Foto 1 : Visione degli gli stands espositivi (ApiExpò)
Lo scorso settembre (21-25/9 congresso; 26-27/9 visite tecniche), a Buenos Aires, in Argentina, si è tenuto il 42° Congresso Internazionale di Apicoltura (APIMONDIA). Studiosi da tutto il mondo si sono riuniti per trattare temi riguardanti la pratica, la biologia dell’ape, gli aspetti economici, lo sviluppo del settore apistico e le sue ricadute sul comparto rurale, la sanità degli alveari, l’allevamento apistico e impollinazione, l’apiterapia nonché la tecnologia produttiva e qualità dei prodotti. Nel contesto di Apimondia, infatti, si sono incontrati i principali operatori mondiali nel settore apicolo.
Le sessioni del Congresso, nonché gli stands espositivi della relativa ApiExpò, visitati da moltissimi apicoltori, sono stati ospitati nell’ampia struttura de “La Rural” (foto 1), sede della Società Rurale Argentina, il più grande centro congressuale e fieristico della capitale Buenos Aires. Gli iscritti al Congresso sono stati oltre cinquemila, con una dominante di delegazioni sudamericane seguite, subito dopo, da quelle europee.
Circa quaranta i partecipanti al seguito della Federazione Apicoltori Italiani (FAI). Alla cerimonia d’apertura (21/9), coordinata da Luca Martinez, presidente degli apicoltori argentini, hanno preso parte i rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, quelli della Provincia e della Municipalità di Buenos Aires (foto 2).
Foto 2: La folta platea alla cerimonia d’apertura
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Grande risalto, nei discorsi introduttivi, è stato dato ancora una volta all’importanza delle api per la protezione dell’ambiente e per la produzione agricola, alla necessità di coordinamento internazionale tra tutte le strutture scientifiche al fine di produrre concreti risultati nelle attività di ricerca e contrasto alle malattie delle api.
Circa questo tema al momento, purtroppo, non si registrano sostanziali novità. Attenzione particolare è stata riservata alla questione degli Organismi Geneticamente Modificati, che in Argentina rappresentano una quota elevatissima e sempre crescente della produzione agricola nazionale e che, a seguito dei recenti orientamenti dell’Unione europea, destano motivo di grande preoccupazione per i rischi di contaminazione dei prodotti apistici con pollini di origine transgenica.
Durante la cerimonia di apertura, seguita da oltre duemila persone, la delegazione cinese e quella coreana hanno presentato le candidature dei loro Paesi ad ospitare il 44° Congresso Internazionale di Apicoltura del 2015; alla fine del 41° Congresso tenutosi nel settembre 2009 a Montpellier, Francia) era già stato deciso che il 43° Congresso APIMONDIA si terrà nel 2013 (29/9-4/10) a Kyiv, capitale dell’Ucraina. La cerimonia d’apertura si è conclusa con la sfilata di tutte le delegazioni internazionali presenti; quella italiana, rappresentata dal presidente FAI Raffaele Cirone e dal Consigliere Massimiliano Fasoli, ha esposto, sul palco del cerimoniale, il tricolore con l’ape (foto 3) richiamando l’attenzione dei presenti.
Foto 3: Da sinistra: il presidente FAI Raffaele Cirone, il secretario generale di Apimondia Riccardo Jannoni-Sebastianini e il Consigliere Massimiliano Fasoli
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Non è facile fare un resoconto sui lavori presentati ad APIMONDIA 2011 ma ciò che di più saliente è emerso è che gli apicoltori, globalmente intesi, soffrono degli stessi problemi apistici quali: le variazioni climatiche, le patologie (varroasi soprattutto e, a seguire, le diverse virosi), l’aumento delle aree coltivate in monocoltura e la riduzione dei pascoli apistici, i trattamenti fitosanitari che danneggiano le api, gli organismi ogm e i prodotti concianti.
Parlando con apicoltori all’interno dell’expo ma anche durante la visita tecnica, ci ha colpito il fatto che gli apicoltori locali trattano le api con diversi farmaci (anche in mix) sia acaricidi che antibiotici, utilizzando gli stessi principi attivi usati in Italia ma con dosaggi nettamente più elevati o/e con supporti differenti. Inoltre sono utilizzati anche principi attivi che in Italia sono vietati.
Con questo modo di allevare le api, c’è un’evidente disuguaglianza tra l’apicoltura italiana e quella argentina. Visto che in Italia s’importa miele sarebbe auspicabile che tutti gli apicoltori fossero messi nelle stesse condizioni per contrastare le diverse patologie, senza compromettere nel contempo la qualità del miele.
L’ultimo atto ufficiale del 42° Congresso ha riguardato la designazione del Paese che ospiterà il 44° Congresso Internazionale di Apicoltura del 2015; i delegati delle varie Federazioni associate in APIMONDIA, durante l’assemblea conclusiva si sono espressi per la Corea (i lavori si terranno nella città di Daejong) (foto 4).
Foto 4: Il 44° Congresso Internazionale di Apicoltura del 2015 si terrà in Corea.
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Desideriamo chiudere questo breve resoconto su “Apimondia 2011” con una nota sul viaggio organizzato dalla FAI a corollario dell’evento (10-26/9).
E’ stato un bellissimo (anche se un po’ stancante) viaggio. Abbiamo visto cose uniche, citando a memoria: le cascate di Iguazù, le balene, gli elefanti marini, il ghiacciaio Perito Moreno, la "Fine del mondo" (Ushuaia, terra del fuoco) con la sua baia, Abbiamo attraversato la Patagonia in bus (1800 km, a causa dell’aeroporto di Trelew chiuso per ceneri vulcaniche); da ultimo Buenos Aires con visita ai caratteristici quartieri Palermo e La Boca, passando dalle zone più lussuose alle case in lamiera dipinta. Come non effettuare la visita alla storica Plaza de Mayo, famosa per le testimonianze delle famiglie dei desaparecidos, con l’antistante Casa Rosada, sede della presidenza della Repubblica Argentina? Altre escursioni hanno riguardato il quartiere Sant'Elmo con il tipico mercato e il quartiere Tigre sul delta del fiume Paranà.
Di queste cose si possono trovare tante immagini in internet ma la cosa che ci ha colpito di più è stata l’atmosfera “respirata” al Faro Punta Delgada: sembrava di essere in un film! Questa struttura sorge su una scogliera all'estremità di Punta Delgada, vicino al faro, e gode di una meravigliosa vista sull’oceano.
Come ultima nota di questa brevissima cronaca, desideriamo riportare il seguente episodio.
La foto 5 riporta il procione “ladro” che a Iguazù ha intrufulato il suo “musetto” nello zaino della collega Fiorella estraendo un sacchetto di nylon. Fiorella si era preoccupata di mettere nel sacchetto di nylon, per ripararli dall’acqua che spruzza dalle cascate, alcuni affetti personali e anche il borsellino (con denaro), il passaporto e i biglietti elettronici aerei. Probabilmente il procione credeva di trovare cibo (ormai alle cascate di Iguazù, i procioni sono abituati alla presenza dei turisti e dei loro panini!) e lo ha estratto dallo zaino scappando, con esso, verso il boschetto.
Meno male che l’amico che lo stava fotografando ha bloccato di forza con un piede il sacchetto, salvando quasi tutto il contenuto. Fiorella ha dovuto telefonare a Roma per aver un duplicato dei biglietti elettronici aerei.
Il procione "ladro" - Foto 5
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