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VANGELO DI MATTEO III
Matteo - Capitolo 19
VI. L'AVVENTO PROSSIMO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Questione sul divorzio
[1] Terminati questi discorsi, Gesù partì
dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al
di là del Giordano.
[2] E lo seguì molta folla e colà egli guarì
i malati.
[3] Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo
alla prova e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare
la propria moglie per qualsiasi motivo?».
[4] Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore
da principio li creò maschio e femmina e disse:
[5] Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre
e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?
[6] Così che non sono più due, ma una carne
sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».
[7] Gli obiettarono: «Perché allora Mosè
ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?».
[8] Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro
cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli,
ma da principio non fu così.
[9] Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria
moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra
commette adulterio».
La continenza volontaria
[10] Gli dissero i discepoli: «Se questa è
la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene
sposarsi».
[11] Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo,
ma solo coloro ai quali è stato concesso.
[12] Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal
ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi
eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi
per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca». |
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Gesù e i bambini
[13] Allora gli furono portati dei bambini perché
imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li
sgridavano.
[14] Gesù però disse loro: «Lasciate
che i bambini vengano a me, perché di questi
è il regno dei cieli».
[15] E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì. |
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Il giovane ricco
[16] Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse:
«Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere
la vita eterna?».
[17] Egli rispose: «Perché mi interroghi
su ciò che è buono? Uno solo è
buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti».
[18] Ed egli chiese: «Quali?». Gesù
rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio,
non rubare, non testimoniare il falso,
[19] onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo
come te stesso».
[20] Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato
tutte queste cose; che mi manca ancora?».
[21] Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto,
và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri
e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».
[22] Udito questo, il giovane se ne andò triste;
poiché aveva molte ricchezze. |
Il pericolo delle ricchezze
[23] Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In
verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà
nel regno dei cieli.
[24] Ve lo ripeto: è più facile che un cammello
passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno
dei cieli».
[25] A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero:
«Chi si potrà dunque salvare?».
[26] E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse:
«Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto
è possibile».
Ricompensa promessa alla rinuncia
[27] Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco,
noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa
dunque ne otterremo?».
[28] E Gesù disse loro: «In verità vi
dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando
il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua
gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le
dodici tribù di Israele.
[29] Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle,
o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà
cento volte tanto e avrà in eredità la vita
eterna.
[30] Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».
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Matteo - Capitolo 20
Parabola degli operai mandati nella
vigna
1] «Il regno dei cieli è simile a un padrone
di casa che uscì all'alba per prendere a giornata
lavoratori per la sua vigna.
[2] Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li
mandò nella sua vigna.
[3] Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri
che stavano sulla piazza disoccupati
[4] e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna;
quello che è giusto ve lo darò. Ed essi
andarono.
[5] Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le
tre e fece altrettanto.
[6] Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che
se ne stavano là e disse loro: Perché
ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
[7] Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi
a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella
mia vigna.
[8] Quando fu sera, il padrone della vigna disse al
suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga,
incominciando dagli ultimi fino ai primi.
[9] Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero
ciascuno un denaro.
[10] Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero
ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un
denaro per ciascuno.
[11] Nel ritirarlo però, mormoravano contro il
padrone dicendo:
[12] Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e
li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il
peso della giornata e il caldo.
[13] Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse:
Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto
con me per un denaro?
[14] Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche
a quest'ultimo quanto a te.
[15] Non posso fare delle mie cose quello che voglio?
Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
[16] Così gli ultimi saranno primi, e i primi
ultimi».
Terzo annunzio della passione [17] Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese
in disparte i dodici e lungo la via disse loro:
[18] «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e
il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi
sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte
[19] e lo consegneranno ai pagani perché sia
schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno
risusciterà». |
Domanda della madre dei figli di Zebedeo
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[20] Allora gli si avvicinò la madre dei figli
di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò
per chiedergli qualcosa.
[21] Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli
rispose: «Dì che questi miei figli siedano
uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo
regno».
[22] Rispose Gesù: «Voi non sapete quello
che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?».
Gli dicono: «Lo possiamo».
[23] Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete;
però non sta a me concedere che vi sediate alla
mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro
per i quali è stato preparato dal Padre mio». |
I capi devono servire
[24] Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono
con i due fratelli;
[25] ma Gesù, chiamatili a sé, disse:
«I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano
su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
[26] Non così dovrà essere tra voi; ma
colui che vorrà diventare grande tra voi, si
farà vostro servo,
[27] e colui che vorrà essere il primo tra voi,
si farà vostro schiavo;
[28] appunto come il Figlio dell'uomo, che non è
venuto per essere servito, ma per servire e dare la
sua vita in riscatto per molti».
I due ciechi di Gerico
[29] Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù.
[30] Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo
che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà
di noi, figlio di Davide!».
[31] La folla li sgridava perché tacessero; ma essi
gridavano ancora più forte: «Signore, figlio
di Davide, abbi pietà di noi!».
[32] Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che
volete che io vi faccia?».
[33] Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si
aprano!».
[34] Gesù si commosse, toccò loro gli occhi
e subito ricuperarono la vista e lo seguirono |
Matteo - Capitolo 21
Ingresso messianico a Gerusalemme
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[1] Quando furono vicini a Gerusalemme
e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli
Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli
[2] dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi
sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con
essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me.
[3] Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete:
Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito».
[4] Ora questo avvenne perché si adempisse ciò
che era stato annunziato dal profeta:
[5] Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
[6] I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato
loro Gesù:
[7] condussero l'asina e il puledro, misero su di essi
i mantelli ed egli vi si pose a sedere.
[8] La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla
strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li
stendevano sulla via.
[9] La folla che andava innanzi e quella che veniva
dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
[10] Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città
fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi
è costui?».
[11] E la folla rispondeva: «Questi è il
profeta Gesù, da Nazaret di Galilea». |
I venditori cacciati dal tempio
[12] Gesù entrò poi nel tempio e scacciò
tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò
i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe
[13] e disse loro: «La Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri».
[14] Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli
li guarì.
[15] Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie
che faceva e i fanciulli che acclamavano neltempio: «Osanna
al figlio di Davide», si sdegnarono
[16] e gli dissero: «Non senti quello che dicono?».
Gesù rispose loro: «Sì, non avete mai
letto:
Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
ti sei procurata una lode?».
[17] E, lasciatili, uscì fuori dalla città,
verso Betània, e là trascorse la notte.
Obiezione dei Giudei sull'autorità di Gesù
[23] Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono
i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero:
«Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato
questa autorità?».
[24] Gesù rispose: «Vi farò anch'io una
domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale
autorità faccio questo.
[25] Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o
dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo:
«Se diciamo: "dal Cielò', ci risponderà:
"perché dunque non gli avete creduto?'';
[26] se diciamo "dagli uominì', abbiamo timore della
folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
[27] Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non
lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io
vi dico con quale autorità faccio queste cose».
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Parabola dei due figli
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[28] «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli;
rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare
nella vigna.
[29] Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.
[30] Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli
rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.
[31] Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?».
Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse
loro: «In verità vi dico: I pubblicani
e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
[32] E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia
e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute
invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo
visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per
credergli. |
Parabola dei vignaioli omicidi
[33] Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone
che piantò una vigna e la circondò con
una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì
una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se
ne andò.
[34] Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi
servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
[35] Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono,
l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
[36] Di nuovo mandò altri servi più numerosi
dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
[37] Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo:
Avranno rispetto di mio figlio!
[38] Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra
sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo,
e avremo noi l'eredità.
[39] E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
[40] Quando dunque verrà il padrone della vigna
che farà a quei vignaioli?».
[41] Gli rispondono: «Farà morire miseramente
quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli
che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
[42] E Gesù disse loro: «Non avete mai
letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
43] Perciò io vi dico: vi sarà tolto il
regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà
fruttificare.
[44] Chi cadrà sopra questa pietra sarà
sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
[45] Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei
capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo;
ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta. |
Matteo - Capitolo 22
Parabola del banchetto nuziale [1] Gesù riprese a parlar loro in parabole
e disse:
[2] «Il regno dei cieli è simile a un re
che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
[3] Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati
alle nozze, ma questi non vollero venire.
[4] Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho
preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali
ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto;
venite alle nozze.
[5] Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al
proprio campo, chi ai propri affari;
[6] altri poi presero i suoi servi, li insultarono e
li uccisero.
[7] Allora il re si indignò e, mandate le sue
truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme
la loro città.
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[8] Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è
pronto, ma gli invitati non ne erano degni;
[9] andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli
che troverete, chiamateli alle nozze.
[10] Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti
ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì
di commensali.
[11] Il re entrò per vedere i commensali e, scorto
un tale che non indossava l'abito nuziale,
[12] gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito
nuziale? Ed egli ammutolì.
[13] Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani
e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà
pianto e stridore di denti.
[14] Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». |
Il tributo a Cesare
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[15] Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio
per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi.
[16] Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con
gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che
sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità
e non hai soggezione di nessuno perché non guardi
in faccia ad alcuno.
[17] Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare
il tributo a Cesare?».
[18] Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose:
«Ipocriti, perché mi tentate?
[19] Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi
gli presentarono un denaro.
[20] Egli domandò loro: «Di chi è
questa immagine e l'iscrizione?».
[21] Gli risposero: «Di Cesare». Allora
disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che
è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
[22] A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo,
se ne andarono. |
La risurrezione dei morti
[23] In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei,
i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono:
[24] «Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore
senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così
susciterà una discendenza al suo fratello.
[25] Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena
sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò
la moglie a suo fratello.
[26] Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.
[27] Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.
[28] Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà
moglie? Poiché tutti l'hanno avuta».
[29] E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate,
non conoscendo né le Scritture né la potenza
di Dio.
[30] Alla risurrezione infatti non si prende né moglie
né marito, ma si è come angeli nel cielo.
[31] Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto
quello che vi è stato detto da Dio:
[32] Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio
di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi».
[33] Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua
dottrina.
Il più grande comandamento
[34] Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca
ai sadducei, si riunirono insieme
[35] e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò
per metterlo alla prova:
[36] «Maestro, qual è il più grande comandamento
della legge?».
[37] Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto
il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
[38] Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
[39] E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo
tuo come te stesso.
[40] Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e
i Profeti».
Il Cristo, figlio e Signore di Davide
[41] Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese
loro:
[42] «Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?».
Gli risposero: «Di Davide».
[43] Ed egli a loro: «Come mai allora Davide, sotto
ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
[44] Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi
piedi?
[45] Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere
suo figlio?».
[46] Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno,
da quel giorno in poi, osò interrogarlo.
Matteo - Capitolo 23
Ipocrisia e vanità degli scribi e dei farisei
[1] Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli
dicendo:
[2] «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli
scribi e i farisei.
[3] Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo
le loro opere, perché dicono e non fanno.
[4] Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle
della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un
dito.
[5] Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli
uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
[6] amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe
[7] e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare
"rabbì''dalla gente.
[8] Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché
uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
[9] E non chiamate nessuno "padrè'sulla terra, perché
uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
[10] E non fatevi chiamare "maestrì', perché
uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
[11] Il più grande tra voi sia vostro servo;
[12] chi invece si innalzerà sarà abbassato
e chi si abbasserà sarà innalzato. |
Sette maledizioni agli scribi e ai farisei
[13] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete
il regno dei cieli davanti agli uomini; perché
così voi non vi entrate, e non lasciate entrare
nemmeno quelli che vogliono entrarci
[14] ] .
[15] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete
il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo,
lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
[16] Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura
per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del
tempio si è obbligati.
[17] Stolti e ciechi: che cosa è più grande,
l'oro o il tempio che rende sacro l'oro?
[18] E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale,
ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta
obbligati.
[19] Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta
o l'altare che rende sacra l'offerta?
[20] Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare
e per quanto vi sta sopra;
[21] e chi giura per il tempio, giura per il tempio
e per Colui che l'abita.
[22] E chi giura per il cielo, giura per il trono di
Dio e per Colui che vi è assiso.
[23] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate
la decima della menta, dell'anèto e del cumìno,
e trasgredite le prescrizioni più gravi della
legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà.
Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.
[24] Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate
il cammello!
[25] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite
l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno
sono pieni di rapina e d'intemperanza.
[26] Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere,
perché anche l'esterno diventi netto!
[27] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate
a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a
vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di
ogni putridume.
[28] Così anche voi apparite giusti all'esterno
davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia
e d'iniquità.
[29] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate
i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti,
[30] e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri
padri, non ci saremmo associati a loro per versare il
sangue dei profeti;
[31] e così testimoniate, contro voi stessi,
di essere figli degli uccisori dei profeti.
[32] Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
Delitti e castighi imminenti
[33] Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla
condanna della Geenna?
[34] Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi;
di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne
flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di
città in città;
[35] perché ricada su di voi tutto il sangue innocente
versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al
sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso
tra il santuario e l'altare.
[36] In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno
su questa generazione.
Apostrofe a Gerusalemme
[37] Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi
quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere
i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le
ali, e voi non avete voluto!
[38] Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta!
[39] Vi dico infatti che non mi vedrete più finché
non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
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Matteo - Capitolo 24
2. DISCORSO ESCATOLOGICO
Introduzione
[1] Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava,
gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare
le costruzioni del tempio.
[2] Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose?
In verità vi dico, non resterà qui pietra su
pietra che non venga diroccata».
[3] Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli
si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci
quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno
della tua venuta e della fine del mondo».
L'inizio dei dolori
[4] Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi
inganni;
[5] molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo,
e trarranno molti in inganno.
[6] Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre.
Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto
questo avvenga, ma non è ancora la fine.
[7] Si solleverà popolo contro popolo e regno contro
regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
[8] ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori.
[9] Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno,
e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.
[10] Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno
e odieranno a vicenda.
[11] Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;
[12] per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti
si raffredderà.
[13] Ma chi persevererà sino alla fine, sarà
salvato.
[14] Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato
in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza
a tutte le genti; e allora verrà la fine.
La grande tribolazione di Gerusalemme
[15] Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione,
di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo
- chi legge comprenda -,
[16] allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti,
[17] chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la
roba di casa,
[18] e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi
il mantello.
[19] Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in
quei giorni.
[20] Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno
o di sabato.
[21] Poiché vi sarà allora una tribolazione
grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora,
né mai più ci sarà.
[22] E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente
si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno
abbreviati.
[23] Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è
qui, o: E' là, non ci credete.
[24] Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno
grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore,
se possibile, anche gli eletti.
[25] Ecco, io ve l'ho predetto.
L'avvento del Figlio dell'uomo sarà manifestato
[26] Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non
ci andate; o: E' in casa, non ci credete.
[27] Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente,
così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
[28] Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno
gli avvoltoi. |
|
Dimensione cosmica di questo avvento
[29] Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà
più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
[30] Allora comparirà nel cielo il segno del
Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte
le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo
venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e
gloria.
[31] Egli manderà i suoi angeli con una grande
tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro
venti, da un estremo all'altro dei cieli. |
Parabola del fico
[32] Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai
il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete
che l'estate è vicina.
[33] Così anche voi, quando vedrete tutte queste
cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.
[34] In verità vi dico: non passerà questa
generazione prima che tutto questo accada.
[35] Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole
non passeranno.
[36] Quanto a quel giorno e a quell'ora, però,
nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure
il Figlio, ma solo il Padre. |
Vegliare per non essere sorpresi
|
[37] Come fu ai giorni di Noè, così
sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
[38] Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio
mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino
a quando Noè entrò nell'arca,
[39] e non si accorsero di nulla finché venne
il diluvio e inghiottì tutti, così sarà
anche alla venuta del Figlio dell'uomo.
[40] Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà
preso e l'altro lasciato.
[41] Due donne macineranno alla mola: una sarà
presa e l'altra lasciata.
[42] Vegliate dunque, perché non sapete in quale
giorno il Signore vostro verrà.
[43] Questo considerate: se il padrone di casa sapesse
in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe
e non si lascerebbe scassinare la casa.
[44] Perciò anche voi state pronti, perché
nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. |
Parabola del maggiordomo
[45] Qual è dunque il servo fidato e prudente
che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico
di dar loro il cibo al tempo dovuto?
[46] Beato quel servo che il padrone al suo ritorno
troverà ad agire così!
[47] In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione
di tutti i suoi beni.
[48] Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo:
Il mio padrone tarda a venire,
[49] e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a
bere e a mangiare con gli ubriaconi,
[50] arriverà il padrone quando il servo non
se l'aspetta e nell'ora che non sa,
[51] lo punirà con rigore e gli infliggerà
la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà
pianto e stridore di denti. |
Matteo - Capitolo 25
Parabola delle dieci vergini
|
[1] Il regno dei cieli è simile a dieci vergini
che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
[2] Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;
[3] le stolte presero le lampade, ma non presero con
sé olio;
[4] le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche
dell'olio in piccoli vasi.
[5] Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte
e dormirono.
[6] A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo,
andategli incontro!
[7] Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono
le loro lampade.
|
[8] E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro
olio, perché le nostre lampade si spengono.
[9] Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare
per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e
compratevene.
[10] Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio,
arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte
entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
[11] Più tardi arrivarono anche le altre vergini
e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
[12] Ma egli rispose: In verità vi dico: non
vi conosco.
[13] Vegliate dunque, perché non sapete né
il giorno né l'ora. |
Parabola dei talenti
|
[14] Avverrà come di un uomo che, partendo
per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò
loro i suoi beni.
[15] A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un
altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità,
e partì.
[16] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò
subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque.
[17] Così anche quello che ne aveva ricevuti
due, ne guadagnò altri due.
[18] Colui invece che aveva ricevuto un solo talento,
andò a fare una buca nel terreno e vi nascose
il denaro del suo padrone.
[19] Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò,
e volle regolare i conti con loro.
|
[20] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò
altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque
talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.
[21] Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone,
sei stato fedele nel poco, ti darò autorità
su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
[22] Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti,
disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi,
ne ho guadagnati altri due.
[23] Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone,
sei stato fedele nel poco, ti darò autorità
su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
[24] Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo
talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che
mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai
sparso;
[25] per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra;
ecco qui il tuo.
[26] Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo,
sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove
non ho sparso;
[27] avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri
e così, ritornando, avrei ritirato il mio con
l'interesse.
[28] Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha
i dieci talenti.
[29] Perché a chiunque ha sarà dato e
sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà
tolto anche quello che ha.
[30] E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre;
là sarà pianto e stridore di denti. |
Il giudizio finale
[31] Quando il Figlio dell'uomo verrà nella
sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà
sul trono della sua gloria.
[32] E saranno riunite davanti a lui tutte le genti,
ed egli separerà gli uni dagli altri, come il
pastore separa le pecore dai capri,
[33] e porrà le pecore alla sua destra e i capri
alla sinistra.
[34] Allora il re dirà a quelli che stanno alla
sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete
in eredità il regno preparato per voi fin dalla
fondazione del mondo.
[35] Perché io ho avuto fame e mi avete dato
da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere;
ero forestiero e mi avete ospitato,
[36] nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato,
carcerato e siete venuti a trovarmi.
[37] Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando
mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da
mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
[38] Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo
ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
[39] E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere
e siamo venuti a visitarti?
|
|
[40] Rispondendo, il re dirà loro: In verità
vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno
solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete
fatto a me.
[41] Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via,
lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato
per il diavolo e per i suoi angeli.
[42] Perché ho avuto fame e non mi avete dato
da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
[43] ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e
non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete
visitato.
[44] Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando
mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero
o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
[45] Ma egli risponderà: In verità vi
dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno
di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete
fatto a me.
[46] E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e
i giusti alla vita eterna».
Matteo - Capitolo 26
VII. PASSIONE E RISURREZIONE
Complotto contro Gesù
[1] Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai
suoi discepoli:
[2] «Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e
che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere
crocifisso».
[3] Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono
nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa,
[4] e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù
e farlo morire.
[5] Ma dicevano: «Non durante la festa, perché
non avvengano tumulti fra il popolo». |
|
L'unzione a Betania
[6] Mentre Gesù si trovava
a Betània, in casa di Simone il lebbroso,
[7] gli si avvicinò una donna con un vaso di
alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo
versò sul capo mentre stava a mensa.
[8] I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e
dissero: «Perché questo spreco?
[9] Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai
poveri!».
[10] Ma Gesù, accortosene, disse loro: «Perché
infastidite questa donna? Essa ha compiuto un'azione
buona verso di me.
[11] I poveri infatti li avete sempre con voi, me,
invece, non sempre mi avete.
[12] Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto
in vista della mia sepoltura.
[13] In verità vi dico: dovunque sarà
predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà
detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo
di lei».
|
Il tradimento di Giuda
[14] Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota,
andò dai sommi sacerdoti
[15] e disse: «Quanto mi volete dare perché
io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta
monete d'argento.
[16] Da quel momento cercava l'occasione propizia per
consegnarlo.
Preparativi del pasto pasquale
[17] Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono
a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo,
per mangiare la Pasqua?».
[18] Ed egli rispose: «Andate in città, da un
tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo
è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
[19] I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù,
e prepararono la Pasqua.
Annunzio del tradimento di Giuda
[20] Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.
[21] Mentre mangiavano disse: «In verità io vi
dico, uno di voi mi tradirà».
[22] Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno
a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
[23] Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la
mano nel piatto, quello mi tradirà.
[24] Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di
lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito;
sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
[25] Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono
forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto». |
Istituzione dell'Eucaristia
[26] Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese
il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò
e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate;
questo è il mio corpo».
[27] Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo
diede loro, dicendo: «Bevetene tutti,
[28] perché questo è il mio sangue dell'alleanza,
versato per molti, in remissione dei peccati.
[29] Io vi dico che da ora non berrò più
di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo
berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio». |
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Predizione del rinnegamento di Pietro
[30] E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte
degli Ulivi.
[31] Allora Gesù disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete
per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti:
Percuoterò il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge,
[32] ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».
[33] E Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero
di te, io non mi scandalizzerò mai».
[34] Gli disse Gesù: «In verità ti dico:
questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai
tre volte».
[35] E Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire
con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero
tutti gli altri discepoli. |
Al Getsemani
[36] Allora Gesù andò con loro in un podere,
chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi
qui, mentre io vado là a pregare».
[37] E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo,
cominciò a provare tristezza e angoscia.
[38] Disse loro: «La mia anima è triste fino
alla morte; restate qui e vegliate con me».
[39] E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia
a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile,
passi da me questo calice! Però non come voglio io,
ma come vuoi tu!».
|
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[40] Poi tornò dai discepoli e li trovò che
dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete
stati capaci di vegliare un'ora sola con me?
[41] Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo
spirito è pronto, ma la carne è debole».
[42] E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre
mio, se questo calice non può passare da me senza che
io lo beva, sia fatta la tua volontà».
[43] E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano,
perché gli occhi loro si erano appesantiti.
[44] E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò
per la terza volta, ripetendo le stesse parole.
[45] Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite
ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale
il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori.
[46] Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».
L'arresto di Gesù
[47] Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei
Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata
dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo.
[48] Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo:
«Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!».
[49] E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve,
Rabbì!». E lo baciò.
[50] E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei
qui!». Allora si fecero avanti e misero le mani addosso
a Gesù e lo arrestarono.
[51] Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa
mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo
sacerdote staccandogli un orecchio.
[52] Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada
nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla
spada periranno di spada.
[53] Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che
mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?
[54] Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo
le quali così deve avvenire?».
[55] In quello stesso momento Gesù disse alla folla:
«Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni,
per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare,
e non mi avete arrestato.
[56] Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero
le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli,
abbandonatolo, fuggirono. |
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Gesù davanti al sinedrio
[57] Or quelli che avevano arrestato Gesù,
lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale
gia si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
[58] Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino
al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui,
si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.
[59] I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano
qualche falsa testimonianza contro Gesù, per
condannarlo a morte;
[60] ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi
fatti avanti molti falsi testimoni.
[61] Finalmente se ne presentarono due, che affermarono:
«Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio
di Dio e ricostruirlo in tre giorni».
[62] Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non
rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro
di te?».
[63] Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote
gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente,
perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio
di Dio».
|
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|
[64] «Tu l'hai detto, gli rispose Gesù,
anzi io vi dico:
d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo».
[65] Allora il sommo sacerdote si stracciò le
vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché
abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete
udito la bestemmia;
[66] che ve ne pare?». E quelli risposero: «E'
reo di morte!».
[67] Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono;
altri lo bastonavano,
[68] dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è
che ti ha percosso?».
Rinnegamenti di Pietro
[69] Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile.
Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu
eri con Gesù, il Galileo!».
[70] Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco
che cosa tu voglia dire».
[71] Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e
disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno».
[72] Ma egli negò di nuovo giurando: «Non conosco
quell'uomo».
[73] Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero
a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata
ti tradisce!».
[74] Allora egli cominciò a imprecare e a giurare:
«Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò.
[75] E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù:
«Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte».
E uscito all'aperto, pianse amaramente.
Matteo - Capitolo 27
Gesù condotto davanti a Pilato
[1] Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani
del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo
morire.
[2] Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al
governatore Pilato.
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Morte di Giuda
[3] Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù
era stato condannato, si pentì e riportò
le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli
anziani
[4] dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito
sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che
ci riguarda? Veditela tu!».
[5] Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio,
si allontanò e andò ad impiccarsi.
[6] Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero:
«Non è lecito metterlo nel tesoro, perché
è prezzo di sangue».
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[7] E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo
del vasaio per la sepoltura degli stranieri.
[8] Perciò quel campo fu denominato "Campo di
sanguè'fino al giorno d'oggi.
[9] Allora si adempì quanto era stato detto dal
profeta Geremia: E presero trenta denari d'argento,
il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano
mercanteggiato,
[10] e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva
ordinato il Signore.
Gesù davanti a Pilato
[11] Gesù intanto comparve davanti al governatore,
e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei
tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu
lo dici».
[12] E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli
anziani, non rispondeva nulla.
[13] Allora Pilato gli disse: «Non senti quante
cose attestano contro di te?».
[14] Ma Gesù non gli rispose neanche una parola,
con grande meraviglia del governatore.
[15] Il governatore era solito, per ciascuna festa di
Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro
scelta.
[16] Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto
Barabba.
[17] Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse
loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù
chiamato il Cristo?».
[18] Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato
per invidia.
[19] Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli
mandò a dire: «Non avere a che fare con
quel giusto; perché oggi fui molto turbata in
sogno, per causa sua».
[20] Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la
folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. |
[21] Allora il governatore domandò: «Chi
dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero:
«Barabba!».
[22] Disse loro Pilato: «Che farò dunque
di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli
risposero: «Sia crocifisso!».
[23] Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?».
Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
[24] Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che
il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua,
si lavò le mani davanti alla folla: «Non
sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela
voi!».
[25] E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue
ricada sopra di noi e sopra i nostri figli».
[26] Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver
fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai
soldati perché fosse crocifisso. |
|
La corona di spine
[27] Allora i soldati del governatore condussero Gesù
nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte.
[28] Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto
[29] e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul
capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano
davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!».
[30] E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e
lo percuotevano sul capo.
[31] Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del
mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono
via per crocifiggerlo. |
La crocifissione
|
[32] Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene,
chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce
di lui.
[33] Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa
luogo del cranio,
[34] gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma
egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
[35] Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le
sue vesti tirandole a sorte.
[36] E sedutisi, gli facevano la guardia.
[37] Al di sopra del suo capo, posero la motivazione
scritta della sua condanna: «Questi è Gesù,
il re dei Giudei».
[38] Insieme con lui furono crocifissi due ladroni,
uno a destra e uno a sinistra. |
Gesù in croce deriso e oltraggiato
[39] E quelli che passavano di là lo insultavano
scuotendo il capo e dicendo:
[40] «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci
in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di
Dio, scendi dalla croce!».
[41] Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani
lo schernivano:
[42] «Ha salvato gli altri, non può salvare
se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce
e gli crederemo.
[43] Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli
vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!».
[44] Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano
allo stesso modo.
La morte di Gesù
[45] Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si
fece buio su tutta la terra.
[46] Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:
«Elì, Elì, lemà sabactàni?»,
che significa: «Dio mio, Dio mio, perché
mi hai abbandonato?».
[47] Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui
chiama Elia».
[48] E subito uno di loro corse a prendere una spugna
e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna
e così gli dava da bere.
[49] Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene
Elia a salvarlo!».
[50] E Gesù, emesso un alto grido, spirò. |
|
[51] Ed ecco il velo del tempio si squarciò in
due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si
spezzarono,
[52] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti
risuscitarono.
[53] E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione,
entrarono nella città santa e apparvero a molti.
[54] Il centurione e quelli che con lui facevano la
guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto
quel che succedeva, furono presi da grande timore e
dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
[55] C'erano anche là molte donne che stavano
a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù
dalla Galilea per servirlo.
[56] Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre
di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo. |
La sepoltura
[57] Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa,
chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui
discepolo di Gesù.
[58] Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo
di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli
fosse consegnato.
[59] Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse
in un candido lenzuolo
[60] e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta
scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla
porta del sepolcro, se ne andò.
[61] Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di
Màgdala e l'altra Maria. |
|
La custodia della tomba
[62] Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve,
si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei,
dicendo:
[63] «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore
disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò.
[64] Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino
al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli,
lo rubino e poi dicano al popolo: E' risuscitato dai
morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore
della prima!».
[65] Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia,
andate e assicuratevi come credete».
[66] Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando
la pietra e mettendovi la guardia. |
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Matteo - Capitolo 28
La tomba vuota. Messaggio dell'angelo
[1] Passato il sabato, all'alba del primo
giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra
Maria andarono a visitare il sepolcro.
[2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del
Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò
la pietra e si pose a sedere su di essa.
[3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito
bianco come la neve.
[4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono
tramortite.
[5] Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate
paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.
[6] Non è qui. E' risorto, come aveva detto;
venite a vedere il luogo dove era deposto.
[7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E' risuscitato
dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo
vedrete. Ecco, io ve l'ho detto».
[8] Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e
gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai
suoi discepoli. |
L'apparizione alle pie donne
[9] Ed ecco Gesù venne loro incontro
dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi,
gli presero i piedi e lo adorarono.
[10] Allora Gesù disse loro: «Non temete;
andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in
Galilea e là mi vedranno».
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Sopruso dei capi giudei
[11] Mentre esse erano per via, alcuni della guardia
giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti
quanto era accaduto.
[12] Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono
di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo:
[13] «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti
di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.
[14] E se mai la cosa verrà all'orecchio del
governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni
noia».
[15] Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni
ricevute. Così questa diceria si è divulgata
fra i Giudei fino ad oggi. |
Apparizione in Galilea e missione universale
[16] Gli undici discepoli, intanto, andarono
in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
[17] Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni
però dubitavano.
[18] E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi
è stato dato ogni potere in cielo e in terra.
[19] Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,
[20] insegnando loro ad osservare tutto ciò che
vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo». |
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