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COLLABORAZIONI
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Nello specifico, il presente articolo è stato realizzato
dal Prof. Renzo Barbattini dell'Università
di Udine, che ha fornito anche le immagini.
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Periodico) ."
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API E ARTE
di Renzo Barbattini
e Giovanni Miani *
Impollinazione, 1983 (Figura 5)
Enrico Visani, maestro
del naturalismo
espressionista. In una
serie di dipinti degli
anni ’80, la vena
espressiva di questo
artista è tutta ispirata
alla vita dell’ape.
Vi mostriamo oggi le
sue creazioni, raccolte
in una galleria ideale
dove aleggia lo spirito
dell’alveare.
Enrico Visani, nato il 6 febbraio 1938 a Marradi (Firenze), è un pittore autodidatta.
Ha iniziato, infatti,
a dipingere per caso, prendendo in mano pennelli e colori di un imbianchino che decorava
la pasticceria di Vaiano (PO) dove ha lavorato in gioventù.
Ciò, certamente, non significa che sia
diventato pittore per caso ma giunse ad esserlo, sì per diletto, ma anche per l’infinito amore che nutre
per tutte le arti (è stato, infatti, anche cantante tenore in molte operette e ha suonato nella banda del
paese) anche se per ragioni familiari è stato avviato al lavoro in età adolescenziale.
Oggi risiede e opera
a Molinella (Bologna).
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Della sua ricca produzione ricordiamo, in ordine cronologico, i seguenti lavori:
Studio sulle api (fig. 1)
del 1980;
Le api (fig. 2) del 1980;
Impollinazione (fig. 3) del 1980;
Impollinazione (fig. 4) del 1982;
Impollinazione (fig. 5) del 1983;
Le bottinatrici (fig. 6) del 1984;
Le bottinatrici (fig. 7) del 1984.
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Studio sulle api, 1980 (Figura 1) |
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Le api, 1980 (Figura 2)
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Caratteristica comune di questi
dipinti sono i colori: effervescenti,
violenti e teneri allo
stesso tempo: le api rappresentate
si giustappongono
senza urtarsi evidenziando
un certo volume scultoreo.
In queste opere di Enrico Visani,
l’espressione pittorica
è dominata dalle figure dirompenti
delle api, le quali
sono le protagoniste indiscusse
della rappresentazione.
Esse sono indagate
con intento speculativo attraverso
un notevole realismo compositivo e un’estrema minuzia nella descrizione dei particolari
anatomici.
Attorno alle api, le quali in tutte le opere sono inserite dall’artista
al centro dell’opera di fronte all’osservatore, la gamma cromatica,
con cui è reso lo sfondo, predilige toni intensi, dirompenti, stesi sulla
tela in tutta la loro carica emozionale.
L’ambiente circostante riveste
un ruolo subordinato di secondo piano, motivo per il quale, sovente,è solamente accennato con pochi, ma decisi tratti pittorici.
La
stesura cromatica subisce leggere variazioni per ogni singola opera:
ora si fa potente e densa, ora tenue e fugace. Non è comunque estraneo
un senso di pacata quotidianità nell’atmosfera che avvolge la
scena raffigurata.
Le api sono studiate nella loro dimensione domestica, nella laboriosità
che contraddistingue questi insetti. |
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Impollinazione 1980 (Figura 3)
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Coglie nel segno il giudizio
critico espresso dal professor Giorgio Celli, secondo il quale
l’arte di Visani può essere definita come “un naturalismo espressionista
o un espressionismo naturalista”, intendendo indicare, con questi
termini, l’essenza stessa delle opere realizzate dall’artista.
In altre
parole, il naturalismo con il quale è reso il soggetto, in questo caso
le api, soprattutto in alcune di queste opere, si coniuga armonicamente
con la potenza visiva, che potrebbe ben dirsi di matrice
espressionista, del tratto cromatico. |
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Impollinazione 1982 (Figura 4)
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Proprio questa perentorietà del colore, il quale acquista una valenza
strutturale nell’economia della composizione, contribuisce a far emergere dallo spazio pittorico le api e a definirne la figura.
Tale caratteristicaè ben evidente in opere quali Le bottinatrici, Studio sulle
api e la serie di dipinti Impollinazione, in cui è appunto il cromatismo
a informare la massa delle figure rappresentate.
Sono opere, queste, in cui è evidente come l’artista abbia assimilato
lo stile della pittura di paesaggio tradizionale, coniugandola alle
sperimentazioni stilistiche espressioniste sorte nei primi anni del XX
secolo.
Visani dialoga idealmente con questi riferimenti culturali, in
un’ottica che predilige l’osservazione diretta della realtà rappresentata
nei dipinti. L’artista, quasi fosse un naturalista intento a studiare
il mondo della zoologia, declina le caratteristiche espressioniste
dell’arte, secondo quella che è la propria sensibilità, rivolta alla dimensione
del reale.
Diversamente dall’espressionismo storico sorto all’inizio Novecento
e dalle sue varianti astrattiste della seconda metà del secolo, l’espressionismo
di cui si avvale Visani non ha lo scopo di rappresentare sulla
tela uno stato d’animo o una particolare sensazione interiore, bensì
si propone di cogliere la natura esterna così com’è percepita dall’occhio
dell’osservatore, nei suoi vari aspetti e nelle sue numerose sfaccettature. |
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Le bottinatrici, 1984 (Figura 6) |
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Anche il breve commento dell’artista stesso, è esplicativo della motivazione
che i suoi quadri “apistici” sottendono: «Se qualcuno mi
chiedesse: “Perché le api”.
È presto detto: esse sono il simbolo della
società perfetta; insetti che vivono sui fiori e nelle arnie dove il profumo
del miele t’inebria.
Se l’uomo le imitasse un poco di più,
avrebbe imparato il senso della democrazia, dell’onestà, della collaborazione
e della conduzione intelligente della società, cosi come
affermava il premio Nobel Maurice Maeterlinck nel suo favoloso e
notissimo testo “La vita delle api”». (ndR: opera pubblicata per la
prima volta nel 1901). |
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Le bottinatrici, 1984 (Figura 7) |
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* Gli Autori operano presso l’Università di Udine
Bibliografia
SERAFINI G., 2001 - Visani, dentro la natura. Pagliai Polistampa, Firenze:
Dello stesso Autore:
Api nell'Arte
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Api e Religione -
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Api nel collezionismo e nella pubblicità
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Il mondo delle Api
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Api nel mondo infantile
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Api e loro prodotti
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Di altri Autori:
- sull'argomento "Api e Religione", segnaliamo in Collaborazioni Varie l'articolo del Prof. Franco Frilli - "L'Ape nella Sacra Scrittura" |
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