|
VIA VAI 9
1 Dicembre
|
Di nuovo il caos che accende facce aggressive e le piccole dispute... ero convinta che fosse il
Sig. Andreotti a parlare e mi stupivo che lo
facesse (in tanti anni ha aperto bocca due o tre
volte solo per dare qualche informazione
richiestagli) con un timbro di voce davvero
irritato, ma tuttavia arguto, simile a quella del
Presidente. Ma non era lui.
L'ignoto passeggero ce
l'ha con l'autista e giustamente perchè, benchè
l'abbia avvertito in tempo, questi non ha aperto a
due passeggeri con bagagli voluminosi che dovevano
scendere alla Montagnola.
Mi astraggo però quasi
subito dalla disputa perchè vengo affascinata
dalla visione di un muratore con un copricapo di
carta che mi riporta ai tempi dell'infanzia,
quando per gioco mio padre, piegando un foglio di
giornale, mi costruiva un cappelluccio simile...
La giovane negra che sta diritta dinanzi a me ha
una grossa treccia scura che le ballonzola lungo
la schiena; con un dito sottile e levigato ha
disperso il vapore acqueo che ricopriva i vetri...
ecco che appaiono le bandiere giallo-rosse del
Comune e quelle bianche ornate dal festoso Ciao
tricolore di Italia '90. |
La giornata è bellissima
e c'è un sole caldo, intenso... la brina sembra
quasi neve depositata sui prati dell'Eurogarden...
mi ritorna alla mente l'altopiano di Asiago, una
mattina di sole simile a questa... intorno a me
vasti campi sepolti dalla neve alta, il nastro
argenteo del fiume ed un silenzio ovattato... una
cartolina-ricordo fissa nella memoria in cui colori e sensazioni di felicità e di pace restano
intatti e riproducibili.
Un gruppo folto di gente scende alla Fiera forse per partecipare ad un concorso.
Appesa al
mancorrente dell'auto penzola un manifestino pubblicitario ricordo delle elezioni: "20/10 per
il Comune n. 42 Ciaffarelli".
Una signora anziana
borbotta tra sè, non credo preghi, rimugina
invece su qualcosa che non le va a genio... forse è sconcertata anche dalle mie manovre perchè
tento di mettermi comoda, benchè sia in piedi,
per scrivere anzi descrivere il mondo circostante.
Noto le orecchie, grandissime, d'un anziano...
buffe! Spesso molti anziani hanno grosse
orecchie... probabilmente deriva dal fatto che il
fisico si asciuga, i capelli cadono per lo più e
rimangono solo le orecchie, grandi, magari,sin
dall'adolescenza, come due antenne ritte a captare
la vita intorno... strano come i Papi, spessissimo
e gli uomini politici in genere, abbiano grosse
orecchie...
|
********
6 Dicembre
https://lightfieldstudios.net/it/145283857/stock-photo-happy-driver-driving-bus-and.html
Un accenno di pioggia che stravolge tutto.
Gli ombrelli aperti permettono però di stare col
capo coperto e col naso all'aria a guardare la grigia palazzina di fronte alla fermata, da anni
disabitata... peccato! Ha un'aria signorile con
quei bei fregi attorno alle finestre polverose...
In mezzo alla via degli operai stanno scavando una
buca ed una signora piccolina s'affretta a dirmene
la ragione che ho subito dimenticato perchè
s'affanna, subito dopo a dilungarsi sulla salute
dei platani che costeggiano la via e che, secondo
lei, sarebbero ammalati a causa dello smog.... a
me sembrano più vigorosi del solito e li ho visti
straripare di fogliame dopo la recente potatura...
Il vento ha spazzato via la pioggia e lungo lo
spartitraffico della Colombo occhieggiano ridenti
e colorati, a tre a tre, dei vasi di fiori,
bianchi quelli laterali e rossi quelli al centro,
apparsi nella notte ad abbellire la città...
difatti il semenzaio stamani era deserto e
sconsolatamente triste, tutta una distesa di terra
marrone e di vasi vuoti. Più avanti, delle nuove
aiuole, segni festosi di saluto per l'imminente
arrivo di Gorbaciov o per l'apertura dei
campionati di Italia 90?
L'autista, un bel ragazzo, giovane, dapprima burbero, rivela
invece un umore allegro e fischietta, rasserenato,
destreggiandosi nel traffico di cui depreca i
limiti, diventa sciolto, spiritoso, dà
indicazioni... una ragazza non sa dove scendere e
lui si dà da fare... la porta non si apre "Gli ha
preso una paralisi"...
Insomma è decisamente
meglio che trovare un musone che non ascolta le
richieste dei passeggeri o risponde con malgarbo...
Bravo autista sconosciuto che allevii con il tuo
tono burlesco ansie e rabbie...!
********
7 Dicembre
Pioggia e attesa... le poche foglie rimaste
sugli alberi si riflettono ancora nelle
pozzanghere...
Penso a mio padre che stasera
partirà per Buenos Aires... dove ha fratelli, cognate, nipoti... ha settantanni
suonati ed uno spirito giovane, un pò incosciente e avventuroso, a volte tocca a me riprenderlo, come si fa con un figlio un pò
scapestrato, per qualche idea fissa, qualche
parola di troppo su cui non sono d'accordo... ma è mio padre, sono l'unica persona con cui
realmente comunica... lo rivedrò...
Un vecchio,
scoppola, baffoni spioventi e capelli lunghi che
incontro spesso, bofonchia a voce alta e sembra
odiare tutto il mondo circostante...
******
13 Dicembre
Improvvisamente, da un giorno all'altro,
nella via Merulana sono fioriti decine e decine di
abeti infiocchettati che salutano allegri l'arrivo
del Natale.
Dopo la pioggia dei giorni precedenti oggi
finalmente c'è il sole!
Comincia intanto quel
traffico caotico, allegro e confuso che precede il
Natale.... un bel tappeto rosso è steso in Via
Merulana, mettendo una nota allegra... Il sole
radente crea giochi di controluce sulle
massicciate dove fervono i lavori; sulle erbe rase
dell'Eurogarden dove il vapore acqueo condensatosi
durante la notte crea una rete di nebbia, che
subito si dissolve... le luci lungo la strada sono
ancora accese...
........
15 Dicembre
Giornata umida, il selciato è tutto bagnato.
93 non se ne vedono... alla fermata s'affolla
un'accolita strana: gente di colore dall'aria spaesata e un mezzo zingaro con bianchi calzoni da
sci ora sporchi di fango, un cappelluccio di lana,
un paio di zoccoli che sta fumando voluttuosamente
una sigaretta fino al filtro.
Mi guardo intorno e
noto un balconcino sospeso nell'aria ornatodi
vasi da cui spuntano allegri fiori rossi.
Incontro
Etta, la mia grande amica del cuore, con cui passo due minuti... Poi mi metto guardare i frontoni diseguali dei palazzi.... poi, finalmente, ecco l'auto su cui già si rumoreggia: "Assessore al
Caos", grida, disgustato, un passeggero...
Ritorno
... Affollamento... due bimbe si trovano vicine,
dietro le macchinette dove si fanno i biglietti.., al riparo dalla ressa si
guardano di sottecchi, timide dapprima specie la
più grandetta, mentre l'altra fa finta d'essere
impegnata a guardare da un'altra parte... poi pian
pianino, Rossana e Valentina, si parlano, prendono confidenza... sono ormai vecchie amiche quando è
ormai ora di scendere...
:::::::::..
19 Dicembre
PITTURA DI TONY ALONZO
C'è un cielo grigio uniforme e costellato,
laggiù, verso S. Maria Maggiore, di piccole
luci... sono le luminarie colorate che quest'anno
in via Merulana hanno preso la forma di antiche
lucerne multicolori, non più gli angeli che
l'altr'anno s'incurvavano in archi di luce.
Accanto a me passa il piccolo prete cinese o
indonesiano che, celebrata la Messa mattutina in
Anna, se ne torna al suo convento francescano
poco distante a passo svelto e allegro come chi sa
d'aver compiuto il proprio dovere.
Gli alberi
senza foglie sembrano delle sculture estrose che
mi vengono incontro mentre l'auto con impeto
aggredisce la salita di S. Giovanni.
A vedere
tutto quel traffico, un vecchio con dei baffi
aggressivi, borbotta "...Bruciatele le macchine e
lasciate per la strada solo gli autisti..." poi
all'indirizzo di Agnelli, sbotta: " Non gli fa i
trattori, gli fa le macchine... e, rivolto ad un
altro coetaneo, continua, prendendosela con le
donne che lavorano : "I ragazzini al nido, i più
grandetti in mezzo alla strada... Persino i
passeri si tengono vicini
i figli finchè sono piccoli e non sanno volare...
Le madri stanno dove sta la nidiata... eppoi si
lamentano che sono drogati, che s'occupano di
malaffari..."
Come smentire la saggezza dei
vecchi?
________
20 Dicembre
Ritorno
In attesa dell'auto mi soffermo, come spesso
mi accade a scrutare il cielo... m'affascinano
come sempre quelle nuvole bianche orlate di grigio-
azzurro che ad ogni alito di vento vengono
sospinte nell'immenso via via, assumono forme
sempre nuove e affascinanti: corpi di donne
coricate, abbandonate, sembra, ad un sonno
placido, evanescenti aquiloni, fantastiche
costruzioni...
ma poi, fra il rifrangere del sole
che in questi giorni, quasi contro ogni legge,
continua a splendere imperterrito, dando alla terra
un colore imprevedibilmente primaverile, tutte
queste forme si condensano in un'unica immagine
ricorrente: il volto eterno, sconosciuto eppure
familiare, di Dio...
Ieri, una pioggia di sabbia si è abbattuta sulla
città ed oggi le macchine sono cosparse d'una
coltre fine e polverosa color ocra.
Nel mio piccolo Eden, un enorme albero è stato addobbato con gli ornamenti tipici del Natale e fa
contrasto con un fiorire festoso, precoce ed
imprevisto di decine e decine di margherite
biancogialle che sono nate ai suoi piedi.
*********
22 Dicembre
Esco che è quasi notte ancora e le lanterne
rilucono lontane creando un'atmosfera proprio
natalizia e mi vengono in mente i miei natali di bambina e il piccolo Presepe costruito su un
tavolinetto 30x50 situato tra la porta e il letto
del mio angusto stanzino... neanche a pensarci di
metterci una luminaria, v'era posto solo per
qualche pastorello, qualche pecora, la grotta
della Sacra Famigliola, un laghetto di specchio,
una palma, un ponticello e un pozzo... ma quanto
amore nel metter su quel paesaggio, quanta attesa,
quanti desideri pronunciati o solo pensati,
dinanzi a quel Bambino di cui ancora non
comprendevo bene la vita e la morte.
Ma di cui
sentivo estremamente importanti le parole e gli
insegnamenti che, sia pur confusamente, trovavano
riscontro nella voce della mia coscienza...
Grosse nuvole azzurro cupo si diradano pian piano:
s'addensavano contro il cielo torpido del primo
mattino, facendo corona ai campanili diS.
Giovanni... il selciatoè umido, coperto d'un
velo di brina ma, a mano a mano che l'auto corre
sulla Colombo, ecco il sole che ravviva i colori
delle aiuole da poco spuntate su piazza dei
Navigatori: l'erbetta d'un tenero verde, il
marrone caldo della terra e fiori bianchi e rossi
che formano buffi ghirigori... e all'Eur è ormai
sfolgorante, arrogante quasi all'altezza delle 3
Fontane.
Anche la bella piazza antistante la "Gruviera" mostra i suoi prati rinnovati da
festoni di verde... ora fa un caldo più che
primaverile.
********
29 Dicembre
https://primaalessandria.it/tempo-libero/spettacoli/personaggi-famosi-di-alessandria-come-sarebbero-in-versione-cartoon/
Alto, sciatto, biondastro, qualche dente
mancante nella mascella inferiore, lo trovo che
già sproloquia prendendo a interlocutore un
ragazzo biondo che non può che stare ad ascoltare
poichè l'altro gli fa barriera davanti al sedile
e racconta qualche sua esperienza con il suo psicologo. "E io metto tutti a testa in giù"
- ripetedi tanto in tanto, parlando sveltamente... " È
come a scuola, quando ti chiedevano: Ma tu stai
guardando nel vuoto... e sì che guardi nel vuoto!". E continuavano a dire: "Tuo padre e tua madre?...
Io a mia sorella le taglio i capelli, a mio
fratello gli taglio il pisello..."
Detto questo
tace come se questa trasgressione verbale l'abbia
liberato da un peso, se ne sta zitto, rimane
fermo a guardarsi intorno, scrutando le facce
assenti dei passeggeri che gli ruotano attorno,
bofonchiando ogni tanto qualcosa con una punta di
rabbia e d'ironia: "Ecco l''ospedale... (è,
invece il palazzo della Regione)... Macelleria
romana e affini - continua lui e batte con una
sottile bacchetta estratta da una busta di
plastica contro l'abitacolo dell'autista,
invitandolo a correre e intanto a mò di latrato
vocia: "Bush, Bush...".
********
2.1.90 -
AL " MAURIZIO COSTANZO SHOW" -
L'anno comincia sotto buoni auspici. Giorni fa
sono stata invitata alla trasmissione del nostro
più grande show man, Maurizio Costanzo; ieri la
sua segretaria di redazione mi ha confermato la
mia presenza sul palco del Teatro Parioli; nel
famoso salottino in cui si riuniscono celebrità e
persone sconosciute ma con qualcosa da dire.
Grossa chance per me - emerita sconosciuta - ed
ancor più grande fortuna comparire accanto ad uno
dei più grandi uomini politici, scrittore e uomo
di spirito per eccellenza, il Presidente del
Consiglio, onorevole Giulio Andreotti.
Grande
soddisfazione, anche se il timore di non riuscire
a spicciar parola o di dire magari delle
baggianate, mi ha tormentato sino all'ultimo.
Un intrico di telefonate per avvertire amici e
parenti di questa eccezionale serata in cui
avrebbero potuto vedermi accanto a due personaggi
(Anreotti e Costanzo) amati e odiati in egual
misura dagli italiani, io piccola e
insignificante, a cui la parola "scrittrice" sta
un pò troppo larga, eppure annoverata tra gli
ospiti.
"Cosa dirò?" mi chiedevo "che domanda mi farà
l'intrigante Maurizio?. Forse - mi dicevo - non
riuscirò nemmeno a chiedermi nulla, tanta sarà
l'attenzione dedicata all'Onorevole... Insomma,
come Dio ha voluto, tra lo stress psicologico e la
scelta d'un abbigliamento adatto all'occasione, ma
soprattutto al mio stato d'animo, è arrivata
l'ora di andare; avrei dovuto esser là alle 18,30,
avrei potuto usufruire anche della macchina messa
a disposizione da Canale 5, ma ho rifiutato, non
me la sentivo di andare da sola, volevo sentirmi
protetta fino all’ultimo dalla presenza e dall'
affetto di mio marito e dei miei figli, almeno al
primo impatto con l'ambiente e con le personalità
che avrei dovuto affrontare.
Abbiamo perciò preso la nostra auto, come per una
normale passeggiata in centro, siamo scesi a pochi
passi dal teatro davanti al quale abbiamo sostato
un pò per trovare il coraggio di prendere di petto
la situazione, un bel the corroborante per tirarmi
su, le battute eccitate di mio figlio undicenne
che aveva già intravvisto Costanzo, il loro nervosismo
controllato, la mancata presenza (ma era così
presto!) di mio fratello all'appuntamento...
insomma, il tempo passava.
Ad un certo momento ho visto passarmi dinanzi
l'imponente figura di Edmund Purdom - un attore
noto negli anni ’50, soprattutto per il kolossal “Sinuhe l’egiziano”- che dall'ingresso per gli
attori entrava in teatro e mi son decisa seguirlo,
subito fermata da un giovane di guardia che mi
chiedeva, ovviamente, dove volessi andare. Poi,
chiarito l'equivoco, l'ho seguito su per scale e
brevi corridoi dall'aria un pò decadente, sino ad
un piano rialzato: là, in poco spazio, c’erano i
camerini adibiti a sala trucco e a sartoria, la
stanza riservata a Costanzo e una saletta dove,
volendo, si poteva prendere un rinfresco prima
della registrazione.
La signora Dible, un'attempata ma arzilla
ottantottenne dalla fluida parlantina è già di
casa e sta parlando fitto fitto con i truccatori
mentre Purdom, sempre un bell'uomo nonostante la
decadenza fisica naturale e l'esagerata dose di
alcool di cui si nutre e che ne appesantisce
l'andatura, s'aggira angustamente nel piccolo
locale sovraffollato e dopo aver scambiato qualche
parola con la vecchietta - che parla perfettamente
inglese, non so se perchè se sia d’origine anglosassone
o perché tra i tanti mariti ne ha avuto uno
inglese - la trascina verso la sala del buffet
dove è appena stata stappata una bottiglia di
spumante.
Mi sono seduta su una panchetta di legno stretta e
scomoda posta dinanzi alla stanzetta del trucco e
mi guardo intorno con un'aria spaesata, non sapendo
bene come comportarmi, un pò imbarazzata dalla
disinvoltura degli altri che, pur mostrando un
certo nervosismo sono abituati da lungo tempo alle
entrate in scena.
Spaccesi, che si lamenta per un occhio malato,
riempie con la sua imponente figura e con la sua
irruenza il piccolo andito... Per fortuna, un
ragazzo, chiamiamolo così, dall'aria depressa, mi
chiama nella sala trucco per firmare la lettera
liberatoria in cui mi prendo carico di quello che
dirò, sollevando tutti da ogni responsabilità.
Maurizio
Costanzo, mi distoglie da quelle ambascie;
ritrovo la mia calma e per rincuorarmi ancora di
più, mi siedo dinanzi allo specchio e chiedo alla
simpatica truccatrice di mettermi il mascara che,
nella fretta, ho dimenticato; con abili mano
l'operazione viene compiuta in un batter di ciglia
(per così dire) e per aggiunta, poiché sono del
tutto cerea in viso, sfuma leggermente le guance
pallide. L'effetto è buono: fisicamente oggi sono
in forma e il mio bel maglione Positano blu, che
riservo alle occasioni importanti, d'un blu scuro
ma brillante, ravvivato da intarsi di velluto
e perline, contrasta delicatamente coi colori del
mio viso.
|
Ritorno sulla panca su cui mi raggiunge Purdom a
cui chiedo un autografo, fanciullescamente; ancora lo ricordo per la sua interpretazione di "Sinuhe
l'egiziano", un film che ho visto nell'adolescenza
e che rivedo ogni volta con passione, ricordo che
forse lo tormenta un pò - è passato così tanto
tempo e forse pur avendo impersonato altre figure
ugualmente importanti nel corso degli anni, sia
nel cinema che nel teatro, molti lo raffigurano
ancora in quel personaggio, per lui probabilmente
ormai molto scomodo perchè gli rammenta la sua
passata, perfetta bellezza d'un tempo o altre cose
trascorse, i sogni, le speranze della giovinezza,
realizzati forse ma poi sprecati così come spesso
accade alla stragrande maggioranza degli esseri
umani.
Lui con condiscendenza e modi gentili, reso solo
un pò goffo e rallentato nei movimenti a causa
dell'alcool, mi accontenta e sul libro che gli
porgo - un grosso quaderno dalla copertina
colorata su cui io ho scritto una cinquantina di
favole e forse m'illudo di poter parlare anche di
quelle in trasmissione - su cui a lui pare
ravvisare un quadro di qualche pittore famoso, mi
scrive una frase: "A Patrizia, buon anno '90" e la
firma.
Intanto, mentre Costanzo sta parlando con un altro
ospite - Ninì Salerno - ecco che arriva il
Presidente Andreotti, annunciato dal passaggio delle sue guardie del corpo che lo scortano
direttamente nel camerino di Costanzo, dove,
scalzato subito l'attore, l'illustre uomo politico
sosta per uno scambio di idee e vi resta mentre il
padron di casa cambia alloggio, fingendo di
impartire le sue raccomandazioni o facendo
conoscenza con gli altri ospiti.
|
Finalmente chiama anche me che nel frattempo ho
continuato a rimuginare su quello che potrei o non
potrei dire nel corso della trasmissione... mi
faccio avanti e mi ritrovo in una stanza caotica,
forse un grande bagno con dei lavamani, tutta
ingombra di assi o di scenari... non so mi sono
distratta, tutta presa come sono da questo
momento, da questo incontro con il personaggio
Costanzo.
Costanzo piccolo quanto me, forse
meno?, grasso e stretto nell'immancabile vestito
blu che ora porta sbottonato, il viso ironico e
provocatorio di sempre, lo stesso che gli vediamo
in televisione, due occhi acuti, penetranti,
indagatori ma in fondo buoni - occhi tondi da
persona positiva e generosa - e mi accoglie con un "Venga, cara..." complimentandosi con me per il
mio diario, chiedendomi se mi piacerebbe che
venisse pubblicato...
Gli rispondo,
riallacciandomi alla trasmissione di ieri sera, in
cui aveva chiesto agli ospiti di esternare i
propri sogni o desideri, che uno dei miei sogni si
sta realizzando ora, partecipando al suo show,
l'altro, appunto sarebbe quello di poter
pubblicare qualcosa di mio. Mi dice che posso
intervenire nel corso dei discorsi che si
intrecceranno e mi chiede qualcosa inerente a ciò
che ho scritto, ma non ho memoria della domanda,
frastornata come sono... mi sento solo rispondere
che vi sono tanti personaggi da poter descrivere,
tra cui uno che io ho soprannominato "il Signor
Andreotti" - non so se potrò citarlo senza far
inquietare il Presidente - e un altro "il tifoso"
perchè ovviamente tifoso della Roma con tutto
quel giallorosso che si porta addosso: bretelle,
cappelluccio, ecc... ma quando tocco questo tasto
sembra seccarsi leggermente e mi dice di non
parlarne, sennò si arrabbia lui... Non so di che squadra sia tifoso, ma non certo della Roma...
Gentilmente mi accompagna verso il corridoio e mi ritrovo tra le quinte insieme agli altri per le
prove relative all'entrata in scena... io sarò la
prima a star dietro alla tenda blu di velluto da
cui dovrò uscire e, scesi quattro gradini, mi
ritroverò sul palcoscenico dove alla sinistra,
sulla seconda poltroncina di bambù troverò il
posto assegnatomi. Mi hanno già sistemato il
piccolo microfono che mi spunta dal maglione ed
ora faccio le prove microfono; la stessa prassi
viene seguita dagli altri ospiti... tutto pronto
per l'inizio della trasmissione. Dietro le quinte
passano alcuni minuti in attesa, scambiando
qualche parola; io mi sento a disagio e sembro un
pesce fuor d'acqua, intorno a me tecnici, gente
che va e viene, le guardie del corpo
dell'onorevole e lui che, disinvolto, gentile ed
estroverso racconta qualche aneddoto a Spaccesi
che gli ronza intorno come una mosca attirata dal
miele, ma include anche me nell'ascolto, volgendo ogni tanto anche verso di me, che gli sono
vicinissima, lo sguardo velato dagli occhiali. La
sua voce pacata, quasi monocorde, vibra
d'ironia... la signora Dible mi esorta a non
essere timida - lei non lo è mai stata-...
Bracardi, stasera vestito in giallo, mi si è
presentato allegramente per darmi coraggio ed ora è pronto ad entrare in scena...
Ecco la sigla e lui e Costanzo sono già sul
palcoscenico dove iniziano i convenevoli e le
battute con il pubblico... poi il regista mi
invita a pormi dietro alla tenda blu mentre
Costanzo spiega, in poche ma eloquenti parole, il
perchè della mia presenza in trasmissione: "... un
diario... non pubblicato - non capisco perchè... -".
"Entri - mi incita la voce del regista e le mie
mani, afferrate a due ganci di stoffa rossa, che
contrasta col blu elettrico della tenda, scostano
i due lembi di stoffa e sono nella luce dei
riflettori, scendo i quattro micidiali gradini che
portano sul proscenio e che rappresentano per
molti un ostacolo, stringo la mano di Costanzo,
tesa ad aiutare e salutare, mi avvio al posto
assegnatomi e siedo, cercando di trovare una
posizione conveniente alla mia piccola statura;
seguono man mano gli altri ospiti e ultimo,
accolto da calorosi applausi, il Presidente che si
siede al posto d'onore, sul divanetto accanto a
Purdom.
Maurizio, come si poteva ben prevedere, gli dedica le prime domande per soddisfare la curiosità dei
suoi utenti ed anche perchè penso proprio che sia
affascinato anche lui, una volta tanto, dall'aria
sorniona ma vigile, dalle battute pronte eppure
enunciate con tutta calma da Andreotti....
Il resto non ve lo so dire, ho raccontato in breve le mie esperienze di viaggiatrice sugli autobus, hanno per lo più tutti voluto sapere di che si parla là sopra, Andreotti ha fatto una battuta, già sapendo dare la risposta, quando ha chiesto se si parlasse del Governo e dei suoi emissari, ed il tenore delle battute, sicuramente un pò negative, sui rappresentanti del governo, voleva saperese ero impiegata presso la Democrazia Cristiana... "No,no...." ho risposto quasi spaventata, dando adito ad Andreotti di farsi una bella risata...
Intanto anche gli altri esternano i loro pensieri, previsioni, progetti per il futuro... Alla fine, debbo fare la passerella, davanti a tutto il pubblico, poi, non so come, mi ritrovo accanto ad Andreotti, che attende la sua scorta e si complimenta per quel poco che ho dato, poi, finalmente, mi ricongiungo ai miei, mi avvio verso l'uscita, dove qualcuno si complimenta direttamente con me, m'accendo una sigaretta...
Che serata....
*********
8 Gennaio 1990
|
Piove, una pioggia uggiosa.Speravo tanto che
fosse neve come tre anni fa, quella magnifica
notte dell'Epifania... ma forse un avvenimento del
genere può accadere una volta sola nella vita.
Come ogni anno m'ero attardata con Paolo a
riempire con dolciumi le calze per i agazzi da
appendere alla cappa della cucina; fuori c'era un
traffico rado e le poche macchine emettevano un
rumore soffice soffice...
Come colta da un
presentimento, mi affacciai e davanti a me s'apri
il fantastico ed imprevisto scenario della via
Merulana incipriata di neve: un velo leggero
leggero, quasi trasparente che le luci soffuse dei
lampioni rendevano più roseo ed evanescente...
una trama appesa ai rami degli alberi e sui fili
della luce, uno sfumato intreccio di festoni che
agghindavano i davanzali delle finestre...
Una ragazza dai lunghi capelli ricci si
lamenta che sono due ore che sta sui mezzi...
Sono rientrata al lavoro dopo 4 gg, di ferie. Scalpore per la mia apparizione in Tv. Chissà che
darebbero alcune mie colleghe e colleghi per esser
stati al mio posto. Non posso trattenermi dal
pensarlo e nello stesso tempo come se
quest'avvenimento non fosse capitato a me... un
sogno ad occhi aperti che non mi ha scalfito più
di tanto...
Ma sarò strana?
|
********
10 Gennaio
|
Una giornata tranquilla ma che sotto sotto mi
sembra nasconda un "movimento sotterraneo" come un
mare apparentemente calmo sopra e in profondità
animato da turbolenze.
Come sempre recito i 7
Pater, Ave e Gloria così come suggerito dalla
Madonna di Medjugorje per la Pace nel mondo, ma oggi io
prego per la pace interiore di ogni singolo, forse
più importante poichè, raggiunta quella
sicuramente i rapporti con gli altri sarebbero
diversi.
La mia attenzione viene afferrata da una figuretta
che, sulla discesa di Via Druso, sembra scivolar
via, come se pattinasse... è una ragazza vestita
interamente di viola: scarpe, pantaloni attillati,
una mantella, un cappellino di lana... mi fa
venire in mente una figurina di carta degli anni
30, quelle che si ritagliavano per poi incollarle
sulle letterine di Natale o per guarnire i
quaderni d'una volta, con la copertina nera...
Un
sole, appannato da un alone di nebbia, ci insegue
tra gli alberi dei Vivai del Sud...
|
Continua
|
|