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STORIA DEL PRESEPE
Presepe o presepio, derivante dalla parola
latina praesepe o praesepium, che significa recinto, mangiatoia,
è la rappresentazione tradizionale della nascita del
Redentore che, come descrive san Luca nel suo Vangelo, venne
alla luce proprio in un tal luogo:
[4]Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di
Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì
in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,
[5]per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era
incinta.
[6]Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per
lei i giorni del parto.
[7]Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in
fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era
posto per loro nell'albergo.
[8]C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano
di notte facendo la guardia al loro gregge.
[9]Un angelo del Signore si presentò davanti a loro
e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi
da grande spavento,
[10]ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio
una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:
[11]oggi vi è nato nella città di Davide un
salvatore, che è il Cristo Signore.
[12]Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto
in fasce, che giace in una mangiatoia».
[13]E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito
celeste che lodava Dio e diceva:
[14]"Gloria a Dio nel più alto
dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama".
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Si può pensare che fu posto in una
“mangiatoia” probabilmente perché al piano
inferiore, in una specie di grotta naturale di quelle grandi
case orientali venivano tenuti gli animali che con il loro
calore e fiato producevano più caldo, perchè
forse nelle stanze non vi era più posto, a causa del
grande afflusso di gente che arrivava a Betlemme per il censimento.
A questo proposito, già Sant'Ambrogio, nel 300, riporta
che, un bue ed un asinello avessero riscaldato col proprio
calore il divino Bambino, mentre nel 400, San Girolamo descrisse
più minuziosamente la grotta con la mangiatoia scavata
nella roccia.
Sembra che la rappresentazione della venuta
al mondo di Gesù sia avvenuta già nel III secolo,
come è testimoniato da alcuni ritrovamenti nel cimitero
di Sant'Agnese e nelle catacombe di Pietro, Marcellino e Domitilla. |
Nominati per la prima volta nel III secolo
da Origene, insieme alla sacra Famiglia e al bue e all'asino
faranno poi parte della scena della Natività anche
i Magi e i pastori.
Matteo 2 - [7] Allora Erode, chiamati segretamente
i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui
era apparsa la stella
[8] e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate
e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete
trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
[9] Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella,
che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché
giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il
bambino.
[10] Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
[11] Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre,
e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e
gli offrirono in dono oro, incenso e mirra[12] Avvertiti poi
in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero
ritorno al loro paese.
(Luca 2 -[8]C'erano in quella regione alcuni
pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro
gregge.
[9]Un angelo del Signore si presentò davanti a loro
e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi
da grande spavento,
[10]ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio
una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:
[11]oggi vi è nato nella città di Davide un
salvatore, che è il Cristo Signore.
[12]Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto
in fasce, che giace in una mangiatoia».
[13]E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito
celeste che lodava Dio e diceva:
[14]«Gloria a Dio nel più alto
dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
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Anche
se secondo alcuni la realizzazione del primo presepe è
da attribuirsi a Papa Liberio (III secolo) e secondo altri
è avvenuta nel 1025, con l'esposizione di alcune statue
in legno rappresentative della scena della nascita di Gesù,
nella chiesa di Santa Maria del Presepe a Napoli, l'idea di
creare un presepe vero e proprio, viene attribuita a san Francesco
che, volendo riprodurre simbolicamente la scena della nascita
di Cristo, nella notte di Natale del 1223 a Greccio, celebrò
la Messa natalizia davanti ad una greppia colma di fieno,
accanto a cui c'erano un bue ed un asino, come viene riferito
da san Bonaventura. Ma anche questa è una storia un
pò controversa, poichè alcuni sostengono che
vi fu una vera e propria sacra rappresentazione animata da
personaggi in carne ed ossa.
Durante il Rinascimento le opere artistiche sulla tematica
della Natività, aumentarono notevolmente in numero
e perfezione, spaziando dall'utilizzo di ogni genere di materiale,
prezioso e non, dal legno al marmo, dalla terracotta all'argento,
all'avorio, ecc, realizzate in piccole e grandi dimensioni
e restano tuttora come preziose testimonianze non solo di
arte ma soprattutto di devozione. |
Anche
se secondo alcuni la realizzazione del primo presepe è
da attribuirsi a Papa Liberio (III secolo) e secondo altri
è avvenuta nel 1025, con l'esposizione di alcune statue
in legno rappresentative della scena della nascita di Gesù,
nella chiesa di Santa Maria del Presepe a Napoli, l'idea di
creare un presepe vero e proprio, viene attribuita a san Francesco
che, volendo riprodurre simbolicamente la scena della nascita
di Cristo, nella notte di Natale del 1223 a Greccio, celebrò
la Messa natalizia davanti ad una greppia colma di fieno,
accanto a cui c'erano un bue ed un asino, come viene riferito
da san Bonaventura. Ma anche questa è una storia un
pò controversa, poichè alcuni sostengono che
vi fu una vera e propria sacra rappresentazione animata da
personaggi in carne ed ossa.
Durante il Rinascimento le opere artistiche sulla tematica
della Natività, aumentarono notevolmente in numero
e perfezione, spaziando dall'utilizzo di ogni genere di materiale,
prezioso e non, dal legno al marmo, dalla terracotta all'argento,
all'avorio, ecc, realizzate in piccole e grandi dimensioni
e restano tuttora come preziose testimonianze non solo di
arte ma soprattutto di devozione.
L'introduzione dei "personaggi del popolo"
nella figurazione presepiale è da attribuirsi a san
Gaetano che, nella prima metà del 1500 realizzò
il primo presepe animato da personaggi contemporaneanei, statue
in legno abbigliate secondo la moda dell'epoca e altre rivestite
in fogge diverse. Quest'usanza si diffuse a macchia d'olio
in tutto il Paese, specialmente a Napoli, dove san Gaetano
realizzò un presepe per i malati dell'Ospedale, con
il sostegno benevolo della Chiesa che ne promosse la diffusione
anche nelle case private.
Nei due secoli successivi la fabbricazione
delle figure presepiali artigianali di alta qualità
andò sempre più diffondendosi, specialmente
in Sicilia con figure in cera, sopratutto splendidi Bambinelli,
in Puglia con figure in cartapesta dipinta, con un'anima in
fil di ferro, a Genova con figure in terracotta e a Napoli,
dove soprattutto si estese largamente alla produzione di scenari
caratteristici delle zone partenopee e di scene di vita quotidiana.
Vennero quindi realizzati ogni sorta di personaggi: uomini
e donne, pastori e contadini, soldati e pescatori, bambini
e animali, ecc. con svariate tecniche: manichini in legno
con braccia e gambe in fil di ferro (il chè permetteva
una flessione degli arti, dando l'impressione del movimento,
abiti principeschi. All'estero si hanno pregevoli esempi di
presepi meccanici.
Dagli inizi del XIX secolo la tradizione presepiale
si diffonderà alle singole famiglie: ognuna in casa
realizzerà la scena della Natività con statuine
in gesso o terracotta o cartapesta. A Roma le famiglie più
in vista si faranno realizzare scenari ambientati nella campagna
romana o nella antica Palestina ed alcune di esse, ponendo
una corona di mortella sul portone di casa, faranno intendere
che ammetteranno in casa propria visitatori e zampognari,
per ricreare la giusta atmosfera natalizia davanti alla mistica
rappresentazione. Uno dei più celebri presepi romani
era quello della famiglia Forti, realizzato ogni anno sulla
cima della torre degli Anguillara (che oggi non c'è
più), che in piazza Sonnino dominava la Casa di Dante.
I presepi delle famiglie comuni, invece, erano
realizzati con statuette semplici e con ornamenti prodotti
generalmente dalle fornaci di Santa Maria delle Coppelle o
con "pupazzi" in terracotta prodotti da artigiani
detti "pupazzari". Un noto "pupazzaro"
fu il padre di Bartolomeo Pinelli, quello dei celebri acquerelli,
mentre a Trastevere, i più rinomati furono i componenti
della famiglia Sgarzini, che costruì le statuette fino
alla metà del secolo scorso. Il presepe romano era
caratteristicamente 'classicheggiante', su uno sfondo che
richiamava la campagna romana della Roma antica od ottocentesca,
con dovizia di grotte, casette, osterie, pastori e greggi,
archi e colonne romane disseminate in qua e là.
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Nel secolo scorso, dopo un'iniziale declino
di questa tradizione, dovuta anche alle nuove dottrine anticlericali
e agli eventi luttuosi delle guerre, sopravvissuta comunque
nel cuore, nelle case e nelle manifestazioni dei piccoli paesi
con rappresentazioni e rievocazioni dal vivo, la tradizione
presepiale ha ripreso il suo posto specialmente nelle case,
anche se accanto ad esso compare, ormai inevitabile, l'albero
di Natale, decisamente più profano e legato a tradizioni
non religiose, se le statuine in gesso o cartapesta d'una
volta sono state per lo più sostituite da brutte copie
in plastica, se non c'è più tempo e pazienza
per realizzare con le proprie mani alcuni particolari, come
le immagini di sfondo o le casette e si ricorre a paesaggi
già belli e stampati su carta, a casette anch'esse
in plastica. Inoltre, visto che ormai tutto il mondo può
comunicare e interscambiare, c'è una vera inflazione
di presepi di matrice etnica, che hanno un pò snaturato
la nostra tradizione presepiale, ma che comunque fanno colore
e che per fortuna, sono ancora in terracotta o argilla.
Tuttavia,
anche con questi piccoli difetti, la magia del Presepe è
sempre viva e pregnante; viva, quindi il Natale, la natività
di Nostro Signore Gesù Cristo ed il Presepe, piccolo
o grande che sia, purchè ci sia!
Altri link connessi:
e
* In Di tutto un pò: Il Presepe dei Netturbini romani
e
Nel mondo di Orietta:
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