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COLLABORAZIONI
IL GUARDIANO
DEL FARO |
In questo Settore vengono riportate notizie e
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Nello specifico, i testi sono stati realizzati da
Paolo Roca (Il Guardiano
del Faro), mentre la grafica e le immagini
sono state curate da Cartantica.
Tutti gli articoli degli altri Settori sono state
realizzati da Patrizia di Cartantica che declina ogni
responsabilità su quanto fornito dai collaboratori.
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essa potrà avvenire solo citando esplicitamente
per esteso (Autore, Titolo, Periodico) il lavoro originale." |
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PENSIERI PER NATALE
“Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che
sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella
città di Davide un salvatore, che è il Cristo
Signore” (Lc 2, 10-11)
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COSA POSSIAMO OFFRIRTI
Cosa possiamo offrirti, o Cristo, per esserti
fatto uomo sulla terra? Ogni creatura ti reca il segno della
sua riconoscenza: gli angeli i loro canti, i cieli la loro
stella, la terra una grotta, il deserto un presepio.
Ma noi ti offriamo una Madre vergine!
Idiomelon ai Grandi Vespri di Natale
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DONA CHIAREZZA
Signore, nostro Dio e nostro Padre,
abbi pietà di questa umanità
così tormentata e minacciata,
afflitta da tanto sragionare.
Metti chiarezza nei pensieri di coloro
che, ad est e ad ovest, sono al potere,
e che - sembra - non sanno più
dove battere la testa.
Concedi alle autorità
e ai rappresentanti dei popoli,
agli educatori, e pure ai giornalisti
il discernimento nell’esercizio
delle loro pesanti responsabilità.
Arresta il folle progredire della guerra
e le minacce del terrorismo con cui i popoli
si espongono a così terribili pericoli.
Da’ ai governi e ai responsabili
dell’opinione pubblica una nuova saggezza,
la pazienza e la risolutezza che occorrono oggi
su questa terra che tu hai creato,
per concedere e conservare a tutti
il loro buon diritto!
Karl Barth
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MI È CAPITATO ...
Mi è capitato a volte di trovarmi
ospite di qualche famiglia e ho visto cosa succede quando
suona il citofono e si annuncia una visita inattesa, La
padrona di casa si affretta a chiudere le porte delle stanze
in disordine, con il letto non rifatto, in modo da guidare
l’ospite nel locale più accogliente. Con Gesù
bisogna fare esattamente il contrario: aprirgli proprio
le “stanze in disordine” della vita, soprattutto
la stanza delle intenzioni… Per chi lavoriamo e per
che cosa lo facciamo? Per noi stessi o per Cristo, per la
nostra gloria o per quella di Cristo? È il modo migliore
per preparare in questo Avvento una culla accogliente a
Cristo che viene a Natale.
p. Raniero Cantalamessa
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CHIESI A DIO
Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute
per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
Mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero
bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione
perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
Mi ha lasciato la vita perché
potessi apprezzare tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello
che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini
nessuno possiede quello che ho io!
Kirk Kilgour
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L’UMILTÀ
L’altro giorno un giornalista mi
ha rivolto una domanda strana: «Ma anche lei deve
confessarsi?».
Gli risposi: «Certamente, mi confesso ogni settimana».
Lui disse: «In verità Dio deve essere assai
esigente se vi dovete confessare proprio tutti».
Io gli spiegai: «Suo figlio a volte commette qualche
errore, fa qualche monelleria. Cosa avviene quando le si
rivolge e le dice: “Mi spiace, papà?”.
Cosa fa lei in questi casi? Mette la mano sulla sua testa
e gli dà un bacio. Perché? Perché è
il suo modo di dirgli che l’ama. Dio fa lo stesso.
Dio ci ama con tenerezza».
Anche se commettiamo qualche errore, approfittiamo di questo
per avvicinarci a Dio. Diciamogli con umiltà: «Non
sono stato capace di essere migliore. Ti offro i miei stessi
fallimenti».
L’umiltà consiste in questo: avere il coraggio
di accettare l’umiliazione.
Madre Teresa di Calcutta
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TU
Tu che sei al di sopra di noi,
Tu che sei uno di noi,
Tu che sei
anche in noi,
che tutti ti vedano, anche in me,
che ti prepari la strada,
che io possa rendere grazie per tutto ciò che mi
accadrà.
Che io non dimentichi i bisogni degli altri.
Conservami nel tuo amore
così come tu vuoi che tutti dimorino nel mio.
Possa tutto il mio essere volgersi a tua gloria,
e possa io non disperare mai.
Perché io sono sotto la tua mano
e in Te é ogni forza e bontà.
Donami un cuore puro, che io possa vederti,
e un cuore umile, che io possa sentirti,
e un cuore amante, che io possa servirti,
e un cuore di fede, che io possa dimorare in te.
Dag Hammarskjöld
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PENSIERI DI ANSEL GRUN
MIO DIO
Torna sempre a rammentarmi,
anche durante la giornata,
che mi sei vicino.
Torna sempre a donarmi
pause salutari nella preghiera,
affinchè io faccia ciò che c’è
da fare
secondo il tuo Spirito,
rimanendo libero da quelle emozioni
che, attraverso i conflitti,
vorrebbero tornare regolarmente
a ribollire dentro di me.
Benedici le persone
che incontrerò oggi,
affinchè scopra in loro il volto di Gesù
e mi comporti con attenzione
e rispetto nei loro confronti,
che creda alla bontà dentro di loro
e riesca a farla scaturire
con il mio comportamento.
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DIO BUONO E MISERICORDIOSO
Dio buono e misericordioso,
questa sera ti presento
tutte le persone
che ho incontrato oggi.
Ti ringrazio per le persone
che mi hanno detto
una parola buona,
ma anche per coloro
che mi hanno spronato
attraverso le loro critiche.
Ti ringrazio per le persone
grazie alle quali sono cresciuto.
...
Dona a tutti una notte tranquilla,
affinchè dormano in pace.
E invia loro i tuoi santi angeli,
che veglino presso di loro
affinchè il loro sonno
sia benefico e profondo.
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IL LIMITE
Il limite della nostra morte
è un invito
a gustare
qui e ora,
in tutta consapevolezza e intensità,
il sapore della vita.
Io non posso comprimere tutto
in un tempo ristretto.
Se accetto questo limite,
mi sentirò grato
per ogni istante che mi è donato.
Lo vivrò in tutta la sua pienezza.
E proprio in questo breve arco di tempo
della mia presenza piena
entro a far parte del tutto.
In questo tempo limitato
io sperimento un’eternità
che non conosce limiti.
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PREGHIERA
Signore Gesù Cristo,
ti ringrazio per la giornata
che ancora una volta mi hai donato.
Oggi mi accompagnerai
in tutto ciò che farò.
Nella preghiera
apro il cielo sulla mia vita,
affinchè, in tutto ciò che farò,
sia consapevole della vastità del tuo cielo,
che si estende sopra di me.
Apro il cielo su questa casa,
affinchè oggi tutti i suoi abitanti
riescano a vivere
con un grande cuore.
Apro il cielo sulle persone
a cui esso appare grigio e coperto,
il cui sguardo
è rivolto soltanto all’oscurità.
Apri loro gli occhi alla bellezza
del tuo cielo, alla luce del tuo amore.
Apro il cielo su questa città.
Fà che le persone non si fissino
su ciò che sta in superficie.
Fà che percepiscano sopra di sé il
cielo
che da senso alla loro vita,
che porta vastità
e quiete nella loro fretta.
Apro il cielo su questo paese
e su tutta la terra.
Che il tuo cielo
possa unirci gli uni agli altri.
Possa dimostrarci
che nessuno di noi può possedere il cielo
che è proprietà comune di tutti noi.
Fà che volgendo lo sguardo
al cielo riconosciamo
che la nostra vera patria è lassù,
che su ciascuno di noi sta la promessa
della vita eterna
e della gloria perenne.
( Il sistema migliore per recitare questa preghiera
è la “posizione dell’orante”,
ossia con le braccia verso l’alto allargate
a formare un’ampia coppa .)
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SOLO PER OGGI
Solo per oggi, cercherò di vivere
alla giornata, senza voler risolvere il problema della mia
vita tutto in una volta.
Solo per oggi, avrò la massima cura del mio aspetto:
vestirò con sobrietà; non alzerò la
voce; sarò cortese nei modi; non criticherò
nessuno; non pretenderò di migliorare o disciplinare
nessuno tranne me stesso.
Solo per oggi, sarò felice nella certezza che sono
stato creato per essere felice non solo nell’altro
mondo, ma anche in questo.
Solo per oggi, mi adatterò alle circostanze, senza
pretendere che le circostanze si adattino tutte ai miei
desideri.
Solo per oggi, dedicherò dieci minuti del mio tempo
a qualche buona lettura, ricordando che come il cibo è
necessario alla vita del corpo, così la buona lettura
è necessaria alla vita dell’anima.
Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo
dirò a nessuno.
Solo per oggi, farò almeno una cosa
che non desidero fare; e se mi sentirò offeso nei
miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.
Solo per oggi, mi farò un programma: forse non lo
seguirò a puntino, ma lo farò. E mi guarderò
da due malanni: la fretta e l’indecisione.
Solo per oggi, crederò fermamente, nonostante le
apparenze, che la buona Provvidenza di Dio si occupa di
me come se nessun altro esistesse al mondo.
Solo per oggi, non avrò timori. In modo particolare
non avrò paura di godere di ciò che è
bello e di credere nella bontà.
Posso ben fare, per dodici ore, ciò che mi sgomenterebbe
se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.
Giovanni XXIII
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DAVANTI ALL’ALTARE
Quando ti inginocchi davanti all’Altare,
non perderti in abbondanti parole. Chiudi la bocca,
apri il cuore e preparati a ricevere quello che Dio
vorrà comunicarti. Lascialo parlare. Gesù
sa quello che vuoi e ha tante cose da dirti Ascoltalo
in silenzio. Se ami davvero, sai cosa sono e quali
frutti portano i colloqui silenziosi con Gesù.
Dovresti intrattenerti sovente con Lui e di volta
in volta ti si farebbe sentire con maggior intimità.
Se ti è possibile, non trascurare questi momenti
preziosi per la tua vita spirituale.
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IL SACERDOZIO
Il Figlio di Dio, che si incarnò
una volta nel seno della Vergine, s’incarna
ogni giorno e prende nuova vita nelle mani del Sacerdote
celebrante e per la virtù della sua parola.
Questa sublime podestà, che si riceve nella
sacra Ordinazione, non solo rende il sacerdote superiore
a qualunque altra creatura e agli stessi angeli, ma
lo eguaglia, per così dire, all’eterno
Padre, il quale genera da tutta l’eternità
quel medesimo Verbo che il Sacerdote genera nel tempo;
e lo rende anche partecipe della fecondità
verginale di Maria, dando un nuovo essere a Dio. Di
qui deriva, o Sacerdoti, l’eccellenza della
vostra dignità e la grandezza dei vostri obblighi,
secondo i quali dovete imitare la santità di
Dio Padre e la purezza della Vergine Madre.
Quello che si è detto dei sacerdoti lo si può
applicare, con la debita proporzione, a tutti i fedeli,
ai quali sebbene non abbiano ricevuto il potere esteriore
e ministeriale di celebrare i sacri misteri, lo Spirito
Santo non lascia però di attribuire un Sacerdozio
regale.
Quindi tutti i fedeli, uomini e donne,
sono in un
certo senso sacerdoti sia come membri di Gesù
Cristo, pontefice sommo, sia in quanto obbligati ad
offrire con il sacerdote celebrante , colla Chiesa
e con lo stesso Gesù Cristo l’augusto
sacrificio della nostra santa religione. Perciò
tutti siamo chiamati alla santità del sacerdozio,
e tutti vedendo la croce nei paramenti del sacro ministro,
al quale dobbiamo unirci nell’oblazione dell’ostia
immacolata, siamo tenuti a ben intendere la necessità
di portare la croce del nostro divin Capo e Maestro,
la necessità di soffrire per amor di Dio, quanto
ci si presenta di duro, la necessità di avere
sempre dinanzi agli occhi la Passione del nostro Salvatore,
onde ottenere l’applicazione dei suoi meriti
e raccogliere i dolci frutti del mistero della Redenzione.
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LA SANTITÀ
Sappi che alla santità è più
facile giungere attraverso il cammino della vita ordinaria
che con le grandi opere. E siccome la vita d’ogni
giorno è intessuta di piccole contrarietà,
di doveri che costano, d’incruenti martiri e
di pazienza, sappi sopportare una ad una queste piccole
avversità man mano che Dio te le invia, e quasi
senza accorgertene ti formerai quaggiù la corona
di gloria che ti splenderà sul capo nel giorno
eterno. E la tua gioia sarà talmente grande,
che in quel giorno vorresti aver sofferto molto di
più; ma ormai non sarà più tempo.
Pensaci adesso e non rifiutare nessun sacrificio.
Il Signore è fedele, e se l’accetti per
amor suo, ti ricompenserà in un modo così
splendido che neppure tu puoi immaginare. E questo
per tutta l’eternità.
Dai commenti all’”Imitazione
di Cristo” di p. A. Guarienti o.p. del 1948
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DOVE È AMORE
Dove è amore e sapienza
ivi non è timore
nè ignoranza.
Dove è pazienza e umiltà,
ivi non è ira
nè turbamento.
Dove è povertà con letizia,
ivi non è cupidigia
nè avarizia.
Dove è quiete e meditazione,
ivi non è affanno
nè dissipazione.
Dove è il timore del Signore
a custodire la sua casa,
ivi il nemico
non può trovare via d’entrata.
Dove è misericordia e discrezione,
ivi non è superfluità
nè durezza.
San Francesco d’Assisi
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PENSIERI DI PAPA GIOVANNI PAOLO II
NON LASCIATEVI INGANNARE
“Guardate di non lasciarvi
ingannare. Molti verranno sotto il mio nome, dicendo:
“Sono io” e: “Il tempo è
prossimo”; non seguiteli. Quando sentirete parlare
di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate .
. .”.
Parole profetiche! Di fronte ai fenomeni della violenza
e della guerra e al verificarsi di cataclismi e disgrazie,
non è raro incontrare alcuni, che pure si professano
cristiani, i quali cercano conforto in nuove aggregazioni
religiose oppure mettono in discussione la bontà
e la paternità di Dio, finendo per prendere
le distanze o abbandonare del tutto qualunque forma
di pratica religiosa. In questa situazione la testimonianza
e il servizio dei cristiani autentici diventano sempre
più difficili. Non è loro risparmiata
l’incomprensione e neppure talvolta, la stessa
persecuzione. Gesù ci preavverte di questa
eventualità; ma ci assicura anche il suo sostegno
e ci promette la forza che viene dal dono dello Spirito.
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È BEN VERO...
È ben vero che anche in Roma
sussiste ancora un gran numero di famiglie in cui
“si custodisce, si rivela e si comunica l’amore”,
ma è altrettanto vero che nell’attuale
rivoluzione sociale la cellula familiare è
particolarmente in pericolo. Le norme etiche e giuridiche,
che ne hanno regolato per secoli struttura e funzioni,
sono poste spesso in discussione. Il secolarismo avanzante
tende sempre più ad oscurare e perfino a negare
quei valori naturali e creaturali dell’istituzione
familiare, che il piano redentivo riconosce e potenzia
facendo della famiglia, fondata sul sacramento del
Matrimonio, una immagine della Trinità e una
“Chiesa domestica”. I dati, pubblicati
recentemente dall’apposita commissione pre-sinodale,
si rivelano preoccupanti: sono in aumento le separazioni
coniugali, crescono le libere convivenze, diminuisce
la natalità, persiste la piaga dell’aborto.
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PREGHIAMO
Preghiamo per tutti, per ciascuno,
avviciniamoci l’uno all’altro. Il bene
comune significa il bene di tutti, ma in questo bene
di tutti è compreso il bene di ognuno. A tutto
questo ci invita la Madre. Ringraziamo Dio per la
presenza nella storia di questa Madre, che è
la Madre di Dio e la Madre dell’uomo. Nella
sua immagine possiamo incontrarci tutti, possiamo
ritrovare la nostra identità più grande,
confermare chi siamo, possiamo essere una cosa sola,
e, nel contempo, ognuno di noi di fronte a lei è
unico e irripetibile. Preghiamo per ognuno e per ognuna,
preghiamo per tutti, affinché possiamo affrontare
ed essere degni di questa conquista del nostro tempo
che costituisce insieme una sfida, una prova di forza.
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CRISTO PREGA INSIEME CON NOI
Cristo prega insieme con noi. Egli
si è inserito nel corteo dei peccatori non
solo una volta, sulla riva del Giordano, ove ricevette
da Giovanni il Battesimo della penitenza. In ogni
secolo e in ogni generazione Egli torna a mescolarsi
in tale corteo nei vari luoghi della terra. Cristo
è infatti il Redentore del mondo, che Dio “trattò
da peccato in nostro favore perché noi potessimo
diventare per mezzo di lui giustizia di Dio”.
Scaturisce di qui la nostra ferma convinzione, illuminata
dalla fede, (...) che Cristo è presente tra
tutti coloro che soffrono e subiscono un’assurda
violazione dei diritti umani. Egli, il Cristo, è
sempre testimone e difensore dei diritti dell’uomo:
ho avuto fame, ho avuto sete, ero forestiero, nudo,
sono stato torturato, straziato, violentato, oltraggiato
nell’umana dignità.... In lui i diritti
della persona non sono parole soltanto, ma vita: vita
che prevale sulla morte e mediante la Croce s’afferma
nella vittoria della Risurrezione. Noi oggi preghiamo
insieme con Lui e per mezzo di Lui, perché
siamo fermamente convinti che Egli prega incessantemente
con noi.
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LA GRANDE LUCE
La grande luce che rifulse agli occhi
dei pastori di Betlemme parla oggi di salvezza a coloro
che sono pronti ad accoglierla con cuore semplice
e umile.
Da dove viene la luce che rifulse a Betlemme e che
videro quei poveri pastori?
Essa viene dal cielo. Lo splendore, che si spande
sul firmamento, ha origine da Colui che dirà
di se stesso: “Io sono la luce del mondo”,
venuta per illuminare i cammini confusi dell’uomo
sulla terra. Ha origine da Colui che risusciterà
il terzo giorno, per testimoniare fino alla fine che
Egli è il sole di giustizia atto ad illuminare
ogni uomo che viene nel mondo. Egli è la luce!
Sul Monte Tabor il suo volto diventerà chiaro
come il giorno, rivelando la luce della vita divina
presente in Lui. Nella Notte di Natale, quella luce
la videro soltanto i pastori e senza indugio andarono
alla fonte da cui essa proveniva.
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OGGI È NATO PER NOI IL SALVATORE
"Oggi è nato per noi
il Salvatore".
Celebriamo in questa notte il mistero di Betlemme,
il mistero di una notte singolare che sta, in un certo
senso, nel tempo e oltre il tempo.
Nel grembo della Vergine è nato un Bambino,
una mangiatoia è stata culla per la Vita immortale.
Natale è la festa della vita, perché
Tu, Gesù, venendo alla luce come ognuno di
noi, hai benedetto l'ora della nascita: un'ora che
simbolicamente rappresenta il mistero dell'umana esistenza,
unendo il travaglio alla speranza, il dolore alla
gioia.
Tutto questo è avvenuto a Betlemme: una Madre
ha partorito; "è venuto al mondo un uomo",
il Figlio dell'uomo.
Mistero di Betlemme!
"Oggi è nato per noi
il Salvatore".
Il Verbo vagisce in una mangiatoia. Si chiama Gesù,
che significa "Dio salva", perché
"salverà il suo popolo dai suoi peccati"
.
Non è una reggia quella in cui nasce il Redentore,
destinato ad instaurare il Regno eterno e universale.
Nasce in una stalla e, venendo fra noi, accende nel
mondo il fuoco dell'amore di Dio. Questo fuoco non
si spegnerà mai più.
Possa questo fuoco ardere nei cuori
come fiamma di carità fattiva, che diventi
accoglienza e sostegno per tanti fratelli provati
dal bisogno e dalla sofferenza!
Signore Gesù, che contempliamo nella povertà
di Betlemme, rendici testimoni del tuo amore, di quell'amore
che Ti ha spinto a spogliarTi della gloria divina,
per venire a nascere fra gli uomini e a morire per
noi
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PER LA NOSTRA COMUNITÀ
O Gesù, Buon Pastore, suscita in tutte le
comunità parrocchiali sacerdoti e diaconi,
religiosi e religiose, laici consacrati e missionari,
secondo le necessità del mondo intero, che
tu ami e vuoi salvare. Ti affidiamo in particolare
la nostra comunità; crea in noi il clima spirituale
dei primi cristiani, perché possiamo essere
un cenacolo di preghiera in amorosa accoglienza dello
Spirito Santo e dei suoi doni. Assisti i nostri pastori
e tutte le persone consacrate. Guida i passi di coloro
che hanno accolto generosamente la tua chiamata e
si preparano agli ordini sacri o alla professione
dei consigli evangelici. Volgi il tuo sguardo d'amore
verso tanti giovani ben disposti e chiamali alla tua
sequela. Aiutali a comprendere che solo in te possono
realizzare pienamente se stessi. Nell'affidare questi
grandi interessi del tuo Cuore alla potente intercessione
di Maria, madre e modello di tutte le vocazioni, ti
supplichiamo di sostenere la nostra fede nella certezza
che il Padre esaudirà ciò che tu stesso
hai comandato di chiedere. Amen.
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È ORA DI TORNARE A DIO
Il mondo ha bisogno di Dio, spesso così poco
creduto e adorato, così poco amato e obbedito.
Egli non tace, ma chiede l'umile silenzio dell'ascolto.
Il suo infinito rispetto per la nostra libertà
non è debolezza: Egli ci tratta da figli. Lasciamo
che la sua parola tocchi il nostro cuore. Egli è
la speranza dell'uomo ed il fondamento della sua autentica
dignità. Alla prova dei fatti, si è
dimostrata cieca ogni ideologia che ha voluto porre
l'uomo in alternativa a Dio, la creatura al Creatore.
È giusto e doveroso affermare e difendere i
«diritti dell'uomo»; ma prima ancora occorre
riconoscere e rispettare i «diritti di Dio».
Trascurando questi, si rischia di vanificare anche
quelli. Consentitemi di gridarlo forte:
«È ora di tornare a Dio!».
A chi non ha ancora la gioia della fede, è
chiesto il coraggio di cercarla con fiducia, perseveranza
e disponibilità.
A chi ha già la grazia di possederla, è
domandato di apprezzarla come il tesoro più
prezioso della sua esistenza, vivendola fino in fondo
e testimoniandola con passione.
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NON DIRE ...
Non dire: PADRE
se ogni giorno non ti comporti da figlio.
Non dire: NOSTRO
se vivi soltanto del tuo egoismo.
Non dire: CHE SEI NEI CIELI
se pensi solo alle cose terrene.
Non dire: VENGA IL TUO REGNO
se lo confondi con il successo materiale
Non dire: SIA FATTA LA TUA VOLONTA'
se non l'accetti anche quando è dolorosa.
Non dire: DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO
se non ti preoccupi della gente che ha fame.
Non dire: PERDONA I NOSTRI DEBITI
se non sei disposto a perdonare gli altri.
Non dire: NON CI INDURRE IN TENTAZIONE
se continui a vivere nell'ambiguità.
Non dire: LIBERACI DAL MALE
se non ti opponi alle opere malvagie.
Non dire: AMEN
se non prendi sul serio le parole del
PADRE NOSTRO.
Anonimo
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A MARIA, MADRE DELLA CHIESA
Vergine Maria, madre della Chiesa,
a te raccomandiamo la Chiesa tutta. Tu, che sei chiamata
« aiuto dei Pastori », proteggi e assisti
i Vescovi nella loro missione apostolica, e quanti,
sacerdoti, religiosi, laici, li aiutano nella loro
ardua fatica. Tu, che dallo stesso tuo divin Figlio,
al momento della sua morte redentrice, sei stata presentata
come madre del discepolo prediletto, ricordati del
popolo cristiano che a te si affida. Ricordati di
tutti i tuoi figli; avvalora presso Dio le loro preghiere;
conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza;
aumenta la carità.
Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni,
nelle necessità, nei pericoli; di coloro soprattutto
che soffrono persecuzioni e si trovano in carcere
per la fede. A costoro, o Vergine, ottieni la fortezza
e affretta il sospirato giorno della giusta libertà.
Guarda con occhio benigno i nostri fratelli separati,
e degnati di unirci, tu che hai generato Cristo, ponte
di unione tra Dio e gli uomini. AI tuo cuore immacolato,
o Maria, raccomandiamo infine l'intero genere umano;
portalo alla conoscenza dell'unico e vero Salvatore
Gesù Cristo, allontana da esso i flagelli provocati
dal peccato, dona al mondo intero la pace nella verità,
nella giustizia, nella libertà e nell'amore.
E fa' che la Chiesa tutta possa elevare al Dio delle
misericordie maestoso l'inno della lode e del ringraziamento,
l'inno della gioia e dell'esultanza, perché
grandi cose ha operato il Signore per mezzo tuo, o
clemente, o pia, o dolce vergine Maria!
Papa Paolo VI
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AVE, O STELLA DEL MARE
Ave, o Stella del mare,
madre gloriosa di Dio,
vergine sempre, Maria,
porta felice del cielo.
L'Ave del messo celeste
reca l'annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva,
dona al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi,
rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male,
chiedi per noi ogni bene.
Mostrati Madre per tutti,
offri la nostra preghiera,
Cristo l'accolga benigno,
lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.
Dònaci giorni di pace,
veglia sul nostro cammino,
fa' che vediamo il tuo Figlio,
pieni di gioia nel cielo.
Lode all'altissimo Padre,
gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo,
l'inno di fede e di amore. Amen.
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A MARIA
O potentissima Regina dell’universo, clementissima
Madre delle misericordie, noi miseri peccatori corriamo
a’ vostri piedi ad implorar pietà. Parlate
a Gesù e liberateci. Madre ammirabile, noi
tra i singulti e i gemiti invochiamo il dolcissimo
Vostro nome.
Ad te clamamus gementes et flentes.
Deh fate, o Vergine pietosa, Santa Genitrice di Dio,
che noi sentiamo il vostro aiuto nel ricoverarci all’ombra
del vostro patrocinio.
Sub tuum præsidium confugimus sancta Dei Genitrix.
Non ributtate le umili nostre preghiere nelle tante
calamità che ci affliggono: Nostras deprecationes
ne despicias in necessitatibus nostris, ma da tutti
i pericoli Voi, o Vergine gloriosa e benedetta, liberateci
sempre.
Sed a periculis cunctis libera nos semper Virgo gloriosa
et benedicta.
( da “Pietà e Pace” del 1847)
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LA TIEPIDEZZA
Un giorno fu chiesto ad un uomo anziano se amasse il Signore
Gesù. La risposta fu: "Si, lo amo, ma posso
dirle una cosa ancora più bella: è Lui che
ama me!"
Dopo l'esperienza di tutta una vita, quell'uomo era felice
perché si sentiva amato personalmente dal suo Salvatore,
Gesù Cristo.
Nei primi tempi che seguono la conversione,
i giovani credenti sono pieni d'amore e di zelo per il Salvatore.
Poi può succedere che, passando il tempo, si diventi
piuttosto tiepidi, e ci si rattristi perché non si
provano più gli stessi sentimenti. Si arriva persino,
delle volte, a dubitare della realtà della propria
fede.
Se questo avviene, rimettiamoci ai piedi della croce del
nostro Signore Gesù Cristo. Ammiriamo il modo con
cui Egli ci ha amati mentre eravamo suoi nemici, andando
fino a morire per darci la vita eterna; meditiamo sull'immensa
bontà di Dio verso di noi. Non cerchiamo la pace
e la felicità nei nostri sentimenti, che sono così
variabili, ma piuttosto nella certezza che Dio ci ama d'un
amore eterno e immutabile. (Anonimo)
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LA PREGHIERA
Giorno dopo giorno, la preghiera sarà
un sostegno. E anche se non sempre riusciamo ad esprimere
la nostra attesa interiore con le parole, fare silenzio
è già l’espressione di un’apertura
a Dio. Durante questo periodo di Natale, ci ricordiamo che
Dio stesso è venuto in un grande silenzio.
La preghiera non ci isola, essa ci impegna. Pregare ci rende
vigilanti. Pregare ci invita a prendere coscienza delle
situazioni difficili intorno a noi, anche quando queste
situazioni ci sembrano troppo complesse. C’è
un coraggio della fede che ci porta a contribuire realmente,
con la nostra vita, alla costruzione della pace e della
giustizia sulla terra.
Dio ci vuole felici! E questa felicità, Dio la vuole
per tutti gli uomini. Allora ognuna, ognuno di noi può
cercare di sostenere anche una sola persona: un bambino
abbandonato, un giovane senza lavoro e senza speranza, qualcuno
che è in difficoltà, una persona anziana.
(frère Alois di Taizé)
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