ANTICO TESTAMENTO FIGURATO (XXV)
Libri Poetici e sapienziali
Salmi 1 - 50
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Salmi - Capitolo 1
Le due vie
[1] Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
[2 ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.
[3] Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
[4]Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde;
[5] perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
[6] Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina. |
Capitolo 2
Il dramma messianico
[1] Perché le genti congiurano
perché invano cospirano i popoli?
[2] Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
[3] «Spezziamo le loro catene,
gettiamo via i loro legami».
[4] Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
[5] Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
[6] «Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte».
[7] Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
[8] Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra.
[9] Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai».
[10] E ora, sovrani, siate saggi
istruitevi, giudici della terra;
[11] servite Dio con timore
e con tremore esultate;
[12] che non si sdegni e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira.
Beato chi in lui si rifugia. |
Capitolo 3
Invocazione mattutina del giusto perseguitato
[1] Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne.
[2] Signore, quanti sono i miei oppressori!
Molti contro di me insorgono.
[3] Molti di me vanno dicendo:
«Neppure Dio lo salva!».
[4] Ma tu, Signore, sei mia difesa,
tu sei mia gloria e sollevi il mio capo.
[5] Al Signore innalzo la mia voce
e mi risponde dal suo monte santo.
[6] Io mi corico e mi addormento,
mi sveglio perché il Signore mi sostiene.
[7] Non temo la moltitudine di genti
che contro di me si accampano.
[8] Sorgi, Signore,
salvami, Dio mio.
Hai colpito sulla guancia i miei nemici,
hai spezzato i denti ai peccatori.
[9] Del Signore è la salvezza:
sul tuo popolo la tua benedizione. |
Capitolo 4
Preghiera della sera
[1] Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo.
Di Davide.
[2]Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:
da lle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
[3] Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?
Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
[4] Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
[5] Tremate e non peccate,
sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.
[6] Offrite sacrifici di giustizia
e confidate nel Signore.
[7] Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene?».
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
[8] Hai messo più gioia nel mio cuore
di quando abbondano vino e frumento.
[9] In pace mi corico e subito mi addormento:
tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare. |
Capitolo 5
Preghiera del mattino
[1] Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide.
[2] Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
[3] Ascolta la voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché ti prego, Signore.
[4] Al mattino ascolta la mia voce;
fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.
[5] Tu non sei un Dio che si compiace del male;
presso di te il malvagio non trova dimora;
[6] gli stolti non sostengono il tuo sguardo.
Tu detesti chi fa il male,
[7] fai perire i bugiardi.
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.
[8] Ma io per la tua grande misericordia
entrerò nella tua casa;
mi prostrerò con timore
nel tuo santo tempio.
[9] Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici;
spianami davanti il tuo cammino.
[10] Non c'è sincerità sulla loro bocca,
è pieno di perfidia il loro cuore;
la loro gola è un sepolcro aperto,
la loro lingua è tutta adulazione.
[11] Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame,
per tanti loro delitti disperdili,
perché a te si sono ribellati.
[12] Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno
quanti amano il tuo nome.
[13] Signore, tu benedici il giusto:
come scudo lo copre la tua benevolenza. |
Capitolo 6
Implorazione nella prova
[1] Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Sull'ottava.
Salmo. Di Davide.
[2] Signore, non punirmi nel tuo sdegno,
non castigarmi nel tuo furore.
[3] Pietà di me, Signore: vengo meno;
risanami, Signore: tremano le mie ossa.
[4] L'anima mia è tutta sconvolta,
ma tu, Signore, fino a quando...?
[5] Volgiti, Signore, a liberarmi,
salvami per la tua misericordia.
[6] Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?
[7] Sono stremato dai lungi lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
irroro di lacrime il mio letto.
[8] I miei occhi si consumano nel dolore,
invecchio fra tanti miei oppressori.
[9] Via da me voi tutti che fate il male,
il Signore ascolta la voce del mio pianto.
[10] Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
[11] Arrossiscano e tremino i miei nemici,
confusi, indietreggino all'istante.
|
Capitolo 7
Preghiera del giusto perseguitato
[1] Lamento che Davide rivolse al Signore
per le parole di Cus il Beniaminita.
[2] Signore, mio Dio, in te mi rifugio:
salvami e liberami da chi mi perseguita,
[3] perché non mi sbrani come un leone,
non mi sbrani senza che alcuno mi salvi.
[4] Signore mio Dio, se così ho agito:
se c'è iniquità sulle mie mani,
[5] se ho ripagato il mio amico con il male,
se a torto ho spogliato i miei avversari,
[6] il nemico m'insegua e mi raggiunga,
calpesti a terra la mia vita
e trascini nella polvere il mio onore.
[7] Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,
levati contro il furore dei nemici,
alzati per il giudizio che hai stabilito.
[8] L'assemblea dei popoli ti circondi:
dall'alto volgiti contro di essa.
[9-] Il Signore decide la causa dei popoli:
giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo la mia innocenza, o Altissimo.
[10] Poni fine al male degli empi;
rafforza l'uomo retto,
tu che provi mente e cuore, Dio giusto.
[11] La mia difesa è nel Signore,
egli salva i retti di cuore.
[12] Dio è giudice giusto,
ogni giorno si accende il suo sdegno.
[13] Non torna forse ad affilare la spada,
a tendere e puntare il suo arco?
[14] Si prepara strumenti di morte,
arroventa le sue frecce.
[15] Ecco, l'empio produce ingiustizia,
concepisce malizia, partorisce menzogna.
[16] Egli scava un pozzo profondo
e cade nella fossa che ha fatto;
[17] la sua malizia ricade sul suo capo,
la sua violenza gli piomba sulla testa.
[18] Loderò il Signore per la sua giustizia
e canterò il nome di Dio, l'Altissimo. |
Capitolo 8
Potenza del nome divino
[1] Al maestro di coro. Sul canto: «I Torchi...».
Salmo. Di Davide.
[2] O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
[3] Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
[4] Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
[5] che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
[6] Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
[7] gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
[8] tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
[9] Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
[10] O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra. |
Capitolo 9
Dio abbatte gli empi e salva gli umili
[1] Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
[2] Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
[3] Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
[4] Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
[5] perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
[6] Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
[7] Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
[8] Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
[9] -giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
[10] Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
[11] Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
[12] Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
[13] Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
[14] Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
[15] -perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
[16] Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
[17] -Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
[18] Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
[19] Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
[20] Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
[21] Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
[22] Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
[23] Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
[24] L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
[25] L'empio insolente disprezza il Signore:
«Dio non se ne cura: Dio non esiste»;
questo è il suo pensiero.
[26] Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
[27] Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure».
[28] Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
[29] Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
[30] I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
[31] Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
[32] Egli pensa: «Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla».
[33] Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
[34] Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: «Non ne chiederà conto»?
[35] Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
[36] Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
[37] Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
[38] Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
[39] per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra. - |
Capitolo 10
Fiducia del giusto
[1] Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
[2] Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
[3] Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
[4] Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
[5] perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
[6] Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
[7] Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
[8] Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
[9] giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
[10] Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
[11] Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
[12] Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
[13] Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
[14] Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
[15] perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
[16]Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
[17]Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
[18] Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
[19] Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
[20] Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
[21] Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
[22] Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
[23] Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
[24] L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
[25] L'empio insolente disprezza il Signore:
«Dio non se ne cura: Dio non esiste»;
questo è il suo pensiero.
[26] Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
[27] Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure».
[28] Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
[29] Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
[30] I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
[31] Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
[32] Egli pensa: «Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla».
[33] Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
[34] Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: «Non ne chiederà conto»?
[35] Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
[36] Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
[37]Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
[38]Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
[39]per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra. |
Capitolo 11
Fiducia del giusto
[1] Al maestro del coro. Di Davide.
Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi:
«Fuggi come un passero verso il monte»?
[2] Ecco, gli empi tendono l'arco,
aggiustano la freccia sulla corda
per colpire nel buio i retti di cuore.
[3] Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto che cosa può fare?
[4] Ma il Signore nel tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo,
le sue pupille scrutano ogni uomo.
[5] Il Signore scruta giusti ed empi,
egli odia chi ama la violenza.
[6] Farà piovere sugli empi
brace, fuoco e zolfo,
vento bruciante toccherà loro in sorte;
[7] Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti vedranno il suo volto |
Capitolo 12
Contro il mondo menzognero
[1] Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
[2] Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele;
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
[3] Si dicono menzogne l'uno all'altro,
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
[4] Recida il Signore le labbra bugiarde,
la lingua che dice parole arroganti,
[5] quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti,
ci difendiamo con le nostre labbra:
chi sarà nostro padrone?».
[6] «Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri,
io sorgerò - dice il Signore -
metterò in salvo chi è disprezzato».
[7) I detti del Signore sono puri,
argento raffinato nel crogiuolo,
purificato nel fuoco sette volte.
[8] Tu, o Signore, ci custodirai,
ci guarderai da questa gente per sempre.
[9] Mentre gli empi si aggirano intorno,
emergono i peggiori tra gli uomini.
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Capitolo 13
Invocazione fiduciosa
[1] Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
[2] Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
[3] Fino a quando nell'anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?
[4] Guarda, rispondimi, Signore mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
[5] perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!»
e non esultino i miei avversari quando vacillo.
[6] Nella tua misericordia ho confidato.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato.
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Capitolo 14
L'uomo senza Dio
[1] Al maestro del coro. Di Davide.
Lo stolto pensa: «Non c'è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
nessuno più agisce bene.
[2] Il Signore dal cielo si china sugli uomini
per vedere se esista un saggio:
se c'è uno che cerchi Dio.
[3] Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti;
più nessuno fa il bene, neppure uno.
[4] Non comprendono nulla tutti i malvagi,
che divorano il mio popolo come il pane?
[5] Non invocano Dio: tremeranno di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
[6] Volete confondere le speranze del misero,
ma il Signore è il suo rifugio.
[7] Venga da Sion la salvezza d'Israele!
Quando il Signore ricondurrà il suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele. |
Capitolo 15
L'ospite del Signore
[1] Salmo. Di Davide.
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
[2] Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
[3] non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
[4] Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
[5] presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
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Capitolo 16
Il Signore, mia parte di eredità
[1] Miktam. Di Davide.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
[2] Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene».
[3] Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
[4] Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
[5] Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
[6] Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
[7] Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
[8] Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
[9] Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
[10] perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
[11] Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. |
Capitolo 17
Invocazione dell'innocente
[1] Preghiera. Di Davide.
Accogli, Signore, la causa del giusto,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.
[2] Venga da te la mia sentenza,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
[3] Saggia il mio cuore, scrutalo di notte,
provami al fuoco, non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole,
[4] secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
[5] Sulle tue vie tieni saldi i miei passi
e i miei piedi non vacilleranno.
[6] Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta;
porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
[7] mostrami i prodigi del tuo amore:
tu che salvi dai nemici
chi si affida alla tua destra.
[8] Custodiscimi come pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali,
[9] di fronte agli empi che mi opprimono,
ai nemici che mi accerchiano.
[10] Essi hanno chiuso il loro cuore,
le loro bocche parlano con arroganza.
[11] Eccoli, avanzano, mi circondano,
puntano gli occhi per abbattermi;
[12] simili a un leone che brama la preda,
a un leoncello che si apposta in agguato.
[13] Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo;
con la tua spada scampami dagli empi,
[14] con la tua mano, Signore, dal regno dei morti
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre
se ne sazino anche i figli
e ne avanzi per i loro bambini.
[15] Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.
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Capitolo 18
Te Deum regale
[1] Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici,
[2] e dalla mano di Saul. Disse dunque:
Ti amo, Signore, mia forza,
[3] Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
[4] Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
[5] Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
[6] gia mi avvolgevano i lacci degli inferi,
gia mi stringevano agguati mortali.
[7] Nel mio affanno invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.
[8] La terra tremò e si scosse;
vacillarono le fondamenta dei monti,
si scossero perché egli era sdegnato.
[9] Dalle sue narici saliva fumo,
dalla sua bocca un fuoco divorante;
da lui sprizzavano carboni ardenti.
[10] Abbassò i cieli e discese,
fosca caligine sotto i suoi piedi.
[11] Cavalcava un cherubino e volava,
si librava sulle ali del vento.
[12] Si avvolgeva di tenebre come di velo,
acque oscure e dense nubi lo coprivano.
[13] Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi
con grandine e carboni ardenti.
[14] Il Signore tuonò dal cielo,
l'Altissimo fece udire la sua voce:
grandine e carboni ardenti.
[15] Scagliò saette e li disperse,
fulminò con folgori e li sconfisse.
[16] Allora apparve il fondo del mare,
si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore,
per lo spirare del tuo furore.
[17] Stese la mano dall'alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,
[18] mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed eran più forti di me.
[19] Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
[20] mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.
[21] Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia,
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
[22] perché ho custodito le vie del Signore,
non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
[23] I suoi giudizi mi stanno tutti davanti,
non ho respinto da me la sua legge;
[24] ma integro sono stato con lui
e mi sono guardato dalla colpa.
[25] Il Signore mi rende secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.
[26] Con l'uomo buono tu sei buono
con l'uomo integro tu sei integro,
[27] con l'uomo puro tu sei puro,
con il perverso tu sei astuto.
[28] Perché tu salvi il popolo degli umili,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
[29] Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
[30] Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.
[31] La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
[32] Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
[33] Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino;
[34] mi ha dato agilità come di cerve,
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
[35] ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.
[36] Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
la tua bontà mi ha fatto crescere.
[37] Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato.
[38] Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti,
non sono tornato senza averli annientati.
[39] Li ho colpiti e non si sono rialzati,
sono caduti sotto i miei piedi.
[40] Tu mi hai cinto di forza per la guerra,
hai piegato sotto di me gli avversari.
[41] Dei nemici mi hai mostrato le spalle,
hai disperso quanti mi odiavano.
[42] Hanno gridato e nessuno li ha salvati,
al Signore, ma non ha risposto.
[43] Come polvere al vento li ho dispersi,
calpestati come fango delle strade.
[44] Mi hai scampato dal popolo in rivolta,
mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito;
[45] all'udirmi, subito mi obbedivano,
stranieri cercavano il mio favore,
[46] impallidivano uomini stranieri
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.
[47) Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
[48] Dio, tu mi accordi la rivincita
e sottometti i popoli al mio giogo,
[49] mi scampi dai nemici furenti,
dei miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall'uomo violento.
[50] Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
[51] Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.
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Capitolo 19
[1] Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
Il Signore sole di giustizia
[2] I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
[3 Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
[4] Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.
[5] Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola.
[6] Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale,
esulta come prode che percorre la via.
[7] Egli sorge da un estremo del cielo
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.
[8] La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
[9] Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.
[10] Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
[11] più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante.
[12] Anche il tuo servo in essi è istruito,
per chi li osserva è grande il profitto.
[13 Le inavvertenze chi le discerne?
Assolvimi dalle colpe che non vedo.
[14] Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro dal grande peccato.
[15] Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.
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Capitolo 20
Preghiera per il re
[1] Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
[2] Ti ascolti il Signore nel giorno della prova,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
[3] Ti mandi l'aiuto dal suo santuario
e dall'alto di Sion ti sostenga.
[4] Ricordi tutti i tuoi sacrifici
e gradisca i tuoi olocausti.
[5]Ti conceda secondo il tuo cuore,
faccia riuscire ogni tuo progetto.
[6] Esulteremo per la tua vittoria,
spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio;
adempia il Signore tutte le tue domande.
[7] Ora so che il Signore salva il suo consacrato;
gli ha risposto dal suo cielo santo
con la forza vittoriosa della sua destra.
[8] Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli,
noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio.
[9] Quelli si piegano e cadono,
ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.
[10] Salva il re, o Signore,
rispondici, quando ti invochiamo. |
Capitolo 21
Rito di incoronazione
[1] Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
[2] Signore, il re gioisce della tua potenza,
quanto esulta per la tua salvezza!
[3] Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore,
non hai respinto il voto delle sue labbra.
[4] Gli vieni incontro con larghe benedizioni;
gli poni sul capo una corona di oro fino.
[5] Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa,
lunghi giorni in eterno, senza fine.
[6] Grande è la sua gloria per la tua salvezza,
lo avvolgi di maestà e di onore;
[7] lo fai oggetto di benedizione per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
[8] Perché il re confida nel Signore:
per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
[9] La tua mano raggiungerà ogni tuo nemico,
la tua destra raggiungerà chiunque ti odia.
[10] Ne farai una fornace ardente,
nel giorno in cui ti mostrerai:
il Signore li consumerà nella sua ira,
li divorerà il fuoco.
[11] Sterminerai dalla terra la loro prole,
la loro stirpe di mezzo agli uomini.
[12] Perché hanno ordito contro di te il male,
hanno tramato insidie, non avranno successo.
[13] Hai fatto loro voltare le spalle,
contro di essi punterai il tuo arco.
[14] Alzati, Signore, in tutta la tua forza;
canteremo inni alla tua potenza. |
Capitolo 22
Sofferenze e speranze del giusto
[1] Al maestro del coro. Sull'aria: «Cerva dell'aurora».
Salmo. Di Davide.
[2] «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Tu sei lontano dalla mia salvezza»:
sono le parole del mio lamento.
[3] Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,
grido di notte e non trovo riposo.
[4] Eppure tu abiti la santa dimora,
tu, lode di Israele.
[5] In te hanno sperato i nostri padri,
hanno sperato e tu li hai liberati;
[6] a te gridarono e furono salvati,
sperando in te non rimasero delusi.
[7] Ma io sono verme, non uomo,
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
[8] Mi scherniscono quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
[9] «Si è affidato al Signore, lui lo scampi;
lo liberi, se è suo amico».
[10] Sei tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
[11] Al mio nascere tu mi hai raccolto,
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
[12] Da me non stare lontano,
poiché l'angoscia è vicina
e nessuno mi aiuta.
[13] Mi circondano tori numerosi,
mi assediano tori di Basan.
[14] Spalancano contro di me la loro bocca
come leone che sbrana e ruggisce.
[15] Come acqua sono versato,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si fonde in mezzo alle mie viscere.
[16] E' arido come un coccio il mio palato,
la mia lingua si è incollata alla gola,
su polvere di morte mi hai deposto.
[17] Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi,
[18] posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano:
[19] si dividono le mie vesti,
sul mio vestito gettano la sorte.
[20] Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, accorri in mio aiuto.
[21] Scampami dalla spada,
dalle unghie del cane la mia vita.
[22] Salvami dalla bocca del leone
e dalle corna dei bufali.
[23] Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
[24] Lodate il Signore, voi che lo temete,
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,
lo tema tutta la stirpe di Israele;
[25] perché egli non ha disprezzato
né sdegnato l'afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto,
ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.
[26] Sei tu la mia lode nella grande assemblea,
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
[27] I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano:
«Viva il loro cuore per sempre».
[28] Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui
tutte le famiglie dei popoli.
[29] Poiché il regno è del Signore,
egli domina su tutte le nazioni.
[30] A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
E io vivrò per lui,
[31] lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
[32] annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l'opera del Signore!».
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Capitolo 23
Il buon pastore
[1] Salmo. Di Davide.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
[2] su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
[3] Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
[4] Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
[5] Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
[6] Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni. |
Capitolo 24
Liturgia di ingresso al santuario
[1] Di Davide. Salmo.
Del Signore è la terra e quanto contiene,
l'universo e i suoi abitanti.
[2] E' lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita.
[3] Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
[4] Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.
[5] Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
[6] Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
[7] Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
[8] Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e potente,
il Signore potente in battaglia.
[9] Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
[10] Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
|
Capitolo 25
Preghiera nel pericolo
[1] Di Davide.
A te, Signore, elevo l'anima mia,
[2] Dio mio, in te confido: non sia confuso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
[3] Chiunque spera in te non resti deluso,
sia confuso chi tradisce per un nulla.
[4] Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
[5] Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
in te ho sempre sperato.
[6] Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà che è da sempre.
[7] Non ricordare i peccati della mia giovinezza:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
[8] Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
[9] guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.
[10] Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
[11] Per il tuo nome, Signore,
perdona il mio peccato anche se grande.
[12] Chi è l'uomo che teme Dio?
Gli indica il cammino da seguire.
[13] Egli vivrà nella ricchezza,
la sua discendenza possederà la terra.
[14 Il Signore si rivela a chi lo teme,
gli fa conoscere la sua alleanza.
[15] Tengo i miei occhi rivolti al Signore,
perché libera dal laccio il mio piede.
[16] Volgiti a me e abbi misericordia,
perché sono solo ed infelice.
[17] Allevia le angosce del mio cuore,
liberami dagli affanni.
[18] Vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati.
[19] Guarda i miei nemici: sono molti
e mi detestano con odio violento.
[20] Proteggimi, dammi salvezza;
al tuo riparo io non sia deluso.
[21] Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato.
[22] O Dio, libera Israele
da tutte le sue angosce. |
Capitolo 26
Preghiera dell'innocente
[1) Di Davide.
Signore, fammi giustizia:
nell'integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.
[2] Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
[3] La tua bontà è davanti ai miei occhi
e nella tua verità dirigo i miei passi.
[4] Non siedo con gli uomini mendaci
e non frequento i simulatori.
[5] Odio l'alleanza dei malvagi,
non mi associo con gli empi.
[6] Lavo nell'innocenza le mie mani
e giro attorno al tuo altare, Signore,
[7] per far risuonare voci di lode
e per narrare tutte le tue meraviglie.
[8] Signore, amo la casa dove dimori
e il luogo dove abita la tua gloria.
[9] Non travolgermi insieme ai peccatori,
con gli uomini di sangue non perder la mia vita,
[10] perché nelle loro mani è la perfidia,
la loro destra è piena di regali.
[11] Integro è invece il mio cammino;
riscattami e abbi misericordia.
[12] Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore. |
Capitolo 27
Con Dio nessun timore
[1] Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
[2] Quando mi assalgono i malvagi
per straziarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
[3] Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia,
anche allora ho fiducia.
[4] Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.
[5] Egli mi offre un luogo di rifugio
nel giorno della sventura.
Mi nasconde nel segreto della sua dimora,
mi solleva sulla rupe.
[6] E ora rialzo la testa
sui nemici che mi circondano;
immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza,
inni di gioia canterò al Signore.
[7] Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
[8] Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»;
il tuo volto, Signore, io cerco.
[9] Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
[10] Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato,
ma il Signore mi ha raccolto.
[11] Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino,
a causa dei miei nemici.
[12] Non espormi alla brama dei miei avversari;
contro di me sono insorti falsi testimoni
che spirano violenza.
[13] Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
[14] Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore. |
Capitolo 28
Supplica e ringraziamento
[1] Di Davide.
A te grido, Signore;
non restare in silenzio, mio Dio,
perché, se tu non mi parli,
io sono come chi scende nella fossa.
[2] Ascolta la voce della mia supplica,
quando ti grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
[3] Non travolgermi con gli empi,
con quelli che operano il male.
Parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore.
[4] Ripagali secondo la loro opera
e la malvagità delle loro azioni.
Secondo le opere delle loro mani,
rendi loro quanto meritano.
[5] Poiché non hanno compreso l'agire del Signore
e le opere delle sue mani,
egli li abbatta e non li rialzi.
[6] Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera;
[7] il Signore è la mia forza e il mio scudo,
ho posto in lui la mia fiducia;
mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore,
con il mio canto gli rendo grazie.
[8] Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza del suo consacrato.
[9] Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici,
guidali e sostienili per sempre. |
Capitolo 29
Inno al Signore della bufera
[1] Salmo. Di Davide.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
[2] Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore in santi ornamenti.
[3] Il Signore tuona sulle acque,
il Dio della gloria scatena il tuono,
il Signore, sull'immensità delle acque.
[4] Il Signore tuona con forza,
tuona il Signore con potenza.
[5] Il tuono del Signore schianta i cedri,
il Signore schianta i cedri del Libano.
[6] Fa balzare come un vitello il Libano
e il Sirion come un giovane bufalo.
[7] Il tuono saetta fiamme di fuoco,
[8] il tuono scuote la steppa,
il Signore scuote il deserto di Kades.
[9] Il tuono fa partorire le cerve
e spoglia le foreste.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
[10] Il Signore è assiso sulla tempesta,
il Signore siede re per sempre.
[11] Il Signore darà forza al suo popolo
benedirà il suo popolo con la pace.
|
Capitolo 30
Ringraziamento dopo un pericolo mortale
[1] Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio.
Di Davide.
[2] Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato
e su di me non hai lasciato esultare i nemici.
[3] Signore Dio mio,
a te ho gridato e mi hai guarito.
[4] Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.
[5] Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
rendete grazie al suo santo nome,
[6] perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera sopraggiunge il pianto
e al mattino, ecco la gioia.
[7] Nella mia prosperità ho detto:
«Nulla mi farà vacillare!».
[8] Nella tua bontà, o Signore,
mi hai posto su un monte sicuro;
ma quando hai nascosto il tuo volto,
io sono stato turbato.
[9] A te grido, Signore,
chiedo aiuto al mio Dio.
[10] Quale vantaggio dalla mia morte,
dalla mia discesa nella tomba?
Ti potrà forse lodare la polvere
e proclamare la tua fedeltà?
[11] Ascolta, Signore, abbi misericordia,
Signore, vieni in mio aiuto.
[12] Hai mutato il mio lamento in danza,
la mia veste di sacco in abito di gioia,
[13] perché io possa cantare senza posa.
Signore, mio Dio, ti loderò per sempre.
|
Capitolo 31
Preghiera nella prova
[1) Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
[2] In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
per la tua giustizia salvami.
[3] Porgi a me l'orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva.
[4] Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.
[5] Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
[6] Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
[7] Tu detesti chi serve idoli falsi,
ma io ho fede nel Signore.
[8] Esulterò di gioia per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le mie angosce;
[9] non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai guidato al largo i miei passi.
[10] Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno;
per il pianto si struggono i miei occhi,
la mia anima e le mie viscere.
[11] Si consuma nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore,
si dissolvono tutte le mie ossa.
[12] Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
il disgusto dei miei vicini,
l'orrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
[13] Sono caduto in oblio come un morto,
sono divenuto un rifiuto.
[14] Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano,
tramano di togliermi la vita.
[15] Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
[16] nelle tue mani sono i miei giorni».
Liberami dalla mano dei miei nemici,
dalla stretta dei miei persecutori:
[17] fà splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.
[18] Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho invocato;
siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.
[19] Fà tacere le labbra di menzogna,
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.
[20] Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia
davanti agli occhi di tutti.
[21] Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dalla rissa delle lingue.
[22] Benedetto il Signore,
che ha fatto per me meraviglie di grazia
in una fortezza inaccessibile.
[23] Io dicevo nel mio sgomento:
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
[24] Amate il Signore, voi tutti suoi santi;
il Signore protegge i suoi fedeli
e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
[25] Siate forti, riprendete coraggio,
o voi tutti che sperate nel Signore.
|
Capitolo 32
La confessione libera dal peccato
[1] Di Davide. Maskil.
Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa,
e perdonato il peccato.
[2] Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male
e nel cui spirito non è inganno.
[3] Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre gemevo tutto il giorno.
[4] Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.
[5] Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe»
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
[6] Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia.
Quando irromperanno grandi acque
non lo potranno raggiungere.
[7] Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo,
mi circondi di esultanza per la salvezza.
[8] Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
[9] Non siate come il cavallo e come il mulo
privi d'intelligenza;
si piega la loro fierezza con morso e briglie,
se no, a te non si avvicinano.
[10] Molti saranno i dolori dell'empio,
ma la grazia circonda chi confida nel Signore.
[11] Gioite nel Signore ed esultate, giusti,
giubilate, voi tutti, retti di cuore. |
Capitolo 33
Inno alla Provvidenza
[1] Esultate, giusti, nel Signore;
ai retti si addice la lode.
[2] Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
[3] Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate.
[4] Poiché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
[5] Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.
[6] Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
[7] Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.
[8] Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
[9] perché egli parla e tutto è fatto,
comanda e tutto esiste.
[10) Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
[11] Ma il piano del Signore sussiste per sempre,
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.
[12] Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
il popolo che si è scelto come erede.
[13] Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
[14] Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra,
[15] lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
e comprende tutte le loro opere.
[16] Il re non si salva per un forte esercito
né il prode per il suo grande vigore.
[17] Il cavallo non giova per la vittoria,
con tutta la sua forza non potrà salvare.
[18] Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
[19] per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
[20] L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
[21] In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
[22] Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.
|
Capitolo 34
Lode alla giustizia divina
[1] Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò.
[2] Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
[3] Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
[4] Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
[5] Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
[6] Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
[7] Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
[8] L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
[9] Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
[10] Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
[11] I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
[12] Venite, figli, ascoltatemi;
v'insegnerò il timore del Signore.
[13] C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
[14] Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
[15] Stà lontano dal male e fà il bene,
cerca la pace e perseguila.
[16] Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
[17] Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
[18] Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
[19] Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
[20] Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.
[21] Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato.
[22] La malizia uccide l'empio
e chi odia il giusto sarà punito.
[23] Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato.
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Capitolo 35
Preghiera di un giusto perseguitato
[1] Di Davide.
Signore, giudica chi mi accusa,
combatti chi mi combatte.
[2] Afferra i tuoi scudi
e sorgi in mio aiuto.
[3] Vibra la lancia e la scure
contro chi mi insegue,
dimmi: «Sono io la tua salvezza».
[4] Siano confusi e coperti di ignominia
quelli che attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati
quelli che tramano la mia sventura.
[5] Siano come pula al vento
e l'angelo del Signore li incalzi;
[6] la loro strada sia buia e scivolosa
quando li insegue l'angelo del Signore.
[7] Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,
senza motivo mi hanno scavato una fossa.
[8] Li colga la bufera improvvisa,
li catturi la rete che hanno tesa,
siano travolti dalla tempesta.
[9] Io invece esulterò nel Signore
per la gioia della sua salvezza.
[10] Tutte le mie ossa dicano:
«Chi è come te, Signore,
che liberi il debole dal più forte,
il misero e il povero dal predatore?».
[11] Sorgevano testimoni violenti,
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
[12] mi rendevano male per bene:
una desolazione per la mia vita.
[13] Io, quand'erano malati, vestivo di sacco,
mi affliggevo col digiuno,
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
[14] Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello,
come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.
[15] Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa,
[16] mi mettono alla prova, scherno su scherno,
contro di me digrignano i denti.
[17] Fino a quando, Signore, starai a guardare?
Libera la mia vita dalla loro violenza,
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
[18] Ti loderò nella grande assemblea,
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
[19] Non esultino su di me i nemici bugiardi,
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
[20] Poiché essi non parlano di pace,
contro gli umili della terra tramano inganni.
[21] Spalancano contro di me la loro bocca;
dicono con scherno: «Abbiamo visto con i nostri occhi!».
[22] Signore, tu hai visto, non tacere;
Dio, da me non stare lontano.
[23] Dèstati, svègliati per il mio giudizio,
per la mia causa, Signore mio Dio.
[24] Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio,
e di me non abbiano a gioire.
[25]Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!».
Non dicano: «Lo abbiamo divorato».
[26]Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura,
sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta.
[27] Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,
dica sempre: «Grande è il Signore
che vuole la pace del suo servo».
[28] La mia lingua celebrerà la tua giustizia,
canterà la tua lode per sempre. |
Capitolo 36
Malizia del peccatore e bontà di Dio
[1] Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore.
[2] Nel cuore dell'empio parla il peccato,
davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.
[3] Poiché egli si illude con se stesso
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
[4] nique e fallaci sono le sue parole,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
[5] Iniquità trama sul suo giaciglio,
si ostina su vie non buone,
via da sé non respinge il male.
[6] Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
[7] la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
[8] Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
[9] si saziano dell'abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie.
[10] E' in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
[11] Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
[12] Non mi raggiunga il piede dei superbi,
non mi disperda la mano degli empi.
[13] Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi.
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Capitolo 37
La sorte del giusto e dell'empio
[1] Di Davide.
Non adirarti contro gli empi
non invidiare i malfattori.
[2] Come fieno presto appassiranno,
cadranno come erba del prato.
[3] Confida nel Signore e fà il bene;
abita la terra e vivi con fede.
[4] Cerca la gioia del Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore.
[5] Manifesta al Signore la tua via,
confida in lui: compirà la sua opera;
[6] farà brillare come luce la tua giustizia,
come il meriggio il tuo diritto.
[7] Stà in silenzio davanti al Signore e spera in lui;
non irritarti per chi ha successo,
per l'uomo che trama insidie.
[8] Desisti dall'ira e deponi lo sdegno,
non irritarti: faresti del male,
[9] poiché i malvagi saranno sterminati,
ma chi spera nel Signore possederà la terra.
[10] Ancora un poco e l'empio scompare,
cerchi il suo posto e più non lo trovi.
[11] I miti invece possederanno la terra
e godranno di una grande pace.
[12] L'empio trama contro il giusto,
contro di lui digrigna i denti.
[13]Ma il Signore ride dell'empio,
perché vede arrivare il suo giorno.
[14] Gli empi sfoderano la spada
e tendono l'arco
per abbattere il misero e l'indigente,
per uccidere chi cammina sulla retta via.
[15] La loro spada raggiungerà il loro cuore
e i loro archi si spezzeranno.
[16] Il poco del giusto è cosa migliore
dell'abbondanza degli empi;
[17] perché le braccia degli empi saranno spezzate,
ma il Signore è il sostegno dei giusti.
[18] Conosce il Signore la vita dei buoni,
la loro eredità durerà per sempre.
[19] Non saranno confusi nel tempo della sventura
e nei giorni della fame saranno saziati.
[20] Poiché gli empi periranno,
i nemici del Signore appassiranno
come lo splendore dei prati,
tutti come fumo svaniranno.
[21] L'empio prende in prestito e non restituisce,
ma il giusto ha compassione e dà in dono.
[22] Chi è benedetto da Dio possederà la terra,
ma chi è maledetto sarà sterminato.
[23] Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo
e segue con amore il suo cammino.
[24] Se cade, non rimane a terra,
perché il Signore lo tiene per mano.
[25] Sono stato fanciullo e ora sono vecchio,
non ho mai visto il giusto abbandonato
né i suoi figli mendicare il pane.
[26] Egli ha sempre compassione e dà in prestito,
per questo la sua stirpe è benedetta.
[27] Stà lontano dal male e fà il bene,
e avrai sempre una casa.
[28] Perché il Signore ama la giustizia
e non abbandona i suoi fedeli;
gli empi saranno distrutti per sempre
e la loro stirpe sarà sterminata.
[29] I giusti possederanno la terra
e la abiteranno per sempre.
[30] La bocca del giusto proclama la sapienza,
e la sua lingua esprime la giustizia;
[31] la legge del suo Dio è nel suo cuore,
i suoi passi non vacilleranno.
[32] L'empio spia il giusto
e cerca di farlo morire.
[33] Il Signore non lo abbandona alla sua mano,
nel giudizio non lo lascia condannare.
[34] Spera nel Signore e segui la sua via:
ti esalterà e tu possederai la terra
e vedrai lo sterminio degli empi.
[35] Ho visto l'empio trionfante
ergersi come cedro rigoglioso;
[36] sono passato e più non c'era,
l'ho cercato e più non si è trovato.
[37] Osserva il giusto e vedi l'uomo retto,
l'uomo di pace avrà una discendenza.
[38] Ma tutti i peccatori saranno distrutti,
la discendenza degli empi sarà sterminata.
[39] La salvezza dei giusti viene dal Signore,
nel tempo dell'angoscia è loro difesa;
[40] il Signore viene in loro aiuto e li scampa,
li libera dagli empi e dà loro salvezza,
perché in lui si sono rifugiati. |
Capitolo 38
Preghiera nell'angoscia
[1] Salmo. Di Davide. In memoria.
[2] Signore, non castigarmi nel tuo sdegno,
non punirmi nella tua ira.
[3] Le tue frecce mi hanno trafitto,
su di me è scesa la tua mano.
[4] Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
[5] Le mie iniquità hanno superato il mio capo,
come carico pesante mi hanno oppresso.
[6] Putride e fetide sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.
[7] Sono curvo e accasciato,
triste mi aggiro tutto il giorno.
[8] Sono torturati i miei fianchi,
in me non c'è nulla di sano.
[9] Afflitto e sfinito all'estremo,
ruggisco per il fremito del mio cuore.
[10] Signore, davanti a te ogni mio desiderio
e il mio gemito a te non è nascosto.
[11] Palpita il mio cuore,
la forza mi abbandona,
si spegne la luce dei miei occhi.
[12] Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza.
[13] Tende lacci chi attenta alla mia vita,
trama insidie chi cerca la mia rovina.
e tutto il giorno medita inganni.
[14] Io, come un sordo, non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
[15] sono come un uomo che non sente e non risponde.
[16] In te spero, Signore;
tu mi risponderai, Signore Dio mio.
[17] Ho detto: «Di me non godano,
contro di me non si vantino
quando il mio piede vacilla».
[18] Poiché io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
[19] Ecco, confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato.
[20] I miei nemici sono vivi e forti,
troppi mi odiano senza motivo,
[21] mi pagano il bene col male,
mi accusano perché cerco il bene.
[22] Non abbandonarmi, Signore,
Dio mio, da me non stare lontano;
[23] accorri in mio aiuto,
Signore, mia salvezza.
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Capitolo 39
L'uomo è un nulla davanti a Dio
[1] Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide.
[2] Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca
mentre l'empio mi sta dinanzi».
[3] Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene,
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
[4] Ardeva il cuore nel mio petto,
al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato:
[5] «Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni
e saprò quanto è breve la mia vita».
[6] Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni
e la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive,
[7] come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita,
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
[8] Ora, che attendo, Signore?
In te la mia speranza.
[9] Liberami da tutte le mie colpe,
non rendermi scherno dello stolto.
[10] Sto in silenzio, non apro bocca,
perché sei tu che agisci.
[11] Allontana da me i tuoi colpi:
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
[12] Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo,
corrodi come tarlo i suoi tesori.
Ogni uomo non è che un soffio.
[13] Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
poiché io sono un forestiero,
uno straniero come tutti i miei padri.
[14] Distogli il tuo sguardo, che io respiri,
prima che me ne vada e più non sia.
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Capitolo 40
Ringraziamento. Invocazione di aiuto
[1] Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
[2] Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
[3] Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
[4] Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
[5] Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.
[6] Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
[7] Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
[8] Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
[9] che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore».
[10] Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea;
vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
[11] Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore,
la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho nascosto la tua grazia
e la tua fedeltà alla grande assemblea.
[12] Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia,
la tua fedeltà e la tua grazia
mi proteggano sempre,
[13] poiché mi circondano mali senza numero,
le mie colpe mi opprimono
e non posso più vedere.
Sono più dei capelli del mio capo,
il mio cuore viene meno.
[14] Degnati, Signore, di liberarmi;
accorri, Signore, in mio aiuto.
[15] Vergogna e confusione
per quanti cercano di togliermi la vita.
Retrocedano coperti d'infamia
quelli che godono della mia sventura.
[16] Siano presi da tremore e da vergogna
quelli che mi scherniscono.
[17] Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano,
dicano sempre: «Il Signore è grande»
quelli che bramano la tua salvezza.
[18] Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare. |
Capitolo 41
Preghiera del malato abbandonato
[1] Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
[2] Beato l'uomo che ha cura del debole,
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
[3] Veglierà su di lui il Signore,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà alle brame dei nemici.
[4] Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
gli darai sollievo nella sua malattia.
[5] Io ho detto: «Pietà di me, Signore;
risanami, contro di te ho peccato».
[6] I nemici mi augurano il male:
«Quando morirà e perirà il suo nome?».
[7] Chi viene a visitarmi dice il falso,
il suo cuore accumula malizia
e uscito fuori sparla.
[8] Contro di me sussurrano insieme i miei nemici,
contro di me pensano il male:
[9] «Un morbo maligno su di lui si è abbattuto,
da dove si è steso non potrà rialzarsi».
[10] Anche l'amico in cui confidavo,
anche lui, che mangiava il mio pane,
alza contro di me il suo calcagno.
[11] Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami,
che io li possa ripagare.
[12] Da questo saprò che tu mi ami
se non trionfa su di me il mio nemico;
[13] per la mia integrità tu mi sostieni,
mi fai stare alla tua presenza per sempre.
[14] Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele,
da sempre e per sempre. Amen, amen. |
Capitolo 42
Lamento del levita esiliato
(1] Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core.
[2] Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
[3] L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
[4] Le lacrime sono mio pane giorno e notte,
mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?».
[5] Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:
attraverso la folla avanzavo tra i primi
fino alla casa di Dio,
in mezzo ai canti di gioia
di una moltitudine in festa.
[6] Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
[7] In me si abbatte l'anima mia;
perciò di te mi ricordo
dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.
[8] Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
[9] Di giorno il Signore mi dona la sua grazia
di notte per lui innalzo il mio canto:
la mia preghiera al Dio vivente.
[10] Dirò a Dio, mia difesa:
«Perché mi hai dimenticato?
Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?».
[11] Per l'insulto dei miei avversari
sono infrante le mie ossa;
essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?».
[12] Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
|
Capitolo 43
[1] Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall'uomo iniquo e fallace.
[2] Tu sei il Dio della mia difesa;
perché mi respingi,
perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?
[3]Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
[4] Verrò all'altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
[5] Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio. |
Capitolo 44
Lamento nazionale
[1] Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil.
[2] Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito,
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera che hai compiuto ai loro giorni,
nei tempi antichi.
[3] Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti,
per far loro posto, hai distrutto i popoli.
[4] Poiché non con la spada conquistarono la terra,
né fu il loro braccio a salvarli;
ma il tuo braccio e la tua destra
e la luce del tuo volto,
perché tu li amavi.
[5] Sei tu il mio re, Dio mio,
che decidi vittorie per Giacobbe.
[6] Per te abbiamo respinto i nostri avversari
nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori.
[7]Infatti nel mio arco non ho confidato
e non la mia spada mi ha salvato,
[8] ma tu ci hai salvati dai nostri avversari,
hai confuso i nostri nemici.
[9] In Dio ci gloriamo ogni giorno,
celebrando senza fine il tuo nome.
[10] Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna,
e più non esci con le nostre schiere.
[11] Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari
e i nostri nemici ci hanno spogliati.
[12] Ci hai consegnati come pecore da macello,
ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.
[13] Hai venduto il tuo popolo per niente,
sul loro prezzo non hai guadagnato.
[14] Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini,
scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.
[15] Ci hai resi la favola dei popoli,
su di noi le nazioni scuotono il capo.
[16] L'infamia mi sta sempre davanti
e la vergogna copre il mio volto
[17] per la voce di chi insulta e bestemmia,
davanti al nemico che brama vendetta.
[18] Tutto questo ci è accaduto
e non ti avevamo dimenticato,
non avevamo tradito la tua alleanza.
[19] Non si era volto indietro il nostro cuore,
i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
[20] ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli
e ci hai avvolti di ombre tenebrose.
[21] Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio
e teso le mani verso un dio straniero,
[22] forse che Dio non lo avrebbe scoperto,
lui che conosce i segreti del cuore?
[23] Per te ogni giorno siamo messi a morte,
stimati come pecore da macello.
[24] Svègliati, perché dormi, Signore?
Dèstati, non ci respingere per sempre.
[25] Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
[26] Poiché siamo prostrati nella polvere,
il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto;
[27] Salvaci per la tua misericordia.
|
Capitolo 45
Epitalamio regale
[1] Al maestro del coro. Su «I gigli...». Dei figli di Core.
Maskil. Canto d'amore.
[2] Effonde il mio cuore liete parole,
io canto al re il mio poema.
La mia lingua è stilo di scriba veloce.
[3] Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.
[4] Cingi, prode, la spada al tuo fianco,
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte,
[5] avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.
[6] La tua destra ti mostri prodigi:
le tue frecce acute
colpiscono al cuore i nemici del re;
sotto di te cadono i popoli.
[7] Il tuo trono, Dio, dura per sempre;
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
[8] Ami la giustizia e l'empietà detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.
[9] Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia,
dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.
[10] Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir.
[11 Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
[12] al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
[13] Da Tiro vengono portando doni,
i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
[14] La figlia del re è tutta splendore,
gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.
[15] E' presentata al re in preziosi ricami;
con lei le vergini compagne a te sono condotte;
[16] guidate in gioia ed esultanza
entrano insieme nel palazzo del re.
[17] Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai capi di tutta la terra.
[18] Farò ricordare il tuo nome
per tutte le generazioni,
e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre. |
Capitolo 46
Dio è con noi
[1] Al maestro del coro. Dei figli di Core.
Su «Le vergini...». Canto.
[2] Dio è per noi rifugio e forza,
aiuto sempre vicino nelle angosce.
[3] Perciò non temiamo se trema la terra,
se crollano i monti nel fondo del mare.
[4] Fremano, si gonfino le sue acque,
tremino i monti per i suoi flutti.
[5] Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio,
la santa dimora dell'Altissimo.
[6] Dio sta in essa: non potrà vacillare;
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
[7] Fremettero le genti, i regni si scossero;
egli tuonò, si sgretolò la terra.
[8] Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
[9] Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto portenti sulla terra.
[10] Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,
romperà gli archi e spezzerà le lance,
brucerà con il fuoco gli scudi.
[11 ]Fermatevi e sappiate che io sono Dio,
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
[12] Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. |
Capitolo 47
Il Signore re di Israele e del mondo
[1] Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
[2] Applaudite, popoli tutti,
acclamate Dio con voci di gioia;
[3] perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
re grande su tutta la terra.
[4] Egli ci ha assoggettati i popoli,
ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.
[5] La nostra eredità ha scelto per noi,
vanto di Giacobbe suo prediletto.
[6] Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
[7] Cantate inni a Dio, cantate inni;
cantate inni al nostro re, cantate inni;
[8] perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
[9] Dio regna sui popoli,
Dio siede sul suo trono santo.
[10] I capi dei popoli si sono raccolti
con il popolo del Dio di Abramo,
perché di Dio sono i potenti della terra:
|
Capitolo 48
Sion, monte di Dio
[1] Cantico. Salmo. Dei figli di Core.
[2] Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
[3] Il suo monte santo, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, dimora divina,
è la città del grande Sovrano.
[4] Dio nei suoi baluardi
è apparso fortezza inespugnabile.
[5] Ecco, i re si sono alleati,
sono avanzati insieme.
[6] Essi hanno visto:
attoniti e presi dal panico,
sono fuggiti.
[7] Là sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
[8] simile al vento orientale
che squarcia le navi di Tarsis.
[9] Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l'ha fondata per sempre.
[10]Ricordiamo, Dio, la tua misericordia
dentro il tuo tempio.
[11] Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra.
[12] Gioisca il monte di Sion,
esultino le città di Giuda
a motivo dei tuoi giudizi.
[13] Circondate Sion, giratele intorno,
contate le sue torri.
[14] Osservate i suoi baluardi,
passate in rassegna le sue fortezze,
per narrare alla generazione futura:
[15] Questo è il Signore, nostro Dio
in eterno, sempre:
egli è colui che ci guida.
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Capitolo 49
Le ricchezze sono un nulla
[1] Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
[2] Ascoltate, popoli tutti,
porgete orecchio abitanti del mondo,
[3] voi nobili e gente del popolo,
ricchi e poveri insieme.
[4] La mia bocca esprime sapienza,
il mio cuore medita saggezza;
[5] porgerò l'orecchio a un proverbio,
spiegherò il mio enigma sulla cetra.
[6] Perché temere nei giorni tristi,
quando mi circonda la malizia dei perversi?
[7] Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza.
[8] Nessuno può riscattare se stesso,
o dare a Dio il suo prezzo.
[9] Per quanto si paghi il riscatto di una vita,
non potrà mai bastare
[10] per vivere senza fine,
e non vedere la tomba.
[11] Vedrà morire i sapienti;
lo stolto e l'insensato periranno insieme
e lasceranno ad altri le loro ricchezze.
[12] Il sepolcro sarà loro casa per sempre,
loro dimora per tutte le generazioni,
eppure hanno dato il loro nome alla terra.
[13] Ma l'uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono.
[14] Questa è la sorte di chi confida in se stesso,
l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
[15] Come pecore sono avviati agli inferi,
sarà loro pastore la morte;
scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà ogni loro parvenza:
gli inferi saranno la loro dimora.
[16] Ma Dio potrà riscattarmi,
mi strapperà dalla mano della morte.
[17] Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
se aumenta la gloria della sua casa.
[18] Quando muore con sé non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.
[19] Nella sua vita si diceva fortunato:
«Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».
[20] Andrà con la generazione dei suoi padri
che non vedranno mai più la luce.
[21] L'uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono. |
Capitolo 50
Per il culto in spirito
[1] Salmo. Di Asaf.
Parla il Signore, Dio degli dei,
convoca la terra da oriente a occidente.
[2] Da Sion, splendore di bellezza,
Dio rifulge.
[3] Viene il nostro Dio e non sta in silenzio;
davanti a lui un fuoco divorante,
intorno a lui si scatena la tempesta.
[4] Convoca il cielo dall'alto
e la terra al giudizio del suo popolo:
[5] «Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno sancito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».
[6] Il cielo annunzi la sua giustizia,
Dio è il giudice.
[7] «Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
testimonierò contro di te, Israele:
Io sono Dio, il tuo Dio.
[8] Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici;
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
[9] Non prenderò giovenchi dalla tua casa,
né capri dai tuoi recinti.
[10] Sono mie tutte le bestie della foresta,
animali a migliaia sui monti.
[11] Conosco tutti gli uccelli del cielo,
è mio ciò che si muove nella campagna.
[12] Se avessi fame, a te non lo direi:
mio è il mondo e quanto contiene.
[13] Mangerò forse la carne dei tori,
berrò forse il sangue dei capri?
[14] Offri a Dio un sacrificio di lode
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
[15] invocami nel giorno della sventura:
ti salverò e tu mi darai gloria».
[16] All'empio dice Dio:
«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
[17] tu che detesti la disciplina
e le mie parole te le getti alle spalle?
[18] Se vedi un ladro, corri con lui;
e degli adùlteri ti fai compagno.
[19] Abbandoni la tua bocca al male
e la tua lingua ordisce inganni.
[20] Ti siedi, parli contro il tuo fratello,
getti fango contro il figlio di tua madre.
[21] Hai fatto questo e dovrei tacere?
forse credevi ch'io fossi come te!
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
[22] Capite questo voi che dimenticate Dio,
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
[23] Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora,
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.
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Continua con Proverbi
- per altri testi sull'argomento, vedere all'articolo:
e, a proposito di animali, In Collaborazioni, del Prof. Franco Frilli:
P.s. La maggior parte delle immagini riprodotte negli articoli sull'Antico Testamento sono state gentilmente concesse da Rosina Llagaria Vidal che ringrazio sentitamente
- Si fa notare che in alcune pagine del Vecchio Testamento relative a prescrizioni e regole, non ci saranno immagini (es. Levitico))
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