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LA PONTIFICIA OPERA DELLA SANTA INFANZIA
Ideata da Monsignor Forbin, la Pontificia
Opera della Santa Infanzia o Infanzia Missionaria, nacque ufficialmente nel maggio 1843 dalla sua preoccupazione
che, mentre i bambini cattolici venivano circondati di cure
e d'attenzione, l'infanzia pagana, specie i bambini cinesi, era vittima dell'ignoranza
e della miseria, ma soprattutto era lontana da Dio.
Il fulcro della sua idea era che i bambini del resto del mondo, quelli più abbienti, potevano aiutare i loro coetanei più poveri ed infelici.
Si mise, quindi, subito in contatto con Paolina
Jaricot che poco prima aveva creato la Pontificia Opera
della Propagazione della Fede e con il fratello del martire
Perboyre, morto in Cina, per un sostegno morale e delucidazioni
sull'argomento, dopodichè l'Associazione prese vita
nel 1843.
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Gli obiettivi che si prefiggeva e che diventarono lo scopo dell'Opera erano e sono:
- Salvare la vita e l'anima di bambini poveri, abbandonati, idolatri, procurar loro la grazia del Battesimo ed una cristiana educazione
- aiutarli con opere assistenziali e materiali realizzate da parte dei fanciulli cattolici e delle loro famiglie, prendendo a modello Gesù Bambino - alla cui protezione è affidata - e i 12 anni della sua infanzia.
- promuovere le vocazioni missionarie, sensibilizzando i fedeli ad una comunione ecclesiale missionaria e all'evangelizzazione ed aiutando gli educatori a creare nei bambini una vera coscienza missionaria, incoraggiandoli a condividere fede e beni materiali con quelli più poveri, guidandoli verso una
comunione spirituale e scambio materiale delle loro risorse con quelli di altre
Chiese, specialmente quelle più in difficoltà.
- preparare animatori missionari che accompagnino i fanciulli nel loro cammino
per formare una coscienza missionaria più matura, attraverso
il loro diretto coinvolgimento e nelle forme che esso assume nei vari Paesi, in
modo che i fanciulli diventino i piccoli protagonisti della missione. A questo
scopo debbono crearsi, a livello locale e regionale, strutture attività
adeguate ad un tale coinvolgimento.
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I soci restavano tali fino ai 12
anni, pagavano 12 soldi l'anno, si raggruppavano in serie
di 12 associati, 12 serie di associati formavano una sotto-divisione
e 12 sotto-divisioni, infine, formavano una divisione.
Insomma,
una specie di piccolo esercito pacifico sotto la protezione
del Bambino Gesù.
Anche i ragazzi più grandi e gli adulti potevano partecipare,
quali associati e aggregati. In Italia, dopo i 21 anni,
per diventare di fatto soci, si doveva essere anche membri
dell'Opera di Propagazione della Fede.
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Si diveniva membri perpetui dell'Opera, offrendo una sola volta una cospicua somma e alle persone più agiate si raccomandava una generosa offerta e la recita quotidiana dell'Ave Maria, con l'invocazione:
"Santa Vergine Maria, pregate per noi e per i poveri fanciulli
infedeli".
L'appartenenza all'Opera era anche dichiarata in un'apposita "tesserina" stampata che veniva rilasciata all'atto dell'adesione e su cui veniva scritto il nome dell'aggregato.
Dalla metà dell'800 sino agli anni '30
del XX secolo, l'Opera,
la cui sede si era trasferita da
Parigi a Roma,
battezzò più di 20 milioni di
bambini,
ospitandone circa un milione negli orfanatrofi.
L’Opera, oltre al suo carattere missionario,
include anche l'impegno a denunciare
e condannare con forza
le molte violenze subite,
contribuendo ad aiutare concretamente
ed efficacemente i bambini
con l'impegno vivo delle parrocchie locali,
delle famiglie e degli insegnanti.
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L’Opera organizza ogni anno una Giornata Universale, in cui si dà voce alle necessità spirituali e materiali dei bambini di tutto
il mondo. I bambini sono incoraggiati ad offrire a quelli meno fortunati di tutto il mondo il loro
aiuto con preghiere, sacrifici, offerte, spronandoli a scoprire in loro il volto
stesso di Gesù, evidenziando i valori spirituali e non quelli materiali.
L'attività educativa dell'opera deve essere proporzionata all'età, alla mentalità, all'ambiente e alle capacità dei bambini e deve sempre integrarsi nella pastorale
d’insieme dell’educazione cristiana, con un'ideale missionario.
I responsabili dell’Opera, sia a livello nazionale che diocesano,
debbono avere una competenza teologica e catechetica.
Le offerte dei fanciulli dei vari Continenti, costituiscono il
Fondo Universale di Solidarietà della Santa Infanzia per sostenere istituzioni ed attività a favore dei fanciulli in territori di missione.
La Chiesa universale chiede a tutte le Istituzioni ed a tutti i Movimenti ecclesiali di collaborare con l'Infanzia Missionaria nel suo servizio ai bambini di tutto il mondo.
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La Pontificia Opera della Santa Infanzia o dell’Infanzia Missionaria (POSI) è una delle tante Pontificie Opere Missionarie.
Le altre sono:
- la Pontificia Opera Missionaria della Propagazione della Fede (POPF);
- la Pontificia Opera Missionaria di San Pietro Apostolo (POSPA);
- la Pontificia Unione Missionaria (PUM). |
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PIA OPERA DELLA PROPAGAZIONE DELLA FEDE
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L’Opera della Propagazione della Fede che ha lo scopo di formare una coscienza
cattolica nei fedeli di tutto il mondo, docili sotto la guida dello Spirito e alla formazione di animatori missionari, giovani e famiglie, che guidino le chiese particolari a questa missione universale.
Quest'Opera viene ricordata con la Giornata Missionaria Mondiale (penultima domenica di ottobre) sin dal 1926.
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La Pontificia Opera Missionaria della Propagazione della Fede
svolge la sua attività durante tutto l’anno, ma si evidenzia maggiornamente durante il mese di ottobre, considerato in tutti i
Paesi come il Mese della Missione Universale.
La penultima domenica del mese è stata
proclamata Giornata Missionaria Mondiale, e viene celebrata in tutte le Chiese particolari come festa cattolica
della solidarietà universale. In questo giorno i cristiani del mondo intero
debbono prendere coscienza della loro responsabilità nei confronti della evangelizzazione di tutto il mondo. La raccolta di soldi effettuati nelle chiese e parrocchie effettuate durante la Giornata Missionaria Mondiale vanno esclusivamente al Fondo Universale di Solidarietà.
Per un pieno sviluppo dell’Opera, i responsabili cercheranno
di sollecitare i parrocchiani a diventare collaboratori dell'Opera, creando
associazioni e movimenti parrocchiali, a cui verrà fornita un'apposita formazione.
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L’Opera di San Pietro Apostolo. Il suo scopo primario è quello di sostenere
l’importanza dell’apostolicità nella missione nonchè la necessità che ogni Chiesa possa
formare, sia pur in contesti spirituali e culturali diversi, il personale religioso, soprattutto i ministri ordinati. Quest'opera si fonda non solo su un sostegno economico, ma sulla preghiera, sul sacrificio e sulla vita di fede.
L’Unione Missionaria del Clero, ha come scopo quello di rivitalizzare il fervore di fede apostolico dei suoi adepti e attraverso di loro di tutti i cristiani, e quello di incrementare le vocazioni missionarie, per la conversione del mondo intero.
Ogni battezzato ha una sua responsabilità nella missione universale ed è quindi invitato ad operare in tal senso, sia con l'ordinazione sacerdotale che con l'impegno laicale, in tutte le sue forme. Dall'impegno di quest'Opera, che è il fulcro delle altre opere pontificie, dipende il successo delle altre.
Per tale formazione e sensibilizzazione missionaria, l’Unione
utilizza vari metodi adatti, sia attraverso mezzi propri, sia facendo appello ai seminari
minori e maggiori, alle istituzioni già esistenti ed alle iniziative già in atto, che hanno
per scopo la formazione primaria e permanente del clero e dei religiosi/e.
L’Unione li
aiuterà a prendere coscienza della loro responsabilità verso la missione universale
della Chiesa, cioè approfondendo la loro conoscenza della
missione e potenziandone la sensibilità missionaria in modo che, anche nelle
comunità loro affidate, promuovano una coscienza missionaria ed un impegno
efficace per la missione della Chiesa. |
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Queste quattro Opere sono definite Pontificie ed episcopali e costituiscono uno strumento specifico, privilegiato e principale per
l’educazione allo spirito missionario universale, per la comunione e la collaborazione
inter-ecclesiale nel servizio all’annuncio del Vangelo, ma nel contempo sono autonome. Il loro obiettivo primario è il sostegno
all’evangelizzazione propriamente detta "il miglior servizio al fratello è l’evangelizzazione, che lo dispone a
realizzarsi come figlio di Dio, lo libera dalle ingiustizie e lo promuove
integralmente".
Le Pontificie Opere Missionarie
sostengono le Chiese in situazioni di precarietà,
aiutandole a far fronte ai loro bisogni pastorali e missionari, avendo come obiettivo l'autonomia che permetterà loro di fronteggiare le altrui necessità.
Sorte in tempi diversi e da fondatori o fondatrici diversi, le quattro Opere costituiscono oggi un'unica istituzione dipendente dalla
Congregazione per
l’Evangelizzazione dei Popoli, si gestiscono autonomamente come indicato nel proprio Statuto e sono suddivise in sezioni organizzative centrali, nazionali e
diocesane. A livello diocesano dipendono dal
Vescovo, facendo riferimento, a livello nazionale, alla Conferenza Episcopale e a livello internazionale agli Organismi Episcopali
regionali e continentali a norma del diritto. |
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- Sulla Santa infanzia vedere anche:
(a questo proposito, in Collaborazioni:
- Per le altre, numerose preghiere, vedere l'apposita voce in Religiosità
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