|
COLLABORAZIONI
In questo Settore vengono riportate notizie
e immagini fornite da altri redattori. Nello specifico, i
testi sono stati realizzati da Suor Cornelia Macina che ha trasmesso anche le foto, mentre Cartantica ha curato
la grafica.
Tutti gli articoli degli altri Settori sono state realizzati
da Patrizia di Cartantica che declina ogni responsabilità
su quanto fornito dai collaboratori.
"N.B.: L'Autore prescrive
che qualora vi fosse un'utilizzazione per lavori a stampa
o per lavori/studi diffusi via Internet, da parte di terzi
(sia di parte dei testi sia di qualche immagine) essa potrà
avvenire solo previa richiesta trasmessa a Cartantica e citando
esplicitamente per esteso il lavoro originale (Autore, Titolo,
Periodico) .
******
UNA GRAZIA SPECIALE DA CONDIVIDERE
PELLEGRINAGGIO IN TERRASANTA
Mi spinge a scrivere il desiderio di condividere con più gente possibile il dono di cui sono infinitamente grata al Signore; un dono non scelto né programmato da me, nato sorprendentemente dalla sua grazia e dal suo amore attraverso il gesto generoso della mia famiglia. Un viaggio nella Sua Terra con un gruppo di diciassette persone sconosciute e subito fraternamente amiche, in una situazione del tutto originale e piena di fascino nella quale mi sono sentita inaspettatamente accolta ed amata.
Il viaggio inizia alla Malpensa con un volo ‘EL AL’ durante il quale mi sembrava di volare io stessa nell’aria leggera... All'aereoporto "Ben Gurion" di Tel Aviv, sbrigate le formalità di frontiera, ci viene incontro un referente dell’Agenzia ‘Eteria’ che ci avvia rapidamente verso un pullmino ‘fresco’ diretto verso nord.
La nostra Guida D. Giovanni Illia, dopo il canto ‘’TOTUS TUUS MARIA’’ e la preghiera dei vespri sul libretto che ciascuno ha in dotazione, inizia ad istruirci circa la situazione storico-geografica dei luoghi santi, importanti per la presenza delle tre grandi religioni monoteiste quali il Cristianesimo, l’Ebraismo e il Musulmanesimo.
La ‘Terra Santa’ è carica di suggestioni e va vissuta come quando ci si accosta a un Sacramento perché dice la presenza del Signore e l’azione di Dio con il suo popolo – noi - convocati da Lui, adesso, non solo per ricordare gli eventi legati a questi luoghi, ma per vivere interiormente la loro dimensione salvifica per essere rigenerati dalla Grazia.
Soprattutto prepara amabilmente il nostro spirito agli spostamenti programmati giorno per giorno, scanditi dalla s. Messa concelebrata dai cinque Sacerdoti presenti nel gruppo, dalla preghiera insieme di lodi e vespri, dai canti, dalle meditazioni nei diversi luoghi in modo che ogni fatto storico possa essere rivissuto come memoria salvifica attraverso la liturgia e la preghiera.
Egli annuncia che il nostro non sarà un percorso cronologico ma ‘sostanziale’ per ‘unità tematiche’ partendo dai luoghi della Manifestazione del Signore.
Il pullman corre aprendoci la strada attraverso la valle di Sharon: davanti a noi la pianura di Áfula, a destra le alture di Gelboe dove il re Saul perse la vita; a sera Nazareth, presso una Pensione - Albergo tenuta dai Padri Betharramiti.
Il pellegrinaggio inizia in Galilea: Naim (risurrezione del figlio della vedova, Lc 7,11-17) con visita alla Chiesa di S. Bartolomeo-Nahtanael; Cana (le nozze, Gv.2,2-11) e la guarigione del figlio del funzionario di corte (Gv.4,46-54), quindi la salita al m. Tabor, 558m.s.m., dove avvenne il combattimento tra Barak e Sisara, quest'ultimo morto poi per mano di Giaele .(Giudici cap.4) |
|
BASILICA DELLA TRASFIGURAZIONE di Gesù (vedi abside qui a lato), costruita su disegno dell’architetto italiano Antonio Barluzzi.
Sul m. Tabor, la sosta è stata lunga: le letture (Lc.9,28-36) (Mt.17,1-13) (Mc.2,9-13) e la meditazione nelle cappelle attigue dedicate a Mosè ed Elia dilatano il nostro cuore... |
|
BASILICA DELL'ANNUNCIAZIONE
|
Il primo pomeriggio lo passiamo a Nazareth che mi appare bianca e luminosa tra le palme, gli ulivi e gli aranci, sopra la pianura di Esdrelon.
Siamo sulla via intitolata a Paolo VI che conduce alla fontana di Maria ‘’Ain Sitti Mariam’’ dove l’Angelo inizia qui la sua visita alla Vergine; ma l’Annuncio vero e proprio della sua divina Maternità è nella grotta santa dove Maria pronuncia il ‘sì’ che la rende Madre di Gesù.
La piccola casa è al centro della BASILICA DELL’ANNUNCIAZIONE con la sua cupola alta 60 m. a forma di fiore non sbocciato, progettata dall’architetto Giovanni Muzio. La nostra preghiera è canto e silenzio mentre tocchiamo la pietra che parla della piccola casa di Maria.
L’interno della Basilica contiene mosaici Mariani donati da comunità cattoliche di ogni parte del mondo. Visitiamo anche la Chiesa di San Giuseppe e il museo francescano ricco di gloriosi reperti tra cui i magnifici capitelli di Nazareth.
|
Il giorno successivo, di buonora, ci avviamo verso Tabgha, dove vediamo la Chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci ( Mc. 6,31-44 e 8,1-9).
A est, sulla roccia, sostiamo nella
CHIESA DEL PRIMATO dove Gesù apparve per la quarta volta dopo la sua Risurrezione (Gv.21,1-24) La nostra preghiera si concentra soprattutto sulle necessità attuali del S. Padre.
Appena fuori, i nostri occhi si riflettono nell’azzurro lago di Galilea protagonista molte volte degli eventi narrati nei Vangeli. Il cielo è tersissimo, l’acqua invitante e dolce...
Nonostante il lago sia calmissimo, vedo Gesù che cammina sopra le onde e scorgo gli apostoli spaventati (Mc 4,35-41) che lo chiamano...
Indugio un attimo per bagnarmi gli occhi, mettere i piedi nell’acqua fresca e viva consacrata dalla presenza di Gesù e corro trovandomi a salire, abbastanza in tempo, sul pullman per la partenza verso Cafarnao dove arriviamo già preparati dall’istruzione meditativa e orante della nostra impareggiabile Guida, Don Giovanni.
Egli, dopo la lettura di brani evangelici ed una breve ma profonda omelia, con rispetto, ci consente di ‘’guardarci intorno’’ cioè di poter girare liberamente per vedere la struttura dell’antica città con la Sinagoga frequentata certo molte volte da Gesù ed i resti della Casa di Pietro. |
|
|
|
A Cafarnao (guarigione del paralitico, Mt 9,1-8 - del servo del centurione, Lc 7,1-10 - risurrezione della figlia di Giairo, Lc 8,40-56 - tributo al tempio, Mt 17,24-27) pare di sentire presente Gesù come Uomo che ovunque passa, non lascia nulla come prima, rivelando la sua divinità in modo intimo, fascinoso e trasformante.
|
Il Vespro ci coglie a nord di Tabgha, sul MONTE ‘’DELLE BEATITUDINI’’ che si eleva 150 m. sul lago di Tiberiade dove il santuario ottagonale, progettato dall’architetto Barluzzi apre il cuore ad una dolcissima pace nella quale senti risuonare soave la Sua Parola .... ’’Beati...Beati..(Mt. 5,1-12)
Poiché la Basilica del santuario era affollata
di pellegrini, la nostra concelebrazione si è realizzata all’aperto su di un altare posto in alto, tra gli alberi, nel vento che muoveva i lembi bianchi delle casule come ali d’angeli trasparenti al sole!
Concludiamo il giorno sulle alture del Golan ai confini con la Siria pregando per la pace . |
|
A Gamla c’imbattiamo anche in un fatto storico impressionante descritto da Giuseppe Flavio e avvenuto durante l’impero di Vespasiano: l’eccidio di un popolo che per non accettare il dominio dei romani che l’assediano, resiste dal 15 0ttobre all’11 novembre finendo con l’autodistruzione piuttosto che essere vinto.
Tra questi monti volano le aquile e pare che proprio qui Giovanni Apostolo abbia scritto il libro dell’Apocalisse.
L’alba nuova ci porta ad Haifa e fin su, sul Monte Carmelo conquistato da Giosuè e assegnato alla tribù di Issacar (Gs 12,22 e 17,11). La denominazione di origine ebraica significa ‘Giardino’ per la sua straordinaria fecondità e bellezza (Cant.7,7 e Is. 35,2).
Il Monastero, attualmente Noviziato dei Carmelitani, è situato sul lato occidentale del Monte e con la splendida Basilica STELLA MARIS, domina il Mar Mediterraneo. Mi sono commossa leggendo una dedica del popolo cileno ed ho pregato per le nostre missioni in America Latina.
|
|
|
Da Cesarea marittima dove l’Acquedotto e l’Anfiteatro abbacinano la vista...
ci spostiamo in SAMARIA, a Sichem nella chiesa greco-latina,
proprio al pozzo di Giacobbe (Gv.4,4-42) dove... il bicchiere usato da tutti, viene tuffato senza reticenza alcuna, nel secchio con l’acqua attinta dal pozzo e ciascuno beve, in santo silenzio, mentre gli occhi di Gesù scrutano il nostro cuore ...
A tarda sera giungiamo ad Emmaus ( Lc.24,13-32) ‘’a 60 stadi’’ circa 10 km da Gerusalemme,., dove le suore che custodiscono la Chiesa ci dicono che l’apostolato non è facile e che c’è una sola famiglia cristiana in tutto il territorio. |
|
Ancora con la visione dei discepoli di Emmaus nel cuore, preghiamo insieme i Vespri e, al canto ‘’Rallegrati, Geruralemme accogli i tuoi figli nelle tue mura” entriamo nella città santa.
Oltre alle emozioni del gruppo, mi palpita nel cuore il canto mattutino del mio noviziato’’Laetatus sum quia dixerunt mihi, in domum Domini ibimus; ...stantes erant pedes nostris in portis tuis, Jerusalem ..! ‘’
Sulle note del salmo 121 correva il mio spirito alla Congregazione delle mie Suore di S. Marta!
|
|
Il mattino seguente, sull’onda delle spiegazioni di D. Giovanni che guida i nostri passi, ci troviamo, prestissimo, sulla spianata del tempio davanti alla maestosa moschea di Omar. In vista – a distanza - la chiesa di s. Michele sede del patriarcato di Gerusalemme e la Chiesa del Gallicantu nella valle del Cedron.
|
|
Il passaggio è veloce perché siamo tesi verso il podere chiamato GETSEMANI sul Monte Uliveto (Lc. 22,39) tra gli ulivi che... parlano eloquentemente della preghiera di Gesù! Sostiamo nella CAPPELLA DI BÈTFAGE tra il m. Oliveto e Betania dove Gesù ha realmente iniziato la settimana santa. (Domenica del trionfo Mc.11,1-10).
Entriamo intanto nella BASILICA DELLA DORMIZIONE DI MARIA, adiacente al Giardino del Gestsemani e ci fermiamo in preghiera nella Basilica omonima denominata anche del ‘’DOMINUS FLEVIT’’ .
|
Siamo diretti ormai verso il CENACOLO (Mt 26, 26-29 e paralleli), raccolti più di sempre perché iniziamo ad entrare nel discorso accorato di Gesù che istituisce l’Eucarestia lasciandoci il Testamento del suo immenso amore.
Qui l’Ultima cena, qui la presenza di Maria con gli Apostoli fino alla Pentecoste. Qui Egli ha scelto di amarci in modo incondizionato, totalmente e per sempre insegnandoci come formare la Chiesa sulla terra per entrare con Lui nella Gerusalemme del cielo. Qui, con il cuore intensamente partecipe al dolore del nostro Salvatore, entriamo uno alla volta NELLA ‘‘GROTTA DEL PATER NOSTER’’ dove Gesù è stato arrestato |
|
Numerose versioni del Padre Nostro nelle lingue di tutti i popoli, perfino in dialetto milanese... sono leggibili nella BASILICA omonima accanto .
La sera, dopo cena, facciamo esperienza di avvicinarci al Muro del pianto alto 18 metri e fatto costruire da Erode.
Alle prime luci del nuovo giorno si parte per la visita alle tombe dei patriarchi Abramo e Giuseppe, Isacco e Sara, poste nello stesso palazzo tra la sinagoga e la moschea in HEBRON. Con i dovuti permessi, possiamo entrare prima nella sinagoga dove ho visto molti bambini che cantilenavano le loro preghiere e subito dopo, dalla parte opposta, nella Moschea musulmana. Le donne, tranne io, per entrare, hanno dovuto indossare un manto grigio.
In Giudea , sulla strada per BETLEMME, c’è la tomba di Rachele, moglie di Giacobbe e sull’altura, l’Erodium, il palazzo di Erode. Una volta lassù lo sguardo spazia a 360° su Betlem e pregando, raggiungiamo la CHIESETTA DEGLI ANGELI che annunciano ai pastori la nascita del Salvatore.
Le grotte, ben tenute dai padri francescani che custodiscono con amore ogni luogo a loro affidato, sono autentiche, annerite dal tempo, ma pulite. Corriamo velocemente verso l’alloggio’’Casa Nova‘’ per alleggerirci dai nostri bagagli e raggiungiamo con pochi passi la BASILICA DELLA NATIVITÀ, affollatissima, dove è possibile avvicinarci alla STELLA per baciare il primo giaciglio di Gesù: ’’HIC DE VIRGINE MARIA JESUS CHRISTUS NATUS EST’’, poco distante dalla mangiatoia. ’’HIC JACET IN PRAESEPIO’’ (Lc.2,1-14)
Al mattino seguente, mi sveglia prestissimo il chiaro dell’aurora e subito torno gioiosa alla ...Stella di Betlemme! |
|
Dopo colazione, si parte verso ‘la montuosa’ Ain-Karem (Lc.1.39) nel "SANTUARIO DELLA VISITAZIONE" vicino alla Chiesa della natività di Giovanni Battista. Don Michele, il musicista, qui ha potuto accompagnare col suono dell’organo tutti i canti della S. Messa culminata solennemente col Magnificat scritto sui muri del cortile in oltre quaranta lingue. Maria dolcissima!
Sei venuta fin quassù per insegnarci la carità sollecita e gioiosa! Grazie!
|
|
|
Nel pomeriggio torniamo verso Gerusalemme attraversando la zona nuova Quartiere della ‘’stretta osservanza’’ e appena posate le valigie nel nuovo alloggio, ci avviamo verso la BASILICA DELL’ECCE HOMO passando alla Fortezza Antonia dove, nel pretorio di Pilato, Gesù viene condannato.
La nostra Guida, leggendo i passi del Vangelo e mostrandoci il litostrato con i punti indicati, dà modo di rivivere la FLAGELLAZIONE DI GESÙ con i particolari storici toccanti che rendono ‘ al vivo’ l’evento.
Visibile perfino il gioco a dadi dei soldati.
Emozione fortissima!
|
|
|
|
Strada facendo troviamo la Chiesa di Sant’Anna con la piscina di Bethesda ove Gesù guarisce il paralitico! (Gv. Cap.5)
Sul far della sera giungiamo, ben accolti, nel Seminario di Gerusalemme a BEIT JALA dove il nostro connazionale don Mario Cornioli ci ha parlato della vera situazione Palestina-Israele nella quale è possibile più a lui - straniero - che al Rettore, di avere permessi per gli spostamenti dei seminaristi e altre famiglie in difficoltà. Proprio ora, con l’aiuto delle suore Figlie di Sion e fidando nella Provvidenza, sta aprendo un Istituto per l’accoglienza dei bambini disabili, figli dei palestinesi poveri .
|
|
|
Il penultimo giorno, finalmente, visitiamo la dolce BETANIA, non raggiungibile dal vicino Monte degli Ulivi a motivo del muro che Israele ha eretto dividendo Gerusalemme. Qui è stato bellissimo vedere la Casa di Marta, Lazzaro e Maria sui cui ruderi c’è la BASILICA a loro dedicata in ricordo dell’accoglienza riservata a Gesù.
In questo palazzo, tutto richiama alla mente la vita e il lavoro di tre persone che vivono di fede e capaci di vera amicizia. Proprio a Betania c’è la statua di Paolo VI con una dedica che ricorda la sua presenza benedicente nel 1964.
|
|
Attraverso il deserto di Giuda raggiungiamo il fiume Giordano in un punto in cui è visibile la diversa appartenenza: al di là i soldati della Giordania e di qua, gli Israeliani. Sotto gli occhi dei soldati armati, è stato possibile scendere verso l’acqua rivedere Gesù (Mt.3,13-17) e rinnovare le nostre Promesse Battesimali.
Nel viaggio, ad un tratto spunta Gerico e siamo in GIUDEA. Gerico è un’oasi ricca di palmeti e aranceti. Presso il sicomoro ricordiamo la felice conversione di Zaccheo (Lc.19,1-10)... il cieco Bartimeo (Mc.10,46-52) e anche il buon samaritano della parabola con l’ invito di Gesù ‘’Va’ e anche tu fai lo stesso ’’.
Lasciando questi luoghi, prima di riprendere il deserto e giungere al Mar Morto, don Giovanni ci indica in lontananza alcuni riferimenti biblici e attuali, vedi il Monte delle Tentazioni ed anche un monastero ortodosso sospeso alle pareti della roccia.
A QUMRAN, visita dell’imponente insediamento venuto alla luce durante gli scavi archeologici seguendo le tracce indicate dai rotoli di Isaia, trovati per caso da un pastorello, nel 1947. Il silenzio ... ci emoziona! |
|
L’ultimo giorno a Gerusalemme ci vede avviati presto verso la grande Basilica dove sempre vorremmo tornare perché Gesù,
la Parola Vivente possa scalfire tutte le nostre durezze, il nostro orgoglio, la nostra caparbietà e superbia, la nostra estrema superficialità che spesso vanifica i suoi doni più belli. Lui che stendendo le braccia sulla croce, morendo distrugge la morte e risorgendo ci dona la vita, per intercessione di Maria e di tutti i Santi, ci renda capaci di testimoniare il suo Amore e di far fruttificare quanto abbiamo ricevuto
Rapida la partenza verso ovest per Jaffa, dove S. Pietro risuscita Tabità (atti 9,3641) e da Jaffa Pietro è chiamato dal centurione Cornelio... (Atti,10,1-8). Qui nella Chiesa dedicata all'Apostolo, preghiera e canto di ringraziamento a conclusione del pellegrinaggio e immediata partenza per Tel Aviv. |
Il ritorno è un Grazie senza fine con gli occhi e il cuore nel Vangelo. Nel partire dalla Terra Santa il cuore di tutti è pieno di gratitudine per i luoghi evangelici conosciuti, per la Parola ascoltata e vissuta, ma anche per la vita di gruppo fraternamente condivisa.
Il percorso’’sostanziale’’ è stato multiforme e affascinante, pieno di stimoli, interessantissimo dal punto di vista culturale e religioso con la dimensione spirituale che ha inciso interiormente la nostra vita. L’intuizione e la magistrale espressione della nostra Guida ci ha accompagnati in modo profondo e pieno di fede. Ogni passo è stato pieno di messaggi... si tratta di decifrarli... giorno per giorno, alla luce nuova che lo Spirito riversa nei nostri cuori.
|
|
|
|
|
|