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L'ORA DELLA PREGHIERA 6
DI L.M.
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“… Se prima, con quella giaculatoria – Padre Ti amo, Padre Misericordia – Io vi promisi di salvare cento anime, adesso Io raddoppio la Mia Misericordia e ne salverò duecento. Non stancatevi quindi di dirla...” -Gesù, 27.8.2000-
Grani grossi: Gloria al Padre…; Padre nostro…, Padre mio, Tu sei veramente il mio grande Dio
Grani piccoli: Padre Ti amo, Padre misericordia
Alla fine: Salve Regina… |
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Libro di Cielo 4 – 64
Aprile 7,1901 Luisa Piccarreta
La Risurrezione di Gesù.
“Tanta gloria mi ebbi alla mia Umanità per mezzo della perfetta ubbidienza.” (1) (...) Povera bambinella che sono, mi sento ancora le fasce dell’infanzia che mi stringono, non so camminare da sola, sono molto debole, non ho la capacità degli adulti, che si lasciano guidare dalla ragione.
Ed ecco la somma necessità che ho di starmene con Gesù, o a torto o a diritto, non voglio saperne niente, quello che voglio sapere è che voglio Gesù, spero che il Signore voglia perdonare a questa povera bambinella, che delle volte commette degli spropositi. (2) Onde, trovandomi in questa posizione, per poco ho visto il mio adorabile Gesù nell’atto della sua Risurrezione, - con un volto tanto risplendente, da non paragonarsi a nessun altro splendore.
E mi pareva che l’umanità Santissima di Nostro Signore, - sebbene fosse carne viva, ma splendente e trasparente in modo - che si vedeva con chiarezza la Divinità unita alla Umanità.
Ora mentre lo vedevo così glorioso, una luce che veniva da lui, pareva che mi dicesse:
(3) “Tanta gloria mi ebbi alla mia Umanità per mezzo della perfetta ubbidienza, che distruggendo affatto la natura antica Me ne restituì la nuova natura gloriosa ed immortale. Così l’anima per mezzo dell’ubbidienza può formare in sé - la perfetta risurrezione alle virtù, come: - se l’anima è afflitta, l’ubbidienza la farà risorgere alla gioia, - se agitata, l’ubbidienza la farà risorgere alla pace; - se tentata, l’ubbidienza le somministrerà la catena più forte come legare il nemico, e la farà risorgere vittoriosa dalle insidie diaboliche. - se assediata da passioni e vizi, l’ubbidienza uccidendo questi, la farà risorgere alle virtù.
Questo all’anima, ed a tempo suo, formerà la risurrezione anche del corpo” |
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Libro di Cielo 8 – 49
Settembre 6, 1908 Luisa Piccarreta
Gesù volle soffrire per riunire tutto a Sé.
Continuando il mio solito stato, stavo pensando al mistero della flagellazione, e venendo Gesù e pressandomi la mano alle spalle, nel mio interno mi sentivo dire:
“Figlia mia, volli che - le carni fossero sparse a brandelli, ed - il mio sangue versato da tutta la mia Umanità per riunire tutta l’umanità dispersa, difatti, col fare che tutto ciò che della mia Umanità fu strappato, carne, sangue, capelli, - nella Risurrezione nulla fosse disperso, - ma tutto fosse riunito di nuovo alla mia Umanità, con ciò Io incorporavo tutte le creature in Me.
Sicché, dopo questo chi da Me va disperso, è di ostinata volontà che da Me si strappa per andare a perdersi” |
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Libro di Cielo - 11
Settembre 20, 1915 Luisa Piccarreta
L’anima deve annodare tutti i suoi atti al Fiat.
(1) Continuando il mio solito stato, il mio amabile Gesù si faceva vedere coi flagelli nelle mani, che toccava e batteva le creature, e pareva che si andavano allargando di più, e tra tante cose, pareva pure che si andava ordendo una congiura contro la Chiesa, e nominavano Roma. Il benedetto Gesù era afflitto e come coperto d’un manto nero, e mi ha detto:
2) “Figlia mia, i flagelli faranno risorgere i popoli, ma saranno tanti, che tutti i popoli saranno ammantati di dolore e di lutto, ed essendo le creature mie membra, perciò vado ammantato di nero per causa loro”.
(3) Io mi costernavo tutta e lo pregavo a placarsi, e Lui per sollevarmi mi ha detto:
(4) “Figlia mia, il Fiat dev’essere il dolce nodo che legherà tutti i tuoi atti, sicché la mia Volontà e la tua formeranno il nodo.
E sappi che ogni pensiero, parola, atto, fatto annodato con la mia Volontà, - sono altrettanti canali di comunicazione che si aprono tra Me e la creatura.
Se tutti i tuoi atti saranno annodati con la mia Volontà, - nessun canale di comunicazione divina starà chiuso tra Me e te” |
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Libro di Cielo 7
Gennaio 13, 1907 Luisa Piccarreta
Gesù volle soffrire nella sua Umanità per rifare la natura umana.
Continuando il mio solito stato, alla sfuggita ho visto il mio benedetto Gesù, e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quanto amo le anime! Senti: La natura umana era corrotta, umiliata, senza speranza di gloria e di risorgimento. Ed Io volli subire tutte le umiliazioni nella mia Umanità, specie volli essere spogliato, flagellato - ed a brandelli cadere le mie carni sotto dei flagelli, quasi disfacendo la mia Umanità per rifare l’umanità delle creature, e farla risorgere piena di vita, d’onore e di gloria alla vita eterna.
Che più potevo fare e non ho fatto? |
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Libro di Cielo 21
Aprile 18, 1927 Luisa Piccarreta
La Resurrezione di Nostro Signore ha dato il diritto di risorgere alle creature.
Stavo seguendo il Santo Voler Divino nell’atto quando risuscitò dal sepolcro, glorioso e trionfante ed il mio amabile Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto: “Figlia mia, col risorgere la mia Umanità, diede il diritto a tutte le creature di far risorgere - non solo le loro anime alla gloria ed alla beatitudine eterna, - ma anche i loro corpi. Il peccato aveva tolto questi diritti alle creature di risorgere. La mia Umanità col risorgere li restituì.
Essa rachiudeva il germe della resurrezione di tutti. Ed in virtù di questo germe rachiuso in Me, tutti ebbero il bene di poter risorgere dalla morte.
Chi fa il primo atto deve tenere tale virtù da rachiudere in sé tutti - gli altri atti che devono fare le altre creature, in modo che in virtù del primo atto, gli altri possono imitare e fare lo stesso atto.
Quanto bene non portò la Resurrezione della mia Umanità dando il diritto a tutti di risorgere.
Per l’uomo, perché si era sottratto dalla mia Volontà, - gloria, felicità, onori, tutto l’era fallito, aveva rotto l’anello di congiunzione che congiungendolo con Dio - gli dava i diritti a tutti i beni del suo Creatore.
E la mia Umanità col risorgere congiunse l’anello d’unione, - restituendogli i diritti perduti, dandogli virtù di risorgere.
Tutta la gloria, tutto l’onore è della mia Umanità, - se non avessi Io risorto, nessuno poteva risorgere.
Col primo atto vengono le successioni degli atti simili al primo.
Vedi che cosa è la potenza d’un primo atto.
La mia Mamma Regina fece il primo atto di concepirmi.
Essa per poter concepire Me, Verbo Eterno, racchiuse in Sé tutti gli atti delle creature per ricambiare il suo Creatore in modo da potergli dire: “Son’Io che ti amo, ti adoro, ti soddisfo per tutti”. |
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Libro di Cielo 33
Febbraio 24, 1934 Luisa Piccarreta
La creatura col fare la sua volontà perde il capo, la ragione divina, l’ordine, il regime, l’ordine del suo Creatore.
Il nostro Amore ci vinse, e facendomi scendere dal Cielo in terra Mi costituì Capo dell’uomo.
Mentre continuavo il mio giro nella Divina Volontà, il suo dolce impero, la sua Forza irresistibile, il suo Amore e la sua Luce inestinguibile, si riversa sulla mia piccolezza, la quale come rapita si trova nel mare della Divina Volontà.
Ed oh! le dolci sorprese, i suoi modi sempre nuovi, la sua Bellezza rapitrice, la sua Immensità che porta come nel suo grembo tutti e tutto. Ma quello che più colpisce è il suo amore per la creatura, pare che è tutt’occhio per guardarla, tutta cuore per amarla, tutta mani e piedi per portarla stretta al suo seno e per darle il passo.
Oh! come sospira di dare la sua Vita alla creatura affinché potesse vivere della sua, pare che sia un delirio che tiene, un impegno che ha preso, una vincita, che a qualunque costo vuol fare, che la sua Vita formasse la vita della creatura.
Quindi la mia mente si perdeva in mezzo a questo spettacolo d’amore della Divina Volontà. ed il mio dolce Gesù tutto tenerezza mi ha detto:
“Figlia mia, l’uomo col fare la sua volontà perdette il capo, la ragione divina, il regime, l’ordine del suo Creatore.
E siccome perdette il capo, tutte le membra volevano far da capo, ma non essendo ufficio delle membra tenere virtù e abilità di fare da capo, non seppero tenere il regime, né l’ordine fra loro.
E un membro si mise contro dell’altro e si divisero tra loro, sicché rimasero come membra sparse, perché non possedevano l’unità del capo.
Ma il nostro Ente Supremo amava l’uomo, e vedendolo senza capo, ci faceva pena ed era il più grande dei disonori alla nostra opera creatrice
Né potevamo tollerare uno strazio sì grande in colui che tanto amavamo.
Ecco perciò la nostra Volontà Divina ci dominò. Ed il nostro Amore ci vinse, e facendomi scendere dal Cielo in terra mi costituì Capo dell’uomo e riunì tutte le membra sparse sotto del mio Capo.
E le membra acquistarono il regime, l’ordine, l’unione e la nobiltà del capo.
Sicché la mia Incarnazione, tutto ciò che feci e patii e la stessa mia morte, non fu altro che via che feci per cercare queste membra sparse e far fluire dalla virtù del mio capo divino, la vita, il calore e la resurrezione delle membra morte - per formare di tutte le umane generazioni un sol corpo sotto del mio Capo divino.
Quanto mi costò! Ma il mio amore mi fece superare tutto, affrontare tutte le pene e trionfare di tutto.
Ora figlia mia, vedi dunque che significa non fare la mia Volontà, perdere il Capo, dividersi dal mio corpo, e come membra distaccate, a stento ed a tentoni, camminare quaggiù come tanti mostri, da fare pietà.
Tutto il bene della creatura è accentrato nella mia Volontà Divina e forma la gloria nostra e quella delle umane generazioni. Ecco perciò il nostro delirio, il nostro impegno, e vogliamo vincere a via d’amore e di sacrifici inauditi perché la creatura viva della nostra Volontà. Quindi sii attenta e contenta il tuo Gesù”
E le membra acquistarono il regime, l’ordine, l’unione e la nobiltà del Capo. |
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APPUNTAMENTI
APRILE 2021
Gli appuntamenti del mese di aprile
con la Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa.
Mercoledì 14 aprile
SEMINARIO WEB
ore 21,30
IL DOCUMENTO BASE DEL 52° CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE: CAP. 4 "L'EUCARISTIA NEL CONCILIO VATICANO II"
Seminario del ciclo "Adorazione Eucaristica per la vita del mondo"
Guiderà la riflessione don Roberto Pedrini, della Diocesi di Bologna
Continua l'approfondimento del documento base del Congresso Eucaristico di Budapest "Sono in te tutte le mie sorgenti".
Il testo del documento base è scaricabile a questo link.
Il seminario Adorazione eucaristica per la vita del mondo si tiene ogni secondo mercoledì del mese alle ore 21,30 in diretta web. Per partecipare è sufficiente essere dotati di un computer con connessione internet o di uno smartphone.
Occorre registrarsi sul sito https://attendee.gotowebinar.com/register/4193599274469258754 e seguire le istruzioni. Chi ha già partecipato ai precedenti seminari non deve effettuare una nuova registrazione, riceverà automaticamente una mail con il link per connettersi. |
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Martedì 27 aprile
RADIO MARIA
ore 21,00
VIVERE L'ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA
conduce Don Enrico Campino
Trasmissione dedicata all'adorazione eucaristica perpetua in onda su Radio Maria ogni quarto martedì del mese dalle 21,00 alle 22,30. |
5 - 12 settembre 2021
BUDAPEST
52° CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE
Il Congresso eucaristico internazionale sarà una occasione per confermare la fede dei credenti, ricostruire l’identità della comunità cristiana mediante una nuova evangelizzazione, approfondire la comunione con Cristo e con i fratelli, lavorare alla riconciliazione fra i popoli. Ed anche per rinsaldare il dialogo tra i cristiani, nella certezza che sono più le cose che ci uniscono di quelle che dividono. processi di rinnovamento
Riferendosi al Congresso eucaristico di Budapest, Papa Francesco il 15 dicembre del 2019, dopo la recita mariana dell’Angelus, aveva esortato a pregare affinché questo evento possa favorire “processi di rinnovamento” nelle comunità cristiane:
"I Congressi Eucaristici, da più di un secolo, ricordano che al centro della vita della Chiesa c’è l’Eucaristia. Il tema del prossimo Congresso sarà «Sono in te tutte le mie sorgenti» (Sal 87,7). Preghiamo che «l’evento eucaristico di Budapest possa favorire nelle comunità cristiane
processi di rinnovamento".
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La Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa è una confederazione di laici, riconosciuta dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, il cui motto è Culto in Aetermun Sanctissimum Sacramentum. La Federazione ha come scopo quello di incoraggiare, promuovere e diffondere il culto del Santissimo Sacramento, in conformità con le direttive della gerarchia ecclesiastica.
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Libro di Cielo 33
Maggio 31, 1935 Luisa Piccarreta
Come la Potenza Divina non ha limiti.
Certezza che deve venire il regno della Divina Volontà.
Come la Redenzione ed il suo regno sono inseparabili. (...)
“Figlia mia benedetta, se tu dubiti di ciò, non credi né riconosci la mia Potenza che non ha limiti e quando voglio tutto posso. Tu devi sapere che nel creare l’uomo fu messa la nostra Vita in lui, e lui era la nostra abitazione, ora se non mettiamo in salvo questa nostra Vita, col suo decoro, col suo dominio, col pieno nostro trionfo facendoci conoscere che stiamo in questa abitazione, e che essa si sente onorata d’essere dominata e abitata da un Dio.
Se ciò non facciamo significa che la nostra Potenza è limitata, non è il suo potere infinito, chi non ha potenza di salvare sé stesso, molto meno può salvare gli altri, anzi il vero bene, la potenza che non ha limiti, prima serve e mette in salvo sé stesso e poi si riversa negli altri. Ora, col venire sulla terra, patire e morire, venni a mettere in salvo l’uomo, cioè la mia abitazione, non ti parrebbe strano anche a te, se mentre mettevo in salvo l’abitazione, il Padrone, l’abitatore di essa senza i suoi diritti, senza dominio e senza potere di mettersi in salvo?
Ah! no, no, figlia mia, sarebbe stato assurdo e senza l’ordine della nostra sapienza infinita. La Redenzione ed il regno della mia Volontà sono tutt’uno, inseparabili tra loro.
La mia venuta sulla terra venne a formare la Redenzione dell’uomo e nel medesimo tempo venne a formare il regno della mia Volontà - per salvare Me stesso, - per riprendermi i miei diritti che di giustizia mi sono dovuti come Creatore.
E come nella Redenzione mi esibii - a tante umiliazioni, - a pene inaudite, fino a morire crocifisso, mi sottoposi a tutto per - mettere in salvo la mia abitazione - e restituirle tutta la sontuosità, la bellezza, la magnificenza con cui l’avevo formata, perché di nuovo fosse degna di Me.
Ora, quando parve che tutto fosse finito ed i miei nemici soddisfatti che mi avevano tolto la Vita, la mia Potenza che non ha limiti richiamò a vita la mia Umanità, e col risorgere tutto risorgeva insieme con Me, - le creature, le mie pene, i beni per loro acquistati, e come la mia Umanità trionfò sulla morte, - così la mia Volontà risorgeva e trionfava nelle creature aspettando il suo regno.
Se la mia Umanità non fosse risorta, se non avesse avuto questa Potenza, la Redenzione sarebbe fallita e si potrebbe dubitare che non fosse opera d’un Dio. Fu la mia Risurrezione che - mi fece conoscere chi Io ero, e - mise il suggello a tutti i beni che venni a portare sulla terra. (...) |
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Libro di Cielo-28
Ottobre 18, 1930 Luisa Piccarreta
“Ogni atto fatto nella mia Divina Volontà forma una resurrezione divina nell’anima.”
4) La mia povera mente continua il suo corso dentro della Divina Volontà, a seconda le circunstanze in cui mi trovo, ma è sempre Essa il mio punto d’appoggio, il mio principio, il mezzo, il fine degli atti miei, la sua Vita corre in me come il dolce mormorio del mare che mai si ferma.
Ed io per contraccambio d’omaggio e d’amore, le do il mormorio degli atti miei che lo stesso Fiat Divino mi fa fare. Ed il mio sempre amabile Gesù continua a dirmi:
(5) “Figlia mia, ogni atto fatto nella mia Divina Volontà forma una resurrezione divina nell’anima. La vita è formata non d’un solo atto, ma di tanti atti uniti insieme, sicché quanti più atti si fanno, tante volte risorge nel mio Volere, in modo da poter formare una Vita completa tutta di Divina Volontà.
Come la vita umana è formata di tante membra distinte per poter formare la sua vita, - e se ci fosse un sol membro non si potrebbe chiamar vita, - e se mancasse qualche membro si chiamerebbe vita difettosa, così i ripetuti atti fatti nel mio Volere - servono come se si formassero le diverse membra di Volontà Divina nella creatura, e mentre servono a riunire insieme questi atti per formare la Vita, servono ad alimentare la stessa Vita.
E siccome la mia Divina Volontà non ha termine, così quanti più atti si fanno in Essa, tanto più cresce la sua Vita Divina nella creatura. E mentre questa risorge e cresce, l’umana volontà riceve la morte da questi stessi atti fatti nel mio Volere Divino, non trova alimenti come alimentarsi e si sente morire ad ogni atto fatto nella mia Divina Volontà.
Ma che dolore! Quante volte la creatura fa la sua volontà nei suoi atti, tante volte fa morire la mia nell’atto suo. Oh! com’è raccapricciante vedere che un voler finito mette fuori del suo atto un Volere infinito che vuol darle vita di luce, di bellezza, di santità” |
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Libro di Cielo 10
Maggio 16, 1911 Luisa Piccarreta
Gesù non vuole confondere i nemici della Chiesa, e piange per le piaghe dolorose che sono nel corpo di Essa.
(1) Stavo pregando che il benedetto Gesù confondesse i nemici della Chiesa, d il mio sempre amabile Gesù nel venire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, potrei confondere i nemici della santa Chiesa, ma non voglio, se ciò facessi, chi purgherebbe la mia Chiesa?
Le membra della Chiesa, e specie chi sta in posto ed in altezze di dignità, hanno gli occhi abbacinati e travedono di molto, tanto, che giungono a proteggere i finti virtuosi ed opprimere e condannare i veri buoni, questo mi dispiace tanto, vedere quei pochi veri miei figli sotto il peso dell’ingiustizia, quei figli da cui deve risorgere la Chiesa e che Io sto dando molta grazia per disporli a ciò, Io li veggo messi di spalle al muro e legati per impedirli i passi, questo mi duole tanto che mi sento tutto furore per loro!
(3) Senti figlia mia, Io sono tutto dolcezza, benigno, clemente e misericordioso, tanto, che per la mia dolcezza rapisco i cuori, ma però sono anche forte, da stritolare ed incenerire coloro che non solo opprimono i buoni, ma giungono ad impedire il bene che vogliono fare. Ah! tu ti piangi i secolari, ed Io piango le piaghe dolorose che sono nel corpo della Chiesa, che mi dolorano tanto, da oltrepassare le piaghe dei secolari, perché dalla parte cui non me l’aspettavo e che mi fanno disporre a fare inveire i secolari contro di loro” |
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Libro di Cielo 9
35 Giugno 2, 1910 Luisa Piccarreta
L’anima deve morire a tutto per risorgere più bella.
(1) Sentendomi molto male e come se tutto fosse finito, mi lamentavo con Gesù di questo suo totale abbandono, e Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, questi sono i modi divini, morire e risorgere di continuo.
Vedi, la stessa natura è soggetta a queste morti e a questi risorgimenti, il fiore nasce e muore, ma per risorgere più bello, mentre se mai morisse invecchierebbe, perderebbe la vivacità del suo colorito, la fragranza del suo odore
Ed ecco anche la similitudine del mio Essere, sempre vecchio e sempre nuovo. Il seme è messo sotto terra, come sepolto per farlo morire, e difatti muore, fino a polverizzarsi, e poi risorge più bello, anzi moltiplicato.
E così di tutto il resto.
E se questo è nell’ordine naturale, molto più nell’ordine spirituale. L’anima deve essere soggetta a queste morti ed a questi risorgimenti, ché mentre pare che di tutto ha trionfato e abbonda di fervore, di grazie, di unione con Me, di virtù, pare che in tutto ha acquistato tante nuove vite, Io mi nascondo.
E pare che tutto le muore intorno. Io do colpo da vero maestro e aiuto a farle tutto morire. E quando mi pare che le sia tutto morto, Io, come sole, esco, mi svelo.
E con Me tutto risorge più bello, più vigoroso, più fedele, più riconoscente, più umile In modo che se vi era qualche cosa d’umano, - la morte lo ha distrutto e fa tutto risorgere a nuova vita” |
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Libro di Cielo 17
Ottobre 6, 1924 Luisa Piccarreta
La Divina Volontà è palpito primario dell’anima, e di tutte le cose create. (...)
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“Figlia mia, il mio Volere, in ogni palpito di creatura forma il suo giro completo in tutta la Creazione, e siccome il palpito è continuo nella creatura.
E se cessa il palpito cessa la vita, così la mia Volontà, più che palpito, per dar vita divina alle creature gira e forma il palpito della mia Volontà in ogni cuore.
Vedi dunque come sta la mia Volontà in ogni creatura, come palpito primario, perché il suo è secondario. Anzi, se palpito sente è in virtù del palpito della mia Volontà
Anzi, questa mia Volontà vi forma due palpiti: - uno al cuore umano, come vita del corpo, - uno all’anima, come palpito e vita dell’anima. Ma vuoi sapere tu che fa questo palpito della mia Volontà nella creatura?
Se pensa, la mia Volontà corre e circola come sangue nelle vene dell’anima, e le dà il pensiero divino, affinché metta da parte il pensiero umano e dia il posto primario al pensiero della mia Volontà.
Se parla, vuole il posto la parola della mia Volontà.
Se opera, se cammina, se ama, vuole il posto dell’opera, del passo, dell’amore, la mia Volontà.
E’ tanto l’amore e la gelosia della mia Volontà nella creatura, che mentre palpita, - se la creatura vuol pensare si fa pensiero, - se vuol guardare si fa occhio, - se vuol parlare si fa parola, - se vuol operare si fa opera, - se vuol camminare si fa piede, - se vuol amare si fa fuoco, insomma, corre e gira in ogni atto della creatura per prendervi il suo posto primario che le è dovuto.
Ma con sommo nostro dolore, la creatura le nega questo posto d’onore e dà il posto alla sua volontà umana.
E la mia Volontà è costretta a starsi nella creatura - come se non avesse né pensiero, né occhio, né parola, né mani, né piedi, senza poter svolgere la vita della mia Volontà nel centro dell’anima della creatura. Che dolore! che somma ingratitudine!.
Ma vuoi tu sapere chi mi dà il campo libero e fa operare la mia Volontà come palpito di vita nell’anima sua? Chi vive nella mia Volontà. Oh! come bene svolge la sua vita e si costituisce - pensiero del suo pensiero, - occhio del suo occhio, - parola della sua bocca, - palpito del suo cuore, e così di tutto il resto. Oh! come ci intendiamo subito.
E la mia Volontà ottiene l’intento di formare la sua vita nell’anima della creatura! |
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Libro di Cielo 8
-56 Dicembre 27, 1908 Luisa Piccarreta
Il ti amo della creatura è corrisposto col ti amo del Creatore.
(1) Stavo meditando quando la Mamma Regina dava il latte al bambino Gesù. Dicevo tra me: “Che poteva passare tra la Mamma Santissima ed il piccino Gesù in quest’atto?”
In questo mentre me lo sentii muovere nel mio interno, e mi sentii dire:
(2) “Figlia mia, quando succhiavo il latte dal petto della mia dolcissima Madre, unito al latte vi succhiavo l’amore del suo cuore, ed era più amore che succhiavo che latte.
Ed Io come in quei succhi sentivo dirmi: “T’amo, t’amo, o Figlio”. Io ripetevo a Lei: “T’amo, t’amo, o Mamma”.
E non ero solo in questo; al mio ti amo, - il Padre e lo Spirito Santo e la Creazione tutta, gli angeli, i santi, - le stelle, il sole, le gocce d’acqua, le piante, i fiori, i granelli di sabbia, - tutti gli elementi correvano appresso al mio t’amo e ripetevano: “T’amiamo, t’amiamo o Madre del nostro Dio nell’amore del nostro Creatore”.
(3) La mia Madre vedeva tutto ciò, ne restava inondata, non trovava neppure un piccolo spazio dove non si sentisse dire che Io l’amavo. Il suo amore ne restava indietro e quasi solo, e ripeteva: “T’amo, t’amo”. Ma mai poteva eguagliarmi, - perché l’amore della creatura ha i suoi limiti, il suo tempo. - l’amore mio è increato, interminabile, eterno. E questo succede ad ogni anima, quando mi dice t’amo anch ’Io le ripeto t’amo, e con Me è tutta la Creazione ad amarla nel mio amore. Oh! se le creature comprendessero qual è il bene, l’onore che si procurano, anche col sol dirmi “t’amo”, basterebbe solo questo, che un Dio al loro fianco replica con l’onorarle: “Anche Io ti amo”
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Libro di Cielo 9
- 28 Febbraio 26, 1910 Luisa Piccarreta
Prima di morire, l’anima deve far morire tutto nel Divino Volere e nell' amore.
(1) Continua il mio solito stato di privazione, e forse anche peggio. Oh! Dio, che scesa che ho fatto, mai me lo potevo immaginare di dover giungere a tale termine, ma spero almeno di non uscire mai, mai dal cerchio del suo Santissimo Volere; questo è tutto per me. Vorrei piangere il mio lacrimevole stato, e qualche volta lo faccio, ma Gesù mi rimprovera dicendomi:
(2) “Vuoi tu essere sempre bambina? Si vede che ho che fare con una bambina, non posso fidarmi di te, speravo di trovare in te l’eroismo del sacrificio per Me, ed invece trovo le lacrime d’una bambina che non vuole sacrificio”.
(3) E quindi, se piango si mostra più duro e fa qualcuna delle sue bravure, a non venire affatto per quel giorno. Onde debbo farmi forza a distornarmi il pianto e dico a Gesù: “Tu dici che per amor mi privi di Te, ed io per amor tuo accetto la tua privazione, per amor tuo non piango”. E se giungo a farlo si mostra un po’ più indulgente, altrimenti mi penitenza più forte di morire continuamente eppure vivere con la sua privazione. Onde avendo passato una giornata simile, per quanto ho fatto non ho potuto frenare le lacrime. Gesù me l’ha fatto pagare come io meritavo. Ed a notte avanzata, avendone compassione, appena come se si avesse aperto una finestra di luce nella mia mente, si è fatto vedere e mi ha detto:
(4) “Non lo vuoi comprendere, che prima di morire devi morire a tutto, - al patire, ai desideri, ai fervori, a tutto, e tutto deve morire nel mio Volere e nel mio amore. Ciò che s’eterna nel Cielo è la mia Volontà e l’amore. Tutte le altre virtù finiscono: Pazienza, ubbidienza, patire, desideri Solo la Volontà mia e l’amore non finiscono mai, perciò nella mia Volontà e nell’amore devi tutto anticipatamente far morire. Tutti i miei santi, ed Io stesso non volli risparmiarmi d’essere abbandonato dal Padre, per morire in tutto nel Volere e nell’amore del Padre. Oh! quanto avrei voluto più patire!
Oh! quanto desideravo di più fare per le anime! Ma tutto questo morì nella Volontà ed amore del Padre. E così hanno fatto le anime che veramente mi hanno amato, E tu non lo vuoi comprendere” |
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Libro di Cielo 9
Marzo 10, 1909 Luisa Piccarreta
Il Padre fa una sola cosa con Gesù. Gesù si dà continuamente alle anime.
1) Continuando il mio solito stato, mi sono trovata fuori di me stessa col bambino Gesù in braccia, io gli ho detto: “Dimmi carino mio, che cosa fa il Padre?”
(2) E Lui: “Fa una sola cosa con Me, sicché ciò che fa il Padre faccio Io”.
(3) Ond’io ho soggiunto: “E coi santi, che cosa fate?”
(4) E Lui: “Darmi continuamente, sicché Io sono vita loro, gaudio, felicità, bene immenso, senza termine e confini. Di Me sono ripieni, in Me tutto trovano Io sono tutto per loro, e loro sono tutti per Me”.
(5) Io, nel sentire ciò, volevo prendere dei picci, e gli ho detto: “Ai santi vi date continuamente, ed a me poi così stentato, così avaro, ad intervallo fino a farmi passare parte della giornata senza venire, e qualche volta ci stentate tanto che mi viene il timore che neppure fino a sera ci verrete, onde io vivo morendo, ma d’una morte la più crudele e spietata; eppure dicevate di volermi tanto bene”.
(6) E Lui: “Figlia mia, anche a te mi do continuamente, ora personalmente, ora con la grazia, ora con la luce ed in tanti altri modi. E poi, chi te lo nega che ti amo tanto, tanto?” (.. |
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Libro di Cielo
11 Settembre 8, 1916 Luisa Piccarreta
Per quanto tempo l’anima sta nella Divina Volontà, tanto di Vita Divina può dire che fa sulla terra.
Anche tu fa’ la comunione nella mia Volontà, ripeti ciò che feci Io.
Questa mattina dopo la comunione, sentivo che il mio amabile Gesù in modo speciale mi assorbiva tutta nel suo Volere, ed io nuotavo dentro di Esso, ma chi può dire ciò che provavo?
Non ho parole per esprimermi, e Gesù mi ha detto: “Figlia mia, per quanto tempo l’anima sta nella mia Volontà, tanto di Vita Divina può dire che fa sulla terra.
Come mi piace quando vedo che l’anima entra nella mia Volontà per farvi Vita Divina!
Mi piace molto vedere le anime che ripetono nella mia Volontà ciò che faceva la mia Umanità in Essa!
Io feci la comunione, ricevetti Me stesso nella Volontà del Padre. E con ciò non solo riparavo tutto, ma trovando nella Divina Volontà l’immensità, l’onniveggenza di tutto e di tutti, quindi abbracciavo tutti, comunicavo tutti.
E vedendo che molti non avrebbero preso parte al Sacramento ed - il Padre offeso ché non volevano ricevere la Vita, Io davo al Padre la soddisfazione, la gloria come se tutti avessero fatto la comunione, dando al Padre per ciascuno la soddisfazione e la gloria d’una Vita Divina.
Anche tu fa’ la comunione nella mia Volontà, ripeti ciò che feci Io, e così non solo riparerai tutto, - darai Me stesso a tutti com’Io intendevo di darmi a tutti, - e mi darai la gloria come se tutti si fossero comunicati. Il mio cuore si sente intenerito nel vedere che la creatura non potendo darmi nulla da sé che sia degno di Me, prende le cose mie, le fa sue, imita come le ho fatto Io, e per piacermi me le dà.
Ed Io nel mio compiacimento vo ripetendo: “Bravo alla figlia mia, hai fatto proprio ciò che facevo Io” |
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Libro di Cielo
11 Settembre 8, 1916 Luisa Piccarreta
Gli atti nella Divina Volontà sono gli atti più semplici.
Ma perché semplici si comunicano a tutti. “Gli atti nella mia Volontà sono gli atti più semplici. Ma perché semplici si comunicano a tutti. La luce del sole perch’è semplice è luce d’ogni occhio. Ma il sole è uno. Un atto solo nella mia Volontà, come luce semplicissima si diffonde - in ogni cuore, in ogni opera, in tutti. Ma l’atto è uno. Il mio stesso Essere, perch’è semplicissimo è un atto solo. Ma un Atto che contiene tutto. Non ha piedi ed è il passo di tutti, non ha occhio ed è occhio e luce di tutti, dà vita a tutto, - ma senza sforzo, senza fatica, ma dà l’atto d’operare a tutti. Onde l’anima nella mia Volontà si semplicifica ed insieme con Me - si moltiplica in tutti, fa bene a tutti. Oh! se tutti comprendessero il valore immenso degli atti, - anche i più piccoli fatti nella mia Volontà, nessun’atto si farebbero sfuggire” |
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Libro di Cielo 11-133
Ottobre 13, 1916 Luisa Piccarreta
Come gli angeli stanno intorno all’anima che fa le ore della Passione. Queste ore sono i piccoli sorsi dolci che le anime danno a Gesù.
(1) Stavo facendo le ore della Passione, ed il benedetto Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, nel corso della mia Vita mortale, migliaia e migliaia di angeli corteggiavano la mia Umanità. E raccoglievano tutto ciò che facevo, i passi, le opere, le parole, anche i sospiri, le pene, le gocce del mio sangue, in somma, tutto. Erano angioli deputati alla mia custodia, a rendermi onore, ubbidienti a tutti i miei cenni, salivano e scendevano dal Cielo per portare al Padre ciò che Io facevo. Ora, questi angioli hanno un ufficio speciale.
E come l’anima fa memoria della mia Vita, della Passione, del mio sangue, delle mie piaghe, delle mie preghiere, si fanno intorno a quest’anima e raccolgono le sue parole, le sue preghiere e compatimenti che mi fanno, le lacrime, le offerte, le uniscono alle mie e le portano innanzi alla mia Maestà per rinnovarmi la gloria della mia stessa Vita E tanto il compiacimento degli angioli, che riverenti stanno a sentire ciò che dice l’anima, e pregano insieme con lei.
Perciò con quale attenzione e rispetto l’anima deve fare queste ore, pensando che gli angioli pendono dalle sue labbra per ripetere appresso a lei ciò che essa dice”.
(3) Poi ha soggiunto: “Alle tante amarezze che le creature mi danno, queste ore sono i piccoli sorsi dolci che le anime mi danno. Ma ai tanti sorsi amari che ricevo, sono troppi pochi i dolci. Perciò più diffusione, più diffusione” |
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