Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

 

COLLABORAZIONI

 

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E’ L’ORA DI SAPERE

(Lettera aperta ai giovani)


della D.ssa Rosita Taddeini

 

 

(disegno eseguito dallo studente
Giannone Francesco)

 


Giovani, se accettate il sapere
saprete realizzare mete lusinghiere

 

Cari ragazzi,

mi trovo un po’ disorientata a rivolgermi direttamente a voi perché non so se riuscirete a comprendere totalmente il vero scopo della mia lettera ma, credetemi, sento il dovere di compiere la mia opera professionale fino in fondo.
Ho conosciuto il maggior numero di voi sin dai primi giorni di vita, il più delle volte per prima ho appoggiato sul vostro cuore il mio fonendoscopio per apprezzare il ritmo dei vostri battiti; ho osservato il funzionamento dei vostri organi e molte volte ho ringraziato Dio di salutare in voi un nuovo miracolo di vita.
Man mano che i giorni, i mesi e gli anni sono trascorsi, voi avete scoperto che al fianco della mamma vigilava la vostra dottoressa e quante, quante volte siete stati voi stessi ad avvertire i primi disturbi del male e mi avete chiamato in soccorso.
Presto, meravigliosamente presto, avete capito che le nostre visite erano intimamente unite da un invisibile legame misterioso. Qualunque sia stata la vostra età, un mese, un anno, 10 anni, io non ho visto in voi una piccola creatura, ma un futuro uomo, una futura donna ed un essere che rivelava ancora una volta, come sempre, le nostre due nature: l’umana e la divina.
Oggi è a questa creatura che parlo senza vergognarmi di ciò che scriverò, perché è l’amore che mi obbliga a scrivere, che vuole difenderla, vuole prepararla per il domani, vuole farla diventare capace di apprezzare se stessa ed il mondo che la circonda, affinché domani sappia a sua volta donare e ricevere l’amore.




Ormai siete grandi e le storie di un bambino trovato in una rosa o in un cavolo o portato dalla cicogna sono passate e per i piccolissimi; ora voi dovete apprendere correttamente l’affascinante mistero della vita, sapere che ogni nuova vita è il frutto dell’amore di un uomo e di una donna, di un babbo e di una mamma, e, come ogni essere, fa nascere esseri simili a loro, seguendo le stupende leggi della natura create da Dio.
Ogni individuo che pensa, riflette, esegue, corre, mangia, dorme, sente, vede, ama, è un mondo costituito dall’incastro perfetto di apparati invisibilmente funzionanti e tutti tesi al fine dell’accrescimento, mantenimento e riproduzione.
Senza meno, durante gli anni delle classi elementari avete appreso la nozione scientifica, cosa sia un apparato e quanti essi siano. Sarò molto breve nel riesporre succintamente ognuno di essi e la loro esplicita funzione, perché voi possiate comprendere meglio tutto ciò che seguirà a questa esposizione.

Apparato Nervoso: centrale e periferico, costituito da cervello, midollo spinale e nervi, centro di partenza e arrivo di tutti gli stimoli adibiti ad ogni funzionamento sensoriale, secretori e motorio.
Apparato Cardiovascolare: costituito da arterie, vene, cuore con funzionalità di apporto di ossigeno e nutrimenti, energia, ormoni ed enzimi ad ogni cellula di qualsiasi organo.
Apparato Respiratorio: naso, faringe, laringe, trachea, polmoni, adibiti agli scambi con l’ambiente esterno di ossigeno e anidride carbonica.
Apparato Digerente: bocca, esofago, stomaco, intestino, adibito all’assunzione di cibo, sua elaborazione ed assimilazione.
Apparato Urinario: reni, ureteri, vescica, adibito alla filtrazione del sangue ed escrezione delle sostanze depurate.
Apparato Endocrino: ipofisi, tiroide, timo, surreni, pancreas, ovaio, testicoli, adibiti alla formazione di ormoni; stimoli per diverse funzionalità e finalità.
Apparato Emopoietico: midollo, fegato, milza, ghiandole, adibiti alla formazione dei tre elementi del sangue: globuli rossi, bianchi e piastrine.
Apparato Locomotore: costituito da muscoli, tendini, scheletro, adibiti a qualsiasi movimento del corpo.
Apparato Riproduttore: permettetemi su questo di parlarvene dettagliatamente.

Tutti gli apparati elencati non presentano alcuna differenza nei due sessi, ma per l’apparato in parola ci sono delle differenze anatomiche legate al sesso.
I maschi posseggono fra le gambe una specie di borsa che si chiama borsa scrotale o scroto, la quale contiene due organi a forma di piccolo uovo, uno per parte, che si chiamano testicoli. Sopra questa borsa spunta l’organo maschile, che ha nome pene.
Tutti questi organi sono ben visibili nel maschio e rappresentano di questo i caratteri sessuali primari.
Nella femmina invece i caratteri sessuali primari sono meno evidenti, perché gli organi sono interni. L’unica cosa che si vede nella femmina è quell’apertura che sta tra le gambe e che si chiama vulva.
Questa apertura si continua all’interno del ventre con un canale che ha il nome di vagina e che porta all’imbocco di un organo vuoto all’interno, a forma di pera con la parte più grossa rivolta verso l’alto, che viene chiamato utero. Nella parte alta di questa cavità sboccano due tubicini chiamati tube o trombe. Questi tubicini,da una parte sboccano nell’utero, dall’altra si allargano a campana o ventaglio. Da questa parte allargata della tuba c’è, da un lato e dall’altro, un piccolo organo ovoidale che si chiama ovaio.
Le ovaie producono gli ovuli. Quando l’ovulo giunge a maturazione, uno al mese dall’età puberale in poi, si stacca dall’ovaio, viene aspirato nella tuba e spinto verso l’utero. Durante il suo cammino può incontrare la cellula o seme maschile e aversi così la fusione delle due cellule che daranno inizio alla formazione di una nuova creatura.
I testicoli, nel maschio, producono gli spermatozoi che, attraverso un sistema di canalini arrivano nel canale più ampio che corre dentro il pene per poi uscire all’esterno. Tutti questi organi e le loro parti esistono sin dal principio, ossia dalla nascita, ma non funzionano.
Dall’età di 10 all’età di 15 anni per la femmina, dall’età di 12 all’età di 15 per il maschio cominciano a funzionare.
L’inizio di questo periodo si chiama menarca o pubertà; la fine di questa funzione menopausa.

Quando l’apparato genitale femminile, più precisamente l’ovaio, comincia la produzione degli ovuli, una volta al mese alternativamente una volta a destra, una volta a sinistra, l’ovaio espelle un ovulo, il quale entra nella tuba e viene spinto nell’utero. Se l’ovulo non incontra lo spermatozoo, cioè non viene fecondato, dopo essere arrivato nell’utero, sarà espulso all’esterno, attraverso la vagina e la vulva insieme a sangue. Questo sangue altro non è che il prodotto di sfaldamento di uno strato della parete interna dell’utero, la quale si era gonfiata e riempita appunto di sangue per accogliere l’ovulo, se questo fosse stato fecondato. Questo strato di mucosa, il sangue e l’ovulo espulsi mensilmente, se non è avvenuta la fecondazione prendono il nome di flusso mestruale o mestruo o mestruazione.
La prima mestruazione dunque vuol dire che gli organi genitali sono entrati in azione, che la fanciulla ha prodotto il primo ovulo e comincia a diventare donna. Tutto questo è perfettamente normale e fisiologico, la mestruazione durerà 4 – 5 giorni e costituisce un piccolo fastidio poiché costringe la fanciulla a portare degli assorbenti per assorbire il sangue.

Nei ragazzi succede più o meno la stessa cosa. Come nelle femmine l’ovaio comincia a produrre ovuli, così nel maschio il testicolo comincia a produrre spermatozoi. Ma, mentre l’ovaio emette un solo ovulo per volta, il testicolo dà vita ad un numero enorme di spermatozoi.
Il sangue affluisce sempre più frequentemente e sempre in maggiore quantità al pene e spesso lo fa gonfiare, lo indurisce, provoca quel fenomeno che si chiama erezione. Di tanto in tanto, talvolta senza che il ragazzo se ne accorga, il suo pene si mette in erezione e, sotto la spinta degli spermatozoi, che si sono accumulati in appositi organi che funzionano da serbatoio, manda fuori un liquido biancastro e appiccicoso che è pieno appunto di spermatozoi.
Questo fenomeno che è detto polluzione, si verifica il più delle volte durante il sonno. Quindi è bene che il ragazzo sappia che dalla pubertà la polluzione non è una cosa anormale né una malattia, ma tutto è perfettamente regolare, come la prima mestruazione nelle bambine, è solo il segno dell’inizio della maturazione sessuale.

La pubertà, cioè la crisi di maturazione sessuale non si limita ai fatti che ho descritto e riguarda solo gli organi sessuali primari, ma in realtà cambia in questo periodo l’intero organismo un po’ per volta.
Il corpo delle bimbe diventa più rotondo, più armonioso, più bello, i seni cominciano a farsi sporgenti, al pube ed alle ascelle compare una peluria più o meno accentuata. Nei ragazzi le spalle si allargano, la voce si fa più profonda, compaiono i primi segni di baffi e barba, la pelle diventa più dura e resistente, compare la peluria intorno al pene ed al cavo ascellare. Tutte queste modificazioni vengono definite: caratteri sessuali secondari.

Fino a questo momento, cari ragazzi, vi ho descritto le caratteristiche anatomiche e la funzionalità di questo apparato, ora devo e voglio esporvi il meraviglioso miracolo della vita, perché apprendendolo possiate apprezzarne la perfezione, lodare l’Artefice e l’opera.
Non c’è motivo di imbarazzo né di vergogna per me che vi presento l’argomento né per voi che lo imparate a conoscere, poiché sapere la verità eviterà situazioni equivoche e aiuterà moltissimo ragazzi e ragazze a capirsi meglio ed a coltivare un senso di reciproco rispetto.
Il conoscere qualche cosa di più è sempre bene. Il male proviene dell’ignoranza ed il sapere non soffoca la delicatezza dei sentimenti.

Non durante il periodo della pubertà, ossia quando l’organismo dei ragazzi è occupato a crescere, a diventare forte e robusto ed a raggiungere la maturazione sessuale completa, ma quando il ragazzo è diventato uomo e la ragazza donna, che inizia il desiderio di attrazione e di reciproco scambio di affetto.
L’organismo è indipendente dalla personalità, deve raggiungere sotto tutti i punti di vista la maturazione per avere l’attrazione sessuale. Questo fenomeno fisiologico si estrinseca con l’amore, cioè con il desiderio che un uomo e una donna, più precisamente il babbo e la mamma, provano di stare insieme, vicini, di abbracciarsi, accarezzarsi e baciarsi.
In quel momento in cui il desiderio di essere vicini e uniti fisicamente e spiritualmente, al punto da provare una gioia grandissima, un amore smisurato, sentirsi un unico essere, tale da dimenticare tutto il mondo che li circonda, proprio allora questo complesso di sensazioni provoca nell’uomo il turgore e l’irrigidimento dell'organo maschile, così che può essere spinto in quello femminile, che contemporaneamente si prepara con una secrezione a facilitarne l’entrata. Questo momento culminante dell’amore è la vera sostanza dell’amplesso, il rapporto sessuale. Durante questa fase si ha l’eiaculazione, ossia eliminazione degli spermatozoi che penetrano nell’utero e nelle tube.
Qualche volta trovano l’ovulo e qualche volta no, perché mentre l’uomo manda fuori il suo seme ad ogni rapporto, l’ovaio della donna produce un ovulo soltanto una volta al mese. Perciò l’incontro fra spermatozoo e ovulo avviene nella tuba o nell’utero solo qualche volta.

Supponiamo che si verifichi: gli spermatozoi sono moltissimi, si fanno intorno all’ovulo formando una corona, ma solo uno può entrare. L’ovulo così circondato sulla superficie in un punto determina un cono di attrazione e permette l’entrata proprio in quel punto ad un solo spermatozoo.
Sia l’ovulo che lo spermatozoo contengono una particolare sostanza, detta cromatina; subito dopo che il seme maschile è entrato nel seme femminile, le due cromatine si scindono, si mescolano tra loro e si riuniscono a formare un tutt’uno per una nuova cellula. Questo è estremamente importante perché la cromatina porta con sé i caratteri ereditari.
L’ovulo fecondato quindi dallo spermatozoo possiede i caratteri della mamma e del babbo. Ecco perché il bambino che si formerà da quell’uovo rassomiglierà ad entrambi i genitori.
Dopo che la fecondazione è avvenuta, l’ovulo, che precedentemente rotolava nelle trombe e poi nell’utero, si ferma ad una parete dell’utero stesso, vi si affonda per cui si dice che s’annida.
Avvenuto questo fenomeno, comincia a suddividersi, a rifondersi in un elemento sempre più grande, a crescere ed a trasformarsi in un bambino, che in questo periodo si chiama feto.
Contemporaneamente le cellule del nido formano una specie di capsula (vescicola amniotica) che si riempie di liquido, liquido amniotico, che protegge la creatura da ogni urto.
Dal fondo del nido la mucosa uterina aumenta notevolmente, diventa turgida di sangue e costituisce la placenta, che sarà in comunicazione con il bambino attraverso un canale che prende il nome di funicolo ombelicale. Questo canale entra proprio nel centro della pancia di ogni creatura ed alla cauda sarà il famoso ombelico. Nella placenta passa il sangue della mamma ricco di sostanze nutritive e ossigeno, tutto viene trasferito al bimbo attraverso il funicolo ombelicale, così che la nuova creatura, finché sarà nel ventre della mamma, non avrà bisogno di alimentazione e respirazione.

Con il passare dei mesi il bambino, perfetto in ogni suo organo sin dal terzo mese, cresce, cresce notevolmente insieme alla vescicola amniotica ed all’utero per cui l’addome della mamma diventa evidente.
Al compimento del nono mese più frequentemente, del settimo o ottavo mese più raramente, il bambino è pronto per affrontare l’ambiente esterno; i suoi organi sono arrivati ad una completa funzionalità, per cui si rivolge nella capsula amniotica con la testa verso l’uscita ossia verso la vulva e la vagina materna.
Contemporaneamente, l’apertura dell’utero si allarga, la capsula si rompe, fuoriesce il liquido amniotico che permetterà lo scivolamento più facile del bambino all’esterno.
Successivamente altre contrazioni espulsive dell’utero permettono l'eliminazione della placenta, perché questo organo, serbatoio di nutrimento, non ha più ragione di sussistere. Il tralcio ombelicale viene tagliato e legato come un piccolo moncone alla pancia del bambino; quando questo sarà completamente secco, cadrà e lascerà il suo segno con l’ombelico.

Ragazzi, vi ho descritto la fecondazione ed il parto, ho cercato di essere chiara il più possibile e rendervi l’argomento comprensibile al massimo, ma non può sfuggirvi la meraviglia della perfezione, la grandezza di ogni funzione e lo splendore del fine. Da oggi vi è stato rivelato il mistero, che ingiustamente è chiamato così, perché non ha nulla di misterioso, ma tutto è chiaro, solo è opportuno apprendere ciò quando può essere compreso in ogni sua materiale e spirituale entità.
Oggi i tempi hanno imposto alla mente un anticipo di cognizioni, ma siete all’altezza di comprendere che possedete una scienza e le vostre azioni non devono esplicarsi precocemente perché ve ne può venire solo danno.
Questi stimoli, che la giovinezza nella sua esuberanza fa giungere al vostro corpo molteplici ed insistenti, vanno interpretati correttamente e non immediatamente soddisfatti perché, sia ben chiaro, il corpo deve raggiungere una completezza di maturazione nel suo tutto, mente, corpo ed organi, affinché sia perfetta la creatura generata ed il genitore sia all’altezza di assicurare ad essa una crescita fisica e psichica normale.
Attualmente siamo nell’era del sesso ed a questo viene attribuita ogni gioia, ogni conquista, ma date a questo la giusta misura; come tutte le cose inizia e finisce, mentre le leggi morali della vita hanno attraversato i secoli e sono pervenute a noi nella completa integrità e profondità, senza subire alterazioni da parte della moda.

Riprendendo il discorso interrotto sulla normale funzionalità dell’apparato sessuale, devo rendervi edotti che talvolta possiamo trovarci di fronte ad alterazioni:

- L’aborto o l’interruzione della gravidanza per cause traumatiche interne od esterne all’organismo materno.
- La sterilità, uno spiacevole inconveniente che può incorrere fra un uomo e una donna ed è dovuta alla mancata fecondazione.


Io ho affrontato per voi l’argomento dell’educazione sessuale così ora siete informati su ogni problema, ma ora voi, così dettagliatamente preparati, dovete equilibratamente elaborare cognizioni e risposte personali, ossia arrivare ad una sapiente capacità di azione.
Sono convinta che l’intelletto umano, indipendentemente dalla scienza, giunge per gradi alla conoscenza di se stessa e voi benché ragazzi, già avete afferrato che i grandi nascondevano qualche cosa e questo qualche cosa riguardava la sessualità.
Sin dai primi anni di vita l’individuo scopre la piacevole sensazione che gli offre lo sfioramento dei genitali e proprio il progressivo sviluppo degli organi genitali è notevolmente sentito. L’atteggiamento degli adulti è sempre repressivo ma purtroppo più questo è energico, più la curiosità si fa sentire.
Tutto questo è naturale, non spaventatevi, la masturbazione, piacevole scoperta del proprio corpo, diventa danno se repressa violentemente con l’ingiunzione di un’ attività turpe e vergognosa.
Se voi sarete convinti che questa carica di sensazioni hanno come fine la conoscenza e sarete pronti, una volta fatta la conquista delle cognizioni, a non rifugiarvi in essa per ogni piccola contrarietà o dispiacere, potrete essere degli uomini e delle donne sane nella mente e nel corpo.

Giunti a questo punto, quando tutte le tende del sipario sono aperte, l’ignoranza non può più giustificare i vostri atti. Siete d’ora in avanti responsabili delle vostre azioni e dei moti
della vostra coscienza.



Inoltre, ascoltatemi bene; nessuno biasima la relazione fra i due sessi che oggi, precocemente, si instaura sin dai primi anni della terza infanzia, perché la società è costituita da uomini e donne, ma il rapporto tra loro deve essere chiaro sin dal principio.
Gli scambi di idee, i sentimenti ampliano, arricchiscono il patrimonio personale e la civiltà raggiunge livelli più elevati con l’educazione individuale e della pluralità.
Gite, passeggiate, riunioni, feste danzanti devono avere il fine di conoscersi meglio, non essere l’affannosa ricerca di sensazioni nuove e più complesse.
Carezze, baci, abbracci sono dolcissime espressioni affettive, sentimentali, ma non l’impegno a concessioni maggiori.


Il rispetto altrui è la base fondamentale per l’integrità di ogni individuo, per la perfetta unione di ogni nucleo sociale, principalmente la famiglia, di ogni nazione ed infine dei rapporti universali.
Rispettare le leggi dell’educazione e non perdere la dignità, è rispettare se stesso, quale uomo, quale entità massima nella scala degli esseri terreni.
Ricordate inoltre che la nostra vita è un meraviglioso passaggio per una vita più splendida. Questa sarà possibile viverla se avrete dato valore ad entrambe le nostre nature, l’umana e la soprannaturale.

Cari ragazzi, perdonatemi se, insegnandovi, ho sottolineato un punto essenziale.
Ma l’amore che muove tutte le cose, ha spinto anche me a donarvi questa scienza ed a ricordare il Primo Movens dell’Amore.

 






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