Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

DA GERUSALEMME AL GOLGOTA

PERSONAGGI

 

GERUSALEMME


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PILATO

 

Esaminiamo le varie esposizioni della figura di Pilato attraverso i Vangeli:

 

 

Giovanni - Capitolo 18 - Gesù davanti a Pilato

[28] Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
[29] Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?».
[30] Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato».
[31] Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno».
[32] Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.

[33] Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?».
[34] Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?».
[35] Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».
[36] Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
[37] Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
[38] Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa.
[39] Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?».

[40] Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

 


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La domanda di Pilato - "Che cos'è la verità" sembra posta da un discepolo al suo Maestro ed apre molti interrogativi sulla figura del prefetto romano, ricordato forse solo per la sua poca forza di carattere.

Probabilmente Pilato intravvede nel Nazareno che gli è di fronte, al di là dell'aspetto mite e sottomesso, la sua regalità e la sua bontà, sente che non è un uomo qualunque e si aspetta da lui una risposta.

Ma Gesù, guardandolo, tace, non dà alcuna risposta... forse perchè Pilato dovrà cercare e trovare in se stesso la risposta a questa domanda.

Pilato, anche perchè consigliato dalla moglie Claudia che non lui vorrebbe deludere, pur potendo imporre quel diritto ad una sua autonoma decisione che gli proviene dalla sua alta carica, convinto che Gesù non sia un sobillatore, tenta di non condannarlo e alla folla che reclama a gran voce sottolinea con forza "Io non trovo in lui nessuna colpa"!

Ma poi, sia pur a malincuore cede alle insistenze di coloro che ne vogliono la morte, aizzati dai capi del Sinedrio, che ritengono che il Nazareno sia una persona scomoda, un sobillatore che può scalzare le abitudini inveterate di chi sta al potere, scuscitando troppi interrogativi tra le persone che non ne hanno, e va dunque eliminato.

 

 

Giovanni Capitolo 19

- [4] Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».
[5] Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
[6] Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa».
[7] Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
[8] All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura
[9] ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta.
[10] Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».
[11] Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande».

Pilato pone a Gesù altre domande, si interessa quasi alla sua vita, ne vuol sapere di più di colui che è davanti a lui, abbandonato nelle sue mani così insicure, ma il condannato non risponde, ormai è iniziato il suo cammino verso la Croce, non ci sono parole o gesti che possano impedirlo. Non risponde e Pilato, quasi stizzito, gli ricorda che il potere di decidere della sua sorte è nelle sue mani, egli ha potere di vita e di morte su di lui. Stavolta Cristo gli replica qualcosa che forse Pilato non è in grado di comprendere: il potere di Pilato è nulla in confronto di quello di Colui che glielo ha dato e che ha deciso della sua vita. Fà poi un accenno a Giuda, dicendo che lui forse poteva decidere diversamente e quindi evitare tutto quello che orasta accadendo.

La condanna a morte

[12] Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare».
[13] Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
[14] Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
[15] Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare».
[16] Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

La crocifissione

[17] Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota,
[18] dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.
[19] Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
[20] Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
[21] I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
[22] Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».

Ecco di nuovo Pilato che addirittura di suo pugno scrive l'iscrizione, alquanto enigmatica "Gesù Nazareno, il re dei Giudei" che accompagnerà Gesù sin sulla croce e che, ripreso dai sommi sacerdoti per l'errata dicitura, fa sentire la sua voce stizzita, proclamando che ormai quello che ha scritto rimarrà così.


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Matteo - Capitolo 27 - Gesù condotto davanti a Pilato

[1] Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire.
[2] Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.

Gesù davanti a Pilato

[11] Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici».
[12] E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla.
[13] Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?».
[14] Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
[15] Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta.
[16] Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba.
[17] Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?».
[18] Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.

[19] Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua».
[20] Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù.
[21] Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!».
[22] Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!».
[23] Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
[24] Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!».
[25] E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli».
[26] Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.

Nel Vangelo di Matteo, è evidenziato maggiormente il coinvolgimento del Prefetto romano nei confronti dell'uomo che i Giudei gli portano dinanzi affinchè emetta un giudizio di condanna.

Lo interroga, mentre tutti lo accusano di colpe campate in aria, ma l'uomo di Nazareth non risponde, destando in Pilato una grande meraviglia. Chi sarà mai quest'uomo - avrà pensato - che non si difende da accuse così meschine e senza fondamento. Perchè?
Non trova colpe in in lui e l'Evangelista sottolinea: Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Cercando una via d'uscita, trova forse un espediente che potrà salvare quell'uomo: ogni anno, in occasione della Pasqua ebraica, il prefetto romano poteva concedere la libertà ad un condannato e dentro di sè, Pilato avrà pensato che tra un deliquente incallito come Barabba ed un uomo giusto - così l'aveva definito sua moglie, mandandogli a dire di non immischiarsi con quel Nazareno - il popolo avrebbe scelto l'uomo giusto.

Non sarà così e deluso, incapace di prendere in mano la situazione, pagando eventualmente di persona, volendo evitare una rivolta di popolo, temendo inoltre di deludere l'imperatore, .non trova altro - per levarsi di dosso quel peso e quel sangue che sarà versato - che lavarsene le mani, letteralmente, di fronte alla folla rumoreggiante, sottolineando di nuovo: «Non sono responsabile, di questo sangue; vedetevela voi!».

 



 

La custodia della tomba

[62] Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo:
[63] «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò.
[64] Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: E' risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!».
[65] Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete».
[66] Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.

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I sommi sacerdoti ritornano alla carica presso il Prefetto per chiedergli di mettere dei soldati di guardia al sepolcro in cui è stato depositato il corpo di Gesù per evitare quasiasi manomissione, ma ormai Pilato, seccato da tante insistenze ed ingerenze, li liquida con un perentorio "Occupatevene voi!"


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Luca - Capitolo 23 - Gesù davanti a Pilato


[1] Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato
[2] e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re».
[3] Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici».
[4] Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo».
[5] Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».

[6] Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo
[7] e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.

Pilato sentenzia di volersi appellare alla legge locale ed essendo Erode Antipa Tetrarca della Galilea, figlio dell'infanticida Erode, invia a lui Gesù perchè venga da lui giudicato, pur riservandosi un giudizio finale.

 

 

ERODE




Che Gesù venga mandato da Erode ci è tramandato solo da Luca.


Luca Capitolo 23 - Gesù davanti a Erode

[8] Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui.
[9] Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla.
[10] C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza.
[11] Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato.
[12] In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.

Forse in cuor suo, Pilato si augura che Erode, avendo già ucciso Giovanni il Battista ed avendo creato malumore e ribellioni di popolo, sia pure subito sedate, non si azzarderà ad emettere una condanna nei confronti del Galileo che gli comparirà dinanzi.
Erode in effetti, come dal predicatore Giovanni è affascinato anche da ciò che ha saputo del giovane Nazareno, da ciò che si dice di lui, da ciò che fa: miracoli, guarigioni, profezie...

Ma anche davanti al Tetrarca il comportamento di Gesù è lo stesso avuto dinanzi al Prefetto di Roma: un silenzio profondo, troppo grande, che scatena sentimenti di derisione in Erode che lo insulta, per scherno lo ricopre di un vestito regale e lo rispedisce a Pilato che dovrà prendere l'ultima, definitiva decisione.

 


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LUNGO LA STRADA


 

 

SIMONE IL CIRENEO

 


 

 

Luca Capitolo 23 - La via della croce

[21] Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.

Preso a forza tra la folla, Simone il Cireneo è il simbolo delle nostre ribellioni interiori, piegate poi dalla compassione per quell'Uomo destinato alla morte, che ci può trasformare in compassionevoli pellegrini alla sequela di Gesù lungo la via del Calvario.

Forse recalcitrante all'inizio, Simone si fa poi compagno di sventura di quell'uomo che gli appare come l'Agnello sacrificale per eccellenza. Porterà quindi a compimento questo incarico di portare la croce a fianco di Cristo e probabilmente seguiterà a farlo anche dopo se, come poi dirà l'Evangelista Marco, anche i suoi figli Alessandro e Rufo abbracceranno la fede cristiana.

 

 

 

LA VERONICA

 



La figura della donna che deterge il volto di Gesù, Veronica, non compare nei Vangeli, sebbene alcuni abbiano ritenuto che tale nome, latino, corrispondesse al nome dell'emorroissa che aveva avvicinato Gesù toccandogli con fede un lembo del mantello, chiamata in greco Bernike o Berenice.
In realtà il nome Veronica scaturisce dalla parola composta greco-latina "Vera" e "Icona" (immagine) del Volto Santo.

Sembra che dopo la morte del Cristo, la donna che alcuni dicono avrebbe sposato Zaccheo, sarebbe partita alla volta di Roma, portando il sacro lino su cui era rimasta l'impronta del viso di Gesù; ma tale tesoro le verrà poi requisito e portato al re Tiberio, malato di lebbra, il quale al solo vederlo sarà guarito.

Alla sua morte, Veronica lascerà il telo al Papa san Clemente. Difatti per alcuni secoli il Santo Volto sarebbe stato uno dei tesori più custoditi di San Pietro, esposto solo in occasione degli Anni Santi, così come avviene per la Sacra Sindone di Torino.

In seguito, però, le informazioni su questa icona sono controverse, sembra che sia stata esposta qualche altra volta ma molto distante dal folto pubblico, quindi non molto visibile; si dice che sia stata sottratta da San Pietro alla fine del 1500 circa e sia poi ricomparsa a Manoppello, portata da un misterioso pellegrino.

Comunque sia, nel Convento di Manoppello vi è un telo con l'impronta del volto di Cristo, impressionante per la veridicità dei lineamenti enfiati e martoriati dai supplizi e soprattutto per il fatto, stupefacente, che tale immagine compare nell'identico modo in ambedue le parti - sia che la si guardi di fronte, sia dal retro - fissando cioè dritto negli occhi l'osservatore.

La Veronica, comunque, incarna un gesto d'amore nei confronti di Gesù martoriato, caduto, sfinito. E' la raffigurazione della misericordia dell'uomo verso l'uomo, verso la sua sofferenza.
La donna, incurante del pericolo si avvicina al Nazareno e gli deterge il volto con grande amorevolezza, sfidando le guardie, gli insulti e fors'anche le percosse.

Perchè "deve" portare aiuto a quell'innocente a cui nessuno si avvicina, portare un pò di refrigerio a quel volto enfiato e irriconoscibile in cui la passata bellezza è svanita, a causa del peccato umano. Gesù, anche se dolente e stremato l'avrà guardata con il suo sguardo riconoscente in cui ella avrà contemplato la Sua Divinità.

 

 


LE DONNE DI GERUSALEMME

 





 

Luca - Capitolo 23 -

[27] Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.
[28] Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
[29] Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
[30] Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi!
e ai colli: Copriteci!
[31] Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Nelle strade affollate molte sono le donne che seguono il lento cammino di Gesù verso il Calvario; quelle che lo hanno seguito sin dalla Galilea, quelle che l'hanno ascoltato nei templi e nelle strade, quelle che ne hanno avuto uno sguardo, una guarigione... Ed ora sono là, impotenti a salvarlo da quel calvario e poichè non possono far nulla piangono su di lui e sulla sorte che lo attende.

Gesù non può passare oltre senza apostrofarle, non è insensibile al loro pianto, ma le rimprovera. Forse perchè quella loro pietà è solo superficiale, non c'è un vero e proprio amore, una vera contrizione per la sorte dell'Uomo che si avvia alla morte, non c' è vera redenzione nei loro cuori.

Quindi prefigura loro quello che avverrà nel futuro, i castighi che piomberanno su di esse e sui loro figli per i peccati commessi, poichè il male e la superbia insiti nel primo e nell'ultimo uomo del mondo non possono essere cancellati o minimizzati, ma debbono essere riscattati al giusto prezzo.

 

SUL GOLGOTA

 

I SOLDATI -

i soldati compaiono anche prima del Golgota quando...

Giovanni - Capitolo 18 - 2. LA PASSIONE - L'arresto di Gesù

[3] Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.
[4] Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».
[5] Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
[6] Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
[7] Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno».

 

 

 

Marco - Capitolo 15 - Gesù davanti a Pilato

E Pilato, volendo dar soddisfazione alla folla, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati, perché fosse crocifisso.


Matteo - Capitolo 27 - La corona di spine

[27] Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte.
[28]
Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto
[29] e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo,
con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!».
[30] E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.
[31]
Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.



 

Marco Capitolo 15 - La corona di spine

[16] Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte.
[17] Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo.
[18]
Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!».
[19] E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e,
piegando le ginocchia, si prostravano a lui.
[20] Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora
e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

[24] Poi lo crocifissero
e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.




Matteo capitolo 26

33] Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio,
[34] gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
[35] Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte.
[36]
E sedutisi, gli facevano la guardia


Luca capitolo 23

[36] Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano:
[37] «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».

[38] C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.


Giovanni Capitolo 19 - La divisione dei vestiti

[23] I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
[24] Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio così.





32] Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
[33] Venuti però da Gesù
e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe,
[34] ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
[35]
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
[36] Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
[37] E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Alle esecuzioni assistevano ovviamente gli uomini responsabili di tutte le fasi della condanna: per lo più soldati che badavano all'ordine pubblico e che "scortavano" i prigionieri, i loro superiori e gli esecutori materiali della punizione che dovranno poi verificare l'avvenuta morte. Non mancavano, come al solito, gli avversari, i curiosi, ma soprattutto le persone che invece cercavano di confortare i condannati, isostenitori di innocenza, i parenti stretti...

 

SAN DISMA, IL BUON LADRONE

Matteo - Capitolo 27

[44] Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.


Luca - Capitolo 23 - Il "buon ladrone"

[39] Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».
[40] Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? [41] Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».
[42] E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
[43] Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».


Marco capitolo 15-27]

Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.

"...L'altro, udendo tante bestemmie, si rivolse al compagno e rimproverandolo gli diceva " come mai non temi Iddio, tu che soggiaci alla medesima pena. Or pensa che questo supplizio si deve a noi due con giustizia, mentre non altro riceviamo che il degno castigo de' nostri misfatti; ma costui nulla fece di male. Rivoltosi dunque al Nazareno, così fecesi a pregarlo: "Deh! Signore, rammentatevi di me, appena siate giunto nel vostro regno.

Oh, imperscrutabili giudizi dell'Altissimo! Di due ladrone rei di uguali misfatti, uno vien retribuito della gloria immortale, l'altro dannato agli eterni tormenti!! Codesto fatto straordinario accresca nell'animo nostro la filiale fiducia nella misericordia divina ma in pari tempo il salutare timore della inesorabile eterna giustizia. Oh ammirabile conversione del buon ladrone!
Egli vede il Salvatore non già assiso su di un soglio reale ma associato a lui nei tormenti, eppure lo adora come se già fosse in gloria; lo mira pendere dalla croce, eppure il prega quasi che segga in cielo: lo scorge condannato, eppure lo invoca qual re.
San Giovanni Crisostomo "

 




Quello che salta evidente agli occhi è che il "buon ladrone" è veramente pentito del suo peccato, di cui a noi non è data sapere l'entità. Sarà forse stato un ladro, un brigante, un assassino ma in quel momento, riconoscendo l'innocenza dell'Agnello, riconosce i suoi peccati passati, riconosce di aver speso male la sua vita e riconosce come giusta quella morte ignominosa per le colpe commesse.
Sembra che in un attimo, dinanzi ai suoi occhi sia passata tutta la sua vita ed egli abbia fatto un sincero bilancio delle sue colpe, riconoscendo nel contempo l'innocenza e la divinità di quell'altro essere condannato alla sua stessa pena che gli sta morendo accanto e che rispettosamente chiama "Signore" supplicandolo di ricordarsi di lui.

La sua fede viene premiata e Gesù gli promette il cielo!.

San Disma o Dima, viene venerato come il buon ladrone il 23 marzo in oriente e il 25 marzo in occidente, in particolare dalll'Ordine dei Mercedari e dalla congregazione dei Pii operai. E' patrono degli antiquari, dei certosini dei peccatori che si pentono, dei condannati a morte,viene invocato contro i furti, contro i ladri, contro l'impenitenza finale.

 


SAN LONGINO

 

 

Giovanni Capitolo 19-34 - Il colpo di lancia

 

"Uno dei soldati gli aprì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua"

 

 

 

Solo nel Vangelo di Giovanni, viene menzionato questo soldato romano che colpì il costato del Redentore e che successivamente ne custodì il sepolcro.

Probabilmente era uno dei tanti che prestavano servizio in questa "speciale" crocifissione, un soldato senza nome che successivamente venne poi chiamato Longino, derivante dal termine greco "lancia".
Spesso egli venne confuso con il Centurione, anch'egli presente alla crocifissione.

Sembrerebbe che Longino, affetto da una grave malattia ad un occhio, dopo il colpo di lancia, raggiunto dal sangue vivificante di Cristo che colava giù dalla croce, sia guarito miracolosamente.

Riacquista quindi la vista non solo fisica ma anche quella interiore e convertitosi all'istante, raccolse un pò di terra da sotto la Croce, imbevuta del prezioso sangue di Gesù e la spugna con l'aceto che era stata data al morente, custodendole accuratamente.

Su di lui si narrano, ovviamente, molte storie. Chi dice che, a seguito del dramma vissuto, ovviamente lasciò l'esercito e che su istigazione del popolo venne accusato da Ponzio Pilato come disertore e fatto uccidere.
La testa di Longino sarebbe stata poi trasferita a Gerusalemme, buttata tra i rifiuti ma recuperata da una donna che a contatto con essa era guarità dalla cecità.

Un'altra fonte dice che, tornato poi nella sua città natale, Cesarea, abbia raccontato la sua straordinaria esperienza e fatto molti proseliti, dirigendosi poi verso l'Italia, portandosi dietro le preziosissime reliquie.
Si sarebbe poi stabilito a Mantova in un ricovero per pellegrini, nei pressi del luogo in cui ora si erge la chiesa di Sant'Andrea ed anche qui si diede ad evangelizzare le folle.
Per evitare che le reliquie del Redentore cadessero in mani indegne le avrebbe sotterrate presso la sua abitazione. Venne infine ucciso e sepolto accanto ad esse.

A Mantova in tempi lontani veniva ricordato il 2 dicembre, ma essendo piuttosto nebulosa ed improbabile la sua storia, successivamente tale festività venne spostata al 15 marzo, ricordato insieme alla reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo.

 

 

 

SOTTO LA CROCE

 



LA MADRE

Maria è madre per eccellenza soprattutto sotto la croce, poichè è proprio là che il suo amore per noi diventa incommensurabile, donandoci quel Figlio che con la sua morte ci darà nuova vita. Nel contempo, Gesù le affida tutto il genere umano ed Ella ci prenderà sotto la sua protezione.


Giovanni Capitolo 19 - Gesù e sua madre


[25] Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
[26] Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
[27] Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

 

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IL CENTURIONE

 

Matteo - Capitolo 27

[54] Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».


Luca - Capitolo 23

[47] Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto».


Marco - Capitolo 15

[39] Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!».

Tra le tante persone incaricate della crocifissione, spicca il Centurione, comandante di una centuria, appunto, di soldati romani. Come sempre egli svolge il suo compito con perizia, ordinando ai suoi sottoposti di portare a buon fine ciò per cui sono stati comandati là su quel colle impervio, senza forse il minimo interesse per i condannati. La vita militare l'ha reso duro, capace di dare la morte senza il minimo sentimento. Probabilmente non aveva mai sentito parlare del Nazareno, nè aveva mai ascoltato le sue parole, la sua sorte non lo toccava affato.

Ma poi,

Luca - Capitolo 23 - La morte di Gesù

[44] Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.
[45] Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
[46] Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.

"vistolo spirare in quel modo", proprio lui il Centurione è il primo a riconoscere e ad ad invocare la divinità di Cristo, gridando la sua scoperta a tutti

 

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LE PIE DONNE

 

SALOME

 

E' una delle discepole del Signore, moglie di Zebedeo, che seguirà Gesù nelle sue peregrinazioni insieme ai figli Giacomo e Giovanni ("I figli del Tuono"), fino alla crocifissione sul Golgota. Successivamente constaterà la Risurrezione di Nostro Signore, trovando la tomba vuota.

La sua memoria liturgica ricorre il 22 ottobre.

 

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MARIA DI CLEOFA

Maria di Cleopa o Cleofa è una delle discepole di Gesù, moglie di Cleofa, probabilmente parente di Maria. I suoi figli Giacomo il Minore e Ioses vengono chiamati, secondo l'uso semitico anche "fratelli" di Gesù. Tuttavia si parla di essa anche come cognata di Giuseppe e madre di Giuda Taddeo e di Simone e ancora di Alfeo, che è uno dei discepoli che videro Gesù ad Emmaus.

Sta di fatto che essa segue Gesù lungo tutta la Galilea per giungere ai piedi della croce, insieme a Maria Santissimae ai pochi altri, rimane ad assistere alla deposizione del suo Corpo e probabilmente alla successiva sepoltura.

Più tardi si affretterà a raggiungere la tomba dove il corpo di Gesù è stato sepolto senza le unzioni rituali per via dell'approssimarsi della festività del sabato e la mattina successiva al sabato essa e le altre donne, comprati profumi ed unguenti, si avviavano ad eseguire il pietoso rito, ma rimarranno stupefatte ed impaurite dalla visione di un angelo che dirà loro che Gesù non è più nel sepolcro poichè è risorto: "Perché cercate il vivente tra i morti?".


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SANTA MARIA MADDALENA

Maria di Magdala (una piccola città sul Lago di Tiberiade) o Maddalena è un personaggio che nei secoli è stato molto controverso perchè questo nome era ritenuto attribuibile a varie donne.

Gli evangelisti citano due episodi che sembrano quasi uguali, ma in uno Maria è decisamente riconoscibile nella sorella di Lazzaro poco tempo prima resuscitato da Gesù, che con olio profumato deterge i piedi del Maestro


Giovanni - Capitolo 12 -L'unzione di Betania

1] Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
[2] E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
[3] Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
[4] Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:
[5] «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».
[6] Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
[7] Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
[8] I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».




L'altra, citata da Luca, saputo che si trovava in casa in un fariseo, si china sui suoi piedi e glieli lava con il suo pianto e li asperge di unguenti profumati

Luca - Capitolo 7 - La peccatrice perdonata

[36] Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.
[37] Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato;
[38] e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.

[39] A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».
[40] Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure».
[41] «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.
[42] Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?».
[43] Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
[44] E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
[45] Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.
[46] Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
[47] Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».
[48] Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».
[49] Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?».
[50] Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».

Maria Maddalena è stata anche identificata con l'adultera salvata dalla lapidazione da Gesù, benchè nei Vangeli non venga assolutamente citato il suo nome.

L'attribuzione del nome Maria Maddalena più realistica è, dunque quella citata da Luca:
"C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni... " che secondo quanto asserisce l'Evangelista è una delle più fedeli accompagnatrici del Maestro durante la sua evangelizzazione e, lo seguirà anche in Gerusalemme.
Sarà poi presente alla sua crocifissione «Stavano presso la croce di Gesù sua madre,la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.» (Gv 19,25), alla deposizione del suo corpo fu deposto nella tomba di Giuseppe d'Arimatea ed ancora alla successiva risurrezione.


 

Maria ha poi un primato davvero eccezionale: sarà la prima a vedere Gesù Risorto.

Giovanni capitolo 20 - L'apparizione a Maria di Magdala

[11] Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro
[12] e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
[13] Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
[14] Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
[15] Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
[16] Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
[17] Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
[18] Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.


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Una delle leggende vuole che Maria di Magdala dopo la morte del maestro si fosse ritirata in una grotta in Provenza trascorrendovi trent'anni fino alla fine dei suoi giorni. Ma la tradizione greca altrettanto popolare la vuole morta in Efeso. Le sue ossa sarebbero poi state portate a Costantinopoli dall'Imperatore Leone VI nel secolo IX.

Questa Santa è molto venerata anche dalla Chiesa Ortodossa.

E' stata rappresentata nei vari secoli dai maggiori pittori: Masaccio, Botticelli, Caravaggio, Rembrandt e molti altri, quasi sempre raffigurata in veste di peccatrice redenta, con i capelli lunghi e sciolti, spesso con una veste rossa, con vari attributi iconografici tra cui il Teschio, Il Vaso degli unguenti, il Cilicio o la Sferza per le penitenze, la Croce, il Libro, la Grotta, gli Angeli ed altri.


 

LE PIE DONNE SOTTO LA CROCE

 

Matteo capitolo 26


[55] C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.
[56] Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.

Luca Capitolo 23

[49] Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.



Giovanni - Capitolo 19

25] Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.

Marco - Capitolo 15

[40] C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome,
[41] che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.



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Diversamente dagli altri discepoli - tranne Giovanni che seguirà il suo Maestro fin sotto la Croce e prenderà in custodia Maria Santissima - le donne che sempre hanno seguito Gesù nella sua evangelizzazione, saranno presenti, sprezzanti del pericolo che potevano correre mettendosi dichiaratamente dalla parte del Nazareno condannato a morte, alle sue ultime ore: lo seguiranno lungo l'erta via del Calvario, assisteranno alla sua Crocifissione, alla sua Agonia, alla sua Morte.

Tralasciando per un attimo Maria Santissima, la cui presenza è ineluttabile, le donne presenti - quelle citate dal Vangelo, ma sicuramente erano molte di più - erano: Maria di Magdala, Maria di Giacomo il Minore e di Ioses, Salome, madre dei figli di Zebedeo, una certa Giovanna e una certa Susanna, come esplicita il Vangelo di Luca:


Luca - Capitolo 8 - Il seguito femminile di Gesù

[1] In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio.
[2] C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni,
[3] Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.

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LE PIE DONNE ALLA SEPOLTURA


 

Luca - Capitolo 23

[55] Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù,
[56] poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.


Matteo - Capitolo 27

[61] Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.


Marco - Capitolo 15

[47] Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.

 

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LE PIE DONNE NEL GIORNO DELLA RISURREZIONE

 


Maria di Magdala e le pie donne che andavano a completare l'imbalsamazione del corpo di Gesù, sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa del sopraggiungere del Sabato, furono le prime ad incontrare il Risorto. Esse dunque, furono le prime messaggere che annunziarono la risurrezione di Cristo agli Apostoli. Ad essi Gesù apparirà in seguito: prima a Pietro, poi ai Dodici.

Giovanni - Capitolo 20 - La tomba vuota

[1] Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
[2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».



Marco Capitolo 15 - La tomba vuota. Messaggio dell'angelo

[1] Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
[2] Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole.
[3] Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?».
[4] Ma, guardando, videro che il masso era gia stato rotolato via, benché fosse molto grande.
[5] Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura.
[6] Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto.
[7] Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto».
[8] Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.

 



 

Matteo - Capitolo 28

La tomba vuota. Messaggio dell'angelo

[1] Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
[2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.
[3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve.
[4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite.
[5] Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.
[6] Non è qui. E' risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto.
[7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E' risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto».
[8] Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.






L'apparizione alle pie donne

9] Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.
[10] Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».


Luca - Capitolo 24 - La tomba vuota. Messaggio dell'angelo

[1] Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato.
[2] Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro;
[3] ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
[4] Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
[5] Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
[6] Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea,
[7] dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno».
[8] Ed esse si ricordarono delle sue parole.

Gli apostoli rifiutano di credere alle chiacchiere delle donne

[9] E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
[10] Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
[11] Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.

 

 

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Questo è quanto narrano gli Evangelisti


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Via Crucis Bibliche- Parte prima: La redenzione prevista nell'Antico Testamento:


- La Redenzione prevista nei Salmi


- La Redenzione prevista da Isaia

- La Redenzione prevista dai Profeti (I)

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- La Redenzione prevista dai Profeti (III)


Parte seconda - La Redenzione raccontata - Via Crucis Storiche -
Nel gruppo delle Via Crucis che abbiamo indicato come ‘Storiche’ sono riportate tutte le notizie delle quali gli Evangelisti sono stati spettatori (Giovanni e, almeno in parte, Marco per quanto gli poteva provenire da S. Pietro), o che hanno potuto raccogliere da fonti sicure (Matteo e Luca, sia – quest’ultimo – direttamente dalla Madonna, sia da “ricerche accurate”).
La ‘storicità’ della persona, dell’insegnamento, della Passione-Morte-Risurrezione di Gesù del resto è confermata dalla trasparenza dei racconti, condotti senza alcun ornamento o artificio letterario, oltrechè da fonti non cristiane:

- Via Crucis costruita sugli insegnamenti, Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di S. Matteo

- Via Crucis costruita sugli insegnamenti, Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di S. Marco

- Via Crucis costruita sugli insegnamenti, Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di S. Luca

- Via Crucis costruita sugli insegnamenti, Riflessioni, Predizioni, Accadimenti storici contenuti nel Vangelo di Giovanni

Parte Terza - La Redenzione contemplata - Nel gruppo delle Via Crucis che contemplano la Redenzione alla luce della Risurrezione si essenzializza il binomio: Morte-Vita.
Dunque la scansione delle ’Stazioni’ perde i suoi contorni. In sintonia con la Liturgia Cattolica, viene messo a fuoco lo scontro tra la Morte (Satana) e la Vita (Cristo), che ci ha meritato la redenzione.
In particolare: In MORTE–VITA (I, II, III) si è insistito sul fatto che dalla morte viene la vita.
Perciò in ogni citazione sono messi in vista, anche graficamente, i due termini e fatti correlativi.
I testi sono tratti dagli ‘Atti degli Apostoli’ e dalle ‘Lettere’ del Nuovo Testamento.
In IL GRANDE DRAMMA (I) campeggia lo SCONTRO tra Cristo e la Morte.
In IL GRANDE DRAMMA (II) quello tra i Cristiani uniti a Cristo e la Morte.
I testi di queste ultime due Via Crucis sono tratti dall’Apocalisse di S. Giovanni.
Chiude la raccolta una ‘Via Crucis’ di intonazione ‘tradizionale’.

- Via Crucis MORTE E VITA I - Costruita nella luce della risurrezione con insegnamenti, riflessioni e accadimenti storici contenuti in Atti degli Apostoli e in altri scritti del Nuovo Testamento
          

- Via Crucis MORTE E VITA II - Costruita nella luce della risurrezione con insegnamenti, riflessioni e accadimenti storici contenuti in Atti degli Apostoli e in altri scritti del Nuovo Testamento

- Via Crucis MORTE E VITA III - Costruita nella luce della risurrezione con insegnamenti, riflessioni e accadimenti storici contenuti in Atti degli Apostoli e in altri scritti del Nuovo Testamento
               
- Via Crucis IL GRANDE DRAMMA I - Riflessioni, predizioni e letture profetiche di accadimenti storici contenuti nel libro dell’Apocalisse - Prima parte

- Via Crucis IL GRANDE DRAMMA II - Riflessioni, predizioni e letture profetiche di accadimenti storici contenuti nel libro dell’Apocalisse - Seconda parte

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