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DA GERUSALEMME AL GOLGOTA
PERSONAGGI
GERUSALEMME
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PILATO
Esaminiamo le varie esposizioni della figura di Pilato
attraverso i Vangeli:
Giovanni - Capitolo 18 -
Gesù davanti a Pilato
[28] Allora condussero Gesù dalla
casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero
entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare
la Pasqua.
[29] Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò:
«Che accusa portate contro quest'uomo?».
[30] Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non
te l'avremmo consegnato».
[31] Allora Pilato disse loro: «Prendetelo
voi e giudicatelo secondo la vostra legge!».
Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito
mettere a morte nessuno».
[32] Così si adempivano le parole che Gesù
aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
[33] Pilato allora rientrò nel pretorio,
fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il
re dei Giudei?».
[34] Gesù rispose: «Dici questo da te oppure
altri te l'hanno detto sul mio conto?».
[35] Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo?
La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me;
che cosa hai fatto?».
[36] Rispose Gesù: «Il mio regno non è
di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo,
i miei servitori avrebbero combattuto perché non
fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è
di quaggiù».
[37] Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei
re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici;
io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto
nel mondo: per rendere testimonianza alla verità.
Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
[38] Gli dice Pilato: «Che cos'è la
verità?». E detto questo uscì di nuovo
verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui
nessuna colpa.
[39] Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per
la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?».
[40] Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui,
ma Barabba!». Barabba era un brigante.
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La domanda di Pilato - "Che cos'è
la verità" sembra posta da un discepolo al suo
Maestro ed apre molti interrogativi sulla figura del prefetto
romano, ricordato forse solo per la sua poca forza di carattere.
Probabilmente Pilato intravvede nel Nazareno
che gli è di fronte, al di là dell'aspetto
mite e sottomesso, la sua regalità e la sua bontà,
sente che non è un uomo qualunque e si aspetta da
lui una risposta.
Ma Gesù, guardandolo, tace, non dà alcuna
risposta... forse perchè Pilato dovrà cercare
e trovare in se stesso la risposta a questa domanda.
Pilato, anche perchè consigliato
dalla moglie Claudia che non lui vorrebbe deludere, pur
potendo imporre quel diritto ad una sua autonoma decisione
che gli proviene dalla sua alta carica, convinto che Gesù
non sia un sobillatore, tenta di non condannarlo e alla
folla che reclama a gran voce sottolinea con forza "Io
non trovo in lui nessuna colpa"!
Ma poi, sia pur a malincuore cede alle
insistenze di coloro che ne vogliono la morte, aizzati dai
capi del Sinedrio, che ritengono che il Nazareno sia una
persona scomoda, un sobillatore che può scalzare
le abitudini inveterate di chi sta al potere, scuscitando
troppi interrogativi tra le persone che non ne hanno, e
va dunque eliminato.
Giovanni Capitolo 19
- [4] Pilato intanto uscì
di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori,
perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».
[5] Allora Gesù uscì, portando la corona di
spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco
l'uomo!».
[6] Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono:
«Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse
loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io
non trovo in lui nessuna colpa».
[7] Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge
e secondo questa legge deve morire, perché si è
fatto Figlio di Dio».
[8] All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più
paura
[9] ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù:
«Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede
risposta.
[10] Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai
che ho il potere di metterti in libertà e il potere
di metterti in croce?».
[11] Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere
su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo
chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più
grande».
Pilato pone a Gesù altre domande,
si interessa quasi alla sua vita, ne vuol sapere di più
di colui che è davanti a lui, abbandonato nelle sue
mani così insicure, ma il condannato non risponde,
ormai è iniziato il suo cammino verso la Croce, non
ci sono parole o gesti che possano impedirlo. Non risponde
e Pilato, quasi stizzito, gli ricorda che il potere di decidere
della sua sorte è nelle sue mani, egli ha potere
di vita e di morte su di lui. Stavolta Cristo gli replica
qualcosa che forse Pilato non è in grado di comprendere:
il potere di Pilato è nulla in confronto di quello
di Colui che glielo ha dato e che ha deciso della sua vita.
Fà poi un accenno a Giuda, dicendo che lui forse
poteva decidere diversamente e quindi evitare tutto quello
che orasta accadendo.
La condanna a morte
[12] Da quel momento Pilato cercava
di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se
liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti
si fa re si mette contro Cesare».
[13] Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù
e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto,
in ebraico Gabbatà.
[14] Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno.
Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
[15] Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!».
Disse loro Pilato: «Metterò in croce
il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti:
«Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare».
[16] Allora lo consegnò loro perché
fosse crocifisso.
La crocifissione
[17] Essi allora presero Gesù ed
egli, portando la croce, si avviò verso il luogo
del Cranio, detto in ebraico Gòlgota,
[18] dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una
parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.
[19] Pilato compose anche l'iscrizione e la fece
porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il
Nazareno, il re dei Giudei».
[20] Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché
il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla
città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
[21] I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora
a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che
egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
[22] Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho
scritto».
Ecco di nuovo Pilato che addirittura di
suo pugno scrive l'iscrizione, alquanto enigmatica "Gesù
Nazareno, il re dei Giudei" che accompagnerà
Gesù sin sulla croce e che, ripreso dai sommi sacerdoti
per l'errata dicitura, fa sentire la sua voce stizzita,
proclamando che ormai quello che ha scritto rimarrà
così.
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Matteo - Capitolo 27 - Gesù condotto davanti a Pilato
[1] Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti
e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù,
per farlo morire.
[2] Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono
al governatore Pilato.
Gesù davanti a Pilato
[11] Gesù intanto comparve
davanti al governatore, e il governatore l'interrogò
dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù
rispose «Tu lo dici».
[12] E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani,
non rispondeva nulla.
[13] Allora Pilato gli disse: «Non senti quante
cose attestano contro di te?».
[14] Ma Gesù non gli rispose neanche una parola,
con grande meraviglia del governatore.
[15] Il governatore era solito, per ciascuna festa
di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta.
[16] Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto
Barabba.
[17] Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato
disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o
Gesù chiamato il Cristo?».
[18] Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per
invidia.
[19] Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie
gli mandò a dire: «Non avere a che fare con
quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno,
per causa sua».
[20] Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla
a richiedere Barabba e a far morire Gesù.
[21] Allora il governatore domandò: «Chi dei
due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!».
[22] Disse loro Pilato: «Che farò dunque
di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti
gli risposero: «Sia crocifisso!».
[23] Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?».
Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
[24] Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi
che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua,
si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono
responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!».
[25] E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada
sopra di noi e sopra i nostri figli».
[26] Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto
flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché
fosse crocifisso.
Nel Vangelo di Matteo, è evidenziato
maggiormente il coinvolgimento del Prefetto romano nei confronti
dell'uomo che i Giudei gli portano dinanzi affinchè
emetta un giudizio di condanna.
Lo interroga, mentre tutti lo accusano di colpe campate
in aria, ma l'uomo di Nazareth non risponde, destando in
Pilato una grande meraviglia. Chi sarà mai quest'uomo
- avrà pensato - che non si difende da accuse così
meschine e senza fondamento. Perchè?
Non trova colpe in in lui e l'Evangelista sottolinea: Sapeva
bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Cercando una via d'uscita, trova forse un espediente che
potrà salvare quell'uomo: ogni anno, in occasione
della Pasqua ebraica, il prefetto romano poteva concedere
la libertà ad un condannato e dentro di sè,
Pilato avrà pensato che tra un deliquente incallito
come Barabba ed un uomo giusto - così l'aveva definito
sua moglie, mandandogli a dire di non immischiarsi con quel
Nazareno - il popolo avrebbe scelto l'uomo giusto.
Non sarà così e deluso, incapace di prendere
in mano la situazione, pagando eventualmente di persona,
volendo evitare una rivolta di popolo, temendo inoltre di
deludere l'imperatore, .non trova altro - per levarsi di
dosso quel peso e quel sangue che sarà versato -
che lavarsene le mani, letteralmente, di fronte alla folla
rumoreggiante, sottolineando di nuovo: «Non sono responsabile,
di questo sangue; vedetevela voi!».
La custodia della tomba
[62] Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve,
si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i
farisei, dicendo:
[63] «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore
disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò.
[64] Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al
terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli,
lo rubino e poi dicano al popolo: E' risuscitato dai morti.
Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della
prima!».
[65] Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia,
andate e assicuratevi come credete».
[66] Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando
la pietra e mettendovi la guardia.
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I sommi sacerdoti ritornano alla carica
presso il Prefetto per chiedergli di mettere dei soldati
di guardia al sepolcro in cui è stato depositato
il corpo di Gesù per evitare quasiasi manomissione,
ma ormai Pilato, seccato da tante insistenze ed ingerenze,
li liquida con un perentorio "Occupatevene voi!"
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Luca - Capitolo 23 - Gesù davanti a Pilato
[1] Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero
da Pilato
[2] e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato
costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare
tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re».
[3] Pilato lo interrogò: «Sei tu il
re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu
lo dici».
[4] Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla:
«Non trovo nessuna colpa in quest'uomo».
[5] Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo,
insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla
Galilea fino a qui».
[6] Udito ciò, Pilato domandò se era
Galileo
[7] e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode,
lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli
a Gerusalemme.
Pilato sentenzia di volersi appellare alla
legge locale ed essendo Erode Antipa Tetrarca della Galilea,
figlio dell'infanticida Erode, invia a lui Gesù perchè
venga da lui giudicato, pur riservandosi un giudizio finale.
ERODE
Che Gesù venga mandato da Erode ci
è tramandato solo da Luca.
Luca Capitolo 23 -
Gesù davanti a Erode
[8] Vedendo Gesù, Erode
si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava
vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche
miracolo fatto da lui.
[9] Lo interrogò con molte domande, ma Gesù
non gli rispose nulla.
[10] C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi,
e lo accusavano con insistenza.
[11] Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò
e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida
veste e lo rimandò a Pilato.
[12] In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici;
prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
Forse in cuor suo, Pilato si augura che
Erode, avendo già ucciso Giovanni il Battista ed
avendo creato malumore e ribellioni di popolo, sia pure
subito sedate, non si azzarderà ad emettere una condanna
nei confronti del Galileo che gli comparirà dinanzi.
Erode in effetti, come dal predicatore Giovanni è
affascinato anche da ciò che ha saputo del giovane
Nazareno, da ciò che si dice di lui, da ciò
che fa: miracoli, guarigioni, profezie...
Ma anche davanti al Tetrarca il comportamento di Gesù
è lo stesso avuto dinanzi al Prefetto di Roma: un
silenzio profondo, troppo grande, che scatena sentimenti
di derisione in Erode che lo insulta, per scherno lo ricopre
di un vestito regale e lo rispedisce a Pilato che dovrà
prendere l'ultima, definitiva decisione.
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LUNGO LA STRADA
SIMONE IL CIRENEO
Luca Capitolo 23 - La via della croce
[21] Allora costrinsero un tale
che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla
campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.
Preso a forza tra la folla, Simone il Cireneo
è il simbolo delle nostre ribellioni interiori, piegate
poi dalla compassione per quell'Uomo destinato alla morte,
che ci può trasformare in compassionevoli pellegrini
alla sequela di Gesù lungo la via del Calvario.
Forse recalcitrante all'inizio, Simone si fa poi compagno
di sventura di quell'uomo che gli appare come l'Agnello
sacrificale per eccellenza. Porterà quindi a compimento
questo incarico di portare la croce a fianco di Cristo e
probabilmente seguiterà a farlo anche dopo se, come
poi dirà l'Evangelista Marco, anche i suoi figli
Alessandro e Rufo abbracceranno la fede cristiana.
LA VERONICA
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La figura della donna
che deterge il volto di Gesù, Veronica, non
compare nei Vangeli, sebbene alcuni abbiano ritenuto
che tale nome, latino, corrispondesse al nome dell'emorroissa
che aveva avvicinato Gesù toccandogli con fede
un lembo del mantello, chiamata in greco Bernike o
Berenice.
In realtà il nome Veronica scaturisce dalla
parola composta greco-latina "Vera" e "Icona"
(immagine) del Volto Santo.
Sembra che dopo la morte del Cristo,
la donna che alcuni dicono avrebbe sposato Zaccheo,
sarebbe partita alla volta di Roma, portando il sacro
lino su cui era rimasta l'impronta del viso di Gesù;
ma tale tesoro le verrà poi requisito e portato
al re Tiberio, malato di lebbra, il quale al solo
vederlo sarà guarito.
Alla sua morte, Veronica lascerà il telo al
Papa san Clemente. Difatti per alcuni secoli il Santo
Volto sarebbe stato uno dei tesori più custoditi
di San Pietro, esposto solo in occasione degli Anni
Santi, così come avviene per la Sacra Sindone
di Torino.
In seguito, però, le informazioni su questa
icona sono controverse, sembra che sia stata esposta
qualche altra volta ma molto distante dal folto pubblico,
quindi non molto visibile; si dice che sia stata sottratta
da San Pietro alla fine del 1500 circa e sia poi ricomparsa
a Manoppello, portata da un misterioso pellegrino.
Comunque sia, nel Convento di Manoppello
vi è un telo con l'impronta del volto di Cristo,
impressionante per la veridicità dei lineamenti
enfiati e martoriati dai supplizi e soprattutto per
il fatto, stupefacente, che tale immagine compare
nell'identico modo in ambedue le parti - sia che la
si guardi di fronte, sia dal retro - fissando cioè
dritto negli occhi l'osservatore.
La Veronica, comunque, incarna un
gesto d'amore nei confronti di Gesù martoriato,
caduto, sfinito. E' la raffigurazione della misericordia
dell'uomo verso l'uomo, verso la sua sofferenza.
La donna, incurante del pericolo si avvicina al Nazareno
e gli deterge il volto con grande amorevolezza, sfidando
le guardie, gli insulti e fors'anche le percosse.
Perchè "deve" portare aiuto a quell'innocente
a cui nessuno si avvicina, portare un pò di
refrigerio a quel volto enfiato e irriconoscibile
in cui la passata bellezza è svanita, a causa
del peccato umano. Gesù, anche se dolente e
stremato l'avrà guardata con il suo sguardo
riconoscente in cui ella avrà contemplato la
Sua Divinità. |
LE DONNE DI GERUSALEMME
Luca - Capitolo 23 -
[27] Lo seguiva una gran folla
di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano
lamenti su di lui.
[28] Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie
di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi
stesse e sui vostri figli.
[29] Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate
le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle
che non hanno allattato.
[30] Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi!
e ai colli: Copriteci!
[31] Perché se trattano così il legno verde,
che avverrà del legno secco?».
Nelle strade affollate molte sono le donne
che seguono il lento cammino di Gesù verso il Calvario;
quelle che lo hanno seguito sin dalla Galilea, quelle che
l'hanno ascoltato nei templi e nelle strade, quelle che
ne hanno avuto uno sguardo, una guarigione... Ed ora sono
là, impotenti a salvarlo da quel calvario e poichè
non possono far nulla piangono su di lui e sulla sorte che
lo attende.
Gesù non può passare oltre
senza apostrofarle, non è insensibile al loro pianto,
ma le rimprovera. Forse perchè quella loro pietà
è solo superficiale, non c'è un vero e proprio
amore, una vera contrizione per la sorte dell'Uomo che si
avvia alla morte, non c' è vera redenzione nei loro
cuori.
Quindi prefigura loro quello che avverrà nel futuro,
i castighi che piomberanno su di esse e sui loro figli per
i peccati commessi, poichè il male e la superbia
insiti nel primo e nell'ultimo uomo del mondo non possono
essere cancellati o minimizzati, ma debbono essere riscattati
al giusto prezzo.
SUL GOLGOTA
I SOLDATI -
i soldati compaiono anche prima del Golgota quando...
Giovanni - Capitolo 18 - 2. LA PASSIONE -
L'arresto di Gesù
[3] Giuda dunque, preso un distaccamento
di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e
dai farisei, si recò là con lanterne, torce
e armi.
[4] Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli
doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi
cercate?».
[5] Gli risposero: «Gesù, il Nazareno».
Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là
con loro anche Giuda, il traditore.
[6] Appena disse «Sono io», indietreggiarono
e caddero a terra.
[7] Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?».
Risposero: «Gesù, il Nazareno».
Marco - Capitolo 15 -
Gesù davanti a Pilato
E Pilato, volendo dar soddisfazione alla
folla, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare
Gesù, lo consegnò ai soldati, perché
fosse crocifisso.
Matteo - Capitolo 27 - La corona di spine
[27] Allora i soldati del governatore
condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono
attorno tutta la coorte.
[28] Spogliatolo, gli misero addosso un
manto scarlatto
[29] e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul
capo, con una canna nella destra; poi mentre gli
si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve,
re dei Giudei!».
[30] E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna
e lo percuotevano sul capo.
[31] Dopo averlo così schernito,
lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare
i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
Marco Capitolo 15 - La corona di spine
[16] Allora i soldati lo condussero
dentro il cortile, cioè nel pretorio,
e convocarono tutta la coorte.
[17] Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato
una corona di spine, gliela misero sul capo.
[18] Cominciarono poi a salutarlo: «Salve,
re dei Giudei!».
[19] E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano
addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano
a lui.
[20] Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora
e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero
fuori per crocifiggerlo.
[24] Poi lo crocifissero e si divisero
le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello
che ciascuno dovesse prendere.
Matteo capitolo 26
33] Giunti a un luogo detto Gòlgota,
che significa luogo del cranio,
[34] gli diedero da bere vino mescolato con fiele;
ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
[35] Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono
le sue vesti tirandole a sorte.
[36] E sedutisi, gli facevano la guardia
Luca capitolo 23
[36] Anche i soldati lo schernivano,
e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano:
[37] «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
[38] C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi
è il re dei Giudei.
Giovanni Capitolo 19 -
La divisione dei vestiti
[23] I soldati poi, quando ebbero
crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero
quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica.
Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un
pezzo da cima a fondo.
[24] Perciò dissero tra loro: Non stracciamola,
ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si
adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han
gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio così.
32] Vennero dunque i soldati e
spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato
crocifisso insieme con lui.
[33] Venuti però da Gesù e vedendo
che era gia morto, non gli spezzarono le gambe,
[34] ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la
lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
[35] Chi ha visto ne dà testimonianza e
la sua testimonianza è vera e egli sa che dice
il vero, perché anche voi crediate.
[36] Questo infatti avvenne perché si adempisse la
Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
[37] E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno
lo sguardo a colui che hanno trafitto.
Alle esecuzioni assistevano ovviamente
gli uomini responsabili di tutte le fasi della condanna:
per lo più soldati che badavano all'ordine pubblico
e che "scortavano" i prigionieri, i loro superiori
e gli esecutori materiali della punizione che dovranno poi
verificare l'avvenuta morte. Non mancavano, come al solito,
gli avversari, i curiosi, ma soprattutto le persone che
invece cercavano di confortare i condannati, isostenitori
di innocenza, i parenti stretti...
SAN DISMA, IL BUON LADRONE
Matteo - Capitolo 27
[44] Anche i ladroni crocifissi con
lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
Luca - Capitolo 23 - Il "buon ladrone"
[39] Uno dei malfattori appesi alla
croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e anche noi!».
[40] Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche
tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? [41]
Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le
nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».
[42] E aggiunse: «Gesù, ricordati di
me quando entrerai nel tuo regno».
[43] Gli rispose: «In verità ti dico, oggi
sarai con me nel paradiso».
Marco capitolo 15-27]
Con lui crocifissero anche due
ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.
"...L'altro, udendo tante bestemmie,
si rivolse al compagno e rimproverandolo gli diceva "
come mai non temi Iddio, tu che soggiaci alla medesima pena.
Or pensa che questo supplizio si deve a noi due con giustizia,
mentre non altro riceviamo che il degno castigo de' nostri
misfatti; ma costui nulla fece di male. Rivoltosi dunque
al Nazareno, così fecesi a pregarlo: "Deh! Signore,
rammentatevi di me, appena siate giunto nel vostro regno.
Oh, imperscrutabili giudizi dell'Altissimo!
Di due ladrone rei di uguali misfatti, uno vien retribuito
della gloria immortale, l'altro dannato agli eterni tormenti!!
Codesto fatto straordinario accresca nell'animo nostro la
filiale fiducia nella misericordia divina ma in pari tempo
il salutare timore della inesorabile eterna giustizia. Oh
ammirabile conversione del buon ladrone!
Egli vede il Salvatore non già assiso su di un soglio
reale ma associato a lui nei tormenti, eppure lo adora come
se già fosse in gloria; lo mira pendere dalla croce,
eppure il prega quasi che segga in cielo: lo scorge condannato,
eppure lo invoca qual re.
San Giovanni Crisostomo "
Quello che salta evidente agli occhi è
che il "buon ladrone" è veramente pentito
del suo peccato, di cui a noi non è data sapere l'entità.
Sarà forse stato un ladro, un brigante, un assassino
ma in quel momento, riconoscendo l'innocenza dell'Agnello,
riconosce i suoi peccati passati, riconosce di aver speso
male la sua vita e riconosce come giusta quella morte ignominosa
per le colpe commesse.
Sembra che in un attimo, dinanzi ai suoi occhi sia passata
tutta la sua vita ed egli abbia fatto un sincero bilancio
delle sue colpe, riconoscendo nel contempo l'innocenza e
la divinità di quell'altro essere condannato alla
sua stessa pena che gli sta morendo accanto e che rispettosamente
chiama "Signore" supplicandolo di ricordarsi di
lui.
La sua fede viene premiata e Gesù
gli promette il cielo!.
San Disma o Dima, viene venerato come il
buon ladrone il 23 marzo in oriente e il 25 marzo in occidente,
in particolare dalll'Ordine dei Mercedari e dalla congregazione
dei Pii operai. E' patrono degli antiquari, dei certosini
dei peccatori che si pentono, dei condannati a morte,viene
invocato contro i furti, contro i ladri, contro l'impenitenza
finale.
SAN LONGINO
Giovanni Capitolo 19-34 - Il colpo di lancia
"Uno dei soldati gli aprì
il fianco con la lancia e subito ne uscì
sangue ed acqua"
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Solo nel Vangelo di Giovanni,
viene menzionato questo soldato romano che colpì
il costato del Redentore e che successivamente ne custodì il sepolcro.
Probabilmente era uno dei
tanti che prestavano servizio in questa "speciale"
crocifissione, un soldato senza nome che successivamente
venne poi chiamato Longino, derivante dal termine
greco "lancia".
Spesso egli venne confuso con il Centurione, anch'egli
presente alla crocifissione.
Sembrerebbe che Longino, affetto da una grave malattia
ad un occhio, dopo il colpo di lancia, raggiunto dal
sangue vivificante di Cristo che colava giù dalla croce, sia guarito miracolosamente.
Riacquista quindi la vista non solo fisica ma anche
quella interiore e convertitosi all'istante, raccolse
un pò di terra da sotto la Croce, imbevuta
del prezioso sangue di Gesù e la spugna con
l'aceto che era stata data al morente, custodendole accuratamente.
Su di lui si narrano, ovviamente, molte storie. Chi dice che, a seguito del dramma vissuto, ovviamente lasciò l'esercito e che su istigazione del popolo venne accusato da Ponzio Pilato come disertore e fatto uccidere.
La testa di Longino sarebbe stata poi trasferita a Gerusalemme, buttata tra i rifiuti ma recuperata da una donna che a contatto con essa era guarità dalla cecità.
Un'altra fonte dice che, tornato poi nella sua città
natale, Cesarea, abbia raccontato la sua straordinaria
esperienza e fatto molti proseliti, dirigendosi poi verso
l'Italia, portandosi dietro le preziosissime reliquie.
Si sarebbe poi stabilito a Mantova in un ricovero per
pellegrini, nei pressi del luogo in cui ora si erge
la chiesa di Sant'Andrea ed anche qui si diede ad
evangelizzare le folle.
Per evitare che le reliquie del Redentore cadessero
in mani indegne le avrebbe sotterrate presso la sua
abitazione. Venne infine ucciso e sepolto accanto
ad esse.
A Mantova in tempi lontani veniva ricordato il 2 dicembre,
ma essendo piuttosto nebulosa ed improbabile la sua
storia, successivamente tale festività venne
spostata al 15 marzo, ricordato insieme alla reliquia
del Preziosissimo Sangue di Cristo. |
SOTTO LA CROCE
LA MADRE
Maria è madre per eccellenza soprattutto
sotto la croce, poichè è proprio là
che il suo amore per noi diventa incommensurabile, donandoci
quel Figlio che con la sua morte ci darà nuova vita.
Nel contempo, Gesù le affida tutto il genere umano
ed Ella ci prenderà sotto la sua protezione.
Giovanni Capitolo 19 -
Gesù e sua madre
[25] Stavano presso la croce di
Gesù sua madre, la sorella di sua madre,
Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
[26] Gesù allora, vedendo la madre e
lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse
alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
[27] Poi disse al discepolo: «Ecco la tua
madre!». E da quel momento il discepolo la
prese nella sua casa.
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IL CENTURIONE
Matteo - Capitolo 27
[54] Il centurione e
quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito
il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da
grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio
di Dio!».
Luca - Capitolo 23
[47] Visto ciò che era accaduto,
il centurione glorificava Dio: «Veramente
quest'uomo era giusto».
Marco - Capitolo 15
[39] Allora il centurione che gli
stava di fronte, vistolo spirare in quel modo,
disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!».
Tra le tante persone incaricate della crocifissione,
spicca il Centurione, comandante di una centuria, appunto,
di soldati romani. Come sempre egli svolge il suo compito
con perizia, ordinando ai suoi sottoposti di portare a buon
fine ciò per cui sono stati comandati là su
quel colle impervio, senza forse il minimo interesse per
i condannati. La vita militare l'ha reso duro, capace di
dare la morte senza il minimo sentimento. Probabilmente
non aveva mai sentito parlare del Nazareno, nè aveva
mai ascoltato le sue parole, la sua sorte non lo toccava
affato.
Ma poi,
Luca - Capitolo 23 - La morte di Gesù
[44] Era verso mezzogiorno, quando il sole
si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino
alle tre del pomeriggio.
[45] Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
[46] Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo
spirò.
"vistolo spirare in quel modo",
proprio lui il Centurione è il primo a riconoscere
e ad ad invocare la divinità di Cristo, gridando
la sua scoperta a tutti
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LE PIE DONNE
SALOME
E' una delle discepole del Signore, moglie
di Zebedeo, che seguirà Gesù nelle sue peregrinazioni
insieme ai figli Giacomo e Giovanni ("I figli del
Tuono"), fino alla crocifissione sul Golgota. Successivamente
constaterà la Risurrezione di Nostro Signore, trovando
la tomba vuota.
La sua memoria liturgica ricorre il 22 ottobre.
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MARIA DI CLEOFA
Maria di Cleopa o Cleofa è una
delle discepole di Gesù, moglie di Cleofa, probabilmente
parente di Maria. I suoi figli Giacomo il Minore e Ioses
vengono chiamati, secondo l'uso semitico anche "fratelli"
di Gesù. Tuttavia si parla di essa anche come cognata
di Giuseppe e madre di Giuda Taddeo e di Simone e ancora
di Alfeo, che è uno dei discepoli che videro Gesù
ad Emmaus.
Sta di fatto che essa segue Gesù lungo tutta la
Galilea per giungere ai piedi della croce, insieme a Maria
Santissimae ai pochi altri, rimane ad assistere alla deposizione
del suo Corpo e probabilmente alla successiva sepoltura.
Più tardi si affretterà a raggiungere la
tomba dove il corpo di Gesù è stato sepolto
senza le unzioni rituali per via dell'approssimarsi della
festività del sabato e la mattina successiva al
sabato essa e le altre donne, comprati profumi ed unguenti,
si avviavano ad eseguire il pietoso rito, ma rimarranno
stupefatte ed impaurite dalla visione di un angelo che
dirà loro che Gesù non è più
nel sepolcro poichè è risorto: "Perché
cercate il vivente tra i morti?".
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SANTA MARIA MADDALENA
Maria di Magdala (una piccola città
sul Lago di Tiberiade) o Maddalena è un personaggio
che nei secoli è stato molto controverso perchè
questo nome era ritenuto attribuibile a varie donne.
Gli evangelisti citano due episodi che
sembrano quasi uguali, ma in uno Maria è decisamente
riconoscibile nella sorella di Lazzaro poco tempo prima
resuscitato da Gesù, che con olio profumato deterge
i piedi del Maestro
Giovanni - Capitolo 12 -L'unzione di Betania
1] Sei giorni prima della Pasqua, Gesù
andò a Betània, dove si trovava Lazzaro,
che egli aveva risuscitato dai morti.
[2] E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro
era uno dei commensali.
[3] Maria allora, presa una libbra di
olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse
i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi
capelli, e tutta la casa si riempì del
profumo dell'unguento.
[4] Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che
doveva poi tradirlo, disse:
[5] «Perché quest'olio profumato non si è
venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».
[6] Questo egli disse non perché gl'importasse
dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva
la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
[7] Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché
lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
[8] I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre
avete me».
L'altra, citata da Luca, saputo che si
trovava in casa in un fariseo, si china sui suoi piedi
e glieli lava con il suo pianto e li asperge di unguenti
profumati
Luca - Capitolo 7 - La peccatrice perdonata
[36] Uno dei farisei lo invitò
a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo
e si mise a tavola.
[37] Ed ecco una donna, una peccatrice di quella
città, saputo che si trovava nella casa
del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato;
[38] e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo
ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime,
poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva
di olio profumato.
[39] A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò
tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe
chi e che specie di donna è colei che lo tocca:
è una peccatrice».
[40] Gesù allora gli disse: «Simone, ho una
cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì
pure».
[41] «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli
doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.
[42] Non avendo essi da restituire, condonò il
debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà
di più?».
[43] Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato
di più». Gli disse Gesù: «Hai
giudicato bene».
[44] E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi
questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai
dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi
con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
[45] Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando
sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.
[46] Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato,
ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
[47] Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti
peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a
cui si perdona poco, ama poco».
[48] Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi
peccati».
[49] Allora i commensali cominciarono a dire tra sé:
«Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?».
[50] Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha
salvata; và in pace!».
Maria Maddalena è stata anche
identificata con l'adultera salvata dalla lapidazione
da Gesù, benchè nei Vangeli non venga assolutamente
citato il suo nome.
L'attribuzione del nome Maria Maddalena
più realistica è, dunque quella citata da
Luca:
"C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano
state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti
sette demòni... " che secondo quanto
asserisce l'Evangelista è una delle più
fedeli accompagnatrici del Maestro durante la sua evangelizzazione
e, lo seguirà anche in Gerusalemme.
Sarà poi presente alla sua crocifissione «Stavano
presso la croce di Gesù sua madre,la sorella di
sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.»
(Gv 19,25), alla deposizione del suo corpo fu deposto
nella tomba di Giuseppe d'Arimatea ed ancora alla successiva
risurrezione.
Maria ha poi un primato davvero eccezionale:
sarà la prima a vedere Gesù Risorto.
Giovanni capitolo 20 -
L'apparizione a Maria di Magdala
[11] Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre
piangeva, si chinò verso il sepolcro
[12] e vide due angeli in bianche vesti,
seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi,
dove era stato posto il corpo di Gesù.
[13] Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro: «Hanno portato via il mio
Signore e non so dove lo hanno posto».
[14] Detto questo, si voltò indietro e
vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
[15] Le disse Gesù: «Donna, perché
piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando
che fosse il custode del giardino, gli disse:
«Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo
hai posto e io andrò a prenderlo».
[16] Gesù le disse: «Maria!». Essa
allora, voltatasi verso di lui, gli disse
in ebraico: «Rabbunì!», che
significa: Maestro!
[17] Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché
non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei
fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre
vostro, Dio mio e Dio vostro».
[18] Maria di Màgdala andò subito
ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il
Signore» e anche ciò che le aveva detto.
******
Una delle leggende vuole che Maria di
Magdala dopo la morte del maestro si fosse ritirata in
una grotta in Provenza trascorrendovi trent'anni fino
alla fine dei suoi giorni. Ma la tradizione greca altrettanto
popolare la vuole morta in Efeso. Le sue ossa sarebbero
poi state portate a Costantinopoli dall'Imperatore Leone
VI nel secolo IX.
Questa Santa è molto venerata
anche dalla Chiesa Ortodossa.
E' stata rappresentata nei vari secoli dai maggiori pittori:
Masaccio, Botticelli, Caravaggio, Rembrandt e molti altri,
quasi sempre raffigurata in veste di peccatrice redenta,
con i capelli lunghi e sciolti, spesso con una veste rossa,
con vari attributi iconografici tra cui il Teschio, Il
Vaso degli unguenti, il Cilicio o la Sferza per le penitenze,
la Croce, il Libro, la Grotta, gli Angeli ed altri.
LE PIE DONNE SOTTO LA CROCE
Matteo capitolo 26
[55] C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano
seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.
[56] Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di
Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.
Luca Capitolo 23
[49] Tutti i suoi conoscenti assistevano
da lontano e così le donne che lo
avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
Giovanni - Capitolo 19
25] Stavano presso la croce di
Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di
Clèofa e Maria di Màgdala.
Marco - Capitolo 15
[40] C'erano anche alcune donne,
che stavano ad osservare da lontano, tra le quali
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore
e di Ioses, e Salome,
[41] che lo seguivano e servivano quando era ancora
in Galilea, e molte altre che erano salite con
lui a Gerusalemme.
******
Diversamente dagli altri discepoli - tranne
Giovanni che seguirà il suo Maestro fin sotto la
Croce e prenderà in custodia Maria Santissima - le
donne che sempre hanno seguito Gesù nella sua evangelizzazione,
saranno presenti, sprezzanti del pericolo che potevano correre
mettendosi dichiaratamente dalla parte del Nazareno condannato
a morte, alle sue ultime ore: lo seguiranno lungo l'erta
via del Calvario, assisteranno alla sua Crocifissione, alla
sua Agonia, alla sua Morte.
Tralasciando per un attimo Maria Santissima, la cui presenza
è ineluttabile, le donne presenti - quelle citate
dal Vangelo, ma sicuramente erano molte di più -
erano: Maria di Magdala, Maria di Giacomo il Minore e di
Ioses, Salome, madre dei figli di Zebedeo, una certa Giovanna
e una certa Susanna, come esplicita il Vangelo di Luca:
Luca - Capitolo 8 - Il seguito femminile di Gesù
[1] In seguito egli se ne andava per le
città e i villaggi, predicando e annunziando la buona
novella del regno di Dio.
[2] C'erano con lui i Dodici e alcune donne che
erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità:
Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette
demòni,
[3] Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna
e molte altre, che li assistevano con i loro beni.
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LE PIE DONNE ALLA SEPOLTURA
Luca - Capitolo 23
[55] Le donne che erano venute
con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe;
esse osservarono la tomba e come era stato deposto
il corpo di Gesù,
[56] poi tornarono indietro e prepararono aromi
e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono
il riposo secondo il comandamento.
Matteo - Capitolo 27
[61] Erano lì, davanti al
sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.
Marco - Capitolo 15
[47] Intanto Maria di Màgdala
e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva
deposto.
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LE PIE DONNE NEL GIORNO DELLA RISURREZIONE
Maria di Magdala e le pie donne che andavano
a completare l'imbalsamazione del corpo di Gesù,
sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa
del sopraggiungere del Sabato, furono le prime ad incontrare
il Risorto. Esse dunque, furono le prime messaggere che
annunziarono la risurrezione di Cristo agli Apostoli. Ad
essi Gesù apparirà in seguito: prima a Pietro,
poi ai Dodici.
Giovanni - Capitolo 20 -
La tomba vuota
[1] Nel giorno dopo il sabato, Maria
di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino,
quand'era ancora buio, e vide che la pietra era
stata ribaltata dal sepolcro.
[2] Corse allora e andò da
Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che
Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato
via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno
posto!».
Marco Capitolo 15 -
La tomba vuota. Messaggio dell'angelo
[1] Passato il sabato, Maria di
Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli
aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
[2] Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero
al sepolcro al levar del sole.
[3] Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà
via il masso dall'ingresso del sepolcro?».
[4] Ma, guardando, videro che il masso era gia stato
rotolato via, benché fosse molto grande.
[5] Entrando nel sepolcro, videro un giovane,
seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed
ebbero paura.
[6] Ma egli disse loro: «Non abbiate paura!
Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso.
E' risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano
deposto.
[7] Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro
che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete,
come vi ha detto».
[8] Ed esse, uscite, fuggirono
via dal sepolcro perché erano piene
di timore e di spavento. E non dissero niente a
nessuno, perché avevano paura.
Matteo - Capitolo 28
La tomba vuota. Messaggio dell'angelo
[1] Passato il sabato, all'alba del primo giorno
della settimana, Maria di Màgdala e l'altra
Maria andarono a visitare il sepolcro.
[2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo
del Signore, sceso dal cielo, si accostò,
rotolò la pietra e si pose a sedere su di
essa.
[3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito
bianco come la neve.
[4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono
tramortite.
[5] Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate
paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.
[6] Non è qui. E' risorto, come
aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto.
[7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E'
risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea;
là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto».
[8] Abbandonato in fretta il sepolcro,
con timore e gioia grande, le donne corsero a dare
l'annunzio ai suoi discepoli.
L'apparizione alle pie donne
9] Ed ecco Gesù venne loro incontro
dicendo: «Salute a voi». Ed esse,
avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.
[10] Allora Gesù disse loro: «Non
temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che
vadano in Galilea e là mi vedranno».
Luca - Capitolo 24 - La tomba vuota. Messaggio dell'angelo
[1] Il primo giorno dopo il sabato,
di buon mattino, si recarono alla tomba, portando
con sé gli aromi che avevano preparato.
[2] Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro;
[3] ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore
Gesù.
[4] Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini
apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
[5] Essendosi le donne impaurite e avendo
chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché
cercate tra i morti colui che è vivo?
[6] Non è qui, è risuscitato.
Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea,
[7] dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo
fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso
e risuscitasse il terzo giorno».
[8] Ed esse si ricordarono delle sue parole.
Gli apostoli rifiutano di credere alle
chiacchiere delle donne
[9] E, tornate dal sepolcro, annunziarono
tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
[10] Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria
di Giacomo. Anche le altre che
erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
[11] Quelle parole parvero loro come un
vaneggiamento e non credettero ad esse.
******
Questo è quanto narrano gli Evangelisti
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Per altre Via Crucis, vedere:
- per altre via Crucis vedere in Collaborazioni - di P. Leonardo Bellonci -
Via Crucis Bibliche- Parte prima: La redenzione prevista nell'Antico Testamento:
- La Redenzione prevista nei Salmi
Parte seconda - La Redenzione raccontata - Via Crucis Storiche -
Nel gruppo delle Via Crucis che abbiamo
indicato come ‘Storiche’ sono riportate tutte
le notizie delle quali gli Evangelisti sono stati
spettatori (Giovanni e, almeno in parte, Marco
per quanto gli poteva provenire da S. Pietro),
o che hanno potuto raccogliere da fonti
sicure (Matteo e Luca, sia – quest’ultimo –
direttamente dalla Madonna, sia da “ricerche
accurate”).
La ‘storicità’ della persona, dell’insegnamento,
della Passione-Morte-Risurrezione di
Gesù del resto è confermata dalla trasparenza
dei racconti, condotti senza alcun ornamento
o artificio letterario, oltrechè da fonti non
cristiane:
- Via Crucis costruita sugli insegnamenti,
Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di
S. Matteo
- Via Crucis costruita sugli insegnamenti,
Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di
S. Marco
- Via Crucis costruita sugli insegnamenti,
Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di
S. Luca
- Via Crucis costruita sugli insegnamenti, Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di Giovanni
Parte Terza - La Redenzione contemplata - Nel gruppo delle Via Crucis che contemplano
la Redenzione alla luce della Risurrezione si
essenzializza il binomio: Morte-Vita.
Dunque la scansione delle ’Stazioni’ perde i
suoi contorni. In sintonia con la Liturgia Cattolica,
viene messo a fuoco lo scontro tra la Morte (Satana) e
la Vita (Cristo), che ci ha meritato la redenzione.
In particolare:
In MORTE–VITA (I, II, III) si è insistito
sul fatto che dalla morte viene la vita.
Perciò in ogni citazione sono messi in vista, anche graficamente, i
due termini e fatti correlativi.
I testi sono tratti dagli ‘Atti degli Apostoli’ e
dalle ‘Lettere’ del Nuovo Testamento.
In IL GRANDE DRAMMA (I) campeggia lo
SCONTRO tra Cristo e la Morte.
In IL GRANDE DRAMMA (II) quello tra i
Cristiani uniti a Cristo e la Morte.
I testi di queste ultime due Via Crucis sono
tratti dall’Apocalisse di S. Giovanni.
Chiude la raccolta una ‘Via Crucis’ di
intonazione ‘tradizionale’.
Per altre Preghiere e Devozioni:
e nella sezione dedicata al Natale
- Per altri articoli correlati:
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