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"SARA' CHIAMATO EMMANUELE"
“Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”. (Mt 1, 18-25)
La pagina del Vangelo pone due nomi: “lo chiamerai Gesù” e “sarà chiamato Emmanuele”.
Diciamo innanzitutto che il nome ha un significato intrinseco, come appare dai nomi teofori (evocatori della divinità). In secondo luogo, il nome ha un contenuto dinamico; designa l’intima natura di un essere, poiché contiene una presenza attiva di quell’essere.
Platone diceva che “Chiunque sa il nome, sa anche le cose”; conoscerlo vuol dire, conoscere l’essenza in se stessa.
Nell’antica Grecia i nomi provenivano dal nome di un dio e derivati o scelti come augurio per la futura vita del bambino, seguiti da quello della località di residenza o provenienza. I Romani imponevano ai neonati tre nomi: il prenome scelto fra i diciotto più usati - Publius (Publio), C = Caius (Caio), ecc. - il nome indicante la gens di appartenenza - es. Julius (della gens Julia) e il cognome indicante la famiglia, quando la gens d’origine si divideva in molte famiglie.
Per i semiti i nomi propri avevano un significato intrinseco; due usanze sembrano comunemente diffuse: l’imposizione di nomi teofori (es. Isaia = Iahvé salva; Giosuè = Iahvé è salvezza, ecc.), oppure l’attribuzione di nomi che esprimono qualche circostanza o particolarità della nascita dei bambini (es. Rachele, chiamò il figlio appena nato, col nome di Ben-Oni = figlio del mio dolore).
Nella concezione semitica, il nome ha anche un aspetto dinamico, che corrisponde alla forza, alla potenza che il nome rappresenta e in qualche modo include; dove c’è il nome c’è la persona, con la sua forza, pronta a manifestarsi. Conoscere qualcuno per nome, vuol dire conoscerlo fino in fondo e poter disporre della sua potenza. Si pensi ad esempio alla chiamata per nome dei primi discepoli di Cristo, oppure alla Maddalena che riconosce il Risorto dopo essersi sentita chiamata per nome.
Infine nella tradizione semitica c’è inoltre il concetto, che chi impone a qualcuno il nome che deve portare o gli cambia il nome che possiede, esprime il potere assoluto, la sovranità, che detiene su quello (Ge. 2), così come Adamo impose i nomi a tutto il bestiame di cui poteva usufruire, oppure Jhwh che esprime il suo dominio assoluto e muta il destino, imponendo e mutando i nomi, stessa cosa che fa Gesù nei Vangeli.
Questa prassi avveniva anche nella vita religiosa in cui dopo i voti evangelici il monaco o la monaca mutava il nome.
L’esigenza di sapere il nome della divinità in cui si crede, è stato sempre intrinseco nell’animo umano, perché il nome stesso è garanzia della sua esistenza. Ecco il senso della richiesta del nome di Dio da parte di Mosè. E il Dio di Israele, conosciuto inizialmente come il “Dio degli antenati”, il “Dio di Abramo di Isacco di Giacobbe”, oppure con espressioni particolari: “El Shaddai”, “Terrore di Isacco”, “Forte di Giacobbe”, rivela il suo nome “Jhwh”, che significa “Egli è”; e questo Nome entrò così a far parte della vita religiosa degli israeliti. Nel tardo giudaismo però, per il bisogno di sottolineare la trascendenza divina, il nome di “Jhwh”, non è stato più pronunciato e Dio è stato designato col termine Nome e con altri appellativi, come Padre a sottolineare lo speciale rapporto che lega Dio e il suo popolo.
Nel Nuovo Testamento, sulla bocca di Gesù e dei credenti, il nome di Padre attribuito a Dio, assume il suo vero significato. Solo Gesù, infatti conosce il Padre e può efficacemente rivelarlo (Mt.11, 27-28).
Gesù si è riferito spesso a Dio chiamandolo Padre, nel Vangelo di s. Giovanni, Padre viene usato addirittura come sinonimo di Dio e secondo l’evangelista questa è la sua vera definizione, questo è il nome che esprime più profondamente l’essere divino.
Il Messia ha portato durante la sua vita terrena il nome di Gesù, nome che gli fu imposto da San Giuseppe dopo che l’angelo di Dio in sogno gli disse:
“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché ciò che in lei è stato concepito è opera dello Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt.1, 21-25).
Quindi il significato del nome Gesù è quello di salvatore; gli evangelisti, gli Atti degli Apostoli, le lettere apostoliche, citano moltissimo il significato e la potenza del Nome di Gesù, fermandosi spesso al solo termine di “Nome” come nell’Antico Testamento si indicava Dio.
Risuscitando Gesù e facendolo sedere alla sua destra, Dio “gli ha donato il nome che è sopra di ogni nome” (Ef. 1, 20-21); si tratta di un “nome nuovo” (Ap. 3, 12) che è costantemente unito a quello di Dio. Questo nome trova la sua espressione nell’appellativo di Signore, che conviene a Gesù risorto, come allo stesso Dio Padre (Fil. 2, 10-11). Infatti i cristiani non hanno avuto difficoltà ad attribuire a Gesù, gli appellativi più caratteristici che nel giudaismo erano attribuiti a Dio.
I primi cristiani, appunto, sono coloro che riconoscono Gesù come Signore e si designano come coloro che invocano il suo nome, esso avrà sempre un ruolo preminente nella loro vita: nel nome di Gesù i cristiani si riuniranno, accoglieranno chiunque si presenti nel suo nome, renderanno grazie a Dio in quel nome, si comporteranno in modo che tale nome sia glorificato, saranno disposti anche a soffrire per il nome del Signore. L’espressione somma della presenza del Nome del Signore e dell’intera SS. Trinità nella vita cristiana, si ha nel segno della croce, che introduce ogni preghiera, devozione, celebrazione; e conclude le benedizioni e l’amministrazione dei sacramenti: “Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Il SS. Nome di Gesù, fu sempre onorato e venerato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma solo nel XIV secolo cominciò ad avere culto liturgico. Grande predicatore e propagatore del culto al Nome di Gesù, fu il francescano san Bernardino da Siena (1380-1444) e continuato dai beati Alberto da Sarteano (1385-1450) e Bernardino da Feltre (1439-1494).
Nel 1530, papa Clemente VII autorizzò l’Ordine Francescano a recitare l’Ufficio del Santissimo Nome di Gesù; e la celebrazione ormai presente in varie località, fu estesa a tutta la Chiesa da papa Innocenzo XIII nel 1721. Il giorno di celebrazione variò tra le prime domeniche di gennaio, per attestarsi al 2 gennaio fino agli anni Settanta del Novecento, quando fu soppressa. Papa Giovanni Paolo II ha ripristinato al 3 gennaio la memoria facoltativa nel Calendario Romano.
Il Vangelo di Matteo attribuisce a Gesù un altro nome evocativo :”Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi”.
Il nome Gesù non è una grande diffusione onomastica (si ricordi l’utilizzo in lingua ispanica di Jesus), ma ebbe, come si è detto, una diffusione di culto; mentre in Europa e in Italia il nome maggiormente diffuso è quello di Emmanuele.
Emmanuele deriva dall’ebraico Immanuel e significa “Dio con noi”; è anche il nome con cui il profeta Isaia chiama il futuro Messia e per questo fu usato come appellativo di Gesù. Il nome Emanuele rappresenta il 0.1539% della popolazione italiana, corrispondente a circa 92340 persone, secondo la ricerca edita da nomix.it. (dati ISTAT 2006-2007).
Molto diffuso in Italia sia nel maschile che nel femminile, come anche nelle forme abbreviate di Manuele e Manuela e nelle versioni spagnole di Manuel, Manolo.
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Nell’agiografia cristiana il nome ebbe una grande diffusione. Ecco un elenco:
1 - Beato Agostino Emmanuele Philippot, sacerdote secolare di Laval martire in Francia
2 - Beato Carlos Manuel Rodríguez Santiago, laico portoricano
3 - Beato Emanuele De Alburquerque, laico mercedario
4 - Beato Emanuele di Cremona, vescovo
5 - Beato Manuel Buil Lalueza, religioso professo clarettiano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
6 - Beato Manuel Domingo y Sol, sacerdote e fondatore
7 - Beato Manuel Gonzalez Garcia, vescovo e fondatore
8 - Beato Manuel Jimenez Salado, religioso professo ospedaliero, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
9 - Beato Manuel Lopez Orbara, religioso professo ospedaliero, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
10 - Beato Manuel Martin Sierra, sacerdote secolare di Granada , martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
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Manuele (Emanuele, Sabele e Ismaele martiri
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11 - Beato Manuel Martinez Jaraunta, religioso professo clarettiano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
12 - Beato Manuel Medina Olmos, vescovo di Guadix, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
13 - Beato Manuel Torras Sais, chierico professo clarettiano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
14 - Padre Emanuele Chiettini, sacerdote professo Francescani Minori (+ 1985)
15 - San Emanuele Le Van Phung, laico sposato martire in Vietnam
16 - San Manuel Canoura Arnau (Innocenzo), sacerdote professo passionista, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
17 - San Manuel Morales, laico martire messicano
18 - San Manuel Seco Gutierrez (Aniceto Adolfo), religioso professo lassaliano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
19 - Sant' Emanuele martire, venerato a Vienna (“corpo santo”)
20 - Sant’Emanuele di Retimno, neomartire della Chiesa Ortodossa Greca |
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21 - Santi Emanuele, Quadrato e Teodosio, martiri in Anatolia (III secolo)
22 - Servo di Dio Emanuele Galea, vescovo ausiliare di Malta e fondatore
23 - Servo di Dio Emanuele Rancho Aguilar, sacerdote professo mercedario, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
24 - Servo di Dio Emanuele Stablum, religioso professo concezionista (PP. Monti), medico
25 - Servo di Dio Emmanuele di Praga, religioso professo Francescani Minori, martire (+ 1611)
26 - Servo di Dio Emmanuele Ribera, sacerdote professo redentorista
27 - Servo di Dio Giovanni Manuel Lopez Aguado, laico di Toledo, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
28 - Servo di Dio Manuel Altes Llorens, sacerdote secolare di Tortosa, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
29 - Servo di Dio Manuel Aparici Navarro, sacerdote diocesano di Madrid
30 - Servo di Dio Manuel Aranda Espero, seminarista diocesano di Jaén, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
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31 - Servo di Dio Manuel Arnaiz Saenz (Domencio Maria), religioso professo Congregazione di San Gabriele, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
32 - Servo di Dio Manuel Basalto Jimènez, vescovo di Jaén, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
33 - Servo di Dio Manuel Besalduch Ferrerei, sacerdote secolare di Tortosa, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
34 -
Servo di Dio Manuel Cereijo Muinos, martire mercedario in Spagna (+ 1936)
35 - Servo di Dio Manuel Collellmir Senties (Giorgio), chierico professo cappuccino, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ’39)
36 - Servo di Dio Manuel De Los Rios Martin Rueda, sacerdote secolare di Toledo, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
37 - Servo di Dio Manuel Fernandez Ferro, sacerdote professo salesiano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
38 - Servo di Dio Manuel Garcia Nieto, sacerdote professo gesuita
39 - Servo di Dio Manuel Gomez Contioso, sacerdote professo salesiano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
40 - Servo di Dio Manuel Gutirrez Ceballos, sacerdote professo Ordine Domenicano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39) |
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41 - Servo di Dio Manuel Herranz Estables, sacerdote secolare di Madrid e fondatore
42 - Servo di Dio Manuel Irurita Almandoz, arcivescovo di Barcellona, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
43 - Servo di Dio Manuel Lozano Garrido, laico A.C. di Jaén (Spagna)
44 - Servo di Dio Manuel Mendes da Conceição Santos, vescovo di Evora (Portogallo) e fondatore
45 - Servo di Dio Manuel Moreno Martinez, sacerdote professo domenicano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)§
46 - Servo di Dio Manuel Nunes Formigão, sacerdote secolare di Leiria-Fátima
47 - Servo di Dio Manuel Santiago y Santiago, chierico professo domenicano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
48 - Servo di Dio Manuel Vazquez Alfalla, sacerdote secolare di Granada, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
49 - Servo di Dio Manuel Vilchez Montalvo, sacerdote secolare di Granada, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
50 - Servo di Dio, Manuel Alvarez y Alvarez, sacerdote professo domenicano, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ’39 |
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51 - Servo di Dio, Manuel Gaudens Sabate, sacerdote secolare di Lleida, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
52 - Servo di Dio, Manuel Lloan Marsal, sacerdote secolare di Lleida, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
53 - Venerabile Emanuele Gomez, religioso professo mercedario, martire di carità
54 - Venerabile Emanuele Nolasco, converso mercedario
55 - Venerabile Emanuele Suarez, religioso professo mercedario
56- Venerabile Emmanuele D'Alzon, sacerdote e fondatore
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Beato Manuel Domingo y Sol, sacerdote e fondatore
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Beato Manuel Gonzalez Garcia, vescovo e fondatore
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Venerabile Emmanuele D'Alzon, sacerdote e fondatore
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Servo di Dio Emmanuele Ribera, sacerdote professo redentorista |
Servo di Dio Emanuele Stablum, religioso professo concezionista (PP. Monti), medico
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Beato Manuel Lopez Orbara, religioso professo ospedaliero, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
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Ecco alcune brevi biografie per dare un volto ad alcuni del suddetto elenco:
Sant' Emanuele martire, venerato a Vienna (30 maggio)
Il 22 ottobre 1633 fu posta la prima pietra del monastero delle Carmelitane Scalze di Vienna, intitolato a San Giuseppe, e ne fu eletta priora Paola Maria di Gesù, oriunda di Genova, che morì in concetto di santità il 15 gennaio 1646. Il monastero fu dotato di un numero grandissimo di reliquie (oltre duecento), fatte venire da ogni parte. Il bollandista Daniele Papebroech (1628-1714), pregato dal carmelitano scalzo Paolo di Tutti i Santi, definitore dell'Ordine in Germania, derogando alla regola di non trattare "operose ac singillatim" dei martiri "recentiori memoria Romae editis", fa menzione di Beinio, Fabio, Emanuele e Fermo, festeggiati rispettivamente il 21, il 27, il 30 maggio e il 1 giugno. Il dotto gesuita, dopo avere osservato che il nome di Emanuele non puo' appartenere ad un martire romano dei primi secoli, e che, di conseguenza, "ex designatione inventoris vel donatoris inditum credi possit", conclude con queste parole: "Quibus porro indiciis crediti sint illi, quorum sic translata sunt ossa, vere martyres Christi fuisse, tacentibus donationum instrumentis, dicere nequimus". Si tratta, com'è evidente, di corpi santi. Sono ricordati insieme il 21 maggio.
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Servo di Dio Emanuele Galea, vescovo ausiliare di Malta e fondatore
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Beato Manuel Martin Sierra, sacerdote secolare di Granada , martire in Spagna
(+ 1934, ‘36 e ‘39)
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Santi Emanuele, Quadrato e Teodosio, martiri in Anatolia (26 marzo)
Questo gruppo di martiri, riportato nel ‘Martirologio Romano’ al 26 marzo, subì il martirio in Anatolia; ma di essi se ne parlava già nei Sinassari bizantini, chiamandoli genericamente come ‘orientali’ e raggruppati nel seguente ordine: Manuele (Emmanuel nel Martirologio Romano) Codrato (diventato Quadrato sempre nel Martirologio Romano) e Teodosio. Uno dei Sinassari narra, che spinti dall’esempio e dal coraggio dei cristiani, al cui martirio avevano dovuto assistere, si presentarono spontaneamente al governatore della loro provincia, dichiarandosi cristiani. Vennero così arrestati e messi in prigione e giacché la morte, a quei tempi era una pena troppo lieve, furono prima torturati e alla fine decapitati. Un altro Menologio, che fra l’altro li commemora distintamente, racconta che Quadrato (Codrato) era vescovo di una sede imprecisata e in un tempo non identificato; fu scacciato dai pagani e minacciato di morte se avesse continuato il suo ministero; il vescovo non li ascoltò e continuò come prima ad esercitare il suo apostolato, visitando e battezzando i prigionieri. Quando fu scoperto dai persecutori fu arrestato, torturato e decapitato; Manuele e Teodosio non tollerarono tale violenza e pur sapendo di andare incontro a sicura morte, si schierarono con il loro vescovo e si presentarono al governatore per difenderlo, professandosi cristiani e come già detto, subirono anch’essi il martirio, presumibilmente nel III secolo.
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Padre Emanuele Chiettini, sacerdote professo Francescani Minori (+ 1985)
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Beato Manuel Medina Olmos, vescovo di Guadix, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
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San Manuel Morales, laico martire messicano (15 agosto)
Cristiano di un sol pezzo: sposo fedele, padre affettuoso con i suoi tre figli piccoli, buon lavoratore, laico dedito all'apostolato della sua parrocchia e all'intensa vita spirituale alimentata dall'Eucarestia. Membro dell'Associazione Cattolica della Gioventù Messicana e presidente della Lega Nazionale in Difesa della Liberta Religiosa, associazione che, con mezzi pacifici, cercava di ottenere la deroga delle empie leggi. Il giorno 15 agosto 1926 quando venne a conoscenza che il Signor Parroco Batis era stato incarcerato si mosse per andare ad intercedere per la sua libertà. Aveva appena riunito un gruppo di giovani per decidere sul da farsi quando si presentò una truppa ed il capo gridò: "Manuel Morales!". Manuel fece un passo avanti e con molto garbo si presentò: "Sono io, a sua disposizione!". Lo insultarono ed iniziarono a colpirlo con ferocia. Fu portato fuori della città insieme al Signor Parroco, e quando udì che questi chiedeva grazia per la sua vita, considerando che aveva famiglia, con audacia disse: "Signor Parroco, io muoio, ma Dio non muore, Lui si occuperà di mia moglie e dei miei figli". Poi si sollevò ed esclamò: "Viva Cristo Re e la Vergine di Guadalupe!". |
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Servo di Dio Manuel Mendes da Conceição Santos, vescovo di Evora (Portogallo) e fondatore
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Servo di Dio Manuel Lozano Garrido, laico A.C. di Jaén (Spagna)
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Beato Carlos Manuel Rodríguez Santiago, laico portoricano (13 luglio)
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Carlos Manuel Rodríguez Santiago visse la sua fanciullezza ed adolescenza, nell’ambiente cristiano della famiglia e frequentando la sua parrocchia, dove era chierichetto. A seguito di una grande paura, presa durante la lotta con un cane lupo, che aveva aggredito un bimbo di un anno, Carlos dall’età di nove anni si ammalò di dissenteria, che lo tormenterà per tutti gli anni della sua vita. Completati gli studi liceali, lavorò come segretario in diverse ditte; nel 1946 iniziò gli studi universitari ma non poté terminarli a causa della malattia. Vero amante della liturgia, seguì con passione il rinnovamento liturgico della Chiesa, che sarà poi sancito dal Concilio Ecumenico Vaticano II; si dedicò a letture specializzate in materia, pubblicando anche degli articoli inerenti; ma non si fermò a questo, per poter divulgare la conoscenza della liturgia, creò un Centro universitario cattolico presso l’Ateneo di San Juan di Portorico. Nel 1960 lasciò il suo lavoro per dedicarsi completamente al Centro, diventando così un autentico apostolo fra i giovani. Ma la fulgida parabola della sua vita di fervente cristiano e apostolo della Chiesa, volgeva al termine, nel marzo 1963 venne sottoposto ad un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore maligno, ma tutto fu inutile, dopo alcuni mesi di sofferenze, aggiunte ad un’oscurità spirituale che lo tormentò, morì a soli 45 anni, il 13 luglio 1963 a San Juan de Portorico, sorridente e rasserenato, assistito da suo fratello da poco ordinato sacerdote. L’iter per la sua beatificazione è stato veloce, la causa fu introdotta il 26 giugno 1992, il decreto sulle virtù con il titolo di venerabile si ebbe il 30 maggio 1995, l’approvazione di un miracolo avvenuto per sua intercessione, il 20 dicembre 1999; è stato beatificato in Piazza San Pietro a Roma il 29 aprile 2001, da papa Giovanni Paolo II. |
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Servo di Dio Manuel Aparici Navarro, sacerdote diocesano di Madrid
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Servo di Dio Manuel Garcia Nieto, sacerdote professo gesuita
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Sant'Emanuele Le Van Phung padre e martire (13 luglio)
Nacque a Dau-Nuoe, nell'isola di Cu-laogieng. Cristiano di profonde convinzioni e cavaliere senza paura — attesta mons. Lefebvre, provicario della Cocincina occidentale — spiegò come catechista uno zelo per la cristianità in cui viveva, che ha del meraviglioso: eresse infatti a Dau-Nuoc una chiesa, un convento di Figlie di Maria, la casa del missionario e un collegio. Si era guadagnato la benevolenza del sottoprefetto con forti somme, per cui qualsiasi perquisizione nella sua casa finiva sempre senza alcun risultato.
Ma un giorno due individui, volendo vendicarsi di non aver ricevuto da lui una somma di danaro, lo accusarono non più al sottoprefetto, ma allo stesso governatore, di albergare in casa un prete europeo, Claudio Pernot. Compiuta una perquisizione da trecento soldati, non fu trovato il sacerdote europeo, perché partito da poco; si consegnò invece ai soldati il sacerdote annamita Pietro Qui, che si proclamò capo della missione. Bastò questo per arrestare sia Le-Van-Phung, sia il sacerdote e trentadue altri cristiani e condurli a Chau-Doc (7 genn. 1859).
Nella prigione dove Le-Van-Phung riceveva i suoi figli e gli amici, continuò il suo apostolato, esercitandoli nella carità, anche verso i nemici. Riusciti vani e inviti e promesse e minacce per provocarne l'apostasia, fu condannato allo strangolamento. Sul luogo dell'esecuzione a Cay-Met, inginocchiato di fronte al p. Qui, ne ricevette l'assoluzione e dopo aver pregato i figli presenti di portare il suo corpo a Dau-Nuoc e dare ad esso una sepoltura modesta accanto al missionario, offerse il collo alla fune che gli troncò il respiro e la vita (13 lugl. 1859). Fu beatificato da s. Pio X il 2 magg. 1909. Canonizzato da Papa Giovanni Paolo II il 19 giugno 1988.
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Servo di Dio Manuel Aranda Espero, seminarista diocesano di Jaén, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
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Beato Manuel Jimenez Salado, religioso professo ospedaliero, martire in Spagna (+ 1934, ‘36 e ‘39)
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Bibliografia e Siti
- AA. VV. - Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi) – Voll. 1-12 e I-II appendice – Ed. Città Nuova
- C.E.I. - Martirologio Romano - Libreria Editrice Vaticana – 2007 - pp. 1142
-
Grenci Damiano Marco – Archivio privato iconografico e agiografico: 1977 – 2011
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Sito Web di newsaints.faithweb.com
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Sito Web di santibeati.it
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