario della Gallia, visse tra il III e ikl IV secera ufficiale pretoriano e faceva parte del corpo scelto di Diocleziano, una sua guardia personale. Essendosi convertito al Cristianesimo, cercava di fare proseliti anche nella corte, soccorreva i detenuti cristiani e seppelliva i martiri che venivano uccisi.
Scoperta la sua appartenenza alla nuova religione, venne convocato dall'imperatore che l'avrebbe perdonato se avesse sacrificato agli dei pagani, ma poichè egli si oppose fermamente, lo fece sottoporre alla tortura delle frecce. Venne lasciato legato al palo che lo sosteneva, creduto morot,ma dei volenterosi cristiani, nottetempo lo liberarono e lo curarono, guarendolo.
Un giorno l'imperatore si recò al tempio di Ercole per un sacrificio e Sebastiano lo affrontò accusandolo apertamente si aver mandato a morte moltissimi cristiani. Venne di nuovo imprigionato e flagellato ed infine gettato nelle fogne, affinchè il suo corpo non potesse essere più trovato
Ma il santo comparve in sogno alla matrona Lucina e le indicò il luogo in cui si trovava. Venne sepolto nelle Catacombe della via Appia.
E' invocato contro la peste e venerato come patrono dei vigili urbani, degli arcieri, tappezzieri ed atleti.
Viene raramente rappresentato come soldato; il più delle volte è ritratto col corpo nudo, trafitto da frecce. Viene ricordato il 20 gennaio.
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SAN CRISTOFORO O CRISTOBAL
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San Cristoforo di Licia, oriundo cananeo, III sec., Asia Minore, è venerato come santo martire dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa copta. Fu convertito al cristianesimo dal vescovo di Antiochia Babila, e martirizzato per la fede sotto Decio, nel 250.
Il Martirologio Romano riporta la memoria del suo culto il giorno 25 luglio: “In Licia nell’odierna Turchia, san Cristoforo, martire”. Viene invocato contro gli uragani e le pestilenze. Viene spesso riprodotto con Gesù Bambino che porta sulle spalle. |
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SANT'ANTONIO DA PADOVA
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Sant'Antonio è uno dei santi più popolari
ed amati nel mondo, forse per il gran numero di miracoli
che gli si attribuiscono, per le leggende fiorite intorno
a lui, ma probabilmente proprio per il carisma che possedeva come taumaturgo, teologo, gran predicatore, guida spirituale.
Della sua vita si hanno notizie vaghe e
molte derivanti da agiografie successive, che man mano si
arricchivano di particolari; di sicuro si sa che Fernando di Buglione questo il suo nome) nacque a Lisbona
da nobile famiglia portoghese discendente da Goffredo
di Buglione, attorno all'anno 1190-1195, che gli offrì un'educazione umanistica, nutrendo su di lui ambiziosi
progetti. Ma Fernando ben presto decise di dedicarsi a Dio,
entrando a 15 anni nell'Ordine dei Canonici Regolari di
sant'Agostino, in un convento poco fuori la sua città
natale, dove rimase due anni, ampliando la sua già
notevole cultura. |
Si trasferì
poi a Coimbra dove voleva restare
isolato dal mondo esterno, ma l'ambiente pervaso di mondanità
e di potere, non faceva per lui che, aiutato da una straordinaria
memoria, si diede anima e corpo alle scienze umane e teologiche.
Probabilmente ordinato sacerdote a Coimbra, decise poi di lasciare l'Ordine
degli Agostiniani, per entrare in quello dei Francescani,
più consono alle sue esigenze spirituali.
Da loro si informò sulla Regola
e sulla figura di san Francesco e a loro si unì volendosi recare tra i saraceni, che in quel
tempo perseguitavano i cristiani e che avevano ucciso
parecchi frati francescani, ottenendo il consenso dopo molte
difficoltà. Cambiò
il nome in quello di Antonio, indossò il saio e si aggregò alla piccola
comunità di frati che lo lasciarono partire per il Marocco. Una provvidenziale
malattia lo costrinse a rientrare subito in patria ma, mentre la nave
rientrava in Portogallo, una tempesta la dirottò
verso la Sicilia dove Antonio, ospitato dai confratelli
di Messina, recuperò le forze. Intanto ad Assisi
stava per svolgersi il Capitolo generale dei frati minori
(1221), presieduto da san Francesco, a cui tutti i frati
erano invitati. Anche Antonio si incamminò verso
la cittadina umbra dove potè vedere ed udire il gran
Santo, sia pur senza conoscerlo, convincendosi sempre più
della bontà della scelta di vita intrapresa.
Successivamente si recò all'eremo di Montepaolo
in Romagna dove Antonio celebrava la Messa, partecipava
alle preghiere comuni e alla povera vita conventuale, senza
mai lasciar intendere la sua enorme cultura, fino a quando,
nel 1222, mentre si trovava a Forlì per un'ordinazione,
non essendo presente
alcun altro, dal Superiore gli venne richiesto di prendere
la parola. Fu così che le sue doti si rivelarono
in pieno e gli venne affidato dunque l'incarico di predicare
nelle piazze e nelle chiese, percorrendo l'Italia e la Francia,
a partire dalla Romagna, sempre a contatto con il popolo
a cui si proponeva non solo come predicatore, ma come confessore,
insegnante, cercando di riportare sulla retta via gli eretici
(venne chiamato anche il martello degli eretici), molto
diffusi a quel tempo, in particolar modo i catari.
Qui sono ambientati molti dei prodigi che gli vengono
attribuiti, come quello della predica ai pesci, accorsi
numerosi ad ascoltare la sua parola, mentre era stato respinto
e schernito dagli eretici. |
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SANTO STEFANO
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Primo martire cristiano e primo dei sette Diaconi scelti dagli Apostoli come collaboratori nel ministero, fu anche il primo tra i discepoli a versare il suo sangue . Venne infatti lapidato a Gerusalemme dopo essere stato arrestato dopo la Pentecoste. Morì lapidato mentre pregava per i suoi persecutori, tenendo stretta a sè l'Ostia consacrata che stava portando con sè per distribuirla.
In lui si realizza splendidamente la figura del martire come imitatore di Cristo; egli contempla la gloria del Risorto, ne proclama la divinità, gli affida il suo spirito, perdona ai suoi uccisori.
Saulo (san Paolo) testimone della sua lapidazione ne raccoglierà l'eredità spirituale diventando Apostolo delle genti.
E' Patrono dei Diaconi, dei Fornai ed è invocato contro il mal di testa
Etimologia: Stefano = corona, incoronato, dal greco
Emblema: la palma e le pietre |
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SAINT REGIS
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Sacerdote gesuita francese, San Jean-François Régis, nacque il 31 gennaio 1597 in Francia. Svolse una vita da missionario percorrendo le campagne francesi per riportare al Cristianesimo i contadini che, a seguito delle guerre di religione si erano allontanati dalla Fede cattolica.
Venne soprannominato "Il marciatore di Dio". Viene ricordato liturgicamente il 16 giugno. |
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GLI ANGELI
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Etimologicamente "Angelo" significa
"messaggero".
Il culto per gli Angeli nella Chiesa
è nato nel 1670 con Clemente X che istituì
la loro memoria obbligatoria il 2 Ottobre. Il I
Concilio Vaticano del 1870 riconfermò la
dichiarazione del Laterano del 1215 sulla creazione
degli angeli fin dall'inizio dei tempi.
Il Catechismo di Pio X recitava:
"Gli Angeli sono creature perfettissime e puramente
spirituali" e possono essere definiti come "sostanza
intellettuale, creata da Dio e superiore agli uomini".
Essendo "puri spiriti", essi non possiedono corpo,
quantunque alcuni Padri e scrittori ecclesiastici
abbiano loro attribuito una certa corporeità,
come ad esempio San Gregorio di Nazianzo, il quale
sosteneva che "se viene paragonato all'uomo, l'angelo
è puro spirito, se invece lo si paragona
a Dio, è corporale". La Chiesa, in base alle
Scritture e alla tradizione, ha definito come "verità
di fede" non solo l'esistenza degli angeli ma anche
la loro creazione: si ritiene che siano stati creati
prima dell'uomo in grandissimo numero, (s. Giovanni,
nell'Apocalisse dice "schiere innumerevoli"), con
compiti specifici e definiti: si parla di angeli
custodi, di guide, di protettori di famiglie e comunità,
di città e nazioni, di angeli che contemplano
e lodano Dio e nel contempo eseguono i suoi ordini,
di quelli che stanno davanti al trono di Dio, ecc.
Le schiere celesti sono suddivise in 9 Cori Angelici,
a loro volta distinti in 3 Gerarchie:
- Serafini, Cherubini, Troni
- Dominazioni, Virtù, Potestà
- Principati, Arcangeli, Angeli
a capo delle quali sta l'Arcangelo
San Michele. |
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La campana è uno strumento musicale, appartenente alla classe degli idiofoni, famiglia degli idiofoni a percussione a battente; nelle campane da chiesa il suono è prodotto generalmente dalla percussione di un pendolo di ferro dolce detto battaglio sulle pareti interne della campana stessa.
Per quanto riguarda lo strumento occidentale è solitamente in bronzo, ed è utilizzato nel mondo cristiano per scandire il tempo dai campanili delle chiese e come richiamo per funzioni, ricorrenze e eventi riguardanti la comunità; viene suonato dai campanari
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Lo zucchetto o papalina o pileolo (in latino: pileolus), o ancora solideo perché soli Deo tollitur (lo si toglie solo in onore di Dio), è un copricapo a forma di calotta emisferica a otto spicchi (gli ebrei e i rabbini lo portano a sette spicchi e sta a significare «la mano di Dio» sopra il capo, perché l'uomo rimanga sotto la protezione divina, oppure come limite per non andare oltre il cielo, che è dimora di Dio, come accadde per la torre di Babele che ha sfidato il cielo: dunque simbolo di umiltà della creatura umana) che viene indossato dagli ecclesiastici come segno di sacralità e anche di autorità nella Chiesa.
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I vescovi tutti, diocesani e titolari, lo usano in seta di colore paonazzo; i nunzi apostolici che rappresentano la Santa Sede, in seta moirée paonazzo, alcuni arcivescovi per diritto invalso o per la carica di primati lo portavano, e alcuni ancora lo portano, di colore rosso "cremisi", anche in seta moirée, (ad esempio l'arcivescovo metropolita di Udine, perché erede del soppresso patriarcato di Aquileia) come pure color rosso porpora (detto rosso ponsò, cioè più chiaro e tendente ad un rosso aranciato simile a quello dei cardinali) alcuni arcivescovi insigniti, nella storia, dal papa, pur non essendo cardinali, come attualmente ancora l'arcivescovo di Salisburgo, l'arcivescovo di Vercelli ed il patriarca di Venezia, il cui abito corale è dello stesso colore, portato soltanto nel territorio della propria provincia ecclesiastica e mai fuori di essa, se non per incontrare il pontefice in privato o in pubblico.
I cardinali dal 1591 lo portano dunque rosso porpora (ponsò) in seta moirée; il papa e il papa emerito bianco in seta moirée.
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Bibliografia - Wikipedia - Santi e Beati -
- E Link su Cartantica già presenti su ogni argomento
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Al momento, l'ultimo, interessante mezzo pubblicitario scoperto in campo cartaceo è questa bellissima serie di immagini di Sante e Religiose veicolate da fascette di sigari spagnoli
Sant'Anna, Madre della Madonna |
Santa Maria Maddalena |
Santa Veronica
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Sant'Elena, madre di Costantino
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Sant'Agnese, Martire romana
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Santa Cecilia, Martire romana |
Santa Barbara, martire
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Santa Caterina da Siena, Compatrona d'Italia
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Santa Teresa d'Avila
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Sant'Orsola, martire
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Santa Rosa da Lima |
Santa Maria Egiziaca, monaca egiziana |
Santa Monica, madre di Sant'Agostino
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Santa Margherita Maria Alacoque, monaca e mistica |
Santa Leocadia di Toledo, vergine e martire
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Santa Maria Michela del SS.mo Sacramento
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Santa Giovanna di Chantal, Religiosa
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Santa Irene, martire
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Santa Elisabetta Regina d'Ungheria
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Sant'Elisabetta del Portogallo
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Santa Casilda da Toledo, eremita spagnola |
Santa Brigida, Badessa irlandese |
Rosita von Gandersheim, Badessa e poetessa
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Giovanna de Asbaje y Ramirez, religiosa e scrittrice messicana |
Giovanna Guyon Bouvier de la Motte, mistica
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- Bibliografia: COLLEZIONISMO ITALIANO - Compagnia Gen. Editoriale - 1980
Per altre notizie sull'argomento vedere l'articolo di Giancarlo Gualtieri in Collaborazioni
Per altri articoli sul Collezionismo Cartaceo:
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