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COLLABORAZIONI
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L'APE NELL'ARTE
L’APE E LA NATURA NELLE SCULTURE DI JESSICA CARROLL
Renzo Barbattini , Giovanni Miani
Università di Udine
L’artista traspone nelle sue opere l’interesse per il mondo naturale.
Sovente le sue opere lasciano trasparire una puntuale indagine degli aspetti naturali, come la vita e il movimento delle api
Jessica Rosalind Carroll è nata a Roma il 9/4/1961, oggi risiede ed opera nella città di Torino (www.jessicacarroll.it).
La sua arte è intimamente legata agli aspetti reconditi della natura circostante; le sue numerose opere, siano esse sculture in marmo o bronzo o semplici disegni, rivelano una particolare attenzione per l’ambiente, indagando minuziosamente merli, anguille e, sovente, api.
Questo interesse profondo dell’artista deriva, molto probabilmente, dai numerosi viaggi in diverse parti del mondo, tra cui Israele, Stati Uniti, India, Turchia, Africa.
Non vi è dubbio, tuttavia, che un grande contributo deve essere rintracciato nella personale formazione culturale ricevuta dal padre artista, dalla madre scrittrice e dal fratello musicista.
Ogni singola realizzazione, infatti, lascia trasparire un intenso dialogo ideale con le altre forme d’arte come, appunto, le composizioni musicali e le opere poetiche, giungendo in tal modo ad una visione di “opera d’arte totale” (1), quasi si trattasse di tre differenti espressioni artistiche che si uniscono l’una con l’altra per concepire una medesima sensibilità.
In altre parole, la matericità della scultura e del disegno si sublima in componimento lirico e ode alla natura in una mirabile sintesi. |
Significativa è, in questo senso, la serie di opere Danza delle api (fig. 1) del 2004, nelle quali il ritmo della composizione travalica la dimensione puramente formale degli insetti rappresentati; si osserva l’estrema sinuosità delle linee, la delicatezza con la quale sono rese le minuscole api: esse si muovono armonicamente nello spazio della composizione, emergendo leggiadre dal fondo.
La tematica “apistica” è, come detto, assai ricorrente nei lavori artistici della Carroll, in cui alla già citata poeticità si affianca mirabilmente l’indagine naturalistica volta a comprendere a fondo i meccanismi che regolano la natura: la creatività artistica diventa in tal modo uno strumento conoscitivo.
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Figura 1 - Danza delle api (2004)
(collezione privata)
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A questo proposito è utile menzionare Casa dolce casa (fig. 2), realizzata nel 2003, nella quale numerose api in cera sono rappresentate all’interno di una teca di vetro.
Questa “casa” (in realtà rappresenta un’arnia!) è completamente di vetro, costruita per scrutare i segreti della vita delle api; al suo interno si trovano numerosi favi di resina di pino (tecnicamente detta colofonia (2)) su cui stazionano api di cera d’api.
L’ interesse della scultrice è volto alla comprensione didascalica, relativo in particolar modo al movimento e all’agire di questi insetti nel loro ambiente di vita. |
Figura 2 - Casa dolce casa (2003) (collezione privata).
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Hannukia (fig. 3), scultura del 2005, mostra il movimento dei minuscoli insetti mediante l’uso di sottili fasci in metallo sospesi: un precedente, seppure indiretto, può essere individuato nelle particolari sculture cosiddette cinetiche (3) dello statunitense Alexander Calder (1898-1976).
Figura 3 - Hannukia (2005) (collezione privata). |
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La scultura Alveare (fig. 4), si inserisce delicatamente nel paesaggio aperto, diventando parte integrante di esso. L’alveare è descritto plasticamente (4) con sapiente precisione e oggettività, quasi fosse elemento naturale esso stesso e non opera umana.
Jessica Carroll, con quest’opera è risultata vincitrice della VI Biennale Internazionale di Scultura Premio “Umberto Mastroianni”, svoltasi nel 2008, indetto dalla Regione Piemonte e organizzato dall’Associazione Piemontese Arte, maggiori informazioni sul sito dell’associazione: http://www.piemontearte.com.
La scultura ha diametro cm 200 ed è stata realizzata, in bronzo; dal giugno 2010 si trova ad Asti nei Giardini Alganon di Piazza Roma. |
Figura 4 - Alveare (2010)
(Giardini Alganon, Asti).
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Si discosta dalle precedenti seguendo una diversa concezione Miss Dolcezza (fig. 5) del 2004, la quale esprime gli aspetti inconsueti legati al produrre arte: delle api in bronzo dorato sono contenute all’interno di una cassetta di frutta sulla quale è leggibile il titolo stesso dell’opera su uno dei suoi lati.
L’effetto che produce nell’osservatore è un senso di straniamento, non dissimile da quanto avviene con le installazioni dadaiste (5) e neo-dadaiste (6) che tanta importanza hanno avuto nel definire il concetto stesso, le modalità operative e le finalità dell’arte contemporanea.
L’intento della Carroll non è tuttavia ascrivibile all’influenza esercitata dai citati movimenti artistici novecenteschi, nelle sue creazioni non vi è infatti traccia di una radicale contestazione dei valori su cui si basa la società, attraverso azioni demistificatorie o irrisorie che avevano caratterizzato le avanguardie storiche.
In altre parole, ciò che importa in questo lavoro è l’aspetto squisitamente artistico, esulando da contenuti ideali e moraleggianti. Tutto ciò dimostra come la scultrice non sia fondamentalmente ascrivibile in modo netto ad alcuna tendenza o corrente artistica prestabilita, essendo una personalità creativa eterogenea.
Figura 5 - Jessica Carroll, Miss Dolcezza (2004) (collezione privata).
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Fig. 7 - Jessica Carroll, Arnie e favi (2004) (particolare). |
Arnie e favi (fig. 6) è un’opera del 2004 e fu presentata nell’ambito della personale Il Cannone Bianco tenutasi presso La Fortezza del Mare – Isola di Palmaria (La Spezia) (10 luglio–16 agosto 2005)
Le sfere in ceramica sopra alle arnie (fig. 7) (7), quadri colorati come la natura a primavera, rappresentano il favo a faccette esagonali da cui cola miele.
Sopra di esse vi sono appoggiate alcune api di bronzo. L’insieme, quindi, richiama la trasformazione, grazie al lavoro delle instancabili api, del nettare dei fiori nel dolce prodotto. |
Figura 6 - Arnie e favi (2004) (Collezione privata) |
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Concludiamo questa rassegna con le parole della stessa artista a commento dell’opera La vera Vite (fig. 8), del 2006, realizzata in marmo bianco e statuario (di Carrara).
Jessica Carroll a proposito di quest’opera, il cui titolo è ripreso direttamente dal Vangelo, si esprime così:
“La piccola ape la sa lunga, nel senso che essa osserva una vite che vagola nello spazio e lo fende dimostrando un modo di porsi davanti al mistero, certamente diverso da quello umano.
Quest’atteggiamento potrebbe, forse, essere di maggiore intimità con il mistero”. |
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da Apinsieme: Rivista Nazionale di Apicoltura. 1 (5) (2016):
NOTE
1) Con “opera d’arte totale” (in tedesco Gesamtkunstwerk) si intende un’opera
d’arte che faccia convergere poesia, musica, teatro e arte visiva in una sintesi dei
vari elementi.
Nella storia dell’arte il concetto di “opera d’arte totale” è espresso
principalmente da Gustav Klimt (1862-1918).
2) Resina trasparente gialla, simile all’ambra, derivata dalla distillazione della
linfa di varie conifere, usata nella preparazione di vernici, saponi, adesivi, mastici,
ecc.
3) L’arte cinetica è un movimento artistico sorto attorno alla metà del XX secolo,
ad opera di scultori quali Alexander Calder (1898-1976) e Jean Tinguely (1925-
1991). L’arte cinetica si prefigge lo scopo di realizzare il movimento nell’opera
d’arte.
4) Il termine plasticità nelle arti figurative si riferisce alla capacità della materia
di plasmarsi nello spazio circostante ottenendo la tridimensionalità.
5) Con il termine Dadaismo o, semplicemente, Dada, si intende un movimento
culturale nato a Zurigo fra il 1916 e il 1917, ad opera di Tristan Tzara (1896-
1963), Hans Arp (1887-1966) e Hans Richter (1888-1976). Scopo dichiarato di
tale corrente di pensiero è quella di fare “tabula rasa” dei valori su cui si basa la
società e il rifiuto della razionalità.
Il Dadaismo è un fenomeno universale, poiché
si diffonde nell’arte visiva, nella letteratura, nel teatro, nel cinema attraverso
un’azione dissacratoria e demistificante
6) Con il termine Neodadaismo o, semplicemente, Dada, si intende un movimento
culturale nato attorno agli anni ’60 del Novecento che riprende le tematiche e
le finalità del Dadaismo storico. Tra i maggiori esponenti si possono citare Robert
Raushenberg (1925-2008), Jasper Johns (1930) e Yves Klein (1928-1962).
7) Questa scultura di ceramica e bronzo è consegnata, dal 2007, all’artista che
ha ottenuto più consensi dalle due giurie del concorso “Un mosaico per Tornareccio”.
Questa manifestazione si svolge ogni anno a ridosso del 16 luglio, festa
liturgica della Madonna del Carmine.
Con quest’opera, Jessica Carroll ha vinto il
Premio Umberto Mastroianni nell’ambito della VI Biennale Internazionale di
Scultura della Regione Piemonte (Torino, 18 settembre - 18 ottobre 2008). La
stessa sarà realizzata in grandi dimensioni e collocata ad Asti.
Dello stesso Autore:
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Il mondo delle Api
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Api nel mondo infantile
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Di altri Autori:
- sull'argomento "Api e Religione", segnaliamo in Collaborazioni Varie l'articolo del Prof. Franco Frilli - "L'Ape nella Sacra Scrittura" |
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