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SANTI ROCCO, COSMA E DAMIANO
Questi tre Santi, Patroni di molti paesi
specialmente del sud dell'Italia e molto venerati, sono
stati accomunati in questa sede solo per l'ampiezza dell'iconografia
che li riguarda. Si vedono, infatti, ritratti sempre nelle
vesti di pellegrino, l'uno, e nelle vesti di medici-cerusici
gli altri due, ma abbigliati diversamente di volta in volta.
Insomma, dove sono venerati, compaiono quasi sempre con
indumenti diversi, forse solo per qualche particolare, ma
comunque solleticano la curiosità di chi li guarda
proprio per i dettagli del loro abbigliamento.
Questi Santi sono stati ampiamente raffigurati da grandi
pittori, come il Tiziano e il Giorgione nel caso di san
Rocco o Filippo Lippi, il Tintoretto e il Beato Angelico
nel caso dei Santi Cosma e Damiano e rappresentati in tele,
miniature, statuette, medagliette, libri, libretti devozionali,
ecc. ma, soprattutto, raffigurati in innumerevoli immaginette
o santini, dedicati soprattutto al culto popolare.
VARIE ICONOGRAFIE SUI SANTI COSMA E DAMIANO
Sono Protettori di Medici, farmacisti
e delle professioni affini come barbieri e dentisti;
vengono per lo più rappresentati con gli strumenti
della loro arte: ampolle, strumenti chirurgici ecc. Bella
ed ampia la varietà del loro vestiario che varia
a seconda delle epoche
Stando ala famosa "Legenda aurea" essi provenivano
dall'Asia Minore e dopo aver studiato medicina, s'erano
trasferiti in Cilicia dove espletarono la loro professione,
cercando nel contempo di diffondere la fede cristiana. Insieme
ad essi, ma molto meno famosi, vengono ricordati gli altri
membri della famiglia, gli altri 3 fratelli - Antimo, Leonzio
ed Euprepio - che vennero anch'essi martirizzati insieme
a Cosimo (o Cosma, secondo la dizione bizantina) e Damiano.
Durante la persecuzione di Diocleziano
furono arrestati e sottoposti a varie torture a cui più
volte sopravvissero, per morire alfine decapitati. Vennero
sepolti in Siria.
Il loro culto si diffuse ampiamente in tutta l'Asia Minore
(Mesopotamia, Egitto, Gerusalemme), subito venerati come taumaturghi
e ad essi vengono ascritte numerosissime guarigioni. In Costantinopoli
venne loro dedicata una Basilica dove venivano condotti gli
ammalati, proprio per chiedere ai due santi la salute fisica.
Dall'Asia Minore il loro culto si diffuse
quasi subito nel mondo romano e a Roma, nella zona dei Fori,
venne costruita una grande Basilica, ad essi intitolata, dove
stazionavano molti ammalati che chiedevano un miracolo. Sembra
che le loro reliquie si trovassero appunto in detta basilica,
ma successivamente i crani vennero trasferiti in Germania,
dapprima a Brema e poi a Bamberga.
Dai grandi pittori citati, i due medici vennero rappresentati
in tutte le varie fasi del loro martirio oppure mentre compivano
i numerosi miracoli a loro attribuiti, tra cui, molto discusso,
quello della guarigione di una gamba malata sostituita con
una del tutto sana, come narrato nella "Leggenda aurea".
Sembra che il sagrestano della Basilica di Santa Maria Maggiore
in Roma avesse un cancro ad una gamba ed una notte, mentre
dormiva, apparsigli in sogno i due Santi, questi subito si
mettessero all'opera, amputandogli l'arto ammalato e sostituendolo
con la gamba sana di un etiope morto da pochissimo. Chi fu
spettatore del miracolo, sia pur incredulo, dovette però
acclamare a quest'avvenimento davvero unico. Nel 1500, tale
miracolo venne rappresentato in un quadro dal pittore Alonso
de Sedano.
Il loro culto è molto diffuso nell'Italia Meridionale
dove esistono molte chiese ad essi dedicate e dove si svolgono
sagre e feste - ancora molto sentite dal popolo - in loro
onore.
Vengono ricordati liturgicamente il 26 Settembre.
A Scilla i santi Rocco e Damiano sono molto venerati nella chiesa di Santa Maria di Porto Salvo a Chianalea, dove sono conservate anche alcune reliquie. Oltre alle due statue raffigurate, realizzate nel 1901, nella stessa chiesa ne sono presenti altre due più piccole di epoca precedente (1700) ed i due santi sono anche riproposti nella grande pala d'altare, insieme alla Madonna. (*)
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SAN ROCCO
Molto venerato in tutt'Italia, ma specie
nel Sud - soprattutto nelle aree rurali - dove è Patrono
di moltissimi paesi e cittadine e titolare di almeno una chiesa,
san Rocco è fatto oggetto di speciale devozione in
vari santuari eretti in suo onore, dove in occasione della
sua festa liturgica (16 Agosto) si svolgono processioni e
riti religiosi ma anche feste e sagre di carattere folkloristico.
Nato a Montpellier, in Francia - alla fine del 1200 - da
una ricca famiglia che tanto aveva desiderato un figlio, pare
avesse una croce rossa impressa sul petto, come già
fosse destinato alla sequela di Cristo.
Sin
da fanciullo si dedicò alle opere di carità,
specie verso gli ammalati e dopo aver frequentato gli studi
regolari, in cui si distinse per l'impegno, a venti anni,
restato orfano decise di vivere secondo il Vangelo. Affidati
dunque ad uno zio i suoi averi e le sue cariche, vendette
quanto potè, distribuendone il ricavato ai poveri,
agli orfani, agli ospedali e da pellegrino si diresse verso
la Terra Santa, attraversando le Alpi e giungendo in un'Italia
devastata dalla peste. Animato da spirito di servizio, si
mise ad accudire gli appestati, guarendone molti nelle città
che attraversava, non stancandosi mai di ripetere: "
Fate penitenze, perchè i peccati sono la causa delle
malattie e dei castighi di Dio".
Debellata la peste in varie città, si avviò
verso Roma, guarendo altri ammalati e ritornando poi sui suoi
passi, raggiungendo Piacenza. Là scoprì di essere
ammalato egli stesso e per non contagiare nessuno si ritirò
in una grotta, abbandonato da tutti. Egli viene per lo più
ritratto con un cane, poichè sembra che un cane che
si fosse accorto di lui e lo avesse salvato poichè
ogni giorno gli portava nel suo rifugio un pezzo di pane con
cui il santo poteva sfamarsi.
Il padrone del cane, Gottardo, accortosi che il cane ogni
giorno trafugava del pane, lo seguì e scoprì
Rocco e, ammirato dalla sua santità, venduto ogni suo
avere, seguì il suo esempio.
Guarito dalla peste, il Santo riprese il suo cammino e nel
1322 decise di ritornare in Patria, nella sua Montpellier
dove, però, nessuno lo riconobbe e, tacciato di spionaggio,
venne messo in carcere dove rimase per 5 lunghi anni, senza
mai svelare il suo vero nome, per amore a Cristo.
Il 16 agosto del 1327 morì, chiedendo a Dio la grazia
che quanti avessero impetrato il suo patrocinio fossero protetti
e difesi dalle pestilenze.
La venerazione per San Rocco si diffuse rapidamente in Francia,
in Italia - a Venezia, si trova la maggior parte delle sue
ossa - e in tutto il mondo, soprattutto dopo il Concilio di
Costanza dove, in seguito ad un'epidemia di peste che si era
diffusa in quella città, venne invocato il suo intervento
e la sua statua venne portata in processione. L'epidemia si
placò e san Rocco divenne ovunque il protettore contro
la peste e le epidemie in genere.
Patrono dei prigionieri, dei farmacisti, degli invalidi,
delle campagne e del bestiame, san Rocco è impetrato
contro le calamità naturali.
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Ulteriori notizie mi sono arrivate da Amici San Rocco Roma <info@amicidisanrocco.it>
San Rocco di Montpellier
Se fossimo vissuti tra il 1300 ed il 1400, avremmo conosciuto bene la storia di questo santo pellegrino, uno dei più famosi in tutto l'Occidente come protettore e guaritore dei malati di peste, che proprio in questi secoli stava condizionando la vita e la morte nel mondo intero: le epidemie di peste furono capaci di cancellare l'esistenza di un terzo della popolazione dell'Europa.
Il paradosso è che, a fronte della sua estrema popolarità, poche sono le notizie sulla sua vita, la Chiesa lo canonizza ufficialmente, intorno al 1600, per mettere "ordine" al culto popolare.
Nasce tra il 1295 a Montpellier (Francia), in una famiglia nobile e cristiana, il padre era governatore della città . Vive in un mondo segnato dal flagello della peste (in due anni muoiono in Europa 20 milioni di persone) e nel quale la Chiesa attraversa un grande momento di crisi.
Oggi lontani dall'epoca in cui visse il Santo pellegrino siamo lontani, ma è ricomparsa una nuova epidemia, che come la peste ci sta facendo paura e sta mietendo vittime giorno per giorno.
All'età di 20 anni resta orfano di padre e madre e decide, forse spronato dalle ultime parole del padre morente, di seguire Gesù Cristo. Entro nel terz'ordine francescano, quindi lascia tutti i suoi beni, veste l'abito da pellegrino e parte per Roma. Durante il suo pellegrinaggio si dedica alla assistenza e guarisce molti malati di peste in modo miracoloso. La sua fama di guaritore si diffonde. A Piacenza si ammala anche lui. Soffre così tanto che è allontanato dall'Ospedale perché "disturba" con i suoi lamenti. Resta solo in un bosco dove verrà salvato da un cane che gli porterà pane tutti i giorni. Il padrone del cane, Gottardo, incuriosito dal suo comportamento, lo seguirà e così conoscerà e diventerà poi il suo unico discepolo.
Ripartito verso Montpellier, a Voghera viene fermato e sospettato di spionaggio. Verrà messo in prigione perché si rifiuterà di dire il suo nome, in quanto aveva fatto voto di non rivelarlo per non godere dei benefici derivanti dalla sua nobiltà. Lì rimarrà, per 5 anni, morendovi il 16 agosto tra il 1376 ed il 1379.
Dopo la sua morte, per possedere le sue reliquie e godere dei favori della sua protezione, non si farà scrupolo di trafugare il corpo del santo dalla chiesa di Voghera e portarle a Venezia. In seguito, una reliquia del santo verrà donata a Montpellier. In Italia quasi 60 località portano il suo nome e a lui sono dedicate oltre tremila tra chiese, oratori e luoghi di culto.
Oltre 3000 comuni lo hanno come patrono e 1890 come compatrono .
Caratteristiche della sua iconografia: uno giovane, il vestito da pellegrino, con il cappello a larghe falde, il cane che gli porta il pane, un segno (in genere sulla coscia sinistra) della peste da lui contratta.
Nel 1999 nasce l'associazione Europea Amici di San Rocco, fondata da Fratel Constantino De Bellis, il sodalizio conta oltre diecimila iscritti , confraternita e, parrocchie, oratori e comunità dove è venerato il Santo pellegrino .
I gruppi Amici di San Rocco nascono come risposta all'esortazione del Concilio Vaticano II , invitati ad essere , uomini e donne di carità sull'esempio del Santo, il cui messaggio riporta al comandamento dell'amore .
L'amico di San Rocco, nel suo itinerario spirituale con Cristo è invitato nel mondo ad annunciare la buona Novella .
Sull'esempio di San Rocco, saremo attenti ai bisogni di coloro che soffrono e sono nella necessità.
Che i tratti essenziali della vita di questo giovane apostolo della carità possano costituire per tutti noi associati e devoti un esempio da imitare e diventare così, se ben sviluppati un impegno di vita.
San Rocco, flagello delle malattie
San Rocco è stato e resta nel cuore e nelle preghiere dei suoi fedeli , colpiti oggi da una nuova epidemia , che è comparsa nel nostro tempo all’improvviso, e ne siamo straziati da questo virus, che può essere equiparato alla peste che San Rocco combattete e vinse semplicemente con la preghiera e con la sua eroica e traumaturgica carità.
San Rocco è stato e resta un singolare testimone della carità di Cristo, modello evangelico di distacco dalle cose del mondo, si fa povero , animatore di servizio ed esempio e di altruismo, rifugio e speranza nella Provvidenza Divina difronte all’impossibile umano .
Amico/a se anche tu vuoi intraprendere un cammino all’ombra di San Rocco, e come Lui vuoi servire il Signore, allora contattaci e vivi anche tu con la tua comunità un cammino semplice fatto di fede, speranza e carità .
La forza trainante della storia e del mondo è l’amore : Dio è l’Amore e San Rocco ne è un segno certo .
Preghiamolo con fede, guardiamo a Lui che è nostro amico, perché è amico di Dio .
Per altre notizie sull'iconografia di San Rocco, vedere
altro articolo di don Damiano Grenci in
Collaborazioni:
(*) Ringrazio per le due foto inviatemi da Costantino Alfonsetti
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