Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

SANTI FONDATORI 2

 

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I SETTE SANTI FONDATORI DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA

 

L’Ordine dei Servi di Maria nacque nel 1233, fondato da sette fiorentini  (septem viri o septem fratres), provenienti da famiglie dalle profonde radici cristiane che, conosciutisi, decisero di vivere insieme al servizio della Madonna.

Essi erano:

San Bonfiglio Monaldi

primo Priore dei Servi di Maria
nel 1250, che accolse nell’Ordine San Filippo Benizi

Sant'Amadio Amidei

San Manetto dell'Antella,
Priore nel convento di Lucca
e poi Generale superiore dell’Ordine

S. Alessio Falconieri



San Uguccione Ugoccioni,
buon amico di San Filippo Benizi
e di  Sostegno



San Bonagiunta Manetti
da Firenze che fu Priore dell’Ordine

San Sostegno Sostegni

Prendendo dunque a modello la Vergine Maria, a cui affidarono la loro vita e la loro missione, lasciarono così le loro case e gli averi e con un semplice mantello da pellegrini addosso, iniziarono la loro vita comune, secondo la Regola di Sant’Agostino, ritirandosi a Montesenario.
In breve tempo il loro esempio fu seguito da molti e si sentì presto la necessità di nuovi eremi e conventi, tra cui la chiesa ed il convento di Santa Maria di Cafaggio, diventata poi la Santissima Annunziata.
I 7 fondatori sono tutti sepolti in Montesanario.

 

 

SAN GIOVANNI DE MATHA e SAN FELICE DI VALOIS
Fondatori dell'Ordine della Santissima Trinità


San Giovanni De Matha

San Felice di Valois

San Giovanni e san Felice

San Giovanni De Matha (1154-1213), visse in un periodo di lotte religiose interne - quello delle Crociate - in cui però in Europa rinasceva anche un grande interesse per la cultura ma soprattutto verso il Vangelo. Molti infatti erano i giovani che si allontanavano dagli agi e dalla loro famiglia per vivere una vita di preghiera e di eremitaggio.
In questo clima crebbe, dunque, il giovane Giovanni che svolse i suoi studi vicino a Marsiglia. Andando a passeggio per il porto, potè infatti venire a conoscenza di una ben triste situazione: quella che colpiva i musulmani deportati, come bottino di guerra, in Francia dopo le vittorie delle Crociate. Si iscriverà all'Università di Parigi alle facoltà di Teologia e di Diritto, sentendo profondamente il richiamo della vita sacerdotale. Quindi conclusi gli studi diverrà sacerdote e celebrerà la sua prima Messa nel 1193. Mentre celebrava ebbe la visione di un uomo dal volto sorridente che aveva nelle mani le catene a cui erano legati due uomini: uno nero, l'altro pallido. L'uomo sorridente lo supplicò di liberarli poichè essi erano schiavi a motivo della loro fede.
Al richiamo di Cristo egli comprese la via da seguire: liberare gli schiavi. Prima di prendere ogni decisione si rifugiò nell'eremo di Cerfroid dove visse con altri seguaci giunti per iniziare una vita in comune, tra i quali S. Felice di Valois (1127-1212) che si unirà a lui nella costituzione dell'Ordine dei Trinitari.
La loro Regola verrà approvata da Papa innocenzo III con il nome "Ordo Sanctae Trinitatis et redemptionis captivorum" e si diffonderà per tutto il Paese ed oltre, cercando appunto di dare la libertà agli uomini resi schiavi nei Luoghi Santi e nelle zone islamiche, sia cristiani che musulmani.





SAN GAETANO THIENE - Fondatore dei Chierici Regolari Teatini


Gaetano di Thiene nacque nel 1480 a Vicenza da una nobile famiglia, divenne segretario particolare di papa Giulio II e protonotario apostolico. Ebbe così modo di venire in contatto con molti preti non proprio ortodossi cosa che scatenò in lui un profondo dolore.
Celebrò la sua prima Messa all’età di 36 anni.
Si iscrisse poi alla pia associazione del Divino Amore e divenne parroco di S. Maria di Malo, presso Vicenza, dedicandosi successivamente alla cura dei santuari sparsi sul monte Soratte.
Trasferitosi a Roma, insieme al Vescovo Giampietro Carafa, nel 1524 - dopo aver rinunciato a tutti i suoi beni, mentre il Vescovo Carafa da parte sua rinunciava ai Vescovadi di Chieti e di Brindisi - fondò l’Ordine dei Chierici Regolari Teatini (Teatini dal nome latino di Chieti) con l'intento di attuare un profondo rinnovamente del clero.
Il nuovo Ordine venne approvato da Papa Clemente VII ed il Carafa ne divenne il primo superiore generale, mentre San Gaetano si tenne sempre in disparte. All’inizio la Congregazione era formata solo da 4 persone ed anche nei successivi anni non vi fu grande affluenza.
San Gaetano si dedicò all’apostolato dei più poveri, istituì per le loro esigenze terrene i monti di Pietà, ospizi per gli anziani, ospedali e visse per molti anni a Napoli, dove morì nel 1547 e dopo otto anni dalla sua morte, Giampietro Carafa divenne Papa col nome di Paolo IV.
Venne santificato nel 1671.



 


SANT’ANTONIO MARIA ZACCARIA – Fondatore dei Barnabiti e delle Angeliche



Sant’Antonio Maria Zaccaria (1502-1539) fondò un Istituto a cui appartengono i padri Barnabiti sia religiosi (chiamati Chierici regolari di San Paolo), che religiose (Angeliche di san Paolo) e gruppi di laici soprattutto sposati (Laici di san Paolo), sorti nel periodo del Concilio di Trento.
Il nome di Barnabiti deriva dalla chiesa di san Barnaba di Milano, casa madre dell’Ordine che venne approvato da Papa Clemente VII nel 1533 con sede generalizia a Roma; le sue costituzioni vennero emesse nel 1579 anche grazie a san Carlo Borromeo, designato dai Barnabiti quale Patrono, insieme a San Francesco di Sales.
Sant’Antonio Maria Zaccaria, animato da grande fervore cristiano, voleva operare per una riforma della chiesa da realizzarsi con la predicazione ed il culto, diffondendo la cultura, l’educazione giovanile e l’attività missionaria.
Molti dei Padri Barnabiti sono stati eccellenti scienziati, teologi, archeologi, filosofi. Tra gli allievi più famosi si ricordano Alessandro Manzoni, Eugenio Montale e padre Semeria.
Sant’Antonio Maria Zaccaria, devotissimo al Sacro Cuore di Gesù, istituì la pia pratica delle Quarantanove Ore.

 



SAN BRUNO - Fondatore dell’Ordine dei Certosini

Degli anni dell'infanzia e della adolescenza di San Bruno - detto anche Brunone - fondatore dei Certosini, non si conosce nulla. Egli compare sulla scena del mondo già adulto, desideroso di dedicarsi a Dio, quando con due compagni, dopo aver ceduto ogni suo avere ai poveri, si rifugia in un piccolo angolo della Abbazia di Molesmes, presso san Roberto che diventerà successivamente il Fondatore dei Circerstensi. Ma ancora non soddisfatto della vita che là conduceva, recatosi per un consiglio dal Vescovo Ugo di Grenoble si stabilì sulle Alpi in un luogo impervio chiamato Cartusia, da cui poi derivò la definizione di "Certosa" o "Chartreuse", dove si iniziarono i lavori di costruzione di una piccola chiesa contornata da celle occupate dai monaci. Là, dunque vissero san Bruno e i suoi primi accoliti, iniziando a seguire le regole della spiritualità certosina.
Ma la sua pace durò poco, 6 anni, dopo i quali san Bruno venne chiamato da Papa Urbano II, che già lo conosceva essendo stato suo alunno. Lasciata, dunque, la sua piccola oasi di pace, continuò comunque a seguire i suoi fratelli certosini che senza la sua presenza avevano cominciato ad allontanarsi dall'ideale che fino ad allora li aveva animati, riuscendo a richiarmarli all'ordine e mettendo Landuino a capo dell'Abbazia.
A seguito dell'occupazione di Roma da parte dei soldati di Enrico IV che sosteneva l'antipapa Clemente III, Urbano II lasciò la città per recarsi nell'Italia del Sud, portando con sè anche san Bruno che, pur essendo stato nominato Vescovo di Reggio Calabria, rifiutò tale carica per andare a condurre una vita solitaria e contemplativa in una zona desertica dove poi fondò un altro eremo, quello di Santa Maria e successivamente il monastero di Santo Stefano. Morì nel 1101.





SAN GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE - Fondatore delll' Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane,
Patrono degli Educatori Cristiani


fGiovanni Battista De La Salle, nato a Reims nel 1651 in una famiglia molto agiata, già ad undici anni si era votato a Dio ricevendo la tonsura, a 16 anni era già Canonico della Cattedrale della sua città e, finiti gli studi di Teologia, venne ordinato sacerdote nel 1678, ottenendo poco dopo il dottorato in quella materia.
Uno dei suoi desideri principali era creare una struttura che permettesse ai giovani, anche quelli di non elevate condizioni sociali, di poter accedere agli studi. Pochi fortunati erano, infatti, quelli che potevano permettersi il lusso di avere un’educazione scolastica. Giovanni Battista rinunciò ad ogni carica, mise a disposizione il suo patrimonio e formò una comunità che si chiamò “Fratelli delle Scuole Cristiane”. Essa però, troppo avveniristica, forse, per i tempi, venne molto osteggiata dalle autorità politiche e soprattutto ecclesiastiche che non vedevano di buon occhio la nascita di una comunità di laici consacrati che si dedicassero all’educazione dei meno abbienti.
Tuttavia, De La Salle riuscì a creare molte scuole in tutta la Francia, in cui si impartivano lezioni di ogni materia oltrechè di religione e in cui insegnavano persone capaci e dedite con amore a questa missione. Realizzò poi altre iniziative, tra cui dei corsi di formazione, dei corsi di recupero per carcerati, ecc. La sua opera si diffuse con rapidità non solo in Francia ma nel mondo intero. Morì nel 1719, vicino a Rouen, consumato dal lavoro intrapreso. Venne beatificato nel 1888 e proclamato santo nel 1900; nel 1950 è stato proclamato Patrono degli insegnanti e in genere degli Educatori Cristiani.

 




SAN FILIPPO NERI


Nato in pieno Rinascimento e vissuto per anni a Roma, San Filippo si pose al seguito di Cristo, collaborando fattivamente con Lui, dispensando gioia e amore ai tanti giovani che incontrò lungo il suo cammino.
Spesso si raccoglieva in preghiera, che per lui era un alimento imprescindibile - così come la frequente Eucaristia, la Confessione, la lettura del Vangelo, l’amore alla Madonna - presso le Catacombe di San Sebastiano e nella Pentecoste del 1544 venne trafitto al cuore dallo Spirito Santo.
Operò dunque in Roma che a quel tempo era popolata di famiglie nobili dalle corti splendide ma intrise di paganesimo, con l'intento di dar sollievo alle loro miserie spiritual e soprattutto anche a quelle materiali dei fratelli più poveri. Per i giovani organizzò un Oratorio dove si coltivava la religione ma anche l’arte in genere, dando vita a molte valide iniziative, sostenendo la musica sacra ed altro. Umiltà, carità, preghiera, gioia, questi i cardini su cui si basava la sua vita spirituale e su cui voleva si basasse quella dei giovani che incontrava.






SAN FRANCESCO DI SALES – Fondatore dell’Ordine della Visitazione di Maria

Nato da nobile famiglia nel castello di Thorens, Savoia, nel 1566 o 67, frequentò gli studi a Parigi e a Padova, ambedue prestigiose università e tornato a casa venne nominato Avvocato del Senato della Repubblica. Tuttavia, ben presto in lui si fece sentire la chiamata sacerdotale e nel 1593 venne ordinato. Poichè eccelleva nello scrivere, visto che aveva poca dote come parlatore, decise di pubblicare dei piccoli fogli in cui scriveva pensieri o le verità religiose, che poi distribuiva nelle case e per le strade. Si oppose con ogni mezzo all’imperversare del calvinismo e chiese al Vescovo di Ginevra di poter vivere in quella città per poter appunto osteggiare il dilagare di queste idee. Molti furono i calvinisti che si riconvertirono.
Nel 1599 divenne Vescovo coadiuatore di Ginevra e successivamente titolare. Dovette poi trasferirsi ad Annecy e nel 1604 a Digione, dove conobbe Giovanna Francesca de Chantal, una vedova. con cui fondò poi l’Ordine della Visitazione di Maria, destinato alla visita ed alla cura degli ammalati, successivamente trasformato in una Congregazione monastica, con due eccezioni: le Orsoline fondate da Angela Merici e l’Istituto di Maria Ward.
Grande maestro di spiritualità, fu il direttore spirituale di San Vincenzo de’ Paoli, scrisse vari fondamentali testi religiosi - tra cui la famosissima Filotea, Introduzione alla vita devota, Trattato dell'amore di Dio ed altri - per i quali è stato nominato Dottore della Chiesa nel 1877.
Morì a Lione nel 1622 ed il suo corpo venne traslato ad Annecy dove è tutt’oggi. Venne beatificato nel 1662 e canonizzato dopo soli tre anni da Papa Alessandro VII. E’ Patrono di Scrittori, Giornalisti e dei Sordomuti .
A San Francesco di Sales si sono legati altri santi che hanno fondato delle congregazioni a lui ispirate, come San Giovanni Bosco, fondatore della Famiglia Salesiana.

 



SAN SILVESTRO - Fondatore dei Silvestrini

Silvestro nacque nel 1177 da una agiata famiglia di Osimo che lo aveva destinato alla carriera di avvocato e quindi frequentò gli studi a Bologna e a Padova un pò svogliatamente, dato che il suo animo propendeva per le cose religiose. Difatti approfondì molto la Sacra Scrittura e la Teologia e decise di accedere al sacerdozio, dapprima come Chierico nel duomo della sua città poi però, a seguito di divergenze con il Vescovo che non rappresentava per Silvestro una vera figura sacerdotale, nel 1227 deciderà di vivere in totale isolamento per dedicarsi solo alla preghiera e alle cose di Dio.
Lascerà quindi la sua città natale per recarsi in una zona montuosa dell’entroterra, vivendo dapprima in varie grotte e costruendo più tardi un piccolo monastero. Nel 1228 due domenicani inviati dal Pontefice Gregorio IX lo raggiunsero per convincerlo ad entrare in uno degli Ordini riconosciuti. Silvestro, dopo un approfondito esame deciderà di seguire, in povertà, solitudine e semplicità, la Regola di San Benedetto, costituendo così, con autorizzazione del Papa (1248) un ordine affine a quello benedettino, detto “Ordine di San Benedetto di Montefano”. Infatti, allontanatosi nel 1231 dalle grotte, creerà un vero e proprio monastero a Monte Fano e, avuto in dono un pezzo di terra vi potrà accogliere nuovi adepti che come lui vorranno condurre una vita intensamente religiosa e semplice.
Molti monasteri verranno costituiti e molti dei suoi discepoli saranno beatificati. Grandemente devoto alla Madonna ed unito spiritualmente alla Passione di Cristo, era apprezzato come predicatore, circondato spesso da grandi folle che volevano ascoltare le sue parole e da chi voleva venire a contatto con la sua carità. Di lui si raccontano vari miracoli di quand’era ancora in vita, di come, cadendo una volta dalle scale, venisse salvato dal tenero abbraccio di Maria che lo riportò sano e salvo nella sua cella e di quando, in un’altra apparizione, ella gli avesse impartito la Comunione.
Morì nel 1267 con varie straordinarie manifestazioni ai suoi confratelli: uno di essi vide chiaramente la sua anima portata in cielo dagli angeli, altri due videro il monte su cui sorgeva il monastero tutto illuminato. Numerosi sono i miracoli avvenuti dopo la sua morte.




SAN CAMILLO - Fondatore della Congregazione dei Ministri degli Infermi o dei Camilliani


Nato nel 1550, Camillo perse presto sua madre e, lasciato a se stesso, visse anni dedicati solo al divertimento, alla carriera militare, facendo emergere il suo carattere un pò bellicoso e reattivo. Successivamente, venuto a contatto con i Padri Cappuccini e a causa di una ferita ad un piede che aveva problemi di rimarginazione, nel 1575 cambiò rotta per dedicarsi ad una vita del tutto diversa, specie dopo aver conosciuto Padre Angelo che, subito compresa la sua grande anima, gli rivelò una grande verità: “Tutta passa, tutto è vanità. Solo in Cristo vi è certezza, solo per lui vale di spendere la vita!”.
Queste parole colpirono Camillo che a 25 anni, pur non comprendendo ancora i disegni di Dio, si metterà alla sequela di Cristo, ritirandosi in convento per alcuni mesi; ma la ferita alla gamba si farà ancora sentire così andrà ancora in ospedale per farsi curare. Intanto aveva conosciuto san Filippo Neri, divenuto poi suo confessore, che gli indicò la strada da seguire: poichè spesso doveva recarsi in ospedale per via della sua gamba, forse Dio lo chiamava proprio là.

Guardando le corsie affollate del san Giacomo di Roma, la solitudine degli ammalati, le condizioni in cui venivano spesso abbandonati, decise quindi di servire proprio i malati nell’Ospedale degli Incurabili e in quello di Santo Spirito. Era sempre attivo e presente, accoglieva i malati a braccia aperte, li serviva, li consolava, si prendeva cura di ognuno di essi, dava ad essi speranza e sollievo, come se ognuno fosse il Cristo dolorante e moribondo della Croce.
Attorno al 1582, un gruppo di persone colpite dalla sua testimonianza, decise di unirsi a lui. Nacque così, la Congregazione dei Ministri degli Infermi, dedita a curare gli ammalati anche con i più sofisticati mezzi tecnici, ma soprattutto con amore e dedizione, caritas et scientia. Essa verrà perfezionata nella struttura nel 1600 e i suoi membri porteranno una croce rossa sul petto. L’Ordine si diffuse subito largamente e alla sua morte erano già oltre 300 i Camilliani che lavoravano in otto ospedali.
Accanto al ramo maschile, verrà poi creato anche quello femminile delle Ministre degli Infermi, fondate dalla beata Maria Domenica Brun Barbantini e le Figlie di San Camillo, fondazione realizzata dalla beata Giuseppina Vannini e da Padre Luigi Tezza. Si può ritenere derivante dall’idea di san Camillo anche la fondazione delle Missionarie degli Infermi, realizzata da Germana Sommaruga.
Nel 1607, fiaccato dalle malattie lascio' la direzione della Compagnia ma continuo' a servire i poveri e i malati fino alla morte che lo colse il 14 luglio 1614 nell’oratorio della Maddalena. Fu sepolto a Roma e santificato nel 1746.

Beato Luigi Tezza e
Beata Giuseppina Vannini

Fondatori delle Figlie
di San Camillo




SANT’ALFONSO DE LIGUORI - Fondatore della Congregazione dei Redentoristi e Cofondatore, assieme a suor Maria Celeste Crostarosa dell’Ordine contemplativo delle Redentoriste

Nato a Napoli da una famiglia di nobili natali, venne educato da vari precettori e giovanissimo si iscrisse all'Università, conseguendo entro tempi brevissimi la laurea in diritto civile e canonico, ottenendo poi la carica di giudice e successivamente quella di Ambasciatore del Vicerè. Nonostante la sua importanza, però, non dimenticava di prodigarsi per i fratelli meno fortunati, i malati dell'Ospedale degli Incurabili di Napoli. Frequentando l'Oratorio dei Filippini, sentì nascere il desiderio di votarsi a Dio e a seguito di una sconfitta nel suo campo professionale, decise di abbandonare tutto e di votarsi a Lui, osteggiato dal padre che lo avrebbe voluto sposato.
Verso la fine del 1724 entrò quindi nella Congregazione delle Apostoliche Missioni, diventando sacerdote due anni dopo, cominciando la sua opera di aggregatore, organizzando associazioni di vari generi, girando per le zone rurali per diffondere il Vangelo e nelle zone più abbandonate di Napoli dove organizzò le Cappelle Serotine, due ore di preghiera e catechismo. Non trascura, però nemmeno le zone più ricche e al contempo spiritualmente più povere, a cui dedica ancora dell'altro tempo. La sua opera capillare si contrappone al diffondersi delle idee anticlericali nate con l'illuminismo ed il materialismo ed edgli è sempre in moto, in giro per paesi e cittadine dell'Italia del Sud per annunciare la Parola.
Per problemi di salute si ritirò per qualche tempo a Scala, vicino ad Amalfi, dove conobbe la venerabile suor Maria Celeste Crostarosa, con cui fondò nel 1731 l'Ordine contemplativo delle Redentoriste, mentre in lui si affacciava l’idea di creare una fondazione consimile per il ramo maschile, con l’obiettivo di dedicarsi alle persone meno fortunate che nel sud Italia sovrabbondavano.
La Congregazione, denominata dapprima del SS. Salvatore, poi del SS. Redentore - quindi i sacerdoti verranno chiamati Redentoristi - fu approvata nel 1749 da papa Benedetto XIV ed iniziò la sua missione di predicazione e di catechesi, a cui anche Sant’Alfonso prese parte attivamente per circa trenta anni, diffondendosi in tutto il sud, nel Lazio e poi in tutta Europa.
Pur occupandosi, come detto, attivamente della Congregazione ed essendo stato nominato Vescovo di Sant'Agata dei Goti, sant'Alfonso si dedicò alla stesura di un imponente numero di testi sacri, opere fondamentali di morale e di ascetica, come pure alla composizione di alcune canzoni, tra cui la conosciutissima "Tu scendi dalle stelle".
Morì il 1° Agosto 1787. Venne beatificato nel 1815, proclamato santo nel 1839, Dottore della Chiesa nel 1871





SANT'IGNAZIO DI LOYOLA - Fondatore della Compagnia di Gesù o Gesuiti

Sant’Ignazio di Loyola nacque nel 1491 da una nobile famiglia basca, in Spagna e diventato paggio sdi una delle più alte cariche del Regno, il Tesoriere del Regno, frequentò la nobiltà togliendosi ogni possibile capriccio sia in fatto di donne che in fatto di imprese. Era di carattere aggressivo, sempre intento a menar le mani, finchè nella battaglia di Pamplona non venne ferito ad ambedue le gambe e, costretto all'immobilità, iniziò a leggere opere religiose, maturando quasi subito una spettacolare conversione.
Appena guarito si recò nel monastero di Monserrat, dedicandosi poi ad una vita ascetica in un luogo disabitato (là, sembra, sia nato il suo libro "Esercizi Spirituali" che successivamente amplierà e perfezionerà), poi si recherà in pellegrinaggio in Terra Santa e finalmente deciderà di istruirsi al fine di diventare sacerdote.
Dopo vari tentativi si recherà a Parigi dove darà corso ai suoi "Esercizi spirituali" - a cui sembra abbiano partecipato Francesco Saverio e Pierre Favre, poi santi - e dove creerà la sua Compagnia di Gesù.
Alla nuova Congregazione, sant'Ignazio non aveva dato una Regola vera e propria ma delle Costituzioni che regolavano la vita dei membri dell’Ordine, suddivisi in Professi che emettevano i tre voti canonici più un quarto, quello dell’obbedienza al Papa, più i Coadiutori che ne avevano solo tre. Tutti dovevano avere un'ottima formazione. Il Generale dell’Ordine era nominato a vita ed in lui convergevano tutti i poteri.
Trasferitosi a Roma, egli metterà la Compagnia sotto la protezione del Papa, a difesa della fede. Il riconoscimento del nuovo Ordine venne da Papa Paolo III nel 1540.
Morì nel 1556 a Roma, verrà beatificato nel 1609 e santificato da Papa Gregorio XV nel 1622




SAN GIUSEPPE CALASANZIO – Fondatore delle Scuole Pie e dell'Ordine degli Scolopi

San Giuseppe Calasanzio, fondatore della prima scuola pubblica cristiana e dell'Ordine degli Scolopi, nacque in Spagna nel 1557.
Dopo qualche anno che era diventato sacerdote, si trasferì a Roma, dove restò colpito dalla miseria di alcune zone di periferia e, ascoltando la voce di Dio, fondò una scuola pubblica gratuita (la prima delle scuole Pie in Europa) nella chiesa di Santa Dorotea.
Amico di Galileo Galilei, aveva gran rispetto per le materie scientifiche, matematiche e letterarie. Successivamente fondò l’Ordine delle Scuole Pie (Ordine degli Scolopi), i cui membri avevano, oltre ai tre voti basilari, anche un quarto voto: quello di dedicarsi all’educazione della gioventù.
Per questa sua dedizione dovette affrontare non poche difficoltà che comunque lo trovarono sereno ed affidato alla Provvidenza.

Morì a Roma nel 648. Venne santificato nel 1767 e Papa Pio XII lo nominò patrono di tutte le scuole popolari. Viene ricordato il 25 agosto.

 


SAN GASPARE BERTONI – Fondatore degli Stimmatini

San Gaspare, nato a Verona nel 1777, in una famiglia dell’alta borghesia molto cristiana, era un ragazzo di buon carattere e promettente negli studi che seguì presso i Gesuiti da poco ricostituiti. Sentita la chiamata di Dio, iniziò a studiare in Seminario. Nel frattempo si dedicava agli ammalati.
A 23 anni diventò sacerdote e si dedicò con ardore ai giovani, realizzando per loro un Oratorio che però venne chiuso a seguito dell’invasione delle truppe napoleoniche. Quasi subito istituì a Verona un altro Oratorio in cui i giovani potevano passare il tempo in buone letture, studi ed avviarsi ad alcuni mestieri.
Iniziò a dirigere l’opera di Maddalena di Canossa, dove conobbe la Serva di Dio Leopoldina Naudet, successivamente fondatrice delle Sorelle della S. Famiglia, mentre più tardi strinse un legame d'amicizia con un’altra Serva di Dio, Teodora Campostrini, che fonderà le Sorelle Minime della Carità di Maria Addolorata. Sarà anche in amichevole contatto con il Beato Carlo Steeb, i servi di Dio don Nicola Mazza e don Antonio Provolo.
Nel 1810 venne incaricato di seguire i chierici del Seminario, cosa che fece con grande impegno e convinzione.
Caduto Napoleone, San Gaspare, su incarico di Papa Pio VII, si dedicò all’apostolato, presto interrotto dal governo austriaco. Nel 1816 si ritirò con due confratelli nella chiesa delle Sacre Stimmate di San Francesco, per una vita di penitenza, di contemplazione e di apostolato ed istituì una Congregazione, chiamata appunto degli Stimmatini.
Nella sua ricca vita interiore ebbe vari doni mistici, come ad esempio un’estasi davanti ad un Crocifisso che lo portò quasi sull’orlo della morte (1812), ma poi si riprese benchè da qui iniziò per lui un cammino di sofferenza (subì un’innumerevole serie di operazioni alle gambe) che durò fino alla morte avvenuta nel 1853. Dieci anni prima aveva celebrato l’ultima Messa poi non gli fu più possibile poichè non poteva stare in piedi.

 



S. ALBERTO (ADAMO) CHMIELOWSKI - Fondatore dei Fratelli e delle Suore del Terz'Ordine di s. Francesco d'Assisi, Servi dei Poveri, comunemente chiamati "Albertini"

Adamo nacque a Igolonia presso Cracovia nel 1845 da una nobile famiglia animato, sin da fanciullo, da una fervente carità verso i poveri. Mandato a Pietroburgo nei cadetti, venne presto richiamato in famiglia, poichè la madre temeva che tale frequentazione nuocesse al figlio; i applicò agli studi presso il ginnasio di Varsavia e, rimasto orfano dei genitori, venne allevato da una zia paterna.
Nel 1863, allo scoppio di un’insurrezione contro l’oppressione dello zar, Adamo che frequentava la scuola di agricoltura a Pulawy, vi venne coinvolto e ferito gravemente alla gamba sinistra - che gli venne amputata senza alcun anestesia - venne imprigionato ma poi, grazie all’intervento dei suoi parenti, riuscì a fuggire e a recarsi in Francia. A Parigi studiò pittura, poi si trasferì a Gand dove frequentò ingegneria ed infine, a Monaco di Baviera riprese i suoi studi di pittura all’Accademia delle Belle Arti.
Ovunque si recasse, comunque, la sua personalità faceva spicco e soprattuto si notava il suo impegno, la sua moralità, la sua forza d’animo e la sua fede cristiana. Nel 1874 ritornò nella sua terra natale e si chiese se occupandosi d'arte avrebbe potuto comunque servire anche Dio. Si dedicò quindi ai soggetti sacri, realizzando anche un notevole “Ecce Homo”, per lo studio del quale si avvicinò ancor più a Dio.
Nel 1880 entrò quindi, come fratello laico nella Compagnia di Gesù che, a causa della salute, dovette lasciare dopo sei mesi, ma superata questa difficoltà ed una crisi spirituale, venuto a contatto con il Terz’Ordine Francescano, cominciò a visitare le parrocchie facendo restauri e parlando di Dio alle popolazioni. Si recò successivamente a Cracovia presso i Padri Cappuccini, dedicandosi alla sua attività di pittore e all’assistenza dei meno abbienti, specie quelli che vivevano nei dormitori pubblici della sua città.
Rinunciò quindi alla sua attività di pittore e ad ogni eventuale benessere materiale da essa derivante, decidendo di vivere e servire gli ultimi. Nel 1887, preso il nome di Fratel Alberto, si rivestì di un saio grigio, emettendo i voti dei terziari francescani e nel 1888 fondò la Congregazione dei Frati del Terz’Ordine di San Francesco, Servi dei Poveri. Le sue collaboratrici, che si occupavano della sezione femminile dei dormitori, diedero poi vita al ramo femminile della Congregazione, sotto la guida della Serva di Dio Suor Bernardyna Jabkonska. Insieme si diedero ad aiutare i più poveri e diseredati, organizzando ricoveri, case di assistenza, aiutandoli ad imparare un mestiere per poter sostentarsi.
Fratel Alberto, nonostante la sua menomazione, viaggiava per tutta la Polonia dove erano sorte altre case della sua Congregazione, asili, orfanatrofi, nidi per bambini, case per anziani e per malati terminali, ecc., in totale 21 case religiose. Seguì sempre l'esempio dii san Francesco, la sua semplicità evangelica, la sua povertà, il suo abbandono alla Provvidenza, la sua cura per il prossimo, attingendo forza dall’eucaristia, dalla preghiera, dalla Croce.
Malato di cancro allo stomaco, morì nella sua città natale il giorno di Natale del 1916 in un ricovero creato per i suoi poveri, indicando l’icona della Madonna di Czestochowa e dicendo a chi lo circondava che quella era la loro fondatrice, spronandoli a continuare il lavoro intrapreso in povertà, con fede e carità. La sua opera si è diffusa per il mondo ed egli, ricordato come il San Francesco della Polonia, è stato beatificato da S.S. Papa Giovanni Paolo II nel 1983 eppoi santificato nel 1989. Viene ricordato il 17 giugno o il 25 dicembre.


 

SANT'ANNIBALE MARIA DI FRANCIA - Fondatore dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo

Annibale Maria Di Francia, messinese, nato nel 1851 da una nobile famiglia, ben presto perse il padre, un'esperienza che lo segnerà e lo spingerà a sentire fratelli nel dolore tutti i piccoli orfani, a cui poi dedicherà tutta la sua vita.
Devoto alla Santissima Eucaristia, ricevette ben presto la Prima Comunione e passa ore ed ore pregando per le vocazioni, desiderando dedicare tutto se stesso a Gesù. Applicatosi negli studi, diventò sacerdote nel 1878 e con il permesso del Vescovo si occupò dei poveri della sua città a cui dava conforto morale e fisico; nel 1882 diede il via alla costruzione del primo dei suoi orfanatrofi, che porrà sotto la protezione di sant’Antonio e che verranno dunque chiamati “antoniani”.
Tentò con ogni mezzo di sostenere i suoi assistiti, sia sotto il profilo economico che sotto quello spirituale e religioso, affidandosi alla preghiera e alla Provvidenza, nonchè all’aiuto di quanti potevano supportare la sua opera.
In seguito fonderà la Congregazione delle Figlie del Divino Zelo e ancora più tardi quella dei Rogazionisti, approvata definitivamente nel 1926, aggiungendo ai tre voti canonici un quarto, quello del “Rogate”.
Tutta la sua opera sarà dunque supportata dalla preghiera per le vocazioni sacerdotali che, incessantemente, si levava a Dio, al Cuore di Gesù e di Maria, a San Giuseppe e ai santi Apostoli. Per diffondere la pratica della preghiera scrisse ai vari Papi del suo tempo, istituì la Sacra Alleanza del Clero e la Pia Unione della Rogazione Evangelica, fondò un giornale “Dio e il prossimo”, aiutò sacerdoti in difficoltà...
Morì a Messina nel 1927 già in fama di santità ed i suoi funerali furono un evento mai dimenticato. Venne deposto nel Tempio della Rogazione Evangelica da lui voluto. Le sue istituzioni sono diffuse in tutti i continenti. E’ stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1990.

 

 


SAN LUIGI SCROSOPPI - (1804 - 1884) Presbitero dell'Oratorio di San Filippo Neri - Fondatore delle Suore della Provvidenza


Luigi Scrosoppi, nato a Udine nel 1804, in una famiglia molto religiosa, a dodici anni, sentendo già la chiamata di Dio, frequenterà il Seminario diocesano della sua città. Nel 1827 verrà ordinato sacerdote insieme ai suoi fratelli Carlo e Giovanni Battista e si dedicherà ai più poveri e alle ragazze abbandonate, con l’aiuto di altri sacerdoti e di alcune insegnanti che si provvederenno non solo all’insegnamento di varie materie ma anche all'insegnamento del cucito e del ricamo. Per questo impegnerà tutti i suoi averi, le sue forze ed il suo tempo e quando non avrà più nulla chiederà l’elemosina, fiducioso nella Provvidenza. Intanto le sue collaboratrici sentiranno che questa loro consacrazione ai più deboli è una consacrazione più ampia a Dio e decideranno di votarsi perennemente a Lui.
Così, nel febbraio del 1837 nove di esse sceglieranno la vita religiosa, facendo quindi nascere una nuova famiglia, quelle delle Suore della Provvidenza, presto coadiuvate da altre nuove adepte, ricche e povere, che si dedicheranno con sacrificio ed amore alla cura delle ragazze povere.
Nel frattempo, Luigi decide di diventare seguace di san Filippo Neri, esortando, consigliando, usando una paterna tenerezza per tutti, confortando i grandi ma soprattutto i piccoli, ricordando le parole di Gesù che tutto quanto sarà stato fatto ai più piccoli sarà stato fatto a Gesù stesso. Fonderà quindi 12 case di accoglienza, sostenendo poi le opere di altre persone di buona volontà che si dedicheranno ai poveri con ulteriori iniziative.
Nel periodo che segue l’unificazione dell’Italia, il cambiamento porterà varie difficoltà, nel Friuli in particolare, anche a causa dell’anticlericalismo imperante, della soppressione di alcune opere religiose, ecc. Tutto questo impegnerà le forze di Luigi Scrosoppi che, però, non potrà evitare la soppressione della Congregazione dell’Oratorio.
Alla fine, ormai anziano, deciderà di concedere alle Suore della Provvidenza piena libertà di operare; resterà con esse in contatto epistolare, consigliando, sostenendo, rasserenando, raccomandando alle suore di aver fiducia nella Provvidenza, prevedendo che dopo la sua morte la Congregazione avrebbe avuto un periodo difficile ma che successivamente si sarebbe senz’altro ripresa, operando attivamente.
Morirà nel 1884.

 

 


SANT'AGOSTINO ROSCELLI - Fondatore delle suore dell'Immacolata


Nato a Casarza Ligure nel 1818, in una povera famiglia, ebbe però in essa sempre un esempio di fede e di amore. Aiutò ben presto suo padre nella cura delle greggi e nel contempo studiava presso il Parroco. Nel 1835 sentì la chiamata al sacerdozio e iniziò gli studi a Genova con grandi sacrifici economici ma grande impegno e con l’aiuto di molte brave persone, tra cui anche il Vescovo di Bobbio Giannelli, che nel 1838 lo nominò Chierico-sacrestano e custode di una chiesa vicina al Conservatorio delle Figlie di San Giuseppe.
Nel 1846 diventò sacerdote con l’incarico di vice Parroco, confessore ed educatore di una popolosa e povera borgata. Egli si dedicava al suo impegno anima e corpo, abbandonandosi alla volontà di Dio, pregando incessantemente, annunciando il Vangelo, vivendo poveramente ma dando tutto se stesso agli altri. Nel 1858 pur continuando la sua opera di confessore egli collaborò all’opera degli Artigianelli, cercando di portare la Parola di Dio ai carcerati, negli orfanatrofi, alle ragazze-madri, ecc., opera che riprese più ampiamente negli anni successivi, specialmente come cappellano diel Befotrofio Provinciale in cui battezzò un altissimo numero di bambini. Successivamente, aiutato da alcune catechiste, realizzò la possibilità di istruire in “scuole-laboratorio” delle giovani che altrimenti sarebbero state preda di mille pericoli, aiutandole nel contempo a realizzare una professionalità che avrebbe dato loro modo di vivere.
Incoraggiato poi da molti – chiese anche il parere del Pontefice Pio IX – nel 1876 realizzò l’idea di una nuova Congregazione religiosa femminile – Suore dell’Immacolata - dedita appunto a Dio e all’apostolato, che ben presto si diffuse in tutta Italia.
Sant’Agostino Roscelli morì a Genova il 7 maggio 1902 ed è stato fatto santo da Papa Giovanni Paolo II nel 2001. Viene ricordato liturgicamente il 7 maggio.

 



SAN CLEMENTE MARCHISIO - Fondatore della Congregazione delle Figlie di San Giuseppe


Nato nel 1833 a Racconigi, Clemente Marchisio era figlio di una famiglia molto devota. La sua casa era vicinissima ad una chiesa gestita dai Padri domenicani dove egli sin da piccolo si recava ogni mattina per servire la Messa. Aveva grande venerazione per la Madonna per cui ogni giorno recitava il Rosario e sin da fanciullo sentì che la sua vita era destinata al sacerdozio.
Inizierà così gli studi nel Seminario di Torino e verrà consacrato nel 1856 a Susa. Coadiuvatore di don Giuseppe Cafasso (santificato anch’egli), guarderà a lui come un modello da seguire, così come pure alle splendide figure di altri suoi contemporanei e conterranei: San Giovanni Bosco, Cottolegno, Murialdo... Per qualche anno fu viceparroco, poi nel 1860 venne nominato parroco di Rivalba, un piccolo paese di campagna dove però ben presto dovette combattere contro qualche difficoltà che superò con amore, pazienza, preghiera e serenità, entrando ben presto nelle simpatie dei suoi parrocchiani.
Egli costruì un laboratorio per le ragazze del piccolo centro per evitare che si perdessero nelle grandi città ma le suore che servivano l'opera a un certo punto lasciarono l'opera. Don Clemente allora costituì una Congregazione, chiamata delle Figlie di San Giuseppe.
Attento ai segni del tempo scrisse un profondissimo libro “La Santissima Eucaristia combattuta dal satanismo” sul diffondersi del satanismo in vari modi e forme e sulle profanazioni, talora difficilmente riscontrabili dai sacerdoti, inferte al Corpo di Cristo che verrà da lui distribuito nel Secondo Congresso Eucaristico di Torino nel 1894.
Spinto da questi pensieri dedicò quindi il lavoro della sua Congregazione delle Figlie di San Giuseppe alla preparazione di tutto ciò che necessitava per la celebrazione della santa Messa, la realizzazione delle ostie piccole e grandi preparate con sola farina di frumento e del vino. Il suo Ordine si diffuse ampiamente in ogni dove e subito dovette pensare ad allestire una casa in Roma (1883) che anche il Papa Leone XIII elogiò ampiamente e a cui il suo successore Pio X darà la definitiva approvazione.
Amava partecipare più volte al giorno alla Santa Messa e passava ore in preghiera e in adorazione. Nel 1903, sfibrato dall’intenso lavoro, rese l’anima a Dio. E’ stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1984.





SAN D. PEDRO POVEDA CASTROVERDE - Fondatore della Istituzione Teresiana

Pedro Poveda Castroverde nacque a Linares nel 1874. e sin da bambino sentì la chiamata di Dio, quindi entrò in Seminario e divenne sacerdote nel 1897.
Si dedicò ai più poveri della città per cui creò una scuola, poi venne nominato canonico di Covadogna, dove scrisse alcuni testi sull’educazione, occupandosi nel contempo dei pellegrini.
Dal 1911, con l’approvazione della diocesi, creò alcune accademie e centri di pedagogia da cui poi si sviluppò l’Istituzione Teresiana e successivamente si trasferì a Jaen, poi a Madrid dove divenne cappellano reale. Durante la guerra fratricida spagnola offrì la sua vita per la fede e venne ucciso nel 1936.
E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1993. Viene ricordato il 28 luglio.





BEATO MONS. LUIGI TALAMONI - Fondatore delle Suore Misericordiose


Luigi Domenico Filippo Talamoni nacque nel 1848 a Monza da una semplice ma devota famiglia che ogni giorno recitava il Rosario ed andava a Messa. Quindi questo esempio segnò Luigi che subito sentì il desiderio di consacrarsi a Dio, anche perchè ebbe la possibilità di conoscere persone sante come il Servo di Dio P. Fortunato Redolfi e il Servo di Dio Padre Luigi Villoresi.
In quel periodo a Monza e comunque nel milanese vi erano numerosi oratori dove si viveva un'atmosfera di vita fraterna, di collaborazione, di spiritualità, anche se intorno si combatteva la seconda guerra d’indipendenza. L’Oratorio del Carrabiolo frequentato da Luigi divenne un Seminario per i poveri e là egli visse fino al 1865, recandosi poi a studiare nel Seminario di Milano dove la vita fu un pò difficile a causa di incomprensioni e di difficoltà.
In questo periodo Luigi concluse i suoi studi teologici ed iniziò quelli di Lettere e Filosofia. Nel 1871 venne ordinato sacerdote ed iniziò la sua opera di insegnante presso il Collegio San Carlo di Milano dove fu suo alunno anche il futuro Pio XI, che ne sottolineò successivamente la santità, l’apostolato e la fede. Nel 1875 Luigi venne nominato insegnante nel Seminario di Monza e visse con zelo anche questa esperienza. Tutti i suoi alunni lo ricorderanno con grande affetto, riconoscendo in lui il massimo impegno sacerdotale.
Tuttavia, a causa della divisione del clero stesso tra liberali e tradizionalisti, egli subì molte sofferenze spirituali dovute al comportamento dei suoi seminaristi a cui egli sempre contrappose un atteggiamento di rispetto, di silenzio e di perdono. Oltre al suo impegno di insegnante egli faceva attività pastorale attraverso il servizio al confessionale nel Duomo di Monza dove era ricercatissimo. Era inoltre un gran predicatore e cercò con le sue omelie di contrastare l’anticlericalismo imperante.
Creò l’Istituto delle Suore Misericordiose o Misericordine, coadiuvato anche da Maria Biffi, pia donna che aveva dovuto superare nella vita gravi difficoltà, come quella di perdere un figlio in tenera età e seguire con grande devozione la lunga malattia del marito. Successivamente essa si dedicò all’assistenza degli ammalati e del poveri, sentendo che Dio le chiedeva qualcosa, finchè nel 1883 scrisse a don Luigi Talamoni suggerendogli che avrebbero potuto realizzare insieme qualcosa a favore dei poveri infermi. Nacque così, nel 1891, l’Istituto formato dapprima da due sole sorelle, che si recavano in casa dei malati per alleviarne le pene e per sostenere anche i parenti. Morì nel 1926, compianto da tutti, ritenuto da sempre santo. E’ stato proclamato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II ed è stato da lui beatificato il 12 aprile 2003.

 





BEATO Bartolo Longo - Fondatore del Santuario, delle opere di carità e della città di Pompei

Bartolo Longo, nato a Latiano nel 1841, frequentò gli studi di giurisprudenza che interruppe a causa delle difficili condizioni politiche createsi a seguito dell'unificazione dell'Italia, ma li concluse poi brillantemente all'Università di Napoli, che per lui fu una scuola di vita. In quegli studi però aveva anche assimilato idee anticlericali, tuttavia non si allontanò mai del tutto dalla fede pur facendo anche altre esperienze, praticando anche l’occultismo che segnò molto la sua vita di quel tempo, sia nel fisico che nel morale.
Tuttavia, con l’aiuto di un amico e con la preghiera ritornò a Dio a cui poi dedicò tutta la sua vita, confessando tutte le sue colpe, riaccostandosi alla comunione, sentendosi subito diverso e rinnovato. Si diede, quindi, ad un fervido apostolato proprio negli ambienti in cui aveva vissuto nel periodo precedente, ovviamente preso in giro dagli ex amici. Ma Bartolo, ormai armato di fede, accettò la loro denigrazione e continuò per la sua strada, venendo a contatto con la contessa Volpicelli, apostola del S. Cuore e con la Contessa Farnarano, proprietaria di alcune terre nella valle di Pompei che gli affidò l’amministrazione dei suoi beni.
Nell'ottobre del 1872, si ritrovò quindi nella valle di Pompei, in un piccolo villaggio vicino ai resti dell’antica città romana dove c’era una piccolissima chiesa dissestata. In quell’atmosfera sentì più intensamente il suo peccato e in preda all’angoscia si mise a camminare per un viottolo mentre una voce interiore ed il suono di una campana che suonava l'Angelus, lo esortarono a recitare il Rosario e a diffondere questa pia pratica.
Rasserenato, sentì che ormai era salvo ma che doveva darsi da fare: si dedicò quindi, come collaboratore della parrocchia, alla catechesi, organizzò una missione Popolare, animato da un fuoco sacro che gli ardeva dentro e che gli suggerì di procurarsi un'icona della Madonna del Rosario, per propagare ovunque la recita del Rosario.
Quindi, nel 1875 si recò a Napoli dal suo confessore che alla sua richiesta di un'immagine di Maria, si ricordò che tempo prima aveva acquistato un quadro della Madonna, affidato poi a Suor M. Concetta De Litala, del Rosariello. Il sacerdote sarebbe stato davvero contento di poterlo mettere a disposizione di Bartolo che accettò ringraziandolo. Il quadro però non gli piacque molto, il viso della Madonna, di san Domenico e di Santa Rosa erano un pò deformi, il fondo screpolato e mancante di alcune parti, ma ormai non poteva non accettarlo. Inoltre era piuttosto grande e non potendolo portare con sè in treno, Bartolo lo affidò ad un trasportatore di letame che si sarebbe recato in quella stessa giornata a Pompei... strano mezzo di trasporto per la Madonna che arrivò a Pompei il 13 novembre 1875. Il quadro venne poi ritoccato dal pittore Galella.
Intanto, il Vescovo di Nola contento dell’entusiasmo e della fede di Bartolo, gli suggerì di costruire una nuova e più ampia chiesa con le elargizioni dei fedeli, da richiedere di casa in casa e Bartolo, coadiuvato dalla Contessa De Fusco (prima testimone del miracolo avvenuto nel 1876) si mise all'opera, recandosi da tutti, chiedendo un soldo al mese per la costruzione della nuova chiesa. In questo modo egli venne a contatto con una signorina che diede una sostanziosa elemosina, insieme alla richiesta di pregare per una sua nipotina affetta da una grave forma di epilessia giudicata inguaribile.
Il giorno 13 febbraio, quando il quadro restaurato della Madonna venne esposto a Pompei e venerato con la recita del Santo Rosario, la bimba guarì improvvisamente e non ebbe mai più in seguito sintomi di quella malattia. Fu il primo di tanti miracoli avvenuti. Si cominciò quindi a costruire il Santuario sperando di poterlo inaugurare l’8 maggio, allora festa di san Michele Arcangelo, ma le difficoltà nella costruzione erano molte, anche dovute al fatto che non c’era un architetto incaricato. Ma, come la Provvidenza volle, l’architetto Cua si offrì di dare gratuitamente una mano nel progetto ed anche il quadro venne restaurato dal Prof. Maldarelli dell’Accademia di Napoli che invece di santa Rosa pose ai piedi della Madonna Santa Caterina da Siena. Purtuttavia, la sacra icona non era ancora perfetta ma sembrò di brillare di una nuova luce solo quando venne posta nella nuova cappella -inaugurata l’8 dicembre 1881 - e ancor più quando, finalmente, la Madonna venne posta sull'altare e su un trono a Lei dedicati.
In quella data nasceranno anche l’Orfanatrofio Femminile finanziato da Bartolo Longo e dalla Contessa De Fusco - che nel frattempo si erano sposati - mentre successivamente verranno realizzati altri orfanatrofi. Il 6 maggio 1891 la nuova chiesa verrà consacrata ed il 24 dello stesso mese, l’Avv. Longo chiederà ai devoti della Madonna di finanziare un’Opera, osteggiata da molti, per i figli dei carcerati ma che verrà realizzata l’anno seguente e porterà presto buoni frutti. Il primo fanciullo accolto diverrà poi sacerdote.
Come sempre sembra avvenire nella vita di persone sante, anche Bartolo Longo sarà presto oggetto di vergognose lettere arrivate anche al Papa Pio X. Egli e la moglie decideranno quindi di donare l’Opera di Pompei al Pontefice che approverà anche la Pia Unione Universale, proposta da Bartolo per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e nelle comunità, di cui il Papa divenne il primo iscritto.
Nel 1921 Bartolo Longo riuscì ad aprire anche un Istituto per le Figlie dei carcerati concludendo quindi tutto quanto voleva realizzare: il santuario, la recita del rosario diffusasi in tutto il mondo, la Supplica da lui scritta alla B. V. del Rosario da leggersi l’8 maggio e la prima domenica d’ottobre, la creazione di un movimento che lavorasse per la definizione del dogma dell’Assunzione di Maria, le istituzioni prima citate, una Congregazione femminile denominata Suore Domenicane Figlie del S. Rosario di Pompei che aveva come scopo l’educazione ed assistenza dei bambini dei vari orfanotrofi. Inoltre aveva realizzato anche il “Monumento alla Pace Universale”, la facciata del Santuario dalle armoniose linee architettoniche rappresentanti il mondo che chiede la pace universale, le Case Operaie per i dipendenti, una tipografia, officine, varie scuole elementari, medie e professionali. Creò anche una Banda musicale e la ferrovia.
Bartolo Longo realizzò nel 1884 anche un giornale: “Il bollettino – Il Rosario e la Nuova Pompei” e scrisse vari libretti di devozioni: “I Quindici Sabati”, “Vite dei Santi”, “La Storia del Santuario”, “Vie meravigliose della Provvidenza”, “Come si deve pregare” ed altri nonchè la Novena alla Madonna di Pompei per intercedere grazie e quella di ringraziamento.
Insomma, spese tutta la sua vita, i suoi beni - donò persino le sue onorificenze ricevute da vari Papi - ed il suo impegno per diffondere l’amore a Maria, invocata col titolo di Madonna del Rosario di Pompei. Morì il 5 ottobre 1926. Papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato nel 1980.




BEATO GUIDO M. CONFORTI - Fondatore dei Missionari Saveriani

Nato vicino Parma nel 1865, frequentò le scuole dei Fratelli delle scuole cristiane ed ogni mattina passando davanti alla chiesa della Pace vi entrava e sostava davanti al Crocefisso che gli ispirò un cammino di vita consacrata.
Pur osteggiato dal padre, nel 1876 Guido entrò in Seminario, sotto la guida del Rettore Andrea Ferrari. Ancora chierico egli verrà nominato vicerettore, dando prova di essere un buon educatore. Leggerà in questo periodo la biografia di S. Francesco Saverio, missionario nelle terre asiatiche e gesuita, grande annunciatore della Parola di Cristo.
Affascinato dalla figura di questo santo egli vorrà seguirne le orme e dopo essere stato consacrato nel 1888, tentò di partire per l’estero, cosa che non gli venne accordata a causa della sua delicata salute. Non desistendo, comunque, da questo suo ideale, inaugurerà l’Istituto emiliano per le missioni estere, riconosciuto nel 1898 come Congregazione di San Francesco Saverio per le missioni e nell’anno successivo consegnerà la croce ai primi due missionari saveriani in partenza per la Cina.
Successivamente, proseguirà la sua attività di vicario generale, finchè non sarà chiamato da Papa Leone XIII a dirigere, come Vescovo, l’Arcidiocesi di Ravenna e l’11 giugno del 1902 egli emetterà i suoi voti con la promessa di dedicarsi sempre all’annuncio della Parola. Tuttavia, sempre per la sua malferma salute, dopo due anni dovrà rinunciare all’incarico, tornando a Parma nel suo Istituto missionario per seguire i giovani aspiranti. Pio X, poi, lo nominerà Caodiutore del Vescovo di Parma, attività che svolgerà per circa 25 anni. Nonostante la salute malferma compirà cinque visite pastorali, affronterà due sinodi diocesani, promuoverà l’Azione Cattolica e curerà in modo particolare la formazione del clero, dei laici, della stampa, delle associazioni. sarà attivo nella diffusione delle Pontificie opere missionarie, collaborerà alla fondazione della Pontificia Unione Missionaria, diventandone il primo presidente, invierà vari missionari in Cina. Nel 1921 concluderà la stesura delle Costituzioni saveriane finalmente approvate dal Pontefice, nel 1928 coronerà il suosogno di andare in Cina per visitare i suoi missionari e, tornato a Parma, riprenderà le sue solite attività, contrastato però dalla salute, ormai malferma.
Nel novembre del 1931 Guido Conforti morirà ed alle sue esequie parteciperà tutta la città di Parma . E’ stato beatificato nel 1995.


 

 

 




Venerabile DON GIUSEPPE GUALANDI - Fondatore degli Istituti Gualandi e della Piccola Missione per i Sordomuti

Don Giuseppe Gualandi, nato a Bologna nel 1826, si sentì subito attratto verso i piccoli sordomuti a cui dedicherà tutta la sua vita.
Nel 1850, coadiuvato dal fratello Cesare, fonderà per loro la prima scuola, chiamata Piccola Missione. L’anno seguente, lascerà la sua casa per andare ad accudire 3 piccoli sordomuti che poi verranno presi “in adozione” da sua madre, mentre intanto Giuseppe continuerà gli studi, ampliando il suo sapere anche sulla menomazione che affliggeva i suoi piccoli protetti, visitando gli istituti specializzati in questo settore, informandosi se vi erano bambini del genere da poter prendere sotto la sua protezione.
Insomma fece tutto quello che poteva per questi piccoli, dando loro un’istruzione ed un tenore di vita accettabile e successivamente riuscì anche a dar loro un mezzo di sostentamento e di indipendenza economica, insegnando loro varie attività in cui specializzarsi. Su di essi, dunque, profuse tutte le sue energie ed il suo amore, mettendo la sua opera e i suoi ragazzi sotto la protezione di Maria Santissima.




Servo di Dio P. FILIPPO BARDELLINI - Fondatore delle Poverette della Casa di Nazareth

Filippo Bardellini, nato a Verona nel 1878 in una famiglia della borghesia, fece i suoi studi classici presso il Seminario vescovile di Verona, seguendo poi, sempre là, i quattro corsi teologici.. Nel 1901 si affiliò alla Congregazione Filippina, iniziò il Noviziato e nel 1904 venne ordinato sacerdote.
Collaborò con la Parrocchia dei Filippini, occupandosi dell’amministrazione e della gestione delle strutture e delle opere, diventando poi prefetto dell' Oratorio, prima dei piccoli, poi dei ragazzi più grandi. In seguito assumerà la carica di Rettore della Chiesa di San Pietro Incarnarlo a Verona, dove già esisteva un Oratorio a cui egli si dedicò, secondo lo spirito di San Filippo Neri, spirito che difese strenuamente, difendendone la tradizione, negli anni successivi quando si decise di riformare le congregazioni religiose. A questo fine si recò anche alla Prefettura della S. Congregazione degli Istituti Religiosi, a Roma.
Ricoprì la carica di Preposito della Congregazione dell’Oratorio di Verona dal 1932 al 1946, finchè su sua richiesta non venne sostituito (1948). Successivamente, a seguito di gravi problemi di salute, Filippo Bardellini continuò la sua opera su una carrozzella, continuando, però, con una dispensa, a celebrare stando seduto.
Seguendo la spiritualità di san Filippo Neri si dedicò ai ragazzi, non solo, ma soprattutto agli ultimi, anche ai portatori di handicap. Pubblicò vari libri a carattere religioso-devozionale che, pur avendo ricevuto l'Imprimatur, non incontrarono il completo favore del Visitatore apostolico P. Enrico Romolo Compagnone che dei suoi scritti diceva fossero un “minestrone sconclusionato e sconnesso”.
Nel 1954 Padre Filippo assistette alla cerimonia del cinquantesimo della sua ordinazione e nel 1956 morì. Venne sepolto nella tomba dei Padri filippini. Nel 1996 le sue spoglie vennero traslate nella cappella della Casa generalizia della Congregazione delle Poverette della Casa di Nazareth di Ponton.

 

 


Servo di Dio LEONE DEHON (1843-1925) - Fondatore della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore


Nato nel 1843 in Francia, da una famiglia dell’alta borghesia, piena di fede e di devozione alla Madonna, Leone Dehon sentì ben presto la voce di Dio che lo chiamava alla sua vigna, osteggiato dal padre che voleva per lui un altro avvenire, quello di avvocato. Per accontentarlo, egli intraprese gli studi per l'avvocatura civile, con ben altre aspirazioni.
Il padre per premio lo mandò a Roma dove Leone riuscì a parlare con Papa Pio IX confidandogli la sua vocazione e il suo desiderio di entrare nel Seminario di Santa Chiara nella sua nazione. Così avverrà: nel 1868 verrà ordinato sacerdote nella basilica di S. Giovanni, sostenuto poi anche dal padre, riavvicinatosi alla fede, che si era reso conto di quanto profonda fosse la sua vocazione. Comunque Leone gli darà ancora grandi soddisfazioni in campo civile, prendendo quattro lauree e diventando stenografo per il Concilio Vaticano I.
Tornato in Francia, diventerà cappellano a Soisson, dandosi da fare organizzando iniziative pastorali e sociali, associazioni operaie, fondando una rivista, dando vita dapprima al Patronato di S. Giuseppe per accogliere e formare i giovani e poi al Collegio San Giovanni. Sarà nominato confessore e direttore spirituale delle Ancelle del Sacro Cuore.
Rapito dall’amore al Sacro Cuore di Gesù, accompagnando il suo Vescovo a Roma, si fermerà a Loreto dove avrà un’illuminazione per l’avvio di una nuova Congregazione. Nel 1878, proprio nella festa del Sacro Cuore, infatti, farà i suoi voti religiosi come primo Oblato del S. Cuore, con il voto di diventare vittima d’amore. Si chiamò, dunque, con il nuovo nome di Giovanni del Sacro Cuore.
Dovette comunque affrontare varie difficoltà che portarono la nascente Congregazione ad una subitanea chiusura. Successivamente, però, creerà un nuovo Ordine chiamato dei Sacerdoti del Sacro Cuore, con l’approvazione di papa Leone XIII che lo sosterrà nella sua missione chiedendogli di pregare per le vocazioni sacerdotali, di creare nuove case di adorazione e di dedicarsi alle missioni. Nonostante tutto, le difficoltà ricominciarono come prima, ma egli continuava la sua opera, obbediente e sereno come sempre, soprattutto dopo aver rinnovato la sua promessa di soffrire per amore di Cristo. La sua Congregazione, intanto, si espandeva sempre più, sostenuta da vari Pontefici: Leone XIII, Benedetto XV, Pio XI.
Dehon diede vita alla rivista "Il Regno del Sacro Cuore", tenne varie conferenze, instancabile nella sua attività permeata di bontà e di oblazione. Il suo esempio fu seguito da molti giovani che lo chiamavano “Très bon Pere”. Nel corso degli ultimi anni della sua vita realizzò la costruzione della Basilica di Cristo Re, il Tempio della Pace inaugurato nel 1920. Morì a Bruxelles nel 1925 esprimendo ancora una volta il suo grande amore per il Sacro Cuore di Gesù.

 

 


 

 

 

SAN GIOVANNI DELLA CROCE

Carmelitano, Dottore della Teologia mistica.
Si può annoverare tra i fondatori perchè coadiuvò S. Teresa d'Avila nella riforma del Carmelo, fondando numerosi conventi di stretta osservanza, affrontando persecuzioni e disprezzi.
Morì nel 1591

 

 


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Beato Ludovico da Casoria,
Sacerdote dei Frati Minori
Fondatore delle suore Francescane Elisabettine Bigie (1814-1885)

Beato Stanislao Papczynski
Fondatore della Congregazione dei Chierici Mariani

Beato Arcivescovo Sigismondo Felice Felinski - Fondatore della Congregazione delle suore Francescane della famiglia di Maria

San Pietro Nolasco Fondatore dell'Ordine di Maria SS.ma della Mercede e speciale protettore dei moribondi

Servo di Dio Luis de Trelles
Apostolo dell'Eucaristia, laico,
Fondatore dell'adorazione notturna in Spagna

Beato P. Pietro Francesco Jamet
Secondo fondatore dell'Istituto del buon Salvatore

 

P. Luigi Duilio Graziotti
Co-Fondatore, assieme a Madre Provvidenza
di numerose Opere Religiose


Beato Luigi Guanella
Fondatore della Congregazione
dei Servi della Carità
e delle Figlie
di Santa Maria della Provvidenza

San Vincenzo Pallotti
Fondatore della Pia Società
dell'Apostolato cattolico a favore delle Missioni

Don Raffaele Scauda
Fondatore del Santuario
della Madonna del Buon Consiglio
di Torre del Greco (Na

 

 

 

 

 

BEATO GIOVANNI DA SALERNO - Fondatore del Convento di Santa Maria Novella

Giovanni Quarna, nato a Salerno da nobile famiglia, nel 1190 diventò sacerdote nell’Ordine Domenicano ordinato direttamente dal Fondatore.
Nel 1221, su incarico di San Domenico, assieme ad altri 12 compagni, si diede a diffondere lo spirito dell’Ordine in tutta la Toscana, fermandosi presso Santa Maria Novella di cui si ritiene il fondatore e ne diventò Priore.
Incaricato poi dal Papa Gregorio IX riformò il monastero di Sant’Antimo e attorno al 1230, in Toscana realizzò un altro convento a s. Jacopo di Ripoli. Si trovò presente alla morte di san Domenico avvenuta a Bologna, poi tornò a Firenze a predicare, cercando di toccare il cuore degli eretici, molti dei quali alle sue parole si convertivano.
Morì in Firenze nel 1242. e’ stato beatificato da Papa Pio VI nel 1783.

 

- Santi Fondatori 1

- Santi Fondatori 3

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