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LA BEATA COLOMBA DA RIETI
Da Quaderno 69 – dDMG (a cura)
Perché amo la beata Colomba da Rieti?
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Dovendo iniziare un nuovo lavoro di ricerca, più che una ricerca agiografica, che già qualcuno ha fatto prima di me (qui la troverete!), devo piuttosto fare una ricerca interiore: perché amo la Beata Colomba?
Devo guardare indietro negli anni. Qualcuno direbbe che sono coincidenze. Pure coincidenze! Ma se uno guarda tutto ciò nella fede, può scorgere dentro la mano invisibile dello Spirito. Come quella colomba che si vide nel giorno del battesimo di Angiolella Guadagnoli, per cui fu chiamata Colomba: simbolo, forse, di quella profusione di grazie che lo Spirito Santo avrebbe versato nella sua anima.
Certamente l’incontro con la Beata Colomba fu un dono. Era il mese di settembre – ottobre 1988. Ero in clinica “Villa Bianca” di Catanzaro. Assistevo mia nonna Maria Agostina.
Una gentile Signora mio regalò un santino della Beata e mi disse di pregarla per la mia nonna. Tutto iniziò così. Forse da quel giorno invece di raccomandarmi alla Beata fu lei che mi raccomandò a Dio. E' strano pensare tutto questo, ma da lì ad un anno eccomi a Rieti alla Caserma “Verdirosi”.
Ero dentro un ex-convento domenicano. Come domenicana era Colomba. Ma il successivo stupore era dover assolvere il servizio di guardia nel chiostro della Beata Colomba.
Ma non è tutto qui! Arrivato a Rieti il 13 dicembre 1989, di lì a poco tempo, cercai la “casa” della Beata. Eccomi allora, al portone del Monastero di via Santa Agnese.
Poi la Beata Colomba è entrata con me in Seminario: 1991!
1998. Alla mia Prima Messa ho voluto collocare, tra le altre, sulla mia casula l’effige della Beata Colomba. Ecco perché amo la Beata reatina: quest’anno sono XX anni dal nostro incontro nella sua “casa” di Rieti … |
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Te deum laudamus…
Preghiera
Gloriosa e cara nostra Concittadina Beata Colomba,
voi che foste sì grande nella pratica delle virtù impetrateci da Dio sottomissione del nostro intelletto alla fede e coraggio di confessarla non solo con le parole ma specialmente praticarla con le opere.
Otteneteci di amare Dio di tutto cuore e per Lui ed in lui amare il prossimo nostro.
Intecedeteci forza e rassegnazione nelle tribolazioni affinchè, sopportatele per suo amore possiamo sperare dalla sua infinita bontà il conseguimento di quelle grazie che ci sono necessarie per l’acquisto di nostra eterna salute.
Finalmente otteneteci che, muniti dei Ss. Sacramenti, nell’estremo di nostra vita ci sia concesso di morire invocando i nomi di Gesù, Giuseppe e Maria.
Pregate, o nostra Concittadina, per questa città, per questo popolo vostro.
Proteggetici, benediteci e così sia.
(dal Triduo alla B. Colomba, 1954)
Beata Colomba da Rieti
vergine domenicana
(Rieti, 2 febbraio 1467 - Perugia, 20 maggio 1501)
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20 maggio. Martirologio Romano: A Perugia, beata Colomba (Angela), vergine della Penitenza di San Domenico, che si adoperò per pacificare la città divisa tra fazioni.
Le sue sante reliquie si venerano nel Monastero da lei fondato, ora detto della B. Colomba, in Perugia. È compatrona di Perugia e di Rieti. Memoria liturgica 20 maggio.
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Siamo nella seconda metà del XV secolo, nel periodo definito come fine Medioevo e inizio dell’Età moderna. L’Italia è lacerata dai conflitti che segnano il passaggio dall’età comunale all’epoca delle grandi Signorie, ma è abbellita dalle opere dei più grandi artisti rinascimentali e onorata per le imprese di audaci navigatori che si apprestano ad attraversare lo sconosciuto Oceano Atlantico. A Firenze la predicazione vibrante del domenicano Fra Gerolamo Savonarola scuote le coscienze.
La vita di Colomba si svolge tra la città natale di Rieti, e la città elettiva di Perugia, dove si va imponendo il governo di una «mala Signoria»: la giovane mistica interviene assiduamente come mediatrice e paciera nelle tensioni sociali e politiche del suo ambiente.
Colomba nasce, a Rieti il 2 febbraio 1467. Suo padre, Angelo Antonio, è un mercante di panni di lana e di lino, già vedovo con un figlio piccolo; sua madre, Vanna Guadagnoli, sposa quindicenne, appartiene ad una famiglia che esercita una certa influenza nella vita pubblica.
Sogni e premonizioni rendono la giovanissima madre consapevole del destino straordinario che attende quella sua prima figlia. La bimba cresce buona e innocente, manifestando inclinazioni precoci alla povertà e alla penitenza. Impara presto le preghiere, ma non trascura di aiutare nei lavori domestici.
A sette anni, presso la terziarie della Penitenza di San Domenico, impara a leggere sul testo stampato da poco della Vita di Santa Caterina da Siena, individuando nella Santa senese il riferimento costante. A dodici anni, rifiuta le nozze che i genitori hanno deciso per lei in vista di un vantaggioso consolidamento della potenza familiare nell’ambito cittadino. Colomba, secondo l’uso dei tempi, conosce le intenzioni dei genitori quando il contratto è ormai stipulato e si deve festeggiare il fidanzamento con un banchetto: come far accettare ai suoi che lei ha scelto come sposo il Cristo e a Lui si è già segretamente promessa, e che mai tradirà il Suo amore? La reazione dei familiari è durissima e Colomba cerca rifugio nella preghiera.
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Per sei anni Colomba continua a vivere in famiglia, coltivando la sua vocazione e soffrendo incomprensioni ed umiliazioni. Solo il padre mitiga un po’ le sue durezze e le consente di allestire nella sua stanza un altarino al cui cospetto avverranno molti episodi miracolosi. Si occupa dell’attività produttiva familiare, filando e tessendo, anche se spesso è interrotta da momenti estatici. Altri eventi straordinari si susseguono in quegli anni.
Durante la quaresima del l485 Colomba si prepara ad emettere, nella domenica delle Palme, i voti, vestendo l’abito delle Terziarie di San Domenico e facendo proprio il modello cateriniano: si impegna ad intervenire in maniera attiva nella vita sociale e politica del suo tempo, traendo luce e forza dalla sua esperienza contemplativa.
Durante l’estate dei suoi vent’anni, Sr. Colomba compie un pellegrinaggio al santuario domenicano di Santa Maria della Quercia, presso Viterbo, in compagnia di dodici persone, e quando ritorna a Rieti ha piena coscienza che è giunto il momento di un totale distacco dalla sua città natale.
Il viaggio è lungo e penoso, ma finalmente, dopo un mese (settembre 1488), giunge a Perugia. Viene accolta dalla folla festante e dagli stessi magistrati cittadini, che intuiscono l’aiuto che potrà venire dalla sua presenza carismatica alla città lacerata dalle lotte per la supremazia tra le casate degli Oddi e dei Baglioni.
Ben presto Sr. Colomba fonda una comunità religiosa autonoma e i perugini concorrono alla costruzione del monastero. Ella vuole seguire il modo di vita apostolica praticato da Santa Caterina da Siena, secondo San Domenico, perciò esclude il vincolo della clausura, ma contemporaneamente vuole sottrarre le sue compagne alla vita nella propria famiglia, perciò instaura la vita comunitaria perché nella condivisione e nello scambio ciascuna sorella trovi il sostegno necessario a perseverare nella propria vocazione.
Al monastero, conosciuto come «Monastero delle Colombe», verrà poi imposta la clausura in seguito ai decreti del Concilio di Trento.
Un’assoluta novità risulta anche il fatto che Sr. Colomba dedica grande attenzione alle giovani che accoglie come novizie, mentre l’ambito tradizionale di provenienza era sempre stata l’età matura e la condizione vedovile. Per loro prevede un vero cammino formativo umano e spirituale: la storia ci dice che Vanna Guadagnoli, dopo la morte del marito, raggiunge la figlia a Perugia, professa i voti religiosi e riceverà alcuni anni dopo l’incarico di Maestra delle Novizie. Quel piccolo nucleo, fiorito intorno alla sua figura carismatica, anticipa la nascita, che avverrà in epoche posteriori, dei nuovi Ordini religiosi femminili dediti alla vita attiva, e costituirà per secoli un fervente centro di spiritualità.
Vivendo nella povertà e nella carità, le religiose attuano la loro missione evangelizzatrice con la testimonianza di vita, mentre Sr. Colomba interviene attivamente nella vita politica cittadina, invitando alla concordia e al perdono gli uomini di opposte fazioni, rivelando ottime capacità di mediazione nella ricerca del bene comune ed esercitando il ruolo di coscienza critica della società.
Durante la primavera del 1494 si diffonde un’epidemia di peste in città e i magistrati si rivolgono alla terziaria domenicana per avere consiglio, oltre alla sua intercessione presso Dio. Sr. Colomba propone di impedire il diffondersi del contagio isolando la città ed intanto provvede ad organizzare la cura dei malati e l’assistenza ai moribondi aprendo le porte del suo monastero. Nel contempo indica una serie di pratiche religiose per sollecitare l’intervento di Dio. Poi offre se stessa per liberare Perugia dalla peste, e viene esaudita, ma si salva solo per una vissione dove intervengono San Domenico e Santa Caterina, che le spiegano che il suo cammino non è ancora compiuto.
Nel 1495 il papa Alessandro VI, per evitare l’incontro a Roma con il re francese Carlo VIII, si trasferisce con la corte pontificia a Perugia. Egli ha sentito parlare della «monaca santa» e la convoca nella chiesa di San Domenico per interrogarla. Sr. Colomba esprime il proprio pensiero con determinazione circa la riforma della Santa Chiesa e la politica spregiudicata dello stesso Pontefice che mira unicamente a consolidare il suo potere terreno: ella discerne con raro equilibrio il filo sottile che separa la dignità del Vicario di Cristo dalle miserie dell’uomo che le sta davanti.
Sr. Colomba trascorre gli ultimi cinque anni della sua vita terrena affaticandosi per la pace cittadina, scongiurando scontri armati e violenze tra la famiglia dei Baglioni e i loro avversari per proteggere il popolo dalle nefaste conseguenze di una guerra civile. Tutto ciò senza venir meno alla sua vita di penitenza e di preghiera.
Durante le cerimonie che chiudono l’Anno Santo del 1500 la terziaria trentatreenne manifesta ciò che ha conosciuto per rivelazione: la sua prossima morte. Il 20 maggio 1501, giorno dell’Ascensione, all’ora del vespro, la Beata muore.
La notizia della sua morte giunge rapidamente a Rieti, subito la devozione popolare si rivolge all’intercessione di Sr. Colomba e ne invoca il potere taumaturgico: tanto Perugia che Rieti la considerano propria protettrice.
Viene beatificata da papa Urbano VIII nel 1627; le sue reliquie sono venerate nel monastero delle Domenicane di Perugia, chiamato ancora oggi «Monastero della Beata Colomba». |
Chiostro della Beata Colomba
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Sr. M. Carla Bertaina op
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SCHEMA PER UN TRIDUO ALLA BEATA COLOMBA DA RIETI
INVITATORIO
Sac. Nel nome del Padre…
Ass. Amen.
Sac. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
Ass. L’invisibile Dio si mostra ai suoi amici.
Sac. Preghiamo
O Padre, che fai risplendere la tua potenza nell’umana debolezza, concedi a noi, che ricordiamo la nascita al Cielo della beata Colomba da Rieti, la misteriosa fortezza che lo rese fedele alla tua Parola imitando “il dolce Gesù con la croce in spalla”, noi prèeghiamo per Lui che vive regna nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Ass. Amen.
LETTURA (del giorno)
BREVE COMMENTO ALLA LETTURA (O SILENZIO CONTEMPLATIVO)
INNO
O Dio, delle sante vergini,
eredità e corona,
benedici il tuo popolo.
Nel nome della beata Colomba
perdona i nostri debiti,
rinnova i nostri cuori.
Testimone di Cristo,
confermò con la sua vita
l'annunzio della fede.
Amica del Signore,
Ella giunse alla gloria
percorrendo la via della croce.
La luce del suo esempio
ci guidi nel cammino
verso la mèta eterna.
Sia onore e gloria al Padre,
al Figlio e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
RESPONSORIO
Sac. Gli hai posto sul capo una corona, Signore.
Ass. Alleluia, alleluia.
Sac. La inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
Ass. Alleluia, alleluia.
Sac. Prega per noi, oh beata Colomba
Ass. E saremo degni delle promesse di Cristo.
Sac. Preghiamo.
O Dio, che hai arriccchito con i tuoi carismi la beata colomba; dona anceh aa noi di servirti con cuore puro e di meritare la felicità eterna nel tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
(dal proprio del Breviario dell’Ordine dei Predicatori)
Ass. Amen.
PRIMO GIORNO
«Cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini»
Dal Vangelo di Luca (Lc 16,19-21).
I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole.
Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. |
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L’Eterna sapienza aveva fatto la sua scelta, quando sul fonte battesimale si posò una bianca colomba. Angiolella Guadagnali da quel giorno sarà detta Colomba.
“Sogni e premonizioni rendono la giovanissima madre consapevole del destino straordinario che attende quella sua prima figlia. A sette anni, presso la terziarie della Penitenza di San Domenico, impara a leggere sul testo stampato da poco della Vita di Santa Caterina da Siena, individuando nella Santa senese il riferimento costante. Durante la quaresima del l485 Colomba si prepara ad emettere, nella domenica delle Palme, i voti, vestendo l’abito delle Terziarie di San Domenico e facendo proprio il modello cateriniano: si impegna ad intervenire in maniera attiva nella vita sociale e politica del suo tempo, traendo luce e forza dalla sua esperienza contemplativa”. (Sr. M. Carla Bertaina op).
La beata Colomba interceda per le famiglie perché “ogni mamma e ogni padre riempiano la casa della luce e dell’amore di Dio”. |
SECONDO GIORNO
«Tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede»
Dalla Lettera agli Ebrei (Eb 12, 1- 4)
Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l’ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato. |
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“Durante l’estate dei suoi vent’anni, Sr. Colomba compie un pellegrinaggio al santuario domenicano di Santa Maria della Quercia, presso Viterbo, in compagnia di dodici persone, e quando ritorna a Rieti ha piena coscienza che è giunto il momento di un totale distacco dalla sua città natale. Il viaggio è lungo e penoso, ma finalmente, dopo un mese (settembre 1488), giunge a Perugia. Viene accolta dalla folla festante e dagli stessi magistrati cittadini, che intuiscono l’aiuto che potrà venire dalla sua presenza carismatica alla città lacerata dalle lotte per la supremazia tra le casate degli Oddi e dei Baglioni. Durante la primavera del 1494 si diffonde un’epidemia di peste in città e i magistrati si rivolgono alla terziaria domenicana per avere consiglio, oltre alla sua intercessione presso Dio. Sr. Colomba propone di impedire il diffondersi del contagio isolando la città ed intanto provvede ad organizzare la cura dei malati e l’assistenza ai moribondi aprendo le porte del suo monastero. Nel contempo indica una serie di pratiche religiose per sollecitare l’intervento di Dio. Poi offre se stessa per liberare Perugia dalla peste, e viene esaudita, ma si salva solo per una vissione dove intervengono San Domenico e Santa Caterina, che le spiegano che il suo cammino non è ancora compiuto”. (Sr. M. Carla Bertaina op) |
La Beata Colomba da Rieti interceda perché la comunità cristiana e famigliare sappia “trasmettere alle nuove generazioni la Buona Notizia che Dio ci salva in Gesù, donandoci il Suo Spirito d’Amore”: in Lui solo si trova la vera pace e comuinone tra gli uomini. |
TERZO GIORNO
«Ed erano stupiti del suo insegnamento»
Dal Vangelo di Marco (Mc 1, 21 - 22)
Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.
“Suor. Colomba trascorre gli ultimi cinque anni della sua vita terrena affaticandosi per la pace cittadina, scongiurando scontri armati e violenze tra la famiglia dei Baglioni e i loro avversari per proteggere il popolo dalle nefaste conseguenze di una guerra civile. Tutto ciò senza venir meno alla sua vita di penitenza e di preghiera. Durante le cerimonie che chiudono l’Anno Santo del 1500 la terziaria trentatreenne manifesta ciò che ha conosciuto per rivelazione: la sua prossima morte. Il 20 maggio 1501, giorno dell’Ascensione, all’ora del vespro, la Beata muore”. (Sr. M. Carla Bertaina op.).
Colei che fu definita “Come uno angelo de Dio” interceda presso il Cuore Divino di Cristo perché “non si spenga mai il canto del Magnificat, ma continui di generazione in generazione attraverso i piccoli e gli umili, i miti, i misericordiosi e i puri di cuore” che nei piccoli gesti del quotidiano attendono e costruiscono il Regno di Dio. |
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Crocifisso della beata Colomba da Rieti
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BIBLIOGRAFIA E FONTI
- AA. VV. - Biblioteca Sanctorum (Enciclopedia dei Santi) – Voll. 1-12 e I-II appendice – Ed. Città Nuova
- AA. VV. – Colomba da Rieti. Cinquecento anni dopo – in Frontiera speciale, supllemento al N. 7 del 7 aprile 2001
- Baglioni Astorre – Beata Colomba da Rieti – Ed. dell’Ordine , 1989
- Beata Colomba da Rieti, V centenario della venuta della Beata colomba a Perugia (1488 – 1988)
- C.E.I. - Martirologio Romano - Libreria Editrice Vaticana – 2007 - pp. 1142
- Chiaretti Giuseppe - Lettera pastorale, “Come uno angelo de Dio” – Perugia, 2001
- Grenci Damiano Marco, collezione privata di immaginette sacre, 1977 – 2009
- L’arancio fiorisce ancora. Contemplative domenicane ieri e oggi – Ed. Monateri Domenicani d’Italia – 2006
- Supplemento alla Liturgia delle ore secondo il calendario proprio dell’Ordine dei Predicatori e delle Province italiane – Province Domenciane d’Italia, 1999
- Tozzi Ileana – Una scelta di vita religiosa nella prima età moderna. Beta Colomba da Rieti – ESD, 1996
- Tozzi Ileana e Morelli Stefania – le Colline della Speranza. Colomba da Rieti – Edimond, 1998
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