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SANTI FONDATORI 2
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I SETTE SANTI FONDATORI DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA
L’Ordine dei Servi di Maria nacque nel 1233, fondato da sette fiorentini (septem viri o septem fratres), provenienti da famiglie dalle profonde radici cristiane che, conosciutisi, decisero di vivere insieme al servizio della Madonna.
Essi erano:
San Bonfiglio Monaldi
primo Priore dei Servi di Maria
nel 1250, che accolse nell’Ordine San Filippo Benizi
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Sant'Amadio Amidei
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San Manetto dell'Antella,
Priore nel convento di Lucca
e poi Generale superiore dell’Ordine
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S. Alessio Falconieri
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San Uguccione Ugoccioni,
buon amico di San Filippo Benizi
e di Sostegno
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San Bonagiunta Manetti
da Firenze che fu Priore dell’Ordine
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San Sostegno Sostegni
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Prendendo dunque a modello la Vergine Maria, a cui affidarono la loro vita e la loro missione, lasciarono così le loro case e gli averi e con un semplice mantello da pellegrini addosso, iniziarono la loro vita comune, secondo la Regola di Sant’Agostino, ritirandosi a Montesenario.
In breve tempo il loro esempio fu seguito da molti e si sentì presto la necessità di nuovi eremi e conventi, tra cui la chiesa ed il convento di Santa Maria di Cafaggio, diventata poi la Santissima Annunziata.
I 7 fondatori sono tutti sepolti in Montesanario. |
SAN GIOVANNI DE MATHA e SAN FELICE DI
VALOIS
Fondatori dell'Ordine della Santissima Trinità
San Giovanni De Matha
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San Felice di Valois
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San Giovanni e san Felice
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San Giovanni De Matha (1154-1213), visse
in un periodo di lotte religiose interne - quello delle
Crociate - in cui però in Europa rinasceva anche
un grande interesse per la cultura ma soprattutto verso
il Vangelo. Molti infatti erano i giovani che si allontanavano
dagli agi e dalla loro famiglia per vivere una vita di
preghiera e di eremitaggio.
In questo clima crebbe, dunque, il giovane Giovanni che
svolse i suoi studi vicino a Marsiglia. Andando a passeggio
per il porto, potè infatti venire a conoscenza
di una ben triste situazione: quella che colpiva i musulmani
deportati, come bottino di guerra, in Francia dopo le
vittorie delle Crociate. Si iscriverà all'Università
di Parigi alle facoltà di Teologia e di Diritto,
sentendo profondamente il richiamo della vita sacerdotale.
Quindi conclusi gli studi diverrà sacerdote e celebrerà
la sua prima Messa nel 1193. Mentre celebrava ebbe la
visione di un uomo dal volto sorridente che aveva nelle
mani le catene a cui erano legati due uomini: uno nero,
l'altro pallido. L'uomo sorridente lo supplicò
di liberarli poichè essi erano schiavi a motivo
della loro fede.
Al richiamo di Cristo egli comprese la via da seguire:
liberare gli schiavi. Prima di prendere ogni decisione
si rifugiò nell'eremo di Cerfroid dove visse con
altri seguaci giunti per iniziare una vita in comune,
tra i quali S. Felice di Valois (1127-1212)
che si unirà a lui nella costituzione dell'Ordine
dei Trinitari.
La loro Regola verrà approvata da Papa innocenzo
III con il nome "Ordo Sanctae Trinitatis et redemptionis
captivorum" e si diffonderà per tutto il Paese
ed oltre, cercando appunto di dare la libertà agli
uomini resi schiavi nei Luoghi Santi e nelle zone islamiche,
sia cristiani che musulmani. |
SAN GAETANO THIENE - Fondatore dei Chierici Regolari
Teatini
Gaetano di Thiene nacque nel 1480 a Vicenza da una nobile
famiglia, divenne segretario particolare di papa Giulio
II e protonotario apostolico. Ebbe così modo di
venire in contatto con molti preti non proprio ortodossi
cosa che scatenò in lui un profondo dolore.
Celebrò la sua prima Messa all’età
di 36 anni.
Si iscrisse poi alla pia associazione del Divino Amore
e divenne parroco di S. Maria di Malo, presso Vicenza,
dedicandosi successivamente alla cura dei santuari sparsi
sul monte Soratte.
Trasferitosi a Roma, insieme al Vescovo Giampietro Carafa,
nel 1524 - dopo aver rinunciato a tutti i suoi beni, mentre
il Vescovo Carafa da parte sua rinunciava ai Vescovadi
di Chieti e di Brindisi - fondò l’Ordine
dei Chierici Regolari Teatini (Teatini dal nome latino
di Chieti) con l'intento di attuare un profondo rinnovamente
del clero.
Il nuovo Ordine venne approvato da Papa Clemente VII ed
il Carafa ne divenne il primo superiore generale, mentre
San Gaetano si tenne sempre in disparte. All’inizio
la Congregazione era formata solo da 4 persone ed anche
nei successivi anni non vi fu grande affluenza.
San Gaetano si dedicò all’apostolato dei
più poveri, istituì per le loro esigenze
terrene i monti di Pietà, ospizi per gli anziani,
ospedali e visse per molti anni a Napoli, dove morì
nel 1547 e dopo otto anni dalla sua morte, Giampietro
Carafa divenne Papa col nome di Paolo IV.
Venne santificato nel 1671.
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SANT’ANTONIO MARIA ZACCARIA – Fondatore
dei Barnabiti e delle Angeliche
Sant’Antonio Maria Zaccaria (1502-1539) fondò
un Istituto a cui appartengono i padri Barnabiti sia religiosi
(chiamati Chierici regolari di San Paolo), che religiose
(Angeliche di san Paolo) e gruppi di laici soprattutto
sposati (Laici di san Paolo), sorti nel periodo del Concilio
di Trento.
Il nome di Barnabiti deriva dalla chiesa di san Barnaba
di Milano, casa madre dell’Ordine che venne approvato
da Papa Clemente VII nel 1533 con sede generalizia a Roma;
le sue costituzioni vennero emesse nel 1579 anche grazie
a san Carlo Borromeo, designato dai Barnabiti quale Patrono,
insieme a San Francesco di Sales.
Sant’Antonio Maria Zaccaria, animato da grande fervore
cristiano, voleva operare per una riforma della chiesa
da realizzarsi con la predicazione ed il culto, diffondendo
la cultura, l’educazione giovanile e l’attività
missionaria.
Molti dei Padri Barnabiti sono stati eccellenti scienziati,
teologi, archeologi, filosofi. Tra gli allievi più
famosi si ricordano Alessandro Manzoni, Eugenio Montale
e padre Semeria.
Sant’Antonio Maria Zaccaria, devotissimo al Sacro
Cuore di Gesù, istituì la pia pratica delle
Quarantanove Ore.
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SAN BRUNO - Fondatore dell’Ordine dei Certosini
Degli
anni dell'infanzia e della adolescenza di San Bruno -
detto anche Brunone - fondatore dei Certosini, non si
conosce nulla. Egli compare sulla scena del mondo già
adulto, desideroso di dedicarsi a Dio, quando con due
compagni, dopo aver ceduto ogni suo avere ai poveri, si
rifugia in un piccolo angolo della Abbazia di Molesmes,
presso san Roberto che diventerà successivamente
il Fondatore dei Circerstensi. Ma ancora non soddisfatto
della vita che là conduceva, recatosi per un consiglio
dal Vescovo Ugo di Grenoble si stabilì sulle Alpi
in un luogo impervio chiamato Cartusia, da cui poi derivò
la definizione di "Certosa" o "Chartreuse",
dove si iniziarono i lavori di costruzione di una piccola
chiesa contornata da celle occupate dai monaci. Là,
dunque vissero san Bruno e i suoi primi accoliti, iniziando
a seguire le regole della spiritualità certosina.
Ma la sua pace durò poco, 6 anni,
dopo i quali san Bruno venne chiamato da Papa Urbano II,
che già lo conosceva essendo stato suo alunno.
Lasciata, dunque, la sua piccola oasi di pace, continuò
comunque a seguire i suoi fratelli certosini che senza
la sua presenza avevano cominciato ad allontanarsi dall'ideale
che fino ad allora li aveva animati, riuscendo a richiarmarli
all'ordine e mettendo Landuino a capo dell'Abbazia.
A seguito dell'occupazione di Roma da parte dei soldati
di Enrico IV che sosteneva l'antipapa Clemente III, Urbano
II lasciò la città per recarsi nell'Italia
del Sud, portando con sè anche san Bruno che, pur
essendo stato nominato Vescovo di Reggio Calabria, rifiutò
tale carica per andare a condurre una vita solitaria e
contemplativa in una zona desertica dove poi fondò
un altro eremo, quello di Santa Maria e successivamente
il monastero di Santo Stefano. Morì nel 1101. |
SAN GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE - Fondatore delll' Istituto
dei Fratelli delle Scuole Cristiane,
Patrono degli Educatori Cristiani
fGiovanni Battista De La Salle, nato a Reims nel 1651
in una famiglia molto agiata, già ad undici anni
si era votato a Dio ricevendo la tonsura, a 16 anni era
già Canonico della Cattedrale della sua città
e, finiti gli studi di Teologia, venne ordinato sacerdote
nel 1678, ottenendo poco dopo il dottorato in quella materia.
Uno dei suoi desideri principali era creare una struttura
che permettesse ai giovani, anche quelli di non elevate
condizioni sociali, di poter accedere agli studi. Pochi
fortunati erano, infatti, quelli che potevano permettersi
il lusso di avere un’educazione scolastica. Giovanni
Battista rinunciò ad ogni carica, mise a disposizione
il suo patrimonio e formò una comunità che
si chiamò “Fratelli delle Scuole Cristiane”.
Essa però, troppo avveniristica, forse, per i tempi,
venne molto osteggiata dalle autorità politiche
e soprattutto ecclesiastiche che non vedevano di buon
occhio la nascita di una comunità di laici consacrati
che si dedicassero all’educazione dei meno abbienti.
Tuttavia, De La Salle riuscì a creare molte scuole
in tutta la Francia, in cui si impartivano lezioni di
ogni materia oltrechè di religione e in cui insegnavano
persone capaci e dedite con amore a questa missione. Realizzò
poi altre iniziative, tra cui dei corsi di formazione,
dei corsi di recupero per carcerati, ecc. La sua opera
si diffuse con rapidità non solo in Francia ma
nel mondo intero. Morì nel 1719, vicino a Rouen,
consumato dal lavoro intrapreso. Venne beatificato nel
1888 e proclamato santo nel 1900; nel 1950 è stato
proclamato Patrono degli insegnanti e in genere degli
Educatori Cristiani. |
SAN FILIPPO NERI
Nato in pieno Rinascimento e vissuto per anni a Roma,
San Filippo si pose al seguito di Cristo, collaborando
fattivamente con Lui, dispensando gioia e amore ai tanti
giovani che incontrò lungo il suo cammino.
Spesso si raccoglieva in preghiera, che per lui era un
alimento imprescindibile - così come la frequente
Eucaristia, la Confessione, la lettura del Vangelo, l’amore
alla Madonna - presso le Catacombe di San Sebastiano e
nella Pentecoste del 1544 venne trafitto al cuore dallo
Spirito Santo.
Operò dunque in Roma che a quel tempo era popolata
di famiglie nobili dalle corti splendide ma intrise di
paganesimo, con l'intento di dar sollievo alle loro miserie
spiritual e soprattutto anche a quelle materiali dei fratelli
più poveri. Per i giovani organizzò un Oratorio
dove si coltivava la religione ma anche l’arte in
genere, dando vita a molte valide iniziative, sostenendo
la musica sacra ed altro. Umiltà, carità,
preghiera, gioia, questi i cardini su cui si basava la
sua vita spirituale e su cui voleva si basasse quella
dei giovani che incontrava. |
SAN FRANCESCO DI SALES – Fondatore dell’Ordine
della Visitazione di Maria
Nato
da nobile famiglia nel castello di Thorens, Savoia, nel
1566 o 67, frequentò gli studi a Parigi e a Padova,
ambedue prestigiose università e tornato a casa
venne nominato Avvocato del Senato della Repubblica. Tuttavia,
ben presto in lui si fece sentire la chiamata sacerdotale
e nel 1593 venne ordinato. Poichè eccelleva nello
scrivere, visto che aveva poca dote come parlatore, decise
di pubblicare dei piccoli fogli in cui scriveva pensieri
o le verità religiose, che poi distribuiva nelle
case e per le strade. Si oppose con ogni mezzo all’imperversare
del calvinismo e chiese al Vescovo di Ginevra di poter
vivere in quella città per poter appunto osteggiare
il dilagare di queste idee. Molti furono i calvinisti
che si riconvertirono.
Nel 1599 divenne Vescovo coadiuatore di Ginevra e successivamente
titolare. Dovette poi trasferirsi ad Annecy e nel 1604
a Digione, dove conobbe Giovanna Francesca de Chantal,
una vedova. con cui fondò poi l’Ordine della
Visitazione di Maria, destinato alla visita ed alla cura
degli ammalati, successivamente trasformato in una Congregazione
monastica, con due eccezioni: le Orsoline fondate da Angela
Merici e l’Istituto di Maria Ward.
Grande maestro di spiritualità, fu il direttore
spirituale di San Vincenzo de’ Paoli, scrisse vari
fondamentali testi religiosi - tra cui la famosissima
Filotea, Introduzione alla vita devota, Trattato dell'amore
di Dio ed altri - per i quali è stato nominato
Dottore della Chiesa nel 1877.
Morì a Lione nel 1622 ed il suo corpo venne traslato
ad Annecy dove è tutt’oggi. Venne beatificato
nel 1662 e canonizzato dopo soli tre anni da Papa Alessandro
VII. E’ Patrono di Scrittori, Giornalisti e dei
Sordomuti .
A San Francesco di Sales si sono legati altri santi che
hanno fondato delle congregazioni a lui ispirate, come
San Giovanni Bosco, fondatore della Famiglia Salesiana. |
SAN SILVESTRO - Fondatore dei Silvestrini
Silvestro
nacque nel 1177 da una agiata famiglia di Osimo che lo
aveva destinato alla carriera di avvocato e quindi frequentò
gli studi a Bologna e a Padova un pò svogliatamente,
dato che il suo animo propendeva per le cose religiose.
Difatti approfondì molto la Sacra Scrittura e la
Teologia e decise di accedere al sacerdozio, dapprima
come Chierico nel duomo della sua città poi però,
a seguito di divergenze con il Vescovo che non rappresentava
per Silvestro una vera figura sacerdotale, nel 1227 deciderà
di vivere in totale isolamento per dedicarsi solo alla
preghiera e alle cose di Dio.
Lascerà quindi la sua città natale per recarsi
in una zona montuosa dell’entroterra, vivendo dapprima
in varie grotte e costruendo più tardi un piccolo
monastero. Nel 1228 due domenicani inviati dal Pontefice
Gregorio IX lo raggiunsero per convincerlo ad entrare
in uno degli Ordini riconosciuti. Silvestro, dopo un approfondito
esame deciderà di seguire, in povertà, solitudine
e semplicità, la Regola di San Benedetto, costituendo
così, con autorizzazione del Papa (1248) un ordine
affine a quello benedettino, detto “Ordine di San
Benedetto di Montefano”. Infatti, allontanatosi
nel 1231 dalle grotte, creerà un vero e proprio
monastero a Monte Fano e, avuto in dono un pezzo di terra
vi potrà accogliere nuovi adepti che come lui vorranno
condurre una vita intensamente religiosa e semplice.
Molti monasteri verranno costituiti e molti dei suoi discepoli
saranno beatificati. Grandemente devoto alla Madonna ed
unito spiritualmente alla Passione di Cristo, era apprezzato
come predicatore, circondato spesso da grandi folle che
volevano ascoltare le sue parole e da chi voleva venire
a contatto con la sua carità. Di lui si raccontano
vari miracoli di quand’era ancora in vita, di come,
cadendo una volta dalle scale, venisse salvato dal tenero
abbraccio di Maria che lo riportò sano e salvo
nella sua cella e di quando, in un’altra apparizione,
ella gli avesse impartito la Comunione.
Morì nel 1267 con varie straordinarie manifestazioni
ai suoi confratelli: uno di essi vide chiaramente la sua
anima portata in cielo dagli angeli, altri due videro
il monte su cui sorgeva il monastero tutto illuminato.
Numerosi sono i miracoli avvenuti dopo la sua morte. |
SAN CAMILLO - Fondatore della Congregazione
dei Ministri degli Infermi o dei Camilliani
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Nato nel 1550, Camillo perse presto
sua madre e, lasciato a se stesso, visse anni dedicati
solo al divertimento, alla carriera militare, facendo
emergere il suo carattere un pò bellicoso
e reattivo. Successivamente, venuto a contatto con
i Padri Cappuccini e a causa di una ferita ad un
piede che aveva problemi di rimarginazione, nel
1575 cambiò rotta per dedicarsi ad una vita
del tutto diversa, specie dopo aver conosciuto Padre
Angelo che, subito compresa la sua grande anima,
gli rivelò una grande verità: “Tutta
passa, tutto è vanità. Solo in Cristo
vi è certezza, solo per lui vale di spendere
la vita!”.
Queste parole colpirono Camillo che a 25 anni, pur
non comprendendo ancora i disegni di Dio, si metterà
alla sequela di Cristo, ritirandosi in convento
per alcuni mesi; ma la ferita alla gamba si farà
ancora sentire così andrà ancora in
ospedale per farsi curare. Intanto aveva conosciuto
san Filippo Neri, divenuto poi suo confessore, che
gli indicò la strada da seguire: poichè
spesso doveva recarsi in ospedale per via della
sua gamba, forse Dio lo chiamava proprio là.
Guardando le corsie affollate del
san Giacomo di Roma, la solitudine degli ammalati,
le condizioni in cui venivano spesso abbandonati,
decise quindi di servire proprio i malati nell’Ospedale
degli Incurabili e in quello di Santo Spirito. Era
sempre attivo e presente, accoglieva i malati a
braccia aperte, li serviva, li consolava, si prendeva
cura di ognuno di essi, dava ad essi speranza e
sollievo, come se ognuno fosse il Cristo dolorante
e moribondo della Croce.
Attorno al 1582, un gruppo di persone colpite dalla
sua testimonianza, decise di unirsi a lui. Nacque
così, la Congregazione dei Ministri degli
Infermi, dedita a curare gli ammalati anche con
i più sofisticati mezzi tecnici, ma soprattutto
con amore e dedizione, caritas et scientia. Essa
verrà perfezionata nella struttura nel 1600
e i suoi membri porteranno una croce rossa sul petto.
L’Ordine si diffuse subito largamente e alla
sua morte erano già oltre 300 i Camilliani
che lavoravano in otto ospedali.
Accanto al ramo maschile, verrà poi creato
anche quello femminile delle Ministre degli Infermi,
fondate dalla beata Maria Domenica Brun Barbantini
e le Figlie di San Camillo, fondazione realizzata
dalla beata Giuseppina Vannini e da Padre Luigi
Tezza. Si può ritenere derivante dall’idea
di san Camillo anche la fondazione delle Missionarie
degli Infermi, realizzata da Germana Sommaruga.
Nel 1607, fiaccato dalle malattie lascio' la direzione
della Compagnia ma continuo' a servire i poveri
e i malati fino alla morte che lo colse il 14 luglio
1614 nell’oratorio della Maddalena. Fu sepolto
a Roma e santificato nel 1746. |
Beato Luigi Tezza e
Beata Giuseppina Vannini
Fondatori delle Figlie
di San Camillo
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SANT’ALFONSO DE LIGUORI - Fondatore
della Congregazione dei Redentoristi e Cofondatore, assieme
a suor Maria Celeste Crostarosa dell’Ordine contemplativo
delle Redentoriste
Nato a Napoli da una famiglia di nobili
natali, venne educato da vari precettori e giovanissimo
si iscrisse
all'Università, conseguendo entro tempi brevissimi
la laurea in diritto civile e canonico, ottenendo poi
la carica di giudice e successivamente quella di Ambasciatore
del Vicerè. Nonostante la sua importanza, però,
non dimenticava di prodigarsi per i fratelli meno fortunati,
i malati dell'Ospedale degli Incurabili di Napoli. Frequentando
l'Oratorio dei Filippini, sentì nascere il desiderio
di votarsi a Dio e a seguito di una sconfitta nel suo
campo professionale, decise di abbandonare tutto e di
votarsi a Lui, osteggiato dal padre che lo avrebbe voluto
sposato.
Verso la fine del 1724 entrò quindi nella Congregazione
delle Apostoliche Missioni, diventando sacerdote due anni
dopo, cominciando la sua opera di aggregatore, organizzando
associazioni di vari generi, girando per le zone rurali
per diffondere il Vangelo e nelle zone più abbandonate
di Napoli dove organizzò le Cappelle Serotine,
due ore di preghiera e catechismo. Non trascura, però
nemmeno le zone più ricche e al contempo spiritualmente
più povere, a cui dedica ancora dell'altro tempo.
La sua opera capillare si contrappone al diffondersi delle
idee anticlericali nate con l'illuminismo ed il materialismo
ed edgli è sempre in moto, in giro per paesi e
cittadine dell'Italia del Sud per annunciare la Parola.
Per problemi di salute si ritirò per qualche tempo
a Scala, vicino ad Amalfi, dove conobbe la venerabile
suor Maria Celeste Crostarosa, con cui fondò nel
1731 l'Ordine contemplativo delle Redentoriste, mentre
in lui si affacciava l’idea di creare una fondazione
consimile per il ramo maschile, con l’obiettivo
di dedicarsi alle persone meno fortunate che nel sud Italia
sovrabbondavano.
La Congregazione, denominata dapprima del SS. Salvatore,
poi del SS. Redentore - quindi i sacerdoti verranno chiamati
Redentoristi - fu approvata nel 1749 da papa Benedetto
XIV ed iniziò la sua missione di predicazione e
di catechesi, a cui anche Sant’Alfonso prese parte
attivamente per circa trenta anni, diffondendosi in tutto
il sud, nel Lazio e poi in tutta Europa.
Pur occupandosi, come detto, attivamente della Congregazione
ed essendo stato nominato Vescovo di Sant'Agata dei Goti,
sant'Alfonso si dedicò alla stesura di un imponente
numero di testi sacri, opere fondamentali di morale e
di ascetica, come pure alla composizione di alcune canzoni,
tra cui la conosciutissima "Tu scendi dalle stelle".
Morì il 1° Agosto 1787. Venne beatificato nel
1815, proclamato santo nel 1839, Dottore della Chiesa
nel 1871 |
SANT'IGNAZIO DI LOYOLA - Fondatore della Compagnia di
Gesù o Gesuiti
Sant’Ignazio
di Loyola nacque nel 1491 da una nobile famiglia basca,
in Spagna e diventato paggio sdi una delle più
alte cariche del Regno, il Tesoriere del Regno, frequentò
la nobiltà togliendosi ogni possibile capriccio
sia in fatto di donne che in fatto di imprese. Era di
carattere aggressivo, sempre intento a menar le mani,
finchè nella battaglia di Pamplona non venne ferito
ad ambedue le gambe e, costretto all'immobilità,
iniziò a leggere opere religiose, maturando quasi
subito una spettacolare conversione.
Appena guarito si recò nel monastero di Monserrat,
dedicandosi poi ad una vita ascetica in un luogo disabitato
(là, sembra, sia nato il suo libro "Esercizi Spirituali"
che successivamente amplierà e perfezionerà),
poi si recherà in pellegrinaggio in Terra Santa
e finalmente deciderà di istruirsi al fine di diventare
sacerdote.
Dopo vari tentativi si recherà a Parigi
dove darà corso ai suoi "Esercizi spirituali"
- a cui sembra abbiano partecipato Francesco Saverio e
Pierre Favre, poi santi - e dove creerà la sua
Compagnia di Gesù.
Alla nuova Congregazione, sant'Ignazio non aveva dato
una Regola vera e propria ma delle Costituzioni che regolavano
la vita dei membri dell’Ordine, suddivisi in Professi
che emettevano i tre voti canonici più un quarto,
quello dell’obbedienza al Papa, più i Coadiutori
che ne avevano solo tre. Tutti dovevano avere un'ottima
formazione. Il Generale dell’Ordine era nominato
a vita ed in lui convergevano tutti i poteri.
Trasferitosi a Roma, egli metterà la Compagnia
sotto la protezione del Papa, a difesa della fede. Il
riconoscimento del nuovo Ordine venne da Papa Paolo III
nel 1540.
Morì nel 1556 a Roma, verrà beatificato
nel 1609 e santificato da Papa Gregorio XV nel 1622
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SAN GIUSEPPE CALASANZIO – Fondatore
delle Scuole Pie e dell'Ordine degli Scolopi
San Giuseppe Calasanzio, fondatore della
prima scuola pubblica cristiana e dell'Ordine degli Scolopi, nacque in Spagna nel 1557.
Dopo qualche anno che era diventato sacerdote, si trasferì
a Roma, dove restò colpito dalla miseria di alcune
zone di periferia e, ascoltando la voce di Dio, fondò
una scuola pubblica gratuita (la prima delle scuole Pie
in Europa) nella chiesa di Santa Dorotea.
Amico di Galileo Galilei, aveva gran rispetto per le materie
scientifiche, matematiche e letterarie. Successivamente
fondò l’Ordine delle Scuole Pie (Ordine degli
Scolopi), i cui membri avevano, oltre ai tre voti basilari,
anche un quarto voto: quello di dedicarsi all’educazione
della gioventù.
Per questa sua dedizione dovette affrontare non poche
difficoltà che comunque lo trovarono sereno ed
affidato alla Provvidenza.
Morì a Roma nel 648. Venne santificato nel 1767
e Papa Pio XII lo nominò patrono di tutte le scuole
popolari. Viene ricordato il 25 agosto. |
SAN GASPARE BERTONI – Fondatore degli Stimmatini
San Gaspare, nato a Verona nel 1777, in una famiglia dell’alta
borghesia molto cristiana, era un ragazzo di buon carattere
e promettente negli studi che seguì presso i Gesuiti
da poco ricostituiti. Sentita la chiamata di Dio, iniziò
a studiare in Seminario. Nel frattempo si dedicava agli
ammalati.
A 23 anni diventò sacerdote e si dedicò
con ardore ai giovani, realizzando per loro un Oratorio
che però venne chiuso a seguito dell’invasione
delle truppe napoleoniche. Quasi subito istituì
a Verona un altro Oratorio in cui i giovani potevano passare
il tempo in buone letture, studi ed avviarsi ad alcuni
mestieri.
Iniziò a dirigere l’opera di Maddalena di
Canossa, dove conobbe la Serva di Dio Leopoldina Naudet,
successivamente fondatrice delle Sorelle della S. Famiglia,
mentre più tardi strinse un legame d'amicizia con
un’altra Serva di Dio, Teodora Campostrini, che
fonderà le Sorelle Minime della Carità di
Maria Addolorata. Sarà anche in amichevole contatto
con il Beato Carlo Steeb, i servi di Dio don Nicola Mazza
e don Antonio Provolo.
Nel 1810 venne incaricato di seguire i chierici del Seminario,
cosa che fece con grande impegno e convinzione.
Caduto Napoleone, San Gaspare, su incarico di Papa Pio
VII, si dedicò all’apostolato, presto interrotto
dal governo austriaco. Nel 1816 si ritirò con due
confratelli nella chiesa delle Sacre Stimmate di San Francesco,
per una vita di penitenza, di contemplazione e di apostolato
ed istituì una Congregazione, chiamata appunto
degli Stimmatini.
Nella sua ricca vita interiore ebbe vari doni mistici,
come ad esempio un’estasi davanti ad un Crocifisso
che lo portò quasi sull’orlo della morte
(1812), ma poi si riprese benchè da qui iniziò
per lui un cammino di sofferenza (subì un’innumerevole
serie di operazioni alle gambe) che durò fino alla
morte avvenuta nel 1853. Dieci anni prima aveva celebrato
l’ultima Messa poi non gli fu più possibile
poichè non poteva stare in piedi. |
S. ALBERTO (ADAMO) CHMIELOWSKI - Fondatore
dei Fratelli e delle Suore del Terz'Ordine di s. Francesco
d'Assisi, Servi dei Poveri, comunemente chiamati "Albertini"
Adamo
nacque a Igolonia presso Cracovia nel 1845 da una nobile
famiglia animato, sin da fanciullo, da una fervente carità
verso i poveri. Mandato a Pietroburgo nei cadetti, venne
presto richiamato in famiglia, poichè la madre
temeva che tale frequentazione nuocesse al figlio; i applicò
agli studi presso il ginnasio di Varsavia e, rimasto orfano
dei genitori, venne allevato da una zia paterna.
Nel 1863, allo scoppio di un’insurrezione contro
l’oppressione dello zar, Adamo che frequentava la
scuola di agricoltura a Pulawy, vi venne coinvolto e ferito
gravemente alla gamba sinistra - che gli venne amputata
senza alcun anestesia - venne imprigionato ma poi, grazie
all’intervento dei suoi parenti, riuscì a
fuggire e a recarsi in Francia. A Parigi studiò
pittura, poi si trasferì a Gand dove frequentò
ingegneria ed infine, a Monaco di Baviera riprese i suoi
studi di pittura all’Accademia delle Belle Arti.
Ovunque si recasse, comunque, la sua personalità
faceva spicco e soprattuto si notava il suo impegno, la
sua moralità, la sua forza d’animo e la sua
fede cristiana. Nel 1874 ritornò nella sua terra
natale e si chiese se occupandosi d'arte avrebbe potuto
comunque servire anche Dio. Si dedicò quindi ai
soggetti sacri, realizzando anche un notevole “Ecce
Homo”, per lo studio del quale si avvicinò
ancor più a Dio.
Nel 1880 entrò quindi, come fratello laico nella
Compagnia di Gesù che, a causa della salute, dovette
lasciare dopo sei mesi, ma superata questa difficoltà
ed una crisi spirituale, venuto a contatto con il Terz’Ordine
Francescano, cominciò a visitare le parrocchie
facendo restauri e parlando di Dio alle popolazioni. Si
recò successivamente a Cracovia presso i Padri
Cappuccini, dedicandosi alla sua attività di pittore
e all’assistenza dei meno abbienti, specie quelli
che vivevano nei dormitori pubblici della sua città.
Rinunciò quindi alla sua attività di pittore
e ad ogni eventuale benessere materiale da essa derivante,
decidendo di vivere e servire gli ultimi. Nel 1887, preso
il nome di Fratel Alberto, si rivestì di un saio
grigio, emettendo i voti dei terziari francescani e nel
1888 fondò la Congregazione dei Frati del Terz’Ordine
di San Francesco, Servi dei Poveri. Le sue collaboratrici,
che si occupavano della sezione femminile dei dormitori,
diedero poi vita al ramo femminile della Congregazione,
sotto la guida della Serva di Dio Suor Bernardyna Jabkonska.
Insieme si diedero ad aiutare i più poveri e diseredati,
organizzando ricoveri, case di assistenza, aiutandoli
ad imparare un mestiere per poter sostentarsi.
Fratel Alberto, nonostante la sua menomazione, viaggiava
per tutta la Polonia dove erano sorte altre case della
sua Congregazione, asili, orfanatrofi, nidi per bambini,
case per anziani e per malati terminali, ecc., in totale
21 case religiose. Seguì sempre l'esempio dii san
Francesco, la sua semplicità evangelica, la sua
povertà, il suo abbandono alla Provvidenza, la
sua cura per il prossimo, attingendo forza dall’eucaristia,
dalla preghiera, dalla Croce.
Malato di cancro allo stomaco, morì nella sua città
natale il giorno di Natale del 1916 in un ricovero creato
per i suoi poveri, indicando l’icona della Madonna
di Czestochowa e dicendo a chi lo circondava che quella
era la loro fondatrice, spronandoli a continuare il lavoro
intrapreso in povertà, con fede e carità.
La sua opera si è diffusa per il mondo ed egli,
ricordato come il San Francesco della Polonia, è
stato beatificato da S.S. Papa Giovanni Paolo II nel 1983
eppoi santificato nel 1989. Viene ricordato il 17 giugno
o il 25 dicembre. |
SANT'ANNIBALE MARIA DI FRANCIA - Fondatore dei Rogazionisti
e delle Figlie del Divino Zelo
Annibale
Maria Di Francia, messinese, nato nel 1851 da una nobile
famiglia, ben presto perse il padre, un'esperienza che
lo segnerà e lo spingerà a sentire fratelli
nel dolore tutti i piccoli orfani, a cui poi dedicherà
tutta la sua vita.
Devoto alla Santissima Eucaristia, ricevette ben presto
la Prima Comunione e passa ore ed ore pregando per le
vocazioni, desiderando dedicare tutto se stesso a Gesù.
Applicatosi negli studi, diventò sacerdote nel
1878 e con il permesso del Vescovo si occupò dei
poveri della sua città a cui dava conforto morale
e fisico; nel 1882 diede il via alla costruzione del primo
dei suoi orfanatrofi, che porrà sotto la protezione
di sant’Antonio e che verranno dunque chiamati “antoniani”.
Tentò con ogni mezzo di sostenere i suoi assistiti,
sia sotto il profilo economico che sotto quello spirituale
e religioso, affidandosi alla preghiera e alla Provvidenza,
nonchè all’aiuto di quanti potevano supportare
la sua opera.
In seguito fonderà la Congregazione delle Figlie
del Divino Zelo e ancora più tardi quella dei Rogazionisti,
approvata definitivamente nel 1926, aggiungendo ai tre
voti canonici un quarto, quello del “Rogate”.
Tutta la sua opera sarà dunque supportata dalla
preghiera per le vocazioni sacerdotali che, incessantemente,
si levava a Dio, al Cuore di Gesù e di Maria, a
San Giuseppe e ai santi Apostoli. Per diffondere la pratica
della preghiera scrisse ai vari Papi del suo tempo, istituì
la Sacra Alleanza del Clero e la Pia Unione della Rogazione
Evangelica, fondò un giornale “Dio e il prossimo”,
aiutò sacerdoti in difficoltà...
Morì a Messina nel 1927 già in fama di santità
ed i suoi funerali furono un evento mai dimenticato. Venne
deposto nel Tempio della Rogazione Evangelica da lui voluto.
Le sue istituzioni sono diffuse in tutti i continenti.
E’ stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel
1990.
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SAN LUIGI SCROSOPPI - (1804 - 1884) Presbitero dell'Oratorio
di San Filippo Neri - Fondatore delle Suore della Provvidenza
Luigi Scrosoppi, nato a Udine nel 1804, in una famiglia
molto religiosa, a dodici anni, sentendo già la chiamata di Dio, frequenterà il Seminario diocesano
della sua città. Nel 1827 verrà ordinato
sacerdote insieme ai suoi fratelli Carlo e Giovanni Battista
e si dedicherà ai più poveri e alle ragazze
abbandonate, con l’aiuto di altri sacerdoti e di
alcune insegnanti che si provvederenno non solo all’insegnamento
di varie materie ma anche all'insegnamento del cucito
e del ricamo. Per questo impegnerà tutti i suoi
averi, le sue forze ed il suo tempo e quando non avrà
più nulla chiederà l’elemosina, fiducioso
nella Provvidenza. Intanto le sue collaboratrici sentiranno
che questa loro consacrazione ai più deboli è
una consacrazione più ampia a Dio e decideranno
di votarsi perennemente a Lui.
Così, nel febbraio del 1837 nove di esse sceglieranno
la vita religiosa, facendo quindi nascere una nuova famiglia,
quelle delle Suore della Provvidenza, presto coadiuvate
da altre nuove adepte, ricche e povere, che si dedicheranno
con sacrificio ed amore alla cura delle ragazze povere.
Nel frattempo, Luigi decide di diventare seguace di san
Filippo Neri, esortando, consigliando, usando una paterna
tenerezza per tutti, confortando i grandi ma soprattutto
i piccoli, ricordando le parole di Gesù che tutto
quanto sarà stato fatto ai più piccoli sarà
stato fatto a Gesù stesso. Fonderà quindi
12 case di accoglienza, sostenendo poi le opere di altre
persone di buona volontà che si dedicheranno ai
poveri con ulteriori iniziative.
Nel periodo che segue l’unificazione dell’Italia,
il cambiamento porterà varie difficoltà,
nel Friuli in particolare, anche a causa dell’anticlericalismo
imperante, della soppressione di alcune opere religiose,
ecc. Tutto questo impegnerà le forze di Luigi Scrosoppi
che, però, non potrà evitare la soppressione
della Congregazione dell’Oratorio.
Alla fine, ormai anziano, deciderà di concedere
alle Suore della Provvidenza piena libertà di operare;
resterà con esse in contatto epistolare, consigliando,
sostenendo, rasserenando, raccomandando alle suore di
aver fiducia nella Provvidenza, prevedendo che dopo la
sua morte la Congregazione avrebbe avuto un periodo difficile
ma che successivamente si sarebbe senz’altro ripresa,
operando attivamente.
Morirà nel 1884.
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SANT'AGOSTINO ROSCELLI - Fondatore delle suore dell'Immacolata
Nato
a Casarza Ligure nel 1818, in una povera famiglia, ebbe
però in essa sempre un esempio di fede e di amore.
Aiutò ben presto suo padre nella cura delle greggi
e nel contempo studiava presso il Parroco. Nel 1835 sentì
la chiamata al sacerdozio e iniziò gli studi a
Genova con grandi sacrifici economici ma grande impegno
e con l’aiuto di molte brave persone, tra cui anche
il Vescovo di Bobbio Giannelli, che nel 1838 lo nominò
Chierico-sacrestano e custode di una chiesa vicina al
Conservatorio delle Figlie di San Giuseppe.
Nel 1846 diventò sacerdote con l’incarico
di vice Parroco, confessore ed educatore di una popolosa
e povera borgata. Egli si dedicava al suo impegno anima
e corpo, abbandonandosi alla volontà di Dio, pregando
incessantemente, annunciando il Vangelo, vivendo poveramente
ma dando tutto se stesso agli altri. Nel 1858 pur continuando
la sua opera di confessore egli collaborò all’opera
degli Artigianelli, cercando di portare la Parola di Dio
ai carcerati, negli orfanatrofi, alle ragazze-madri, ecc.,
opera che riprese più ampiamente negli anni successivi,
specialmente come cappellano diel Befotrofio Provinciale
in cui battezzò un altissimo numero di bambini.
Successivamente, aiutato da alcune catechiste, realizzò
la possibilità di istruire in “scuole-laboratorio”
delle giovani che altrimenti sarebbero state preda di
mille pericoli, aiutandole nel contempo a realizzare una
professionalità che avrebbe dato loro modo di vivere.
Incoraggiato poi da molti – chiese anche il parere
del Pontefice Pio IX – nel 1876 realizzò
l’idea di una nuova Congregazione religiosa femminile
– Suore dell’Immacolata - dedita appunto a
Dio e all’apostolato, che ben presto si diffuse
in tutta Italia.
Sant’Agostino Roscelli morì a Genova il 7
maggio 1902 ed è stato fatto santo da Papa Giovanni
Paolo II nel 2001. Viene ricordato liturgicamente il 7
maggio.
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SAN CLEMENTE MARCHISIO - Fondatore della Congregazione
delle Figlie di San Giuseppe
Nato nel 1833 a Racconigi, Clemente Marchisio era figlio
di una famiglia molto devota. La sua casa era vicinissima
ad una chiesa gestita dai Padri domenicani dove egli sin
da piccolo si recava ogni mattina per servire la Messa.
Aveva grande venerazione per la Madonna per cui ogni giorno
recitava il Rosario e sin da fanciullo sentì che
la sua vita era destinata al sacerdozio.
Inizierà così gli studi nel Seminario di
Torino e verrà consacrato nel 1856 a Susa. Coadiuvatore
di don Giuseppe Cafasso (santificato anch’egli),
guarderà a lui come un modello da seguire, così
come pure alle splendide figure di altri suoi contemporanei
e conterranei: San Giovanni Bosco, Cottolegno, Murialdo...
Per qualche anno fu viceparroco, poi nel 1860 venne nominato
parroco di Rivalba, un piccolo paese di campagna dove
però ben presto dovette combattere contro qualche
difficoltà che superò con amore, pazienza,
preghiera e serenità, entrando ben presto nelle
simpatie dei suoi parrocchiani.
Egli costruì un laboratorio per le ragazze del
piccolo centro per evitare che si perdessero nelle grandi
città ma le suore che servivano l'opera a un certo
punto lasciarono l'opera. Don Clemente allora costituì
una Congregazione, chiamata delle Figlie di San Giuseppe.
Attento ai segni del tempo scrisse un profondissimo libro
“La Santissima Eucaristia combattuta dal satanismo”
sul diffondersi del satanismo in vari modi e forme e sulle
profanazioni, talora difficilmente riscontrabili dai sacerdoti,
inferte al Corpo di Cristo che verrà da lui distribuito
nel Secondo Congresso Eucaristico di Torino nel 1894.
Spinto da questi pensieri dedicò quindi il lavoro
della sua Congregazione delle Figlie di San Giuseppe alla
preparazione di tutto ciò che necessitava per la
celebrazione della santa Messa, la realizzazione delle
ostie piccole e grandi preparate con sola farina di frumento
e del vino. Il suo Ordine si diffuse ampiamente in ogni
dove e subito dovette pensare ad allestire una casa in
Roma (1883) che anche il Papa Leone XIII elogiò
ampiamente e a cui il suo successore Pio X darà
la definitiva approvazione.
Amava partecipare più volte al giorno alla Santa
Messa e passava ore in preghiera e in adorazione. Nel
1903, sfibrato dall’intenso lavoro, rese l’anima
a Dio. E’ stato beatificato da Papa Giovanni Paolo
II nel 1984.
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SAN D. PEDRO POVEDA CASTROVERDE - Fondatore
della Istituzione Teresiana
Pedro
Poveda Castroverde nacque a Linares nel 1874. e sin da
bambino sentì la chiamata di Dio, quindi entrò
in Seminario e divenne sacerdote nel 1897.
Si dedicò ai più poveri della città
per cui creò una scuola, poi venne nominato canonico
di Covadogna, dove scrisse alcuni testi sull’educazione,
occupandosi nel contempo dei pellegrini.
Dal 1911, con l’approvazione della diocesi, creò
alcune accademie e centri di pedagogia da cui poi si sviluppò
l’Istituzione Teresiana e successivamente si trasferì
a Jaen, poi a Madrid dove divenne cappellano reale. Durante
la guerra fratricida spagnola offrì la sua vita
per la fede e venne ucciso nel 1936.
E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1993.
Viene ricordato il 28 luglio.
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BEATO MONS. LUIGI TALAMONI - Fondatore delle Suore Misericordiose
Luigi Domenico Filippo Talamoni nacque nel 1848 a Monza
da una semplice ma devota famiglia che ogni giorno recitava il Rosario ed andava a Messa. Quindi questo
esempio segnò Luigi che subito sentì il
desiderio di consacrarsi a Dio, anche perchè ebbe
la possibilità di conoscere persone sante come
il Servo di Dio P. Fortunato Redolfi e il Servo di Dio
Padre Luigi Villoresi.
In quel periodo a Monza e comunque nel milanese vi erano
numerosi oratori dove si viveva un'atmosfera di vita fraterna,
di collaborazione, di spiritualità, anche se intorno
si combatteva la seconda guerra d’indipendenza.
L’Oratorio del Carrabiolo frequentato da Luigi divenne
un Seminario per i poveri e là egli visse fino
al 1865, recandosi poi a studiare nel Seminario di Milano
dove la vita fu un pò difficile a causa di incomprensioni
e di difficoltà.
In questo periodo Luigi concluse i suoi studi teologici
ed iniziò quelli di Lettere e Filosofia. Nel 1871
venne ordinato sacerdote ed iniziò la sua opera
di insegnante presso il Collegio San Carlo di Milano dove
fu suo alunno anche il futuro Pio XI, che ne sottolineò
successivamente la santità, l’apostolato
e la fede. Nel 1875 Luigi venne nominato insegnante nel
Seminario di Monza e visse con zelo anche questa esperienza.
Tutti i suoi alunni lo ricorderanno con grande affetto,
riconoscendo in lui il massimo impegno sacerdotale.
Tuttavia, a causa della divisione del clero stesso tra
liberali e tradizionalisti, egli subì molte sofferenze
spirituali dovute al comportamento dei suoi seminaristi
a cui egli sempre contrappose un atteggiamento di rispetto,
di silenzio e di perdono. Oltre al suo impegno di insegnante
egli faceva attività pastorale attraverso il servizio
al confessionale nel Duomo di Monza dove era ricercatissimo.
Era inoltre un gran predicatore e cercò con le
sue omelie di contrastare l’anticlericalismo imperante.
Creò l’Istituto delle Suore Misericordiose
o Misericordine, coadiuvato anche da Maria Biffi, pia
donna che aveva dovuto superare nella vita gravi difficoltà,
come quella di perdere un figlio in tenera età
e seguire con grande devozione la lunga malattia del marito.
Successivamente essa si dedicò all’assistenza
degli ammalati e del poveri, sentendo che Dio le chiedeva
qualcosa, finchè nel 1883 scrisse a don Luigi Talamoni
suggerendogli che avrebbero potuto realizzare insieme
qualcosa a favore dei poveri infermi. Nacque così,
nel 1891, l’Istituto formato dapprima da due sole
sorelle, che si recavano in casa dei malati per alleviarne
le pene e per sostenere anche i parenti. Morì nel
1926, compianto da tutti, ritenuto da sempre santo. E’
stato proclamato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II
ed è stato da lui beatificato il 12 aprile 2003. |
BEATO Bartolo Longo - Fondatore del
Santuario, delle opere di carità e della città
di Pompei
Bartolo
Longo, nato a Latiano nel 1841, frequentò gli studi
di giurisprudenza che interruppe a causa delle difficili
condizioni politiche createsi a seguito dell'unificazione
dell'Italia, ma li concluse poi brillantemente all'Università
di Napoli, che per lui fu una scuola di vita. In quegli
studi però aveva anche assimilato idee anticlericali,
tuttavia non si allontanò mai del tutto dalla fede
pur facendo anche altre esperienze, praticando anche l’occultismo
che segnò molto la sua vita di quel tempo, sia
nel fisico che nel morale.
Tuttavia, con l’aiuto di un amico e con la preghiera
ritornò a Dio a cui poi dedicò tutta la
sua vita, confessando tutte le sue colpe, riaccostandosi
alla comunione, sentendosi subito diverso e rinnovato.
Si diede, quindi, ad un fervido apostolato proprio negli
ambienti in cui aveva vissuto nel periodo precedente,
ovviamente preso in giro dagli ex amici. Ma Bartolo, ormai
armato di fede, accettò la loro denigrazione e
continuò per la sua strada, venendo a contatto
con la contessa Volpicelli, apostola del S. Cuore e con
la Contessa Farnarano, proprietaria di alcune terre nella
valle di Pompei che gli affidò l’amministrazione
dei suoi beni.
Nell'ottobre del 1872, si ritrovò quindi nella
valle di Pompei, in un piccolo villaggio vicino ai resti
dell’antica città romana dove c’era
una piccolissima chiesa dissestata. In quell’atmosfera
sentì più intensamente il suo peccato e
in preda all’angoscia si mise a camminare per un
viottolo mentre una voce interiore ed il suono di una
campana che suonava l'Angelus, lo esortarono a recitare
il Rosario e a diffondere questa pia pratica.
Rasserenato, sentì che ormai era salvo ma che doveva
darsi da fare: si dedicò quindi, come collaboratore
della parrocchia, alla catechesi, organizzò una
missione Popolare, animato da un fuoco sacro che gli ardeva
dentro e che gli suggerì di procurarsi un'icona
della Madonna del Rosario, per propagare ovunque la recita
del Rosario.
Quindi, nel 1875 si recò a Napoli dal suo confessore
che alla sua richiesta di un'immagine di Maria, si ricordò
che tempo prima aveva acquistato un quadro della Madonna,
affidato poi a Suor M. Concetta De Litala, del Rosariello.
Il sacerdote sarebbe stato davvero contento di poterlo
mettere a disposizione di Bartolo che accettò ringraziandolo.
Il quadro però non gli piacque molto, il viso della
Madonna, di san Domenico e di Santa Rosa erano un pò
deformi, il fondo screpolato e mancante di alcune parti,
ma ormai non poteva non accettarlo. Inoltre era piuttosto
grande e non potendolo portare con sè in treno,
Bartolo lo affidò ad un trasportatore di letame
che si sarebbe recato in quella stessa giornata a Pompei...
strano mezzo di trasporto per la Madonna che arrivò
a Pompei il 13 novembre 1875. Il quadro venne poi ritoccato
dal pittore Galella.
Intanto, il Vescovo di Nola contento dell’entusiasmo
e della fede di Bartolo, gli suggerì di costruire
una nuova e più ampia chiesa con le elargizioni
dei fedeli, da richiedere di casa in casa e Bartolo, coadiuvato
dalla Contessa De Fusco (prima testimone del miracolo
avvenuto nel 1876) si mise all'opera, recandosi da tutti,
chiedendo un soldo al mese per la costruzione della nuova
chiesa. In questo modo egli venne a contatto con una signorina
che diede una sostanziosa elemosina, insieme alla richiesta
di pregare per una sua nipotina affetta da una grave forma
di epilessia giudicata inguaribile.
Il giorno 13 febbraio, quando il quadro restaurato della
Madonna venne esposto a Pompei e venerato con la recita
del Santo Rosario, la bimba guarì improvvisamente
e non ebbe mai più in seguito sintomi di quella
malattia. Fu il primo di tanti miracoli avvenuti. Si cominciò
quindi a costruire il Santuario sperando di poterlo inaugurare
l’8 maggio, allora festa di san Michele Arcangelo,
ma le difficoltà nella costruzione erano molte,
anche dovute al fatto che non c’era un architetto
incaricato. Ma, come la Provvidenza volle, l’architetto
Cua si offrì di dare gratuitamente una mano nel
progetto ed anche il quadro venne restaurato dal Prof.
Maldarelli dell’Accademia di Napoli che invece di
santa Rosa pose ai piedi della Madonna Santa Caterina
da Siena. Purtuttavia, la sacra icona non era ancora perfetta
ma sembrò di brillare di una nuova luce solo quando
venne posta nella nuova cappella -inaugurata l’8
dicembre 1881 - e ancor più quando, finalmente,
la Madonna venne posta sull'altare e su un trono a Lei
dedicati.
In quella data nasceranno anche l’Orfanatrofio Femminile
finanziato da Bartolo Longo e dalla Contessa De Fusco
- che nel frattempo si erano sposati - mentre successivamente
verranno realizzati altri orfanatrofi. Il 6 maggio 1891
la nuova chiesa verrà consacrata ed il 24 dello
stesso mese, l’Avv. Longo chiederà ai devoti
della Madonna di finanziare un’Opera, osteggiata
da molti, per i figli dei carcerati ma che verrà
realizzata l’anno seguente e porterà presto
buoni frutti. Il primo fanciullo accolto diverrà
poi sacerdote.
Come sempre sembra avvenire nella vita di persone sante,
anche Bartolo Longo sarà presto oggetto di vergognose
lettere arrivate anche al Papa Pio X. Egli e la moglie
decideranno quindi di donare l’Opera di Pompei al
Pontefice che approverà anche la Pia Unione Universale,
proposta da Bartolo per la recita del Santo Rosario nelle
famiglie e nelle comunità, di cui il Papa divenne
il primo iscritto.
Nel 1921 Bartolo Longo riuscì ad aprire anche un
Istituto per le Figlie dei carcerati concludendo quindi
tutto quanto voleva realizzare: il santuario, la recita
del rosario diffusasi in tutto il mondo, la Supplica da
lui scritta alla B. V. del Rosario da leggersi l’8
maggio e la prima domenica d’ottobre, la creazione
di un movimento che lavorasse per la definizione del dogma
dell’Assunzione di Maria, le istituzioni prima citate,
una Congregazione femminile denominata Suore Domenicane
Figlie del S. Rosario di Pompei che aveva come scopo l’educazione
ed assistenza dei bambini dei vari orfanotrofi. Inoltre
aveva realizzato anche il “Monumento alla Pace Universale”,
la facciata del Santuario dalle armoniose linee architettoniche
rappresentanti il mondo che chiede la pace universale,
le Case Operaie per i dipendenti, una tipografia, officine,
varie scuole elementari, medie e professionali. Creò
anche una Banda musicale e la ferrovia.
Bartolo Longo realizzò nel 1884 anche un giornale:
“Il bollettino – Il Rosario e la Nuova Pompei”
e scrisse vari libretti di devozioni: “I Quindici
Sabati”, “Vite dei Santi”, “La
Storia del Santuario”, “Vie meravigliose della
Provvidenza”, “Come si deve pregare”
ed altri nonchè la Novena alla Madonna di Pompei
per intercedere grazie e quella di ringraziamento.
Insomma, spese tutta la sua vita, i suoi beni - donò
persino le sue onorificenze ricevute da vari Papi - ed
il suo impegno per diffondere l’amore a Maria, invocata
col titolo di Madonna del Rosario di Pompei. Morì
il 5 ottobre 1926. Papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato
nel 1980. |
BEATO GUIDO M. CONFORTI - Fondatore dei Missionari Saveriani
Nato
vicino Parma nel 1865, frequentò le scuole dei
Fratelli delle scuole cristiane ed ogni mattina passando
davanti alla chiesa della Pace vi entrava e sostava davanti
al Crocefisso che gli ispirò un cammino di vita
consacrata.
Pur osteggiato dal padre, nel 1876 Guido entrò
in Seminario, sotto la guida del Rettore Andrea Ferrari.
Ancora chierico egli verrà nominato vicerettore,
dando prova di essere un buon educatore. Leggerà
in questo periodo la biografia di S. Francesco Saverio,
missionario nelle terre asiatiche e gesuita, grande annunciatore
della Parola di Cristo.
Affascinato dalla figura di questo santo egli vorrà
seguirne le orme e dopo essere stato consacrato nel 1888,
tentò di partire per l’estero, cosa che non
gli venne accordata a causa della sua delicata salute.
Non desistendo, comunque, da questo suo ideale, inaugurerà
l’Istituto emiliano per le missioni estere, riconosciuto
nel 1898 come Congregazione di San Francesco Saverio per
le missioni e nell’anno successivo consegnerà
la croce ai primi due missionari saveriani in partenza
per la Cina.
Successivamente, proseguirà la sua attività
di vicario generale, finchè non sarà chiamato
da Papa Leone XIII a dirigere, come Vescovo, l’Arcidiocesi
di Ravenna e l’11 giugno del 1902 egli emetterà
i suoi voti con la promessa di dedicarsi sempre all’annuncio
della Parola. Tuttavia, sempre per la sua malferma salute,
dopo due anni dovrà rinunciare all’incarico,
tornando a Parma nel suo Istituto missionario per seguire
i giovani aspiranti. Pio X, poi, lo nominerà Caodiutore
del Vescovo di Parma, attività che svolgerà
per circa 25 anni. Nonostante la salute malferma compirà
cinque visite pastorali, affronterà due sinodi
diocesani, promuoverà l’Azione Cattolica
e curerà in modo particolare la formazione del
clero, dei laici, della stampa, delle associazioni. sarà
attivo nella diffusione delle Pontificie opere missionarie,
collaborerà alla fondazione della Pontificia Unione
Missionaria, diventandone il primo presidente, invierà
vari missionari in Cina. Nel 1921 concluderà la
stesura delle Costituzioni saveriane finalmente approvate
dal Pontefice, nel 1928 coronerà il suosogno di
andare in Cina per visitare i suoi missionari e, tornato
a Parma, riprenderà le sue solite attività,
contrastato però dalla salute, ormai malferma.
Nel novembre del 1931 Guido Conforti morirà ed
alle sue esequie parteciperà tutta la città
di Parma . E’ stato beatificato nel 1995.
|
Venerabile DON GIUSEPPE GUALANDI - Fondatore degli
Istituti Gualandi e della Piccola Missione per i Sordomuti
Don Giuseppe Gualandi, nato a Bologna nel 1826, si sentì
subito attratto verso i piccoli sordomuti a cui dedicherà
tutta la sua vita.
Nel 1850, coadiuvato dal fratello Cesare, fonderà
per loro la prima scuola, chiamata Piccola Missione. L’anno
seguente, lascerà la sua casa per andare ad accudire
3 piccoli sordomuti che poi verranno presi “in adozione”
da sua madre, mentre intanto Giuseppe continuerà
gli studi, ampliando il suo sapere anche sulla menomazione
che affliggeva i suoi piccoli protetti, visitando gli
istituti specializzati in questo settore, informandosi
se vi erano bambini del genere da poter prendere sotto
la sua protezione.
Insomma fece tutto quello che poteva per questi piccoli,
dando loro un’istruzione ed un tenore di vita accettabile
e successivamente riuscì anche a dar loro un mezzo
di sostentamento e di indipendenza economica, insegnando
loro varie attività in cui specializzarsi. Su di
essi, dunque, profuse tutte le sue energie ed il suo amore,
mettendo la sua opera e i suoi ragazzi sotto la protezione
di Maria Santissima. |
Servo di Dio P. FILIPPO BARDELLINI - Fondatore delle
Poverette della Casa di Nazareth
Filippo
Bardellini, nato a Verona nel 1878 in una famiglia della
borghesia, fece i suoi studi classici presso il Seminario
vescovile di Verona, seguendo poi, sempre là, i
quattro corsi teologici.. Nel 1901 si affiliò alla
Congregazione Filippina, iniziò il Noviziato e
nel 1904 venne ordinato sacerdote.
Collaborò con la Parrocchia dei Filippini, occupandosi
dell’amministrazione e della gestione delle strutture
e delle opere, diventando poi prefetto dell' Oratorio,
prima dei piccoli, poi dei ragazzi più grandi.
In seguito assumerà la carica di Rettore della
Chiesa di San Pietro Incarnarlo a Verona, dove già
esisteva un Oratorio a cui egli si dedicò, secondo
lo spirito di San Filippo Neri, spirito che difese strenuamente,
difendendone la tradizione, negli anni successivi quando
si decise di riformare le congregazioni religiose. A questo
fine si recò anche alla Prefettura della S. Congregazione
degli Istituti Religiosi, a Roma.
Ricoprì la carica di Preposito della Congregazione
dell’Oratorio di Verona dal 1932 al 1946, finchè
su sua richiesta non venne sostituito (1948). Successivamente,
a seguito di gravi problemi di salute, Filippo Bardellini
continuò la sua opera su una carrozzella, continuando,
però, con una dispensa, a celebrare stando seduto.
Seguendo la spiritualità di san Filippo Neri si
dedicò ai ragazzi, non solo, ma soprattutto agli
ultimi, anche ai portatori di handicap. Pubblicò
vari libri a carattere religioso-devozionale che, pur
avendo ricevuto l'Imprimatur, non incontrarono il completo
favore del Visitatore apostolico P. Enrico Romolo Compagnone
che dei suoi scritti diceva fossero un “minestrone
sconclusionato e sconnesso”.
Nel 1954 Padre Filippo assistette alla cerimonia del cinquantesimo
della sua ordinazione e nel 1956 morì. Venne sepolto
nella tomba dei Padri filippini. Nel 1996 le sue spoglie
vennero traslate nella cappella della Casa generalizia
della Congregazione delle Poverette della Casa di Nazareth
di Ponton. |
Servo di Dio LEONE DEHON (1843-1925) - Fondatore della Congregazione
dei Sacerdoti del Sacro Cuore
Nato nel 1843 in Francia, da una famiglia dell’alta
borghesia, piena di fede e di devozione alla Madonna,
Leone Dehon sentì ben presto la voce di Dio che
lo chiamava alla sua vigna, osteggiato dal padre che voleva
per lui un altro avvenire, quello di avvocato. Per accontentarlo,
egli intraprese gli studi per l'avvocatura civile, con
ben altre aspirazioni.
Il padre per premio lo mandò a Roma dove Leone
riuscì a parlare con Papa Pio IX confidandogli
la sua vocazione e il suo desiderio di entrare nel Seminario
di Santa Chiara nella sua nazione. Così avverrà:
nel 1868 verrà ordinato sacerdote nella basilica
di S. Giovanni, sostenuto poi anche dal padre, riavvicinatosi
alla fede, che si era reso conto di quanto profonda fosse
la sua vocazione. Comunque Leone gli darà ancora
grandi soddisfazioni in campo civile, prendendo quattro
lauree e diventando stenografo per il Concilio Vaticano
I.
Tornato in Francia, diventerà cappellano a Soisson,
dandosi da fare organizzando iniziative pastorali e sociali,
associazioni operaie, fondando una rivista, dando vita
dapprima al Patronato di S. Giuseppe per accogliere e
formare i giovani e poi al Collegio San Giovanni. Sarà
nominato confessore e direttore spirituale delle Ancelle
del Sacro Cuore.
Rapito dall’amore al Sacro Cuore di Gesù,
accompagnando il suo Vescovo a Roma, si fermerà
a Loreto dove avrà un’illuminazione per l’avvio
di una nuova Congregazione. Nel 1878, proprio nella festa
del Sacro Cuore, infatti, farà i suoi voti religiosi
come primo Oblato del S. Cuore, con il voto di diventare
vittima d’amore. Si chiamò, dunque, con il
nuovo nome di Giovanni del Sacro Cuore.
Dovette comunque affrontare varie difficoltà che
portarono la nascente Congregazione ad una subitanea chiusura.
Successivamente, però, creerà un nuovo Ordine
chiamato dei Sacerdoti del Sacro Cuore, con l’approvazione
di papa Leone XIII che lo sosterrà nella sua missione
chiedendogli di pregare per le vocazioni sacerdotali,
di creare nuove case di adorazione e di dedicarsi alle
missioni. Nonostante tutto, le difficoltà ricominciarono
come prima, ma egli continuava la sua opera, obbediente
e sereno come sempre, soprattutto dopo aver rinnovato
la sua promessa di soffrire per amore di Cristo. La sua
Congregazione, intanto, si espandeva sempre più,
sostenuta da vari Pontefici: Leone XIII, Benedetto XV,
Pio XI.
Dehon diede vita alla rivista "Il Regno del Sacro
Cuore", tenne varie conferenze, instancabile nella
sua attività permeata di bontà e di oblazione.
Il suo esempio fu seguito da molti giovani che lo chiamavano
“Très bon Pere”. Nel corso degli ultimi
anni della sua vita realizzò la costruzione della
Basilica di Cristo Re, il Tempio della Pace inaugurato
nel 1920. Morì a Bruxelles nel 1925 esprimendo
ancora una volta il suo grande amore per il Sacro Cuore
di Gesù.
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SAN GIOVANNI DELLA CROCE
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Carmelitano, Dottore della Teologia mistica.
Si
può annoverare tra i fondatori
perchè
coadiuvò S. Teresa d'Avila
nella riforma
del Carmelo, fondando numerosi conventi
di stretta osservanza,
affrontando persecuzioni
e disprezzi.
Morì nel 1591
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Beato Ludovico da Casoria,
Sacerdote dei Frati Minori
Fondatore
delle suore Francescane Elisabettine Bigie (1814-1885) |
Beato Stanislao Papczynski
Fondatore della Congregazione dei Chierici Mariani |
Beato Arcivescovo Sigismondo Felice Felinski - Fondatore della Congregazione delle suore Francescane della famiglia di Maria |
San Pietro Nolasco Fondatore dell'Ordine di Maria SS.ma della Mercede e speciale protettore dei moribondi
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Servo di Dio Luis de Trelles
Apostolo dell'Eucaristia, laico,
Fondatore dell'adorazione notturna in Spagna |
Beato P. Pietro Francesco Jamet
Secondo fondatore dell'Istituto del buon Salvatore
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P. Luigi Duilio Graziotti
Co-Fondatore, assieme a Madre Provvidenza
di numerose Opere Religiose |
Beato Luigi Guanella
Fondatore della Congregazione
dei Servi della Carità
e delle Figlie
di Santa Maria della Provvidenza
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San Vincenzo Pallotti
Fondatore della Pia Società
dell'Apostolato cattolico a favore delle Missioni |
Don Raffaele Scauda
Fondatore del Santuario
della Madonna del Buon Consiglio
di Torre del Greco (Na
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BEATO GIOVANNI DA SALERNO - Fondatore del Convento di Santa
Maria Novella
Giovanni
Quarna, nato a Salerno da nobile famiglia, nel 1190 diventò
sacerdote nell’Ordine Domenicano ordinato direttamente dal Fondatore.
Nel 1221, su incarico di San Domenico,
assieme ad altri 12 compagni, si diede a diffondere
lo spirito dell’Ordine in tutta la Toscana, fermandosi
presso Santa Maria Novella di cui si ritiene il fondatore
e ne diventò Priore.
Incaricato poi dal Papa Gregorio
IX riformò il monastero di Sant’Antimo e attorno
al 1230, in Toscana realizzò un altro convento a s.
Jacopo di Ripoli. Si trovò presente alla morte di san
Domenico avvenuta a Bologna, poi tornò a Firenze a
predicare, cercando di toccare il cuore degli eretici, molti
dei quali alle sue parole si convertivano.
Morì in Firenze
nel 1242. e’ stato beatificato da Papa Pio VI nel 1783.
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