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In questa pagina troverete, di volta in volta, notizie
dedicate ad iniziative e/o Mostre su soggetti di interesse
comune: a tematica religiosa, collezionismo vario, recensioni su novità editoriali, ecc. Spero possa esservi utile!
Si declina, comunque, ogni responsabilità circa
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
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IV DOMENICA DI AVVENTO – 20.12.2020
Lc 1, 26-38 In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
«Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?»
Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
COMMMENTO DI DON LUIGI PINI
In un mondo d’imboscati o dove si tenta di farlo con una facilità imbarazzante...fa bene sentire un “eccomi” motivato e voluto.
E’ proprio questa disponibilità ad esserci e a mettersi totalmente in gioco che rende possibile il Natale, l’inizio dei tempi nuovi nei quali il male è destinato ad essere sconfitto.
E’ questo “voler esserci” che rende la Storia affascinante e vera, e non soltanto tempo perso dietro ai soliti fantasmi o ai soliti miti capaci anche di grandi orrori. “Eccomi! “.
Lei c’è, Lei ci vuole essere perché si fida della parola. “Eccomi! “.
Adesso però tocca a noi piantarla di giocare a nasconderci e a scaricare responsabilità: tocca sempre agli altri, noi non abbiamo mai tempo perché c’è in ogni modo qualcos’altro da fare. Dobbiamo piantarla di piangerci addosso il triste e noioso “tocca sempre a me!"
Se voglio un mondo migliore, tocca a me buttarmi nella mischia e urlare il mio “eccomi!" alla vita che ho davanti: Natale inizia da lì e va dritto fino alla Risurrezione.
In un mondo di “prime donne” e di protagonismi esasperati, di primi posti e di podi cercati in tutti i modi...beh, in un mondo così fa bene sentire che qualcuno vuole essere “servo”: ma del Signore Gesù e, in altre parole, dell’Amore.
“Servo”...capace in pratica di mettermi al Suo servizio, ad andargli dietro, a lasciare Lui al primo posto, a rischiare di non capire...esattamente come ha fatto Lei. Si preoccuperà Lui a chiamarci “amici e non più servi”...intanto però cominciamo a voler fare i “servi” come lo ha fatto Lei.
Buon cammino. Un abbraccio. |
IV DOMENICA D'AVVENTO
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III DOMENICA DI AVVENTO – 13.12.2020
Gv 1,6-8.19-28 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?».
«Non lo sono», disse.
«Sei tu il profeta?». «No», rispose.
Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».
Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».
Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Commento di don Gigi Pini
Giovanni Battista sarà per sempre il testimone di Colui che dovrà essere il punto di riferimento del nostro camminare nella vita: testimone della Luce, di Chi, in altre parole, è capace di farci “vedere”.
Vedere…sì, perché c’è una strada da scegliere, perché c’è una vita da vivere: la mia, la tua. Ma dove mettere i piedi, dove puntare la prua della barca, dove andare sull’orizzonte della Storia…quale lampadina accendere, quale interruttore schiacciare?
“Sei il profeta?…sei Elia?…sei il Cristo? “. Tanti si propongono come "lampadine" ed “interruttori”, tanti si propongono come capaci di orientare ed indirizzare.
Tanti? Bene, anche Lui allora si propone! Anche Lui come tanti, come troppi ? Gesù, in ogni modo, si propone e Giovanni ne è il testimone concreto e “indicatore” fedele. A me tocca la fantasia e la voglia di provare a conoscerlo e a capirlo.
“Sei il profeta?…sei Elia?…sei il Cristo?…” Chi sei?
Provare a conoscerlo, ad ascoltarlo, a capirlo e poi decidere quale scelta fare, o “luce” scegliere, o “interruttore” schiacciare, o strada percorrere per vivere la vita e costruire un mondo più bello. Una Luce si è proposta e si proporrà sempre: Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio.
Adesso tocca a te…a me, scegliere. Dobbiamo scegliere…perchè, alla fine, siamo noi che come Giovanni dobbiamo “rendere testimonianza alla luce”.
E la testimonianza siamo chiamati a darla con la vita e non con le chiacchiere! Giovanni la sua testimonianza l’ha data fino alla fine, fino alla decapitazione.
Buon cammino, con un grande forte abbraccio - Don Gigi Pini |
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II DOMENICA DI AVVENTO – 06.12.2020
Mc 1, 1-8 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava:
«Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
COMMENTO di DON GIGI PINI
Sono le prime due indicazioni sul cosa fare per “preparare la strada” e l’incontro quindi con il “Papà”. Tutto assomiglia molto alla strada che percorre il “figlio prodigo” così come quel “papà” assomiglia molto a quel “padrone di casa”. Convertirsi allora! E’ la prima indicazione, il primo “comando” ed è anche il modo di “vegliare”. – Convertirsi che vuol dire “cambiare direzione”, ritornare indietro o in avanti, certamente “non stare fermi”! La conversione ha bisogno di un cammino ed è quello dell’anima, del cuore. – Ma la conversione ha soprattutto bisogno di rendersi conto del “dove” si è, del “che cosa” si sta facendo e del “dove” si sta andando. Non esiste una conversione tanto per fare qualcosa: sarebbe un cammino a vanvera e stupido. – Conversione è rendersi conto e prendere coscienza delle scelte fatte, dei comportamenti concreti che sono la quotidianità del mio vivere, delle relazioni con le persone con le quali cammino la storia… …e poi c’è la seconda indicazione: “Confessare i propri peccati”. * Confessare i peccati non è l’umiliazione di chi se sente un verme o un fallito, ma è la voglia matta di liberarsi di pesi che stanno condizionando negativamente la vita e la voglia matta di liberarsi da maschere strane che stanno fregando anche te stesso… * Confessare per essere finalmente liberi di capire, di scegliere, d’essere se stessi fino in fondo. * Confessare è fare esperienza d’Amore, di un abbraccio che libera la tua sete d’amare e di essere amato; confessare è fare esperienza di perdono, di chi in altre parole vuole diventare un “dono-per” noi… E’ un Sacramento: segno della Sua presenza, della Sua voglia di stare con Me e darmi una mano a vivere a testa alta. Non siamo soli, mai…Lui c’è: tocca a me fare “la scelta”. Buon cammino d’Avvento…incontro a Lui. Un grande e forte abbraccio.
DON GIGI PINI
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Buona Festa dell'Immacolata
Gaetano
Meditazione del predicatore della Casa Pontificia Raniero Cantalamessa, creato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 28 novembre scorso. Il tema che comprenderà anche le meditazioni dell'11 e del 18 dicembre è "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" dal Salmo 90, 12.
Alla presenza di Papa Francesco.:
"Il pensiero della morte è l'unica arma rimasta per scuoterci dal torpore"
"Oggi l'umanità intera sperimenta un senso di caducità, il Signore a volte ci istruisce con i fatti. Nell'anno segnato dal coronavirus ci sono tanti insegnamenti che ognuno può trarre, sono riflessioni che possiamo fare qui anche tra di noi, ma è controproducente parlarne alla gente per non accrescere l'esasperazione".
Cantalamessa spiega che saranno tre le verità che verranno affrontate in queste meditazioni che "siamo tutti mortali, che la vita del credente non finisce con la morte, che non siamo soli sulla piccola barca del nostro pianeta perchè il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare intorno a noi".
Nella meditazione di oggi si riflette sulla morte. "Memento mori, ricordati che morirai. I monaci trappisti lo scelsero come motto del loro ordine - dice Cantalamessa - La morte è un ponte verso la fine eterna, il modo sapienziale di parlare della morte è riflettere sulla realtà dolorosa della morte. Così si parla della morte nell'Antico Testamento".
La morte è sempre stata trattata così. "Tale modo di guardare alla morte continua anche nel Vangelo. Vegliate perchè non sapete nè il giorno nè l'ora. Sant'Alfonso ha scritto un trattato intitolato "Apparecchio alla morte", un classico della spiritualità cattolica. Molti santi sono rappresentati davanti ad un teschio", dice il cappuccino.
"Sant'Agostino diceva: 'Quando nasce un uomo si fanno tante ipotesi... forse sarà ricco povero forse vivrà a lungo, ma di nessuno si dice forse morirà o non morirà. Questa è l'unica cosa assolutamente certa nella vita. La morte è la malattia mortale che si contrae nascendo'.
"La presente calamità ci ricorda quanto è inutile progettare fuori dalla fede. Siamo soggetti alla seduzione del mondo e delle cose visibili. Ma l'unica cosa certa è la morte. Il mondo pare un groviglio di ingiustizie, tutto sembra venire a caso, una specie di dipinto moderno, senza forma, si vede spesso l'innocenza punita. C'è un punto da cui osservare questo quadro? Si. E' la fine, la morte a cui segue il giudizio. Visto da qui tutto assume il suo giusto valore. La morte diceva Totò è una livella, azzera tutti i privilegi. Quante crudeltà in meno si commetterrebero sulla terra se si pensasse che tutti dovremo morire?", ricorda Cantalamessa.
"Sei angustiato da problemi? Portati avanti, collotati al punto giusto. Come vorresti allora avere agito? Hai un contrasto con qualcuno? Guarda la cosa dal letto di morte - commenta ancora ai presenta il predicatore - Il pensiero della morte ci impedisce di attaccarci alle cose, qui non abbiamo dimora stabile. Sorella morte è davvero una buona sorella maggiore, una buona pedagoga, ci insegna tante cose, se soltanto la sappiamo ascoltare con docilità".
"Abbiamo bisogno di evangelizzazione. Il pensiero della morte è l'unica arma che ci è rimasta per scuoterci dal torpore di una società opulenta. Se c'è una cosa che non è cambiata è che gli uomini devono morire. Dobbiamo tornare a predicare da cristiani sulla morte. Pensiamo a San Francesco, la sua morte fu un transito. Nel suo Cantico della Creature ha parole dolcissime e terribili. Guai a quelli che morranno nei peccati mortali. Il pungiglione della morte è il peccato. Partecipare all'Eucaristia è il metodo più efficace di apparecchiarci alla morte. Nell'Eucarestia noi facciamo salire al Padre il nostro amen. In essa noi facciamo testamento, decidiamo a chi lasciare la vita. La morte non è solo la fine, ma anche il fine della vita", rassicura il predicatore. "Non abbiamo tolto al potere della morte il suo pungiglione, siamo però più preparati ad accogliere il messaggio di speranza: Ai tuoi fedeli Signore la vita non è tolta, ma trasformata", conclude così Cantalamessa la sua prima predica di Avvento.
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II DOMENICA DI AVVENTO – 06.12.2020
Mc 1, 1-8 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.
E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Sono le prime due indicazioni sul cosa fare per “preparare la strada” e l’incontro quindi con il “Papà”. Tutto assomiglia molto alla strada che percorre il “figlio prodigo” così come quel “papà” assomiglia molto a quel “padrone di casa”. Convertirsi allora! E’ la prima indicazione, il primo “comando” ed è anche il modo di “vegliare”.
– Convertirsi che vuol dire “cambiare direzione”, ritornare indietro o in avanti, certamente “non stare fermi”! La conversione ha bisogno di un cammino ed è quello dell’anima, del cuore.
– Ma la conversione ha soprattutto bisogno di rendersi conto del “dove” si è, del “che cosa” si sta facendo e del “dove” si sta andando. Non esiste una conversione tanto per fare qualcosa: sarebbe un cammino a vanvera e stupido.
– Conversione è rendersi conto e prendere coscienza delle scelte fatte, dei comportamenti concreti che sono la quotidianità del mio vivere, delle relazioni con le persone con le quali cammino la storia… …e poi c’è la seconda indicazione: “Confessare i propri peccati”. * Confessare i peccati non è l’umiliazione di chi se sente un verme o un fallito, ma è la voglia matta di liberarsi di pesi che stanno condizionando negativamente la vita e la voglia matta di liberarsi da maschere strane che stanno fregando anche te stesso… * Confessare per essere finalmente liberi di capire, di scegliere, d’essere se stessi fino in fondo.
* Confessare è fare esperienza d’Amore, di un abbraccio che libera la tua sete d’amare e di essere amato; confessare è fare esperienza di perdono, di chi in altre parole vuole diventare un “dono-per” noi… E’ un Sacramento: segno della Sua presenza, della Sua voglia di stare con Me e darmi una mano a vivere a testa alta. Non siamo soli, mai…Lui c’è: tocca a me fare “la scelta”.
Buon cammino d’Avvento…incontro a Lui.
Un grande e forte abbraccio. DON GIGI PINI |
II DOMENICA D'AVVENTO
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I DOMENICA DI AVVENTO – 29.11.2020
Mc 13,33-37 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Incomincia un anno nuovo per tutte le comunità cristiane: un cammino che si snoda domenica dopo domenica. L’inizio è deciso e non ammette repliche: “state attenti” - “vegliate”!
Sono due "ordini" che Gesù ci lascia per aiutarci a non sbagliare la partenza e a non perderci così dietro a falsi progetti e inutili traguardi. Sono due "ordini" diversi ma che viaggiano insieme: il secondo dà valore al primo e viceversa.
“ Vegliate”...e non sarà un "vegliare" qualsiasi. Non basta vegliare insomma, anche perché lo facciamo già abbastanza spesso, rintronandoci per ore su divani saturi di TV o su strade colme di velocità assassine e suicide, o in locali riempiti di decibel al massimo e di parole o in stanze o in strade piene di solitudini angosciose… Non basta "vegliare"...e però è indispensabile farlo: è un ordine! Ma come farlo allora?
Qual è lo stile di "questo" vegliare? Lo “stile” è quello dello “stare attenti”! Ma attenti a chi ? a che cosa? Perché stare attenti...se è così facile e comodo, e a volte anche divertente, "vegliare" senza farsi tanti imbrogli e agitarsi tanto?
Attenti a chi allora? - Attenti al “padrone di casa”...di quella casa che è il Creato, il mondo, la mia Valle, la mia vita. Non abito in un condominio anonimo o in una città stressata o in un paese tranquillo e solo...abito in una “casa” che ha un Papà: Padre nostro…Scopriremo più avanti cosa e come comanda.
- Attenti anche alla “strada”: perché non sono tutte uguali e perchè non portano tutte dalla stessa parte...ci sono troppi venditori di sogni a buon mercato e di pifferai che mi vogliono sulla "loro" di strada e semplicemente per la loro sete di potere o di successo o di denaro...e io invece mi sento e voglio una strada di libertà, di giustizia, d’amore, di “luce” e di “colori”. Che sia quella che mi propone il “padrone di casa”, il “Papà”?
Abbiamo davanti un anno per ascoltarlo e capire. Buon Anno, Buon cammino, buona vita...e sarà stupenda con Lui al fianco...
Un grande e forte abbraccio. |
I DOMENICA DI AVVENTO
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XXXIV CRISTO RE DELL’UNIVERSO – 22.11.2020+
Mt 25, 31-46 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. (…)
“Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.
E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”.
Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
A me personalmente più che ad un re, piace pensare ad un Padre…così come ce ne ha parlato il “re”, Gesù di Nazareth: un Padre che “ ha cura di tutti i sui figli “.
Lo stesso Padre che “crea l’uomo e la donna a Sua immagine e somiglianza”, e poi s’ “inventa” l’Alleanza per “recuperare” il disastro combinato dall’uomo.
Lo stesso Padre che corre incontro al figlio che torna a casa “pentito” e lo abbraccia e gli fa festa.
Lo stesso Padre che “manda il Suo Figlio nel mondo” perché “vedano la Luce e abbiano la Vita Eterna”.
A me piace pensare al Padre che ci ha “raccontato” il figlio, Gesù di Nazareth, e ci ha detto. “ Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore! Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore “. (Gv 15, 9-10)
Gesù di Nazareth ha preso davvero tutto dal Padre…e nel suo abitare in mezzo a noi, non ha fatto altro che guarire, perdonare, risuscitare…Amare.
Ed allora, più che ad un re, mi piace pensare ad un Figlio che è solo capace d’amare e che lascia le novantanove pecore al sicuro nell’ovile per cercare la “pecora smarrita”; che sa piangere per l’amico Lazzaro; che non ha “paura” di parlare con la samaritana; che diventa “pane” per non lasciarci morire di “fame”; che accetta di morire in croce per regalarci la “vita per sempre”; che ci manda lo Spirito Santo per non lasciarci “orfani”.
Mi piace questo Figlio allora che ci ha lasciato questo “codice di comportamento”sul quale noi saremo giudicati; che ci ha indicato la “strada” perché anche noi fossimo in grado di guarire, perdonare e resuscitare…di fare quello che ha fatto Lui cioè.
Egli non ha bisogno di “cortigiani” ma di persone libere e vere, di “amici” che, per “causa Sua”, vivono la storia e l’avventura di “essere Chiesa” e di provare a “salvare” questo piccolo-grande pezzo di Storia che noi abbiamo la fortuna di vivere…sapendo fin da subito che “ i miracoli”, in ogni modo, li farà Lui; ma sapendo, con altrettanta chiarezza, che l’incontro con Gesù di Nazareth passerà attraverso l’incontro con tutti quelli che hanno fame, sete, che sono nudi, ammalati, forestieri, in carcere…e, in giro, c’è una fame e una sete immensa d’amore, d’amicizia, d’ascolto; c’è un sacco di gente che si sente spogliata di tutto e persa nell’indifferenza e nel vuoto; c’è un sacco di gente che mi vive accanto e che ha bisogno di essere “accolta” e di sentire una mano che sa ancora “accarezzare” e “sorreggere”…
A conclusione di queste domeniche proviamo a prenderci il tempo per “pregare” sui capitoli 14, 15 e 17 del Vangelo di Giovanni.
Buona vita...e lo sarà davvero se avremo la fantasia e la grinta di seguire le Sue "Regole". |
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XXXIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO –
15.11.2020 Mt 25, 14-21 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
Ad uno diede cinque talenti, ad un altro due, ad un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.
Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito ad impiegarli e ne guadagnò altri cinque.
Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.
Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Dopo aver abitato in mezzo a noi, il Signore Gesù è partito, è tornato a "casa" e ritornerà "alla fine dei tempi".
Adesso è il tempo della Chiesa, è il tempo del "popolo nuovo" guidato dallo Spirito Santo. Siamo nel "tempo" per vivere fino in fondo la "vocazione" ricevuta nel Battesimo: quella di figli, quella di amici («Non vi chiamo più servi ma vi ho chiamato amici...»).
Dall'Acqua e dallo Spirito abbiamo dunque ricevuto la "missione", quella missione che dobbiamo realizzare lungo la nostra vita.
Non so quanti "talenti" possa avere ciascuno di noi... so però di sicuro che a ciascuno di noi "un talento" è stato consegnato. Almeno un "talento" ci è stato dato per realizzare la nostra "missione"
È quello del "tempo"... i giorni, le settimane, i mesi, gli anni del mio vivere. È un talento importante perché è quello che mi fa esistere e che mi fa esserci "adesso". Cosa ne sto facendo allora del "mio tempo"? Dove e come lo sto "usando"?
O dove e come lo sto nascondendo? Non ho nessuna scusa possibile da tirar fuori per giustificare un’eventuale incapacità di condividerlo con gli altri, con quelli che hanno bisogno in particolare... e la Parola di domenica prossima me lo dirà in modo chiaro e preciso!
Non posso neppure pensare di tenermelo tutto per me: per i miei interessi, per il mio lavoro, per la mia preghiera, per la mia famiglia, per i miei amici, per il mio divertimento... perché in tutte queste realtà non ci può essere solo il "mio" ma ci deve essere anche il "loro" di tempo, e spesso succede che tutto funziona fino a quando "io" sono contento... perché quando qualcosa non gira per il verso giusto, allora scappo per "difendere" quello che ho paura di rischiare, il "mio tempo" appunto.
Talento questo che è un dono che prende senso e colore invece solo quando lo so usare in una condivisione vera e sincera con chi vive il mio stesso talento. Solo allora "renderà"... per me e per gli altri.
Il rischio di essere dei "fannulloni" impegnatissimi a "custodire" il proprio tempo... questo rischio è molto elevato, e oltretutto richiede anche molta fatica e molta fantasia, peccato che sia sterile e inutile. Ma alla fine il "Padrone del tempo" ce ne chiederà conto. |
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - LA PARABOLA DEI TALENTI
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XXXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 08.11.2020
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo.
Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.
Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”.
Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
“Vegliate…
” Ci sarà ripetuto all’inizio d’ogni anno liturgico...all’inizio dell’Avvento, nel nostro "andare" verso il Natale…“Vegliate”...
Deve essere quello lo stile del nostro camminare i giorni della vita e in altre parole la nostra voglia di andare incontro a Lui, il Figlio che è venuto ad abitare in mezzo a noi per darci le “regole” che ci aiutino a vivere davvero i giorni della vita: le Beatitudini; l’Amare il Padre, gli altri e se stessi…
Regole che sono scritte nel Vangelo e che domenica dopo domenica sono lette, spiegate e pregate per essere tradotte dentro al nostro tempo, dentro al nostro territorio.
Tutta la mia vita vuole essere un andare incontro a Lui e, rimane quindi indispensabile avere una “lampada” che mi permetta di vedere dove mettere la testa e il cuore in questo mio “cammino”.
Rimane quindi indispensabile avere “l’olio” che la tenga accesa…- e Lui, Gesù di Nazareth, sarà “quella lampada”; - e la sua Parola e i Sacramenti, che sono i “segni della Sua presenza”, saranno “quell’olio” che mi faranno stare legato a Lui e daranno sempre luce al mio andare nella vita.
Sarà allora una questione di scelte, quale lampada e quale olio prenderò con me…e in pratica chi e che cosa metterò al centro del mio vivere: …il denaro? Il potere? Il successo? L’immagine… oppure ci metterò Lui?
Gesù non mi lascerà mai da solo ma rispetterà fino in fondo la mia libertà di scegliere: tocca a me decidere e vivere. Buon cammino e con Lui al centro sarà stupendo.
Un grande e forte abbraccio.
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XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - LE VERGINI SAGGE
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COMMEMORAZIONE DI TUTTI I DEFUNTI
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FESTA di TUTTI I SANTI – 01.11.2020 Mt 5, 1-12-
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati.Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Essere "santi" non vuol dire essere "sfortunati", dei "poverini" che hanno perso un'occasione d'oro per vivere la vita! No, essere "santi" vuol dire essere "beati", dei "fortunati"! Le prospettive sono rovesciate, quindi. Il linguaggio del Vangelo, del resto, è sempre controcorrente, come, spesso, ci va il Maestro. Se ne sono accorti bene gli scribi e i farisei... siamo noi, forse, che facciamo finta di nulla e continuiamo a credere che la fortuna, la beatitudine sia nel conto in banca, nel successo, nel potere, nell'immagine. Realtà belle ed importanti ma che, se le metti al primo posto e come punto di riferimento, beh, i risultati sono lì da vedere nei TG e nelle cronache dei giornali e nella nostra vita, spesso banale e spesso triste. Lui invece ci vuole "beati", in altre parole "felici", "fortunati". Occorre darsi una mossa ed uscire dall'equivoco nel quale ci ha cacciati una cultura basata sull'economia e su potere, sul divertimento e sulle copertine... la cultura del gratta e vinci. La felicità, lo dice il Signore Gesù, passa su altri binari e su strade diverse: quelle del servizio, della solidarietà, della giustizia, della libertà, del perdono, della trasparenza, dell'ascolto, dell'Amore. Questa è la "rivoluzione" che hanno fatto e continuano a fare i santi; questa è la "rivoluzione" che dobbiamo fare noi: "Quella del cuore". Le Beatitudini sono indicazioni concrete del cosa dobbiamo fare, sul dove dobbiamo andare, sul come dobbiamo cambiare. Oggi è la festa di tutte quelle donne e quegli uomini, che hanno messo al centro della loro vita il Signore Gesù, e lo hanno fatto scegliendo la Sua Parola come la Parola Vera. È la festa di quei milioni d’uomini e donne, che non sono segnati sui calendari, ma che ci sono passati accanto, ci hanno preceduto e che hanno lasciato una traccia di luce e d’amore anche nella nostra vita. Oggi è la festa di chi non si è arreso alle banalità, di chi non ha tirato su bandiera bianca di fronte alle difficoltà. |
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Ancona, Mercoledì 9 dicembre 2020
SAN JUAN DIEGO - 9° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
. N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
9° Giorno - 9 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia),
discepole di Luisa
Onorare le prime lacrime della Madonna che sparse innanzi alla Divinità. Fu allora che Dio nel veder in Lei la piccolezza che piangeva - Lei: piccola e grande, piccola e forte, piccola e luminosa, ma che da Lei tutto dipende! - commosso ed intenerito s’indusse a far scendere il Figlio suo sulla terra. E noi oggi faremo un giro nella Divina Volontà e per nove volte raccoglieremo tutte le lacrime umane, che si spargono e si spargeranno sulla terra sino alla fine del mondo, le porteremo tutte nel grembo della Mamma, affinché le porti innanzi alla Maestà Divina e le cambi tutte in lacrime di conversione e di amore.
GIACULATORIA
Mamma mia, le tue lacrime scendano nel mio cuore affinché s’intenerisca: se cattivo si converta, se buono si santifichi; e poi scendano nei cuori delle creature affinché tutte si convertano.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
La Regina del Cielo nel Regno della Divina Volontà
viene costituita da Dio Celeste Paciera e vincolo di pace tra il Creatore e la creatura.
L'anima alla sua Celeste Regina:
Sovrana Signora e Mamma mia, carissima: vedo che mi chiami, perché senti la foga dell'amore che brucia nel tuo Cuore, [per]ché vuoi narrarmi ciò che facesti nel Regno della Divina Volontà per la figlia tua. Come è bello vedere rivolgere i tuoi passi verso il tuo Creatore; e come le Divine Persone sentono il calpestio dei tuoi piedi, ti guardano e si sentono ferire dalla purezza dei tuoi sguardi, e ti aspettano per essere spettatori del tuo innocente sorriso, per sorriderti e trastullarsi con te. Deh, Mamma santa, nelle tue gioie, nei tuoi casti sorrisi col tuo Creatore, non ti dimenticare della tua figlia che vive nell'esilio, che tanto ha bisogno, e che spesso la mia volontà, facendo capolino, vorrebbe travolgermi, per strapparmi dal Regno della Divina Volontà.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia del mio materno Cuore, non temere, non ti dimenticherò giammai; anzi, se tu farai sempre la Divina Volontà e vivrai nel suo Regno, saremo inseparabili, ti porterò sempre stretta nella mia mano, per guidarti e farti da guida, per insegnarti a vivere nel Fiat Supremo. Perciò, bandisci il timore; in Esso tutto è pace e sicurezza.
La volontà umana è la turbatrice delle anime e mette in pericolo le opere più belle, le cose più sante. Tutto è pericolante in essa: in pericolo la santità, le virtù e la stessa salvezza dell'anima, e la caratteristica di chi vive di volere umano è la volubilità. Chi mai può fidarsi di chi si fa dominare dalla volontà umana? Nessuno, né Dio, né gli uomini. Somiglia a quelle canne vuote che si girano ad ogni soffio di vento. Perciò, figlia mia carissima, se qualche soffio di vento ti vuole rendere incostante, tuffati nel mare della Divina Volontà e vieni a nasconderti nel grembo della Mamma tua, affinché ti difenda dal vento dell'umano volere e, stringendoti fra le mie braccia, ti renda ferma e sicura nel cammino del suo Regno divino.
Ora, figlia mia, seguimi innanzi alla Maestà Suprema ed ascoltami. Io coi miei rapidi voli giungevo nelle loro braccia divine e, come giungevo, sentivo il loro Amore rigurgitante che, come onde impetuose, mi coprivano dell'Amore loro [delle Divine Persone]. Oh, come è bello essere amato da Dio! In questo Amore si sente felicità, santità, gioie infinite, e la creatura si sente talmente abbellita, che Dio stesso si sente rapito dalla bellezza speciosa che infonde nella creatura nell'amarla.
Io volevo imitarli, e sebbene piccina, non volevo restar dietro al loro Amore; quindi, dalle onde d'amore che mi avevano dato, formavo le mie onde, per coprire il mio Creatore col mio amore. Nel far ciò io sorridevo, perché sapevo che il mio amore mai poteva coprire l'immensità dell'Amore loro. Ma con tutto ciò io facevo la prova, e sul mio labbro spuntava il mio sorriso innocente. L'Ente Supremo sorrideva al mio sorriso e festeggiava e si trastullava con la mia piccolezza.
Ora, nel più bello dei nostri stratagemmi amorosi, io ricordavo lo stato doloroso della mia famiglia umana sulla terra, e che io pure ero della loro stirpe; ed oh, come mi doleva, e pregavo che scendesse il Verbo Eterno a porvi rimedio! E lo dicevo con tale tenerezza che giungevo a cambiare il sorriso e la festa in pianto. L'Altissimo si commoveva tanto alle mie lacrime, molto più che erano lacrime d'una piccina, che stringendomi al Seno Divino mi asciugavano le lacrime e mi dicevano: “Figlia, non piangere; fatti coraggio; nelle tue mani abbiamo messa la sorte del genere umano, ti abbiamo dato il mandato, ed ora, per più consolarti, ti facciamo paciera tra noi e la umana famiglia; quindi, a te è dato di rappacificarci. La potenza del nostro Volere, che regna in te, s'impone su di Noi a dare il bacio di pace alla povera umanità, decaduta e pericolante”.
Chi può dirti, figlia mia, ciò che provava il mio Cuore a questa condiscendenza divina? Era tanto il mio amore che mi sentivo venir meno, e delirando spasimavo, cercando altro amore per ristoro del mio amore.
Ora una parola a te, figlia mia. Se tu mi ascolterai col mettere da banda il tuo volere, dando il posto regio al Fiat Divino, anche tu sarai amata con amore specioso dal tuo Creatore, sarai il suo sorriso, Lo metterai in festa, e sarai vincolo di pace tra il mondo e Dio.
L'anima:
Mamma bella, aiuta la figlia tua; mettimi tu stessa nel mare della Divina Volontà, coprimi con le onde dell'Eterno Amore, affinché non veda né senta che Volontà Divina ed Amore
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Ancona, Martedì 8 dicembre 2020
IMMACOLATA CONCEZIONE - 8° giorno Novena Venuta della Santa Casa
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
8° Giorno - 8 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia),
discepole di Luisa
Per riempire il vuoto che innanzi alla Maestà Divina ha prodotto la mancanza di ringraziamento da parte delle creature e per averci dato una Madre così grande preservandola dalla colpa di origine, noi faremo nove atti di ringraziamento nel Supremo Volere a nome di tutte le creature, da Adamo fino all’ultima che esisterà sulla terra. Poi faremo nove atti di ringraziamento alla Vergine per averci accettati come figli, benché ingrati e sconosciuti a tanto favore.
GIACULATORIA
Mamma mia, Tu che sei la pienezza della Grazia, riversala nel mio cuore affinché possa ringraziare Iddio per averti preservata dalla colpa originale.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
La Regina del Cielo nel Regno della Divina Volontà
ebbe il mandato dal suo Creatore di mettere in salvo le sorti dell'umano genere
L'anima alla divina Mandataria:
Eccomi a te, Mamma Celeste. Mi sento che non so stare senza della mia cara Mamma; il mio povero cuore è irrequieto, ed allora me lo sento in pace, quando sto nel tuo grembo come piccola piccina, stretta al tuo Cuore, per ascoltare le tue lezioni. Il tuo dolce accento mi raddolcisce tutte le mie amarezze, e dolcemente mi lega la mia Volontà; e mettendola come sgabello sotto la Divina Volontà, mi fa sentire il suo dolce impero, la sua vita, la sua felicità.
Lezione della Celeste Mandataria:
Figlia mia carissima, sappi che ti amo assai; fidati della Mamma tua, e sii sicura che riporterai vittoria sulla tua volontà. Se tu mi sarai fedele, io prenderò tutto l'impegno su di te, ti farò da vera Mamma; perciò, ascolta ciò che feci per te presso l'Altissimo. Io non facevo altro che portarmi sulle ginocchia del mio Padre Celeste. Io ero piccina, non nata ancora; ma il Voler Divino, di cui io ne possedevo la vita, mi rendeva accessibili le mie visite al mio Creatore. Per me tutte le porte, le vie, tutte erano aperte, né io avevo timore e paura di Loro. La sola volontà umana mette paura, timore, sfiducia, e mette lontana la povera creatura da Colui che tanto l'ama e che vuol essere circondato dai suoi figli. Sicché se la creatura ha paura e teme, e non sa stare come [da] figlia a Padre col suo Creatore, è segno che la Divina Volontà non regna in lei, e perciò sono [queste creature] le torturate, le martiri della volontà umana. Perciò, non fare mai la tua volontà, non voler torturarti e martirizzarti da te stessa, che è il più orribile dei martirii, senza sostegno e senza forza.
Quindi, ascoltami: io mi portavo nelle braccia della Divinità; molto più che mi aspettavano e facevano festa nel vedermi. Mi amavano tanto che al mio apparire versavano altri mari d'amore e di santità nell'anima mia. Non mi ricordo mai di essermi partita da Loro, senza che non mi aggiungessero altri doni sorprendenti. Onde, mentre stavo nelle loro braccia, io pregavo per l'umano genere; e molte volte, con lacrime e sospiri, piangevo per te, figlia mia, e per tutti. Piangevo per la tua volontà ribelle, per la tua triste sorte di vederti messa nella schiavitù di essa, che ti rendeva infelice. Vedere infelice la figlia mia mi faceva versare lacrime amare fino a bagnare le mani del mio Celeste Padre col mio pianto; e la Divinità, intenerita dal mio pianto, continuò a dirmi: “Figlia nostra diletta, il tuo amore Ci lega, le tue lacrime smorzano il fuoco della Divina Giustizia, le tue preghiere Ci tirano verso le creature, che non sappiamo resistere; perciò diamo a te il mandato di mettere in salvo le sorti del genere umano. Tu sarai la nostra mandataria in mezzo a loro. A te affidiamo le loro anime; tu difenderai i nostri diritti, lesi per le loro colpe; starai in mezzo, tra loro e Noi, per aggiustare le partite d'ambo le parti. Sentiamo in te la forza invincibile della nostra Volontà Divina, che per mezzo tuo prega e piange. Chi ti può resistere? Le tue preghiere sono comandi, le tue lacrime imperano sul nostro Essere Divino: perciò, avanti nella tua impresa!”
Ora, figlia mia carissima, il mio piccolo Cuore si sentiva consumare d'amore, ai modi amorevoli del parlare divino, e con tutto amore accettai il loro mandato, col dirle: “Maestà Altissima: son qui, fra le vostre braccia; disponete di me ciò che volete. Io ci metterò anche la vita, e se avessi tante vite per quante creature [ci] sono, io le metterei a disposizione loro e vostra, per portarle tutte salve nelle vostre braccia paterne”. E senza sapere allora che io dovevo essere la Madre del Verbo Divino, io sentivo in me la doppia maternità: maternità per Dio, per difendere i suoi giusti diritti, [e] maternità per le creature, per metterle in salvo. Mi sentivo Madre di tutti; il Volere Divino che regnava in me, che non sa fare opere isolate, mi portava in me Dio e tutte le creature di tutti i secoli. Nel mio materno Cuore sentivo il mio Dio offeso, che voleva essere soddisfatto e sentivo le creature, sotto l'impero della Giustizia Divina. Oh, quante lacrime versai! Volevo far scendere le lacrime mie in ogni cuore, per far sentire a tutti la mia maternità tutta d'amore. Piansi per te e per tutti, figlia mia. Perciò ascoltami; abbi pietà del mio pianto; prendi le mie lacrime per smorzare le tue passioni e per fare che la tua volontà perda la vita. Deh, accetta il mio mandato, cioè che tu faccia sempre la Volontà del tuo Creatore.
L'anima:
Mamma Celeste, il mio povero cuore non regge nel sentire quanto mi ami. Ah, mi ami troppo, fino a piangere per me! Le tue lacrime me le sento scendere nel mio cuore, e come tante ferite mi feriscono e mi fanno comprendere quanto tu mi ami. Ed io voglio unire le mie lacrime alle tue e pregarti piangendo che non mi lasci mai sola, che mi vigili in tutto e, se occorre, battimi pure, fammi da Mamma, ed io come piccola figlia tua tutto mi farò fare da te, affinché il tuo mandato sia il mio benvenuto e tu possa portarmi fra le tue braccia al nostro Padre Celeste, come atto compiuto del tuo mandato divino.
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Ancona, Lunedì 7 dicembre 2020
Sant'Ambrogio - 7° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
7° Giorno - 7 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia),
discepole di Luisa
La Vergine, la più grande fra i Santi, fin dal primo istante del suo concepimento non si lasciò sfuggire né un pensiero, né uno sguardo, né una parola, né un sospiro. Tutto Lei faceva nella Divina Volontà. E noi quest’oggi uniamo il nostro pensiero a Quello Divino; lo sguardo, la parola, le azioni nostre a Quelle Divine; e così formeremo un altro raggio di sole da far splendere sull’augusto capo della nostra Regina.
GIACULATORIA
Mamma mia, mi unisco a Te; e fa’ che tutto l’essere mio viva sempre nella Volontà Divina.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
La Regina del Cielo nel Regno della Divina Volontà prende lo scettro di comando,
e la Trinità Sacrosanta la costituisce sua Segretaria.
L'anima alla divina Segretaria:
Regina Mamma, eccomi ai tuoi piedi prostrata. Mi sento che io, come figlia tua, non so stare senza della mia Mamma Celeste; e sebbene oggi vieni a me con la gloria dello scettro del comando e con la corona di Regina, pure sei sempre la Mamma mia; e sebbene tremante mi getto nelle tue braccia, affinché mi sani le ferite che la mia cattiva volontà ha fatto alla povera anima mia. Senti, Mamma mia Sovrana, se tu non fai un prodigio, se non prendi il tuo scettro di comando per guidarmi e tenere il tuo impero su tutti gli atti miei, per fare che il mio volere non abbia vita, ahi, non avrò la bella sorte di venire nel Regno della Divina Volontà.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia mia cara, vieni nelle braccia della Mamma tua e presta attenzione ad ascoltarmi e sentirai gli inauditi prodigi che il Fiat Divino fece alla tua Mamma Celeste. Come presi il possesso del Regno della Divina Volontà, finirono i suoi passi in me. Molto più che questi sei passi simboleggiavano i sei giorni della Creazione, e in ogni giorno dei quali pronunziando un “Fiat” faceva come un passo, dal passare al creare ora una cosa ed ora un'altra; il sesto giorno fece l'ultimo passo col dire: “Fiat! Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza”, e nel settimo si riposò nelle opere sue, come volendosi godere tutto ciò che con tanta magnificenza aveva creato. E Dio, nel suo riposo, guardando le opere sue, diceva: “Come son belle le opere mie! Tutto è ordine ed armonia!”; e fissando l'uomo, nell'impeto del nostro Amore soggiungeva: “Ma il più bello sei tu; tu sei la corona di tutte le opere nostre”. Ora, la mia creazione superò tutti i prodigi della Creazione, e perciò la Divinità volle fare col suo Fiat sei passi in me, ed incominciò la sua vita piena, intera e perfetta nell'anima mia, ed oh, in quali altezze divine fui messa dall'Altissimo! I cieli non potevano né raggiungermi né contenermi. La luce del sole era piccola innanzi alla mia luce. Nessuna cosa creata poteva raggiungermi. Io valicavo i mari divini come se fossero miei; il mio Padre Celeste, il Figlio e lo Spirito Santo mi sospiravano nelle loro braccia, per godersi la piccola figlia loro; ed oh, il contento che provavano nel sentire che, come li amavo, li pregavo ed adoravo la loro Altezza Suprema, il mio amore, la mia preghiera ed adorazione uscivano da dentro dell'anima mia, dal centro della Divina Volontà; sentivano uscire da me onde d'amore divino, casti profumi, gioie insolite, che partivano da dentro il cielo che il loro stesso Volere Divino aveva formato nella mia piccolezza, tanto che non finivano di ripetere: “Tutta bella, tutta pura, tutta santa è la piccola figlia nostra; le sue parole sono catene che ci avvincono; i suoi sguardi sono dardi che ci feriscono; i suoi palpiti sono frecce che, frecciandoci, ci fanno dare delirio d'amore!” Sentivano uscire da me la Potenza, la Fortezza della loro Divina Volontà, che ci rendeva inseparabili, e mi chiamavano: ‘La figlia nostra invincibile, che porterà vittoria anche sul nostro Essere Divino’.
Ora ascoltami, figlia mia; presa la Divinità da eccesso di amore verso di me, mi dissero: “Figlia nostra diletta, il nostro Amore non regge; si sente soffocato se non ti affidiamo i nostri segreti; perciò ti eleggiamo per nostra fedele segretaria; a te vogliamo affidare i nostri dolori ed i nostri decreti. A qualunque costo vogliamo salvare l'uomo; guarda come va a precipizio; la sua volontà ribelle lo trascina continuamente al male; senza la vita, la forza, il sostegno del nostro Voler Divino, ha deviato dalla via del suo Creatore e cammina strisciando la terra, debole, malato e pieno di tutti i vizi. Ma non ci sono altre vie di mezzo per salvarlo, né altre vie d'uscita, se non che scendere il Verbo Eterno, prendere le sue spoglie, le sue miserie, i suoi peccati sopra di sé, affratellarsi con lui, vincerlo a via d'amore e di pene inaudite, dargli tanta fiducia da poterlo riportare di nuovo nelle nostre braccia paterne. Oh, come ci duole la sorte dell'uomo! Il nostro dolore è grande, né potevamo [confidarlo] a nessuno, perché non avendo una Volontà Divina che li domini, non potevano mai comprendere, né il nostro dolore, né i gravi mali dell'uomo caduto nel peccato. A te, che possiedi il nostro Fiat, è dato di poterlo comprendere e perciò come a segretaria nostra vogliamo svelarti i nostri segreti e mettere nelle tue mani lo scettro di comando, affinché domini ed imperi su tutto, ed il tuo dominio vinca Dio e l'uomo e ce li porti come figli rigenerati nel tuo materno Cuore”.
Chi può dirti, figlia cara [ciò] che sentì il mio Cuore a questo parlar divino? Si aprì in me una vena d'intenso dolore e mi proposi, anche a costo della mia vita, di vincere Dio e la creatura ed unirli insieme.
Ora, figlia mia, ascolta la Mamma tua: ti ho vista sorpresa nel sentirmi narrare la storia del possesso, nel Regno della Divina Volontà. Or sappi che anche a te è data questa sorte; se ti decidi a non far mai la tua volontà, il Volere Divino formerà il suo Cielo nell'anima tua; sentirai la inseparabilità divina; ti sarà dato lo scettro del comando su te stessa, sulle tue passioni. Non sarai più schiava di te stessa, perché la sola volontà umana mette in schiavitù la povera creatura, le tarpa le ali dell'amore verso Colui che l'ha creata, le toglie la forza, il sostegno e la fiducia di slanciarsi nelle braccia del suo Padre Celeste, in modo che non può conoscere né i suoi segreti, né l'amore grande con cui l'ama, e perciò vive come estranea nella casa del suo Padre Divino. Che lontananza getta tra Creatore e creatura l'umano volere!
Perciò, ascoltami, fammi contenta; dimmi che non darai più vita alla tua volontà ed io ti riempirò tutta di Volontà Divina.
L'anima:
Mamma santa, aiutami; non vedi come son debole? Le tue belle lezioni mi commuovono fino alle lacrime e piango la mia grande sventura di essere tante volte caduta nel labirinto di fare la mia volontà, e mi son discostata da quella del mio Creatore. Deh, fammi da Mamma, non mi lasciare a me stessa. Con la tua potenza unisci il Volere Divino al mio; chiudimi nel tuo Cuore materno, dove sarò sicura di non fare mai la mia volontà.
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Ancona, Domenica 6 dicembre 2020
San Nicola di Bari - 6° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
6° Giorno - 6 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia), discepole di Luisa
Nel vedere le tante offese che si commettono, la Vergine si sentì stringere il Cuore dal dolore e fin d’allora cominciò quella preghiera continua, ininterrotta, a pro di tutti. E noi, uniamoci alla Mamma per fare insieme ciò che faceva Lei e così vincolare di nuovo il Cielo e la terra, che la colpa aveva disunito.
GIACULATORIA
Mamma mia, stringimi al tuo Cuore materno, e coi tuoi palpiti infondi nel mio cuore quello spirito di vera preghiera per impetrare da Dio che la sua Volontà regni in tutti i cuori.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
Il sesto passo della Divina Volontà nella Regina del Cielo: dopo il trionfo nella prova, il possesso.
L'anima alla Vergine:
Mamma Regina, vedo che mi aspetti di nuovo e, stendendomi la mano mi prendi sulle tue ginocchia e mi stringi al tuo Cuore, per farmi sentire la vita di quel Fiat Divino che tu possiedi. Oh, come è refrigerante il suo calore! Come è penetrante la sua Luce! Deh, Mamma santa, se tanto mi ami, tuffa il piccolo atomo dell'anima mia in quel Sole della Divina Volontà che tu nascondi, affinché anch'io possa dire: la mia volontà è finita, non avrà più vita, ma la mia vita sarà la Divina Volontà.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia carissima, fidati della Mamma tua e presta attenzione alle mie lezioni; esse ti serviranno come farti aborrire la tua volontà e farti sospirare in te quel Fiat Divino, che tanto amo di formare la sua vita in te.
Figlia mia, tu devi sapere che la Divinità si assicurò di me nella prova che volle, mentre tutti credono che io non ebbi nessuna prova, e che bastava a Dio di fare il gran portento che fece di me perché fossi concepita senza macchia originale. Oh, come s'ingannano! Anzi, chiese da me una prova che non ha chiesto da nessuno, e questo lo fece con Giustizia e con somma Sapienza, perché dovendo scendere in me il Verbo Eterno, non solo non era decoroso che trovasse in me la macchia d'origine, ma neppure era decoroso che trovasse in me una volontà umana operante. Sarebbe stato troppo disdicevole per Dio scendere in una creatura in cui regnasse l'umana volontà. Ecco, perciò volle da me per prova, e per tutta la mia vita, la mia volontà, per assicurare nell'anima mia il Regno della Divina Volontà. Assicurato questo in me, Iddio poteva fare ciò che voleva di me; tutto poteva darmi, e posso dire che nulla poteva negarmi. Per ora ritorniamo al punto dove siamo rimaste. Mi riserberò nel corso delle mie lezioni di narrarti ciò che fece questa Divina Volontà in me.
Ora senti, figlia mia, dopo il trionfo nella prova il Fiat Divino fece il sesto passo nell'anima mia, col farmi prendere il possesso di tutte le proprietà divine, per quanto a creatura è possibile ed immaginabile. Tutto era mio, cielo e terra, e lo stesso Dio, di cui possedevo la stessa Volontà sua. Io mi sentivo posseditrice della Santità divina, dell'Amore, della Bellezza, Potenza, Sapienza e Bontà divina. Mi sentivo Regina di tutto; né mi sentivo estranea nella casa del mio Padre Celeste; sentivo al vivo la sua paternità e la suprema felicità di essere la sua figlia fedele. Posso dire che crebbi sulle ginocchia paterne di Dio, né conobbi altro amore né altra scienza se non quella che mi somministrava il mio Creatore.
Chi può dirti ciò che fece questa Divina Volontà in me? Mi elevò tanto in alto, mi abbellì tanto, che gli stessi Angeli restano muti, né sanno dove incominciare a parlare di me. Ora, figlia mia carissima, tu devi sapere che come il Fiat divino mi fece prendere possesso di tutto, mi sentii posseditrice di tutto e di tutti. La Divina Volontà, con la sua Potenza, Immensità ed Onniveggenza, racchiudeva nell'anima mia tutte le creature, ed Io sentivo un posticino nel mio Cuore materno per ciascuna di esse. Dacché fui concepita, io ti portai nel mio Cuore, ed oh, quanto ti amai e ti amo! Ti amo tanto, che ti feci da Madre presso Dio; le mie preghiere, i miei sospiri, erano per te, e nel delirio di Madre dicevo: “Oh, come vorrei vedere la figlia mia posseditrice di tutto, come lo sono Io!”
Perciò ascolta la Mamma tua: non voler riconoscere più la tua volontà umana. Se ciò farai, tutto sarà in comune tra me e te; avrai una forza divina in tuo potere; tutte le cose si convertiranno in santità, amore e bellezza divina. Ed io, nella foga del mio amore, come mi decantò l'Altissimo: “Tutta bella, tutta santa, tutta pura sei tu, o Maria”, dirò: “Bella, pura e santa è la figlia mia; perché possiede la Volontà Divina”.
L'anima:
Regina del Cielo: anch'io ti saluto: “Tutta bella, pura e santa è la Mamma mia Celeste”. Ti prego, se hai un posto per me nel tuo materno Cuore, chiudimi in esso, e così sarò sicura che non più farò la mia volontà, ma sempre quella di Dio, e la Mamma e la figlia saremo felici entrambe, Mamma e figlia.
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Ancona, Domenica 6 dicembre 2020
San Nicola di Bari - 6° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
6° Giorno - 6 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia), discepole di Luisa
Nel vedere le tante offese che si commettono, la Vergine si sentì stringere il Cuore dal dolore e fin d’allora cominciò quella preghiera continua, ininterrotta, a pro di tutti. E noi, uniamoci alla Mamma per fare insieme ciò che faceva Lei e così vincolare di nuovo il Cielo e la terra, che la colpa aveva disunito.
GIACULATORIA
Mamma mia, stringimi al tuo Cuore materno, e coi tuoi palpiti infondi nel mio cuore quello spirito di vera preghiera per impetrare da Dio che la sua Volontà regni in tutti i cuori.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
Il sesto passo della Divina Volontà nella Regina del Cielo: dopo il trionfo nella prova, il possesso.
L'anima alla Vergine:
Mamma Regina, vedo che mi aspetti di nuovo e, stendendomi la mano mi prendi sulle tue ginocchia e mi stringi al tuo Cuore, per farmi sentire la vita di quel Fiat Divino che tu possiedi. Oh, come è refrigerante il suo calore! Come è penetrante la sua Luce! Deh, Mamma santa, se tanto mi ami, tuffa il piccolo atomo dell'anima mia in quel Sole della Divina Volontà che tu nascondi, affinché anch'io possa dire: la mia volontà è finita, non avrà più vita, ma la mia vita sarà la Divina Volontà.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia carissima, fidati della Mamma tua e presta attenzione alle mie lezioni; esse ti serviranno come farti aborrire la tua volontà e farti sospirare in te quel Fiat Divino, che tanto amo di formare la sua vita in te.
Figlia mia, tu devi sapere che la Divinità si assicurò di me nella prova che volle, mentre tutti credono che io non ebbi nessuna prova, e che bastava a Dio di fare il gran portento che fece di me perché fossi concepita senza macchia originale. Oh, come s'ingannano! Anzi, chiese da me una prova che non ha chiesto da nessuno, e questo lo fece con Giustizia e con somma Sapienza, perché dovendo scendere in me il Verbo Eterno, non solo non era decoroso che trovasse in me la macchia d'origine, ma neppure era decoroso che trovasse in me una volontà umana operante. Sarebbe stato troppo disdicevole per Dio scendere in una creatura in cui regnasse l'umana volontà. Ecco, perciò volle da me per prova, e per tutta la mia vita, la mia volontà, per assicurare nell'anima mia il Regno della Divina Volontà. Assicurato questo in me, Iddio poteva fare ciò che voleva di me; tutto poteva darmi, e posso dire che nulla poteva negarmi. Per ora ritorniamo al punto dove siamo rimaste. Mi riserberò nel corso delle mie lezioni di narrarti ciò che fece questa Divina Volontà in me.
Ora senti, figlia mia, dopo il trionfo nella prova il Fiat Divino fece il sesto passo nell'anima mia, col farmi prendere il possesso di tutte le proprietà divine, per quanto a creatura è possibile ed immaginabile. Tutto era mio, cielo e terra, e lo stesso Dio, di cui possedevo la stessa Volontà sua. Io mi sentivo posseditrice della Santità divina, dell'Amore, della Bellezza, Potenza, Sapienza e Bontà divina. Mi sentivo Regina di tutto; né mi sentivo estranea nella casa del mio Padre Celeste; sentivo al vivo la sua paternità e la suprema felicità di essere la sua figlia fedele. Posso dire che crebbi sulle ginocchia paterne di Dio, né conobbi altro amore né altra scienza se non quella che mi somministrava il mio Creatore.
Chi può dirti ciò che fece questa Divina Volontà in me? Mi elevò tanto in alto, mi abbellì tanto, che gli stessi Angeli restano muti, né sanno dove incominciare a parlare di me. Ora, figlia mia carissima, tu devi sapere che come il Fiat divino mi fece prendere possesso di tutto, mi sentii posseditrice di tutto e di tutti. La Divina Volontà, con la sua Potenza, Immensità ed Onniveggenza, racchiudeva nell'anima mia tutte le creature, ed Io sentivo un posticino nel mio Cuore materno per ciascuna di esse. Dacché fui concepita, io ti portai nel mio Cuore, ed oh, quanto ti amai e ti amo! Ti amo tanto, che ti feci da Madre presso Dio; le mie preghiere, i miei sospiri, erano per te, e nel delirio di Madre dicevo: “Oh, come vorrei vedere la figlia mia posseditrice di tutto, come lo sono Io!”
Perciò ascolta la Mamma tua: non voler riconoscere più la tua volontà umana. Se ciò farai, tutto sarà in comune tra me e te; avrai una forza divina in tuo potere; tutte le cose si convertiranno in santità, amore e bellezza divina. Ed io, nella foga del mio amore, come mi decantò l'Altissimo: “Tutta bella, tutta santa, tutta pura sei tu, o Maria”, dirò: “Bella, pura e santa è la figlia mia; perché possiede la Volontà Divina”.
L'anima:
Regina del Cielo: anch'io ti saluto: “Tutta bella, pura e santa è la Mamma mia Celeste”. Ti prego, se hai un posto per me nel tuo materno Cuore, chiudimi in esso, e così sarò sicura che non più farò la mia volontà, ma sempre quella di Dio, e la Mamma e la figlia saremo felici entrambe, Mamma e figlia.
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Ancona, Sabato 5 dicembre 2020
San Giulio - 5° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
5° Giorno - 5 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia),
discepole di Luisa
Dopo l’atto di sacrificio, la Vergine rivolse uno sguardo sul mondo e vedendo il numero sconfinato delle anime che andavano perdute, e tutto il male commesso dal primo uomo Adamo fino all’ultima creatura, ed avendo innanzi a Sé tutte le generazioni passate, presenti e future, fece il suo primo atto di riparazione. L’atto più completo! Perché abbracciava tutti: ciascun pensiero, sguardo, paro- la, passi ed affetti di tutte le creature. E noi, insieme con la Mamma, risalendo sempre nel Divin Volere, faremo i nostri atti di riparazione per tutte le creature: per ogni sguardo, per ogni parola, ecc.
GIACULATORIA
Mamma mia, prendi il mio cuore nelle tue mani, stringilo forte forte, in modo da infondere in me il vero spirito di riparazione.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
Il quinto passo della Divina Volontà nella Regina del Cielo. Il trionfo della prova.
L'anima alla Vergine:
Sovrana Celeste, vedo che mi tendi le braccia per prendermi sulle tue ginocchia materne, ed io corro, anzi volo, per godermi i casti amplessi, i celesti sorrisi della mia Mamma Celeste. Mamma santa, il tuo aspetto oggi è di trionfatrice ed in aria di trionfo vuoi narrarmi il trionfo della tua prova. Ah, sì, ben volentieri ti ascolterò, e ti prego di darmi grazia, che sappia trionfare nelle prove che il Signore disporrà di me.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia a me carissima, oh, come sospiro di confidare i miei segreti alla figlia mia, segreti che mi daranno tanta gloria e che glorificheranno quel Fiat Divino, che fu causa primaria del mio Immacolato Concepimento, della mia santità, sovranità e maternità! Tutto al Fiat io debbo; io non conosco altro. Tutte le mie sublimi prerogative [con cui] la santa Chiesa tanto mi onora, non sono altro che gli effetti di quella Divina Volontà che mi dominava, regnava e viveva in me. Perciò sospiro tanto che si conosca chi è Colei che produceva in me tanti privilegi ed effetti mirabili, da far stupire cielo e terra.
Ora ascoltami, figlia cara: come l'Ente Supremo mi domandò il mio volere umano, compresi il grave male che può fare la volontà umana nella creatura, come essa metta tutto in pericolo, anche le opere più belle del suo Creatore. La creatura, col suo volere umano, è tutta oscillazioni, è debole, incostante, disordinata. E questo, perché Iddio, nel crearla, la aveva creata unita come in natura con la sua Volontà Divina, in modo che essa doveva essere la forza, il moto primo, il sostegno, il cibo, la vita dell'umana volontà. Sicché col non dar vita alla Volontà Divina nella nostra, si respingono i beni ricevuti da Dio nella creazione e i diritti ricevuti in natura nell'atto che fummo creati.
Oh, come compresi bene l'offesa grave che si fa a Dio e i mali che piovono sulla creatura! Ebbi tale orrore e paura di fare la mia volontà, [che] giustamente temevo, perché anche Adamo fu creato da Dio innocente, eppure, col fare la sua volontà, in quanti mali non piombò, lui e tutte le generazioni? Perciò io, la Mamma tua, presa da terrore e più dall'amore verso il mio Creatore, giurai di non fare mai la mia volontà; e per essere più sicura ed attestare maggiormente il mio sacrificio a Colui che tanti mari mi aveva dato di grazie e privilegi, presi questa mia volontà umana e la legai ai piedi del Trono divino, in omaggio continuo d'amore e di sacrificio, giurando di non servirmi mai, anche per un istante solo della mia vita, della mia volontà, ma sempre di Quella di Dio.
Figlia mia, forse a te non parrà grande il sacrificio mio, di vivere senza la mia volontà; ed io ti dico che non c'è sacrificio simile al mio, anzi si possono chiamare ombre tutti gli altri sacrifici di tutta la storia del mondo. Paragonato al mio, sacrificarsi un giorno, ora sì ed ora no, è facile; ma sacrificarsi in ogni istante, in ogni atto, nello stesso bene che si vuol fare, per tutta la vita, senza dar mai vita alla volontà propria, è il sacrificio dei sacrifici, e l'attestato più grande che può offrirsi, e l'amore più puro, trafilato dalla stessa Volontà Divina, che può offrirsi al nostro Creatore. E' tanto grande questo sacrificio, che Dio non può chiedere di più dalla creatura, né essa può trovare come può sacrificarsi più per il suo Creatore.
Ora, figlia mia carissima, come feci dono della mia volontà al mio Creatore, io mi sentii trionfante nella prova voluta da me e Iddio si sentì trionfante nella mia volontà umana. Iddio aspettava la mia prova, cioè un'anima che vivesse senza volontà, per aggiustare le partite del genere umano, e per atteggiarsi a clemenza e misericordia. Perciò ti attendo di nuovo, per narrarti la storia di ciò che fece la Divina Volontà dopo il trionfo della prova.
Ed ora, una parolina a te, figlia mia: se tu sapessi come sospiro di vederti vivere senza della tua volontà! Tu sai che ti sono Madre e la Mamma vuol vedere felice la figlia sua; ma come puoi essere felice se non ti decidi a vivere senza volontà, come visse la Mamma tua? Se ciò farai, tutto ti darò; mi metterò a tua disposizione, sarò tutta della figlia mia, purché abbia il bene, il contento, la felicità di avere una figlia che viva tutta di Volontà Divina.
L'anima:
Sovrana trionfatrice, nelle tue mani di Madre metto la mia volontà, affinché tu stessa come Mamma me la purifichi ed abbellisca, ed insieme con la tua la leghi ai piedi del Trono divino, affinché possa vivere non con la volontà mia, ma sempre con quella di Dio. |
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Ancona, Venerdì 4 dicembre 2020
San Giovanni Damasceno - 4° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
4° Giorno - 4 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia),
discepole di Luisa
Dopo l’atto di adorazione, la Vergine vedendosi arricchita di tutti i doni della Triade Sacrosanta che faceva a gara per riempirla di grazie, confusa, si prostrò innanzi alla Maestà Suprema ed offrì tutta Se stessa in atto di sacrificio, non riserbandosi nulla per Sé: né un pensiero, né uno sguardo, né una parola, né un affetto, né un palpito.
Guardò poi il mondo e, vedendo la rovina di tante anime, offrì tutta Se stessa per la salvezza di queste anime. E noi, come ossequio, fin dal mattino, insieme colla Mamma facciamo un giro nella Divina Volontà offrendo i nostri pensieri, gli sguardi, le parole, ecc., tutti in ispirito di sacrificio.
GIACULATORIA
Mamma mia, vengo ai tuoi piedi, mi getto nelle tue braccia; riversa nel mio cuore tutto il tuo Amore, in modo da infondermi amore al sacrificio della mente, del cuore, della volontà e di tutto l’essere mio.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
Il quarto passo della Divina Volontà nella Regina del Cielo: la prova.
L'anima alla Vergine:
Eccomi di nuovo sulle materne ginocchia della mia cara Mamma Celeste. Il cuore mi batte forte forte. Smanio d'amore per il desiderio di sentire le tue belle lezioni; perciò dammi la mano e prendimi fra le tue braccia. Nelle tue braccia passo momenti di paradiso, mi sento felice. Oh, come sospiro di sentire la tua voce! Una nuova vita mi scende nel cuore. Quindi parlami, ed io ti prometto di mettere in pratica i tuoi santi insegnamenti.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia mia, se tu sapessi quanto amo di tenerti stretta fra le mie braccia, poggiata sul mio Cuore materno, per farti ascoltare i celesti arcani del Fiat Divino! E se tu tanto sospiri d'ascoltarmi, sono i miei sospiri che fanno eco nel tuo cuore; è la tua Mamma che vuole la figlia sua, che vuole affidarle i suoi segreti e narrarle la storia di ciò che operò in me la Divina Volontà.
Figlia del mio Cuore, prestami attenzione: è il mio Cuore di Madre che vuole sfogare con la figlia sua. Voglio dirti i miei segreti, che finora non sono stati rivelati a nessuno, perché non era sonata ancora l'ora di Dio, che volendo largire alle creature grazie sorprendenti, che in tutta la storia del mondo non ha concesso, vuole far conoscere i prodigi del Fiat Divino, quello che può operare nella creatura se si lascia dominare, perciò vuol mettere me in vista di tutti, come modello, ché ebbi il grande onore di formare la mia vita tutta di Volontà Divina.
Ora, sappi, figlia mia, che non appena concepita misi in festa la Divinità. Cielo e terra mi festeggiarono e mi riconobbero per loro Regina. Io restai talmente immedesimata col mio Creatore, che mi sentivo nei domini divini come padrona. Già io non conobbi che cosa fosse separazione col mio Creatore; quello stesso Voler Divino che regnava in me regnava in Loro [le Divine Persone], e ci rendeva inseparabili.
E mentre tutto era sorriso e festa tra me e Loro, io vedevo che non si potevano fidar di me se non avevano una prova. Figlia mia, la prova è la bandiera che dice vittoria. La prova mette al sicuro tutti i beni che Iddio ci vuol dare; la prova matura e dispone l'anima per acquisti di grandi conquiste; ed anch'io vedevo la necessità di questa prova, perché volevo attestare al mio Creatore, per contraccambio dei tanti mari di grazie che mi aveva dato, un atto di mia fedeltà che mi costasse il sacrificio di tutta la mia vita. Quanto è bello poter dire: “Mi hai amato e Ti ho amato!” Ma senza la prova non si può dire giammai.
Or dunque sappi, figlia mia, che il Fiat Divino mi fece conoscere la creazione dell'uomo, innocente e santo. Anche per lui tutto era felicità; teneva il comando su tutta la Creazione, e tutti gli elementi erano ubbidienti ai suoi cenni. Come in Adamo regnava il Volere Divino, in virtù di Esso anche lui era inseparabile dal suo Creatore. Ai tanti beni che Iddio gli aveva dato, per avere un atto di fedeltà in Adamo, gli comandò che non toccasse un solo frutto dei tanti che c'erano in quell'Eden terrestre. Era la prova che Dio voleva per confermare la sua innocenza, santità e felicità, e per dargli il diritto del comando su tutta la Creazione. Ma Adamo non fu fedele nella prova, e non essendo fedele, Iddio non si potette fidar di lui; e perciò perdette il comando, l'innocenza, la felicità, e si può dire che capovolse l'opera della Creazione.
Or sappi, figlia del mio Cuore, [che] nel conoscere i gravi mali della volontà umana in Adamo ed in tutta la sua progenie, io, la tua Celeste Madre, sebbene appena concepita, piansi amaramente ed a calde lacrime sull'uomo decaduto; ed il Volere Divino, nel vedermi piangere, mi domandò per prova che Gli cedessi la mia volontà umana. Il Fiat Divino mi disse: “Non ti chiedo un frutto come ad Adamo, no, no; ma ti chiedo la tua volontà. Tu la terrai come se non la avessi, sotto l'impero del mio Volere Divino, che ti sarà vita e si sentirà sicuro di fare ciò che vorrà di te”.
Così il Fiat Supremo fece il quarto passo nell'anima mia, domandandomi per prova la mia volontà, aspettando da me il mio Fiat e l'accettazione d'una tal prova.
Ora, domani ti aspetto di nuovo sulle mie ginocchia, per farti sentire l'esito della prova; e siccome voglio che imiti la Mamma tua, ti prego da Madre che non rifiuti mai nulla al tuo Dio, ancorché fossero sacrifici che ti durassero tutta la vita. Il non smuoverti mai nella prova che Iddio vuole da te, la tua fedeltà, è il richiamo dei disegni divini su di te e il riflesso delle sue virtù, che come tanti pennelli formano dell'anima il capolavoro dell'Ente Supremo. Si può dire che la prova presta la materia nelle mani divine, per compiere il loro lavorio nella creatura. E [di] chi non è fedele nella prova, Dio non sa che farne; non solo, ma scompiglia le opere più belle del suo Creatore.
Perciò, mia cara figlia, sii attenta: se tu sarai fedele nella prova, renderai più felice la Mamma tua. Non mi far stare in pensiero; dammi la parola ed io ti guiderò, ti sosterrò in tutto come a figlia mia.
L'anima:
Mamma santa, conosco la mia debolezza, ma la tua bontà materna mi infonde tale fiducia che tutto spero da te, e con te mi sento sicura; anzi, metto nelle tue mani materne le stesse prove che Iddio disporrà di me, affinché tu mi dia tutte quelle grazie per fare che non mandi a sfascio i disegni divini.
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Ancona, Giovedì 3 dicembre 2020
San Francesco Saverio - 3° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
3° Giorno - 3 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922 dalle sorelle Cimadomo,
di Corato (in provincia di Bari - Italia), discepole di Luisa
Dio nel creare il mondo vi profuse tante bellezze da lasciare ovunque l’impronta della sua Potenza, e ciò lo fece prima per preparare una dolce dimora all’Umanità di Gesù che doveva scendere sulla terra, e poi per la Vergine, la creatura più pura, la più santa, la più bella dopo Gesù. E noi, entriamo nel Volere Divino, facciamo nostro tutto questo Amore trasfuso da Dio nel creato: nel sole, nella luna, nelle stelle, nei fiori, e diamolo alla Vergine affinché non riceva un amore naturale, ma come se tutte e Tre le Divine Persone l’amassero in questa natura.
Appena Maria fu concepita, offrì le sue prime adorazioni
Nel concepimento di Maria vi concorsero tutte e Tre le Divine Persone. Il Padre La inondò di un mare di Sapienza, il Figlio di un mare di Santità, lo Spirito Santo di un mare di Amore. Dal congiungimento di questi tre mari uscì Maria, la più perfetta fra tutte le creature, e appena concepita fece il suo primo atto di adorazione. Insieme alla dolce Mamma, facciamo un giro nella Volontà di Dio, prendiamo le adorazioni di tutte le creature animate ed inanimate e, sul volo di ogni pensiero, di ogni sguardo, di ogni parola, in ogni raggio di sole, nel luccichio delle stelle e nel mormorio delle acque, diamo al Padre un atto continuo e completo di adorazione.
GIACULATORIA
Mamma mia per quel primo atto di adorazione che facesti a Dio, fa’ che la mia mente, il cuore, gli affetti, i desideri e tutto l’essere mio, da ora in poi non siano che un continuo atto di adorazione.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
Il terzo passo della Divina Volontà nella Regina del Cielo.
Il sorriso di tutta la Creazione per il Concepimento della Celeste Bambina.
L'anima alla Vergine:
Sovrana Mamma, questa tua piccola figlia, rapita dalle tue celesti lezioni, sente l'estremo bisogno di venire ogni giorno sulle tue ginocchia materne, per ascoltarti e deporre nel suo cuore i tuoi materni insegnamenti. Il tuo amore, il tuo dolce accento, lo stringermi al tuo Cuore fra le tue braccia, mi infondono coraggio e fiducia che la Mamma mia mi darà la grande grazia di farmi comprendere il gran male della mia volontà, per farmi vivere della Divina Volontà.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia mia, ascoltami; è un Cuore di madre che ti parla, e come ti vedo che mi vuoi ascoltare, il mio Cuore gioisce e sente la speranza certa che la figlia mia prenderà il possesso del Regno della Divina Volontà, che io posseggo nel mio materno Cuore per darlo ai figli miei. Perciò sii attenta ad ascoltarmi e scrivi tutte le mie parole nel tuo cuore, affinché le rumini sempre, e modelli la tua vita a seconda dei miei insegnamenti.
Senti, figlia mia: non appena sorrise la Divinità e festeggiò il mio Concepimento, il Fiat Supremo fece il terzo passo sulla mia piccola umanità. Piccina, piccina, mi dotò di ragione divina, e mossa tutta la Creazione a festa, mi fece riconoscere da tutte le cose create per loro Regina. Riconobbero in me la vita del Volere Divino, e tutto l'universo si prostrò ai miei piedi, sebbene piccina e non ancor nata, ed inneggiandomi, il sole mi festeggiò e sorrise con la sua luce, il cielo mi festeggiò con le sue stelle, sorridendomi col loro mite e dolce scintillio ed offrendosi come fulgida corona sul mio capo, il mare con le sue onde, alzandosi ed abbassandosi pacificamente, mi festeggiò; insomma, non ci fu cosa creata che non si unì al sorriso ed alla festa della Trinità Sacrosanta. Tutti accettarono il mio dominio, il mio impero, il mio comando, e si sentirono onorati, perché dopo tanti secoli dacché Adamo perdette il comando ed il dominio di re col sottrarsi dalla Divina Volontà, trovarono in me la loro Regina, e la creazione tutta mi proclamò Regina del cielo e della terra.
Mia cara figlia, tu devi sapere che la Divina Volontà quando regna nell'anima non sa fare cose piccole, ma grandi; vuole accentrare nella fortunata creatura tutte le sue prerogative divine, e tutto ciò che è uscito dal suo Fiat Onnipotente la circonda e resta ubbidiente ai suoi cenni. Che cosa non mi diede il Fiat Divino? Mi diede tutto; cielo e terra stavano in mio potere; mi sentivo dominatrice di tutto ed anche dello stesso mio Creatore.
Ora, figlia mia, ascolta la Mamma tua. Oh, come mi duole il Cuore nel vederti debole, povera! Né hai il vero dominio di dominare te stessa; timori, dubbi, apprensioni, sono quelli che ti dominano, tutti miseri cenci della tua volontà umana. Ma sai il perché? Perché non c'è in te la vita integra del Volere Divino, che mettendo in fuga tutti i mali dell'umano volere, ti renda felice e ti riempia di tutti i beni che Esso possiede.
Ah, se tu con un proposito fermo ti decidi di non dar più vita alla tua volontà, ti sentirai morire tutti i mali e rivivere in te tutti i beni! Ed allora tutto ti sorriderà, ed il Volere Divino farà anche in te il terzo passo, e tutta la Creazione festeggerà alla nuova arrivata nel Regno della Divina Volontà.
Dunque, figlia mia, dimmi, mi ascolterai? Mi dai la parola che non farai mai, mai più, la tua volontà? Sappi che se ciò farai, io non ti lascerò mai, mi metterò a guardia dell'anima tua, ti avvolgerò nella mia luce affinché nessuno ardisca di molestare la figlia mia, ti darò il mio impero, affinché tu imperi su tutti i mali della tua volontà.
L'anima:
Mamma Celeste, le tue lezioni mi scendono nel cuore e me lo riempiono di balsamo celeste. Ti ringrazio che tanto ti abbassi verso di me, poverella. Ma senti, o Mamma mia: temo di me stessa; ma se tu vuoi, tutto puoi, ed io con te tutto posso. Mi abbandono come una piccola bimba nelle braccia della Mamma mia e sono certa che appagherò le sue brame materne. |
Ancona, Mercoledì 2 dicembre 2020
Santa Bibiana, martire - 2° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
NOVENA
IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELLA "VENUTA"
DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA
(10 dicembre 2020)
SECONDO GIORNO DELLA NOVENA
2 dicembre 2020
APPELLO AL VESCOVO DI LORETO
Mons. FABIO DAL CIN
di celebrare il 10 dicembre la Liturgia stabilita da secoli dalla Chiesa
della TRASLAZIONE MIRACOLOSA DELLA SANTA CASA
LA TRADIZIONE DEI FUOCHI DELLA VENUTA
Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, è tradizione popolare e religiosa accendere dei grandi falò, comunemente chiamati «focaracci», a simboleggiare l’attesa della Venuta della Santa Casa di Nazareth a Loreto, ricordando il momento in cui, nel 1294, il luogo sacro dove la Madonna nacque, visse e ricevette l’annuncio dell’arcangelo Gabriele, fu trasportata nel territorio delle Marche (da Tersatto, a Posatora di Ancona, poi nella selva della signora Loreta e sul campo di due fratelli, e infine sulla pubblica via che attraversava la sommità del Monte Prodo). L’accensione del fuoco, dunque, quale "tradizione", con l’intento di far memoria di quel “percorso” miracoloso nel buio della notte, viene riproposto in molte comunità delle Marche. I fuochi si accendono alle prime ombre della sera nelle campagne, nei paesi ed anche nel capoluogo, Ancona, dove i vari rioni gareggiano per allestire il fuoco più alto e bello. Intorno al fuoco si recitano ancora, come voleva la tradizione, le Litanie Lauretane, invocando la protezione della Madonna, "Porta del Cielo" e "Stella del mattino". All'inizio tale festa dei "fuochi" per la "venuta" nacque spontaneamente. Dal 1617, grazie all'iniziativa del frate cappuccino anconitano fra' Tommaso, l'usanza si diffuse capillarmente in tutte le Marche. Anche in Umbria si celebra, in alcuni centri, la festa della Venuta con l'accensione dei "fuochi": ad esempio a Cascia (ove viene chiamato "Focone della Venuta"), e ad Assisi. La festa che si tiene per celebrare la traslazione della Santa Casa in Umbria si chiama "Festa del Passaggio", anziché "della Venuta". La tradizione popolare vuole infatti che la Santa Casa sia passata per l'Umbria prima di arrivare nelle Marche.
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Le Marche – il cui nome stesso, al plurale, è indicativo – sono caratterizzate da una grande varietà di usanze, spesso diverse da paese a paese. Anche per quanto riguarda le festività natalizie è difficile individuare una tradizione comune.
Ce n’è però una che sembra accomunare maggiormente tutti i borghi e le città marchigiane, dal nord al sud: la festa della Madonna di Loreto o, come sarebbe meglio dire, della TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA, il 10 dicembre. La Vergine Lauretana è la Patrona della Regione e anche a livello laico, le istituzioni già da diversi anni hanno deciso di proclamare il 10 dicembre “Giornata delle Marche”. A questa festa sono legate tradizioni secolari che purtroppo, a seguito dei profondi mutamenti sociali e culturali avvenuti a partire dalla fine degli anni Sessanta si sono andate perdendo. Bisogna però dire che negli ultimi tempi si è assistito ad una ripresa, dettata specialmente dal desiderio di conservare il prezioso e ricco patrimonio folkloristico locale.
Tradizionalmente è la sera e la notte della vigilia della Madonna di Loreto che avvengono le manifestazioni più importanti e caratteristiche. Quella del 9 dicembre, infatti, per i marchigiani è la sera della “Venuta”, ovvero la notte in cui si ricorda la Traslazione miracolosa, avvenuta per mano angelica, delle tre pareti integre della Santa Casa di Nazareth (dove visse la Santa Famiglia) sul colle lauretano. I fatti risalgono al 1296, anche se il misterioso viaggio della Santa Casa iniziò già nel 1291, contemplando in totale ben cinque traslazioni, di cui una a Tersatto (in Croazia) e le altre tra Ancona e Recanati.
A livello popolare e in maniera spontanea, i festeggiamenti per la venuta della Santa Casa incominciarono quasi subito, fin dal XIV secolo. Si ebbe però la loro ufficializzazione e celebrazione in maniera organizzata nel XVII secolo, soprattutto grazie alla predicazione e all’opera dei cappuccini padre Bonifazio di Ascoli e fra Tommaso di Ancona. Nel 1624, il comune di Recanati (cui Loreto allora apparteneva), dispose che la sera del 9 dicembre «con lo sparo dei mortari e col suono di tutte le campane, si faranno fuochi sopra la terra del comune e si metteranno i lumi a tutte le finestre della città e si accenderanno fuochi da’ contadini di tutte le campagne». Da qui è iniziata la tradizione dei “fuochi” (detti “focaracci” nel maceratese e fermano, “fugarò” nell’anconetano e “fochère” nell’ascolano) che si accendono nelle campagne, nei piazzali delle chiese e nei quartieri dei borghi di tutta la regione per illuminare la strada alla Madonna e a Gesù Bambino che arrivano in volo sulla loro Casa. Non è un caso che in tantissime chiese marchigiane si conservino tipici gruppi scultorei, solitamente in legno, raffiguranti la Santa Casa a forma di chiesetta, munita di un piccolo campanile e con sopra la Vergine e il Bambino. Ecco perché nella regione la Madonna di Loreto è conosciuta anche come Madonna del “tettarello” (nel maceratese “de li cuppitti”), ovvero del tetto, perché è raffigurata sopra il tetto della casa.
Pur variando da paese a paese, da quartiere a quartiere e anche da famiglia a famiglia, generalmente i “fuochi della Venuta” venivano accesi prima o dopo cena ma comunque, ovvio, sempre di notte. La gente si radunava attorno al falò, recitava il Santo Rosario e cantava le litanie lauretane. Aggiungendo poi canzoni ed inni mariani di devozione popolare. Ogni casa ed abitazione, inoltre, metteva almeno un lumino alla finestra o sul davanzale. Tutto ciò è stato recentemente e lodevolmente ripreso da numerose parrocchie e comunità locali. Un tempo era poi tradizione che i nonni o i genitori raccontassero ai più piccoli la storia della miracolosa Traslazione. E non è difficile immaginare quanto a tutti i bambini questo stimolasse la fantasia.
Il momento culminante comunque avveniva alle 3 di notte, l’ora in cui si riteneva che le tre Pareti fossero approdate nel punto in cui ancora si trovano e si venerano. Generalmente in quell’orario le campane suonavano a festa e molti capifamiglia sparavano diversi colpi di fucile dalle finestre per accogliere la Venuta. Poi ci si recava in chiesa per pregare e sovente era prevista la celebrazione della Messa...
FEDERICO CATANI
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
2° Giorno - 2 dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta
nel 1922 dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia), discepole di Luisa
Dio nel creare il mondo vi profuse tante bellezze da lasciare ovunque l’impronta della sua Potenza, e ciò lo fece prima per preparare una dolce dimora all’Umanità di Gesù che doveva scendere sulla terra, e poi per la Vergine, la creatura più pura, la più santa, la più bella dopo Gesù. E noi, entriamo nel Volere Divino, facciamo nostro tutto questo Amore trasfuso da Dio nel creato: nel sole, nella luna, nelle stelle, nei fiori, e diamolo alla Vergine affinché non riceva un amore naturale, ma come se tutte e Tre le Divine Persone l’amassero in questa natura.
GIACULATORIA
Mio Dio infondi nel mio cuore tutto l’Amore sparso nel creato, affinché andando dalla Vergine Le possa dare tutto quell’Amore e quella Gloria che mettesti nella Creazione.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
Il secondo passo della Divina Volontà nella Regina del Cielo.
Il primo sorriso della Trinità Sacrosanta sul suo Immacolato Concepimento.
L'anima alla sua Immacolata Regina:
Eccomi di nuovo sulle tue ginocchia materne, per ascoltare le tue lezioni. Mamma Celeste, alla tua potenza si affida questa tua povera figlia. Son troppo povera, lo conosco; ma so che tu mi ami da mamma, e ciò a me basta per slanciarmi nelle tue braccia, affinché tu abbia compassione di me; ed aprendomi le orecchie del cuore mi farai sentire la tua voce dolcissima, per darmi le tue sublimi lezioni. Tu, Mamma santa, purificherai il mio cuore col tocco delle tue dita materne, affinché racchiuda in esso la celeste rugiada dei tuoi celesti insegnamenti.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia mia, ascoltami; se tu sapessi quanto ti amo, ti fideresti più della Mamma tua e non ti faresti sfuggire neppure una sola mia parola. Tu devi sapere che non solo ti ho scritta nel mio Cuore, ma dentro di questo Cuore ho una fibra materna, che mi fa amare più che madre la figlia mia. Perciò voglio farti sentire il grande prodigio che operò il Fiat Supremo in me, affinché tu, imitandomi, possa darmi il grande onore di essere mia figlia regina. Come lo sospiro in mio cuore, affogato d'amore, di avere intorno a me la schiera nobile delle piccole regine. Dunque, ascoltami, figlia mia diletta.
Non appena il Fiat Divino si riversò sul mio germe umano per impedire i tristi effetti della colpa, la Divinità sorrise, e si mise in festa nel vedere nel mio germe quel germe umano puro e santo, come uscì dalle loro mani creatrici nella creazione dell'uomo. E il Fiat Divino fece il secondo passo in me, col portare questo mio germe umano, da Esso purificato e santificato, innanzi alla Divinità, affinché si riversasse a torrenti sopra la mia piccolezza in atto di essere concepita. E la Divinità, scorgendo in me bella e pura la sua opera creatrice, sorrise di compiacimento; e volendomi festeggiare, il Padre Celeste versò su di me mari di Potenza, il Figlio mari di Sapienza, lo Spirito Santo mari d'Amore. Sicché io restai concepita nella luce interminabile della Divina Volontà; ed in mezzo a questi mari divini che la mia piccolezza non poteva contenere, formavo onde altissime per rimandarle come omaggi di amore e gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo. E la Divinità era tutt'occhi su di me, e per non farsi vincere da me in amore, sorridendomi e vezzeggiandomi mi mandava altri mari, i quali mi abbellivano tanto che, come fu formata la mia piccola umanità, acquistai la virtù rapitrice di rapire il mio Creatore; e si faceva veramente rapire, tanto che tra me e Dio fu sempre festa; nulla ci negammo a vicenda. Io non Gli negai mai nulla, e Lui neppure. Ma, sai tu chi mi animava con questa forza rapitrice? La Divina Volontà che, come vita, regnava in me. Perciò la forza dell'Ente Supremo era la mia, e perciò tenevamo ugual forza di rapirci a vicenda.
Ora, figlia mia, ascolta la Mamma tua: sappi che io ti amo assai, e vorrei vedere l'anima tua riempita dei miei stessi mari. Questi miei mari sono gonfi e vogliono riversarsi; ma per far ciò devi svuotarti del tuo volere, affinché il Volere Divino possa fare il secondo passo su di te, e costituendosi come principio di vita nell'anima tua, chiami l'attenzione del Padre Celeste, del Figlio e dello Spirito Santo a riversarsi su di te coi loro mari rigurgitanti; ma per far ciò vogliono trovare in te la stessa loro Volontà perché non vogliono affidare alla tua volontà umana i loro mari di Potenza, di Sapienza, di Amore e di Bellezza indicibile. Figlia a me carissima, ascolta la Mamma tua; metti la mano sul tuo cuore e dimmi i tuoi segreti: quante volte sei stata infelice, torturata, amareggiata, perché hai fatto la tua volontà? Sappi che hai messo fuori una Volontà Divina, e sei caduta nel labirinto dei mali. Essa voleva renderti pura e santa, felice e bella, d'una beltà incantevole; e tu, col fare la tua volontà, L'hai guerreggiata, e con dolore L'hai messa fuori della sua cara abitazione, qual è l'anima tua. Senti, figlia del mio Cuore, questo è un dolore per la Mamma tua, che non vedo in te il sole del Fiat Divino, ma le dense tenebre della notte della tua volontà umana. Ma su, coraggio! Se tu mi prometti di darmi la tua volontà nelle mie mani, io, la tua Mamma Celeste, ti prenderò nelle mie braccia, ti metterò sulle mie ginocchia e riordinerò in te la vita della Divina Volontà, ed anche tu, alle tante mie lacrime, formerai il mio sorriso, la mia festa, ed il sorriso e la festa della Trinità sacrosanta.
L'anima:
Mamma Celeste, se tanto mi ami, ti prego di non permettere che io scenda dalle tue ginocchia materne; e come vedi che io sto per fare la mia volontà, vigila la povera anima mia e, chiudendomi nel tuo Cuore, la forza del tuo Amore bruci il mio volere: così cambierò le tue lacrime in sorrisi di compiacimento.
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LA SECONDA TRASLAZIONE MIRACOLOSA
A POSATORA DI ANCONA
Nel “Rosarium” di Santa Caterina da Bologna (1413-1463), un testo redatto dalla santa nel 1440 (circa trenta anni prima della narrazione della “Translatio miraculosa” riportata dal Beato Giovanni Spagnoli e da Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano), viene riportato “per rivelazione soprannaturale del Signore” la vicenda storica della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth.
Santa Caterina da Bologna in quel testo mostra di colloquiare direttamente con Gesù, apparsogli “per grazia”; ella infatti scrive: “In questo giorno (il 25 marzo 1440), tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia… ”. Poi, dopo aver riportato “la rivelazione” che fra quelle Sacre Pareti di Loreto la Vergine Maria fu “concepita” Immacolata ed ivi “nacque”, descrive sinteticamente le varie successioni del “trasporto angelico” della Santa Casa di Nazareth, secondo come “rivelatogli” da Gesù durante l’apparizione. Testualmente: “Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa”(“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.- Da una traduzione del testo latino pubblicata in “Messaggio della Santa Casa”, 2001, n.7, p.211).
Gesù rivelò a Santa Caterina da Bologna, in maniera chiarissima, che gli angeli, dopo aver portato in Dalmazia la Santa Casa, “da quel luogo” (per l’infedeltà anche di quelle popolazioni di Tersatto e “per altre ragioni” non specificate) la portarono anche “in altri luoghi”: e questo avvenne – come si deduce dal testo – prima di portarla a Loreto, perché “la rivelazione di Gesù” afferma che ciò avvenne “dopo” essere stata portata a Tersatto e “prima” di essere stata collocata definitivamente a Loreto. Quindi, vi è da sottolineare ancora che Gesù stesso ha rivelato a Santa Caterina che la Santa Casa fu trasportata anche “in vari luoghi” (non specificati), oltre che a Tersatto ed a Loreto.
Riguardo al trasporto “in vari luoghi” (e quindi, non solo a Tersatto e a Loreto), vi è da ricordare al riguardo l’indubitabile “traslazione miracolosa” ad Ancona, nel 1295.
In Ancona, infatti, secondo la Tradizione locale, la Santa Casa, “portata via” da Tersatto, prima di giungere a Loreto fu trasportata nel 1295 – per “il ministero angelico” – su una collina di questa città, ove vi è rimasta per nove mesi, e poi… è ancora “volata” via!… “Così” è “testimoniato” e “scritto” in un documento di un sacerdote contemporaneo all’epoca dei fatti, di nome “don Matteo”. In quel documento è così scritto: “Io, don Matteo, rettore e plebano di Sant’Onofrio fora della Porta di Campo di Marte della città di Ancona, per mia devozione lascio questa memoria di questo miracolo, ch’è dell’anno 1295. Nella selva in Contrada di Posatore si posò per nove mesi la Santa Casa della Madre di Dio, e perché semo tanto costernati et restati in tanto poco numero di persone, per le gran guerre e pestilenze patite, ho voluto mettere questa scrittura per ricordo sotto la pietra sacra della Chiesa di Santa Caterina, acciò piacendo alla Madonna Santissima al suo tempo si ritrovi. Umilissimo servo di Dio”.
La verità di tale “traslazione miracolosa” in Ancona, nel 1295, è anche attestata da tre chiese costruite in Ancona – di cui due ancora esistenti – “a ricordo” di quell’anno della “sosta” della Santa Casa in Ancona, su una collina prospiciente il porto, chiamata poi – come ancor oggi – “POSATORA”, dal latino “posat et ora” (cioè a ricordo della Santa Casa ivi “posatasi” e ove “ha pregato” per la città ed “è stata pregata” dalla città).
Esiste, inoltre, anche una lapide, ancora esistente nella Chiesa di Posatora. Tale lapide riporta scritto: “In questa Selva/Qui posò la S(anta) Casa/Della madre di Dio/P(er) nove mesi/MCCXCV”. Tale lapide era “la traduzione” e “la copia” di un’altra LAPIDE, antichissima, che riportava scritto – in latino “volgare” antichissimo della fine del XIII secolo – le seguenti parole “QUITA FUTA REPOSATA LA MADONA DE LORETA…” (e altro, forse con la data, attualmente però non documentabile).
Il significato delle parole incise sulla lapide è: “da qui” (= quita: cfr. Zingarelli, 1962, p.1282) è fuggita (= futa: cfr. op. cit., p.601, nel dialetto anconitano “fujta”) dopo essersi posata (= reposata: cfr. op. cit., p.1363) la Madona de Loreta…" (così denominata, perché portata successivamente dagli angeli nella selva recanatese di una signora di nome “Loreta”).
In un libro del famoso storico e artista locale Sanzio Blasi (“Terra Marchigiana”), si parla della lapide più recente ancora esistente nella Chiesa di Posatora, e si riporta l’informazione di un’antica nicchia (“parvula cella in qua erat”) ove era stata collocata la lapide antichissima e la statua della Madonna di Loreto ivi venerata (ora nel Museo Diocesano). Nel libro è scritto (pag.75): “Il suo più antico ricordo l’abbiamo dal 1391 in cui si nomina Santa Maria “de pusatorio”, con l’indicazione che l’informazione è tratta dal “Libro de’ Consigli del Comune dell’anno 1391”, tutt’oggi esistente nell’Archivio di Stato di Ancona (in Via Maggini, n.80). Quindi l’epoca di composizione della lapide antichissima e della statua della Madonna di Loreto, collocati nella “parvula cella” (in una "piccola nicchia" di una piccola chiesina originaria) esistente prima della costruzione dell’attuale Chiesa di Posatora, è senz’altro almeno della fine del XIV secolo.
La lapide, risalente perciò davvero alla fine del XIII secolo, o comunque agli inizi del XIV secolo, costituisce anche “un reperto importantissimo” per “confermare” “il fatto storico” che la Santa Casa ha “davvero” sostato nella “selva della signora Loreta”, prima di essere collocata sul colle lauretano ove ancor oggi si trova, poiché vi si parla della “Madona de Loreta”, che era il modo consueto all’epoca di indicare il successivo luogo di sosta della Santa Casa, cioè nella selva recanatese della signora di nome “Loreta” (da cui prese il nome in seguito la cittadina dal nome “Loreto”).
Riguardo alle date delle “traslazioni miracolose” bisogna ricordare che nella lapide di Tersatto, ancor oggi esistente, e che riporta la prima traslazione miracolosa ivi avvenuta, è scritto: “Venne la Casa della Beata Vergine Maria da Nazarette a Tersatto l’anno 1291 allì 10 di maggio et si partì allì 10 di dicembre 1294”. Da tale lapide di Tersatto si deduce che la data di arrivo della Santa Casa nella zona di Recanati come oggi si celebra – il 10 dicembre 1294 – è stato un errore di interpretazione fatto da parte di un archivista di Recanati, Girolamo Angelita, che nel XVI secolo fissò erroneamente quella data come quella di arrivo nella zona recanatese, confondendola con quella di partenza da Tersatto. Infatti tale data, il 10 dicembre 1294, riguardava “la partenza” o “scomparsa” delle tre “Sante Pareti” della Santa Casa da Tersatto, da cui poi fu portata dagli angeli del Cielo “in vari luoghi”, tra cui Ancona, secondo come Gesù stesso rivelò a Santa Caterina da Bologna nella apparizione mistica del 25 marzo 1440, e come tutte le tradizioni locali hanno sempre tramandato.
Nella zona recanatese probabilmente la Santa Casa vi è giunta (secondo altri autori) forse il 2 dicembre 1295. Ciò lo attesterebbe proprio il fatto che l’anno 1295 ad Ancona è indicato come quello della “sosta” in quella città della Santa Casa: evento che fu precedente all’arrivo nella zona recanatese. Infatti ad Ancona – come sopra documentato – è accertato in maniera indiscutibile che la Santa Casa si fermò anche lì, per nove mesi, su una collina prospiciente il porto, nell’anno 1295. E quindi è logico pensare che sia giunta nella zona recanatese alla fine di quell’anno.
Infine, ancor più probative dei documenti scritti sopra riportati, riguardo alla “verità” di tali fatti “miracolosi”, sono le tre chiese fatte costruire all’epoca dai Vescovi di Ancona: quella di Posatora (come scritto sopra), per onorare il luogo della sosta per nove mesi della Santa Casa su quella collina, quella di Barcaglione, tra Falconara ed Ancona, in ricordo del fatto che da quella collina fu “vista” dagli abitanti del luogo arrivare la Santa Casa “in volo” dal mare, proveniente da Tersatto, ed infine la Chiesa di “Santa Maria di Nazareth”, che è importantissima dal punto di vista storico, perché fu forse la prima in assoluto che venne edificata in contemporanea dei fatti miracolosi avvenuti e perché furono proprio i Vescovi di Ancona che, all’inizio del XIV secolo, vollero edificare tale Chiesa proprio accanto alla Cattedrale della loro città, per onorare “tutte le “traslazioni miracolose” avvenute a Tersatto, ad Ancona e nella zona recanatese), e ove si compivano a tale scopo celebrazioni liturgiche pubbliche ed ufficiali in ricordo di tali “miracolose traslazioni”.
Tutto ciò costituisce una evidentissima “prova” delle “approvazioni canoniche” da parte dei Vescovi locali contemporanei riguardo alla verità delle “traslazioni miracolose”.
E’ da ritenersi “sicurissimo” – come attestano sia la Tradizione locale che i documenti e reperti sopra indicati – che la Santa Casa di Nazareth sia stata per nove mesi in Ancona, sulla collina di “Posatora”, nell’anno 1295.
Prof. GIORGIO NICOLINI |
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Ancona, Martedì 1° dicembre 2020
1^ di AVVENTO - 1° giorno Novena della Venuta della Santa Casa
LA TRADIZIONE DEI FUOCHI DELLA VENUTA
Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, è tradizione popolare e religiosa accendere dei grandi falò, comunemente chiamati «focaracci», a simboleggiare l’attesa della Venuta della Santa Casa di Nazareth a Loreto, ricordando il momento in cui, nel 1294, il luogo sacro dove la Madonna nacque, visse e ricevette l’annuncio dell’arcangelo Gabriele, fu trasportata nel territorio delle Marche (da Tersatto, a Posatora di Ancona, poi nella selva della signora Loreta e sul campo di due fratelli, e infine sulla pubblica via che attraversava la sommità del Monte Prodo). L’accensione del fuoco, dunque, quale "tradizione", con l’intento di far memoria di quel “percorso” miracoloso nel buio della notte, viene riproposto in molte comunità delle Marche. I fuochi si accendono alle prime ombre della sera nelle campagne, nei paesi ed anche nel capoluogo, Ancona, dove i vari rioni gareggiano per allestire il fuoco più alto e bello. Intorno al fuoco si recitano ancora, come voleva la tradizione, le Litanie Lauretane, invocando la protezione della Madonna, "Porta del Cielo" e "Stella del mattino". All'inizio tale festa dei "fuochi" per la "venuta" nacque spontaneamente. Dal 1617, grazie all'iniziativa del frate cappuccino anconitano fra' Tommaso, l'usanza si diffuse capillarmente in tutte le Marche. Anche in Umbria si celebra, in alcuni centri, la festa della Venuta con l'accensione dei "fuochi": ad esempio a Cascia (ove viene chiamato "Focone della Venuta"), e ad Assisi. La festa che si tiene per celebrare la traslazione della Santa Casa in Umbria si chiama "Festa del Passaggio", anziché "della Venuta". La tradizione popolare vuole infatti che la Santa Casa sia passata per l'Umbria prima di arrivare nelle Marche.
N O V E N A della "VENUTA"
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
PREGHIERA ALL'IMMACOLATA CELESTE REGINA
CONCEPITA IMMACOLATA NELLA SANTA CASA
Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tuo caro figlio, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo tempo a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlio tuo a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio” --- (recita 3 Ave Maria) ---
1° Giorno - 1° dicembre
Questa prima parte di ogni giorno della Novena è stata copiata dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta nel 1922
dalle sorelle Cimadomo, di Corato (in provincia di Bari - Italia), discepole di Luisa
GIACULATORIA
O Trinità Sacrosanta, mandate un flusso del vostro Amore al mio cuore, affinché s’infiammi tutto d’amore per formare coll’Amore vostro stesso, un sole splendidissimo sull’augusto capo della nostra Regina.
IN ASCOLTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA MADRE SS.ma
Il primo passo della Divina Volontà nell'Immacolato Concepimento della Mamma Celeste
L'anima alla sua Immacolata Regina:
Eccomi, o Mamma dolcissima, prostrata innanzi a te; nel primo di questi giorni a Te consacrati, in cui tutti i tuoi figli vogliono offrirti i loro fiorellini per attestarti il loro amore e per impegnare il tuo amore ad amarli, io ti vedo come scendere dalla Patria Celeste corteggiata da schiere angeliche, per ricevere le belle rose, le umili viole, i casti gigli dei figli tuoi e ricambiarli coi tuoi sorrisi d'amore, con le tue grazie e benedizioni, e stringendoti al seno materno i doni dei figli tuoi, te li porti al Cielo, per riservarli come caparra e corona nel punto della loro morte.
La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà:
Mamma Celeste, in mezzo a tanti, io, che sono la più piccola, la più bisognosa dei figli tuoi, voglio venire fin nel tuo grembo materno, per portarti, non fiori e rose, ma un sole ogni giorno. Ma la Mamma deve aiutare la figlia, dandomi le tue lezioni di Cielo, per insegnarmi come formare questi soli divini, per darti l'omaggio più bello e l'amore più puro. Mamma cara, Tu l'hai capito, che cosa vuole la figlia tua: voglio che Tu mi insegni a vivere di Volontà Divina, ed io, trasformando i miei atti e tutta me stessa nella Divina Volontà, a seconda dei tuoi insegnamenti, ogni giorno ti porterò nel tuo grembo materno tutti i miei atti cambiati in soli.
Lezione della Regina del Cielo:
Figlia benedetta: la tua preghiera ha ferito il mio materno cuore, e tirandomi dal Cielo sono già vicina alla figlia mia, per darle le mie lezioni tutte di Cielo. Guardami, figlia cara; migliaia di Angeli mi circondano e riverenti stanno tutti in aspettativa, per sentirmi parlare di quel Fiat Divino, di cui posseggo più di tutti la sorgente, e conosco i suoi mirabili segreti, le sue gioie infinite, la sua felicità indescrivibile ed il suo valore incalcolabile. E sentirmi chiamare dalla figlia mia perché vuole le mie lezioni sulla Divina Volontà, è per me la festa più grande, la gioia più pura; e se tu ascolterai le mie lezioni, io mi chiamerò fortunata di essere la Mamma tua. Oh, come sospiro di avere una figlia che voglia vivere tutta di Volontà Divina! Dimmi, o figlia, mi contenterai? Mi darai il tuo cuore, la tua volontà, tutta te stessa nelle mie mani materne, affinché ti prepari, ti disponga, ti fortifichi, ti svuoti di tutto, in modo che possa riempirti tutta di luce di Divina Volontà e formare in te la sua vita divina? Perciò poggia il tuo capo sul Cuore della tua Mamma Celeste e sii attenta ad ascoltarmi, affinché le mie sublimi lezioni ti facciano decidere a non fare mai la tua volontà, ma sempre Quella di Dio. Figlia mia, ascoltami: è il mio Cuore materno che ti ama tanto e che vuol versarsi sopra di te. Sappi che ti ho qui, scritta nel mio Cuore e ti amo da vera figlia; ma vi sento un dolore, perché non ti vedo simile alla tua Mamma. Ma sai chi ci rende dissimili? Ahi, è la tua volontà, che ti toglie la freschezza della grazia, la bellezza che innamora il tuo Creatore, la fortezza che tutto vince e sopporta, l'amore che tutto consuma. Insomma, non è quella Volontà che anima la tua Mamma Celeste. Tu devi sapere che conobbi la mia volontà umana solo per tenerla sacrificata in omaggio al mio Creatore; la mia vita fu tutta di Volontà Divina. Dal primo istante del mio Concepimento fui plasmata, riscaldata e messa nella sua luce, la quale purificò con la sua Potenza il mio germe umano, in modo che restai concepita senza macchia originale. Perciò, se il mio Concepimento fu senza macchia e così glorioso da formare l'onore della Famiglia Divina, fu solo perché il Fiat Onnipotente si riversò sul mio germe, e pura e santa restai concepita. Sicché, se il Volere Divino non si fosse riversato sopra del mio germe, più che una tenera madre, per impedire gli effetti del peccato originale, avrei incontrato la triste sorte delle altre creature, di essere concepita col peccato originale. Perciò, la causa primaria fu, tutta, la Divina Volontà; ad Essa sia onore, la gloria, il ringraziamento d'essere stata concepita senza macchia d'origine. Ora, figlia del mio Cuore, ascolta la Mamma tua: metti da banda la tua volontà umana; contentati di morire anziché di concederle un atto di vita. La tua Mamma Celeste si sarebbe contentata di morire le mille e mille volte, anziché fare un atto solo di mia volontà. Non vuoi tu dunque imitarmi? Ah, se tu la terrai sacrificata ad onore del tuo Creatore, il Volere Divino farà il primo passo nell'anima tua e ti sentirai plasmata di un'aura celeste, purificata e riscaldata, in modo da sentirti annientare i germi delle tue passioni, e ti sentirai messa nei primi passi del Regno della Divina Volontà. Perciò sii attenta; se tu mi sarai fedele ad ascoltarmi, io ti guiderò, ti porterò per mano nelle vie interminabili del Fiat Divino; ti terrò difesa sotto il mio manto azzurro, e sarai il mio onore, la mia gloria, la mia e tua vittoria.
L'anima:
Vergine Immacolata, prendimi sulle tue ginocchia materne e fammi da Mamma; con le tue sante mani impossessati della mia volontà, purificala, plasmala, riscaldala col tocco delle tue dita materne; insegnami a vivere unicamente di Volontà Divina.
Fioretto:
Oggi, per onorarmi, fin dal mattino ed in tutte le tue azioni, mi darai la tua volontà nelle mie mani, dicendomi: Mamma mia, offri tu stessa il sacrificio della mia volontà al mio Creatore.
Giovanni Paolo II
NELLA SANTA CASA DI LORETO
“ECCO L’ISPIRAZIONE CHE TROVO QUI A LORETO”
“Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”.
“Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare LA CIVILTA’ DELL’AMORE”.
“Si tratta infatti di lavorare e collaborare perché sulla terra, che la Provvidenza ha destinato ad essere l’abitazione degli uomini, la casa di famiglia, simbolo dell’unità e dell’amore, vinca tutto ciò che minaccia questa unità e l’amore tra gli uomini… Poiché nella nostra difficile epoca, ed anche nei tempi che vengono, può salvare l’uomo soltanto il vero grande Amore! Solo grazie ad esso questa terra, l’abitazione dell’umanità, può diventare una casa: la casa delle famiglie, la casa delle nazioni, la casa dell’intera famiglia umana… che prepara i figli di tutta la terra all’eterna Casa del Padre nel Cielo”. |
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Ancona, Domenica 29 novembre 2020 - Prima domenica di AVVENTO
LA COMUNITA' DELLE MONACHE DI BETLEMME
della "Assunzione della Vergine Maria" in Camporeggiano (Gubbio)
HA SCRITTO UN APPELLO A "TELE MARIA" PER UN AIUTO
La comunità di vita contemplativa delle Monache di Betlemme della “Assunzione della Vergine Maria” e di San Bruno è nata nel 1950 e oggi conta una trentina di monasteri in vari Paesi. In Italia è presente da 40 anni. Dopo 10 anni nella diocesi di Perugia, da 30 anni la comunità si è stabilita a Monte Camporeggiano, nella diocesi di Gubbio. Il monastero occupa gli spazi attorno a una chiesetta restaurata, su una collina sovrastante la cittadina di Gubbio: le monache vi conducono una vita di preghiera nella solitudine e nella vita fraterna.
Per la loro sussistenza da 20 anni le Monache portano avanti un'attività dolciaria: preparano biscotti artigianali in molteplici gusti che, grazie a una rete di sostenitori, venivano offerti anche all'uscita delle chiese in tante località d’Italia, ove venivano organizzati banchetti per raccogliere offerte in cambio di confezioni di biscotti.
Date però le attuali difficoltà economiche per il “coronavirus”, che ha molto ridotto le richieste dei prodotti del Monastero, le Monache hanno rivolto a “Tele Maria” un umile, sommesso invito ad offrire loro un aiuto, per le festività natalizie, invitando a fare loro una richiesta di “pacchi dono” del loro lavoro dolciario.
Di seguito il loro appello, che invito gli amici di “Tele Maria” ad accogliere con generosità. «Le monache di Betlemme pongono ogni giorno sull’altare del Signore ognuno dei loro benefattori - assicurano - in segno di ringraziamento per così tanta bontà, motivo di stupore quotidiano, per la Gloria di Dio e per il Bene Eterno di tutti i loro fratelli e sorelle».
GIORGIO NICOLINI – Direttore di TELE MARIA
L'APPELLO DELLA COMUNITA' DI MONACHE
DI BETLEMME IN CAMPOREGGIANO
Carissimi amici di “Tele Maria”,
grazie innanzitutto al Direttore dell’emittente che ci permette di lanciare questo appello. Siamo una comunità di Monache di clausura e il nostro monastero si trova in Umbria, nella Diocesi di Gubbio. Provvediamo al nostro sostentamento principalmente attraverso la produzione di biscotti artigianali, genuini, cotti al forno con ingredienti scelti, naturali, senza conservanti aggiunti, buoni e di prima qualità: prodotti del nostro territorio.
Purtroppo gli eventi epidemici degli ultimi mesi hanno messo in seria difficoltà anche l’attività lavorativa e di sostentamento della nostra comunità, venendo a mancare molte delle richieste precedenti. A ciascuno di voi vorremmo far giungere la nostra richiesta per un aiuto al sostentamento quotidiano della nostra comunità, composta da 16 sorelle di varie nazionalità.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie vorremmo perciò proporvi i nostri prodotti artigianali per i vostri regali di Natale o da condividere in famiglia, aiutando in questo modo l’attività del nostro biscottificio, messa a dura prova in questo tempo di pandemia.
Ognuno di voi, assieme alle vostre intenzioni più care, è custodito con cura nelle nostre preghiere. Sia il Signore stesso a ricompensarvi con ogni benedizione e con la sua infinita tenerezza.
Per chiunque desideri sostenerci, nella preghiera e nell’aiuto fraterno, reso possibile dalla collaborazione gratuita e sincera di “Tele Maria”, il nostro contatto è quello diretto con il biscottificio al numero 371.4114869 (anche WhatsApp).
In grande comunione
le monache di Betlemme a Camporeggiano
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Ancona, Martedì 17 novembre 2020
CORONAVIRUS E IL PROGETTO
DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
LA NOVENA
ALLA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
(inizio 18 Novembre )
DA RECITARSI OGNI GIORNO
in preparazione alla Festa del 27 Novembre
O Immacolata Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, compresi dalla più viva confidenza nella tua potentissima intercessione, manifestata così spesso attraverso la Medaglia, noi fedeli tuoi figli, t'imploriamo di ottenerci le grazie e i favori che domandiamo durante questa Novena. Affidiamo a te i bisogni della Chiesa, le intenzioni del Santo Padre, le necessità delle nostre famiglie e del mondo intero. Raccomandiamo in modo particolare alla tua materna intercessione i peccatori, i poveri, quanti soffrono nel corpo e nello spirito.
(pausa di silenzio per chiedere le grazie più desiderate)
Ave, o Maria...
O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te! - (3 volte)
Ti chiediamo, o Maria, soprattutto la liberazione dal peccato e l'impegno costante nel bene, per orientare a Dio ogni nostro pensiero, parola ed opera. Ottienici anche dal tuo divin Figlio lo spirito di preghiera e di penitenza, la fedeltà alla nostra vocazione battesimale per tutta la vita, fino al giorno in cui raggiungeremo la beata dimora, dove tu risplendi Regina degli angeli e dei santi, Mediatrice di grazia per l'intera umanità redenta da Cristo Signore. Amen.
Ave, o Maria...
O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te! - (3 volte)
Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai udito dire che alcuno ricorrendo alla tua protezione, implorando il tuo aiuto e chiedendo il tuo patrocinio, sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, e consapevole dei miei peccati mi prostro a chiederti pietà. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltale benigna ed esaudiscile. Amen.
Ave, o Maria...
O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te! - (3 volte)
IL PROGETTO
DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
ovvero il "nuovo disordine mondiale"
per ridurre il numero della popolazione
Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell'umanità. È il titolo di un libro, pubblicato dalle Edizioni San Paolo nel 2000. Scritto da Michel Schooyans, sacerdote e professore emerito di Filosofia politica e Ideologie contemporanee all’Università cattolica di Lovanio, in Belgio, si tratta di una denuncia della politica di morte promossa da istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e da un numero sempre maggiore di governi. Ciò che fa sorprendere è trovare, in questo testo, un'introduzione scritta dall'allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che cinque anni dopo sarebbe diventato Papa Benedetto XVI, e che tredici anni dopo avrebbe invece scandalizzato il mondo con le sue "dimissioni" (spontanee? reali?). Dal nuovo Conclave sarebbe poi emersa la figura del Cardinale Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), che invece avrebbe mostrato piena adesione all'agenda "onusiana" e alle sue politiche, ovvero a ciò che in questo testo viene definito "Nuovo Ordine Mondiale".
Nel libro, fra i molti argomenti trattati, si fa riferimento anche all'utilizzo dei vaccini 'anticoncezionali', ad insaputa delle donne che si sottoponevano alla somministrazione, diffusi nel Sud del Mondo proprio dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (di recente è accaduto in Kenya, dove i vescovi del Paese hanno portato avanti una battaglia legale contro la politica vaccinale del governo). Una denuncia, quella di Schooyans e di Ratzinzger, che oggi rischierebbe forse di non trovare alcuno spazio nella "nuova" Chiesa di Francesco… e che merita di essere portata alla luce.
Introduzione scritta dall'allora card. Joseph Ratzinger
Sin dagli inizi dell’Illuminismo, la fede nel progresso ha sempre messo da parte l’escatologia cristiana, finendo di fatto per sostituirla completamente. La promessa di felicità non è più legata all’aldilà, bensì a questo mondo. Emblematico della tendenza dell’uomo moderno è l’atteggiamento di Albert Camus, il quale alle parole di Cristo “il mio regno non è di questo mondo” oppone con risolutezza l’affermazione “il mio regno è di questo mondo”.
Nel XIX secolo, la fede nel progresso era ancora un generico ottimismo che si aspettava dalla marcia trionfale delle scienze un progressivo miglioramento della condizione del mondo e l’approssimarsi, sempre più incalzante, di una specie di paradiso; nel XX secolo, questa stessa fede ha assunto una connotazione politica. Da una parte, ci sono stati i sistemi di orientamento marxista che promettevano all’uomo di raggiungere il regno desiderato tramite la politica proposta dalla loro ideologia: un tentativo che è fallito in maniera clamorosa. Dall’altra, ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali.
Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell’uomo nuovo e del mondo nuovo. Una filosofia di questo tipo non ha più la carica utopica che caratterizzava il sogno marxista; essa è al contrario molto realistica, in quanto fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita. Questa filosofia, inoltre, non si aspetta più che gli uomini, abituatisi oramai alla ricchezza e al benessere, siano pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere un benessere generale, bensì propone delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, affinché non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto.
La peculiarità di questa nuova antropologia, che dovrebbe costituire la base del Nuovo Ordine Mondiale, diventa palese soprattutto nell’immagine della donna, nell’ideologia dell’“Women’s empowerment”, nata dalla conferenza di Pechino. Scopo di questa ideologia è l’autorealizzazione della donna: principali ostacoli che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazione sono però la famiglia e la maternità. Per questo, la donna deve essere liberata, in modo particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità femminile. Quest’ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte ad una “Gender equity and equality”, di fronte ad un essere umano indistinto ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso se non quello di una droga voluttuosa, di cui sì può far uso senza alcun criterio.
Nella paura della maternità che si è impadronita di una gran parte dei nostri contemporanei entra sicuramente in gioco anche qualcosa di ancora più profondo: l’altro è sempre, in fin dei conti, un antagonista che ci priva di una parte di vita, una minaccia per il nostro io e per il nostro libero sviluppo.
Al giorno d’oggi, non esiste più una “filosofia dell’amore”, bensì solamente una “filosofia dell’egoismo”.
Il fatto che ognuno di noi possa arricchirsi semplicemente nel dono di se stesso, che possa ritrovarsi proprio a partire dall’altro e attraverso l’essere per l’altro, tutto ciò viene rifiutato come un’illusione idealista. È proprio in questo che l’uomo viene ingannato. In effetti, nel momento in cui gli viene sconsigliato di amare, gli viene sconsigliato, in ultima analisi, di essere uomo.
Per questo motivo, a questo punto dello sviluppo della nuova immagine di un mondo nuovo, il cristiano – non solo lui, ma comunque lui prima di altri – ha il dovere di protestare.
Bisogna ringraziare Michel Schooyans per aver energicamente dato voce, in questo libro, alla necessaria protesta. Schooyans ci mostra come la concezione dei diritti dell’uomo che caratterizza l’epoca moderna, e che è così importante e così positiva sotto numerosi aspetti, risenta sin dalla sua nascita del fatto di essere fondata unicamente sull’uomo e di conseguenza sulla sua capacità e volontà di far si che questi diritti vengano universalmente riconosciuti.
All’inizio, il riflesso della luminosa immagine cristiana dell’uomo ha protetto l’universalità dei diritti; ora, man mano che questa immagine viene meno, nascono nuovi interrogativi. Come possono essere rispettati e promossi i diritti dei più poveri quando il nostro concetto di uomo si fonda così spesso, come dice l’autore, “sulla gelosia, l’angoscia, la paura e persino l’odio”? “Come può un’ideologia lugubre, che raccomanda la sterilizzazione, l’aborto, la contraccezione sistematica e persino l’eutanasia come prezzo di un pansessualismo sfrenato, restituire agli uomini la gioia di vivere e la gioia di amare?” (capitolo VI).
È a questo punto che deve emergere chiaramente ciò che di positivo il cristiano può offrire nella lotta per la storia futura. Non è infatti sufficiente che egli opponga l’escatologia all’ideologia che è alla base delle costruzioni “postmoderne” dell’avvenire. È ovvio che deve fare anche questo, e deve farlo in maniera risoluta: a questo riguardo, infatti, la voce dei cristiani si è fatta negli ultimi decenni sicuramente troppo debole e troppo timida. L’uomo, nella sua vita terrena, è “una canna al vento” che rimane priva di significato se distoglie lo sguardo dalla vita eterna. Lo stesso vale per la storia nel complesso.
In questo senso, il richiamo alla vita eterna, se fatto in maniera corretta, non si presenta mai come una fuga. Esso dà semplicemente all’esistenza terrena la sua responsabilità, la sua grandezza e la sua dignità. Tuttavia, queste ripercussioni sul “significato della vita terrena” devono essere articolate.
È chiaro che la storia non deve mai essere semplicemente ridotta al silenzio: non è possibile, non è permesso ridurre al silenzio la libertà. È l’illusione delle utopie. Non si può imporre al domani modelli di oggi, che domani saranno i modelli di ieri. È tuttavia necessario gettare le basi di un cammino verso il futuro, di un superamento comune delle nuove sfide lanciate dalla storia.
Nella seconda e terza parte del suo libro, Michel Schooyans fa proprio questo: in contrasto con la nuova antropologia, propone innanzitutto i tratti fondamentali dell’immagine cristiana dell’uomo, per applicarli poi in maniera concreta ai grandi problemi del futuro ordine mondiale (in modo particolare nei capitoli X-XII). Fornisce in questo modo un contenuto concreto, politicamente realistico e realizzabile, all’idea, così spesso espressa dal Papa (Giovanni Paolo II), di una “civiltà dell’amore”. Per questo, il libro di Michel Schooyans entra nel vivo delle grandi sfide del presente momento storico con vivacità e grande competenza.
C’è da sperare che molte persone di diversi orientamenti lo leggano, che esso susciti una vivace discussione, contribuendo in questo modo a preparare il futuro sulla base di modelli degni della dignità dell’uomo e capaci di assicurare anche la dignità di coloro che non sono in grado di difendersi da soli.
Roma, 25 aprile 1997
Joseph Card. Ratzinger
Introduzione a Michel Schooyans, Nuovo disordine mondiale, San Paolo Edizioni (2000)
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Padre Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria:
ILCOVID E' UN PROGETTO CRIMINALE DELLE ELITE MONDIALI
«L'epidemia è un progetto non casuale, che non viene dai pipistrelli o dal mercato di Wuhan. Si è sviluppato per colpire l'Occidente». «Vi dico come la penso. Ho allargato le mie conoscenze e allargato i miei orizzonti: questa epidemia è un progetto, ben preciso, per colpire l'Occidente. Io l'ho sempre attribuito al demonio, che agisce attraverso gli uomini e quindi delle menti criminali, che l’hanno realizzato con uno scopo ben preciso: creare un passaggio repentino per attuare una specie di colpo di Stato sanitario» (da Radio Maria dell'11 novembre 2020).
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Intervento dell'Avv. Edoardo Polacco
LE INTIMIDAZIONI DI POLIZIA E "MEDIA"
15 novembre 2020 - L'Avv. EDOARDO POLACCO denuncia l'intimidazione poliziesca ai partecipanti ad una Messa celebrata a Roma all'aperto e l'aggressione dei "media" verso una valutazione storica e spirituale fatta dal direttore di "Radio Maria" sull'attuale epidemia.
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L'uso pretestuoso dei malati di coronavirus
LE GRAVI DENUNCE del dott. FRANCO D'URSO
Il dott. FRANCO D'URSO è medico pediatra presso l'Ospedale di ACIREALE. Denuncia i ricoveri di asintomatici (cioè, senza sintomi) per un fine di lucro degli Ospedali e su un piano prestabilito e programmato dai politici per instaurare una "chiusura totale" ("lockdown") per scopi non attinenti all'epidemia, ma al progetto internazionale dell'instaurazione del "Nuova Ordine Mondiale".
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C’È UN PIANO GLOBALE CONTRO DIO E CONTRO L’UOMO
LETTERA APERTA di Mons. VIGANO' al Presidente degli Stati Uniti d’America DONALD J. TRUMP
Domenica 25 Ottobre 2020 - Solennità di Cristo Re |
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Ancona, Domenica 1° novembre 2020
DURANTE L'ANNO SANTO
il 1° novembre 1950
Pio XII
proclama il dogma dell'Assunzione
IL FUTURO ETERNO DELL'UOMO ANTICIPATO DALL'ASSUNZIONE IN CIELO
DI MARIA IN ANIMA E CORPO
Il dogma è stato proclamato da papa Pio XII il 1º novembre 1950, durante l'Anno Santo, attraverso la costituzione apostolica "Munificentissimus Deus". Questo è il passaggio finale del documento, con la solenne definizione dogmatica: «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica» (Munificentissimus Deus).
Era il 1° novembre 1950. Pio XII proclamava l’Assunzione di Maria al cielo in corpo e anima
La costituzione apostolica con la definizione del dogma è la Munificentissimus Deus, nella quale il papa, dopo aver sottolineato che “riteniamo giunto il momento prestabilito dalla provvidenza di Dio per proclamare solennemente questo privilegio di Maria vergine”, afferma: “Noi, che abbiamo posto il Nostro pontificato sotto lo speciale patrocinio della santissima Vergine, alla quale Ci siamo rivolti in tante tristissime contingenze, Noi, che con pubblico rito abbiamo consacrato tutto il genere umano al suo Cuore immacolato, e abbiamo ripetutamente sperimentato la sua validissima protezione, abbiamo ferma fiducia che questa solenne proclamazione e definizione dell’assunzione sarà di grande vantaggio all’umanità intera, perché renderà gloria alla santissima Trinità, alla quale la Vergine Madre di Dio è legata da vincoli singolari. Vi è da sperare infatti che tutti i cristiani siano stimolati da una maggiore devozione verso la Madre celeste, e che il cuore di tutti coloro che si gloriano del nome cristiano sia mosso a desiderare l’unione col corpo mistico di Gesù Cristo e l’aumento del proprio amore verso colei che ha viscere materne verso tutti i membri di quel Corpo augusto. Vi è da sperare inoltre che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre meglio del valore della vita umana, se è dedita totalmente all’esercizio della volontà del Padre celeste e al bene degli altri; che, mentre il materialismo e la corruzione dei costumi da esso derivata minacciano di sommergere ogni virtù e di fare scempio di vite umane, suscitando guerre, sia posto dinanzi agli occhi di tutti in modo luminosissimo a quale eccelso fine le anime e i corpi siano destinati; che infine la fede nella corporea assunzione di Maria al cielo renda più ferma e più operosa la fede nella nostra risurrezione”.
DECRETO DELLA PENITENZIERIA APOSTOLICA
SULLE INDULGENZE PER TUTTO IL MESE DI NOVEMBRE
Quest’anno le indulgenze per i defunti saranno estese a tutto il mese di novembre. Lo ha disposto un decreto promulgato dalla Penitenzeria Apostolica per evitare assembramenti in questa fase delicata della pandemia. Si legge infatti nel decreto che “l’Indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine”.
Inoltre “l’Indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “‘Padre Nostro’ e il ‘Credo’, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli”.
Il decreto fornisce indicazioni anche relativamente agli anziani, ai malati e a tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa (comprese le restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia) che potranno conseguire l’Indulgenza plenaria “purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni, davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti (ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli) o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita”.
Il cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore ha spiegato il senso di questo provvedimento: “Tenendo presente che in molti luoghi la commemorazione dei defunti è molto sentita e si esprime soprattutto nella Santa Messa e nella visita ai cimiteri, si è pensato di diluire nel tempo la possibilità di fruire delle indulgenze e così per tutto novembre si potrà acquisire ciò che era previsto per i primi 8 giorni di novembre. Quindi la gente potrà dilazionare le visite senza creare resse o assembramenti. Poi, teniamo anche presente che l’indulgenza lucrabile il 2 novembre in chiesa può essere acquistata in qualsiasi giorno del mese – e questa è la seconda possibilità nuova, la seconda apertura che abbiamo introdotto – con la recita del Padre Nostro e del Credo, lasciando la scelta libera del giorno ai fedeli”.
La consuetudine codificata è quella dell’indulgenza plenaria in ogni giorno dell’ottavario dall’1 all’8 novembre per tutti quelli che visitano i cimiteri pregando per i defunti, e il 2 novembre, nello specifico, la visita ad una chiesa o ad un oratorio recitando il Pater e il Credo.
San Pier Damiani dice: "Non ti illudere se per un peccato grave commesso ti venga imposta una penitenza leggera da uno che non sappia o che nasconda tale gravità; perché dovrai completare nel fuoco purificatore ciò che avrai tralasciato di qua. Lasciato quindi il mondo, e acquistato un nuovo modo di vita, entra nella terza regione, che è la regione dell'espiazione. Ivi il Padre buono prova i figli macchiati di ruggine, come si prova l'argento, e li conduce attraverso il fuoco e l'acqua, onde portarli al riposo... Quelli che hanno peccato mortalmente, ma si sono pentiti in fin di vita senza far penitenza, non essendo degni di entrare subito nella gloria, né meritando di bruciare eternamente, devono andare in questo luogo di purificazione, dove sono tormentati, ma non per la loro inutile stoltezza, ma perché, così provati, siano portati nel Regno".
C’È UN PIANO GLOBALE CONTRO DIO E L’UOMO
LETTERA APERTA di Mons. VIGANO' al Presidente degli Stati Uniti d’America DONALD J. TRUMP
Domenica 25 Ottobre 2020 - Solennità di Cristo Re
Signor Presidente,
mi consenta di rivolgermi a Lei, in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità. Le scrivo come Arcivescovo, come Successore degli Apostoli, come ex-Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America. Le scrivo nel silenzio delle autorità civili e religiose: voglia accogliere queste mie parole come la «voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23).
Come ho avuto modo di scriverLe nella mia Lettera dello scorso Giugno, questo momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati, abbandonati dai loro capi temporali e spirituali.
Sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.
Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.
Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici. Al di là degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni. (CONTINUA)
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo Titolare di Ulpiana
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America
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Da Ezio Flammia un pensiero a tutti per Natale
Approfitto per inviare a lei e ai suoi cari e a tutti i lettori i miei auguri sentiti per questo inconsueto Natale.
Il disegno che correda gli auguri s’intitola: “Andrà tutto bene…” Con amicizia, Ezio Flammia
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27 editori calabresi scrivono al presidente Nino Spirlì
Appello proposta: «Un grande piano per distribuire
60 mila copie di libri nelle biblioteche della Calabria»
Contaminiamo con il virus della lettura e della conoscenza tutti i calabresi
L’emergenza Covid-19 ha letteralmente fermato le attività delle case editrici librarie calabresi; che si sono ritrovate da sole a fronteggiare questo grave momento. La voce EDITORE non è neppure contemplata per i ristori, e lo STOP di questi mesi sta già rappresentando un colpo mortale per le case editrici della Calabria.
L’appello è una proposta per un sostegno economico agli editori, ma non a fondo perduto, bensì la realizzazione di un GRANDE PIANO per la fornitura di libri calabresi alle biblioteche della Regione, che ormai da decenni non vengono più rifornite di testi editi dagli editori calabresi. Le biblioteche a loro volta potranno organizzare iniziative (con la collaborazione degli editori) sul loro territorio per la promozione della lettura e la conoscenza della nostra cultura.
A fronte di un contributo gli editori (ad esempio 30) che desidera partecipare al piano, si impegnano a consegnare presso gli uffici regionali 40 titoli di libri di argomento o di autori calabresi (volumi che hanno un prezzo di copertina superiore a 9,90 euro), che verranno consegnate a 50 biblioteche presenti sul territorio; ogni editore fornirà 2.000 volumi (il totale di libri messi a disposizione di tutti i calabresi saranno ben 60 mila volumi).
Le 50 biblioteche scelte dalla Regione Calabria al termine dell’operazione riceveranno 1.200 nuovi libri.
HANNO SOTTOSCRITTO L’APPELLO: Editoriale progetto 2000 - Città del Sole - Pellegrini - Brenner - Rubbettino - Falco - La Mongolfiera - il Coscile - Nuove edizioni Barbaro - Laruffa - Alimena (OrMe) - La Dea - Apollo - Pancallo - La Rondine - Reportage (InCalabria) - Erranti - Coessenza - Jonia - D’Ettorris - Meligrana - Prometeo - Vallone - Kaleidon - Coccole books - Pubblisfera - Bottega editoriale |
Siamo Specializzati In Animazioni,, Spettacoli d’Arte Varia., Noleggio Giochi Gonfiabili, Allestimenti , Scenografie Gonfiabili ,Degustazioni , Allestimenti Villaggi Di Natale Scenografici, Eventi, ed Effetti speciali, |
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A tutti coloro che acquisteranno la pubblicazione: GLI SCIENZIATI DAVANTI AL MISTERO DEL COSMO E DELL'UOMO, con sedici interviste ad alcuni tra i più importanti scienziati mondiali di nazionalità Italiana, tra cui il professor Matteo Bertelli, (presidente del centro ricerca MAGI e capofila dello studio sulle molecole naturali che ha dato vita allo spray EdovirSTOP) in omaggio una confezione di EndovirSTOP.
Contenuto Pacchetto:
1. GLI SCIENZIATI DAVANTI AL MISTERO DEL COSMO E DELL'UOMO: 16 Dialoghi con alcuni dei più importanti ricercatori e scienziati italiani contemporanei, tra cui il prof. Matteo Bertelli fondatore del centro ricerca per le malattie genetiche e rare MAGI e capofila dello studio sulle molecole naturali che hanno dato vita a ENDOVIR STOP- Autore Francesco Agnoli, edizioni Dominus Production;
2. SCHEDA SCUOLE - Schede Ricadute Didattiche sui film DOMINUS PRODUCTION;
3. ENDOVIR STOP SPRAY 20 ML - campione omaggio - Flacone da 20 ml:
Endovir stop è un integratore alimentare a base di polifenoli dell'olivo del Lago di Garda (IDROSSITIROSOLO) e di CICLODESTRINE vegetali in grado di ridurre il rischio di contrarre infezioni delle alte vie respiratorie.
L'EndorVIR STOP è stato premiato dal Congresso Europeo di Biotecnologie come miglior prodotto ANTI-COVID.
Scopri di più su www.dominusproductionstore.com oppure scrivendoci a info@dominusproduction.com o ancora chiamandoci allo 0550468068 (dal Lun. al Sab. dalle 9.00 alle 19.00).
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Carissimi amici,
Come sapete DOMINUS PRODUCTION non festeggia il black Friday, ma l’inizio dell’AVVENTO!
Da questa Domenica 29 Novembre con l’AVVENTO entriamo in un momento speciale, di preparazione al Santo Natale: un momento di raccoglimento nel silenzio e nel coltivare rapporti AUTENTICI basati sulla ricerca della BELLEZZA e della VERITÀ piu’ profonde.
Per festeggiare con voi l’inizio dell’Avvento, abbiamo creato una particolare promozione su tutti i nostri libri e film, ottime idee Natalizie che crediamo possano aiutare in questo importante percorso di ricerca.
Ricordiamo anche che, in base all’acquisto, aggiungeremo anche le pregiate shopper DOMINUS con logo in oro a caldo e integralmente manufatte in Italia, per rendere ancora più unico il vostro dono.
Tutte le informazioni su www.dominusproductionstore.com oppure scrivendoci a info@dominusproduction.com o ancora chiamandoci allo 0550468068 (dal Lun. al Sab. dalle 9.00 alle 19.00).
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Cari amici,
In via riservata per tutti i supporter di Dominus, diamo la possibilità di visionare lo straordinario film UNPLANNED integralmente senza tagli, con i sottotitoli in Italiano.
Potete prenotare l’anteprima da questo link: www.unplanned.it
oppure telefonicamente allo 0550468068 dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 18.00.
Questa email é riservata ai sostenitori/amici di Dominus Production, per condividere con voi la preziosità di un grande film, che non vediamo l’ora di portare nelle sale cinematografiche Italiane, interamente doppiato in Italiano!
Per ora, buona visione!
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Confezioni NATALIZIE Dominus Production per Aziende
Quest'anno invece del solito pacchetto natalizio, sostieni la Cultura! Le aziende che lavorano nel cinema e nello spettacolo hanno perso più del 90% del loro fatturato. Alcune come DOMINUS PRODUCTION distribuiscono film di valore, che diffondono messaggi di Bellezza e di Virtù, soprattutto tra i più giovani.
Non permettiamo che una fonte di CULTURA importante chiuda! Fai un regalo di valore al 100% MADE in ITALY, acquista le Confezioni Natalizie DOMINUS PRODUCTION per i tuoi dipendenti, collaboratori e partner di lavoro.
Nel nostro store puoi trovare tre bellissime proposte di confezioni: CULTURA PER TUTTI, CULTURA PREZIOSA e CULTURA PREZIOSA DELUXE a cui applicheremo anche una speciale promozione.
Nella prima confezione hai tre prodotti Dominus per tutte le età, nel secondo e nel terzo pacchetto, invece, aggiungiamo una componente preziosa, particolarmente significativa in questo periodo Natalizio: un'icona raffigurante la Sacra Famiglia (simbolo del nostro presepe) in Argento, al 100% Made in Italy. Dominus Production, infatti, ha un'area di Alto Artigianato Italiano, realizzato con materiali pregiati (argento e oro) e lavorato a mano.
Cosa aspetti a visitare il nostro sito e a scegliere la Tua confezione?
I pacchetti possono essere personalizzati anche aggiungendo altri prodotti DOMINUS, visibili sempre sul sito www.dominusproductionstore.it oppure chiamandoci allo 0550468068 tutti i giorni dal Lunedi al Venerdi dalle 8.30 alle 18.00.
BUONA SCELTA!
*I pacchetti CULTURA PREZIOSA e CULTURA PREZIOSA DELUXE hanno un ordine minimo di 15 confezioni per usufruire della speciale promozione natalizia.
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Caro amico, cara amica,
Le scrivo in questo tempo così speciale, il tempo dell'anno in cui i nostri occhi tornano a guardare Betlemme, il luogo dove è nata la Speranza. Betlemme che oggi purtroppo è una città ferita dove i cristiani sono una minoranza e dove la povertà, il disagio sociale, la mancanza di lavoro e di prospettive per il futuro privano di speranza intere generazioni, e in modo particolare colpiscono i giovani che non vedono nessuna possibilità di costruire un futuro migliore.
Una città che quest’anno soffre ancora di più perché, a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero, mancano i pellegrini che permettevano a tanti commercianti e artigiani di lavorare con dignità e provvedere alla propria famiglia.
Proprio perché i bisogni a Betlemme sono tanti, oggi più che mai dobbiamo proseguire nella realizzazione di un'opera importantissima: la Casa dei Magi (Dar al Majus in arabo), un centro di incontro e formazione dedicato proprio ai giovani.
Come i Magi accolsero Gesù, il centro Dar Al Majus vuole essere una casa di accoglienza e di speranza, un luogo di amicizia e dialogo, un centro dove i ragazzi e le ragazze di Betlemme potranno crescere e costruire e recuperare la fiducia nel futuro.
Dar al Majus sarà dedicata alle tante attività che già svolgiamo per la comunità, ma soprattutto darà spazio alle iniziative per le quali ora non abbiamo posto; sarà un punto di riferimento capace di offrire ascolto e sostegno psicologico a bambini e ragazzi in difficoltà, con operatori sociali specializzati; vi si svolgeranno corsi qualificati per diventare educatori, artigiani, esperti informatici; sarà un luogo per incontri culturali, convegni, mostre ed eventi che aiutino ad ampliare gli orizzonti e facilitino l’incontro e il dialogo.
Con una donazione, anche piccola, potrà aiutarci a costruire questa grande opera di carità e a riportare una luce di speranza per i giovani di Betlemme.
Colgo l'occasione per ringraziarla in anticipo per quello che potrà fare e per augurare a lei e alla sua famiglia un Natale di grazia e di speranza! |
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Comunicato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale: Riunione sulla crisi umanitaria siriana e irachena (ITA - ENG - ESP)
Giovedì 10 dicembre il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale promuove una riunione sulla crisi umanitaria siriana e irachena. L’incontro, al quale hanno dato la loro adesione una cinquantina di organismi di carità cattolici, rappresentanti degli episcopati locali e delle Istituzioni ecclesiali e Congregazioni religiose che operano in Siria, Iraq e nei Paesi limitrofi, oltre ai Nunzi apostolici dell’area, si terrà in modalità online (via Zoom) con inizio previsto alle ore 16.00. Leggi tutto
Inedito di Papa Francesco: “Il cielo sulla terra”
L’invito del Pontefice ai cristiani delle diverse confessioni: “Amare e servire per trasformare il mondo”
Viaggio apostolico This content is available in English Papa Francesco in Iraq. Card. Sako (Baghdad): “Un dono per il Paese e tutto il Medio Oriente. Viene come un nuovo Ezechiele”
“Accogliendo l’invito della Repubblica d’Iraq e della Chiesa cattolica locale, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico nel Paese dal 5 all’8 marzo 2021, visitando Bagdad, la piana di Ur, legata alla memoria di Abramo, la città di Erbil, così come Mosul e Qaraqosh nella piana di Ninive”. Lo ha annunciato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, precisando che “a suo tempo sarà pubblicato il programma del viaggio, che terrà conto dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria mondiale”. Grande soddisfazione in Iraq. Sul sito del Patriarcato caldeo campeggia una grande immagine del Papa sorridente e la scritta di benvenuto in neo aramaico: “Bshina Bshina O Baba D Maritha” (Benvenuto, o padre della Chiesa).
leggi tutto
Omelia di S. B. Mons. Pizzaballa per la prima Messa Pontificale al S. Sepolcro (+ video h1:20' + many photos)
Eccellenze Reverendissime,
Cari fratelli e sorelle in Cristo, il Signore vi dia pace!
All’inizio ufficiale del mio nuovo servizio, giungo qui in questo Luogo, per chiedere il dono dello Spirito, che sempre sostiene la Chiesa, affinché sostenga anche me e voi all’inizio di questo nuovo ministero.
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VADEMECUM ECUMENICO ON-LINE IN 4 LINGUE (anche FRANCESE)
Il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani è lieto di informare che il suo nuovo documento "Il Vescovo e l'Unità dei Cristiani: Vademecum ecumenico", pubblicato con la benedizione di Papa Francesco, è ora online in diverse lingue [Français] [English] [Español].
Nelle sue pagine si offrono indicazioni utili al fine di promuovere la partecipazione delle diocesi nel Movimento Ecumenico, sotto la guida dei loro pastori e ispirati ai principi cattolici per l’ecumenismo. -- Come lo scrive nella sua prefazione il Cardinale Kurt Koch, il Vademecum “è offerto ai vescovi diocesani ed eparchiali per aiutarli a comprendere e ad attuare meglio la loro responsabilità ecumenica": un aspetto fondamentale del loro ministero episcopale.
see also
- Abbiamo anche un pagina su Facebook, QUI -
Cari amici
affido a questi vari link (documenti e immagini) le “trasparenti” considerazioni sui giorni che stiamo vivendo, sempre alla luce di Fede Speranza e Carità (Amore) che il Signore non ci fa mancare, anche nei momenti in cui, magari per distrazione,
dimentichiamo di “guardare a Lui” che per primo gratuitamente ci ama dal primo istante della nostra esistenza individuale (e ovviamente anche Familiare e di Comunità civile e religiosa).
Mons. M. Camisasca -
omelia per la Festa di Tutti i Santi
qui e qui
Fedeli Defunti
qui
attualità – attentati a Vienna
qui
Il calendario gregoriano
qui
quando fu introdotto in Russia Il calendario gregoriano
qui
Russia Cristiana – calendario 2021 con foto icone di Rostov
qui
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Una Rete che imprigiona, una Rete che sostiene, una Rete che libera
Rimanere uomini nel tempo di una pandemia “social”
convegno Russia Cristiana programma:
https://www.russiacristiana.org/convegno-2020-programma/
prima parte (2 ore)
https://www.youtube.com/watch?v=RGvg0oLRZes
seconda parte (h.2:30’)
https://www.youtube.com/watch?v=xInFt2ou59Y
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cartantica.it pellegrinaggi terra santa
http://www.cartantica.it/pages/Pellegrino.asp
cartantica.it da occidente e Oriente - patroni delle sacre immagini
qui
calendario liturgico Terra Santa In Italiano – English - Espanol
qui
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al termine, con i saluti dello Staff, non può mancare il consueto “appello”:
https://www.orientecristiano.it/sostienici.html
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Dear friends
I entrust to these various links (documents and images) the "transparent" considerations on the days we are living, always in the light of Faith Hope and Charity (Love) that the Lord does not make us miss, even in moments when, perhaps out of distraction,
we forget to "look at Him" who first loves us gratuitously from the first moment of our individual existence (and of course also Family and Civil and Religious Community).
Msgr. M. Camisasca -
Homily for the Feast of All Saints' Day
here and here
Faithful Departed
here
current events - attacks in Vienna
here
The Gregorian calendar
here
when it was introduced in
Russia The Gregorian calendar
here
Christian Russia - 2021
calendar with photos Rostov icons
here
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A Network that imprisons, a Network that sustains, a Network that frees
Remaining men in the time of a "social" pandemic
Conference Russia Christian program:
https://www.russiacristiana.org/convegno-2020-programma/
first part (2 hours)
https://www.youtube.com/watch?v=RGvg0oLRZes
second part (h.2:30')
https://www.youtube.com/watch?v=xInFt2ou59Y
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cartantica.it pilgrimages holy land
http://www.cartantica.it/pages/Pellegrino.asp
cartantica.it from west and east -
patrons of sacred images
https://www.cartantica.it/pages/collaborazioniPatroni.asp?autore=248
liturgical calendar Holy Land
In Italian - English - Espanol
here
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At the end, with the greetings of the Staff,
can not miss the usual "appeal":
https://www.orientecristiano.it/sostienici.html |
La Basilica della Natività mai vista in un documentario (+ audio + video)
La Basilica della Natività di Betlemme come nessuno l’ha mai vista. Il documentario “Le meraviglie di Betlemme” disponibile in tutte le librerie e negozi online racconta le incredibili scoperte artistiche dei recenti restauri nella chiesa sorta sul luogo della nascita di Gesù
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Il Papa riceve padre Maccalli: l'abbraccio di un padre ad un missionario di periferia (+ audio)
L'emozione segna la voce di padre Pierluigi Maccalli al termine dell'udienza di oggi con Papa Francesco che ha a lungo pregato per lui insieme a tutta la Chiesa. Si incontrano e si raccontano ad un mese dalla liberazione del missionario avvenuta in Mali: c'è la gratitudine e l'incredulità di fronte al Vicario di Cristo che si china a baciare le mani del sacerdote
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On line il calendario liturgico della Custodia di Terra Santa
Una maniera per seguire la vita liturgica della Custodia di Terra Santa: è lo scopo dell’iniziativa francescana
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
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Il Patriarcato Latino accoglie il suo nuovo Patriarca Pierbattista Pizzaballa (+ languages)
Il Patriarcato Latino accoglie il suo nuovo Patriarca Pierbattista Pizzaballa Available in the following languages: Arabic, English, Français
TERRA SANTA – Giovedì, 5 novembre 2020, Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa è stato accolto presso il Patriarcato Latino di Gerusalemme al suo ritorno da Roma, dopo la nomina a Patriarca Latino di Gerusalemme.
continuaLibya: vaccine shortages put children at risk of preventable diseases
UNICEF and WHO estimate that about 250,000 Libyan children are at increased risk of vaccine-preventable diseases due to disruptions caused by the Covid-19 pandemic.
By Vatican News staff writer
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naturalmente l'anonimato dei donatori. |
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X CARTANTICA , e "vecchi o nuovi" Amici,
nel mese iniziato con la festività di Tutti i Santi e in commemorazione dei Defunti,
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Terzo Rally della Speranza per la Realizzazione di un Mondo Celeste Unificato
3° Rally della Speranza dedicato ai Veterani della Guerra di Corea
Data: Domenica 22 novembre 2020
Luogo: Online
Tema: Costruire un Mondo Celeste Unificato attraverso l'Interdipendenza, la Prosperità Reciproca e i Valori Universali
Partecipanti: Leaders globali e persone di tutte le nazioni
in diretta: https://www.peacelink.live/online/broadcast.php oppure https://www.facebook.com/Ffpmu-Italia-47153848357 alle
ore 2:00 del matt. del 22 novembre 2020
o registrata: al pomeriggio dello stesso giorno alle ore 18.00
su http://rallyofhope.eu
Organizzatore: Comitato Organizzatore del Rally di un milione di persone per la realizzazione del Mondo Celeste Unificato
Domenica 22 novembre 2020 si terrà il Terzo Rally della Speranza, per la Realizzazione di un Mondo Celeste Unificato di Interdipendenza, Prosperità Condivisa e Valori Universali.
Interverranno personalità notevoli dal campo della politica, oltre alla co-fondatrice dell’UPF, Madre Hak Ja Han Moon, per parlare di soluzioni e prospettive per i più grandi problemi che minacciano l’umanità oggi. Inoltre, verranno ricordati i veterani della guerra di Corea, che intervennero da 16 paesi del mondo per combattere per la libertà della nazione di Corea, minacciata all’epoca da un regime totalitario che andava ad insediarsi in Corea del Nord. Il 2020 segna il 70° anniversario dello scoppio della guerra di Corea e i Little Angels, un eccezionale corpo di ballo coreano formato da bambini, si esibiranno in ricordo dei veterani di quella guerra.
Ancora oggi, la situazione politica coreana non ha trovato vera pace. Tra Corea del Nord e Corea del Sud vige un armistizio e le relazioni sono in un stato di equilibrio precario. Il desiderio della Madre Moon è che si raggiunga al più presto l’Unificazione delle due Coree, così da raggiungere una vera pace che porti a vera riconciliazione in questo popolo diviso ormai da 70 anni.
Le personalità che interverranno saranno:
– Dott.sa Hak Ja Han Moon, co-fondatrice della Universal Peace Federation
– S.E. Sahle-Work Zewdw, Presidente dell’Etiopia e ex-inviato ONU dell’Unione Africana
– S.E. Mahiada Rajapaksa, Primo Ministro dello Sri Lanka
– S.E. German Alcides Blanco Alvarez, Speaker del Parlamento colombiano
– S.E. Uhuru Kenyatta, Presidente del Kenya
– S.E. Salva Kiir Mayardit, Presidente del Sudan del Sud
– S.E. Yves Leterme, Ex-Primo Ministro del Belgio
– S.E. Charles Rangel, Membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e veterano della guerra di Corea
Il Rally della Speranza (Rally of Hope, http://rallyofhope.org) è un’iniziativa della Universal Peace Federation, per permettere lo scambio di idee a livello mondiale nell’attuale situazione mondiale condizionata dalla pandemia di covid-19. I pilastri del Rally della Speranza sono l’Interdipendenza, la Prosperità condivisa e i Valori universali, per perseguire dei precisi obiettivi, che sono l’abolizione della discriminazione razziale, lo sradicamento della povertà e della fame e la fine dei conflitti religiosi, che costituiscono una delle peggiori piaghe dell’umanità.
I primi due eventi sono stati un enorme successo e sono stati seguiti da milioni di persone nel mondo, grazie alla diretta sui social media e alla trasmissione sui canali televisivi di importanti emittenti nazionali nel mondo.
Cordiali saluti
UPF Bologna
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Fondazione Rachelina Ambrosini
Corso Luigi Cadorna n.6
– 83030 Venticano (Avellino)
tel. +39 339 4465559
Via Caterina Farina, n.25 - Salerno telefono e fax +39 089 750580
e. mail fondazioneambrosini@gmail.com
www.fondazionerachelinambrosini.it |
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“Gli occhi sono audaci come leoni. Vagano, corrono, saltano qua e là, vicino e lontano e parlano tutte le lingue del mondo”. Ralph Waldo Emerson
“Occhi negli occhi” è il titolo che abbiamo voluto dare alla newsletter di questo mese, la quinta dell’anno. Un anno che continua a metterci alla prova. Non possiamo incontrarci, abbracciarci, conoscerci, non per questo ci tiene fermi. Anzi, siamo ancor di più motivati ad alimentare la speranza, la condivisione, la fiducia; l’eccoci, anche attraverso il sorriso degli occhi, quello che non mancherà mai sul volto di ognuno di noi.
Tommaso Maria Ferri
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Cooperazione Internazionale, così distanti, così vicini.
Il Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell'Università degli Studi di Salerno in collaborazione con la Fondazione Rachelina Ambrosini ha dato inizio ad Laboratorio di Cooperazione Internazionale e sfera pubblica non governativa. A tutti è data l'opportunità di partecipare, facendo richiesta, all'indirizzo di posta elettronica indicato, del link della piattaforma universitaria e seguire gli incontri online su Microsoft Teams. Scrivere a adaamendola@unisa.it
www.fondazionerachelinambrosini.it
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DA EZIO FLAMMIA |
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Miei cari amici, con molto piacere v’invio la prima e la quarta delle facciate (copertine) del libro di Luigi Todisco, professore di archeologia e storia dell’arte greca e romana presso l’Università A. Moro di Bari. Le immagini raffigurano una mia maschera: Ermes, 1991, ora presso il Museo Storico Archeologico di Nola. La maschera di stoffa, di genere fliacico è stata eseguita con una tecnica in uso nell’antica Grecia.
Il libro è pubblicato da L'Erma di Bretschneider. Augurando a voi tutti una buona salute, vi abbraccio con il pensiero, in regime di pandemia da Covid-19.
Vostro Ezio |
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RUBBETTINO AL FESTIVAL DELLA DIPLOMAZIA
Anche quest'anno i libri Rubbettino sono presenti al Festival della Diplomazia, giunto alla XI edizione, che si svolge nella modalità telematica richiesta dalle necessità del tempo presente. Per seguire gli eventi in diretta streaming occorre accedere al portale https://diplomacy2020.it/ e ai canali corrispondenti, indicati qui di seguito.
I contenuti saranno accessibili dai canali Youtube e Facebook del Festival anche dopo l'orario previsto dal programma:
https://www.facebook.com/DiplomacyFestival
https://www.youtube.com/user/DiplomacyChannel
Guido Lenzi, "La Diplomazia. Passato, presente e futuro"
26 ottobre, ore 14:00 - Diplochannel Three - La Penna del Diplomatico
A. Roberta La Fortezza, “Cedri e Ulivi nel Giardino del Mediterraneo”
27 ottobre, ore 17.00 - DiplochannelThree - The Writer's Corner
Giuseppe Sabella, "Ripartenza Verde. Industria e globalizzazione ai tempi del Covid"
28 ottobre, ore 17:00 - DiplochannelThree - The Writer's Corner
Massimo Teodori, "ll genio americano. Sconifggere Trump e la pandemia globale"
29 ottobre, ore 17:00 - DiplochannelThree - The Writer's Corner
Roberto Menotti, anteprima di "Decidere. Come le società liberali affrontano la complessità"
30 ottobre, ore17:15 - DiplochannelThree - The Writer's Corner
Inoltre segnaliamo "La Repubblica del Mondo - Letteratura e Politica", lo spazio curato da Michele Gerace, tutti i giorni alle 10.30. |
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
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5 per mille
Scegli di destinare il 5 per mille al Centro Missionario Medicinali
basta firmare nella dichiarazione dei redditi, senza alcun costo aggiuntivo,
nello spazio dedicato al “Sostegno del volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”,
indicando il Codice Fiscale 94073610480
Così sosterrai la nostra attività di invio di
medicinali nel Sud del mondo, che da anni sta
salvando migliaia di vite.
Aiutaci ad aiutare!
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XXX DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 25.10.2020
Mt 22, 34-40- In quel tempo, i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?» Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo:Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta le legge dei profeti».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Altro giro... altro tranello! I farisei non mollano la presa, e ancora una volta organizzano il "trappolone" per il "Maestro!". Ancora bruciava la risposta data ai sadducei: «Date a Cesare... date a Dio...».
Ci provano allora con i "comandamenti". Quale sarà mai il "primo", il più importante, quello che dà senso a tutti gli altri? La domanda è una di quelle toste, perché sono convinti che, comunque risponda... dopo, si potrà attaccare!
Ancora una volta invece la "trappola" non scatta perché la risposta mette insieme Dio e l'uomo, esattamente com’è il progetto dell'Alleanza, e, in altre parole, il Dio che si fa uomo per salvare, attraverso l'uomo, tutta la Creazione, per recuperare il Progetto dell'Inizio.
Il "Maestro" chiarisce, a loro e a noi, che c'è sì un ordine d’importanza, ma Dio non vuole fare a meno dell'uomo e l'uomo non può fare a meno di Dio.
Il "Maestro" smonta la religione fatta di un'astratta ideologia e la riporta alla scelta di un Dio Padre da amare, alla scelta di una Persona che entra nella storia e ne diventa Unico e Vero Protagonist
Il "Maestro" smonta la religione fatta di riti e di formalità e la fa invece andare ben dentro all'uomo con il comandamento dell'amore, del prendersi cura degli altri e di se stessi.
Il "Maestro" ci consegna una "religione" che prende forza da un Dio che ci rimanda subito nella vita, una vita fatta di relazioni ma, con al centro Lui e la Sua Parola, che diventa "filtro" per capire ed interpretare la stessa vita.
Nella risposta del "Maestro" c'è tutta la chiarezza del cosa vuol dire "credere"... e la risposta è: credere vuol dire Amare Dio, gli altri, se stessi. È una risposta che spiazza i farisei e che, forse, spiazza anche noi. |
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - AMARE DIO E IL PROSSIMO
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XXIX DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 18.10.2020
Mt 22, 15-21- In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Ancora una volta è smascherata l’ipocrisia dei farisei. Essi sottopongono a Gesù la questione della liceità del tributo da pagare a Cesare.
E’ un tentativo per coglierlo in fallo, per incastrarlo con la Sua stessa Parola: è un trappolone! Gesù però “ribalta” tutto chiedendo loro di mostrargli la moneta del tributo…e, proprio loro, quel denaro, l’hanno in tasca, dimostrando così che loro stessi “riconoscono” già le “cose di Cesare”. Gesù però va oltre la loro domanda aggiungendo la necessità di “riconoscere” e quindi “rendere” a Dio quello che è di Dio.
Forse nelle loro “tasche”, e nel cuore, non c’era davvero niente da tirar fuori, da far vedere e dimostrare così da “riconoscere” Dio. Quello che lascia perplessi è che i farisei, proprio loro, rimangono “sorpresi”.
Tutto questo però non mi lascia tranquillo perché sto pensando a me, alla mia vita, al modo di viverla: vivo in uno Stato del quale osservo le leggi, in questo Stato ho dei doveri e dei diritti…e la democrazia funziona in questa maniera. Sono un “cittadino” e vivo la mia “cittadinanza”. E’ normale.
Non è più così normale se penso che sono anche figlio di un Padre che mi ha lasciato delle regole di comportamento; non è più così normale se penso che mi ha mandato il Suo Figlio, per farmi “Luce” nella strada spesso buia del vivere; se penso che mi ha lasciato i Sacramenti per darmi la Sua presenza che diventa coraggio e fantasia della vita.
Se penso a tutto questo…trovo che non è così scontato che io riesca a vivere da “figlio del Padre”, con tutti i doveri e i diritti che questa “situazione” comporta. Insomma, mi pare di fare abbastanza in fretta a comportarmi da “italiano” e mi è invece molto più difficile comportarmi da “cristiano”, cioè dare un’anima al mio essere persona che vive concretamente questo tempo…e vorrei tanto viverlo con lo stile che il Figlio mi ha indicato. Proviamoci.
Buona vita. Un grande e forte abbraccio. |
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - RENDETE A CESARE QUELLO CHE E' DI CESARE
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XXVIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 11.10.2020
Mt 22, 1-14- In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio.
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali»
.Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
COMMENTO DI DON GIGI PINI "IL REGNO DEI CIELI..."
Gesù è da un po’ che insiste. Vorrà dire che è davvero importante…infatti è la prospettiva “dell’oltre il tempo”: è il sempre o l’eternità o il Paradiso, è la prospettiva della casa del Padre ma che è già adesso, ora.
Quella è la casa della Festa che non finirà mai, e a quella Festa c’invita tutti…buoni e cattivi ma vuole che si cominci qui a costruire, dentro ai giorni della vita, adesso.
La questione allora non è nell’invito, perché quello c’è, ma è in quello che ne facciamo dell’invito: se lo prendiamo in considerazione o no, se ci prepariamo già da ora ad essere dei “suoi” alla Festa.
A sentire la parabola, la questione non è così scontata…e forse, anche noi, decidiamo di snobbare il suo “invito” perché al centro del nostro interesse abbiamo messo altre cose: i nostri “campi”, i nostri “affari”…insomma, sono altri gli inviti che prendiamo in considerazione. E’ più importante quello che pensiamo noi, tutto quello che facciamo, piuttosto quello che pensa Lui e ha fatto e ci dice di fare.
Spesso allora la nostra risposta è: “No, grazie…” e non ci rendiamo nemmeno conto che il suo “invito”, e di conseguenza il nostro “prepararci”, non vuole toglierci dai nostri “campi” e “affari”.
No, vuole semplicemente dare loro le giuste prospettive e l'esatto valore. Detto ancora più chiaramente, Lui non è contro la nostra vita, anzi “è venuto in mezzo a noi” per stare dalla nostra parte e per darci una mano. Egli è “nato” perché la “nostra vita” imparassimo a non sprecarla o svuotarla.
Lui non è contro, al punto che ci vuole nella vita con un “abito nuziale”…una cosa bella quindi. E’ un Dio che vuole per noi una Festa vera e bella, una Festa per tutti e, per questo, ci vuole con uno stile diverso che, giorno dopo giorno, ci cucirà addosso all’abito giusto. Sta a noi scegliere da che parte stare.
Lui è un Dio che ama la vita, che vuole donarci in abbondanza…, e sa benissimo che la vita si “gioca” nei “campi” e negli “affari”…
…Egli vorrebbe che la “giocassimo” seguendo la Sua Parola. Il suo è un invito che richiede una risposta sincera costruita negli anni.
Buona vita allora...con Lui al centro e al nostro fianco. Un grande abbraccio |
XVIII DOMENICA - MOLTI SONO I CHIAMATI, MA POCHI GLI ELETTI
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XXVII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 04.10.2020
Mt 21, 33.43- In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono.
Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Noi vogliamo essere “quel popolo che porterà frutti “! E’ la “vocazione” che ci viene dal Battesimo, dal Sacramento che c’inserisce nel Figlio come il tralcio nella vite. E’ la vocazione di chi vuole essere “ terra buona “ perché il seme gettato possa davvero portare molti frutti. Noi vogliamo essere “quel popolo” che nasce e si forma e cresce nella Parola, nel Pane e nel vino: in pratica nell’Eucarestia partecipata e vissuta nelle strade della vita. Noi “ vino “ e “ pane “.
Ma fino a quando vorrò conservare la mia identità d’acino, e la difenderò a denti stretti…fino a quando non accetterò di essere spremuto con gli altri acini…fino allora non potrò mai diventare vino, non potrò mai “essere eucaristia”!
E, prima ancora, fino a quando non vorrò essere inserito nella Vite…non ci sarà alcuna possibilità di diventare frutto. E ancora, devo smetterla di voler rimanere un chicco di grano: bello e inutile. Devo accettare di essere macinato per diventare pane, da mangiare…come Lui lo è per me.
Far “fruttificare” il regno vuol dire che io devo diventare uva e grano, vino e pane. Il segno e il riferimento di “come” fare è la Messa, l’incontro con Lui: il Suo Corpo e il suo sangue che mi danno la forza e il coraggio per essere anch’io “cibo” per gli altri.
Ma c’è anche la Sua parola, quel seme che dobbiamo lasciar cadere nel cuore e nella testa: quel “seme” contiene le “indicazioni” concrete per come comportarci, ragionare, amare… essere “macinati”… Noi dobbiamo e vogliamo essere quel popolo capace di far fruttificare il Regno di Dio. La Parola e i Sacramenti, che sono i segni della Sua Presenza, mi aiuteranno.
Buona vita. Un grande abbraccio. |
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - LA VIGNA E I CONTADINI
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XXVI DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 27.09.2020
Mt 21, 28-32- In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso.
Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
COMMENTO DI DON Gigi Pini
… i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
Parole dure, parole forti, c’è quasi da offendersi e i “benpensanti” si offendono davvero: “Udite queste parole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo…” (Mt 21, 45-46).
Ma come, dicono, noi siamo credenti! Succede anche oggi, succede anche a me e a voi e, ancora una volta, si fa finta di non capire. Il problema non è nei “pubblicani” o nelle “prostitute”…perché se non si “convertono”, se non accettano di “credere nel Signore Gesù” non “passano avanti” da nessuna parte. Il problema è tutto nel “credere” e, di conseguenza, nel “convertirsi”.
Anche per me e fino a quando anche noi cristiani ci lasciamo pesantemente condizionare dalle culture di moda…non si va da nessuna parte. La scommessa è tutta e solo nel “credere a Lui”, nel voler “cambiare” perché si è accettata la Sua Parola. Saranno i fatti a contare e non le chiacchiere.
Sarà il nostro “tornare indietro” concreto dal male, che conterà…e non il pentimento comodo e di facciata che non si traduce mai in uno stile di vita diverso. Nella vita è possibile sbagliare ed, infatti, sbagliamo. Lui ci chiede l’umiltà di “pentirci” e non di trovare giustificazioni ed alibi: quelli ci portano alla rovina.
Pentirsi, rendersi conto e quindi accettare la Sua Verità, la Sua Strada, le Sue logiche, le Sue regole…qui sta il cambio di passo per “camminare” verso la Vita. Quello che ci frega, ancora una volta, è la nostra presunzione: “Noi ti abbiamo conosciuto, abbiamo mangiato insieme, alla stessa tavola! “… “In verità non vi conosco!” (Lc 13, 25-27).
La Messa, stare a tavola con Lui…è indispensabile per il nostro capire e, quindi, per credere e convertirci ed allora non potrà mai diventare una specie di tassa da pagare per garantirci il “Paradiso”: non è così e mai lo sarà!
Andare a Messa è voler “incontrare Lui”, è un bisogno bello ed importante dell’anima e del corpo per Vivere Lui nella mia vita di tutti i giorni.
Buona vita davvero. Un grande e forte abbraccio. |
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -
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XXV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 20.09.2020 Mt 20, 1-16 -
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.
Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna.
Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono.
Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto.
Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
…i primi saranno ultimi! Sì, ma sarà conseguenza della loro arroganza e presunzione; del loro pensarsi e immaginarsi dei “Padre Eterno”…loro, in pratica, credersi in grado di stabilire il bene e il male, il giusto e quello che non lo è ! Tentazione pericolosa questa e devastante per tutti quelli che non hanno ancora capito che il “credere” non si basa su un’idea ma su una Persona che ha parlato e vissuto in un certo modo…insegnando che l’Amore prevede di dare la vita e non conservare il privilegio dei posti riservati o “cercare” l’applauso delle piazze o pretendere il riconoscimento ufficiale per i propri “strameritati meriti” ! (“…questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo…” Mt 20, 12)
Certo che in una cultura di “copertina” il linguaggio del Signore Gesù è controcorrente, uno di quelli che danno fastidio perché sembra togliere “visibilità”…
E però, subito dopo, Gesù di Nazareth sembra contraddirsi perché proprio Lui ci vuole “luce” e “sale”…”perché vedano le vostre opere buone …”, sì, ma attenzione: “…perché rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli ”, al Padre, non a noi!
E’ proprio tutto rovesciato e non ha neppure senso “far finta” di fare gli ultimi…sì, far finta perché intanto con le nostre chiacchiere riusciamo a distruggere persone e famiglie intere; o giriamo le spalle a chi ci chiede una mano o siamo incapaci di perdonare. “Fare l’ultimo” è una cosa seria perché prevede di dare la vita e non di conservarla.
“Fare l’ultimo” vuol dire accettare di diventare pane da mangiare, diventare Eucaristia: noi coerenti con il Sacramento che celebriamo. Quindi vuol dire accogliere, ascoltare, dare una mano, proporre, coinvolgersi, dare il proprio tempo…amare. T
roppo spesso invece pretendiamo di voler insegnare al Padre a fare “Dio”, pretendiamo di insegnargli come si fa ad essere giusti!
Per forza, ci sentiamo “primi”… e avremo pure qualche diritto. O no ?
No! Abbiamo solo un diritto e un dovere: amare come ci ha insegnato Lui, il Maestro, Egli è il Primo, è il Centro.
Buona vita allora. Un grande e forte abbraccio. Don Gigi |
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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COMMENTO DI DON GIGI PINI
XXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 13.09.2020 Mt 18, 21-35 -
“Settanta volte sette”...non è una questione matematica !…dicendo che occorre perdonare “settanta volte sette”, Gesù insegna che il perdono cristiano è senza limiti perché assomiglia al perdono di Dio.
Infatti, poiché Dio Padre ci perdona senza misura anche noi dobbiamo perdonare senza misura…Lo diciamo chiaramente anche nel “Padre nostro”, in quella preghiera che Lui ci ha insegnato: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”…Ma attenzione: - “Perdonare non é ignorare ma trasformare: in altre parole Dio deve entrare in questo mondo e opporre all’oceano dell’ingiustizia un oceano più grande del bene e dell’amore”. (Benedetto XVI) -
Perdonare... cioè “La misericordia non è contraria alla giustizia ma esprime il comportamento di Dio verso il peccatore, offrendogli un’ulteriore possibilità di ravvedersi, convertirsi e credere” (Papa Francesco). Dobbiamo essere Chiesa “in uscita” guardando gli altri con gli occhi di Gesù: occhi di amore e non d’esclusione, certi che Dio è tutto, e solo, Amore, e, proprio essendo Amore, è apertura, accoglienza, dialogo che nella sua relazione con noi, uomini peccatori, si fa compassione, grazia, perdono: misericordia. E' una strada non facile ma possibile perchè Lui è con noi. Non cediamo ai pessimismi e non rassegniamoci…Lui ci vuole "sale" e "luce" della Terra, cioè testimoni del suo Amore.
Questa è la “vocazione” da vivere. E' possibile con Lui “al centro” del nostro ”vivere”.
Buona vita allora. Un grande abbraccio. Don Gigi
XXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 13.09.2020
Mt 18, 21-35 - In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi.
Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”.
Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”.
Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”.
Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». |
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - PERDONARE SEMPRE
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a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
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Ancona, Giovedì 22 ottobre 2020
Breve Biografia di San GIOVANNI PAOLO II
Karol Józef Wojtyla, divenuto Giovanni Paolo II con la sua elezione alla Sede Apostolica il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, città a 50 km da Kraków (Polonia), il 18 maggio 1920. Era l´ultimo dei tre figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell´esercito, nel 1941. La sorella, Olga, era morta prima che lui nascesse.
Fu battezzato il 20 giugno 1920 nella Chiesa parrocchiale di Wadowice dal sacerdote Franciszek Zak; a 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all´Università Jagellónica di Cracovia.
Quando le forze di occupazione naziste chiusero l´Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava ed, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania.
A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall´Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del “Teatro Rapsodico”, anch´esso clandestino.
Dopo la guerra, continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell´Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotale avvenuta a Cracovia (continua)
CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI
INTRODUZIONE
I. NATURA E CARATTERISTICHE IRRINUNCIABILI DEL MATRIMONIO
II. ATTEGGIAMENTI NEI CONFRONTI DEL PROBLEMA DELLE UNIONI OMOSESSUALI
III. ARGOMENTAZIONI RAZIONALI CONTRO IL RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI OMOSESSUALI
IV. COMPORTAMENTI DEI POLITICI CATTOLICI NEI CONFRONTI DI LEGISLAZIONI
CONCLUSIONE
Joseph Card. Ratzinger
Prefetto
Angelo Amato, S.D.B.
Arcivescovo titolare di Sila - Segretario
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
LETTERA AI VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA SULLA CURA PASTORALE DELLE PERSONE OMOSESSUALI |
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Ancona, Mercoledì 7 ottobre 2020
LA "FONDAZIONE LEPANTO" APRE UN GIUBILEO PER LA VITTORIA DI LEPANTO
IL SANTO ROSARIO LAURETANO
per la salvezza dell'Italia e dell'Europa
ROSARIO BENEDETTO DI MARIA CATENA DOLCE CHE CI RANNODI A DIO
(Giovanni Paolo II, Lett. Ap. “Rosarium Virginis Mariae”, 16 ottobre 2002, nn.39.40.43)
PER OTTENERE AGLI UOMINI LA VERA PACE
Dite ai vostri preti di pregare molto. Sino a che il papa non ha recitato il suo rosario, non termina la giornata del papa (…). Il rosario è, tra tutti gli altri, il mezzo privilegiato di procurare il ritorno a Cristo degli individui, delle famiglie e delle nazioni. (…) È un’arma molto potente per cacciare i demoni ; per conservare l’integrità della vita, per ottenere più facilmente la virtù, in una parola, per ottenere la vera pace agli uomini (…). Come non sperare tutto, se noi ci serviamo con pienezza e pietà, di questo metodo divino?
Papa PIO XI
PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”… POTREMMO ANCOR OGGI ESSERE “CRISTIANI” SE NON CI FOSSE STATA LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO?...
Non siamo “ingrati” alla Vergine Lauretana, dimenticando il ruolo “unitivo della cristianità” che ebbe durante il tempo dell’esilio avignonese (1305-1377) e dello scisma d’Occidente, e per la vittoria di Lepanto del 1571 e quella di Vienna del 1683, che salvò l’Europa “cristiana” e l’intera cristianità…
AUXILIUM CHRISTIANORUM, ORA PRO NOBIS Spunti dal passato per riflessioni sul presente…
PERCHE’ AVVENNERO LE TRASLAZIONI “MIRACOLOSE”?...
SAN PIO V E IL ROSARIO LA SALVEZZA DELL’EUROPA CON LA PREGHIERA ALLA VERGINE LAURETANA DAL LIBRO “I PAPI E LA SANTA CASA” - di Padre Arsenio d’Ascoli
IL CORAGGIO DELLA VERITA’ - PAOLO VI, discorso al Sacro Collegio del 18 maggio 1970
“Dal Segreto delle Tre Fontane all’ISIS”, Conferenza a Cortina, il 27-7-2016
Il Declino del Mondo Moderno - Tremendi Castighi sull’Italia e sul Mondo
IL SANTO ROSARIO E LA BOMBA ATOMICA
Le quindici promesse della Vergine Maria a coloro che recitano il S. Rosario
(Rivelate a San Domenico e al Beato Alano della Rupe)
DISCORSO DI SAN BERNARDO |
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Ancona, Martedì 29 settembre 2020
L'OPERA DI SALVEZZA DEI SANTI ARCANGELI
MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE
LA TESTIMONIANZA STORICA DEL VESCOVO BEATO PIETRO MULUCCI
TESTIMONE DIRETTO E PRIMO PROPAGATORE DEL CULTO DELLA SANTA CASA E DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE
SAN GABRIELE arcangelo
E LA SUA RELAZIONE CON LA SANTA CASA DI LORETO
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola.
(Sal. 103,20)
Gli angeli vengono chiamati cooperatori del disegno di salvezza e sono al servizio di Dio e del Figlio dell'uomo, di Gesù Cristo. Il Vangelo, infatti, dice: «Vedrete i cieli aperti e gli angeli di Dio salire a scendere sul Figlio d'uomo».
Mentre San Michele è particolarmente onorato sul Monte Gargano, nel Santuario di Monte Sant’Angelo, “luogo della sua presenza”, San Gabriele dovrebbe essere onorato (mentre poco o per nulla lo è!) nella Santa Casa di Nazareth, che Dio – per il ministero degli stessi angeli – ha voluto trasportare “miracolosamente” in luoghi lontani da Nazareth, per preservarne la reliquia, e collocarla – dopo “traslazioni miracolose in vari luoghi” - su una collina disabitata ove poi sorse la cittadina di Loreto, presso Ancona.
Se si può dire che San Michele Arcangelo, sul nostro piccolo pianeta Terra, predilige e dona le sue grazie dal luogo scelto del Monte Gargano, si deve anche pensare che, tra tutti i luoghi del pianeta Terra, San Gabriele Arcangelo ama e predilige in un modo unico e particolare la Santa Casa di Loreto, che è la Santa Casa di Nazareth ove egli portò l’annunzio dell’Incarnazione del Verbo a Maria e ove fu presente in quell’istante sublime del “concepimento miracoloso” e dell’Incarnazione del Figlio di Dio in Maria Vergine (CONTINUA...)
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LA PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
PATRONO DELLA CHIESA
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa. Deh! Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno, la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen.
Questa preghiera fu apposta da Leone XIII in calce all’enciclica Quamquam pluries del 15 agosto 1889. La devozione a san Giuseppe, già dichiarato patrono della Chiesa universale dal beato Pio IX l’8 dicembre 1870, fu particolarmente sostenuta da Leone XIII che, eletto papa il 20 febbraio 1878, mise fin dall’inizio il suo pontificato «sotto la potentissima protezione di san Giuseppe, celeste patrono della Chiesa» (allocuzione ai cardinali del 28 marzo 1878).
Il Trattato sulla Santa Casa di Loreto nell'agiografia del Beato Pietro de' Mulucci, Vescovo di Macerata, e dispute sulla sua autenticità
ATTI FALSI PER SMONTARE IL MIRACOLO DI LORETO ----- di ETTORE GOTTI TEDESCHI ----- pubblicato nel quotidiano LA VERITA', del 14 febbraio 2018, p.16 -----
LA LETTERA DELL'UFFICIO STAMPA DELLA DELEGAZIONE PONTIFICIA DELLA SANTA CASA DI LORETO INVIATA AL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO "LA VERITA'" A COMMENTO DELL'ARTICOLO DI ETTORE GOTTI TEDESCHI
LA LETTERA del prof. GIORGIO NICOLINI, su richiesta dell'articolista ETTORE GOTTI TEDESCHI, in RISPOSTA ALLA LETTERA INVIATA AL QUOTIDIANO "LA VERITA"dall'Ufficio Stampa della "Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto" e pubblicata nel numero del quotidiano del 18 febbraio 2018
PRECISAZIONI ULTERIORI DEL PROF. GIORGIO NICOLINI A QUANTO GIA' INVIATO E PUBBLICATO NEL QUOTIDIANO "LA VERITA'" in data 18 febbraio 2018
Dalla Lettera di San Paolo ai Romani
(11,7-10)
Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto invece gli eletti; gli altri sono stati induriti, come sta scritto: "Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non sentire, fino al giorno d'oggi". E Davide dice: "Diventi la loro mensa un laccio, un tranello e un inciampo e serva loro di giusto castigo! Siano oscurati i loro occhi sì da non vedere, e fa loro curvare la schiena per sempre!" |
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Ancona, Giovedì 17 settembre 2020
L'ultima Grave dissacrazione della Santa Casa operata da "Avvenire" (Segue articolo)
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Ancona, Martedì 8 settembre 2020
DALLA SANTA CASA
LA PREGHIERA
PER L'ITALIA
E PER TUTTA L'UMANITA'
In occasione della Natività di Maria
il Capo dello Stato Italiano
nella Basilica della Santa Casa di Loreto
ha acceso quella che da 22 anni
è la Lampada della Preghiera per l'Italia,
preghiera che in occasione dell'anno giubilare
si estende al mondo intero
L'ACCENSIONE DELLA LAMPADA PER L'ITALIA
E PER TUTTA L'UMANITA'
LA NASCITA DI MARIA NELLA SANTA CASA
Questa festa ci obbliga a ricordare l’apparizione della Madonna nel mondo come l’arrivo dell’aurora che precede la luce della salvezza, Cristo Gesù; come l’aprirsi sulla terra, tutta coperta dal fango del peccato, del più bel fiore che sia mai sbocciato nel devastato giardino dell’umanità; la nascita cioè della creatura umana più pura, più innocente, più perfetta, più degna della definizione che Dio stesso, creandolo, aveva dato dell’uomo: immagine di Dio, bellezza cioè suprema, profonda, così ideale nel suo essere e nella sua forma, e così reale nella sua vivente espressione, da lasciarci intuire come tale primigenia creatura era destinata, da un lato, al colloquio, all’amore del suo Creatore in una ineffabile effusione della beatissima e beatificante Divinità e in un’abbandonata risposta di poesia e di gioia (com’è appunto il «Magnificat» della Madonna), e d’altro lato destinata al dominio regale della terra.
Ciò che doveva in Eva apparire e svanire miseramente, per un disegno d’infinita misericordia (potremmo quasi dire per un proposito di rivincita, come quello dell’artista che, vedendo infranta l’opera sua, vuole rifarla, e rifarla ancora più bella e più rispondente alla sua idea creatrice), Dio fece rivivere in Maria; ed oggi, giorno dedicato al culto di questo dono, di questo capolavoro di Dio, noi ricordiamo, noi ammiriamo, noi esultiamo: Maria è nata, Maria è nostra, Maria restituisce a noi la figura dell’umanità perfetta, nella sua immacolata concezione umana, stupendamente corrispondente alla misteriosa concezione della mente divina della creatura regina del mondo. E Maria, per nuovo e sommo gaudio, incantevole gaudio delle nostre anime, non ferma a Sé il nostro sguardo se non per spingerlo a guardare più avanti, al miracolo di luce e di santità e di vita, ch’Ella annuncia nascendo e recherà con Sé, Cristo Signore, il Figlio suo Figlio di Dio, dal quale Ella stessa tutto riceve.
Questo è il celebre giuoco di grazia, che si chiama Incarnazione, e che oggi ci fa presagire in anticipo, in Maria, lampada portatrice del lume divino, porta per cui il Cielo muoverà i suoi passi verso la terra, madre che offrirà vita umana al Verbo di Dio, l’avvento della nostra salvezza".
San Paolo VI
PASTORALE A LORETO DI SAN GIOVANNI PAOLO II A CONCLUSIONE DELLA "GRANDE PREGHIERA" PER L'ITALIA
OMELIA
Santuario di Loreto - Sabato, 10 dicembre 1994
1. “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Lc 1, 31).
Con queste parole si rivolge l’angelo Gabriele alla Vergine Maria nel giorno dell’Annunciazione. Su quel mistero di grazia siamo oggi invitati a meditare, cari Fratelli e Sorelle, pellegrini di ogni parte d’Italia, presenti nel Santuario mariano di Loreto. Questo incontro di preghiera è reso particolarmente solenne dalla presenza dei Vescovi qui pervenuti da tutte le regioni del Paese per recare ai piedi della Vergine Santissima le preoccupazioni e le speranze delle popolazioni ad essi affidate. Vi saluto, carissimi Fratelli nell’episcopato, e vi ringrazio della testimonianza di comunione che la vostra presenza odierna tanto chiaramente esprime. (Continua)
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LA FESTA DI MARIA CHE NASCE
NEL TEMPO DELL'UCCISIONE DEI NASCITURI
STRALCI DI UNA LETTERA SCRITTANELLA FESTA DELLA NATIVITA' DI MARIA
NELL'8 SETTEMBRE 1998AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DELL'EPOCA
OSCAR LUIGI SCALFARO
CHE NULLA HA PERSO DELLA SUA ATTUALITA'NEI RIGUARDI DELLE RESPONSABILITA' ANCHE DELL'ATTUALE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICASERGIO MATTARELLA
RIGUARDO ALLA DENUNCIA DEL GRAVISSIMO DELITTO DELL'ABORTO
Ancona, 8 settembre 1998
(... omissis...) |
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DA LORETO NACQUE LA VOCAZIONE
DI SANTA TERESA DI CALCUTTA
Ancona, Sabato 5 settembre 20
NASCEVA 110 ANNI FA UNA DELLE SANTE PIU' AMATE AL MONDO
Ho sete:
questa frase, il grido di Gesù sulla croce, fu fonte e desiderio di immensa carità
SANTA TERESA DI CALCUTTA
SANTA TERESA DI CALCUTTA
Madre Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje (ex-Jugoslavia, oggi Macedonia), da una famiglia cattolica albanese. A 18 anni decise di entrare nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo è già in India. Nel 1931 la giovane Agnes emette i primi voti prendendo il nuovo nome di suor Teresa del Bambin Gesù, e per circa vent’anni insegnerà storia e geografia alle ragazze di buona famiglia nel collegio delle suore di Loreto a Calcutta.
Oltre il muro di cinta del convento c’era Motijhil, uno degli slum più miserabili della megalopoli indiana. (Continua)
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12 COSE di MADRE TERESA CHE FORSE NON SI CONOSCONO
1) Il suo nome era Agnes Gonxha Bojaxhiu
Nacque il 26 Agosto del 1910 a Skopje, Macedonia. che allora faceva parte dell’Albania. Fu battezzata con il nome di Agnes Gonxha Bojaxhiu. Gonxha significa “piccolo fiore o gemma di rosa”.
2) Ebbe un’infanzia difficile
Fece la sua prima comunione a cinque anni e fu cresimata a sei; all’età di otto anni morì il padre e la sua famiglia attraversò un periodo di difficoltà economiche. Ricevette una solida formazione cristiana a casa e nella Parrocchia gesuita del Sacro Cuore di Gesù.
3) Prese il nome di Teresa per la sua devozione a Santa Teresita di Lisieux
A 18 anni (Continua)
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UNA INASPETTATA SFIDA ALL'INTELLIGENZA UMANA
(... omissis...)
UNA GALASSIA PER OGNI UOMO
ATTIVITA' AUTOMATIZZATA
Benché le cellule del nostro corpo siano in numero così enorme, tutte funzionano, tutte compiono qualche lavoro utile; nessuna di esse vive di rendita.
Quelle del fegato sono, ad esempio, degli indaffaratissimi laboratori chimici. Alcune di esse sono adibite a fabbricare quel litro di bile al giorno che ci è necessario per la digestione. Altre hanno un compito del tutto diverso, ma non meno importante: devono riconoscere a vista e distruggere tutti i veleni e tutti i microbi che, ad ogni pasto, noi mandiamo giù sveltamente.
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Ancona, Domenica 30 agosto 2020
UN NUOVO KENNEDY
SVELA LE TRAME DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
Dalla capitale tedesca a quella francese, da Londra a Zurigo e Madrid. Sono milioni le persone scese in piazza, il 29 agosto, per manifestare contro le misure anti Covid e “La dittatura del Coronavirus”, come si legge in numerosi striscioni realizzati dai manifestanti.
“Libertari, anticovid, complottisti e negazionisti“, così i media mainstream, a reti unificate, hanno liquidato l’imponente manifestazione svoltasi nelle principali capitali europee (la definizione qui sopra è stata coniata dall’inviato del TG3 Rino Pellino). Noi di Byoblu vi proponiamo le immagini della manifestazione di ieri che le televisioni si sono rifiutate di mandare in onda, non rendendo così un buon servizio al giornalismo, affinché possiate giudicare voi stessi che tipo di persone abbiano riempito le piazze di Berlino.
A parlare dal palco è stato anche Robert F. Kennedy Junior, nipote del presidente J.F Kennedy e figlio del fratello Robert, che sta conducendo da tempo una battaglia a livello globale contro la campagna sui vaccini. Per il presidente di Children’s Health Defence i governanti di oggi sfruttano la paura per ottenere il controllo sulle persone, come fece il nazismo: “Amano la pandemia perché permette loro di sottomettere i popoli”. Per Kennedy la pandemia è “una crisi di convenienza” che, come effetto più grave, sta distruggendo la classe media, impoverendo la popolazione mondiale e rendendo più potente una ristretta cerchia di soggetti.
Robert F. Kennedy Jr.
Discorso alla folla di Berlino (29 agosto 2020) (CONTINUA)
(CONTINUA)
"IL NUOVO ORDINE MONDIALE"
COME PROFETIZZATO DAL CARD. JOSEPH RATZINGER GIA' VENT'ANNI FA
".
Joseph Ratzinger, dall'introduzione al libro "Nuovo Disordine Mondiale", 2000
UNA PROPOSTA ACCOLTA
PROROGATO IL GIUBILEO LAURETANO al 10 Dicembre 2021
UNA COMUNICAZIONE DEL PROF. GIORGIO NICOLINI
Avendo ricevuto dal Card. Robert Sarah, prefetto della “Congregazione per il Culto Divino”, attraverso il suo Segretario, il consiglio di ottenere una Udienza con il Vescovo di Loreto, al fine di sensibilizzarlo ad “una richiesta ufficiale” di ripristinare la Liturgia della “Traslazione Miracolosa della Santa Casa”, inopinatamente ed ingiustificatamente abolita da un decreto del 7 ottobre 2019 (Cfr. www.telemaria.it/LettereAperteNicoliniSarah.pdf), dallo stesso Vescovo di Loreto Mons. FABIO DAL CIN ebbi la richiesta di rivolgermi direttamente al Rettore della Basilica Lauretana, Padre FRANCO CAROLLO, per presentargli le mie istanze.
Ottenuta l’udienza con il Rettore della Basilica Lauretana in data 22 maggio 2020, ho presentato al Padre FRANCO CAROLLO innanzitutto la proposta – da avanzare al Vescovo Mons. DAL CIN – di richiedere al Vaticano un prolungamento dell’Anno Giubilare - commemorante il Centesimo Anniversario della proclamazione della Madonna di Loreto a “Patrona degli Aviatori” - sia per recuperare i lunghi mesi di chiusura totale della Basilica per l’epidemia intervenuta nel frattempo, e sia per cogliere – con il prolungamento dell’Anno Giubilare - le tre opportunità seguenti:
1) celebrare il 24 marzo 2021, essendo la data più opportuna, la parte conclusiva della commemorazione del Centenario della proclamazione della Madonna di Loreto a “Patrona degli Aviatori”, avvenuta il 24 marzo 1920 per volontà del Papa Benedetto XV;
2) operare il 9-10 maggio 2021 “un gemellaggio” con il Santuario di Tersatto, ove si ricorda la sosta della Santa Casa ivi avvenuta tra il 9-10 maggio 1291 e il 9-10 dicembre 1294 e ove ancor oggi si festeggia in quella data del 9-10 maggio l’arrivo “miracoloso” della Santa Casa, rendendo così possibile ripristinare anche nella Basilica Lauretana la liturgia della “Miracolosa Traslazione”, come avviene ancora a Tersatto in quella data del 9-10 maggio di ogni anno, e così avere anche un riferimento storico-geografico della “verità storica” delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa, come avvenute realmente da Tersatto a Loreto; Cfr. https://d9i1c.emailsp.com/frontend/nl_preview_window.aspx?idNL=356
3) ottenuto poi il ripristino della Liturgia della “Miracolosa Traslazione” nel corso del prolungato Anno Giubilare sino al 10 dicembre 2021, tornare a celebrare di nuovo – dal 10 dicembre 2021 – la Liturgia ripristinata e rinnovata della “Traslazione Miracolosa della Santa Casa”, abolendo la dissacrante “nuova festa” della sola “Beata Vergine di Loreto” come era stata trasformata la Liturgia del "Miracolo della Traslazione" dal decreto del Card. Sarah del 7 ottobre 2019.
Cfr. http://www.telemaria.it/LettereAperteNicoliniSarah.pdf (Continua)
Prof. Giorgio Nicolini
Ancona, 15 agosto 2020
Solennità di Maria Assunta in Cielo
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LA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO INVIATA AL PADRE FRANCO CAROLLO
ED AL VESCOVO MONS. FABIO DAL CIN IL GIORNO DOPO L’UDIENZA DEL 22 MAGGIO 2020 CON IL RETTORE
IN CUI AVEVO PRESENTATO LE ISTANZE SOPRA RICHIAMATE.
A PADRE FRANCO CAROLLO A SUA ECC.ZA MONS. FABIO DAL CIN
Ancona, 23 maggio 2020
Gent.mo Padre Franco Carollo,
ALLEGATI:
LA SOSTA DELLA SANTA CASA A POSATORA? PURA VERITA'! -
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Ancona, Sabato 15 agosto 2020
L'ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO
IN ANIMA E CORPO
PIO XII SERVO DEI SERVI DI DIO A PERENNE MEMORIA
COSTITUZIONE APOSTOLICA "MUNIFICENTISSIMUS DEUS"
LA GLORIFICAZIONE DI MARIA CON L'ASSUNZIONE AL CIELO IN ANIMA E CORPO
Il munificentissimo Dio, che tutto può e le cui disposizioni di provvidenza sono fatte di sapienza e d'amore, nei suoi imperscrutabili disegni contempera nella vita dei popoli e in quella dei singoli uomini dolori e gioie, affinché per vie diverse e in diverse maniere tutto cooperi in bene per coloro che lo amano (cf. Rm 8, 28).
Il Nostro pontificato, come anche l'età presente, è assillato da tante cure, preoccupazioni e angosce, per le presenti gravissime calamità e l'aberrazione di molti dalla verità e dalla virtù; ma Ci è di grande conforto vedere che, mentre la fede cattolica si manifesta pubblicamente più attiva, si accende ogni giorno più la devozione verso la vergine Madre di Dio, e quasi dovunque è stimolo e auspicio di una vita migliore e più santa. Per cui, mentre la santissima Vergine compie amorosissimamente l'ufficio di madre verso i redenti re la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.
(... omissis...) (continua)
Maria è la nuova Eva
Ma in particolare va ricordato che, fin dal secolo II, Maria Vergine viene presentata dai santi padri come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, sebbene a lui soggetta, in quella lotta contro il nemico infernale, che, com'è stato preannunziato dal protovangelo (Gn 3, 15), si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte, sempre congiunti negli scritti dell'apostolo delle genti (cf. Rm cc. 5 e 6; 1 Cor 15, 21-26.54-57). Per la qual cosa, come la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e segno finale di questa vittoria, così anche per Maria la lotta che ha in comune col Figlio suo si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo verginale: perché, come dice lo stesso apostolo, «quando... questo corpo mortale sarà rivestito dell'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che sta scritta: è stata assorbita la morte nella vittoria» (1 Cor 15, 54).
In tal modo l'augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l'eternità «con uno stesso decreto» di predestinazione, immacolata nella sua concezione, Vergine illibata nella sua divina maternità, generosa Socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro, e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli (cf. 1 Tm 1, 17).
Le ragioni del nuovo dogma
Poiché la chiesa universale nella quale vive lo Spirito di verità e la conduce infallibilmente alla conoscenza delle verità rivelate, nel corso dei secoli ha manifestato in molti modi la sua fede, e poiché tutti i vescovi dell'orbe cattolico con quasi unanime consenso chiedono che sia definita come dogma di fede divina e cattolica la verità dell'assunzione corporea della beatissima vergine Maria al cielo - verità fondata sulla Sacra Scrittura, insita profondamente nell'animo dei fedeli, confermata dal culto ecclesiastico fin dai tempi remotissimi, sommamente consona con altre verità rivelate, splendidamente illustrata e spiegata dallo studio della scienza e sapienza dei teologi - riteniamo giunto il momento prestabilito dalla provvidenza di Dio per proclamare solennemente questo privilegio di Maria vergine. (CONTINUA)
La solenne definizione
«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, (CONTINUA)
(*) PIUS PP. XII, Const. apost. Munificentissimus Deus qua fidei dogma definitur Deiparam Virginem Mariam corpore et anima fuisse ad caelestem gloriam assumptam, 1 novembris 1950: AAS42(1950), pp. 753-771.
La glorificazione di Maria nella sua corporea assunzione è verità radicata profondamente nel senso religioso dei cristiani, come dimostrano lungo il corso dei secoli innumerevoli forme di specifica devozione, ma soprattutto il linguaggio della liturgia dell'Oriente e dell'Occidente. I santi padri e i dottori della chiesa, facendosi eco della liturgia, nelle feste dell'Assunta parlano chiaramente della risurrezione e glorificazione del corpo della Vergine, come di verità conosciuta e accettata da tutti i fedeli. I teologi, trattando di questo argomento, dimostrano l'armonia tra la fede e la ragione teologica e la convenienza di questo privilegio, servendosi di fatti, parole, figure, analogie contenuti nella sacra Scrittura. Accertata così la fede della chiesa universale, il papa ritiene giunto il momento di ratificarla con la sua suprema autorità.
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LE DUE SANTE CASE DI MARIA A LORETO E AD EFESO OVE SONO AVVENUTI L’INIZIO E IL TERMINE DELL’ESISTENZA TERRENA DI MARIA
TESTIMONIATE DALLE VISIONI SOPRANNATURALI DELLA BEATA CATERINA EMMERICH
LA “VENUTA MIRACOLOSA” A LORETO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH OVE MARIA FU “CONCEPITA” “IMMACOLATA” NEL GREMBO DI SANT’ANNA SECONDO L’INSEGNAMENTO DEL GRANDE PONTEFICE BEATO PIO IX
nella Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852
“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. PROPRIO IN QUELLA CASA la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, E’ STATA CONCEPITA, E’ NATA, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”
(Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852).
La Casa di Maria ad Efeso
(continua)
(da www.zenit.org)
LA DESCRIZIONE DELLA CASA DI MARIA AD EFESO
Le visioni della Emmerick erano del tutto particolari. Sentiva una “chiamata” dal suo angelo custode e, separandosi dal corpo, il suo spirito si recava in Terra Santa dove assisteva agli episodi evangelici come se stessero avvenendo in quel momento dinanzi ai suoi occhi. (CONTINUA)
La tomba e l’Assunzione di Maria a Gerusalemme o ad Efeso?
LA RIVELAZIONE DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICH
Riguardo alla questione del luogo reale in cui Maria fu assunta in Cielo, se a Gerusalemme o nella Casa di Efeso, Leone XIII (1878-1903) fu il primo dei Papi dell’ultimo secolo a pronunciarsi in maniera favorevole rispetto alla presunta dimora efesina di Maria, facendo ripristinare fra l’altro nell’Ordo romanus una nota che in occasione della festa dell’Assunta faceva riferimento a Efeso come “probabile” luogo della dormizione della Vergine.
La Beata Anna Caterina Emmerick sostiene che la morte e l’Assunzione in Cielo di Maria sia avvenuta ad Efeso, come riporto più sotto nel testo del Brentano il quale ha trascritto la “rivelazione mistica” della Beata, spiegando anche il motivo dell’equivoco del perché a Gerusalemme si ritiene che ci sia – come vi è - la tomba di Maria, deducendo erroneamente da ciò – “una tradizione incerta” - che vi sia stata anche sepolta.
Prof. GIORGIO NICOLINI
La Vergine Maria, dopo l'ascensione di nostro Signore al cielo, visse ancora tre anni a Sion, tre a Betania e nove a Efeso. Qui fu condotta da Giovanni quando si scatenò la persecuzione degli Ebrei contro Lazzaro e le sue sorelle. Giovanni la portò a Efeso e fece costruire per lei una piccola abitazione non molto distante dalla città. La seguirono un gruppo di discepole e altri fedeli della Palestina. Molte famiglie e pie donne di questa prima colonia cristiana dimorarono nelle spelonche delle rupi e nelle cavità che offriva il terreno. Il suolo era fertile e i cristiani avevano orti e frutteti. Altri gruppi abitavano nelle tende o avevano costruito piccole capanne. L'uso delle tende iniziò a diffondersi tra i cristiani fin dall'inizio delle persecuzioni, perché spesso erano costretti a trasferirsi da un luogo all'altro. Solamente la casa di Maria era di pietra. Pochi passi dietro la casa c'era un monte che si alzava ripido fino alla vetta, dalla quale si godeva una bella vista sul mare, su Efeso e sulle sue numerose isole. Non distante dal monte scorreva un bel fiumiciattolo. Per questa contrada non passava quasi mai nessuno. Nei pressi della colonia cristiana vidi un castello in cui abitava un re detronizzato. Giovanni lo convertì alla nuova fede. Tempo dopo il castello divenne sede vescovile. (CONTINUA) |
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DAL LIBRO
“LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”
del Prof. Giorgio Nicolini
LE RIVELAZIONI DELLA BEATA EMMERICK SULLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA E IL RITROVAMENTO DELLA CASA DI MARIA AD EFESO
L’INSEGNAMENTO DEL MAGISTERO DELLA CHIESA |
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IL MAGISTERO DELLA CHIESA SULL'USO DEI MASS-MEDIA
SANTA CHIARA, PATRONA DELLA TELEVISIONE
IL GIUBILEO LAURETANO NEL CENTENARIO DELLA PROCLAMAZIONE
DELLA MADONNA DI LORETO A PATRONA DELL'AVIAZIONE
NEL RICONOSCIMENTO DELLA VERITA' STORICA
DEI VOLI MIRACOLOSI DELLA SANTA CASA
SANTA CHIARA
Patrona della Televisione
Il 14 febbraio 1958 Pio XII, con il breve apostolico "Clarius explendescit", dichiarava Santa Chiara d’Assisi (1194-1253) Patrona universale della televisione. Il Papa, dopo aver affermato che dalla televisione "possono venire grandissime utilità, ma purtroppo anche danni non lievi, particolarmente per la grande facilità di usarla entro le stesse pareti domestiche", motivò la sua decisione con queste parole: "È parso quindi opportuno che una tanto importante scoperta sia messa sotto particolare protezione celeste, perché siano allontanati i mali che potrebbero venirne, e ne sia favorita l’utilità".
La scelta cadde sulla santa assisana, come è accennato nel medesimo testo, per il noto episodio di cui fu protagonista la notte di Natale del 1252, anno precedente la sua morte. I particolari ci sono noti attraverso i Fioretti, le antiche biografie, in particolare la Legenda "Sanctae Clarae Virginis" di Tommaso da Celano, le testimonianze delle suore al processo di canonizzazione del novembre di quello stesso 1253 (era morta l’11 agosto). Suor Filippa di Sassorosso d’Assisi, che fu una delle prime compagne, depose: "Narrava anchora la predicta madonna Chiara come ne la nocte de la Natività del Signore proximamente passata, non potendo epsa per la grave infirmità levarse dal lecto per intrare nella cappella, le sore andarono tucte al Matutino al modo usato, lassando lei sola. Allora, epsa madonna suspirando disse: ‘O Signore Dio, eccho che so’ lassata sola ad te in questo loco’. Allora subitamente incominciò ad udire li organi et responsorii et tucto lo offitio delli Frati della chiesa de sancto Francesco, come si fusse stata lì presente".
Il miracolo è anche esaltato in uno dei capitoli più suggestivi dei Fioretti il cui anonimo autore – dopo aver riferito che "ella sola rimase nel letto, mal contenta ch’ella insieme coll’altre non potea andare e avere quella consolazione spirituale" e che poté vedere e udire dal suo povero giaciglio in S. Damiano la liturgia della lontana chiesa di San Francesco – così continua: "Tornate le monache (...) sì le dissono: ‘O madre nostra suora Chiara, come grande consolazione abbiamo avuta in questa santa notte della natività di Cristo! Or fosse piaciuto a Dio, che voi fossi stata con noi!’. E santa Chiara rispose: ‘Grazie e laude rendo al mio signore Gesù Cristo benedetto, sirocchie mie e figliuole mie carissime, imperocché a ogni solennità di questa santissima notte, e maggiore che voi non siete state, sono stata io con molta consolazione dell’anima mia però che (...) io sono stata presente nella chiesa del padre mio santo Francesco, e co’ mie’ orecchi corporali e mentali ho udito tutto il canto e il sonare degli organi che vi s’è fatto’" (Cap. XXXV).
Così, il 20 dicembre 1953 il sindaco di Assisi Arnaldo Fortini a nome della Società internazionale di studi francescani presentò al vescovo della città mons. Giuseppe Placido Nicolini la seguente proposta: "Pensiamo che un’attività, oggi così intensa e diffusa, debba avere la sua Santa Tutelare, e affacciamo umilmente la proposta che a patrona della radio e della televisione venga eletta santa Chiara d’Assisi".
Il vescovo, che già nel 1939 si era attivato perché san Francesco fosse proclamato Patrono d’Italia, fece pervenire la proposta alla Santa Sede. Il 29 gennaio 1955, intanto, negli stabilimenti della Marelli di Sesto San Giovanni veniva dedicato a Santa Chiara il reparto televisivo alla presenza dell’arcivescovo di Milano mons. Montini (futuro Paolo VI) e, nell’autunno del 1957, la stessa santa veniva eletta Patrona della televisione spagnola.
L’istanza assisana, come s’è visto, fu ufficialmente accolta da Pio XII che nel ‘breve’ del 14 febbraio 1958 scrisse: "Dichiariamo e costituiamo Santa Chiara d’Assisi, vergine, patrona della televisione, con tutti i privilegi e gli onori propri dei celesti patroni".
PIO XII
ALLA NASCITA DELLA TELEVISIONE
Pio XII, dall'Enciclica "MIRANDA PRORSUS" (La meravigliosa invenzione)
Le meravigliose invenzioni tecniche, di cui si gloriano i nostri tempi, (CONTINUA)
(Allocuzione all'Episcopato Italiano)
"Noi crediamo opportuno osservare che la normale vigilanza che deve essere esercitata dall'autorità responsabile del pubblico spettacolo non è sufficiente per le trasmissioni Tv, al fine di eseguire un servizio ineccepibile dal punto di vista morale, ma è necessario un criterio diverso di valutazione, trattandosi di rappresentazioni che devono penetrare nel sacrario della famiglia. Appare, quindi, soprattutto in questo campo l'infondatezza dei pretesi diritti dell'indiscriminata libertà dell'arte, o del ricorso al pretesto della libertà d'informazione e di pensiero, essendo in gioco superiori valori da proteggere, i violatori dei quali non potrebbero sfuggire alle severe sanzioni minacciate dal divin Salvatore" |
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Siamo in estate, fa caldo, ma non dobbiamo cedere nella tentazione di uscire di casa scollati, mostrare le nostre nudità al mare con costumi inappropriati e tal volta quasi inesistenti; di mostrare agli altri il nostro corpo come un salumiere mostra ai clienti del suo negozio una coscia di prosciutto... Siamo stati Battezzati in Cristo, abbiamo ricevuto l'adozione a figli di Dio, siamo morti alla carne, come dice San Paolo... siamo diventati creature nuove in Cristo, tempio dello Spirito Santo! Dobbiamo vivere secondo lo Spirito e non secondo la carne, anche (e specialmente) in estate, sia nei luoghi di svago, di ritrovo, di comunione fraterna, dappertutto. Il Signore non va in vacanza, ci segue con la sua Grazia. Purtroppo però, teniamo conto che anche Satana non va in vacanza, e ci rincorre con i suoi Tranelli per farci Dannare e far Dannare i figli di Dio. Una persona non è responsabile soltanto di se stessa ma degli errori del suo prossimo se dovuti ad una propria mancanza nei confronti di Dio, come ad esempio accade quando per causa di una persona mal vestita un bambino oppure un'altra persona che è sposata viene portata al desiderio impuro della carne e pecca a sua volta, distruggendo l'innocenza che è in lei, ma anche famiglie, l'amore delle persone ad essa legate. In estate questo avviene molto più di quanto possiamo immaginare, perché mascherato sotto la falsa scusante del caldo. Almeno chi ha Fede, cerchi quindi di dare in questo tempo il buon esempio cristiano, timorato del Signore e si faccia carico di un comportamento idoneo alla dignità con la quale è stato rivestito da Dio per mezzo di Gesù Cristo e lo testimoni non solo a parole ma sopratutto silenziosamente con la sua vita da discepolo di Gesù, ad imitazione di Maria Santissima e con un modo appropriato di vestirsi, di apparire in pubblico, che non dia scandalo a nessuno e non procuri del Male. |
LA MODA SANTA:
FEMMINILE, MODESTA ED ELEGANTE
Prima di concludere la tematica dedicata al nono comandamento, (CONTINUA)
Come deve vestire una donna? Le tre parole chiave sono proprio nell’intestazione di questa benedetta pagina: in modo femminile, in modo modesto e in modo elegante. (continua)
(testo di Don LEONARDO MARIA POMPEI) |
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UNA OCCASIONE UNICA PER IL RIPRISTINO NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA
DELLA VERITA' STORICA DEI "VOLI MIRACOLOSI" DELLA SANTA CASA COME LI HA RICONOSCIUTI E DICHIARATI LA CHIESA PER SETTE SECOLI
UNIAMOCI ALLA PREGHIERA DEL VESCOVO FABIO DAL CIN PER OTTENERE IL RIPRISTINO DELLA VERITA' SULLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE E L'ALLONTANAMENTO DEFINITIVO DELLE MENZOGNE DISSACRATORIE
PROPALATE DALLA BASILICA LAURETANA NEGLI ULTIMI 40 ANNI
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Giovanni Paolo II
NELLA SANTA CASA DI LORETO
“ECCO L’ISPIRAZIONE CHE TROVO QUI A LORETO”
“Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”.
“Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare LA CIVILTA’ DELL’AMORE”.
“Si tratta infatti di lavorare e collaborare perché sulla terra, che la Provvidenza ha destinato ad essere l’abitazione degli uomini, la casa di famiglia, simbolo dell’unità e dell’amore, vinca tutto ciò che minaccia questa unità e l’amore tra gli uomini… Poiché nella nostra difficile epoca, ed anche nei tempi che vengono, può salvare l’uomo soltanto il vero grande Amore! Solo grazie ad esso questa terra, l’abitazione dell’umanità, può diventare una casa: la casa delle famiglie, la casa delle nazioni, la casa dell’intera famiglia umana… che prepara i figli di tutta la terra all’eterna Casa del Padre nel Cielo”. |
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Rubbettino a Insieme Festival
In programma la presentazione del nuovo libro di Andrea Minuz “Fellini, Roma” con Antonio Monda, in occasione del centenario della nascita del grande regista riminese
«Roma», il capolavoro dimenticato di Fellini che ci racconta la capitale di oggi
In libreria per Rubbettino «Fellini, Roma» di Andrea Minuz (pp. 170 - € 12,00)
Rubbettino editore ha scelto di raccogliere la scommessa dell’Associazione Italiana Editori che, insieme a Biblioteche di Roma, Fondazione Musica per Roma e Progetto Cultura Zètema, ha pensato di non annullare “causa-covid” il consueto appuntamento romano che nel mese di dicembre raduna attorno all’evento “Più libri più liberi” il mondo dell’editoria e della cultura italiana, ma di delocalizzarlo e anticiparlo al mese di ottobre.
Rubbettino sarà dunque presente sia come espositore (Giardini Auditorium Parco della Musica, Stand 97) che con un evento di notevole interesse dedicato al grande regista Federico Fellini nel centenario della nascita.
Domenica 4 ottobre, alle 11,30 presso lo Spazio Risonanze dell’Audiotorium verrà presentato in anteprima nazionale il libro di Andrea Minuz “Fellini, Roma”. A discutere con l’autore, lo scrittore e docente di cinema (New York University) Antonio Monda.
Il nuovo libro di Minuz prende in esame una delle opere più interessanti di Fellini: Roma.
Attraverso una vasta documentazione e lo studio di materiali d'archivio, il volume analizza il film alla luce dei discorsi sul mito e il disfacimento della Città Eterna che da sempre attraversano il carattere nazionale e l'identità italiana. «ROMA – scrive Minuz – non è un "omaggio affettuoso" alla città, un album di ricordi o una cartolina nostalgica, come comunemente si potrebbe credere, ma il film di Fellini che più di altri ci trascina in una Roma apocalittica, caotica, da fine del mondo: l'ingorgo sul Grande Raccordo Anulare, le rovine negli scavi della metropolitana, il défilé di moda ecclesiastica, la scorribanda notturna dei motociclisti, sono scene che fanno ormai parte dell'immaginario della città e che all'alba degli anni Settanta intercettano, nella chiave dell'invenzione felliniana, la sua progressiva trasformazione in un magma metropolitano sempre più ingestibile».
Andrea Minuz insegna Storia del cinema presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Con Rubbettino ha pubblicato “Viaggio al termine dell’Italia. Fellini politico” e “Quando c’eravamo noi. Nostalgia e crisi della sinistra da Berlinguer a Checco Zalone”. Scrive per il quotidiano «il Foglio»
A questo grande capolavoro trascurato di Fellini è dedicato il nuovo libro di Andrea Minuz «Fellini, Roma», edito da Rubbettino, che arriva in libreria in occasione dell’anno del centenario della nascita del grande regista riminese, ma che vuole soprattutto riflettere sul gioco di specchi tra la città inventata da Fellini e la Roma di oggi. Attraverso una vasta documentazione e lo studio di materiali d’archivio, Minuz ripercorre così il film alla luce dei discorsi sul mito, il disfacimento di Roma e il suo scollamento dal paese, che da sempre attraversano il carattere nazionale e l’identità italiana.
«È la città fantastica che ho immaginato da bambino, che ho scoperto da ragazzo, nella quale ho vissuto e lavorato, e che oggi mi sembra di non conoscere più». Così, nel 1972, Federico Fellini presentava Roma, un film poco visto, poco celebrato, quasi mai inserito tra i grandi titoli felliniani, raramente evocato persino quando si parla della “Roma di Fellini”. È un film invece con cui Fellini immagina con grande anticipo quel che sarebbe diventata la città, perché come diceva Giulio Carlo Argan, “nessuna città sa peggiorare meglio di Roma”. |
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a Lecce in prima visione pugliese sabato 24 e domenica 25 ottobre
proiezione del film HARE KRISHNA!
al Museo Castromediano dopo i successi dei primi appuntamenti della rassegna Cosmic Theater-V edizione...
Lincredibile vita di Srila Prabhupada, un anziano Swami indiano che nel 1965, all’età di 70 anni, senza alcuna risorsa economica, ha lasciato Calcutta e la sua amata India per arrivare a New York e iniziare la sua missione di creare un movimento spirituale di portata mondiale.
Il film svela i retroscena di un movimento culturale nato nella scena artistica e intellettuale della Bowery di New York, della mecca hippie di Haight Ashbury e della Beatles mania di Londra... continua
in collaborazione con UamTv, Sabato 24 ottobre ore 20.00 e domenica 25 ottobre ore 16.30 , al Museo Castromediano a Lecce, prenotazione obbligatoria online.
Posti limitati!
Prevista promozione per partecipare in coppia cliccando sul pulsante
una rassegna in collaborazione con il Polo Biblio Museale di Lecce, Museo Castromediano, Biblioteca Bernardini e Extraconvitto. Con il patrocinio della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e della Provincia di Lecce.
Un evento di Cosmic Community
🍃 per l'occasione la direzione del Museo Castromediano - Lecce, il più antico museo pubblico della Puglia, è lieta di offrire ai partecipanti della proiezione e agli appassionati delle attività di Cosmic, una visita guidata agli spazi e alle collezioni archeologiche e storico artistiche che rappresentano le più straordinarie testimonianze della storia del Salento. Chi è interessato può prenotarsi alla mail museocastromediano.lecce@regione.puglia.it
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SOLD OUT per la conferenza della Dott.ssa Michela De Petris a Lecce il 18 ottobre al Museo Castromediano di Lecce |
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A seguito della toccante esperienza vissuta pochi giorni fa con "La Rivoluzione del Cuore" che ha visto tantissima partecipazione, grande attesa ora per il secondo appuntamento della rassegna Cosmic Theater che prevede la presenza in conferenza di una delle più note figure professionali nell'ambito medico-scientifico per trattare l'argomento "Alimentazione al 100%vegetale per la prevenzione e la terapia dei tumori".
L’ evento ha raggiunto il soldout viste le normative in matetia di covid, quindi non sarà possibile più accedere. Si potrà però partecipare alla replica online che sarà disponibile a breve e su prenotazione dal sito ufficiale della rassegna.
Il Cosmic Theater- V edizione è la rassegna annuale di Cosmic Community, porta la direzione artistica di Federico De Giorgi e include iniziative per il benessere umano e planetario, tra cinema,suoni e arti spirituali.
E' realizzata in collaborazione con il Polo Biblio Museale di Lecce, Museo Castromediano, Biblioteca Bernardini e Extraconvitto, e il patrocinio della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, e della Provincia di Lecce.
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arriva a Lecce la V edizione
della rassegna Cosmic Theater
A seguito della tappa estiva salentina del Cosmic Fest giunta a termine con grande soddisfazione di partecipazione e di intima gioia del pubblico , torna la rassegna Cosmic Theater V edizione con un imperdibile appuntamento nell'ambito dell'espansione di coscienza:
LA RIVOLUZIONE DEL CUORE meditazione attiva condotta da Mina Calogiuri con la presenza eccezionale di Shunyata.
Sarà giovedì 8 ottobre alle ore 19.00 a Lecce presso il Convitto Palmieri/ Biblioteca Bernardini. Un intenso percorso di meditazione attiva tra ritmo suono, respiro e canto con le ancestrali vibrazioni delle cambane tibetane, dei gong planetari e di potenti mantra.
Dato i ripetuti Sold Out delle meditazioni con i Gong Planetari nelle iniziative di Cosmic, è fondamentale prenotarsi online, posti limitati.
Qui tutte le info e per prenotarsi www.cosmictheater.it/la-rivoluzione-del-cuore
Un appuntamento in collaborazione con Polo Biblio Museale di Lecce, Biblioteca Bernardini e Extraconvitto. Con il patrocinio della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e della Provincia di Lecce
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IMPARIAMO DALLA STORIA
Come fece il Fascismo a sconfiggere la Tubercolosi (TBC) senza mascherine e distanziamento?
Silvio Berlusconi a 84 anni ha contratto il virus del Covid19 e, nonostante l' elevata carica virale che l'ha colpito, dopo due settimane è¨ uscito dalla clinica allegro e pimpante come il presidente Americano Trump (74 anni) dopo due giorni di degenza.
Questi due esempi ci dimostrano che chiunque abbia contratto il virus può guarire. Le migliaia di morti che abbiamo registrato nel pieno della pandemia (e che speriamo di non rivedere), sarebbero state infinitamente meno se quelle persone fossero state curate adeguatamente. Non è¨ il Virus che uccide, ma la mancanza di cure, a parte il caso di pazienti affetti da gravi patologie poi aggravate dal Covid.
Negli anni venti, prima dell'avvento del Fascismo, in Italia la Tubercolosi (TBC) infettava ogni anno 600mila persone e causava oltre 60mila vittime, soprattutto fra i bambini. Eppure nel giro di pochi anni il Regime riuscì a depotenziarlo fino a sconfiggerlo del tutto. Come fece? Prendendolo a manganellate o annegandolo nell'olio di ricino? Battute a parte, la risposta è¨ semplice: costruendo ospedali e dotandoli delle più moderne strumentazioni tecnico-scientifiche e applicando procedure mediche all'avanguardia nella cura delle malattie infettive.
Furono realizzate negli anni del Fascismo quelle eccellenze in campo ospedaliero che tutto il mondo guardava con ammirazione e che ancora oggi rappresentano l'ossatura del sistema sanitario pubblico: a Roma lo Spallanzani, il San Camillo e il Forlanini, a Napoli il Cardarelli, a Genova il Gaslini solo per citare i più noti, cui si aggiunsero le centinaia di ospedali minori e le molteplici strutture specializzate per la cura delle patologie polmonari come, ad esempio, il Villaggio Sanatoriali di Sondalo.
In pochi anni dal 1929 al 1936 furono creati oltre 20mila posti letto in sessantuno nuovi ospedali.
In ogni località termale sorgevano le Colonie Elioterapiche per la cura delle patologie polmonari e tutti gli anni i bambini potevano andare a respirare aria salubre al mare o in montagna grazie alle colonie estive. In quegli anni nessuna nazione europea investì nella sanità pubblica come l'Italia fascista. Altro che mascherine, distanziamento sociale e banchi a rotelle nelle scuole...
Per saperne di più¹ E' disponibile il libro di Gianfredo Ruggiero:
Sul fascismo molto si è scritto, ma poco si è compreso a causa del conformismo degli storici che pur sapendo come realmente si svolsero i fatti, tacciono e si adeguano.
In questo libro, chiaramente di parte, di quella parte di storia sul fascismo volutamente ignorata, sono affrontate le maggiori colpe attribuite a Mussolini e al suo regime: dalla presa del potere con la violenza al delitto Matteotti, dalla morte di Gramsci all'omicidio dei Fratelli Rosselli, dall'uso dei gas nella guerra d'Aissinia alle leggi razziali, dall'entrata nel secondo conflitto mondiale ai crimini della guerra civile. Fatti e circostanze descritti con rigore storico che, di conseguenza, fanno vacillare molte delle certezze che ci sono imposte fin dai banchi di scuola.
Nella seconda parte sono descritte e documentate le principali realizzazioni del fascismo. Opere, istituzioni e leggi (molte delle quali ancora in vigore a conferma della loro validità) che nei libri di testo sono ignorate o sminuite nella loro portata.
Nella terza parte, quella dedicata agli approfondimenti, si parla di come il regime, senza mascherine e distanziamento sociale, ha sconfitto la tubercolosi, una malattia infettiva che ogni anno mieteva molte più vittime del Coronavirus di oggi, soprattutto tra i bambini. Di come l'industria chimica italiana si è imposta a livello mondiale e un capitolo sul rapporto tra fascismo e turismo, sport e cultura. Sono infine smentite molte delle cosiddette bufale sul fascismo.
Il fascismo, piaccia o no, è parte integrante della nostra storia e non può essere racchiuso tra due parentesi come fosse una sorta d'incidente e sbrigativamente relegato in un angolo della nostra memoria collettiva, salvo poi riprenderlo per usarlo come spauracchio o come etichetta per denigrare l'avversario politico. I suoi meriti e le sue colpe vanno dibattuti con distacco e serenità. Solo così potremmo togliere spazio al fanatismo delle frange estreme e alla strumentalizzazione della politica.
Historia Magistra Vitae, affermava Cicerone. Quella vera aggiungiamo noi.
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Si avvisa che in seguito alla nuova ordinanza della Giunta Regionale della Campania del 14 ottobre 2020 a causa della pandemia COVID 19 che informa
Che è essenziale evitare eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati ed è obbligatorio adottare con consapevolezza comportamenti individuali rigorosi al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia
👨 Il Presidente 👨
VISTA la legge n.689/1981 ai sensi di quanto disposto dall’art. 1, comma 16 del decreto-legge n.33 del 2020
SENTITO il Coordinatore dell’Unità di Crisi
👨 ORDINA 👨
1. Con decorrenza immediata e fino al 13 novembre 2020, salva ogni ulteriore determinazione in conseguenza dell’andamento della situazione epidemiologica quotidianamente rilevata, sull’intero territorio regionale
1.2. Conferma il divieto dell’attività di sagre e fiere e, in generale, ogni attività o evento il cui svolgimento o fruizione non si svolga in forma statica e con postazioni fisse, già sancito dall’Ordinanza regionale n.75 del 29 settembre 2020
Vista l’urgenza e criticità del momento, vi aggiorneremo cautelativamente, sulle prossima date del Memorial Correale, previsto per sabato 7 e domenica 8 novembre 2020 e rinviato a data da destinarsi.
Augurandoci, unitamente a tutti i nostri soci, che questo momento difficile serva per renderci piu' responsabili ed affrontare con determinazione le sfide del futuro.
Un arrivederci affettuoso a tutti dal Circolo Filatelico Numismatico "Tempo Libero" di Castellammare di Stabia (Napoli).
Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.
(Cesare Pavese)
Dal 1994, punto di riferimento dei collezionisti del Sud Italia.
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Dopo il successo della promozione sui film DOMINUS, abbiamo deciso di estendere la stessa anche ai nostri libri, in modo da supportarvi nella preparazione della Festa di TUTTI i SANTI.
Crediamo, infatti, che le ricorrenze d’importazione rischino di farci trascurare le nostre preziose festività e, con queste, il nostro inestimabile patrimonio culturale. Quindi abbiamo pensato ad un’iniziativa speciale: celebrare la festa di TUTTI i SANTI regalando un film o ancora una lettura formativa a chi vuoi bene ❤️
Da parte di Dominus diamo il nostro contributo attivando una promozione speciale su tutti i nostri prodotti, valida da oggi fino al 1 Novembre incluso!
Puoi fare il tuo ordine direttamente sul sito www.dominusproductionstore.com oppure chiamarci al numero 0550468068 dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 18.00
Prepariamoci alla festa di TUTTI i SANTI scambiandoci un piccolo dono per il cuore e per la mente
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Cari amici e sostenitori di Dominus,
In occasione dei 9 anni di apertura della sezione “cinema” di Dominus Production e con l’avvio del nuovo anno scolastico, abbiamo pensato di offrire tutti i dvd dei film distribuiti da Dominus al prezzo promozionale di 10euro. Ogni dvd sarà inoltre accompagnato dalla Scheda di Ricadute Didattiche dei film sui programmi delle scuole medie e superiori, così da sollecitare la visione a scuola e in famiglia di film con messaggi importanti per i più giovani.
Tutti gli ordini possono essere effettuati su: www.dominusproductionstore.it oppure chiamando gli uffici Dominus dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 allo 0550468068.
La promozione sara’ valida per gli ordini effettuati entro lunedì 12 Ottobre. Tutti i film di Dominus sono anche disponibili in streaming su www.dominusproductionstore.com/18-on-demand
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Organizza la TUA proiezione! UNA CANZONE PER MIO PADRE
In una società dove si cerca di distruggere i punti di riferimento, un film-tratto da una storia vera, UNA CANZONE PER MIO PADRE, ne fa comprendere la profonda importanza.
UNA CANZONE PER MIO PADRE aiuta a riscoprire la propria forza interiore, indipendentemente dalla ferita che la vita possa averci inferto o da qualsiasi altra difficoltà si stia momentaneamente affrontand
o.
E' ora possibile organizzare proiezioni pubbliche del film. Il DVD è acquistabile su: www.unacanzonepermiopadre.it oppure chiamaci allo 0550468068 (Lun-Ven 8.30-18.00)
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Cari amici,
Stiamo vivendo un'emergenza economica e morale senza precedenti. Ognuno di noi ha, quindi, il dovere di fare un passo avanti e mettersi a disposizione della collettività per dare il proprio contributo. Per questo motivo ho deciso di candidarmi al Consiglio della Regione Toscana.
La mia esperienza, prima in consulenza strategica nel rilancio di aziende in crisi, poi in banca d’affari nel finanziamento di grandi opere infrastrutturali per i Paesi in Via di Sviluppo (Africa e America Latina) e dal 2010 come piccolo imprenditore nel campo dell'editoria e della formazione (con sede a Firenze) credo possa essere utile se messa a disposizione della collettività.
In particolare, la mia esperienza nella piccola e media impresa mi fa capire quanto ci sia ancora molto da fare per salvaguardare e rilanciare il tessuto produttivo Toscano e Italiano (!) da troppo tempo soffocato e utilizzato dalla pubblica amministrazione come mera fonte di entrate, non come patrimonio economico e culturale da tutelare e su cui investire.
In un momento di crisi come quello in cui ci troviamo, la cui onda d’urto si paleserá tra qualche mese, non possiamo stare a guardare ma dobbiamo agire. Dobbiamo immediatamente creare fondi regionali ad hoc per tutelare le fasce piu’ deboli della popolazione come le famiglie (in particolare quelle numerose oppure con presenza di disabili o anziani) e parallelamente incentivare la parte produttiva anche con sostegno alle micro attività, che sono il tessuto economico del nostro territorio. Ritengo cruciale salvaguardare i diritti cardine del lavoro, della sanitá e dell’istruzione.
Per approfondire il mio programma vi invito ad andare sul sito www.federicapicchi.it dove potrete leggere qualcosa di piú sulla mia storia ed eventualmente scaricare la grafica elettorale da condividere con famigliari e amici. Credo che in un momento di cosí grande criticitá per il territorio e per il Paese, abbiamo particolare bisogno di persone CONCRETE che vengano dal mondo del lavoro e che vivano sulla propria pelle le problematiche delle famiglie e delle attività produttive.
Se credete in me, nel mio percorso umano e lavorativo, vi chiedo di darmi la vostra preferenza. Sono votabile solo sulla città di Firenze (solo il comune di Firenze non la provincia), quindi se risiedete in altri comuni potete inoltrare questa email ai vostri conoscenti fiorentini, chiedendo loro di darmi la preferenza. Il vantaggio delle elezioni Regionali è che può esprimere una preferenza diretta, quindi si VALUTA, si SCEGLIE e si VOTA la persona.
Fondamentale per me é il vostro passaparola. Grazie per la vostra fiducia e per la condivisione di questa piccola-grande MISSIONE.
In ALTO i CUORI! Federica
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Oggi è una data importante!
esattamente 10 anni fa nasceva DOMINUS TECUM editoria e media, poi divenuta DOMINUS PRODUCTION l'8 settembre 2011.
Per esprimervi la nostra felicità e il nostro GRAZIE, abbiamo deciso di mettere tutti i nostri libri al prezzo speciale di 9euro per tutti gli ordini che arriveranno oggi 29 Luglio e domani 30 Luglio. Crediamo che sia un bellissimo modo per farvi iniziare il mese di Agosto (solitamente dedicato alle vacanze e alla lettura!) con degli straordinari spunti di riflessione per voi e da donare ai vostri famigliari e
Inoltre, metteremo un dono aggiuntivo a tutti gli ordini di oggi e di domani, per festeggiare con voi il nostro compleanno!
un abbraccio virtuale e ... in ALTO i CUORI!
Federica
Dominus Production srl
Via Il Prato 19a, Firenze
Tel. 055 0468068 (Lun.-Ven. 9.00-18.00)
associazioni@dominusproduction.com |
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PRO VITA E FAMIGLIA |
Ciao
ecco un'occasione assolutamente imperdibile! Per la prima volta in assoluto, infatti, l'Associazione Pro Vita e Famiglia presenta l'opera teatrale Petali di spine, scritta e diretta da Saverio Di Giorgio, che avrà luogo al Teatro Sala Raffaello di Roma il 3 ottobre 2020 alle ore 21.00, e al quale siamo onorati di invitarti!
Si tratta di uno spettacolo "tragicamente comico", un inno alla Vita e alla Maternità che parla di riscatto e autentica libertà di scelta, a dispetto delle avversità, contro tutto e contro tutti.
Cosa aspetti? Vieni il prossimo 3 ottobre alle ore 21.00, al Teatro Sala Raffaello, in via Terni 92 a Roma! È obbligatoria la prenotazione, da effettuare al seguente link: eventbrite.it/e/biglietti-petali-di-spine-121089478891. L'ingresso è gratuito, ed è obbligatorio l'uso della mascherina. Per informazioni, è possibile scrivere all'indirizzo info@provitaefamiglia.it.
Passaparola! Non c'è ferita che l'amore e l'ascolto non possano guarire!
Non mancare! Ti aspettiamo, anche per passare una serata insieme!
Un forte abbraccio!
Antonio Brandi
Presidente di Pro Vita e Famiglia Onlus
Jacopo Coghe
Vicepresidente di Pro Vita e Famiglia Onlus |
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Gent.mo/a,
Creda: per noi è essenziale come l'aria che respiriamo, perché le campagne che abbiamo avviato sono davvero onerose.
Aspettiamo la discussione alla Camera della proposta di legge Zan contro l'omotransfobia. Certamente di problemi in Italia ne abbiamo non pochi in questo momento, però non è da trascurare il fatto che se passa quella norma liberticida, avremo definitivamente la "Gaystapo" al potere: le associazioni LGBTQIA(...) potranno imporre il loro modo di parlare e di pensare in tutti i campi del sociale, e fare di conseguenza i loro corsi di indottrinamento ideologico in ogni contesto, soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado: avranno il diritto di far propaganda alla cosiddetta "ideologia gender" e chi si oppone andrà in galera.
Per questo, abbiamo denunciato Alessandro Zan per le ingiurie che ha rivolto a tutti noi che siamo scesi in piazza pacificamente.
C'è stata poi la bella pensata del ministro Speranza che consente l'aborto con la RU486 a domicilio: non solo agevolando la strage di innocenti in atto, ma anche favorendone la banalizzazione con grave detrimento per la salute (e la vita) delle donne.
Anche su questa cosa stiamo organizzando una nuova campagna, per "dar voce a chi non ha voce": i bambini uccisi con l'aborto e le loro mamme distrutte da una "scelta" che di solito è "obbligata" e scaturisce dall'inganno e dalle menzogne della propaganda abortista.
Continui a seguirci, a sostenerci, a parlare di queste cose con i suoi amici: dobbiamo essere sempre di più a gridare il nostro NO a queste follie.
La ringrazio ancora e la saluto cordialmente.
Toni Brandi
PS:
Capisco di essere spudorato nel chiederle un'ulteriore cortesia, e ormai il tempo della dichiarazione dei redditi è finito. Ma sarebbe davvero un grande favore che ci fa: ci aiuti con il 5 per mille. Se vuole materiale (cartoncini o file, o messaggini whatsapp) ce lo dica e gliene mandiamo volentieri. Potrebbe far girare quest'altro video https://youtu.be/Yxai4xbXkis oppure copiare questa frase e inviarla ai suoi contatti, o magari a qualche commercialista suo amico...
Il tuo 5 per mille vale! Donalo a Pro Vita & Famiglia Onlus per aiutare i bambini, le madri, le famiglie in difficoltà e per trasformare la cultura della vita e della famiglia in azione! Basta indicare nella dichiarazione dei redditi il Codice Fiscale: 94040860226. Scopri di più su: https://www.provitaefamiglia.it/5-per-mille
IL 5 per mille non costa niente a chi lo dà, ma per noi è davvero importante.
La ringrazio comunque, sia se potrà, sia se non potrà farlo.
- Penso anche che lei conosca le varie attività che abbiamo svolto di recente e i progetti che abbiamo realizzato, anche in occasione di questa epidemia, per cui abbiamo speso più di 80.000 euro (abbiamo concluso la campagna #attiviamociperilbenecomune a Roma, distribuendo pacchi-spesa per più di 50 famiglie ).
Durante l' emergenza coronavirus abbiamo spedito pacchi di migliaia di mascherine a centri anziani e ad enti che ne avevano bisogno; in diversi Comuni abbiamo messo a disposizione i nostri volontari per distribuzione pacchi a chi non si può muovere di casa e fatto donazioni, e fatto la spesa a famiglie in povertà e ad anziani e malati bisognosi; abbiamo fatto donazioni anche ad alcuni enti ospedalieri a Bergamo e a Brescia. Per ulteriori dettagli veda qui: https://www.provitaefamiglia.it/iniziativa/la-solidarieta-a-distanza-attiviamociperilbenecomune.
- La campagna ‘Un dono per la Vita’ si è ripetuta l'8 maggio per la quarta volta (regaliamo a un gruppo di mamme in gravidanza in difficoltà economiche passeggini, pannolini, ciucci e biberon. Il 12 dicembre avevamo incontrato per la seconda volta una decina di mamme bisognose, italiane e straniere; a gennaio abbiamo aiutato un'altra famiglia a Roma).
- Prima del "lockdown" abbiamo patrocinato una festa fantastica: "Night to shine", una serata dedicata a persone con bisogni speciali, che sono stati accolti con una Jaguar d'epoca, su cui hanno fatto un giretto, sono entrati su un tappeto rosso tra due ali di folla plaudente e sono stati incoronati re e reginette del ballo (https://www.provitaefamiglia.it/blog/gran-gala-e-solidarieta-il-successo-di-night-to-shine).
- È operativo il numero verde 800 94 24 83. Lo scopo del numero è di ricevere segnalazioni di progetti o iniziative ideologiche e diseducative (gender) da tutto il territorio nazionale, offrire aiuto a chi lo chiede e reagire con tempestività anche a livello locale.
- La petizione su una legge finanziaria a misura di famiglia, presentata alla Casellati, è stata annunciata in Senato e assegnata alla commissione bilancio. Nella seduita del 16/1/20 c'è l'annuncio: «Il signor Antonio Brandi da Roma, a nome dell'Associazione Pro Vita & Famiglia Onlus e di numerosissimi altri cittadini chiede misure finanziarie di sostegno a favore delle famiglie (Petizione n. 478, assegnata alla 5a Commissione permanente); (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=18&id=1141505&part=doc_dc-allegatob_ab)
- Lo Iap (il Garante per la pubblicità) ci ha dato di nuovo ragione. Così come i manifesti contro l'utero in affitto a suo tempo, anche quelli #No Eutanasia sono stati giudicati leciti (avevano fatto ricorso dicendo che erano menzogneri e terroristici...).
Ma le cose da fare sono ancora tante, e il suo aiuto è fondamentale per noi. In particolare siamo impegnati per:
- la tutela del diritto di vivere dei più deboli (anziani, disabili e malati) per cui abbiamo fatto affissioni e camion vela due video www.youtube.com/watch?v=fz5r2yspzpE, https://www.youtube.com/watch?v=6xnL9z90nnc&t=2s e una petizione, www.noeutanasialegale.it;
- studiare una nuova azione per il diritto di tutti a nascere e per limitare i danni che fa la turpe legge 194.
Toni Brandi
Presidente
Pro Vita & Famiglia - Viale Manzoni, 28/C 00185 - Roma, Italia - t: +39 0694325503 - m: +39 327 8224967 - e: a.brandi@provitaefamiglia.it
Il tuo 5 per mille vale! Donalo a Pro Vita & Famiglia Onlus per aiutare i bambini, le madri, le famiglie in difficoltà e per trasformare la cultura della vita e della famiglia in azione! Basta indicare nella dichiarazione dei redditi il Codice Fiscale: 94040860226. Scopri di più su: https://www.provitaefamiglia.it/5-per-mille |
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CIAO,
Le testimonianze di dolore e di rimorso dopo l'uso della pillola abortiva RU486 sono innumerevoli. Qualche giorno fa abbiamo condiviso con te il grido di disperazione di una ragazza (vedi sotto l'email che abbiamo inoltrato). Ecco un'altra testimonianza agghiacciante:
"Contrazioni per dieci ore, sudorazione, grida, tutto da sola: è stato psicologicamente spaventoso e fisicamente orribile. Senza contare quello che ne è seguito: gli attacchi di panico, la depressione, mesi di terapia psicologica"...
(Per donare via bonifico bancario o bollettino postale vedi le informazioni occorrenti alla fine di questa email)
Le nuove orribili linee guida del Ministero della Salute hanno esteso a nove settimane di gravidanza il periodo in cui la RU486 può essere somministrata alla donna. Inoltre, la pillola abortiva potrà essere ricevuta in regime di day hospital: pertanto, la donna subirà l'aborto spesso da sola a casa, dovendo gestire i dolori e talvolta le emorragie ed altre complicazioni... rischiando di vedere il piccolo corpo di sua figlia o figlio morto (in quasi 6 casi su 10!)
Per questo siamo sul punto di intraprendere forti iniziative sociali, legali e culturali contro l'ulteriore diffusione della RU486 (vedi sotto per ulteriori dettagli) con la finalità di salvare il più grande numero di donne e di bambini da un metodo abortivo ancora più insidioso, pericoloso e banalizzante.
Se possibile, aiuta anche tu!
Grazie in anticipo,
Antonio Brandi
Presidente di Pro Vita e Famiglia Onlus
Jacopo Coghe
Vicepresidente di Pro Vita e Famiglia Onlus
P.S. Dona ora per contribuire a salvare le madri dal trauma e dal dolore, e i piccoli bambini in grembo dalla morte per denutrizione.
"Ero a casa da sola. Meglio così, perché ho urlato come non avevo mai fatto prima. È stato di gran lunga il peggior dolore che abbia mai provato... Ho sentito qualcosa muoversi dentro di me, e quando mi sono seduta in bagno, l'ho sentita uscire. Mi aspettavo un grumo di sangue: niente avrebbe potuto prepararmi a vedere quel suo corpo. Era del colore della mia pelle e iniziava a sembrare una persona. Non c'era niente altro che potessi fare tranne tirare lo sciacquone. Ora che il dolore fisico è finito, questa immagine mi perseguiterà per il resto della mia vita".
Questa è la testimonianza di una ragazza che ha abortito prendendo la pillola RU486.
Recentemente, il Ministro della Salute ha purtroppo liberalizzato ancora di più l'uso della pillola abortiva RU486: d'ora in poi potrà essere somministrata fino alla nona settimana di gravidanza e anche in regime di day hospital! Ciò significa che moltissime donne e ragazze abortiranno da sole, dovendo gestire il dolore, il rimorso, eventuali complicazioni, e rischiando di vedere il piccolo viso del loro bambino morto, gettato nel WC, come nella testimonianza della ragazza...
aiutaci a fermare tutto ciò!
Pro Vita & Famiglia sta per intraprendere alcune azioni concrete per fermare l'ulteriore diffusione di questa pillola mortifera, per difendere la vita dei bambini e salvaguardare la salute fisica e psicologica delle donne.
Abbiamo bisogno del tuo aiuto per:
- realizzare una campagna di manifesti per sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli della RU486;
- organizzare conferenze stampa, convegni e dibattiti con esperti in cui denunceremo le nuove linee guida del Ministero della Salute;
- creazione e distribuzione massiva di libretti sui rischi della pillola abortiva, nonché diffusione di materiale audiovisivo;
Inoltre, stiamo valutando la fattibilità di un'azione legale per chiedere l'annullamento delle nuove linee guida.
L'aborto farmacologico, tramite RU486, è ancora più pericoloso per la donna che l'aborto chirurgico. Oltre alle contrazioni dolorisissime che provoca durante l'espulsione del feto, il rischio di gravi emorragie e di trasfusione è molto maggiore; le complicazioni sono ancora maggiori per le donne che utilizzano le pillola fino alla nona settimana di gravidanza. Decine di donne sono addirittura morte. Anche i danni psicologici possono essere più gravi: nel 56% dei casi la donna fa l'esperienza devastante di vedere il bambino morto...
Un bambino che, a nove settimane di gravidanza, pur molto piccolino, ha un viso già abbastanza definito, con le labbra già formate e le orecchie che iniziano a prendere forma. Anche le sue mani e le sue dita sono già formate e i suoi piccoli gomiti possono già muoversi...
Questa piccola creatura può tuttavia essere uccisa e buttata nel cesso! Il mifepristone contenuto nella RU486, infatti, blocca il flusso di sangue e il nutrimento per il bambino, il quale muore di fame nell'utero materno.
Contribuisci a questa campagna e aiutaci a combattere contro questo orrore!
Grazie in anticipo per quello che potrai fare,
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Ogni bambino e ogni mamma hanno diritto a una speranza e a una vita dignitosa.
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Carissimi,
ho appena firmato la petizione "Disney: basta fare propaganda LGBT nel mondo" su CitizenGO.
È una causa veramente importante, per favore firmate e diffondete con urgenza!
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Grazie di cuore,
Suor. Maria Carla |
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Carissimi,
per incarico dell'Arcivescovo vi trasmetto un sussidio per la preghiera del Santo Rosario, proposta alle 21.00 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e Patrono di tutta la Chiesa.
In questa situazione di emergenza sanitaria, la Chiesa che vive in Italia innalza quotidianamente la sua preghiera al Signore: l'appuntamento di giovedì acquista un significato simbolico di supplica che nella fede unisce l'intero Paese.
L'invito è rivolto a ogni fedele, ad ogni famiglia, ad ogni comunità religiosa, unito alla proposta di esporre alla finestra delle case un piccolo drappo bianco o una candela.
Tv2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.
Fraternamente vi saluto, in comunione!
Mons. Giancarlo Corti
Vicario Generale
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- il video del Papa: "Rispetto per le risorse del pianeta"
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XXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 30.08.20 Mt 16, 21-27
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai».
Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Commento di don Gigi Pini
Attenzione: non è obbligatorio andargli dietro! “Se qualcuno vuole…”: è una nostra libera scelta ma…c’è un “ma” che mi mette con le spalle al muro…nel senso che se “voglio andargli dietro” non posso fare di testa mia, farmi gli affari miei, né “scaricare” la mia croce. Al contrario “se voglio andargli dietro” devo farmi carico della mia croce!
Ma cosa sta dicendo? Ma quale croce? Tranquilli… la “croce” è sempre solo e soltanto l’insieme dei giorni della mia vita che sono in questo “tempo” e “territorio”…cioè nel mio “presente” che, già adesso, costruisce il “futuro”.
Lui mi sta affermando che se voglio andargli dietro (“…prenda la sua croce e mi segua…”) devo “camminare con Lui “ i giorni di questa mia vita: devo guardarli in faccia e costruirli ma sul Suo sentiero, su quella “strada” che Lui è venuto ad indicarci e a darle una prospettiva di Resurrezione nell’Amore.
I giorni del vivere non sono sempre facili e ogni epoca ha dentro le sue guerre, le sue arroganze, le sue crisi…ma dentro ci sono anche i sogni, i successi, la gioia e la felicità. Tutto questo Lui mi chiede di viverlo andandogli dietro, prendendo la Sua Parola come stile dell’andare, del sognare, del reagire e dell’Amare.
Ci chiede di piantarla di farci i comodi nostri (“…salvare la propria vita”). Attenzione: non è obbligatorio, devo scegliere io, io devo decidere di “perdermi in Lui”.
La conclusione è la Risurrezione già adesso, Luce e Calore già adesso…cioè Amore già adesso.
Buona vita con Lui al “centro” dei nostri giorni...Un grande e forte abbraccio. |
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La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 23.08.20
Mt 16,13-20 In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Già, la “gente” cosa dice di Lui? La risposta di un ipotetico sondaggio fatto oggi non prevedrebbe come risposte né il Battista, né Elia, né Geremia…e questi chi sono? Ma sembra che anche a Gesù non importi molto dei sondaggi … La domanda, infatti, passa subito al: “ Ma voi chi dite che io sia?”. Tocca a noi rispondere. Troppo comoda cavarmela o prendermela con le risposte degli altri. Io, proprio io, “chi” dico… che Lui sia?
Per noi, però oggi, la risposta sarebbe troppo semplice e scontata: l’abbiamo imparata a memoria. E’ del tutto evidente invece che il Signore Gesù cerca una risposta fatta di gesti concreti, vissuti nella mia storia di tutti i giorni. E’ con la vita che devo “dire” chi è Lui !
Sarà cioè il mio modo di vivere il denaro, l’amore, la libertà, il successo, il lavoro, la scuola, il tempo libero, lo sport, il divertimento, la fatica e il fallimento, la sofferenza e il dolore… Lì, dentro la mia vita concreta e vera, lì il Signore Gesù cerca la mia di risposta; lì dentro Lui la troverà fatta non di “chiacchiere” scontate e vuote. E’ per questo che diventa importante l’Eucarestia, la Messa, perché è una scuola vera di vita nell’incontro con un Maestro Vero. Domenica dopo domenica il Maestro mi dirà cosa vuole da me, mi insegnerà come fare a vivere, mi indicherà quali sentieri percorrere… Lui, da me, si aspetta una risposta che sappia fare i conti con la fatica del vivere questo mio “tempo” che non è sempre facile…Lui, da me, si aspetta una risposta che nasca dall’entusiasmo del cuore! E allora non sarà sempre una risposta sicura e forte…ma, almeno, sarà vera, sincera perché cercata in Lui, Lui come punto di riferimento.
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Buona vita. Un grande e forte abbraccio. |
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XX DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 16.08.20- Mt 15,21-28
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
A prima vista si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un Gesù “maleducato”. Sì, perché di fronte alla disperazione di una mamma che “grida” aiuto, Lui non “spreca” neppure una parola… e devono addirittura intervenire i discepoli che certo non erano dei “lords”! Gesù va giù pesante, affermando che era un problema che non lo riguardava: aveva altre cose da fare, Lui ! Davvero arrogante…si direbbe, quasi antipatico, da toglierti qualsiasi voglia di parlare ancora.
La donna, invece, gli si butta davanti, per terra, a chiedere “aiuto”. La reazione è ancora peggiore però; sì, perché sentirsi trattare da “cani” non è il massimo della soddisfazione e potrebbe scoraggiare chiunque ma non lei che invece accetta il paragone e rilancia…e, a questo punto, scompare l’apparente e provocante “maleducazione” di Gesù.
La Sua risposta diventa una Parola vincente e la disperazione di quella donna Cananea si trasforma in Risurrezione: per lei e per la sua figlia…il male è sconfitto.
Questa è una gran lezione per i nostri facili scoraggiamenti e comodi pessimismi. E’ un chiaro segnale di come non possiamo cedere di fronte ai fallimenti, alla fatica e alle delusioni di progetti pensati nel Suo nome e naufragati nelle nostre mani…E’ un chiaro segnale di come la preghiera debba diventare più “insistente” e “vera”…togliendoci di dosso la presunzione d’essere noi i “protagonisti” della storia e trovare invece il coraggio di fidarci di Lui e di buttarci nella Sue mani. I miracoli li farà Lui.
Pregare non sarà mai un automatismo scaramantico e un po’ magico per “far riuscire” quello che abbiamo in testa noi…ma diventerà un parlare di più e meglio con Lui, il Signore della Storia.
FESTA DELL'ASSUNTA – 15.08.20- Lc 1, 39-56
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Ecco il risultato del fidarsi. Maria è il più grande e definitivo esempio del “pregare umile”; di cosa voglia dire mettersi nelle mani di Dio. Ella è un esempio concreto di come sia possibile “camminare sull’acqua”. E come se non è stato “camminare sull’acqua” accettare di diventare la Mamma del Dio che si fa uomo: accettare a diciassette anni di rimanere incinta non per opera di Giuseppe ma per l'azione dello Spirito Santo… se, tutto questo, non è stato come “camminare sull’acqua”, allora non c’è nessuna possibilità di farlo, per nessuno.
Infatti, c’erano tutti i motivi per andare a fondo o per rimanersene comodi sulla propria “barca”. Lei invece “cammina” e si mette totalmente nelle mani del suo Dio.
E il suo Dio la “afferra” fino a portarsela concretamente nel suo Paradiso, a Casa.
La afferra concretamente dopo che lei ha speso tutta la sua vita per il Figlio Gesù e per gli altri. Lei, Assunta in cielo in anima e corpo. Ma questa è la conclusione…prima c’è il suo stile di vita che è fatto di preghiera, di servizio, d’attenzione agli altri, di coraggio…
- di preghiera: il Magnificat (Lc 1, 46-55) è stupendo, è modello di fede e di fiducia; è un canto d’Amore;
- di servizio: i mesi passati dalla cugina Elisabetta per darle una mano sono un segno di cosa voglia dire “non tirarsela” ma essere attenti a chi ha bisogno, un’attenzione concreta;
- d’attenzione agli altri: Cana n’è un esempio (Gv 2, 1-11). Lei “vede” che può esserci un problema per gli sposi, un problema che rischia di rovinare il loro grande giorno di festa e allora Lei non si nasconde, non ha pensato che non erano affari suoi…Lei è intervenuta;
- di coraggio: (Gv 19, 25-30) Lei era sotto la croce, c’era con l’anima e con il corpo “spezzati” in due, ma c’è stata fino alla fine.
Così come c’era nel Cenacolo a tenere insieme “ i cocci” degli Apostoli persi nelle loro paure…Lei era lì ad aspettare fiduciosa lo Spirito Santo, ad aspettare la Chiesa per esserne Madre, Mamma. Davvero Lei è stata ricolmata di beni. Davvero Lei è stata innalzata. Grandi cose ha fatto in Lei l’Onnipotente.
La strada è segnata anche per noi: ora tocca a noi decidere di percorrerla…perché la nostra vita non diventi solo un fuoco d’artificio e niente più! Noi invece abbiamo voglia di fuoco vero, quello dell’Amore. E Lei, la Mamma di tutti noi...ci darà una mano.
Buona vita davvero. Un grande abbraccio e buona festa. Ciao don Gigi
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XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - DONNA, GRANDE E' LA TUA FEDE
LO PUOI VEDERE SU YOUTUBE
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15 AGOSTO - L'ASSUNZIONE DI MARIA
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XIX DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 09.08.20 – Mt 14, 22-33
Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. (...) «Signore, salvami!».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Obiettivamente anche a noi prende la paura di “andare a fondo” nel tentativo di metterci nelle sue mani, nel provare ad andargli incontro come vuole Lui, alla Sua maniera.
- Noi sappiamo nuotare, dovremmo anche essere nella stagione giusta…
- Noi pensiamo di saper “nuotare” nel “mare della vita”…
- Ma camminare sull’acqua, no, e come fai?
Ancora una volta ci prende la paura delle cose impossibili e troppo rischiose, ci prende la paura di andare a fondo! E così si continua a nuotare, più o meno allegramente, da una sponda all’altra inseguendo il “parolaio” di turno, l’imbonitore più simpatico e coinvolgente.
La maggior parte delle volte però ti trovi stanco e deluso su qualche sponda con la sensazione amara che, ancora una volta, abbiamo sbagliato “persona”. A quel punto davvero qualcuno va a fondo, appesantito e perso tra droghe, alcol, denaro, potere…
- E’ arrivato il momento di “imparare” dal Signore Gesù: imparare a pregare, anche da soli…perché non sarà mai la paura a fregarci ma la presunzione di bastarci, di sapercela cavare da soli…Trovassimo, una volta per tutte, il coraggio di pregare come Pietro “Signore, salvami!”. E’ normale, è da persone autentiche avere paura di “camminare sull’acqua”, la stessa paura di Pietro che persona autentica lo era.
E’ invece da presuntuosi pensare di cavarcela con le sole nostre forze e con i nostri mezzi.
- La paura si vince lasciandosi “afferrare” da Lui…ma alla Sua maniera ed è quella che sembra impossibile…Solo così ritroveremo il coraggio di vivere a testa alta.
Va però ritrovata l’umiltà del nostro pregare…”Signore, salvami!”.
Sono e saranno tanti i tsunami che rischiano di mandarmi a fondo, sono tante le tentazioni di lasciar perdere e andare così alla deriva dentro alla nostra triste e arrabbiata barchetta della vita…Invece siamo fatti per il mare aperto, per le grandi sfide…
Il Signore Gesù vuole che ci fidiamo di Lui, e basta!
Buona vita e mettiamolo davvero al centro del nostro "vivere". Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi |
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XVIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 02.08.20 - Mt 14, 13-21
In quel tempo, (...) Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». (...) prese i cinque pani e i due pesci, (...) Tutti mangiarono a sazietà...
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Tocca sempre agli altri. E’ sempre colpa di qualcun altro. C’è sempre una scusa per tirarci indietro, per lamentarci e rimanere però fermi a guardare e a fare dei bei ragionamenti…basta che “gli altri” non ci coinvolgano in prima persona: “ vadano da un’altra parte a rompere! “. E Lui, invece, ci spiazza e ci chiama in gioco in prima persona: “ Dategli voi stessi da mangiare…”! Stop allo scappare, al cercare scuse e alibi…
Tocca a me, tocca a noi provare a fare qualcosa per “sfamare “ gli altri e “sfamare” noi stessi. E in giro c’è davvero tanta fame di libertà, di giustizia, di verità, d’amore.
Sì, c’è anche dentro di noi. Intorno magari ci sembra che ci sia un deserto…poca grinta, poca solidarietà, poco ascolto, poca gioia… e ci sembra anche che sia tardi per…
No. Tocca metterci in gioco con fiducia e voglia: il “Miracolo” lo farà Lui, ma Lui ha però bisogno del mio cuore, delle mie mani, del mio tempo, del mio “amore”. Che scusa voglio trovare ancora? Dai, mettiamoci in gioco. Le opportunità ci sono, non tiriamoci indietro.
E’ bellissimo vivere…sul sentiero che porta in cima alla montagna. Sì, buona vita con Lui al centro e al fianco del nostro "andare".
Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi |
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XVII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 26.07.20
– Mt 13, 44-52 In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
COMMENTO DI DON GIGI PINI Ogni tanto si organizza la “Caccia al Tesoro”. Bene, anche il Padre Eterno ne ha organizzata una: mondiale! E’ la conferma della Parola di domenica scorsa, di sempre.
“Il tesoro è nascosto in un campo”. L’indicazione è chiara: il regno dei cieli è nascosto nel mondo!
La “Caccia al tesoro” è quindi aperta, da sempre e per sempre. Terminerà con la chiusura del campo, con la “fine del mondo”.
Notai e arbitri saranno “gli angeli”…a noi tocca “giocare”! Devo quindi mettermi in testa che anch’io sono in questo “gioco” affascinante e bello, anch’io devo disputare la mia partita, devo fare fatica e devo rinunciare a qualcosa o forse anche a “tutti i miei averi”.
Insomma non posso sedermi in disparte e criticare gli altri, sbuffare dalla noia o fare il furbo. Devo cercare! E’ sempre tempo di ricerca!
Come in tutte le “Caccia al Tesoro” che si rispettino sono dati degli “indizi” per orientarsi nella caccia stessa…così, il Signore Gesù ci ha lasciato degli “indizi” per aiutarci a capire dove e come cercare. E’ vero, domenica dopo domenica Lui ci dà gli “indizi”: toccherà a me ascoltare e poi darmi da fare; toccherà a me fare la scelta di mollare tutto il resto.
La Parola parla anche del mercante di perle.
Il problema per noi è che in giro c’è tanta gente che ci vuole convincere di possedere la perla più preziosa…e ci fanno “sconti” e “ribassi” impressionanti! Ma il problema vero è che senza la fatica, senza rischio e senza la grinta del “cercare” diventiamo anche noi facilmente “scontati” e “ribassati”.
Lui invece ci vuole contenti e realizzati, vincenti ma veri. Ancora una volta il Signore ci dà gli indizi giusti sul come “giocare” la vita, altri danno “indizi” e regole diverse.
Sta a noi scegliere!
Buona vita. Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi |
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XVI DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 19.07.20 –Mt 13, 24-43
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose:
«Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Riepilogando:
-Chi semina il buon seme è il Figlio dell’uomo, Gesù Cristo.
-Il campo è il mondo, la terra che abito.
-Il seme buono sono i figli del regno (…quelli che mettono al centro della vita la Sua Parola)
-La zizzania sono i figli del maligno (…e se lo dice Lui, vuol dire che ci sono!)
-Il nemico che semina la zizzania è il diavolo (…che non è un’invenzione dei preti, quindi!)
-La mietitura è la fine del mondo.
Anche la Parola di questa domenica è spiegata da Gesù stesso, per nessuno è quindi possibile pensare ad altre spiegazioni.
Bisogna solo avere il coraggio di capire quello che la “parabola” racconta e cioè che c’è un solo “campo” ed è quindi inutile tirar su steccati: il bene ed il male viaggiano e crescono insieme.
Il nostro “compito” è quello di mantenere la “vocazione” di “seme buono”, cioè quella di Figli e di tralci inseriti nella vera Vite, per fare quel Popolo nuovo che è la Chiesa.
* Nostro "compito" sarà quello di mantenere la “vocazione” di “granellino di senapa” e di “lievito”, non rinunciare quindi alla nostra missione, quella che Lui ci ha dato;
* non rinunciarci per paura, per scoraggiamento, per impotenza, per vigliaccheria…perché il “nemico” ci sfianca;
* non rinunciarci perché ci sentiamo già proiettati nell’aldilà, già a “casa”!
- No, adesso devo crescere come “seme buono”: adesso pronto ad accogliere la Parola e sceglierla come riferimento del mio vivere;
- adesso come “granellino” che però si dà da fare perché gli “ultimi” trovino rispetto, giustizia, pace…un “nido”;
- adesso devo essere “lievito”, ed il solo senso che può avere il lievito è di essere dentro nella massa della farina per fermentarla…ed allora io devo stare ben dentro all’umanità perché cresca nell’amore, nella solidarietà, nell’ascolto, nel dialogo.
Adesso è il tempo della “missione”. Tocca agli “angeli” fare la selezione…noi siamo persone che devono fare di tutto e di più per “salvare” (fermentare) l’umanità, quella che mi sta intorno. E’ da un po’ che il Signore Gesù me lo va ripetendo!
Dai allora...buona vita. Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi |
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XV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 12.07.20 – Mt 13, 1-23
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse:
«Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Non c’è nulla da aggiungere, Gesù stesso ci ha spiegato il senso di questo brano.
Che cosa vogliamo fare:
- essere "strada"…e in altre parole far finta di non “comprendere” la Sua Parola?
-. essere terreno sassoso…e cioè prendere il Cristo come un “optional”, solo quando penso che serva?
- essere spine…e cioè mettere al primo posto i soldi, il potere, il successo, l’immagine?
oppure, cosa vogliamo fare:
-. essere terra buona…e cioè metterci all’ascolto della Parola e cercare di capirla davvero, perché Lui diventi il centro e sia al primo posto nella mia vita?
Domenica dopo domenica ho la possibilità di ascoltare la Sua Parola e di “accogliere” il seme e la possibilità di “comprendere”…così, solo così “daremo frutto”.
E il mondo sarà più bello e più vero.
Buona vita e sarà "vera" con Lui al centro del nostro "sognare"...
Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi
XV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 12.07.20 – Mt 13, 1-23
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Non c’è nulla da aggiungere, Gesù stesso ci ha spiegato il senso di questo brano.
Che cosa vogliamo fare:
- essere "strada"…e in altre parole far finta di non “comprendere” la Sua Parola?
-. essere terreno sassoso…e cioè prendere il Cristo come un “optional”, solo quando penso che serva?
- essere spine…e cioè mettere al primo posto i soldi, il potere, il successo, l’immagine?
oppure, cosa vogliamo fare:
-. essere terra buona…e cioè metterci all’ascolto della Parola e cercare di capirla davvero, perché Lui diventi il centro e sia al primo posto nella mia vita?
Domenica dopo domenica ho la possibilità di ascoltare la Sua Parola e di “accogliere” il seme e la possibilità di “comprendere”…così, solo così “daremo frutto”.
E il mondo sarà più bello e più vero.
Buona vita e sarà "vera" con Lui al centro del nostro "sognare"...
Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi |
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L’associazione pro-life Ora et Labora in difesa della Vita ogni mese organizza veglie di preghiera e testimonianza contro l'aborto in diversi ospedali italiani (rif. www.oraetlaboraindifesadellavita.org).
Finalità dell'associazione è offrire un’informazione completa e veritiera, in assenza della quale non può darsi alcuna autentica e consapevole libertà di scelta. Per questa ragione, vengono offerti volantini informativi e aiuti concreti alle mamme in difficoltà.
Da qualche settimana questa attività a Bergamo sta subendo un boicottaggio feroce da parte di alcune militanti dell’associazione femminista Non una di meno, che di fatto impediscono la testimonianza pacifica dei nostri volontari attaccandoli con insulti e minacce, in spregio alla libertà di manifestazione ed espressione, garantita dalla Costituzione italiana, al preciso scopo di indurre le autorità competenti a negare, per ragioni di ordine pubblico, i presidi fissi informativi a favore della Vita, che ormai da diversi anni si tengono in prossimità dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII, come degli altri ospedali della Lombardia e del Paese.
Ai nostri volontari è stato prescritto dal Questore di operare in un luogo appartato, senza passaggio e, pertanto, in attesa dell’azione legale, le manifestazioni sono state vanificate.
Tale presa di posizione è molto grave soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, durante il quale neppure il Centro Aiuto alla Vita può operare all’interno di tale struttura sanitaria.
Si tratta dell'ennesimo episodio di gravissima intolleranza e odio ideologico ai danni del diritto alla vita del nascituro e alla salute della donna.
La vicenda, che manifesta un pericoloso attacco alla libertà di espressione, di pensiero e di manifestazione delle proprie idee, costituzionalmente garantite, è seguita con attenzione anche a livello parlamentare.
Per protestare contro questo sopruso e per affermare la libertà di espressione oggi gravemente minacciata, l’associazione Ora et Labora in difesa della Vita promuove la manifestazione presso il Sentierone di Bergamo di sabato 18 luglio alle ore 17.30. (vedi locandina allegata)
Giorgio Celsi Presidente Associazione "Ora et Labora in Difesa della Vita". tel 3467035866
«Difendi la Vita, rinascerà la Speranza»
http://www.oraetlaboraindifesadellavita.org/
https://www.facebook.com/giorgio.celsi
ti preghiamo di diffondere fra i tuoi contatti le iniziative di "ORA et LABORA in Difesa della Vita" a difesa della vita dal concepimento alla morte naturale |
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a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
2020 |
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Ancona, Giovedì 16 luglio 2020
LA GRANDE PROMESSA
DELLA MADONNA DEL CARMELO
E "IL PRIVILEGIO SABATINO
ASCOLTA la TRASMISSIONE del Prof. GIORGIO NICOLINI in diretta telefonica con il direttore di RADIO NUOVA Macerata NAZZARENO TIBERI del 7 giugno 2018 sul tema "L'EDUCAZIONE SESSUALE DEGLI ADOLESCENTI" per la circostanza del 50° anniversario dell'Enciclica HUMANAE VITAE del Beato Paolo VI: Il fine della creazione dell'uomo e della donna.
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LA GRANDE PROMESSA DELLA MADONNA DEL CARMELO
DEL PROF. GIORGIO NICOLINI
LA GRANDE PROMESSA DELLA MADONNA DEL CARMINE PER CHI PORTA L"'ABITINO"
La Regina del Cielo, apparendo tutta raggiante di luce, il 16 luglio 1251, al vecchio generale dell'Ordine Carmelitano, San Simone Stock (il quale L'aveva pregata di dare un privilegio ai Carmelitani), porgendogli uno scapolare - detto comunemente «Abitino» - così gli parlò: «Prendi figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani.
CHI MORRA' RIVESTITO DI QUESTO ABITO NON SOFFRIRA IL FUOCO ETERNO;
questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di patto sempiterno».
Detto questo, la Vergine scomparve in un profumo di Cielo, lasciando nelle mani di Simone il pegno della Sua Prima «Grande Promessa».
La Madonna, dunque, con la Sua rivelazione, ha voluto dire che chiunque indosserà e porterà per sempre l'Abitino, non solo sarà salvato eternamente, ma sarà anche difeso in vita dai pericoli.
Non bisogna credere minimamente, però, che la Madonna, con la sua Grande Promessa, voglia ingenerare nell'uomo l'intenzione di assicurarsi il Paradiso, continuando più tranquillamente a peccare, o forse la speranza di salvarsi anche privo di meriti, ma piuttosto che in forza della Sua Promessa, Ella si adopera in maniera efficace per la conversione del peccatore, che porta con fede e devozione l'Abitino fino in punto di morte.
CONDIZIONI PER OTTENERE IL FRUTTO DELLA GRANDE PROMESSA DELLA MADONNA
1) Ricevere al collo l'Abitino dalle mani di un sacerdote, il quale, imponendolo, recita una sacra formula di consacrazione alla Madonna (RITO DI IMPOSIZIONE DELLO SCAPOLARE). Ciò è necessario solo la prima volta che s'indossa l'Abitino. Dopo, quando s'indossa un nuovo «Abitino», esso si mette al collo con le proprie mani.
2) L'Abitino, deve essere tenuto, giorno e notte, indosso e precisamente al collo, in modo che una parte scenda sul petto e l'altra sulle spalle. Chi lo porta in tasca, nella borsetta o appuntato sul petto non partecipa alla Grande Promessa.
3) È necessario morire rivestito del sacro abitino. Chi l'ha portato per tutta la vita e sul punto di morire se lo toglie, non partecipa alla Grande Promessa della Madonna.
ALCUNI CHIARIMENTI
L'Abitino (che non è altro che una forma ridotta dell'abito dei religiosi carmelitani), deve essere necessariamente di panno di lana e non di altra stoffa, di forma quadrata o rettangolare, di colore marrone o nero. L'immagine su di esso, della Beata Vergine, non è necessaria ma è di pura devozione. Scolorandosi l'immagine o staccandosi l'Abitino vale lo stesso. L'Abitino consumato si conserva, o si distrugge bruciandolo, e il nuovo non ha bisogno di benedizione.
Chi, per qualche motivo, non può portare l'Abitino di lana, può sostituirlo (dopo averlo indossato di lana, in seguito all'imposizione fatta dal sacerdote) con una medaglietta che abbia da una parte l'effige di Gesù e del Suo Sacro Cuore e dall'altra quella della Beata Vergine del Carmelo.
L'Abitino si può lavare, ma prima di toglierlo dal collo è bene sostituirlo con un altro o con una medaglietta, in modo che non si resti mai privi di esso. Non è necessario che l'Abitino tocchi direttamente il corpo, ma può portarsi sugli indumenti, purché sia messo al collo.
Chi porta l'Abitino, pur non essendo obbligato, è bene che reciti spesso la giaculatoria: «O Maria Santissima del Carmelo, pregate per noi».
Baciando lo Scapolare o la medaglia propria o quello di altra persona si lucra l'indulgenza parziale.
IL PRIVILEGIO SABATINO
Il Privilegio Sabatino, è una seconda Promessa (riguardante lo scapolare del Carmine) che la Madonna fece in una Sua apparizione, ai primi del 1300, al Pontefice Giovanni XXII, al quale, la Vergine comandò di confermare in terra, il Privilegio ottenuto da Lei in Cielo, dal Suo diletto Figlio.
Questo grande Privilegio, offre la possibilità di entrare in Paradiso, il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno questo privilegio, staranno in Purgatorio, massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso.
Non bisogna confondere la Grande Promessa della Madonna con il Privilegio Sabatino. Nella Grande Promessa, fatta a San Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze, ma basta portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carmelitana, che è l'Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell'Inferno.
Per quanto riguarda il Privilegio Sabatino, che riduce ad una settimana, massimo, la sosta nel Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare l'Abitino si facciano anche preghiere e alcuni sacrifici in Suo onore.
CONDIZIONI VOLUTE DALLA MADONNA PER OTTENERE IL PRIVILEGIO SABATINO
1) Portare, giorno e notte indosso, l’«Abitino», come per la Prima Grande Promessa.
2) Essere iscritti nei registri di una Confraternita Carmelitana ed essere, quindi, confratelli Carmelitani.
3) Osservare la castità secondo il proprio stato.
4) Recitare ogni giorno le ore canoniche (cioè l'Ufficio Divino o il Piccolo Ufficio della Madonna). Chi non sa recitare queste preghiere, deve osservare i digiuni della S. Chiesa (salvo se non è dispensato per legittima causa) e astenersi dalle carni, nel mercoledì e nel sabato per la Madonna e nel venerdì per Gesù, eccettuato il giorno del Santo Natale. La Santa Chiesa, per venire incontro ai fedeli, dà al Sacerdote, che impone l'Abitino, la facoltà di commutare la recita delle ore canoniche e l'astinenza del mercoledì e del sabato in alcune facili preghiere e in un po' di penitenza, a piacimento del sacerdote stesso. Tutte queste pratiche, generalmente vengono commutate nella recita quotidiana del Santo Rosario oppure di 7 Pater, 7 Ave, 7 Gloria e nell'astinenza dalla carne il mercoledì, in onore della Madonna del Carmine.
ALCUNE PRECISAZIONI
Chi non osserva la recita delle suddette preghiere o l'astinenza dalle cami non commette alcun peccato; dopo la morte, potrà entrare anche subito in Paradiso per altri meriti, ma non godrà del Privilegio Sabatino.
La commutazione dell'astinenza dalle carni in altra penitenza si può chiedere a qualunque sacerdote.
ATTO DI CONSACRAZIONE ALLA BEATA VERGINE DEL CARMINE
O Maria, Madre e decoro del Carmelo, a te consacro oggi la mia vita, quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. Tu guardi con particolare benevolenza coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio e nella devozione verso di te. Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evitando il peccato e imitando le tue virtù. Desidero offrire a Dio, per le tue mani, tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati e una più sicura fedeltà al Signore. O Madre amabilissima, il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale e di abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PREGHIERA ALLA MADONNA DEL CARMINE PER LE ANIME DEL PURGATORIO
Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, gloria del Libano, onore del Carmelo, della consolante promessa che saresti discesa a liberare dalle pene de Purgatorio le Anime dei tuoi devoti. Incoraggiati da questa tua promessa, Ti supplichiamo, Vergine Consolatrice, di aiutare le care Anime, del Purgatorio, e specialmente… O Madre dolce e pietosa, rivolgi al Dio di amore e di misericordia con tutta la potenza della tua mediazione: offri il Sangue prezioso del tuo santissimo Figlio insieme ai tuoi meriti ed alle tue sofferenze: avvalora le nostre preghiere e quelle della Chiesa tutta, e libera le Anime del Purgatorio. Amen.
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UN GRIDO DI ALLARME
LA PROTESTANTIZZAZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA da parte della FALSA CHIESA
Card. GERHARD LUDWIG MULLER
"Una Chiesa che si converte al mondo invece di convertire il mondo a Dio"
"I Vescovi non conoscono più la fede cattolica"
E' LA PROTESTANTIZZAZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA
"Siamo di fronte a un clamoroso processo di protestantizzazione".
Lo dice il cardinale Muller in un'intervista a tutto campo sulla crisi attuale di fede di molti vescovi. Soprattutto tedeschi: "Cercano un angolino per la Chiesa dove possa sopravvivere in pace. Quindi tutte le dottrine della fede che si oppongono al mainstream, al consenso della società, devono essere riformate". (continua)
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento. Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male. Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore. Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore. Amen.
- Verso l'eterno senza peccati addosso - Un importante articolo di Enrico Cattaneo
- NELLA SANTA CASA IL "FIAT VOLUNTAS TUA" . che ha fatto diventare Maria la "Madre di Dio"
- DIALOGO TRA GESU' E LUISA PICCARRETA SUL CASTIGO DELL'ITALIA - Novembre 20, 1917
Gesù farà ricomparire la Santità del vivere nella sua Volontà
- Giovanni Paolo II: NELLA SANTA CASA DI LORETO - “ECCO L’ISPIRAZIONE CHE TROVO QUI A LORETO”
LE CINQUE TRASLAZIONI “MIRACOLOSE” DELLA SANTA CASA DI NAZARETH
Le principali documentazioni storiche che comprovano la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.
- CONSIDERAZIONI TECNICHE CHE CONCORRONO A CONFERMARE L'AUTENTICITÀ DELLA SANTA CASA DI LORETO |
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Ancona, Sabato 11 luglio 2020
RESTIAMO LIBERI! - SAN BENEDETTO E LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE DELL'EUROPA
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Beato PIO IX - Bolla INTER OMNIA del 26 agosto 1852
Loreto si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.
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Dall'11 Luglio i cittadini italiani scenderanno in piazza contro il pdl Zan-Scalfarotto sull’omotransfobia al grido di #Restiamoliberi! Nonostante il weekend estivo e il caldo torrido, da Milano a Bologna fino a Palermo migliaia di persone si mobiliteranno nelle principali piazze delle loro città contro il bavaglio imposto da questa legge liberticida e incostituzionale”. Un NO chiaro e netto contro il tentativo di imbavagliare associazioni, milioni di persone tra cui cattolici, pentacostali e non solo. La legge Zan-Scalfarotto sull’omofobia politicamente è un obbrobrio, giuridicamente abolisce lo Stato di diritto e moralmente è inaccettabile. Una dittatura arcobaleno che alla faccia di combattere le discriminazioni, discriminerà tutte le opinioni dissidenti. Per vedere le piazze che dall'11 luglio, si mobiliteranno (fino al 25 luglio) collegarsi al "link" https://www.restiamoliberi.it/elenco-citta/
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IL SOLE DI MONTECASSINO è un film del 1945 diretto da Giuseppe Maria Scotese.
Nel V-VI secolo d.C., quando Benedetto da Norcia, nobile romano destinato a una carriera da avvocato, ma deluso dalle vacuità e inutilità della sua esistenza priva di ideali, lascia il suo patrimonio patrizio privilegiato e si ritira in una grotta, per pregare e meditare in solitudine, disposto a vivere secondo il Vangelo. A poco a poco riunisce una comunità di confratelli, e dedica tutta la sua vita all'insegnamento delle discipline cristiane, diventando santo in questo processo e compiendo diversi miracoli per la gloria di Dio: infatti passano molti anni e dal suo eremo presso Subiaco riesce a mettere pace nelle locali comunità in guerra fra loro, e successivamente fra queste e i Goti invasori. Più tardi, raccolti intorno a sé alcuni compagni, decide di fondare sul monte presso Cassino una grande abbazia destinata a diventare un centro per la cristianità e di pace.
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SAN BENEDETTO
PATRONO D’EUROPA
Pio XII - Omelia a San Paolo - Fuori-le-Mura, 18 settembre 1947
ORA ET LABORA
San Benedetto è il padre dell’Europa. Quando l’Impero romano è crollato, consumato dalla vecchiaia e dai vizi, e i barbari si sono lanciati sulle sue province, quell’uomo, che è stato chiamato “l’ultimo dei grandi Romani” (secondo l’espressione di Tertulliano), unendo allo stesso tempo la romanità e il Vangelo, ha attinto a queste due fonti il soccorso e la forza per unire efficacemente i popoli di Europa sotto il vessillo e l’autorità di Cristo... Infatti dal mare Baltico al mare Mediterraneo, dall’oceano Atlantico alle piane della Polonia, legioni di monaci benedettini si sono diffusi, rendendo mansuete le nazioni ribelli e selvagge con la croce, i libri e l’aratro. “Prega e lavora”: questa massima dei benedettini non contiene forse, nella sua brevità maestosa, ciò che è la legge principale dell’umanità e della sua regola di vita?... Pregare, è un precetto divino, come pure lavorare: dobbiamo adempiere l’uno e l’altro per la gloria di Dio e il perfezionamento dei nostri spiriti e dei nostri corpi... Ora (l’indomani della seconda guerra mondiale: n.d.r.], l’Europa geme sotto le calamità e le miserie che ha subìte... In mezzo a questa tempesta che fa cadere l’Europa nel disastro e nella sventura, non è inopportuno né inutile ricordare che delle forze interiori potenti, una lunga eccellenza di civilizzazione... si erano stabilite in Europa come su un fondamento di una grande solidità.
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LA VITA DI SAN BENEDETTO DA NORCIA
PATRONO D'EUROPA
San Benedetto, fratello di santa Scolastica, nasce verso il 480 nella città umbra di Norcia. Il padre Eutropio, figlio di Giustiniano Probo della gens Anicia, è Console e Capitano Generale dei Romani in quella regione, mentre la madre è Abbondanza Claudia de’ Reguardati di Norcia; quando la donna muore, secondo la tradizione, i due fratelli vengono affidati alla nutrice Cirilla.
A 12 anni Benedetto viene mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi, ma, come racconta papa Gregorio I nel secondo libro dei Dialoghi, sconvolto dalla vita dissoluta della città “ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell’immane precipizio. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e volle far parte della vita monastica“.
All’età di 17 anni, insieme con la sua nutrice Cirilla, si ritira nella valle dell’Aniene, dove, secondo la leggenda devozionale, compie il primo miracolo, riparando un vaglio rotto dalla stessa nutrice. Lascia poi la nutrice e si avvia verso la valle di Subiaco, presso gli antichi resti di una villa neroniana, nella quale le acque del fiume Aniene alimentano tre laghi. A Subiaco incontra Romano, monaco di un vicino monastero retto da un abate di nome Adeodato, che, vestitolo degli abiti monastici, gli indicò una grotta impervia del Monte Taleo (attualmente contenuta all’interno del Monastero del Sacro Speco), dove Benedetto vive da eremita per circa tre anni, fino alla Pasqua dell’anno 500.
Conclusa l’esperienza eremitica, accetta di fare da guida ad altri monaci in un ritiro cenobitico presso Vicovaro, ma, dopo che alcuni monaci tentano di ucciderlo con una coppa di vino avvelenato, torna a Subiaco. Qui rimane per quasi trent’anni, predicando la “Parola del Signore” e accogliendo discepoli sempre più numerosi, fino a creare una vasta comunità di tredici monasteri, ognuno con dodici monaci e un proprio abate, tutti sotto la sua guida spirituale. Negli anni tra il 525 ed il 529, a seguito di un altro tentativo di avvelenamento, Benedetto decide di abbandonare Subiaco per salvare i propri monaci. Si dirige verso Cassino dove, sopra un’altura, fonda il monastero di Montecassino, edificato sopra i resti di templi pagani e con oratori in onore di san Giovanni Battista (da sempre ritenuto un modello di pratica ascetica) e di san Martino di Tours, che era stato iniziatore in Gallia della vita monastica.
Nel monte di Montecassino, Benedetto compone la sua Regola verso il 540. Prendendo spunto da regole precedenti, in particolare quelle di san Giovanni Cassiano e san Basilio, ma anche san Pacomio, san Cesario, e l’Anonimo della Regula Magistri con il quale ha stretti rapporti proprio nel periodo della stesura della regola benedettina, egli combina l’insistenza sulla buona disciplina con il rispetto per la personalità umana e le capacità individuali
Nel solco di San Benedetto sorgono nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola.
San Benedetto muore a Montecassino il 21 marzo 547. Le diverse comunità benedettine nonché il calendario della Forma straordinaria del rito romano ricordano il dies natalis del santo proprio nella data del 21 marzo, mentre il nuovo calendario del 1969 ne celebra ufficialmente la festa l’11 luglio (in realtà tradizionale data del suo Patrocinio), da quando Papa Paolo VI con il breve Pacis nuntius ha proclamato san Benedetto da Norcia patrono d’Europa il 24 ottobre 1964 in onore della consacrazione della Basilica di Montecassino. |
Anche Dostoevskij riconobbe il ruolo grandissimo che la Provvidenza ha affidato all’Italia
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IL VALORE DELLA SOFFERENZA
"Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati" (Rom.8,28-30).
DALL'INSEGNAMENTO DI SAN FRANCESCO DI SALES
Se tutti gli angeli e tutti i geni del mondo avessero studiato ciò che veramente ti è utile in questa o quella situazione, in questo o quel dolore, in questa tentazione o perdita dolorosa, essi non avrebbero trovato ciò che sarebbe stato più adatto per te di ciò che ti ha colpito. Così la Divina Provvidenza di Dio ha pensato fin dall'inizio di darti questa croce quale prezioso regalo proveniente dal suo cuore. Prima di darla a te, Egli l'ha meditata con il suo occhio onnisciente, l'ha pensata con la sua divina intelligenza, l'ha esaminata con la sua saggia giustizia, l'ha riscaldata con la sua misericordia amorosa. Egli l'ha pesata con le sue due mani, affinché non sia troppo grande di un millimetro né troppo pesante di un milligrammo. Poi l'ha benedetta col suo santo nome, unta con la sua grazia, riempita con la sua consolazione e ancora una volta ha guardato te e il tuo coraggio. Essa viene a te addirittura dal cielo come un richiamo di Dio e come regalo del suo amore misericordioso, affinché tu diventi completamente te stesso e trovi in Dio la sua pienezza.
dalla "Filotea" di San Francesco di Sales, Dottore della Chiesa
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Ancona, Lunedì, 6 luglio 2020
SANTA MARIA GORETTI
IL CIELO SULLA PALUDE
Film: CIELO SULLA PALUDE
La vita di Santa Maria Goretti
Premio miglior regia
Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (1949)
Nastro d'argento al miglior regista (1950)
Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1950)
Per collegarti alla WebTv IN ONDA in questo momento
e vedere il suo PALINSESTO quotidiano clicca QUI
“Dio ha scelto e ha glorificato una semplice contadinella, di origine povera. L'ha glorificata con la potenza del suo Spirito... Carissimi fratelli e sorelle! Guardate Maria Goretti; guardate il Cielo che essa ha raggiunto con l'osservanza eroica dei Comandamenti e dove essa si trova nella gloria dei santi... È diventata letizia per la Chiesa ed una fonte di speranza per noi ", diceva Papa Giovanni Paolo II, il 29 settembre 1991.
Il Santo Padre pronunciava queste parole al termine del centenario della nascita di Santa Maria Goretti. Essa nacque il 16 ottobre 1890 a Corinaldo, in provincia di Ancona, in una famiglia povera di beni terrestri, ma ricca di fede e di virtù: ogni giorno, preghiere in comune e Rosario; la domenica, Messa e Santa Comunione. Maria è la terza dei sette figli di Luigi Goretti e di Assunta Carlini. Fin dal giorno dopo la nascita, viene battezzata e consacrata alla Santa Vergine. Il sacramento della Cresima le sarà dato all'età di sei anni.
Dopo la nascita del quarto figlio, Luigi Goretti, troppo povero per sostentarsi nel suo paese d'origine, emigra con la famiglia verso le vaste pianure, ancora malsane a quell'epoca, della campagna romana. Si stabilisce a Le Ferriere di Conca, al servizio del Conte Mazzoleni. Lì, Maria non tarda a rivelare un'intelligenza ed un giudizio precoce. Non le si potrà mai rimproverare un capriccio, una disubbidienza o una bugia. È veramente l'angelo della famiglia.
Dopo solo un anno di lavoro spossante, Luigi è colpito da una malattia che lo porta via in dieci giorni. Un lungo calvario comincia per Assunta ed i suoi figli. Maria piange spesso la morte del padre ed approfitta della minima occasione per inginocchiarsi davanti al cancello del cimitero: il suo papà è forse in Purgatorio, e siccome non ha i mezzi per far dire Messe per il riposo della sua anima, si sforza di supplire con preghiere.
Non si deve pensare che questa bambina pratichi la bontà naturalmente. I suoi progressi straordinari sono il frutto della preghiera. Sua madre dirà che il Rosario le era diventato in un certo modo necessario, e, infatti, essa lo porta sempre avvolto intorno al polso. Attinge dalla contemplazione del crocifisso un intenso amore per Dio ed un profondo orrore per il peccato.
“Voglio Gesù”
Maria anela al giorno in cui riceverà la Santa Eucaristia.
Per creare un clima favorevole alla castità, è importante praticare la modestia ed il pudore nel parlare, nell'agire e nel vestirsi. Attraverso queste virtù, la persona viene rispettata ed amata per se stessa, invece di essere guardata e trattata come oggetto di piacere. Così, i genitori veglieranno a che certe mode non violino la soglia di casa, in particolare attraverso un cattivo uso dei mass-media. I bambini e gli adolescenti saranno incoraggiati a stimare ed a praticare la padronanza di sé ed il ritegno, a vivere con ordine, a fare sacrifici personali con uno spirito d'amore per Dio e di generosità per gli altri, senza soffocare i sentimenti e le inclinazioni, ma canalizzandoli verso una vita virtuosa (cfr. Consiglio Pontificio per la Famiglia, id., nn.56-58).
Seguendo l'esempio di Santa Maria Goretti, i giovani scopriranno "il valore della verità che libera l'uomo dalla schiavitù delle realtà materiali", e potranno "assaporare il gusto della bellezza autentica e del bene che vince il male" (Giovanni Paolo II, id ).
Santa Maria Goretti, ottienici da Dio, attraverso l'intercessione della Santissima Vergine e di San Giuseppe, la forza soprannaturale che ti ha fatto preferire la morte al peccato, affinché seguiamo le tue tracce luminose con gioia, con energia e con ardore !
Biografia composta dai monaci dell’Abbazia Saint-Joseph de Clairval
21150 Flavigny-sur-Ozerain (Francia) - www.clairval.com
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L'uccisore ALESSANDRO SERENELLI incontra la madre ASSUNTA chiedendo e ottenendo il perdono
e prega la santa nel ritiro del convento di Macerata
Testamento spirituale di Alessandro Serenelli
«Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Dando uno sguardo al passato, riconosco che nella mia prima giovinezza infilai una strada falsa: la via del male, che mi condusse alla rovina. Vedevo attraverso la stampa, gli spettacoli e i cattivi esempi che la maggior parte dei giovani segue senza darsi pensiero: io pure non mi preoccupai. Persone credenti e praticanti le avevo vicino a me, ma non ci badavo, accecato da una forza bruta che mi sospingeva per una strada cattiva. Consumai a vent'anni un delitto passionale del quale oggi inorridisco al solo ricordo. Maria Goretti, ora santa, fu l'angelo buono che la provvidenza aveva messo avanti ai miei passi per salvarmi. Ho impresse ancora nel cuore le sue parole di rimprovero e di perdono. Pregò per me, intercedette per il suo uccisore. Seguirono trent'anni di prigione. Se non fossi stato minorenne, sarei stato condannato a vita. Accettai la sentenza meritata, rassegnato: capii la mia colpa. La piccola Maria fu veramente la mia luce, la mia protettrice; col suo aiuto mi comportai bene nei ventisette anni di carcere e cercai di vivere onestamente quando la società mi riaccettò fra i suoi membri. I figli di San Francesco, i Minori Cappuccini delle Marche, con carità serafica mi hanno accolto fra loro non come servo, ma come fratello. Con loro vivo da 24 anni. Ed ora aspetto sereno il momento di essere ammesso alla visione di Dio, di riabbracciare i miei cari, di essere vicino al mio angelo protettore ed alla sua cara mamma, Assunta. Coloro che leggeranno questa mia lettera vogliono trarre il felice insegnamento di fuggire il male e di seguire il bene sempre, fin da fanciulli. Pensino che la religione con i suoi precetti non è una cosa di cui si può fare a meno, ma è il vero conforto, l'unica via sicura in tutte le circostanze, anche quelle più dolorose della vita. Pace e bene»
Macerata, 5 maggio 1961
Alessandro Serenelli
A LORETO, Piazza della Madonna (davanti al Santuario)
Sabato 11 luglio 2020 - ore 18.00-19.00 (accettazione ore 17.30)
Sit-in sul modello delle "sentinelle in piedi" con bavaglio sulla bocca (al posto della mascherina), per dire con forza: SI' ALLA VERITA' SU VITA UMANA E FAMIGLIA E ALLA LIBERTA' DI OPINIONE E DI ESPRESSIONE e NO alla violenza, al pensiero unico ed alla pericolosa legge sulla omotransfobia.
LE PROFEZIE
DI NOSTRA SIGNORA DEL BUON SUCCESSO
SUL XX e XXI SECOLO
LE PROFEZIE DI NOSTRA SIGNORA DEL BUON SUCCESSO
Il sito vocedipadrepio (http://www.vocedipadrepio.com/files/2008_03_ita_5.pdf) nel 2008, in occasione della chiusura della XX Settimana della Fede nell’arcidiocesi di Lecce (16 febbraio), pubblicò una profezia che la Serva di Dio Suor Lucia di Fatima (Suor Maria Lucia del Cuore Immacolato) rivelò al cardinale Carlo Caffarra fondatore del Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia. All’inizio del lavoro affidatogli da Giovanni Paolo II, il Cardinale scrisse a Suor Lucia dos Santos.
L’Arcivescovo di Bologna, come riportato nel suddetto sito, racconterà: «Inspiegabilmente, benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa – ora negli archivi dell’Istituto – in cui è scritto: lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo. E poi concludeva: ma la Madonna gli ha già schiacciato la testa.
Si avvertiva, anche parlando con Giovanni Paolo II, che questo era il nodo, perché si toccava la colonna portante della creazione, la verità del rapporto fra l’uomo e la donna e fra le generazioni. Se si tocca la colonna portante crolla tutto l’edificio, e questo adesso noi lo vediamo, perché siamo a questo punto, e sappiamo. E mi commuovo, leggendo le biografie più sicure di Padre Pio, di come quest’uomo fosse attento alla santità del matrimonio, alla santità degli sposi, anche con giusto rigore più di una volta».
Suor Lucia sapeva dunque, attraverso i suoi colloqui celesti, che la famiglia era il nucleo dello «scontro finale».
Ci furono chiare profezie mariane sul tragico sfaldamento della cellula famiglia, si tratta delle apparizioni della Madonna del Buon Successo, che avvennero in Ecuador: la Vergine Maria parlò allora dei nostri tempi. All’una di notte del 2 febbraio 1594, la giovane badessa del convento dell’Immacolata Concezione della città di Quito, Madre Mariana de Jesus Torres (1563-1635), scese a pregare nel coro della cappella. Ad un certo punto ebbe la sensazione che qualcuno fosse presente e dopo poco si sentì chiamare per nome; di fronte a lei apparve una bellissima Signora circondata di gloria e di splendore, vestita da monaca, che con la mano sinistra sosteneva un Bambino di celestiale bellezza, mentre con la mano destra stringeva un pastorale abbaziale di oro brunito e costellato di pietre preziose.
La Badessa era attonita e contemplava, con una gioia inesprimibile, quella Signora di ultraterrena beltà; allo stesso tempo provò un amore così immenso per Dio che, come lei stessa racconterà, se non avesse avuto una speciale protezione, ne sarebbe morta all’istante. Quando riuscì a parlare chiese alla Signora chi fosse, ed ella rispose: «Sono Maria del Buon Successo, regina dei Cieli e della terra». Ebbe inizio così la prodigiosa serie di apparizioni mariane. Furono sette visite che si verificarono fra il 1588 e il 1634. La Madonna, quattro secoli fa, descrisse la situazione del mondo e della Chiesa di oggi, ammonendo e sollevando speranze che gettano luce sull’epoca di grave crisi che stiamo vivendo.
La Madonna del Buon Successo profetò quattro realtà: incoraggiò le sorti della comunità di suore che Madre Mariana Torres Berriochoa guidava, garantendo la sua materna protezione sul monastero; predisse il destino della nazione ecuadoregna, della cristianità occidentale e della Chiesa universale. Straordinario fu il suo predire la Massoneria più di un secolo prima della sua nascita formale (24 giugno 1717).
Per quanto riguarda l’Ecuador, la Beatissima Vergine preannunciò il 16 gennaio 1599, con due secoli e mezzo di anticipo, la consacrazione pubblica della nazione al Sacro Cuore di Gesù: «Nel secolo XIX verrà un presidente veramente cristiano (il futuro presidente dell’Ecuador, Gabriel García Moreno, ndr), un uomo di carattere, al quale il Signore concederà la palma del martirio sulla piazza antistante a questo mio convento; egli consacrerà la Repubblica al Divino Cuore del mio amatissimo Figlio e questa consacrazione sosterrà la Religione cattolica negli anni successivi, che saranno funesti per la Chiesa».
Il 21 gennaio 1610 la Madonna predisse che sarebbe dilagata la corruzione morale «perché Satana regnerà quasi completamente attraverso delle sette massoniche. Queste si concentreranno principalmente sui bambini per mantenere questa corruzione generale. Guai ai bambini di quest’epoca! (…)] Quanto al sacramento del matrimonio, che è simbolo dell’unione di Cristo con la sua Chiesa, sarà attaccato e profondamente profanato. La massoneria, con il suo potere, promulgherà delle inique leggi al fine di eliminare questo sacramento, facilitando la vita peccaminosa di ciascuno e incoraggiando la procreazione di bambini illegittimi, nati senza la benedizione della Chiesa. Lo spirito cattolico diminuirà rapidamente; la preziosa luce della fede si spegnerà progressivamente, fino a quando si giungerà ad una pressoché totale corruzione dei costumi (…). In questi tempi sciagurati, ci sarà una lussuria ostentata che terrà le persone nel peccato e conquisterà innumerevoli anime frivole che si perderanno. Non si troverà quasi più l’innocenza nei bambini, né la modestia nelle donne. Nel supremo momento del bisogno della Chiesa, coloro che dovranno parlare resteranno in silenzio! Tu vedrai tutto dal cielo, dove non soffrirai più, figlia molto amata, ma le tue figlie e quelle che seguiranno dopo di loro soffriranno; queste anime molto amate che tu già conosci placheranno l’ira divina. Esse ricorreranno a me per l’invocazione di Nostra Signora del Buon Successo, quindi io ti comando di far fare la statua per la consolazione e la sopravvivenza del mio Convento e per le anime fedeli di questi tempi, un’epoca dove ci sarà una grande devozione verso di me, perché io sono la Regina del Cielo sotto svariate invocazioni. Questa devozione sarà lo scudo fra la Giustizia divina e il mondo prevaricatore, per prevenire la realizzazione della terribile punizione di Dio che questa terra colpevole merita».
Il 2 febbraio 1610 la Madonna, nella quinta apparizione, affermò che la Chiesa sarà attaccata da «terribili orde» e dilagheranno la corruzione morale e l’educazione laica.
La notte del 2 febbraio 1634, mentre la badessa pregava nel coro della cappella, la lampada del Tabernacolo si spense, lasciando il sacro luogo al buio. La Badessa stava per andare a riaccenderla, ma si sentì come bloccata da una forza sconosciuta e restò quindi in attesa. Improvvisamente apparve la Madonna, vincendo le tenebre col suo splendore e illuminando la cappella come se fosse stato pieno giorno. La Signora di Quito parlò di nuovo: «Lo spegnersi della lampada che arde davanti all’Amore prigioniero ha molti significati (…) si diffonderanno varie eresie, e, sotto il loro potere, la luce preziosa della Fede si spegnerà nelle anime per opera della quasi totale corruzione dei costumi. In quel tempo vi saranno grandi calamità fisiche e morali, pubbliche e private. Le poche anime rimaste fedeli alla grazia soffriranno un martirio tanto crudele e indicibile quanto prolungato; molte di esse scenderanno nella tomba per la violenza delle loro sofferenze e verranno considerate come martiri sacrificatisi per la Chiesa…».
Altro significato dello spegnimento della lampada è «dovuto allo spirito avvelenato di impurità che in quel tempo dominerà, percorrendo le strade, le piazze e i luoghi pubblici come un mare immondo e godendo di una libertà talmente sorprendente che quasi non resteranno più nel mondo anime vergini».
Il quarto significato «è il riconoscimento del potere delle sette, che abilmente si introdurrà nelle famiglie estinguendo l’innocenza nei cuori dei piccoli, soffocando in tal modo anche le vocazioni sacerdotali (…) Disgraziatamente, la Chiesa passerà allora attraverso una notte oscura in cui mancherà un prelato e un padre che vegli con amore, con dolcezza e forza, perspicacia e prudenza, e molte anime si perderanno mettendo in pericolo la loro stessa salvezza eterna. Il quinto motivo dell’estinzione della lampada sta nell’insensibilità e nel disinteresse di quella gente che, pur possedendo abbondanti ricchezze, resterà indifferente all’oppressione della Chiesa, alla persecuzione della virtù e al trionfo dei malvagi, trascurando di impiegare santamente le loro ricchezze per ottenere la distruzione del male e la restaurazione della Fede».
In questa tragica epoca di tenebre «la malvagità sarà trionfante. Eppure sarà giunta la mia ora, in cui io, in maniera meravigliosa, detronizzerò il superbo e maledetto Satana, ponendolo sotto il mio piede e incatenandolo nell’abisso infernale, liberando infine la Chiesa e la Patria dalla sua crudele tirannia». Tirannia che la Madonna imputò anche alla timidezza delle anime consacrate a Dio.
La Regina delle vittorie parlò anche di un piccolo gregge che resisterà di fronte all’apostasia generalizzata.
La festa di Nostra Signora del Buon Successo si celebra il 2 febbraio e la sua devozione venne approvata nel 1611. La causa di beatificazione di Madre Mariana è stata aperta l’8 agosto 1986 dall’Arcivescovo di Quito, Antonio José González Zumárraga; mentre nel 1911 l’arcidiocesi della capitale ecuadoregna chiese alle autorità romane di poter incoronare la statua di Nostra Signora del Buon Successo, cosa che avvenne il 2 febbraio del 1991.
Nello stesso anno la cappella del convento dell’Immacolata Concezione è stata dichiarata Santuario mariano. Ricordare le profezie della Madonna del Buon Successo, legate inevitabilmente alle profezie di La Salette e di Fatima, non è soltanto motivo di considerare le importanti denunce celesti dei depravati, corrotti e profanatori giorni che stiamo vivendo, ma anche ragione di conforto e di sprone: resistere alle normative compiacenti il male, sia esse ecclesiastiche, sia esse laiche, è dovere di ogni uomo di buona volontà, ai fini sia della salvezza della propria anima, sia di un più rapido intervento divino, affinché la Misericordia di Nostro Signore ponga fine alla colpa.
(Cristina Siccardi) |
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Da Nord a Sud un popolo si sta alzando in piedi per dire “No” al liberticida ddl Zan sull’omotransfobia, ora in discussione in Parlamento.
Con la nostra presenza di piazza vogliamo dire no all’istituzione di un nuovo reato, quello di omotransfobia, appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che si esprimeranno pubblicamente in modo non allineato al mainstream.
Ecco perché scendiamo in piazza. Per la libertà di espressione, per la libertà di educazione, per la libertà di stampa, per la libertà di associazione, per la libertà religiosa.
Ps: visto l'enorme importanza dell'iniziativa vi chiedo la massima diffusione del messaggio, grazie
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L’associazione pro-life Ora et Labora in difesa della Vita ogni mese organizza veglie di preghiera e testimonianza contro l’aborto in diversi ospedali italiani (rif. www.oraetlaboraindifesadellavita.org). Finalità dell’associazione è offrire un’informazione completa e veritiera, in assenza della quale non può darsi alcuna autentica e consapevole libertà di scelta. Per questa ragione, vengono offerti volantini informativi e aiuti concreti alle mamme in difficoltà. Da qualche settimana questa attività a Bergamo sta subendo un boicottaggio feroce da parte di alcune militanti dell’associazione femminista Non una di meno, che di fatto impediscono la testimonianza pacifica dei nostri volontari attaccandoli con insulti e minacce, in spregio alla libertà di manifestazione ed espressione, garantita dalla Costituzione italiana, al preciso scopo di indurre le autorità competenti a negare, per ragioni di ordine pubblico, i presidi fissi informativi a favore della Vita, che ormai da diversi anni si tengono in prossimità dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, come degli altri ospedali della Lombardia e del Paese. Ai nostri volontari è stato prescritto dal Questore di operare in un luogo appartato, senza passaggio e, pertanto, in attesa dell’azione legale, le manifestazioni sono state vanificate. Tale presa di posizione è molto grave soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, durante il quale neppure il Centro Aiuto alla Vita può operare all’interno di tale struttura sanitaria. Si tratta dell’ennesimo episodio di gravissima intolleranza e odio ideologico ai danni del diritto alla vita del nascituro e alla salute della donna. La vicenda, che manifesta un pericoloso attacco alla libertà di espressione, di pensiero e di manifestazione delle proprie idee, costituzionalmente garantite, è seguita con attenzione anche a livello parlamentare. Per protestare contro questo sopruso e per affermare la libertà di espressione oggi gravemente minacciata, l’associazione Ora et Labora in difesa della Vita promuove la manifestazione presso il Sentierone di Bergamo di sabato 18 luglio alle ore 17.30.
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Carissimi
Il tempo che stiamo vivendo ci ha messo alla prova. Dal 12 marzo la nostra quotidianità è cambiata così come la vita delle tante persone che stiamo seguendo: minori, clochard, donne con bambini e anziani. I nostri sforzi, come quelli dei nostri volontari, sono aumentati in maniera esponenziale per assicurare a tutti la massima protezione e continuare ad offrire tutti i nostri servizi. Per questo vi chiediamo di devolvere il 5x1000 alla Fondazione Fratelli di San Francesco. Una firma non costa nulla e porta via solo qualche istante. Trova il tempo per una firma e fai la scelta di donare il tuo 5x1000 alla Fondazione Fratelli di San Francesco. |
DAI UN FUTURO A CHI OGGI NON CE L'HA ! |
"Non dire che non hai abbastanza tempo.
Hai lo stesso numero di ore al giorno che sono state date a Michelangelo, Madre Teresa, Leonardo Da Vinci
e Albert Einstein” (cit.)
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USARE L'EPIDEMIA DI COVID PER PREPARARE NUOVE CATASTROFI
L’epidemia di covid ha suscitato in molti una presa di coscienza che le priorità sbandierate in tutti questi anni da vari partiti, giornali e opinion leader (meno Stato più mercato, meno tasse, tagliare la spesa pubblica, lotta all’immigrazione, la piccola criminalità) erano sbagliate. L’immigrazione e la piccola criminalità erano anche fumo negli occhi, argomenti sollevati ed enfatizzati per distrarre i cittadini dalle magagne che si andavano compiendo: tagli alla sanità (soprattutto alla prevenzione e alla medicina territoriale) e sua parziale privatizzazione; politica fiscale che ha arricchito chi già era ricco e impoverito i meno abbienti, facendo aumentare le disuguaglianze a livelli pre-seconda guerra mondiale; tagli all’istruzione e, di conseguenza, sempre più studenti per classe ed edifici scolastici vecchi e inadeguati; tagli alla ricerca; grandi opere quasi sempre costosissime e di poca o nessuna utilità (il MOSE; autostrade inutilizzate come la Milano-Brescia; i tanti aeroporti inutili – in Italia vi sono ben 36 aeroporti - ecc.).
Quasi certamente i tagli alla sanità sono stati la principale causa del diffondersi dell’epidemia e dei quasi 35.000 morti (secondo stime dell’Istat in realtà sono circa 60.000 [1]). Un Servizio Sanitario Nazionale a cui sono stati tolti oltre 37 miliardi di euro in 10 anni [2], non poteva certo arrestare l’epidemia nelle sue prime fasi (come avrebbe potuto se avesse avuto sufficiente personale nei servizi di prevenzione), né dare un’assistenza adeguata a malati e anziani senza favorire ulteriormente il contagio (come si sarebbe potuto con validi servizi di medicina territoriale).
Eppure da almeno 20 anni gli epidemiologi avvertivano che un’epidemia di qualche nuova malattia, per la quale non si potevano avere vaccini e cure specifiche, era estremamente probabile e che la si sarebbe potuta arrestare sul nascere solo se ci si fosse preparati in tempo (adeguato personale per scoprire subito le persone affette, tracciare i contatti e isolarli; mascherine e altri presidi di protezione individuale da consegnare subito al personale sanitario, sociosanitario, dei servizi essenziali ecc.; formazione al personale sanitario e sociosanitario sulle misure da adottare con i sospetti; ecc.). Purtroppo questi avvertimenti sono stati ignorati e gli esperti sono stati additati come inguaribili pessimisti e catastrofisti. La lungimiranza, la saggezza, la prudenza, la competenza non sono virtù di moda. Oggi si deve vivere alla giornata, ci si deve illudere che tutto è facile e avere una fiducia cieca che qualche nuovo ritrovato, come una bacchetta magica, ci risolva i problemi senza fatiche. Ci vogliono far credere che viviamo nel mondo delle favole, anche se la realtà è ben diversa, e l’abbiamo sperimentata sulla nostra pelle.
Se l’epidemia di covid ha fatto aprire gli occhi a molti, altri sembrano inguaribilmente ciechi, accecati dall’ideologia o dall’essere asserviti a interessi economici, il tutto spesso condito con una buona dose d’ignoranza e d’arroganza. |
Per uscire dalla crisi economica scatenata dall’epidemia l’Italia avrà la possibilità di spendere ingenti somme di denaro. Sono soldi che non piovono dal cielo ma sono “a debito” e, quindi, prima o poi dovranno essere presi da qualche parte. Sarebbe bene farne quindi un uso oculato. Invece ecco Italia Viva proporre di costruire il ponte sullo stretto di Messina, il cui solo progetto, privo dell’analisi sismica (sic!) è costato oltre 900 milioni di euro alle casse dello Stato [3]. Una proposta che invece di essere accolta con fischi e risate è stata subito appoggiata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, qualche esponente del PD (Franceschini) e dalle Giunte della Regione Sicilia e della Calabria, ambedue di destra.
Il ponte sullo stretto è un’opera dall’enorme impatto ambientale, costosissima (si afferma 8,5 miliardi di euro, ma pochi ci credono [3]), posta in uno dei luoghi più sismici d’Europa, funzionale a una modalità di trasporto tra le più inquinanti. Non solo, è un’opera inutile e che brucia ricchezza invece di produrne. Se si pensa che il Golden Gate Bridge, su cui transitano 115.000 veicoli al giorno, ha un passivo di 51 milioni di dollari all’anno, malgrado le entrate dovute al pedaggio, ci si chiede se qualcuno veramente può credere che il ponte sullo stretto, che si stima abbia bisogno di 100 milioni di euro all’anno di manutenzione, può mai essere non diciamo attivo ma almeno con perdite “ragionevoli” [4].
Un’altra proposta, che vede quasi tutti d’accordo, è quella di dare sostanziosi aiuti ai veicoli elettrici, ibridi e “euro 6”. Gli studi sulla presunta ecosostenibilità dell’auto elettrica sono quasi sempre finanziati dalle industrie automobilistiche; quelli indipendenti, invece, dimostrano esattamente il contrario.
La produzione di una singola batteria necessita di molta energia (da 7.000 a 65.000 Mega Joule) e produce molta CO2 (da 3 a 20 tonnellate); circa ogni 4 anni (40.000 Km) le batterie devono essere sostituite e la vecchia è un rifiuto del peso di decine o centinaia di chili (20 Kg per uno scooter), pieno di sostanze inquinanti e pericolose (litio, cromo, nickel, piombo, rame, tungsteno, cobalto ecc.) [5]. I giacimenti di estrazione di molte di queste sostanze tossiche (tungsteno, cobalto, litio, terre rare), per di più, sono localizzati principalmente in Africa e in Asia, dove sono quasi o del tutto assenti le garanzie per la salute dei lavoratori e la tutela dell’ambiente (l’estrazione determina soprattutto inquinamento dei corsi d’acqua, delle falde e inquinamento dell’aria) [6].
Poi per ricaricare le batterie c’è bisogno di energia elettrica e attualmente la produzione di energia elettrica è la principale fonte di gas serra.
Insomma, gli studi non finanziati dalle industrie automobilistiche ci dicono che le auto elettriche hanno un impatto sui cambiamenti climatici molto simile a quello delle auto a benzina e che anche esse inquinano.
Le auto elettriche, inoltre, occupano il medesimo spazio di quelle a combustibili fossili, per cui ci sarebbe ugualmente il traffico e strade e piazze occupate da auto con i conseguenti problemi di perdita di tempo, scarsa vivibilità, scadimento del valore estetico dei luoghi, spazio sottratto a bambini, anziani, disabili ecc. Per di più un veicolo elettrico costa il doppio di uno con motore a scoppio e sono 50 anni che si investono fondi per cercare d’inventare batterie meno costose e meno inquinanti senza alcun risultato degno di rilievo. Quindi, perché mai buttare vari miliardi di euro in un così cattivo affare? Gli unici veicoli elettrici ecosostenibili sono quelli che trasportano un gran numero di passeggeri o di merci (treni, metropolitane, tram, funicolari) oppure i monopattini elettrici (e forse le bici elettriche) perché, pesando qualche chilo invece che vari quintali o tonnellate (una Polo pesa 1.300 Kg, un Suv anche 2.700 Kg) possono avere piccole batterie che, ovviamente, sono meno inquinanti delle grandi.
Quindi, invece di regalare miliardi di euro alle multinazionali dell’auto, sarebbe molto meglio usare i fondi disponibili per rendere il trasporto pubblico frequente, puntuale e veloce e per favorire la ciclabilità (piste ciclabili, incentivi all’acquisto di bici, ecc.), l’acquisto di monopattini elettrici, il car-sharing e il bike-sharing, il trasporto delle merci con treni e navi. In questa maniera auto, moto e camion diminuirebbero drasticamente con grandi benefici per l’ambiente, la salute e la vivibilità. Si obietta: “Ma così le industrie automobilistiche licenzieranno un gran numero di operai”.
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Forse. Ma è più probabile che si riconvertiranno in produzioni più confacenti ai bisogni di una società fortemente impegnata a contrastare i cambiamenti climatici, l’inquinamento, la scarsità di acqua potabile ecc. D’altra parte tutto il settore legato al trasporto a cavallo è stato distrutto dall’industria automobilistica e sarebbe stato assurdo incentivarlo per salvaguardare i maniscalchi, gli spalatori di letame dalle strade, gli allevatori di cavalli e i venditori di fieno. Questi posti di lavoro sono stati distrutti e ne sono stati creati di nuovi nel settore dell’auto o in altri settori. Oggi è assurdo buttare miliardi per cercare di salvare una tecnologia di trasporto divenuta obsoleta (perché non ecosostenibile e inefficiente) ed è molto più utile impiegare i fondi disponibili per favorire la transizione a una società ecosostenibile.
In ultimo alcuni “opinion leader” hanno utilizzato la notizia che i gas serra, malgrado il lockdown, sono aumentati per sostenere che le attività umane non sono la loro origine. Sarebbe bastato consultare un qualsiasi esperto o testo di climatologia per sapere che, perché una molecola di CO2 scompaia definitivamente dall’atmosfera (perché captata dalle piante e trasformata in glucosio, cellulosa e lignina) occorrono oltre 50 anni. Quindi era impossibile che un parziale arresto delle attività inquinanti, avvenuto solo in alcuni Paesi del globo e per soli 2-3 mesi potesse determinare una diminuzione dei gas serra presenti in atmosfera ed era ovvio che sarebbero aumentati. Se si ha una vasca piena d’acqua e col rubinetto aperto al massimo, non è che diminuendo il getto dell’acqua la vasca non continui a riempirsi. Per ottenere ciò devo chiudere il rubinetto o diminuirlo drasticamente e devo allargare lo scarico; inoltre, occorrerà del tempo perché il livello dell’acqua si riduca in maniera avvertibile. Fuor di metafora, per ridurre i gas serra bisogna ridurre drasticamente la loro produzione e aumentare significativamente la superficie del pianeta coperta da foreste. Purtroppo non sta succedendo né l’una né l’altra cosa e alcuni preferiscono condurci alla catastrofe pur di non rinunciare ai loro interessi.
Insomma come sono stati irrisi e non ascoltati i tecnici che preannunciavano una pandemia, così si continua a non ascoltare, a irridere e a trovare scuse per non mettere in atto i provvedimenti necessari per impedire il riscaldamento del nostro pianeta a livelli catastrofici.
Note
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L'epidemia di covid sta scemando sempre più, ma è importante non abbassare la guardia perché vi sono sicuramente nella popolazione italiana centinaia di persone che albergano il virus e possono trasmetterlo.
Tra le varie cose che ognuno di noi può fare per debellare definitivamente l'epidemia di covid, quali usare la mascherina quando si è a meno di 1 metro di distanza da altre persone (soprattutto quando si parla e si è in luoghi chiusi) e lavarsi spesso le mani, c'è la possibilità di scaricare gratuitamente l'app Immuni, che ci segnala se siamo venuti a contatto con una persona contagiosa, così da poter verificare se siamo stati contagiati e, in attesa dei risultati delle analisi, mettere in atto tutti le misure per impedire di contagiare le persone con cui veniamo in contato.
L'app è stata scelta tra le molte proposte per l'assoluta semplicità d'uso e garanzia di riservatezza dei dati personali, ed è stata concessa gratuitamente al Governo italiano.
E' attualmente disponibile per il download gratuito per iOS, Android e telefoni Huawei e Honor che utilizzano il sistema operativo di Google e già 4 milioni di persone l'hanno scaricata.
Attivarla è semplicissimo (occorre meno di un minuto): basta andare sullo “store” del proprio cellulare (Play Store se avete un telefono Android, Huawei e Honor o App Store se avete un iPhone), cercare Immuny e, una volta trovata, cliccarci sopra e spuntare le caselle relative alle domande (“Si ha più di 14 anni?”, “Si autorizza ad avere le notifiche di essere venuti a contatto con una persona infetta?”, “In quale provincia si risiede?).
L'app non funziona col sistema di tracciamento GPS (che poneva questione relative alla privacy) ma col sistema Bluetooth (che quindi deve essere attivo). Per i soli telefoni Android è necessario che sia attiva anche la geolocalizzazione (altrimenti Bluetooth non può funzionare).
Insomma, dedicando meno di un minuto possiamo tutelare la salute nostra, dei nostri fratelli e contribuire a debellare il coronavirus. Un piccolissimo e importante atto d'amore che va fatto.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano: campagna Caritas-FOCSIV
Caritas Italiana e FOCSIV lanciano la Campagna “Dacci il nostro pane quotidiano”. Un’occasione di impegno e mobilitazione per tutti, in primo luogo per sensibilizzare le comunità cristiane e tutta l’opinione pubblica per preparare insieme il domani di tutti, senza scartare nessuno, riflettendo e impegnandosi sui temi della fame, della povertà, del lavoro, dell’educazione, delle disuguaglianze anche basandosi sugli approfondimenti che verranno proposti mensilmente sul sito www.insiemepergliultimi.it. Una campagna che si avvale della partnership di AgenSIR, Agenzia DIRE, L’Osservatore Romano, Avvenire, Famiglia Cristiana, FISC – Federazione Italiana Settimanali Cattolici, TV2000, Radio INBlu, Radio Vaticana, Vatican News e di Banca Etica come partner finanziario.
Il primo focus è dedicato al tema della fame, infatti tra le conseguenze immediate legate all’epidemia di Coronavirus ci sarebbe il raddoppio del numero delle persone che non avranno a breve il quantitativo sufficiente per nutrirsi.
Per info: www.focsiv.it/comunicati-stampa/dacci-oggi-il-nostro-pane-quotidiano-al-via-la-campagna-caritas-focsiv
Ti consigliamo un film e un libro
Film: Insider, dietro la verità, di Michael Mann, 1999, con Russel Crowe, Al Pacino, Christopher Plummer, Diane Venora.
Il film narra una storia vera: un ex dirigente di una multinazionale del tabacco denuncia come le aziende falsavano i dati sulla pericolosità delle sigarette per incentivarne il consumo. Inizia così un duro conflitto tra l’ex dirigente (e il giornalista che lo intervista) e le multinazionali.
Il film ha avuto 7 nomination all’Oscar e 5 al Golden Globe e ha ricevuto vari premi (attore protagonista, attore non protagonista, fotografia, ecc.)
Libro: La politica del cambiamento climatico, di Antony Giddens. Il Saggiatore, 19 euro, 2011
Uno dei più importanti sociologi inglesi riflette sul cambiamento climatico. Non si tratta di “salvare il pianeta”, ma di salvare milioni e milioni di uomini, forse l’intero genere umano da situazioni tragiche e, in ogni caso, di non peggiorare drasticamente le nostre condizione di vita. Perché, allora, la maggior parte delle persone agisce come se si potesse ignorare una minaccia di questa gravità? Probabilmente perché per attivarci attendiamo di fare esperienza concreta delle tragiche conseguenze del surriscaldamento del pianeta, aspettiamo catastrofi e tragedie macroscopiche. Ma quando queste avverranno la situazione sarà ormai irreversibile e si saranno innescati circoli viziosi che faranno aumentare ancor più il riscaldamento. Giddens riflette su questo paradosso e ci fornisce utili consigli per superarlo.
Non diventare complice di chi fabbrica e diffonde notizie false
Dare notizie false al solo scopo di aumentare le visualizzazioni al proprio sito e guadagnare di più o per alimentare la paura, la sfiducia, il sospetto, l'odio o per guadagnare consensi subdolamente è un comportamento vergognoso e immorale che avvelena la società. Per questo non diventare loro complice visitando tali canali e siti web o girando messaggi e notizie, senza essere più che certi che siano veritieri.
Una lista di questi siti è su https://www.bufale.net/the-black-list-la-lista-nera-del-web.
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Contro l'intolleranza e il razzismo diffondi i video “Un pugno al cuore”, “Anche noi”, “Requiem”
L'intolleranza verso lo straniero, il senzatetto diventa ogni giorno più preoccupante, assumendo spesso le forme del razzismo e della bruta violenza. Rimanere in silenzio, in questa situazione, favorisce il crescere di questa mala pianta. Bisogna parlare e confutare le notizie false, fornire elementi per una corretta conoscenza del fenomeno, risvegliare i sentimenti di pietà, fraternità e solidarietà. Uno strumento per tutto ciò possono essere i video “Un pugno al cuore”, “Anche noi” e Requiem, che ti invitiamo a guardare e diffondere.
I video sono su Youtube a questi indirizzi:
Un pugno al cuore: www.youtube.com/watch?v=pOZvhzfhFfE
Anche noi: www.youtube.com/watch?v=dochQxEMRZA&t=5s
Requiem: www.youtube.com/watch?v=44V4JapxQsM&feature=youtu.be
La tua firma significa tanto! Può salvare prigionieri politici dalla tortura o dalla morte. Firma gli appelli di Amnesty
E´ ormai accertato che quando centinaia o migliaia lettere chiedono notizie e giustizia per i perseguitati politici, le autorità poco rispettose dei diritti umani molto spesso cambiano comportamento nei confronti di questi perseguitati. Grazie a questa strategia fatta propria da Amnesty centinaia e centinaia di perseguitati politici sono riusciti ad avere salva la vita e a riacquistare la libertà. Per questo firma le azioni urgenti di Amnesty (www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html).
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
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Carissimi,
ho appena firmato la petizione "Disney: basta fare propaganda LGBT nel mondo" su CitizenGO.
È una causa veramente importante, per favore firmate e diffondete con urgenza!
https://www.citizengo.org/it/fm/171852-disney-basta-fare-propaganda-lgbt-nel-mondo?tcid%3d67127406
Grazie di cuore,
Suor. Maria Carla |
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Carissimi,
per incarico dell'Arcivescovo vi trasmetto un sussidio per la preghiera del Santo Rosario, proposta alle 21.00 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e Patrono di tutta la Chiesa.
In questa situazione di emergenza sanitaria, la Chiesa che vive in Italia innalza quotidianamente la sua preghiera al Signore: l'appuntamento di giovedì acquista un significato simbolico di supplica che nella fede unisce l'intero Paese.
L'invito è rivolto a ogni fedele, ad ogni famiglia, ad ogni comunità religiosa, unito alla proposta di esporre alla finestra delle case un piccolo drappo bianco o una candela.
Tv2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.
Fraternamente vi saluto, in comunione!
Mons. Giancarlo Corti
Vicario Generale
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Carissimi Amici,
La S.Messa celebrata dal papa, ogni mattina, e trasmessa da Rai 1 è un evento molto bello. Vuoi che duri per sempre? Se sei d'accordo vota la sottostante petizione.
Grazie
Ecco il link per votare la petizione
Buona giornata,
Gaetano |
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XIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 05.07.20 - Mt 11, 23-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
COMMENTO DI DON GIGI PINI Il mondo è pieno di sapienti e d’intelligenti! Essi parlano, parlano, parlano sempre.
Capita di incontrarli e sentirli spesso…sì, perché loro fanno i protagonisti e tengono banco che è un piacere. E quando non ce la fanno più o quando “passano di moda”, beh, allora s’inventano un qualche scandalo o una rissa o un “reality” e così tornano a fare i protagonisti…ma sempre da “sapienti ed intelligenti”!
Il Cristo invece ha una “parola” di contentezza perché almeno il Padre, la “Parola” l’ha voluta raccontare per prima ai “piccoli” e a loro ha fatto “vedere” il Figlio…Del resto non aveva grandi scelte, perché la categoria dei “sapienti e degli intelligenti” era troppo impegnata a comandare, a fare soldi, a divertirsi, a parlare!
Al Cristo invece interessano gli “affaticati e gli oppressi”, no perché non siano sapienti ed intelligenti, ma per il semplice fatto che la fatica e la sfortuna impediscono loro di guardare, capire, e reagire.
Lui lo sa bene che “tutti” sono stati creati con l’intelligenza e la sapienza, ma le cose nella vita non sempre vanno come si vorrebbe e non sempre la colpa è personale…ed allora…Ed allora Lui vuole “ristorarci”, cioè vuole ridarci la dignità di persone “create a sua immagine e somiglianza” e che quindi non sono venute al mondo per morire di fatica o per essere messe sotto i piedi dal prepotente o dal "bullo" di turno.
Il suo “ristorarci” fa parte essenziale della Sua “missione”, è il Suo modo di volerci bene. La Sua proposta allora per “vincere” nella vita è di caricarci il suo “giogo”, che è la Sua Parola, unica in grado di farci star bene, di ridarci il sorriso, la speranza e la dignità di persone libere. Il suo “giogo” da prendere sopra di noi è davvero il Suo Vangelo, è la Sua Croce che porta alla Risurrezione, è la fatica “seria”, quindi, quella che porta frutti di libertà e d’amore.
Certo che Lui non ci promette autostrade o seggiovie o scale mobili…lo fanno già “i sapienti e gli intelligenti”, a Lui non va di prenderci in giro.
Il Signore Gesù c’invita a farci “carico” di Lui, a prendercelo addosso…perché il Signore Gesù è la salvezza, è la Vita. Lui ci AMA davvero.
Buona vita...non siamo soli: mai. Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi |
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XIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 28.06.20 - Mt 10, 37-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me;
chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
...credo non ci sia molto da aggiungere: più chiaro di così!
Lui, Gesù di Nazareth...proprio Lui che si è "fatto carne per stare in mezzo a noi", proprio Lui che si è fatto "pane per nutrire la nostra vita di testimoni"...proprio Lui ci dice chiaro e preciso quali devono essere gli atteggiamenti veri e concreti del nostro "vivere", del nostro camminare la vita.
Lui vuole e deve essere al centro perchè il nostro amare non si perda nel nulla;
Lui vuole essere al centro perchè il nostro vivere sia quello di "pellegrini", in altre parole persone che hanno un traguardo vero e bello da raggiungere, passo dopo passo.
Lui al "centro" e "compagno di viaggio".
Tocca me, tocca a tutti noi provare ad ascoltarlo e tradurlo in scelte concrete: la vita sarà più bella per noi e per gli altri.
Buona vita allora, senza paura perchè Lui c'è e farà sempre il tifo per noi...
Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi |
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XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 21.06.20 - Mt 10, 26-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
COMMENTO DI DON GIGI PINI “Non abbiate paura" ...!
Se uno come Lui ci fa questa raccomandazione, vuol dire che “avere paura” è una di quelle cose che possono succedere, e, infatti, succede. Sì, succede che abbiamo paura di farci riconoscere come cristiani:
. paura di essere presi in giro perché si va a Messa o all’oratorio;
. paura di essere “isolati” perché facciamo dei ragionamenti che abbiamo imparato da Lui;
. paura di essere considerati "buoni" perché va di moda essere un po' “cattivi”;
Lui sa bene che tutto questo lo possiamo “temere”, ed allora l’invito è di “non temere”…perché Lui sarà un Amico fedele e riconoscente. Va anche oltre.
Il Signore infatti sa che possono anche ucciderci per il semplice fatto che siamo dei “suoi”. E succede appunto così in giro per il mondo, e succede, anche adesso, che qualcuno sia ucciso perché considerato dei “suoi”. Il Signore lo sa e ci dice ancora di “non temere”.
Tutto questo non è facile, ma non è impossibile…la prova sta nel fatto che anche oggi ci sono milioni di persone che non hanno paura di “predicarlo dai tetti” e “alla luce”.
Non si tratta di fare i bulli, gli arroganti o i fondamentalisti, ma si tratta di essere semplicemente e felicemente suoi testimoni. Testimoni di Lui, “suoi” e non di noi stessi!
L’invito è sempre quello: scegliere. Scegliere fra il buio e la luce, fra Lui e gli altri.
La conseguenza di tutto questo sarà il suo atteggiamento finale: “Anch’io vi riconoscerò” o “Anch’io vi rinnegherò”. Si potrà dire tutto del Signore Gesù ma non si potrà mai dire che Lui non sia stato chiaro nel parlare e nel prevenire le nostre paure. Il problema non è “avere paura”, ma lasciarsi vincere dalla paura e ripiegare così su strade diverse.
Buona vita allora, con Lui al centro del nostro andare. Un grande e forte abbraccio, ciao don Gigi
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CORPUS DOMINI – 14.06.20 - Gv 6,51-58
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. (...) Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Mangiare è una questione di vita o di morte…e non di linea o di dieta. Noi abbiamo imparato a mangiare “bene” e “sano” per avere un corpo “in salute” e “in forma”.
Avere cura e rispetto per il proprio corpo è un dovere oltre che un diritto…e dovrebbe valere per tutti!
Tutto questo si capisce molto bene, anche se non sempre è così scontato, visto che l’obesità e l’anoressia sono problemi della nostra civiltà occidentale!
Il “mangiare” dell’anima invece è una questione che il più delle volte ci lascia assolutamente indifferenti. Sembra, infatti, che non “dia nell’occhio” la denutrizione o l’obesità dell'anima. Sembra! I risultati invece di questo strano digiuno, o dieta, è la quantità di male, di malessere, d’odio e d’indifferenza che ogni giorno è raccontato, scritto e vediamo intorno a noi. Insomma non è un "digiuno" senza conseguenze.
Noi, così innamorati della vita, non dovremmo fare fatica a capire che c’è un Pane indispensabile per viverla nell’unico modo vero e sensato: quello dell’Amore. Ma come fai ad Amare, a “dare la vita”, se non hai un’anima che trova la sua forza nel Pane da mangiare e, in pratica, nel nutrirsi di Lui? Come risulta impossibile lavorare, fare sport e vivere se smetto di mangiare e bere…così è impossibile “vivere Amando”, come Lui ci ha insegnato, se non “mangio Quel Pane”.
Per l’anima funziona la stessa regola che vale per il corpo: essa vive bene o male in relazione a quello che mangia o non mangia.
Gesù si propone come il Pane della vita. A me la decisione di accettarlo oppure di farne tranquillamente a meno. Sarebbe come scegliere di “morire” ma noi, invece, abbiamo una grandissima voglia di vivere. Come sempre, il “gioco” è nelle mie mani, nella mia libertà di scegliere. Non potrò mai avere paura di “scegliere la vita per sempre”.
Buona vita allora con Lui al centro. Un grande e forte abbraccio. Con Lui ripartiremo alla grande. don Gigi |
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SANTISSIMA TRINITA’ – 07.06.20 – Gv 3, 16-18
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo...
COMMENTO DI DON GIGI PINI
“Credere” è la grande sfida. …e sembra però non essere più di moda.
Siamo disposti a credere all’oroscopo, ai segni zodiacali, ai maghi di turno, alle carte e al gatto nero…ma non va più di moda “credere” in Dio, né “credere” nel Figlio e ancora meno nello Spirito Santo.
La questione però è che “credere” non può essere una “moda”. Oggi quindi c’è proposta la “globalità” della nostra fede: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E’ nel loro “nome” che noi siamo stati battezzati e nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo iniziamo e chiudiamo tutte le nostre Messe, e ancora nel loro “nome” siamo mandati nel mondo; è nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo che siamo perdonati ed è nel loro “nome” che noi iniziamo a pregare.
Si continua a ripetere “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, e però rischiamo di continuare a vivere nel “nome” del denaro, del potere, del sesso, del successo…e per tutto questo siamo disposti a qualsiasi cosa; sì, ci crediamo talmente tanto che siamo disposti a fare le guerre, ad uccidere, ad odiare, ad isolare e a tradire.
Vivere allora questa domenica, tutte le domeniche, per riconfermare la nostra voglia di “credere”, per riconfermare il nostro pregare giorno dopo giorno;
- per riconfermare il nostro impegno nella vita nel Suo nome;
- per riconfermare la voglia di costruire e vivere i nostri progetti nel suo nome;
- per riconfermare la nostra disponibilità ad essere strumenti di pace e d’amore nel suo nome.
La "Domenica" importante perché ci ricorda di avere un Dio Creatore e Padre, un Gesù Figlio che salva e uno Spirito Santo che ama…insomma ci ricorda che non siamo soli nella scommessa della vita. “Credere “ non sarà mai una questione di moda, ma una scelta di vita nell’Amore.
Buona vita allora... è possibile. Un grande e forte abbraccio. don Gigi |
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PENTECOSTE – 31.05.20 – Gv 20, +19-23
...disse loro: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Pentecoste: promessa mantenuta. L’altra faccia di Dio? No, l’unica! E’ quella dell’Amore, della Vita e della Verità.
Pentecoste è il tempo della missione e della Chiesa. Prima di tornare a “casa”, il Signore Gesù ci aveva già “indicato” il percorso e ci aveva fatto la promessa di non lasciarci “camminare”da soli lungo le strade del mondo. Lo Spirito Santo è la Sua Presenza.
Pentecoste è il coraggio di uscire allo scoperto, per strada, perché c’è Qualcuno di cui fidarsi davvero.
Pentecoste è capire che non è più tempo di piangersi addosso e far troppe lamentele, non è più tempo d’avere paura dei “Giudei”…bisognerà invece lasciarsi guidare dallo Spirito che ci guiderà alla Verità tutta intera. Lasciarsi guidare! Mettere la Parola come “filtro” ai nostri ragionamenti, inchieste, valutazioni e progetti; “filtro al nostro fare”. Ecco “come” e “perché” non saremo più soli.
Pentecoste allora è penetrare bene nei Sacramenti per uscirne rinforzati e sempre di più “convertiti”; riprendere in mano:
- - il nostro Battesimo che ci ha fatto figli e fratelli, ci ha fatto Chiesa;.
- - la Cresima che ci ha “consegnato” e ci ha "confermato" la missione di testimoni di Lui nel mondo;.
- - la Confessione, il segno del perdono, di un amore gratuito e di riconciliazione con Lui, con gli altri e con noi stessi;.
- - l’Eucaristia: la Parola e il Pane…cibo per trovare forza e senso nel vivere;.
- - il Matrimonio per un amore condiviso e fecondo;.
- - l’Ordine che deve rendere sempre più radicale il seguirlo;.
- - l’Unzione degli infermi, per il sostegno nella malattia e nella sofferenza.
Pentecoste sarà anche riprendere in mano la Bibbia, perché lo Spirito ci aiuti a “saperla leggere” per camminare davvero nei giorni della vita.
Buona strada allora... per chi termina “la scuola”, per chi ha esami da preparare, per chi lavora, per chi cerca i sogni e per chi lotta… diamoci una mano e sarà tutto molto più bello. Un abbraccio forte e buona vita a tutti, don Gigi |
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ASCENSIONE DEL SIGNORE – 24.05.20 – Mt 28, 16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Ecco cosa ci tocca fare. Il Signore lo dice appena prima di partire verso casa sua. Dal Padre era partito e al Padre ritorna. In momenti come questi c’è solo lo spazio per dire alcune cose, magari rotte dall’emozione, ma parole alle quali ci si tiene tanto.
La raccomandazione finale quindi è quella di “andare e battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
Bisogna andare! Ma non dobbiamo andare a vanvera, senza mete e senza progetti…no, bisogna andare nel nome di Qualcuno. E’ subito chiara la raccomandazione di mettere Dio al centro del nostro muoverci e aggiunge però subito che sarà necessario “insegnare” quello che Lui ci ha detto durante la Sua permanenza in mezzo a noi. “Insegnare” Lui, insomma, e non le nostre idee e presunzioni di “maestri” Ecco quello che ci tocca fare: andare, con Lui al centro, e insegnarlo. Missione non facile la nostra, ma è esattamente quello che Gesù ci dice, sono le Sue ultime parole. Gli resta solo da aggiungere un’ultima “parola” che è carica d’affetto e di nostalgia perché avrà letto negli occhi dei suoi amici un momento di smarrimento, di paura, di tristezza…ed allora chiude il suo “parlare” così: “Io sono con voi tutti i giorni!”.
Il Signore ci vuole rassicurare che la Sua è una partenza e non una fuga. Ci vuole dire che è finito davvero un “modo d’essere presente”, ma ne inizierà un altro non meno importante e vero: quello dei Sacramenti, quello dello Spirito. Nei Sacramenti “impareremo” tutto quello che dobbiamo insegnare non a parole ma con la vita di tutti i giorni. Nella Parola c’è scritto tutto quello che dobbiamo insegnare come testimoni credibili e sinceri. Non ci lascia orfani, ci manderà lo Spirito: è l’appuntamento per domenica prossima, la Pentecoste.
Buona vita... e sarà così con Lui al centro del nostro “vivere”. Un grande e forte abbraccio, don Gigi |
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a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
2020 |
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Ancona, Giovedì, 25 giugno 2020
GLI OCCHI E LO SGUARDO DI MARIA
REGINA DI TUTTI I SANTI
LA MADONNA DI SAN CIRIACO IN ANCONA
224° anniversario del miracolo
(25 giugno 1796 - 25 giugno 2020)
IL MIRACOLO DELL'APERTURA DEGLI OCCHI
DELL’IMMAGINE DI MARIA “Regina di tutti i Santi",
venerata nella Cattedrale di San Ciriaco ad Ancona
Uno straordinario documento inedito della relazione canonica del 6 luglio 1796
(Cfr. documento originale del 6 luglio 1796 in Internet www.lavocecattolica.it/occhidimaria.htm)
La rivoluzione scoppiata in Francia nel 1789 con la più furiosa ferocia andò estendendosi velocemente al di fuori della Francia. Napoleone Bonaparte venne nominato nel marzo 1796 a comandante dell’esercito, con cui iniziò una invasione dell’Italia del Nord, occupandola dopo aver sbaragliato l’esercito austro-piemontese, e dandosi a saccheggi, ruberie e repressioni sanguinose.
Gli invasori infatti sventravano chiese e profanavano altari, e chi si ribellava veniva selvaggiamente massacrato. I francesi non facevano mistero di voler sradicare per sempre la religione puntando sul suo cuore, Roma. Napoleone si diresse perciò verso lo Stato Pontificio, avendo di mira in particolare l’occupazione del porto di Ancona, che era il principale porto pontificio dell’Adriatico, e che gli venne ceduto con un armistizio siglato a Bologna.
Gli anconitani, conosciuta la notizia della cessione di Ancona a Napoleone, rimasero sgomenti e desolati, per il timore delle violenze della soldataglia francese, e tutta la cittadinanza si riversò spontaneamente nella Cattedrale, ove si venerava un quadro intitolato alla “Regina di tutti i Santi”, avente gli occhi socchiusi.
La popolazione invocava con grande fervore la Madonna, perché rivolgesse sulla città “quegli occhi suoi misericordiosi”, recitando l’antica preghiera della “Salve Regina”. E il 25 giugno 1796 avvenne l’inizio dei prodigi, ripetutisi per un anno intero, dell’apertura degli occhi del quadro della Madonna del Duomo di Ancona.
Così è narrato in un articolo di Moreno Niccolini il prodigio che si verificò per le suppliche del popolo anconitano: “Il 25 giugno, proprio mentre gli invasori sono alle porte della città, il quadro della Madonna del Duomo comincia a muovere gli occhi, portandoli sulla gente inginocchiata. La voce si diffonde immediatamente. Tutti accorrono da ogni parte. Il miracolo perdura per mesi, ininterrotto. Le Autorità sono costrette a promuovere un’inchiesta ufficiale, con tanto di notai verbalizzanti, perizie di scienziati e interrogatori di testimoni (che sono migliaia). Questa mole di documenti si trova ancora oggi negli archivi. I giacobini locali avvertono Napoleone che il clero anconitano sta truffando il popolo per farlo insorgere contro gli invasori. Appena entrato in città il Generale ordina che gli si porti il quadro, lo prende minacciando di distruggerlo. E’ alla presenza dell’intera municipalità, di canonici e del suo Stato maggiore: tutti lo guardano tenere il dipinto tra le mani. D’improvviso il suo volto sbianca, Napoleone esita, resta senza parole. Poi si scuote e riconsegna l’immagine, comandando di tenerla coperta. C’è chi giura che Napoleone ha visto il prodigio e ne è rimasto scosso. Il fatto è che ha cambiato idea senza motivo apparente, e non è da lui. Occupata Ancona e sbaragliati i pontifìci, i Francesi dilagano: Roma non ha più speranze. Il papa Pio VI ordina preghiere, digiuni, cerimonie propiziatrici; si invoca soprattutto la Madonna, venerata nella capitale della cristianità in modo speciale attraverso le migliaia di «madonnelle stradarole» che fanno della città intera un vero e proprio Santuario mariano a cielo aperto. E il 9 luglio anche qui la Regina «rivolge quegli occhi suoi misericordiosi» su chi la supplica. La Madonna detta dell’Archetto è la prima: sta nel rione Trevi, uno dei più popolari. Quasi nello stesso momento altre immagini mariane seguono. In breve, se ne contano a decine. La gente corre di qua e di là a vedere i miracolosi movimenti di occhi; occorre far intervenire la forza pubblica per disciplinare gli accessi. Frattanto, anche in provincia accadono cose simili. Si hanno come due epicentri, Ancona e Roma. In quei giorni la vita cittadina cambia, non si sentono più alterchi, bestemmie, risse, litigi; ai piedi delle icone miracolose si formano mucchi di refurtiva restituita, i confessionali traboccano, si devono tenere le chiese aperte anche la notte. Una simile «ondata di miracoli» non ha uguali in tutta la storia del Cristianesimo”.
Ancora oggi, in Roma e in Ancona, lapidi e iscrizioni ricordano i miracoli di quell’anno straordinario. Qui di seguito viene riportato uno straordinario documento inedito proprio del 1796, cioè la relazione ufficiale fatta in Ancona dai testimoni oculari ad appena dieci giorni dall’inizio del miracolo in Ancona (durato poi per un anno) e prima dell’inizio di quello di Roma.
Migliaia di persone, di ogni ceto e grado, hanno verificato e testimoniato l’autenticità dei miracoli riportati nella sottostante “relazione”, che era stata composta mentre ancora il miracolo si ripeteva e senza sapere dagli scriventi che si sarebbe rinnovato per un intero anno e che si sarebbe ampliato anche in altri luoghi, come a Roma... Come si può non credere all’autenticità di quegli avvenimenti visti per un anno e testimoniati da migliaia e migliaia di persone?...
RELAZIONE UFFICIALE DEL 6 LUGLIO 1796 del prodigioso e frequentissimo aprimento di Occhi
di un’Immagine di MARIA SANTISSIMA venerata nella Chiesa Cattedrale di Ancona
A LORETO, Piazza della Madonna (davanti al Santuario)
Sabato 11 luglio 2020 - ore 18.00-19.00 (accettazione ore 17.30)
Sit-in sul modello delle "sentinelle in piedi" con bavaglio sulla bocca (al posto della mascherina), per dire con forza: SI' ALLA VERITA' SU VITA UMANA E FAMIGLIA E ALLA LIBERTA' DI OPINIONE E DI ESPRESSIONE e NO alla violenza, al pensiero unico ed alla pericolosa legge sulla omotransfobia.
LETTERA AI PRESIDENTI DELLE CONFERENZE DEI VESCOVI CIRCA LE INVOCAZIONI
«MATER MISERICORDIAE», «MATER SPEI», E «SOLACIUM MIGRANTIUM» DA INSERIRE NELLE LITANIE LAURETANE
RIFLESSIONI CRITICHE IN RIFERIMENTO ALLE NUOVE INVOCAZIONI
INSERITE NELLE ANTICHE LITANIE LAURETANE
CHE COSA PENSAVA IL CARD. SARAH SULLA QUESTIONE DEI MIGRANTI
Da STILUM CURIAE di MARCO TOSATTI
LA CREAZIONE NON E’ UNA FAVOLA - UNA INASPETTATA SFIDA ALL'INTELLIGENZA UMANA |
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Ancona, Domenica, 14 giugno 2020 - CORPUS DOMINI
LA VERITA' DEL CORPO E DEL SANGUE DEL SIGNORE GESU'
DONATO PER LA SALVEZZA DEGLI UOMINI
UNA INASPETTATA SFIDA ALL'INTELLIGENZA UMANA
- Video: il miracolo eucaristico di Lanciano
- Giornata Mondiale di preghiera, penitenza e digiuno
- Il parere di un Avvocato: Le mascherine sono illegali
- Ecco perché siamo nel pieno di una rivoluzione
- Il libro: LA CREAZIONE NON E' UNA FAVOLA |
PER L'EUCARISTIA
19 giugno 2020
PREGHIERA, PENITENZA E DIGIUGNO
Una giornata mondiale di preghiera, penitenza e digiuno, il 19 giugno, per riparare alle offese al Santissimo Sacramento compiute durante l’emergenza imposta con il Covid 19. Questa l’iniziativa di alcuni laici cattolici di diverse nazionalità, che così viene presentata.
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GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA, PENITENZA E DIGIUNO
Noi, fedeli laici, sostenuti da alcuni Pastori della Chiesa cattolica, ci troviamo ad assistere quotidianamente a tante offese commesse contro Nostro Signore Gesù Cristo, veramente presente nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, specialmente in questo momento in cui, in molti paesi, i fedeli sono obbligati a ricevere la Santa Comunione in mano. Questa disciplina, sconosciuta alla prassi della Chiesa, è un oltraggio alla divinità di Nostro Signore Gesù Cristo e alle norme universali di Santa Madre Chiesa.
Ci proponiamo quindi di riparare tutti i peccati commessi contro l’Eucaristia indicendo UNA GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA, PENITENZA E DIGIUNO PER IL PROSSIMO 19 GIUGNO, SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ.
Chiediamo al clero, ai religiosi e ai fedeli laici di unirsi a questa giornata di riparazione eucaristica nei modi più diversi: offrendo o partecipando alla Santa Messa e all’Ora Santa, facendo Comunioni riparatrici, recitando il Santo Rosario, comprese le giaculatorie insegnate dall’Angelo del Portogallo ai Pastorelli di Fatima, meditando sulla Passione del Signore, offrendo sacrifici e digiunando. Chiediamo inoltre ai partecipanti di recitare le litanie del Sacro Cuore di Gesù e, privatamente o pubblicamente, di rinnovare l’Atto di Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù, come prescritto da Papa Leone XIII l’11 giugno 1899.
Nella speranza che venga promossa UNA GRANDE CROCIATA DI RIPARAZIONE, esortiamo Pastori e fedeli a unirsi a questa iniziativa e a promuoverla il più possibile. Invochiamo con fiducia Gesù Eucaristia, per i meriti della Madonna del Santissimo Sacramento: Fac cor nostrum secundum Cor Tuum. |
L’AVV. CARLO PRISCO: PERCHE’ LE MASCHERINE SONO ILLEGALI - LE MASCHERINE COME UN T.S.O. E COME UN REATO -
COME DIFENDERSI DALLE MULTE ILLEGITTIME |
ECCO PERCHE'SIAMO NEL PIENODI UNA RIVOLUZIONE
di Aldo Maria Valli
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UNA INASPETTATA SFIDA ALL'INTELLIGENZA UMANA
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Notiziario periodico di Tele Maria / n.22-2020
Ancona, Domenica, 31 maggio 2020 - PENTECOSTE
ENRICO MEDI - LA SCIENZA E' CRISTIANA
LA CREAZIONE NON E' UNA FAVOLA |
ENRICO MEDI - NATO A PORTO RECANATI, ALL'OMBRA DELLA SANTA CASA DI LORETO - LO SCIENZIATO CHE CONIUGAVA FEDE E RAGIONE - LA SCIENZA PER NATURA SUA E' CRISTIANA -
LA CREAZIONE NON E' UNA FAVOLA
Il 26 maggio del 1974 moriva Enrico Medi, docente universitario e fisico che commentò in diretta Tv lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Oggi Servo di Dio, coniugava fede e ragione, argomentando perché «la scienza per natura sua è cristiana». Figlio spirituale di Padre Pio, era molto devoto al Santissimo Sacramento. Pensando all’infinito valore della Messa, rivolse ai sacerdoti parole memorabili e che dicono tanto della dignità e missione sacerdotale.
«La gloria del Signore risplende soprattutto il giorno della nascita dei santi. E il giorno della nascita dei santi è quello che gli uomini chiamano il giorno della morte». Era il 26 settembre 1968 e il professor Enrico Medi, durante i funerali partecipati da circa centomila persone, commentava così la nascita al Cielo del santo di cui era figlio spirituale: Padre Pio da Pietrelcina (†23 settembre 1968).
Se di Padre Pio la Chiesa ha già ‘certificato’ la santità, canonizzandolo, di Enrico Medi (Porto Recanati, 26 aprile 1911 - Roma, 26 maggio 1974), Servo di Dio, è in corso il processo di beatificazione. Fisico, docente universitario e politico, membro dell’Assemblea costituente e due volte deputato, Medi fu un illustre cattolico laico del suo tempo. Ricordarlo nel giorno del 46° anniversario della sua morte (26 maggio), può aiutare a inquadrare rettamente il rapporto tra scienza e fede, e insieme gettare luce su quella che dovrebbe essere la vocazione di uno “scienziato”, termine di cui ormai si fa abuso.
I più grandicelli e di buona memoria ricorderanno Medi per il commento scientifico, in diretta Tv, allo sbarco del primo uomo sulla Luna. I vecchi video testimoniano la competenza e umiltà mostrate in quei momenti storici, così richiamati da Tito Stagno parlando molti anni dopo alla trasmissione A Sua Immagine: «Il LEM si è appena appoggiato sul Mare della Tranquillità, gli astronauti non sono ancora scesi ma si cominciano a vedere le prime immagini del paesaggio lunare e Medi dice: sì, siamo su un mondo nuovo, meraviglioso, noi chiniamo la testa, proprio in ringraziamento, meditazione e gioia, però sempre con la prudenza che si deve avere quando si affermano cose che non si conoscono. La scienza è fatta di incognite».
Il suo curriculum, in fatto di scienza, ci dice che Medi era un predestinato. A soli 21 anni si laureò in Fisica discutendo la tesi con Enrico Fermi. Nel 1942 vinse la cattedra di Fisica sperimentale all’Università di Palermo.
I fatti del 1943 lo costrinsero a stare per mesi nella sua regione di nascita, le Marche, dove un giorno seppe di due uomini che stavano per essere fucilati: si recò al comando di Jesi offrendosi di sostituire i condannati a morte, a cui alla fine venne risparmiata la vita.
Nel ’49 divenne presidente dell’Istituto nazionale di geofisica, alla cui guida promosse la rete degli osservatori e si adoperò perché venisse fatta una mappa sismica del Paese. Per un paio di anni fu anche divulgatore scientifico in Tv, e nel 1958 fu nominato vicepresidente dell’Euratom. Medi era convinto che l’energia nucleare, usata a fini pacifici, fosse una valida risposta ai problemi energetici. Nel 1965 si dimise dalla vicepresidenza dell’Euratom perché vedeva prevalere gli interessi di enti dei singoli Stati a discapito di un piano comune di ricerca.
Alle molte attività da uomo di scienza, qui accennate a grandi linee, Medi univa la luce della fede: «Se non ci fosse pericolo di essere fraintesi, verrebbe da dire che il cristianesimo è esattamente scientifico; ma la verità è un’altra, è che la scienza per natura sua è cristiana: cioè ricerca della verità, cioè attenta indagine su quella che è la volontà di Dio che si esprime nell’ordine naturale (scienza) e nell’ordine soprannaturale (fede e teologia). Quindi è inconcepibile e assurdo qualsiasi ipotetico contrasto fra fede e scienza, fra vero progresso scientifico e teologia e morale». Medi, che si era pure laureato in teologia alla Gregoriana, spiegava che ogni vera scoperta scientifica non può mai intaccare la fede, bensì fornirle conferme che fanno «gustare meglio alla mente umana la grandezza e la bontà di Dio». In opposizione allo scientismo, che idolatra e falsifica la scienza negando il soprannaturale, Medi spiegava che «la rivelazione e la teologia hanno illuminato e permesso il nascere e lo sviluppo della scienza».
Medi ebbe un rapporto personale con Pio XII, che poté incontrare nel ’46 ricevendo da lui due rosari, uno per la moglie Enrica Zanini e l’altro per la bambina di cui i due coniugi erano allora in dolce attesa. Papa Pacelli imparò a conoscerlo e stimarlo sempre di più, e nel 1955 lo volle a capo della delegazione della Santa Sede alla conferenza di Ginevra sull’energia atomica. Un intenso rapporto lo ebbe pure con Paolo VI, che lo nominò membro della Consulta dei Laici del Vaticano.
Scorrendo tra gli scritti di e su Medi si comprende anche quale amore nutrisse per la famiglia e la centralità che dava all’educazione, che è anzitutto educazione a vivere la volontà di Dio. Aveva sposato Enrica, laureata in Chimica e Farmacia, nel 1938. E da lei aveva avuto sei figlie, sei “Marie” (Maria Beatrice, Maria Chiara, Maria Pia, Maria Grazia, Maria Stella, Maria Emanuela), a testimoniare la devozione verso la Madonna. Per mettere Dio sempre più al centro della vita familiare Medi fece costruire una cappella privata nella sua casa di Torre Gaia, la dedicò alla Sacra Famiglia e ottenne di potervi custodire l’Eucaristia. «In quella cappella - riferiva l’Osservatore Romano negli anni Novanta - iniziava e chiudeva la giornata, soffermandosi in preghiera e in lunghe meditazioni».
Ma dicevamo di Padre Pio. Dopo il primo incontro, fulminante, con il santo da Pietrelcina, Medi aveva voluto approfondirne la conoscenza, andando spesso a trovarlo a San Giovanni Rotondo, sia di sua iniziativa sia su invito diretto del buon frate. Un giorno, ancora padre di 4, appuntava di aver parlato a san Pio delle sue figlie e di aver avuto «la benedizione per Enrica, ma era implicita: è una cosa sola con me…».
L’insegnamento e insieme il dono più grande ricevuto dal santo fu assistere alla Messa da lui celebrata. «La Messa di Padre Pio era rivivere fisicamente tutta l’agonia del Getsemani, del Calvario, della Crocifissione e della morte. Quando assistevamo alla Messa si vedeva l’ansia di una creatura che da una parte era presa da una sofferenza immensa, dall’altra non voleva che questa sofferenza si riversasse sui fratelli che aveva accanto. Come il Signore sul Calvario».
Sarà per questa consapevolezza che Medi, rivolgendosi al clero, diceva parole che continuano a suonare attualissime: "Sacerdoti, io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto. Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa. Ogni giorno avete Dio tra le vostre mani. Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra». Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona. Voi obbligate Dio a scendere in terra! Siete grandi! Siete creature immense! Le più potenti che possano esistere. Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto. Sacerdoti, vi scongiuriamo: Siate santi! Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti! Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell’Altare. A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente e a rimettere i peccati, siete capaci solo voi! Siate accanto all’Altare. Andate a tenere compagnia al Signore. […] A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: «Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t’amo. Dimmi soltanto “Amore mio, ti voglio bene”: ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».
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NOTA INTRODUTTIVA
Domenico Ravalico morì a Bologna, la città dove insegnava, nel 1974, l'anno in cui apparve la prima edizione di questo testo. Nel ripubblicarlo oggi nel Sito Internet www.lavocecattolica.it forse egli avrebbe aggiornato alcuni dati. Ma poiché si tratta per lo più di punti di secondaria importanza nell'economia del testo, si ha motivo di ritenere che anche nella sua stesura originale l'opera conservi tutta la sua validità e attualità. Torniamo perciò a proporre il testo, oggi non più reperibile in commercio, quale uscì dalla penna dell'illustre Autore. (continua)
PREFAZIONE
E’ possibile riconoscere scientificamente, ai giorni nostri, che la Creazione non è una favola? Si può affermare con tutta certezza, in base a evidenti fenomeni naturali, che il materialismo marxista, negatore della Creazione, è falso? Lo dimostrano in modo sfolgorante nuove immense e inattese realtà naturali, scoperte dalla Scienza in questo ultimo ventennio. Quelle scoperte stanno dischiudendo innanzi ai nostri occhi un panorama assolutamente nuovo, del tutto inimmaginabile, tale da coinvolgere l'Universo dall'atomo alla Galassia, e il Regno della vita dalla molecola all'organismo umano. E un panorama imprevisto e imprevedibile, sorprendente ed insieme inquietante.
Avviene oggi quanto è già accaduto in passato; l'Umanità si trova di fronte ad una svolta lungo il suo cammino; è una svolta che sgomenta poiché non consente di intravedere quale sia la meta.
Tre secoli or sono, l'invenzione del telescopio ebbe l'effetto di spalancar l'Universo innanzi agli occhi degli uomini, sorpresi e intimoriti. Dagli abissi dello spazio emersero miriadi di stelle e maestose Galassie. La Scienza si trovò innanzi all'immensamente grande. Ma appena qualche decennio più tardi, venne inventato il microscopio. Questa volta a dischiudersi innanzi agli occhi degli uomini fu il vasto mondo dei microbi, dei butteri, delle cellule viventi. La Scienza si trovò innanzi all'immensamente piccolo. |
MEDICI CHE LOTTANO PER LA (NOSTRA) LIBERAZIONE
Dal sito di Maurizio Blondet 29 Maggio 2020
Covid, un gruppo di medici al Governo:
“Revocare i provvedimenti prudenziali, mancano i presupposti di fatto”
Gli esperti hanno inviato unʼistanza in autotutela in cui chiedono contezza delle delibere alla luce delle evidenze sullʼepidemia che si è rivelata “una forma influenzale non più grave di altri coronavirus”.
“Il governo revochi i provvedimenti di contenimento emessi sulla base di uno stato di emergenza di cui oggi non sussistano dei presupposti di fatto che ne giustifichino l’applicazione”. E’ la richiesta posta da un gruppo di medici che ha inviato un’istanza in autotutela al governo. Nel documento vengono smontati i “punti della narrativa allarmistica sul coronavirus” attraverso prove documentali e l’esperienza sul campo, e viene chiesto al governo di giustificare le scelte fatte sulla base delle osservazioni di “esperti” di cui, secondo gli autori dell’istanza, non si conoscono né l’autorevolezza e né l’esperienza (“ci potrebbero essere conflitti d’interesse”).
I medici inoltre criticano la misura che obbliga a usare le mascherine: “Indossarle per ore fa male, tra i rischi l’ipercapnia e sovrainfezioni da microorganismi”. (CONTINUA) |
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Notiziario periodico di Tele Maria / n.21-2020 |
Il 24 maggio la Chiesa festeggia il titolo di Maria AIUTO DEI CRISTIANI
INVOCATA NELLA SANTA CASA DI LORETO DA TUTTI I CRISTIANI
La mattina del 7 ottobre 1571, dopo sei ore di fiera mischia, nelle acque di Lepanto, i Cristiani inalberavano il vessillo della croce sulla nave ammiraglia turca, e il grido di vittoria risonava tra le file dell'esercito: Vittoria! Vittoria! I Turchi sgominati si diedero alla fuga: il bilancio della giornata per loro era stato terribile: 20.000 morti, 5.000 prigionieri, 107 galee arse o sommerse. Tutta la cristianità veniva così liberata dalla diabolica ferocia della mezzaluna. Chi diede la vittoria? Il mondo cristiano pregava la Vergine Immacolata venerata nella Santa Casa di Loreto, recitando la corona del Rosario in unione col papa San Pio V, il quale mentre parlava nel Concistoro ai cardinali, nel momento culminante della battaglia, aprì una finestra e rapito in estasi esclamò: "Vittoria! Abbiamo vinto! Andiamo a ringraziare la Madonna!". Ed a perpetua riconoscenza a Maria aggiungeva nelle Litanie Lauretane l'invocazione: AUXILIUM CHRISTIANORUM, ORA PRO NOBIS! e stabiliva che nella prima domenica di ottobre si celebrasse la festa del S. Rosario.
Un altro Papa è strettamente legato alla storia di questo titolo: Pio VII. Condotto da Napoleone prigioniero a Fontainebleau, gemeva nell'umiliazione, e la Chiesa privata del suo Capo visibile, alzava le sue grida di dolore a Dio, quando il santo Pontefice fece un voto a Maria, e l'Ausiliatrice gli concedeva il 24 maggio 1814 di rientrare libero e trionfante in Roma. Il 10 maggio dell'anno seguente si recava a Savona per soddisfare il suo voto, incoronando solennissimamente la Madonna della Misericordia; e verso la fine di quell'anno con un "Breve", a testimonianza della sua gratitudine a Maria, istituiva la festa di Maria Ausiliatrice da celebrarsi il 24 maggio, anniversario del suo ritorno alla sede romana. D'allora in poi chiese e confraternite sorsero in diversi luoghi ad onorarla sotto questo titolo, finché Maria richiese un grande santuario a San Giovanni Bosco, al quale mostrando più volte il luogo ove dovevasi fabbricare, gli soggiunse: Hic domus mea, inde gloria mea!
Papa Benedetto XV esclamava: «Non a caso la Chiesa pone l'invocazione di Maria Ausiliatrice dei Cristiani in fine delle Litanie, perché dopo aver invocato Maria con tanti appellativi, vuole con questo riassumerli tutti. Dopo averla proclamata Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, salutata Consolatrice degli afflitti, quasi a compendiare queste dolci prerogative la invoca Auxilium Christianorum. Pare dunque a noi che questo titolo apra ancor più il nostro cuore alla confidenza e racchiuda in sè la forza dell'espressione di tutti gli altri ». |
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IL NUOVO "DISORDINE" MONDIALE
Prefazione del Card. Joseph Ratzinger
Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell'umanità.
È il titolo di un libro, poco noto, pubblicato dalle Edizioni San Paolo nel 2000. Scritto da Michel Schooyans, sacerdote e professore emerito di Filosofia politica e Ideologie contemporanee all’Università cattolica di Lovanio, in Belgio, si tratta di una denuncia della politica di morte promossa da istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e da un numero sempre maggiore di governi. Ciò che ancora di più potrebbe sorprendere è trovare, in questo testo, un'introduzione scritta dall'allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che cinque anni dopo sarebbe diventato Papa Benedetto XVI, e che tredici anni dopo avrebbe invece scandalizzato il mondo con le sue "dimissioni" (spontanee? reali?).
Dal nuovo Conclave sarebbe poi emersa la figura del Cardinale Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), che invece avrebbe mostrato piena adesione all'agenda "onusiana" e alle sue politiche.
Nel libro, fra i molti argomenti trattati, si fa riferimento anche all'utilizzo dei vaccini 'anticoncezionali', ad insaputa delle donne che si sottoponevano alla somministrazione, diffusi nel Sud del Mondo proprio dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Una denuncia, quella di Schooyans e di Ratzinzger, che oggi rischierebbe forse di non trovare alcuno spazio nella "nuova" Chiesa di Francesco… e che merita di essere portata alla luce, a beneficio anche di chi non si riconosce nei riferimenti culturali e spirituali che fanno da sfondo alla suddetta ricerca.
Introduzione scritta dall'allora card. Joseph Ratzinger
Sin dagli inizi dell’Illuminismo, la fede nel progresso ha sempre messo da parte l’escatologia cristiana, finendo di fatto per sostituirla completamente. La promessa di felicità non è più legata all’aldilà, bensì a questo mondo.
Emblematico della tendenza dell’uomo moderno è l’atteggiamento di Albert Camus, il quale alle parole di Cristo “il mio regno non è di questo mondo” oppone con risolutezza l’affermazione “il mio regno è di questo mondo”.
Nel XIX secolo, la fede nel progresso era ancora un generico ottimismo che si aspettava dalla marcia trionfale delle scienze un progressivo miglioramento della condizione del mondo e l’approssimarsi, sempre più incalzante, di una specie di paradiso; nel XX secolo, questa stessa fede ha assunto una connotazione politica.
Da una parte, ci sono stati i sistemi di orientamento marxista che promettevano all’uomo di raggiungere il regno desiderato tramite la politica proposta dalla loro ideologia: un tentativo che è fallito in maniera clamorosa.
Dall’altra, ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali.
Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell’uomo nuovo e del mondo nuovo.
Una filosofia di questo tipo non ha più la carica utopica che caratterizzava il sogno marxista; essa è al contrario molto realistica, in quanto fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita.
Questa filosofia, inoltre, non si aspetta più che gli uomini, abituatisi oramai alla ricchezza e al benessere, siano pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere un benessere generale, bensì propone delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, affinché non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto.
La peculiarità di questa nuova antropologia, che dovrebbe costituire la base del Nuovo Ordine Mondiale, diventa palese soprattutto nell’immagine della donna, nell’ideologia dell’ “Women’s empowerment”, nata dalla conferenza di Pechino.
Scopo di questa ideologia è l’autorealizzazione della donna: principali ostacoli che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazione sono però la famiglia e la maternità. Per questo, la donna deve essere liberata, in modo particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità femminile. Quest’ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte ad una “Gender equity and equality”, di fronte ad un essere umano indistinto ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso se non quello di una droga voluttuosa, di cui sì può far uso senza alcun criterio.
Nella paura della maternità che si è impadronita di una gran parte dei nostri contemporanei . (CONTINUA)
Roma, 25 aprile 1997
Joseph Card. Ratzinger
Introduzione a Michel Schooyans, Nuovo disordine mondiale, San Paolo Edizioni (2000)
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Dilettanti al governo, evoluzione totalitaria, irrilevanza pubblica della Chiesa
Intervista all’avvocato Gianfranco Amato di Samuele Cecotti
La crisi sanitaria connessa alla pandemia da COVID-19 ha generato processi economici e politici su scala planetaria tali da delineare un quadro nuovo e preoccupante lasciando già ora intravvedere una fortissima recessione economica globale e gravi indizi di un incipiente totalitarismo post-moderno. Le questioni che una simile crisi di civiltà pone sono molteplici non ultime di carattere giuridico, bioetico e religioso.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Gianfranco Amato, giurista, fondatore e presidente nazionale dei Giuristi per la Vita, intellettuale cattolico attivo su molti fronti dell’apostolato culturale
Avvocato, in questi mesi di emergenza sanitaria proclamata dal governo italiano a fine gennaio, abbiamo assistito, in una prima fase, ad una sottovalutazione del problema (ricordiamo tutti gli hashtag #milanononsiferma e #abbracciauncinese con relativi aperitivi sui navigli) da parte degli stessi esponenti di maggioranza per poi, in una seconda fase, precipitare il Paese in una sorta di “arresti domiciliari” universali stabiliti per dpcm. Si conosce ora l’esistenza d’un Piano elaborato al Ministero della Salute già a gennaio ma tenuto segreto … Ci aiuta a trovare una chiave di lettura per un simile procedere del governo italiano? Vede la possibilità per azioni legali contro l’operato del presidente Conte e del governo?
L’unica chiave di lettura possibile è quella che ci offre la drammatica immagine di un governo
(... CONTINUA...) |
SULLA PROBLEMATICA DELLA MESSA
E DELLA COMUNIONE IN BOCCA O SULLA MANO |
MACELLAI!
L'AMARO LAMENTO DI GESU' A PADRE PIO
Venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostrò una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici; di questi, chi stava celebrando, chi stava parlando e chi stava svestendo delle sacre vesti.
La vista di Gesù in angustie mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n’ebbi. Però il suo sguardo si riportò verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote.
Si allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: “Macellai!”. E rivolto a me disse: “Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò per cagione delle anime da me più beneficate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo della mia agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ohimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L’ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l’agonia. Ohimè come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge è che costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo, l’incredulità. Quante volte ero lì per lì per fulminarli, se non ne fossi stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate… Scrivi al padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai sentito da me questa mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre provinciale…”.
Gesù continuò ancora, ma quello che disse non potrò giammai rivelarlo a creatura alcuna in questo mondo. Questa apparizione mi cagionò tale dolore nel corpo, ma più ancora nell’anima, che per tutta la giornata fui prostrato ed avrei creduto di morirne se il dolcissimo Gesù non mi avesse già rivelato…
Gesù purtroppo ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine! Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all’amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell’infame setta della massoneria!
(San Pio da Pietrelcina al suo confessore Padre Agostino, 7 aprile 1913 |
L'ORIGINE APOSTOLICA DELLA COMUNIONE SULLA LINGUA |
Data l'importanza culturale del film, con anticipo rispetto al previsto, comunichiamo l'uscita in DVD dell'ultimo film di Dominus Production, UNA CANZONE PER MIO PADRE.
Il film, ispirato ad una storia vera, parla della riscoperta di se stessi tramite la rielaborazione del rapporto con le figure genitoriali, in particolare quella del padre. In una società sempre più fragile, la presenza di punti di riferimento appare sempre più nevralgica.
Il protagonista, Bart Millard, cantante americano dall'infanzia difficile, riesce a prendere in mano la propria vita e a maturare, come uomo e come individuo, solo quando smette di fuggire dal proprio dolore e, presa consapevolezza delle proprie ferite, le affronta con coraggio, riconciliandosi con il proprio passato. Grazie a questo cammino interiore profondo e liberatorio, Bart Millard scriverà una delle canzoni più belle della storia della musica, I CAN ONLY IMAGINE, vincitrice del triplo disco di platino e per lungo tempo in vetta alle classifiche pop e country americane.
Come sempre, in abbinamento al film, suggeriamo di approfondire il tema con un libro. In questo caso proponiamo IL TU PROFONDO di Rafael Pérez Piñero, la storia della riscoperta dell'io, tramite la ricerca di autenticità nel rapporto con se stessi e con gli altri.
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Carissimi amici di Dominus,
in questo momento di grande cambiamento, nell'attesa di tornare a una piena normalità, abbiamo voluto fare di necessità virtù e investire in un format culturale semplice e facilmente accessibile a tutti, con ospiti di grande prestigio, capaci di offrire preziosa informazione e formazione al nostro pubblico.
Nelle passate settimane abbiamo affrontato temi importanti, dal diritto alla democrazia, dalla scuola alla deriva filantropica occidentale. Continueremo le nostre pillole informative ogni Domenica alle ore 21 con trasmissioni in streaming sulla pagina @federicapicchiofficial.
La scorsa Domenica abbiamo parlato di un tema molto delicato, il disegno di legge zan-scalfarotto, con il prof Massimo Gandolfini, la dottoressa Silvana De Mari e due testimoni di eccezione: Luca di Tolve e Antonio Margini. Potete rivedere il video qui: https://youtu.be/rSqKMz7pYq8
La pillola del 21 giugno invece tratterà un tema caro ad ogni essere umano: la ricerca dell'Infinito. Avremo come ospiti un grande scienziato, il professor Antonino Zichichi e un monaco di grande sapienza, Padre Serafino Tognetti. Vi aspettiamo, fate circolare soprattutto tra i giovanissimi.
Tutte le precedenti pillole (in)formative si trovano su www.federicapicchi.it
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LISTA DEI SITI CATTOLICI
www.siticattolici.it
GLI ULTIMI ARRIVI
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IN REGALO PER TE LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
In questa piccola raccolta troverai alcune delle omelie più incisive,
toccanti, illuminanti pronunciate da Papa Francesco durante le messe
in Santa Marta. Parole che ispirano e parlano al cuore di tutti,
ci danno speranza, ci incoraggiano e ci indicano la via da seguire.
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e se vuoi, sempre gratis, anche il volume stampato
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Venerdì 19 Giugno 2020
Giovedì 18 Giugno 2020
Mercoledì 17 Giugno 2020
Chiesa di Santa Maria della Consolazione al Foro Romano - Roma new
Un'oasi di spiritualità mariana nel centro storico di Roma. La Chiesa, curata dai Frati Cappuccini, è un luogo di preghiera e l'ambiente è colmato del canto gregoriano che favorisce la preghiera e la meditazione.
Monache Visitandine - Monastero della Visitazione - Baggiovara (MO) new
Il sito è gestito da un fedele laico che desidera promuovere la spiritualità dell'Ordine della Visitazione, basata sull'umiltà verso Dio e la dolcezza verso il prossimo.
Martedì 16 Giugno 2020
Lunedì 15 Giugno 2020
Sabato 13 Giugno 2020
SMA - Società Missioni Africane new cei 0848 -
Comunità di missionari cattolici provenienti dai cinque continenti. Presenti in Africa da 150 anni con la passione di condividere la vita, la cultura, la religione degli Africani.
Missionari Cappuccini - Provincia di Lombardia new -
Attività di animazione missionaria per il sostegno dei nostri missionari in Brasile, Costa d'Avorio, Camerun e Thailandia. Il sito pubblica la nostra rivista: Missionari Cappuccini, per una informazione e cultura missionaria.
Venerdì 12 Giugno 2020
PN - Dardago - Parrocchie di Dardago, Budoia e Santa Lucia new cei 0000 -
Contiene una riflessione sulla liturgia domenicale, l'elenco delle S. Messe celebrate nelle tre parrocchie e gli avvisi utili per la vita della comunità parrocchiale.
Giovedì 11 Giugno 2020
Istituto Suore della Riparazione new -
Siamo chiamate a vivere il carisma della riparazione credendo nella dignità dell’uomo anche quando questi è scivolato nei bassifondi dell’esistenza.
Mercoledì 10 Giugno 2020
Gioventù Domenicana - Roma new
Uno spazio di riflessione per quei ragazzi e ragazze che desiderano vivere la propria fede alla luce della spiritualità domenicana.
Martedì 9 Giugno 2020
Fondazione Opera Sant'Alessandro - Bergamo new
L'OSA comprende otto istituti scolastici nella diocesi di Bergamo, in grado di offrire un percorso di crescita completo da 0 a 19 anni.
Chiesa di San Francesco del Prato - Parma new -
Il complesso si trova a pochi passi da Cattedrale e Battistero. Un monumento unico al mondo: per il suo grande valore storico e culturale, per le sue ardite linee architettoniche e per la sua parabola storica singolare.
IGS - Istituto Gesù Sacerdote new -
Una famiglia spirituale per il clero diocesano, per una spiritualità più profonda, che infonda grazie, fraternità e zelo apostolico alla sua missione, sulle orme del fondatore Don Giacomo Alberione.
Lunedì 8 Giugno 2020
Villa Nazareth - Roma new -
E' la sede del Collegio Universitario Fondazione Comunità Domenico Tardini, nato come istituzione scolastica aperta agli orfani nel secondo dopoguerra, per iniziativa del card. Domenico Tardini. Dal 1982 è gestito dalla Fondazione Comunità Domenico Tardini Onlus, e raccoglie oggi più di 150 studenti universitari.
Domenica 7 Giugno 2020
PM - Il Piccolo Missionario new cei 04102 -
Rivista missionaria per ragazzi (utilissima anche per educatori). Informa sui popoli del Sud del mondo, e si propone di educare all'intercultura e alla mondialità con fumetti, fatti, notizie, barzellette e giochi.
Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio new
Il particolare profilo su cui si fonda la nostra identità è l’amore senza limiti, verso fratelli vivi e defunti.
OFM Cappuccini - Messina new -
Informazioni sulla nostra vita e sulla nostra attività. Se desiderate chiedere delle chiarificazioni o maggiori informazioni, inviateci un semplice e-mail. Internet ci offre la possibilità di esservi più vicini e più utili.
Sabato 6 Giugno 2020
Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria new -
Portale dei Missionari dei Sacri Cuori; Beato Gaetano Errico; Mailing List; Download di documenti, materiale fotografico e archivi di animazione pastorale e liturgica. Si impegnano nell'attività missionaria anche con l'animazione, l'educazione e la formazione dei giovani, attraverso il Vangelo, l'esempio e la testimonianza di vita.
Salesiani - Opera Don Bosco - Genova Sampierdarena new -
Le scuole del Don Bosco sono: la Scuola Media, il Liceo Scientifico, L'Istituto Tecnico Industriale. Scuola ispirata al Vangelo, dove lo sviluppo della personalità viene seguito con rispetto e la dimensione religiosa occupa il giusto posto pur nel rispetto della libertà di tutti.
Centro Pastorale Giovanile Shekinà - Napoli new
Il sito che permette di conoscere tutte le attività di volontariato, aggregazione giovanile e preghiera promosse dal centro Shekinà nei quartieri Vomero-Arenella.
Venerdì 5 Giugno 2020
Giovedì 4 Giugno 2020
Venerabile Francesco Antonio Marcucci (1717-1798) new -
Sito dedicato al fondatore delle Pie Operaie dell'Immacolata Concezionee per stimolare una riflessione condivisa sulla sua opera.
Mercoledì 3 Giugno 2020
Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re new -
Il Carisma della Congregazione è vivere nella fraternità il Vangelo per amore di Dio, incarnando, testimoniando e annunciando la Regalità di Cristo, con lo spirito francescano di continua conversione al servizio della Chiesa e della persona particolarmente nel campo educativo.
Rogazionisti - Istituto Antoniano - Padova new
Il carisma dei Rogazionisti è tutto legato alla considerazione che servono operai alla Messe del Signore, il quale pregano perché ne mandi
Lunedì 1 Giugno 2020
Figlie di Gesù Buon Pastore new
Chiamate da Dio a consacrarsi totalmente a Lui in Cristo, sono unite tra loro da uno speciale vincolo di fraternitā, che rafforza quello del Battesimo per cui partecipano della misteriosa unitā del Corpo Mistico di Cristo.
Calendario Francescano Secolare new
I santi, i beati e testimoni della fede del Terz'Ordine secolare di San Francesco, l'Ordine Francescano Secolare. Il progetto nasce con spirito di servizio dall'iniziativa di alcuni francescani secolari e di Amici di San Francesco.
Venerdì 29 Maggio 2020
Associazione Tra Noi - Movimento per la Spiritualità dell'Accoglienza new
Movimento cattolico che ha il fine di accogliere e aiutare ogni persona, principalmente la più emarginata e indifesa, senza distinzione di classe di religione e di cultura, per promuovere una fraternità universale nello spirito di San Luigi Orione.
Sui passi di don Guanella - Como e Sondrio new
Un piccolo 'Cammino di Santiago' tra i monti e le valli delle provincie di Como e di Sondrio. Per coloro che si vorranno mettere 'sui passi di don Luigi Guanella', affascinati dal suo carisma di amore verso Dio e verso gli uomini, soprattutto quelli più in difficoltà.
Giovedì 28 Maggio 2020
Mercoledì 27 Maggio 2020
CEInews new cei 0419
Portale d'informazione che aggrega, valorizza e condivide le notizie dei media CEI, della Commissione nazionale valutazione film e di altre realtà collegate alla Chiesa italiana.
Martedì 26 Maggio 2020
Lunedì 25 Maggio 2020
Collegium Caronensis - Ticino new -
Portale di fedeli, sostenitori, amici e simpatizzanti della Messa latino-gregoriana del Canton Ticino (Svizzera) sia romana sia ambrosiana sia di riti monastici.
Suore Infermiere dell'Addolorata new
Preti (sempre) di corsa (a cura di Padre Pasquale Castrilli) new -
Il sito dei sacerdoti runners italiani. "Uomini di Dio" con la passione per la corsa vissuta come spazio di incontro, solidarietą e spiritualità. Il sito è parte di un progetto che vuole creare una 'community' mettendo in contatto sacerdoti runners. Allo stesso tempo intende far conoscere la loro storia di fede e l'impegno pastorale.
Sabato 23 Maggio 2020
Suore della Sacra Famiglia di Spoleto new
Il sito si propone di alimentare l'originaria missione di 'essere, dare, costruire' famiglia nel mondo, in nome di Gesù, Maria e Giuseppe, modello di vita per le suore e per ogni famiglia che condivide il carisma del Beato Pietro Bonilli, Fondatore.
RM - Roma - Parrocchia San Giuseppe a via Nomentana new cei 0000 -
La storia della parrocchia, i gruppi parrocchiali e le attività di oratorio, gli appuntamenti, il giornalino e la Liturgia della Parola mese per mese.
Diocesi: ROMA
Radio Christus new
Emittente religiosa della comunità Dehoniana dei Sacerdoti del S. Cuore, che dal 1977 trasmette Parola di Dio, riflessioni e canti religiosi, testimonianze di fede e di vita, incontri di preghiera, celebrazione dell'eucarestia, rosario, santo del giorno e lodi problemi di vita familiare e sociale, rubriche di attualità, informazione e cultura religiosa.
Venerdì 22 Maggio 2020
NO - Varallo - Parroccie di Varallo Pombia e Pombia new cei 0000
Il sito delle parrocchie dei Santi Vincenzo e Anastasio in Varallo Pombia e dei Santi Vincenzo e Maria a Pombia.
Giovedì 21 Maggio 2020
Lazzaristi - Congregazione della Missione new -
Fine della Congregazione della Missione è seguire Cristo evangelizzatore dei poveri. Vengono chiamati anche 'Lazzaristi', per aver avuto origine nel Priorato di San Lazzaro di Parigi. Sono riconosciuti come Vincenziani nei paesi anglofoni, in Spagna come Paules e in America Latina come Vincentinos.
VE - Carpenedo Mestre - Parrocchia SS. Gervasio e Protasio - Il blog di Carpenedo new
Comunità RUT - Caserta new -
Centro di accoglienza curato dalle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria di Breganze, per giovani donne migranti, sole o con figli, in situazioni di difficoltà e di sfruttamento.
Mercoledì 20 Maggio 2020
Opera Diocesana Patronato San Vincenzo - Bergamo new
L’opera Diocesana Patronato San Vincenzo opera nel territorio di Bergamo e nella missione Boliviana nell’ambito della prevenzione del disagio giovanile e nell’assistenza ai poveri seguendo i principi del Vangelo e della carità cristiana.
Martedì 19 Maggio 2020
Lunedì 18 Maggio 2020
Sabato 16 Maggio 2020
Santuario Madonna del Granato - Capaccio (SA) new -
Dopo la distruzione di Paestum ad opera dei Saraceni nel VII Sec., i Pestani superstiti si rifugiarono sul colle Calpazio che si affaccia sull'ampio Golfo di Salerno. Qui costruirono anche la loro nuova Cattedrale e dedicata a S. M. Maggiore. Nel 1246 fu distrutta da Federico II insieme al paese e nel 1710 fu ristrutturata completamente e da allora probabilmente fu incrementato il titolo devozionale di: Madonna del Granato. Dal 1991 è presente un religioso Carmelitano dell'A.O. quale rettore del Santuario e conduttore di una vita eremitica secondo la regola del Carmelo.
Venerdì 15 Maggio 2020
Giovedì 14 Maggio 2020
Confraternita di Santa Maria della Quercia dei macellai - Roma new
Congregazione Maestre Pie Venerini new -
Le Maestre Pie Venerini si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù. Oltre che in Italia sono presenti in Albania, Brasile, Camerun, Cile, India, Nigeria, Romania, Stati Uniti d'America e Benin.
BZ - Bolzano - Parrocchia Cristo Re new cei 0000
Preghiere.eu (a cura di Cristian P.) new -
Sito di spiritualità cattolico-cristiana con uno sguardo particolare alla Passione di Cristo.
Mercoledì 13 Maggio 2020
Martedì 12 Maggio 2020
Movimento Domenicano delle Famiglie new -
Il nostro movimento vuole offrire la possibilità di interpretare la propria esperienza familiare alla luce del Vangelo, attraverso la sapienza e l'esperienza dello stile di vita domenicano.
Discepole del Vangelo new -
Sono molte le vie di dono a cui ci apre il Vangelo. Noi ci sentiamo interpellate a percorrerne alcune, in particolare quella dell'incontro con Gesù e col Vangelo, quella che dà valore alla quotidianità e quella dell'incontro.
PA - Palermo - Parrocchia Santa Maria della Pace new cei 0000 -
Una parrocchia guidata dai Frati Minori Cappuccini di Palermo.
Lunedì 11 Maggio 2020
Domenica 10 Maggio 2020
Missionarie di Maria - Saveriane new cei 0000 -
Famiglia missionaria sorta a Parma nel 1945 con la finalità di annunciare Cristo e testimoniare il suo vangelo tra i non cristiani. Costituisce il ramo femminile dei Missionari Saveriani. Attraverso il sito, le missionarie di Maria ci fanno vivere il grande e prezioso dono dell'annuncio del Vangelo di Gesù condividendo con noi le loro esperienze.
Immacolatine - Istituto Suore dell'Immacolata di Genova new -
L'istituto è stato fondato dal sacerdote Sant'Agostino Roscelli nel 1876 a Genova. Le Suore, sulle orme del loro fondatore, esplicano il loro apostolato attraverso l'educazione e l'istruzione dei fanciulli e dei giovani, avvalendosi della collaborazione di educatori laici che ne condividono il carisma.
VA - Varese - Parrocchia San Massimiliano Kolbe new cei 0000
Nel sito puoi trovare il calendario con tutte le scadenze dell'anno, una ricca carrellata di ultime notizie, gli avvisi della settimana nelle news, la storia della parrocchia, la guida alla visita della chiesa, il profilo dell'architetto J. Dahinden, i servizi religiosi, gli orari delle S. Messe e delle funzioni religiose.
Diocesi: MILANO
Sabato 9 Maggio 2020
CMD Biella new cei 0844 -
Per noi il cuore di tutto è la missione: il sito raccoglie appuntamenti, testimonianze, foto ed iniziative di animazione missionaria, portate avanti con impegno ed entusiasmo da persone innamorate della missione e del Vangelo, con l’intento di animare e coinvolgere l’intera comunità.
Istituto Superiore di Scienze Religiose 'Donnaregina' - Napoli new cei 1164 -
L'ISSR Donnaregina di Napoli, collegato alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, rilascia il Magistero in Scienze Religiose e il Diploma CEI, titoli riconosciuti dalla Santa Sede. Nota storica, Curricoli, Piani di studio, Corsi di formazione, Segreteria.
UISG - Unione Internazionale delle Superiore Generali new cei 0952 -
La UISG è un foro internazionale dove le Superiore Generali condividono esperienze, scambiano informazioni e si accompagnano reciprocamente nello svolgimento del loro servizio.
Venerdì 8 Maggio 2020
Clarisse - Monastero San Cosimato - Roma new
Ogni giorno coltiviamo l’unione con Dio, ma, allo stesso tempo, siamo vicine alle sofferenze, alle necessità ed alle ansie dei fratelli. La nostra giornata trascorre tra la preghiera personale e comunitaria, il lavoro e la vita fraterna, affinché possiamo essere testimonianza del primato dello spirito e fecondo apostolato a servizio della Chiesa e del mondo intero, riscoprendo quotidianamente la bellezza di vivere insieme nella contemplazione il Vangelo del Signore Gesù Cristo, secondo l’esempio di Francesco e Chiara d’Assisi.
PA - Palermo - Parrocchia Sant'Agnese Rione Danisinni new cei 0000
Santa Sede - Congregazione per i Vescovi new cei 0000
Giovedì 7 Maggio 2020
Mercoledì 6 Maggio 2020
Centro Culturale 'Il Tempietto' - Genova Sampierdarena new
Il Tempietto è il polo culturale dell'Opera Don Bosco di Genova e pubblica tutti gli anni una rivista di sociopolitica.
Congregazione della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo new
Noi crediamo all'amore misericordioso e inesauribile di Dio per noi. Non abbiamo meritato quest'amore. Noi siamo niente, non abbiamo niente e non possiamo niente senza Dio. Siamo proclivi al male. Siamo peccatori, eppure Dio continua ad attirarci a sé.
BZ - Bolzano - Parrocchia Santa Gertrude new cei 0000
Martedì 5 Maggio 2020
Oblati di Maria Vergine - Scuola di Vita Spirituale Padre Bruno Lanteri - Roma new
La Scuola si propone di formare le persone all’intimità di vita con il Signore Gesù Risorto e vivo, sulla scia della spiritualità degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio di Loyola coniugata con la spiritualità di S. Francesco di Sales e gli insegnamenti dei grandi maestri della spiritualità.
Suore Pie Operaie dell'Immacolata Concezione new -
Il nostro carisma è essere testimonianza continua e concreta di Maria Immacolata, via e modello di santificazione, impegnandoci a divenire una sua viva immagine.
PD - Padova - Parrocchia San Daniele new cei 0000
Domenica 3 Maggio 2020
Laici Domenicani - Provincia Romana di Santa Caterina da Siena new cei 0740 -
Sito ufficiale dei Laici di San Domenico della Provincia Romana. I laici domenicani sono incorporati nell'Ordine dei Predicatori (Domenicani) e condividono diritti, doveri e beni spirituali del Primo Ordine
GAM - Gioventù Ardente Mariana - Toscana new
Movimento giovanile di ispirazione eucaristica, mariana, ecclesiale, che intende lanciare i giovani verso l'evangelizzazione.
Santuario di Santa Gemma Galgani - Lucca new -
Il sito è nato in coincidenza con l'apertura del centenario della morte di santa Gemma Galgani, mistica stimmatizzata lucchese (1878-1903). Sono in cantiere in questo anno centenario varie iniziatve di tipo culturale, liturgico per interessare, anche attraverso il sito web sull'attualità di una ragazza che ha sempre detto di sì a Dio.
Santuario Nostra Signora del Monte - Genova new
Il più antico Santuario della città di Genova fuori delle mura. Dal 1444 affidato ai Frati Minori i quali continuano a mantenere vivo questo luogo offrendo percorsi di evangelizzazione che privilegiano la condivisione della vita fraterna.
Sabato 2 Maggio 2020
Foyer de Charité - Salera - Emarese (Aosta) new
Una famiglia composta da un prete e da laici, che accolgono coloro che desiderano condividere la loro vita di fede e mettersi in ascolto di Dio. Una Casa per esercizi spirituali ed una comunità di accoglienza spirituale nella Valle d'Aosta.
Abbazia San Vincenzo al Volturno - Isernia new -
Un luogo di pace e di contemplazione dove è naturale ritrovare se stessi. Potrete visitare i ruderi delle strutture ecclesiali dell'VIII secolo e, con ricostruzioni virtuali, andare indietro nel tempo per vedere com'era la più antica abbazia del mondo. Parziale versione in inglese.
RM - Roma - Parrocchia Sant'Ugo new cei 0000 -
Sant'Ugo sul web: ovvero vita, attività, cronaca e novità di una bella parrocchia della periferia (ma non troppo) romana.
Diocesi: ROMA -
Giovedì 30 Aprile 2020
Mercoledì 29 Aprile 2020
Martedì 28 Aprile 2020
Lunedì 27 Aprile 2020
Santuario Santa Maria della Libera - Cercemaggione (CB) new
Benedettini - Fraternità San Bonifacio - Acquasanta Terme (AP) new
La Fraternità di san Bonifacio è un'esperienza di vita battesimale vissuta con radicalità, improntata alla tradizione monastica occidentale ed orientale e tesa ad essere una presenza evangelizzante dove si vive.
BG - Nembro - Oratorio San Filippo Neri new
La parrocchia San Martino Vescovo di Nembro attraverso l'Oratorio San Filippo Neri allunga una mano a tutti i giovani, i ragazzi, le famiglie del suo territorio: guarda al futuro e parla di una vita buona radicata nel Vangelo di Gesù.
VA - Varese - Comunità Pastorale Santi Gottardo e Giovanni Paolo II new cei 0000
Riunisce le parrocchie di Bregazzana, Fogliaro, San Massimiliano Maria Kolbe, Rasa, Sant'Ambrogio, Ganna e Ghirla.
Domenica 26 Aprile 2020
Figlie del Sacro Cuore di Gesù - Provincia italiana new cei 0952 -
Sito della Provincia italiana delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù. Vita della Congregazione, attività missionarie ed apostoliche in genere.
Istituto Secolare Cristo Re new cei 0000
L'Istituto Secolare Cristo Re, fondato da Giuseppe Lazzati, è nella Chiesa, una comunità di laici chiamati dallo Spirito a offrire se stessi a Dio attraverso la consacrazione secolare e a vivere mediante i voti, le virtù evangeliche di povertà, castità e obbedienza nella condizione secolare, per rispondere alla loro specifica vocazione.
RM - Roma - Parrocchia-Santuario Regina degli Apostoli alla Montagnola new cei 0000 -
Il sito intende proporre in rete le attività parrocchiali e una serie di contenuti a livello religioso tipo meditazioni ecc. Inoltre si vuole presentare il carisma della nostra famiglia religiosa - la Società San Paolo - e alcune sue iniziative.
Diocesi: ROMA -
Sulla tua Parola.it (a cura di Maria Rosaria Cirella) new -
Scopo di questo sito vuole essere il tentativo di diffondere la Parola di Dio, fonte di vita e di salvezza per ciascun uomo. Intento fondamentale è far crescere l'amore alla Parola, al Verbo incarnato, al Dio con noi. "Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino" (Sal 119, 105)
Fondazione-Museo Bernareggi - Bergamo new
La fondazione, strumento pastorale della diocesi di Bergamo, partecipa all'evangelizzazione con la cura della coscienza culturale.
Sabato 25 Aprile 2020
Santuario Maria SS. della Civita - Itri (LT) new
Situato a 670 metri s/m in bella posizione, domina la vallata che sbocca a Gaeta e il suo golfo da una parte, e il mare di Terracina, con la piana e il laghetto di Fondi dall'altra. Gli fanno corona e sfondo i monti Lepini e Ausoni. Dal 1985 affidato ai Padri Passionisti.
Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia new -
Due sono gli elementi principali che caratterizzano il carisma delle Suore Crocifisse: la Croce e l’Eucaristia. La suora crocifissa dell'Eucaristia offre quotidianamente se stessa per le necessità della Chiesa e del mondo e si fa apostola dell'Eucaristia preparando la materia del Sacrificio ed adoperandosi per fare amare il Signore ad ogni persona.
VE - Mirano - Parrocchie San Leopoldo e San Silvestro new cei 0000
Sito delle parrocchie San Leopoldo Mandic in Mirano e San Silvestro Papa in Vetrego di Mirano. Due comunità che condividono un unico parroco e sono inserite nella più ampia Collaborazione Pastorale Miranese in Diocesi di Treviso.
Venerdì 24 Aprile 2020
Associazione Centro Documentazione e Studi 'Presenza Donna' - Vicenza new -
Un'associazione, promossa dalle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria di Vicenza, che opera per la promozione e la formazione delle donne: ci attiviamo perché anche loro partecipino, con la specificità che le caratterizza, alla missione della Chiesa e alla costruzione della società civile.
Suore Benedettine di Priscilla - Roma new -
Preghiera e lavoro, vita incentrata sulla lode di Dio nella celebrazione della Messa e dell'Ufficio divino; lavoro a servizio della Chiesa svolto nell'ambito della casa religiosa nell'umiltà e nella gioia di una vita veramente fraterna.
VR - San Pietro In Cariano - Parrocchia San Pietro Apostolo new cei 0000
Giovedì 23 Aprile 2020
Associazione Laici Bonilliani new -
Giovani, coppie, famiglie, vedovi/e, singoli/e che condividono il Carisma, la Spiritualità e la Missione dell’ Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto.
Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote new -
La nostra fondatrice, Madre Margherita M. Guaini, raccolse come uscito dalle stesse labbra di Cristo questo grido straziante del Salmista: 'Quale utilità del mio Sangue, se nessuno lo fa valere?'.
UD - Latisana - Collaborazione Pastorale di Latisana new cei 0000
Le informazioni e le attività delle Parrocchie di Fraforeano, Gorgo, Latisana, Latisanotta, Pertegada, Ronchis.
Mercoledì 22 Aprile 2020
Martedì 21 Aprile 2020
Cappellania degli Enti di Ricerca MIUR - Servizio per la Cultura e l'Università - Roma new cei 1160
Istituto Sacra Famiglia new -
L'umiltà, la semplicità, la povertà, l'amore al lavoro ad imitazione della Sacra Famiglia di Nazaret, formano lo spirito di questo Istituto fondato da Santa Paola Elisabetta Cerioli.
TN - Primiero San Martino di Castrozza - Parrocchie di Primiero Vanoi e Mis new cei 0000 -
Le parrocchie dei paesi di Imèr, Mezzano, Fiera di Primiero, Transacqua, Tonadico, Siror, Sagron Mis, San Martino di Castrozza, Canal San Bovo, Caoria, Ronco, Prade e Zortea.
Lunedì 20 Aprile 2020
Domenica 19 Aprile 2020
NO - Borgomanero - Oratorio parrocchiale Borgomanero new
L’oratorio 'Mons. Felice Piana' dal 9 maggio 1909 è al servizio della comunità per la formazione e il divertimento dei giovani e dei bambini. Sorge nei pressi del luogo dove già sorgeva un’antica chiesa dedicata a S. Antonio Abate.
Diocesi: NOVARA -
Sabato 18 Aprile 2020
Accademia Alfonsiana - Istituto Superiore di Teologia Morale new cei 1160
Situata in Roma, è un Istituto Superiore di Teologia Morale, fondato dai Padri Redentoristi. Dal 1960, l'Accademia fa parte della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense e può rilasciare diplomi di Licenza e Dottorato in Teologia Morale, secondo lo spirito di Sant'Alfonso, dottore della Chiesa e patrono dei Teologi moralisti.
Missionarie della Parola di Dio new -
Sito realizzato per far conoscere il valore della consacrazione secolare nella spiritualità di S. Francesco di Paola e nel carisma della Parola che vivifica, infiamma e si dona.
RM - Roma - Parrocchia San Melchiade new cei 0000
Diocesi: ROMA - Aggiunto il 18-Apr-2020 - Visite: 871
Venerdì 17 Aprile 2020
Giovedì 16 Aprile 2020
Eremo del Silenzio - Torino new -
L’eremo è un luogo interiore. L’eremita secolare è un uomo libero e in pace anche nel caos della città.
FI - Firenze - Parrocchia Santa Maria Novella new cei 0000 -
La Fraternità di Santa Maria Novella vuole aprirsi alla comunità parrocchiale, e non solo, per costruire un dialogo costante, sui temi più diversi; intende accompagnare e sostenere la preghiera di ogni fedele con questo sito, offrendo informazioni sulla Liturgia, le attività e iniziative periodiche.
Rete Mondiale di Preghiera del Papa new -
Pregare e vivere le sfide dell’umanità che preoccupano il Papa (intenzioni) attraverso la sua rete di preghiera. Sono le chiavi della nostra preghiera e della nostra missione.
Mercoledì 15 Aprile 202
Arciconfraternita di Santa Maria degli Angeli dei Cocchieri - Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis - Roma new
L’Arciconfraternita ha lo scopo specifico di sostenere e ravvivare, alla luce del Vangelo, del Magistero autentico della Chiesa Cattolica e dell’esempio dei Santi, la coscienza di coloro che in Roma entrano in quotidiano rapporto con il prossimo.
Apostole del Sacro Cuore di Gesù - Provincia Italiana new
L’Istituto fu fondato nel 1894 da Madre Clelia Merloni. Seguendo il motto di S. Paolo: 'La carità di Cristo ci spinge', le suore Apostole svolgono il loro servizio missionario nelle aree dell'educazione, della salute e delle opere sociali.
Clarisse - Monastero Santa Maria di Monteluce in Sant'Erminio (PG) new -
Il monastero di vita contemplativa si offre come 'oasi' nelle quali l’uomo, pellegrino sulla terra, può meglio attingere alle sorgenti dello Spirito e dissetarsi lungo il cammino. (Benedetto XVI)
Svizzera - Ticino - Parrocchie di Claro e Gnosca new
Martedì 14 Aprile 2020
Lunedì 13 Aprile 2020
Chiesa di San Marcello al Corso - Roma new -
Un sito per riscoprire passo passo l'antico 'Titulus Marcelli' (IV sec.) e le sue successive ricostruzioni, una vera e propria miniera di tesori nel cuore di Roma.
Monache Agostiniane - Monastero Sant'Antonio da Padova - Pennabilli (RN) new
Viviamo una vita fraterna ed evangelica e questo cammino lo condividiamo con tutti quelli che incontriamo per le vie di Dio.
Benedettine - Monastero San Luca - Fabriano (AN) new -
Sito delle monache benedettine del monastero S. Luca in Fabriano. Storia del monastero; orario della giornata; breve introduzione alla lectio divina; cosa è la vita monastica; il monachesimo femminile; perchè e come diventare monaca; clausura?; ospitalità; come raggiungerci.
OFM Minori - Provincia Puglia e Molise new -
Sito della provincia religiosa di San Michele Arcangelo di Puglia e Molise dell'Ordine dei Frati Minori. Propone una breve storia, la vita di San Francesco, le figure di santità, i conventi e i santuari della nostra provincia, le attività pastorali e vocazionali, le missioni e i missionari, la presenza delle Clarisse, l'Ofs e la Gi.Fra e altro ancora.
MI - Milano - Parrocchia Santi Patroni d'Italia San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena new
La bellissima chiesa, opera dell'architetto milanese A. Vincenti, è a forma di tenda con cuspide piramidale contenente sei campane in verticale. L'edificio è caratterizzato dalla slanciata struttura piramidale della guglia campanile alta 45 metri. La parrocchia è affidata ai frati del Terzo Ordine Regolare di San Francesco.
Diocesi: MILANO
MissioItalia - CEI new cei 0844 -
La Fondazione Missio è nata nel 2005 come organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di sostenere e promuovere, anche in collaborazione con altri enti e organismi, la dimensione missionaria della comunità ecclesiale italiana, con particolare attenzione alla missio ad gentes e alle iniziative di animazione, formazione e cooperazione tra le Chiese. Essa rappresenta l’eredità del lungo cammino di sensibilità missionaria delle nostre comunità, che ha sempre trovato nelle Chiese locali, negli Istituti religiosi, nel laicato, nelle associazioni e specialmente nella storia di santità di tanti missionari e missionarie sul campo una preziosa e concreta risposta alla vocazione cattolica del Vangelo.
Sabato 11 Aprile 2020
Istituto Figlie di Sant'Anna - Eritrea new
Storia della fondatrice e della Fondazione ed espansione attuale oltre che condivisione del carisma con il Movimento della Speranza, Ramo Contemplativo: Adoratrici Perpetue del SS Sacramento, Figli di S. Anna, ramo maschile e Istituto Secolare.
Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino - Casa Generalizia new cei 0952 -
Il sito ufficiale dell’Istituto è un luogo di condivisione del carisma, dell’esperienza e del servizio delle Francescane Missionarie di Gesù Bambino nel mondo.
Passioniste - Suore Passioniste di San Paolo della Croce new -
Ci consacriamo alla missione educativa con particolare attenzione alla donna, all'infanzia e alla gioventů segnate da varie forme di violenza e di sfruttamento.
Aggiunto il 11-Apr-2020 - Visite: 4153
Venerdì 10 Aprile 2020
Giovedì 9 Aprile 2020
Collegio Sacerdotale Tiberino - Roma new -
Centro ecclesiastico internazionale di carattere universitario, promosso della Pontificia Università della Santa Croce che ospita sacerdoti diocesani provenienti da tutto il mondo.
Associazione Francescane con i Poveri Onlus new
Associazione di volontariato costituita nel 2004 allo scopo di sostenere le attività ed i progetti delle Suore Francescane dei Poveri.
Suore della Santa Croce - Roma new -
I tratti che ci contraddistinguono: Amore fervido ed urgente per l'adorazione, servizio nascosto, attaccamento alla Santa Croce nella sequela quotidiana e costante di Cristo e devozione profonda per Maria e i Santi Angeli, col desiderio di impegnarsi con loro per il Regno dei Cieli.
Svizzera - Grigioni - Chiesa cattolica dei Grigioni new -
Regola le questioni giuridiche della parte del Cantone di religione cattolica, nel rispetto delle leggi della Chiesa cattolica e della Costituzione cantonale. Inoltre sostiene e promuove, nell’ambito delle sue competenze e possibilità, gli interessi della Chiesa cattolica nel Cantone dei Grigioni.
Mercoledì 8 Aprile 2020
Adoratrici del Cuore Regale di Gesù Cristo Sommo Sacerdote new
Unite all'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote e partecipi della sua spiritualità, le suore hanno come vocazione particolare quella di pregare per la santificazione dei sacerdoti, in particolare di quelli dell'Istituto, e di sostenerli nel loro apostolato.
PD - Taggì di Sopra - Parrocchia Santi Cosma e Damiano new cei 0000
Verso il Cielo (Blog di Mirko Molina) new
Il titolo del blog è 'Verso il Cielo', perché è lì che tutti noi siamo diretti. Su questa terra siamo solo pellegrini, ma la nostra dimora eterna è il Cielo! È verso il Cielo che dobbiamo guardare per sentirci realizzati, per capirci, per pregare e fare la volontà di Dio.
Martedì 7 Aprile 2020
Lunedì 6 Aprile 2020
Domenica 5 Aprile 2020
Figlie di Maria Santissima dell'Orto - Gianelline new cei 0952 -
E' il sito ufficiale dell'Istituto: illustra la vita del Fondatore S. Antonio Gianelli, il nostro carisma, le opere presenti nel mondo e le notizie più significative della vita congregazionale. Attraverso di esso si può accedere ad altri siti curati dalle Suore dei diversi Paesi in cui siamo presenti.
MI - Milano - Parrocchia Gesù Buon Pastore e San Matteo new cei 0000 -
Il sito ha lo scopo di presentare le principali realtà operanti nella comunità e le attività che esse promuovono al fine di agevolare tanto il dialogo interno alla comunità parrocchiale quanto il rapporto con i fedeli e le realtà organizzate presenti sul territorio.
Diocesi: MILANO -
Sabato 4 Aprile 2020
Francescane Missionarie Volontarie dei Poveri new cei 0952
Le Missionarie Volontarie dei Poveri sono nate nel 1986 con Mons. Alfredo Volpetti e Suor Paola Maniccia. La comunità, prendendo esempio di San Francesco, scelse dunque anche la spiritualità francescana. La Regina degli Apostoli è patrona di questa comunità religiosa il cui carisma è servire Gesù principalmente nei sacerdoti anziani e bisognosi, giovani e malati.
Suore Concezioniste Missionarie dell'insegnamento new -
Istituzione Cattolica impegnata con la missione educativa-evangelizzatrice della Chiesa.
Venerdì 3 Aprile 2020
Giovedì 2 Aprile 2020
Centro Culturale Aracoeli - Roma new -
Con il Centro Culturale Aracoeli, i Francescani di Roma e del Lazio danno seguito organico ad un progetto di animazione culturale polivalente che li vede attori di una presenza secolare.
Mercoledì 1 Aprile 2020
Centro Ad Gentes - Nemi (RM) new
Centro internazionale di spiritualità gestito dalla Società del Verbo Divino (SVD).
Figlie di Gesù new
Il fine della Congregazione è annunciare Gesù con la vita e, partendo da una concezione cristiana della persona e del mondo, collaborare allo sviluppo integrale di coloro che serviamo.
VI - San Germano dei Berici - Unità Pastorale Val Liona new cei 0000
L'Unità Pastorale delle parrocchie di Grancona, San Germano dei Berici, Campolongo, Spiazzo, Villa del Ferro e Zovencedo. |
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Cari amici buongiorno.
La newsletter di questo mese è dedicata alla Venerabile Serva di Dio Rachelina Ambrosini.
Uno speciale in occasione del suo compleanno, che cade il 2 luglio.
Lo abbiamo voluto intitolare “Invisibili”, come quei tanti che ogni giorno incontriamo e scopriamo che vivono nella sofferenza, nelle privazioni, nell’indifferenza, un po’ come è conosciuta Rachelina, una luce in fondo al tunnel per quanti si rivolgono a lei, nella preghiera e nella disperazione.
Anche lei, Rachelina, è invisibile a tanti; e pure è presente nella Grazia che accompagna e si manifesta nelle opere che ci chiede il Signore da realizzare.
Siamo certi di farla felice per quanto si fa nel suo nome, è sicuramente l’aureola più bella che le si possa regalare nel giorno che ricorda la nascita, a lei che a pieno titolo possiamo far conoscere come: “La Santa degli Invisibili”. Tommaso Maria Ferri
Avviso Sacro.
Giovedì 2 luglio alle ore 19, nel giardino di casa Ambrosini, sarà celebrata una Santa Messa a ricordo della nascita di Rachelina. La funzione religiosa sarà officiata da don Armando Zampetti, parroco di Venticano. In caso di pioggia, nella vicina Chiesa Badiale di Santa Maria e Sant’Alessio.
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Associazione Marco Mascagna: messaggio giugno 2020
Il covid ha fatto aumentare i poveri e i disoccupati: cosa fare
L'epidemia di covid-19, oltre a essere una tragedia per il gran numero di morti e di malati, è una sciagura anche dal punto di vista economico. L'obbligo di rimanere a casa, la chiusura di fabbriche, negozi e cantieri e la sospensione di servizi turistici, attività artistiche e ricreative era l'unico modo per arrestare l'epidemia una volta scoppiata, ma non poteva non determinare una crisi economica: il prodotto interno lordo annuo calerà del 9% in Italia, del 7% nella UE e del 3% nel mondo [1]. Se l'epidemia dovesse riaccendersi, la recessione sarebbe molto più grave.
Come sempre i più colpiti sono i poveri. Chi viveva d'elemosina o di lavoretti, chi era precario o aveva piccole attività commerciali ha subito un colpo gravissimo e, spesso, è riuscito a non morire di fame solo grazie alla solidarietà della Chiesa, di enti benefici e di persone che hanno ancora un cuore. Il numero di disoccupati è cresciuto e crescerà ancora di più e molte piccole e medie imprese rischiano di chiudere.
In una situazione così grave tutti chiedono aiuto allo Stato: non solo cassa integrazione, ma anche sostegno al reddito, finanziamenti a fondo perduto, sgravi fiscali, prestiti a tasso agevolato e a garanzia statale. Dopo che per anni abbiamo sentito che lo Stato doveva “farsi da parte” e “lasciar fare al mercato” oggi tutti vogliono un massiccio intervento dello Stato nell'economia, ben sapendo che, se si lasciasse fare al mercato, migliaia d'imprese fallirebbero e precipiteremmo in una crisi economica probabilmente irreversibile.
Il Governo italiano ha stanziato 80 miliardi di euro per interventi e aiuti di vario tipo [2]. E' una cifra consistente, pari a tre finanziarie. Sono soldi che lo Stato, prima o poi, dovrà prendere da qualche parte, per non aumentare in maniera insostenibile il proprio debito e rischiare la bancarotta. Il problema è che una crisi così grave determinerà una diminuzione delle entrate fiscali (se gli italiani guadagnano meno pagheranno anche meno tasse e lo Stato incasserà di meno). E' necessario quindi decidere da dove devono essere presi i soldi per sostenere chi è in difficoltà e per uscire dalla crisi economica.
Recentemente quattro diversi team di economisti (Fondo Monetario Internazionale, Accademia del Lincei, Sbilanciamoci e Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile ) hanno dato indicazioni su cosa fare per “salvarsi dalla catastrofe” [3, 4, 5, 6].
I quattro documenti, pur provenendo da soggetti molto diversi, dicono cose molto simili e si ritrovano sui seguenti punti strategici:
1) impedire che l'epidemia si riaccenda sostenendo adeguatamente i servizi sanitari, in particolare la prevenzione e la medicina territoriale. Se l'epidemia dovesse riaccendersi non sarebbe solo un enorme problema sanitario ma un ulteriore colpo durissimo a un'economia già traballante;
2) aiutare le persone in difficoltà affinché possano provvedere ai loro bisogni. In questo modo si sostiene anche la domanda di beni e servizi, condizione indispensabile per una ripresa produttiva;
3) aiutare le imprese in difficoltà, garantendo la liquidità necessaria per resistere fino alla ripresa economica (tramite sussidi, prestiti a tasso agevolato, garanzia statale dei debiti contratti ecc.). Secondo l'ASviS questi aiuti dovrebbero riguardare prioritariamente il settore green e dovrebbero essere dati in cambio di programmi e impegni a favore della sostenibilità ambientale, così da promuovere la transizione verso un'economia più ecosostenibile. Gli economisti di Sbilanciamoci propongono anche di elargire gli aiuti alle sole aziende con sede fiscale in Italia o che si impegnano a riportarla in Italia (per contrastare l'elusione e l'evasione);
4) contrastare la disoccupazione anche con investimenti pubblici (che dovrebbero privilegiare i territori con maggiore disoccupazione e povertà; gli interventi più in linea con l'ecosostenibilità, il benessere sociale e l'equità);
5) aumentare la progressività fiscale (aumento delle aliquote per chi ha redditi alti e delle tasse di successione, patrimoniale).
E' da tempo che anche l'FMI indica la necessità di una maggiore progressività fiscale e di tassare maggiormente i patrimoni (introdurre o aumentare le tasse patrimoniali e tassare maggiormente le eredità), strategia sulla quale concordano anche gli altri tre documenti, che propongono anche tasse sulle attività economiche a maggiore impatto ambientale, sulle transazioni fiscali (tobin tax) e sulle attività digitali e l'e-commerce (uno dei pochi settori che si è avvantaggiato con l'epidemia). Un'altra parte delle risorse dovrebbe venire da una seria lotta all'evasione e all'elusione fiscale (che toglie alle casse dello Stato tra i 107 e i 190 miliardi all'anno [7]).
Gli economisti sottolineano anche che una crisi così grave e globale e l'interdipendenza delle economie dei diversi Stati richiedono interventi concordati e coordinati. Se i singoli Stati andassero ognuno per sé o, peggio, l'uno in competizione con gli altri, uscire dalla crisi sarebbe molto difficile per tutti, ma sopratutto per i piccoli Stati e le economie non forti (e, quindi, per l'Italia e per gran parte dei Paesi europei). La UE ha quindi un ruolo importantissimo. Bisogna smetterla di ragionare come italiani, tedeschi, francesi, olandesi, spagnoli e ragionare come europei, perché ciò è nell'interesse di tutti.
Per esempio è velleitario pensare che un singolo Stato della UE possa “persuadere” una grande multinazionale o un paradiso fiscale, ma quello che è quasi impossibile per un singolo Stato può diventare invece possibile per la UE, che conta 27 Paesi ed è al secondo posto nel mondo sia come import che export.
Se fosse la UE, e non i singoli Stati, a introdurre una patrimoniale le cose sarebbero più semplici e non si litigherebbe più tra i vari Paesi membri ma tra le diverse forze politiche.
Il documento di Sbilanciamoci fa propria la proposta di alcuni economisti della London School of Economics che hanno suggerito una patrimoniale “a tempo” (in vigore solo per gli anni necessari a superare la crisi economica dovuta al covid): chi ha un patrimonio tra i 2 e gli 8 milioni di euro dovrebbe pagare una tassa patrimoniale dell'1%, chi tra i 8 e i 1.000 milioni il 2% e chi superiore ai 1.000 milioni il 3%. Una tale tassa, essendo in vigore solo per pochi anni e finalizzata a contrastare gli effetti negativi dell'epidemia, potrebbe scoraggiare pratiche di elusione fiscale, interesserebbe solo l'1% più ricco e darebbe alla UE una disponibilità di oltre 150 miliardi di euro all'anno [8].
In vari Paesi europei alcuni partiti (sinistra, verdi) hanno chiesto interventi in linea con quanto prima indicato. In Italia PD e LEU hanno avanzato una timida proposta: introdurre per soli tre anni un'aliquota del 47% per la quota di reddito tra 80.000 e 100.000 euro di imponibile, del 49% per la quota di reddito tra 100.000 e 150.000 euro e del 51% per la quota superiore ai 150.000 euro (attualmente per tutti i redditi superiori a 75.000 euro l'aliquota è del 43%). Questa proposta chiede quindi un piccolo sacrificio allo 0,4% più ricco degli italiani (solo 200.000 persone dichiarano un reddito imponibile superiore agli 80.000 euro). Immediatamente tutte le altre forze politiche hanno manifestato la loro netta contrarietà. Ma se i ricchi non si devono toccare, significa che i soldi vogliono prenderli dai poveri e dal ceto medio.
Essere demagogici è facile, basta dire: “Molti più soldi a tutti, meno tasse a tutti, più investimenti” (e secondo Lega e Fratelli d'Italia anche “niente prestiti dalla UE ma solo regali”), illudendo la gente che tutto ciò sia possibile e che viviamo nel mondo delle favole. Eppure tutti sanno, o dovrebbero sapere, che “senza denari non si cantano messe” e che “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.
Note:
7) La stima più bassa è del Ministero delle Finanze la più alta di uno studio dell'Università di Londra: Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2018FinalReport;
8) C. Landais, E. Saez, G. Zucman “A progressive European wealth tax to fund the European Covid response”.
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AVVISI
Dossier Caritas: “Sviluppo umano integrale al tempo del Coronavirus. Ipotesi di futuro a partire dalla Laudato sì”
La Caritas Italiana ha pubblicato il 56° Dossier con dati e testimonianze, dal titolo "Sviluppo umano integrale al tempo del Coronavirus. Ipotesi di futuro a partire dalla Laudato si’" . Un dossier molto interessante che invitiamo a leggere (https://www.caritas.it/materiali/Mondo/ddt56_sviluppoumano2020.pdf)
Non diventare complice di chi fabbrica e diffonde notizie false
Dare notizie false al solo scopo di aumentare le visualizzazioni al proprio sito e guadagnare di più o per alimentare la paura, la sfiducia, il sospetto, l'odio o per guadagnare consensi subdolamente è un comportamento vergognoso e immorale che avvelena la società. Per questo non diventare loro complice visitando tali canali e siti web o girando messaggi e notizie, senza essere più che certo che siano veritieri.
Una lista di questi siti è su https://www.bufale.net/the-black-list-la-lista-nera-del-web.
Ti consigliamo un film e libro
Film: Una poltrona per due, di John Landis, 1983, con Dan Aykroyd, Eddie Murphy, Jamie Lee Curtis, Ralph Bellamy, Don Ameche, Jim Belushi.
Una commedia esilarante, campione d'incassi, una critica feroce a un capitalismo privo di scrupoli e alla meritocrazia. Il film prende spunto da un racconto di Mark Twain e tratta questo tema: si può trasformare un accattone in un dirigente dell'alta finanza e far diventare un uomo onesto un miserabile pronto a tutto?
Libro: Cattive argomentazioni: come riconoscerle, di F.F. Calemi e M.P. Paoletti, Ed. Carocci, 2014. Politici, giornalisti, opinion leader, persone che frequentiamo cercano di convincerci della giustezza delle loro tesi. Molto spesso lo fanno con ragionamenti che sembrano validi e che invece non lo sono per niente. Rischiamo così di farci manipolare da persone senza scrupoli che hanno imparato a usare tali “ragionamenti fallaci” oppure di condividere tesi, idee, posizioni perché convinti da argomenti che a un esame critico non dimostrano un bel niente. Questo libro aiuta a riconoscere queste argomentazioni fallaci illustrandone i meccanismi con numerosi esempi anche divertenti.
Contro l'intolleranza e il razzismo diffondi i video “Un pugno al cuore”, “Anche noi”, “Requiem”
L'intolleranza verso lo straniero, il senzatetto diventa ogni giorno più preoccupante, assumendo spesso le forme del razzismo e della bruta violenza. Rimanere in silenzio, in questa situazione, favorisce il crescere di questa mala pianta. Bisogna parlare e confutare le notizie false, fornire elementi per una corretta conoscenza del fenomeno, risvegliare i sentimenti di pietà, fraternità e solidarietà. Uno strumento per tutto ciò possono essere i video “Un pugno al cuore”, “Anche noi” e Requiem, che ti invitiamo a guardare e diffondere.
I video sono su Youtube a questi indirizzi:
Un pugno al cuore: www.youtube.com/watch?v=pOZvhzfhFfE
Anche noi: www.youtube.com/watch?v=dochQxEMRZA&t=5s
Requiem: www.youtube.com/watch?v=44V4JapxQsM&feature=youtu.be
La tua firma significa tanto! Può salvare prigionieri politici dalla tortura o dalla morte. Firma gli appelli di Amnesty
E´ ormai accertato che quando centinaia o migliaia lettere chiedono notizie e giustizia per i perseguitati politici, le autorità poco rispettose dei diritti umani molto spesso cambiano comportamento nei confronti di questi perseguitati. Grazie a questa strategia fatta propria da Amnesty centinaia e centinaia di perseguitati politici sono riusciti ad avere salva la vita e a riacquistare la libertà. Per questo firma le azioni urgenti di Amnesty (www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html).
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C O M U N I C A T O S T A M P A
DIREZIONE REGIONALE MUSEI CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
Riapertura Sedi
Le riaperture dei luoghi di cultura afferenti alla Direzione regionale Musei Calabria diretta dalla dottoressa Antonella Cucciniello, continuano con sistematicità ed entusiasmo.
Dopo la Galleria nazionale di Cosenza, la Cattolica di Stilo ed il Parco archeologico di Scolacium, da giorno 11 giugno 2020 riapriranno anche il “Museo del Territorio” di Palazzo Nieddu del Rio a Locri e il museo dell’antica Kaulon, odierna Monasterace Marina.
Pur nelle difficoltà organizzative e logistiche legate al particolare momento che si sta ancora vivendo, ci si è adoperati per riaprire le porte anche di questi musei – cui ne seguiranno altri - perché ritornino ad essere luoghi dove tutti abbiano l’occasione di ricordare la valenza del patrimonio territoriale dove i turisti, come accaduto finora, possano ancora soffermarsi di fronte alle vetrine per conoscere l’abilità degli antichi artigiani, i manufatti riconducibili alla vita quotidiana o quelli legati a momenti religiosi e pubblici della città.
In questa prima fase:
il Museo del Territorio sarà aperto settimanalmente dal giovedì al sabato con i seguenti orari: 9,00-20,00 con ultimo ingresso alle 19,00.
La biglietteria verrà effettuata presso lo stesso museo che per informazioni è contattabile al numero di cell. 3346126386
Il Museo di Kaulon sarà aperto settimanalmente dal martedì al sabato con i seguenti orari: h. 9,00 - 19,00.
La biglietteria verrà effettuata on line dal sito https://www.museoarcheologicomonasterace.it/ a cura dei Servizi aggiuntivi, Cooperativa Vivikaulon
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C O M U N I C A T O S T A M P A
Intitolazione della saletta conferenze del Museo allo studioso Giuseppe Valarioti
Museo archeologico Mètauros
Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Giovedì 11 giugno 2020 – Ore 12.00
Giovedì 11 giugno 2020, alle ore 12.00, a Gioia Tauro (Reggio Calabria), il Museo archeologico Mètauros, dedicherà allo studioso rosarnese Giuseppe Valarioti, in occasione del quarantennale della sua scomparsa, la saletta conferenze del suo Museo.
Per via delle restrizioni previste dall’emergenza COVID-19, l’evento si svolgerà a porte chiuse ma sarà visibile in diretta streaming sulla pagina Facebook del Museo archeologico Metauròs.
Giuseppe “Peppe” Valarioti, era un insegnante precario di lettere e, da giovane consigliere comunale, aveva inaugurato una nuova stagione politica, denunciando apertamente il potere mafioso, le connivenze e lo sfruttamento dei lavoratori della Piana di Gioia Tauro. Il suo nome è diventato nel tempo un simbolo della lotta antimafia, ma Valarioti non era solo un politico, era anche uno studioso che amava l’archeologia e l’arte, aveva pubblicato numerosi scritti sul patrimonio culturale della sua terra e credeva che la cultura fosse l’unico strumento per contrastare la ‘ndrangheta e offrire ai giovani un’alternativa. Una figura, quindi, in linea con la missione del Museo archeologico Metauròs che, da oggi, oltre alle storie dei greci e dei romani avrà la possibilità di raccontare ai suoi visitatori, per lo più scolaresche, anche quella di Giuseppe Valarioti, affinchè la memoria non sia solo ideale ma possa tramutarsi in azioni concrete capaci di creare cambiamento a partire dalle giovani generazioni.
Alla cerimonia saranno presenti le sorelle Francesca, Angela e Teresa e la nipote di Valarioti Vanessa Ciurleo; l’on. Peppino Lavorato, già sindaco di Rosarno; il funzionario referente del Museo Simona Bruni e il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio. La giornata sarà arricchita dai contributi video del direttore della Direzione regionale Musei Calabria Antonella Cucciniello; di Alessio Magro, autore del libro “Il caso Valarioti”; di Francesca Chirico di Stopndrangheta.it e dell’assessore alla Cultura del comune di Gioia Tauro Carmen Moliterno, che saranno condivisi sui canali social del Museo.
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C O M U N I C A T O S T A M P A
DIREZIONE REGIONALE MUSEI CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
Viaggiamo Insieme - a Reggio e nel suo territorio
Anche la Direzione regionale Musei Calabria, diretta dalla dottoressa Antonella Cucciniello, partecipa alla campagna social Viaggiamo Insieme - a Reggio e nel suo territorio, mirata alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale della città metropolitana di Reggio Calabria.
Saranno, infatti, pubblicati, con lo slogan “Reggio ti aspetta”, immagini e video sui canali social istituzionali della Direzione regionale Musei Calabria finalizzati alla promozione e divulgazione dei Beni culturali di questo incantevole, meraviglioso territorio, ricco di motivazioni e di opportunità.
Pertanto “racconteranno” cultura, storia e bellezza del patrimonio materiale e immateriale della Città Metropolitana di Reggio Calabria le seguenti Sedi afferenti all’Istituto guidato dalla dottoressa Cucciniello.
La Cattolica – Stilo (Reggio Calabria)
Direttore: Rossana Baccari
mail: drm-cal.cattolica@beniculturali.it
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Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: drm-cal.kaulon@beniculturali.it
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Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: drm-cal.locri@beniculturali.it
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Museo Archeologico di Metauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Referente: Simona Bruni
mail: drm-cal.metauros@beniculturali.it
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Museo e Parco Archeologico “Archeoderi” – Bova Marina (Reggio Calabria)
Direttore: Orsola Laura Delfino
mail: drm-cal.archeoderi@beniculturali.it |
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C O M U N I C A T O S T A M P A
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide
Cassano all’Ionio (Cosenza)
Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, diretto dalla dottoressa Adele Bonofiglio, afferente alla Direzione regionale Musei Calabria, guidata dalla dottoressa Antonella Cucciniello, considerata la difficoltà derivante dalla situazione sanitaria in atto, ha predisposto, accattivanti iniziative “social”.
Propone, infatti, sui social istituzionali del Museo, ubicato a Cassano all’Ionio (Cosenza), la pubblicazione periodica di alcuni racconti e storie ispirate a reperti esposti nel museo.
Si inizia, per la gioia dei bimbi, con una breve filastrocca (di Silvia Roncaglia) riferita ad un’opera esposta nella struttura museale.
Partecipa, inoltre, alla campagna Save the culture, ideata e promossa da Heritage S.r.l. in collaborazione con il Museo Tattile di Varese con una selezione di fotografie e relativa scheda di reperti archeologici inseriti in un apposito percorso all’interno del gioco “Save the Culture”.
Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, è presente, altresì, sul sito “https://savetheculture.it/” nel percorso “Archeologica e curiosità”.
In attesa della riapertura di tutti i musei sono fiorite molteplici iniziative da parte delle realtà culturali al fine di divulgare la cultura in rete. In questa ottica si sta muovendo, con incisività e positività, il museo diretto dalla dottoressa Bonofiglio. |
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XVII Seminario internazionale interdisciplinare CISAT
di Psicologia, Psicoterapia e Letteratura
Psicologia e psichiatria: dalla clinica all’arte alla letteratura
in sede a Napoli; oppure A Distanza (telematicamente), 11 – 12 luglio 2020
con l’Adesione della Presidenza della Repubblica
Il Seminario CISAT è giunto alla sua XVII edizione, ovvero al suo diciassettesimo anno continuativo di vita, con crescente riconoscimento internazionale. Dopo il successo della I («Con le armi della poesia». Poesia, letteratura ed arte come strumenti terapeutici autonomi e/o integrativi per la psicoterapia di oggi-domani; Napoli, giugno 2004) – che è stato riconosciuto come il primo congresso al mondo del genere –; della II (Dire l’indicibile. Poesia, letteratura ed arte nelle psicoterapie d’avanguardia; Napoli, giugno 2005); della III (Oltre il Novecento. L'Arteterapia, le psicologie del profondo e le psicoterapie esperienziali nel nuovo secolo; Università di Roma 3, giugno 2006); della IV (La forma dell’anima. L’Arteterapia come psicologia clinica; Napoli, luglio 2007); della V (L’ ‘uomo-massa’ e la ‘morte della bellezza’: la coscienza dell’Occidente alle soglie del Nulla; Napoli, giugno 2008); della VI (Sogno, memoria, ricordo: dall’Inconscio personale all’immaginario collettivo; Napoli, giugno 2009); della VII (L’Arteterapia come psicologia clinica e psicoterapia d’avanguardia. Problemi e prospettive;Napoli, giugno 2009); dell’VIII (Il modello dell’Arteterapia come ‘psicoterapia eclettica ed integrata’: le ‘psicoterapie esperienziali’ fra Oriente e Occidente; giugno 2011); della IX (Psicoterapia e Psichiatria: modelli d’avanguardia a confronto; Napoli, giugno 2012); e della X (L’Arteterapia e le Psicologie del profondo: un nuovo modello di psicoterapia psicodinamica; giugno 2013); della XI (Psicologia, arte, letteratura; Napoli, luglio 2014); della XII (L’Arteterapia e la Psicologia del benessere e della qualità della vita; Napoli, giugno 2015); della XIII (Psicologia, psicoterapia e arte: il mondo delle emozioni; giugno 2016); della XIV (L’arte come strumento terapeutico in psicologia clinica; giugno 2017); della XV (Corpo, mente, anima. Prospettive di psicologia, psichiatria, arte; giugno 2018); e della XVI (Psicologia e psichiatria: dalla clinica all’arte alla letteratura; giugno 2019): ad esse hanno partecipato i maggiori specialisti del settore a livello internazionale.
Il Seminario, organizzato quest’anno dal CISAT (Centro Italiano Studii Arte-Terapia) in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Napoli e con il Libero Istituto Universitario per Stranieri "Francesco De Sanctis" (LIUPS), è rivolto elettivamente a psicoterapeuti, psicologi, psichiatri, pedagogisti, arteterapeuti, letterati, scrittori ed artisti: esso infatti, a partire dalla dizione del titolo, intende affrontare trasversalmente, secondo uno spettro estremamente ampio ma mai generico, le questioni – tanto antiche quanto affascinanti e quanto mai in fieri – della creatività e dell'uso dell'arte – nelle sue varie forme: dalla poesia alla narrativa, dalla pittura alla scultura alla fotografia – in psicoterapia, sia come vero e proprio ed autonomo strumento terapeutico, sia come prezioso ausilio ad altri metodi e tecniche di indagine e di cura; nonché i rapporti e le intersezioni – anch'essi assai antichi e consolidati – fra arte e psicologia.
Il Seminario vuole dunque essere anche un'eccellente occasione di confronto e di scambio di opinioni e metodologie fra specialisti di diverse discipline ed artisti, facendo il punto non soltanto sullo 'stato delle cose', ma anche sulle prospettive future delle 'psicoterapie d'avanguardia', a cominciare, naturalmente, dall'arteterapia e dalle scuole ad essa vicine.
Il Seminario, a carattere internazionale, si svolge nello scenario fascinoso e ammaliante di Napoli e del suo celebre Golfo, offrendo la possibilità ai convegnisti non solo di soggiornare, nel periodo più dolce della 'bella stagione' e ad un eccellente rapporto qualità-prezzo, in una località ricchissima di straordinarie suggestioni e spunti ambientali, folclorici e culturali, ma anche di fare alcune gite e visite turistiche guidate, e sempre a costi estremamente contenuti.
Per proporre una propria relazione al Seminario, è necessario inviare – quanto prima e comunque entro il 30 giugno 2020, preferibilmente in formato elettronico – il titolo provvisorio ed un breve riassunto dell' 'intervento' compreso fra mezza cartella e una cartella (tradotto, possibilmente, in una lingua alternativa alla propria), accompagnato dalla scheda di iscrizione e dal proprio curriculum, a: cisat@centrostudiarteterapia.org; oppure a: CISAT (Centro Italiano Studî Arte-Terapia); via Bernardo Cavallino, 89 (“la Cittadella”); 80131 Napoli.
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Centro Italiano Studi Arte Terapia - via Bernardo Cavallino, 89 ("la Cittadella") 80131 Napoli
tel. +39 081 5461662 - fax +39 081 2203022 - posta elettronica: cisat@centrostudiarteterapia.org |
Buongiorno,
siamo lieti di tornare a progettare qualche evento, dopo il lungo blocco forzato dovuto al COVID-19. Speriamo che non vi abbia troppo danneggiato dal punto di vista economico, ma, soprattutto, dal punto di vista della salute vostra e dei vostri cari.
Siamo stati, qualche giorno fa, dall’Assessore per il Centro Storico del Comune di Forlì, perché ci ha proposto di spostare Natalissimo dalla Fiera di Forlì al centro storico di Forlì.
Questa nuova iniziativa darebbe il via a tutte le attività del Comune per festeggiare Natale. Lo scorso anno è stato un grande successo, con migliaia e migliaia di visitatori ogni giorno.
Se volete vedere come è andata nel 2019, leggete questi due articoli
Avremmo a disposizione Piazza Saffi, il cuore di Forlì, oltre a Via delle Torri, Piazza Duomo e se non basta altre zone del centro.
Naturalmente, essendo all’aperto, è necessario un gazebo.
COSTI
Se raggiungiamo almeno 200 espositori, esclusi quelli che si occupano di somministrazione, il costo è € 30,00 al giorno per uno spazio 3x3.
Se, invece, saranno meno di 200 il costo è di € 40,00 al giorno per uno spazio 3x3.
Per gli espositori che vogliono fare somministrazione, il costo è in fase di valutazione, perché deve includere il consumo della corrente elettrica.
ATTENZIONE ! Chi porta un nuovo cliente, quindi a noi sconosciuto, ritenuto idoneo a partecipare all’evento, avrà uno sconto di € 10,00 al giorno per ogni giorno che questo nuovo cliente farà.
Abbiamo posto un limite di 3 presentazioni, così se raggiungiamo 200 espositori e qualcuno porta 3 clienti nuovi, potrebbe addirittura non pagare nulla per la propria partecipazione.
Definiremo meglio tutte queste regole, una volta che sapremo se siete interessati all’iniziativa.
DATE
14 e 15 Novembre 2020
21 e 22 Novembre 2020
Definiremo anche le regole in caso di maltempo, il pagamento e altre faccende burocratiche.
La manifestazione si svolgerà in un contesto decisamente natalizio, ma per i dettagli vi chiediamo di leggere gli articoli sopra menzionati.
Ovviamente, non ci sarà un biglietto d’ingresso !!!!
Per poter procedere, abbiamo ASSOLUTAMENTE bisogno di sapere, in linea di massima, se l’idea ti piace e se pensi di partecipare.
In caso positivo, sarai contattato per poterti inviare tutta la documentazione necessaria.
E’ molto gradita una risposta sia positiva che negativa, almeno entro una settimana per poter dare una risposta al Comune di Forlì, diversamente non possiamo fare nulla. Se negativa, non sarai più contattato per il rispetto della tua privacy.
Cordiali saluti.
Miliano Menghi e Mirco Villi
Idealfiere Srls
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Carissimo/a ci troviamo nel mezzo di una crisi sociale ed economica senza precedenti. Eppure, una delle priorità del Governo sembra essere l'approvazione di una legge inutile, pericolosa e ideologica...
Ci riferiamo alla legge contro l'omotransfobia.
Alla Camera dei deputati la discussione in Assemblea è stata fissata per il mese di luglio e sono in corso i lavori alla Commissione Giustizia.
Pro Vita & Famiglia ha preparato il seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=6_xBCylBLfY video che spiega in tre minuti i problemi e i pericoli principali dell'approvazione di una legge contro l'omotransfobia...
INNALZIAMO UNA PREGHIERA CONTINUA PER FERMARE L'APPROVAZIONE DI QUESTA LEGGE E PER BLOCCARE TUTTE LE ALTRE CONTRARIE ALLA VITA. Luca Preato
SABATO 13/06 MANIFESTAZIONE PER LA FAMIGLIA E PER LA VITA 3 ORE EVENTO NAZIONALE A BOLOGNA ORE 14 PIAZZA S. GIOVANNI IN MONTE TROVARSI AL CASELLO DI SPINEA (VE) ORE 12.30 PER IL PULMAN SOLO UN'OFFERTA.
Ci sono anche altre fermate dell'autobus per info telefonare a Lino: 3407150173
L'EVENTO È ORGANIZZATO DA www.no194.it
Sabato 13 potrei andare però al Santo di Padova
SALUTI Luca Preato |
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
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5 per mille
Scegli di destinare il 5 per mille al Centro Missionario Medicinali
basta firmare nella dichiarazione dei redditi, senza alcun costo aggiuntivo,
nello spazio dedicato al “Sostegno del volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”,
indicando il Codice Fiscale 94073610480
Così sosterrai la nostra attività di invio di
medicinali nel Sud del mondo, che da anni sta
salvando migliaia di vite.
Aiutaci ad aiutare! |
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Carissimi,
ho appena firmato la petizione "Disney: basta fare propaganda LGBT nel mondo" su CitizenGO.
È una causa veramente importante, per favore firmate e diffondete con urgenza!
https://www.citizengo.org/it/fm/171852-disney-basta-fare-propaganda-lgbt-nel-mondo?tcid%3d67127406
Grazie di cuore,
Suor. Maria Carla |
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Carissimi,
per incarico dell'Arcivescovo vi trasmetto un sussidio per la preghiera del Santo Rosario, proposta alle 21.00 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e Patrono di tutta la Chiesa.
In questa situazione di emergenza sanitaria, la Chiesa che vive in Italia innalza quotidianamente la sua preghiera al Signore: l'appuntamento di giovedì acquista un significato simbolico di supplica che nella fede unisce l'intero Paese.
L'invito è rivolto a ogni fedele, ad ogni famiglia, ad ogni comunità religiosa, unito alla proposta di esporre alla finestra delle case un piccolo drappo bianco o una candela.
Tv2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.
Fraternamente vi saluto, in comunione!
Mons. Giancarlo Corti
Vicario Generale
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Carissimi Amici,
La S.Messa celebrata dal papa, ogni mattina, e trasmessa da Rai 1 è un evento molto bello. Vuoi che duri per sempre? Se sei d'accordo vota la sottostante petizione.
Grazie
Ecco il link per votare la petizione
Buona giornata,
Gaetano |
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VI DOMENICA DI PASQUA – 17.05.20 - Gv 14, 15-2
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Non è possibile amare il Cristo, se poi facciamo quello che ci pare. Per Lui “amare” vuol dire “dare la vita”. E tutti noi sappiamo che la vita è “il tempo” (le ore, i giorni, le settimane…) che abbiamo l’avventura di vivere… appunto! E l’unico modo che abbiamo per “dare la vita”, per “amare” cioè, è quello di
- vivere “il tempo” con lo stile che lui ci ha insegnato;
- accettare le sue “regole” (le Beatitudini, “l’avevo fame, sete, ero forestiero…”);
- provare a mettere in pratica la Sua Parola.
Siccome non è facile per nessuno “vivere” i suoi comandamenti, vivere il Vangelo...allora ci tranquillizza subito con la promessa di Qualcuno che ci manderà per darci una mano.
Lui sta per “andarsene” ma non ci lascerà “orfani”, piccoli uomini (o donne) indifesi e spaventati dentro il mare della vita... No, non ci vuole lasciare da soli a nuotare contro-corrente dentro i nostri giorni.
Vuole darci una mano, anzi vuole darci una Persona che stia con noi, che ci aiuti.
Lo Spirito Santo è la Persona “giusta” e sarà proprio lo Spirito a darci la forza per “osservare i suoi comandamenti”, per imparare ad amare. Non ci resta che rimanere “aperti” allo Spirito, trovare i momenti dell’ascolto, del pensare e del pregare.
La missione del Cristo in terra è giunta al termine e ora toccherà a noi portarla avanti, fare la nostra parte. Domenica prossima lo dirà a noi in modo molto chiaro, come il suo solito. Adesso devo solo rendermi conto che non sarò mai più da solo. Adesso devo solo capire che vale la pena fidarmi di uno come Lui che ha “dato la vita” per Amore: per me, per tutti.
Non siamo “orfani” perché c’è un Padre che ci ama e un Fratello che si fa trovare nel Sacramento dell’Eucaristia. Domenica dopo domenica, messa dopo messa io lo posso “incontrare”. Devo decidere se ho voglia o no di “amarlo”, se ho voglia o no di prendere i suoi “paletti” come punti di riferimento del mio andare. Ma la novità più grande e bella è che i suoi comandamenti sono tutti centrati sull’Amare:
- amare Dio, Creatore e Padre;
- amare gli altri, figli e fratelli dell’unico Dio.
-.amare me stesso: testimone di Lui.
Buona vita...e sarà vera se proviamo a tenere Lui al centro del nostro “andare nella vita”. Un ricordo per tutti voi nel mio piccolo pregare. Un grande e forte abbraccio, don Gigi |
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VI DOMENICA DI PASQUA - IL DONO DELLO SPIRITO SANTO
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V DOMENICA DI PASQUA – 10.05.20 - Gv 14, 1-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
“Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?” Era il dubbio che mi rimaneva domenica scorsa circa il perché facciamo fatica a scegliere Lui.
Filippo aveva visto “le opere…”, eppure ancora non si fidava.
“Da tanto tempo sono con te e tu ancora non mi hai conosciuto, Gigi ? …… ?”
E se fosse vera per me, per noi questa domanda di Gesù?
Il Signore dice chiaro e tondo di essere “la via, la verità e la vita”…e noi, testardi come pochi, a rincorrere altre vie, altre verità in cerca di un’altra vita.
- Noi che diciamo di conoscerlo!
Siamo probabilmente sempre più stanchi e soli, ma ci ostiniamo a cercare da un’altra parte la “verità” che ci renderebbe “vivi”; c’intestardiamo a voler fidarci di altre persone che ci promettono “paradisi artificiali”: in pratica, improbabili e vuoti.
- Noi che diciamo di conoscerlo.
Gesù è il Dio che si fa uomo per ridarci la vista, per ricondurci al Padre e in pratica alla Creazione “bella e buona” dell’inizio…e noi ancora facciamo finta di non capire e non vedere.
Lui ci ha lasciato un sacco di segni e ancora non vogliamo vederli e saperli leggere.
Gesù, ancora oggi, continua a lasciare “segni” delle sue opere e noi ce la caviamo con un’alzata di spalle o con un fragile fuoco di paglia che dura lo spazio di qualche ora.
…”segni” concreti come Francesco di Assisi, don Bosco, Teresa di Calcutta, don Luigi Guanella…e ancora tanti uomini e tante donne che abbiamo conosciuto…eppure non siamo più capaci di “leggerli” per andare da Lui. Si, per andare da Lui che ha detto, in modo definitivo, di essere “la via, la verità e la vita”.
E pensare che è esattamente quello che cerchiamo:. la via:
- una strada, cioè, da percorrere per uscire dal casino e dal vuoto che ci sta devastando.
- la verità: sì, la verità perché siamo stufi di menzogne e di prese in giro.
- la vita: perché l’odore di morte non ci piace proprio per niente.
Lui continua ad essere con noi e non vede l’ora che noi decidiamo di andargli incontro per un abbraccio che ci dia il “coraggio di vivere”.
Lui, Gesù di Nazareth c'è, il Risorto è con noi...buona vita allora con Lui al centro del nostro “andare".
Un grande e forte abbraccio e un ricordo nella preghiera per tutti voi. Avanti tutta. don Gigi
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V DOMENICA DI PASQUA - IO SONO LA VIA, LA VERITA', LA VITA
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IV DOMENICA DI PASQUA – 03.05.20 – Gv 10, 1-10
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei. Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Gesù è la "porta" che salva, che "regala" la vita e in abbondanza, gli altri sono ladri e briganti! Non usa "giri di parole" per farsi capire!
Se si sentisse qualcuno parlare così al bar o in televisione o per strada... si prenderebbe per un pazzo visionario e presuntuoso.
Il dramma, ancora una volta, è che capita spesso si sentirne di pazzi che parlano così... ma restano visionari pazzi e presuntuosi che tuttavia sono ascoltati e seguiti!
Quello di Gesù è sì un parlare chiaro e deciso ma resta però una Parola vera e credibile perché "pagata" sulla sua pelle con la Croce e perché è Parola di "Risorto", di colui che ha sfidato la morte e l'ha battuta.
Lui è la "porta" che però non sarà mai "larga", non diventerà mai un portone insomma. È una porta stretta perché la Sua Parola non è accomodante, mai, e non scenderà mai a compromessi.
Lui vuole essere sincero e vero con noi e non vuole nasconderci la fatica e il sudore del "passare" attraverso di Lui.
Ce ne sono già troppi che ci promettono facili autostrade e scale mobili capaci, a sentire loro, di regalarci una vita facile e comoda... ma sono semplicemente "ladri e briganti"; io sono sincero, consapevole che la vita non è né facile né comoda per nessuno! Ed allora Gesù si propone come una "porta" da passare per poter finalmente capire le cose che contano, per capire il giusto ed il bene; "porta" da passare per stare con Lui, il Pastore buono e da Lui imparare a distinguere i "falsî profeti" da quelli "veri".
Insomma, ancora una volta, ci mette di fronte ad una scelta da fare e l'unica cosa che promette è la vita, in "abbondanza". D'altra parte solo Lui può fare e mantenere una promessa di questo tipo, solo Lui, perché solo Lui è Risorto.
Quello che ci frega è che non siamo ancora convinti che davvero sia così.
Un grande e forte abbraccio, don Gigi
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V DOMENICA DI PASQUA – 10.05.20 - Gv 14, 1-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
“Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?” Era il dubbio che mi rimaneva domenica scorsa circa il perché facciamo fatica a scegliere Lui.
Filippo aveva visto “le opere…”, eppure ancora non si fidava.
“Da tanto tempo sono con te e tu ancora non mi hai conosciuto, Gigi ? …… ?”
E se fosse vera per me, per noi questa domanda di Gesù?
Il Signore dice chiaro e tondo di essere “la via, la verità e la vita”…e noi, testardi come pochi, a rincorrere altre vie, altre verità in cerca di un’altra vita.
- Noi che diciamo di conoscerlo!
Siamo probabilmente sempre più stanchi e soli, ma ci ostiniamo a cercare da un’altra parte la “verità” che ci renderebbe “vivi”; c’intestardiamo a voler fidarci di altre persone che ci promettono “paradisi artificiali”: in pratica, improbabili e vuoti.
- Noi che diciamo di conoscerlo.
Gesù è il Dio che si fa uomo per ridarci la vista, per ricondurci al Padre e in pratica alla Creazione “bella e buona” dell’inizio…e noi ancora facciamo finta di non capire e non vedere.
Lui ci ha lasciato un sacco di segni e ancora non vogliamo vederli e saperli leggere.
Gesù, ancora oggi, continua a lasciare “segni” delle sue opere e noi ce la caviamo con un’alzata di spalle o con un fragile fuoco di paglia che dura lo spazio di qualche ora.
…”segni” concreti come Francesco di Assisi, don Bosco, Teresa di Calcutta, don Luigi Guanella…e ancora tanti uomini e tante donne che abbiamo conosciuto…eppure non siamo più capaci di “leggerli” per andare da Lui. Si, per andare da Lui che ha detto, in modo definitivo, di essere “la via, la verità e la vita”.
E pensare che è esattamente quello che cerchiamo:. la via:
- una strada, cioè, da percorrere per uscire dal casino e dal vuoto che ci sta devastando.
- la verità: sì, la verità perché siamo stufi di menzogne e di prese in giro.
- la vita: perché l’odore di morte non ci piace proprio per niente.
Lui continua ad essere con noi e non vede l’ora che noi decidiamo di andargli incontro per un abbraccio che ci dia il “coraggio di vivere”.
Lui, Gesù di Nazareth c'è, il Risorto è con noi...buona vita allora con Lui al centro del nostro “andare".
Un grande e forte abbraccio e un ricordo nella preghiera per tutti voi. Avanti tutta. don Gigi
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V DOMENICA DI PASQUA - IO SONO LA VIA, LA VERITA', LA VITA
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IV DOMENICA DI PASQUA – 03.05.20 – Gv 10, 1-10
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei. Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Gesù è la "porta" che salva, che "regala" la vita e in abbondanza, gli altri sono ladri e briganti! Non usa "giri di parole" per farsi capire!
Se si sentisse qualcuno parlare così al bar o in televisione o per strada... si prenderebbe per un pazzo visionario e presuntuoso.
Il dramma, ancora una volta, è che capita spesso si sentirne di pazzi che parlano così... ma restano visionari pazzi e presuntuosi che tuttavia sono ascoltati e seguiti!
Quello di Gesù è sì un parlare chiaro e deciso ma resta però una Parola vera e credibile perché "pagata" sulla sua pelle con la Croce e perché è Parola di "Risorto", di colui che ha sfidato la morte e l'ha battuta.
Lui è la "porta" che però non sarà mai "larga", non diventerà mai un portone insomma. È una porta stretta perché la Sua Parola non è accomodante, mai, e non scenderà mai a compromessi.
Lui vuole essere sincero e vero con noi e non vuole nasconderci la fatica e il sudore del "passare" attraverso di Lui.
Ce ne sono già troppi che ci promettono facili autostrade e scale mobili capaci, a sentire loro, di regalarci una vita facile e comoda... ma sono semplicemente "ladri e briganti"; io sono sincero, consapevole che la vita non è né facile né comoda per nessuno! Ed allora Gesù si propone come una "porta" da passare per poter finalmente capire le cose che contano, per capire il giusto ed il bene; "porta" da passare per stare con Lui, il Pastore buono e da Lui imparare a distinguere i "falsî profeti" da quelli "veri".
Insomma, ancora una volta, ci mette di fronte ad una scelta da fare e l'unica cosa che promette è la vita, in "abbondanza". D'altra parte solo Lui può fare e mantenere una promessa di questo tipo, solo Lui, perché solo Lui è Risorto.
Quello che ci frega è che non siamo ancora convinti che davvero sia così.
Un grande e forte abbraccio, don Gigi
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a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
2020 |
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Ancona, Domenica 10 maggio 2020
Nel 729° anniversario della prima Traslazione Miracolosa
(9-10 maggio 1291 - 9-10 maggio 2020)
LA NOTTE MERAVIGLIOSA DI TERSATTO
IL PRIMO MIRACOLO DELLA SANTA CASA
IL PRIMO MIRACOLO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH IL 9-10 MAGGIO 1291:
UNA DATA STORICA NELLA CHIESA IL RICORDO DI UNO STRAORDINARIO EVENTO “MIRACOLOSO” CHE HA SEGNATO LA STORIA DELLA CHIESA ED HA COSTITUITO LA SALVEZZA DELLA CRISTIANITA’.
MA MOLTI SE NE SONO DIMENTICATI ANCHE NELLA CHIESA.
AD OPERA DEL “MINISTERO ANGELICO” L’EVENTO MIRACOLOSO DELLO “SRADICAMENTO” DALLE FONDAMENTA DELLE TRE PARETI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH E IL LORO MIRACOLOSO “VOLO” SINO A TERSATTO,
INIZIO DI UNA STORIA DI SALVEZZA DELLA CRISTIANITA’ CHE HA CONTRASSEGNATO TUTTI I SECOLI SUCCESSIVI
Alla Santissima Vergine Maria, Madre di Dio: alla piena di grazia, alla benedetta fra tutti i figli di Adamo; alla colomba, alla tortorella, alla diletta di Dio; onore del genere umano, delizia della Santissima Trinità; casa d’amore, esempio di umiltà, specchio di tutte le virtù; madre del bell’amore, madre della santa speranza e madre di misericordia; avvocata dei miseri, difesa dei deboli, luce dei ciechi e medicina degli infermi; ancora di confidenza, città di rifugio, porta del Paradiso; arca di vita, iride di pace, porto di salvezza; stella del mare e mare di dolcezza; paciera dei peccatori, speranza dei disperati, aiuto degli abbandonati; consolatrice degli afflitti, conforto dei moribondi ed allegrezza del mondo”
(Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)
Innumerevoli documentazioni storiche comprovano la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (in Croazia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.
MENTRE A LORETO DALLA BASILICA PONTIFICIA SI CELEBRA IL CENTENARIO
DELLA PROCLAMAZIONE DELLA MADONNA DI LORETO A PATRONA DELL'AVIAZIONE (1920-2020)
DOPO AVER FATTO ABOLIRE LA LITURGIA SECOLARE DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE
A TERSATTO INVECE ANCORA OGGI SI CELEBRA LITURGICAMENTE
IL MIRACOLO DELLA PRIMA TRASLAZIONE MIRACOLOSA IVI AVVENUTA NELLA NOTTE DEL 9-10 MAGGIO 1291
SCONFESSANDO L'APOSTASIA LAURETANA PURTROPPO ANCORA IN ATTO
Nelle foto sottostanti il Messale di Tersatto ove il 10 maggio si celebra il ricordo della prima Traslazione
Beato PIO IX - Bolla "INTER OMNIA" del 26 agosto 1852
“A Loreto si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”. |
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Ancona, Lunedì 4 maggio aprile 2020 - San Ciriaco |
San Ciriaco
FECE RITROVARE
LA CROCE DI CRISTO
all'imperatrice Sant'Elena
“Niuno Stato si può conservare nella legge civile
in stato di grazia senza la santa giustizia”
(Santa Caterina da Siena) |
LA CURA CONTRO IL CORONAVIRUS TENUTA ancora NASCOSTA,
probabilmente per voler attendere preferibilmente un vaccino,
con i finanziamenti "interessati" di Bill Gates
Riportiamo un commento dal Sito della Sezione AVIS di San Gavino Monreale, per fare chiarezza su quanto sta accadendo in alcuni ospedali Italiani dove è partita la sperimentazione cui si fa riferimento e cioè l’utilizzo del “plasma iperimmune da pazienti convalescenti”.
La prima cosa da chiarire è che non si tratta di un vaccino, ma appunto di una cura.
Il plasma è una componente del sangue, per ottenerlo viene sottoposto il donatore (volontario) alla cosiddetta “plasmaferesi” che consiste nel prelevare il sangue al donatore che poi passa attraverso una macchina che ne trattiene appunto il plasma, mentre i globuli rossi verranno rinfusi nel donatore. Il plasma iperimmune ha un alto titolo di immunoglobuline per una determinata malattia e per ottenerlo va prelevato da donatori convalescenti, cioè che hanno superato la malattia ed hanno prodotto gli anticorpi utili per combatterla e sconfiggerla.
Per ottenere il plasma iperimmune per curare un paziente affetto da Covid-19 è necessario quindi che un donatore volontario “guarito” (deve cioè esserne stata accertata sia la malattia che la guarigione tramite tampone) doni volontariamente il suo plasma.
Attualmente la sperimentazione è in corso in alcune Regioni Italiane ed AVIS Nazionale sta seguendo da vicino e molto attentamente l’andamento della sperimentazione, lo stesso Presidente Nazionale Gianpietro Briola in diversi interventi ha rimarcato l’importanza di questa sperimentazione e si è espresso ieri con queste parole: “Si è dimostrato che in molti casi il plasma è efficace per gli anticorpi presenti nei soggetti guariti, ma con il plasma prelevato si somministrano anche sostanze non necessarie per il trattamento di determinate patologie. Quindi, rappresenta una terapia sperimentale ed emergenziale già nota per altre malattie. Serve ora capire quali sono gli anticorpi efficaci, isolarli, purificarli e poi somministrare solo quelli in dose controllata e farmacologica. Come avviene per le immunoglobuline antitetaniche, ad esempio. È comunque importante sottolineare che questo approccio ha dimostrato che il plasma contiene degli elementi che funzionano contro il virus e lo neutralizzano".
AVIS, insieme al mondo scientifico e al Centro Nazionale Sangue, sta seguendo con molta attenzione l’evoluzione e si sta adoperando per studiare queste opportunità. Al momento, però, è importante mantenere la calma e informarsi sempre attraverso fonti attendibili e non creare false aspettative. Appena conosceremo il test che meglio è in grado di rilevare e dosare questi specifici anticorpi e non appena le aziende di plasmaderivazione saranno in grado di produrre le immunoglobuline specifiche, coinvolgeremo la generosità dei donatori per la plasmaferesi”.
Come affermato anche da Giuseppe De Donno, direttore della Pneumologia e dell’unità di Terapia intensiva respiratoria all’ospedale Carlo Poma di Mantova, in un’intervista sul Corriere della Sera: “Non possiamo alimentare false speranze. Mi spiego: se la malattia ha lavorato a lungo fino a compromettere la funzionalità degli organi non c’è plasma che tenga. In quel caso la mortalità resta alta perché la virosi non c’è più e quindi non è più il virus il nemico ma sono i danni prodotti dal virus. Per questo i pazienti molto gravi non possono essere arruolati nel nostro protocollo di ricerca”.
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SAN CIRIACO
PATRONO DI ANCONA
FECE RITROVARE LA CROCE DI CRISTO A SANT'ELENA
San Ciriaco nacque a Gerusalemme con il nome di Giuda, figlio di Simeone e Anna. Nell'anno 326, l'Imperatrice Elena, madre di Costantino, si recò a Gerusalemme per ritrovare la Vera Croce, sulla quale era stato crocifisso Gesù. Qui venne a sapere che un rabbino, di nome Giuda, conosceva il luogo in cui era stata seppellita la Croce in cui fu crocifisso Cristo. Ma Giuda, rabbino ebreo, non volle rivelare le informazioni in suo possesso: ma dopo essere stato messo per sei giorni all'interno di una cisterna vuota, senza cibo né acqua, informò l'Imperatrice di quanto era a sua conoscenza.
La Croce fu ritrovata il 3 maggio 326, insieme a quelle dei due ladroni. Non riuscendo però a capire quale potesse essere la Croce sulla quale fu inchiodato Cristo, Elena le fece esporre tutte e tre sopra il cadavere di un giovane appena defunto, il quale risorse miracolosamente allorché venne a contatto con la Vera Croce. A quel punto Elena e il suo seguito si inginocchiarono in adorazione e Giuda, alla vista di quel miracolo, si convertì al cristianesimo. Fu battezzato da Macario, vescovo di Gerusalemme, alla presenza di Elena, ed assunse il nome di Ciriaco (che, dal greco, significa "dedicato al Signore").
Dopo la conversione Ciriaco si adoperò attivamente per la diffusione della fede e nello studio dei Vangeli. Nel 327 Papa Silvestro I lo consacrò Vescovo. Secondo varie fonti svolse il suo ufficio in Ancona, ove era giunto per venerare il famoso Santuario di Santo Stefano ivi esistente e in cui avvenivano molti miracoli.
Nel 363 fece un viaggio nella sua terra natia. Qui l'Imperatore Giuliano l'apostata lo fece imprigionare e torturare per farlo apostatare dalla fede cristiana. La tradizione elenca le seguenti torture patìte da Ciriaco: la mutilazione della mano destra; l'ingurgitamento forzato del piombo fuso; bruciato sopra una graticola e frustato; gettato in una fossa piena di serpenti velenosi; immerso nel bitume bollente: trafitto al cuore con una spada. Dopo questo Ciriaco morì. La salma del martire fu sepolta a Gerusalemme, in una grotta del Monte Calvario.
L'8 agosto 418 il corpo venne trasferito dalla Palestina ad Ancona, nella chiesa di Santo Stefano, per l’intervento di Galla Placidia, come ricompensa alla città per non aver potuto ricevere le reliquie del corpo di Santo Stefano, che la città aveva richiesto perché lo venerava sin dalle origini più di ogni altra città, a motivo della conservazione, come reliquia, di uno dei sassi che colpirono il corpo del Santo durante la sua dilapidazione. Nel 1097 le spoglie vennero trasferite nella chiesa di San Lorenzo, che da quel momento viene chiamata di San Ciriaco. Il corpo incorrotto di San Ciriaco è ancor oggi esposto nella cripta della Cattedrale di Ancona. Viene ricordato dalla Chiesa Cattolica il 4 maggio.
Durante la ricognizione del corpo del martire compiuta in seguito al terremoto avvenuto in Ancona nel 1972, gli studi medici e scientifici confermarono la verità della storia del martirio, così come era stata tramandata dalla tradizione. |
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Le spoglie di San MARCELLINO e San LIBERIO
tra i compatroni di Ancona accanto a San Ciriaco
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il Comitato Editoriale
Dopo i tre volumi ‘900 e oltre. Inediti italiani di poesia contemporanea (pubblicato nel 1997 e prefato da un saggio di Pompeo Giannantonio, già ordinario di Letteratura italiana all’Università “Federico II” di Napoli); Con le armi della poesia. Antologia della poesia italiana contemporanea (edito nel 2007 e prefato da uno studio introduttivo di Sergio Givone, filosofo e professore ordinario all’Università di Firenze) ed E piove in petto una dolcezza inquieta. Antologia della poesia italiana contemporanea (edito nel 2016 e prefato da Roberto Pasanisi, scrittore e docente universitario) – dei quali si leggono infra i pieghevoli elettronici –, avendo avuto a suo tempo positivi riscontri di critica e di pubblico, l’Istituto Italiano di Cultura di Napoli intende pubblicare nelle sue Edizioni, a distanza di quattro anni, una nuova antologia della poesia italiana contemporanea, della quale aspira a fare il punto dando un nuovo specimen significativo, aggiornato e, soprattutto, di rilevante qualità letteraria.
Il Comitato editoriale invita dunque gli scrittori a proporre un loro contributo al nostro nuovo volume antologico, dal titolo provvisorio «Ma in attendere è gioia più compita». Il fiore della poesia italiana contemporanea, inviando in formato elettronico, all’indirizzo redazionale ici@istitalianodicultura.org, alcune poesie inedite, fra cinque e dieci circa, unitamente ad una dettagliata nota bio-bibliografica, da vagliare per una eventuale pubblicazione nell’antologia insieme a quelle di alcuni altri rilevanti poeti italiani contemporanei che il Comitato ha già selezionato.
Il volume sarà tirato in 3.000 copie e si avvarrà di una rete di diffusione particolarmente privilegiata per un’opera di poesia: tutti i soci dell’Istituto (1.600 in tutto il mondo, e tutti ‘addetti ai lavori’, fra i quali anche artisti e letterati famosi), infatti, lo riceveranno automaticamente, in quanto compreso nella quota associativa.
Inoltre, verrà effettuata una distribuzione nazionale in libreria attraverso il nostro distributore librario Libro Co. Italia (www.libroco.it), uno dei principali in Italia e distributore di molte fra le maggiori case editrici del nostro Paese, come potrà leggere sul sito stesso del Distributore.
Infine, il nostro Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni ne curerà la distribuzione in omaggio a critici, giornalisti, scrittori, letterati, studiosi, dipartimenti universitarî ed enti culturali con i quali siamo in contatto nel mondo. Ed è superfluo sottolineare l’apprezzamento di cui gode la collana nel mondo letterario — e di cui si gioverà l’autore che ha la possibilità di pubblicarvi —, dati i nomi di riconosciuta fama che compongono il Comitato scientifico di lettura.
Gli autori che intendono proporre i loro testi, possono farlo da subito, e comunque non oltre il 30 giugno 2020, affinché si possa poi procedere speditamente ad una lettura accurata ed alla scelta dei testi pervenuti.
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Istituto Italiano di Cultura di Napoli - via Bernardo Cavallino, 89 ("la Cittadella") 80131 Napoli
tel. +39 081 5461662 - fax +39 081 2203022 - posta elettronica: ici@istitalianodicultura.org |
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Gent.mi
la resurrezione di Cristo sconfigge anche la morte e ci apre alla speranza.
vi invitiamo a visionare il nostro video In Paradisum scaricabile gratuitamente da Youtube a questo indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=AIIFsbvpYUM
Pace e bene
Comunità Cristiana Via Caldieri
Napoli |
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Associazione Europea Amici di San Rocco
Museo San Rocco Capriati a Volrurnom (Caserta)
Coronavirus, un’epidemia di cui si conosce poco, che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. C’è un Santo in particolare, a cui si fa ricorso proprio in periodi come questi, ed è San Rocco da Montpellier. La sua devozione inizia nel pieno Medioevo quando, contro la terribile piaga della peste, veniva invocato affinché placasse il contagio. Attualmente il suo culto ha varcato i confini italiani ed europei; solo in Italia vi sono tremila chiese, oratori e Santuari, è patrono di ben 1386 comuni e compatrono di 890 paesi, un santo molto venerato in Basilicata e nel sud Italia, a cui rivolgersi con fede in questo momento delicato della nostra storia.
Nessuno può dimenticare, per la sua vita e per la vita dell’umanità, l’epidemia in cui siamo sommersi; nessuno può minimizzare il grande impegno dei medici, degli operatori sanitari e sociali, e nessuno può lavarsi le mani dagli sciacalli che la nostra società opulenta, predatrice, fa nascere dai suoi egoismi inveterati. Davanti ad una situazione così confusa e pericolosa, il popolo di fedeli guarda a San Rocco ed osasperare in una conversione e in una nuova mentalità nei confronti della natura, degli altri e dello stesso Dio. San Rocco, dentro epidemie ancora più virulente e devastatrici di quelle odierne, cristiano convinto, non è stato a bilanciare vantaggi e svantaggi, pericoli e fortune, devozioni alle tombe degli Apostoli a Roma, e morti che continuamente incontrava sulla strada del suo pellegrinare. Si è messo immediatamente a servizio del sofferente, povero o ricco, giusto o malvagio, strafottente o condiscendente, il povero insomma che incontrava mezzo morto nel suo cammino, e così si fermò, cambiò direzione, sensibilizzò il giro dei sani per recare sollievo ai colpiti dall’epidemia. Fu tale la sua opera, e tanto pericolosa l’epidemia dei suoi tempi, da renderlo la “Mano di Dio” in soccorso per tutta la sua vita dei malati di lebbra. Non era medico, ma portava ai malati l’affetto di un uomo, la forza di un lavoratore che presta mani e piedi a chi ne aveva bisogno, e portava la misericordia di un Dio che usciva dalla regola dei conventi per favorire un incontro con i laici,perché non si smarrisse mai la speranza.
L’ “Associazione Europea Amici di San Rocco” fondata nel 1999, conta 76 gruppi di preghiera in Italia e 18 negli altri paesi europei. Tante sono le opere di accoglienza e carità che svolge nel nome del Santo di Montpellier. In questo momento di particolare emergenza, la nostra Associazione si mostra maggiormente impegnata come gruppo di credenti a mettersi a disposizione dei bisogni spirituali, morali e curativi di tutti, e soprattutto delle vittime di questa epidemia, cercando di rispecchiare i valori del Santo pellegrino, non un santo delle piazze o delle ricorrenze periodiche, ma un uomo di Dio da prendere ad esempio di concreta carità ardente.
Sono vicino a tutti gli italiani , ed al mondo intero, e sono sicuro che ne usciremo con la forza dell’opera e della fede, il coronavirus , un’epidemia di cui si conosce poco, che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. C’è un Santo in particolare, a cui si fa ricorso proprio in periodi come questi, ed è San Rocco da Montpellier. La sua devozione inizia nel pieno Medioevo quando, contro la terribile piaga della peste, veniva invocato affinché placasse il contagio. Attualmente il suo culto ha varcato i confini italiani ed europei; solo in Italia vi sono tremila chiese, oratori e Santuari, è patrono di ben 1386 comuni e compatrono di 890 paesi, un santo molto venerato in In tutte le regioni e nel sud Italia, a cui rivolgersi con fede in questo momento delicato della nostra vita .
il Santo pellegrino, che metteva assieme tutte le forze disponibili per i momenti più impossibili e gravi, convinto che fosse Dio, come sempre, a guidare la storia.
Fratel Costantino De Bellis
Fondatore dell’ “Associazione Europea Amici di San Rocco”
www.amicidisanrocco.it
3386627422
Un abbraccio in Cristo ed in San Rocco
La segreteria |
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"Il nostro futuro è il presente che incontriamo ogni giorno".
La newsletter della Fondazione Rachelina Ambrosini, realizzata da una redazione giovane, impegnata, sorridente, anche in un tempo così particolare, non ha voluto far mancare il proprio contributo di buone notizie, semi di speranza.
Un affettuoso saluto con l’augurio di poterci presto riabbracciare,
Tommaso Maria FerI
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DIREZIONE REGIONALE MUSEI CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
MuseumWeek 2020
La Direzione regionale Musei Calabria, diretta dalla dottoressa Antonella Cucciniello, ha aderito, per il secondo anno consecutivo, alla settima edizione della MuseumWeek 2020, il festival internazionale dedicato alle istituzioni culturali su Twitter e sui social media.
7 temi, 7 hashtag e 7 giorni, dall’11 al 17 maggio, dedicati alla condivisione di post, immagini e video unificati da un unico focus globale: #togetherness, una parola che oggi, nell’emergenza mondiale, assume una valenza profonda, l’importanza dell’essere uniti per superare le sfide di questo XXI sec.
In questo particolare momento, la MuseumWeek ha rappresentato per le istituzioni culturali uno strumento ancora più prezioso poiché ha permesso ai musei calabresi di aprire virtualmente le proprie porte e di promuovere e valorizzare l’immenso patrimonio in maniera originale e creativa.
I musei afferenti alla Direzione regionale Musei Calabria hanno partecipato con entusiasmo alla #challenge mondiale condividendo immagini, video e contenuti in linea con i temi individuati per l’edizione 2020 (#heroesMW; #CultureInQuarantineMW; #togetherMW; #MuseumMomentsMW; #climateMW; #technologyMW; #dreamsMW).
Importanti i risultati ottenuti: oltre alla grande partecipazione, i contenuti elaborati dalla DR Musei Calabria sono stati condivisi, apprezzati e retwittati, riuscendo ad ampliare il pubblico e generando nuove e proficue collaborazioni con altre istituzioni culturali.
Tra i post più apprezzati “L’arte ti somiglia” per l’hashtag #CultureinQuarantine e le sognanti immagini di #dreams… perché alla fine #andràtuttobene.
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DIREZIONE REGIONALE MUSEI CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche |
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C O M U N I C A T O S T A M P A
Save the culture
Galleria nazionale di Cosenza
Cosenza – Palazzo Arnone
Continua, nonostante le problematiche inerenti all’attuale situazione nel nostro Paese, l’attività della Galleria nazionale di Cosenza, ubicata nel prestigioso Palazzo Arnone in Cosenza e ricadente nella Direzione regionale musei Calabria, guidata dalla dottoressa Antonella Cucciniello.
Ultima iniziativa, in ordine temporale, la partecipazione alla campagna Save the culture, ideata e promossa da Heritage S.r.l. in collaborazione con il Museo Tattile di Varese. Il progetto di game design interattivo, pensato per i musei, si basa su Interactive Culture Experience, una piattaforma progettata e sviluppata da Heritage per la gamification user-oriented di contenuti culturali. Il gioco vuole coinvolgere il grande pubblico facendolo interagire con i contenuti di musei presenti sul territorio nazionale, con l'obiettivo di scoprire o riscoprire la ricchezza delle proprie collezioni!
Sei pronto ad aiutare Beppe, il vecchio guardiano del museo di un piccolo paesino, a sconfiggere il suo nemico?
Il nemico di Beppe, OBLIV-20, non genera sintomi visibili come il fratello COVID-19 ma agisce sulle menti e sui cuori.
Il suo potere terribile è quello di cancellare: cancellare la memoria delle cose belle e far rimanere tutti tristi e soli.
Riuscirai ad aiutare Beppe a sconfiggere OBLIV-20?
Se vuoi giocare anche tu, salvare la cultura e scoprire le opere della Galleria nazionale di Cosenza, vai su:
http://www.savetheculture.it, ci trovate nella categoria "Arte e Gallerie".
Il progetto ed i contenuti relativi alla Galleria nazionale di Cosenza, il cui referente è lo storico dell’arte Faustino Nigrelli, sono a cura della dottoressa Camilla Brivio, funzionario della Direzione regionale musei Calabria.
DETTAGLIO - JEZABEL DILANIATA DAI CANI |
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POLO MUSEALE DELLA CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
Museum-Week 2020
11/17 maggio 2020
Anche il Polo museale della Calabria, diretto dalla dottoressa Antonella Cucciniello, si prepara a partecipare al Museum-Week 2020, challenge mondiale promosso da Twitter, che si terrà dall’11 al 17 maggio 2020.
Questi i temi individuati per l’edizione 2020:
11 maggio: #heroesMW
12 maggio: #CultureInQuarantineMW
13 maggio: #togetherMW
14 maggio: #MuseumMomentsMW
15 maggio: #climateMW
16 maggio: #technologyMW
17 maggio: #dreamsMW
Riportiamo, di seguito indicati, i luoghi della cultura statali ricadenti nel Polo museale della Calabria
Galleria Nazionale di Cosenza (Cosenza)
Referente: Faustino Nigrelli
mail: pm-cal.gallerianaz-cs@beniculturali.it
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Chiesa di San Francesco d’Assisi – Gerace (Reggio Calabria)
Direttore: Rossana Baccari
mail: pm-cal.sanfrancesco@beniculturali.it
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La Cattolica – Stilo (Reggio Calabria)
Direttore: Rossana Baccari
mail: pm-cal.cattolica@beniculturali.it
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Le Castella – Isola Capo Rizzuto (Crotone)
Direttore: Rossana Baccari
mail: pm-cal.lecastella@beniculturali.it
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Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”di Vibo Valentia – (Vibo Valentia)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.capialbi@beniculturali.it
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Museo Archeologico Nazionale di Crotone (Crotone)
Direttore: Gregorio Aversa
mail: pm-cal.crotone@beniculturali.it
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Museo e Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.sibaritide@beniculturali.it
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Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: pm-cal.kaulon@beniculturali.it
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Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna (Crotone)
Direttore: Gregorio Aversa
mail: pm-cal.capocolonna@beniculturali.it
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Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: pm-cal.locri@beniculturali.it
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Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia - Borgia (Catanzaro)
Referente: Elisa Nisticò
mail: pm-cal.scolacium@beniculturali.it
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Museo Statale di Mileto – Mileto (Vibo Valentia)
Direttore: Faustino Nigrelli
mail: pm-cal.mileto@beniculturali.it
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Museo Archeologico Nazionale di Amendolara – Amendolara (Cosenza)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal@beniculturali.it
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Museo Archeologico Lametino – Lamezia Terme (Catanzaro)
Referente: Gregorio Aversa
mail: pm-cal@beniculturali.it
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Museo Archeologico di Metauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Referente: Simona Bruni
mail: pm-cal.metauros@beniculturali.it
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Museo e Parco Archeologico “Archeoderi” – Bova Marina (Reggio Calabria)
Direttore: Orsola Laura Delfino
mail: pm-cal.archeoderi@beniculturali.it |
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CELEBRATO RAFFAELLO SANZIO AI MUSEI DI VIBO E DELLA SIBARITIDE
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Vibo Valentia
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide
Cassano all’Ionio (Cosenza)
Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia e il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, diretti dalla dottoressa Adele Bonofiglio, afferenti al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, hanno celebrato Raffaello Sanzio, in occasione dei 500 anni della sua scomparsa.
Lo hanno evidenziato come grande cultore dell’antico e dell’architettura, ricordandone, in particolare, la sua opera di classificazione e studio dell’architettura di Roma antica.
Raffaello venne incaricato dal Papa Leone X° di sovrintendere la custodia e la classificazione dei marmi dell’antica Roma. A tal proposito l’artista condusse uno studio dei monumenti romani; egli fu tra i primi ad arrivare ad un esame delle strutture e degli elementi architettonici così approfondito.
Tale incarico gli fornì anche l’opportunità di realizzare una pianta che raffigurasse Roma nell’età imperiale. Attraverso l’uso di uno strumento dotato di bussola realizzò così dei rilievi e delle rappresentazioni ortogonali delle vestigia antiche, utilizzando uno strumento munito di bussola.
L’ammirazione per la cultura classica da parte di Raffaello fu grandissima, tanto che il grande artista nelle sue opere fu portato ad emularla!
<<Celebrato dunque Raffaello – precisa la dottoressa Bonofiglio - come cultore dell’antico ed in particolare dell’architettura con i reperti architettonici provenienti dal Cofìno e dal Parco delle Rimembranze insieme ai i frammenti del frontone di epoca arcaica rinvenuti a Parco del Cavallo, dal Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide>>.
In allegato reperti provenienti da Sibari e da Vibo Valentia. |
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
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indicando il Codice Fiscale 94073610480
Così sosterrai la nostra attività di invio di
medicinali nel Sud del mondo, che da anni sta
salvando migliaia di vite.
Aiutaci ad aiutare! |
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Carissimi,
ho appena firmato la petizione "Disney: basta fare propaganda LGBT nel mondo" su CitizenGO.
È una causa veramente importante, per favore firmate e diffondete con urgenza!
https://www.citizengo.org/it/fm/171852-disney-basta-fare-propaganda-lgbt-nel-mondo?tcid%3d67127406
Grazie di cuore,
Suor. Maria Carla |
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Carissimi,
per incarico dell'Arcivescovo vi trasmetto un sussidio per la preghiera del Santo Rosario, proposta alle 21.00 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e Patrono di tutta la Chiesa.
In questa situazione di emergenza sanitaria, la Chiesa che vive in Italia innalza quotidianamente la sua preghiera al Signore: l'appuntamento di giovedì acquista un significato simbolico di supplica che nella fede unisce l'intero Paese.
L'invito è rivolto a ogni fedele, ad ogni famiglia, ad ogni comunità religiosa, unito alla proposta di esporre alla finestra delle case un piccolo drappo bianco o una candela.
Tv2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.
Fraternamente vi saluto, in comunione!
Mons. Giancarlo Corti
Vicario Generale
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Carissimi Amici,
il coronavirus ci ha messo tutti agli “arresti domiciliari”…
Per trascorrere meglio e bene il tempo a casa, la Cultura ci viene incontro e ci offre la possibilità di visitare i migliori Musei del mondo.
E’ a nostra disposizione anche l’Archivio Luce davvero interessante.
I sottostanti link devono essere copiati in Google
Buona visione
Gaetano
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Carissimi Amici,
La S.Messa celebrata dal papa, ogni mattina, e trasmessa da Rai 1 è un evento molto bello. Vuoi che duri per sempre? Se sei d'accordo vota la sottostante petizione.
Grazie
Ecco il link per votare la petizione
Buona giornata,
Gaetano |
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III DOMENICA DI PASQUA – 26.04.20 – Lc 24, 13-35
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Quante volte ci capita di camminare nella vita con il “volto triste”: le cose non funzionano come vorremmo, siamo sommersi da notizie e immagini terribili, ci sentiamo impotenti di fronte all’ondata pesante d’ingiustizie, di sopraffazioni, di male e di morte.
Neppure i mille discorsi che sentiamo e che facciamo riescono a “risollevarci” più di tanto, né le mille tavole rotonde, i dibattiti e gli studi e le ricerche…niente riesce più a farci “ardere il cuore”. Allora ci sembra che non resti altro da fare che tenerci le nostre tristezze e provare a camminare ancora.
Il dramma di tutto questo è che non abbiamo ancora capito che anche per noi c’è un “Emmaus”, c’è la possibilità di “riprenderci” e camminare a testa alta.
“Emmaus” per noi è …la Domenica, perché proprio la Domenica è il momento nel quale possiamo “fermarci” per stare a tavola con Lui e spezzare il “Pane”, in altre parole l’Eucaristia di una comunità che, appunto perché vive, si rende conto di quello che succede, di come gira il mondo e sentirsi triste e impotente.
“Emmaus” anche per noi perché c’è la possibilità di ascoltare e di leggere la Parola;
-per capire come reagire e “vedere” cosa fare per dare una mano a “salvare” questo nostro tempo;
-per sentire “ardere il nostro cuore” in una prospettiva “vera”.
Ancora una volta si tratta di scegliere:
- se ascoltare i profeti di sventura...i facili saltimbanchi di parole e di promesse, mai mantenute, o gli imbonitori astuti ed interessati...
- oppure ascoltare Lui e voler capire la Sua Parola.
“Fare Domenica” è una scelta, anche Andare a Messa lo è. * "spezzare il Pane" con Lui è una scelta e ascoltarlo è una scelta.
…Tocca a me decidere.
Buona vita allora e avanti tutta. Un ricordo nella preghiera per tutti voi. Un grande e forte abbraccio, don Gigi
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Cari Amici,
Durante la recente Settimana Santa, meditando sulla Passione di Cristo, il mio pensiero è corso anche alla Sacra Sindone.
Questa antica ed eccezionale reliquia mi ha sempre affascinato per lo stretto rapporto che intercorre tra il prezioso lenzuolo e le Sacre Scritture.
Da qui la mia convinzione che si tratta davvero del lenzuolo che raccolse il corpo deposto di Gesù , infatti, solo un miracolo avrebbe potuto lasciare un’immagine indelebile sul lenzuolo che merita fede e venerazione .
Credo di far cosa gradita dare accesso sul mio sito https://www.diffondilaparola.com a questa “Relazione sulla Sindone” a cura di Lorenzo Lastilla, ex allievo di mons. Giulio Ricci, autorevole e appassionato studioso della Sindone.
Lorenzo, attraverso il suo modesto lavoro, ha sentito il dovere di ricordare mons. Giulio e la sua "certezza" nel ritenere che l’impronta dell’Uomo della Sindone è proprio quella del Cristo crocifisso, morto e sepolto.
Mons. Ricci fu uomo e sacerdote di grande fede, d’elevata cultura e grande studioso della Sindone ma, quasi mai, citato e ricordato quando si parla del “mistero” della Sindone.
Buona Pasqua!
Gaetano Lastilla
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II DOMENICA DI PASQUA – 19.04.20 – Gv 20, 19-31
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Gesù, dunque, la sua missione l’ha portata a termine, vivendola tutta, fino in fondo. Adesso Lui è il Risorto. Proprio dalla Risurrezione parte, e trova significato e motivazioni, la nostra vocazione di persone: “…anch’io mando voi”.
Essere cristiani allora non vorrà mai dire essere persone “sedute” su ideologie, su posizioni statiche, ma gente, popolo, che sa camminare nella coerenza di chi vuol essere “testimone” di una Persona e non di un’idea.
Tocca in altre parole a noi continuare la missione che il Padre aveva affidato al Figlio, adesso siamo noi i “mandati”. Lui ci ha fatto vedere cosa fare e come fare, ci ha lasciato la Sua Parola e la Sua Presenza (nei Sacramenti).
Non abbiamo più nessuna scusa per arrenderci o lasciar perdere, o sederci, e siccome queste sono delle tentazioni pesanti e, spesso, diventano peccati…allora ci regala subito il sacramento del perdono: la confessione.
Sì, da subito ci regala la possibilità di riprenderci e di essere perdonati e poter così davvero camminate come testimoni veri e credibili. Lui ci conosce bene, sa come siamo fatti, ha conosciuto Giuda e Pietro…e noi rischiamo di essere un pò l’uno e un pò l’altro!
Sapere che c’è la possibilità di “ricominciare” e non cadere nella disperazione di Giuda, sapere tutto questo è troppo importante.
A Pasqua dobbiamo renderci conto che il Sacramento della Confessione è un regalo “forte” che Lui dona per farci sentire dei “risorti”, persone amate dal Dio della Vita.
SI'...
- anche noi risorti dai nostri tradimenti, tiepidezze e superficialità;
- anche noi risorti dalla noia e dal pessimismo;
- anche noi risorti dall’indifferenza e da egoismi imbarazzanti;
- anche noi risorti dalle “tentazioni”...e, in pratica, da tutto quello che il Male ogni giorno ci mette davanti.
Abbiamo fra le mani il Sacramento “giusto” e “autentico” perché Lui ha voluto dare ad alcuni l’autorità di “rimettere i peccati”.
Grande notizia…e proprio a Pasqua.
Un ricordo nella preghiera per voi tutti. Buona vita. Un grande e forte abbraccio, don Gigi
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II DOMENICA DI PASQUA - MIO SIGNORE E MIO DIO
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PASQUA DI RESURREZIONE – 12-04.20
Messa della Veglia - Mt 28, 1-10 ...Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui
Veglia di Pasqua.
Il sepolcro è vuoto. Vuoto nonostante le guardie volute dai sommi sacerdoti e dai farisei. Il sepolcro è vuoto e nel silenzio. Il Sabato Santo è un giorno così…solo nella grande Veglia ci sarà la notizia che cambia la Storia, per sempre.
Il sabato Santo è una lunga ed appassionata attesa della Veglia Pasquale, un andare calmo e raccolto a “visitare il sepolcro”’…fino a quando il “buio” della notte sarà squarciato dalla “Luce”.
Dopo la notte di Natale questa è la grande notte. Quel bambino di Betlemme è stato ucciso a Gerusalemme e lì, nella città Santa, Risorgerà.
“Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. Queste le parole dell’angelo ai pastori. E ancora un angelo dirà alle donne: “So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ “risorto”
.
Sabato Santo è il giorno per riprendere questo tragitto che da Betlemme arriva a Gerusalemme;
abato Santo è il giorno per riandare dentro in tutto quello che ha detto e fatto il Signore Gesù.
Non si può arrivare a Pasqua senza cercare di capire il senso della Sua missione però è impossibile pensare di “catturarlo” in poche ore…e allora c’è la domenica, c’è il giorno del Signore per provare a capire e quindi a decidere che cosa fare, per provare ad essere anche noi capaci, come le donne ed i discepoli, ad essere ‘testimoni’ del Risorto.
Oggi, è il giorno del silenzio, di un silenzio carico di “ascolto”… di Lui.
Messa della Domenica – Gv 20, 1-9 ...Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
Pietro e Giovanni, due dei primi amici di Gesù che il Maestro aveva scelto e chiamato all'inizio della sua missione. Pietro e Giovanni che avevano visto, sentito, vissuto tutto quello che Gesù aveva fatto e detto.
Pietro e Giovanni, testimoni da subito quindi, e anche di alcuni momenti privilegiati! Eppure, proprio Giovanni e Pietro devono arrivare fino al sepolcro vuoto e vedere le bende per terra e il sudario piegato, appena un poco più in là... devono arrivare fino a lì per credere.
Giovanni, infatti, scrive di se stesso e di Pietro: «Non avevano ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti». E allora non mi voglio scoraggiare neppure io. Magari non riuscirò a correre, ma almeno camminare sì: camminare lungo la mia vita per "vedere" i segni della Risurrezione.
Credo di poterli "vedere" nella natura... che è appunto un "segno" dell'Amore creativo del Padre. Credo anche di poterli "vedere" nelle tante persone che ogni giorno, accanto a me e in giro per il mondo, spendono la loro vita per gli ultimi, per chi ha bisogno, per gli altri.
Credo ancora di poterli "vedere" dentro di me quando sento la voglia di infinito, di Amore, di bello e di sereno, di perdono. Credo di poterli "vedere" nella sofferenza di molte persone e di tanti popoli che lottano per la libertà e la dignità, per la giustizia e per la pace; che lottano per "sconfiggere" il dolore. Pasqua sarà sempre un appuntamento importante per non perdere di vista l'obiettivo unico e definito di ogni vita: la Risurrezione, il Risorto.
Non per niente la Domenica è chiamata "la Pasqua della settimana" e allora non mi scoraggio proprio perché ho un sacco di "appuntamenti" (la Messa) per provare a capire la Scrittura, la Sua Parola.
Ecco ancora una risposta ai "perché" di domenica scorsa:
- forse perché abbiamo smesso o ci siamo stancati di cercare, di voler "vedere" i Suoi segni.
- forse perché abbiamo smesso o ci siamo stancati di "camminare" verso la "Verità e la Vita".
Ma è Pasqua, finalmente, adesso è tempo per "risorgere" dalle nostre noie e rassegnazioni e andare verso la festa della Vita.
Adesso è tempo di riprenderci in mano la nostra voglia di vivere.
Lui è risorto, è la nostra “garanzia”.
Buona vita con un grande e forte abbraccio. Un ricordo per tutti voi nella preghiera. Auguri, don Gigi |
DOMENICA DI PASQUA - RESURRTEZIONE DEL SIGNORE
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Come pregare a casa e “confessarsi
https://youtu.be/pyq6V8eEkb8 video di don Alberto Ravagnani
Suggerimenti per l’esame di coscienza
Dove il peccato porta buio nella mia vita? Un cuore al buio diventa…
– egoista: “io, sempre io, solo io”. Gli altri devono fare come dico io, io sono importante, gli altri…
– pigro: non ho voglia di pregare, non ho voglia di aiutare, non ho voglia di studiare, non ho voglia di lavorare, non ho voglia di donare tempo, non ho voglia di amare.
– invidioso: perché non ho quella cosa, quella qualità; ho mille pretese verso la famiglia e gli amici; tutti mi devono qualcosa e non mi accorgo delle belle cose che ho.
– geloso: non so condividere le cose belle che ho. Donare? È un verbo che non conosco.
– arrabbiato: tratto male le persone; uso le parole per ferire e far male gli altri; divento superbo e arrogante, nelle parole, nei gesti o nei pensieri.
– triste: mi lamento sempre, ho continuamente “il muso”.
– spietato: giudico gli altri, sparlo delle persone, semino cattiverie e maldicenze. Cosa raccoglierò se questo semino?
– inquinato: nutrito di immagini, discorsi, fantasie, tv volgari, il cuore perde trasparenza e limpidezza, perde la sua bellezza.
– falso: inganno le persone, anche quelle che mi vogliono bene; vivo spesso di compromessi, senza impegnarmi in nulla.
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E quest’anno a confessarsi per Pasqua come si fa?
A causa della quarantena non possiamo andare da un prete, ma per il perdono di Dio ci viene in aiuto l’atto di contrizione perfetta.
Ma quest’anno come faccio a confessarmi per Pasqua se non posso andare da un prete? Sono costretto a rimanere senza la bellezza e la forza del perdono del Padre che mi rigenera come figlio della luce? Io vorrei confessarmi… ma come fare?
Niente paura! La ricchezza dei doni della Chiesa ci viene in aiuto. È possibile in questa situazione eccezionale accogliere il perdono che Dio vuole donarci in un modo speciale, di cui parlava già san Tommaso d’Aquino nel XIII secolo, attraverso un “atto di contrizione perfetta”.
Questa strana e misteriosa parola significa che se io affido al Signore in un sincero pentimento e sofferenza interiore i peccati che ho commesso, mi propongo di non peccare più (come faccio quando mi confesso dal sacerdote) e in più mi impegno in modo serio ad andare a confessarmi appena sarà possibile, questo permette allo Spirito Santo di donarmi il perdono che ordinariamente (quando insomma dal prete si può andare) ricevo con l’assoluzione.
Davvero? Certo, lo dice anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, perciò possiamo essere proprio sicuri: «Quando proviene dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, la contrizione è detta “perfetta” (contrizione di carità). Tale contrizione rimette le colpe veniali; ottiene anche il perdono dei peccati mortali, qualora comporti la ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale» (CCC n. 1452).
Quindi come devo fare? Ecco alcuni suggerimenti per vivere questo momento di preghiera.
1. Dopo aver fatto il segno della croce chiedo il dono dello Spirito Santo con una preghiera di invocazione, ad esempio: “Re celeste Consolatore Spirito di Verità Tu che sei ovunque presente e tutto ricolmi Tesoro di beni e Datore di Vita, vieni e dimora in noi, purificaci da ogni macchia e salva o Buono le nostre anime”.
2. È molto prezioso vivere questo momento illuminati dalla Parola di Dio: posso leggere, ad esempio, uno di questo passi del Vangelo: la parabola del Padre misericordioso (Lc 15,1-32), l’incontro tra Gesù e la donna peccatrice (Gv 8,1-11) la parabola della pecora smarrita (Lc 15,1-5), l’incontro tra Gesù e Zaccheo (Lc 19,1-10).
3. Vivo un momento di silenzio per l’esame di coscienza (guarda un aiuto in fondo a questa pagina) e affido a Dio i miei peccati parlando con lui, dandogli del “Tu”: “Signore, metto nelle tue mani di Padre questi miei peccati…”.
4. Con la preghiera esprimo il mio pentimento: “O Gesù d’amore acceso, non ti avessi mai offeso, O mio caro ed amato buon Gesù, con l’aiuto della tua Santa Grazia non ti voglio offendere mai più, perché ti amo sopra ogni cosa”.
5. Aggiungo in modo vero il mio impegno ad andare a confessarmi quando possibile. Ad esempio dico: “Desidero e mi impegno ad andare alla confessione dal sacerdote appena sarà possibile. Padre, tu che conosci il mio cuore, donami già ora la Grazia del tuo perdono”.
6. Prego il Padre nostro, perché lo Spirito Santo mi ha donato il perdono di Dio che mi ha fatto tornare a essere pienamente figlio! Se posso sarebbe molto bello pregare il Padre nostro accendendo una piccola candela, che mi ricorda che sono diventato figlio della luce!
Don Daniele Mombelli Professore di Diritto canonico |
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Venerdì Santo: Nella Passione del Signore - Giovanni 18, 1-19, 42
(..) Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!» Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!» E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete».
Vi era là un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!»
E, chinato il capo, spirò. (...)
MEDITAZIONE DI DON GIGI PINI
A contarli tutti, quelli che erano sotto la croce, c'è da scoraggiarsi: quattro donne e un uomo, delle quattro una era la sua mamma e l'uomo era Giovanni, l'unico dei Dodici.
Abituati come siamo a tirare bilanci e a decidere il che cosa fare sulla base degli "indici di gradimento"... abituati cosi, in una situazione come questa, dopo anni di Parola, di miracoli, di segni... beh, era il caso di dichiarare "fallimento totale".
E Lui, invece, rilancia: «Ecco tua madre».
Una donna, Maria, la sua mamma che diventa, perché Lui lo vuole, la mamma della Chiesa, del popolo nuovo che sta per "nascere".
Gesù nemmeno per un momento dimentica lo scopo della sua missione: salvare l'umanità dal male. E proprio per questo è lì, sulla croce: per la sfida ultima e definitiva con il Male estremo che è la Morte. È lì per vincere con la... Risurrezione.
Egli sa già che, dopo, la Storia cambierà, ma ci sarà in ogni modo bisogno di un punto di riferimento chiaro e sicuro... e chi può esserlo meglio di Sua Mamma?
Lei sarà la Mamma della Chiesa, lei sarà il punto di riferimento per tutti i credenti.
Lei, quella del "Sì" nell'Annunciazione, quella del servizio ad Elisabetta e quella del Magnificat. Lei, quella delle nozze di Cana e quella del tempio a Gerusalemme.
Lei, quella sotto la Croce e quella del Cenacolo... Lei, Madre della Chiesa.
«Ecco tua madre»: dalla Croce, in un momento all'apparenza fallimentare, nasce una certezza, un dono del quale non possiamo più farne a meno.
"Tutto è compiuto". È la conclusione tirata di chi ha la coscienza di avere detto e fatto tutto quello che c'era da dire e da fare. Tutto!
Adesso, allora, è il tempo del silenzio per riandare a capire quel "tutto";
adesso è il giorno del silenzio per "ascoltare" la Sua vita, per provare a rileggere quel "tutto";
adesso è davvero il tempo per stare nel silenzio di un giorno carico d’attesa... perché arrivi il frutto di quel "tutto è compiuto": la Sua Risurrezione!
La Mangiatoia si trasforma in Croce per prendere la forma definitiva di un Sepolcro vuoto:
Lui sarà il vincitore sulla Morte, Lui, il Risorto.
La Missione che il Padre gli aveva affidato è arrivata alla sua conclusione: il Figlio di Dio ha vinto, per sempre. |
Giovedì Santo: Nella Cena del Signore
Il Giovedì Santo è il giorno nel quale termina la Quaresima ed ha inizio il Triduo pasquale, tempo centrale dell'anno liturgico del "rito romano", quello della Chiesa cattolica. Si chiama Triduo perché celebra i tre eventi principali legati alla Pasqua, corrispondenti al giovedì, venerdì e sabato della Settimana Santa: l'istituzione dell'Eucarestia; la passione e morte di Gesù; la resurrezione. Il Giovedì Santo, in particolare, è il giorno in cui si ricorda l'ultima cena.
La Chiesa cattolica, nei tempi normali, prevede due celebrazioni: la messa del Crisma e la messa nella Cena del Signore. Quest'ultima, detta anche "Messa in Cena Domini", si celebra nel tardo pomeriggio o sera. In essa si ricorda l'Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli, consumata prima della sua passione, nella quale consegnò ai discepoli il cosiddetto Comandamento dell'amore ("Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"), dopo aver lavato loro i piedi. In memoria di quest'ultimo gesto, la liturgia prevede il rito della Lavanda dei piedi, gesto che riassumerebbe tutta la vita di Gesù. Il rito consiste nel lavaggio dei piedi, da parte del sacerdote celebrante, di dodici persone scelte, che raffigurano i dodici apostoli. Un'altra caratteristica del Giovedì Santo è che, al momento del "Gloria", si suonano le campane a festa in tutte le Chiese.
Dopodiché le campane stesse vengono "legate" e non vengono più suonate fino al Gloria della Veglia pasquale, nella notte del Sabato santo. Il vangelo della "Messa in Cena Domini", che riportiamo di seguito, è quello di Giovanni (Gv 13,1- 15).
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questo gli disse: «Signore,tu lavi i piedi a me?» Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!» Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!» Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti,sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Vo imi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».
MEDITAZIONE DI DON GIGI PINI
Quando il popolo Ebreo era schiavo in Egitto, Mosè va dal Faraone per chiedere la liberazione del suo popolo. Sarà solo con il sacrificio dell'agnello però, solo con il sangue messo sugli architravi delle porte delle loro case schiave in terra straniera, sarà solo il sangue riconosciuto dall'Angelo a liberare il popolo, a permettere il "passaggio" verso la libertà.
Questa è la "Pasqua Passaggio" che anche il Cristo vuole "ricordare" con i suoi amici. Anche per Lui c'è stato e c'è un agnello da mangiare, un agnello che è segno di libertà e di dignità riconquistata. Ma è proprio nel ricordare questo pezzo fondamentale di storia del suo popolo che Gesù completa e traghetta il cambiamento e la prospettiva della libertà.
Non più un agnello, ma l'Agnello di Dio, Lui stesso, il Figlio: il Suo sangue sarà il segno della salvezza, l'acqua del suo costato sarà lo Spirito che ci laverà dal male e ci renderà la nostra dignità.
L'Agnello si farà Pane da mangiare, la Sua Carne sarà il cibo per il "passaggio" dalle schiavitù di moda e di culture di morte alla vita per sempre... ma già adesso!
Lui è l'Eucaristia, la Messa, il Sacramento che Lui stesso vuole come "segno concreto" di una presenza desiderata e amata. Andare a Messa vorrà sempre dire voler rituffarsi nella voglia di libertà; scegliere di passare dalle schiavitù che ogni giorno ci tentano, alla Parola che diventa "indicazione" sul "fare".
E Lui sarà il cibo indispensabile per trovare la forza di camminare.
Lo "stile" sarà quello del "servire", del "lavare i piedi"... la solidarietà verso gli ultimi, che è strada maestra per costruire un'umanità libera e riconciliata nell'Amore.
Ecco allora una prima rispostaai "perché" di domenica scorsa:
- perché non siamo più capaci o, non ci va di "diventare pane" per gli altri, cioè di metterci all'ascolto, di sentire l'altro.
- perché non siamo più capaci o, non ci va d’essere solidali con gli ultimi, con chi ha bisogno di una mano; incapaci oramai di "lavare i piedi" perché abbiamo paura di "sporcarci" e di regalare un po' del nostro tempo che vogliamo tenere tutto e soltanto per noi.
- perché incapaci di scegliere la Messa come un bisogno della vita per non smettere d’amare come Lui ci ha insegnato. |
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PASQUA IN QUARANTENA
Quest’anno non potremo ritrovarci assieme a celebrare la Cena del Signore né a meditare sulla Via Crucis e sulla Passione ma, come le prime comunità cristiane, possiamo continuare a tenerci in contatto attraverso la preghiera.
I “social” ci permetteranno di leggere quanto succede alla luce della Parola.
Facciamo della nostra casa un tempio trasformando la settimana santa in un ritiro spirituale. In questa quarantena vivremo la più autentica Quaresima della nostra vita nella consapevolezza che Cristo Risorge e cancellerà tutto ciò che parla di morte, perché noi siamo Chiesa viva di là dei templi momentaneamente vuoti. (P.Curtaz)
Desidero condividere gli Auguri di Pasqua, ricevuti dalle suore Clarisse di Camerico, che faccio miei.
Buona Domenica delle Palme
Cordialmente, Gaetano |
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DOMENICA DELLE PALME - 05.04.20 – Mt 26, 14-27, 66
Passione di nostro Signore secondo Matteo
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Domenica speciale quella delle Palme.
Vorrei solamente offrire alcuni spunti di riflessione sul lungo vangelo che racconta la Passione di Gesù, su questo brano che ci deve accompagnare durante tutta la settimana santa.
1- “Quanto mi volete dare perché ve lo consegni?”
Domanda imbarazzante se fatta da uno dei tuoi, da uno dei Dodici, da uno di quelli che Lui aveva scelto. Domanda terribile perché si sta cercando di guadagnare soldi su una persona che ti ha voluto bene e basta, a chi ti voleva “vivo”…e tu, invece, lo vuoi “vendere” a chi lo vuole morto. Allora viene da domandare a me stesso che cosa sono disposto a fare pur di non incontrarmi totalmente con Lui, che cosa sono disposto a “svendere” di me pur di non volere cedere al suo Amore!
2- “ Prendete e mangiatene tutti…Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue…
Eccolo il suo Amore: è il suo diventare “cibo” per la mia vita, il suo diventare “sacramento” per essere sempre ben dentro il mio camminare. Eccolo il suo Amore: la voglia di non lasciarci soli e denutriti nelle troppe false promesse e ai “cibi svuotati” da culture di moda, buone solo per fare soldi…
3- “Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò”.
L’entusiasmo sincero di Pietro. La sincerità viscerale del primo fra quelli scelti da Lui ma poi, quando la situazione prende una brutta piega…ecco il più triste dei tradimenti: “Non conosco quell’uomo!”.
La paura di essere coinvolti, l’imbarazzo di essere riconosciuto come uno dei suoi.
La mia paura e imbarazzo. Per fortuna ha il coraggio di “piangere”, di “ricordare”…di “tornare indietro”. Forse sono le mie paure e gli imbarazzi dopo i troppi fuochi di paglia che qualche volta hanno scaldato e colorato la mia vita.
Come Pietro devo ritrovare la forza di ricordare, di piangere…di ritornare da Lui.
4- Il sommo sacerdote: “Ti scongiuro di dirci se sei il Cristo, il Figlio di Dio”. “Tu l’hai detto…”…e gli sputarono in faccia.
Il governatore Pilato: “Sei tu il re dei Giudei?” e Gesù rispose “Tu lo dici”. Fino alla fine, fino in fondo, fino in cima al Calvario ripete quello che da subito aveva detto: “Sono il Figlio di Dio”.
Il senso della sua missione è riconfermato: è davvero Lui il Messia che è venuto per chiudere e completare l’Alleanza di Dio-Padre con l’uomo. E la risposta, ancora una volta, sono gli sputi in faccia, le botte, gli insulti e poi la scelta definitiva di ucciderlo.
Ma perché così tanto odio? Perché non voler capire? Perché preferire sempre il buio alla luce? Perché stare sempre dalla parte dell’odio anziché da quella dell’Amore? Perché tanta umanità è ancora “persa” nelle guerre inutili e assurde? Perché ancora tanti uomini e donne incarogniti sui “piccoli” e sui “deboli”? Perché ancora tanta ingiustizia e violenza?
Non vogliono essere domandi banali e inutili, perché in questa settimana, nel Giovedì Santo, nel Venerdì Santo e nel Sabato Santo c’è “la risposta”, come nella Pasqua, di cosa e come fare per “uscirne” vincenti, “Risorti” !
Buona settimana e anche in questo momento non facile troviamo la "speranza". Una preghiera per voi tutti con un grande abbraccio.
Ciao, don Gigi |
a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
2020 |
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Santa Caterina da Siena
Patrona d'Italia e Compatrona d'Europa
“Niuno Stato si può conservare nella legge civile
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”Ancona, Mercoledì 29 aprile 2020 - Santa Caterina da Siena
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Niuno Stato
si può conservare nella legge civile in stato di grazia
senza la santa giustizia
(Santa Caterina da Siena)
IN MILLE PER DIFENDERE LA LIBERTA' E LA FEDE
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Nella festa di Santa CATERINA DA SIENA, Patrona d'Italia e Compatrona d'Europa, in 1000 per LA DENUNCIA-QUERELA contro le illegittimità governative e l'impedimento alle Messe per i fedeli nelle chiese. Chi vuole associarsi e presentare analoga "denuncia-querela", può utilizzare il testo qui pubblicato, di cui - a richiesta - si può fornire il formato "word" da adattare autonomamente. QUI il testo da richiedere all'indirizzo: lavocecattolica@lavocecattolica.it
PER VEDERE IL VIDEO
DELL'AVV. EDOARDO POLACCO
che illustra gli atti di denuncia presentati da 1000 cittadini
Clicca QUI
“Niuno Stato si può conservare nella legge civile in stato di grazia
senza la santa giustizia”
Queste alcune delle parole che hanno reso questa santa, patrona d’Italia, celebre. Nata nel 1347 Caterina non va a scuola, non ha maestri. I suoi avviano discorsi di maritaggio quando lei è sui 12 anni. E lei dice di no, sempre. E la spunta. Del resto chiede solo una stanzetta che sarà la sua “cella” di terziaria domenicana (o Mantellata, per l’abito bianco e il mantello nero). La stanzetta si fa cenacolo di artisti e di dotti, di religiosi, di processionisti, tutti più istruiti di lei. Li chiameranno “Caterinati”. Lei impara a leggere e a scrivere, ma la maggior parte dei suoi messaggi è dettata. Con essi lei parla a papi e re, a donne di casa e a regine, e pure ai detenuti. Va ad Avignone, ambasciatrice dei fiorentini per una non riuscita missione di pace presso papa Gregorio XI. Ma dà al Pontefice la spinta per il ritorno a Roma, nel 1377. Deve poi recarsi a Roma, chiamata da papa Urbano VI dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo scisma di Occidente. Ma qui si ammala e muore, a soli 33 anni. Sarà canonizzata nel 1461 dal papa senese Pio II. Nel 1939 Pio XII la dichiarerà patrona d’Italia con Francesco d’Assisi. Patronato: Italia, Europa (Giovanni Paolo II, 1/10/99).
Nell'odierna festa di Santa CATERINA da SIENA, Patrona d'Italia e Compatrona d'Europa, ho presentato presso una Stazione dei Carabinieri di Ancona la sottostante DENUNCIA-QUERELA nei riguardi del Presidente del Consiglio GIUSEPPE CONTE, ai fini della rilevazione dei presumibili reati di VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE e del CONCORDATO STATO-CHIESA. Chi vuole associarsi e presentare analoga "denuncia-querela", può utilizzare il testo qui pubblicato, di cui - a richiesta - posso fornire il formato "word" (scrivendo a telemaria@telemaria.it). Prof. GIORGIO NICOLINI. |
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La seconda Domenica di Pasqua
COME UN SECONDO BATTESIMO NELLA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA
Ancona, Domenica 19 aprile 2020
Chi in quel giorno si accosterà alla Sorgente della Vita
otterrà la remissione completa delle colpe e delle pene.
(Diario, Introduzione [Suor Maria Elżbieta Siepak])
Occupa il posto più importante tra tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia che sono state rivelate a Santa Faustina. Per la prima volta Gesù le ha parlato dell'istituzione di questa festa a Płock nel 1931, quando le trasmise la sua volontà riguardo all'immagine: «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, sia solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia» (Diario, 49).
La scelta della prima domenica dopo Pasqua per la festa della Misericordia ha un suo profondo significato teologico, che indica uno stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e il mistero della Divina Misericordia. Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla Novena alla Divina Misericordia, che precede la festa e inizia il Venerdì Santo e durante la quale si recita la Coroncina.
La festa è non solo un giorno di particolare adorazione di Dio nel mistero della misericordia, ma anche un tempo di grazia per tutti gli uomini. «Desidero — ha detto Gesù — che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori» (Diario, 699). «Le anime periscono nonostante la Mia amara Passione. Do loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre» (Diario, 965; cfr 998).
L'importanza di questa festa si misura con le straordinarie promesse che Gesù ha legato ad essa. «Chi in quel giorno si accosterà alla Sorgente della Vita — ha detto Cristo — otterrà la remissione completa delle colpe e delle pene» (Diario, 300). «In quel giorno sono aperte le viscere della Mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia. (...) Nessun'anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto» (Diario, 699).
Per ottenere questi grandi doni bisogna adempiere alle condizioni della devozione alla Divina Misericordia (fiducia nella bontà di Dio e carità attiva verso il prossimo) ed essere in stato di grazia (dopo la confessione) e ricevere degnamente la santa Comunione.
«Nessun'anima troverà la giustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua dev'essere la festa della Misericordia ed i sacerdoti in quel giorno devono parlare alle anime della Mia grande e insondabile misericordia» (Diario, 570) |
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PASQUA DI RISURREZIONE2020
GESU' HA VINTO LA MORTE ED E' VERAMENTE RISORTO!
Ancona, Domenica 12 aprile 2020 - RISURREZIONE DI NOSTRO SIGNORE
Agli utenti di TELE MARIA e LA VOCE CATTOLICA
i più sentiti auguri di una serena e Santa Pasqua
nel ricordo del Signore Risorto!
dal Prof. GIORGIO NICOLINI
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Fratelli e Sorelle carissimi,
la Parola e il Pane dell'Eucaristia,
mistero e dono della Pasqua,
restano nei secoli come memoria perenne
della passione, morte e risurrezione di Cristo!
Anche noi oggi, Pasqua di Risurrezione,
con tutti i cristiani del mondo ripetiamo:
Gesù, crocifisso e risorto, rimani con noi!
Resta con noi, amico fedele e sicuro sostegno
dell'umanità in cammino sulle strade del tempo!
Tu, Parola vivente del Padre,
infondi fiducia e speranza in quanti cercano
il senso vero della loro esistenza.
Tu, Pane di vita eterna, nutri l'uomo
affamato di verità, di libertà, di giustizia e di pace.
San Giovanni Paolo II
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LA RISURREZIONE DI GESU'
tratto da
LA MISTICA CITTA' DI DIO
Vita di Maria scritta dalla Venerabile Maria d'Agreda
Venerabile Maria di Gesù d'Agreda
(1602-1665)
Trasformò la sua casa in un convento di cui venne eletta priora e condusse una vita di austera penitenza. In bilocazione annunciò il Vangelo agli Indiani del Nuovo Messico. Nel 1637, su ispirazione soprannaturale, iniziò a scrivere La Mistica Città di Dio e Vita della Vergine, ritrascritta poi dal 1655 al 1660. L'Immacolata è la protagonista del cielo, è la città mistica nella quale Dio si compiace di abitare. Si prodigò per la pace delle nazioni, scrivendo ad Alessandro VII e a Filippo IV di Spagna. Afferma che la Madonna ha visto con una visione dettagliata, con un'esperienza spirituale, i vari momenti della Passione e i motivi profondi per i quali Gesù ha affrontato la flagellazione, la coronazione di spine, la croce.
Cristo, nostro salvatore, risorge
ed appare alla sua Madre beatissima,
accompagnato dai santi padri del limbo
1466. L'anima santissima di Cristo si trattenne nel limbo dalle tre e mezzo pomeridiane del venerdì sino a dopo le tre del mattino della domenica seguente. A tale ora egli tornò al sepolcro, accompagnato come principe vittorioso dagli stessi angeli che aveva portato con sé e da coloro che aveva riscattato da quelle carceri sotterranee, come spoglie della sua conquista e come pegno del suo magnifico trionfo, abbandonando prostrati e castigati i suoi ribelli nemici. Là c'erano molti altri spiriti celesti, che custodivano la tomba onorando le sacre membra unite alla divinità. Alcuni di essi, per comando della loro Regina, avevano recuperato il sangue sparso, i brandelli di carne saltati per le ferite, i capelli strappati dal sublime capo e il resto che apparteneva all'ornamento e alla totale integrità della sua umanità beatissima; di tutto ciò si prese cura la Madre della prudenza. Conservavano queste reliquie, esultando ciascuno per la parte che gli era toccato in sorte di raccogliere. Prima di ogni altra cosa, fu mostrato ai padri il corpo del loro Salvatore, piagato, lacerato e sfigurato, come lo aveva ridotto la crudeltà dei giudei. Tutti costoro lo adorarono, riconoscendolo anche da morto, e proclamarono di nuovo che veramente il Verbo fatto uomo si era caricato dei nostri dolori e aveva estinto il nostro debito, pagando con sovrabbondanza alla giustizia dell'eterno Padre quello che noi meritavamo, essendo egli irreprensibile e senza colpa. I nostri progenitori Adamo ed Eva compresero la strage compiuta dalla loro disobbedienza, il penoso rimedio che essa aveva avuto e l'immensa bontà e misericordia di Gesù. I patriarchi e i profeti videro adempiuti i loro oracoli e le speranze delle promesse superne. Sentendo nella gloria delle loro anime l'effetto della copiosa redenzione, lodarono ancora l'Onnipotente e il Santo dei santi, che l'aveva operata con una disposizione tanto meravigliosa della sua sapienza.
1467. Dopo di ciò, davanti a tutti loro, i ministri dell'Altissimo restituirono al corpo defunto i pezzi che avevano radunato come frammenti venerabili, riportandolo alla sua completezza e perfezione; nel medesimo istante l'anima santissima del Signore si ricongiunse ad esso, dandogli vita e splendore immortale. Al posto del lenzuolo e delle unzioni con cui era stato sepolto, fu rivestito dei quattro doni della gloria, cioè della chiarezza, dell'impassibilità, dell'agilità e della sottigliezza, e questi dall'anima si trasmisero al corpo divinizzato. Erano dovuti all'Unigenito come per eredità e partecipazione naturale dall'istante della sua concezione, perché fin da quel momento la sua anima santissima era stata glorificata e la sua umanità innocentissima unita alla divinità; in tale occasione, però, essi erano rimasti sospesi, senza ridondare nel corpo purissimo, per lasciarlo soggetto alle sofferenze e permettergli, privandosene, di conseguire la nostra gloria. Quando risorse gli vennero con ragione riconsegnati in misura proporzionata all'unione della sua anima con la divinità e alla gloria corrispondente. Come questa è inspiegabile ed ineffabile per la nostra scarsa capacità, così è impossibile anche definire adeguatamente con parole e con esempi quella delle sue membra divinizzate, perché a paragone anche il cristallo è oscuro. La luce che contengono e riflettono sovrasta quella degli altri corpi gloriosi come il giorno vince la notte e un migliaio di soli una singola stella. Se anche si facesse confluire in qualche essere la bellezza di tutti gli altri, sembrerebbe bruttezza al confronto e nell'intero universo non ce n'è alcuno simile. (CONTINUA) |
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L'ULTIMA CENA DI GESU' NELLE RIVELAZIONI DEI SANTI
IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO
Ancona, Giovedì, 9 aprile 2020 - GIOVEDI' SANTO
LA MISTICA CITTA' DI DIO
L'ULTIMA CENA DI GESU' NELLE RIVELAZIONI ALLA VENERABLE MARIA D'AGREDA
CAPITOLO 11
Cristo, nostro salvatore, celebra la cena sacramentale ed istituisce l'eucaristia, consacrando il pane e il vino nel suo sacratissimo e vero corpo e sangue: le preghiere e le invocazioni che fece; come comunicò la sua santissima Madre, ed altri misteriosi prodigi che avvennero in questa occasione.
(... omissis...)
1181. Cristo, nostro bene, celebrò la cena prevista dalla legge, come era suo solito, adagiato in terra con gli apostoli, sopra una mensa o predella che si alzava dal suolo poco più di sei o sette dita, conformemente all'usanza dei giudei. Terminata la lavanda dei piedi, sua Maestà ordinò di preparare un'altra mensa più alta, simile a quella che oggi usiamo per mangiare. Con questa cerimonia pose fine alle cene ed alle rappresentazioni sommesse e figurative, e diede inizio al nuovo convito in cui istituì la legge di grazia. Da qui prese avvio la consuetudine, che permane nella Chiesa cattolica, di consacrare su una mensa o su un altare. I santi apostoli coprirono la nuova mensa con una tovaglia molto preziosa e sopra di essa posero un piatto o sottocoppa ed una coppa grande a forma di calice, sufficiente a ricevere il vino necessario, secondo il volere di Cristo nostro salvatore che con la sua potenza e divina sapienza preveniva e disponeva tutto. Il padrone di quella casa mosso da un grande impulso gli offrì questi vasi preziosi, ricchi di pietra simile a smeraldo. In seguito, furono usati dai santi discepoli per la consacrazione, quando riconobbero il tempo più opportuno e conveniente per celebrare. Gesù si sedette a mensa con i Dodici e con altri seguaci, e chiese che gli portassero del pane genuino, senza lievito, che pose sul piatto, e del vino puro con il quale riempì il calice della quantità necessaria.
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UNA INIZIATIVA DEL "RINNOVAMENTO DELLO SPIRITO" - DA PARTE DI LUCA PREATO
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POLO MUSEALE DELLA CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
Biennale Arteinsieme
Varie Sedi
Il Polo museale della Calabria, diretto dalla dottoressa Antonella Cucciniello, ha aderito all’edizione straordinaria della Biennale Arteinsieme, promossa dal Museo Tattile Statale Omero, con i luoghi della cultura statali di propria competenza di seguito riportati.
Galleria nazionale di Cosenza (Cosenza)
Referente: Faustino Nigrelli
mail: pm-cal.gallerianaz-cs@beniculturali.it
La Galleria nazionale di Cosenza ha deciso di fare di più e accogliere l'appello del Museo Tattile statale Omero e partecipare all'edizione speciale della Biennale Arteinsieme per testimoniare vicinanza e solidarietà alle persone con disabilità e per farle sentire parte integrante della nostra comunità.
Da lunedì 27 aprile 2020, all'insegna degli hashtag #biennalearteinsieme e #laculturanondimenticanessuno, sui canali social della Galleria nazionale (Facebook, Instagram e Twitter), è stata avviata la nuova rubrica #PalazzoArnoneHistory che attraverso brevi pillole di storia, in forma scritta e audio, racconta le principali vicende legate a questo affascinante edificio, centro propulsore della cultura cosentina, sede della Galleria nazionale di Cosenza e del Polo museale della Calabria.
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Palazzo Arnone - Sede del Polo Museale della Calabria
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L’interessante rubrica #PalazzoArnoneHistory è a cura dell’intraprendente dottoressa Camilla Brivio, funzionario in forza al Polo museale della Calabria. |
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia – (Vibo Valentia)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.capialbi@beniculturali.it
Il Museo accoglie l'iniziativa del Museo Tattile Statale Omero per testimoniare vicinanza e solidarietà alle persone disabili facendole sentire parte integrante della nostra comunità pubblicando, all’insegna degli hastag #biennalearteinsieme e #laculturanondimenticanessuno, un video di presentazione dell'importante busto femminile in basalto nero (databile ad età Claudia, 41-54 d.C.), rientrato al Museo "Vito Capialbi" dopo il prestito al "Princeton University Art Museum", con spiegazione audio e sottotitoli.
Oltre alla descrizione del busto il video contiene, nella stessa forma, la frase: Vicini alle persone con disabilità noi del Museo Archeologico Nazionale Vito Capialbi di Vibo Valentia ci siamo. Torneremo insieme a condividere la gioia della bellezza e il piacere della scoperta del nostro patrimonio culturale.
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Museo e Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.sibaritide@beniculturali.it
Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, ha aderito, con entusiasmo, all’edizione straordinaria della Biennale Arteinsieme, promossa dal Museo Tattile Statale Omero.
L’edizione straordinaria verte sul tema cultura e culture senza barriere; quanto mai opportuna in un periodo, come quello attuale, che mette a dura prova soprattutto le persone più fragili ed in particolare quelle con
disabilità.
L’appello lanciato dalla Biennale Arteinsieme ai musei e ai luoghi della cultura italiana per partecipare all’iniziativa volta a testimoniare vicinanza e solidarietà alle persone disabili e per farle sentire parte integrante della nostra comunità è stato accolto dal Museo della Sibaritide che ha proposto alcuni momenti di iniziative realizzate dai Servizi Educativi del Museo con associazioni delle persone con disabilità ricadenti nel territorio dell’antica Sybaris.
Questo è il messaggio che parte dal Museo della Sibaritide: “Vicini alle persone con disabilità. Noi del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide di Cassano all’Ionio (Cosenza) ci siamo. Torneremo insieme a condividere la gioia della bellezza e il piacere della scoperta del nostro patrimonio culturale”, all’insegna degli hashtag #biennalearteinsieme e #laculturanondimenticanessuno”.
Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide si conferma, così, ancora una volta sensibile e attento nei confronti delle persone meno fortunate.
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Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia - Borgia (Catanzaro)
Referente: Elisa Nisticò
mail: pm-cal.scolacium@beniculturali.it
#biennalearteinsieme edizione straordinaria 2020, promossa dal Museo tattile statale Omero.
Il Museo archeologico nazionale di Scolacium, già impegnato in visite "virtuali" di alcune sezioni della sua collezione, promuove sui canali social eventi a forte contenuto di accessibilità.
Il primo imperdibile appuntamento è con il ciclo statuario del museo. |
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POLO MUSEALE DELLA CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
Viaggio in Italia
Varie Sedi |
Il Polo museale della Calabria, diretto dalla dottoressa Antonella Cucciniello, ha aderito al flash mob digitale Viaggio in Italia, promosso dal MiBACT in collaborazione con il Touring Club Italiano e l’ENIT, con i luoghi della cultura statali di propria competenza di seguito riportati.
Galleria Nazionale di Cosenza (Cosenza)
Referente: Faustino Nigrelli
mail: pm-cal.gallerianaz-cs@beniculturali.it
La Galleria nazionale di Cosenza, partecipa sui canali social facebook, Instagram e Twitter con il MiBACT alla quinta edizione del flash mob fotografico Art you Ready, condividendo con gli hashtag #viaggioinitalia e #paesaggioitaliano due delle più antiche raffigurazioni della Città dei bruzi. La prima, risalente al 1584 e oggi conservata nella Biblioteca Angelica di Roma, commissionata ad un autore sconosciuto proprio dal fondatore della biblioteca romana, il monaco e vescovo agostiniano Angelo Rocca. La seconda, è un'incisione ad acquaforte della città di Cosenza realizzata da Michele Luigi Muzio e tratta dal volume “Il Regno di Napoli in prospettiva” ad opera dell’abate Giovan Battista Pascichelli pubblicato nel 1703.
Questa monumentale opera si propone di raccontare la storia politico-militare, religiosa, urbanistica, economica ed artistica di 148 città e degli annessi territori, nelle 12 provincie costituenti quello che fu un tempo il Regno di Napoli. L’opera è ancora oggi considerata di estremo interesse per gli studiosi perchè espressione della conoscenza diretta del Regno e frutto di accurate e puntuali ricerche, tanto da essere definita già nel XIX secolo “il lavoro più compiuto che venisse pubblicato a quel tempo intorno a quella vasta regione d'Italia".
L'iniziativa è a cura della dottoressa Camilla Brivio, funzionario del Polo museale della Calabria.
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La Cattolica – Stilo (Reggio Calabria)
Direttore: Rossana Baccari
mail: pm-cal.cattolica@beniculturali.it
La Cattolica è attivamente presente alle varie iniziative di comunicazione che il MiBACT sta portando avanti in questo periodo. In particolare, per quanto riguarda il flash mob fortografico Art you Ready ha condiviso, con gli hastag che seguono, la veduta della vallata dello Stilaro, immortalata su una litografia dall'artista olandese Escher ai primi del '900. Il punto d'osservazione è la zona limitrofa alla Cattolica di Stilo. Ancora oggi questa rappresentazione è fedele alla realtà visibile dallo stesso punto.
#iorestoacasa #paesaggio #laculturanonsiferma #polomusealedellacalabria #viaggioinitalia
#Stilo #Calabria #Italia #mibact #cattolicadistilo #museiitaliani #tesori_italiani #italy #italytravel #heritage #beniculturali #storia #art
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Le Castella – Isola Capo Rizzuto (Crotone)
Direttore: Rossana Baccari
mail: pm-cal.lecastella@beniculturali.it
La fortezza aragonese di Le Castella, partecipa sui canali social facebook e Instagram con il MiBACT alla quinta edizione del flash mob fotografico Art you Ready, condividendo con gli hashtag #viaggioinitalia e #paesaggioitaliano due raffigurazioni del golfo di Squillace. La prima, risale al 1525 ed è parte della ricca edizione miniata voluta, per il sultano Solimeno il Magnifico, dall'ammiraglio turco ottomano Piri Reis sulla base del suo Kitab-i Bahriye, il Libro della Marina e portolano del Mediterraneo. La seconda, è una carta nautica dell'area marina rotetta di Capo Rizzuto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare risalente al 1991, anno dell'istituzione dell'area protetta con la duplice finalità di preservare il pregevole tratto di costa dal punto di vista ambientale e tutelare il ricco patrimonio archeologico, presente sui fondali marini.
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Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia – (Vibo Valentia)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.capialbi@beniculturali.it
Il viaggio parte da Vibo Valentia con una bellissima stampa del 1710. Si tratta della pianta delle città di Vibo Valentia, che allora si chiamava Monteleone, contenuta nell’opera dell’abate Giuseppe Bisogni de Gatti, “Hipponii seu Vibonis Valentiae, vel Montisleonis, Ausoniae Civitatis accurta Historia”, pubblicata a Napoli.
Continua poi con una incisione del cartografo Giovanni Maria Cassini e si conclude nel Museo dov’è conservata una litografia con la pianta della città di Monteleone.
Museo Archeologico Nazionale di Crotone (Crotone)
Direttore: Gregorio Aversa
mail: pm-cal.crotone@beniculturali.it
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna (Crotone)
Direttore: Gregorio Aversa
mail: pm-cal.capocolonna@beniculturali.it
Anche il Museo archeologico nazionale di Crotone ed il Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna hanno partecipato sui canali social Facebook e YouTube al flash mob intitolato VIAGGIO IN ITALIA, che il Mibact, in collaborazione con Enit e Touring Club Italiano, ha proposto per mantenere gli italiani a contatto con le meraviglie dei propri territori.
Un filmato dedicato alla barchetta nuragica in bronzo (https://youtu.be/5r49Tcw6h3s), reperto apprezzato e significativo appartenente alle collezioni del Museo archeologico nazionale di Crotone, ci ha permesso di dare luogo ad una narrazione per immagini, con la quale il reperto è stato inquadrato nel suo contesto esplicitandone le funzioni che ebbe nell’antichità come lucerna e simbolo della luce che la divinità garantiva ai naviganti.
Con l’occasione abbiamo invitato i nostri followers a pubblicare sulle proprie pagine social, delle foto di luoghi cui sono affezionati, magari cercandoli sulle tante carte geografiche condivise dal Mibact e dal TCI, o in antichi atlanti che si hanno a casa, per dare così vita sul web ad un viaggio nel nostro paese attraverso cammini, vie, tracciati e antichi percorsi, già intrapresi nel passato o ancora da immaginare e programmare per il futuro.
#paesaggioitaliano
#viaggioinitalia
Museo e Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.sibaritide@beniculturali.it
Sulle pagine dei social network del Museo della Sibaritide sono state condivise alcune riproduzioni di antiche mappe della Calabria e dell’area archeologica di Sibari.
Nel 730-720 i Greci fondarono Sybaris, fiorente centro commerciale in cui transitavano le merci provenienti dall’Asia Minore. La sorte di Sibari fu segnata dalla guerra contro un'altra importante città greca, Crotone, che culminò con la battaglia del Traente (510 a.C.) e un assedio di settanta giorni, a seguito del quale il sito fu distrutto e allagato dalla deviazione del fiume Crati.
I sopravvissuti fondarono nel 444 a.C. la nuova colonia di Thurii, sullo stesso sito progettata dal famoso architetto Ippodamo da Mileto. Nel 192 a.C. la città fu nuovamente fondata come colonia romana, col nome di Copiae, che fu cambiato nuovamente in Thurii, in segno di continuità con l'antico passato della città.
Sono state, inoltre, proposte, una planimetria del Parco del Cavallo, il sito tra i più estesi e importanti del Mediterraneo per quanto riguarda l'età arcaica e classica. Si trova al km 24,00, a monte della S.S.106 jonica (E90) e le cartine geografiche provengono dal volume "Calabria Citeriore - Archeologia in provincia di Cosenza" di G. Troiano e A. Paladino
Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: pm-cal.locri@beniculturali.it
Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: pm-cal.kaulon@beniculturali.it
I musei archeologici di Locri e Kaulon hanno partecipato alla quinta edizione del flash mob fotografico Art you Ready, condividendo con gli hashtag #viaggioinitalia e #paesaggioitaliano postando sui rispettivi FB, immagini tratte:
- dall'itineraio pictum di età romana ripreso in età medievale e noto con il nome di Tabula Peutingerina. L'immagine evidenziata riprende il tratto di costa della odierna Calabria ionica dove ricade il sito archeologico dell'antica Kaulon.
- dal Codice Carratelli, un interessante documento cartaceo del XVI secolo dove con la tecnica dell'acquerello sono riprodotti luoghi fortificati del territorio della Provincia di Calabria Ultra del Regno di Napoli. Per Locri è stato scelta la raffigurazione della Torre di Pagliapoli, ritenuta una vera e propria opera fortificata della costa ionica meridionale.
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia - Borgia (Catanzaro)
Referente: Elisa Nisticò
mail: pm-cal.scolacium@beniculturali.it
Il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium aderisce al flash mob fotografico #artyouready con Viaggio in Italia, per raccontare, attraverso foto, immagini del passato, carte geografiche il #paesaggioitaliano.
Le quattro foto scelte
- si inizia la giornata con la carta geografica della Calabria nell'affresco di Egnazio Danti nella Galleria del Belvedere in Vaticano, datata al 1580.
- si prosegue con la tabula Peutingeriana raffigurante la Calabria, una copia del XII-XIII secolo di un'antica carta romana che mostra le vie militari dell'Impero romano.
- Nella terza foto, l'immancabile sagoma della nostra #roccelletta così come raffigurata nel Codice Romano-Carratelli, un manoscritto cartaceo risalente alla fine XVI secolo. Si compone di 99 acquerelli raffiguranti città fortificate, castelli, apprestamenti difensivi e territorio della Provincia di Calabria Ultra del Regno di Napoli.4
- L'ultima foto è una cartolina d'epoca, una immagine di altri tempi: raffigura S.Maria della Roccella vista i grandi viaggiatori del passato. In questo caso dall'Abate di Saint-Non
Tra il 1759 e il 1761 visitò l'Inghilterra e successivamente l'Italia, rimanendo particolarmente impressionato dal Sud Italia, soprattutto dalla Calabria e dalla Sicilia. Scrisse un'opera enciclopedica illustrata da lui stesso intitolata Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile, dove riporta resoconti e impressioni da lui raccolte tra il 1781 e il 1786. Questa sua opera è stata illustrata con disegni dei migliori artisti, tra cui Jean Duplessis-Bertaux, in parte riprodotti proprio dallo stesso Saint-Non.
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Museo Archeologico Lametino – Lamezia Terme (Catanzaro)
Referente: Gregorio Aversa
mail: pm-cal@beniculturali.it
Il Museo archeologico Lametino ha preso parte sulla sua pagina facebook (https://www.facebook.com/museoarcheologicolametino/) alla quinta edizione di ArTyouReady, il flash mob digitale promosso dal MiBACT e dedicato in questo weekend al #viaggioinitalia e alla scoperta del #paesaggioitaliano attraverso la condivisione di antiche mappe e carte geografiche del Belpaese.
Per l’occasione in un primo post si è pubblicato un estratto della ‘Tabula Peutingeriana’, famosissima copia medievale di un ‘itinerarium pictum’ di epoca romana. Si tratta non già di una realistica rappresentazione cartografica del paesaggio, ma di una raffigurazione schematica del 'cursus publicus', la grandiosa rete viaria costruita dai romani, con l'indicazione delle varie stazioni di sosta, dei principali luoghi di interesse e delle distanze fra le varie tappe. Oggi conservata nella Biblioteca Nazionale di Vienna, la ‘Tabula’ è disegnata su un rotolo di pergamena lungo 6,80 m e suddiviso in 11 parti. Mostra 200.000 Km di strade, arrivando fino al Vicino Oriente e all'India. Nel ‘Segmento VI’ è raffigurata la nostra regione, il ‘Bruttium’, in cui il territorio lametino si situa nell’area
compresa tra il fiume ‘Tanno’ (Amato?) e il fiume ‘Crater’ (Savuto?), ove sorgeva la ‘statio’ di ‘Aque Ange’, da localizzare forse presso Bagni di Caronte.
In un secondo post si è reso un omaggio al borgo di Nicastro, che ospita il nostro Museo, con la pubblicazione della più antica rappresentazione grafica della città: un'incisione ad acquaforte tratta dall’opera di Giovan Battista Pacichelli ‘Il Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodeci provincie’, composta nel 1693, ma stampata postuma a Napoli nel 1703.
Le iniziative sono state curate dalla dottoressa Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria. Museo Archeologico di Metauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Referente: Simona Bruni
mail: pm-cal.metauros@beniculturali.it
Il museo archeologico di Metauros, partecipa sui canali social con il MiBACT al nuovo appuntamento che rappresenta la quinta edizione di Art you Ready, il fash mob digitale che coinvolge gli italiani in eventi sul web durante queste giornate in cui sono costretti a restare a casa. Con gli #viaggioinitalia e #paesaggioitaliano, il Museo archeologico di Mètauros rimane aperto virtualmente condividendo le immagini di una carta nautica del 1627 che mostra le Due Calabrie e della Tabula Peutingeriana, copia del XII-XIII secolo di un’antica carta romana che mostra le vie militari dell’Impero romano, che illustrando i raccordi viari tra i luoghi traccia anche il collegamento con Metauria (nome romano di Gioia Tauro) attraverso la Via Popilia (pressoché l'attuale tracciato dell'autostrada A3) occasione per valorizzare e riscoprire il segno dei luoghi attraverso vie, tracciati e antichi percorsi.
Deus ex machina dell’iniziativa del reggino la dottoressa Simona Bruni, referente del Museo Archeologico di Mètauros per il Polo museale della Calabria. |
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Dies Natalis di Roma
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide
Cassano all’Ionio (Cosenza)
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Vibo Valentia
21 aprile 2020: anniversario del Dies Natalis di Roma risalente al 753 a.C. .
Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide con sede a Cassano all’Ionio (Cosenza) e il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia con sede nell’antica Hipponion, entrambi diretti dalla dottoressa Adele Bonofiglio, afferenti al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, hanno ricordato questa importante ricorrenza.
Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide attraverso alcune immagini (in allegato) di Copia, nome augurale che indica abbondanza, scelto dai romani per la colonia latina dell’antica Sybaris dedotta nel 194 a.C. in una situazione territoriale di decadenza.
La città, completamente romanizzata, vive un progressivo sviluppo, divenendo nell’84 a.C. municipium romano e vivendo un periodo di pace e prosperità. La floridezza del centro raggiunse il culmine in età Agustea: le numerose riforme in campo legislativo, amministrativo, religioso economico, inaugurano una nuova stagione per l’impero. Nelle fonti letterarie la città continua ad essere chiamata Thurii nonostante sulle monete compaia il nome Copia. Copia-Thurii divenne una tranquilla città dell’impero, ricordata da Cicerone come “luogo appartato, con una campagna ben coltivata e con uno dei pochi porti praticabili della costa Ionica”.
Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia ha ricordato la fondazione di Roma celebrandola sui suoi canali social; la ricorrenza è stata messa in relazione ad un'altra fondazione che riguarda da vicino il territorio vibonese, ossia la deduzione della colonia latina di Valentia.
Sono trascorsi ben 2773 anni dalla fondazione dell’Urbe! Secondo la tradizione infatti, la Città fu fondata il 21 aprile del 753 a.C., sul colle Palatino; la data fu definita da Marco Terenzio Varrone, il quale la stabilì tenendo conto della lista dei consoli e degli anni di regno dei sette re di Roma.
La città ebbe origine, secondo il mito, per volontà di Romolo che una volta presi gli auspici tracciò il “sulcus primigenius”, ossia i confini sacri della città, delimitando tutto il Palatino e dandogli il nome di Roma!
Nel corso del tempo l’Urbe assunse sempre maggiore importanza e potenza, espandendo il suo dominio sulla penisola italica e su tutto il Mediterraneo.
Livio riferisce che nel 192 a.C. venne dedotta una colonia nel territorio dei Bretti, con il nome di Valentia.
Le élite cittadine di Vibo Valentia furono legate sin da subito alle principali personalità politiche di #Roma, come dimostrano le domus del quartiere S. Aloe nei pressi del quale sono stati ritrovati anche il bellissimo ritratto marmoreo di Agrippa, genero e generale di Augusto, e la statua di palliato esposti nel Museo.
Nelle foto in allegato: busto di Agrippa e statua di palliato dal quartiere S. Aloe
Un “ricordo” davvero suggestivo che testimonia l’antica storia (Sybaris e Hipponion) di questo straordinario lembo di Calabria.
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LA CULTURA NON SI FERMA AL POLO MUSEALE DELLA CALABRIA
POLO MUSEALE DELLA CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
La cultura non si ferma al Polo museale della Calabria, diretto dalla dottoressa Antonella Cucciniello.
Nonostante le difficoltà derivanti dalla situazione in atto molte interessanti iniziative sono state predisposte dai luoghi della cultura statali di propria competenza, sempre in stretta osservanza delle norme “in materia di prevenzione dal Covid-19”.
Queste, di seguito indicate, le Sedi con le relative iniziative approntate:
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia – (Vibo Valentia)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.capialbi@beniculturali.it
Il Museo Archeologico Nazionale si racconta e apre virtualmente le sue sale ai visitatori attraverso la pubblicazione di post settimanali relativi alle sezioni e ai reperti che esso custodisce; grazie all’uso dei canali social, anche in questo particolare periodo in cui non si può accedere fisicamente nelle sue sale, la cultura non si ferma.
Il 7 aprile è stata celebrata, come ogni anno, la giornata mondiale della salute, patrocinata dall’OMS e da altre organizzazioni collegate. Quest’anno la giornata si è celebrata in piena emergenza sanitaria internazionale, focalizzando dunque l’attenzione sul personale sanitario che si trova in prima linea ad affrontare la pandemia.
Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” ha aderito alla campagna social promossa dal MiBACT, dedicando ai medici, infermieri e a tutto il personale sanitario i fiori sbocciati nei vasi che abbelliscono il suo cortile. Un modo per essere vicini e per ringraziare questi professionisti che ogni giorno affrontano con impegno e abnegazione l’emergenza data dal Coronavirus.
IL MiBACT, ha lanciato lo scorso 29 marzo il flash mob del Patrimonio Culturale Italiano.
Il Museo Archelogico Nazionale "Vito Capialbi" ha aderito alla campagna, invitando tutti alla condivisione di foto degli spazi del museo.
Il 25 marzo, data che gli studiosi individuano come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia, si è celebrata per la prima volta il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri recentemente istituita dal Governo.
Il sommo Poeta simbolo della cultura e della lingua italiana è stato celebrato anche al Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia, nel quale sono custoditi alcuni reperti che rappresentano delle sirene, figure mitologiche dal corpo metà uccello e metà donna.
È stata dedicata al paesaggio italiano la . Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” ha aderito alla campagna, invitando tutti alla condivisione di foto di panorami, borghi e tutto ciò che riguarda le bellezze paesaggistiche del nostro paese.
Il Museo ha pubblicato delle immagini del paesaggio che circonda il Castello, che rappresenta la sua sede istituzionale.
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Museo e Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.sibaritide@beniculturali.it
Inserimenti periodici sui social network (facebook, instagram) di foto e/o video di reperti archeologici, articoli che raccontano il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Sibari.
La realizzazione di un cruciverba, di un rebus e di una cartolina pasquale.
In particolare sono state attenzionate, postando sui social network immagini e notizie, le sottoelencate giornate:
25 marzo "DanteDì" ; 29 marzo, il flash mob "#artyouready" ;
07 aprile, #GiornataMondialeDellaSalute, #WorldHealthDay
Di particolar pregio, inoltre, la celebrazione disposta in favore di Raffaello Sanzio, in occasione dei 500 anni della sua scomparsa.
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Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: pm-cal.locri@beniculturali.it
Da menzionare, per la qualità delle proposte, la Celebrazione del Dantedì e della Giornata mondiale della salute. Quest’ultima si è avvalsa di una graziosissima cartolina virtuale con veduta del Complesso Museale Casino Macrì, caratterizzato dalle piante di rose offerte ai sanitari in piena attività per questa immane tragedia da debellare: il Covid-19. Grande attenzione ai rapporti con i suoi “fedelissimi” tramite i social: dai graditissimi auguri pasquali alle suggestive immagini dei luoghi archeologici della Locride.
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Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia - Borgia (Catanzaro)
Referente: Elisa Nisticò
mail: pm-cal.scolacium@beniculturali.it
Nature- Quaderni di didattica
Didattica a distanza: Stanchi della solita visita? Scoprite i nostri quaderni per esplorare la biodiversità del parco. Il museo ha proposto virtualmente tre appuntamenti imperdibili.
Colora il reperto
Il museo ha messo a disposizione sui social alcuni disegni da colorare
SEZIONE LUDICA
Scolacium4fun - Sessione ludica su Instagram e Facebook
Chi lo ha detto che l’archeologia è noiosa? Scoprite i nostri giochi a tema storico per conoscere più da vicino il parco e il museo, per divertivi e imparare giocando. Puzzle, cruciverba, rebus e molti altri giochi divertenti per passare il tempo in questa quarantena.
SEZIONE VIDEO SUI SOCIAL:
Visita guidata virtuale al femminile alla scoperta delle tracce lasciate dalle cittadine di Scolacium.
Visita guidata virtuale - Il ciclo statuario di Scolacium
Contributi video per conoscere e scoprire le statue togate, il fiore all’occhiello della collezione museale. Alcuni video ci permetteranno di conoscere meglio i togati del foro e del teatro e i componenti della famiglia imperiale attraverso commenti e spiegazioni per immagini.
Visita guidata virtuale- Scolacium Bizantina.
Contributo video per proporre una visita alternativa alla scoperta di un periodo che ha segnato la vita della comunità scolacense dopo la caduta dell’Impero romano.
Visita guidata virtuale - i Marmi: le teste ritratto
Contributo video e audio per conoscere più da vicino questi reperti eccezionali conservati nel museo.
Visita guidata virtuale - Il foro romano di Scolacium
Contributo video e audio alla scoperta della piazza della colonia romana.
#abbracciamuseo
Con un evento Facebook, all’inizio di questa lunga quarantena, abbiamo invitato i nostri visitatori virtuali a inviarci video o foto che verranno raccolte in un unico video che verrà postato per mettere fine a questo periodo di chiusura.
Il Museo partecipa sui suoi canali social ( Facebook, Instagram e Twitter) ai flashmob organizzati da Mibact:
#artyouready
#granvirtualtour
#paesaggioitaliano
#iorestoacasa
#worldhealthday
dantedì- 25 marzo 2020
Il Museo ha celebrato l’Alighieri nella giornata a lui dedicata con alcuni contributi sui canali social. Il primo si è basato sul pensiero trinitario di Gioacchino da Fiore, con radici lontane in Cassiodoro, nativo di Scolacium. Si è reso omaggio al sommo poeta con tre estratti della Commedia che parlano di tre famosi meridionali.
Inoltre, il museo è promotore, sin dalla sua comparsa sui social, della rubrica #pillolediarcheologia, per far conoscere la sua collezione museale.
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Museo Archeologico Lametino – Lamezia Terme (Catanzaro)
Referente: Gregorio Aversa
mail: pm-cal@beniculturali.it
Il Museo archeologico Lametino, a seguito della chiusura al pubblico imposta dall’emergenza sanitaria, attraverso la propria pagina FB (https://www.facebook.com/museoarcheologicolametino) ha continuato a tenere aperte virtualmente le sue porte. Con gli obiettivi di mantenere viva l’attenzione di tutti sulla propria collezione e di continuare ad essere presente nella vita della comunità lametina, ha attivamente preso parte alle iniziative e alle campagne social promosse dal MiBACT #IORESTOACASA, #LACULTURANONSIFERMA, #LITALIACHIAMO’, #ARTYOUREADY e #LARTETISOMIGLIA con numerose iniziative:
-rubriche quotidiane, come quelle della mattina “#unrepertoalgiornolevailmedicodicoditorno” o “#lezionedistoriadomicilio” e quella serale “#chesifastasera?”, in cui tra il serio e il faceto sono stati presentati i reperti del museo, proposti approfondimenti su tematiche archeologiche, storiche e artistiche e dati consigli su come passare la serata, suggerendo libri, saggi, film, documentari, musica, opere teatrali e anche cartoon e favole animate per i più piccoli;
-un breve video-tour, fissato in alto nella pagina FB, che accoglie i followers, permettendo di effettuare un giro virtuale tra le sale del museo chiuso;
-l’evento FB “#iorestoacasa #ABBRACCIAMUSEO”, con cui si è preso parte all’iniziativa promossa dal Museo e Parco Archeologico di Scolacium e condivisa anche dagli altri istituti del Polo;
-nell’ambito delle celebrazioni dedicate dal MiBACT al sommo poeta Dante Alighieri ha organizzato due eventi: “Aspettando il #Dantedì” (24 Marzo) e “#IoleggoDante, ma in calabrese!” (25 Marzo), con un inedito video in cui vengono recitate alcune terzine del XXVI Canto dell’“Inferno” tratte dalla versione calabrese della “Divina Commedia” del poeta acrese Salvatore Scervini;
- nell’ambito delle celebrazioni per “#Raffaello2020”, nel cinquecentenario dalla scomparsa del grande artista del Rinascimento Italiano, ha organizzato l’evento “Raffaello Sanzio: uno di noi!”, presentando un aspetto ai più sconosciuto di questo straordinario personaggio, che fu a suo tempo una sorta di Soprintendente-archeologo ante litteram. Si è proposto un excerptum della lettera di denuncia che scrisse a Papa Leone X, per condannare il grave stato di degrado e abbandono in cui versavano a suo tempo le vestigia dell’antica Roma, “ossa senza carne”.
- nella settimana Santa, ha realizzato post di approfondimento sulle più antiche celebrazioni liturgiche pasquali, facendo scoprire testi poco noti di autori di epoca tardo-antica. Tra questi un suggestivo passo dell’”Itinerarium Egeriae” (381-384 d.C.), il primo ricordo che si abbia della celebrazione della Domenica delle Palme.
Tutte le iniziative sono state curate dalla dottoressa Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria.
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Museo Archeologico di Metauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Referente: Simona Bruni
mail: pm-cal.metauros@beniculturali.it
Il Museo Archeologico di Mètauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria) partecipa sui canali social con il MiBACT alla campagna di solidarietà nazionale #iorestoacasa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Ministero della Salute e la Protezione Civile, per favorire comportamenti di responsabilità collettiva nel rispetto delle limitazioni degli spostamenti delle persone fisiche previste nei decreti governativi per la gestione dell'emergenza da pandemia Covid-19 (il cosiddetto Coronavirus).
Tante iniziative, con lo slogan "La cultura non si ferma" e con gli hashtag # iorestoacasa e #abbracciamuseo
#IORESTOACASA – Il Museo rimane aperto virtualmente attraverso una serie di iniziative social che permettono la condivisione con gli utenti di contenuti, visite guidate ed eventi. In particolare, vista la programmazione annullata a causa dell’emergenza sanitaria, la sede Museale ha messo in campo alcune attività social che si descrivono brevemente: Il Museo aderisce alla campagna social #iorestoacasa, con la condivisione giornaliera di foto o video. Attraverso i reperti presenti nel museo si propongono approfondimenti sui canali Facebook e Instagram, per consentire viste guidate e approfondimenti virtuali sulla collezione esposta e la pubblicazione di “crucipazzel” archeologici;
#ABBRACCIAMUSEO – Il Museo ha aderito all’iniziativa su facebook del contest video e fotografico, di cui è promotore il Museo e Parco di Scolacium, lanciato con l’hastag #abbracciamuseo, con il quale si invitano i visitatori e gli utenti a raccontare le loro giornate e a salutare e abbracciare virtualmente il museo.
Il Museo Archeologico di Mètauros- Gioia Tauro (Reggio Calabria) ha partecipato il 25 marzo, sulla pagina FB istituzionale del Museo, al Dantedì iniziativa del Consiglio dei Ministri per la giornata celebrativa.
#DANTEDÌ – Evento social – presentazione litografie Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell'Ottocento e proiezione video “L’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perdute”-
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Mètauros sono custoditi moltissimi reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli ritrovata in contrada Due Pompe –fase magnogreca della città-
I corredi tombali esposti a Mètauros rappresentano le suggestioni legate alla cultura dell’oltretomba e agli usi della deposizione che attraverso il corredo dava forma all’immateriale legame tra la vita terrena del deposto e la sua vita nell’aldilà.
Collegamento culturale diviene Caronte e la sua figura di traghettatore delle anime nel loro percorso di vita ultraterrena attraverso la presentazione di due litografie di Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell'Ottocento (Gustave Dorè, Divina Commedia Illustrata 1861) che rappresentano l’incontro di Dante e Virgilio nell'oltretomba con Caronte; correlazione con le collezioni esposte nel Museo - i corredi funebri- legati alla cultura della deposizione e dell'oltretomba.
Inoltre grazie alla collaborazione dell’architetto e scenografo Lorenzo Pio Massimo Martino sarà pubblicato il video “Michelangelo racconta Caronte dell'Alighieri,” (Commedia narrata a cura di Lorenzo Pio Massimo Martino)
#IOLEGGODANTE – Evento social- pubblicazione on-line del fumetto Métauros della sede museale - un tag sul fumetto di Mètauros realizzato da Federico Manzone (nato nell’ambito dell'iniziativa Fumetti nei Musei 2020) reso visibile on-line per la giornata del 25 marzo su issuu.com/coconinopress Lo storyboard realizzato dal nostro fumettista riprende le figure mitologiche e legate all’oltretomba in virtù delle collezioni che denotano il museo come “museo delle necropoli”.
#ARTYOUREADY–Visita virtuale al Museo- pubblicazione video sui canali social per una visita social
#500ANNIRAFFAELLO – In occasione dei #500 anni di #Raffaello pubblicazione estratto del video sul Divin Pittore realizzato dal nostro Ministero e tag collegati.
#GIORNATAMONDIALEDELLASALUTE #WORLDHEALTHDAY– cartolina virtuale con un omaggio floreale tratto dalla collezione archeologica - Bottiglia in vetro soffiato con motivi vegetali e fitomorfi - Tomba 42 2. Bottiglia in vetro soffiato con motivi floreali applicati di probabile produzione orientale (area siriana), fine III-IV sec. d.C. - Corredo Tomba 13.
CELEBRAZIONE SANTA PASQUA – cartolina virtuale per la celebrazione della giornata - lucerna della nostra collezione romana- il simbolo del volatile che trasporta un ramo ricorda l'iconografia cristiana della colomba.
CELEBRAZIONE LUNEDÌ DELL’ANGELO – #pic-nic sul #divano…- approfondimento archeologico -cratere attico a figure nere del corredo della Tomba 60 [fine VI secolo a.C. (520-490)] e dulcis in fundo la
campagna MiBACT #ArtYouReady dove il tema è stato il #paesaggioitaliano: per l'occasione abbiamo proposto alcune immagini d'epoca del contesto urbano di Gioia Tauro sede del Museo Archeologico che, ospitato all'interno del settecentesco Palazzo Baldari, si innesta nel quartiere storico di pian delle fosse.
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Celebrato Raffaello Sanzio ai musei di Vibo e della Sibaritide
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Vibo Valentia
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide
Cassano all’Ionio (Cosenza)
Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia e il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, diretti dalla dottoressa Adele Bonofiglio, afferenti al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, hanno celebrato Raffaello Sanzio, in occasione dei 500 anni della sua scomparsa.
Lo hanno evidenziato come grande cultore dell’antico e dell’architettura, ricordandone, in particolare, la sua opera di classificazione e studio dell’architettura di Roma antica.
Raffaello venne incaricato dal Papa Leone X° di sovrintendere la custodia e la classificazione dei marmi dell’antica Roma. A tal proposito l’artista condusse uno studio dei monumenti romani; egli fu tra i primi ad arrivare ad un esame delle strutture e degli elementi architettonici così approfondito.
Tale incarico gli fornì anche l’opportunità di realizzare una pianta che raffigurasse Roma nell’età imperiale. Attraverso l’uso di uno strumento dotato di bussola realizzò così dei rilievi e delle rappresentazioni ortogonali delle vestigia antiche, utilizzando uno strumento munito di bussola.
L’ammirazione per la cultura classica da parte di Raffaello fu grandissima, tanto che il grande artista nelle sue opere fu portato ad emularla!
<<Celebrato dunque Raffaello – precisa la dottoressa Bonofiglio - come cultore dell’antico ed in particolare dell’architettura con i reperti architettonici provenienti dal Cofìno e dal Parco delle Rimembranze insieme ai i frammenti del frontone di epoca arcaica rinvenuti a Parco del Cavallo, dal Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide>>.
In allegato reperti provenienti da Sibari e da Vibo Valentia.
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27 aprile 2020
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per il personale
dip@pec.governo.it
Al Ministero della salute
Direzione generale del personale, dell’organizzazione e del bilancio
dgpob@postacert.sanita.it
All’agenzia italiana del farmaco (AIFA)
Direzione generale
protocollo@pec.aifa.gov.it
Contro l’abominevole battaglia per incentivare l’aborto col pretesto della pandemia
In questo momento di emergenza sanitaria è in corso un abominevole attacco alla vita da parte di alcune associazioni abortiste, quali Non una di meno , LAIGA , Pro - Choice , AMICA , Vita di Donna Onlus , la CGIL , diverse ONG internazionali, tra cui Amnesty International , Human Right Watch e la rete europea di Planned Parenthood , oltre che da politici di sinistra, in primis Roberto Saviano, Laura Boldrini, Valeria Fedeli, Livia Turco, Marco Cappato , nonchè personaggi dello spettacolo e intellettuali legati all’ideologia progressista radicale. Costoro, col pretesto degli ospedali saturi a causa del Covid19, mirano a modificare le linee guida per la somministrazione della pillola abortiva Ru486.
In pratica vorrebbero, con provvedimenti regionali, de-ospedalizzare l'aborto farmacologico che attualmente prevede tre giorni di ricovero, autorizzando la procedura nei consultori e negli ambulatori e spostando il limite per la somministrazione dalle 7 settimane di gravidanza attuali a 9.
Ricordiamo che la Ru486 non è propriamente un farmaco ma un pesticida umano, in quanto non cura nulla, visto che la gravidanza non è una malattia, ma sopprime bambini nel grembo materno. Non solo, ma è un dispositivo a due fasi :
La madre, quindi, in un consultorio o in un ambulatorio prenderà la prima pillola che ucciderà suo figlio nel grembo e le verrà consegnata l’altra pillola che assumerà a casa e le farà espellere il bambino.
Ma come? I radicali e la Bonino non avevano combattuto estenuanti battaglie per far terminare gli aborti in casa che causavano la morte anche delle mamme?
E adesso invece chiedono un ritorno al passato?
Questi esperti da divano, si rendono conto di quanto sia pericolosa per la salute delle donne la pillola Ru486 ?
Ferma restando la condanna di ogni tipo di aborto, analizziamo nel dettaglio i vari aspetti della questione.
Il primo aspetto riguarda l’idea di incrementare il ritorno al privato, alla clandestinità, all’aborto faida-te, aumentando il peso psicologico nell’assumere la pillola abortiva, addirittura contro la stessa idea con cui il fronte abortista spinse i legislatori dell’epoca a redigere l’iniqua legge 194/78, con l’apparente intento di socializzare il problema dell’aborto e di sottrarlo alla clandestinità. Ci rendiamo dunque conto che tale obiettivo costituiva un mero specchietto per le allodole al fine di far approvare una legge che un giorno avrebbe permesso loro di richiedere proprio l’aborto fai-da-te che in principio rigettavano.
Il secondo aspetto riguarda i rischi connessi all’assunzione di Ru486. La mortalità causata dalla Ru486 è 10 volte superiore all’aborto chirurgico (New England Journal 2005). Le morti finora accertate per aborto chimico da Ru486 sono 40, di cui una avvenuta all’Ospedale Martini di Torino. Dopo l’espulsione del suo bambino la donna potrebbe inoltre incorrere in spotting e sanguinamenti per diverse settimane. I sanguinamenti si concludono, in media, nell’arco di 9-16 giorni. L’8% delle donne sanguina per più di 30 giorni e l’1% richiede ricovero in ospedale a causa delle eccessive emorragie. Talvolta, a causa del fallimento della procedura medica abortiva, si deve ricorrere all’aborto chirurgico. I fallimenti sono del 5% a 7 settimane di gravidanza; a 8 settimane sale il tasso di insuccesso, 8%. A 9 settimane si sale al 10%, (come si può vedere il rischio di eventi avversi cresce con l’avanzare della gravidanza). Altri effetti collaterali dell’aborto chimico sono dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, cefalea. Tra le cause di morte associate all’assunzione della Ru486 ci sono infezioni batteriche letali: quella da Clostridium Sordellii, da Clostridium Septicum, da Clostridium Perfringens e da Streptococco.
Il terzo aspetto riguarda il fatto che chi abortisce a casa con la pillola Ru486 ed ha una metrorragia abbondante o un aborto incompleto deve correre subito al Pronto Soccorso per la revisione della cavità uterina. Ciò non solo comporterà (aggravati) i rischi di contagio per il Covid-19 che si volevano pretestuosamente evitare, ma anche la violazione dei diritti basilari all’obiezione di coscienza garantiti dalla stessa legge 194.
Il quarto aspetto riguarda le conseguenze psicologiche a cominciare dal grande senso di colpa dovuto al fatto che la mamma fa tutto da sola. E’ lei stessa che ingoia la pillola che ucciderà il suo bambino. E’ lei che deve vivere nell’attesa della sua espulsione. E’ lei che (come riportato dal British Medical Journal, nel 56% dei casi) vede l’embrione espulso, che ha già una fisionomia umana ben distinguibile. Per questo i sintomi della Sindrome Post Aborto si evidenziano fin da subito, con incubi, ricordi e pensieri intrusivi legati all’esperienza vissuta, compreso l’aumento dei tentativi di suicidio.
Il quinto aspetto riguarda il fatto che con l’aborto chimico tramite Ru486 viene bypassato l’obbligo previsto dalla legge 194/78 dei 7 giorni di riflessione, dopo che alla mamma viene consegnato il certificato di aborto. Infatti con l’aborto chimico tramite Ru486 diviene più complicato rispettare i tempi di legge che impongono una settimana di attesa tra il nulla osta rilasciato dal primo medico e l'atto materiale dell'aborto procurato. L'aborto chimico può essere praticato entro un termine piuttosto stretto, pari a 63 giorni di amenorrea, cioè dall'ultima mestruazione. Questo significa che, considerando che la donna solitamente scopre di essere incinta dopo 33 giorni dall'ultima mestruazione, ne restano altri 30 per praticare l'aborto chimico. Sottraendo la settimana di attesa imposta dalla legge 194/78, risulta che dal momento in cui la donna scopre di essere incinta, ha circa 20 giorni di tempo abortire con la Ru486. Tempi così stretti potrebbero indurre il medico alla tentazione di forzare la procedura o dichiarando con un falso ideologico e materiale la sussistenza di una urgenza al solo scopo di non dover rispettare la settimana di attesa, oppure a sforare il limite del 63° giorno della scheda tecnica, tanto è vero che le attuali proposte vanno proprio nella sciagurata direzione di aggiungere altre due settimane al termine in cui si può usare il mifepristone (Ru486).
Il sesto e ultimo aspetto riguarda il fatto che una volta che si porta l’aborto chimico a domicilio, la mamma, che spesso si pente della decisione intrapresa, non ha più la possibilità di tornare indietro.
C’è un metodo che si chiama: Abortion Pill Rescue, messo in pratica da una rete di professionisti sanitari, tramite il quale è possibile contrastare gli effetti della pillola abortiva. Il medico George Delgado, fondatore di Abortion Pill Rescue, ha pubblicato nei primi mesi del 2018 uno studio con altri sei specialisti, in cui spiega che la procedura abortiva a base di mifepristone è stata bloccata e invertita con successo nel 64% dei casi, attraverso la somministrazione intramuscolare di progesterone e nel 68% dei casi somministrandolo per via orale, concludendo che l’uso a tale scopo del progesterone si è rivelato «sicuro ed efficace». E’ evidente che questa procedura di emergenza non sarà praticabile nel caso di aborto farmacologico a domicilio.
E’ quindi vergognoso e abominevole che proprio nell’ora del massimo sforzo per arginare una pericolosa epidemia e salvaguardare quante più vite possibili, ci si accanisca perché migliaia di bambini non vedano la luce. La richiesta delle realtà abortiste e radicali per liberalizzare ulteriormente l’ IVG e sdoganare l’ aborto farmacologico e casalingo appare ancora più paradossale e squallida di fronte all’eroismo di tanti medici (a metà aprile sono più di 110) e personale infermieristico che hanno perso la vita per curare persone ammalate di Covid-19.
Siamo sottoposti a una manipolazione mediatica e psicosociale, che pretende di garantire i diritti delle donne, senza tutelarne la salute fisica e psicologica, ma preferendo occultare la sciagura dell’aborto, confinandolo nel privato delle mura domestiche, lavandosi doppiamente le mani dalla tragedia, che coinvolge due esseri umani: il bimbo e sua madre.
1. Ora et Labora in difesa della Vita 2.
Famiglia Domani 3.
Confederazione dei Triarii 4.
TeleMaria
5.
Movimento con Cristo per la Vita Ancona 6.
Nova Civilitas 7.
Associazione Tradizione Famiglia Proprietà 8. Himmel Associazione
9.
Comitato Beato Miguel Agustin Pro sacerdote e martire 10.
Popolo della Famiglia 11.
Gruppo Apostoli del Cuore Immacolato di Maria 12.
Militia Christi 13.
Associazione culturale Katyn 14.
Progetto Angelica ProVita 15.
Città e Famiglia 16.
Universitari per la Vita 17.
Via Verità e Vita 18.
Comitato Famiglia e Vita
19.
Congregazione Templari di San Bernardo, Priorato Cattolico d'Italia 20.
BranCo branca comunitaria ONLUS 21.
Associazione di Psicologi e Psicoterapeuti Nostra Signora di Guadalupe 22.
UGC Pavia 23.
Sodalizio Pio XII Pavia 24.
Amicizia San Benedetto Brixia 25.
Sicilia Risvegli Onlus 26.
Movimento con Cristo per la Vita 27.
Movimento mariano “ Regina dell’ A more ” 28.
Associazione Nazaret il Germoglio dei Figli del Divino Amore onlus 29.
Figli del Divino Amore
30.
Noi per la Famiglia
31.
Gruppo divina misericordia di Cerveteri 32.
Divina Provvidenza di Genova 33.
… lega con noi … 34.
Famiglie Numerose Cattoliche 35.
Caritas in Veritate 36.
Giuristi per la Vita
37.
Presidenza Nazion al e Unione Cattolica Farmacisti Italiani all’unanimità
38.
Centro di aiuto alla vita "Santa Gianna Beretta Molla " di Cava de' Tirreni (SA) 39.
Fondazione Novae Terrae 40.
Movimento per la Vita Val Cavallina 41.
Associazione LIFE - Libertà Famiglia Educazione 42.
Forza Nuova 43.
Club Forza Silvio Modena Libera 44.
Brescia Veritas 45.
FattiSentire.org Bologna 46.
Movimento per la Vita Bergamo 47.
Servizio di aiuto alla Vita di Cavezzo 48.
“ Padre Gabriele ” Associazione Onlus 49.
Associazione Camelot 50.
Comunione Tradizionale 51.
Soldati del Re 52.
Controrivoluzione 53.
Italia Cristiana 54.
Umanitaria Padana Onlus 55.
Provita & Famiglia 56.
CAV di Loreto ” L’ascolto"
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COMPAGNIA TEATRALE DOVECOMEQUANDO
diretta da Pietro Dattola
Sommario
1. INVENTARIA 202o / Il Festival è rinviato a ottobre
2. Non esitare a contattarci!
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1. INVENTARIA 202o
Il Festival è inviato a ottobre
Ci siamo aggrappati fino all'ultimo alla possibilità di mantenere le date previste per la decima edizione di Inventaria ma, con il rinvio del termine della quarantena al 13 aprile, abbiamo avuto la certezza che non sarebbe stato possibile.
D'intesa con i 5 teatri romani che ci ospitano (Teatro Trastevere, Teatro Argot Studio, Teatro Studio Uno, Teatrosophia, Carrozzerie n.o.t) stiamo perciò lavorando allo slittamento del Festival a ottobre.
Nel frattempo, nonostante tutte le incertezze del caso, le selezioni sono andate avanti e, non appena avremo concordato un calendario con i teatri, tireremo le somme e annunceremo i selezionati di quest'anno.
Fino ad allora, un forte, forte abbraccio a tutti.
Ne abbiamo tanta voglia.
Pietro, Flavia, Alessandro, Alfonso
2. Non esitare a contattarci!
DoveComeQuando è in cerca di altri soggetti teatrali per fare rete.
Se organizzi un festival o gestisci uno spazio teatrale o teatralmente adattabile e sei interessato a fare rete con noi ...non esitare a contattarci!
Se vuoi ospitare nel tuo teatro il meglio di INVENTARIA di questi anni ...non esitare a contattarci!
Se vuoi proporre un'iniziativa collaterale al festival, da tenersi nei locali o nei dintorni dei luoghi del Festival (seminari, corsi, conferenze, incontri, performance, presentazioni o qualsiasi altra cosa) ...non esitare a contattarci!
Se hai uno spazio o teatro di cui vuoi cedere o condividere la gestione ...non esitare a contattarci!
Se vuoi collaborare all'organizzazione e alla buona riuscita del festival ...non esitare a contattarci!
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
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salvando migliaia di vite.
Aiutaci ad aiutare! |
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Carissimi,
ho appena firmato la petizione "Disney: basta fare propaganda LGBT nel mondo" su CitizenGO.
È una causa veramente importante, per favore firmate e diffondete con urgenza!
https://www.citizengo.org/it/fm/171852-disney-basta-fare-propaganda-lgbt-nel-mondo?tcid%3d67127406
Grazie di cuore,
Suor. Maria Carla |
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Carissimi,
per incarico dell'Arcivescovo vi trasmetto un sussidio per la preghiera del Santo Rosario, proposta alle 21.00 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e Patrono di tutta la Chiesa.
In questa situazione di emergenza sanitaria, la Chiesa che vive in Italia innalza quotidianamente la sua preghiera al Signore: l'appuntamento di giovedì acquista un significato simbolico di supplica che nella fede unisce l'intero Paese.
L'invito è rivolto a ogni fedele, ad ogni famiglia, ad ogni comunità religiosa, unito alla proposta di esporre alla finestra delle case un piccolo drappo bianco o una candela.
Tv2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.
Fraternamente vi saluto, in comunione!
Mons. Giancarlo Corti
Vicario Generale
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Carissimi Amici,
il coronavirus ci ha messo tutti agli “arresti domiciliari”…
Per trascorrere meglio e bene il tempo a casa, la Cultura ci viene incontro e ci offre la possibilità di visitare i migliori Musei del mondo.
E’ a nostra disposizione anche l’Archivio Luce davvero interessante.
I sottostanti link devono essere copiati in Google
Buona visione
Gaetano
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DOMENICA DELLE PALME
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V DOMENICA DI QUARESIMA – 29.03.20 – Gv 11, 1-45
In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
"Io sono la risurrezione e la vita;chi crede in me, anche se muore, vivrà..."
Ancora un brano dal Vangelo di Giovanni e, ancora una volta, un racconto dettagliato e carico d’emozioni su un momento forte della vita di Gesù. Un brano da leggere con calma.
La Samaritana, il cieco, Lazzaro.
Tre incontri con tre persone diverse per dire la stessa cosa: Lui è venuto per dare la Vita.
- per toglierci la sete tremenda che abbiamo di vita,
- per essere luce che ci fa vedere dove andare nella vita,
- per dirci che neppure la morte avrà mai potere su di Lui.
Lazzaro era un amico vero di Gesù e la sua casa di Betania era diventata una seconda casa per Gesù, sempre aperta per accoglierlo nel suo girare per la Galilea.
Lazzaro, Marta e Maria volevano davvero bene a Gesù e anche Lui ne voleva a loro. Di fronte all’amico, già da quattro giorni nel sepolcro, anche Gesù piange. Forse perché sa la sofferenza e la fatica di Lazzaro nel momento estremo della vita, e sa la sofferenza e il dolore delle sue sorelle…
Ma è solo questione di un momento perché subito si fa deciso e determinato: “Togliete la pietra!”.
E lo urla! “Togliete la pietra della morte!”.
E’ esattamente quello che Lui è venuto a fare, è il senso della sua missione: sconfiggere la morte e ridarci la vita della Creazione, l’Amore del Padre.
Quante pietre dovrà togliere dalla nostra vita? In quanti sepolcri, magari imbiancati e belli, ma in quanti sepolcri ci siamo inutilmente chiusi e barricati dentro?
Lui invece ci vuole fuori, ci vuole liberi, ci vuole vivi.
Lazzaro è il testimone di quello che va ripetendo da sempre: “Io sono la risurrezione e la vita”.
Fuori, allora!
Fuori dalle nostre ipocrisie e dalle nostre menzogne che ci rendono come morti.
Fuori dalle nostre superficialità e dalle nostre arroganze che c’impediscono di vivere e d’amare.
Via, ribaltiamo le troppe “pietre” che ci hanno appesantito e continuano ad appesantirci la vita: i rancori, le vendette, i pregiudizi, le calunnie…Fuori!
Nella vita con Lui, allora: luce e vita. «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6)
Buona vita allora e un ricordo nel mio pregare per tutti voi. Un grande abbraccio. Ciao, don Gigi |
V DOMENICA DI QUARESIMA - IO SONO LA RESURREZIONE E LA VITA
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IV DOMENICA DI QUARESIMA – 22.03.20- Gv 9, 1-38
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
“Tu, credi nel Figlio dell’uomo?”
Il Vangelo di Giovanni è davvero troppo affascinante, per com’è scritto e per l’ironia sapiente e coraggiosa con la quale racconta l’imbarazzo dei farisei, e di tutti quelli che non sopportavano che Gesù di Nazareth fosse davvero il Messia, il Figlio di Dio. Essi si erano barricati dietro a Mosè, a quello che faceva loro comodo di Mosè e dei profeti; ed erano, loro sì, diventati ciechi alla Parola, proprio quella di Mosè e dei profeti. Seduti sulle “loro verità” si erano cacciati nel buio più totale e si erano messi nella condizione di non volere più cercare la Verità. Allora, quello che succede al “cieco nato”: gli interrogatori cui lo sottopongono, l’interrogatorio ai genitori…tutto questo “mette in luce” la loro incapacità di voler fare un passo in avanti; incapaci perché convinti di avere la verità in tasca, d’averla loro, e solo loro!
I farisei avevano bloccato il cammino della Verità e si erano resi incapaci di riconoscere e vedere in Gesù di Nazareth proprio quello che i Profeti, da sempre, avevano detto; si erano resi incapaci di “vedere” il Messia che finalmente era lì in mezzo a loro, come la Sacra Scrittura aveva da sempre detto. Essi si permettono anche di sfottere la fede riconoscente e contenta di un uomo che finalmente aveva iniziato a “vedere”, a “vedere di Cristo”: le mani, lo sguardo, il corpo e che, finalmente, vedeva le persone, i suoi genitori…e anche le facce dei Farisei, ma, soprattutto, aveva iniziato a “vedere” la Sua di faccia, quella di Gesù.
Quaresima dunque. Tempo delle grandi scelte: chi vogliamo guardare? Chi vogliamo seguire?
Saranno sempre in tanti quelli che “sfotteranno” la Verità…ma, quando si è acquistata “la vista”, credo che il problema si risolva semplicemente come lo ha posto Giovanni: con un pizzico d’ironia e con la determinazione di voler continuare a camminare dietro a Lui.
E’ l’unico modo serio e vero per “ridare la vista” all’umanità, che cerca tentoni di rialzarsi, per camminare nella luce di un mondo riconciliato.
Noi, noi che siano Chiesa, siamo chiamati ad essere “sale della terra e luce del mondo”…”luce”, perché abbiamo incontrato “la Luce” venuta ad illuminare il popolo che camminava nelle tenebre: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. (…) A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome…” (Gv 1, 9-18).
Tocca a noi essere testimoni credibili e contenti di tutto questo.
Buona vita e una preghiera per tutti voi in questo momento particolare. Ciao, don Gigi
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IV DOMENICA DI QUARESIMA - IO SONO LA LUCE DEL MONDO
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III DOMENICA DI QUARESIMA – 15.03.20 – Gv 4, 5-42
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
“acqua viva per la vita eterna”
Gesù è di ritorno da un viaggio a Gerusalemme dove, nel tempio, aveva dato una regolata ai giudei: (Gv 2, 13-16) “Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi, gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa di mio Padre un luogo di mercato”.
Nel ritorno quindi verso la Galilea doveva per forza passare per la Samaria, territorio e persone ritenute di serie B. Probabilmente aveva ancora in testa quello che aveva visto nel tempio e la sua preoccupazione era di chiarire le cose, di ridare il giusto senso alla Religione…in altre parole recuperare la Fede !
Nel tempio, ai Giudei, aveva detto: “Distruggete questo tempio ed io in tre giorni lo farò risorgere…” e si riferiva alla sua di Risurrezione! Ai Giudei l’aveva detto in faccia e quelli non avevano capito nulla. Adesso sente di doverlo dire anche ai Samaritani: “Chi beve dell’acqua che io gli darò…diventerà in lui sorgente d’acqua viva per la vita eterna”. E alla perplessità della Samaritana sul Messia lui dice: “Sono io che ti parlo”.
Viaggio decisivo allora quello di Gesù a Gerusalemme e quello del suo ritorno a casa, perché chiarisce con forza il senso della sua Missione e di conseguenza quello di chi lo vorrà seguire.
Solo Lui cioè sarà “acqua” capace di togliere la tanta sete che nella vita ci prende: sete di giustizia, d’amore, di perdono, d’ascolto, di pace.
Solo Lui…perché Lui sarà ed è il Risorto, lui è il Figlio di Dio.
Anche per noi ci sarà il dono dello Spirito, Colui che ci condurrà e ci accompagnerà nei sentieri del vivere; lo Spirito che ci guiderà per non farci smarrire la strada e l’obiettivo della vita. Anche per noi quindi ci sarà “l’Acqua”. Tocca a noi decidere cosa fare, dove andare a “bere”: domenica dopo domenica, giorno dopo giorno, conversione dopo conversione!
Tocca a noi non cadere nell’illusione e nel condizionamento di "bibite facili" e di “comodi distributori di bevande”! C’è solo un’acqua capace di toglierci la “sete” e di regalarci la vita; c’è solo un’acqua capace di farci sentire protagonisti positivi e veri dentro al nostro tempo. C’è solo Lui, “acqua viva per la vita eterna” !
In questo momento difficile una preghiera particolare per tutti voi. Buona vita.
Ciao, don Gigi |
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a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
2020 |
Ancona, Giovedì 2 aprile 2020 - Dies Natalis di San Giovanni Paolo II
UNA MESSA VALE MENO DI UNA SIGARETTA
E' QUANTO VALE NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
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Quindici anni fa l'addio a Wojtyla - Il 2 aprile 2005 moriva Giovanni Paolo II - Amato da tutto il mondo
di Nicola Graziani
Le ultime ore di Karol Wojtyla trascorsero come tutta la sua vita: in Polonia. E siccome la Polonia non la vedeva più dal 2002, epoca del suo ultimo viaggio nel paese natale, fu essa ad accompagnarlo verso il momento del ritorno. Raccontano infatti le cronache di quindici anni fa che quando Giovanni Paolo II lasciò una Terra che aveva contribuito non poco a cambiare, attorno a lui vi fossero, a recitare il rosario, le suore che avevano cura della sua vita quotidiana. Polacche. Il suo segretario, Stanislao Dziwisz, polacco. Il cardinale Jaworsky, l'arcivescovo Rylko, il vescovo Mokrzicky e l'amico Styczen. Tutti polacchi. Unica eccezione il medico personale, l’archiatra professor Buzzonetti.
Tutti gli altri vennero avvertiti solo un attimo più tardi: il cardinal Sodano, che pure era segretario di Stato, il cardinal Somalo, che pure era il Camerlengo. Persino Joseph Ratzinger, il braccio destro e forse l’anima a lui più vicina, giunse in un secondo momento. Per non dire di Camillo Ruini.
Al Camerlengo fu lasciata l’incombenza di pronunciare la frase di rito, “Vere Papa mortuus est”: il papa è effettivamente morto. Ma l’ultima parola del pontefice, un “amen” sussurrato con un fil di voce al termine di una preghiera, il Camerlengo non l’aveva potuta sentire. Gli restò solo da rispettare la tradizione che vuole un velo di lino essere delicatamente deposto sul volto del defunto, mentre Buzzonetti espletava pratiche più scientificamente appropriate per constatare il decesso.
Come Leone al Mincio
Questa però è solo la cronaca dell’ultimo giorno di Giovanni Paolo II, il 2 aprile 2005: la storia lui l’aveva già scritta in 27 lunghi anni a combattere come una fiera. Non a caso non passarono nemmeno poche ore che qualcuno gli attribuì il titolo di Magno, che la Chiesa riserva ai più grandi: Gregorio, che riempì di sé e di Cristo il vuoto dell’Alto Medioevo; Leone, che dette al vescovo di Roma primazia su quello di Costantinopoli e, soprattutto, fermò Attila sulle rive del Mincio.
Anche Wojtyla bloccò i suoi unni, che nel tardo XX secolo si chiamavano Comunisti e venivano anch’essi dalle steppe dell’Asia centrale. Come un vero santo altomedievale, ci aveva vissuto in mezzo prima di giungere a Roma e divenire un Difensore della Fede. Li conosceva bene, quindi, nei loro punti di forza e nelle loro debolezze. Sfruttò le seconde e comprese i primi, perché per lui il comunismo era il Male come lo era stato il nazismo conosciuto da ragazzo, ma l’esigenza di giustizia sociale era una legittima richiesta del corpo e dello spirito. Solo che quella era la risposta antropologicamente sbagliata.
“Non abbiate paura”, disse a un mondo che all’epoca tremava schiacciata dall’incubo dello scontro atomico. Non abbiate paura, ripeté, “anzi: spalancate le porte a Cristo”. Ecco la risposta antropologicamente giusta. L’unica possibile. Solo una fede come la sua poteva compiere l’impresa, e infatti la compì. Perché c’è chi con la fede smuove le montagne, ma Karol Wojtyla con la sua fede le montagne le spaccava.
La lunga agonia del Santo che era attore
Tra poco saranno anche cento anni esatti dalla sua nascita: manca un mese. C’è da aspettarsi un profluvio di commemorazioni, soprattutto nell’ipotesi (assai remota, a occhio e croce) che la tempesta epidemica attuale sia nel frattempo passata. Nella speranza che le cose vadano meglio, rinunciamo quindi allo spoiler rievocativo: tra poche settimane se ne parlerà meglio, e più a lungo.
Soffermiamoci piuttosto su quello che tra poco nessuno ricorderà, e cioè quello che accadde quando Wojtyla morì. Si tratta di materia ugualmente interessante. La sua agonia fu lunga, e prevista. L’uomo era giovane al momento dell’elezione (56 anni) ma anziano e molto provato al momento di lasciarci. Ventisette anni di pontificato ne fanno il pontefice più a lungo seduto sulla cattedra di Pietro dopo Pio IX e Pietro stesso. Lui, poi, ebbe la vita segnata da un attentato ordito proprio Oltrecortina. Gli unni erano feroci.
Tutti lo videro passare nel tempo, in modo non repentino ma percepibile, da una vigoria di scalatore sciatore nuotatore alla decadenza del parkinson, sicché alla fine non poteva nemmeno parlare e la cosa lo tormentò più dello stesso male. Perché di cose al mondo uscito dalla vittoria del 1989 lui ne aveva da dire molte, e magari non tutte piacevoli. L’importanza della parola lui la conosceva benissimo, del resto, e non solo perché era uomo di Chiesa. Giovanni Paolo II da giovane aveva fatto l’attore e questo lo aveva aiutato a capire l’importanza dell’essere non solo ascoltati, ma prima ancora sentiti, e del colpire chi ti ascolta anche con gesti per l’appunto plateali. Un comunicatore formidabile, con in più un messaggio che a cercarne il paragone non se ne trova uno che sia uno. Alla fine, grazie anche all’aiuto di un maestro dell’arte della comunicazione istituzionale come il suo portavoce, Navarro Valls, era divenuto qualcosa di assimilabile – si parva licet – ad un opinion leader, ma molto ma molto più grande, profondo e stentoreo. Lo ascoltavano tutti, lo amavano quasi tutti, lo piansero in milioni.
Milioni su milioni
In milioni vennero a Roma, anche perché l’agonia come si diceva lunga e creò un clima di coinvolgimento generale. Quando, alle 21,37 di quel 2 aprile, il papa chiuse gli occhi la reazione emotiva fu a livello mondiale, complici anche i media che nel frattempo avevano perso il gusto della compostezza. Il primo giorno nell’Urbe arrivarono in ottocentomila, il secondo un milione, poi il terzo due e poi ancora tre e mezzo.
Si rammentino le parole del prefetto di allora, Achille Serra: “Roma è stata sottoposta allo stress di un evento il più grande della sua storia, moltiplicato per dieci”. Il prefetto si sbagliava per difetto: i lanzichenecchi erano stati una decina di migliaia, i visigoti del 410 due o tremila, i bersaglieri e le altre truppe italiane a Porta Pia 50.000.
L’emergenza (perché di vera e propria emergenza si trattò) venne gestita in buona parte dalla Protezione Civile, e anche qui il parallelo con l’oggi sorge spontaneo. Gli annali riferiscono che, in mezzo a quella massa informe ed emotivamente di uomini, donne, religiosi, suore, vecchiette e giovani che si accalcavano, si spingevano, avevano fame e sete e altri bisogni primari, non si registrò nemmeno una gamba rotta.
Fu giudicato il primo miracolo di Giovanni Paolo II “Santo subito”. Ma siccome la Provvidenza provvede poggiandosi sulle gambe degli uomini, sarebbe ingeneroso non rilevare che l’Italia e Roma in particolare quella volta dettero dimostrazione di capacità ed efficienza come nessun altro al mondo. Un successo che nessuno ha mai voluto loro riconoscere, e la cosa dispiace.
Ad ogni modo, quando si celebrarono i funerali sul sagrato di San Pietro, in molti unirono al sincero dolore anche una certa diminuzione della tensione. La folla da quel momento sarebbe defluita e l’emergenza passata.
"Seppellite il suo cuore a Cracovia"
Rimangono impresse nella memoria, le immagini di quel funerale. Il vento che sfoglia le pagine del Vangelo ai piedi di un vecchio ormai magrissimo vestito di abiti sacri troppo grandi per lui. Troppo grandi i paramenti, troppo grande la tiara, troppo grandi le scarpe nere che gli restituivano l’aspetto di un contadino a disagio nel vestito della festa. Ma quest’ultima impressione era sbagliata, perché Giovanni Paolo II in quel momento era già una reliquia, ed il suo cadavere già sembrava il corpo incorrotto di un santo medievale.
Infatti non passerà che pochissimo tempo che don Stanislao, il suo segretario personale, chiederà di riportare a Cracovia almeno il cuore di Wojtyla, a riposare nella sua terra. Richiesta rimasta inevasa, e non solo perché la pratica ricordava troppo quella dei re di Francia a Saint-Denis, per non dire di Luigi IX all’ottava crociata. Il cuore di Giovanni Paolo II è rimasto nelle grotte vaticane, a poca distanza da quello di Giovanni XXIII, soprattutto per un altro motivo. E cioè che un papa non solo è prima di ogni altra cosa vescovo di Roma, ma il suo cuore appartiene al mondo. Anche se in Polonia è rimasto sempre, fino all’ultimo battito.
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Ancona, Domenica, 29 marzo 2020 - Domenica 5^ di Quaresima
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Ancona, Giovedì 19 marzo 2020 - San GIUSEPPE sposo di Maria
SAN GIUSEPPE
LO SPOSO DI MARIA E IL PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE
GIUSEPPE, LO SPOSO DI MARIA
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,16.18-21.24
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
Maria Valtorta
L’Evangelo come mi è stato rivelato
[26.1-9], ed. CEV.
Giuseppe chiede perdono a Maria. Fede, carità e umiltà per ricevere Dio.
(...) Riprende la Mamma a mostrarsi con questa visione che mi dice da segnare in questo libro. La gioia si riversa in me. Perché vedere Maria è possedere la Gioia.
Vedo dunque l’orticello di Nazaret. Maria fila all’ombra di un foltissimo melo stracarico di frutta, che cominciano ad arrossare e sembrano tante guance di bambino nel loro roseo e tondo aspetto.
Ma Maria non è per nulla rosea. Il bel colore, che le avvivava le guance a Ebron, le è scomparso. Il viso è di un pallore di avorio, in cui soltanto le labbra segnano una curva di pallido corallo. Sotto le palpebre calate stanno due ombre scure e i bordi dell’occhio sono gonfi come in chi ha pianto. Non vedo gli occhi, perché Ella sta col capo piuttosto chino, intenta al suo lavoro e più ancora ad un suo pensiero che la deve affliggere, perché l’odo sospirare come chi ha un dolore nel cuore. È tutta vestita di bianco, di lino bianco, perché fa molto caldo nonostante che la freschezza ancora intatta dei fiori mi dica che è mattina. È a capo scoperto e il sole, che scherza con le fronde del melo mosse da un lievissimo vento e filtra con aghi di luce fin sulla terra bruna delle aiuole, le mette dei cerchiolini di luce sul capo biondo, e là i capelli sembrano di un oro zecchino.
Dalla casa non viene nessun rumore, né dai luoghi vicini. Si sente solo il mormorìo del filo d’acqua che scende in una vasca in fondo all’orto.
Maria sobbalza per un picchio dato risolutamente all’uscio di casa. Posa conocchia e fuso e si alza per andare ad aprire. Per quanto l’abito sia sciolto e ampio, non riesce a nascondere completamente la rotondità del suo bacino. Si trova di fronte Giuseppe. Maria impallidisce anche nelle labbra. Ora il suo viso pare un’ostia, tanto è esangue. Maria guarda con occhio che interroga mestamente. Giuseppe guarda con occhio che pare supplichi. Tacciono, guardandosi. Poi Maria apre la bocca: «A quest’ora, Giuseppe? Hai bisogno di qualche cosa? Che vuoi dirmi? Vieni».
Giuseppe entra e chiude la porta. Non parla ancora.
«Parla, Giuseppe. Che vuoi da me?».
«Il tuo perdono». Giuseppe si curva come volesse inginocchiarsi. Ma Maria, sempre così riservata nel toccarlo, lo afferra per le spalle risolutamente e glielo impedisce. Il colore va e viene dal volto di Maria, che ora è tutta rossa e ora di neve come prima.
«Il mio perdono? Non ho nulla da perdonarti, Giuseppe. Non devo che ringraziarti ancora per tutto quanto hai fatto qui dentro in mia assenza e per l’amore che mi porti».
Giuseppe la guarda, e vedo due grossi goccioloni formarsi nell’incavo del suo occhio profondo, stare lì come sull’orlo di un vaso e poi rotolare giù sulle guance e sulla barba.
«Perdono, Maria. Ho diffidato di te. Ora so. Sono indegno di avere tanto tesoro. Ho mancato di carità, ti ho accusata nel mio cuore, ti ho accusata senza giustizia perché non ti avevo chiesto la verità. Ho mancato verso la legge di Dio non amandoti come mi sarei amato…
«Oh! no! Non hai mancato!».
«Sì, Maria. Se fossi stato accusato di un tal delitto, mi sarei difeso. Tu… Non concedevo a te di difenderti, perché stavo per prendere delle decisioni senza interrogarti. Ho mancato verso te recandoti l’offesa di un sospetto. Anche solo un sospetto è offesa, Maria. Chi sospetta non conosce. Io non ti ho conosciuta come dovevo. Ma per il dolore che ho patito… tre giorni di supplizio, perdonami, Maria».
«Non ho nulla da perdonarti. Ma, anzi, io ti chiedo perdono per il dolore che ti ho dato».
«Oh! si, che fu dolore! Che dolore! Guarda, stamane mi hanno detto che sulle tempie sono canuto e sul viso ho rughe. Più di dieci anni di vita sono stati questi giorni! 4Ma perché, Maria, sei stata tanto umile da tacere, a me, tuo sposo, la tua gloria, e permettere che io sospettassi di te?». (continua)
SAN GIUSEPPE
PATRONO DELLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO
Dall'Esortazione Apostolica "REDEMPTORIS CUSTOS" di San Giovanni Paolo II
In tempi difficili per la Chiesa Pio IX, volendo affidarla alla speciale protezione del santo patriarca Giuseppe, lo dichiarò «Patrono della Chiesa cattolica» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus», die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta», pars I, vol. V, 283). Il Pontefice sapeva di non compiere un gesto peregrino, perché a motivo dell'eccelsa dignità concessa da Dio a questo suo fedelissimo servo, «la Chiesa, dopo la Vergine Santa, sposa di lui, ebbe sempre in grande onore e ricolmò di lodi il beato Giuseppe, e di preferenza a lui ricorse nelle angustie» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus, die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta+, pars I, vol. V, 282s).
Quali sono i motivi di tanta fiducia? Leone XIII li espone così: «Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere considerato speciale Patrono della Chiesa, e la Chiesa, a sua volta, ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dall'essere egli sposo di Maria e padre putativo di Gesù... Giuseppe fu a suo tempo legittimo e naturale custode, capo e difensore della divina Famiglia... E' dunque cosa conveniente e sommamente degna del beato Giuseppe, che, a quel modo che egli un tempo soleva tutelare santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora copra e difenda col suo celeste patrocinio la Chiesa di Cristo»(«Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 177-179).
Questo patrocinio deve essere invocato ed è necessario tuttora alla Chiesa non soltanto a difesa contro gli insorgenti pericoli, ma anche e soprattutto a conforto del suo rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di rievangelizzazione in quei «paesi e nazioni dove - come ho scritto nell'esortazione apostolica "Christifideles Laici" - la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti», e che «sono ora messi a dura prova» (34). Per portare il primo annuncio di Cristo o per riportarlo laddove esso è trascurato o dimenticato, la Chiesa ha bisogno di una speciale «virtù dall'alto» (cfr. Lc 24,49; At 1,8), donazione certo dello Spirito del Signore non disgiunta dall'intercessione e dall'esempio dei suoi santi. (continua)
o.
Dato a Roma, presso san Pietro, il 15 agosto 1989
Solennità dell'Assunzione della beata Vergine Maria - dell'anno 1989, undecimo di pontificato.
GIOVANNI PAOLO II
SAN GIUSEPPE PROTETTORE DELLA BUONA MORTE
La vita santa di S. Giuseppe, l’assistenza di Gesù e di Maria, tutto contributi a rendere la sua morte preziosa agli occhi del Signore. La Chiesa paragona quella morte, ora ad un sonno pacifico, come quello di un fanciullo che si addormenta sul seno di sua madre; ora ad una fiaccola odorifera, che si consuma a misura che arde, e che muore, esalando il profumo soave che penetrava la sua sostanza. La morte dei Santi è sempre invidiabile, perché tutti muoiono nel bacio del Signore; ma quel bacio non ha che un dolce e prezioso sentimento di amore. Ma Giuseppe mori veramente nel bacio del Signore, poiché spirò nelle braccia di Gesù. E se, come crediamo, egli ebbe l’uso dei sensi e della parola sino all’ultimo sospiro, il quale non poteva essere che un sospiro o una slancio d’amore, come non avrà egli coronato una vita cosi santa, se non col pronunciare i nomi sacri di Gesù e di Maria?
O morte beata! Se non posso, come Giuseppe, spirare tra Gesù e Maria, visibili ai miei sguardi, possa io almeno, sulle mie labbra moribonde, unire il vostro nome, o Giuseppe, ai nomi di Gesù e di Maria!
La santa morte di Giuseppe ha prodotto preziosi frutti sulla terra, che fu come aromatizzata dal soave profumo che lascia di sé una santa vita, ed una santa morte, e diede ai cristiani un potente protettore in Cielo presso Dio, specialmente per gli agonizzanti.
Chiunque invochi S. Giuseppe nell’ultima battaglia, sia pur violenta, riporterà vittoria. Beato perciò chi ripone la sua confidenza in questo santo Patriarca, ed unisce spirando il nome santo di Giuseppe ai dolcissimi nomi di Gesù e di Maria.
Tutto il mondo cristiano lo riconosce avvocato degli agonizzanti, e pertanto della buona morte. Giuseppe figlio di Giacobbe, soccorreva nel tempo della carestia gli Egiziani distribuendo loro il grano che aveva raccolto; ma per soccorrere i propri fratelli, fece di più non contento di aver riempito i loro sacchi di frumento, vi aggiunse il prezzo del medesimo. Cosi farà certamente il nostro glorioso S. Giuseppe; con quale generosità non tratterà i suoi devoti? Ah si, al momento della loro estrema necessità, al punto di morte, egli saprà ricompensare i devoti omaggi con cui sarà stato onorato.
La morte dei servi di S. Giuseppe è sommamente calma e soave. Santa Teresa narra le circostanze che accompagnavano gli ultimi istanti delle sue prime figlie, cosi devote a S. Giuseppe. «Ho osservato, di ella, che al momento di rendere l’ultimo respiro esse godevano ineffabile pace e tranquillità; la loro morte era simile al dolce riposo dell’orazione. Nulla indicava che il loro interno fosse agitato da tentazioni. Quei lumi divini liberano il mio cuore dal timore della morte. Morire, mi pare adesso, la cosa più facile per una fedele devota di S. Giuseppe». |
Ancona, Domenica 15 marzo 2020 - Santa Luisa de Marillac
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SAN DAMIANO DE VEUSTER, L'APOSTOLO DEI LEBBROSI
I coniugi fiamminghi De Veuster hanno otto figli, da cui escono due suore e due preti dei “Sacri Cuori di Gesù e Maria”, detti anche “Società del Picpus”, dalla via di Parigi dove è nata la congregazione. Giuseppe, penultimo degli otto, è destinato ad aiutare il padre, ma a 19 anni entra anche lui al Picpus prendendo il nome di fratel Damiano. Nell’istituto c’è anche suo fratello Pamphile: ordinato prete nel 1863, Pamphile non va in missione perché malato, e allora Damiano ottiene di partire al posto del fratello, anche se non è ancora stato ordinato sacerdote. Destinazione della missione: le Isole Sandwich, così chiamate dal loro scopritore James Cook nel 1778 in onore di Lord Sandwich, capo della Marina inglese. Sono un arcipelago indipendente sotto una monarchia locale, e più tardi si chiameranno Isole Hawaii. Damiano le raggiunge dopo 138 giorni di navigazione, da Brema a Honolulu. Completa gli studi, diventa sacerdote nel 1864 e lavora nell’isola principale, Hawaii.
Istruisce la gente nella fede e insegna ad allevare montoni e maiali, come pure a coltivare la terra. Il divario culturale crea ostacoli duri, la solitudine a volte gli pare insopportabile. Ma è solo un primo collaudo. Nel 1873 il suo vescovo cerca preti volontari per l’isola lazzaretto di Molokai, dove il governo confina tutti i malati di lebbra, togliendoli alle famiglie: si offrono in quattro, per turni di 34 settimane, e tra loro c’è padre Damiano, che va per primo a Molokai e vi resterà per sempre (tranne un breve soggiorno a Honolulu). Ci deve restare, perché il governo teme il contagio e gli proibisce di lasciare l’isola con i suoi migliaia di malati ad alta mortalità: 183 decessi nei primi otto mesi. Ma "tanti ne seppelliamo, altrettanti ne manda il governo". Ora fuma la pipa per difesa contro l’insopportabile odore di carne in disfacimento, che a volte lo fa svenire in chiesa.
A Molokai è prete, medico e padre: cura le anime, lava le piaghe, distribuisce medicine, stimola il senso di dignità dei malati, che si organizzano, lavorano la terra, creano orfanotrofi: opera loro, orgoglio loro.
Nel 1885, ecco la scoperta: anche lui è stato contagiato dalla lebbra. Ed è solo, aspettando a lungo un altro prete per confessarsi, fino all’arrivo del padre belga Conrardy, pochi mesi prima della morte. Sopporta incomprensioni, ma è capace di dire: "Sono tranquillo e rassegnato, e anche più felice in questo mio mondo". Fino all’ultimo aiuta gli studi sulla lebbra, sperimentando su di sé nuovi farmaci.
Muore dopo un mese di letto, e mille malati di lebbra lo seppelliscono ai piedi di un albero. Nel 1936 il suo corpo verrà riportato in Belgio, a Lovanio. Giovanni Paolo II lo ha beatificato a Bruxelles nel 1995, continuando l’iter iniziato da Paolo VI nel 1967 su richiesta di 33 mila lebbrosi e concluso da Benedetto XVI che lo ha canonizzato in Piazza San Pietro l'11 ottobre 2009.
Mons. Nicola BUX
"PANDEMIA? FA QUASI RIMA CON PANDEMONIO. MEDITATE"
Lo dice in una intervista il noto teologo barese don Nicola Bux a proposito del Coronavirus
Don Bux, messe sospese. E’ d’accordo?
“Io cito e lo faccio con grande ammirazione, i vescovi della Polonia che, al posto di sospenderle, le hanno aumentate per evitare l’affollamento. Ricordo che sia la messa che il numero spingono come salutare medicina verso Dio. A mio avviso si sta ricalcando quello sciagurato slogan di una volta: più messa, meno messe”.
Qual è l’effetto della messa?
“La messa aiuta, è una salutare pressione verso il Cielo perché Dio rinfoderi la spada del castigo”.
Si può dare la comunione fuori della messa?
“Certamente sì ed anzi è un gran bene. Io stesso sto confessando e amministro la santa comunione. Esiste un preciso rito per questo, fuori della messa”.
Che tempo stiamo vivendo?
“Quello assai delicato della prova. Io consiglio di meditare su questo. Il Signore ci mette alla prova, ci misura: ecco quella famigerata tentazione che con una maldestra traduzione si vuole eliminare dal Padre Nostro. Una cattiva ed inopinata nuova traduzione. Nel Padre Nostro, versione tradizionale noi chiediamo che Dio non ci introduca nella prova, questo è il significato di indurre, significa introdurre. La tentazione dunque è la prova di Dio che opera nella storia per valutare la nostra fede“.
Che cosa pensa della sospensione delle messe?
“Certamente la decisione è stata presa a fin di bene per evitare o limitare i casi di contagio, però vorrei capire maggiormente le motivazioni. La messa è salutare medicina per corpo ed anima e fa bene, guarisce è una spinta verso la salvezza”.
Pandemia..
“Pandemia fa quasi rima con pandemonio, fateci caso e qualcosa del demonio qui ci sta e spiego...”.
Spieghi..
“Se uno conosce bene la rivelazione, sa che a volte Dio distoglie lo sguardo da noi, si nasconde, e permette, lo permette lui, a Satana di agire, gli lascia spazio per provare la nostra fede anche con eventi negativi e dannosi come questo. Un male a fin di bene, una sorta di ammonimento. In sintesi, Dio consente, non manda, il male, l’opera di Satana: per capire che esito ha questo combattimento. Ha due esiti, chi si converte o chi si danna eternamente. Ricordate che al mondo non si muove foglia che Dio non voglia e che Lui scrive dritto su righe storte”.
Insomma lei che avrebbe fatto?
“Ripeto, fatta salva la buona fede che non metto in discussione, apprezzo la scelta dei vescovi polacchi che ne hanno aumentato il numero per non farle affollare, senza cedere al mondo “.
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In questo momento in cui i genitori passano più tempo con i loro bambini, rendiamo disponibile una sezione editoria Bimbi, con letture che possano intrattenere i più piccoli dando loro molti spunti di riflessione e di valore.
Nel link:https://dominusproductionstore.com/105-bambini
troverete tutte le nostre pubblicazioni per bambini tra cui LE AVVENTURE DI JOY: una bellissima storia di un pallino sportivo e giramondo, suddivisa in 5 racconti. In ogni racconto Joy incontra nuovi amici che lo aiuteranno a fare un pezzetto di cammino per ritrovare la via di casa e dai quali imparerà sempre qualcosa di buono. Joy terminerà questo viaggio arricchito di nuove esperienze e valori.
Inoltre, visto che in questo periodo il catechismo è sospeso, abbiamo reso disponibili per l'acquisto (e messo in promozione) tre bellissimi libri per bambini sulla storia di Gesù, tratti dal Vangelo e dagli scritti di Maria Valtorta.
Non vi resta che visitare la sezione BIMBI del sito di DOMINUS!
https://www.dominusproduction.com/baby
p.s. dato il successo delle proiezioni on-demand gratuite e in promozione, abbiamo deciso di tenerle disponibili fino a Domenica 5 Aprile inclusa. Per visionare la promozione con i film gratuiti: https://dominusproductionstore.com/109-iorestoacasa
Mentre per tutti i film on-demand in promozione (incluso UNA CANZONE PER MIO PADRE, GOD'S NOT DEAD1 e 2) andare su: https://dominusproductionstore.com/18-on-demand
Speriamo con queste piccole iniziative di contribuire a donarvi delle belle emozioni e spunti di riflessione, in un momento tanto delicato per tutti noi. SIcuri che dopo ogni tempesta torna a splendere il SOLE con ancora più forza e calore!
Buon proseguimento!
Federica
Team DOMINUS PRODUCTION
Per maggiori informazioni chiamare gli uffici Dominus Production allo 0550468608 dal Lunedi al Venerdi dalle 9.00 alle 18.00.
Le spedizioni continuano regolarmente e avvengono entro due giorni lavorativi successivi al ricevimento del pagamento dell'ordine, tramite corriere espresso. Per assicurare massima sicurezza a chi lavora in DOMINUS, ai nostri clienti e ai fornitori, il personale Dominus lavora in alternanza, ma siamo perfettamente organizzati perchè tutte le nostre spedizioni, call-center e chat di assistenza ai clienti funzionino regolarmente.
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Cari amici di DOMINUS,
In via eccezionale, fino al 5 Aprile incluso, sarà disponibile la visione del film UNA CANZONE PER MIO PADRE on-demand.
E' una misura speciale visto che in alcune città italiane il film non è ancora uscito (sarebbe dovuto uscire a Marzo, ma le proiezioni pubbliche sono state cancellate per l'emergenza sanitaria in corso) e che il dvd del film sarà disponibile solo a Natale 2020. Data la richiesta di molti degli "amici di Dominus" abbiamo deciso di metterlo a disposizione per un breve periodo di tempo (e in promozione), sicuri che la visione di un bellissimo film quale UNA CANZONE PER MIO PADRE possa essere un arricchimento e fornire validi spunti di riflessione per tutta la famiglia. Il link per la visione è: https://dominusproductionstore.com/18-on-demand
Ricordatevi che diamo la possibilità di scaricare gratuitamente la scheda scuola con i collegamenti didattici del film sui programmi delle scuole medie e superiori. Le proiezioni ufficiali del film al cinema riprenderanno dal 7 Novembre 2020 con la possibilità di organizzare proiezioni mattutine per le scuole. Maggiori informazioni sul sito https://www.dominusproduction.com/film/una-canzone-per-mio-padre
Ricordiamo, inoltre, che la visione dei due film gratuiti CRISTIADA e IL RISVEGLIO DI UN GIGANTE sarà disponibile ancora per tutta questa settimana (incluso il fine settimana) al link: https://dominusproductionstore.com/109-iorestoacasa
Inoltre, abbiamo applicato numerose promozioni su diversi articoli dvd e libri del nostro store on-line, che saranno valide per tutto il periodo di Quaresima. Sperando che i nostri prodotti possano essere un valido strumento di arricchimento, vi salutiamo calorosamente e invochiamo la benedizione di Dio Padre su ognuno di voi, sulle vostre famiglie, sul nostro Paese e sull'umanità intera.
- - - ISTRUZIONI PER VISIONE UNA CANZONE PER MIO PADRE - - -
Per visualizzare i film DOMINUS messi a disposizione on-demand:
1. accedere al sito Dominus on-demand: https://dominusproductionstore.com/18-on-demand
2. registrarsi oppure accedere con il proprio login, se siete già iscritti;
3. godersi i bellissimi film messi a disposizione in promozione.
UNA CANZONE PER MIO PADRE: Ispirato alla storia vera del cantante Bart Millard, UNA CANZONE PER MIO PADRE affronta un tema delicato: il superamento della sconfitta e della dipendenza dalle proprie fragilità interiori. La pellicola racconta del modo in cui Bart è riuscito a vincere le ferite di un’infanzia difficile attraverso un cammino interiore culminato nella scrittura di una canzone di enorme successo, I Can Only Imagine, vincitrice del doppio disco di platino. É un film che aiuta a comprendere l’importanza della dedizione e del sacrificio in qualsiasi attività si intraprenda. Il film fa riflettere anche sulla preziosità della figura genitoriale e sull’importanza delle relazioni, dei rapporti personali autentici.
Per maggiori informazioni www.unacanzonepermiopadre.it oppure chiamare gli uffici Dominus Production allo 0550468608 dal Lunedi al Venerdi dalle 9.00 alle 18.00.
Le spedizioni continuano regolarmente e avvengono entro due giorni lavorativi successivi al ricevimento del pagamento dell'ordine, tramite corriere espresso. Nessun ordine potrà partire se non previamente pagato ad eccezione del metodo di spedizione e pagamento in contrassegno. Per assicurare massima sicurezza a chi lavora in DOMINUS, ai nostri clienti e ai fornitori, il personale Dominus lavora in alternanza, ma siamo perfettamente organizzati perchè tutte le nostre spedizioni, call-center e chat di assistenza ai clienti funzionino regolarmente. |
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Carissimi amici,
Grazie per aver accolto la visione dei due film messi a disposizione gratuitamente per questo periodo di Quaresima particolarmente delicato per tutti noi.
In molti mi avete scritto chiedendomi se potevate condividere il link. Certo! Questi due film sono stati messi a disposizione per essere condivisi, sia con i vostri famigliari che con i vostri amici.
Alcuni insegnanti delle superiori mi hanno anche chiesto se - dato il valore storico di queste due opere - potevano assegnarne la visione e il relativo approfondimento come compito a casa ai loro studenti. Certo! la cosa ci rende solo felici.
Inoltre ricordatevi che diamo la possibilità di scaricare gratuitamente le schede scuola, con i collegamenti didattici dei nostri film sui programmi delle scuole medie e superiori. Il link per scaricarle è questo: https://www.dominusproduction.com/editoria/scheda-didattiche-film
Voglio ricordare che i link gratuiti saranno disponibili ancora per tutta la prossima settimana (incluso il fine settimana) al link: https://dominusproductionstore.com/109-iorestoacasa
Inoltre, tutti i nostri film sono ora disponibili - a prezzo ridotto - sulla sezione "on-demand" del nostro store digitale e abbiamo applicato numerose promozioni su tutti i nostri articoli dvd e libri, che saranno valide per tutto il periodo di Quaresima. Le spedizioni procedono normalmente e tutti i nostri prodotti sono spediti direttamente alle vostre abitazioni regolarmente, in pochi giorni dall'ordine.
Spero che questo momento di grande difficoltà e di prova, possa dare ad ognuno di noi l'occasione di riflettere sui beni primari ed essenziali della nostra esistenza, come la preziosità della vita, della famiglia, del lavoro (come dignità della persona nel suo contributo alla collettività), ma soprattutto la ricerca del nostro rapporto intimo con Dio Padre.
Vi abbraccio con tutto il cuore e spero di rivedervi presto per condividere con voi tutti il prossimo film di valore.
Federica
Federica Picchi Roncali
DOMINUS PRODUCTION
Via Il Prato 19/A Firenze, tel 0550468068 (Lun.-Ven. 8.30-19.00)
- - - ISTRUZIONI PER VISIONE GRATUITA - - -
Per visualizzare i film messi a disposizione gratuitamente:
1. accedere al sito Dominus on-demand, sezione DOMINUS regala #iostoacasa: https://dominusproductionstore.com/109-iorestoacasa
2. registrarsi oppure accedere con il proprio login se siete già iscritti
3. godersi uno dei due bellissimi film messi a disposizione
CRISTIADA: narra l'eroica resistenza del popolo messicano contro il regime dittatoriale massonico di Plutarco Elías Calles. La trama ruota attorno ad alcuni dei principali protagonisti storici di quegli anni come il generale Gorostieta Velarde, personificato da uno straordinario Andy García che, inizialmente non interessato alla causa, successivamente deciderà di mettere la sua strategia militare a servizio di questi piccoli e rinnegati, trasformando un gruppo di contadini, studenti, intellettuali e ribelli anarchici in un esercito moderno e disciplinato, capace di bloccare l’avanzata delle truppe federali. Il cammino interiore del Generale Gorostieta si intreccerà con il cammino del quattordicenne José Sanchez, giovane audace e dedito ad una profonda ricerca di giustizia, il cui impegno e la cui forza, ben al di là di ogni aspettativa, diventeranno fonte d’ispirazione per il Generale stesso. Il film è tratto da avvenimenti realmente accaduti.
IL RISVEGLIO DI UN GIGANTE: La straordinaria vita della mistica Santa Veronica Giuliani (1660-1727) è stata accompagnata fin dal suo inizio da segni soprannaturali, culminati con la stigmatizzazione a 33 anni. Quest'eccezionale esistenza tra grandi doni e combattimenti contro i demoni fu vissuta nel nascondimento all’interno del convento delle clarisse cappuccine a Città di Castello in Umbria ed è arrivata fino a noi tramite un vastissimo diario di oltre 22.000 fogli manoscritti, che lei dovette scrivere per obbedienza e che è stato definito “un tesoro nascosto”. La sua incredibile esperienza vissuta in un rapporto quotidiano e straordinario al tempo stesso con Dio e Maria Santissima, le innumerevoli visite in paradiso, in inferno e in purgatorio e la comprensione dei più grandi misteri della fede, la portano ad essere considerata “l’anima più adornata di doni soprannaturali dopo la Madre di Dio” (Papa Leone XIII).
Si ringrazia New Land Films (produttore del film CRISTIADA) e Giovanni Ziberna e Valeria Baldan (registi e produttori del film IL RISVEGLIO DI UN GIGANTE) per aver autorizzato DOMINUS nella distribuzione gratuita di questi due meravigliosi film .
Tutti gi altri film di DOMINUS PRODUCTION saranno in promozione a prezzo ridotto sul sito www.dominusproductionstore.com sezione ON-DEMAND. |
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CELEBRAZIONE DANTEDI' AL POLO MUSEALE DELLA CALABRIA
E’ stato celebrato lo scorso 25 marzo in molte Sedi afferenti al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, il Dantedì.
Iniziativa, di grande valenza culturale, dedicata al Sommo Poeta Dante Alighieri.
Ne tracciamo un resoconto onde evidenziare le simbologia, le similitudini e i richiami esistenti con l’universo dantesco. |
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Chiesa di San Francesco d’Assisi – Gerace (Reggio Calabria)
Direttore: Rossana Baccari
mail: pm-cal.sanfrancesco@beniculturali.it
Immaginandolo tra i beati, gli spiriti sapienti che risplendono nel IV cielo o cielo del Sole, Dante ricorda la figura di San Francesco d’Assisi nell’XI canto del Paradiso. Lo definisce “serafico in ardore”, ossia ardente di carità come un serafino, e con mirabili versi ne descrive l’amore mistico con Madonna povertà, la sposa che Francesco prima di morire affiderà ai suoi discepoli.
«... privata del primo marito
millecent'anni e più dispetta e scura
fino a costui si stette senza invito» …
(vv.64-66)
«La lor concordia e i lor lieti sembianti,
amore e maraviglia e dolce sguardo
facieno esser cagion di pensier santi»
(vv.76-78)
Quando a colui ch'a tanto ben sortillo
piacque di trarlo suso a la mercede
ch'el meritò nel suo farsi pusillo,
a' frati suoi, sì com' a giuste rede,
raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l'amassero a fede;
e del suo grembo l'anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
e al suo corpo non volle altra bara.
(vv.109-117)
La luce spirituale con cui il sommo poeta rappresenta Francesco rifulge come quella del sole che sorge nell’equinozio di primavera e con lo stesso splendore brillano i colori dei mosaici che adornano gli altari della Chiesa di Gerace a lui intitolata e dedicata al suo ordine religioso.
Tra i riquadri dell’altare maggiore che riproducono immagini realistiche della città, uno in particolare rappresenta con delicati dettagli una scena di vita quotidiana dei frati che abitavano il convento francescano.
Chiesa san Francesco d’Assisi |
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Sibari – Cassano all’Ionio (Cosenza)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.sibaritide@beniculturali.it
Il mito del Labirinto evoca figure e situazioni collegabili a SIMBOLI carichi di significato ancora oggi efficaci. L'avventura di Teseo nel labirinto ha il significato del percorso che l'uomo intraprende alla ricerca di se stesso, di un principio divino, di un minotauro o altro che possa rappresentare un "centro" un punto fermo da cui partire.
La via che si snoda nel Labirinto simboleggia la discesa verso il "basso" ovvero nella disperazione, il percorso rappresenta la purificazione e il ritrovamento di sé. Uscire dal Labirinto rappresenta una rinascita. Il reperto collega questo mito con Arianna il cui filo della tessitura riporta Teseo alla luce e quindi all'attività femminile della tessitura.
Anche nella Divina Commedia il lettore si smarrisce in una "selva oscura" e si ritrova compiendo un viaggio individuale e collettivo entro il dedalo di un labirinto: il labirinto della coscienza e del significato in cui tutto ciò che è detto rimanda ad un Altrove. Nella Divina Commedia c'è un Labirinto tracciato dall'Inferno - Purgatorio - Paradiso. E' quello descritto da Ulisse.
Nell'Inferno Dante colloca il Minotauro nel VII Cerchio dove sono puniti i violenti e lo introduce all'inizio del Canto XII. Spesso accostato al peccato della lussuria, il Minotauro è un ostacolo da superare per percorrere una nuova strada, più giusta e corretta. Il Labirinto rappresenta quindi nella sua accezione mistica, un processo di iniziazione, un rituale personale di ascesi.
In allegato foto del reperto archeologico conservato presso il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide (Peso ornamentale decorato con motivo a labirinto. Francavilla Marittima (CS), località Timpone Motta. Datazione: IX – VIII sec a.C.).
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Museo Archeologico Nazionale di Crotone (Crotone)
Direttore: Gregorio Aversa
mail: pm-cal.crotone@beniculturali.it
“Io son”, cantava, “io son dolce serena,
che’ marinari in mezzo mar dismago;
tanto son di piacere a sentir piena!
Io volsi Ulisse del suo cammin vago
al canto mio; e qual meco s’ausa,
rado sen parte; sì tutto l’appago!”
(Purgatorio, canto XIX, vv. 19-24)
Nel canto XIX del Purgatorio Dante sogna una "femmina balba", cioè una donna balbuziente, storpia che pian piano diventa sempre più bella e accattivante e si rivela al Sommo Poeta come Sirena. Subito dopo ne appare un'altra, dall'aspetto virtuoso che la contrasta, finché interviene Virgilio a squarciare le vesti della prima, facendone apparire il ventre putrido e puzzolente. Svegliatosi spaventato, a Dante il Vate spiega che la prima delle due donne rappresenta la cupidigia dei beni materiali, la seconda simboleggia la temperanza. Significato del sogno è che l'uomo deve contrastare la cupidigia attraverso la temperanza: controllando cioè i propri istinti e desideri materiali, egli può frenare l'avidità e ogni brama smodata.
Sulle monete della città greca di Terina è raffigurata una donna alata, da alcuni studiosi interpretata come immagine della sirena Ligea.
Terina fu fondata dall'achea Kroton, dove gli unguentari in bronzo erano particolarmente diffusi: essi forniscono la migliore rappresentazione di questo ambiguo essere mostruoso! |
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”di Vibo Valentia – (Vibo Valentia)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.capialbi@beniculturali.it
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia sono custoditi alcuni reperti che rappresentano delle sirene, figure mitologiche dal corpo metà uccello e metà donna.
Le Sirene compaiono nel XII libro dell’Odissea, nel quale si racconta di Ulisse che dopo aver lasciato la maga Circe riprende il suo viaggio. Giunto presso un gruppo di scogli a sud della penisola di Sorrento, al largo delle Isole Sirenuse, incontra le Sirene che con il loro canto cercano di trattenere i naviganti. Le sirene sono note per il loro canto ammaliatore, affascinante ma molto pericoloso per i naviganti, che promette di svelare tutto ciò che accade o è accaduto sulla terra. Il loro canto dunque si mostra come una promessa: se Ulisse si fermerà presso di loro, se ne andrà sapendo più cose; ma cedere alla tentazione della conoscenza porta a rompere i legami famigliari e a morire. Ulisse però, grazie ai consigli di Circe, riesce ad oltrepassare il pericolo. Ulisse e Dante.
L'Ulisse dantesco è simile a quello classico, dotato di insaziabile curiosità e abilità di linguaggio e compare nel XXVI canto dell’Inferno, sottoforma di fiamma. Egli racconta le peripezie del suo viaggio di ritorno da Troia e come, spinto dalla sete di conoscenza, cerca di convincere i suoi compagni a proseguire il viaggio pronunciando la famosissima frase: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Sete di conoscenza che lo porterà alla rovina.
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Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: pm-cal.locri@beniculturali.it
In sintonia con il museo di Vibo Valentia che per il Dantedì ha proposto un collegamento tra mondo antico e mondo ricordando Ulisse, il canto ammaliatore delle Sirene e il suo incontro nel XXVI canto dell’ Inferno con Dante, il museo di Locri con l’intento di creare un fil rouge - soprattutto in un momento così difficile per la nostra società - tra i musei calabresi e il loro ricco e sfaccettato patrimonio, ha voluto testimoniare la presenza di manufatti raffiguranti le Sirene esposti lungo il suo percorso espositivo.
Una produzione degli artigiani locresi che lavoravano ed abitavano nel quartiere di Centocamere, oggi visitabile nell’area del parco archeologico di Locri: balsamari in terracotta di diverse dimensioni, conformati a sirena caratterizzata da una lunga capigliatura a trecce e orecchini discoidali con funzione di ex voto dedicati a Persefone regina degli Inferi, agli specchi in bronzo il cui manico riproduce le fattezze di questa suggestiva figura che con il suo canto irretiva gli uomini. Produzioni che tra VI e V secolo a.C. costituiscono una delle espressioni più caratteristiche dell’artigianato locrese.
Sui canali social del museo di Locri è stato divulgato il ricordo di Dante con il collegamento al mondo greco attraverso il manufatto celto.
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Museo Archeologico Lametino – Lamezia Terme (Catanzaro)
Referente: Gregorio Aversa
mail: pm-cal@beniculturali.it
24 Marzo 2020: “Aspettando il #Dantedì”
25 Marzo 2020: “#IoleggoDante, ma in calabrese”
Il Museo archeologico Lametino ha spostato in rete tutte le iniziative organizzate per il primo “Dantedì”, giornata celebrativa dedicata dal MiBACT al sommo poeta Dante Alighieri, tenutasi il 25 marzo, data che gli studiosi individuano come inizio del viaggio ultraterreno della “Divina Commedia”.
Sulla pagina FB (https://www.facebook.com/museoarcheologicolametino/) del museo l’appuntamento si è tenuto martedì 24 marzo il pre-evento “Aspettando il #Dantedì”, durante il quale Laura Montuoro, socio della “Società Dante Alighieri - Comitato locale Soverato”, citando alcune terzine del XV Canto del “Paradiso”, ha invitato i nostri followers a partecipare attivamente alle celebrazioni.
Per l’appuntamento nazionale fissato dal MiBACT per le ore 12.00 di mercoledì 25, il Museo ha, invece, organizzato l’iniziativa “#IoleggoDante, ma in calabrese”.
Si è svolta, altresì, una lettura in streaming a cura di Domenico Benedetto D’Agostino, curatore del Progetto “PoesiaInCostruzione, di alcune terzine del XXVI Canto dell’“Inferno” tratte da “‘U Mpiernu, ‘U Prigatoriu, ‘U Paravisu”di Salvatore Scervini (Acri 1847-1925). Si è trattato della trasposizione in calabrese dell’opera dantesca, seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, considerata una delle versioni più riuscite per completezza, qualità letteraria, lingua e stile.
Hanno completato il programma numerosi post con approfondimenti e curiosità, tra cui: un’esposizione inedita sulla nostra bacheca virtuale di un’edizione unica al mondo della “Divina Commedia” (ed. Manzani, Firenze 1595), messa a disposizione da Giovanna Adamo, Presidente dell’Associazione artistico-culturale “Arte & Antichità Passato Prossimo” di Lamezia Terme; un omaggio da parte dell’illustratrice lametina Felicia Villella; la partecipazione al flash mob della “Società Dante Alighieri” con l’intervento di Samuele Anastasio, speaker di Radio Soveria, che aprendo la finestra della sua casa ha declamato le due terzine del canto dantesco in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore vince tutto.
L’iniziativa è stata curata della dottoressa Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria.
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Museo Archeologico di Metauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Referente: Simona Bruni
mail: pm-cal.metauros@beniculturali.it
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Mètauros sono custoditi moltissimi reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli ritrovata in contrada Due Pompe – fase magnogreca della città -
I corredi tombali esposti a Mètauros rappresentano le suggestioni legate alla cultura dell’oltretomba e agli usi della deposizione che attraverso il corredo dava forma all’immateriale legame tra la vita terrena del deposto e la sua vita nell’aldilà. Collegamento culturale diviene Caronte e la sua figura di traghettatore delle anime nel loro percorso di vita ultraterrena attraverso la presentazione di due litografie di Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell'Ottocento (Gustave Dorè, Divina Commedia Illustrata 1861) che rappresentano l’incontro di Dante e Virgilio nell'oltretomba con Caronte; correlazione con le collezioni esposte nel Museo - i corredi funebri - legati alla cultura della deposizione e dell'oltretomba.
Di particolar pregio l’iniziativa #ioleggoDante un tag sul fumetto di Mètauros realizzato da Federico Manzone (nato nell'ambito dell'iniziativa Fumetti nei Musei 2020) che è stato reso visibile on-line per la giornata del 25 marzo su issuu.com/coconinopress.
Lo storyboard realizzato dal nostro fumettista ha ripreso le figure mitologiche e legate all’oltretomba in virtù delle collezioni che denotano il museo come “museo delle necropoli”.
Inoltre grazie alla collaborazione dell’architetto e scenografo Lorenzo Pio Massimo Martino è stato pubblicato il video L’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perdute (Commedia narrata a cura di Lorenzo Pio Massimo Martino).
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Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia - Borgia (Catanzaro)
Referente: Elisa Nisticò
mail: pm-cal.scolacium@beniculturali.it
Il Museo e parco archeologico nazionale di Scolacium ha celebrato Dante Alighieri nella giornata a lui dedicata con un contributo sui suoi canali social basato sul pensiero trinitario di Gioacchino da Fiore nella Divina Commedia, con radici lontane in Cassiodoro, nativo di Scolacium. La Commedia ha uno schema triadico, secondo le tre età del padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche Cassiodoro trova nei Salmi la dottrina della Trinità. Troviamo dunque una linea di pensiero che attraversa i secoli e supera le distanze spaziali
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DIDASCALIE delle fotografie in allegato:
Museo archeologico Lametino
Moneta in argento dal tesoretto di Sant'Eufemia
400 a.C.
Museo archeologico nazionale di Crotone
Balsamario bronzeo a forma di Sirena
480-460 a.C. |
POLO MUSEALE DELLA CALABRIA
Musei, monumenti e aree archeologiche
25 marzo: Dantedì. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, ha approvato la direttiva che istituisce il Dantedì, una giornata celebrativa (data prescelta il 25 marzo) dedicata al Sommo Poeta Dante Alighieri.
Molte Sedi della cultura statali, afferenti al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, hanno richiami, similitudini con il mondo dantesco.
Di seguito ne indichiamo alcune:
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”di Vibo Valentia – (Vibo Valentia)
Direttore: Adele Bonofiglio
mail: pm-cal.capialbi@beniculturali.it
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia sono custoditi alcuni reperti che rappresentano delle sirene, figure mitologiche dal corpo metà uccello e metà donna. Le Sirene compaiono nel XII libro dell’Odissea, nel quale si racconta di Ulisse che dopo aver lasciato la maga Circe riprende il suo viaggio. Giunto presso un gruppo di scogli a sud della penisola di Sorrento, al largo delle Isole Sirenuse, incontra le Sirene che con il loro canto cercano di trattenere i naviganti.
Le sirene sono note per il loro canto ammaliatore, affascinante ma molto pericoloso per i naviganti, che promette di svelare tutto ciò che accade o è accaduto sulla terra. Il loro canto dunque si mostra come una promessa: se Ulisse si fermerà presso di loro, se ne andrà sapendo più cose; ma cedere alla tentazione della conoscenza porta a rompere i legami famigliari e a morire.
Ulisse però, grazie ai consigli di Circe, riesce ad oltrepassare il pericolo. Ulisse e Dante. L'Ulisse dantesco è simile a quello classico, dotato di insaziabile curiosità e abilità di linguaggio e compare nel XXVI canto dell’Inferno, sottoforma di fiamma. Egli racconta le peripezie del suo viaggio di ritorno da Troia e come, spinto dalla sete di conoscenza, cerca di convincere i suoi compagni a proseguire il viaggio pronunciando la famosissima frase: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.
Sete di conoscenza che lo porterà alla rovina.
Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Direttore: Rossella Agostino
mail: pm-cal.locri@beniculturali.it
In sintonia con il museo di Vibo Valentia che per il Dantedì propone un collegamento tra mondo antico e mondo ricordando Ulisse, il canto ammaliatore delle Sirene e il suo incontro nel XXVI canto dell’ Inferno con Dante, il museo di Locri con l’intento di creare un fil rouge - soprattutto in un momento così difficile per la nostra società - tra i musei calabresi e il loro ricco e sfaccettato patrimonio, vuole testimoniare la presenza di manufatti raffiguranti le Sirene esposti lungo il suo percorso espositivo.
Una produzione degli artigiani locresi che lavoravano ed abitavano nel quartiere di Centocamere, oggi visitabile nell’area del parco archeologico di Locri: balsamari in terracotta di diverse dimensioni, conformati a sirena caratterizzata da una lunga capigliatura a trecce e orecchini discoidali con funzione di ex voto dedicati a Persefone regina degli Inferi, agli specchi in bronzo il cui manico riproduce le fattezze di questa suggestiva figura che con il suo canto irretiva gli uomini.
Produzioni che tra VI e V secolo a.C. costituiscono una delle espressioni più caratteristiche dell’artigianato locrese.
Museo Archeologico Lametino – Lamezia Terme (Catanzaro)
Referente: Gregorio Aversa
mail: pm-cal@beniculturali.it
24 Marzo 2020: “Aspettando il #Dantedì”
25 Marzo 2020: “#IoleggoDante, ma in calabrese”
Il Museo archeologico Lametino sposta in rete tutte le iniziative organizzate per il primo “Dantedì”, giornata celebrativa dedicata dal MiBACT al sommo poeta Dante Alighieri, prevista per il 25 marzo, data che gli studiosi individuano come inizio del viaggio ultraterreno della “Divina Commedia”.
Sulla pagina FB (https://www.facebook.com/museoarcheologicolametino/) del museo l’appuntamento si raddoppia. Si inizia martedì 24 con il pre-evento “Aspettando il #Dantedì”, durante il quale Laura Montuoro, socio della “Società Dante Alighieri - Comitato locale Soverato”, citando alcune terzine del XV Canto del “Paradiso”, inviterà i nostri followers a partecipare attivamente alle celebrazioni. Per l’appuntamento nazionale fissato dal MiBACT per le ore 12.00 di mercoledì 25, il Museo ha, invece, organizzato l’iniziativa “#IoleggoDante, ma in calabrese”.
E’ prevista una lettura in streaming a cura di Domenico Benedetto D’Agostino, curatore del Progetto “PoesiaInCostruzione, di alcune terzine del XXVI Canto dell’“Inferno” tratte da “‘U Mpiernu, ‘U Prigatoriu, ‘U Paravisu”di Salvatore Scervini (Acri 1847-1925). Si tratta della trasposizione in calabrese dell’opera dantesca, seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, considerata una delle versioni più riuscite per completezza, qualità letteraria, lingua e stile.
Completeranno il programma numerosi post con approfondimenti e curiosità, tra cui: un’esposizione inedita sulla nostra bacheca virtuale di un’edizione unica al mondo della “Divina Commedia” (ed. Manzani, Firenze 1595), messa a disposizione da Giovanna Adamo, Presidente dell’Associazione artistico-culturale “Arte & Antichità Passato Prossimo” di Lamezia Terme; un omaggio da parte dell’illustratrice lametina Felicia Villella; la partecipazione al flash mob della “Società Dante Alighieri” previsto per le ore 18.00 del 25 marzo con l’intervento di Samuele Anastasio, speaker di Radio Soveria, che aprendo la finestra della sua casa declamerà, come richiesto, le due terzine del canto dantesco in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore vince tutto.
L’iniziativa è a cura della dottoressa Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria.
Museo Archeologico di Metauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Referente: Simona Bruni
mail: pm-cal.metauros@beniculturali.it
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Mètauros sono custoditi moltissimi reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli ritrovata in contrada Due Pompe – fase magnogreca della città -
I corredi tombali esposti a Mètauros rappresentano le suggestioni legate alla cultura dell’oltretomba e agli usi della deposizione che attraverso il corredo dava forma all’immateriale legame tra la vita terrena del deposto e la sua vita nell’aldilà.
Collegamento culturale diviene Caronte e la sua figura di traghettatore delle anime nel loro percorso di vita ultraterrena attraverso la presentazione di due litografie di Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell'Ottocento (Gustave Dorè, Divina Commedia Illustrata 1861) che rappresentano l’incontro di Dante e Virgilio nell'oltretomba con Caronte; correlazione con le collezioni esposte nel Museo - i corredi funebri - legati alla cultura della deposizione e dell'oltretomba.
Inoltre grazie alla collaborazione dell’architetto e scenografo Lorenzo Pio Massimo Martino sarà pubblicato il video L’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perdute (Commedia narrata a cura di Lorenzo Pio Massimo Martino).
Seguirà nel pomeriggio per #ioleggoDante un tag sul fumetto di Mètauros realizzato da Federico Manzone (nato nell'ambito dell'iniziativa Fumetti nei Musei 2020) reso visibile on-line per la giornata del 25 marzo su issuu.com/coconinopress
Lo storyboard realizzato dal nostro fumettista riprende le figure mitologiche e legate all’oltretomba in virtù delle collezioni che denotano il museo come “museo delle necropoli”.
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia - Borgia (Catanzaro)
Referente: Elisa Nisticò
mail: pm-cal.scolacium@beniculturali.it
Il Museo e parco archeologico nazionale di Scolacium celebra Dante Alighieri nella giornata a lui dedicata con un contributo sui suoi canali social basato sul pensiero trinitario di Gioacchino da Fiore nella Divina Commedia, con radici lontane in Cassiodoro, nativo di Scolacium. La Commedia ha uno schema triadico, secondo le tre età del padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche Cassiodoro trova nei Salmi la dottrina della Trinità. Troviamo dunque una linea di pensiero che attraversa i secoli e supera le distanze spaziali.
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
5 per mille
Scegli di destinare il 5 per mille al Centro Missionario Medicinali
basta firmare nella dichiarazione dei redditi, senza alcun costo aggiuntivo,
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Così sosterrai la nostra attività di invio di
medicinali nel Sud del mondo, che da anni sta
salvando migliaia di vite.
Aiutaci ad aiutare! |
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Carissimi,
ho appena firmato la petizione "Disney: basta fare propaganda LGBT nel mondo" su CitizenGO.
È una causa veramente importante, per favore firmate e diffondete con urgenza!
https://www.citizengo.org/it/fm/171852-disney-basta-fare-propaganda-lgbt-nel-mondo?tcid%3d67127406
Grazie di cuore,
Suor. Maria Carla |
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Carissimi,
per incarico dell'Arcivescovo vi trasmetto un sussidio per la preghiera del Santo Rosario, proposta alle 21.00 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e Patrono di tutta la Chiesa.
In questa situazione di emergenza sanitaria, la Chiesa che vive in Italia innalza quotidianamente la sua preghiera al Signore: l'appuntamento di giovedì acquista un significato simbolico di supplica che nella fede unisce l'intero Paese.
L'invito è rivolto a ogni fedele, ad ogni famiglia, ad ogni comunità religiosa, unito alla proposta di esporre alla finestra delle case un piccolo drappo bianco o una candela.
Tv2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.
Fraternamente vi saluto, in comunione!
Mons. Giancarlo Corti
Vicario Generale
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Carissimi Amici,
il coronavirus ci ha messo tutti agli “arresti domiciliari”…
Per trascorrere meglio e bene il tempo a casa, la Cultura ci viene incontro e ci offre la possibilità di visitare i migliori Musei del mondo.
E’ a nostra disposizione anche l’Archivio Luce davvero interessante.
I sottostanti link devono essere copiati in Google
Buona visione
Gaetano
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II DOMENICA DI QUARESIMA – 08.03.20 – Mt 17, 1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte e fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi stare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia».
Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».
All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete».
Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. E mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
"Questi è il Figlio mio prediletto..."
Un'altra conferma ufficiale per Pietro, Giacomo e Giovanni.
Nel deserto il diavolo ci aveva provato a rimettere tutto in discussione con quel "Se sei...". Adesso il Padre lo ripete forte e chiaro: «Gesù è il mio Figlio prediletto». Una conferma per far capire a loro e a noi che non si sta seguendo un fantasma o un pazzo visionario. Anzi l'invito è ancora più deciso e secco: «Ascoltatelo». Anche e soprattutto questo è fare Quaresima: ascoltare il Signore Gesù. Ma come fare se non prendo in mano la Sua Parola?
Come fare se l'Eucaristia, il sacramento che la domenica raduna il popolo nuovo per trovarsi, ascoltare la Parola e provare a renderla viva e attuale, oggi, come fare se proprio tutto questo non è più un bisogno dell'anima?
Non sarà che ci siamo resi conto che, una volta "ascoltata" la sua Parola, non possiamo più far finta di niente?
Non sarà che abbiamo paura di non poter più avere nessuna scusa per non impegnarci e convertirci davvero? Accettare di fare Quaresima significa accettare di "non trovare" più nessun alibi per "poter scappare" ma "accogliere", con tutta la grinta e tutta l'umiltà che abbiamo, il Dio che si è fatto uomo ed è venuto a parlarmi.
Fare Quaresima vuol dire rendersi conto che le tentazioni mi riguardano e saranno tante, una più intrigante dell'altra... e renderci conto quindi che a noi tocca fare delle scelte! La scelta di "seguirlo" appunto, di "ascoltarlo" se vogliamo essere protagonisti veri e credibili di una storia che aspetta anche il nostro cuore, la nostra fantasia e la nostra voglia per camminare su strade di pace, di solidarietà e di giustizia... così come Lui ci insegna Messa dopo Messa.
Insomma, fare Quaresima è un affare serio e affascínante che mette in gioco la concretezza del mio stile di vita. E ancora, fare Quaresima vuol dire non sentirsi soli nel camminare dentro ai nostri giorni e in questo nostro tempo, ma "sentire" che c'è un Amico che ha da dirci qualcosa d’importante.
È il momento di fidarci di Uno che ci aspetta nella Settimana Santa per farci capire quanto sia sincero e vero fino in fondo il Suo Amore per noi.
Ci aspetta a Pasqua. Ciao, don Gigi |
II DOMENICA DI QUARESIMA
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I^ DOMENICA DI QUARESIMA – 01.03.20 – Mt 4, 1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane».
Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai».
Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
Le tentazioni!
Momento che precede la “missione” che però mette in discussione se stessa e il “perché” ed il “come”. Infatti, per due volte il diavolo provoca Gesù mettendo in dubbio il suo essere Figlio di Dio.
Non c’è cosa peggiore di quando uno mette in dubbio quello che tu sai benissimo di essere o di saper fare. La voglia e la rabbia sono di dimostrarglielo immediatamente e farlo così “tacere”.
Qui la provocazione, che diventa tentazione, è ancora più grave, e quel “se” farebbe imbestialire chiunque…perché mette in dubbio il Natale, mette in discussione Chi lo ha “generato”, mette in crisi la sua identità.
Gesù però non è da solo nel ”deserto”, c’è lo Spirito con lui e allora resta ben fermo il Suo dialogo con quello che sa bene essere “suo” Padre.
Il terzo tentativo, invece, punta diritto sull’orgoglio, sulle cose, sull’avere…è una tentazione vigliacca ed intrigante perché punta sull’immagine, sul potere, sul successo. La risposta di Gesù non ha nessun tentennamento ed è chiara e sicura.
Le “tentazioni” sono state una verifica importante per il Figlio: adesso la sua “missione”, quella di “salvare” l’uomo, nell’Amore, e la creazione, può andare avanti con decisione e fino in cima al Calvario, fino alla Risurrezione.
Le tentazioni!
Questa è la parola messa per noi all’inizio della Quaresima. Inizio di un cammino duro e difficile, ma affascinante.
I miei quaranta giorni e relative notti, la mia Quaresima, per “verificare” la mia disponibilità a diventare ed essere veramente figlio di Dio e quindi disposto a mettere la sua Parola, le sue Regole al centro del mio pensare, del mio parlare e del mio agire. Devo verificare se sono davvero pronto a mettere Lui al centro della vita: Lui prima delle cose, delle persone, dei progetti…perché tutto e tutti abbiano senso e valore in Lui. Non basta certo una Quaresima!
E’ vero, perché sarà lungo tutto il mio vivere che dovrò fare i conti con le “tentazioni” di bastarmi, di essere autosufficiente, di credere che quello che conta è quello che hai e non quello che sei…Certo, ma cominciamo a guardarci dentro durante questa Quaresima…
Buona vita con un grande e forte abbraccio. Ciao, don Gigi |
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QUARESIMA
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Per Gesù di Nazaret il nemico è addirittura qualcuno da amare…E il primo gradino dell’amare…è quello di guardare in faccia e negli occhi l’altro; è il non far finta di nulla; è accettare che anche l’altro esista.
“Nemico” è chi ti vuol rubare l’anima e però non ti arrendi alla sua arroganza.
“Nemico” è chi ti vuol comprare il corpo e però non accetti nessun baratto.
“Nemico” è chi tenta di ucciderti i sogni e tu invece tenti di sognare insieme.
“Nemico” è chi ti vuol convincere che la vita è un gioco e tu cerchi di “faticare” insieme con lui.
“Nemico” è chi ti vuol convincere che la ricchezza, il successo, l’immagine, il potere siano il senso del vivere e tu lotti dalla parte delle Beatitudini.
“Nemico” può essere il tuo compagno di scuola che proprio non ti va giù.
“Nemico” può essere il terrorista che uccide persone innocenti, o il potente che sfrutta la povera gente, o lo spacciatore o il rapinatore o l’usuraio...tutti quelli insomma che “giocano” sulla vita degli altri.
“Nemico” possono diventare i mass-media quando pubblicano le notizie a metà o le condiscono troppo di sesso, di soldi, di violenza, di banalità.
“Nemico” è spesso qualcuno che non sai identificare perché, spesso, non ha un volto, un nome… e alle volte sono io il “nemico” di me stesso.
"Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano..." Questa è la Sua conclusione!
Lui ci darà una mano a vivere questo “stile”...ma tocca a me tenere la mia mano nella Sua.
Buona vita allora, sarà un mondo più bello e più vero. Un grande, grandissimo abbraccio.
Ciao, don Gigi |
VII DOMENICA - ACCETTIAMO LA SFIDA - AMATE I VOSTRI NEMICI
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VI DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 16.02.20 – Mt 5, 20-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”.
Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”.
Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
..." vostro parlare: "sì, sì", "no, no"...
Voglio soffermarmi sulle ultime “parole” del Vangelo di questa Domenica. Credo che siano un richiamo forte e chiaro alla "Coerenza"...e, in pratica, alla capacità e alla forza di “pagare” fino in fondo per quello in cui si crede davvero.
Ma esiste anche una coerenza nel male e nelle banalità o, nell’indifferenza e nel superficiale, ma tutto questo preferiamo chiamarlo “devastazione”... per la semplice ragione che non porta da nessuna parte se non alla distruzione di se stessi e di tutto quello che ci sta attorno.
- Coerenza è un modo di stare al mondo carico di positività e di voglia di vivere perché si costruisce pian piano sul pensiero e sull’emozione vera e che accetta quindi di mettersi in discussione e di confrontarsi, che non ha paura di cambiare e di crescere in una sincera ricerca della verità.
- Coerenza è anche la capacità di “soffrire” per gli ideali costruiti giorno dopo giorno; è la forza di “pagare” anche con la vita per non tradire la propria anima e quella del mondo.
Si sta parlando di obiettivi condivisi, di valori che hanno le loro radici e si fondano quindi sul Vangelo e sull’Uomo.
- La coerenza non la s’inventa ma si costruisce con passione e con fatica, con lealtà e con un pizzico di allegria... e diventerà così una base giusta e sana che aiuterà a non tradire i nostri sogni e a non tradire le attese positive del nostro mondo che chiede giustizia, libertà, pace e amore.
- La coerenza è quella realtà che costruisci nella tua vita e nella tua anima e che ti permette di dormire tranquillo e di risvegliarti il giorno dopo per riprendere con grinta e fiducia il cammino della vita. E’ il coraggio e la forza di assumersi delle responsabilità.
La coerenza non potrà mai diventare presunzione o arroganza, testardaggine o orgoglio perché allora sarebbe soltanto “stupidità”; così come non potrà mai diventare fondamentalismo o regime perché ancora una volta sarebbe “devastazione”. E’ invece una realtà che ti fa star bene con te stesso e con gli altri, e, soprattutto, non umilia né esclude nessuno ma è sempre pronta ad ascoltare, sinceramente.
Buona vita allora e avanti tutta, senza paura. Un grande e forte abbraccio. Ciao, don Gigi |
VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
IL MIRACOLO VIVENTE DI SANTA CATERINA DA BOLOGNA E LE SUE RIVELAZIONI
SUL MIRACOLO DELLA SANTA CASA
Ancona, Domenica 23 febbraio 2020 - San Policarpo
CONTINUA...
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DEVOZIONE DELLE MILLE AVE MARIA ALLA MADONNA
La devozione delle Ave Maria risale a S. Caterina da Bologna. La Santa era solita recitare mille Ave Maria la notte del Natale.
Nella notte del 25 dicembre 1445 era assorta nella contemplazione dell'ineffabile mistero e nella sua pia pratica. Quando le apparve la Vergine SS., che le porse il Bambino Gesù, Caterina lo intrattenne fra le sue purissime braccia - come lei stessa si esprime - per lo spazio di una quinta parte di un'ora...
A ricordo del prodigio, le figlie della Santa nel Monastero del Corpus Domini, ogni anno, nella notte santa, ripetono le mille Ave Maria, devozione entrata ben presto nella pietà dei fedeli.
A rendere più facile il pio esercizio, le mille Ave Maria vengono recitate - quaranta ogni giorno - nei 25 giorni che precedono il Santo Natale, dal 29 novembre al 23 dicembre.
Il ripetersi del saluto angelico alla Vergine SS. con la meditazione del mistero riuscirà, per le anime devote, preparazione efficace al Santo Natale.
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.
Ad imitazione di S. Caterina loderemo la gran Madre di Dio per il suo sacro parto, con queste quaranta salutazioni angeliche per ottenere da lei protezione in vita ed assistenza nella morte, affinché da questa terra di pellegrinaggio possiamo giungere agli eterni luoghi del Paradiso.
PRIMA DECINA - In primo luogo, recitando dieci Ave Maria, ed altrettante benedizioni, considereremo l'ineffabile mistero della Incarnazione del Verbo, e la gran dignità della Vergine nell'essere stata eletta Madre dell'Altissimo. Ave Maria...
Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale fosti scelta come Madre di Dio.
SECONDA DECINA - In secondo luogo, recitando dieci Ave Maria, ed altrettante benedizioni, mediteremo l'umiltà del re del cielo, che elesse una vile abitazione per il suo Natale, e la gioia che ebbe Maria nel vedere l'unigenito del Padre da lei nato nel presepio. Ave Maria...
Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale divenisti Madre del Figliuol di Dio.
TERZA DECINA - In terzo luogo, recitando dieci Ave Maria ed altrettante benedizioni, attentamente ci ricorderemo della perfetta diligenza di Maria Vergine, quando adempì gli uffici di Marta e di Maddalena, nel contemplare il suo figliuolo Redentore a servizio ed assisterlo ancora tenero bambino. Ave Maria...
Sia benedetto, o Maria, il primo palpito materno che provasti per il Figliuol di Dio.
QUARTA DECINA - In quarto luogo, recitando dieci Ave Maria, ed altrettante benedizioni, considereremo la grande riverenza, con la quale Maria, più al cuore, che al seno, abbracciava, stringeva, baciava e adorava il suo e nostro Dio, fatto uomo per nostro amore. Ave Maria...
Sia benedetto, o Maria, il primo bacio che desti al Figliuol tuo e Figlio di Dio.
L’ULTIMA SERA (23 DICEMBRE): Sia lode per sempre a Dio, poiché ad imitazione della nostra Santa, abbiamo compiuto questo devoto esercizio: e preghiamo la Regina degli Angeli che, come frutto particolare, si degni essa, la Madre di Gesù e Madre nostra, di ottenerci, in vita, un vero pentimento dei nostri peccati, e la etema salvezza dell'anima, alla nostra morte.
PREGHIAMO: O Dio, concedi a noi tuoi fedeli di essere sostenuti dall'intercessione di Santa Caterina, dalle cui virtù noi siamo attratti lieti verso i tuoi misteri.
Per Cristo nostro Signore.
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Notiziario periodico di Tele Maria / n.10-2020
Ancona, Martedì 25 febbraio 2020 - San Nestore |
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PREGHIERA PER DEBELLARE LE EPIDEMIE ---
SIGNORE, ti chiediamo umilmente,
DIFENDICI, AIUTACI, VIENI IN NOSTRO SOCCORSO!
Inginocchiamoci davanti a Gesù crocifisso, a mani giunte apriamo il cuore con amore!
Chiediamo a Maria, AIUTO DEI CRISTIANI
e SALUTE DEGLI INFERMI la protezione materna.
Signore Gesù,
guarda noi e l’umanità intera
afflitta da questa nuova epidemia
che già sta seminando sofferenza e morte
in ogni angolo della terra.
Ti chiediamo, umilmente,
difendici da questo morbo terribile
che sta colpendo particolarmente
i bambini e le persone già debilitate
nel fisico e nello spirito. |
Non permettere che in Italia e nel resto del mondo,
questa nuova influenza si trasformi
in una strage degli innocenti
ma libera dalla sofferenza e dal male
tutti coloro che vengono a contatto
con il nuovo male o vengono contagiati.
Fa che l’efficacia delle cure preventive,
la ricerca del nuovo vaccino ed altre coperture,
di carattere medico e farmaceutico,
possano portare beneficio prima che il virus
aggredisca un numero sempre più elevato
di persone sane o già debilitate.
Affidiamo alla tua bontà di Padre
questa nostra umile preghiera,
mediante l’intercessione della Beata Vergine Maria,
salute degli infermi e di tutti i santi nostri protettori.
Fa che non soffriamo
per questa e per tante nuove malattie .
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UN ESEMPIO DA IMITARE
LA BENEDIZIONE AL PAESE E ALLA POPOLAZIONE
- PREGARE E' GIA' SPERARE -
Un invito a non disperare e a non perdere la fede, ma a unirsi coralmente alla preghiera |
RIFLESSIONI DI UN SACERDOTE SULLA SOSPENSIONE DELLE MESSE
E' vero che molte diocesi hanno sospeso le celebrazioni delle Messe in via cautelativa nelle varie parrocchie. Ma permettetemi di fare questa piccola osservazione. Mi giunge notizia che nelle Celebrazioni feriali, non si vedono neppure le poche persone che solitamente partecipano. Rispettando le regole di prevenzione non dovrebbero sorgere problemi gravi. Ricordo che pregare non è vietato, anzi! Dov'è la fede? I bar sono pieni, i supermercati presi d'assalto, le chiese vuote.... qualcosa non funziona per il verso giusto. Ed è lecito chiedersi: "Quando il Signore tornerà sulla terra, troverà la fede?".
Don SALVATORE LAZZARA |
* Approfittano del virus per obbligare alla Santa Comunione in mano: le mani del sacerdote sono le più pulite perché se le è lavate subito prima della Santa Messa e all'offertorio. Le mani dei fedeli sono meno pulite perché l'ultimo lavaggio è fatto diverso tempo prima della Messa, hanno stretto altre mani, toccato le panche e altri oggetti, ecc.
* Per quanto riguarda eventuali tracce di saliva, che potrebbero rimanere sulle dita, segnalo la bella iniziativa di un confratello, che seguo pari pari: "Ho messo una piccola bacinella con acqua e una piccola ciotola con gel di amuchina sull'inginocchiatoio e mentre dò la Comunione solo in bocca, se mi arriva un po di saliva nelle dita le bagno nell'amuchina e poi nell'acqua e mi asciugo con manutergio apposito. Poi riprendo".
* Se il parroco vi obbliga a ricevere in mano la Santa Comunione, procuratevi un purificatoio e fate adagiare l'Ostia su di esso, poi con i polpastrelli ben puliti comunicatevi e strofinate subito i polpastrelli sul purificatoio. Ripiegate il purificatoio e a casa immergetelo tre volte in tre bacinelle distinte e poi vuotate l'acqua nella terra.
* Se il parroco vi chiede perché avete il fazzolettino, non dite che lo fate per rispetto ai Frammenti, perché non tutti capirebbero; dite - come è anche vero - che lo fate per motivi di igiene, e allora riceverete un bel sorriso.
* E PREGATE PER I VOSTRI SACERDOTI E PER I VESCOVI, PERCHÉ SI RITORNI A CREDERE NELL'EUCARESTIA E PERCHÉ SI CREDA NELLA TRANSUSTANZIAZIONE. |
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LA TRADIZIONE DEL NASTRO AZZURRO DELLA CASA DI LORETO
Ancona, Domenica 16 febbraio 2020 - Santa Giuliana
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I GUAI CHE HA IL MONDO PER LE POLITICHE CONTRO LA NATALITA'
di Ettore Gotti Tedeschi
Dalla "Nuova Bussola Quotidiana"
Mattarella ha ricordato il problema della denatalità, ma cosa sarebbe successo se l’Occidente non avesse deciso di frenare le nascite? Non ci sarebbe stato bisogno di compensarle con iperconsumismo (sempre più a debito), deindustrializzazione e delocalizzazioni. La crisi del 2007 si sarebbe evitata. Non si sarebbe sacrificato il risparmio delle famiglie, ci sarebbero meno sprechi, il tema ambientale non sarebbe divenuto l’urgenza, ecc. Magari ci sarebbero altri problemi: ma non questi.
Il presidente Mattarella ci ha appena ricordato i danni causati dal crollo della natalità. Il governatore della Banca d’Italia ha proposto una soluzione molto realistica: investimenti consistenti immediati, pubblici e privati, per far crescere il Pil e assorbire il debito pubblico.
Ho affrontato più volte il tema natalità sulla Nuova Bussola. Non voglio oggi ripetermi nel ricordare le origini del pensiero neomalthusiano, riemerso negli anni Settanta concomitantemente al debutto del NOM (Nuovo Ordine economico Mondiale) varato da Kissinger e a talune conclusioni del Concilio Vaticano II. Così ometterò l’analisi dello sviluppo della crisi dagli anni Settanta a oggi. Solo vorrei ricordare che questa fase economica è stavolta fortemente “ambientalista”, cioè risulta esser molto più preoccupata dell’impatto ambientale, probabilmente per avviare una fase shock di green economy che riaccenda la crescita.
Stavolta vorrei affrontare il tema all’inverso, in modo originale, con la teoria del “SE”. Immaginando cosa sarebbe successo se non fossero state avviate politiche antinatalità. Proviamo, ma con un’avvertenza importante: descriverò solo uno scenario ipotetico. L’economia non è una scienza, una causa non determina mai l’effetto voluto, perché intervengono mille concause. Pertanto questa mia è solo un’ipotesi elaborata a scopo didattico, riformulata sul passato, certo che mai le cose sarebbero andate realmente così, perché sarebbero intervenuti mille altri fattori che avrebbero modificato la storia passata ricostruita su ipotesi.
Certo è solo che, se non si fosse deciso di interrompere le nascite, non avremmo dovuto compensarle con iperconsumismo sempre più a debito, non avremmo dovuto delocalizzare e deindustrializzare in questi tempi e condizioni, non avremmo avuto un invecchiamento della popolazione così drammatico e un gap di popolazione da compensare con migrazioni, non avremmo il problema angosciante del debito pubblico, ecc. Vediamo di ipotizzare ora quale diverso contesto avremmo avuto se il mondo colto e ricco non avesse deciso che: far figli... impoverisce.
Il mondo occidentale (gli USA all’inizio), avendo deciso di interrompere bruscamente la crescita del tasso di natalità (arrivando a crescita zero), avrebbe coerentemente dovuto accettare una crescita zero del Pil, magari solo tentando di utilizzare qualche vantaggio tecnologico per esportare di più. Invece volle far crescere ugualmente il Pil a tutti i costi, ma innaturalmente, grazie all’accelerazione dei consumi individuali, sempre più a debito delle famiglie. Alla fine della guerra fredda (1989) gli USA beneficiarono di quasi un 10% del Pil, non più necessario per gli investimenti nella difesa. Detto surplus, anziché investirlo in “consumismo” per sostenere la crescita del Pil, avrebbe potuto esser investito nel terzo e quarto mondo per accelerare la loro crescita economica ed evitare i rischi successivi di migrazioni. Ma era necessario invece per spingere i consumi a compensare il crollo della crescita delle nascite. (CONTINUA)
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(...) un amico di mio marito ci parlò della tradizione del nastro azzurro della Casa di Loreto.
Le Monache passioniste hanno il loro monastero accanto al Santuario di Loreto e, tra le molte iniziative di devozione, benedicono questi nastri azzurri lunghi circa un metro e mezzo appoggiandoli alle pietre della Santa Casa e distribuendoli alle spose che ne fanno richiesta, sia per avere una gravidanza serena, sia per chiedere una gravidanza a lungo attesa. Una volta ricevuto il nastro, va indossato legandolo delicatamente attorno alla pancia.
Quelle pietre sono testimonianza vivente di una nascita miracolosa, tra quelle pareti il Verbo si è fatto carne e una Vergine di Nazareth concepì un figlio per opera dello Spirito Santo: «essere appoggiati» a quel muro è sentirsi aggrappati al mistero stesso della vita e all’abbraccio di un Padre che ama ogni creatura prima che venga concepita nel grembo di una madre.
È una tradizione antichissima, lo stesso Re Sole, nato nel 1638, nacque sotto la protezione della Madonna di Loreto, dopo che i suoi genitori chiesero la Sua intercessione.
Sono tantissime le testimonianze di famiglie che hanno ricevuto la grazia di un figlio indossando il nastro azzurro. |
L'INCONTRO DEL PROF. GIORGIO NICOLINI CON IL RETTORE DEL SANTUARIO DI LORETO Padre FRANCO CAROLLO |
LE LETTERE APERTE TRA IL CARD. ROBERT SARAH E IL PROF. GIORGIO NICOLINI SULLA "QUESTIONE LAURETANA"
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LORETO BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
Per la “nuova evangelizzazione” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA |
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Notiziario periodico di Tele Maria / n.7-2020
Ancona, Domenica 9 febbraio 2020 - Beata Anna Caterina Emmerick
LE PROFEZIE SUL FUTURO DELLA CHIESA DELLA BEATA CATERINA EMMERICH
LA VISIONE DEI SETTE ANGELI CHE HANNO TRASPORTATO LA SANTA CASA DI NAZARETH SINO A LORETO
La Beata CATERINA EMMERICK e le sue rivelazioni sul futuro della Chiesa
Anna Katharina Emmerick è stata una monaca cristiana e mistica tedesca, venerata come beata dalla Chiesa cattolica, grazie alle doti di veggente e di altri doni soprannaturali, come stigmate, levitazione, bilocazione, divinazione ed estasi. Il processo di canonizzazione, è durato più di 135 anni, fino a quando papa Giovanni Paolo II l’ha scritta nell’albo dei Beati il 3 ottobre 2004.
Anna Catharina Emmerick nasce l’8 settembre 1774 a Flamske bei Coestfeld (Westfalia, Germania). Era figlia di Bernardo Emmerick e Anna Hillers, persone umili e buoni cattolici. Da bambina faceva la pastorella e in questo periodo avvertì la vocazione a farsi religiosa, ma incontrò l’iniziale opposizione del padre. Durante la sua giovinezza Dio la colmò di grandi doni, come fenomeni di estasi e visioni. Ma tutto questo non le giovò, in quanto fu rifiutata da varie comunità nel momento in cui voleva farsi religiosa.
Nel 1802 a 28 anni, grazie all’interessamento dell’amica Clara Soentgen, una giovane della borghesia, ottenne alla fine di entrare nel monastero delle Canonichesse Regolari di Sant’Agostino di Agnetenberg presso Dülmen.
La vita nel monastero fu per lei molto dura. Essendo non della stessa condizione sociale delle altre e questo le veniva fatto pesare, come pure le si rimproverava di essere stata accolta dietro insistenti pressioni. A ciò si aggiunse che soffrì di varie infermità, per le conseguenze di un incidente patito nel 1805, fu costretta a stare quasi continuamente nella sua stanza, dal 1806 al 1812.
Quando era una contadina riusciva a tenere nascosti i fenomeni mistici che si manifestavano in lei, ma nel monastero, un ambiente più ristretto, ciò non le riusciva, pertanto alcune suore o per zelo o per ignoranza la fecero oggetto di insinuazioni maligne e sospetti di ogni genere.
Nel 1811 il convento fu soppresso dalle leggi francesi di Napoleone Bonaparte e le suore andarono disperse. Anna Caterina Emmerick nel 1812 si mise allora al servizio di un sacerdote. Il religioso era emigrato a Dülmen proveniente dalla diocesi francese di Amiens, don Giovanni Martino Lambert.
In casa del sacerdote verso la fine di quell’anno, i fenomeni sempre presenti prima, si moltiplicarono. Negli ultimi giorni di dicembre 1812 ricevette le stigmate. Per due mesi riuscì a tenerle nascoste, ma il 28 febbraio 1813 non poté lasciare più il letto, che diventò il suo strumento di espiazione per i peccati degli uomini, unendo le sue sofferenze a quelle della Passione di Gesù.
Fu sottoposta ad un’indagine sulle stigmate, sulle sofferenze della Passione e sui fenomeni mistici che si manifestavano in lei. Indagine che confermò la sua assoluta innocenza e il carattere soprannaturale dei fenomeni.
Ebbe visioni riguardanti la vita di Gesù e di Maria, ma soprattutto della Passione di Cristo. Fece individuare la casa della Madonna ad Efeso e il castello di Macheronte nel quale decapitarono san Giovanni Battista.
Anna Caterina Emmerick muore a Dülmen il 9 febbraio 1824, diventando una delle Serve di Dio più conosciute in Europa. Per l’appartenenza da suora all’Ordine delle Canonichesse Regolari, i monaci Canonici Regolari di sant’Agostino promossero la sua causa di beatificazione, che come già accennato subì varie battute di arresto.
Papa Giovanni Paolo II l’ha scritta nell’albo dei Beati il 3 ottobre 2004.
Fonte santiebeati.it/Autore: Antonio Borrelli
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La Beata Anna Caterina Emmerick e le profezie sul futuro della Chiesa
Per molti cattolici, la figura di Anna Katharina Emmerick (1774-1824) beatificata dal papa Giovanni Paolo II nel 2004, è essenzialmente legata al famosissimo film dell’attore regista australiano Mel Gibson “La Passione di Cristo”, la cui sceneggiatura è in buona parte, per gli aspetti non tratti ovviamente dai vangeli canonici, basata sulle visioni attribuite alla monaca agostiniana tedesca. La beata nacque l’8 settembre 1774 da una famiglia di contadini e non poté frequentare regolarmente la scuola, dovendo lavorare nei campi e aiutare in casa. Sin dalla più tenera età ebbe un profondo desiderio di consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Come accadeva a quell’epoca, diverse congregazioni di suore la rifiutarono perché non aveva a disposizione la necessaria dote economica per entrare in monastero. Solo nel 1802 venne finalmente accolta nel monastero delle Agostiniane di Agnetenberg presso Dulmen e l’anno seguente prese i voti religiosi.
Quando nel 1811, il monastero venne soppresso, la Emmerick fu accolta a Dolmen come domestica del sacerdote Lambert che era fuggito dai terrori della Francia rivoluzionaria. Dopo poco tempo, ella cominciò a sperimentare i dolori della Passione di Cristo e ricevette le stimmate. Presto si diffuse la voce dei suoi doni soprannaturali:assenza di alimentazione, conoscenza dei cuori umani, riconoscimento delle reliquie dei santi, conoscenza delle erbe medicinali, dei misteri biblici della fede, partecipazione con lo spirito nell’aldilà, comunione con le povere anime del purgatorio e molte persone cominciarono a farle visita, ricevendone insegnamenti e gesti di benevolenza.
Dal 1819 fino al giorno del suo trapasso, nel 1824, le visioni della Emmerick furono dettate da lei stessa al poeta romanticista Clemens Brentano, che poi si convertì sinceramente al Cattolicesimo, il quale sedette quasi ininterrottamente al capezzale dell’estatica e annotò attentamente in sedicimila grandi fogli i suoi racconti biblici e le contemplazioni mistiche, paragonabili in qualche modo a quelle di Maria D'Agreda (1602-1655) o della più recente Teresa Neumann (1898-1962).
L’enorme materiale raccolto e poi ordinato dal poeta, fu pubblicato, in parte postumo, tra il 1858 e il 1860, in tre opere principali. Complessivamente l’opera completa curata dal poeta, consta di sei volumi, di cui quattro sulla vita e la passione di Cristo, uno sulla vita della Madonna e uno sull’Antico Testamento. Riguardo ai tempi finali la monaca agostiniana ha lasciato diverse sconcertanti dichiarazioni. Già più di due secoli fa la beata Caterina Emmerick preannunciava che la liberazione di satana sarebbe avvenuta poco prima dell’anno 2000 dichiarando: “Mi è stato anche detto che Lucifero verrà liberato per un certo periodo cinquanta o sessanta anni prima dell’anno di Cristo 2000. Mi vennero indicate le date di molti altri eventi che non riesco a ricordare; ma un certo numero di demoni dovranno essere liberati molto prima di Lucifero, in modo che tentino gli uomini e servano come strumenti della giustizia divina”. “Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda…” (12 settembre 1820). “Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Tutte queste cose diedero tanta tristezza” (27 settembre 1820). “Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre” (1820). “Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione” (22 aprile 1823). “Ho visto di nuovo la strana grande chiesa. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto anche un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. [Nella strana chiesa] C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: “Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra” (12 settembre 1820). “Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne” (1 giugno 1820). “La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine” (12 luglio 1820). (CONTINUA) |
CONTINUA
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LE LETTERE APERTE TRA IL CARD. ROBERT SARAH E IL PROF. GIORGIO NICOLINI SULLA "QUESTIONE LAURETANA"
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In questo momento così delicato per il nostro Paese, DOMINUS mette a disposizione la visione gratuita di due bellissimi film, ricchi di significato soprattutto in questo periodo di Quaresima:
CRISTIADA (la storia del popolo messicano contro il regime dittatoriale massonico di Plutarco Elías Calles) e IL RISVEGLIO DI UN GIGANTE (la straordinaria vita di Santa Veronica Giuliani).
Abbiamo scelto questi due titoli, tra tutti i film distribuiti da DOMINUS PRODUCTION, per il loro profondo valore storico e spirituale. Entrambi i film narrano storie vere di uomini e donne comuni, che hanno fatto fronte a grandi avversità, mostrando la capacità di ogni essere umano di essere la differenza. Ogni ostacolo e ogni limite cela l’opportunità di migliorare noi stessi e il mondo in cui viviamo.
Che il Signore benedica ognuno di noi, le nostre famiglie e il nostro amato Paese. Uniti tra di noi e con Lui per rialzarci insieme più forti di prima.
DOMINUS TEAM
Via Il Prato 19/A Firenze, tel 0550468068 (Lun.-Ven. 8.30-19.00)
- - - ISTRUZIONI PER VISIONE GRATUITA - - -
Per visualizzare i film messi a disposizione gratuitamente:
1. accedere al sito Dominus on-demand, sezione DOMINUS regala #iostoacasa: https://dominusproductionstore.com/109-iorestoacasa
2. registrarsi oppure accedere con il proprio login se siete già iscritti
3. godersi uno dei due bellissimi film messi a disposizione
CRISTIADA: narra l'eroica resistenza del popolo messicano contro il regime dittatoriale massonico di Plutarco Elías Calles. La trama ruota attorno ad alcuni dei principali protagonisti storici di quegli anni come il generale Gorostieta Velarde, personificato da uno straordinario Andy García che, inizialmente non interessato alla causa, successivamente deciderà di mettere la sua strategia militare a servizio di questi piccoli e rinnegati, trasformando un gruppo di contadini, studenti, intellettuali e ribelli anarchici in un esercito moderno e disciplinato, capace di bloccare l’avanzata delle truppe federali. Il cammino interiore del Generale Gorostieta si intreccerà con il cammino del quattordicenne José Sanchez, giovane audace e dedito ad una profonda ricerca di giustizia, il cui impegno e la cui forza, ben al di là di ogni aspettativa, diventeranno fonte d’ispirazione per il Generale stesso. Il film è tratto da avvenimenti realmente accaduti.
IL RISVEGLIO DI UN GIGANTE: La straordinaria vita della mistica Santa Veronica Giuliani (1660-1727) è stata accompagnata fin dal suo inizio da segni soprannaturali, culminati con la stigmatizzazione a 33 anni. Quest'eccezionale esistenza tra grandi doni e combattimenti contro i demoni fu vissuta nel nascondimento all’interno del convento delle clarisse cappuccine a Città di Castello in Umbria ed è arrivata fino a noi tramite un vastissimo diario di oltre 22.000 fogli manoscritti, che lei dovette scrivere per obbedienza e che è stato definito “un tesoro nascosto”. La sua incredibile esperienza vissuta in un rapporto quotidiano e straordinario al tempo stesso con Dio e Maria Santissima, le innumerevoli visite in paradiso, in inferno e in purgatorio e la comprensione dei più grandi misteri della fede, la portano ad essere considerata “l’anima più adornata di doni soprannaturali dopo la Madre di Dio” (Papa Leone XIII).
Si ringrazia New Land Films (produttore del film CRISTIADA) e Giovanni Ziberna e Valeria Baldan (registi e produttori del film IL RISVEGLIO DI UN GIGANTE) per aver autorizzato DOMINUS nella distribuzione gratuita di questi due meravigliosi film .
Tutti gi altri film di DOMINUS saranno in promozione a metà prezzo sul sito www.dominusproductionstore.com sezione ON-DEMAND.
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Cari amici,
in questa Quaresima, ci farebbe piacere farvi conoscere maggiormente gli scritti di Maria Valtorta. In particolare, abbiamo selezionato e messo in promozione per voi tre pubblicazioni riguardanti la tentazione, l'ultima cena e la passione di CRISTO come utile strumento di riflessione e approfondimento in questo periodo di preparazione alla Pasqua.
Disponibili sul sito www.dominusproductionstore.com oppure chiamando Dominus allo 0550468068 dal Lun.- Ven 8.30-19.00
---- maggiori informazioni sulle pubblicazioni ----
LA CENA DEL SIGNORE - Il P. Corrado M. Berti o.s.m. (1911-1980), docente di teologia sacramentaria e primo curatore delle edizioni valtortiane, compì uno studio approfondito sui particolari della Cena pasquale come sono descritti nell’opera maggiore di Maria Valtorta. Le sue note vengono riproposte, con il testo valtortiano, in questa monografia, che in appendice riporta un’interessante scoperta di Mons. Luigi Scioli sul significato della lavanda dei piedi.
VIA CRUCIS - Ideata e curata dal carmelitano P. Ennio Laudazi, è una raccolta di brani tratti dal racconto valtortiano della Passione, illustrati con raffigurazioni di Jean Bartò.
GESU’ TENTATO - I testi estratti dalle opere valtortiane, introdotti da brani del Vangelo, dimostrano che Gesù, come vero uomo, subì le tentazioni, che respinse con la sua volontà di uomo. In tal senso Egli, come scrive San Paolo, fu provato in ogni cosa come noi, escluso il peccato. |
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CINEMA come PREVENZIONE: UNA CANZONE PER MIO PADRE |
Da inoltrare alla cortese att.ne del:
Dirigente Scolastico;
Docente Referente per il PTOF;
Docente Referente per le Uscite Didattiche;
ai Sigg.Docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado.
Il drammatico aumento di patologie psichiatriche e dei fenomeni di autolesionismo nei giovani tra gli 11 e i 19 anni richiede un'approfondita attività di PREVENZIONE, che risulta ancora più efficace se il giovane la vive come momento d'intrattenimento.
La formazione giovanile è una delle missioni più importanti per DOMINUS PRODUCTION che propone la proiezione del film UNA CANZONE PER MIO PADRE, basato su una storia vera, e il successivo dibattito post-proiezione, come strumento di riflessione e superamento dei momenti di fragilità giovanile.
Gli ottimi riscontri dei docenti che hanno partecipato con le loro classi alle passate proiezione del film UNA CANZONE PER MIO PADRE (visionato da più di 30mila studenti in tutta Italia), ci spingono a riproporre nei mesi di Novembre e Dicembre dell'anno scolastico 2020/2021, la visione del film per le classi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado.
In aggiunta a questo appuntamento, il film UNA CANZONE PER MIO PADRE può essere proiettato - su richiesta - anche in altri periodi dell'anno nella sala del cinema più comoda per la scuola, previo raggiungimento di 150 studenti partecipanti (con la possibilità di accorpare differenti istituti). Maggiori informazioni sul progetto in calce oppure sulla pagina del film: www.unacanzonepermiopadre.it .
Se interessati, preghiamo di rispondere a questa email inviando il Modulo di Adesione che si trova alla fine della Scheda Scuola al link sopra segnalato, oppure chiamandoci al numero 0550468068 dal Lun.- Ven 8.30-19.00 - referenti Davide Suffia (cell. +39 320 2190859) e Teresa Martorana (cell +39 329 0423979).
- - - - - - - Maggiori informazioni - - - - - - - -
Il progetto CINEMA come FORMAZIONE consiste:
I. Nella visione del film UNA CANZONE PER MIO PADRE, basato su una storia vera, che negli Stati Uniti (dove è già uscito con il titolo di "I Can Only Imagine") ha avuto un importante riscontro di pubblico e ha aiutato migliaia di giovani a crescere ancorati alla speranza e alla bellezza della vita. In particolare questo film si propone di dare risposta a tre grandi problematiche giovanili, che sfociano spesso nella resa dei ragazzi a qualche forma di dipendenza (alcool, droga, sesso, alienazione dalla realtà):
• La fragilità dovuta al senso di inadeguatezza, vissuto come il non sentirsi mai all’altezza delle situazioni che la vita presenta;
• La fragilità della rassegnazione, conseguente alla perdita della speranza nella possibilità di cambiare se stessi e il mondo circostante;
• La fragilità dipendente dalla mancanza di resilienza e perseveranza, dovuta al desiderio frustrato dall’illusione di un successo immediato.
Il film è la trasposizione cinematografica di una storia vera, della vita di un ragazzo che si trova ad affrontare le tre fragilità sopra elencate, mostrandone i risvolti psicologici, affettivi ed esistenziali con rara delicatezza narrativa, che non cede mai alla tentazione di indugiare in scene forti suscettibili di emulazione da parte dei ragazzi, ma insiste unicamente sulle ricadute negative dei comportamenti illeciti e degli eccessi. La vicenda parte dalla condizione di abbandono e di disagio vissuta dal protagonista del film a causa della dipendenza dall’alcool di suo padre (il consumo di alcool non viene esplicitato in nessuna scena al fine di evitare di indurre comportamenti emulativi nei giovani spettatori). La frustrazione e la condotta violenta di quest’ultimo provocano numerose ferite interiori e traumi al figlio, che si adopera faticosamente per emanciparsi e trovare la propria strada. Proprio quando le vite dei due sono ormai distanti e sembrano divise per sempre, la profonda trasformazione del padre provocherà una radicale inversione di rotta, consentendo il recupero di un’autentica relazione affettiva familiare e riaprendo la via anche al pieno riscatto del figlio.
II. Nello sviluppo di una serie di temi legati alla relazione con se stessi e con gli altri: nel film è centrale il confronto del protagonista con le figure genitoriali, in particolare quella paterna, ma è anche fortemente presente l’importanza di un sano rapporto con i coetanei e la dinamica affettiva, oltre alla questione della conoscenza e accettazione di sé. Tali nuclei, grazie alle ricche proposte didattiche abbinate al film e riportate nella SCHEDA DIDATTICA che si può scaricare dal sito del film, potranno essere oggetto di ulteriori percorsi di approfondimento da parte dei docenti nelle diverse discipline trattate con gli studenti.
Ogni scuola potrà richiedere la sala cinematografica più vicina previo raggiungimento di 150 studenti presenti. Qualora la scuola partecipasse con un numero di studenti inferiore, si può prevedere l'accorpamento di più scuole. INGRESSO 5 euro a studente. Per i professori accompagnatori e per gli studenti disabili il biglietto è omaggio.
Ringraziando per l'attenzione, porgiamo i più cordiali saluti.
Ufficio Scuola - DOMINUS PRODUCTION |
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**** ATTENZIONE ***
Si avvisa che in seguito al decreto ministeriale emanato dal Governo il 4 Marzo 2020, che vieta e sospende sull’intero territorio nazionale tutte le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, che le due maggiori manifestazioni del Sud Italia, Messina Colleziona e il Memorial Correale sono rinviate a data da destinarsi.
A breve, visti i continui aggiornamenti e cambiamenti, l’urgenza e criticità del momento, vi aggiorneremo cautelativamente, con la saggezza, serietà e professionalità che ci contraddistingue da sempre, sulle prossima date.
Augurandoci, unitamente a tutti i nostri soci, che questo momento difficile unisca e rafforzi l’intero paese, con il senso di responsabilità e determinazione.
La vita è fatta di prove, supereremo anche questa tempesta, ne siamo certi!
Un arrivederci affettuoso a tutti da Mauro Pirrone e Attilio Maglio
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Torna aGragnanoin provincia di Napoli, con la52° edizione,la manifestazione Memorial Correale, organizzata dall’Associazione Circolo "Tempo Libero" di Castellammare di Stabia, in memoria del defuntoPresidente Salvatore Correale,attirando centinaia di visitatori e partecipanti provenienti da ogni regione d’Italia alla ricerca di oggetti da collezione da investimento.
La mostra di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartoline, libri e oggetti di vario genere, si terrà presso l'Hotel Parco, che si trova nella Strada Statale per Agerola 366,immerso nel verde naturale, facilmente raggiungibile dal tratto autostradale E45 direzione Penisola Sorrentina.
Situata a 30 chilometri dal capoluogo campano, Gragnano possiede una storia che ruota intorno all'antica arte bianca della pasta, del vino e del panuozzo. A 6 chilometri da Agerola, la cosiddetta “Svizzera napoletana”, una splendida terrazza sulla Costa d’Amalfi, meta di escursionisti ed amanti della buona tavola, tra clima fresco, panorami suggestivi, e la cucina genuina e gustosa, specialità rinomata i latticini.
ORARI
possibilità di pranzare al ristorante dell’Hotel, con un pasto a prezzo fisso che offrirà specialità locali.
Domenica, invece, l’entrata sarà aperta soltanto la mattina dalle 9:00 alle 13:00.
L’ingresso è gratuito, mentre a pagamento saranno i due parcheggi interni videosorvegliati e custoditi.
In Campania, da 26 anni, grazie ai grandi sforzi e sacrifici dei soci dell’Associazione Circolo “Tempo Libero”, è diventata, nel tempo, nel panorama nazionale del collezionismo, punto di riferimento per esperti operatori del settore e studiosi, con serietà, professionalità e passione, in una realtà ostile, poco propensa ad ospitare iniziative di questa valenza storica e culturale, con carenze strutturali sia pubbliche che private.
Il Memorial Correale è l'unico evento del Sud Italia, per anzianità, che ha sempre garantito massima accoglienza ai collezionisti, llezionisti, ambiente sicuro, presenza di materiale certificato e dichiarazione di autenticità, grazie alla presenza di periti nominati dal Tribunale, dalla Camera di Commercio, esperti iscritti alla NIP, N.I.A e alla FSFI.
Saranno due giorni dedicati ad oggetti senza tempo che hanno segnato la nostra storia, un lungo viaggio tra monete rare, ammirando vere e proprie opere d’arte, ricordando una nobile tradizione italiana, la cartamoneta, per apprezzare la maestria e la creatività degli incisori di medaglie commemorative, militari e religiose, esplorando l’universo filatelico, tra francobolliche raccontano frammenti storici, unici ed irripetibili e cartoline che raffiguravano bellezze architettoniche e artistiche da tutto il mondo.
Un catalogo da conservare e leggere con attenzione, con notizie storiche e schede complete. |
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Oggi i numerosi riconoscimenti di marchi europei di qualità e di tutela, ben sei, ne fanno un punto di eccellenza agroalimentare europea, una vera e propria ambasciatrice della Dieta Mediterranea nel mondo: l'IGP per la Pasta, il DOC per il vino, i DOP per 2 formaggi, l'olio extra vergine di oliva ed i pomodori.
COME RAGGIUNGERE IL MEMORIAL CORREALE
Immerso in un parco naturale
Strada Statale per Agerola 366 - Gragnano (Napoli)
Direzione Sud su E45 - Prendere l'uscita Castellammare di Stabia direzione Penisola Sorrentina.
Prendere l'uscita Gragnano - Entrare sulla destra in via Castellammare.
Alla rotonda proseguire sulla destra verso la Strada Statale per Agerola 366 - Sulla sinistra a 500 metri troverete l’Hotel Parco. |
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8 MARZO, PRODEZZE PARTIGIANE CONTRO LE DONNE |
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Tra i fascisti catturati dai partigiani, erano le donne a suscitare i peggiori istinti.
Per la sola colpa di essere mogli, figlie, sorelle o fidanzate di combattenti fascisti, o di aver vestito la camicia nera, erano spesso violentate e uccise da queste belve assetate di sangue e accecate dall’odio ideologico e certe dell’impunità.
I sovietici pagarono un altissimo contributo di sangue per la sconfitta tedesca nel corso della seconda guerra mondiale, ma questo non li assolve per gli stupri di massa contro le donne tedesche. Donne di qualunque età erano sistematicamente violentate e spesso uccise dai soldati sovietici o si tolsero la vita per la vergogna.
Il compito di superare le difese tedesche, che nel Lazio ostacolavano l’avanzata alleata, fu affidato alla soldataglia marocchina inquadrata nell’esercito francese. Il premio fu la libertà di stupro. Neppure le bambine si salvarono da quella che passò alla storia come “marocchinate”.
Gli americani, sfruttando lo stato di estrema povertà della popolazione italiana stremata dalla guerra, pagavano con una tavoletta di cioccolata il corpo di una donna costretta a vendersi per sfamarsi.
L’8 marzo è la festa delle donne, anche loro meritano di essere ricordate con un fiore. |
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Compagnia teatrale DoveComeQuando
diretta da Pietro Dattola
Sommario
1. PENSARE - PROGRAMMA DELICATO / il nuovo spettacolo di DoveComeQuando torna a Roma il 20 e 21 febbraio a Teatrosophia
2. INVENTARIA 202o / il bando è ONLINE con diverse NOVITÀ! - Scadenza: 5 marzo 2020!
3. INVENTARIA 202o / call per volontari
4. Non esitare a contattarci!
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1. PENSARE - PROGRAMMA DELICATO
Il nuovo spettacolo di DoveComeQuando torna a Roma
20 e 21 febbraio, h. 21.00 - Teatrosophia - via della Vetrina 7 (piazza Navona)
PENSARE - PROGRAMMA DELICATO
di Laura Bucciarelli
con Flavia Germana de Lipsis
regia Pietro Dattola
foto Luana Iorillo |
Certe persone non puoi darle per scontate.
Certe persone non hanno i tuoi stessi occhi o le tue stesse parole.
Non è che non si capisca quello che dicono, è che a volte non ci si rende conto che hanno aperto bocca.
Non vedono il tempo come lo vediamo noi: hanno occhi più grandi e memoria più lunga.
Sono leggere certe persone, ma non possono essere trattate con leggerezza.
Non costringetele a perdonarvi.
Ci vuol niente e cadono giù.
Ci vuole niente e...
50 minuti techno densissimi. Un testo molto poco ordinario, un'attrice straordinaria.
Con pochi, precisi tratti, Pensare - programma delicato permette di sperimentarci addosso la vita vista attraverso gli occhi di una di quelle coscienze pensanti in precario equilibrio tra invisibilità e ossessione e che molti bollerebbero come limitata.
Attraverso una narrazione non lineare, che si dipana tra presente, passato e fantasmi del futuro, due scene concentrate ed evocative ci catapultano senza preamboli nel vissuto di chi il mondo lo deve sempre rincorrere, venendo spesso lasciato indietro.
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2. INVENTARIA 202o
Il bando è ONLINE con diverse NOVITÀ!
Scadenza: 5 marzo 2020 (sembra lontano, ma è dietro l'angolo)
Tradizionale appuntamento di chiusura della stagione teatrale capitolina, il Festival INVENTARIA - La festa del teatro off torna per la sua X edizione e festeggia questo importante traguardo con tante conferme e diverse grosse novità:
1) Il Festival continua a farsi in cinque, come i teatri che lo ospiteranno: a Teatro Argot Studio, Teatrosophia, Teatro Trastevere, Teatro Studio Uno e Carrozzerie n.o.t.
2) Le sezioni Spettacoli e Monologhi/Performance sono state accorpate in un'unica sezione (Spettacoli) concorrendo per gli stessi premi; inoltre, pur essendo stata messa da parte la sezione Corti teatrali, i corti teatrali che ne hanno i requisiti parteciperanno alla sezione Demo.
3) Mentre i premi della sezione Demo continueranno a essere assegnati da una giuria, per quanto riguarda la sezione Spettacoli saranno i teatri partner a scegliere ciascuno lo spettacolo cui assegnare le proprie repliche. Questo significa che tutti gli spettacoli partecipanti hanno la possibilità di vincere delle repliche.
4) Lo spettacolo che avrà raccolto più premi dai partner sarà dichiarato vincitore di Inventaria 2020, ricevendo un ulteriore premio in denaro e servizi.
INVENTARIA 202o è un concorso, ma è soprattutto una festa - la festa del teatro off. -
Una festa targata DoveComeQuando
Dove:
Teatro Argot Studio | Carrozzerie n.o.t | Teatro Studio Uno | Teatro Trastevere | Teatrosophia (Roma)
Come:
Iscrizione gratuita, entro il 5 marzo
Quando: 15 MAGGIO - 11 GIUGNO 202o
Sezioni in concorso:
SPETTACOLI / DEMO
con la collaborazione di: APAC (Roma) - Dino Audino Editore - Il Sipario Strappato (Arenzano, GE)
Innesti Contemporanei (Catanzaro) - Luana Iorillo Scriptdoctor & Playdoctor
Spazio Teatrale Allincontro (Prato)
Teatro a l'Avogaria (Venezia)
Teatro Argot Studio (Roma)
Teatro dei Naviganti (Messina)
Teatrosophia (Roma)
Teatro Studio Uno (Roma)
Teatro TRAM (Napoli)
Teatro Trastevere (Roma)
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3. INVENTARIA 202o - CALL PER VOLONTARI
Per il decimo anniversario di INVENTARIA cerchiamo volontari che abbiano voglia di mettere a disposizione un po' del proprio tempo e delle proprie capacità in cambio di un'esperienza unica, del contatto diretto con gli organizzatori, i teatri, la direzione artistica e le compagnie partecipanti e della visione gratuita degli spettacoli.
Unisciti a noi! Le attività per le quali abbiamo bisogno del tuo aiuto sono le più svariate: accoglienza del pubblico, accoglienza e assistenza alle compagnie, supporto allo staff e alla biglietteria e molto altro! In cambio ti offriamo la visione gratuita degli spettacoli di INVENTARIA 2020 e, in più, biglietti ridotti per te e i tuoi amici per tutti gli spettacoli di DoveComeQuando della stagione 2020/21 o, se sei un amatore e lo preferisci, un intero mese di partecipazione gratuita al corso di teatro "Se fai teatro... si vede" 2020/21.
Per informazioni e per proporti, scrivi a inventaria@dovecomequando.net, chiama il 320-0829337 o manda un messaggio privato a
DoveComeQuando Compagnia su Facebook.
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4. Non esitare a contattarci!
DoveComeQuando è in cerca di altri soggetti teatrali per fare rete.
Se organizzi un festival o gestisci uno spazio teatrale o teatralmente adattabile e sei interessato a fare rete con noi, non esitare a contattarci.
Se vuoi ospitare nel tuo teatro il meglio di INVENTARIA di questi anni, non esitare a contattarci.
Se vuoi proporre un'iniziativa collaterale al festival, da tenersi nei locali o nei dintorni dei luoghi del Festival (seminari, corsi, conferenze, incontri, performance, presentazioni o qualsiasi altra cosa), non esitare a contattarci.
Se hai uno spazio o teatro di cui vuoi cedere o condividere la gestione, non esitare a contattarci.
Se vuoi collaborare all'organizzazione e alla buona riuscita del festival, non esitare a contattarci.
Se vivi o anche solo ami il teatro... non esitare a contattarci
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NOTIZIE DA L.M.
Le indiscrezioni sul Family Act e le altre news di Pro Vita e Famiglia - Bollettino informativo 04/2020
Giovedi' 13 Febbraio 2020
"Se davvero il sostegno alla famiglia e' un'assoluta priorita' del Governo Conte, nel 2020 gia' si dovrebbero vedere i primi concreti interventi a suo sostegno. Altrimenti da Conte sono le ennesime parole, parole, parole". E' la nota divulgata da Pro Vita e Famiglia, dopo la notizia, arrivata da fonti di Palazzo Chigi, sul potenziamento di misure piu' efficaci a sostegno dei nuclei familiari nel Family Act.
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From: Antonio Brandi [mailto:a.brandi@provitaefamiglia.it]
Sent: mercredi 19 février 2020 00:48
Subject: Come trasformare la societa' senza sforzo (il 5 per mille)
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Ciao,
ecco un modo per sostenere le iniziative per la vita e per la famiglia senza alcun costo o sacrificio. Coloro che gia' sostengono Pro Vita e Famiglia possono aiutare ancora di piu' senza alcuna ulteriore spesa, e coloro che non sono ancora in grado di sostenere l'associazione possono offrire questo contributo gratuito...
Si tratta del 5 per mille!
C'e' la possibilita' di donare il 5 per mille della propria Irpef a enti che svolgono attivita' socialmente rilevanti. Il 5 per mille non costa nulla in quanto si e' comunque tenuti a versare le imposte sul reddito.
Se non sceglierai a chi destinare il tuo 5 per mille non solo non ne trarrai alcun vantaggio, ma la somma corrispondente sara' trattenuta dallo Stato.
IL TUO 5 PER MILLE? A PRO VITA E FAMIGLIA ONLUS! CODICE FISCALE 94040860226.
Donando il 5 per mille a Pro Vita e Famiglia contribuisci nel migliore dei modi a trasformare la cultura della vita e della famiglia in azione.
Pro Vita e Famiglia ha dimostrato la capacita' di sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi fondamentali, di aiutare concretamente i bambini (prima e dopo la nascita), le mamme in difficolta', di difendere la famiglia naturale e i diritti dei genitori nell'educazione.
E' ora di dare un significato forte al tuo 5 per mille...
Donalo a Pro Vita e Famiglia Onlus! E' semplice: quando presenti la tua dichiarazione dei redditi, compila il Modello 730 oppure il Modello Redditi (ex Unico) e nel riquadro "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilita' sociale, delle associazioni di promozione sociale" indica il codice fiscale di Pro Vita e Famiglia: 94040860226.
(Se ti avvali di un commercialista o di altra persona per la dichiarazione dei redditi, basta comunicargli che intendi destinare il 5 per mille a Pro Vita e Famiglia, indicando il codice fiscale della Onlus: 94040860226)
Una operazione semplice e gratuita che ti consente di agire con efficacia in difesa della vita e della famiglia.
Scopri di piu' su: www.provitaefamiglia.it/5-per-mille
Grazie in anticipo!
Antonio Brandi
Presidente di Pro Vita e Famiglia Onlus
Jacopo Coghe
Vicepresidente di Pro Vita e Famiglia Onlus
P.S. Per offrire il 5 per mille a Pro Vita e Famiglia Onlus basta indicare nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale: 94040860226.
Puoi approfondire i diversi aspetti (ad esempio i diversi modelli usati per la dichiarazione dei redditi e le scadenze fiscali nel 2020) su questa pagina dedicata al 5 per mille: www.provitaefamiglia.it/5-per-mille
VUOI SOSTENERE LE ATTIVITA' DI PRO VITA E FAMIGLIA?
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Intestatario: Pro Vita e Famiglia Onlus
Banca: Cassa Rurale Alta Vallagarina
IBAN: IT89X0830535820000000058640
Grazie per la tua generosita'! |
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Associazione Marco Mascagna: messaggio febbraio 2020
Dare una speranza ai bambini
Pensate a un bambino di 5 anni, o di 6 o di 7. L'età delle favole, dei sogni, dei giochi; l'amore dei genitori, dei nonni; la tenerezza della quale sono circondati.
Per molti bambini le cose non stanno così.
Nel Madagascar 11.000 bambini lavorano nelle miniere di mica [1]. Miniere a cielo aperto, immensi formicai, dove in ogni buco c'è una persona, spesso un bambino, che tira fuori il minerale, che poi altre persone, spesso bambini, con le mani nude sfaldano nei vari fogli di cui è costituito. Lavorano dalle 6 alle 10 ore al giorno all'aperto, sotto il sole tropicale, nella stagione secca e in quella delle abbondanti piogge pomeridiane, accovacciati per terra o in piedi, col mal di schiena, le ferite alle mani procurate dal lavoro di sfaldatura del minerale, tossendo per l'aria inquinata di polveri.
Mediamente ricevono un compenso di 4 centesimi di euro per ogni chilo di minerale [1]. Per un adulto il guadagno di un'intera giornata di lavoro varia da 25 centesimi di euro a 2,5 euro, a seconda delle caratteristiche della miniera, delle condizioni meteorologiche, della forza e dell'abilità personale e, soprattutto, da se si scava su un terreno proprio o di altri (in questo secondo caso bisogna versare metà di quanto si guadagna al proprietario). Un bambino, ovviamente, guadagna meno. Con paghe di tale entità spesso non si riesce ad avere il necessario per fare due pasti al giorno.
Un poco meglio stanno i 20.000 bambini indiani che lavorano nelle miniere di mica [2]. Lì le paghe sono circa il doppio, ma anche il costo della vita è maggiore. Proprio perché il lavoro costa di più le aziende che commerciano mica si stanno rivolgendo sempre più al Madagascar e meno all'India. Il ruolo da padrone lo fanno soprattutto quelle cinesi: l'87% della mica malgascia va in Cina, il resto in Estonia, Russia, Giappone, India, Corea [1].
La mica è un materiale prezioso per l'industria elettronica, automobilistica, degli elettrodomestici e dei macchinari, della cosmetica, delle vernici. Così la mica raccolta dai bambini del Madagascar o dell'India è nel nostro computer, nel telefonino, nel condizionatore d'aria, nell'automobile o nella moto che usiamo, nel rossetto o nel fondotinta [2]. E non solo nei prodotti “made in China”, ma anche in quelli giapponesi, europei e americani, perché le industrie cinesi spesso producono semilavorati e componenti per aziende di questi Paesi, come le giapponesi Panasonic, Fujitsu, Murata, o l'elvetica Von Roll o l'austriaca Isovolta e talvolta queste stesse aziende producono componenti per altre industrie [1].
Panasonic nel 2018 ha fatturato 65 miliardi di euro con 3 miliardi di utile [3], ma si serve da aziende che pagano 4 centesimi di euro un chilo di mica, scavato da bambini a cui viene rubata l'infanzia e distrutta la salute. La Panasonic alle accuse molto ben documentate del rapporto di Save the Children ha dichiarato che le linee guida della catena di fornitura “vietano espressamente l’uso del lavoro minorile e richiedono ai fornitori di trattare tutti i lavoratori con dignità e rispetto” e che non erano assolutamente a conoscenza della situazione denunciata [4]. Potrebbe anche essere vero, probabilmente hanno solo scelto l'azienda che faceva il prezzo molto più basso di altre, senza chiedersi come riuscivano a farlo.
Ma gli 11.000 bambini del Madagascar, i 20.000 dell'India che lavorano nelle miniere di mica sono solo una piccolissima parte di un tragedia di cui si parla pochissimo e che tendiamo a ignorare. Nel mondo vi sono 152 milioni di bambini/ragazzini vittime di sfruttamento lavorativo: un bambino/ragazzino su 10 [5]. Ma le medie deformano la realtà: in Africa sono tanti, in Europa o nell'America del Nord pochissimi. Nell'Africa subsahariana 4 bambini su 10 sono vittime di sfruttamento lavorativo, in Nigeria, Mali, Ciad 1 su 2 [5].
Di questi 152 milioni di lavoratori bambini/ragazzini 73 milioni sono costretti a svolgere “lavori duri e pericolosi, che mettono a grave rischio la salute e la sicurezza, con gravi ripercussioni anche dal punto di vista psicologico”[4].
Uno dei motivi per cui africani, srilankesi, indiani, pakistani emigrano e vengono in Europa è questo: riuscire a mandare a casa quel po' di soldi necessario per fare in modo che i loro figli non debbano lavorare ma possano andare a scuola, prendere un titolo di studio, avere la possibilità di una vita migliore. Meglio chiedere un prestito per racimolare la somma necessaria per pagare i trafficanti che ti permettono di attraversare le frontiere e arrivare in Europa o negli USA, meglio affrontare il deserto su un camion riempito all'inverosimile, meglio rischiare di essere presi da bande criminali o di finire in un lager in Libia o in Messico, meglio attraversare il mare su un canotto o un vecchio peschereccio in disuso, meglio sentirsi trattare da uomini di serie B o rischiare di essere vittima di razzisti e imbecilli, meglio tutto questo che vedere i propri figli senza alcuna speranza di futuro, lavorare tutta la vita, rimetterci la salute per riuscire a stento a sopravvivere.
Ovviamente non è un caso che chi da anni combatte questo sfruttamento dei bambini, che chi ha studiato tutta la filiera della mica scoprendo quello che abbiamo descritto, che chi sta facendo pressione su aziende e governi per impedire questa tragedia sono le stesse ong che salvano i migranti su imbarcazioni in balia delle onde o naufragati in mare aperto [6]. Loro hanno a cuore il bene di tutti e soprattutto dei più sfortunati e cercano di costruire un mondo migliore; altri pensano solo a sé e non si importano se, così facendo, danneggiano altre persone, soprattutto i più deboli e sfortunati, e rendono questo mondo inumano e brutto.
Note:
6) Save the Children è stata molto impegnata nei salvataggi nel Mediterraneo con la nave Vos Hestia. Ha poi interrotto questa attività dopo gli accordi conclusi con la Libia dal ministro Minniti e l'attività delle navi libiche anche al di là delle loro acque territoriali, perché in tale nuova situazione, come dichiarò il responsabile, venivano a mancare le condizioni di sicurezza per effettuare le operazioni di salvataggio.
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AVVISI E CONSIGLI
Guida per comunità e parrocchie ecologiche
La FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) e l’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della CEI, hanno tradotto e adattato alla situazione italiana la “Guida per comunità e parrocchie ecologiche” prodotta dal Global Catholic Climate Movement. Il testo dà suggerimenti pratici per ridurre l'impatto ambientale e contrastare i cambiamenti climatici, in coerenza con l'enciclica Laudato Si’ del papa. Sono riportati anche esperienze di diocesi e parrocchie italiane.
La Guida è visionabile e scaricabile da https://www.focsiv.it/wp-content/uploads/2017/06/ecoguida_web.pdf.
Contro l'intolleranza e il razzismo diffondi i video “Un pugno al cuore”, “Anche noi”, “Requiem”
L'intolleranza verso lo straniero, il senzatetto diventa ogni giorno più preoccupante, assumendo spesso le forme del razzismo e della bruta violenza. Rimanere in silenzio, in questa situazione, favorisce il crescere di questa mala pianta. Bisogna parlare e confutare le notizie false, fornire elementi per una corretta conoscenza del fenomeno, risvegliare i sentimenti di pietà, fraternità e solidarietà. Uno strumento per tutto ciò possono essere i video “Un pugno al cuore”, “Anche noi” e Requiem, che ti invitiamo a guardare e diffondere.
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I video sono su Youtube a questi indirizzi:
Un pugno al cuore: www.youtube.com/watch?v=pOZvhzfhFfE
Anche noi: www.youtube.com/watch?v=dochQxEMRZA&t=5s
Requiem: www.youtube.com/watch?v=44V4JapxQsM&feature=youtu.be
La tua firma significa tanto! Può salvare prigionieri politici dalla tortura o dalla morte. Firma gli appelli di Amnesty
E´ ormai accertato che quando centinaia o migliaia lettere chiedono notizie e giustizia per i perseguitati politici, le autorità poco rispettose dei diritti umani molto spesso cambiano comportamento nei confronti di questi perseguitati. Grazie a questa strategia fatta propria da Amnesty centinaia e centinaia di perseguitati politici sono riusciti ad avere salva la vita e a riacquistare la libertà. Per questo firma le azioni urgenti di Amnesty (www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html).
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Sul sito www.giardinodimarco.it trovi tantissimo materiale dell´associazione, tra cui lo snackometro, materiale per l´educazione ambientale, documenti sulle disuguaglianze e contro i pregiudizi, aforismi, le lettere dal Salvador di Gerard, foto, video e musiche.
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BUSTO FEMMINILE IN BASANITE NELLA SEZIONE ROMANA DEL MUSEO "VITO CAPIALBI" DI VIBO VALENTIA
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Vibo Valentia
E’ ritornato, dopo otto anni di assenza, a Vibo, nella prestigiosa Sede del Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, afferente al Polo museale della Calabria, l’atteso busto femminile in basanite, importante testimonianza del passato romano della Calabria.
Ne danno informazione la dottoressa Adele Bonofiglio, direttore del Museo dell’antica Hipponion e la dottoressa Antonella Cucciniello, direttore del Polo museale della Calabria.
Si tratta del busto femminile in basanite, risalente ad età claudia (41-54 d.C.), rinvenuto nelle vicinanze di Vibo Valentia Marina durante la realizzazione della ferrovia e la costruzione di limitrofe abitazioni di campagna. Il contesto di rinvenimento è da riferire ad un’importante villa suburbana e lo scavo, che ha permesso di definirne meglio le caratteristiche, è avvenuto a più riprese fra il 1894 e la prima metà del ‘900
L’opera è di ottima fattura, caratterizzata da una raffinata tecnica di esecuzione e da una perfetta resa della capigliatura, acconciata come prevedeva la moda dell’epoca, che ha consentito di datare la statua al principato di Claudio, imperatore dal 41 al 54 d.C.
Al momento del ritrovamento si propose l’identificazione con Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, tuttavia tale ipotesi venne accantonata nei decenni successivi per la mancanza di confronti iconografici convincenti.
La scultura era stata concessa con prestito di lunga durata nel 2012 al Princeton University Art Museum e a seguito dell’impegno della Direzione Generale Musei e del Segretariato Generale del Ministero per i Beni Culturali e il Turismo, è rientrata al Museo "Vito Capialbi" dove sarà esposta nella sezione romana.
L'emergenza sanitaria attuale, dovuta al contenimento della diffusione del COVID-19 che ha portato alla chiusura dei Musei, non consente nell'immediato, una adeguata valorizzazione dell’importante reperto; l'esposizione è pertanto rinviata alla riapertura del Museo e sarà occasione di riflessione scientifica attraverso l'organizzazione di una tavola rotonda sul tema della scultura romana, con l’augurio di poterne consentire in seguito, una migliore fruizione grazie anche al supporto delle nuove tecnologie con applicativo digitale. |
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PAESAGGI: PANORAMICHE SULLA NATURA E SULL'ARCHEOLOGIA
Mostra fotografica a cura dell’Associazione HistoriCal
Museo del Territorio - Palazzo Nieddu del Rio
Locri (Reggio Calabria)
14/31 marzo 2020
Dal 14 al 31 marzo 2020 a Locri (Reggio Calabria), il Museo del Territorio di Palazzo Nieddu del Rio, diretto dalla dottoressa Rossella Agostino, afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, ospiterà la mostra fotografica Paesaggi: panoramiche sulla natura e sull’archeologia.
L’esposizione è a cura dall’Associazione culturale HistoriCal che opera sul territorio ionico calabrese per la salvaguardia e la conoscenza del patrimonio culturale.
La mostra - allestita lungo il percorso espositivo museale del primo piano da Attilio Varacalli e Giuseppe Marrapodi - racconterà il paesaggio aspromontano e quello costiero della Locride, luoghi strettamente collegati l’uno all’altro da millenni, come documentato dalle testimonianze archeologiche di diversa natura portate in luce nel corso dei passati decenni. Scorci suggestivi, paesaggi archeologici di montagna o legati alla colonia magno-greca di Locri, percorsi nascosti dalla fitta vegetazione, ma da sempre utilizzati… illustreranno questo paesaggio ancora in parte incontaminato.
L’iniziativa è dedicata - come afferma la dottoressa Agostino - al collega Giuseppe Amante recentemente scomparso.
Si precisa che l’accesso alla mostra fotografica sarà regolamentato in base a quanto previsto dal Dpcm “in materia di prevenzione dal Covid-19” del 4 marzo 2020. |
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ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI VIAGGIATORI.
La città di Nicastro: architettura e spazio urbano
Finissage del Progetto VIDE – VIaggio Dell’Emozione
Museo archeologico Lametino
Giovedì 5 marzo 2020 - Ore 17.30
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Giovedì 5 marzo 2020, alle ore 17.30, a Lamezia Terme (Catanzaro), presso il Museo archeologico Lametino, si terrà l’iniziativa ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI VIAGGIATORI. La città di Nicastro: architettura e spazio urbano.
Il Polo museale della Calabria, diretto dalla dottoressa Antonella Cucciniello, ha scelto il museo lametino per il finissage del progetto VIDE – VIaggio Dell’Emozione, che, realizzato con il sostegno della regione Calabria, ha visto coinvolti tutti e 16 gli istituti culturali di propria competenza.
Un ricco palinsesto di eventi, inaugurato ad agosto con una mostra virtuale a Palazzo Arnone a Cosenza, dove una camera immersiva, sviluppata con moderne tecnologie di animazione grafica computerizzata, ha permesso ai visitatori di intraprendere un viaggio alla scoperta del ricco patrimonio culturale calabrese e delle innumerevoli storie che può raccontare.
L’ultima tappa prevista da questo ambizioso progetto sarà Nicastro, con una conferenza curata dal prof. Mario Panarello (Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria), che vuole essere un vero e proprio omaggio alla città che ospita il museo. Attraverso l’analisi d’immagini con vedute e scorci del suggestivo centro storico della piana lametina, eredità di storici, eruditi e tecnici transitati fra Sei e Ottocento a Nicastro, si effettuerà un viaggio nello spazio e nel tempo alla scoperta degli antichi edifici cittadini, molti dei quali trasformati nella veste architettonica, altri ancora perduti.
L’intervento, dopo un primo inquadramento urbano, ci permetterà di comprendere quanto è rimasto immutato rispetto alle vedute antiche e quanto ha cambiato facies architettonica, puntando a cogliere non solo quel percorso dialettico fra passato e presente, di cui i segni del primo sono ancora tangibili, ma soprattutto a consolidare quella rete di legami fra i monumenti cittadini non solo nella loro fisicità, ma nella memoria collettiva.
L’iniziativa, coordinata dalla dottoressa Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria, vedrà la partecipazione della dott.ssa Giorgia Gargano, assessore alla cultura comune di Lamezia Terme; del dottor Gregorio Aversa, funzionario archeologo referente Museo archeologico Lametino; dal già citato prof. Panarello e dalla dottoressa Antonella Cucciniello, direttore del Polo museale della Calabria, che concluderà i lavori. |
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Conversazione
IL SANTUARIO DELLA DEA HERA A VIGNA NUOVA DI CROTONE
Museo Archeologico Nazionale di Crotone
Martedì 3 marzo 2020 – Ore 17.00
Martedì 3 marzo 2020, alle ore 17.00, a Crotone, presso il Museo Archeologico Nazionale di Crotone, diretto dal dottor Gregorio Aversa, afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, nell’ambito della mostra Il cavallo, compagno di viaggio. Equipaggiamento equino e arte della cavalleria presso gli antichi greci,si terrà una conversazione sul tema Il santuario della dea Hera a Vigna Nuova di Crotone.
Verrà tenuta dal dottor Roberto Spadea, già direttore del Museo Archeologico Nazionale di Crotone.
Sebbene poco noto, il santuario di Vigna Nuova risale ad età greca ed era dedicato al culto della principale divinità degli Achei, Hera. Da qui proviene la museruola in bronzo esposta lo scorso dicembre nel Museo archeologico nazionale di Crotone che l’ha ricevuta in consegna dal Comando del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dopo un rocambolesco recupero. Del santuario di Vigna Nuova, dell’eccezionale contesto e dei suoi rinvenimenti parlerà, assieme al Direttore del Museo Gregorio Aversa, il dott. Roberto Spadea che negli anni '90 effettuò una campagna di indagine a Vigna Nuova ed ebbe l'opportunità di discutere dell’eccezionale reperto (che ha recentemente arricchito il museo archeologico nazionale di Crotone) con la grande archeologa francese Juliette de La Géniere, allora professore ordinario presso l'Università di Lille.
Sarà un modo interessante per sentire dalla viva voce di uno dei protagonisti, quanto sia importante preservare e indagare con scrupolo e sistematicità contesti di assoluta rilevanza quali appunto il santuario greco di Vigna Nuova, uno dei principali della grecità d'Occidente.
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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
Scolacium al femminile
STORIE DI DONNE DALL'ANTICHITA'
Visita guidata alla scoperta del mondo femminile
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium
Roccelletta di Borgia – Borgia (Catanzaro)
domenica 8 marzo 2020 – Ore 11.00
Domenica 8 marzo 2020, alle ore 11.00, a Roccelletta di Borgia – Borgia (Catanzaro), presso il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium, sarà celebrata la Giornata internazionale della donna con una proposta affascinante, suggestiva, di grande impatto emotivo dal titolo Storie di donne dall’antichità.
Sarà, infatti, possibile ripercorrere tramite un’apposita visita guidata le tante testimonianze del mondo femminile presenti in questa Sede afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello che ha felicemente individuato nella dottoressa Elisa Nisticò, funzionario archeologo, la figura di referente per questo importante Bene Culturale.
<<Un itinerario – come precisa appunto la dottoressa Elisa Nisticò - attraverso la storia delle donne dell'antichità che hanno lasciato la traccia, il solco profondo del loro passaggio>>.
Istituito nel 2005, il museo è allestito in un edificio rurale dell’Ottocento appartenuto ai baroni Mazza. I materiali esposti, frutto della ricerca archeologica compiuta nell’area su cui sorge il museo, si riferiscono ad un arco temporale che va dal V sec. a.C. al VI d.C.. Nel parco, in gran parte coltivato ad ulivi e acquisito al demanio dello Stato nel 1982, spicca l’imponente struttura della basilica normanna detta della Roccelletta, databile tra la fine dell'XI sec. e la metà del XII. Sono inoltre visibili i resti della città romana, erede della greca Skylletion, divenuta colonia, dopo la guerra contro Annibale, con il nome di Minervia Scolacium.
Pertanto la rivisitazione delle tante figure femminili che hanno indelebilmente segnato il loro passaggio terreno è appropriata e in linea per la oramai consolidata e diffusa celebrazione dell’8 marzo. |
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Mostra
LA BELLEZZA
Galleria nazionale di Cosenza
Cosenza - Palazzo Arnone
Dal 6 al 20 marzo 2020
INAUGURAZIONE
venerdì 6 marzo 2020 - Ore 16.30
Venerdì 6 marzo 2020, alle ore 16.30, a Cosenza, negli spazi espositivi della Galleria nazionale di Cosenza, verrà inaugurata la mostra La Bellezza di Tonina Garofalo.
Presenzieranno all’iniziativa: Antonella Cucciniello, direttore del Polo museale della Calabria e Tonino Sicoli, direttore del MAON di Rende.
Tonina Garofalo, artista operante e residente a Fiumefreddo Bruzio (Cosenza), traccia figure dialettiche, fra l’organico e il razionale, con filamenti informali e disegni astratti. Si tratta di un piano dalla plasticità controllata, in cui le forme scivolano con leggerezza in un gioco di segni semplici, con tracce spumeggianti e vegetali, attraversate da quadrati e triangoli. Piume, pennacchi, infiorescenze, spirali dalle quali emergono corpi trasparenti o mascherati, ruotano attorno ad un nucleo che rappresenta l’occhio, sguardo incisivo e scrutatore dell’anima fruitrice.
La ricerca della Garofalo si sviluppa da una fonte inizialmente indistinta indirizzata verso una realtà stilizzata e informale, in contiguità con uno sfuggente irrealismo fatto di elementi geometrici sovrapposti di particolari sguardi fissi.
Tonina Garofalo ha al suo attivo la partecipazione a numerose mostre organizzate sul territorio calabrese e nelle principali città italiane, tra cui Roma, Napoli e Venezia. Le sue opere sono in molte collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.
L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 20 marzo 2020 secondo i seguenti orari: da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 18.45 (ultimo ingresso ore 18.15); sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.15 (ultimo ingresso ore 17.45).
La Galleria nazionale di Cosenza, il cui referente è Faustino Nigrelli, è afferente al Polo museale della Calabria. La mostra è stata allestita e curata in collaborazione con il funzionario restauratore conservatore Camilla Brivio. |
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CARNEM LEVARE - SEMEL IN ANNO LICET INSANIRE...
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium
Roccelletta di Borgia – Borgia (Catanzaro)
domenica 23 febbraio 2020 – Ore 10.00
Domenica 23 febbraio 2020, alle ore 10.00, a Roccelletta di Borgia - Borgia (Catanzaro), presso il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, si svolgerà Carnem levare - Semel in anno licet insanire..., un’iniziativa di grande valenza didattica e educativa nonché ludica e divertente ispirata al Carnevale.
La dottoressa Elisa Nisticò, funzionario archeologo, referente del Polo museale della Calabria per questa Sede afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, così ne illustra i contenuti <<Domenica 23 febbraio 2020 sarà proposta l’iniziativa Carnem levare - Semel in anno licet insanire... A Carnevale è lecito essere chi desideriamo: divinità, imperatori, eroi, guerrieri o semplici cittadini romani. E’ l’occasione per divertirsi insieme e imparare. Il museo si trasforma in un luogo che vi permetterà, grazie alla fantasia e al vostro intuito, di superare le barriere del tempo e diventare un vero romano de Scolacium. Il laboratorio è aperto a famiglie, bambini e adulti. Vi aspettano giochi a tema e tanto divertimento. Venite in maschera e stupiteci, in fondo a Carnevale tutto vale!>>.
Una proposta, quindi, certamente suggestiva e affascinante che darà la possibilità di dare sfogo alla creatività dei tanti visitatori che parteciperanno all’atteso evento. |
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LE TERME DI COPIA THURII NELLA STORIA EDILIZIA DELLA CITTA'
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide
Cassano all’Ionio (Cosenza)
Giovedì 20 febbraio 2020 – Ore 17.00
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Giovedì 20 febbraio 2020, alle ore 17.00, a Cassano all’Ionio (Cosenza), presso il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, diretto dalla dottoressa Adele Bonofiglio, afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, si terrà, a cura dalla prof.ssa Ghislaine Noyé (École Nationale des Chartes, Paris), un’interessante conferenza sul tema: Le terme di Copia Thurii nella storia edilizia della città.
I lavori saranno introdotti dal prof. Pier Giovanni Guzzo.
Per l’occasione saranno presentati i risultati delle campagne di scavo svolte nelle terme pubbliche della colonia romana di Copia Thurii dalla Scuola francese di Roma, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Calabria, dal 2000 al 2006. I dati archeologici permettono di ricostruire la storia dell’edificio fino all’abbandono avvenuto tra fine VI e inizi VII sec. d. C., tracciando la trasformazione del cuore monumentale della città, collocato a SO del Parco del cavallo, intorno al foro.
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Presentazione del libro di
Corrado Ocone
La chiave del secolo
Interpretazioni del Novecento
Martedì
18 febbraio 2020
ore 17:30
Centro Studi Americani - Via Michelangelo Caetani, 32 - Roma
Saluti
Paolo Mazzoletti
Intervengono:
Fausto Bertinotti
Franco Marini
Carlo Scognamiglio Pasini
Luciano Violante
Modera
Marco Damilano
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Presentazione del libro di
Angelo Polimeno Bottai
Alto tradimento
Privatizzazioni, Dc, euro: misteri e nuove verità sulla svendita dell'Italia
Martedì
18 febbraio 2020
ore 19:00
Circolo Canottieri Aniene - Salone - Roma
Saranno presenti insieme all'Autore
Gianni Letta
Giuseppe Di Taranto
Fabrizio Cicchitto
Modera:
Stefano Coen |
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Presentazione del libro di
Francesca Santolini
Profughi del clima
Chi sono, da dove vengono, dove andranno
Mercoledì
19 febbraio 2020
ore 19:00
Partito Democratico Ponte Milvio - Via della Farnesina, 37 -
Roma
Dialogano con l'Autrice
Andrea Orlando
Marco Pacciotti
Modera
Tommaso Labate
Introduce
Claudia Gioffrè |
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Presentazione del libro di
Pierluigi Barrotta
Storia del Partito liberale italiano
nella Prima Repubblica
Giovedì
20 febbraio 2020
ore 18:00
Fondazione De Gasperi - Via del Governo Vecchio 3 - Roma
Con
Gerardo Nicolosi
Giovanni Orsini |
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Presentazione del libro di
Giancristiano Desiderio
Croce ed Einaudi
Teoria e pratica del liberalismo
Sabato
29 febbraio 2020
ore 18:00
Sala Italia UNAR - Via U. Aldrovandi 16 e 16/b - Roma
Introduce e modera
Arturo Diaconale
Saluti
Giuliano Sciocchetti
Enrico Morbelli
Relatori
Francesco Forte
Corrado Ocone
Conclude
Giancristiano Desiderio
Ingresso libero
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Presentazione del libro di
Marcello Spagnulo
Geopolitica dell'Esplorazione Spaziale
La sfida di Icaro nel terzo millennio
Sabato
29 febbraio 2020
ore 18:00
Libreria Mondadori Bookstore Eur - Viale Europa - Roma |
Il volume analizza la modernizzazione della provincia di Caserta nelle sue trasformazioni da territorio agrario a polo industriale, fino alla crisi dell’apparato produttivo. Al centro della narrazione vi sono la costituzione del reticolo sindacale e le implicazioni politico-sociali collegate alla trasformazione economica, con particolare attenzione al periodo che va dalla «fase industrialista» della Cassa per il Mezzogiorno allo shock petrolifero (1957-1973).
Nel territorio casertano, l’impulso dell’intervento straordinario dello Stato diede luogo a un processo di modernizzazione inserito nel contesto dello sviluppo dell’industria manifatturiera nazionale e internazionale. La tesi sostenuta dall’autrice è volta a dimostrare che le trasformazioni socio-economiche avvenute a partire dai primi anni ’60 del Novecento avevano in sé gli elementi della precarietà.
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Comunicazione alla clientela
Coronavirus (COVID-19) |
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Gentili Clienti,
in considerazione delle misure precauzionali adottate dal Governo, relativamente al contenimento della diffusione del contagio da Coronavirus sul territorio nazionale, siamo ad informarvi, che i nostri uffici e tutti i reparti produttivi sono regolarmente operativi
Situazione attuale
Il DPCM 09/03/2020 applica in tutta Italia le misure di emergenza per contenere il Coronavirus ma non blocca il trasporto merci.
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Grazie anche alla forza del nostro Network, saremo in grado di continuare a fornirvi il nostro miglior servizio.
Misure precauzionali per proteggere i nostri clienti e i nostri dipendenti:
Al momento, non sono stati segnalati casi di infezione da COVID-19 presso LANE MONDIAL in Italia.
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Nel nostro magazzino sono state attuate tutte le precauzioni al fine che la merce sia conservata in modo da evitare qualsiasi contaminazione;
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IL VANGELO DI GAETANO LASTILLA 2020 |
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V DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 09.02.20 – Mt 5, 13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
- ... “diventare sale” !
Tradotto credo che voglia dire vivere le "Beatitudini": vivendo quello stile, la nostra vita si riempirà di sapore perché i nostri giorni avranno il gusto dell’amore che è ben dentro...
- nell’essere accoglienti e capaci d’ascolto,
- nell’essere capaci di perdono,
- nell’essere trasparenti… senza la maschera di comodo per i mille compromessi,
- nell’essere costruttori di pace che vuol dire voglia di dialogo,
- nell’essere assetati della giustizia e quindi nel non girarsi dall’altra parte di fronte alle prepotenze, alle arroganze, ai bullismi d’ogni genere e
- nell’essere capaci di accettare la vita in tutta la sua fatica...
E, se la vita avrà "sapore" per me, allora sarà più facile riuscire a dare una mano anche agli altri, a tutti quegli altri che si sentono “insipidi” e in altre parole ultimi, scartati, umiliati, schiavi…
Riuscire ad essere “sale”, quindi, senza chiuderci poi in noi stessi ma, al contrario, sapendo andare incontro alle persone per riprenderci insieme il gusto e la dignità felice del vivere.
- ... “diventare luce”!
Gesù di Nazareth è venuto per “illuminare quelli che stavano nelle tenebre” (Luca 1, 79) … e il Natale è quella Luce che io devo imparare ad accogliere, quella Luce che devo lasciarmi venire addosso e dentro.
Vivere le Beatitudini vuol dire che ho voglia di essere “illuminato” da Lui, per essere così “visibile” nel modo giusto: senza presunzioni imbarazzanti, senza essere uno di quelli delle verità in tasca, senza essere uno di quelli che devono giudicare e condannare tutto e tutti !
- “Luce”... perché illuminati dal Suo Amore che perdona e ci vuole subito in piedi, convertiti ad uno stile nuovo, e lo stile è proprio quello dato dalle regole che Lui ci ha lasciato.
D’altra parte, quando Gesù di Nazareth ci chiama ad andare nel mondo, in mezzo alla gente, per essere suoi “ testimoni” ... (Atti degli Apostoli 1, 8)...ci chiama ad essere portatori della sua Luce, del Suo Amore.
E’ una grande avventura quella che ci aspetta, ma non saremo soli. Lui sarà per sempre al nostro fianco.
Lui, il Signore Gesù, ci sarà sempre vicino: perché ha troppa voglia di dare un “sapore” vero alla nostra vita; perché Lui ha troppa voglia di riempirla di “luce”.
Buona vita allora. Un forte abbraccio a tutti voi. Ciao, don Gigi
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V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - LUCE E SALE
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PRESENTAZIONE DEL SIGNORE .- 02.02.20 –Lc 2, 22-40
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,preparata da te davanti a tutti i popoli:luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
"Il bambino cresceva e si fortificava..."
...Vale anche per noi il "crescere e fortificarci"...
sì, anche per noi il "tempo" di incontrarLo...e, in altre parole, di stare con Lui per capire il senso del nostro andare nella vita e vivere davvero i nostri giorni.
La Domenica sarà sempre un momento bello e forte per "sentirlo" e "nutrirci " di Lui.
La Messa non potrà mai diventare un “rito” da celebrare...ma dovrà sempre essere un momento fondamentale per riempire la nostra vita di "sapienza" e di "grazia": solo così potremo vivere davvero i nostri “sogni” e camminare sereni dentro ai giorni della nostra vita, qui e adesso.
Buona vita allora perché, con la nostra mano nella Sua, sarà bello e vero Vivere.
Un grande e forte abbraccio. Ciao, don Gigi
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III DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 26.01.20 – Mt 4, 12-23
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
"Il popolo immerso nelle tenebre vide una grande luce..."
Giovanni ha terminato la sua missione: è arrestato dal Potere perché è uno che parla troppo e non si fa gli affari suoi. E’ sempre stato così…e ad un certo tipo di potere, la Verità dà fastidio sempre ai potenti, sembra che preferiscano le “tenebre”... è più facile fare i propri comodi.…
Gesù allora entra, deciso, in azione, la “luce” venuta proprio per spaccare le tenebre, per dichiararci la verità sull’uomo, sul mondo. Erano diversi anni oramai che il Messia abitava a Nazareth e per dare un segnale forte di un nuovo inizio, cambia casa e va a vivere a Cafarnao. Egli si collega subito da dove aveva lasciato il suo “Precursore”: convertitevi! E’ questo il richiamo forte all’inizio della sua missione in giro per la Galilea, la Giudea e la Samaria.
Convertitevi! Ma come? Come si fa? Come si fa a cambiare?
La risposta è immediata, ed è anche molto concreta, e la si vede nelle due coppie di fratelli: Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, quattro uomini tutt’altro che disoccupati o persi o annoiati, ma che “all’invito” di Gesù lasciano tutto e lo seguono.
Il "come si fa" quindi è nell’andargli dietro, nel seguirlo: questa è la conversione! “Convertirsi” vuol dire saper distinguere la Sua Parola dalle tante che ci chiamano e che c’interpellano e che c’invitano a schierarci dalla loro parte, a fare il loro gioco.
“Convertirsi” è saper ascoltare Lui nella vita di tutti i giorni. Per questo arriva sempre la Domenica, ogni settimana, il tempo della Messa, il tempo dell’incontro con Lui…per ascoltarlo e decidere che cosa fare per seguirlo.
Domenica dopo domenica per decidere come fare per andargli dietro.
Domenica dopo domenica, Messa dopo Messa per capire dove sta la Verità e vivere nella “luce”, finalmente.
Buona vita. Un grande abbraccio e avanti tutta. Ciao, don Gigi |
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III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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II DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 19.01.20 –Gv 1, 29-34
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
"...E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio".
La notizia è talmente grande ed importante che c’è la replica. Questa volta è presa dal Vangelo di Giovanni.
Il protagonista è il Battista, che racconta quello che è successo nell’acqua del fiume e che parla dello Spirito Santo. Proprio di questa “Persona” parla Giovanni nel raccontare il Battesimo di Gesù.
Ci si era abituati a pensare Dio come il Padre-Creatore per poi fare l’esperienza del Figlio-Redentore…ma adesso arriva il tempo del “terzo personaggio”: lo Spirito Santo.
Nella storia di Gesù spesso si parla dello Spirito, e se ne parla come di una Persona che è presente nei momenti davvero importanti e decisivi, quelli che contano veramente…ed è sempre una presenza Amica, Positiva. Mi hanno insegnato che il dialogo tra Dio-Padre e Dio-Figlio è talmente vero ed intenso da diventare “concretezza”, da diventare la “terza” Persona di quella che si chiamerà “Santissima Trinità”.
Sì, lo Spirito è l’Amore che “lega” il Padre con il Figlio e sarà lo stesso Amore che ci farà diventare Chiesa, comunità, testimoni, figli e fratelli e amici!
E’ l’Amore del Padre che c’è raccontato da Giovanni Battista. E’ quell’Amore che ci vuole garantire come davvero Gesù sia il Suo Figlio e proprio per questo dobbiamo fidarci di Lui, dobbiamo ascoltarLo. Dobbiamo “imparare” da Lui: allievi dell’Unico Maestro.
Lo Spirito sarà sempre con noi perché per questo Dio si è fatto uomo: per affermarci che ci ama, che ci vuole liberi, che ci vuole “popolo nuovo” per una “storia nuova” costruita nell’Amore.
Gesù di Nazareth non è un "gran bel personaggio" e basta…, uno di quelli che ti possono aiutare a sognare…No, è il Figlio di Dio. Questa notizia ci permette...
- di non cedere alla tentazione di arrenderci alla fatica di questa “missione”,
- di non alzare bandiera bianca, di fronte alle delusioni che ci capitano tra capo e collo ma
- di continuare a “lottare” per rendere concreta, nei fatti della nostra vita, questa vocazione che ci portiamo dentro e addosso.
Non siamo un popolo d’illusi, no, siamo un popolo di figli amati nel Figlio…per sempre.
Giovanni il Battista ce lo conferma con la sua testimonianza che andrà fino al sacrificio estremo della sua vita: e non sarà uno scherzo. Della testimonianza di Giovanni il Battista possiamo fidarci.
Buona vita, un grande e forte abbraccio. Ciao, don Gigi
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II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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BATTESIMO DEL SIGNORE –12.01.20 – Mt 3, 13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
COMMENTO DI DON GIGI PINI
«Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Storie di battesimi, quello di Giovanni e quello di Gesù, è il momento del cambio: dal battesimo di penitenza a quello che diventa “sacramento”.
Si tratta di un cambio sostanziale perché ribalta il tuo essere persona, la tua identità. Da quell’entrare nel fiume Giordano cambia la
storia di un battesimo che diventa sacramento, “segno” in pratica della Sua presenza nella nostra storia…”segno” per “immetterti” in un “popolo nuovo”, per inserirti in Lui come un tralcio è inserito nella vite, per cancellare quell’eredità “sbagliata” che si chiama peccato originale, per farti diventare “figlio” di Dio.
Nel battesimo al Giordano “la voce” riconosce ufficialmente quel Gesù di Nazareth come il “Figlio prediletto” e conferisce, quindi, senso definitivo al nostro Battesimo. In Lui, anche noi, saremo riconosciuti come figli. Tutto questo ci “realizza” il Sacramento del Battesimo.
- Il Padre ci teneva proprio tanto a far saper a tutti che “Quello” era veramente il suo Figlio fatto uomo;
- ci teneva a confermare quello che già lo stesso Gesù aveva detto, fin dai suoi 12 anni, davanti ai “dottori” nel tempio di Gerusalemme;
- ci teneva il Padre ad ufficializzare la missione di Gesù…insomma, tutto quello che Giovanni andava ripetendo era proprio vero: il Dio dell’Amore, del Perdono, della Pace, il Dio del Recupero era in mezzo a noi.
Giovanni lo stava indicando a tutti e nell’acqua del Giordano c’è la conferma forte e autorevole.
Così anche per il nostro Battesimo: in quel Sacramento è confermato il fatto che anche noi, con Lui e per Lui, siamo figli di Dio. Grande responsabilità e grande fascino.
Adesso ci tocca imparare, pian piano, ma ci tocca, a vivere davvero così, con questa “realtà” addosso: dobbiamo riprenderci in mano il nostro battesimo, la nuova realtà di “figli” e di “popolo” che deve diventare “missione” di salvezza per questo nostro mondo in mezzo al quale Lui è venuto a piantare la sua tenda. Egli vuole essere presente sulla nostra strada…a noi la libertà di accettarlo o di fare gli indifferenti, ma attenzione, c’è una storia da cambiare, c’è un’umanità da salvare e non possiamo far finta di niente. Lui, per fare tutto questo, ha bisogno di noi, perché noi saremo le sue mani, i suoi piedi, il suo cuore, il suo sorriso.
ùBuona vita...ma davvero. Un grande abbraccio, don Gigi |
BATTESIMO DEL SIGNORE
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EPIFANIA DEL SIGNORE – 06.01-20 – Mt 2, 1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».
All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo.
Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono.
Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
COMMENTO DI DON GIGI PINI
...Abbiamo vistospuntare la sua stella e siamovenuti ad adorarlo».
Epifania…cioè Manifestazione, qualcosa che si deve vedere perché vuole farsi vedere.
Il “Natale” non è per essere nascosto insomma, anche perché per non vedere una stella in cielo occorre che ci siano le nuvole o che sia giorno.
Quella stella, in quella notte, l’hanno vista in tanti; anche da lontano, perché avevano “voglia di vedere”.
Erode, i sommi sacerdoti, gli scribi non hanno visto niente o hanno fatto finta di non vedere…ma essa era lì, a due passi, appena sopra la loro testa. La loro arroganza e la loro presunzione di “avere già Dio in tasca” li ha resi ciechi ed insensibili alla “luce nuova”, alla Parola che già era stata scritta perché “già” i profeti avevano parlato.
Mi viene da pensare che l’Epifania non sia una questione che interpella Lui, perché Lui quello che doveva fare l’ha fatto: si è fatto vedere, ha preso “casa” in mezzo alle nostre case e continuamente si fa vedere…perché tutta la creazione “parla” di Lui, perché tanti uomini e tante donne ancora oggi “parlano” di Lui. Penso allora che l’Epifania sia una questione che riguardi me, e che metta in crisi la mia arroganza e la mia presunzione, che mi costringa a guardare con meno superficialità il mondo e la gente che lo abita. La stella c’è ma c’è anche la mia noia di alzare lo sguardo verso il cielo, e ci sono anche quelli che la vogliono nascondere o anche solo impedirci di vederla.
Tocca a me ribellarmi, tocca a ciascuno di noi uscire dalla mediocrità e provare a volare alto.
Lui si è “manifestato” e non c’è quindi più nulla da aspettare, non c’è più tempo da perdere, questa è la “mossa” definitiva che completa il discorso dell’Alleanza iniziato con Abramo. Non c’è più bisogno di profeti…adesso c’è il Figlio che “parla”, lo fa in prima persona.
Adesso c’è bisogno di testimoni “credibili”…c’è bisogno di noi!
Buon Anno a tutti voi...che sia un Camminare con Lui al Centro. Un grande e forte abbraccio. Auguri davvero,don Gigi. |
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EPIFANIA DEL SIGNORE
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II DOMENICA DOPO NATALE
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a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
2020 |
Ancona, Domenica 2 febbraio 2020 - Presentazione di Gesù al Tempio
Lc.2,22-40
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
Festa derivante da una tradizione del IV secolo e introdotta dalla Chiesa nell'VIII secolo con il titolo "Purificatio Sanctae Mariae", cioè purificazione di Maria. Veniva festeggiata con una processione che andava dal Foro Romano a Santa Maria Maggiore e che si svolgeva di notte illuminando la strada con le candele (candelora).
Quella di oggi è una celebrazione che incentra l'attenzione di credenti nell’umile gesto della presentazione di Gesù Bambino al Tempio e della purificazione della vergine Maria: il significato va ben oltre la storia: ammiriamo ancora l’umiltà della Vergine, la povertà della Santa famiglia di Nazareth e riascoltiamo devoti ed attoniti il cantico del santo vecchio Simeone. Proprio dalle sue parole, che definiscono il Bambino Gesù, luce delle genti, la Chiesa ha tratto il motivo per celebrare la luce con le candele benedette: è il motivo per celebrare Cristo luce, per ringraziare Dio del dono della fede e per impetrare ancora la pienezza della luce come dono dello Spirito santo.
- Dai "Discorsi" di san Sofronio, vescovo
- IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE |
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Ancona, Giovedì 23 gennaio 2020 - Sposalizio di Maria e Giuseppe
IL MATRIMONIOPIU' BELLO DEL MONDO:LO SPOSALIZIO DI MARIA E GIUSEPPE
e la loro vita nella Casa di Nazareth
Tutto è grande, tutto è sublime nei tre personaggi che compongono sulla terra la Sacra Famiglia del Salvatore del mondo! Dopo la Trinità celeste, Padre, Figlio e Spirito Santo, non vi è nulla di più misterioso e di più augusto di questa trinità terrestre: Gesù Cristo, Maria e Giuseppe. Gesù Cristo è uomo senza cessare d'essere Dio; Maria è madre, senza smettere di essere vergine; Giuseppe è sposo, senza cessare d'essere puro. Gesù Cristo è figlio senza avere avuto mai padre sulla terra; Maria è madre senza il concorso di un uomo; Giuseppe è padre senza avere mai avuto figli. E nondimeno Gesù Cristo, senza avere avuto per padre un uomo, è vero figlio dell'uomo; Maria, senza aver mai conosciuto uomo, è divenuta feconda; Giuseppe senza generazione carnale, ha avuto un Dio per figlio.
Il 23 gennaio si celebra una bellissima festa poco conosciuta Lo Sposalizio di Maria Santissima con San Giuseppe!
Dal libro "IL PRIMO AMORE DEL MONDO" dell’arcivescovo statunitense Venerabile Fulton Sheen (1895-1979)
il capitolo intitolato “Il matrimonio più felice del mondo”sull’unione sponsale tra Maria e Giuseppe.
CAPITOLO 7
IL MATRIMONIO PIÙ FELICE DEL MONDO
È difficile per una mentalità che ignora la dimensione spirituale pensare a un giusta via di mezzo tra essere sposato ed essere solo. Si pensa che o si è legati nel vincolo del matrimonio oppure si è soli. I due non si escludono, perché può esistere la combinazione di matrimonio e di solitudine ed è quella della assoluta verginità con la vita da sposati, in cui avviene l’unione reciproca delle anime e tuttavia i corpi restano totalmente separati. Si condividono le gioie dello spirito, mai i piaceri della carne.
Oggi il voto di verginità viene fatto solo al di fuori dello sposalizio o del matrimonio, ma tra alcuni Ebrei e tra alcuni grandi Santi cristiani, il voto di verginità veniva pronunciato al momento del matrimonio. Il matrimonio diventa allora la cornice dove si colloca il quadro della verginità. Il matrimonio diventa come un mare nel quale la barca dell’unione carnale non viene mai messa in acqua , ma dal quale si pesca il sostegno per la vita.
Ci sono dei matrimoni in cui non avviene l’unione nella carne, perché la carne si è già saziata ed è diventata insensibile. Alcuni partner abbandonano la passione solo perché la passione li ha abbandonati. Ma ci sono matrimoni in cui gli sposi, dopo l’unione nella carne, offrono insieme a Dio il sacrificio del piacere dell’unione nella carne per dedicarsi alle più sublimi estasi dello spirito.
Al di là di questi due casi c’è un vero matrimonio in cui si annulla l’esercizio del diritto al corpo l’uno dell’altra – ed addirittura la rinuncia al desiderio di esso: tale è il matrimonio di due persone che abbiano pronunciato voto di verginità. Una cosa è rinunciare ai piaceri della vita coniugale perché uno è andato oltre la soddisfazione, mentre altra cosa e molto diversa è rinunciarvi prima di averne fatto esperienza. Qui si tratta di matrimonio dei cuori e non della carne; un matrimonio come tra delle stelle le cui luci si uniscono nell’atmosfera, mentre esse restano separate; un matrimonio come i fiori nel giardino in primavera che uniscono i loro profumi senza sfiorarsi; un matrimonio come una composizione per orchestra che produce una meravigliosa melodia senza che nessuno strumento entri in contatto con un altro. Questo è davvero il genere di matrimonio che c’è stato tra la Madre benedetta e San Giuseppe, in cui si rinuncia al diritto all’altro per un motivo più elevato. Il vincolo del matrimonio non implica necessariamente l’unione carnale. Come dice Sant’Agostino “la base di un matrimonio d’amore è l’unione dei cuori”. (CONTINUA)
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Ancona, Sabato 18 gennaio 2020 - Cattedra di San Pietro in Roma
LA RIVELAZIONE DI MARIA - MEDIATRICE E CORREDENTRICE
NELL'APPARIZIONE A SANTA VERONICA GIULIANI NELLA SANTA CASA |
L'APPARIZIONE DI MARIA CORREDENTRICE NELLA SANTA CASA |
Per ricevere il Calendario nell'edizione speciale per il Giubileo Lauretano nella elegante edizione stampata di 40 pagine si può farne richiesta all'indirizzo redazione@telemaria.it o inviando un Fax al 071.83552 o telefonando al 339.6424332, indicando il Nome, il Cognome e l'indirizzo domiciliare e, possibilmente, anche un recapito telefonico. Si richiede solo una piccola offerta per il contributo alla spesa (circa 5 euro, per stampa e spedizione), anche mediante Paypal (clicca QUI) o con bonifico per Tele Maria IBAN IT36W.07601.02600.00000.2987904
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SANTA VERONICA GIULIANI E I SUOI “VOLI MISTICI” NELLA SANTA CASA DI LORETO
... IL VOLO MISTICO NELLA SANTA CASA DEL 10 DICEMBRE 1714
...IL VOLO MISTICO NELLA SANTA CASA DEL 10 DICEMBRE 1715
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Ancona, Domenica 12 gennaio 2020 - Battesimo del Signore
IL GRIDO DI BENEDETTO XVI
Il Papa Emerito prende una posizione ferma contro l’ordinazione sacerdotale degli uomini sposati in un libro co-firmato con il cardinale Sarah
"NON POSSO TACERE"
Ratzinger e Sarah narrano com'è nata l'idea del libro: "Noi ci siamo incontrati. Abbiamo scambiato le nostre idee e le nostre preoccupazioni. Abbiamo pregato e meditato in silenzio. Ognuno dei nostri incontri ci ha reciprocamente confortato e tranquillizzato. Le nostre riflessioni effettuate in modi diversi ci hanno portato a scambiare lettere. La somiglianza delle nostre preoccupazioni e la convergenza delle nostre conclusioni ci hanno portato a mettere i frutti del nostro lavoro e della nostra amicizia spirituale a disposizione di tutti i fedeli come Sant'Agostino. Anzi, come lui possiamo dire: 'Silere non possum! Non posso tacere'".
CELIBATO DEL SACERDOZIO - IL GRIDO DI ALLARME DI BENEDETTO XVI - LA TRADUZIONE A CURA DI DOGMATV.IT - DELL’AMPIO RESOCONTO DI "LE FIGARO" - SUL LIBRO DI BENEDETTO XVI E DEL CARD. SARAH
Il Papa Emerito prende una posizione ferma contro l’ordinazione sacerdotale degli uomini sposati in un libro co-firmato con il cardinale Sarah, di cui Le Figaro rivela i passaggi chiave.
di Jean-Marie Guénois
Quasi sei anni dopo la sua rinuncia al trono di San Pietro, l’11 febbraio 2013, il Papa emerito Benedetto XVI, 92 anni, esce dal suo silenzio per chiedere a papa Francesco di non intraprendere il cammino di ordinazione al sacerdozio di uomini sposati. Insieme al cardinale Robert Sarah, di origine guineana, hanno scritto un libro intitolato Des Profondeurs de nos Cœurs, pubblicato per la prima volta in francese il 15 gennaio da Fayard’s. Le Figaro è stato in grado di ottenerlo in esclusiva per tutto il mondo.
Questa iniziativa assume un carattere storico a causa della stessa gravità delle parole di Papa Emerito Benedetto XVI e del peso della sua autorità di teologo. Due volte, nel 2017 su questioni liturgiche, poi nella primavera del 2019 sull’analisi della crisi della pedofilia, Benedetto XVI aveva pubblicamente – ma molto discretamente – preso la penna. Ciò che denuncia oggi ha una portata completamente diversa: considera compromesso il futuro della Chiesa cattolica latina se si tocca il celibato sacerdotale, uno dei suoi pilastri.
Il libro è quindi un motivo molto strutturato che giustifica il celibato sacerdotale, ma anche un potente messaggio di sostegno per i sacerdoti, che i due autori vedono “confusi dall’incessante messa in discussione del loro celibato consacrato”. A loro sono dedicate anche le 175 pagine: “In omaggio ai sacerdoti di tutto il mondo”. Presentano due testi, sostanziali, accessibili e molto robusti, uno per la penna dell’emerito Papa, l’altro per il cardinale, che co-firmano introduzione e conclusione.
Al contrario, nessuna aggressione o controversia appare in queste pagine contro l’attuale pontefice romano. Il papa emerito e il prelato africano si presentano come due “vescovi” in “obbedienza filiale a papa Francesco” che “cercano la verità” in uno “spirito di amore per l’unità della Chiesa”. Scrivono, quindi, prendendo le distanze dall'”ideologia” che “divide”. O anche “litigi di persone, manovre politiche, giochi di potere, manipolazioni ideologiche e aspre critiche che giocano il gioco del diavolo, il divisore, il padre delle menzogne”.
Ma non nascondono nemmeno la loro impossibilità di “tacere”: “Silere non possum! Non riesco a tenere la bocca chiusa”, affermano con fermezza, citando Sant’Agostino. In particolare dopo “lo strano sinodo dei media”, dedicato lo scorso ottobre all’Amazzonia, che ha effettivamente votato, a maggioranza dei due terzi, la proposta di ordinare diaconi permanenti al sacerdozio, quindi uomini sposati, per compensare la mancanza di ministri della religione in Amazzonia. In questo, chiedono a tutta la Chiesa di non essere “colpita” da “cattive richieste, produzioni teatrali, menzogne malvagie, errori alla moda che vogliono svalutare il celibato sacerdotale”.
Papa Francesco pubblicherà nelle prossime settimane l’esortazione apostolica post-sinodale che dovrebbe formalizzare questa misura. A meno che non esegua il backup, sarebbe una sorpresa. Se Francesco ha sempre sostenuto pubblicamente il celibato sacerdotale, è anche aperto a un’eccezionale soluzione locale per rispondere alla crisi delle vocazioni. Un’idea alla quale il cardinale Sarah, nelle sue conclusioni, lo spinge a rinunciare: “Esiste un legame ontologico-sacramentale tra sacerdozio e celibato. Qualsiasi indebolimento di questo legame costituirebbe una riconsiderazione del magistero del concilio e dei papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Chiedo umilmente a Papa Francesco di proteggerci definitivamente da tale eventualità ponendo il veto a qualsiasi indebolimento della legge del celibato sacerdotale, anche limitato all’una o all’altra regione ”.
La possibilità di ordinare uomini sposati rappresenterebbe una catastrofe pastorale (Cardinale Robert Sarah) (CONTINUA) |
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IL VOLTO MARIANO DI GESU' - DI PADRE STAFANO M. MANELLI, FI, TRATTO DA "ANNALI MARIANI"
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Ancona, Lunedì 6 gennaio 2020 - Epifania del Signore
a cura del Prof. Giorgio Nicolini - direttore@telemaria.it - Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 |
LETTERA APERTA al Card. ROBERT SARAHsull’APOSTASIA LAURETANA
in risposta alla Lettera del 26 novembre 2019
“affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso
(Beato Giovanni Battista Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)
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Ancona, Mercoledì 1° gennaio 2020
I PIU' SENTITI AUGURI DI OGNI BENE e di ogni benedizione da Dio PER IL NUOVO ANNO 2020
agli amici e simpatizzanti di questo Notiziario di Tele Maria / La Voce Cattolica
Prof. GIORGIO NICOLINI
Dal libro dei Numeri (6,22-27)
IL SIGNORE AGGIUNSE A MOSE':
"VOI BENEDIRETE COSI' GLI ISRAELITI; DIRETE LORO:TI BENEDICA IL SIGNORE E TI PROTEGGA. IL SIGNORE FACCIA BRILLARE IL SUO VOLTO SU DI TE E TI SIA PROPIZIO. IL SIGNORE RIVOLGA SU DI TE IL SUO VOLTO E TI CONCEDA PACE".
1° GENNAIO
MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO - CONSACRAZIONE DELL'ANNO A MARIA
Sono arrivato per divina misericordia al principio di questo nuovo anno, e a te, dopo Gesù, ne consacro le primizie, o cara o dolce madre Maria.
Deh! Quanto ho bisogno di te per passare quest'anno, come si conviene a un vero cristiano, e a chi si professa di essere tuo figlio!
Da te, o cara Madre, io aspetto tutto, per tuo mezzo io spero di ottenere ogni grazia.
Deh! Ricevimi sotto il manto della tua protezione, custodisci i sensi del corpo, le potenze dell'anima e gli affetti del cuore, affinché io viva solo per servire ed amare il mio Dio, tutto operi per la sola sua gloria, tutto io prenda dalle sue santissime mani, e in tutto quello che mi accadrà di contrario io mi rassegni alla sua Divina volontà.
Tu difendimi nelle tentazioni, tu assistimi nei pericoli, tu confortami nelle tribolazioni, tu soccorrimi nelle necessità, tu liberami dal peccato, tu fammi crescere nelle virtù, tu soprattutto impetrami un ardente e sincero amore verso il mio Dio e Salvatore Gesù Cristo.
Sì, cara Madre, per quel Sangue Preziosissimo, che sparse in questo giorno il tuo Divin Figlio, per il dolcissimo nome di Gesù che gli fu imposto, e per l'infinita carità del suo amorosissimo Cuore, ti supplico e scongiuro, che tu mi ottenga la grazia di sempre più amarlo, servirlo e glorificarlo in tutto il tempo della mia vita, per essere fatto degno per gli infiniti meriti suoi e per la tua intercessione di venire ad amarlo e goderlo eternamente in tua compagnia nel Santo Paradiso.
O Maria, Vergine Immacolata, Augustissima Madre di Dio, Regina degli Angeli e degli uomini, tesoriera di grazie, speranza e consolazione, gloria e delizia di tutto il genere umano, deh!, per il tuo purissimo e amantissimo Cuore, fà che non rimanga delusa la fiducia che in te io ripongo della mia eterna salvezza.
E se quest'anno avesse ad essere per me l'ultimo della vita, io ti invoco, o cara Madre, con tutto l'affetto dell'anima mia, e ti prego che tu mi voglia assistere nel punto terribile della mia morte, così che, trafitto dal più vivo dolore dei miei molti e gravissimi peccati, fermo nella Santa ed unica Fede Cattolica saldo nella speranza della Divina misericordia, e i meriti della Passione, morte e del Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo, e acceso del più fervente amore di Dio, io spiri in pace tra le tue braccia l'anima mia, e venga a ringraziarti e ad amarti in Cielo con tutti gli Angeli e i Santi per tutta l'eternità. Amen.
LA VERGINE MARIA, MADRE DI DIO,
IL SOLE DELLA PUREZZA CHE INTERCEDE PER NOI PER UN FUTURO DI PACE
Madre di Dio, Theotokos in greco, è il più alto titolo mai attribuito a Maria. Le è stato conferito durante il Concilio di Efeso nel 431 d.C.. Il Concilio ha stabilito che l'umanità e la divinità di Gesù non potevano essere separate, e quindi Maria meritava a ragione il titolo di Madre di Dio. Maria ha messo al mondo Gesù, e quindi è veramente madre di Dio, visto che Gesù è la seconda Persona della Trinità. La solennità di Maria, Madre di Dio, è la più antica festa di Maria celebrata nella Chiesa cattolica. Maria non è solo Madre di Dio, ma anche la nostra vera madre. Quando ha detto di sì all'angelo Gabriele in occasione dell'Annunciazione, ha detto di sì all'essere madre di Gesù, e allo stesso tempo ha detto di sì al fatto di diventare la nostra madre spirituale. Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che Maria è nostra madre nell'ordine della grazia. “Il suo ruolo in rapporto alla Chiesa e a tutta l'umanità va ancora più lontano. Ella ha cooperato in modo tutto speciale all'opera del Salvatore, con l'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo è stata per noi la Madre nell'ordine della grazia”. “Questa maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell'annunciazione, e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna. [...] Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice” (CCC 968, 969). Il ruolo di Maria come nostra madre è iniziato con l'Annunciazione e continua per tutta l'Eternità. Visto che ama tanto suo Figlio, ci ama teneramente come membra del suo Corpo Mistico.
DALLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI PER LA SANTA CASA DI LORETO
Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casa. Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo. Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14). Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo. |
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FONDAZIONE RACHELINA AMBROSINI
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La prima Newsletter del nuovo anno della Fondazione Rachelina Ambrosini è dedicata alla quotidiana operatività sul territorio italiano.
In questo numero, che si apre con l’editoriale del nostro direttore, racconteremo anche di un convento di clausura, dove da anni le suore si prodigano nello starci accanto.
Abbiamo dato spazio alle testimonianze di tanti giovani, e alcuni approfondimenti con chi ha competenze poste al servizio delle fragilità sociali che incontriamo.
Ambiente, Volontariato, Università Missionaria, e numeri reali sulle criticità evidenziate in un anno di servizio.
Buona lettura
Diamo tenendoci per mano:
INTESA SAN PAOLO SPA - IBAN: IT57 J030 6909 6061 0000 0010 633
BANCO POSTA - IBAN: IT42 S076 0115 1000 0004 0644 528
CONTO CORRENTE POSTALE n. 40644528
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La Fondazione Rachelina Ambrosini, Ente Morale regolarmente riconosciuto dal Ministero degli Interni, è iscritta al Registro delle Personalità Giuridiche dalla Prefettura di Avellino al n.329. Le donazioni sono deducibili nella dichiarazione dei redditi, basta allegare la ricevuta del versamento.
Tenersi per mano con un lascito testamentario
Sostienici con un lascito testamentario contattando la Fondazione Rachelina Ambrosini, telefonando al 339 4465559 o scrivendo una mail all’indirizzo fondazioneambrosini@gmail.com, per tutte le informazioni al riguardo e/o recandosi presso un notaio. |
NOTIZIE DA L.M.
APPUNTAMENTI
FEBBRAIO 2020
Gli appuntamenti del mese di febbraio
con la Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa.
Mercoledì 12 febbraio SEMINARIO WEB,
ore 21,00
"BUDAPEST SI PREPARA AD ACCOGLIERE IL CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE"
Seminario di formazione eucaristica del ciclo "Adorazione eucaristica per la vita del mondo".
il seminario sarà guidato dal Dott. Filippo Farkas, responsabile accoglienza Italia del 52° Congresso Eucaristico Internazionale che presenterà i luoghi, il programma e gli aspetti logistici dell'evento in programma a Budapest, dal 13 al 20 settembre 2020.
Nel videomessaggio trasmesso alla conclusione della statio orbis di Cebu, il 31 gennaio 2016, Papa Francesco ha detto: «Al termine del congresso, sono lieto di annunciare che il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale si svolgerà nel 2020 a Budapest, in Ungheria. Chiedo a tutti voi di unirvi a me nel pregare per la sua fecondità spirituale e per l’effusione dello Spirito santo su tutti coloro che sono impegnati nei preparativi». Il passaggio simbolico di consegne è stato segnato dall’abbraccio fraterno tra i due rispettivi Arcivescovi presenti all’altare.
Celebrato il Congresso di Guadalajara (Messico 2004), Québec (Canada 2008), Dublino (Irlanda 2012) e Cebu (Filippine 2016), si ritorna in questo Paese dell’Europa danubiana per offrire un contributo prezioso alla nuova evangelizzazione dell’Europa.
Il seminario Adorazione eucaristica per la vita del mondo si tiene ogni secondo mercoledì del mese alle ore 21,00 in diretta web. Per partecipare è sufficiente essere dotati di un computer con connessione internet o di uno smartphone. Occorre registrarsi sul sito https://attendee.gotowebinar.com/register/4193599274469258754 e seguire le istruzioni. Chi ha già partecipato ai precedenti seminari non deve effettuare una nuova registrazione, riceverà automaticamente una mail con il link per connettersi.
La Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa è una confederazione di laici, riconosciuta dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, il cui motto è Culto in Aetermun Sanctissimum Sacramentum. La Federazione ha come scopo quello di incoraggiare, promuovere e diffondere il culto del Santissimo Sacramento, in conformità con le direttive della gerarchia ecclesiastica.
www.adorazioneperpetua.it
www.opera-eucharistica.org/italiano
Per contattarci:
Adorazione Perpetua
info@adorazioneperpetua.it
Italia, Italia 00186
Italy |
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Aperte le iscrizioni all'anno accademico 2020/2021
La nuova edizione del Master Religious Fundraising si terrà
da marzo 2020 a Roma
presso la Pontificia Università Antonianum
Il Master Religious Fundraising è l'unico master in fundraising, comunicazione e management per gli enti ecclesiastici e le organizzazioni religiose.
I principali obiettivi che questo percorso di studi si pone sono:
-
creare cultura del dono, della sostenibilità dell'agire sociale e dell'impatto sociale all'interno delle organizzazioni religiose;
-
professionalizzare le risorse umane, laiche e religiose, impegnate nella sostenibilità e nel management delle organizzazioni stesse;
-
approfondire il tema della sostenibilità economica dei beni immobili appartenenti a enti ecclesiastici e organizzazioni religiose;
-
formare manager in grado di fare fundraising in organizzazioni del Terzo Settore e in enti a cosiddetto movente ideale;
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trasformare l'attività di fundraising da azione strumentale a processo che sappia coinvolgere la dimensione organizzativa e di sviluppo degli enti.
Per capire se la tua organizzazione è pronta ad affrontare questa sfida, contattaci!
È possibile presentare la richiesta di iscrizione al Master Religious Fundraising
entro il 18 febbraio 2020 |
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COMPAGNIA TEATRALE DOVECOMEQUANDO
Sommario
1. PENSARE - PROGRAMMA DELICATO / il nuovo spettacolo di DoveComeQuando torna a Roma il 20 e 21 febbraio a Teatrosophia
2. INVENTARIA 202o / il bando è ONLINE con diverse NOVITÀ! - Scadenza: 5 marzo 2020!
3. INVENTARIA 202o / call per volontari
4. Non esitare a contattarci!
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1. PENSARE - PROGRAMMA DELICATO
Il nuovo spettacolo di DoveComeQuando torna a Roma
20 e 21 febbraio, h. 21.00 - Teatrosophia - via della Vetrina 7 (piazza Navona)
PENSARE - PROGRAMMA DELICATO
di Laura Bucciarelli
con Flavia Germana de Lipsis
regia Pietro Dattola
foto Luana Iorillo
Certe persone non puoi darle per scontate.
Certe persone non hanno i tuoi stessi occhi o le tue stesse parole.
Non è che non si capisca quello che dicono, è che a volte non ci si rende conto che hanno aperto bocca.
Non vedono il tempo come lo vediamo noi: hanno occhi più grandi e memoria più lunga.
Sono leggere certe persone, ma non possono essere trattate con leggerezza. Ci vuol niente e cadono giù.
Certe persone non sono fatte per imprese più o meno grandi, ma per piccole cose, perché solo le piccole cose le fanno stare bene.
Non privatele di queste. Loro non capirebbero.
Non chiedete loro di più. Loro non capirebbero.
Non costringetele a perdonarvi. Loro non capirebbero: il perdono non è una piccola cosa.
Con pochi, precisi tratti, Pensare - programma delicato permette di sperimentarci addosso la vita vista attraverso gli occhi di una di quelle coscienze pensanti in precario equilibrio tra invisibilità e ossessione e che molti bollerebbero come limitata.
Attraverso una narrazione non lineare, che si dipana tra presente, passato e fantasmi del futuro, due scene concentrate ed evocative ci catapultano senza preamboli nel vissuto di chi il mondo lo deve sempre rincorrere, venendo spesso lasciato indietro.
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2. INVENTARIA 202o
Il bando è ONLINE con diverse NOVITÀ! Scadenza: 5 marzo 2020
Tradizionale appuntamento di chiusura della stagione teatrale capitolina, il Festival INVENTARIA - La festa del teatro off torna per la sua X edizione e festeggia questo importante traguardo con tante conferme e diverse grosse novità:
1) Il Festival continua a farsi in cinque, come i teatri che lo ospiteranno: a Teatro Argot Studio, Teatrosophia, Teatro Trastevere, Teatro Studio Uno e Carrozzerie n.o.t.
2) Le sezioni Spettacoli e Monologhi/Performance sono state accorpate in un'unica sezione (Spettacoli) concorrendo per gli stessi premi; inoltre, pur essendo stata messa da parte la sezione Corti teatrali, i corti teatrali che ne hanno i requisiti parteciperanno alla sezione Demo.
3) Mentre i premi della sezione Demo continueranno a essere assegnati da una giuria, per quanto riguarda la sezione Spettacoli saranno i teatri partner a scegliere ciascuno lo spettacolo cui assegnare le proprie repliche. Questo significa che tutti gli spettacoli partecipanti hanno la possibilità di vincere delle repliche.
4) Lo spettacolo che avrà raccolto più premi dai partner sarà dichiarato vincitore di Inventaria 2020, ricevendo un ulteriore premio in denaro e servizi.
INVENTARIA 202o è un concorso, ma è soprattutto una festa - la festa del teatro off.
Una festa targata DoveComeQuando
Dove: Teatro Argot Studio | Carrozzerie n.o.t | Teatro Studio Uno | Teatro Trastevere | Teatrosophia (Roma)
Come:
Iscrizione gratuita, entro il 5 marzo
Quando: 15 MAGGIO - 11 GIUGNO 202o
Sezioni in concorso:
SPETTACOLI / DEMO
con la collaborazione di:
APAC (Roma)
Dino Audino Editore
Il Sipario Strappato (Arenzano, GE)
Innesti Contemporanei (Catanzaro)
Luana Iorillo
Scriptdoctor & Playdoctor
Spazio Teatrale Allincontro (Prato)
Teatro a l'Avogaria (Venezia)
Teatro Argot Studio (Roma)
Teatro dei Naviganti (Messina)
Teatrosophia (Roma)
Teatro Studio Uno (Roma)
Teatro TRAM (Napoli)
Teatro Trastevere (Roma)
3. INVENTARIA 2020 - CALL PER VOLONTARI
Per il decimo anniversario di INVENTARIA cerchiamo volontari che abbiano voglia di mettere a disposizione un po' del proprio tempo e delle proprie capacità in cambio di un'esperienza unica, del contatto diretto con gli organizzatori, i teatri, la direzione artistica e le compagnie partecipanti e della visione gratuita degli spettacoli.
Unisciti a noi! Le attività per le quali abbiamo bisogno del tuo aiuto sono le più svariate: accoglienza del pubblico, accoglienza e assistenza alle compagnie, supporto allo staff e alla biglietteria e molto altro! In cambio ti offriamo la visione gratuita degli spettacoli di INVENTARIA 2020 e, in più, biglietti ridotti per te e i tuoi amici per tutti gli spettacoli di DoveComeQuando della stagione 2020/21 o, se sei un amatore e lo preferisci, un intero mese di partecipazione gratuita al corso di teatro "Se fai teatro... si vede" 2020/21.
Per informazioni e per proporti, scrivi a inventaria@dovecomequando.net, chiama il 320-0829337 o manda un messaggio privato a DoveComeQuando Compagnia su Facebook.
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4. Non esitare a contattarci! DoveComeQuando è in cerca di altri soggetti teatrali per fare rete.
Se organizzi un festival o gestisci uno spazio teatrale o teatralmente adattabile e sei interessato a fare rete con noi, non esitare a contattarci.
Se vuoi ospitare nel tuo teatro il meglio di INVENTARIA di questi anni, non esitare a contattarci.
Se vuoi proporre un'iniziativa collaterale al festival, da tenersi nei locali o nei dintorni dei luoghi del Festival (seminari, corsi, conferenze, incontri, performance, presentazioni o qualsiasi altra cosa), non esitare a contattarci.
Se hai uno spazio o teatro di cui vuoi cedere o condividere la gestione, non esitare a contattarci.
Se vuoi collaborare all'organizzazione e alla buona riuscita del festival, non esitare a contattarci.
Se vivi o anche solo ami il teatro... non esitare a contattarci!
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Presentazione del libro di Eugenio Di Rienzo
Benedetto Croce
Gli anni dello scontento 1943-1948
Venerdì
24 gennaio 2020
ore 16:30
Istituto Luigi Sturzo - Palazzo Baldassini (Sala Perin del Vaga) Via delle Coppelle, 35 Roma
Intervengono
Andrea Bixio
Luciano Monzali
Corrado Ocone
Angelo Maria Petroni
Interverrà l'Autore |
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Presentazione del libro di
Luigi Compagna
Una certa idea di repubblica
Da Gambetta a Clemenceau
Giovedì
30 gennaio 2020
ore 18:00
Fondazione Magna Carta - Via Simeto, 64
Roma
Introduce
Gaetano Quagliariello
Ne discutono
Vera Capperucci
Marco Gervasoni
Sarà presente l'Autore
Seguirà vin d'honneur |
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«Roma», il capolavoro dimenticato di Fellini che ci racconta la capitale di oggi
In libreria per Rubbettino «Fellini, Roma» di Andrea Minuz (pp. 170 - € 12,00)
«È la città fantastica che ho immaginato da bambino, che ho scoperto da ragazzo, nella quale ho vissuto e lavorato, e che oggi mi sembra di non conoscere più». Così, nel 1972, Federico Fellini presentava Roma, un film poco visto, poco celebrato, quasi mai inserito tra i grandi titoli felliniani, raramente evocato persino quando si parla della “Roma di Fellini”. È un film invece con cui Fellini immagina con grande anticipo quel che sarebbe diventata la città, perché come diceva Giulio Carlo Argan, “nessuna città sa peggiorare meglio di Roma”. Dieci anni dopo il bagno di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni nella Fontana di Trevi, Fellini ci trascina in una Roma irriconoscibile, cupa, claustrofobica, eppure sempre uguale a sé stessa: l’ingorgo apocalittico sul Grande Raccordo Anulare, le rovine negli scavi della metropolitana, il défilé di moda ecclesiastica, la scorribanda notturna dei motociclisti, sono scene che celebrano la visionarietà felliniana ma che raccontano anche la trasformazione della città in un magma metropolitano sempre più ingestibile.
A questo grande capolavoro trascurato di Fellini è dedicato il nuovo libro di Andrea Minuz «Fellini, Roma», edito da Rubbettino, che arriva in libreria in occasione dell’anno del centenario della nascita del grande regista riminese, ma che vuole soprattutto riflettere sul gioco di specchi tra la città inventata da Fellini e la Roma di oggi. Attraverso una vasta documentazione e lo studio di materiali d’archivio, Minuz ripercorre così il film alla luce dei discorsi sul mito, il disfacimento di Roma e il suo scollamento dal paese, che da sempre attraversano il carattere nazionale e l’identità italiana.
Andrea Minuz insegna Storia del cinema presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Con Rubbettino ha pubblicato «Viaggio al termine dell’Italia. Fellini politico» e «Quando c’eravamo noi. Nostalgia e crisi della sinistra da Berlinguer a Checco Zalone». Scrive per il quotidiano «Il Foglio».
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tel. 0968 6664209
commerciale@rubbettino.it
www.rubbettinoeditore.it
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UN MUSEO DA FAVOLA
Cosa fa un restauratore? Lettura animata di Mirta e i Fiorincanto
Museo archeologico Lametino
Lamezia Terme (Catanzaro)
Martedì 11 febbraio 2020 – Ore 17.30
Martedì 11 febbraio 2020, alle ore 17.30, a Lamezia Terme (Catanzaro) il Museo archeologico Lametino ha organizzato, presso l’area-bimbi appena allestita, l’evento UN MUSEO DA FAVOLA. Cosa fa un restauratore? Lettura animata di Mirta e i Fiorincanto.
Per l’occasione è previsto un prolungamento dell’orario di apertura pomeridiano del Museo fino alle ore 19.30. L’evento, destinato ai bambini dai 5 anni in su, avrà inizio alle ore 17.30.
Si tratta di un’iniziativa ludico-didattica, che procede nel solco già segnato dai precedenti eventi organizzati dal Museo, che si propone di diventare un luogo vivo e inclusivo, coinvolto nella formazione culturale anche dei più piccini. In un’epoca in cui il digitale ha preso il sopravvento, si vuole far riscoprire ai bambini il piacere di leggere un libro scritto e di conoscere le straordinarie professioni che ruotano intorno al magico mondo dei beni culturali. Il personale del Museo archeologico Lametino, vestendo i panni dei personaggi della storia, coinvolgerà i piccoli ospiti nella lettura animata della favola “Acanto”, primo volume di “Mirta e i Fiorincanto”, scritta da Laura Montuoro e illustrata da Felicia Villella, che prenderanno parte all’evento.
Tra giovani fate ammaliate dalla bellezza del fiore di acanto, soggetto privilegiato nell’architettura classica, e le avventure di un iracondo re accompagnato da uno sbadato mago, Sandro, il protagonista del racconto, ci permetterà di scoprire l’affascinante lavoro della propria madre. Si tratta di una restauratrice che ha trasmesso al figlio la passione per le arti e per il disegno, che sarà indispensabile per la risoluzione della trama.
L’iniziativa è coordinata dalla dottoressa Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria diretto dalla dottoressa Antonella Cucciniello.
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Restituzione busto femminile in basanite al Museo “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Vibo Valentia
Grande attesa al Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia per l’imminente ritorno, dopo otto anni di assenza, di un’importante testimonianza del passato romano della Calabria.
Si tratta, infatti, del busto femminile in basanite, risalente ad età claudia (41-54 d.C.), rinvenuto nelle vicinanze di Vibo Valentia Marina, durante lo scavo di un’importante villa suburbana, avvenuto a più riprese fra il 1894 e la prima metà del ‘900, durante la realizzazione della ferrovia e la costruzione di limitrofe abitazioni di campagna.
Ai tempi, la scoperta della statua fece scalpore, nonostante la bocca e il naso fossero danneggiate, in quanto sia il materiale (basalto nero), che la tecnica di esecuzione, erano di pregevole fattura. Grazie all’ottima resa della capigliatura, acconciata come prevedeva la moda dell’epoca si è potuto datare con precisione la statua al principato di Claudio, imperatore dal 41 d.C. al 54 d.C.
Già dal momento del ritrovamento si propose l’identificazione con Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, tuttavia tale ipotesi venne accantonata nei decenni successivi per la mancanza di confronti iconografici convincenti.
Tale scultura era stata concessa con prestito di lunga durata nel 2012 al Princeton University Art Museum e a seguito dell’impegno della Direzione Generale Musei, della DG ABAP e del Segretariato Generale del Ministero per i Beni Culturali e il Turismo, sarà restituita al Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia che ha sede nel castello di Vibo Valentia dove sarà esposta nella sezione romana accanto al busto di Marco Vipsanio Agrippa.
Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, diretto dalla dottoressa Adele Bonofiglio, è afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello. |
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Restituzione reperti
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide
Cassano all’Ionio (Cosenza)
Mercoledì 22 gennaio 2020
Mercoledì 22 gennaio 2020, a Cassano all’Ionio (Cosenza), presso il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, avrà luogo la restituzione del terzo lotto di reperti, illegalmente trafugati dal sito Timpone della Motta di Francavilla Marittima (Cosenza), che andrà a ricongiungersi a quelli già riconsegnati nel 2001 dal Paul Getty Museum di Malibù e dall'Istituto di Archeologia Classica di Berna per il tramite del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma. La restituzione è la conseguenza di un accordo, sottoscritto il 5 luglio 2016, tra la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e della collaborazione del Segretariato Generale Musei e della Direzione Generale Musei. Il gruppo di materiali è costituito da 66 reperti (aryballoi, oinochoai, un’hydria, lekythoi, skyphoi, piatti e pissidi di ceramica protocorinzia e corinzia, greco-orientale, coloniale, oggetti in avorio e statuette fittili). Si giunge così alla fase conclusiva di un’annosa vicenda che, in seguito al rimpatrio dei reperti avvenuta nel gennaio 2018 e già presentati in una mostra presso il palazzo De Santis di Francavilla Marittima (Cosenza), andrà ad implementare e ad arricchire le collezioni del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, attualmente oggetto di lavori di riallestimento per l’ampliamento dell’offerta espositiva, la valorizzazione e comunicazione del patrimonio anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie multimediali.
Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, diretto dalla dottoressa Adele Bonofiglio, è afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello. |
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MOSTRA
VIDE Viaggio Dell’Emozione
Fino al 29 febbraio 2020
La mostra VIDE Viaggio Dell’Emozione che coinvolge tutte le Sedi ricadenti nel Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, avrà prosecuzione fino al 29 febbraio del 2020.
L’esposizione consta in sedici reperti evocativi aventi per tema il viaggio.
Ne tracciamo i punti salienti.
LAMEZIA TERME
Città: Lamezia Terme (Catanzaro)
Nome del Museo: Museo archeologico lametino
Nome del reperto: Hydrìa di Cerzeto
Datazione: 380-370 a.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio nel mondo femminile tra realtà e mito
L’Hydrìa è nota per il suo ricco apparato figurativo che rimanda con forza al tema del mondo femminile greco. Le immagini principali rappresentano scene di toilette e alludono alla sfera nuziale e alla preparazione per il primo incontro d’amore. Dopo un bagno rituale all’aperto presso una rocciosa fonte sacra, la protagonista, avvolta in un sottile abito trasparente e adorna di gioielli, si rimira allo specchio per verificare la conquista di quel potere di seduzione che le permetterà di abbandonare lo status di adolescente per diventare finalmente sposa (in greco nymphe) e poi madre. Suggestiva è l’ipotesi di identificarla con la ninfa Terina, dea locale da cui i crotoniati trassero il nome della loro colonia, spostando il nostro viaggio dal mondo reale a quello dell’immaginario mitico.
COSENZA
Città: Cosenza
Nome del Museo: Galleria nazionale di Cosenza
Nome dell’opera: Riposo durante la fuga in Egitto, Francesco De Rosa detto Pacecco
Datazione: 1645 ca
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio come salvezza
Il tema del viaggio, generalmente inteso come piacere di scoprire luoghi nuovi, è declinato, nel dipinto Riposo nella fuga in Egitto di Pacecco De Rosa, come “itinerario” indicato da Dio per la salvezza del suo Figlio unigenito: è così che la Sacra Famiglia, in fuga verso la terra straniera d’Egitto, scampa all’atroce strage di innocenti ordinata da Erode e trova un momento di pace. Il dipinto manifesta grande intensità di accenti e, per intelligenza emotiva, figura a pieno titolo nell’ambito del “naturalismo affettivo” messo a fuoco dalla critica per questa fase della pittura napoletana.
AMENDOLARA
Città: Amendolara (Cosenza)
Nome del Museo: Museo archeologico nazionale di Amendolara
Nome del reperto: Aegyptiaca
Datazione: VIII-VII sec. a.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Un viaggio lungo rotte commerciali e scambi culturali nel Mediterraneo
Dalle terre d’Oriente alle coste della Sibaritide, navi mercantili di provenienza greca e fenicia trasportavano amuleti d’imitazione di tipo egizio, oggetti ritenuti magici poiché legati alle credenze della cultura faraonica della tutela, della fecondità femminile e della salute infantile. Tali oggetti erano destinati all’aristocrazia locale e conservati per generazioni come cimeli. La loro presenza nell’area di Amendolara è una testimonianza inequivocabile degli scambi culturali che direttamente o indirettamente attraverso i commerci, ponevano l’antico centro preellenico tra gli scali delle rotte battute da naviganti lungo le coste del Mediterraneo.
SIBARI
Città: Cassano all’Ionio (Cosenza)
Nome del Museo: Museo e Parco archeologico nazionale della Sibaritide
Nome del reperto: Pettorale in oro e argento
Datazione: 599-575 a.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio degli Achei e la fondazione della colonia di Sibari
Ritrovato nell’area di Stombi, il prezioso oggetto faceva parte di un antico pettorale utilizzato probabilmente come ornamento per una veste rituale. Tale reperto riassume nella propria materia d’oro e argento e nella lavorazione decorativa, formata da coppie di palmette a sette petali contrapposte a fiori di loto, i fasti di Sybaris, la città fondata dagli Achei nel 720 a.C., che tra il VII e il VI sec. a.C. conquistò, grazie alla sua floridezza, la supremazia sulle città di confine. Tale ruolo fu perduto dopo due secoli di splendore, quando decadde a seguito della dolorosa sconfitta infertale dall’esercito dei Crotoniati guidati dall’atleta Milone.
VIBO VALENTIA
Città: Vibo Valentia
Nome del Museo: Museo archeologico nazionale "Vito Capialbi"
Nome del reperto: Laminetta orfica di Hipponion
Datazione: IV sec. a.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio nell’oltretomba
Piccole lamine d’oro databili fra IV e III sec. a. C. venivano create per essere seppellite insieme al defunto e per accompagnare la sua anima nel viaggio verso l’oltretomba. Legate al culto orfico, tali laminette possono essere considerate delle vere e proprie istruzioni di guida sul percorso da seguire nel viaggio finale. Tra queste, quella di Hipponion è la più completa. Ritrovata sul petto di una donna, ripiegata quattro volte su se stessa, presenta un’iscrizione greca incisa su sedici righe. Grazie alle indicazioni descritte, l’anima, aiutata dalla dea memoria Mnemosyne non si sarebbe accostata alla prima fonte che avrebbe trovato lungo il cammino, la fonte dell’oblio, ma avrebbe proseguito fino alla fonte della memoria, da lì avrebbe pronunciato le sacre parole alle porte degli Inferi che l’avrebbero condotta finalmente nell’aldilà.
BOVA
Città: Bova Marina (Reggio Calabria)
Nome del Museo: Museo e Parco archeologico "Archeoderi"
Nome del reperto: Colonna miliaria proveniente dalla località Amigdalà
Datazione: 306-367 d. C
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Descrizione relativa al tema del viaggio: Strade per viaggiare, strade per dominare
A partire dal II sec. a.C., Roma, divenuta ormai una grande potenza, aveva sentito l’esigenza di costruire delle strade per agevolare i collegamenti al Sud; così nacquero la via Capua-Regium, meglio nota come via Popilia, e sulla costa ionica l’asse viario che collegava Reggio con Taranto. Lungo questi tratti, furono costruite delle stazioni di sosta (stationes) che permettevano ai viaggiatori di rifocillarsi e cambiare i cavalli. Uno di questi punti di sosta, denominato Scilleum o Sileum, secondo l’Itinerario Guidonense, era situato nella vallata del S. Pasquale, in località Deri di Bova Marina. Su questo sistema stradale si colloca la colonna miliaria monolitica di calcare granitico locale, frammentata alle due estremità, che conserva due iscrizioni contrapposte, indice del suo riutilizzo in età successiva, una con dedica all’imperatore Massenzio e l’altra agli imperatori Valentiniano e Valente.
GIOIA TAURO
Città: Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Nome del Museo: Museo archeologico Metauros
Nome del reperto: Anfora di produzione calcidese
Datazione: 550-500 a.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio nell’oltretomba: le necropoli di Mètauros
L’antica Métauros fu fondata dagli abitanti di Zancle (odierna Messina) per motivi espansionistico-commerciali e nel VI secolo a.C. passò sotto l’influenza della colonia magno-greca di Locri. L’intensa urbanizzazione del secolo scorso non ha permesso la conduzione di indagini approfondite ed in estensione nella zona di Pian delle Fosse, sede probabile dell’abitato antico: solo quelle condotte lungo la fascia litoranea hanno restituito numerosi dati di conoscenza della necropoli in uso tra VII e V secolo a.C. I ricchi corredi attestano anche gli stretti legami di Métauros con i centri di Mylae, Zancle e Rhegion. Da segnalare, l’anfora con scena di auriga su biga, una delle numerose testimonianze di produzione ceramica calcidese rinvenute nel corso delle indagini.
LOCRI
Città: Locri (Reggio Calabria)
Nome del Museo: Musei e Parco archeologico nazionale di Locri - Museo del territorio di Palazzo Teotino Nieddu del Rio
Nome del reperto: Modellini di ninfei e reperti dal Santuario di Grotta Caruso
Datazione: dal VI sec. a.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio nel territorio ionico: tra elementi naturali e rituali
Gli antichi vedevano le risorse naturali come elementi vitali per la sopravvivenza della comunità e l’acqua, elemento rigenerante presente nei miti di fondazione della terra, occupa un posto importante anche in occasione di cerimonie sacre in luoghi di culto dedicati a diverse divinità. A Locri, la scoperta di Grotta Caruso che presentava alle pareti una serie di nicchie e un bacino lustrale raggiungibile attraverso sette gradini, ne è una chiara testimonianza. Vi erano venerate le Ninfe, legate tradizionalmente ai luoghi d’acqua, che sovrintendono ai riti prenuziali con il passaggio dalla condizione di fanciulla vergine a quella di sposa. Frequentato dagli inizi del IV sec. a.C. fino alla metà del II secolo a.C., il suggestivo luogo di culto ha restituito un ricco deposito votivo di terrecotte: modellini di grotte-ninfeo in terracotta, figurine femminili nude sedute, piccoli rilievi (erme) con le teste delle Ninfe.
MONASTERACE
Città: Monasterace Marina (Reggio Calabria)
Nome del Museo: Museo e Parco archeologico dell'Antica Kaulon
Nome del reperto: I kadoi
Datazione: I sec. a.C. – I sec. d.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio nell’antica colonia di Kaulonía, tra mare e zona aspromontana
I Kadoi erano particolari contenitori in terracotta utilizzati per la conservazione e per il trasporto della pece. E’ un rinvenimento abbastanza raro e non altrimenti documentato in Calabria che attesta come nell’antichità venissero sfruttate alcune delle risorse a disposizione. La città di Kaulonía, grazie alla sua localizzazione tra mare e zona aspromontana, offriva ai suoi abitanti e a quanti risiedevano nel suo territorio, la possibilità di procurarsi legname e pece, quella pece perfettamente conservata nei Kadoiesposti al museo, utilizzata oltreché per i fabbisogni quotidiani anche per uso commerciale. Va ricordato infatti, che il centro acheo era inserito nei circuiti commerciali marini dell’area mediterranea sia in età greca che romana.
SCOLACIUM
Città: Borgia (Catanzaro)
Nome del Museo: Museo e Parco archeologico nazionale di Scolacium
Nome del reperto: Reperti provenienti dalla Necropoli Sud-Est
Datazione reperti: fine I sec. a.C. – I sec. d.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Ultra limina leti – Oltre le porte della morte. L’ultimo viaggio dei cittadini di Scolacium
Le necropoli di Scolacium testimoniano l’importanza del centro. Con la crescita economica e sociale della città si organizzarono e iniziarono ad estendersi anche le “città dei morti”. Le ricerche archeologiche hanno permesso di scoprire le diverse tipologie di sepolcri, dalle inumazioni alle tombe ad incinerazione, fino ai mausolei monumentali che, lungo le vie e sotto gli occhi dei cittadini, plasmavano la fisionomia del suburbio e erano uno dei punti di riferimento per i viaggiatori. Il contesto proposto per rappresentare l’ultimo viaggio proviene dalla necropoli sud-est, che ha restituito sepolture databili tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C.: una tomba ad inumazione in cassone di mattoni e due urne cinerarie (in terracotta e in lamina di piombo) con i loro corredi, manufatti in vetro deposti insieme alla salma e alcuni oggetti rinvenuti fusi all’esterno delle tombe, in relazione ai rituali post mortem.
MILETO
Città: Mileto (Vibo Valentia)
Nome del Museo: Museo statale di Mileto
Nome dell’opera: Turibolo in argento
Datazione: fine XV sec. - inizi XVI sec.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Viaggio alla riscoperta di un artigianato locale
Proveniente dal Tesoro dell’antica Cattedrale, il turibolo è il vaso metallico utilizzato per bruciare l’incenso e diffonderne il profumo durante le celebrazioni eucaristiche. Interrogare questo antico manufatto significa arretrare fino al XII secolo, al viaggio compiuto dall’abate Gioacchino da Fiore alla volta di Longobucco, sede di miniere in argento, per la fornitura di un calice. Tale notizia, ricavata dalla biografia del religioso, è stata di fondamentale importanza per stabilire l’esistenza e l’attività di una “scuola argentaria” nei pressi di Longobucco, e quindi collegare anche la realizzazione dell’incensiere di Mileto all’operosità di qualche officina locale e non già alla scuola napoletana. Il viaggio di Gioacchino da Fiore, quindi, è il viaggio alla riscoperta di un artigianato locale di lontanissime origini, ancora difficile da documentare, ma sicuramente esistito.
CROTONE
Città: Crotone
Nome del Museo: Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna
Nome del reperto: Parti di statue in marmo raffiguranti cavalli
Datazione: secondo quarto del V secolo a. C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: La figura del cavallo come compagno di viaggio
Gli elementi equini esposti a Capo Colonna rappresentano parti considerevoli di gruppi statuari raffiguranti presumibilmente i carri delle divinità. Essi componevano l’apparato decorativo dei frontoni del grande tempio di ordine dorico eretto nel 475-460 a.C., di cui oggi si conservano le enormi fosse di fondazione del basamento ed una delle sei colonne del lato orientale, affacciata sul mare, che dà oggi nome al sito, Capo Colonna.
CROTONE
Città: Crotone
Nome del Museo: Museo e Parco archeologico nazionale di Crotone
Nome dell’opera: Museruola in bronzo
Datazione: seconda metà del IV secolo a.C.
Descrizione relativa al tema del viaggio: La figura del cavallo come compagno di viaggio
Si tratta di una museruola per cavallo che doveva fungere da offerta votiva all’interno del santuario collocato nell'attuale località Vigna Nuova. Tale santuario rappresenta uno dei principali luoghi di culto di epoca greca individuati in corrispondenza dell’antica area urbana. La scelta di un tema legato al cavallo vuole mettere in collegamento due musei che convivono nello stesso Comune, Crotone. Mezzo di trasporto sin dall’antichità più remota ma anche segno di prestigio sociale, il cavallo verrà raccontato in maniera da porre in risalto le sue varie funzioni nel corso della storia, con particolare riguardo alle peculiarità che lo mettono in relazione con le culture greca e italica pre-romana in genere.
ISOLA DI CAPO RIZZUTO
Città: Isola di Capo Rizzuto (Crotone)
Nome del sito: Le Castella
Nome dell’architettura: Fortezza di Le Castella
Datazione: XIII - XVI secolo
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio tra terra e mare. Le Castella crocevia di popoli e di epoche
L’isolotto su cui sorge la fortezza di Le Castella è localizzato all’estremità orientale del golfo di Squillace. Collegato alla costa da un sottile lembo di terra, realizza una suggestiva simbiosi scenografica tra architettura costruita e architettura naturale. L’impianto del XIII secolo, costruito su preesistenze di epoca greca, rientrava nella politica di difesa del litorale attuato dagli angioini all’acquisizione del regno meridionale. Gli aragonesi ne entrarono in possesso dalla fine del XV secolo, trasformando la fortificazione, della quale la torre cilindrica costituiva il nucleo originario, adeguata alle nuove esigenze di difesa contro le armi da fuoco. Intorno al 1520 nacque a Le Castella Giovanni Dionigi Galeni, meglio conosciuto come Uluç Alì Pascià, corsaro dal nome turco da cui deriva il nostro “Uccialì” o “Occhialì”, figura esemplare per rappresentare il tema del viaggio come intreccio di relazioni, scambi, interazioni e migrazioni da sempre esistito nel mar Mediterraneo e in territorio calabrese.
GERACE
Città: Gerace (Reggio Calabria)
Nome del sito: Chiesa di San Francesco d’Assisi
Nome dell’architettura: Chiesa di San Francesco d’Assisi
Datazione: fine XIII - inizio XIV secolo
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio nella spiritualità francescana
Importante esempio di architettura dell’ordine mendicante in Italia meridionale, la Chiesa, costruita tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento sui resti di un precedente edificio romanico, apparteneva ad un complesso conventuale di cui rimangono il pozzo e una parte del chiostro. Nonostante le trasformazioni di età barocca, conserva nelle sobrie forme la volontà di aderire ai dettami pauperistici dei suoi fondatori. Attraverso un monumentale portale trecentesco con decorazioni di ispirazione arabo-normanna si accede all'ampia aula rettangolare, coperta da tetto a capriate e illuminata da una serie di monofore. Arricchisce l'interno il magnifico altare seicentesco a tarsie marmoree, che disegnano mirabili elementi paesaggistici, fitomorfi e zoomorfi, fra cui un grazioso uccellino che sembra evocare il messaggio del fraticello d'Assisi "Laudato sie mi’ Signore, cum tucte le tue creature".
STILO
Città: Stilo (Reggio Calabria)
Nome del sito: La Cattolica
Nome dell’architettura: La Cattolica
Datazione: fine X – inizio XI sec.
Descrizione relativa al tema del viaggio: Il viaggio nella spiritualità bizantina
Inserita in un suggestivo contesto paesaggistico, la Cattolica di Stilo è il monumento simbolo della Calabria bizantina. Di esigue dimensioni, è impostata su una pianta a croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi orientate. L’interno è suddiviso in nove spazi da quattro colonne di spoglio e la luce vi filtra enfatizzandone la dimensione mistica. Le pareti e le cupole sono affrescate con immagini sacre che per il culto bizantino rappresentano una “…finestra aperta sul mondo soprannaturale al di là del tempo e dello spazio”. Colpiscono i vibranti colori degli affreschi, tra cui quelli della scena dell’Annunciazione, in cui Maria nel momento del concepimento, divenendo “…cielo senza cessare di rappresentare la terra…”, permise il riavvicinamento tra il divino e l’umano.
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Serata culturale dedicata al sommo poeta Dante Alighieri
Museo Archeologico nazionale “Laviola” di Amendolara
Amendolara (Cosenza)
Sabato 4 gennaio 2020 – Ore 18.30
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Sabato 4 gennaio 2020, alle ore 18.30, a Amendolara (Cosenza) il Museo archeologico nazionale “Laviola” di Amendolara diretto dalla dottoressa Adele Bonofiglio, afferente al Polo museale della Calabria guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello, propone una serata culturale dedicata al sommo poeta Dante Alighieri.
In particolare saranno rivisitati, a cura della professoressa Giusy Madeo, i personaggi de “Il V° canto” de “Il Purgatorio”.
II Museo Archeologico nazionale di Amendolara, ubicato nella piazza centrale del paese, inaugurato il 21 giugno del 1996, custodisce in particolare reperti atti a informare sulla storia del territorio: dall’Età del Bronzo Finale e dell’Età del ferro (XII-VIII sec. a.C.), che documentano le fasi più antiche delle aree di abitato e di necropoli; corredi tombali (400 ca.) collocabili tra la fine del VIII e la fine del VI sec. a.C., e fino all’età romana (VI sec. d.C. ca.).
Il Museo è fornito di pannelli didattici, fotografici, rilievi e postazione informatica con video sonoro, che illustrano in maniera scientifica e didattica la secolare storia di Amendolara.
L’iniziativa darà la possibilità di rivisitare una delle più importanti figure della nostra letteratura e ammirare, nel contempo, il patrimonio custodito nell’accattivante museo dedicato a Vincenzo Laviola, medico e studioso della storia locale amendolarese. |
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Cari amici,
il dvd del film GOD'S NOT DEAD / DIO NON E' MORTO è nuovamente disponibile! Potete ordinarlo sia dal vostro negozio di fiducia, che sullo store di DOMINUS PRODUCTION: www.dominusproductionstore.it
Tratto da una storia vera, il film GOD’S NOT DEAD, si snoda lungo l’asse, non necessariamente conflittuale, del rapporto tra fede e ragione, tra mondo immanente e mondo trascendente; stimola la riflessione sul libero arbitrio umano e spinge a interrogarsi sui grandi valori della vita, per domandarsi quanto si è disposti a rischiare per difendere ciò in cui si crede.
Al centro della storia, una sfida intellettuale tra una matricola universitaria, Josh Wheaton (Shane Harper) e un prestigioso docente di filosofia, il Professor Radisson (Kevin Sorbo). Superbo e autoritario, il Professor Radisson ha costruito la sua brillante carriera e la sua intera vita privata sulla tesi che Dio non sia mai esistito e che ogni religione sia un’inutile superstizione. Di forte temperamento, esige che i suoi studenti sposino la stessa idea. La matricola Josh, unico nel suo corso, non accetta la negazione della fede imposta dal professore. Superando difficoltà esterne e momenti di crisi interiore, il giovane dovrà dimostrare l’esistenza di Dio al professore e all’intera classe. Con la colonna sonora dei Newsboys, GOD’S NOT DEAD è un film in cui s’intrecciano fede e dubbio, spingendo adolescenti e adulti a interrogarsi sui grandi temi dell’esistenza.
Per maggiori informazioni sul film, visita il sito: https://www.dominusproduction.com/film/godsnotdead.html oppure contatta gli uffici Dominus al numero 0550468068 (lunedi - venerdi 8.30-19.00).
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Dominus Production e’ da sempre in prima linea nella lotta alle dipendenze.
Nel mese di Febbraio vogliamo portare avanti questa battaglia culturale, promuovendo un libro e due film i cui messaggi arrivano direttamente al cuore di ragazzi ed adulti:
FOTOGRAMMI STUPEFACENTI, STORIA DI UNA RIVINCITA (libro)
LA MIA SECONDA VOLTA (film)
IL MISSIONARIO, LA PREGHIERA COME UNICA ARMA (film)
Basati su storie vere, come ogni prodotto Dominus, questi tre approfondimenti sono preziosi strumenti di condivisione con i più giovani, per far loro pienamente comprendere il pericolo della banalizzazione delle droghe, anche quelle erroneamente percepite come “leggere” e l’importanza di vivere ogni istante della loro vita in pienezza.
Trovate il dettaglio di questi film e del libro nello store Dominus www.dominusproductionstore.it. con una promozione dedicata, valida da oggi fino alla seconda settimana di Febbraio.
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Il Razzismo è un argomento sottovalutato da alcuni e ingigantito da altri. Solo conoscendo le cause storiche di questo triste fenomeno potremo togliere spazio al fanatismo e alla distorsione della politica.
Distribuito da AMAZON - 150 pagine - €8 - formato E-book €2,99
Quando si parla di razzismo la mente corre automaticamente al regime hitleriano. Si dimentica che il razzismo viene da molto prima di Hitler, da quando, sul finire del XVIII secolo, si affermò la filosofia illuminista della "Dea Ragione" da cui derivarono il razzismo scientifico e il mito darwiniano della razza superiore.
L'intolleranza religiosa della nascente Chiesa di Roma verso i giudei, accusati di aver voluto la morte di Gesù, ebbe un ruolo fondamentale nella genesi dell'antiebraismo che si sarebbe consolidato durante il Medio Evo, e portato alle estreme conseguenza dalla Germania Nazionalsocialista.
In questo libro, ricco di note di approfondimento e di riferimenti storici, sono analizzati tutti gli aspetti di un fenomeno, il razzismo, che scuote le coscienze delle menti libere, ma che, purtroppo, ben si presta alla speculazione politica di oggi.
Collana La Forza Delle Idee
Distribuiti da AMAZON (nel sito di Amazon digitare Gianfredo Ruggiero).
Disponibile anche in formato E-Book (?2,99). Oppure richiede copia a: ruggierogianfredo@libero.it
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