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COLLABORAZIONI
In questo Settore vengono riportate notizie
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FOTO DI FLAVIANO TESTA
Che dire dell'autore se non che è un fotografo che "ha occhio" e riesce a cogliere particolari che ad altri sfuggirebbero?
Che dire di questo mio cugino, affettuoso ed allegro che non vedo mai ma con cui sono sempre in contatto... anche perchè è lui che sottolinea tutte le prime domeniche del mese con una telefonata diretta a me, alle mie zie, agli altri parenti.
Affettuoso è dir poco. Così era affettuoso da bambino con gli amici che lo circondavano sempre per quel suo carattere solare e simpatico e con me, la sua cugina di Roma, con cui si ritrovava alle feste comandate ma soprattutto in estate quando dalla città andavo in vacanza nel piccolo paese molisano di mezza collina, ricco di acque e di verde, dove viveva la famiglia di mia madre.
Io e lui, più discoli, poi ci prendevamo gioco di Carlo il mio fratellino, un ragazzino tranquillo e un pò introverso che però in nostra compagnia si scatenava anche lui.
Scorrazzavamo dunque per il paese, percorrendolo in lungo e in largo, fermandoci davanti ad alcuni antichi portoni che ci affascinavano coi loro portali che decadevano di anno in anno, ci soffermavamo davanti a quell'antica villa dai muri rossicci, scoloriti che sembrava volerci ingoiare nei suoi antri oscuri, ci inerpicavamo su per il sentiero che portava alla piccola chiesa di San Michele dove tentavamo, invano, di guardar dentro dal buco della serratura, aspettando forse di vedere l'Arcangelo in persona... poi sui prati iniziavamo battaglie, divisi in bande rivali, e ce le davamo anche di santa ragione pur di arrivare alla fine vittoriosi...
Agosto, poi, era il mese dedicato alle feste e tutto il paese e soprattutto i fanciulli si preparavano ancora prima del tempo, a partecipare, anima e corpo, non solo alle feste profane ma anche a quelle sacre... si partecipava alle processioni in lunghe file in cui qualcuno ogni tanto sbandava, rientrando presto nei ranghi... la musica sacra, la musica operistica facevano da sottofondo per tutto il tempo della festa,.le bancarelle proliferavano sulla piazza con i loro carichi di dolciumi, palline di pezza, palloncini, cianfrusaglie varie...i fuochi d'artificio scoppiettavano allegri nel cielo e noi giovamo di ogni piccola cosa...
E che dire di nostro nonno Flaviano, di cui tu come primo nipote maschio portavi il nome? Era fiero di noi e ci elargiva il suo sapere senza farcelo pesare, ci raccontava storie ed aneddoti della sua vita, era, a capotavola, il centro ideale della famiglia e attorno a lui i suoi figli si scatenavano in racconti di quella tale impresa o della tal'altra...Era una bella famiglia unita, accogliente, generosa... peccato non aver potuto gioirne con nostra nonna Vittoria che, dacchè io mi ricordi, era sempre ammalata e morì quando noi eravamo ancora piccoli.
Mi piaceva la domenica venire a mangiare ogni tanto dai tuoi due altri nonni... Ricordo la loro bella antica casa provvista di cantina... Per arrivarci percorrevo la via pietrosa che si concludeva lassù col lavatoio pubblico, affollato durante gli altri giorni ma nella festa silenzioso ed accogliente sotto il sole che già arroventava le antiche pietre bianche della strada e delle casa...
Mi piaceva molto scendere, a fine pasto, nella cantina ombrosa e fresca dove inventavamo giochi ... poi uscivamo sul piccolo appezzamento di terra dietro la casa e scorrazzavamo al sole...
Ma smettiamola qui, con i ricordi, almeno fino al prossimo tuo invio di altre foto... Poi ripercorreremo altri tempi, altre strade, altre esperienze comuni...
Che dire di questo Molise dimenticato da tutti, ignorato quasi dai libri di Geografia, soprattutto poi da quando, dapprima accorpato all'Abruzzo, venne sganciato da quella Regione e ... sparì nel nulla. Chi si interessa del Molise? Forse c'è stato ci sono stati "guizzi" di curiosità all'apparire di qualche personaggio politico o del cinema... ma tant'è... è completamente ignorato, benchè terra produttrice di ottimi salumi, famose sono le sue mozzarelle - anche se oggi un pò in declino anch'esse - di allevamento di bovini e di ovini, di lavorazioni artigianali, come i coltelli e le forbici, realizzati con tecniche antiche a Frosolone, ferro battuto e bronzo con cui si realizzano le famose campane di Agnone, zampogne, realizzate a Scapoli, ecc.
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Eppure, era una grande comunità... quella dei Sanniti o Sabelli, che si dividevano in Caudini, Irpini, Pentri e Carricini.
Erano un antico popolo del Sannio, forse originato dai Sabini, che comprendeva allora una parte dell'attuale Molise e territori campani e della parte alta della Puglia e della Lucania e una parte del basso Abruzzo. Tutti questi popoli facevano parte della Lega Sannitica e nel I millennio a.C. accorparono a sè anche la tribù degli Osci, popolo con cui condividevano molti usi e costumi. Attorno al IV secolo a. C. essi si spinsero fino alle terre dominate dai Romani con cui a tutta prima strinsero patti di alleanza, ma con cui più tardi, entrarono in guerra. Si svolse così la prima guerra sannitica, vinta dai Roman, che imposero ai Sanniti condizioni accettabili.
Ma vi fu una seconda guerra causata dalla creazione di una colonia romana in territorio sannitico, guerra in cui i sanniti vennero supportati da altre popolazione scontente della dominazione romana. La guerra dapprima fu a favore dei Sanniti che sottoposero i Romani all'umiliazione delle Forche Caudine (321 a. C.), ma poco dopo la guerra riprese, a tutta prima sembrò a favore dei Sanniti che dilagarono nel Lazio, ma vennero poi sconfitti presso l'odierna Benevento e tra vicende alterne si concluse con una loro disfatta a Boviano. Altro periodo di pace, altra guerra dei Sanniti, alleati questa volta con Etruschi e Umbri, ma alla fine sconfitti, relegati in un territorio ristretto e piuttosto ostile.
Noti per uno stile di vita semplice e lineare, anche se un pò rozzi, riconosciuti come abili guerrieri anche dai Romani, essi vennero spesso definiti di "discendenza spartana", discendenti di coloni si Sparta che si erano insediati in precedenza in quelle zone. Su questa ipotesi molto si è lavorato per sostenere la discendenza greca al popolo sannita.
La vita dei Sanniti si incentrava in pochi grandi centri, ma soprattutto sulle montagne e nelle campagne dove si viveva una vita semplice, dedita alla pastorizia, al servizio di pochi nobili che detenevano tutte le ricchezze, ma mai asserviti come schiavi. Vivevano una vita semplice, vestivano in modo semplice, le donne erano dedite alla famiglia e all'educazione dei figli, gli uomini o erano pastori o gladiatori. Infatti l'arte gladiatoria sembra essersi sviluppata dapprima qui poi trasferita a Roma.
Dopo la caduta di Roma, il Sannio viene abbandonato dalla maggior parte dei Romani e la sua popolazione diventa esigua. |
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BOJANO E DINTORNI
Bojano si trova ai piedi del Monte La Gallinola (circa 2000 m), a 25 km Campobasso (capoluogo della regione) e a 28 da Isernia, a circa 500 m. sul livello del mare, al centro della pianura. Sulla cittadina si ergono Civita (850 m) e il Monte Crocella (1.040 m).
Bojano è suddiviso in tre frazioni: Monteverde, Civita Superiore (Rocca Bojano o Civita di Bojano), un centro d'epoca normanna in alto sulla montagna e Castellone, borgo per lo più agricolo. E' circondata da molte sorgenti d'acqua, provenienti dal Biferno. fiume che attraversa tutto il Molise e da suoi affluenti. Ci sono, inoltre, alcuni piccoli laghi artificiali e molte zone boscose.
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CORTI DI BOJANO
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Corti di Bojano
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Corti di Bojano - Palazzo Casale
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Corti di Bojano -
Palazzo Columbro
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Corti di Bojano - Particolare della chiesa sconsacrata di S. Nicola
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Cattedrale
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Cattedrale
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Corti di Bojano - Pitti
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La piazza sotto la neve
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Salita Pandone
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Notturno
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1° Settembre Processione in onore di Sant'Egidio
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Tratto della ferrovia
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A sinistra: Migrazioni
A destra: Piana dei mulini |
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Presepe viviente
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5,30 di mattina
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VER SACRUM DI BOJANO
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Tra storia e spettacolo, musica e suspance, inserito in un contesto scenografico di notevole impatto emozionale, ad agosto, a Bojano si svolge il corteo storico del Ver Sacrum, o Primavera Sacra.
Era una festa degli antichi Sabini, tramandata poi ai Sanniti e al popolo Osco, dedicata alla sacralità della Primavera, che veniva festeggiata nella seconda domenica di maggio in onore di Marte a cui avevano promesso di immolare i primi natiu di uomini e animali.
Ma, ovviamente, non mantennero la promessa di uccidere i propri primogeniti, attirandosi l'ira del dio e malattie, carestie e calamità si abbatterono su di loro. Per compiacerlo, gli consacrarono i i figli facendoli emigrare in una fatidica primavera (Ver Sacrum), che ha dato una svolta nuova alla storia, per dar vita ad una civiltà nuova.
I giovani si incamminarono dietro ad un bue sacro a Marte e giunsero alla base del Matese, vicino al fiume Tiferno (oggi Biferno), dove fondarono la città di Bojano, o Bovaianom, in romano Bovianum e nel Medio Evo, Bobiano.
Più o meno ...
Si rifà, dunque, al passato questa rappresentazione odierna, con circa 250 comparse in costumi d'epoca, che rappresentano guerrieri, sacerdoti, Dei e danzatrici, spose e popolani e che passano per le vie di Bojano per ricordare un antico passato, sulla base di quanto ritrovato in antichi volumi di scrittori greci e latini e di nuovi studi archeologici. Verrano rappresentati riti e duelli, matrimoni e giuramenti e la "linteata" così denominata dal telo di lino che racchiudeva l'area sacra enro cui i soldati romani giuravano...
La rappresentazione, accompagnata da una valida colonna sonora e arricchita dai clori dei bei costumi indossati dai figuranti, è costituita da quattro scene distinte:
- La prima che inscena l'inizio del viaggio dei giovani dalla loro terra natia verso regioni sconosciute, con la benedizione di un sacerdote. Essi iniziano il cammino, guidati da un bue, e si fermeranno solo in prossimità del monte Tiferno, dove creeranno la città di Bovianum
- La seconda che tratta del Matrimonio tra una giovane, preda di guerra ed un guerriero che l'aveva ricevuta come ricompensa al suo impegno in battaglia.
- La terza in cui un saggio che consiglia ai giovani di non demordere nella perseveranza per acquistare virtù e merito, fulcro centrale di una società sana.
- La quarta scena dà vita al giuramento dei giovani sanniti. Ognuno di essi, davanti all'ara sacra maledice se stesso e chiunque altro non affronti la battaglia con valore ed impegno o fugga per viltà. chi rifiuta questo giuramento verrà soppresso, come esempio per tutti e gettato assieme alle vittime sacrificate davanti all'altare nelle celebrazioni precedenti |
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Bojano dall'alto
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Civita di Bojano
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Civita di Bojano 2
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Falesia di Donna Mira |
La Falesia Donna Mira si trova sul sentiero storico che dal centro abitato di Bojano conduce all’eremo di S. Egidio. Intorno il verde dei monti, tornanti e salite che si susseguono nel verde acceso della vegetazione, l'aria fina e pulita, scrosci d'acqua... insomma un'esperienza rigenerante... |
GIRANDO IL MOLISE
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CAMPOBASSO E PROVINCIA
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Infiorata
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A Campobasso, il 31 Maggio, per devozione alla Madonna dei monti, si svolge, nel borgo antico, l'Infiorata. Simboli religiosi, forme geometriche si susseguono nelle stradine mentre in alto si intrecciano nastri e festoni...
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Vista da Colle d'Anchise
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ISERNIA E PROVINCIA
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Campodipietra (Cb)
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San Giovanni in Galdo (Cb)
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Matrice (Cb)
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Scapoli Is)
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Castelnuovo al Volturno (Is)
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Castelnuovo al Volturno (Is), Monte Marrone
Monumento ai caduti
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Roccamandolfi |
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Gallinola
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FROSOLONE
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ANGOLI E VICOLI
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Notte arancione
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SFILATA DI CARRI A FROSOLONE
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Sorriso in paglietta
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Al riparo dal mondo
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A muso duro
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Bambino in trono |
Sussistono ancora, per fortuna, tante espressioni che legano il popolo di Frosolone alle antiche tradizioni popolari che si tramandano ancora, nonostante l'incalzare del progresso ed il successvio annientamento di legami a quello che è il passato, il folklore , i miti di un tempo...
Si fanno ancora sfilate in costumi folkloristici, su carri che trasportano paglia e personaggi, ci sono ancora giovani che si sentono legati alle consuetudini di tempi passati ed interpretano con impegno e soddisfazione antichi personaggi, antichi mestieri, antiche usanze... |
FIERA ARTI E MESTIERI A FROSOLONE
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Cittadina antica, pre-romanica, era abitata da Sanniti e dagli Oschi, che si erano insediati nelle zone ad ovest del paese odierno e che avevano costruito imponenti mura a difesa della città.
Dal 1500 in poi è conosciuta per la produzione dei coltelli e forbici e per la presenza di molte strutture religiose.
Colpita da vari terremoti, reagì con forza a questa sventura, anche se molti dei suoi abitanti emigrarono in massa verso gli Stati Uniti dove, purtroppo, successivamente, molti di essi, impegnati nelle miniere, furono vittime di catastrofi. |
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FORGIATURA
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TRASUMANZA
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La transumanza è il trasferimento, l'attraversamento, alla fine della stagione più calda, di greggi, mandrie e dei pastori verso pascoli più produttivi,. percorrendo antiche vie chiamate tratturi. Il viaggio durava parecchiio e ci si fermava in luoghi prestabiliti, chiamati "stazioni di posta".
La prima fase iniziale, quella che avviene in primavera, avviene dalle zone piane ai pascoli montani di alta quota. La seconda fase è quella del ritorno, all'iizio di una nuova calda stagione, quando dalle zone alte i pastori e i greggi tornano in pianura, in Abruzzo e in Molise.
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Le zone più praticate erano quelle intercorrenti tra Abruzzo e Molise verso il Tavoliere delle Puglie, spesso dirottando verso il Gargano e le Murge, ricchi di pascoli.
Dopo l'Unità d'Italia molti contadini riuscirono a diventare proprietari dei terreni a loro precedentemente affidati che destinarono alla coltivazione.
Ciò portò nocumento alla pastorizia e molti dei pastori dovettero emigrare in varie parti del mondo. |
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LONTRI - "LA MANO DEL DIAVOLO E SANT'EGIDIO" E CASTAGNI
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Sulle montagne attorno a Bojano esistono molti reperti sanniti, ancora ben conservati, come ad esempio la porta posta a sud, vicino alla fontana dei Lontri, costituita da abbeveratoi in pietra locale.
Probabilmente da questa porta forse passò la gran parte della Legione Romana che veniva da Letino, che nel 305 a.C. arrivando alle spalle dei Sanniti che si stavano battendo strenuamente contro i legionari romani, causò la perdita della Battaglia di Bojano di storica memoria.
Non lontano da questi antichi residui, altre rovine sorgono vicino alla pietra chiamata la “Mano del Diavolo ", su cui esiste un'antica storia: mentre Sant'Egidio stava pregando, il diavolo gli avrebbe tirato un ceffone, lasciando la sua orma sulla pietra...
Ai Lontri, vicino alla fontana, c'è ancora l'antico abbeveratoio, che costuiva fonte di ristoro per chi era in transito in quella zona piuttosto impervia. e solitaria.
Nella zona chiamata "Le Cupe", che si trova al di sopra dei Lontri, esiste un castagno secolare, il più antico d'Italia, la cui presenza ha permesso di datare come probabile l'introduzione della pianta nella Penisola al periodo delle invasioni barbariche.
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Questo castagno rispettato da sempre come simbolo,
è stato purtroppo bruciato, pochi giorni fa, da qualche dissennato e presenta ora allo sguardo di chi lo osserva il suo tronco martoriato e distrutto..
Che si può dire di tali nefandezze? |
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FUORI REGIONE
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SIENA
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Duomo e curiosità
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San Giminiano
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Antica città medievale, incastonata in uno splendido paesaggio, ricca di storia, di bellezze architettoniche che la rendono un museo a cielo aperto, tutto concentrato nella Piazza del Campo che ha forma di conchiglia e sul cui antico selciato si svolge la famosa gara del Palio, con le sue contrade, i suoi costumi, le sue antiche tradizioni... |
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NAPOLI E DINTORNI
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Il Duomo |
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Castel dell'Ovo
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Teatro S. Carlo |
Chiostro di Santa Chiara
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Chiostro di Santa Chiara 2
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Galleria Umberto I
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Via Partenope |
Via Partenope - Lungomare |
Via Partenope 2 - Lungomare
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Un'escursione che ci ha portato in quel di Napoli, dove, ad ogni angolo si può trovare una bellezza nascosta, tra le vie, le case, i monumenti, lungo il litorale, nelle chiese...
Non ci sono parole per raccontare la tipicità di Napoli, dei suoi abitanti, delle sue viuzze strette e ricche di tesori...
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Rosticceria
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Interno del Gambrinus
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Sfogliatella del Gambrinus
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Vecchi ricordi |
S. Biagio dei Librai - Statuine |
... delle sue costruzioni, della sua originalità... dei suoi presepi, del Vesuvio, del suo mare... e dei suoi dolciumi, al di sopra dei quali spicca la sfogliatella verace... |
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AGROPOLI
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Ruote
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Variazione sul tema
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Castello
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Ancora il Castello
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Lungomare
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Lungomare 2
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E' situata sul golfo di Salerno, più nel Cilento che in Campania. Antico borgo risalente al neolitico, durante il periodo greco fu centro di scambi commerciali.
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Porta
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Il centro storico si trova in alto e le antiche mura ed il portale del '600 sono ben conservate. Vi si accede percorrendo ampi scaloni.
E che dire del mare...? |
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ROMA
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Esterno Colosseo
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Interno Colosseo
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S. Pietro in Vincoli
Il Mosè di Michelangelo
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Ingresso Stadio Olimpico
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Obelisco - Eur
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Stadio dei Marmi
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Roma, Caput mundi... non ci sono parole bastevoli per le sue splendide chiese, vie, monumenti, opere d'arte innumerevoli... se non fosse così abbandonata a se stessa... |
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CASERTA
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Parco esterno della Reggia
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Che dire del Palazzo Reale di Caserta...? splendida la residenza, i suoi affreschi, le sue stanze... splendide le sue acque, i suoi panorami. |
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Affascinante questo incontro con la Reggia di Caserta, spazi ampi, a perdita d'occhio, acqua e cielo all'esterno ed all'interno bellissime pitture, affreschi e quant'altro... |
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VERONA |
L'Arena
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Trattoria
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Piazza Brà
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Verona - Liston
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Verona, bella città, ordinata e pulita, come del resto la maggior parte delle città del nord, con quella splendida arena, ottima cornice per le rappresentazioni operistiche, il visitatissimo balcone di Giulietta... Ma quello che si apprezza di più è l'ordine, la pulizia, l'educazione dei suoi abitanti, insomma la correttezza e l'ordine... |
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PAESTUM
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Tempio
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Spiaggia
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L'antica Poseidonia, ora Paestum, rifulge nel sole con i suoi splendidi templi, anfiteatro ed altri reperti archeologici, così come le sue splendide spiagge... |
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Savignano .- Confini
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Continua
Fonti:
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continua
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