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SANTI... REGALI
Nelle prime epoche, la santità regale
era essenzialmente un fenomeno politico, legato ai rapporti
con la Chiesa e gli stati, soprattutto quelli sorti dopo le
invasioni barbariche. Poco interessavano le personali virtù
del regnante, bastava che fosse favorevole alla chiesa, elargisse
donazioni ai conventi e che riconoscesse l'autonomia della
chiesa. Ciò era necessario, per lo più, a conferirgli
un'aureola dopo la morte, senza i normali processi canonici.
Successivamente, la chiesa divenne più
esigente in questo campo, orientandosi verso la necessità
di riscontrare evidenti segni di santità, di qualità
personali e di virtù eroiche anche nei sovrani e dal
secolo XI, quindi, anche i regnanti vennero sottoposti a queste
regole, supportati da una storiografia molto attendibile,
forse più di quella di molti martiri e santi vescovi
"inesistenti".
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SAN DAVIDE RE
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Si può dire che Davide sia il primo Re ricordato
come santo. Risalente all'XI-X secolo avanti Cristo,
la sua storia è una delle più note: umile
pastore, diventerà re d'Israele, combatterà
contro il gigante Golia, farà trasportare l'Arca
dell'Alleanza a Gerusalemme.
Uomo non comune ma che, purtuttavia, ha poco evidenti
nella sua vita i requisiti della santità.
La sua venerazione, generata soprattutto da ciò
che si narra nell'Antico Testamento, successivamente
adottata dalla Chiesa, deriva dalla credenza che fosse
proprio lui l'autore dei Salmi, fondamento della preghiera
liturgica ebraico-cristiana.
Tuttavia, non vi sono tracce veritiere letterarie o
monumenti o altro che testimonino che sia proprio lui
l'autore dei Salmi e gli ultimi studi esegetici attribuiscono
la loro stesura ad età successive.
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SANTA ESTER |
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Ester, ricordata nell'antico Testamento, nel libro a lei dedicato, rimasta orfana, venne adottata dal cugino Mardocheo.
Deportata con tutta la famiglia verso la fine del 500 a.C. in Persia, venne prescelta come una delle sue mogli da Serse I (o Assuer).
Quando venne decisa l'eliminazione dei prigionieri ebrei, Ester supplicò Assuero di salvare il suo popolo ed egli la accontentò.
Questo fatto diede inizio alla festa ebraica del Purim (che significa "le sorti"), istituita da Mardocheo.
Santa Ester viene ricordata il 1° luglio dai cristiani, mentre i copti la venerano il 20 dicembre.
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SAN COSTANTINO
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La sua fama è legata alla sua
politica nei confronti della religione cristiana, a
cui garantì libertà di culto, con l'editto
del 313 e alla leggenda della sua visione che gli suggerì
di issare i vessilli con il segno di Cristo (In hoc
Signo Vincit).
Intervenne come "Vescovo all'esterno"
nella controversia ariana e convocò il Concilio
di Nicea, costruì grandi Basiliche a Roma, come
s. Pietro e s. Giovanni, da lui donata al Vescovo di
Roma, che ne fece la sua residenza sino alla fine del
Medio Evo.
Di certo egli rimase semplice catecumeno
sino alla fine dei suoi giorni e fu battezzato solo
poco prima di morire. |
SANTA ELENA
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Il ricordo di Costantino, è
indissolubile da quello di SANT'ELENA,
tanto che la chiesa Orientale li ricorda insieme il
21/5.
Nella chiesa Occidentale, Elena è
considerata Santa a tutti gli effetti e ricordata nel
Martirologio Romano il 18/8. Nata a Bitinia, divenne
concubina - una situazione "normale" in quel periodo
- di Costanzo Cloro e madre di Costantino.
Allontanata
dalla corte, solo nel 320 le venne concesso il titolo
di "Augusta".
Nel frattempo, convertitasi al Cristianesimo, aveva
fornito i mezzi per la costruzione di molte chiese in
Roma e di una cappella che diventò poi la Basilica
di S. Croce in Gerusalemme, in cui sono state raccolte
molte reliquie della Passione, tra cui quelle della
Santa Croce, che Elena aveva ritrovato in Palestina,
dove si era recata in pellegrinaggio e dove morì.
Venne poi sepolta proprio in questa chiesa.
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SANTA SOFIA
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Santa Sofia, (il cui nome greco tradotto significa
Sapienza, Saggezza) è ricordata soprattutto nelle
immaginette devozionali insieme alle 3 figlie Pistis,
Elpis, Agape (Fede, Speranza e Carità), forse era una donna di origine italica sposata ad un senatore di nome Filandro.
Intorno alle quattro martiri c'è un alone di
dubbio, perchè più che figure reali sembrerebbero
delle figure allegoriche del mondo greco, anche se quattro
corpi con questi nomi, sepolti presso la Via Aurelia
a Roma, che si pensa fossero state martirizzate attorno all'inizio del II secolo d.C., vennero traslati verso il 760 presso la chiesa
di s. Silvestro a Campo Marzio (Roma) e lì venerate.
Infatti sarebbero state martirizzate sotto Traiano.
Il loro culto si diffuse soprattutto nell'Europa Orientale,
dove moltissime chiese vennero intitolate a santa Sofia,
il cui nome venne poi trasformato in Sonja.
Nella chiesa occidentale vengono ricordate il 30 settembre
Santa Sofia e il 1° Agosto le figlie.
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SANTI ABDON E SENNEN MARTIRI |
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Benchè la loro esistenza sia provata, vi sono due versioni differenti relative alla loro storia. Secondo un'antica Passio questi due santi erano due principi persiani, vissuti nel III secolo, che erano stati portati a Roma dalle loro lontane terre, prigionieri da Decio, mentre da altra fonte viene citato Diocleziano.
Tuttavia, si trova un riferimento a questi due santi nella Passio dedicata a san Feliciano di Foligno che cita proprio i due santi come prigionieri dell'imperatore Decio.
Avendo abbracciato la fede cristiana si prodigavano nella cura dei prigionieri e dei perseguitati e a dare sepoltura ai martiri per la fede; l'imperatore, saputo quanto sopra, li fece imprigionare, deferendoli al Senato.
Davanti ai senatori, i due però non sacrificarono agli idoli nè abiurarono la loro fede. Vennero così condannati ad essere uccisi nel circo, ma gli animali feroci non li toccarono e morirono così decapitati dai gladiatori.
Le loro spoglie vennero raccolte da un diacono e successivamente sepolte nel cimitero di Ponziano. Ora si trovano nella chiesa di San Marco a Piazza Venezia in Roma. |
SANTA IA |
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Probailmente nata attorno al 400, era una principessa irlandese, sorella dei Santi Erc ed Anta, pare che fosse stata convertita al Cristianesimo proprio da san Patrizio.
Secondo le leggende, Ia avrebbe voluto recarsi in gran Bretagna al seguito dei santi Gwinear, Piala ed altri ma arrivò tardi all'imbarco e dovette recedere dalla sua decisione.
Tuttavia, con l'aiuto di Dio arrivò sulle coste inglesi, precedendo persino gli altri, fermandosi in una landa sperduta dove costruì un ricovero rudimentale in cui rimase sino alla morte.
Viene ricordata il 3 febbraio.
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SAN SIGISMONDO
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Fu il primo capo barbaro cristianizzato.
Re dei Burgundi, ancora fanciullo, era venuto in contatto
con il santo Vescovo Avito che lo convertì
e da allora il giovane sovrano diventò protettore
della nuova fede, dapprima nel suo territorio, poi
in tutto il regno dei Burgundi, dedicando tutti i
suoi sforzi alla repressione dell'eresia ariana.
Tra il 494 ed il 496, Sigismondo sposò una figlia di Teodorico il Grande. Attorno all'anno 500 si recò in pellegrinaggio a Roma, dove incontrò il papa Simmaco
Tuttavia,
nonostante il suo nobile impegno, istigato e raggirato
dalla seconda moglie, che gli fece credere che il
figlio avuto dalla sua prima moglie tramasse contro
di lui, fece uccidere il giovane, per poi pentirsi
amaramente del gesto commesso.
Dopo aver pianto su
quel figlio innocente, si rinchiuse nel Monastero
di s. Maurizio dove visse da penitente.
Tale grave reato fece sì che
il suocero del re, Teodorico, ritirasse la propria
protezione sul regno dei Burgundi, lasciandolo in
balia dei Franchi.
Sigismondo venne preso nel suo
rifugio e condotto ad Orleans dove fu annegato in
un pozzo. Venne quindi considerato un martire e venerato;
le sue reliquie vennero portate nel predetto monastero
e poi trasferite a Praga.
Viene ricordato il !°
Maggio. |
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SANTA CLOTILDE
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Appartenente alla stessa famiglia di Sigismondo,
suo zio, era nata a Lione nel 474.
Dopo la morte del padre, si ritirò a Ginevra
per vivere umilmente. Nel 492 sposò il re dei
Franchi Clodoveo, che era ancora pagano.
Clotilde riuscì a far battezzare il primo figlio
che purtroppo morì, mentre Clodoveo ritenne responsabile
di questa morte proprio la fede della sua sposa.
Nacque poi un secondo figlio, anche lui ammalatosi gravemente
ma, guarito dalle incessanti preghiere della madre,
tanto che Clodoveo vide in ciò un segno divino
ed abbracciò la fede della regina, facendosi
battezzare nel Natale del 496 con i familiari e seguaci.
Dopo 20 anni di matrimonio, Clodoveo morì e Clotilde
dovette assistere alle lotte tra i vari figli che volevano
assicurarsi il predominio del regno e preferì
ritirarsi in un monastero da lei fondato a Tours, dove
morì. |
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SANTA RADEGONDA
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Altra santa di quei tempi fu Radegonda, figlia
di re, nata in Turingia intorno al 520. Fatta prigioniera
dai Franchi, divenne schiava di Clotario di Orleans (figlio
di Clodoveo e Clotilde), che le fece impartire un'educazione
raffinata e letteraria e poi la sposò, rivelandosi
però violento e crudele.
Radegonda sopportò con estrema pazienza
il marito che la definiva "più una monaca sottomessa
che una regina", ma non sopportò un altro suo eccesso
di brutalità, l'uccisione di suo fratello, e si allontanò
dalla corte, facendosi ordinare diaconessa da Medardo, Vescovo
di Noyons.
Si ritirò si ritirò nel monastero di Tours, dove già viveva la regina Clotilde, rattristata dalle gesta del figlio, ma contenta per l'arrivo della nuora.
Passò quindi nel convento di Saix eppoi per 30 anni visse in penitenza nel monastero di Poiters, da lei stessa fatto edificare e dove era badessa sua figlia Agnese e dove morì il 13 agosto 587.
Radegonda continuò a studiare, approfondendo
i Padri della Chiesa e intrattenendo un'amicizia spirituale
con il poeta Venanzio Fortunato; fu su ispirazione di Radegonda,
che aveva chiesto ed ottenuto dall'imperatore Giustino I delle
reliquie della Santa Croce, che Venanzio compose gli splendidi
inni: Pange Lingua e Vexilla Regis, introdotti poi nella Liturgia.
Forse anche lei scrisse carmi e poemi, ma non se ne ha conferma.
Morì nel 587 e il suo funerale fu una sorta di canonizzazione
spontanea e il suo culto si diffuse presto in tutta la Francia.
E' ricordata il 13 agosto. |
SAN GONTRANO
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Figlio di Clotario e Radegonda, Gontrano
diventò principe di Orleans alla morte del padre avvenuta nel 561, fu sempre conciliante
e pacificatore nelle varie lotte e controversie che
imperversarono nel regno franco.
Benchè decisamente
animato da umane passioni, riuscì a tenerle a
freno e la sua fede fu sincera e profonda e si manifestò
essenzialmente con donazioni e creazioni di nuove diocesi
in Savoia, erigendo anche un monastero che doveva diventare
famoso, dove una pellegrina aveva portato a San Colombano
delle reliquie di Giovanni il Battista.
Convocò numerosi Concilii e fu
particolarmente benefico verso i Vescovi e le popolazioni
a lui sottomesse. Morì nel 592 e fu sepolto a
Chalon dove si sviluppò il suo culto, solo a
livello locale. Tuttavia, a partire dal sec. VII, venne considerato come santo ed il suo nome è inserito sia nel Martirologio Geronimiano, che in quello Romano.
Viene
ricordato il 28 Marzo. |
SANT'ERMENEGILDO RE E MARTIRE
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Il giovane Ermenegildo, figlio del re visigoto Leovigildo, ariano convinto, che governava sulla Spagna, nato nel 564 ca., regnò assieme al padre ed al fratello, come reggente di Toledo o di Narbona.
Avendo sposato una cristiana ed essendo quasi propenso ad abbracciare anche lui tale fede, della Spagna la Betica, dove poi si convertì definitivamente.
Il padre, impegnato su vari fronti in varie guerre, nel 582 riuscì però ad organizzare un esercito che marciò verso Ermenegildo, conquistando subito alcuni punti nevralgici ed arrivando a Siviglia dove riuscì ad assoldare le truppe bizantine che erano state fino ad allora alleate di Ermenegildo.
La città venne assediata mentre Ermenegildo si era rifugiato a Cordova. Leovigildo mandò l'altro suo figlio ad Ermenegildo come paciere. A pace fatta, siviglia capitolò ed Emenegildo venne arrestato e rinchiuso a Valencia e in seguito mandato a Tarragona.
Ermenegildo si comportò cristianamente durante tutta la prigionia accettando la volontà di dio, poi durante la Pasqua del 585 gli venne inviato un vescovo ariano che lo incitò ad abiurare ma al suo rifiuto venne poi ucciso per decapitazione.
C'è chi dice sia stato proprio il padre a far eseguire quest'ordine, altri invece accusano Sigeberto, il duca a cui era stato affidato.
La moglie Ingunda ed il figlioletto vennero inviati a Costantinopoli ma nel viaggio le morì mentre il ragazzo raggiungerà costantinopoli e verrà allevato presso la corte.Pochi anni dopo anche il fratello di Ermenegildo Recaredo si convertì al cristianesimo.
Viene ricordato il 13 aprile e con san Ferdinando è il santo patrono dei re spagnoli.
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SANTA FARA, BURGONDOFARA O B0RGUNDOFAR
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Nata a Poincy nel 595, figlia di Leodegonda e di Cagnerico, conte di Meaux e di Champigny in Borgogna, maestro di palazzo dei re merovingi Teodeberto II e Teodorico II. Nacque nel castello di Champigny, vicino al villaggio di Pipimisicum (oggi Poincy), fra le città di Champigny e Meaux. e venne battezzata con il nome di Borgundofara (o Burgundofara) dal santo irlandese Colombano, abate di Luxeuil - rifugiatosi presso i suoi genitori dopo aver lasciato temporaneamente l'abbazia, colpito dalle ire della regina merovingia Brunechilde - a cui i genitori avevano promesso che quella loro figlia sarebbe stata votata a Dio come monaca. E Colombano, promise che Dio l'avrebbe preservata da ogni male per il voto fatto.
Borgundofara aveva due fratelli che divennero anche loro santi: Cagnoaldo, c monaco colombaniano a Luxeuil e poi priore con la sorella a Faremoutiers, e Farone, anche lui monaco, che poi divenne vescovo di Meaux. Ebbe anche una sorella, Agnetrude ed un altro fratello di nome Agnulfo.
Ella un giorno si presentò a Colombano con in mano alcune spighe di grano appena raccolte ma fuori stagione ed il santo abate, riconosciuto il prodigio, le spiegò che il frumento rappresentava Gesù Cristo. La giovane rispose che desiderava servire Cristo, confessando a Colombano che spesso Gesù le si mostrava di notte, come un fanciullo o come un uomo maestoso ma ferito da colpi di frusta, coronato di spine, inchiodato a una croce e seguito nel suo cammino verso la morte dalla Madonna. Alle volte lo vedeva splendente di gloria e luminoso.
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San Colombano vide in quella giovanetta una fede profonda e le consigliò di prepararsi.
Quando fu cresciuta, però, il padre pensò di darla in sposa, dimenticando del voto fatto, poichè Il matrimonio avrebbe arricchito la famiglia sia da un punto di vista economico che di prestigio.
Ma Borgundofara improvvisamente s'ammalò, perse la vista, rimanendo in stato catatonico, cosicchè sua madre ricordò al marito la promessa fatta a Colombano e chiamò San Eustasio, ora priore dell'abbazia di Luxeuil dopo l'arresto del santo irlandese, che gli disse che se la figlia fosse stata libera di dedicarsi solo a Dio, avrebbe recuperato la salute.
Il padre, dunque, cedette e
miracolosamente Borgundofara si svegliò sana e felice.
Cagnerico però non si rassegnò, non voleva mancare alla parola data al futuro marito e nonostante la moglie gli ricordasse che la promessa fatta a Dio era quella più importante e che la figlia doveva poter scegliere liberamente, Cagnerico non tornò indietro sulla sua decisione...
Allora Burgundofara lasciò la casa paterna, rifugiandosi con un'amica presso la vicina chiesa di San Pietro sperando di essere protetta dal parroco. Cagnerico, dopo aver scoperto tutto, l'affrontò minacciandola di morte se non si fosse dimenticata di quella storia dei voti. Il Parroco ebbe la forza di intervenire ricordando che quello era un luogo sacro dove la violenza era impossibile. L'uomo uscì, incollerito, promettendo che nessuno avrebbe potuto uscire o entrare e che la ragazza avrebbe comunque dovuto scegliere.
San Eustasio, informato dell'accaduto, lasciò Luxeuil, portandosi subito nella chiesa di San Pietro, ammonendo Cagnerico, poi entrò in chiesa e impose il velo alla ragazzaa, che dprese il nome di Fara. Essa poi si rifugiò a Luxeuil assieme ai fratelli Cagnoaldo e Farone.
Successivamente Fara riceverà in eredità dal padre un terreno tra due fiumi ed attorno al 627 vi fondò l'abbazia di Evoriacum (oggi Faremoutiers, dal nome della santa), di cui divenne la prima badessa e che resse per quarant'anni, adottando la regola dell'Ordine di San Colombano, la prima ad avere un ramo femminile. Nel monastero c'erano monaci e monache il primo del suo genere in Francia. Il fratello Cagnoaldo, monaco a Luxeuil, venne nominato priore del monastero maschile.
Fara morirà il 7 dicembre del 675 e il suo corpo verrà sepolto presso l'altare dell'abbazia, in presenza del fratello vescovo Farone e al solenne funerale intervenne il vescovo di Parigi.
Fu sepolta in una tomba di pietra, fatta preparare da lei stessa. Lasciò al monastero tutti i beni ereditati dal padre, tra i quali due mulini, uno sulla Marna e l'altro sull'Aube. Le successe come badessa Sestrude, figlia della regina dell'Anglia settentrionale.
Dopo quarant'anni dalla sua morte, le sue reliquie vennero dissotterate per una ricognizione del corpo e le reliquie deposte in un reliquiario ed esposte alla pubblica venerazione. Le vennero attribuiti molti miracoli e la devozione verso di lei si diffuse ampiamente e in epoca longobarda le vennero anche dedicate numerose cittàsia in Francia che in Italia.
La santa viene invocata specialmente contro i mali degli occhi ed ora viene festeggiata il 3 aprile, mentre prima si celebrava questa ricorrenza il 7 dicembre, giorno della morte.
In una sua visita Italia, Santa Fara visitò Bobbio e l'Abbazia di San Colombano, dove pregò sulla tomba del santo irlandese che l'aveva consacrata a Dio. |
SAN CUNIBERTO |
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Dal Martirologio Romano: "A Colonia nell’Austrasia, ora in Germania, san Cuniberto, vescovo, che dopo le invasioni barbariche rinnovò nella città e in tutto il territorio la vita ecclesiastica e la pietà dei fedeli".
Cuniberto o Cuniperto, nato verso la fine del 500, inizi 600 in Austrasia - come allora si chiamava la Germania - sembra che fosse stato allevato alla corte di re Clotario II. Quindi non si tratta di un nobile ma di uno che comunque vi e è stato sempre a contatto.
Poco dopo l'ordinazione venne nominato arcidiacono della chiesa di Treviri e nel 625 Vescovo di Colonia. In queste vesti cercò di evangelizzare i popoli ancora barbari tra cui i Frisoni.
Fu consigliere del re Dagoberto I e verso il 634, tutore di suo figlio Sigeberto III, nominato re a soli 4 anni di età.
Successivamente il santo abbandonò la corte, dedicandosi solo all'opera pastorale.
San Cuniberto viene ricordato liturgicamente il 12 novembre. |
SANTA BATILDE
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Di probabile origine sassone, nata verso il 626, santa Batilde sembra fosse figlia o parente dell'ultimo re pagano dell'Anglia, Ricberht e alla morte di quest'ultimo venne venduta come schiava dal nuovo re al suo maggiordomo. Essendo ella bella ed intelligente, questi considerò la possibilità di farla sua sposa ma essa rifiutò decisamente e a 19 anni andò, invece, sposa al re Clodoveo II (650 ca.).
Generosa e mite si dedicò ad opere di carità, alla fondazione di abbazie e dal matrimonio con Clodoveo ebbe tre figli, Clotario, Childerico e Teodorico che successivamente sarebbero diventati re.
Alla morte di Clodoveo, lo sostituì con grande capacità nella reggenza assieme al predetto maggiordomo, cercando di mantenere unito il suo regno, sotto la reggenza del figlio Clotario III, proibendo, tra l'altro il commercio di schiavi e riscattando i bambini schiavizzati.Riuscì a far nominare re di Austrasia il figlio Childerico II e a porre sul trono di Neustria e Burgundia, Clotario III, ma successivamente dovette lasciare la corte, ritirandosi nell'abbazia di Chelles, che aveva fondato, dove si dedicò a curare gli ammalati.
Qualche anno più tardi, alla morte di Clotario, sul trono salì il terzogenito Teodorico III, mentre nel 675 anche il figlio Childerico venne ucciso.
Batilde morì nel 680 circa nell'abbazia di Chelles e venne subito venerata come santa dalla popolazione. La sua canonizzazione risale a Papa Niccolò I.
E' ricordata liturgicamente il 30 gennaio. |
SANTA ALENA DA FOREST
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Alena, nata in Belgio nel 620 ca, in una cittadina vicino a Bruxelles, da una famiglia pagana, si era invece avvicinata alla fede cristiana fino a farsi battezzare ad insaputa dei genitori nella vicina chiesa di Forest, da cui deriva il suo appellativo.
Il padre, che pare fosse il re, andò su tutte le furie ed ordinò ai suoi soldati di portarla di forza dinanzi a lui, prelevandola dalla cattedrale.
I soldati la catturarono, trattandola duramente, tanto che uno per strattonarla le avrebbe spezzato un braccio ed in seguito a questo, la giovane di lì a poco sarebbe morta.
Venne sepolta vicino alla chiesa di Forest, dove qualche secolo dopo venne costruito un monastero.
Viene ricordata liturgicamente il 18 giugno.
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SANTA ALDEGONDA DI MAUBEGE |
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Nata nel 639 ca., era figlia di Bertilla di Turingia e di Waldebertus, che governava con Clotario II nelle regioni della Sambre e della Mosa (Francia).
Conobbe Sant'Amando che la avvicinò alla fede cristiana e, convertitasi, lasciò la famiglia ritirandosi in un luogo solitario eppoi, guidata dai consigli della sorella Santa Valdetrude (o Valtrude), nel 661 fondò l'Abbazia di Maubege, divenendone badessa.
Alla sua morte, avvenuta nel 684, le successe la nipote Madelberta.
Anche il padre si convertì, diventando poi San Gualberto.
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SAN GUGLIELMO DI GELLONE |
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Nipote di Carlo Martello, nacque verso la metà dell'VIII secolo, dal conte Teodorico e da Auda, figlia, appunto, di Carlo Martello.
Fu un valente condottiero in Spagna contro le invasioni dei baschi e degli arabi, si distinse sul campo di battaglia, tanto che viene rammentato nelle antiche canzoni dei trovatori.
Finite però le battaglie, si ritirò a vita monastica, fondando il monastero di Gellone, sui Pirenei, vivendo una vita di povertà, di sacrificio e di obbedienza.
Morì nell'812, il 28 maggio, venerato subito come santo, ma verrà canonizzato solo nel 1066.
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SANTA WOLFINDIS |
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Della vita di Santa Wolfindis, vissuta in Baviera nel VII secolo, si conosce poco, ma sembra che sia stata uccisa dal proprio padre per aver rifiutato di sposarsi, volendosi dedicare tutta a Dio.
Come per altre sante si narra che sul luogo della sua morte, sia sorta improvvisamente una sorgente.
Tuttavia pare ci siano riferimenti storici reali della sua esistenza. Viene ricordata il 2 settembre. |
CARLO MAGNO
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Sia pure limitatamente, Carlo Magno è
venerato come santo.
Dopo la dinastia Merovingia, salì al
trono dei Franchi quella Carolingia, che prende appunto il
nome da Carlo Magno. Primo capostipite della casata fu Sant'Arnolfo,
Vescovo di Metz che aveva famiglia e tra i suoi discendenti
vi fu quel Pipino il Breve, padre di Carlo, che venne messo
sul trono.
Di Carlo
Magno, nato nel 742, si possono enumerare meriti in campo politico, militare
ed amministrativo, tanto che fu definito Magno, per la grande
considerazione suscitata non solo nei suoi sudditi ma anche
in tutta Europa; invece, le motivazioni per cui venne ritenuto
santo si fondano soprattutto sulle ottime relazioni con la
chiesa francese e romana a cui garantì la liberazione
dai Longobardi ed una autonomia politica.
Beneficò
la chiesa ma pretese di guidarla anche sul piano teologico
e culturale. Impose alla chiesa gallicana l'adozione della
liturgia romana, indisse un Concilio che condannò il
culto delle immagini, stabilì che ogni cattedrale avesse
una scuola per i chierici e alla sua corte di Aquisgrana fondò
una scuola palatina.
Ovviamente, se questi erano fattori del tutto
positivi, di contro non si potevano dimenticare le guerre,
i massacri, le deportazioni e le conversioni forzate. La sua
venerazione come santo fu tollerata dalla chiesa, particolarmente
in Aquisgrana dove è la sua tomba. |
SAN DAGOBERTO II
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Ultimo rappresentante della dinastia
Merovingia fu Dagoberto II - spesso confuso con Dagoberto
III - che visse nella seconda metà del secolo
VII.
Guidato da un maestro di palazzo, poichè il
padre era già morto, fu spodestato dal suo
trono e relegato in Irlanda, posto in un monastero
e tonsurato.
La tonsura della lunga chioma (prerogativa regale
della dinastia merovingia) gli impedivano di regnare
secondo la tradizione franca, ma alterne vicende lo
riportarono sul trono nel 676, accompagnato dal Vescovo
di York, che avrebbe voluto trattenere alla sua corte.
Dopo 3 anni di regno, fu ucciso dal figlioccio Giovanni
e ritenuto martire dalla tradizione popolare locale.
Viene ricordato il 23 Dicembre. |
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SANTA MATILDE
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Santa Matilde Regina, nata verso l’895 presso Engern in Sassonia, donna di fede, andò sposa al figlio del duca Ottone di Sassonia, Enrico, detto “l’uccellatore” poichè praticava appassionatamente la caccia al falco e che divenne prima duca eppoi Re di Germania, alla morte di Re Corrado di Germania che non aveva eredi.
Ebbero cinque figli, tra cui Ottone che diventerà imperatore e Bruno che diventerà Santo.
Mentre Enrico era lontano per le numerose guerre intraprese, Matilde lo sostituiva degnamente e si occupava generosamente dei poveri.
Quando Enrico morì, nel 936, Matilde rinunciò a tutti i suoi privilegi ed abbandonò la vita di corte, alla quale però fu richiamata dalle intemperanze dei figli, ma infine, si ritirò in uno dei tanti monasteri che aveva fatto costruire. Morì nel 968 e venne subito venerata come santa.
E' patrona delle ricamatrici. Viene ricordata liturgicamente il 14 marzo. |
SAN VENCESLAO (SV. VACLAV)
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Venceslao (nome latinizzato
dal boemo Vaclav), Principe di Boemia, nacque circa verso il 907, in un territorio ancora fortemente pagano, ma
fu educato ai principi della fede cristiana dalla nonna
Santa Ludmilla e, nonostante la giovane età contribuì
alla diffusione del Vangelo presso il suo popolo.
Ancora ragazzo salì al trono, dopo un periodo
di reggenza della madre che però gli preferiva
il secondogenito Boleslao, di diversa indole.
Essa riuscì a creare tra i due fratelli una tale
inimicizia che Boleslao decise di uccidere Venceslao
mentre questi si recava, come era solito, in chiesa
per le preghiere del mattino-
L'attacco venne però sventato dal giovane che
perdonò al fratello ma, tuttavia, i seguaci di
quest'ultimo riuscirono ad attuare il proposito.
Apprezzato per la sua coerenza di fede e per le sue
altre doti di generosità e di bontà d'animo,
è il santo più popolare della Boemia. |
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SANTA ADELAIDE
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Vedova e Imperatrice. Patrona di Nissen e Augsburg,
degli Ancoratori, dei Barcaioli e dei Battellieri. Viene festeggiata il 16 dicembre.
Nacque nel 931 dalla famiglia regale di Borgogna e sposò Lotario II, re d'Italia, ucciso poi da Berengario II.
Adelaide si rifugiò presso l'imperatore Ottone I che la sposò nel 951 e da cui ebbe quattro figli.
Dopo la sua morte (973) ella fu la reggente del regno per suo figlio Ottone II e successivamente per il nipote Ottone III.
Infine, si ritirò dalla vita pubblica per dedicarsi solo a Dio e ai poveri, favorendo la riforma monastica cluniacense. Negli ultimi anni si ritirò nel convento di Seltz, in Alsazia settentrionale, dove morì nel 999.
Venne canonizzata da Papa Urbano II nel 1097. |
SANT'ENRICO
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Enrico II di Sassonia nacque a Bamberga nel 972 o 973 da Enrico il Litigioso, duca di Baviera e da Gisella di Borgogna. Cresciuto ed educato dal Vescovo Wolfgand di Ratisbona, nel 995 succedette al padre in qualità di duca, nel 1002 venne poi eletto re di Germania, per la morte del cugino Ottone III.
Affrontò Arduino di Ivrea che si era proclamato re d'Italia e lo sconfisse, recandosi poi a Roma da Papa Benedetto VIII assieme alla moglie, santa Cunegonda, da cui i due sposi ricevettero la corona del Sacro Romano Impero.
Ebbe ottimi rapporti con la religione e con la Chiesa, che difese
e diffuse, con la fondazione di nuove sedi vescovili
a Strasburgo, Magdeburg ed altre e numerosi monasteri, con l'elargizione di elemosine
e con la vita di castità che condusse con Cunegonda.
Fu osteggiato da alcuni vescovi che venivano a perdere parte dei loro territori ma con l'appoggio del papa riuscì a creare la nuova cattedrale di Bamberga nel 1020.
Tuttavia, successivamente, adottò misure politiche e miloitari contrarie allo spirito religioso, quando si alleò con alcune tribù pagane per sconfiggere la Ponia.
Durante un successivo viaggio in Italia si ammalò e, portato nell'abbazia di Montecassino, pare recuperasse subito la salute a contatto con la tomba di San Benedetto, pur rimanendo storpio.
Morì a Bamberga il 13 luglio 1024. Non fu santificato a furor di popolo come altri santi
sovrani, ma fu oggetto di un normale processo canonico, che si concluse con la canonizzazione nel 1152. |
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SANTO STEFANO D'UNGHERIA
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Nacque intorno al 975 e venne battezzato
ancora bimbo. Sposò la sorella dell'Imperatore
Enrico II Il Santo, Gisella; ciò contribuì
a rafforzare la sua fede, dedicandosi alla conversione
del popolo magiaro, concludendo l'opera iniziata dai
Santi Cirillo e Metodio
Divenne re nel 1000, non costrinse i suoi sudditi ad
un'evangelizzazione forzata, ma prima di tutto iniziò
un vasto lavoro alla base, uniformando le leggi statali
ai principi cristiani, cosicchè la trasformazione
fu lenta e profonda e portò ad una convivenza
civile che si identificava con la vita di fede. Dal
Papa ottenne di istituire una gerarchia ecclesiastica
creando vari Vescovati ed Arcivescovati, sganciandosi
dall'influsso dei vescovi tedeschi, introducendo tra
i monaci la riforma di Cluny, che portò ordine,
rigore e cultura.
Il suo operato portò l'Ungheria, che era stata
il terrore dell'Europa, ad un risveglio culturale ed
economico che la avvicinò agli altri Paesi e
la chiesa Romana riconobbe gli sforzi compiuti da Stefano
a cui concesse il titolo di "Re Apostolico" che i sovrani
ungheresi mantennero fino al 1918.
Stefano morì nel 1030, lasciando agli eredi le
"Admonitiones", una serie di saggi consigli per meglio
governare. Su iniziativa di san Ladislao, suo successore,
nel 1083 fu canonizzato assieme al figlio Emerico che
era nato nel 1007 e morto giovanissimo per un incidente,
dopo una vita virtuosa di obbedienza e di castità.
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SANTA CUNEGONDA
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Nata nel 978 circa, andò sposa al re Enrico di Baviera, si
dedicò tutta al bene del suo popolo, donando
chiese, aprendo monasteri, sollevando la miseria dei
poveri.
Calunniata, si sottopose senza rimostranze al "giudizio
del ferro rovente" - secondo le leggi del paese - e
camminò a piedi nudi su dei vomeri roventi senza
riportarne lesioni, confermando la sua estraneità
ai fatti che le erano stati imputati. Re Enrico riconobbe
i suoi torti ed ella perdonò al suo calunniatore.
Alla morte dello sposo, si ritirò in convento,
dedicandosi tutta a Dio per 15 anni di vita monastica
umile, modesta, esemplare. Il 3/3/1040 morì e
il suo corpo fu trasferito a Bamberga e sepolto accanto
all'Imperatore. Venne canonizzata nel 1200 ed è ricordata il 16 giugno.
La chiesa venera anche un'altra Cunegonda
(o KINGA secondo la versione polacca del nome). Figlia
del Re d'Ungheria, nacque nel 1224 e al pari delle sorelle,
Jolanda e Margherita, entrambe beate, si distinse per
virtù religiose. Sposa di Boleslav Il casto,
Re di Polonia, visse con lui in castità per 40
anni. Rimasta vedova, prese il velo come clarissa nel
convento da lei fondato. Numerosi sono i prodigi che
le si attribuirono, come la scoperta di miniere di sale.
Nel 1690 divenne beata ed è stata canonizzata
da S.S. Giovanni Paolo II. E' Patrona della Polonia
e viene ricordata il 24 Luglio. |
SANT'OLAV
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Sant'Olav, re di Norvegia, figlio di Aroldo I Hårfager, nato nel 995, da giovane si recò in Inghilterra dove visse alcuni anni e dove si convertì alla Chiesa Cattolica.
Tornato nel suo Paese nel 1015 si battè contro gli oppositori l'usurpatore del trono e una volta debellatolo, fu proclamato Re nel 1016. Riformò l'ordinamento civile ed ecclesiastico della Norvegia e per questo non era ben accetto all'aristocrazia.
Dovette quindi abbandonare la Norvegia, mentre veniva posto sul trono Canuto, già re di Danimarca e di Inghilterra.
Cercò ben presto di riprendere il trono con l'aiuto degli svedesi, ma durante la battaglia di Stiklestad, combattuta contro di lui da alcuni nobili che lo contestavano, venne ucciso.
Subito ritenuto Santo, sul luogo della sua uccisione venne costruita una cappella di legno, poi sostituita da una in muratura e successivamente da un duomo, il più prestigioso della Norvegia, dove, in un prezioso contenitore, si conservarono le sue reliquie.
E' considerato il santo più importante dell'Europa del Nord.
Viene ricordato il 29 luglio come santo e martire. |
SAN LADISLAVO
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Nato nel 1031, Ladislao o Ladislavo, salì al trono dopo una serie di 7 re succedutisi
in un breve arco di tempo, dopo il Santo re Stefano,
cercando di restaurare l'ordine in tutti i campi e difendendo
la patria.
Fondò monasteri e Vescovati tra cui la Diocesi
di Zagabria, la prima della Croazia allora annessa all'Ungheria.
Si apprestava a partire per la Crociata, quando nel
1095 morì.
Venne canonizzato 100 anni dopo e viene ricordato il
27 Giugno.
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SAN LEOPOLDO D'AUSTRIA
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Leopoldo III
( o "Il Pio" o "Padre dei poveri", come lo chiamava
il popolo), Margravio della Marca d'Austria, nacque
a Melk nel 1073 e venne educato alla fede cristiana
dal santo vescovo di Passau. Salito sul trono nel 1095,
fino alla sua morte avvenuta nel 1136, il santo marchese
governò con grande energia e avvedutezza, prodigandosi
per la Chiesa, proteggendo i suoi diritti e promuovendo
un'azione di riforma atta a rinnovare lo spirito ed
i costumi ecclesiastici, elargendo cospicue elemosine,
aiutando il monastero della sua città natale
e fondando quello di Neuburg, dove poi sarà sepolto.
Nonostante la sua grande religiosità non potè
evitare di essere coinvolto nelle lotte per le investiture
e rimase fedele all'alleanza con l'imperatore di Germania,
Enrico IV, di cui aveva sposato la figlia, sino a quando
questi non venne scomunicato dal Papa. Leopoldo si allontanò
da lui, seguendone il figlio, Enrico V, che sembrava
condividere il suo pensiero ed essere favorevole a Roma,
tanto che si era ribellato al padre.
Con la moglie, già vedova di Federico di Hohenstaufen,
Leopoldo visse una vita di fede profonda, mettendo al
mondo ben diciotto figli che, vissuti in un'atmosfera
ascetica, scelsero poi chi il convento, chi il monastero,
chi il vescovado.
Regnò per quarant'anni con giustizia, dando al
suo regno un periodo di fecondità e di parziale
pace, poichè dovette combattere contro il popolo
Magiaro che sconfisse. Morto Enrico V gli venne offerto
di diventare Imperatore della Germania, ma egli vi rinunciò,
preferendo l'Italia, accanto all'Imperatore Lotario
III.
Morì nel 1136 lungamente compianto e venne
canonizzato nel 1485, divenendo Patrono dell'Austria
cattolica, della dinastia degli Asburgo, poi Asburgo-Lorena.
Il suo nome è soprattutto legato alla fondazione
di quella che, dapprima semplice cappella dedicata alla
Vergine, dove c'era una immagine miracolosa della Madonna,
divenne poi il Santuario mariano più antico ed
importante della Stiria (Austria), conosciuto in tutto
il mondo col nome di Mariazell. |
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Gli Imperatori d'Asburgo e i Granduchi di Lorena che
successivamente portarono il nome di Leopoldo, ma ovviamente
anche gli altri, ritenevano un onore ed un dovere essere
considerati protettori pii e generosi del Santuario;
prima di tutto si recavano ad onorare la Madonna in
qualità di pellegrini per la sua protezione eppoi,
come mecenati, consentirono la realizzazione di varie
opere atte a migliorare l'accesso a Mariazell, quali
vie di comunicazione, edificazione di chiese, conventi,
immagini, nonchè la creazione di biblioteche,
opere d'arte ed altro.
San Leopoldo viene spesso raffigurato con un edificio religioso in
mano a ricordo delle numerose chiese e dei monasteri
da lui fondati. Nella diocesi di Massa Marittima-Piombino
il suo culto venne introdotto con la costruzione della
chiesa parrocchiale di Follonica, per gli operai delle
ferriere del Granduca Leopoldo II che la dedicò
appunto al suo santo patrono. La costruzione, in muratura
e ghisa è un capolavoro...
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SAN MAGNO |
Nato verso il 1075, era conte delle isole Orcadi, pronipote di Sigurd, primo governatore cristiano di Orkney e parente dei re di Norvegia.
Seguì dapprima le sue tradizioni di vichingo ma poi, convertitosi al Cristianesimo, imperniò la sua vita sul Vangelo.
Era agli ordini di Re Magnus III di Norvegia ma, nel 1098, partecipando ad una spedizione organizzata dal Re di Norvegia Magnus IIi e durante lo scontro navale, Magno si rifiutò di combattere contro altri uomini e seduto sul ponte della nave, si mise a leggere dei salmi, senza nemmeno ripararsi dai colpi nemici e per il suo atteggiamento fu costretto a lasciare la nave e a chiedere asilo al Re di Scozia Edgar.
Dopo 10 anni tornò in patria ed ottenne la sua contea su cui vigilò assieme al cugino Haakonm, ma il loro era un rapporto burrascoso che si concluse con il tradimento di Haakonm che fece uccidere Magno.
Santificato da Papa Leone XIII, viene ricordato liurgicamente il 16 aprile |
SAN CANUTO IV DI DANIMARCA
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Il re danese Canuto (Knud), nato nel 1093 e salito al trono dopo il fratello Harald III, subito prese provvedimenti sia a favore della chiesa cattolica e dei più poveri, orfani, vedove, ecc, che per i suoi sudditi, pur cercando nel contempo di rafforzare il proprio potere su tutto il regno, estendendo le sue mire egemoniche anche verso la Norvegia e l'Inghilterra che un tempo erano annesse al suo Regno.
Sostenuto da Roberto di Fiandra, il conte suo suocero, aveva in mente di invadere l'Inghilterra con la sua flotta ma poi desistette, anche a causa del fratello Olaf (che poi sarà il suo successore), che aveva in mente di tradirlo.
Mentre stava allestendo una nuova forza navale, però, proprio accanto alla sua residenza nel sud dello Jutland, scoppiò un disordine tra i contadini del luogo.
Allarmato, Canuto cercò di rifugiarsi nella chiesetta di Odense, ma il gruppo dei rivoltosi entrò e inferocito uccise il re, suo fratello Benedikt e gli uomini della scorta.
Canuto venne presto venerato come santo e nel 1101 venne santificato da papa Pasquale II.
Viene ricordato il 19 gennaio. |
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SANT'EDVIGE
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Nata nel 1174 in Carinzia, divenne sposa del Duca
di Slesia e Polonia, Enrico. Sull'esempio di altre regine,
dopo esser rimasta vedova, fondò un monastero
a Trebniza, dove morì nel 1243.
Venne santificata nel 1267 ed è ricordata il
16 ottobre. |
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SAN FERDINANDO III
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Nato nel 1198, Ferdinando III fu al tempo stesso, uomo d'azione e
di cultura: nella sua prima qualità combattè
contro i Mori, riuscendo a scacciarli dalla Spagna,
mentre Granada sarebbe stata liberata solo nel 1492.
Come uomo di cultura, fondò l'Università
di Salamanca, ancora oggi una delle più importanti
di Spagna. Durante il suo regno, sul territorio vennero
introdotti i nuovi Ordini mendicanti dei Domenicani
e Francescani, che si sarebbero largamente diffusi.
La riconquista, però, creò
gravi problemi di integrazione delle varie civiltà,
razze e credo religiosi ed era diffusa l'opinione
che l'unica cosa possibile fosse la conversione forzata
degli "infedeli".
Ferdinando si ispirò a questi
principi, temperandoli però con umanità
e mitezza; non concesse nulla, invece, agli eretici
che perseguitò con accanimento.
Morì
nel 1252 a Siviglia e come testimonianza della sua
personalità aperta a tutte le fedi, sulla sua
tomba, sita nella famosa cattedrale della città,
venne apposta una lapide che recava diciture in castigliano,
latino, ebraico e arabo.
Il suo culto rimase a lungo confinato
alla sola città di Siviglia, ufficializzato
poi dalla canonizzazione effettuata da Clemente X,
nel 1671. Lo si ricorda il 30 Maggio
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SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA
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Forse è la santa regina più nota e
venerata.
Nata nel 1207, divenne sposa a 13 anni del Langravio
di Turingia.
Dedita alla carità, aderì al Terz'Ordine
Francescano che la considera sua Patrona (assiema
a Luigi IX Re di Francia).
Rimasta vedova dovette lottare strenuamente per conservare
il trono al proprio figlio. Morì ancora giovanissma
nel 1231 e fu canonizzata 4 anni dopo.
Viene ricordata il 19 Novembre.
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SAN LUIGI IX RE DI FRANCIA ( o SAN LUDOVICO)
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Nacque a Poissy nel 1214, figlio di
Luigi VIII e di Bianca di Castiglia, che ne diventò
la reggente quando, morto il padre, Luigi - che aveva
appena 12 anni - gli succedette. Essa dimostrò
grande saggezza e lo aiutò sempre in veste di
consigliera.
Luigi consolidò la monarchia, sia
aiutando il fratello Carlo d'Angiò a conquistare
il Regno di Napoli e Sicilia, sia cercando di frenare
le pretese d'autonomia delle province e dell'alta nobiltà.
Non sempre approvò i comportamenti della corte
papale che sembrava ispirarsi a criteri d'opportunità
politica anzichè religiosa.
Devoto alle sante reliquie, acquistò a carissimo
prezzo quelle della Corona di spine di Gesù dall'imperatore
bizantino e per esse fece costruire la famosa Sainte
Chapelle a Parigi, diove fece anche costruire il collegio
da cui poi si sarebbe sviluppata l'Università
della Sorbona.
Il suo più grande desiderio fu
la riconquista della Terra Santa, per cui s'imbarcò
dapprima nel 1248, diretto in Egitto con la VII Crociata,
ma fu sconfitto, fatto prigioniero e liberato successivamente,
a fronte di un forte riscatto a cui contribuì
tutta la Francia.
Girovagò poi per la Palestina,
tornando in patria nel 1254, per preparare l'Ottava
e ultima crociata, intrapresa nel 1270, puntando verso
Tunisi che venne presa d'assedio, ma dove la peste decimò
le truppe e portò alla morte lo stesso Luigi.
Il suo corpo venne riportato poi in Francia dove venne
subito ritenuto santo. La sua canonizzazione fu opera
di Bonifacio VIII. |
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SANTA ELEONORA |
Nata nel 1222, era una delle tre figlie di Raimondo Berengario di Provenza che diventerano tutte regine:
Eleonora sposerà a Canterbury, il 14 gennaio 1236, il re Enrico III Enrico II d'Inghilterra,
Sancha sarà la moglie di Riccardo di Cornovaglia
e Margherita sarà moglie del Santo re di Francia, Luigi IX,
mentre la sorella Beatrice sposerà, dopo varie vicissitudini ,Carlo d'Angiò, conte d'Angiò, del Maine e di Provenza e futuro re di Sicilia.
Eleonora sposò Enrico III d'Inghilterra che rappresentò durante la sua assenza dovuta ad una'interminabile guerra con la Francia.
Appoggiò sempre le decisioni del re, ma questo non piacque al popolo che la contestò in vari modi e che cercò anche di attaccarla e prenderla prigioniera mentre navigava lungo il Tamigi.
Dopo la morte del re entrò in convento e visse santamente. La sua festa viene celebrata il 21 febbraio. |
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SANT'EDVIGE D'ANGIO'
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Nata nel 1374 in Ungheria, da Re Luigi d'Angiò e da Elisabetta, principessa bosniaca, fu destinata subito a diventare sposa
del principe Guglielmo d'Asburgo, ma alla maggiore età rinunciò a questo matrimonio combinato per sposare il granduca di Lituania, Jagello che le aveva promesso che si sarebbe convertito al Cattolicesimo.
Così fu e, preso il nome di Ladislao, egli salì al trono dopo la morte del padre di Edvige, riunendo il Regno di Polonia al Granducato di Lituania.
Edvige diede mano alla costituzione della diocesi di Vilnius e alla Università Iagellonica, nonchè alla Facoltà di Teologia a Cracovia.
Ottenne da papa Bonifacio IX di poter celebrare l'Anno Santo nella propria nazione, per il suo popolo fece tradurre in tre lingue il salterio, costruì chiese, conventi, ospedali.
A 25 anni ebbe una figlia che morì alla nascita e lei la seguì poco dopo nel 1399.
La sua Nazione l'ha sempre venerata come santa e San Paolo Giovanni II l'ha canonizzata l’8 giugno 1997 a a Cracovia.
E' Patrona delle regine, della Polonia e dell'Unione Europea. |
SAN CASIMIRO
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Casimiro IV Jagellonide, Re di Polonia e granduca di Lituania ed Elisabetta d'Asburgo, figlia dell'Imperatore Alberto II, nel castello reale di Cracovia, il 3 ottobre 1458 ebbero il loro terzo dei loro 13 figli, al quale diedero il nome, di nuovo, di Casimiro, destinato a a ricevere, con il trono d'Ungheria, anche l'eredità materna, ma fallita nel 1471 la spedizione contro Mattia Corvino, gli venne meno il trono ungherese.
Educato dal famoso Canonico di Cracovia John Dlugosz, iI giovane Casimiro era più portato alla vita meditativa e religiosa che alle beghe di palazzo. Tuttavia svolse gli incarichi affidatigli dal padre con grande zelo, sostituendolo nel governo della Polonia e passando poi a rappresentarlo nella confinante ed unita Lituania.
Ma quando gli venne offerta la corona regale egli la rifiutò, seguendo i consigli del Papa, accontentandosi di governare la Lituania, tentando con
ogni mezzo di portare aiuto ai più derelitti
e continuando a progredire nella vita spirituale.
Minato dalla tisi, morì a soli 25 anni a Grondo nel 1484 e venne subito iniziato il processo di canonizzazione
che nel 1521 portò papa Leone X a proclamarlo santo.
Il suo corpo trasferito nella capitale, fu sepolto nella cattedrale di Vilnius in una sontuosa cappella e, a seguito dell'invasione russa del 1953, le sue reliquie vennero traslate nella Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
La sua festa si celebra il 4 marzo.
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GIOVANNA DI VALOIS
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Figlia del re di Francia Luigi XI e
di Carlotta di Savoia, nacque nel 1494, piuttosto
deforme per via di una gobba e si sentì presto
attratta dalla vita conventuale, ma venne costretta
ad andare sposa, appena dodicenne, al cugino Luigi
d'Orleans.
Morto il padre, ancora minorenne, divenne
re il fratello Carlo VIII che però morì
giovane e senza figli ed il regno andò al marito
di Giovanna, che prese il nome di Luigi XII.
Questi,
poi, poichè Giovanna non poteva avere figli, ottenne l'annullamento del matrimonio, ripudiò Giovanna
che sopportò con rassegnazione ogni cosa e
si stabilì a Bourges dove fondò la congregazione
delle Annunziatine e dove prese il velo nel 1504, morendo l'anno successivo.
Subito venerata diventò beata
nel 1742 e santa nel 1950 ad opera di Pio XII. Viene
ricordata il 4 Febbraio. |
BEATI... REGALI
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BEATA ERMENGARDA
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Della beata Ermengarda - chiamata
anche Trungard o Irmingads, si hanno pochissime notizie
certe.
Nata verso l'852-55 da Luigi II il Giovane e da Engelburga
di Alsazia, sposò Boso II di Vienna ed ebbe
tre figli.
Diventò badessa del convento di Chiemsee.
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BEATA MAFALDA MONACA
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Mafalda Sanchez, Matilda in latino, nipote di Mafalda di Savoia e moglie del primo re del Portogallo Alfonso-Enrico, nacque a Coimbra l' 11 gennaio 1197 e fu regina di Castiglia dal 1215 al 1216, anno in cui il matrimonio con Enrico I di Castiglia fu annullato.
Figlia del re del Portogallo, Sancho I e di Dolce di Barcellona, a sua volta figlia della regina di Aragona, quando il padre ben presto muore, lasciando sul trono la regina vedova ed il ministro Nunez de Lara, che in realtà governa, viene ben presto data in sposa ad Enrico I di Castiglia, più giovane di lei. Ma il matrmonio non venne consumato e papa Innocenzo III annullerà questo connubio, anche per via della parentela esistente tra di loro.
Mafalda diventata signora di Arouca, vi fonda un'abbazia e successivamente si fa monaca circestense, come le due sorelle maggiori, Sancha e Teresa.
Ma lì
purtroppo le cose non procedono bene a causa di gerarchie e costumi e comincia a rimettere in sesto tutto, richiamando all'ordine oltre 1000 monache circestensi.
E' anch'essa una di loro e comincia a darsi da fare, creando ospizi, case religiose, aiutando l'agricoltura... si allontana solo per qualche pellegrinaggio e in uno di questi viene colpita da una malattia che la porterà alla morte, che avverrà ad Amarante il 1° maggio del 1256, stesa sulla cenere e con il cilicio ai fianchi.
Il suo corpo verrà poi tralato ad Arouca e presso la sua tomba tanti saranno i devoti che chiederanno miracoli, alcuni dei quali si verificheranno per sua intercessione. Il suo corpo viene trovato incorrotto in una riesumazione del 1617.
Papa Pio VI, nel 1793, ne autorizza il culto nelle comunità cistercensi, beatificandola, così come era stato fatto all'inizio del secolo per le sue sorelle Teresa e Sancha.
Viene ricordata il 2 maggio. |
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BEATO IMPERATORE CARLO I D'AUSTRIA
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Carlo d'Austria, di cui l'Imperatore Francesco Giuseppe
I era prozio, fu educato cristianamente e fin dall'infanzia
venne accompagnato dalle preghiere di molte persone
che lo amavano, poichè da una religiosa stigmatizzata
dell'epoca venne profetizzato che avrebbe molto sofferto
e che sarebbe stato perseguitato da molti. Carlo ebbe
grande trasporto per la Santa Eucarestia e per il Sacro
Cuore di Gesù e si lasciava guidare dal Signore
in ogni circostanza della sua vita, specie nelle grandi
decisioni.
Il 21 ottobre 1911 sposò la principessa Zita
di Borbone-Parma da cui ebbe otto figli e che amò
con grande trasporto per tutta la vita.
Il 28 giugno del 1914, con l'assasinio dell'arciduca
Francesco Ferdinando, erede al trono, Carlo prese il
suo posto e, a seguito della morte di Francesco Giuseppe,
divenne Imperatore d'Austria nel 1916 e incoronato Re
apostolico di Ungheria nel dicembre dello stesso anno.
Egli si affidò anche in questo caso alla volontà
di Dio, vedendo anche in questa via un modo per seguire
Cristo e per dare pace e amore ai popoli di cui era
il sovrano. Infatti, fu l'unico re ad appoggiare gli
sforzi di pace di Benedetto XV.
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In campo legislativo emanò leggi giuste, sempre
ispirate agli insegnamenti cristiani e il suo agire,
al termine del conflitto, evitò una guerra intestina
e rese possibile un nuovo ordinamento sociale. Tuttavia,
venne esiliato dalla sua terra e mandato nell'isola
di Madeira, dove visse poveramente con la famiglia,
in una casa poco confortevole ed umida, tanto che si
ammalò gravemente, accettando però la
malattia e la morte come mezzo di sacrificio per la
pace e l'unità dei suoi popoli.
Morì il
1° Aprile 1922 con lo sguardo rivolto al Santissimo
Sacramento.
La sua Beatificazione è avvenuta il 3 ottobre
2004, ad opera di Papa Giovanni Paolo II. |
SERVA DI DIO ISABELLA LA CATTOLICA
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Nata nel 1451 da Giovanni
II di Castiglia e da Isabella di Portogallo, Isabella
venne educata cristianamente, lontana dai fasti e dalle
dissolutezze della corte, sotto la guida spirituale
dei francescani, diventando poi sposa di Ferdinando,
principe di Aragona e Re di Sicilia e regina nel 1474.
Consacrerà il suo regno a Dio, giurando fedeltà
alla chiesa ed impegnandosi a far rispettare giustizia
e libertà, fondando molte università e
collegi ed attuando una riforma degli Ordini religiosi
che porterà copiosi frutti spirituali, dando
alla Spagna santi e missionari impegnati nell'evangelizzazione
delle nuove terre che verranno di lì a breve
scoperte, ma anche uomini di cultura.
Durante il suo regno si acuì l'annosa questione
dei rapporti tra cristiani ed ebrei, questi ultimi molto
numerosi e sotto la protezione diretta dei sovrani che
se ne avvalevano nell'amministrazione.
Il problema principale non erano gli ebrei ortodossi
quanto i "conversos" cioè quelli passati alla
fede cristiana per motivi esclusivamente di convenienza,
molti dei quali ricoprivano alte cariche civili ed ecclesiastiche;
verso dio essi si scagliò l'Inquisizione, che,
con un intervento più politico che religioso,
dispose di allontanare gli ebrei dalla Castiglia e dall'Aragona,
come era già avvenuto in altre Nazioni.
Importante anche l'impegno di Isabella nella guerra
contro i mussulmani che si concluse, dopo anni di combattimenti,
nel 1492 con la capitolazione di Granada. La Regina,
comunque, garantì ai vinti libertà di
culto ed il rispetto di usi e costumi ma, a seguito
di numerose violazioni, nel 1502, scaccerà gli
irriducibili dalla Spagna.
Nel 1492 si era intanto prodotto un evento straordinario:
la scoperta delle Americhe che per la Spagna cattolica
rappresenteranno un fertile e vasto terreno su cui seminare
e diffondere il messaggio evangelico. Isabella aveva
finanziato l'impresa di Cristoforo Colombo con questo
intento anche se ciò che avvenne era ben al di
sopra di ogni sua aspettativa.
Avendo ottenuto dal Papa
Alessandro VI il diritto di governare le nuove terre
con il compito di diffondere il Vangelo di Gesù
Cristo, ella vi provvederà in ogni modo, impegnandosi
ad evitare la schiavitù delle popolazioni del
nuovo continente e la conversione forzata e promuovendo
una integrazione razziale che darà molti frutti.
La Regina e Ferdinando guadagneranno, così, il
titolo di Re Cattolici.
Nonostante le sventure che colpiranno
figli e nipoti negli ultimi anni della sua vita, Isabella
sempre confortata da una fede incrollabile, continuerà
a sostenere i suoi impegni fino alla morte, avvenuta
nel1504.
Rimpianta dai suoi sudditi, la sua fama di
santità si accrescerà nel corso dei secoli,
fino a che nella prima metà del 1900, verrà
chiesta l'apertura della causa della sua beatificazione. |
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QUALCHE NOTIZIA, ANCHE SUI VENERABILI E BEATI
DI CASA NOSTRA, PRECISAMENTE DI CASA SAVOIA:
VEN. MARIA CRISTINA DI SAVOIA, REGINA DELLE
DUE SICILIE
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Nata a Cagliari il 14 novembre 1812, fu subito
consacrata alla Madonna dalla madre, consacrazione poi da
lei stessa rinnovata, qualche anno più tardi. Nacque
mentre i genitori Vittorio Emanuele I di Savoia e Maria Teresa
d'Asburgo d'Austria, erano in esilio.
Nel 1815 l'esilio terminò e Maria Cristina, la madre
e le altre sorelle (Maria Beatrice, Marianna e Maria Teresa)
tornarono a Torino, dove il re le aveva da tempo precedute.
Le principesse e soprattutto Maria Cristina, vivevano una
vita quasi monacal,guidate dalla regina e dal Padre Giovan Battista Terzi.
Crebbe facendo progressi sia in campo culturale che nella
vita spirituale, ma a nove anni, avendo il re Vittorio Emanuele
I dovuto rinunziare al trono, ricominciò una vita d'
esilio a Nizza, stabilendosi poi con la famiglia a Moncalieri,
dove il re morì nel 1824.
Nel 1825, con la sorella Marianna e la madre, si recò
a Roma per partecipare ai riti dell'Anno Santo, stabilendosi
poi a Genova e conducendo una vita del tutto normale. A 20
anni le morì anche la madre e suo unico conforto rimase
Padre Terzi.
Per ordine del Re Carlo Alberto ritornò a Torino, dove
però le incomprensioni in cui si venne a trovare a
corte la fecero molto soffrire; in lei nacque quindi il desiderio
di diventare suora di clausura, ma il suo direttore spirituale
la dissuase, essendo a conoscenza dell'intenzione del re di
darla in sposa a Ferdinando II di Napoli. Maria Cristina accettò
la proposta di matrimonio come volontà di Dio.
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Il matrimonio venne celebrato a Genova nel novembre del 1832
e subito dopo gli sposi si recarono a Napoli, dove giunsero
il giorno 30, festeggiati a furor di popolo, nonostante una
pioggia incessante.
Ferdinando che già regnava da 3 anni, lasciò
che essa esternasse - a corte, come anche fuori - la sua grande
fede in ogni occasione: a corte leggeva ogni giorno la Bibbia
e l'Imitazione di Cristo e rese possibile a tutti quelli che
la circondavano di partecipare alla santa Messa festiva. D'accordo
con il marito, fece sì che una parte del denaro destinato
ai festeggiamenti per il matrimonio, andasse invece a creare
una piccola dote per più di 200 giovani fidanzate e
molte altre furono le opere di carità da lei effettuate.
Intanto, Maria Cristina soffriva per non aver ancora dato
al re un erede; ciò avvenne solo qualche anno dopo,
nel 1835 ma, dopo la nascita dell'erede avvenuta il 16 gennaio,
il 31 gennaio 1836 Maria Cristina morì per sopravvenute
complicazioni, a soli 23 anni, affidando al Re e a Dio il
piccolo Francesco.
I suoi funerali furono solennemente celebrati l'8 febbraio
e il suo corpo fu tumulato nella Basilica di s. Chiara.
La fama della sua santità, di cui già godeva
in vita, si accrebbe ulteriormente e la sua tomba era sempre
affollata di gente che accorreva a pregare la "Regina santa'"
che già aveva prodotto fatti prodigiosi.
Pio IX introdusse la causa della sua beatificazione nel 1859,
dandole il titolo di Venerabile e la pratica seguì
l'iter consueto, anche per l'interessamento del figlio, re
Francesco II. Il 6 maggio 1937, Pio XI dichiarò eroiche
le sue virtù.
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BEATA MARGHERITA DI SAVOIA
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Nata nel 1390 da Amedeo di Savoia-Acaia,
Sovrano del Piemonte, a 13 anni, mentre pensava di consacrarsi
totalmente a Dio, riconfermata ancora di più
nel suo proposito dall'ispirata parola di San Vincenzo
Ferreri, per "ragioni di stato" fu costretta invece
a sposare il principe Teodoro Paleologo della Casa Imperiale
di Costantinopoli, marchese di Monferrato.
Rimasta vedova
nel 1408, a ventotto anni, bellissima e ricchissima,
rifiutate le nozze con il Duca di Milano, Filippo Maria
Visconti, fece voto di castità, entrò
nel Terz'Ordine Domenicano, dedicandosi alle opere di
carità ed a una vita santa.
Nel 1441, con l'approvazione
di Papa Eugenio IV, fondò nel proprio palazzo
di Alba il monastero di suore Domenicane di s. Maria
Maddalena e abbracciò la regola del secondo Ordine.
Nutrì la sua vita interiore soprattutto con le
lettere di s. Caterina da Siena.
Morì il 23 novembre 1464. Il Pontefice San Pio
V nel 1566 ne permise il culto presso il Monastero di
Alba e successivamente, Papa Clemente X lo estese a
tutto l'Ordine Domenicano, fissandone la memoria al
27 novembre.
Le tre frecce e il capriolo, suoi simboli caratteristici,
ricordano due momenti eroici della sua vita santa, spesa
tutta nell'amor di Dio e del prossimo più povero. |
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BEATO UMBERTO III DI SAVOIA
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Figlio di Amedeo III di Savoia, Conte
di Moriana e Marchese, Umberto III di Savoia nacque
ad Avignana nella prima metà del 1100.
Alla vita
politica e ai suoi doveri di nobile avrebbe preferito
la vita monastica poichè aveva sempre manifestato
un carattere profondamente religioso.
Tuttavia, per
avere un erede si sposerà quattro volte ma dalle
prime tre mogli avrà delle figlie femmine; successivamente
si ritirerà nell'Abbazia di Hautecombe, da lui
fortemente sostenuta, ed infine convolerà a nuove
nozze, ottenendo finalmente l'erede maschio.
Sostenne
economicamente anche molti altri monasteri e fece anche
edificare la Precettoria di S.Antonio di Ranverso -
poco lontano da Avigliana - affidandola agli Antoniani
francesi.
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Durante la sua esistenza, lo scenario politico era dominato
dal Barbarossa, contro cui si schierò, sostenendo
il partito guelfo di Papa Alessandro III, contrario
a quello dei ghibellini che sostenevano l'antipapa Vittore
IV; la conseguenza fu che i suoi possedimenti vennero
invasi più volte e che alla fine Enrico VI lo
esiliò, togliendogli molti dei suoi averi.
Morì
a Chambery il 4 marzo del 1189 e venne sepolto ad Hautecombe,
dove successivamente vennero tumulati anche altri conti
e duchi dei Savoia.
Venne proclamato Beato da Papa Gregorio XVI, il 1°
settembre del 1838. |
Le immagini dei Santi Dagoberto, Ferdinando,
Gontrano, Ladislao, Luigi IX, Giovanna di Valois,
Edmund, Edoardo e sono state fornite da Fabio Arduino.
Per altri Santi Re vedere in Religiosità:
In Di tutto un pò:
e in Collaborazioni, di Fabio Arduino:
Sempre in Collaborazioni, della D.ssa Cristina Siccardi:
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