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COLLABORAZIONI
In questo Settore vengono riportate notizie
e immagini fornite da altri redattori. Nello specifico,
i testi sono stati realizzati da Fabio Arduino,
che ha trasmesso anche le foto, mentre la grafica e la rielaborazione
delle immagini è stata curata da Cartantica.
Tutti gli articoli degli altri Settori sono state realizzati
da Patrizia di Cartantica che declina ogni responsabilità
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"N.B.: L'Autore prescrive
che qualora vi fosse un'utilizzazione per lavori a stampa
o per lavori/studi diffusi via Internet, da parte di terzi
(sia di parte dei testi sia di qualche immagine) essa potrà
avvenire solo previa richiesta trasmessa a Cartantica e
citando esplicitamente per esteso il lavoro originale (Autore,
Titolo, Periodico) ."
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SANTI RUMENI
Il 1° gennaio 2007, la Romania ha aderito all’Unione
Europea. Questa nazione costituisce un’isola latina
nel mondo slavo, in quanto conquistata dall’imperatore
Traiano. Assai antica è la penetrazione del cristianesimo
nell’antica Dacia, parecchi Goti vi subirono il martirio
e poi numerosi fiori di santità sbocciarono in terra
romena. Approfittiamo dell’occasione per ripercorrere
brevemente i due millenni di cristianesimo in Romania mediante
gli esempi dei santi.
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Iniziamo con quei santi dei primi secoli venerati sia da
parte cattolica che ortodossa:
SANTI NICETA e SABA martire, goti
San Niceta |
San Saba
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Nel 370 d.C., nell’antica Dacia, regione corrispondente
all’attuale Romania, il capo dei goti intraprese una
feroce persecuzione contro quei propri sudditi che professavano
la fede cristiana.
La Chiesa greca venera ben cinquantuno martiri goti di quel
periodo, tra i quali i più celebri sono San Niceta
(15 settembre) e San Saba(12 aprile).
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SAN BRETANNIONE
vescovo di Tomi
(Betranion episcop al Tomisului – Dobrogea)
San Bretannione visse nel IV secolo e fu vescovo di Tomi,
odierna Costanza in Romania. Questo santo pastore si oppose
coraggiosamente all’imperatore ariano Valente e si
contraddistinse per la sua fedeltà alla retta dottrina.
E’ festeggiato il 25 gennaio.
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SANT’EMILIANO DI DOROSTORO
(Emilian de la Durostor) martire
Sant’Emiliano, martire presso Dorostoro in Mesia,
disobbedì agli editti di Giuliano l’Apostata
ed alle minacce del suo vicario Catulino, rovesciò
l’altare degli idoli ed impedì il sacrificio
e per questo fu dunque gettato nella fornace, conseguendo
così la palma del martirio. E’ festeggiato
il 18 luglio.
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SAN GREGORIO il DECAPOLITA
(Grigorie Decapolitul) monaco
San Gregorio il Decapolita visse nell’VIII secolo.
Condusse prima vita monastica, poi anacoretica. Fattosi
infine pellegrino, soggiornò per lungo tempo a Tessalonica
e poi a Costantinopoli, dove si trovò a combattere
l’iconoclastia e poi morì. Le sue reliquie
sono venerate oggi in terra romena. E’ festeggiato
il 20 novembre.
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Numerosissimi sono i santi della Chiesa Ortodossa Romena.
Iniziamo da 3 sovrani, per poi passare a tutti gli altri:
SANTO STEFANO IL GRANDE
(Stefan cel Mare) voivoda di Moldavia
1457 – 2 luglio 1504
Stefan cel Mare (Stefano il Grande), figlio di Bogdan II,
fu Voivoda di Moldavia, reso celebre dalla sua lunga resistenza
all’Impero Ottomano. Con l'aiuto del principe di Valacchia
Vlad III Tepes detto l’impalatore (conosciuto in occidente
con il soprannome di Dracula), Stefano si assicurò
il trono di moldavo nel 1457. Minacciato dai potenti paesi
vicini, respinse gli invasori ungheresi nel 1467 ed invase
la Valacchia nel 1471, per liberarla dal vassallaggio Ottomano.
Quando il sultano ottomano Maometto II attaccò la
Moldavia, Stefano sconfisse gli invasori nei pressi di Vaslui
nel 1475 ed a Valea Alba l’anno successivo. Cercò
invano l’aiuto dalle potenze europee contro l’Impero
Ottomano, ma la sua determinazione nel “tagliare il
braccio destro ai pagani” gli valse gli appellativi
di “Atleta di Cristo” e “Difensore della
Cristianità” da parte del papa Sisto IV. Dopo
il 1484 Stefano dovette contrastare non solo la minaccia
Ottomana, ma anche i progetti polacchi ed ungheresi di spartizione
della Moldavia, finchè nel 1503 concluse un accordo
di pace con il sultano Beyazid II, che ne garantì
l’indipendenza, in cambio di un tributo annuale. E’
festeggiato il 2 luglio.
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SAN COSTANTINO BRANCOVEANU
voivoda di Valacchia, martire
Tirgoviste (Romania), 15 agosto 1654 – Costantinopoli
(Turchia), 15 agosto 1714
Questo sovrano della Valacchia costituisce una delle più
belle figure della storia cristiana di Romania, morto martire
per mano dei turchi, insieme ai quattro figli maschi Costantin,
Stefan, Radu, Matei e al dignitario di corte Ianachi Vacaresco.
Anche papa Giovanni Paolo II lo ha definito “martire”.
E’ festeggiato il 15 agosto.
SAN NEAGOE BASARAB
voivoda di Valacchia
1481 – 1521
San Neagoe Basarab regnò sulla Valacchia, attuale
regione della Romania meridionale, solamente dal 1512 al
1521 ed ebbe inoltre anche una vita molto breve: morì
infatti all’età di soli quarant’anni.
Suo bisavolo era il principe cristiano Mircea il Vecchio,
difensore dell’identità cristiana della Romania
e dell’intero continente europeo, allora minacciata
dall’invasione turca. Il giovane Neagoe, figlio di
Basarab il Giovane, nutriva una profonda fede e possedeva
una grande intelligenza, unite ad un’evidente propensione
per la teologia, la spiritualità e la morale sociale
cristiana.
Orientò allora la politica sociale della sua nazione
su principi cristiani e fu il primo principe-scrittore romeno,
quale autore dell’opera “Gli insegnamenti del
principe Neagoe Basarab a suo figlio Teodosio”, idea
simile a quella già attuata alcuni secoli prima dal
re ungherese Santo Stefano nei confronti di suo figlio Sant’Emerico.
Formatosi culturalmente e spiritualmente nel monastero di
Bistrita, all’età si soli trent’anni
Neagoe ascese al trono di Valacchia, quale voivoda, e decise
di imitare nel suo nuovo alto compito l’esempio del
giovane re Salomone presentato dalla Bibbia. Nel 1517 riuscì
ad ottenere dal patriarca ecumenico di Costantinopoli la
canonizzazione dell’patriarca San Nifone, metropolita
di Valacchia, che era stato anche suo maestro.
Neagoe si attivò per coltivare la conoscenza della
retta fede da parte dei suoi sudditi ed era inoltre solito
ricordare loro come Dio solo disponga dei destini delle
persone e delle nazioni. Si impegnò inoltre per persuadere
l’impero ottomano che i romeni seguitassero la tradizione
dei regni cristiani oppressi dai turchi e che proprio in
Valacchia si trovasse la loro roccaforte. Il regno di Neagoe
fu caratterizzato da un grande equilibrio, rivelatosi in
buona misura il principale artefice dei successi conseguiti.
Le sue azioni di governo, in particolare quelle volte ad
incidere direttamente sulla vita dei sudditi, furono sempre
improntate sul modello evangelico e dunque volte alla realizzazione
di un mondo più giusto e confacente la volontà
di Cristo.
L’opera del principe analizzò i concetti di
dominio, governo, diplomazia e guerra, è può
esserre a giusto titolo considerata una sorta di “Filocalia”
dell’uomo politico, volta a suggerire al sovrano come
poter meglio conseguire la purificazione e la perfezione
cristiana nell’esercizio delle sue funzioni. Ispirata
alle Sacre Scritture ed alle opere patristiche, quest’opera
contribuì notevolmente ad accrescere il patrimonio
culturale e spirituale romeno. La pietà popolare
non esitò a riconoscere i valori umani e spirituali
di questo sovrano e la Chiesa Ortodossa Romena lo considerò
da sempre quale santo. Solo dopo la costituzione di un patriarcato
nazionale e la fine della dittatura comunista, si poté
finalmente procedere nel luglio 1992 alla sua ufficiale
canonizzazione quale “difensore della fede”,
insieme con i sovrani Stefan cel Mare di Moldavia e Costantin
Brancoveanu di Valacchia.
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SANT’ANTIMO
DI IVIRIA
(Antim Ivireanul) vescovo e martire
Iviria (Georgia), 1650 circa –
22 settembre 1716
Fu metropolita di Valacchia e sostenitore dell’unità
con la Chiesa latina.
E’ festeggiato il 27 settembre |
SANT’ANTONIO
SIHASTRUL
(Antoine Sihastrul) esicasta
Vissuto nei secoli XVI e XVII.
E’ festeggiato il 23 novembre
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SAN CALINIC DI CERNICA
(Calinic de la Cernica)
Bucarest, 7 ottobre 1787 – Cernica, 11 aprile
1868
E’ festeggiato l’11 aprile
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SAN DANIELE SIHASTRUL
(Danil Sihastrul) esicasta - + 1482 circa
E’ festeggiato il 18 dicembre |
SAN DEMETRIO IL NUOVO DI BASSARABIA
(Dimitrie cel Nou Basabarov) monaco
Visse nel XIII secolo
E’ festeggianto il 27 ottobre
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SANTI ELIA IOREST (Ilie Iorest)
e SAVA BRANCOVICI
metropoliti di Transilvania
Vissero nel XVII secolo.
Sono festeggiati entrambi il 24 aprile |
SANTA FILOTEA DI ARGES
(Filofteia de la Arges) fanciulla martire
Tarnovo (Bulgaria), 1206 – 1218
Le sue spoglie riposano presso Curtea de Arges in
Romania
E’ festeggiata il 7 dicembre |
SAN GELASIO DI RAMETI
(Ghelasie de la Râmeti) esicasta, vescovo
Visse nel XIV secolo
E’ festeggiato il 30 giugno |
SAN GERMANO DI DOBRUGIA
(Gherman din Dobrogea) monaco
358 circa – 405/415
E’ festeggiato il 29 febbraio
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SANTI GIOVANNI DI GALES (Ioan dinGales)
e
MOSE’ MACINIC DI SIBIEL
(Mosè Màcinic din Sibiel) sacerdoti
e martiri
Vissero nel XVIII secolo
Sono festeggiati il 21 ottobre |
SAN GIOVANNI DI NEAMT-HOZEVITUL
(Ioan de la Neamtu-Hozevitul) eremita
23 luglio 1913 – 5 agosto 1960
E’ festeggiato il 5 agosto |
SAN GIOVANNI IL NUOVO
DI SUCEAVA
(Ioan cel Nou de la Suceava) martire
Visse nei secoli XIII e XIV.
E’ festeggiato il 2 giugno |
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SAN GIOVANNI DI PRISLOP (Ioan de la Prislop)
eremita
Visse nei secoli XV e XVI.
E’ festeggiato il 13 settembre
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SAN GIOVANNI DI VALACCHIA (Ioan Valahul)
giovane martire
Valacchia, 1647 – Costantinopoli, 12 maggio 1662
Figura assai singolare questo giovane adolescente che, caduto
in mano turca, preferì morire piuttosto che perdere
la sua purezza. Un eroe della castità dunque, in
versione maschile, ben tre secoli prima della celeberrima
Maria Goretti.
E’ festeggiato il 12 maggio
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SAN GIUSEPPE DI MARAMURES
il Confessore
(Iosif Maramuresului Màrturisitorul)
vescovo
+ 1711
E’ festeggiato il 24 aprile
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SAN GIUSEPPE
metropolita serbo di Timisoara
Vissuto nel XVI secolo.
Le sue spoglie riposano nella Cattedrale di Timisoara.
E’ festeggiato il 15 settembre
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SAN LEONZIO DI RADAUTI
(Leontie de la Ràdàuti)
monaco esicasta
+ 1432
E’ festeggiato il 1° luglio
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SAN NICODEMO DI TISMANA
(Nicodim de la Tismana) monaco
1320 – 1406
E’ festeggiato il 26 dicembre |
SAN NIFONE
patriarca di COSTANTINOPOLI
(Nifon Patriarhul Constantinopolului)
1435/40 – 1508
E’ festeggiato l’11 agosto
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SAN PAISIO VELICKOVSKIJ
(Paisie de la Neamt)
archimandrita di Neamt
1722 – 1794
E’ festeggiato il 15 novembre
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SANTA PARASCEVE LA GIOVANE
(Paraschiva de la Iasi) eremita
Visse nei pressi di Costantinopoli nel X secolo,
ma il suo culto si diffuse enormemente
in tutti i Balcani.
Oggi le sue spoglie mortali sono venerate
a Iasi (Romania).
E’ festeggiata il 13 ottobre.
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SANTA TEODORA DI SIHLA
(Teodora de la Sihla) eremita
Visse nel XVII secolo.
E’ festeggiata il 7 agosto
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Finora un solo cattolico romeno è stato beatificato,
ma per molti altri è in corso il processo di beatificazione,
in prevalenza martiri caduti vittime del regime comunista
nel XX secolo:
BEATO GEREMIA DA VALACCHIA
(Ion Kostistik) sacerdote cappuccino
noto in Romania come Fericitul Ieremia Valahul
Tzazo, Valacchia, Romania, 29 giugno 1556 - Napoli, 5 marzo
1625
Ha sempre sognato di raggiungere l’Italia, convinto
che nel nostro Paese si trovino i migliori cristiani del
mondo. E i genitori – Stoika Kostist e Margherita
Barbat, che sono agricoltori e anche benestanti –
a 19 anni lo lasciano partire.
Arriva a Bari quando ne ha già 22, dopo un lento
viaggio e un lungo soggiorno ad Alba Iulia (Romania) come
servitore di un medico. Non vi trova quello che si attendeva,
e nella Quaresima del 1578 è a Napoli tra i cappuccini,
accolto come “fratello laico”, senza ricevere
gli Ordini sacri.
Lasciato il nome nativo di Ion (Giovanni), diventa fra Geremia
da Valacchia. Poi passa per vari conventi dell’Ordine
e nel 1584 eccolo di nuovo a Napoli in quello di Sant’Eframio
Nuovo, dove resterà fino alla morte.
Nella Napoli sotto il dominio spagnolo, fra Geremia diventa
una sorta di patrono della gente più derelitta, servendo
intanto la sua comunità nei compiti meno gradevoli;
un numero crescente di diseredati fa appello alla sua straordinaria
capacità di compatire, proprio nel senso di “soffrire
insieme”. Lui fa anche il mendicante, per loro: raccoglie
cibo e vestiti, e non si sa bene che cosa mangi, perché
la sua razione di pane e verdure sfama sempre qualcun altro.
Accompagna tutto questo con lunghe preghiere: ama soprattutto
il Pater Noster e la Salve Regina. Quando non va in giro
per i poveri, è nelle celle e nelle stanze dei malati:
quelli senza speranza, con piaghe ripugnanti, o paralitici,
o pazzi. L’effluvio delle sue erbe aromatiche combatte
la puzza dei corpi disfatti, le sue braccia sostituiscono
quelle bloccate dalla paralisi. Sorride agli insulti dei
dementi. Poi gli affidano un religioso, fra Martino, che
nessuno avvicina più: troppe piaghe. Ci pensa lui,
lavandolo ogni giorno anche dieci volte, finché a
sua volta crolla: stanchezza, disgusto; non ne può
più, cambia convento.
Ma dopo qualche tempo, rieccolo accanto a fra Martino. Dice
che il Signore lo vuole lì; che gliel’ha fatto
capire mentre pregava. E lì rimane per quattro anni
e mezzo; fino alla morte di Martino, che per molti è
un sollievo. Lui piange, invece: "Povero fra Martino,
era la ricreazione mia...". Al convento, ormai, viene
a cercarlo anche gente importante. Dotti teologi chiedono
consiglio al “fratello laico” analfabeta, la
cui parlata è un miscuglio pittoresco, una sorta
di italo-rumeno-napoletano.
Quando fra Geremia muore, bisogna chiamare i soldati e poi
seppellirlo segretamente, di notte, dopo un assalto popolare
al convento per vederlo, toccarlo, tagliare pezzetti del
saio, che sarà cambiato sei volte. Giovanni Paolo
II lo ha beatificato nel 1983. I suoi resti mortali si trovano
ora a Napoli, nella chiesa dell’Immacolata Concezione.
Per maggiori informazioni:
Frati Minori Cappuccini, Corso Vittorio Emanuele, 730, 80122
Napoli, ITALIA
oppure: Sanctuarul “Fericitul Ieremia”, Str.
Belvedere, n° 7, 5450 Onesti (jud. Bacau), ROMANIA
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Servo di Dio ÁRON
MÁRTON
vescovo di Alba Iulia
Sândominic (Romania), 28 agosto
1896 -
Alba Iulia (Romania), 29 settembre 1980
Per maggiori informazioni:
Archiepiscopia Romano-Catolica,
Str. Mihai Viteazul 21,
510010 Alba Iulia, ROMANIA |
Servo di Dio MARTIN
BENEDICT
sacerdote francescano conventuale
Galbeni (Romania), 31 luglio 1931 -
Onesti (Romania), 12 luglio 1986
Per maggiori informazioni:
Cauza Pr. Dr. Martin Benedict,
Str. Arcadie Septilici, 1/A, 600234 Bacau, ROMANIA
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Servo di Dio JÁNOS SCHEFFLER
vescovo di Satu Mare, martire
Camin (Romania), 29 ottobre 1887 -
Bucharest (Romania), 25 marzo 1952
Per maggiori informazioni:
Episcopia Romano-Catolica,
Str. 1 Decembrie 1918, nr. 2,
440010 Satu Mare, ROMANIA
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Servo di Dio VLADIMIR GHIKA principe,
sacerdote della diocesi di Bucharest,
martire
Istanbul (Turchia), 25 dicembre 1873 –
Jilava (Romania), 17 maggio 1954
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Serva di Dio VERONICA ANTAL
vergine e martire
Nisiporesti (Romania), 7 dicembre 1935 –
Halaucesti (Romania), 24 agosto 1958
Per maggiori informazioni:
Cauza S.D.Veronica Antal,
Str. Stefan cel Mare, 268/B, Roman -
611040, jud. Neamt, ROMANIA
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Servo di Dio BOGDÁNFFY SZILÁRD
vescovo di Oradea Mare dei Latini,
martire
Crna Bara (Serbia), 11 febbraio 1911
-
Aiud (Romania), 3 ottobre 1953
Per maggiori informazioni:
Episcopia Romano-Catolica,
Sirul Canonicilor 7, CP 14,
410161 Oradea (BH), ROMANIA
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Servo di Dio ALBERT GYÖRGYPÁL
sacerdote della diocesi
di Oradea Mare dei Latini,
martire
Melenci (Serbia), 28 giugno 1914
- Oradea (Romania), 19 luglio 1947
Per maggiori informazioni:
Episcopia Romano-Catolica,
Sirul Canonicilor 7, CP 14,
410161 Oradea (BH), ROMANIA
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Servo di Dio ANTON DURCOVICI
vescovo di Iasi, martire
Altenburg (Austria), 17 maggio 1888
– Sighetul Marmatiei (Romania),
10 dicembre 1951
Per maggiori informazioni:
Episcopia Romano-Catolica,
Bd. Stefan-cel-Mare 26,
70064 Iasi, ROMANIA
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Servi di Dio 10 MARTIRI DELL’ARCIDIOCESI DI ALBA
IULIA vittime del comunismo
Ecco alcuni dati su di loro:
Servo di Dio JÁNOS FEKETE sacerdote
Belani (Romania), 1885 -
Târgu Jiu (Romania), 25 marzo 1952
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Servo di Dio BÉLA GAJDÁTSY sacerdote
Vienna (Austria), 16 gennaio 1887
- Aiud (Romania), 14 settembre 1953
***
Servo di Dio GYOZO MACZALIK
vescovo ausiliare
Sibiu (Romania), 1 marzo 1890
- Jilava (Romania), 19 agosto 1953
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Servo di Dio DOMOKOS (FORTUNÁT)
BOROS sacerdote dei Frati Minori
Zetea (Romania), 13 giugno 1895
- Capul Midia (Romania), 18 marzo 1953
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Servo di Dio ALAJOS BOGA sacerdote
Cozmeni (Romania), 18 febbraio 1916 - Sighetu Marmatiei
(Romania), 14 settembre 1954
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Servo di Dio IMRE SÁNDOR sacerdote
Vrabia (Romania), 23 agosto 1893
- Râmnicu Sarat (Romania),
29 febbraio 1956
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Servo di Dio JÁNOS PÁLFFY
sacerdote
Satu Mare (Romania), 15 maggio 1874
- Târgu Mures (Romania), 6 novembre 1958
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Servo di Dio GYÖRGY AMBRUS sacerdote
Ghelari (Romania), 4 dicembre 1923 - Baile Mocrini
(Romania), 18 febbraio 1960
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Serva di Dio GABRIELLA HAJDÚ
religiosa orsolina
Madaras (Romania), 8 gennaio 1915 -
Oradea (Romania), 20 aprile 1963
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Servo di Dio SÁNDOR BOKOR
sacerdote
Cluj-Napoca (Romania), 15 luglio 1915 - Baiut (Romania),
13 giugno 1972
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Per maggiori informazioni:
Archiepiscopia Romano-Catolica, Str. Mihai Viteazul 21,
510010 Alba Iulia, ROMANIA
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Servi di Dio SETTE VESCOVI GRECO-CATTOLICI RUMENI martiri
del regime comunista
Durante la sua Visita Apostolica in Romania, papa Giovanni
Paolo II non esitò a rammentare ai cattolici di tale
nazione la necessità di ricordare i martiri del XX
secolo, che si sarebbero sicuramente poi rivelati “seme
di nuovi cristiani”. Sabato 8 maggio 1999, nell’omelia
della Divina Liturgia in rito greco-cattolico celebrata
presso la cattedrale di San Giuseppe in Bucarest, il pontefice
ricordava: “Vengo ora dal cimitero cattolico di questa
città: sulle tombe dei pochi martiri noti e dei molti,
le cui spoglie mortali non hanno neppure l'onore di una
cristiana sepoltura, ho pregato per tutti voi, ed ho invocato
i vostri martiri e i confessori della fede, perché
intercedano per voi presso il Padre che sta nei cieli. Ho
invocato in particolare i Vescovi, perché continuino
ad essere vostri Pastori dal cielo: Vasile Aftenie e Ioan
Balan, Valeriu Traian Frentiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu,
Alexandru Rusu. Il vostro martirologio si apre con l'ideale
concelebrazione di questi vescovi che hanno mescolato il
loro sangue con quello del sacrificio eucaristico che quotidianamente
avevano celebrato. Ho invocato anche il Cardinale Iuliu
Hossu, che preferì restare con i suoi fino alla morte,
rinunciando a trasferirsi a Roma per ricevere dal Papa la
berretta cardinalizia, perché questo avrebbe significato
lasciare la sua amata terra”.
Per questi sette vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Romena
unita con Roma, che non esitarono a versare il loro sangue
per Cristo e per il suo gregge al tempo del regime comunista,
sin dal 28 gennaio 1997 si era ottenuto dalla Congregazione
per le Cause dei Santi il nulla osta per l’avvio della
loro comune causa di canonizzazione, che ora procede spedita
per giungere presto al riconoscimento ufficiale da parte
della Chiesa del loro martirio.
Si riportano di seguito alcune note biografiche sui sette
vescovi e la preghiera in lingua romena per la loro beatificazione.
Servo di Dio
ALEXANDRU RUSU
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Saulia de Campie (Romania), 22 novembre
1884 – Gherla (Romania), 9 maggio 1963
Alexandru Rosu nacque il 22 novembre 1884 a Sãulia
de Câmpie, dai genitori Vasile, sacerdote, e
Rozalia. Nel 1903 si trasferì a Budapest per
intraprendere gli studi teologici. Sette anni dopo
conseguì il dottorato in teologia e finalmente
il 20 luglio 1910 poté ricevere l’ordinazione
presbiterale. Fu nominato professore e poi titolare
alla cattedra di Teologia Dogmatica all’Accademia
Teologica di Blaj
Nel 1920 fu nominato segretario metropolitano e nel
1923 canonico del Capitolo metropolitano.
Il 30 gennaio 1931 presso Blaj fu consacrato vescovo
di Maramures da parte del Metropolita Vasile Suciu
ed il 2 febbraio fece il suo ingresso a Baia-Mare.
Nel marzo del 1946 il Sinodo Metropolitano elesse
il vescovo Alexandru Rusu come Metropolita, elezione
riconosciuta dalla Santa Sede ma non dall’allora
governo dittatoriale.
Arrestato il 28 ottobre 1948, fu e portato a Dragoslavele,
nel Monastero Caldarusani, e poi Sighetul Marmatiei.
Sopravvisse anche in quest’ultimo penitenziario
e quindi fu nuovamente trasferito a Curtea de Arges
e poi isolato nel Monastero Cocos. Nel 1957 fu condannato
a 25 anni di carcere per istigazione ed alto tradimento.
Nel 1963 si ammalò ed il 9 maggio dello stesso
anno morì presso Gherla. Venne sepolto nel
cimitero dei carcerati senza alcun rito religioso. |
Servo di Dio
IOAN BALAN
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Teius (Romania), 11 febbraio 1880 – Bucarest
(Romania), 4 agosto 1959
Ioan Balan nacque a Teius l’11 febbraio 1880.
Frequentò gli studi teologici presso il seminario
centrale di Budapest. Nel 1903 ricevette l’ordinazione
presbiterale, per poi proseguire i suoi studi a Vienna.
Ritornato a Blaj, ma nel 1909 si trasferisce a Bucarest,
ove necessitava un confessore greco-cattolico. Nel
1919 tornò nuovamente a Blaj divenendone canonico
metropolitano e due ani dopo rettore dell’Accademmia
di Teologia. Nel 1929 fu nominato nella comissione
vaticana che doveva redigere il nuovo Codice di Diritto
Canonico delle Chiese Orientali. Nel novembre 1936
fu consacrato vescovo di Lugoj, in seguito alla nomina
del vescovo Alexandru Nicolescu come Metropolita.
Rifiutando di passare all’ortodossia, condivise
la sorte di altri vescovi greco-cattolici e fu arrestato
il 28 ottobre 1948 alle ore 15. Fu dunque portato
al Palazzo Patriarcale di Dragoslavele e poi al Monastero
Caldarusani nel febbraio 1949. Di lì fu nuovamente
trasferito al penitenziario di Sighetul Marmatiei
nel maggio1950. Cinque anni dopo gli fu imposto il
domicilio obbligatorio presso il MOnastero Curtea
de Arges. Nel 1956 venne invece trasferito al Monastero
femminile di Ciorogarla, vicino a Bucarest, ove rimase
isolato sino alla fine della sua vita terrena. Ammalatosi
gravemente, si spense in un ospedale di Bucarest il
4 agosto 1959 e venne sepolto nel cimitero cattolico
Belu. Nei suoi confronti non era mai stato celebrato
un processo e conseguentemente non era mai stata emessa
una condanna.
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Servo di Dio
IOAN SUCIU
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Blaj (Romania), 4 dicembre 1907 –
Sighet (Romania), 27 giugno 1953
Ioan Suciu nacque il 4 dicembre 1907 a Blaj da una
famiglia di preti greco-cattolici.. Buon amico di
Tit Liviu Chinezu, studiarono insieme teologia a Roma
presso il Collegio Greco. Preso il dottorato in teologia,
dopo sei anni di studi presso l’Istituto Angelicum
fu ordinato sacerdote il 29 novembre 1931. Fece dunque
ritorno a Blaj per divenire professorre dell’Accademia
di Teologia. Il 6 maggio 1940 fu nominato vescovo
ausiliare di Oradea Mare, col titolo di Moglena-Slatina
in Bulgaria, quale aiuto del vescovo Valeriu Traian
Frentiu. L’ordinazione episcopale ebbe luogo
il 22 luglio 1940. Il 29 agosto del 1941 fece il suo
ingresso quale nuovo vescovo di Oradea il futuro cardinale
Iuliu Hossu, del quale Iaon Suciu rimase ausiliare.
Il vescovo Valeriu Traian Frentiu ritornò ad
Oradea nel 1947, ma Ioan Suciu venne destinato all’Arcidiocesi
di Alba-Iulia e Fagaras quale amministratore apostolico.
Monsignor Suciu tenne una serie di conferenze nelle
principali città del Paese, dichiarando l’impossibilità
di un accordo fra il cristianesimo ed il materialismo
ateo.
Arrestato il 28 ottobre del 1948, venne portato a
Dragoslavele e poi al Monastero Caldarusani. Nel maggio
del 1950 fu portato al Ministero degli Interni e nell’ottobre
dello stesso anno al penitenziario di Sighetul Marmatiei,
dove soffrì fame, freddo, malattie e numerose
torture. Ivi morì il 27 giugno 1953 nella cella
numero 44. Fu sepolto nel cimitero dei poveri, cioè
dei suicidi e dei vagabondi, e ad oggi non si è
ancora venuti a conoscenza del luogo esatto ove riposino
le sue spoglie mortali.
In due lettere indirizzate ai suoi fedeli nell’ottobre
1948 affermava: “Per la Chiesa Romena Unita
è arrivato il Venerdì Santo. Adesso,
cari fedeli, abbiamo l'occasione di mostrare se apparteniamo
a Cristo o se siamo della parte di Giuda, il traditore...
Non lasciatevi ingannare da parole vane, dai comitati,
da promesse, da menzogne, ma restate saldi nella fede
per la quale i vostri genitori e i vostri avi hanno
versato il loro sangue... Non possiamo vendere né
Cristo né la Chiesa... Se prenderanno le vostre
Chiese, pregate il Signore, come lo fecero i primi
cristiani, quando gli imperatori pagani distruggevano
i loro luoghi di preghiera e bruciavano i loro libri
santi”. Queste sue parole risuonarono anche
al Colosseo il 7 maggio 2000 in occasione della Commemorazione
Ecumenica dei Testimoni della Fede del XX secolo presieduta
da Giovanni Paolo II. |
Servo di Dio
IULIU HOSSU
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Milas (Romania), 30 gennaio 1885 –
Bucarest (Romania), 28 maggio 1970
Iuliu Hossu nacque il 30 gennaio 1885 a Milas dai
genitori Ioan, sacerdote, e Victoria. Nel 1904 intraprese
gli studi teologici presso il Collegio De Propaganda
Fide di Roma. Nel 1906 e nel 1908 conseguì
rispettivamente i dottorati in filosofia e teologia.
Il 27 marzo 1910 ricevette l’ordinazione presbiterale
dal vescovo Vasile Hossu. A Lugoj rivestì gli
incarichi di protocollista, archiviario, bibliotecario
ed infine vicario e segretario episcopale. Il 3 marzo
1917 fu nominato vescovo dell’eparchia greco-cattolica
di Gerla in Transilvania, rimasta vacante, metre lui
svolgeva il ministero di cappellano militare. Il 1°
dicembre 1918 gli toccò proclamare la Dichiarazione
di Unità della Romania nella pianura di Blajului,
con la quale si sanciva la separazione della Transilvania
dall’impero austro-ungarico e l’unificazione
con la Moldavia e la Valacchia nel nascente stato
rumeno. Nel 1930 l’eparchia di Gherla mutò
la sua denominazione in Cluj-Gherla, spostando il
suo centro nella città di Cluj Napoca.
Qui si verificò un periodo di occupazione tra
il 1940 ed il 1944. Il 28 ottobre 1948 il vescovo
Hossu fu arrestato dal governo comunista e portato
a Dragoslavele. Più tardi fu trasferito al
Monastero ortodosso Caldarusani e nel 1950 nel penitenziario
di Sighetul Marmatiei. Nel 1955 poi arrivò
a Curtea de Arges, nel 1956 al monastero di Ciorogarla
ed infine nuovamente a Caldarusani. Così scriveva
nell’agosto 1961, mentre vi si trovava forzatamente
rinchiuso, nelle prime pagine delle sue memorie: “Il
tuo amore, Signore, non sono riusciti a togliermelo
via; esso mi basta: ti chiedo perdono per tutti i
miei peccati e umile ti ringrazio con tutto il mio
essere per tutto quello che hai dato a me, il tuo
indegno servo”.
Iulia Hossu fu ormai privato di ogni libertà
sino alla sua morte, avvenuta il 28 maggio 1970 presso
l’Ospedale Colentina di Bucarest, ove le sue
ultime parole furono: “La mia battaglia è
finita, la vostra continua”. Papa Paolo VI lo
aveva creato Cardinale “in pectore” nel
1969, primo di nazionalità romena, per poi
renderle pubblica la nomina nel 1973, tre anni dopo
la morte del pastore. |
Servo di Dio
TIT LIVIU CHINEZU
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Huduc, odierna Maioresti (Romania), 1904 –
Sighet (Romania), 15 gennaio 1955
Tit Liviu Chinezu nacque nel 1904 presso Huduc, odierna
Maioresti. Suo padre era sacerdote greco-cattolico.
Nel 1925 inizio gli stiudi teologici a Roma, presso
il collegio Sant’Atanasio. Ottenuto il dottorato
in filosofia e teologia, poté ricevere l’ordinazione
presbiterale il 31 gennaio 1930. Nel 1931 fece ritorno
a Blaj e fu nominato professore alla Scuola Normale
di Maestri elementari. Nel 1937 venne poi trasferito
all’Accademia Teologica e nel 1947 a Bucarest
come protopope. Il 28 ottobre fu arrestato e portato
al Monastero di Neamt, insieme ad altri 25 sacerdoti
greco-cattolici. Trasferito poi a Caldarusani, il
3 dicembre 1949 ricevette l’ordinazione episcopale
da altri vescovi prigionieri. Nonostante tutte le
precauzioni prese affinché il regime non venisse
a sapere dell’evento, la notizia si diffuse
ugualmente ed il neovescovo Tit Liviu Chinezu fu allora
trasferito al penitenziario di Sighetul Marmatiei.
A causa dei lavori forzati, della fame e del freddo
Tit Liviu Chinezu si ammalò gravemente, avvisato
l’infermiere del carcere della sua situazione,
questi con la scusa di portarlo in infermeria lo ha
isolò ancor di più in una cella più
grande, non riscaldata, ove dopo soli due giorni,
il 15 gennaio 1955, morì letteralmente congelato
per il freddo. Venne sepolto di notte, senza feretro,
in un luogo imprecisato del cosiddetto Cimitero dei
Poveri. Nei suoi confronti non era mai stato celebrato
un processo e conseguentemente non era mai stata emessa
una condanna. |
Servo di Dio
VALERIU TRAIAN FRENTIU
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Resita (Romania), 25 aprile 1875 – Sighet
(Romania), 11 luglio 1952
Valeriu Traian Frentiu nacque il 25 aprile 1875 presso
Resita, da suo padre Ioachim, sacerdote, e dalla mamma
Rozalia. Studiò teologia a Budapest tra il
1894 ed il 1898, per poi essere ordinato prete il
28 settembre 1898. Solo nel 1902 conseguì però
poi il dottorato. Operò nell’Eparchia
di Lugoj come canceliere, parroco e vicario, finché
il 4 novembre 1912, all’età di soli 37
anni, fu nominato vescovo. Il 25 febbraio 1922 fu
poi trasferito alla sede episcopale di Oradea, ove
il 3 maggio dello stesso anno prese possesso della
diocesi. Dopo la morte del Metropolita Alexandru Nicolescu
avvenuta nel 1941, il vescovo Frentiu fu nuovamente
trasferito, ora come Amministratore Apostolico nell’Arcidiocesi
di Alba Iulia e Fagaras, che resse per l’intero
periodo della seconda guerra mondiale. Nel 1947 fece
ritorno ad Oradea, ove fu arrestato il 28 ottobre
1948. Venne portato prima nel campo di concentramento
di Dragoslavele e poi, nel febbraio 1949, al Monastero
di Caldarusani. Nel 1950 finì al penitenziario
di Sighetul Marmatiei, dove non riuscì più
a sopportare le crudeltà perpetrate dal regime
e si spegne il 11 luglio 1952. Proprio come successo
ad altri vescovi morti a Sighet, anche Valeriu Traian
Frentiu fu sepolto di notte, senza feretro, nella
fossa comune nel Cimitero dei Poveri, onde evitare
pellegrinaggi alle tombe dei martiri uccisi a Sighet. |
Servo di Dio
VASILE AFTENIE
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Lodroman (Romania), 14 giugno 1899 – Vacaresti
(Romania), 10 maggio 1950
Vasile Aftenie nacque il 14 giugno 1899 a Lodroman,
dai genitori Petru e Agafia. Nel 1919 si iscrisse
alla Facoltà Teologica ed inseguito fu inviato
a studiare presso il Collegio Greco di Sant’Atanasio
a Roma. Nel 1925 ottenne il dottorato in filosofia
e teologia e fece ritorno in patria. Il 1° gennaio
1926 ricevette l’ordinazione sacerdotale dal
metropolita Vasile Suciu. Dopo un mese fu nominato
professore dell’Accademia di Teologia di Blaj.
Fu poi nominato protopope di Bucarest nonché
canonico del Capitolo arcivescovile di Blaj. Il 1°
ottobre 1939 divenne rettore della suddetta Accademia
teologica. Nell’aprile 1940 fu nominato vescovo
titolare di Ulpiana, ricevendo l’incarico di
ausiliare del metropolita Alexandru Nicolescu, vescovo
di Fagaras ed Alba Julia. La consacrazione episcopale
ebbe luogo il 5 giugno 1940 nella cattedrale di Blaj.
Ritornò a Bucarest come Vescovo vicario. Falliti
diversi tentativi volti a comprometterlo, fu infine
arrestato il 28 ottobre del 1948 dal regime comunista.
Insieme ad altri cinque vescovi greco-cattolici fu
portato a Dragoslavele e poi al Monastero ortodosso
Caldarusani, trasformato in un campo di concentramento.
Nel maggio 1949 venne trasferito ed isolato presso
il Ministero degli Interni, ove subì orrende
torture, richiedenti una resistenza sovrannaturale.
Mutilato e con la barba strappata, fu rinchiuso nel
carcere di Vacaresti, ove si spense il 10 maggio 1950.
Fu seppellito nel cimitero cattolico di Belu con rito
religioso officiato da un prete romano-cattolico.
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PREGHIERA PER LA LORO BEATIFICAZIONE (in lingua romena):
Doamne Isuse Hristoase, Tu ne-ai cerut sã ne mãrturisim
credinta în fata lumii întregi, pentru ca si
Tu sã dai mãrturie pentru noi în fata
Tatãlui Ceresc.
Priveste, Doamne, mãrturia ce Ti-au dat-o Episcopii
greco-catolici, prin fidelitatea lor, eroicã pânã
la moarte, fatã de Biserica Ta si de Sfântul
Pãrinte Papa, vicarul Tãu pe pãmânt.
Te rugãm deci, pentru mãrirea Ta si binele
Bisericii, sã arãti si pe pãmânt
vrednicia acestor servi ai Tãi, ridicându-i
la cinstea altarelor, iar nouã sã ne dai,
prin mijlocirea lor, harurile de care avem nevoie, pentru
ca toatã viata noastrã lui Hristos Dumnezeu
sã o dãm.
Cã Tie se cuvine toatã mãrirea, cinstea
si închinãciunea, Tatãlui, si Fiului,
si Sfântului Spirit, acum, si pururea, si în
vecii vecilor. Amin.
Per maggiori informazioni:
Procesul de Beatificare, Calea Motilor 24, 400001 Cluj-Napoca,
ROMANIA
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Questi tre personaggi nacquero o morirono in territorio
oggi romeno:
SANTO STEFANO PONGRACZ sacerdote gesuita, martire
Vintu de Jos (Romania), 1583 circa – Košice (Slovacchia),
8 settembre 1619
Canonizzato il 2 luglio 1995
Per maggiori informazioni:
Arcibiskupský úrad, Hlavná ulica, 28,
SK-041 83 Košice, SLOVAKIA
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BEATO VILMOS APOR vescovo di Gyor, martire
Segesvár (Romania), 29 febbraio 1892 – Györ
(Ungheria), 2 aprile 1945
Beatificato il 9 novembre 1997
Per maggiori informazioni:
Egyházmegyei Hatóság, Káptalandomb
1, 9021 Gyor, HUNGARY
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Servo di Dio JÁNOS HÁM arcivescovo di Esztergom-Budapest
Gyöngyös (Ungheria) 5 gennaio 1781 - Satu Mare
(Romania), 30 dicembre 1857
Per maggiori informazioni:
Primási és Érseki Hivatal, Úri
utca 62, H-1014 Budapest, HUNGARY
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Concludo questa seppur incompleta panoramica della santità
romena segnalandoun filo di sangue che unisce la Romania
al Piemonte, terre oggi unite da un forte fenomeno migratorio:
si tratta del Venerabile EMANUELE NEGRI, originario di Fossano
(CN) e martirizzato in Romania nel 1597.
dello stesso Autore:
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