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COLLABORAZIONI
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SANTI PATRONI DEI CULTORI DI IMMAGINI SACRE
I SANTI E LE IMMAGINI SACRE
Lo statuto dell’A.I.C.I.S. scrive: “L’Aicis si propone di promuovere lo studio delle immaginette sacre sotto il profillo religioso, storico, artistico, editoriale, al triplice scopo di approfondire anche con questo mezzo la fede personale dei soci, di svolgere azione apostolica dei principi cristiani, e di coltivare la passione hobbistica degli associati”.
I nostri padri hanno sempre usato l’immagine sacra per sostenere la loro fede. Lo stesso san Romano il Melode usava nelle sue erudite prediche il supporto delle sacre icone o degli affreschi delle Chiese, dove predicava, per raccontare la fede.
Molto uomini e donna, degni dell’aureola della santità, hanno difeso e diffuso il culto delle immagine sacre. Spesso molti, nell’epoca della stampa, hanno diffuso i santini tra il popolo come segni del Divino. Basta ricordare il beato Modestino di Gesù e Maria; ma altri sostenevano o facevano dipingere immagini per il culto pubblico, come san Gaspare del Bufalo. Tanti altri focalizzavano intorno ad un’immagine sacra o ad un emblema il loro pensiero crististologico.
La Lumen Gentium scrive: "Nei Santi, il Signore manifesta vividamente agli uomini la sua presenza e il suo volto". Lo stesso Carlo di Gesù (Charles de Foucauld) scrive: "Guardiamo i santi, ma non soffermiamoci troppo a contemplarli, piuttosto contempliamo con loro Colui la cui contemplazione ha riempito la loro vita (...) Prendendo da ciascuno quel che ci sembra più conforme alle parole e agli esempi di nostro Signore Gesù, nostro solo e vero modello".
Allora guardiamo i santi e impariamo da loro a dare gloria a Dio attraverso la venerazione delle sacre immagini.
Ho intrapreso una piccola ricerca ed ecco i “santi”, sia Cattolici che Ortodossi, che potrebbero essere “patroni” dei cultori di immaginette sacre:
- Santa Veronica di Gerusalemme, pia donna
- San Giuda Taddeo, apostolo
- Santa Teodora di Costantinopoli, imperatrice d’Oriente
- Sant' Andrea in Crisi (o il Calibita) Monaco
- Santo Stefano il Giovane, monaco, martire
- Sant' Antusa dell’Onoriade, vergine, fondatrice
- San Teofilo di Bulgaria, monaco
- San Teodoro Studita, abate
- San Tarasio, Patriarca di Costantinopoli
- San Germano, Patriarca di Costantinopoli
- San Giorgio di Militene, vescovo
- San Giovanni Damasceno, sacerdote e dottore della Chiesa
- San Gregorio III, papa
- San Leone di Catania, vescovo
- San Metodio, Patriarca di Costantinopoli
- San Niceta di Medikion, egumeno
- Santa Irene la Giovane, imperatrice d’Oriente
- San Giorgio d'Antiochia, vescovo
- San Lazzaro, monaco a Costantinopoli
- San Nicola Studita, abate
- Sant' Andrea Rublev, monaco iconografo
- San Pietro di Kiev, monaco iconografo e metropolita
- San Luca, evangelista e medico-pittore
- Beato Giovanni Angelico, religioso domenicano e pittore
- San Romano il Melode, confessore
- Beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico Mazzarella), sacerdote
Le biografie
Santa Veronica di Gerusalemme, pia donna
Il suo nome ricorre per la prima volta nei Vangeli apocrifi e si riferisce alla donna emorroissa di nome Bernike in greco, Veronica in latino, che implorando Gesù per la sua guarigione, mentre passava stretto nella folla, riuscì a toccargli il lembo del mantello, guarendo all'istante. La tradizione cristiana racconta che successivamente, la pia donna, votò la propria vita alla diffusione della buona novella e viaggiò per l'Europa lasciando a Roma il lino col volto Santo («la vera icona», come predestinato dal suo stesso nome) e proseguì in Francia dove iniziò la conversione dei galli. L'episodio di Veronica che asciuga il volto di Gesù con un telo, ha preso grande diffusione, oscurando quasi del tutto, l'episodio della emorroissa, che sarebbe secondo taluni, la stessa donna, anche se non vi sono certezze documentali. Santa Veronica ha un particolare culto in Francia, dove la si considera come la donna che dopo la morte del Salvatore, andata sposa a Zaccheo si reca ad evangelizzare le Gallie. Sarebbe morta nell'eremitaggio di Soulac. Chiamata anche santa Venice o Venisse, è patrona in Francia, dei mercanti di lino e delle lavandaie. La Chiesa Milanese celebrava la festa di S. Veronica il 4 febbraio, ma è ricordata anche il 12 luglio. La "Veronica" (vera icona) custodita dalla donna è il motivo per cui questa "Santa" è la possibile patrona dei collezionisti di immaginette sacre. |
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San Giuda Taddeo, apostolo.
28 ottobre (sec. I). Martirologio Romano: Festa dei santi Simone e Giuda, Apostoli: il primo era soprannominato Cananeo o “Zelota”, e l’altro, chiamato anche Taddeo, figlio di Giacomo, nell’ultima Cena interrogò il Signore sulla sua manifestazione ed egli gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
Giuda Taddeo, apostolo e custode di un'immagine di Cristo, così come viene rappresentato iconograficamente. È commemorato il 28 ottobre. |
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Santa Teodora di Costantinopoli, imperatrice d’Oriente
11 febbraio (Paflagonia, 800 circa – Costantinopoli, 11 febbraio 867). Santa Teodora di Costantinopoli, imperatrice d’Oriente, non è da confondere con l’omonima santa moglie dell’imperatore Giustiniano I. La santa oggi in questione fu invece sposa dell’imperatore Teofilo l’Iconoclasta. Come ricorda l’appellativo tributatogli, egli fu intransigente contro la venerazione delle icone, ma alla sua morte, nell’842, Teodora divenne reggente per il figlio Michele III e l’anno seguente condannò ufficialmente l’iconoclastia, sancendo così la vittoria dell’ortodossia. Proseguì la lotta contro Arabi e Bulgari, ma al raggiungimento della maggiore età da parte del figlio lasciò il governo per ritirarsi nel monastero di Santa Eufrosina, dove trascorse gli ultimi otto anni della sua vita, dedita all’ascesi. Morì verso l’anno 867 ed è commemorata in data odierna dai menologi orientali.
Teodora imperatrice (+ 867) ripristinò il culto delle Sante Icone nell'Oriente cristiano. |
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Santo Stefano il Giovane, monaco, martire
28 novembre (Costantinopoli, 715 – 28 novembre 764). Martirologio Romano: A Costantinopoli, santo Stefano il Giovane, monaco e martire, che, sotto l’imperatore Costantino Coprónimo, sottoposto a vari supplizi per aver difeso il culto delle sacre immagini, confermò con l’effusione del suo sangue la verità cattolica. |
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San Teodoro Studita, abate
11 novembre (Costantinopoli, 758 – Calkite, Bitinia, 11 novembre, 826). Martirologio Romano: A Costantinopoli, san Teodoro Studita, abate, che fece del suo monastero una scuola di sapienti, di santi e di martiri vittime delle persecuzioni degli iconoclasti; mandato per tre volte in esilio, ebbe in grande onore le tradizioni dei Padri della Chiesa e per esporre la fede cattolica scrisse alcune celebri opere su temi fondamentali della dottrina cristiana.
San Teodoro Studita fu un monaco divenuto famoso per la sua zelante opposizione all’iconoclastia, per la regola monastica da lui introdotta e per il gran numero di liturgie da lui composte, in particolare la “Lenten Triodion” che è ancora oggi molto usata nella Chiesa ortodossa. |
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San Tarasio, Patriarca di Costantinopoli
18 febbraio (Costantinopoli, 730 – 806). Martirologio Romano: A Costantinopoli, san Tarasio, vescovo, che, insigne per pietà e dottrina, aprì il Concilio Niceno II, nel quale i Padri difesero il culto delle sacre immagini
Di famiglia patrizia, fu capo della cancelleria imperiale. Venne scelto come successore di Paolo IV, e una volta patriarca difese fermamente i valori cristiani e il matrimonio. Fondò istituzioni benefiche, numerosi monasteri e salvaguardò il diritto d’asilo. Oggi lo si ricorda come “difensore delle sacre immagini”. |
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San Germano, Patriarca di Costantinopoli
12 maggio (Costantinopoli, 634 circa – Platanion, 732).
Martirologio Romano: A Costantinopoli, san Germano, vescovo, insigne per dottrina e virtù, che con il coraggio della fede rimproverò l’imperatore Leone l’Isaurico per aver promulgato l’editto contro le sacre immagini.
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San Germano
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Sant' Antusa dell’Onoriade, vergine, fondatrice
27 luglio (Onoriade (Anatolia), inizio VIII sec. – Mantineion, 777 ca).
Martirologio Romano: Nella località di Mantineion presso Eskihisar in Onoriade, nell’odierna Turchia, santa Antusa, vergine, che, monaca, fu battuta con le verghe e condannata all’esilio sotto l’imperatore Costantino Copronimo per aver difeso il culto delle sacre immagini e, fatto infine ritorno in patria, morì in pace. |
San Giorgio di Militene, vescovo
7 aprile (Asia, 776 circa – 7 aprile 820/821).
Martirologio Romano: A Mitilene sull’isola di Lesbo, san Giorgio, vescovo, che patì molto sotto l’imperatore Leone l’Armeno per il culto delle sacre immagini. |
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San Giovanni Damasceno, sacerdote e dottore della Chiesa
4 dicembre (Damasco, 650 – 749). Martirologio Romano: San Giovanni Damasceno, sacerdote e dottore della Chiesa, che rifulse per santità e dottrina e lottò strenuamente con la parola e con gli scritti contro l’imperatore Leone l’Isaurico in difesa del culto delle sacre immagini.
Divenuto monaco nel monastero di Mar Saba vicino a Gerusalemme, si dedicò qui alla composizione di inni sacri fino alla morte. Il suo corpo fu deposto in questo giorno.
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San Gregorio III, papa
10 dicembre (m. 741 - Papa dal 18/03/731 al 11/741). Martirologio Romano: A Roma presso san Pietro, san Gregorio III, papa, che si adoperò per la predicazione del Vangelo ai Germani e contro gli iconoclasti ornò le chiese dell’Urbe di sacre immagini. |
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San Leone di Catania, vescovo
20 febbraio (m. Catania, 20 febbraio 789). Martirologio Romano: A Catania, san Leone, vescovo, che provvide con singolare impegno alla cura dei poveri.
In quegli anni, in tutto l'Impero Bizantino era in atto la feroce distruzione delle immagini sacre. Coloro che non ubbidivano all'editto che metteva al bando le icone, ritenute segno di idolatria, venivano incarcerati e spesso finivano sul patibolo. Il Vescovo di Catania si oppose apertamente alle leggi imperiali. Per questo il governatore bizantino della Sicilia ordinò l'arresto di Leone che fu costretto a lasciare Catania e a rifugiarsi sulle montagne. Vagò per anni nelle boscose cime dei Nebrodi, nei dintorni di Longi e Sinagra, protetto dal popolo che vedeva in lui il fiero oppositore alle leggi inique dell'Impero. |
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San Metodio, Patriarca di Costantinopoli
14 giugno (m. Costantinopoli, 847). Martirologio Romano:
A Costantinopoli, san Metodio, vescovo, che, mentre era monaco, si recò a Roma dal papa Pasquale I per difendere il culto delle sacre immagini e, elevato all’episcopato, celebrò solennemente il trionfo della retta fede. |
San Metodio
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Sant' Andrea in Crisi (o il Calibita) Monaco
20 ottobre.
Martirologio Romano: A Costantinopoli, sant’Andrea, detto in Crisi o Calibita, monaco e martire, che, nato nell’isola di Creta, più volte fustigato sotto l’imperatore Costantino Copronimo per il culto delle sacre immagini e sottoposto a tortura, morì precipitato tra le immondizie dalle mura della città.
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San Niceta di Medikion, egumeno
3 aprile (Cesrea, Bitinia, 760 circa – Costantinopoli, 3 aprile 824). Martirologio Romano: Nel monastero di Medikion in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Niceta, egúmeno, che patì il carcere e l’esilio sotto l’imperatore Leone l’Armeno per aver difeso le sacre immagini. |
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Santa Irene la Giovane, imperatrice d’Oriente
7 agosto (Chiese Orientali). Visse al tempo dell’iconoclastia in Oriente (movimento propugnato dall’imperatore Leone III Isaurico (675-741) contro il culto superstizioso delle immagini sacre).
Irene nacque ad Atene nel 750 ca. da una modesta famiglia e come accadde per altre imperatrici bizantine, fu scelta in circostanze non note, per essere la sposa di Leone, principe ereditario dell’imperatore Costantino V Copronimo (718-775).
Quando nel 775 suo marito Leone IV, Chazaro (750-780) divenne imperatore, Irene dovette prestare il giuramento di non accettarle mai; ma ciò non le impedì di venerarle di nascosto.
Quando nel settembre 780 morì il marito, Irene divenne reggente per il figlio Costantino ancora minorenne.
Come imperatrice Irene ebbe come prima cura il ristabilimento del culto delle immagini; lavorò a questo progetto di restaurazione molti anni, senza riuscirci completamente.
Quando nel 790 il figlio Costantino VI (771-797), divenne maggiorenne, la madre cercò comunque di tenerlo sotto la sua influenza, provocando così inevitabili conflitti.
Dopo varie vicende di corte, Irene per evitare altro spargimento di sangue, preferì ritirarsi e contrariamente alle promesse ricevute da Niceforo, fu esiliata nell’isola di Prinkipo e poi a Lesbo, dove morì solitaria il 7 agosto 803.
La Chiesa Ortodossa, la canonizzò, nonostante l’atroce comportamento contro il figlio, perché Irene pose fine, sia pure temporaneamente all’iconoclastia e fu munifica protettrice del clero, che beneficò in ogni modo. La Chiesa Bizantina l’ha iscritta nel suo calendario al 7 agosto. |
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San Giorgio d'Antiochia, vescovo
19 aprile (VIII-IX sec.).
Martirologio Romano: Ad Antiochia di Pisidia, nell’odierna Turchia, san Giorgio, vescovo, morto esule per il culto delle sacre immagini. |
San Giorgio d'Antiochia |
San Teofilo di Bulgaria, monaco
2 ottobre (Sec. VIII).
Martirologio Romano: A Costantinopoli, commemorazione di san Teofilo, monaco, che per aver difeso le sacre immagini fu crudelmente fustigato e mandato in esilio da Leone l’Isaurico. |
San Lazzaro, monaco a Costantinopoli
17 novembre. Martirologio Romano: A Costantinopoli, san Lazzaro, monaco, che, nato in Armenia, fu insigne pittore di sacre icone; essendosi rifiutato di distruggere le sue opere, per ordine dell’imperatore iconoclasta Teofilo fu sottoposto ad atroci torture e, ricomposta poi la controversia sul retto culto delle imagini, fu mandato a Roma dall’imperatore Michele III per consolidare la concordia e l’unità di tutta la Chiesa. |
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San Nicola Studita, abate
4 febbraio (+ 863). Martirologio Romano: A Costantinopoli, san Nicola Studita, monaco, che, più volte scacciato in esilio a motivo della venerazione delle sacre immagini, divenuto infine egúmeno del monastero di Studio, morì in pace. |
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Sant' Andrea Rublev, monaco iconografo
4 luglio (1360 circa – Mosca, 1430). Andrej Rublev, pittore russo, considerato il più celebre iconografo, fu il rappresentante dello stile idealista. Accanto a Prochor di Gorodec e a Teofane il Greco, decorò la cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino a Mosca (1405) ed eseguì alcuni dipinti dell’iconostasi, poi trasferita nella nuova cattedrale (1484). In queste opere, come nei precedenti affreschi della cattedrale di Zvenigorod, affiorò, all’interno dell’ancor salda tradizione figurativa bizantina, la tendenza ad un’espressione più naturalistica. Gli affreschi nella cattedrale della Dormizione di Vladimir, alcune tavole dell’iconostasi della stessa chiesa e la celebre icona della “Trinità angelica” per l’omonima chiesa moscovita segnarono l’apice nello stile dell’artista. Nel 1988 Rublev fu canonizzato dalla Chiesa Ortodossa Russa. |
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San Pietro di Kiev, monaco iconografo e metropolita
21 dicembre (+ 21 dicembre 1326). Pietro nacque nella regione storica della Volinia, nell'odierna Ucraina da genitori devoti al cristianesimo ortodosso. All'età di dodici anni entrò in monastero e, come ci riferiscono le sue agiografie, si distinse immediatamente nello studio scientifico, in quello delle Sacre Scritture e nelle discipline artistiche, tanto che diventò presto rinomato per la bellezza delle icone da lui dipinte. Poco dopo avere preso gli ordini di ieromonaco, lasciò il monastero dove aveva studiato per dedicarsi a una vita ascetica, dedita alla preghiera e alla contemplazione, nei pressi del fiume Rata (affluente del Bug Occidentale). Presto cominciò a radunarsi presso di lui una comunità di monaci, con la quale Pietro fonderà il monastero di Novodvorsk diventandone egumeno. Nel 1308 su proposta di Re Giorgio di Galizia fu nominato sul seggio vacante di Metropolita di Kiev e di tutta la Rus' dal Patriarca di Costantinopoli. Mikhail Jaroslavič, Gran Principe di Vladimir e Tver, non riuscì ad imporre il proprio candidato a questa carica (un abate chiamato Gerontius) e l'elezione di Pietro creò di conseguenza un forte attrito tra il principe e quest'ultimo. L'alleanza di Pietro con Mosca aiutò il Metropolita a rafforzare la propria autorità e la propria indipendenza da Mikhail e contribuì ad accrescere il prestigio dei Principi di Mosca. |
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Nel 1325 Pietro trasferì il proprio seggio vescovile da Vladimir a Mosca, dove ricevette in dono un grande appezzamento fondiario. Diventando di fatto la capitale spirituale di Russia, la posizione politica di Mosca ne uscì notevolmente rafforzata. Precedentemente, intorno al 1312, il nuovo Metropolita aveva posto in essere un viaggio diplomatico presso l'Orda d'Oro del Khan Uzbek, e aveva ottenuto da questi la salvaguardia dei diritti del clero russo. Dopo l'arrivo del Metropolita a Mosca furono costruite da Ivan Kalita la Cattedrale dell'Ascensione e numerose altre chiese del Cremlino e fu inoltre fondato da Pietro stesso il monastero di Vjsokopetrovskij. Il santo morì il 21 dicembre 1326 dopo aver redatto un gran numero di sermoni e di epistole.
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San Luca, evangelista e medico-pittore
18 ottobre (Antiochia di Siria - Roma (?) - Primo secolo dopo Cristo).
Martirologio Romano: Festa di san Luca, Evangelista, che, secondo la tradizione, nato ad Antiochia da famiglia pagana e medico di professione, si convertì alla fede in Cristo.
Divenuto compagno carissimo di san Paolo Apostolo, sistemò con cura nel Vangelo tutte le opere e gli insegnamenti di Gesù, divenendo scriba della mansuetudine di Cristo, e narrò negli Atti degli Apostoli gli inizi della vita della Chiesa fino al primo soggiorno di Paolo a Roma.
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Beato Giovanni Angelico, religioso domenicano e pittore
18 febbraio (Vicchio di Mugello, Firenze, 1387 - Roma, 18 febbraio 1455). Martirologio Romano: A Roma, beato Giovanni da Fiesole, detto Angelico, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che, sempre unito a Cristo, espresse nelle sue pitture ciò che contemplava nel suo intimo, in modo tale da elevare le menti degli uomini alle realtà celesti.
Dichiarato patrono degli artisti dal servo di Dio Giovanni Paolo II nel 1984. |
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San Romano il Melode, confessore
1 ottobre (V-VI secolo. Nato in Siria - morto a Costantinopoli).
Martirologio Romano: A Costantinopoli, san Romano, diacono, che per la sua sublime arte nel comporre inni sacri in onore del Signore e dei santi meritò il soprannome di Melode.
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Beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico Mazzarella), sacerdote
24 luglio (Frattamaggiore (NA), 5 settembre 1802 - 24 luglio 1854).
Martirologio Romano: A Napoli, beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico) Mazzarello, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che fu vicino a ogni genere di poveri e di afflitti e durante un’epidemia morì colpito lui stesso dal colera mentre assisteva i moribondi.
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Bibliografia e fonti
- AA. VV., Enciclopedia dei Santi “Bibliotheca Sanctorum”, 17 voll., Città Nuova, 199
- C.E.I., Martirologio Romano, Libreria Editrice Vaticana, 2007, pp. 114
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Grenci Damiano Marco, collezione privata di immaginette sacre, 1977 – 2008
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Sito web santibeati.it
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