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COLLABORAZIONI VARIE
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i testi sono stati realizzati da Domenico Caruso, mentre
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Titolo, Periodico) ."
DOMENICO CARUSO
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A MAMMA NATUZZA
Mamma Natuzza un dì da voi io venni
a Paravati in cerca di conforto,
l’Angelo mio con celesti accenni:
- Cristo - disse - per noi, Cristo è Risorto! -
Di perdonare gli altri già ritenni
quello che agli occhi miei sembrava storto:
offrir le pene a Dio allor convenni
senza che alcuno ne subisse torto.
Natuzza amata, con il vostro aiuto
del Paradiso s’apriran le porte:
la vita acquisterà giusto valore.
Bisogna opporre al male un gran rifiuto
per debellar così la mala sorte…
e sulla Terra regnerà l’amore.
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GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
Dedicate a Papa Francesco
GRAZIE, PAPA FRANCESCO
Dall’Argentina è giunto il nuovo sole
al posto dell’emerito tedesco,
il cambiamento non è di parole:
v’è la figura di Frate Francesco.
La gente dice: - E’ quello che ci vuole
a render degni del divino desco
e risvegliare chi dormire suole:
Grazie di tutto, a lei Papa Francesco! -
Il successor di Pietro in questa Terra
vuol ricordare che il divino amore
è apportatore di giustizia e pace.
Venga bandita ormai l’odiata guerra
e si coltivi la speranza in cuore:
poca favilla e poi la grande face!
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VIENI, FRANCESCO, IN CALABRIA!
Papa Francesco, la Calabria aspetta
che tu la venga presto a visitare:
è gente coraggiosa, gente retta,
depositaria di memorie care.
Se da lontano a vivere è costretta
per l’opportunità di lavorare,
poi senza protestare e senza fretta
s’impegna l’onor nostro a riscattare.
Vieni Francesco, ti faremo festa,
a Paola c’è l’altro fraticello
che si distingue per l’amor fecondo.
Non è la forza, né la lancia in resta,
a fare trionfare ciò ch’è bello:
può solo la bontà cambiare il mondo!
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COME FRANCESCO
E’ giunto da lontano immantinente
l’altro Francesco, nuovo servitore:
Papa Bergoglio, l’astro rifulgente
nel nostro tempo iniquo e corruttore.
Accanto sempre allegro e all’indigente
accesa ha la speranza in ogni cuore
poiché nell’uomo è Cristo sofferente,
Onnipotente e nostro Redentore.
- Francesco, il mondo intero v’è vicino
e prega che possiate rinverdire
la dolorosa ascesa della Croce.
E’ segno certo del voler divino:
- Senza malizia si può ben capire
che solo il Papa è veritiera voce! -
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DOV'E' FRANCESCO?
Si dice: - A Santa Marta c’è Francesco. -
Si dice: - Andate in cerca fra i barboni! -
Ai derelitti ha preparato il desco,
per tutti ha pronte nuove riflessioni.
Dire la sua virtù io non riesco
ed umilmente chiedo: - Mi perdoni! -
L’operato del Papa ha del fiabesco
perché rende i fedeli tanto buoni.
Francesco è dentro il cuore della gente,
che lo Spirto di Dio ama e consola
quando si segue la diritta via.
Colui che d’ogni male già si pente
Bergoglio invita alla materna scuola
della Beata Vergine Maria.
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A NATUZZA EVOLO
Volgi su noi lo sguardo, mamma cara,
che pur vermi di terra ci sentiamo,
la vita è sempre un’esperienza amara
se nel Signore non ci confidiamo.
Serva di Dio tu sei e fonte chiara
di bene, di preghiera, di richiamo:
Natuzza, ora dal Cielo ci aspettiamo
la grazia della pace così rara.
Felice con la Vergine Maria
e con Gesù da te sofferto e amato
or ti vediamo in sì beato loco.
Mostra a noi tutti la diritta via
che ci preservi da grave peccato
e il cor c’infiammi del divino fuoco.
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O' Bambinu Gesù
(Canto calabrese)
Bambinuzzu me' dilettu,
tantu tempu chi t'aspettu;
o Bambinu me' adoratu,
'nda lu cori t'ho portatu.
Ora vegnu mu ti trovu,
la preghera mu rinnovu:
- No' m'abbandunari cchiù,
o me' caru bon Gesù! - |
Traduzione
A Gesù Bambino
tanto tempo è che t'aspetto;
o Bambino mio adorato,
nel (mio) cuore t'ho portato.
Ora vengo a ritrovarti,
la preghiera a rinnovarti:
- Non m'abbandonare più,
o mio caro buon Gesù! - |
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VERGINE SANTA
Vergine Santa, di sole vestita,
dell’universo Sei la gran regina,
ora T’affido la modesta vita
perché senza di Te si va in rovina.
A Te ricorre l’anima smarrita
per superare la scoscesa china:
se qui la prova ben sarà finita,
meriterà di stare a Te vicina.
Vergine bella, non m’abbandonare,
dispensa pace, dammi pur conforto
nell’affrontare la cattiva sorte.
Tu, Madre cara, aiutami a pregare
anche l’amato Figlio già Risorto,
stammi dappresso se giunge la morte.
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A PAPA FRANCESCO
Papa Francesco, vero difensore
delle virtù che il Poverello addita,
voi siete stato scelto dal Signore
perché la Chiesa sorga a nuova vita.
Dei giovani rubato avete il cuore
a risvegliarlo da pietà sopita:
eletto v’hanno già con gran fervore,
O Santo Padre, dentro il vostro petto
il dramma degli oppressi voi serbate
in cerca di giustizia e della pace.
Da buon samaritano con affetto
il misero a sanare vi chinate,
mentre c’è gente perfida e mendace.
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ALLA MADRE CELESTE
Vergine bella in Te bontà s’ammira:
ricordati di me nell’ora estrema
e del maligno placa pure l’ira
perché la tentazione io non tema.
Madre Celeste, al nostro bene mira,
fa’ che d’amore il nostro cuore frema
e se la grazia Tua ancor m’ispira
è sempre poco, ci vuol un poema!
Nostra Signora di virtù preclare,
le anime nostre sempre Ti son grate
per i messaggi delle apparizioni.
Non ci rimane quindi che pregare,
così col caro Figlio ci accogliate
un dì senza mai più trepidazioni.
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LODE A MARIA
Ave Maria, ancella del Signore
e madre di noi miseri mortali,
nel grande immacolato Vostro cuore
si pone fine a tutti i nostri mali.
Del Paradiso Voi scala d’amore
siete per noi che sempre solidali
Vi tributiamo un doveroso onore:
per Vostra grazia volerem senz’ali.
Vergine bella, che di sol vestita
talvolta sulla Terra Vi mostrate,
anche se ingrati Vostri figli siamo.
Il giorno in cui passiamo a nuova vita
per la salvezza nostra Voi pregate
e lodi eterne quindi Vi leviamo.
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PADRE CELESTE
Padre Celeste che dovunque regni,
glorificato il Dolce Nome sia;
l’amore per il prossimo c’insegni,
Luce di verità, sicura via.
A compimento porta i nostri impegni
se del Vangelo seguono la scia:
così potremo un dì essere degni
di tanto sospirata compagnia.
Padre, perdona se la debolezza
lontani dalla meta ci conduce
che schiudere dovrà le sante porte.
La Tua presenza diverrà certezza
ed in letizia sempre si traduce
fino alla corporal sorella Morte.
(Da: D. Caruso: La Calabria e il suo poeta -(Premio “Era Lacinia”) - Ed. Ursini, CZ - Novembre 1978).
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AVE MARIA
Ave Maria, stella mattutina,
sicura guida nella lunga sera,
del Cielo e fra le donne Sei regina,
rifugio di ch’implora e di chi spera.
Rimani, Madre Santa, a noi vicina,
sei Tu la nostra fulgida bandiera:
vegli su tutti la grazia divina,
così nei cuori regna primavera.
Per la Bontà del Tuo amato seno,
volgi lo sguardo sul nostro Paese
che fiducioso le mani protende.
Ritorni a casa d’allegrezza pieno
chi vuole porre fine alle contese
ch’ han deviato le umane vicende.
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A PADRE PIO
Padre che del Gargano resti un sole,
accogli questa supplica sincera,
non c’è bisogno di molte parole
perché procacci a me la gioia vera.
E mi giunge un profumo di viole
mentre rivolgo l’umile preghiera:
ancora esorti a seguir chi vuole
la via del Vangelo veritiera.
Tu che d’ardor serafico colmasti
l’intera vita afflitta dal dolore,
ricordati di me di fronte a Dio.
L'esempio dato a noi penso che basti
a meritar le grazie del Signore
perchè sei tanto grande, Padre Pio!
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LA PIANA ED IL CORONA VIRUS
A braccia tese voglio qui cantare
la malasorte della Terra mia,
per colpa di chi sta lì a comandare
i nostri figli son andati via.
Questo paese sembra un cimitero,
non c’è più pace né vita futura;
quel che si dice è tristemente vero:
siamo rimasti dentro quattro mura.
Siamo malati e senza compagnia,
ma stratassati senza compassione,
sovrana regna la burocrazia
e per l’onesto s’apre la prigione.
Anche sull’acqua e il pane la mazzetta
con l’IVA nella spesa devi dare;
attento sull’igiene, dammi retta:
potresti qualcosina risparmiare.
Dall’alto fino ai ranghi comunali
non c’è giustizia per i cittadini,
in carica son sempre tutti uguali:
spietate autorità, veri aguzzini.
Questo coronavirus ha rilevato
la debolezza umana e l’importanza
d’esser uniti quando nello Stato
una calamità per tutti avanza.
Soltanto allora un impeto di rabbia
ci coglie nel vederci abbandonati,
negli occhi ci hanno messo tanta sabbia:
senza ospedali siamo rovinati!
Polistena con Gioia e Taurianova
potrebbero salvar la situazione:
aprendo i nosocomi si rinnova
la nostra sacrosanta aspirazione.
Con tante tasse che dobbiam pagare
quali diritti gode il cittadino?
L’anziano non ha posto dove andare,
il giovane se resta è… poverino!
Il giorno che dovessi tu votare
prendi il forcone e manda tutti via:
con questa gente ipocrita e volgare
non c’è ragione della nostalgia!
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IL LAMENTO DELL'ONESTO
Mio nonno una volta diceva:
- Sulla forca finisce ogni giusto! -
La feroce condanna e il trambusto
son il premio di chi fa il dover.
- Va a zappare! - si dice sovente.
Chi lavora nessuno difende,
una spada di Damocle pende
sulle spalle del vulgo italian.
Siamo stanchi di tanti balzelli
che il Governo dall’alto c’impone:
non c’è pace né alcuna ragione
per l’onesto che soffre di più.ù
C’è qualcuno che s’è comportato
come Dracula al nostro paese,
questo suolo felice egli rese
una landa bruciata dal sol.
I Comuni son altri vampiri
nel colpire con tasse su tasse,
per avere le quote più basse
chi può farlo va in terre stranier.
Imu e Tari, servizi locali,
Pantalone è pur sempre che paga:
con la norma impostata sì vaga
per il furbo la legge non c’è.
- Cervellone di questo Governo,
perché l’IVA non segni immediata? -
Con la spesa che abbiam dichiarata
metti in luce la nostra onestà.
A che serve l’Europa sovrana
dove vige la burocrazia?
Non sarebbe una mera follia
se cambiassimo mentalità.
Su, venite con carri e con ruspe,
demolite le mura vetuste,
se le leggi vi sembrano giuste
il deserto potete crear.
Oh, Calabria sì bella e perduta!
Se fiorisce tuttora il limone
il mercato a buttarlo t’impone,
pur l’ulivo si stenta a tener.
Maledetto chi l’ha rovinata,
chi le tolse i suoi figli amorosi,
che ritornano sempre festosi
per l’abbraccio dei lor paesan.
E la storia prosegue il cammino
in attesa del nostro riscatto,
non m’importa se passo da matto
perché questa è la gran verità.
Domenico Caruso
S. Martino di Taurianova (RC),
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ULTIMO CANTO
Signore, affido a Te quest’alma mia,
abbi pietà se sono peccatore;
vivere senza Te è vera follia:
Ti riconosco solo nel dolore.
Su questa Terra sei la retta via,
la mamma Tua figura il più bel fiore.
Nel manto della gran Vergine Maria
troverà pace alfine questo cuore.
Vieni, Signore, vieni e non tardare,
rendimi forte nella tentazione:
rivolto al Cielo di vederti anelo.
Quando poi scioglierai l’amato velo
un canto leverò di commozione,
senza mai terminare di lodare!
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