MARCELLINO PANE E VINO
Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di
Sanchez J.M.Silva, il film di Vajda, uscito nel 1955, commosse
tutta l'italia, e non solo, con la storia di quel fanciullino
di 5 anni o poco più che parlava con il Crocifisso
e gli dava un pò del suo pane e del vino dei frati
presso cui viveva. Un film realizzato con poca spesa e con
attori sconosciuti ma che seppe conquistare grandi platee,
anche grazie alla dolcezza del piccolo interprete, Pablito
Calvo che, nell'immaginario collettivo, restò sempre
bimbo e sempre e solo Marcellino.
A seguito di questo film, il piccolo Pablito
Calvo girò qualche altra pellicola di quasi nessun
conto, tranne una, quella col grande Totò, dal titolo
appunto: "Marcellino e Totò".
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Anch'io a quell'epoca ero una bimba, un pò
più grandicella di lui, e spesso coi miei andavo al
cinema; anch'io mi commossi a quella storia struggente, davanti
a quel faccino triste di bimbo che non aveva la mamma, davanti
a quel Cristo misericordioso che discendeva dalla croce per
mangiare e bere quello che Marcellino gli dava e che, infine,
lo stringeva a sè per portarlo nel suo Regno dove veramente
sarebbe stato felice. Ma un altro ricordo ho di quel periodo:
per una delle tante malattie dei bambini - non rammento se
fu per il morbillo o per la scarlattina - passai parecchi
giorni a letto e l'unico momento bello era quello in cui mia
madre, tornando dalla spesa, mi portava qualche pacchetto
di figurine del nuovo album appena uscito dopo il film, dedicato
appunto a "Marcellino Pane e vino". Le figurine
erano ancora quelle da attaccare con la colla, in bianco e
nero, in carta abbastanza sottile che, se non facevi attenzione
potevano anche rompersi, così affascinanti perchè
ridavano vita alle emozioni da poco provate vedendo la pellicola.
Cominciai a riempire un album, ma poi i doppioni trovati erano
tanti e così pregai mia madre di comprarmene un altro,
con la scusa che l'avrei poi regalato al mio fratellino più
piccolo. Non ho moltissimi ricordi della mia infanzia, ma
questo è vivido e intenso, come appena provato.
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A seguito del successo del film e dei suoi buoni
argomenti, anche le Edizioni Frate Indovino - Oasi s.
Antonio - Fontivegge (Pg) si diedero a pubblicare materiale
vario che aveva come protagonista il bimbo.
Il famoso Calendario di Frate Indovino (che ancora si
chiamava "Il Lunario del Cappuccino" venne
dedicato, nel 1957, alla storia cinematografica, mentre
nell'anno seguente, si ispirò ad un ipotetico
seguito del racconto, cioè "Marcellino
in cielo", che elevava il bimbo in Paradiso,
con il ruolo di dispensatore di miracoli, a favore degli
orfanelli e dei frati dell'Ordine francescano.
Belle le immagini che vennero poi riprodotte in una
serie di cartoline, alcune delle quali sono qui rappresentate:
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Cartoline della Serie "Marcellino in
cielo in cerca della mamma" - Edizioni
Frate Indovino
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Con le lagrime agli occhi i buoni frati
seppellirono il suo corpo nel giardino
del convento
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Il primo prodigio di Marcellino: un giglio
luminoso fiorisce sulla sua tomba
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L'apparizione da Frà Pappina e
la sua guarigione istantanea
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Prima di entrare in Cielo s'incontra col bandito
uccisore dei suoi genitori
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"Beati i perseguitati perchè di essi
è il regno dei Cieli"; a questa parola
d'ordine cessa l'opposizione di S. Pietro e Marcellino
può entrare in Paradiso
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L'incontro con Frà Malato e col sindaco
che donò il convento
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Fra le braccia della mamma
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Dinanzi a san Francesco per ringraziarLo
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Sant'Antonio gli conferisce il potere
di far miracoli
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Le mani trafitte di Gesù lo trasformano definitivamente
per la gloria
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Sul trono della sua gloria, Marcellino
diventa il dispensiere celeste degli orfanelli e dei
poveri frati |
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Cartolina della Serie "La piccola
storia di Marcellino Pane e vino", sempre a
cura di Frate Indovino
...Frà Dindon, salito a vedere, trovò
il battaglio incartocciato... e Marcellino se la rideva...
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Venne emessa, inoltre, un'altra serie di cartoline
a colori, con le immagini originali tratte dal film ed edite
dalle Ed. Villaggio del Fanciullo di Bologna, per gentile
concessione della E.N.I.C.
Al libro "Marcellino Pane e vino"
seguì "Marcellino in cielo"
e inoltre un altro libro dedicato al nostro piccolo amico
"Quel birichino di Marcellino",
che J. M. Sanchez Silva fu quasi costretto a scrivere, per
le richieste degli ammiratori ed amici del piccolo orfanello,
giuntegli per lettera o a voce, sostenendo che "era un
vero peccato che la vita di Marcellino fosse così breve
e che non si potesse sapere altro di lui..." Così
diede ulteriore vita al bimbo, attraverso alcune storie che
anche i frati, che stavano con lui, ignoravano. Storie minori
rispetto all'episodio più importante che tutti hanno
in mente, il suo incontro con l'Uomo della soffitta, ma pur
sempre piene di fede e di speranza.
Finisce, dunque, con quest'ultimo libro, la
piccola saga di questo fanciullino, che rimarrà nella
memoria di tutti forse come un pò sfortunato nella
vita, ma nient'affatto triste, anzi sempre allegro e in vena
di scherzi, la cui breve esistenza si conclude tra le braccia
del Cristo, sceso per lui dalla Croce. E chi potrebbe considerarlo
sfortunato, se Dio stesso si è preso cura di lui?
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