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CURIOSANDO TRA I LIBRI E LE ANTICHE CHIESETTE
ROMA, SANTA MARIA DEL RIPOSO A PORTA PORTESE
E IN VIA AURELIA
SANTA MARIA DEL RIPOSO A PORTA PORTESE |
Figura 1
Passeggiando la domenica mattina per le vie di Porta Portese, dove si svolge il mercatino romano meta di turisti, curiosi e appassionati di oggetti d’epoca, antiquariato e modernariato, anche cartaceo (i santini sono molto ben rappresentati), si perde a volte di vista l’ambiente, con strade, case, piante che fanno da cornice.
Nella piazza centrale gremita di gente e di bancarelle, con difficoltà lo sguardo distingue un rudere sporco, deteriorato, ricoperto di erbacce naturali ed anche false, di plastica, molto vecchie (fig. 1): con piacevole sorpresa si scopre sul muro di mattoni semidistrutto una targa marmorea (fig. 2).
Notizie reperibili sull’argomento? Pochissime. |
Figura 2 - Targa marmorea
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Un libro “La voce di Porta Portese oggi”, Scritti e disegni dei bambini del quartiere, a cura di Claudio Fiorentini, Ed. Kairòs, Napoli, riporta un riferimento all’origine del rudere: “Su Via Portuense, tra via Carlo Porta e via Pascarella, c’è un rudere dimenticato. È ciò che rimane di Santa Maria del Riposo, una cappella rurale del seicento che, nonostante lo stato di abbandono e di degrado, ancora si ostina a far parlare di sé, grazie ai bambini, che la riscattano dall’oblio con questa ricerca”.
Una immagine antica, ricca di fascino, fotografia di un anonimo del 1905 è tratta dal libro ”Immagini della campagna romana. 1853-1915” di Pietro Becchetti – Edizione Quasar – Roma 1983, che ne riporta la descrizione: “Chiesa di Santa Maria del Riposo. Si trovava dopo circa un chilometro da Porta Portese e nel tempo fu utilizzata come mulino, magazzino, officina e deposito banchi per il mercato.
La chiesa, che avrebbe meritato di essere conservata come esempio di architettura rurale, verrà quasi completamente distrutta per far posto alle nuove costruzioni alla fine degli anni ‘60” (fig. 3).
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Figura 3 - Santa Maria del Riposo a Porta Portese in una foto d'epoca
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SANTA MARIA DEL RIPOSO in VIA AURELIA A ROMA
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La deliziosa chiesetta ha origini incerte, forse anch’essa nasce come oratorio rurale: la sua costruzione risale all’epoca del Pontefice Pio IV (1561), per valorizzare l’affascinante tenero affresco di epoca rinascimentale dell’abside già oggetto di culto.
La Madonna Incoronata, con una stellina sul suo manto azzurro, siede su un imponente trono, portando tra le braccia il Bambino, mentre ai suoi piedi quattro amorini musicanti conferiscono dolcezza e movimento alla scena. (fig. 4)
La facciata, elegante nella sua semplicità (fig. 5), introduce all’unica navata, interrotta da un arco ribassato posto tra il presbiterio e l’ambiente. Nel timpano della facciata è inserito lo stemma marmoreo del papa Pio V, che ne promosse un ampliamento nel 1566, poi abbattuto nel 1953 per dare spazio alla via Aurelia.
I numerosi ex voto esposti alle pareti testimoniano la continua venerazione dei fedeli.
Il Santo Padre Pio XII, che frequentò la chiesetta per molti anni, compose una preghiera che nel verso iniziale conferisce un significato all’attributo mariano:
"Vergine benedetta, che sotto il titolo del Riposo ci ricordi la pietà soccorritrice con la quale il tuo materno cuore è aperto ai tuoi figli, ascolta la nostra preghiera."
Il toponimo, dalla piccola cappella nata il piena campagna, è riferito oggi all’intero quartiere circostante.
La denominazione “Madonna del Riposo” è, per antica tradizione, attribuita ad un famoso dipinto (fig. 6) del pittore Roberto Ferruzzi che vinse con la sua opera il premio alla seconda biennale di Venezia nel 1897.
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Figura 4 - Madonna incoronata |
Figura 5 -
Facciata della chiesa della Madonna del Riposo in via Aurelia
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LA MADONNA DEL RIPOSO IN UN'IMMAGINE MOLTO DIFFUSA
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La dolcezza che pervade l’immagine, ritratto di una adolescente che porta tra le braccia il fratellino, ha attribuito ad essa, chiamata anche Zingarella, poi Madonnella, Madonna della Tenerezza, del Riposo, una connotazione religiosa, che ne ha potenziato la popolarità e la diffusione: ha dato origine a partecipazioni, biglietti da visita ed anche santini (fig. 7-8), con la sua riproduzione o con raffigurazioni simili ad essa ispirati.
Non sembra però apparire da questa prima indagine una iconografia specifica per l’attributo mariano.
Sarebbe invece molto interessante e appassionante approfondire la ricerca sulla rappresentazione della Madonna del Riposo.
Ci sono anche nel Lazio altre chiesette con questa dedicazione, che non individuano caratteristiche comuni nella raffigurazione della Madonna con Bambino.
Un invito ai lettori: la collaborazione è come sempre molto gradita! |
Figura 6 - Dipinto del pittore Roberto Ferruzz
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Figura 7 e 8 - Immaginette sacre
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Della stessa Autrice:
e in Collaborazioni altro articolo di don Damiano Grenci sui:
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