SANTI FONDATORI
Come ha scritto Chiara Lubich, la fondatrice dell'Opera di Maria, meglio conosciuta come Focolarini, nel suo libro "Essere tua Parola" :
"Gli ordini religiosi tutti insieme cosa formano? Se li avessimo tutti formerebbero il Vangelo. Se li avessimo tutti, pensando alla Parola di vita che è stato il loro Fondatore, sarebbero la Parola incarnata e messe insieme tutte queste Parole formano un Vangelo vivo".
E ancora:
Ogni fondatore ha ordinato in Famiglie i propri seguaci con le leggi eterne del Vangelo, sentite risuonare con novella e attuale forza dello Spirito Santo nel suo spirito. Questi Ordini e spiritualità si mantengono se vanno alla fonte donde hanno vita: Dio, il Vangelo intero, Gesù nell'espressione più completa di sè...".
******
SAN DOMENICO - Fondatore dell’Ordine Domenicano
Nato
in Spagna da una nobile famiglia nel 1170, frequentò
la scuola superiore di Palencia, dedicandosi alle arti
liberali e agli studi teologici. In quel periodo scoprì
lo stato di povertà in cui viveva la gente del
suo tempo, causato dalle frequenti carestie e dalle guerre,
rimanendo talmente sconvolto dal fatto che per lo più
la gente non ne teneva alcun conto che, venduti i suoi
pochi averi, creò un fondo a favore degli emarginati.
Conclusi gli studi e sentendosi chiamato da Dio, si consacrò
a Lui entrando tra i canonici regolari e nel 1203 venne
incaricato di seguire in Danimarca il vescovo di Osma,
designato dal re di Castiglia, Alfonso VIII, per dirimere
una controversia diplomatica. Insieme visitarono le comunità
cristiane della Francia e di altre nazioni nordiche, maturando
l’idea di diventare missionari pee evangelizzare
altre nazioni pagane. Tornando da un secondo viaggio,
deviarono per Roma per chiedere al Pontefice di poter
partire per realizzare questo loro sogno, ma egli consigliò
loro di dedicarsi alla predicazione in alcune zone della
Francia. Domenico accettò favorevolmente il consiglio
del Papa e si dedicò con tutte le sue forze e la
sua anima a questa missione che continuò anche
dopo la morte di Diego avvenuta nel 1207, fino al 1215;
successivamente il Vescovo di Tolosa lo nominò
ufficialmente predicatore. Questa esperienza e la presenza
assidua di alcuni adepti che si erano radunati intorno
a lui, lo convinse a sottoporre al Papa Innocenzo III
– che incontrò al Concilio Lateranense IV,
nel 1215 – il suo progetto di creare un nuovo Ordine
che attraverso la predicazione conducesse alla salvezza
delle anime, dedicato quindi proprio alla Predicazione,
l’Ordine dei Frati Predicatori, che venne poi approvato,
nell’anno successivo, dal nuovo Pontefice Onorio
III.
Il giorno della Festa dell’Assunzione di Maria,
a cui San Domenico era molto devoto e che, come si racconta,
gli aveva consegnato il Santo rosario, con l’esortazione
di recitarlo, san Domenico diede inizio all’opera
di predicazione, inviando sacerdoti in Parigi e a Bologna,
importanti centri del sapere contemporaneo; in questa
città presiederà a due Capitolo Generali
in cui verranno stabilite le Regole del nuovo Ordine,
basato sulla predicazione, la povertà, lo studio,
la vita comunitaria. Quasi subito, nel 1221, morirà
tra i suoi frati ed il suo corpo verrà sepolto
in Bologna in un fastoso sacello di marmo a cui accorrono
numerosi i fedeli che da lui riceveranno miracoli e grazie.
I Bolognesi lo definiscono Patrono della città.
Verrà canonizzato nel 1234 da Papa Gregorio IX.
*******
SAN GIOVANNI LEONARDI – Fondatore dell’Ordine
della Madre di Dio
Giovanni Leonardi nasce da una modesta famiglia dei dintorni
di Lucca nel 1541 e inizia gli studi per diventare farmacista,
ma la frequentazione con i ‘Colombini’, un’associazione
domenicana di giovani laici, gli farà maturare
l’idea di dedicarsi agli studi teologici e successivamente,
nel 1572, al sacerdozio. Appassionato dell’insegnamento
religioso, fonderà la ‘Compagnia della dottrina
cristiana’ e nel 1574, una famiglia religiosa chiamata
poi dei ‘Chierici Regolari della Madre di Dio’.
Dedicatosi completamente al problema della rifoma cattolica,
avrà nemici negli ambienti protestanti e negli
ambienti cattolici più conservatori, tanto che
verrà allontanato da Lucca, ma verrà poi
chiamato a Roma dal Papa Clemente VIII per contribuire
alla riforma delle congregazioni religiose e dei monasteri.
Agli inizi del 1600 i Chierici – che verranno chiamati
Leonardini - apriranno una casa a Roma, mentre nel 1603,
San Giovanni Leonardi assieme a Giovanni Vives creerà
il collegio Urbano di Propaganda Fide. Il santo morirà
l’8 ottobre 1609 a Roma e verrà beatificato
nel 1861 e proclamato santo nel 1938 da Pio XI.
******
SAN JOSE' MARIA ESCRIVA' DE BALAGUER – Fondatore
dell’Opus Dei
Josemaría Escrivá, nacque a Barbastro in
Spagna nel 1902 da una famiglia molto religiosa. Sentì
presto, anche se ancora non ben definita, la chiamata
del Signore e si dedicò agli studi religiosi per
diventare sacerdote, prima a Logrono e poi a Saragozza,
dedicandosi anche agli studi di diritto. Divenne sacerdote
nel marzo del 1925 e cominciò a vivere il suo ministero
sacerdote in un piccolo paese finchè nel 1927 si
trasferì a Madrid per conseguire la laurea in diritto.
Proprio a Madrid, nel 1928 ebbe l’illuminazione
che gli fece vedere la sua “Opera” e fondò
l’Opus Dei, impegnando tuttavia il suo impegno pastorale
a favore dei malati e dei poveri della città. tempotutte
le sue forze per la sua completa
Quando scoppiò la guerra civile (1936), che mise
a repentaglio la vita dei consacrati e dei cattolici in
genere, pur dovendo fuggire dalla città esercitò
lo stesso il suo ministero in clandestinità, finchè,
lasciata Madrid, attraversando a piedi i Pirenei, si fermò
a Burgos. A guerra conclusa tornò a Madrid dove
concluse i suoi studi dirittto e da cui poi partì
alla volta di Roma dove si stabilì definitivamente
nel 1946 e dove fu impegnato in importanti incarichi,
seguendo anche il Concilio Vaticano II. Per diffondere
l’attività della sua Opera fece vari viaggi
in Europa, in Sud America, in Spagna, radunando sempre
intorno a sé folle numerose. Concluse a Roma la
sua vita terrena nel 1975, subito beatificato e proclamato
Santo da Papa Giovanni Paolo II.
.
*******
SAN PAOLO DELLA CROCE – Fondatore dell’Ordine
dei Passionisti
Nato nel 1694 ad Ovada, in provincia di Alessandria e
dopo aver aiutato il padre nel suo lavoro, decide di
dedicarsi a Dio. La sua principale ambizione è
quella di creare un nuovo Ordine religioso, ma preferisce
dapprima ritirarsi in solitudine e dopo aver sperimentato
l'eremitaggio, avrà più chiara l'idea di
una nuova Congregazione. Nel 1725 il papa Benedetto XIII
lo autorizzerà a raccogliere intorno a sè
degli adepti, primo dei quali sarà suo fratello
Giovanni Battista e lo ordinerà sacerdote nel 1727.
Fonderà dunque l'Ordine dei Chierici Scalzi della
Santa Croce e della Passione di Nostro Signore Gesù
Cristo”, che avrà come prerogativa quella
di annunciare a tutti il il Vangelo della Passione e Morte
di Cristo, mistero sempre nuovo. I chierici vivranno in
comunità, dedicandosi agli studi in spirito di
fede e di carità.
Con il fratello, Paolo si ritira a vivere in eremitaggio
sul Monte Argentario dove arriveranno i primi Passionisti
(come verranno poi chiamati) che si dedicheranno con ardore
a combattere l'ignoranza e la mancanza di fede, seguendo
le regole del loro fondatore, impegnato alacremente in
predicazioni (fu a Roma nel 1750 per il Giubileo) e nella
stesura di un numero enorme di lettere, di cui molte sono
giunte sino a noi e del piccolo trattato de la "Morte
Mistica". Nel 1768 avrà una mistica esperienza
di stigmatizzazione del tutto particolare: gli resteranno
impressi nel cuore, fisicamente, gli strumenti della Passione
di Cristo e qualche temèpo dopo verrà abbracciato
dal Crocifisso.
Nell'anno successivo, Papa Clemente XiV, approverà
definitivamente le Regole e la Congregazione.
Poco prima della morte, che avverrà a Roma nel
1775, Paolo scrive il "Testamento spirituale"
in cui sottolinea l'atteggiamento da mantenere nella cura
della Congregazione, l'impegno e la carità da cui
i Chierici debbono essere animati e che debbono riversare
su tutti, soprattutto sulla Chiesa.
La sua opera di evangelizzazione darà vita a molte
missioni in tutto il mondo (22 province religiose), a
monasteri di clausura, a istituti di vita attiva ed ad
un Istituto Secolare che si trova in Italia, nonché
al Movimento Passionista (MLP), che nel tempo ha prodotto
vari santi, tra cui si ricordano santa Gemma Galgani.
e le venerabili Lucia Burlini e Edvige Carboni.
*******
DON ORIONE - Fondatore della Piccola Opera della Divina
Provvidenza
San Luigi Orione nacque in provincia di Alessandria nel
1872 e a 13 anni iniziò i suoi studi presso i Francescani
di Voghera ma, a causa di una malattia che lo portò
quasi alla morte, ritornò a casa. Guarito definitivamente,
entrò nell’Oratorio di Valdocco quand’era
ancora in vita Don Bosco, rimanendovi 3 anni ed entrando
poi nel Seminario di Tortona. Nel 1892 inizierà
il suo lavoro di educatore, raccogliendo attorno a sé
ragazzi di ogni ceto, a cui donerà momenti di gioco
e di catechismo. Nel 1892 inaugurerà l’Oratorio
di San Luigi, nel 1893 aprirà il primo collegio
che ben presto verrà poi trasferito in un fabbricato
più grande, mentre nell’anno successivo realizzerà
varie Case per studenti. Nel 1895 verrà ordinato
sacerdote.
Negli anni a seguire egli fonderà un numero notevole
di case, di istituti, Collegi, Colonie Agricole, una tipografia
ed inizierà la pubblicazione de “L’Opera
della Divina Provvidenza". Avvverrà inoltre
la vestizione dei primi Eremiti della Divina Provvidenza
e nel 1903 avrà l’approvazione del Vescovo
diocesano di Tortona per la sua Piccola Opera, mentre
nell’anno seguente avverrà il definitivo
trasferimento della Casa Madre a Tortona.
A Don Orione verrà inoltre affidata la cura della
Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri, in Vaticano, e nel
1908, su richiesta di Papa Pio X, Don Orione darà
vita ad alcune fondazioni nel quartiere Appio in Roma.
A seguito del terremoto di Reggio e Messina, effettuerà
un viaggio in Sicilia per portare soccorso ai terremotati
e rimarrà in quelle zone per alcuni anni, nominato
dal Papa Vicario Generale della Diocesi di Messina.
Nel 1912 Don Orione ritornerà a Tortona, dopo aver
dato vita ad un Noviziato e ad una casa di studi della
Piccola Provvidenza in Bra, ed emetterà i voti
perpetui davanti al Papa. Nell’anno successivo i
suoi primi Missionari partiranno per il Brasile.
Nel 1905, a seguito del terremoto di Avezzano, Don Orione
andrà a soccorrere la popolazione, mentre nel giugno
dello stesso anno creerà la Congregazione delle
Piccole Suore Missionarie della Carità ed il primo
Piccolo Cottolengo in provincia di Novara. Nel 1918, chiedendo
alla Madonna la fine della guerra, farà voto di
costruire un Santuario alla Madonna della Guardia.
Nel 1921 Don Orione farà il suo primo viaggio in
Sud America,percorrendo il Brasile, l'Argentina e l'Uruguay,
mentre nuove case verranno aperte in varie parti del mondo
ed un Piccolo Cottolengo verrà inaugurato a Genova
nel 1924 ed un altro verrà realizzato a Milano
negli anni successivi. Nel 27 fonderà il ramo delle
Suore Sacramentine non vedenti, nel ’29 inizierà
a pubblicare il periodico mariano " Mater Dei"
e, finalmente, nel 1931 inaugurerà il Santuario
promesso alla Madonna della Guardia in Tortona.
Nel 1934 partirà per il secondo viaggio in America
Latina dove a Buenos Aires inizierà i lavori per
la costruzione di un Piccolo Cottolengo nei dintorni della
città; rientrerà in Italia solo nel ’37
e nell'anno successivo inaugurerà a Roma l’Istituto
"San Filippo Neri".
Nel 1939 Don Orione ha il suo primo attacco di cuore,
ma si riprende e continua a dar vita ad altre opere, tra
cui il Santuario della Madonna di Caravaggio. Nel 1940
un altro attacco di angina pectoris lo porterà
alla morte, il 12 marzo. Papa Giovanni Paolo II lo proclamerà
beato nel 1980 e santo il 16 maggio del 2004.
******
SAN BENEDETTO - Fondatore dell'Ordine
dei Benedettini
S.
Benedetto, fondatore dell'Ordine dei benedettini e dell'Abbazia
di Montecassino, nacque a Norcia verso il 480 da famiglia
patrizia. Seguirà un corso di studi a Roma ma poi,
nauseato dalla dissolutezza dei costumi contemporanei,
darà addio alla vita pubblica, per ritirarsi a
Subiaco in eremitaggio, per vivere solo in Dio e per Dio,
subito seguito da altri monaci che lo designarono come
loro guida spirituale.
Benedetto accettò tale incarico, ma la sua austerità
ed il suo rigore nei confronti del loro comportamento
non troppo perfetto causarono un attentato alla sua vita;
i suoi compagni, infatti, tentaranno, di avvelenarlo,
ma egli come ispirato, frantuma la coppa con il veleno
con un semplice segno di croce.
Dopo aver costituito dato vita a dodici monasteri, S.
Benedetto lascia Subiaco con alcuni seguaci per recarsi
al sud, accompagnato da alcuni discepoli, stabilendosi
a MonteCassino, dove creerà una fiorente comunità
di monaci che daranno asilo a molti pellegrini e nel contempo
diffonderanno il Verbo di Dio alle popolazioni della zona.
San Benedetto, dopo aver redatto l'ultima Regola, morirà
il 21 marzo del 547 e verrà sepolto nel piccolo
Oratorio fatto costruire dedicato a San Giovanni Battista,
assieme alla sorella Santa Scolastica.
E' Patrono d'Europa, in qualità
di propagatore di pace, di unione, di fede e come iniziatore
delle cominità monastiche. E' inoltre patrono di
ingegneri e degli speleologi.
******
SAN ROBERTO - Fondatore dei Cirstercensi
|
|
San Roberto
|
San Bernardo
|
Derivante dall'Ordine dei Benedettini,
l'Ordine dei Circerstensi venne creato dall'Abate di Molesme,
san Roberto, che nel 1098 si stabilì con pochi
compagni in una località deserta presso Digione,
detta Citeaux - dal latino Cistercium, da cui poi Cistercensi
- per vivere più aderentemente la Regola di san
Benedetto le cui norme originarie si erano mano mano affievolite.
Dopo di lui venne proclamato abate il beato Alberico e,
successivamente, santo Stefano Harding, che stese il primo
statuto cistercense, la Charta caritatis.
L’Ordine ebbe grande diffusione soprattutto dopo
che Bernardo di Fontaines (diventato poi Bernardo di Chiaravalle)
venne inviato a fondare un monastero a Clairvaux (Chiaravalle),
una delle più importanti Abbazie che diffusero
poi lo spirito cirstencense in tutta Europa, con grande
affluenza di proseliti, tanto che all'inizio del XIV secolo,
il numero delle abbazie era di circa 700.
Ratificata la Regola dai Papi Callisto
II e Lucio II, ad essa vennero aggiunte le Consuetudini
e successivamente, 1300 circa, i Libelli definitivi che
delineavano ancor più le normative dell'Ordine,
fondendo saldamente celebrazioni e letture spirituali
al lavoro manuale e che determinavano la creazione di
monasteri in zone desertiche, che esortavano ad una vita
semplice e senza orpelli, lusso o pomposità. Per
questo anche l'aspetto estetico delle chiese e delle abbazie
era sobrio e senza dipinti, nè mosaici, e neanche
campanili e alle celebrazioni potevano essere ammessi
solo i monaci.
Successivamente, però, la rigidità della
Regola venne meno e nonostante alcuni tentativi di riforma
non approvati, avvenuti verso la metà del 1300,
solo nel 1660 si realizzò un rinnovamento nell'Ordine,
ad opera dell'Abate dell'Abbazia di La Trappe, Armand-Jean
Le Bouthillier de Rancè, che portò alla
fondazione di un nuovo Ordine, quello dei Trappisti.
******
- SAN GIOVANNI GUALBERTO – Fondatore di Vallombrosa
S. Giovanni Gualberto, appartenente ad una nobile famiglia
del Senese, si dedicò giovanissimo alla vita religiosa,
entrando dapprima nei Benedettini ma poi, desiderando
una vita ancor più ascetica, si ritirò nell'eremo
di Camaldoli, dove viveva San Romualdo di Ravenna, fondatore dei Camaldolesi.
Nel 1030 diede vita al monastero di Vallombrosa, accogliendo
per primo i monaci conversi, impostando le regole del
nuovo Ordine su quelle di San Benedetto, più altre
nuove e più severe.
Nel 1866, a seguito della soppressione degli Ordini Religiosi
da parte dello Stato italiano, l'Ordine verrà appunto
soppresso e l'Abbazia di Vallombrosa - meno pochi monaci
che ancora vi resteranno - e tutta la foresta intorno,
passerà all'Amministrazione Forestale.
Canonizzato da Celestino III nel 1193, sarà proclamato
Patrono delle guardie forestali d'Italia nel 1951 e ricordato
il 12 luglio.
******
- SAN GIUSEPPE COTTOLENGO – Fondatore della Piccola
Casa della divina Provvidenza
San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore
della Piccola Casa della Divina Provvidenza che, dopo
la sua morte, verrà popolarmente detta “Cottolengo”,
nacque a Brà nel 1786 da una famiglia della media
borghesia e sin dall'infanzia sentì un naturale
trasporto verso i poveri a cui, dopo essersi votato al
sacerdozio, insieme ad altri due fratelli, dedicherà
la sua vita.
Dopo gli studi filosofici verrà dunque ordinato
nel 1811 e destinato a Corneliano d’Alba ma successivamente
si trasferirà a Torino per completare il corso
di laurea in teologia. Viene destinato alla Chiesa del
Corpus Domini di Torino dove svolge il suo compito di
canonico e di pastore d'anime, ma successivamente si sentirà
coinvolto dalla grande massa di poveri ed emarginati che
gli vivevano accanto, in quel periodo influenzato da nuove
idee e da nuove tensioni sociali, politiche e religiose;
cercherà di dar vita a molte iniziative al fine
di alleviare le loro sofferenze, sia pure in mezzo a grandi
difficoltà ed abbandonandosi alla Provvidenza.
Nel settembre del 1827, chiamato a dare l'Estrema Unzione
a una donna morente che non era stata accettata da nessun
ospedale, si rende conto che non può permettere
che simili fatti si ripetano e decide di dare alla sua
vita una svolta definitiva, dedicandosi alle persone abbandonate.
Nel 1828 prende in affitto alcune camere vicine alla sua
Parrocchia e con l'aiuto di alcune signore e di altri
volontari, pur a corto di mezzi economici comincia ad
accogliere i più reietti, i più malatyio,
i più diseredati. Tuttavia quest'opera ha una vita
molto breve a causa di contrasti di varia natura ; tuttavia
il Cottolengo non si dà per vinto ed apre una nuova
casa in Valdocco - che diventerà la Casa Madre
dell'Opera - a cui darà nome "Piccola Casa
della Divina Provvidenza", aperta ad un maggior numero
di persone, gestita da varie realtà religiose,
tra cui le Suore Vincenzine, i Fratelli di San Vincenzo
e i Sacerdoti della Santissima Trinità.
Successivamente apre cinque monasteri di clausura, di
cui uno maschile, ed un seminario per la formazione dei
giovani al sacerdozio.
Ammalatosi però di tifo, lascia
le sue Opere e si trasferisce presso il fratello a Chieri
dove morirà nell'aprile del 1842. Verrà
dichiarato Beato il 29 aprile 1917da Papa Benedetto Xv
e Il 19 marzo 1934 Papa Pio XI lo santifica.
******
- SAN GIOVANNI DI DIO – Fondatore dell’Ordine
degli Ospedalieri (Fatebenefratelli)
Nato
nel 1495 in Portogallo, all'età di otto anni si
trasferì in Spagna, in casa da un uomo chiamato
Mayoral, ma le origini di questo trasferimento sono ignote
e determinarono la dissoluzione della sua famiglia: la
madre morì dopo poco e il padre si ritirò
in un convento francescano di Lisbona.
Diventato soldato e impegnato nella guerra contro i francesi,
venne poi espulso e condannato alla morte per impiccagione,
ma salvato da una persona molto importante, continuò
a combattere contro i turchi.
Nel 1533, si avvia verso Compostela per un pellegrinaggio
e poi diretto al suo paese natio da cui però si
trasferirà a Gibilterra dove s'imbarcherà
per l' Africa. Ritornerà poco tempo dopo in Spagna
dove si dedicherà alla vendita di libri e più
tardi. a Granada, aprirà un negozio.
Venuto a contatto con San Giovanni d'Avila, si convertità
repentinamente tanto da essere considerato pazzo e rinchiuso
in ospedale. Una volta uscitone, egli si dedicherà
completamente ad aiutare poveri e derelitti rifiutati
dagli ospedali Recatosi in pellegrinaggio a Guadalupe
nell'Estremadura, tornerà a Granada dove verso
la fine del 1539, darà vita al primo ospedale per
poveri in una casa d'affitto.
Sarà seguito di lì a poco da altri compagni
che si dedicheranno alla sua iniziativa e nel 1547 il
primo ospedale verrà trasferito in un appartamento
più grande con maggiore disponibilità di
posti letto, dove i malati saranno suddivisi a seconda
della malattia.
Egli si occupava di tutto, curando personalmente i ricoverati,
procurando il cibo, cucinado, spazzando, ecc e chiamando
i sacerdoti a curare anche le anime dei degenti. Alcuni
degli stessi poveri, una volta guariti restavano poi là
per dare il loro contributo. Si dedicò anche molto
al recupero delle prostitute che cercava di convincere
a lasciare quella vita di peccato.
Nonostante le diffidenze iniziali, si unirono a lui altre
persone, che si consacrarono all'assistenza ai malati.
Il suo modo di chiedere la carità era molto originale,
infatti era solito dire: “Fate del bene a voi stessi!
Fate bene, fratelli!”. È questo il significato
originario del motto che oggi dà il nome al suo
Ordine religioso: "Fatebenefratelli!". L'espressione
non voleva dire in primo luogo che bisogna prendersi cura
dei fratelli più poveri, ma che bisogna "farsi
del bene",attraverso la carità fatta al prossimo.
A nche se spesso riceveva grosse quantità di denaro
non riusciva mai a bilanciare le spese, poichè
ogni povero che incontrava per via era degno per lui di
essere soccorso... e quindi i soldi non bastavano mai,
tanto che nel 1548, trovandosi in ristrettezze economiche,
San Giovanni di Dio si recherà dal re per cercare
aiuto.
L'anno successivo l'ospedale verrà distrutto da
un incendio mentre Giovanni riuscirà a salvare
tutti i suoi ammalati.
Nel 1550, a 55 anni, si ammalò molto gravemente
ed una pia donna riuscì a portarlo nel suo palazzo
per curarlo a dovere ma nel letto troppo soffice, Giovanni
si lamentava con l'Arcivescovo che era andato a trovarlo
di non aver dato molto al Signore benchè avesse
ricevuto assai, si disperava pensando ai bisognosi che
aveva nel suo ospedale e ai debiti contratti per amor
loro e a cui doveva far fronte. L'Arcivescovo si prese
carico di tutto e Giovanni, contento, una volta solo,
scese da quel comodo letto e si inginocchiò sul
nudo pavimento stringendo al cuore il suo Crocifisso.
Lo ritrovarono così, in ginocchio. Il suo funerale
richiamò un'immensa folla formata sia dai poveri
che dai gentiluomini della città.
Alcuni dei suoi collaboratori si allontanarono dalla Spagna
e giunsero a Roma dove, sull'Isola Tiberina, nel 1584
sulle basi di un preesistente ospedale, fondarono il Fatebenefratelli,
tuttora esistente, mentre altri si diressero verso Firenze.
******
SERVO DI DIO LEONARDO MURIALDO - Fondatore
dei Giuseppini
Nato
in una famiglia facoltosa, nel periodo dell'industrializzazione
si impegnò attivamente a favore dell'emancipazione
materiale e spirituale del popolo, gravato da ingiustizie
sociali e inconsapevole di diritti e doveri, come già
facevano il Cottolengo, il Cafasso, il Lantieri, l'Allamano,
Don Bosco e Don Orione. Già in gioventù
si era dedicato ai giovani poveri che vivevano nella periferia
di Torino e di quelli in carcere e successivamente, diventato
sacerdote nel 1851, proseguì la sua attività
nell'Oratorio dell'Angelo Custode e poi per otto anni
come direttore spirituale dell'Oratorio san Luigi.
Dopo aver trascorso un periodo a Parigi (Saint Sulpice)
per perfezionare gli studi ed aggiornarsi sulle istituzioni
pro-gioventù operaia, ritornò a Torino diventando
reggente del collegio Artigianelli, dedicandosi anima
e corpo ai giovani poveri, cercando di sorreggerli spiritualmente,
proteggendoli da loro stessi, dall'ozio, dai vizi, dall'ignoranza,
accogliendo tutti quelli che gli venivano affidati, aiutato
dai confratelli e da laici (tra gli altri don Reffo e
don Costantino). Riteneva però troppo esigue le
loro forze, ma la mancanza di denaro non gli permetteva
di avvalersi di personale idoneo e questo creò
qualche incomprensione. Tuttavia si diede da fare per
ovviare a questi problemi e si trasferì in un collegio
per giovani difficili, di cui assunse la direzione, dedicandosi
ad essi a tempo pieno, rivestendosi dell'autorità
di un padre quando era necessario, profondendo amore ed
energie nella loro educazione ed istruzione, stimolandoli
all'aiuto ed amore reciproco, preoccundosi per la loro
salute fisica, ma soprattutto per quella spirituale, dando
vita alla Confraternita di San Giuseppe ed alla Congregazione
degli Angeli Custodi. I suoi ragazzi, cresciuti, lo ricordavano
come un padre amoroso.
Intimamente unito a Cristo, trovava la forza per andare
avanti nella preghiera e nella Santa Eucaristia che era
il centro della sua vita sacerdotale, da lui definita:
"non un rito da compiere ma un mistero da vivere".
Muore nel 1900.
******
SANT'ANTONIO MARIA GIANELLI - Fondatore
delle Figlie di S. Maria dell'Orto
Sant’ Antonio Maria Gianelli nacque
a Cerreta, (La Spezia) il 12 aprile del 1789 da una famiglia
contadina
che lo allevò con semplicità, secondo gli
antichi valori; sin da piccolo imposterà la sua
vita sugli insegnamenti evangelici. Seguirà gli
studi, pregando e dedicandosi ad opere di carità
e con l’aiuto di una ricca signora di Genova, entrerà
nel seminario di Genova.
Verrà ordinato sacerdote nel 1912.
Svolgerà la sua attività di insegnante di
retorica e la sua missione di sacerdote con impegno e
solerzia e incomincerà a progettare un nuovo Ordine,
quello delle figlie di Santa Maria dell'Orto, nome derivante
dal Santuario di Chiavari, avendo sempre ben presente
la figura di Gesù Buon Pastore..
Nel 1838 verrà nominato Vescovo di Bobbio e con
impegno sempre crescente si dedicherà alle missioni
popolari.
Morirà povero, a Piacenza nel giugno del 1846.
Papa Pio XII lo proclamerà Santo Il 21 ottobre
del 1951.
*******
SAN
GAETANO CATANOSO - Fondatore delle Suore Veroniche del
Volto Santo
Gaetano Catanoso nacque a Chorio di San
Lorenzo (Reggio Calabria) nel febbraio 1879 da una famiglia
di agricoltori molto cristiani. Sin da piccolo si sentì
attratto alla vita religiosa e a dieci anni entrò
nel Seminario Arcivescovile di Reggio. Venne ordinato
sacerdote il 20 settembre 1902, desideroso di diventare
vero seguace di Cristo, chiedendo preghiere a parenti
e ad amici per la sua santità, promettendo a se
stesso e a Dio di vivere in conformità ai desideri
di Gesù. Dopo esser stato nominato Prefetto in
Seminario, fu mandato come Parroco nell'Aspromonte, una
zona paurosamente povera ed arretrata, dove omperversavano
la violenza, la povertà e l'ignoranza.
Il giovane prete si diede tutto a questa povera gente,
condividendo con essa gioie e dolori, collaborando a varie
attività ed aprendo una scuola serale per i giovani,
ricambiato con affetto dalla popolazione che sentiva la
sua "paternità".
Attirato dal Volto del Signore, decise di diffonderne
il culto, coinvolgendo fedeli e sacerdoti nella riparazione
dei peccati, specie quelli della bestemmia, sottolineando
che Gesù aveva bisogno d'aiuto nella sua missione
riparatrice. Il Santo Volto a cui era devoto, però,
non era nulla al confronto dell'immagine di Cristo insita
nella divina Eucaristia e presente anche in ogni uomo.
Quindi, nel 1918 divenne «Missionario del Volto
Santo », iscrivendosi all’Arciconfraternita
di Tours e successivamente creando la Pia Unione del Volto
Santo ed il relativo Bollettino.
Sicuro che doveva ad ogni costo aiutare i suoi fedeli,
creò l’Opera dei Chierici Poveri, che offriva
ai giovani calabresi che volevano diventare sacerdoti
ma non ne avevano mezzi, quello che serviva.
Dal 1921 al 1940 fu parroco di Reggio, della Chiesa di
Santa Maria della Purificazione (detta anche della Candelora),
dove, aiutato da suo fratello Pasqualino, anch'esso sacerdote,svolse
una pregnante attività di evangelizzazione e di
catechesi, diffondendo il culto dell’Eucaristia,
aiutando poveri ed ammalati, cercando di soccorrere i
poveretti che venivano circuiti dai malavitosi, sostenendo
le vocazioni sacerdotali, ecc. Successivamente ricoprì
molti incarichi: direttore spirituale del Seminario Arcivescovile,
cappellano degli Ospedali Riuniti, confessore degli Istituti
Religiosi cittadini e del carcere canonico, penitenziere
della Cattedrale, rettore della Pia Unione del Volto Santo,
trasferita a Reggio nel 1950. Nella sua lunga esperienza
di Parroco era stato a contatto con tante realtà
di povertà e di sbandamento, di povere chiese sperdute
e senza orpelli, di ancor più poveri sacerdoti,
ed in lui si fece largo l'idea di creare una Congregazione
religiosa femminile dedicata al Volto Santo di Gesù,
che recasse aiuto spirituale alle parrocchie e ai sacerdoti
più bisognosi.
Spronato da San Luigi Orione, suo vecchio amico, nel 1934
fondò la Congregazione delle Suore Veroniche del
Volto Santo, approvata dall’Arcivescovo Ferro nel
1953 e, successivamente, anche dalla Santa Sede. Progettò,
inoltre, un tempio dedicato al Volto Santo, che non vide
mai poichè morì prima della fine dei lavori.
Missionario fra la sua gente, amava il silenzio interiore,
la recita del rosario alla Madonna di cui era molto devoto,
la preghiera e la contemplazione del Volto di Cristo in
ogni Eucaristia, che esaltò nell’«Ora
eucaristica sacerdotale », da lui pubblicata nel
1915. Con spirito di sacrificio e di mortificazione accettò
malattie e la cecità che lo colpì alla fine
della sua vita, offrendosi al Cuore di Gesù per
la vita della Chiesa, senza mai trralasciare i suoi doveri
ed impegni sacerdotali.
Morì a Reggio nel 1963 nella Casa
Madre della Congregazione che lui aveva fondato ed è
stato beatificato il 4 maggio 1987 da Papa Giovanni Paolo
II.
******
MARCELLINO CHAMPAGNAT - Fondatore dei
Piccoli Fratelli di Maria" o "Fratelli Maristi"
San Marcellino Giuseppe Benedetto Champagnat
nacque in Francia nel 1789, proprio nel periodo della
Rivoluzione francese, in una famiglia dalle profonde radici
cristiane; aveva, infatti, una zia suora, che si interessò
sempre della sua educazione religiosa. La scuola era un
gran peso per lui che, a causa del suo carattere timido
ed impacciato, mal vi si adattava; quindi, con l'approvazione
dei genitori, restò a casa ad aiutare il padre
nel lavoro dei campi e del mulino.
Successivamente, però, l'arrivo inatteso di un
sacerdote, cambiò la sua vita. Il religioso si
accorse che Marcellino aveva le potenzialità per
dedicarsi ad una vita di fede ed egli aderì prontamente
a questo richiamo, frequentando il Seminario. Quest'impegno
non fu davvero facile, ma con l'aiuto del Signore superò
tutte le difficoltà e nel 1816 fu ordinato sacerdote
ed inviato in una piccola località, La Valla, dove
trascorse otto anni.
In quel periodo affrontò difficoltà e disagi
ed un giorno si trovò davanti un ragazzo in procinto
di morire che non aveva mai sentito parlare di Dio; questo
gli aprì gli occhi, gli fece comprendere che doveva
insegnare ai fanciulli il Catechismo. Nel 1817, con due
ragazzi iniziò dunque il suo lavoro per la nascente
Congregazione dei Piccoli Fratelli di Maria o Maristi,
che chiamò così affinchè tutti si
ricordassero che erano stati chiamati da Maria a quel
lavoro, nato sotto la protezione della Madre di Dio.
I Fratelli Maristi svolsero un eccezionale lavoro, specie
dove non esistevano scuole, mentre le vocazioni a questa
esperienza erano tante. Dopo sette anni dall'inizio della
fondazione della Congregazione, Champagnat riuscì
a costruire una casa sul fiume Gier (l'Hermitage), dove
poteva accogliere un gran numero di adepti; i Fratelli
svolgevano il loro lavoro nelle scuole, ma spesso erano
sfiduciati riguardo al loro futuro. Champagnat li rincuorava
dicendo che tutta l'Opera era nelle mani di Maria e, quando
sentì che la sua ora si avvicinava (1840), li raccolse
attorno a sè per legger loro il suo testamento
che si basava sull'amore reciproco. Morì il 6 giugno
di quell'anno e a quell'epoca i Maristi erano già
circa 300 ed erano presenti in circa 50 scuole. Ancor
oggi, l'opera di Marcellino Champagnat è viva e
florida e i Fratelli, presenti in tutti i Paesi del mondo
con varie attività, centri, scuole, missioni, università
sono circa 5000.
******
- SAN GASPARE DEL BUFALO – Fondatore dei Missionari
del Preziosissimo Sangue
Nato a Roma nel 1786, sin da piccolo
sentì il richiamo di Dio e soprattutto all'evangelizzazione.
Svolse la
sua attività di sacerdote e missionario a Rimini
e in generale nell'Italia centrale. Il suo desiderio era
quello di recarsi in terre lontane appunto per annunciare
il Vangelo. Conclusi gli studi presso il Collegio Romano,
iniziò la sua opera nel 1798,indirizzandola all'assistenza
dei più poveri, ridando vita all'Opera di S. Galla
e nel 1808 diventò sacerdote, fondando subito un
oratorio e svolgendo la sua opera di evangelizzazione
presso i contadini. Sullo sfondo di una situazione politica
difficile per la Chiesa (Papa Pio VII venne imprigionato)
S. Gaspare rifiutatosi di giurare fedeltà a Napoleone,
venne imprigionato per 4 anni ma poi, tornato a Roma,
riprese la sua attività, dedicandosi alle missioni
popolari, su consiglio del Papa e ciò fece per
tutta la sua vita, instancabilmente, mentre cresceva in
lui la devozione verso il Sangue Preziosissimo di Gesù,
di cui divenne fervente apostolo, come anni prima Suor
Agnese del Verbo Incarnato aveva predetto.
Egli fondò a questo scopo la Congregazione
dei Missionari del Preziosissimo Sangue, alcuni dei quali
veri esempi di santità, tra gli altri anche il
futuro Pio IX e successivamente l''Istituto delle Suore
Adoratrici del Preziosissimo Sangue, aiutato da Maria
De Mattia, poi beatificata, che sfociarono nella Pia Unione
del Preziosissimo Sangue, oggi Unio Sanguis Christi, già
in essere sin dal 1808, già diffusa sul territorio
nazionale ed anche all'estero.
San Gaspare, già in fama di santità,
riusciva a convertire e a sciogliere i cuori più
duri, nonostante le difficoltà postegli sul cammino,
gli attentati alla sua vita a cui miravano gruppi di massoni
contro cui lui predicava e l'affidamento di una rischiosa
missione diretta a placare le efferatezze dei briganti
che la facevano da padroni nei dintorni di Roma e che
egli riuscì a debellare con le sole armi del crocifisso
e della sua parola.
Morì nella sua città natale nel 1837 e S.
Vincenzo Pallotti, suo coadiuvatore, vide ascendere la
sua anima al cielo sotto forma di stella mentre Gesù
stesso gli andava incontro.
La devozione verso di lui crebbe in
un batter d'occhio e non solo in Italia ma specialmente
in Francia, a causa di una guarigione miracolosa a favore
della figlia del governatore di Nizza e di molti scritti
sulla sua vita ed opere da parte di Gastone de Segur e
di san Pietro Giuliano Eynard. Venne beatificato nel 1904
da Papa Pio X e fatto santo nel 1954 da Pio XII.
******
- SAN VINCENZO DE PAOLI – Fondatore dei Preti
della Missione
San
Vincenzo De Paoli nato in Francia nel 1581 da un'umile
famiglia, diventò sacerdote nel 1600, trasferendosi
a Tolosa e successivamente a Parigi, dove conobbe persino
san Francesco di Sales e personaggi di alto lignaggio
che lo introdussero negli ambienti della nobiltà,
tanto che nel 1610 divenne cappellano elemosiniere della
Regina Margherita di Valois.
Fu per poco parroco nei sobborghi di Parigi e quindi cappellano
e precettore della potente famiglia dei Gondi. Successivamente
venne trasferito a Lione dove svolse la sua attività
di Parroco e dove, spinto da un forte impulso caritatevole,
fondò la prima Compagnia della Carità, composta
da un certo numero di donne che assistevano e visitavano
le famiglie più povere che generalmente venivano
tenute ai margini della società. Ancora oggi i
gruppi dei Vincenziani svolgono la loro attività
di volontariato e di assistenza ai più emarginati.
Il santo diventò più tardi Cappellano generale
delle prigioni francesi e si dedicò con particolare
impegno a questa sua pesante incombenza per salvare le
anime dei prigionieri; dal 1643 si impegnò invece
nella battaglia contro gli Ugonotti.
Nel 1625, spinto sempre da quell'anelito che lo spingeva
a cercare una soluzione radicale a favore dei meno abbienti,
fondò la Congregazione della Missione, costituita
da sacerdoti che si dedicavano soprattutto all'evangelizzazione
nelle zone rurali, che ebbe la sua sede centrale a Parigi
dal 1632 e che subito si propagò in tutta Europa
e anche negli altri continenti, anche con lo scopo di
formare i sacerdoti.
Nell'anno seguente, invece, con l'aiuto di santa Luisa
de Marillac creò la Congregazione delle Figlie
della Carità, che avevano l'onere di appoggiare
l'opera delle Compagnie della Carità.
Morì nel 1660 a Parigi, e venne proclamato santo
nel 1737.
******
- SANT’ANSELMO ABATE – Fondatore dell'Abbazia
di Nonantola
Vissuto nel 700, sant'Anselmo Abate,
uno dei priù importanti santi medievali di origine
longobarda, proveniva da una nobile famiglia (suo cognato
era Re Astolfo) e per un certo periodo fu anche Duca del
Friuli, ma a 29 anni decise di dedicarsi alla vita contemplativa
e lasciò tutti i suoi averi e le sue cariche per
dedicarsi alla vita monastica, entrando nell'Ordine Benedettino.
Nelle vicinanze di Modena, dove aveva parecchie terre,
fondò una comunità monastica e successivamente,
avendo avuto in dono il terreno di Nonantola, nel 752
vi fondò l'Abbazia che egli governò per
circa cinquant'anni, dedicandosi non solo alle anime ma
anche all'assistenza - anche ospedaliera - dei più
poveri, alla preghiera, all'organizzazione dell'Abbazia
stessa e alla cultura. Difatti moltissimi monaci si impegnarono
nella trascrizione di antichi codici. Oltre a Nonantola
sant'Anselmo diede poi vita ad altri tre monasteri.
Alla morte del Re Astolfo, il santo venne
esiliato dal Re Desiderio a Montecassino, dove restò
per sette anni e dove trovò altri codici che, tornato
in patria, fece trascrivere. Rientrato nella sua Abbazia,
svolse una delicata missione di pace tra Franchi e Longobardi,
ricompensato largamente da Carlo Magno
Morì nell'803.a 83 anni e venne sepolto nel monastero
di Nonantola.
******
- SAN GUGLIELMO DA VERCELLI – Fondatore di Montevergine
e patrono dell’Irpinia
Guglielmo,
nato a Vercelli verso il 1085 da una nobile famiglia,
sin da piccolo sentì l'impulso irresistibile di
dedicarsi a Dio e così a quindici anni diventò
monaco, con l'idea di recarsi in Palestina in pellegrinaggio.
Trascorse quindi lungo tempo in cammino, in preghiera,
in eremitaggio, spingendosi sino a Santiago de Compostela,
poi a Roma e dirigendosi, infine, verso la Puglia per
imbarcarsi alla volta di Gerusalemme.
Ma venne dissuaso da questo suo proposito da S. Giovanni
di Matera e da un'ispirazione divina che gli indicò
un'altra via attraverso la quale avrebbe potuto servire
Dio.
Salito sul monte Partenio, in Irpinia, nel 1109 decise
di aprirvi un monastero dedicato a Maria (Montevergine),
creò una nuova famiglia religiosa basata su un
intenso amore mariano e successivamente fondò altre
Case in tutto il meridione.
Morì nel 1142 nel Monastero di
S. Salvatore di Goleto in provincia di Avellino e le sue
spoglie riposano a Montevergine.
******
SAN FRANCESCO CARACCIOLO - Fondatore
dei Chierici Regolari
Fondatore dei Chierici Regolari Minori
Apostolo dell'Adorazione Eucaristica
Perpetua,
S. Francesco Caracciolo, di nobile famiglia, nacque in
provincia di Chieti, a Villa Santa Maria nel 1563. Scampato
ad una grave malattia, fece il proposito di consacrarsi
a Dio, lasciando tutti i suoi beni e i titoli e si trasferì
a Napoli per diventare sacerdote. Devotissimo al Santissimo
Sacramento e animato da grande spirito di sacrificio,
decise di dedicarsi completamente ai meno abbienti e si
affiliò alla Compagnia dei Bianchi, associazione
dedita all'assistenza dei poveri, dei malati, dei carcerati.
In compagnia di due suoi amici si ritirò nell'eremo
di Camaldoli dove poi fondò una nuova Congregazione
- quella dei Chierici Regolari Minori, che fu approvata
quasi subito - le cui Regole erano non più tre
bensì quattro: castità, povertà,
obbedienza e quello di non accettare titoli ecclesiastici.
Per lui tutto ruotava intorno alla preghiera continua
e al culto dell'Eucaristia.
Il nuovo Ordine si diffuse ben presto
in Italia e in Spagna e attirò numerose persone
che si misero alla sequela di Francesco Caracciolo che,
intanto, non risparmiava le sue energie, dedicandosi con
tutto se stesso all'opera cui aveva dato vita, ma soprattutto
alla sua ricca vita interiore intessuta di digiuni, preghiere,
adorazioni davanti al Tabernacolo a cui dedicava ogni
momento libero, mentre rifuggiva onori e riconoscimenti,
rinunciando anche a diventare il Superiore Generale della
Congregazione.
Morì a 44 anni alla vigilia del
Corpus Domini del 1608, venne beatificato da Clemente
XIV e fatto santo nel 1807 da Papa Pio VII. Nel 1925 venne
proclamato Patrono dei Congressi Eucaristici proprio per
la sua fedele dedizione al Sacro Corpo di Cristo, nonchè
Patrono dei Cuochi, essendo in vita molto abile nella
preparazione di ottime pietanze.
******
SAN GIOVANNI BOSCO
Giovanni
Bosco, nato in una povera famiglia in provincia di Asti
nel 1815, ebbe un'infanzia decisamente difficile e dovette
penare molto per poter diventare sacerdote, poichè
il costo degli studi non era alla portata delle sue possibilità.
Tuttavia riuscì ad entrare in Seminario, a Torino,
nel 1835 e nel 1841 venne ordinato Sacerdote.
Trascorse 3 anni operando nel Convitto Ecclesiastico di
Torino poi, forse a causa della sua povera infanzia, ebbe
l'ispirazione di dedicarsi ai giovani abbandonati e poveri
e fondò un oratorio dedicato a San Francesco di
Sales in cui accolse ragazzi di tutte le età. Successivamente,
oltre che alla loro anima egli si dedicò alla loro
istruzione, allestendo prima una scuola serale, poi un
corso di studi secondari ed un campo-scuola-vacanza e
più tardi organizzando corsi professionali che
miravano a creare operai specializzati.
Questo nell'arco di circa 10 anni, mentre intanto scriveva
opere pedagogiche, impregnate di fede e di amore. La sua
sede era la casa di Valdocco che diventò il centro
di tutta la sua opera, dove soprattutto rifulse la sua
santità, la sua tenerezza nei confronti dei giovani
sbandati e sfortunati, la sua completa adesione a seguire
Cristo in tutte le avversità della vita.
Nel suo progetto venne coadiuvato da vari altri sacerdoti
che si dedicarono all'educazione dei ragazzi e che erano
il centro della società di San Francesco di Sales
(da qui Salesiani), fondata nel 1859 ed approvata da Papa
Pio IX nel 1869, che si diffuse rapidamente in tutt'Italia
e successivamente in tutto il mondo.
Assieme a Santa Maria Mazzarello, San Giovanni Bosco fondò
poi l’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice
(o Salesiane), dedicata all'educazione delle ragazze.
Venne beatificato nel 1929 e proclamato santo nel 1934
da Papa Pio XII.
E' patrono degli apprendisti.
******
Beato Luigi Palazzolo
Fondatore Istituto
delle suore delle Poverelle di Bergamo
|
Beato Benedetto Menni
Restauratore dell'Ordine
di San Giovanni di Dio
Fondatore suore Ospedaliere
del S. Cuore di Gesù
|
Beato Giuseppe Allamano
Fondatore dei missionari e delle missionarie
della Consolata
|
Giuseppe Marello
Fondatore Congregazione
degli Oblati
di S. Giuseppe d'Asti
|
Don Francesco della Madonna
Fondatore delle suore Orsoline
|
Beato Marcantonio Durando
Fondatore Suore Nazarene
|
Beato Lodovico Pavoni
Fondatore dei Figli di Maria Immacolata
|
Beato Alfonso Maria Fusco
Fondatore
della Congregazione
Suore
di S. Giovanni Battista |
Beato Gaetano d'Errico
Fondatore Missionari dei Sacri Cuori di
Gesù e Maria
|
Servo di Dio
Saturnino Lopez Novoa
Fondatore Congregazione
Piccole suore degli Anziani Abbandonati
|
Beato Giacomo Alberione
Fondatore della Famiglia Paolina
|
San Michele Garicoits
Fondatore dei Preti
del S. Cuore di Betharram
|
Beato Vincenzo Grossi
Fondatore dell'Istituto Figlie
dell'Oratorio
|
Tommaso Maria Fusco
Fondatore Congregazione
Figlie della Carità del Preziosissimo
Sangue
|
Eustachio Montemurro
Fondatore Mmissionarie
del Sacro Costato e Missionarie Catechiste
del Sacro Cuore |
Sette Santi Fondatori
dell'Ordine dei Servi di Maria
|
Beato Giovanni Battista Scalabrini
Fondatore dei Missionari e delle Missionarie
di S. Carlo Padre de' Migranti
|
Beato Bronislao Markiewicz
Fondatore delle Congregazioni
di San Michele Arcangelo
|
Padre
Pedro Bienvenido Noalles
Fondatore della
Sacra Famiglia di Burdeos |
Beato Giovanni Martino Move
Fondatore delle suore della Provvidenza |
Beato Francesco Spinelli
Fondatore Suore Adoratrici
del
SS. Sacramento
|
Mons. Francesco Torta
Fondatore Congregazione Suore della Provvidenza
per l'Infanzia Abbandonata
|
Servo di Dio
Mons. Angelo Ramazzotti
Fondatore del Pontificio Istituto Missioni Estere
|
Servo di Dio
P. Antonino Celona
Fondatore Congregazione
Ancelle Riparatrici
del S. Cuore di Gesù
|
Padre Angelico Lipani
Fondatore Suore Francescane
del Signore
|
Beato Luigi Boccardo
Fondatore delle Figlie di Gesù
Re e del Santuario di Cristo Re |