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IL BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO
Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
è una metafora che spesso ritorna nelle varie riflessioni
di chi, come il guardiano del Faro, vede (o cerca di vedere)
le cose da lontano.
Uno dei luoghi comuni che spesso riecheggia nei vari discorsi
è quello dell’”Occidente cristiano”,
dell’Italia “bacchettona” o di Roma “centro
della Cristianità” (quest’ultimo mi suona
più come epitaffio che come realtà). Guardando
dalla finestrella del faro il mondo non mi sembra così
nettamente distinto tra un occidente “cristiano”
e un oriente “diverso”; anzi per essere più
preciso mi sembra molto più marcato l’oriente
che l’occidente !
L’approccio a questa riflessione lo vedo suddiviso
in due aspetti: il primo relativo al mondo delle statistiche
e l’altro relativo all’osservazione diretta.
In questi ultimi anni si ricorre spesso alle statistiche:
ce ne sono di tutti i tipi e per tutti gli argomenti, non
potevano mancare quelle relative allo “stato della
Fede”. I risultati, analizzati dagli specialisti della
numerologia, sono come al solito condizionati dallo spirito
e dal punto di vista dell’analista (bicchiere mezzo
vuoto o bicchiere mezzo pieno).
Alcuni dati, che ad una prima valutazione sembrano indicare
una ripresa della spiritualità, ribaltano il loro
significato nei successivi approfondimenti, come per esempio
il dato relativo all’importanza che gli italiani danno
alla religione : si passa infatti da un 31 % nel 1994 (Università
Cattolica di Milano) al 38 % nel 2003 (Eurisko per Repubblica),
ma subito dopo si trova che la frequenza alla S. Messa cala
dal 35% del 1985 al 29 % di oggi. Analogo discorso vale
per un altro “strano” fenomeno: sempre la ricerca
Eurisko pubblicata su Repubblica a giugno 2003 evidenzia
una crescita degli italiani che pregano almeno una volta
al giorno passando dal 41% al 51 %, ma subito dopo troviamo
che 8 su 10 pregano per ottenere grazie o soluzione ai problemi
personali o familiari ! La preghiera viene vista come una
panacea ai problemi che affliggono l’ordinario quotidiano
piuttosto che un colloquio intimo con Dio. Mi sembra molto
calzante la definizione che fa il giornalista Ilvio Diamanti
al termine dell’analisi di questa ricerca: “…gli
italiani sono un popolo di cristiani cattolici sì,
ma di un Dio Relativo…” !
Lasciamo i numeri agli esperti e passiamo a guardarci intorno,
a vedere, a leggere e ad interpretare se e come cambia lo
scenario religioso quotidiano che ci circonda.
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Il primo dato da considerare (ai fini del problema iniziale
sull’occidente cattolico) è quello che non
esiste una “religione di stato” almeno nella
maggior parte degli stati europei. In Italia i retaggi dello
Statuto Albertino (1848) e dei successivi Patti Lateranensi,
che ne facevano riferimento, sono stati definitivamente
archiviati con la revisione del Concordato stesso e con
la cancellazione di tutti i riferimenti al cattolicesimo
( un esempio per tutti : nel novembre 2001 la Consulta ha
dichiarato illegittimo l’art. 402 del C.P. che accordava
al cattolicesimo una “tutela privilegiata”).
Invece in Svezia c’è la religione di stato
: il Luteranesimo. Ebbene proprio in Svezia a metà
dello scorso anno (2003) il Pastore luterano Ake Green è
stato condannato ad un mese di carcere perchè nel
sermone domenicale ( l’espressione più alta
della liturgia settimanale del luteranesimo) aveva “osato”
osservare che, in riferimento alla Bibbia, non era morale
l’unione di fatto delle coppie gay ! Nella sentenza
del giudice è riportato che “ l’interesse
degli omosessuali in quanto «gruppo etnico»
a non subire offese prevale su quello della espressione
religiosa: criticare in pubblico un «orientamento
sessuale» va contro la legge sulla discriminazione
”. Il sermone naturalmente era stato fatto in Chiesa
!
Ma torniamo in Italia, altro scalpore : la religione come
materia di insegnamento nelle scuole ! Agli inizi dell’attuale
anno scolastico fu sollevata la questione se la religione
dovesse essere computata ai fini del numero minimo di ore
di frequenza annuale tali da far considerare valido l’anno
scolastico! Anche in questo caso senza entrare nel merito
dei fatti, stupiscono tutte le alchimie che ruotano attorno
all’argomento “religione” ( persino se
deve essere considerata materia di insegnamento o meno).
E’ storia di oggi il caso “Buttiglione”,
anche questo fatto può essere letto in vari modi
ed infatti fiumi di inchiostro e di parole sono stati versati
dai vari fronti. Eppure tra tante dotte spiegazioni, più
o meno valide, un dubbio mi rimane: mi avevano insegnato
che l’espressione più alta della Democrazia
era il poter esprimere liberamente la propria opinione!
E’ vero, è falso ? Se esprimere la propria
idea si paga con l’estromissione da quelle cariche
pubbliche che dovrebbero esprimere, anzi garantire, proprio
la Democrazia, qualche cosa non mi quadra!
Ancora una notazione: se è vero che l’occidente
è cristiano, perché nella stesura della Costituzione
europea c’è stata una polemica tanto accesa
e feroce per l’accenno alle origini cristiane dell’Europa?
E per mettere il carico da undici : perché alla fine
è prevalsa la linea di non fare alcun riferimento
a tale origine? E’ con profonda tristezza che tra
le mura del mio Faro mi viene da pensare che forse l’occidente
non è poi così “cristiano” come
si dice! Tale constatazione mi sembra ancora più
vera se penso che nel parlare e nello scrivere corrente,
per definire i popoli orientali, o almeno quelli arabi od
asiatici, si usa il termine i “Musulmani” e
non solo non succede niente ma le parti in causa ne vanno
fiere (come è giusto che sia). Mi domando cosa succederebbe
se gli italiani o meglio ancora gli europei si sentissero
chiamati i “Cristiani” … apriti cielo
! E ancora per girare il coltello nella ferita mi chiedo:
se si dovesse scrivere una sorta di Costituzione Araba chissà
se essa conterrebbe il riferimento alla loro religione ?
(Penso che la risposta sia scontata !)
Ma continuiamo a guardarci intorno. E’ sotto gli occhi
di tutti la metamorfosi che negli ultimi anni stanno subendo
le strutture ecclesiastiche (conventi, scuole, ed anche
chiese, ecc). Quando non vengono chiuse o alienate divengono
nella migliore dei casi ostelli, case di accoglienza o centri
per convegni, perdendo spesso ogni riferimento a ciò
che c’era di religioso.
Per finire si assiste ormai sempre più al fenomeno
delle Parrocchie indirizzate verso il “sociale”
a discapito dello “spirituale”. Va sottolineato
che l’attenzione al sociale fa parte integrante del
cristianesimo, ma in questo contesto, sembra che si vada
in Parrocchia sempre più spesso solo per risolvere
problemi materiali invece di quelli spirituali.
Tralascio, per motivi di spazio e per carità cristiana,
i problemi relativi ai divorzi, alle separazioni, agli aborti,
alle convivenze, alle sette, allo spiritismo, ecc. Tutti
problemi di grande attualità che tuttavia scuotono
l’albero degli uomini facendo cadere quelle foglie
che non sono saldamente attaccate ai rami della Fede.
A questo punto mi sembra inutile continuare con l’elencazione
di ciò che è sotto gli occhi di tutti!
La domanda d’obbligo è cosa fare: rassegnarci
? NO !
La risposta è netta e non ammette repliche: è
la risposta che mi ha dato “un amico”, un mio
grande amico che oltre a leggere gli avvenimenti li sa anche
coniugare con la Fede.
La storia della Chiesa e quindi del Cristianesimo, mi spiega,
parte da un piccolo puntino (Gesù Cristo) per poi
ingrandirsi numericamente nel tempo. Poi subentrano le scissioni,
le contestazioni, le persecuzioni e si torna ad un puntino
(inteso questa volta come un certo numero di uomini che
tengono acceso il fuoco della Fede). Arriviamo così
al Medio Evo quando sboccia il periodo fertile e il cristianesimo
rinasce sulla scia di nuovi Santi che danno vita ai vari
ordini monastici ridando vigore e facendo innalzare nuovamente
il numero degli uomini componenti il popolo di Dio. Arriviamo
al periodo del razionalismo, del culto della ragion pura,
del boom economico e delle libertà, del “tutto
per tutti a tutti i costi” dei giorni d’oggi:
torneremo ad essere un puntino ?
Non importa, ciò che conta è esserci e mantenere
la Fede!
San Francesco
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San Domenico
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San Benedetto
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Detto ciò ritorniamo al bicchiere mezzo pieno o mezzo
vuoto e, lasciando ai filosofi ed agli statistici la sua
interpretazione, mi sento di affermare che, dal mio punto
di vista, è sufficiente anzi è importante
che ci sia dell’acqua nel bicchiere!
Dall’interno del Faro alzando gli occhi è consolante
vedere la luce della Lampada che lampeggia, anche se ad
intermittenza, nel buio come a dire : “ Attenzione
io sono qui e ti guido”, pronta poi a spengersi allo
spuntare dell’alba, quando gli occhi dei viandanti
potranno vedere da soli il corretto cammino.
Foto fornite da Cartantica
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