A.I.C.I.S. ASSOCIAZIONE ITALIANA
CULTORI IMMAGINETTE SACRE
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CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la forza.
Per essere informati, attraverso la Circolare mensile,
di quanto interessa il settore e poter effettuare lo
scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle
mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette.
Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni
specialistiche, per avere le nuove immaginette, per
conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere
altri ragguagli su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e
richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo
da versare sul conto corrente postale nr. 39389069
dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per la
sola iscrizione all’Associazione, mentre la
quota annuale 2005 è di euro 25,00 per le persone
fisiche e di euro 37,00 per le Associazioni, Enti,
Confraternite.
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al
31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in
P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di
volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel.06-7049.1619 e-mail: aicis_rm@yahoo.it
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VITA ASSOCIATIVA
9 GENNAIO: SU RAI UNO L’AICIS NOMINATA DAL CONDUTTORE
DELLA RUBRICA “L’EREDITA’ LA SFIDA DEI 6”
La sera del 9 gennaio u.s. a Rai Uno, durante
il programma “L’Eredità”, il conduttore
Amadeus ha presentato ai concorrenti la seguente domanda:
“Quali sono stati nell’anno 2004 i 10 santini
più venduti?”
Egli poi ha precisato che la statistica, stilata dall’Associazione
Italiana Collezionisti Immaginette Sacre, prevede le seguenti
10 posizioni: 1- Sant'Antonio da Padova; 2- San Pio da Pietrelcina;
3- Santa Rita da Cascia; 4- San Francesco d'Assisi; 5- San
Michele Arcangelo; 6- Beata Teresa di Calcutta; 7- San Paolo
di Tarso; 8- Sant'Anna; 9- San Giuseppe; 10- Santa Lucia.
Effettivamente la ricerca era stata curata nel febbraio 2005
dal nostro Vice Presidente RENZO MANFE’
per il mensile italiano “FOCUS” a séguito
di una ricerca effettuata nei primi mesi 2005 in alcune librerie
religiose italiane del nord, del centro e del sud. La rivista
“FOCUS” ha pubblicato l’articolo nel mese
di agosto 2005.
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GIOVANNI ZANFI E’ VENUTO A MANCARE NEL NOVEMBRE 2005
Giovanni Zanfi di Castelnuovo Rangone (Modena) è deceduto
nel novembre scorso. Non è stato socio della nostra
Associazione, ma ci è stato molto vicino sempre con
molta simpatia. Sappiamo che tanti dei nostri soci hanno avuto,
se non una conoscenza diretta, un qualche rapporto epistolare
o telefonico con Zanfi. Per tali motivi ne diamo la triste
notizia proprio in questa rubrica e, soprattutto, desideriamo
ricordarlo al Signore con la preghiera. Alla famiglia presentiamo
sentite condoglianze.
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10 GENNAIO - FONDO SOCIALE 2006:
“GRAZIE” AI SOCI G. ARESTIVO ED E. BARCAROLI
I soci GINO ARESTIVO ed EDMONDO BARCAROLI
di Tarquinia sono intervenuti alla riunione sociale del 10
gennaio u. s. ed hanno portato con sé 5 scatole di
immaginette che hanno consegnato al vice presidente Renzo
Manfé per alimentare il fondo sociale del 2006 e degli
anni successivi, a favore tutti gli associati. E’ doveroso
un sentito ringraziamento ad Arestivo e Barcaroli per questa
loro fattiva partecipazione all’attività AICIS.
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10 GENNAIO: GRAZIANO TONI SU RAI 2 CON “L’ALBUM
DEI SANTINI”
Martedì 10 gennaio, su Rai 2, dopo il telegiornale
delle 13.00, c’è stato un bel servizio avente
per tema “L’Album dei santini” edito dalla
“Pubblicazioni Srl”, nostra consociata.
Tra i commentatori, oltre il Prof. Vittorio Pranzini che ha
curato i testi dell’opera, il servizio ha presentato
l’Amministratore Delegato e socio AICIS GRAZIANO
TONI che dell’opera è stato l’ideatore,
il sostenitore e il realizzatore ed al quale facciamo molti
auguri per una continuità di iniziative simili che
riteniamo molto utili per far conoscere il santino in Italia,
in Europa, nel mondo.
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12 GENNAIO – GRAZIE A P. MICHELE GIULIANO E A DON DAMIANO
MARCO GRENCI
Abbiamo ricevuto un ulteriore rifornimento di nuove immaginette
da parte di Padre MICHELE GIULIANO ofm di
Orta di Atella (CE). Alcuni gruppi di santini sono stati da
lui stesso fatti stampare, riservandone un quantitativo per
tutti gli associati AICIS, da distribuire nel corrente anno.
Alcuni gruppi di tali immaginette sono state inviate con la
collaborazione del socio LUIGI LEONE di Napoli.
Parimenti, Don DAMIANO MARCO GRENCI in questi
anni ha fatto affluire al fondo sociale un notevolissimo numero
di santini e dall'inizio del 2003 ha contribuito con vari
invii di immaginette alla campagna “Un santino per ogni
socio”; con i Gruppi “TADDEO”
e “VERONICA” (ai quali partecipano
al 90% soci AICIS: ), ha contribuito a far stampare immaginette
di santi e Beati poco conosciuti, trasmettendoli gratuitamente
ai soci AICIS attraverso il nostro Notiziario mensile.
Grazie di cuore per quanto Padre Michele e Don Damiano Marco
fanno, con sincero entusiasmo, per tutti i consociati.
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GENNAIO: IL SOCIO FRANCESCO BERNARDI RICEVUTO DA BENEDETTO
XVI
Il mattino del 7 gennaio u.s. i Gentiluomini di Sua Santità
sono stati ricevuti in Udienza speciale dal Santo Padre Benedetto
XVI nella Sala Clementina; tra questi il nostro socio
FRANCESCO BERNARDI di Roma.
E’ anche la prima volta che i Gentiluomini vengono ricevuti
dal Papa accompagnati dalle loro consorti. Un segnale importante.
Il Santo Padre ha detto loro: “Cari amici! E’
per me motivo di grande piacere accogliervi questa mattina
in speciale udienza e salutarvi con viva cordialità.
E’ questa un’occasione propizia per conoscerci
meglio e per manifestarvi i miei grati sentimenti per il servizio
che rendete al Successore di Pietro. Vi vedo in occasione
di cerimonie e ricevimenti ufficiali quando incontro Capi
di Stato, Primi Ministri, Ambasciatori ed altre Autorità.
Vi sono sinceramente grato per la vostra collaborazione! Quest’oggi
siete venuti accompagnando non alte Personalità politiche,
ma le vostre gentili consorti come ad una riunione di famiglia.
Sono lieto di accogliere anche loro e di salutarle con paterno
affetto. […] Ci incontriamo al termine del tempo natalizio,
mentre il nuovo anno muove i primi passi.
In questo periodo abbiamo guardato costantemente al Salvatore
venuto sulla terra. E’ Lui che, nella disarmante semplicità
della Notte Santa, ci ha portato la ricchezza della comunione
con la sua stessa vita divina. […]
Avvolti da questo grande Mistero, iniziamo con serenità
e fiducia questo nuovo anno sotto il segno dell’amore
vivificante di Dio. […]” (Fonte: L’Osservatore
Romano)
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DICEMBRE 2005: “LA MORTE DI SALVO NIBALI, GIORNALISTA
E SCRITTORE
L’Osservatore Romano dell’11 gennaio u.s. ha pubblicato
un articolo del socio Avv. Prof. ANTONINO BLANDINI
a seguito della morte a Catania dell’amico SALVO
NIBALI, direttore responsabile di “Prospettive”,
l’interessante periodico della curia catanese che anche
noi soci abbiamo imparato a conoscere dal 2004 con le celebrazioni
del XVII centenario della morte del grande santo siciliano
EUPLIO.
Nibali è stato stroncato da un infarto alla fine di
dicembre 2005.
Le esequie sono state presiedute da Mons. SALVATORE
GRISTINA, Arcivescovo di Catania, che ha pronunciato,
commosso, una toccante omelia dicendo, tra l’altro:
“Salvo […]è stato un uomo di comunione
con il Signore, un professionista serio, con una grande dedizione
al lavoro e una competenza largamente riconosciuta. […]
Salvo amava far conoscere la vita della nostra Chiesa, ne
parlava non solo su Prospettive, ma anche nei suoi interventi
su L’Osservatore Romano e su Avvenire”.
Il Preside GIUSEPPE ADERNO’, uno dei
primi collaboratori di “Prospettive”, ha rivolto
una preghiera di ringraziamento al Signore “per aver
donato alla Chiesa catanese un testimone di valori e di vita
cristiana”.
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PAGAMENTO DELLA QUOTA SOCIALE ANNO 2006
Con la circolare nr. 272 la Segreteria ha allegato un modulo
per il versamento della quota sociale che per i singoli è
di euro 25,00 e per società, enti, associazioni è
di euro 37,00. Si è voluto lasciare in bianco l’importo
poiché molti soci hanno comunicato che colgono l’occasione
per arrotondare l’importo annuo con un’offerta.
Di ciò il Consiglio Direttivo ringrazia fin d’ora.
Si invita a provvedere al versamento al più presto.
Si allega al Notiziario la Tessera 2006 solo ai soci per i
quali è pervenuta l’attestazione di avvenuto
pagamento.
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DIO E' AMORE: PRIMA ENCICLICA DI PAPA BENEDETTO XVI
Di seguito riportiamo una sintesi della prima Enciclica di
Benedetto XVI "Deus caritas est"
(Dio è amore), sull'amore cristiano, datata 25 dicembre.
L'Enciclica è articolata in due grandi parti.
La prima, intitolata: "L'unità dell'amore nella
creazione e nella storia della salvezza" offre una riflessione
teologico-filosofica sull'"amore" nelle sue diverse
dimensioni - "eros", "philia", "agape"
- precisando alcuni dati essenziali dell'amore di Dio per
l'uomo e dell'intrinseco legame che tale amore ha con quello
umano. La seconda parte, intitolata "Caritas - l'esercizio
dell'amore da parte della Chiesa quale comunità d'amore"
tratta dell'esercizio concreto del comandamento dell'amore
verso il prossimo...
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PROSSIME CERIMONIE DI BEATIFICAZIONE
30 APRILE: DUE BEATIFICAZIONI A MILANO
Il mattino del 30 aprile 2006 nel Duomo di Milano, il cardinale
Dionigi Tettamanzi presiederà la cerimonia di beatificazione
di due sacerdoti:
1- LUIGI BIRAGHI (1801-1879)
Mons.Luigi Biraghi fu un sacerdote di profonda spiritualità
e vasta cultura, che profuse nei seminari, quale insegnante
e direttore spirituale. Fu consigliere dei suoi arcivescovi.
Nominato dottore della Biblioteca Ambrosiana, coltivò
studi di storia ecclesiastica, di archeologia cristiana e
di teologia. Nel difficile trapasso della Lombardia dall’Austria
al Regno d’Italia, fomentò il dialogo e la pacificazione.
Per l’educazione cristiana delle giovani fondò
l'Istituto delle Suore Marcelline.
2- LUIGI MONZA (1898-1954)
Don Luigi Monza, sacerdote dell’Arcidiocesi di Milano
e fondatore dell’Istituto Secolare delle Piccole Apostole
della Carità, fu dichiarato “venerabile”
il 20 dicembre 2003 ed un miracolo avvenuto per sua intercessione
è stato riconosciuto il 19 dicembre 2005.
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28 MAGGIO: BEATIFICAZIONE A VISEU (PORTOGALLO)
Il 28 maggio 2006 il cardinale José Saraiwa Martins,
Prefetto della Congregazione dei Santi, presiederà
la cerimonia di beatificazione della religiosa Rita Amada
Lopes de Almeida nella cattedrale di Viseu (Portogallo).
Rita Amada de Jesus, nacque il 5 marzo 1848 in un piccolo
caseggiato della parrocchia di Ribafeita, Diocesi di Viseu,
in Portogallo.
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ROLANDO RIVI: APERTO IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE
Riceviamo dal Prof.Carluccio Frison l’unito contributo
sulla cerimonia a Modena dell’apertura del Processo
di beatificazione di Rolando Rivi, al quale lui stesso ha
partecipato.
“A meno di due anni di distanza, da quando per la prima
volta su questa stessa circolare, ci siamo occupati del giovane
seminarista ROLANDO RIVI, barbaramente ucciso, a soli 14 anni,
il 13 aprile 1945 in località Piane di Monchio (Modena)
per la sola colpa di vestire l’abito talare, testimoniando
in questo modo la sua ferma fede cristiana, siamo ben contenti
di poter ora ritornare sulla sua figura. Il motivo di ciò
è per informare tutti i soci che il 7 gennaio scorso,
a Modena, nella Chiesa di S. Agostino, S.E.Mons. Benito Cocchi,
Arcivescovo di Modena-Nonantola, ha solennemente aperto il
Processo Informativo Diocesano per ottenere la glorificazione
del Servo di Dio Rolando Rivi. La cerimonia si è svolta
alla presenza di numerose autorità, religiose e civile,
nonché di un vastissimo pubblico di devoti del giovane
Servo di Dio.
Con l’occasione è stata presentata anche la nuova
edizione della biografia (Paolo Risso, Rolando Rivi, un ragazzo
per Gesù, Edizioni del Noce) e una nuova immaginetta.
Al momento, non mi dilungo più di tanto, in quanto
è mia intenzione poter riprendere al più presto,
in una prossima circolare, il discorso su Rolando, seminarista
martire, non prima però di avere chiesto e, come spero,
ottenuto da Padre Colusso, della Parrocchia di San Valentino
(RE), ove si conservano le spoglie mortali di Rolando, la
nuova immaginetta da poter distribuire a tutti i soci.
CARLUCCIO FRISON
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GIOVANNI PAOLO II: PROCESSO DI BEATIFICAZIONE
Troviamo sul sito http://www.vicariatusurbis.org/Beatificazione,
la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II con le
parole del postulatore Mons.Slawomir Oder:
“Cari Amici, come sicuramente molti di voi ormai sanno,
il processo è entrato nella sua fase dinamica. Sono
cominciate le interrogazioni dei testimoni.
Nello svolgimento di questo compito, alquanto delicato ed
impegnativo, il Cardinale Vicario si è rivolto all’Arcivescovo
di Cracovia chiedendo l’istituzione nella sua Diocesi
del Tribunale Rogatoriale, il quale avrà come compito
raccogliere le dichiarazioni dei testimoni che abitano in
Polonia.
Come in occasione dell’Apertura del Processo a Roma,
il 28 giugno 2005, anche a Cracovia il 4 Novembre 2005 si
è svolta in modo solenne, nella suggestiva cornice
della splendida cattedrale di Wawel, la Prima Sessione del
Tribunale.
Ho avuto la gioia e l’onore di partecipare a questo
evento storico, durante il quale, oltre alle procedure di
rito che prevedono il giuramento dei membri del Tribunale,
l’Arcivescovo di Cracovia, S.E. Mons. Stanislaw Dziwisz,
che per tanti anni ha vissuto accanto al Giovanni Paolo II
come suo Segretario Particolare e amico, ha tenuto un discorso
pieno di pensieri profondi e toccanti e di riferimenti personali
e di particolare intensità emotiva, in quanto narrati
da chi ne fu testimone [..]
*****
PARLIAMO DELLA MADONNA
I DIVERSI TITOLI A MARIA SANTISSIMA
Il nostro socio AICIS ATTILIO GARDINI, nel
Nr.42 (Ott.-Dic. 2005) di “Santini et Similia”
ha iniziato la rubrica “Nel nome di Maria” dove
illustra i santini relativi ad alcune Festività mariane.
In modo diverso, quasi complementare nella nostra Circolare
informativa leggiamo “I diversi Titoli di Maria Santissima”,
che risultando gradita ai nostri lettori, si protrarrà
anche nei prossimi mesi.
Gardini già aveva pubblicato nel n. 38 di “Santini
et Similia” l’interessante articolo “Le
immagini della B. Vergine di Medjugorje”.
******
LA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE, DETTA ANCHE PURIFICAZIONE DI
MARIA
Questa ricorrenza nacque come tipica festa mariana, frutto
della tradizione del IV secolo. Fu introdotta dalla Chiesa
nell'VIII secolo con il titolo "Purificatio Sanctae Mariae",
cioè purificazione di Maria. Veniva festeggiata con
una processione che andava dal Foro Romano a Santa Maria Maggiore
e che si svolgeva di notte illuminando la strada con le candele
(Candelora).
Quella del 2 Febbraio è una celebrazione che incentra
la nostra attenzione nell’umile gesto della presentazione
di Gesù Bambino al Tempio e della purificazione della
vergine Maria.
Il significato va ben oltre la storia: ammiriamo l’umiltà
della Vergine, la povertà della Santa famiglia di Nazareth
e riascoltiamo sorpresi il cantico del santo vecchio Simeone.
Proprio dalle sue parole, che definiscono il Bambino Gesù,
luce delle genti, la Chiesa ha tratto il motivo per celebrare
la luce con le candele benedette. Questo è il motivo
per celebrare Cristo luce, per ringraziare Dio del dono della
fede e per impetrare ancora la pienezza della luce come dono
dello Spirito santo.
Ogni festa ha una particolare presentazione iconografica,
perché l'annuncio del Mistero celebrato ed attualizzato
viene dato non solo dai Testi Liturgici propri ma anche dalla
rappresentazione visiva. Per questo nei riti della Chiesa
d’oriente, l’Icona relativa alla festa viene solennemente
portata dal Sacerdote al centro della Chiesa durante l'Ufficiatura
e resta esposta sopra un alto tavolino inclinato, alla contemplazione
ed alla venerazione dei Fedeli, fino alla conclusione. [...]
******
16 febbraio: parte da Lucca la "PEREGRINATIO
MARIAE" -
1846-2006: 160°ann.rio delle apparizioni a La Salette
Nel prossimo febbraio avrà inizio in Italia la «Peregrinatio
Mariae»: la statua della Vergine custodita presso il
santuario della Salette di Torino inizierà il suo viaggio
partendo da Lucca il 16 febbraio. Dal santuario di Santa Gemma
Galgani la «peregrinatio» si snoderà poi
lungo tutto lo Stivale.
I sacerdoti che volessero accogliere l'effige della Vergine
nella propria parrocchia potranno rivolgersi ai collaboratori
dei Missionari della Salette (055/2344519 - 339/2146803 -
338/2521053).
Il santuario, arroccato sulle Alpi a ben 1800 metri di quota,
ebbe origine dall'apparizione, avvenuta nel 1846, della Vergine
a Massimino (undici anni) e Melania (quattordici anni): due
ragazzi poveri e sprovveduti che stavano pascolando le mucche
dei loro padroni.
In quell'ambiente povero e religiosamente degradato la Vergine
si rivolse ai bambini con un linguaggio estremamente semplice
[...]
******
SANTUARI MARIANI IN ITALIA
Continua l’elenco dei Santuari Mariani
italiani stilata dal Prof. FRANCESCO BRACALETTI
di ROMA.
Coloro che desiderano inviare rettifiche o apporti per i Santuari
delle Regioni già pubblicate o che pubblicheremo, potranno
contattare il socio Bracaletti, che sarà ben lieto
e riconoscente di qualsiasi contributo utile a migliorare
o completare detti elenchi.
8 - REGIONE LOMBARDIA
ACQUATE LC - Madonna di LOURDES
ADRARA S.MARTINO BG - “ ASSUNTA
ADRO BS - “ NEVE
AIRUNO LC - “ ROCCHETTA
ALBANO S.ALESSANDRO BG - “ ROSE
ALBINO BG - “ CONCEZIONE
ALBINO BG - “ PIANTO
ALBIZZATE VA - “ CON BAMBINO
ALGUA' BG - “ PERELLO
ALMENNO S.SALVATORE BG - “ CASTELLO
ALZANO MAGGIORE BG - “ S.PIETRO
ALZATE BRIANZA CO - “ ROGOREDO
AMBIVERE BG - “ CASTELLO
ANGERA VA - “ RIVA
ANTEGRATE BG - “ ROSARIO
ARCAGNA LO - “ ASSUNTA
ARCENE BG - “ PIANTO
ARDENA VA - “ CAMPACCIO
ARDESIO BG - “ GRAZIE
ARENA PO PV - “ FONTANA SANTA
AVERARA BG - “ NIVES
BAGNOLO MELLA BS - “ STELLA
BAGOLINO BS - “ S.LUCA
BARZAGO LC - “ BEVARA
BEDIZZOLE BS - “ LAZZARETTO
BERGAMO BG - “ ADDOLORATA
BERGAMO BG - “ CASTAGNA
BERGAMO BG - “ CITTA'ALTA
BERGAMO BG - “ GRAZIE
BERGAMO BG - “ LORETO
BERGAMO BG - “ NEVE
BERGAMO BG - “ PATROCINIO
BERGAMO BG - “ SACRO CUORE DI GESU'
BERZO INFERIORE BS - “ PELLEGRINA [...]
******
RUBRICA - CURIOSANDO TRA I LIBRI: CONTRIBUTI DEI SOCI
I SANTINI: QUALE CASA EDITRICE?
Ricevo e volentieri propongo, come promesso, per la pubblicazione
un interessante contributo del socio LORENZO CIMENTI
di Tricesimo (Udine), collezionista e studioso di immaginette
devozionali e collaboratore della rivista “Santini et
Similia”, in merito alla ricerca sulla incerta provenienza,
nonché alla eventuale attribuzione a un unico editore,
delle due immaginette raffigurate nell’articolo “I
santini spagnoli del 1800”, presente nella Circolare
di dicembre 2005.
Le due immagini, una delle quali (Santuario di Nostra Signora
dei derelitti) riportava il nome della casa editrice P.Marti
di Valenza, sono caratterizzate da un medesimo impianto iconografico
e supporto trinato.
Nelle figure si possono ammirare gli esemplari analoghi dal
socio reperiti dopo una attenta e proficua ricerca su libri
e nella sua collezione:
- S. Maria Maggiore di Treviso (da I Santi di carta. Toni
Basso. Ed. Castello d’Amore, TV);
- Maria Santissima venerata nel porto di Ravenna (da Santini.
E.Gulli Grigioni e V.Pranzini. Ed. Essegi, Ravenna);
- Madonna di Lourdes (da A.Mennonna. La Madonna di Lourdes.
Grafiche Zaccara, Lagonegro);
- Madonna delle Grazie di Tersatto, Croazia (da collezione
di L.Cimenti);
- Madonna del Rosario di Pompei (da Carmelo Turrisi. Il lungo
viaggio. Santi e santini. Barbieri edizioni. Cfr. figura nel
mio articolo di dicembre, fotocopia allora inviata dalla socia
M.A. Tribastone).
Tutti i santini contengono didascalie e preghiere in italiano
o in latino.
Lorenzo Cimenti afferma testualmente: “Sono convinto,
anche se non ho prove documentarie, che queste immaginette
siano state stampate in Italia, sicuramente gli impianti tipografici
sono gli stessi.
Molto probabilmente erano edite per conto terzi, forse in
base ad un catalogo, le piccole tipografie locali poi stampavano
al retro la preghiera e forse anche nel cartiglio sul davanti
la località del Santuario.
Presumo che gli esemplari più antichi di questi santini
siano stati editi verso la fine del 1800, ma poi sicuramente,
utilizzando le stesse lastre siderografiche, la stampa è
andata avanti per qualche decennio.
La prova di quanto affermo è giustificata dall’immaginetta
della Madonna delle Grazie di Tersatto (di mia proprietà)
località che sorge a pochi chilometri da Fiume in Croazia.
La suddetta località, ora conosciuta con il nome di
Tirsat, è diventata italiana dopo il 1918.”
Purtuttavia si tratta per ora di ipotesi, se pure suffragate
da indizi determinanti.
Rimarrebbe comunque da individuare il collegamento con il
santino spagnolo riportato nell’articolo di dicembre.
La questione rimane aperta ad altri contributi...
MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI
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DICEMBRE 2005: L'ALBUM DEI SANTINI
PUBBLICATO DALLA PUBBLICAZIONE S.r.l. DI LUGO (RA) CON LA
CONSULENZA EDITORIALE DI V.PRANZINI
La pubblicazione dell’ ALBUM dei SANTINI, a cui il nostro
sodalizio ha dato il suo contributo, non ha deluso le attese
dei tanti collezionisti cultori e studiosi dell’immaginetta
sacra.
Come segnalato, l’evento è coinciso proprio con
le recenti festività natalizie, occasione che ha permesso
a molti soci, oltre all’utilità di accrescere
la propria raccolta, anche quella di assaporare il piacere
di sistemarle nell’elegante album, magari con qualche
piacevole ricordo dei tempi passati, quando ci si dilettava
a collezionare figurine di attori o calciatori, di eroi quali
Tarzan o Pinocchio, scene di guerre e di avventure, di fatti
storici o personaggi famosi. Ormai le figurine da oltre 130
anni occupano un posto di primo ordine nella storia, nella
cultura e nella formazione dei bambini. Proprio in questa
varietà di argomenti trattati, mancava però
quello religioso, lacuna che ora è venuta a colmarsi.
“Pictura sunt libri laicorum” aveva scritto Alberto
Magno intorno all’anno 1000 e più tardi a distanza
di 700-800 anni si continuerà a dire: “Immagini
e pittura ai semplici, ai meno colti, servono da lettura”.
Del resto lo stesso S. Ignazio di Loyola definiva le raffigurazioni
sacre come la “Bibbia dei poveri”.
Questo a dimostrazione dell’importanza che per secoli
ha avuto questo tipo di comunicazione, sull’informazione,
nelle classi culturalmente emarginate o che avevano le conoscenze
più elementari della scrittura. Fino ad allora per
il popolo le uniche fonti di informazione a carattere religioso,
erano rappresentate dalle Chiese, con i loro cicli di pitture
ed affreschi (Assisi, S. Marco a Firenze, Orvieto) o vetrate
e mosaici (Palermo, Ravenna, Monreale) che spiegavano la nascita
del mondo, la vita e la morte, la venuta di Cristo e la sua
Resurrezione, i Santi, i miracoli, il martirio, le Madonne
nelle più svariate pose, per la cui realizzazione i
più grandi artisti hanno dato il meglio della loro
maestria.
Fin dal primo apparire delle nuove tecniche di stampa, la
Chiesa cattolica si rese conto dell’enorme pericolo
e nel contempo del grande vantaggio che quest’invenzione
poteva comportare: da una parte il timore che la scomparsa
degli amanuensi monastici non dava più la possibilità
di controllare la diffusione dei manoscritti che gli stessi
monasteri esercitavano per conto della Chiesa; dall’altra
la grande produzione di immagini e figure che poteva sfuggire
al controllo di una rigida diffusione e che riportava senza
ombra di dubbio alla verità religiosa del mondo cattolico
che nel frattempo si era conquistata.
La Chiesa realizzò allora una struttura di controllo
attraverso un apparato che ne autorizzava la diffusione sia
nella parte letterale che iconografica. E sotto questo aspetto
rimase sempre in vigile controllo tanto che nel 1861 il Cardinale
Vicario di Roma emanò un editto che proibiva di tenere
in casa un apparecchio fotografico, di recente invenzione,
senza averne preventivamente denunciato il possesso alle autorità
competenti: esso veniva infatti considerato alla stregua di
uno strumento che poteva servire a produrre immagini o diffondere
idee idonee a corrompere le coscienze.
Nel tempo però la Chiesa ha sempre privilegiato la
diffusione delle immagini del mondo religioso in quanto questa
particolare raffigurazione risponde ad una triplice funzione
costituita da:
“Ornamento”: decorando ed impreziosendo il luogo
del culto con fregi, decori, serti floreali,colori e motivi
che rendono piacevole e gradevole la raffigurazione.
“Insegnamento”: attraverso l’effige si cerca
di portare a conoscenza dell’illetterato, episodi, fatti
e personaggi così come tramandati dalla Storia Sacra,
aneddoti, particolari, simboli, attributi ed allegorie, miracoli
che al soggetto raffigurato sono riconducibili.
“Incitamento”: con funzione proprio di diffondere
la devozione, la pietà e quindi la fede.
Le immaginette dunque hanno la ricchezza di un libro. Alcune
superano di gran lunga qualsiasi descrizione che valenti artisti
hanno saputo trasferire sulla carta, con brevi tratti di penna,
non solo soggetti, ma anche emozioni e sentimenti, pietà
e stati d’animo da cui è difficile non farsi
contagiare (Cfr. ad esempio le immaginate 89 e 92 o la serie
figurata dal Credo Nr.103-114 per la ricchezza di particolari).
L’ALBUM attraverso splendidi esemplari ripercorre 500
anni di storia del Santino, brevemente commentati dalla vasta
conoscenza e competenza del Prof. Vittorio Pranzini, un nome
che ricorre spesso nel campo iconografico-religioso, noto
studioso e collezionista.
(La foto del Notiziario rappresenta una riunione a CAMPOFILONE
del 1990 per la Mostra biennale sul tema.”Riconoscere
i Santi”. Il prof. Pranzini è il primo a sinistra;
al centro, la prof.ssa Elisabetta Gulli Grigioni, Maria Teresa
Casella Bize, P.Lucio Migliaccio, OMD, Assistente Ecclesiastico
AICIS dal 1983 al 2005; il primo a destra è il Dr.Gian
Lodovico Masetti, ex Vice Presidente AICIS dal 1983 al 2002
e Presidente dal gennaio 2003. In sala, in primo piano a destra,
di spalle, Renzo Manfè, attuale Vice Presidente AICIS).
Con 440 esemplari riprodotti con alta fedeltà da foto
professionali, con mezzo digitale (e visto il risultato può
senz’altro definirsi un lavoro di estrema precisione
e qualità, a fronte di un prezzo assolutamente contenuto),
l’album ci mostra una serie di immaginette splendide
per il loro soggetto, la loro tipologia, la tecnica di produzione
che permette di far conoscere alla maggioranza veri pezzi
di storia, di ripercorrere tecniche manuali che sono veri
gioielli di artigianato, spesso su materiale pregiato (pergamena)
ora caduto in disuso.
Possiamo allora ritenere, senza ombra di dubbio, che la pubblicazione
dell’album dei Santini rappresenti un recupero storico
dell’illustrazione minore, uno strumento di aiuto alla
cultura del Santino, e forte del suo messaggio, un oggetto
di diffusione della devozione cristiana.
Una scelta coraggiosa dunque alla quale auguriamo le più
favorevoli condizioni per migliorarsi e crescere in vista
di quei programmi annunciati e tesi ad una più approfondita
conoscenza della cultura religiosa mediante la pubblicazione
di successive figurine a tematica religiosa che hanno fatto
parte della nostra vita quotidiana, ma che ormai appartengono
al passato, ad un mondo che non c’è più.
SAVERIO VITAGLIANO
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UN MUSEO CON CIRCA 80.000 SANTINI
IL MUSEO DEL PAESAGGIO DI VERBANIA
Fondato da Antonio Massara come “Museo Storico Artistico”,
nel 1914, assume la denominazione di “Museo del Paesaggio”
con lo scopo di “favorire lo studio delle bellezze naturali
e artistiche della regione e promuoverne la tutela”
e si insedia nel sei-settecentesco palazzo Viani Dugnani.
Sito: www.verbania-turismo.it/
Sezione staccata della RELIGIOSITA’ POPOLARE
- Palazzo Biumi Innocenti - Salita Biumi Verbania
La Sezione Staccata contiene la collezione di 5023 ex-voto
dipinti provenienti da alcune regioni italiane e dal Messico
(in esposizione circa 715, dal XVI al XX sec.) donata nel
1996 al Museo del Paesaggio dal dr. E. Cefis. I pezzi esposti
seguono un discorso didattico che intende dimostrare visivamente
alcune caratteristiche (la struttura dell’immagine dipinta,
l’evoluzione nei modi di rappresentazione, i fatti rappresentati,
i pittori esecutori).
Questa Sezione Staccata è importante perché
contiene un interessante raccolta dei "Santini"
che, iniziata nel 1978 dal Museo, conta attualmente oltre
80.000 pezzi.
Anima di questo settore, in continua e costante crescita è
la responsabile Dr.ssa MARIA GRAZIA REAMI OTTOLINI
che fin dagli inizi è stata l’organizzatrice
ed ancora attualmente segue con passione e competenza la Sezione
stessa.
Il Segretario AICIS Saverio Vitagliano nel segnalarci che
il nr.926 del magazine “Il Venerdì” de
“La Repubblica” ha riportato un articolo “Calciatori
addio, ora l’album di figurine porta diritti in Paradiso”
(ove, tra l’altro, è stato evidenziato il valore
storico-culturale dell’opera L’ALBUM DEI SANTINI
della nostra associata, la “Pubblicazioni Srl”,
nelle edicole da metà dicembre), e il fatto che in
Italia non esiste neppure un Museo del Santino, ci ha parimenti
segnalato il nr.930 de “il “Venerdì”
del 13 gennaio u.s., in quanto nella Rubrica “Lettere”
viene riportata una significativa lettera della Dr.ssa Reami
Ottolini, che il Magazine così titola:
QUANDO I "SANTINI" SONO ROBA DA MUSEO
Ho letto sul ‘Venerdì’ nr.926 l’articolo
dal titolo “Calciatori addio, ora l’album di figurine
porta dritti in Paradiso”, dove tra l’altro si
dice che in Italia non esiste un museo dei santini.
Vorrei invece segnalare che il museo del Paesaggio di Verbania
è stato uno dei primi collezionisti di questa particolarissima
e straordinaria produzione di piccole immagini di devozione
popolare. Una raccolta iniziata fin dagli anni Settanta, per
poter conservare e tramandare alle generazioni future questi
veri e propri documenti, non solo di devozione, ma anche di
storia.
La nostra collezione è consultata da numerosi studiosi
e amatori e su di essa è stata realizzata nel 2003
un’interessante tesi di laurea presso l’Università
degli Studi di Pavia, dal titolo “I santini. Storia,
arte e devozione nella collezione del museo del Paesaggio
di Verbania”.
La raccolta è visitabile tutti i giorni, lunedì
escluso, su richiesta, data la deperibilità dei pezzi,
presso la sede staccata del Museo,dedicata alla religiosità
popolare (tel.0323-526621, e-mail: museodelpaesaggio@tin.it).
Nel Palazzo Biumi-Innocenti, del XVI secolo, sono conservati
5300 ex voto dipinti e ben 80mila santini. Un numero altissimo,
dovuto al fatto che il museo non si limita a conservare i
pezzi di antiquariato, di cui c’è comunque una
ricca rappresentanza, ma proprio tutti i “santini”,
anche i moderni e “meno” preziosi. E questo è,
agli occhi degli studiosi, uno dei meriti della raccolta:
offrire una documentazione davvero completa del fenomeno.
Maria Grazia Reami Ottolini – Verbania
Pallanza
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I SANTINI: UN MONDO AFFASCINANTE
II-PICCOLE ESPERIENZE DI UN COLLEZIONISTA
Posso solo brevemente elencare, per quanto mi è dato
conoscere, alcune scelte sulle quali possiamo orientarci indipendentemente
dal tipo di rappresentazione.
VITA DI GESU’ e PASSIONE
La redenzione promessa agli uomini, dopo
il peccato originale, passa attraverso la nascita, vita, morte
e risurrezione di Gesù Cristo. Essa segna il limite
della nuova era e data gli anni a partire da tale evento per
cui possiamo affermare che rappresenta universalmente il fatto
più straordinario mai avvenuto.
Nelle iconografie popolari esistono alcune simbologie ricorrenti
alle quali dobbiamo dare il giusto significato.
Alcune piante quali i rovi, i cardi e le spine sono quelle
che intralciano il cammino ascetico dell’uomo.
Esse rappresentano la violenza, l’oppressione e le difficoltà.
Il Buon Pastore libera la pecorella dai rovi, cioè
libera l’uomo dai peccati, e i rovi sono ricorrenti
nella Passione e, perfino, la culla è avvolta da un
lungo ramo di rovi per ricordare il cammino doloroso. Le tenebre,
il mare tempestoso, il fiume vorticoso, il fuoco, il precipizio,
simboleggiano il pericolo che si accompagna alle esperienze
del bisogno dell’uomo.
La croce è segno di dolore, ma mostra anche il Cristo
che nell’altitudine della sua posizione lancia un segnale
di perdono e di amore.
Calice, colonne spezzate, fiori recisi e lampade ardenti rappresentano
la morte, l’ancora la salvezza, i grappoli d’uva
e le spighe la provvidenza, il giglio la purezza.
Simbolo di Gesù è il pesce.
Le varie tematiche che andremo a sviluppare potranno essere
suddivise in tanti percorsi quanto ognuno riterrà opportuni:
· Natività (Culla – Gesù
Bambino – Visita dei pastori –Visita dei magi
– Presepe).
· Sacra Famiglia - Casa di Nazareth
· Vita di Gesù (vastissimo
argomento che porta in primo piano tutto quanto scritto nei
Vangeli).
· Gesù e i Bambini - Buon Pastore -
Volto Santo – Ultima Cena
· Via Crucis (Passione e morte)
· Risurrezione – S.Cuore – Preziosissimo
Sangue – La Sacra Sindone – I Misteri del Rosario.
(continua)
GIANNI ZUCCO
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NOTIZIE DAL MONDO
APERTO L’ANNO SAVERIANO PER IL V CENT.RIO DELLA NASCITA
DI SAN FRANCESCO SAVERIO E I 450 ANNI DELLA MORTE DI S.IGNAZIO
DI LOYOLA
PAMPLONA 3.XII.2005 -Con i Vespri solenni celebrati nella
Cattedrale di Pamplona (capitale della regione della Navarra,
in Spagna) sono iniziate il 2 dicembre u.s. le celebrazioni
del quinto centenario della nascita di San Francesco Saverio,
nato nel Castello di Saverio il 6 aprile del 1506 e morto
nell’isola di Sancian, alle porte della Cina continentale
il 3.XII.1552.
La Compagnia di Gesù, con un anno giubilare, ricorda
anche i 450 anni dalla morte di Sant’Ignazio di Loyola
e il 500° anniversario della nascita del Beato Pierre
Fabre. Si tratta dei fondatori della Compagnia di Gesù.
Ha presieduto la celebrazione l’arcivescovo di Pamplona,
mons. Fernando Sebastián Aguilar. Erano presenti anche
il Preposito Generale della Compagnia di Gesù, padre
Peter Hans Kolvenbach, i Provinciali di tutto il mondo e numerose
autorità civili e politiche.
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IN ITALIA IL WEB CATTOLICO E’ A QUOTA
DIECIMILA
ROMA. = In Italia i siti Internet legati al mondo ecclesiale
raggiungono quota diecimila.
A rilevarlo è la redazione dei Siti cattolici, gruppo
che attraverso il Web si occupa di monitorare lo sviluppo
delle pagine legate alla Chiesa, in modo da poter favorire
la creazione di una sorta di Rete del mondo cattolico telematico.
Tra le realtà più vitali: le parrocchie.
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IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI:
HO CON ME UN SANTINO DI GIOVANNI PAOLO II DEL QUALE SONO MOLTO
DEVOTO
ROMA 18.1.2006- Il canale televisivo italiano privato “La7”
(conosciuto anche come "il settimo canale"), considerato
la terza maggiore rete televisiva in Italia, il 18 gennaio
u. s. nella rubrica “Omnibus” che va in onda ogni
mattino dalle 7.55 alle 8.55 ha trasmesso il servizio dal
titolo “Casini: tattica e strategia”, presente
ovviamente il Presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando
Casini ed alcuni giornalisti italiani. Tra le tante domande
rivolte all’esponente politico cattolico, il conduttore
e giornalista de “La7” Antonello Piroso ha espressamente
chiesto:”E’ vero che lei ha con sé in tasca
un santino di Giovanni Paolo II?”
E l’onorevole:”Sì porto con me sempre un’immaginetta
di Papa Giovanni Paolo II . E’ un Pontefice che ho stimato
molto in vita e del quale sono devoto ora, dopo la sua morte”.
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IL COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA CATTOLICA
PRESENTATO A MOSCA DAL CARDINALE RENATO RAFFAELE MARTINO
MOSCA dicembre 2005 - Il Presidente del Consiglio
della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino,
accompagnato dal Segretario del dicastero vaticano, vescovo
Giampaolo Crepaldi, il 1° dicembre u. s. ha presentato
il Compendio presso la Casa della Cultura della capitale russa
nell’ambito della Mostra del libro culturale russo.
Tratteggiando le linee principali del Compendio, definito
“un manifesto per realizzare un nuovo umanesimo integrale,
solidale e aperto alla trascendenza”, il cardinale Martino
ha messo in rilievo la necessità di riscoprire il bene
comune, inteso come la dimensione sociale e comunitaria del
bene morale, e l’inscindibile rapporto dell’economia
con l’etica, giacché entrambe trovano il loro
fondamento e la loro ragion d’essere nell’uomo
ed entrambe tendono, secondo prospettive diverse, a comprenderlo
in tutta la sua piena dignità per la costruzione di
un ordine economico eticamente orientato a servizio della
persona.
Il presidente di Giustizia e Pace ha anche evidenziato che
la democrazia, secondo il Compendio, è il sistema politico
che, meglio degli altri, favorisce la partecipazione e quindi
la solidarietà reciproca e la collaborazione, ma la
democrazia stessa va intesa non solo come libertà politica
ed elettorale, ma anche e soprattutto come tutela e sviluppo
della persona.
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MONS. W. BRANDMUELLER: NESSUNA CAMPAGNA PER RIABILITARE GIUDA
ROMA, martedì, 17 gennaio 2006 (ZENIT.org)
Ha destato molto scalpore in Italia la notizia secondo cui
la Maecenas Foundation for Ancient Art di Basilea e il National
Geographic avrebbero intenzione di pubblicare per Pasqua in
francese, inglese e tedesco il contenuto di un manoscritto
del primo secolo con il Vangelo apocrifo di Giuda.
Di questo scritto finora si aveva notizia solo da S. Ireneo
(Vescovo del II secolo). L’annunciata pubblicazione
ha acceso un dibattito sulla figura di Giuda Iscariota, l’apostolo
che tradì Gesù Cristo.
“La Stampa”, in un articolo pubblicato l’11
gennaio, ha rivelato che secondo alcune indiscrezioni il manoscritto
apocrifo porterebbe ad una rivalutazione di Giuda, il quale
sarebbe stato funzionale al disegno salvifico di Dio. A questo
proposito, “La Stampa” ha riportato anche i commenti
dello scrittore Vittorio Messori e di monsignor Walter Brandmüller,
presidente del Pontificio Comitato delle Scienze Storiche.
E’ sulla base di questi commenti che il “Times”
di Londra ha pubblicato il 12 gennaio un articolo in cui sostiene
che monsignor Brandmüller sarebbe alla guida di una campagna
per convincere i credenti della bontà di Giuda.
L’articolo del “Times” sostiene anche che
alcuni studiosi della Bibbia sono convinti che la visione
negativa di Giuda sia stata influenzata da testi antisemiti.
Per chiarire il senso e le implicazioni della vicenda, ZENIT
ha intervistato il presidente del Pontificio Comitato delle
Scienze Storiche .
D-Il “Times” ha scritto che lei guida una campagna
per riabilitare Giuda
Brandmüller: Questa notizia non ha nessun fondamento.
Leggendo il “Times” ho scoperto che esiste una
campagna per riabilitare Giuda e io ne sarei il capo. Non
ho parlato con il “Times”. Non riesco ad immaginare
[...]
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MOSTRE DI IMMAGINETTE
ROMA, 22 DICEMBRE .2005 - 8 GENNAIO .2006 – MOSTRA DI
PRESEPI E SANTINI: “IL SANTO NATALE”
Il 22 dicembre 2005 è stata inaugurata
una mostra di presepi e di immaginette presso l’Istituto
dei Padri Rogazionisti di Grottaferrata (RM), via Vitt.Veneto
135, che è rimasta aperta ai visitatori fino all’8
gennaio 2006. Il socio Prof. STEFANO IORI
in questo favorevole contesto si è felicemente inserito
con le immaginette sacre sulla tematica della Natività.
Il polo di attrazione della mostra è ovviamente il
magnifico presepe poliscenico realizzato alla fine degli anni
Sessanta che, su circa 200 metri quadrati, mostra la prima
parte della vita di Gesù, dall’Annunciazione
alla fanciullezza. Migliaia e migliaia i visitatori intervenuti.
Con l’occasione il Prof. Iori ha inviato alla nostra
Segreteria, nell’ambito della campagna “Un santino
per ogni socio”, il calendarietto 2006 con sant’Annibale
Maria Di Francia messo a disposizione per tutti i soci dai
Padri Rogazionisti di Grottaferrata. Grazie.
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PESCARZO DI CAPO DI PONTE (BS), 1- 6 GENNAIO 2006 - MOSTRA
DI “STAMPE SACRE NEI SECOLI”
Nei giorni dall’1 al 6 gennaio 2006
si è svolta nella chiesa di San Rocco in Pescarzo di
Capo di Ponte (BS) una mostra di incisioni e stampe sul tema:
“Stampe sacre nei secoli”, della collezione privata
Ennio Belotti, socio AICIS dal 2002. L’esposizione ha
avuto un notevole successo in quanto è stata visitata
in soli 6 giorni da centinaia di persone: grande soddisfazione
da parte di chi ha curato l’allestimento, tenuto conto
che il paese conta solo 300 abitanti circa.
Il materiale esposto era piuttosto interessante; infatti comprendeva
nomi di artisti molto importanti nel settore dell’incisione,
come Luca da Leida, Marcantonio Raimondi, Antonio Tempesta,
Filippo Morghen, Antonio Viviani e altri.
Ha fatto da contorno a tutto questo un quantitativo di santini
traforati (trinati), inseriti appositamente perché
rappresentativi della devozione popolare del periodo 1850-1890
in Francia e in altre nazioni europee.
Ed infatti nei visitatori tali immaginette hanno avuto un
positivo effetto di rimembranza e di forti emozioni, oltre
che un profondo senso di devozione e di fede.
Per l’occasione sono piovute diverse proposte per allestimenti
di altre esposizioni. Senza dubbio in novembre, nella settimana
di S.Martino di Tours, sarà organizzata a Cemmo di
Capo di Ponte (BS) un’altra esposizione nell’Istituto
delle Suore Dorotee, fondato dalla Beata Sr. Annunciata Cocchetti.
Un piccolo seme che cresce perché anche attraverso
immagini e immaginette sacre la gente sia aiutata a scoprire
il vero amore di Dio per tutti noi.
ENNIO BELOTTI
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BOLOGNA, 23 DICEMBRE .2005 - 8 GENNAIO 2006 – MOSTRA
DI SANTINI “SAN GIUSEPPE E IL SANTO NATALE”
La socia MARA ANDREOTTI di
Bologna ci ha trasmesso le unite notizie inerenti la Mostra
di immaginette che si è conclusa lo scorso 8 gennaio,
riportando il grosso successo di migliaia di visitatori.
“Come è ormai tradizione, anche quest’anno
l’Opera Pia “Il Pane di S. Antonio”, con
la collaborazione della Soprintendenza ai Beni Librari e dei
Collezionisti dell’Emilia Romagna, ha organizzato nel
periodo natalizio una mostra di Santini, dal titolo, quest’anno,
“San Giuseppe e il Santo Natale”.
La mostra, di cui è stato stampato un piccolo catalogo,
ha riscosso un ampio successo di pubblico. Nello spazio di
una quindicina di bacheche sono stati esposti circa trecento
santini di san Giuseppe prevalentemente dell’otto e
novecento provenienti oltre che dalla raccolta dell’Opera
Pia, dalle collezioni dei sigg. Bizzocchi, Riccò e
Salmi. Le immaginette erano corredate da una didascalia esplicativa,
nonché da qualche nota pastorale sulla figura di san
Giuseppe.
Si calcola che abbiano visitato la mostra oltre tremila persone.
Si ringraziano i sigg. collezionisti che hanno contribuito
con le loro immaginette e soprattutto con la loro presenza
alla buona riuscita dell’evento; nonché la Soprintendenza
che ha fornito la struttura per l’allestimento della
mostra all’interno della Basilica”.
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CARBONIA, 11-12 FEBBRAIO 2006 – MOSTRA DI SANTINI :
“LA MADONNA DI LOURDES”
Il socio LIBERO PIRASTRU di Serbariu organizzerà
per la festa della Madonna di Lourdes una importante esposizione
di immaginette sacre sul tema mariano “La Madonna di
Lourdes” a Carbonia, Via Lubiana, a fianco del Centro
EISS.
L’esposizione che comprenderà circa 800 immaginette
del periodo ottocento-novecento resterà aperta al pubblico
nei giorni 11-12 febbraio.
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OLGIA di RE (VB) - 18 DICEMBRE 2005/22 GENNAIO 2006 - MOSTRA
DI IMMAGINETTE SACRE
“GESU’ DALLA NASCITA AL SUO RITROVAMENTO NEL TEMPIO”
Il socio PIER LUIGI PATRITTI di Olgia di
Re ha esposto circa 300 immaginette sacre della propria collezione
sul tema: “Gesù dalla nascita al suo ritrovamento
nel tempio” nella Chiesa della Visitazione di Olgia
di Re dal 18 dicembre 2005 a domenica 22 gennaio u.s.
I santini, esposti nelle cappelle laterali della Chiesa in
pannelli di cm.70 x 100, debitamente commentati uno per uno,
abbracciavano un periodo di tre secoli, dalla seconda metà
del 1600 alla fine del 1800 ed hanno suscitato vivo interesse
per la loro originalità e rarità.
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REALIZZARE UN SANTINO
LE TECNICHE DELLE IMMAGINETTE MANUFATTE
Vogliamo qui ricordare una mostra natalizia che ebbe un grande
successo: “NATALE IN CLASSENSE –
Il Bambino Gesù nelle immagini devozionali
tra Settecento e primo Novecento – La collezione di
F. Briccoli”, tenutasi dal 12 dicembre 2003
al 7 febbraio 2004 in una sede prestigiosa quale può
essere quella della Biblioteca Classense di Ravenna.
Il socio FILIPPO BRICCOLI di Ravenna, in
tale circostanza, ha esposto un certo quantitativo immaginette
di Gesù Bambino dalle quali emergono, come dice un
ben curato fascicolo che accompagna la mostra stessa, con
precisi commenti per ogni pezzo in esposizione, “pensierosi
bambini, teneri e aggraziati, ma carichi di una simbologia
complessa quasi mai dimentica dei travagli della futura Passione
di Cristo, i cui strumenti si affiancano nella raffigurazione
ai consueti corredi dell’infanzia, i portinfante, le
fasce, la culla e si proponevano a una devozione profondamente
sentita e immediata, ma senz’altro sapiente.
Vogliamo qui riportare un articolo del citato fascicolo per
sottolineare le “tecniche delle immaginette manufatte”.
I testi sono a cura di Filippo Briccoli, Claudia Giuliani
e Daniela Poggiali.
“La vastissima varietà tipologica dei santini
pone il problema di individuare, almeno in generale, alcune
tecniche di esecuzione più usate nel comporre le immaginette;
tenendo presente la distinzione, messa puntualmente in rilievo
nei più recenti studi sull’argomento, e in particolare
in quelli di Elisabetta Gulli Grigioni e Vittorio Pranzini.
Il santino manufatto, che è l’oggetto di studio
di questa mostra, può essere a sua volta “totalmente
manufatto”, nel caso in cui siano prodotte artigianalmente
e senza l’intervento di mezzi meccanici sia l’immagine
centrale che la cornice, oppure “parzialmente manufatto”,
nel caso in cui vengano utilizzati elementi prodotti serialmente,
come incisioni e cromolitografie, o industrialmente, come
stoffe e carte colorate, o materiali naturali, come fiori
secchi.
Nei santini esposti è largamente presente la tecnica
dell’intaglio su carta, realizzato attraverso l’uso
di un temperino a lama stretta che descrive preziosi decori
intagliando appunto, il supporto: è la tecnica, questa,
ad esempio degli elaborati e delicatissimi canivet, originariamente
riservati a ceti sociali elevati, interamente manufatti, che
conoscono il periodo di maggior diffusione nel Settecento,
soprattutto ad opera di religiose dei conventi monastici.
Nei canivet l’immagine centrale è miniata con
pigmenti naturali e, talvolta, ritoccata con plovere d’oro.
E’ stato diffusamente indagato il rapporto tra la produzione
ad intaglio su carta e quella di merletti, che, a volte, presentano
anche motivi decorativi simili e anche il confronto con simili
produzioni in cuoio, realizzate per le legature dei libri,
in cui l’intaglio a giorno veniva messo in evidenza
applicando sotto un secondo foglio di cuoio di diverso colore.
La tecnica dell’intaglio viene utilizzata anche per
una produzione di santini meno raffinata, caratterizzata da
decori semplificati e da colori accesi.
Nell’Ottocento, alla produzione dei canivet si affiancano
manufatti più popolari, che imitano gli elaborati prodotti
intagliati, ma realizzati con la tecnica del ritaglio su carta
ottenuto con l’uso delle forbicine e praticata non più
solo da abili monache o esperti artigiani, ma anche da bambini,
come esercizio catechistico, e da fedeli de-voti; in realtà
non sempre è possibile distinguere tra intaglio e ritaglio,
che spesso convivono nello stesso oggetto.
La tecnica della punzecchiatura ad ago, anch’essa forse
debitrice alla produzione di merletti, per i quali veniva
usato una sorta di “cartone da spolvero” realizzato
bucando con un ago un foglio di carta per mezzo del quale
si trasferivano le linee guida del disegno da eseguire, poteva
essere usata da sola o per arricchire il lavoro di intaglio
e ritaglio della carta.
Alla fine del secolo si diffondono, forse per influenza delle
schede perforate musicali inseribili in pianole e strumenti
musicali, i cartoncini perforati meccanicamente, che presentano
file di piccoli fori equidistanti, per mezzo dei quali viene
realizzato un decoro geometrico e privo di linee curve. Utilizzato
intagliato, intero o ridotto a striscioline, il cartoncino
veniva completato con l’applicazione di piccole immagini,
spesso stampate in cromolitografia, tecnica che conosce la
sua massima diffusione in questo periodo, e che si realizza
con l’uso di più matrici litografiche a colori
diversi.
Nell’Ottocento ha grande sviluppo anche la tecnica del
collage, da sempre variamente usata,anche per opere di grandi
dimensioni e che prevede l’assemblaggio di materiali
diversi e spesso eterogenei, come stoffe, cera, perline, striscioline
di carta colorata, fiori secchi, figurine incise o cromolitografate
e di cui sono presenti in mostra numerosissimi e pregevoli
esemplari di Bambini vestiti.
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CAMPAGNA "UN SANTINO PER OGNI SOCIO"
LIZZANO DI CESENA: 470° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI
DELLA B.V.MARIA
Il socio ALBERTO BOCCALI di Cesena ci ha
trasmesso un'immaginetta della prima apparizione della Beata
Vergine a CHIARA CANDOLI, nell’ambito dell’iniziativa
sociale “Un santino per ogni socio”.
Nell’anno 1535 in località di Lizzano,collina
presso Cesena, Chiara Candoli (Clara),giovane quindicenne
mentre pascolava le peco re sul terreno di famiglia fu favorita
da tre apparizioni della Beata Vergine Maria. La pastorella
non fu subito creduta su quanto raccontava a riguardo delle
visioni, ma solo dopo la terza Apparizione alla quale assistettero
anche i due fratelli maggiori.
La Vergine chiedeva fosse costruita una chiesetta in quello
stesso luogo. I Candoli donarono il fondo ai Frati Minori
Conventuali i quali vi costruirono chiesa e convento. Nello
stesso anno delle apparizioni, per volontà espressa
della Madonna, la fanciulla entrò nel Convento di Santa
Chiara in Cesena e vi rimase fino al 1583, anno in cui morì
in concetto di santità dopo 48 anni di vita religiosa.
Nel corso dei secoli, a causa di guerre e soppressioni, vennero
demoliti sia la chiesa che il convento. Oggi sul luogo delle
apparizioni non esiste più nulla se non la Chiesa parrocchiale
di Lizzano poco distante, nella quale si conservano due quadri
con le scene delle tre apparizioni.
Lo scorso anno, 2005, è stato festeggiato il 470°
anniversario delle apparizioni.
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VIAREGGIO: 70° ANNIVERSARIO DELLA BASILICA DI SANT'ANDREA
APOSTOLO
12 GENNAIO - FESTA DI SANT'ANTONIO MARIA PUCCI
Il Dr.GIUSEPPE TAMBURINI di Pisa ha trasmesso
un articolo e l’immaginetta di S. Antonio M.Pucci per
l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
La Chiesa sorge a Viareggio nel 1836 per volontà di
Sua Altezza Carlo Lodovico di Borbone (1799-1883), Duca di
Lucca, il quale poi, nel 1839, l’assegna all’Ordine
dei Servi di Maria della Provincia Toscana.
Il 21.6.1840 Papa Gregorio XVI emana il Breve Pontificio con
cui istituisce la nuova Chiesa e parrocchia assegnandola in
perpetuo ai Servi di Maria.
In data 24.2.1842 Gian Domenico Stefanelli, arciv.di Lucca,
visti i decreti del Duca di Lucca e del Papa, emana un suo
Decreto con il quale divide e scorpora dalla Chiesa e dalla
popolazione di Sant’Antonio dei PP.Francescani, una
porzione di territorio e decreta la costituzione della nuova
Parrocchia, con il titolo e invocazione di S.Andrea Apostolo,
affidandola in perpetuo all’Ordine dei Servi di Maria.
Nel maggio 1963, con Breve apostolico di Paolo VI la Chiesa
di S.Andrea viene innalzata a titolo di Basilica. La Chiesa,
lunga m. 35,50 e larga m.18,50 ha 3 navate, divise da un doppio
ordine di colonne di puro stile ionico e di due pilastri.
Al centro della crociera c’è la cupola impostata
su quattro archi a mezzo tondo e sostenuta da due pilastri
interi, detti avancorpo, e da due altri internati, protratti
sul presbiterio dove domina l’Altare Maggiore in marmo
bianco di Carrara finemente intarsiato.
L’abside è suddiviso da 6 colonne e 2 pilastri
interi che fanno intravedere 3 finestre con vetrate istoriate
e ai lati due armoniche teorie di canne d’organo.
In ognuna delle due navate laterali vi sono 3 altari e 2 cappelle;
nella navata laterale sinistra vi è la Cappella dedicata
a sant’Antonio Pucci, in quella di destra la Cappella
dedicata alla Madonna Addolorata, incoronata il 9 maggio 1920
dal rappresentante del Capitolo Vaticano.
Sant’Antonio Maria Pucci nacque a Poggiole, diocesi
di Pistoia, il 16.4.1819. Entrò a 18 anni nell’Ordine
dei Servi di Maria a Firenze, nel Santuario della SS.ma Annunziata,
ove fece il Noviziato. A Montesenario compì gli studi
sacri. Il 24.9.1843 fu ordinato sacerdote a Firenze. Nel ‘44
fu destinato alla Parrocchia di S.Andrea di Viareggio, Vice
Curato prima, Parroco poi. [...]
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ORTA DI ATELLA - FESTA DI SAN MASSIMO VESCOVO
15 GENNAIO - FESTA DEL PATRONO
Il socio Padre MICHELE GIULIANO, OFM, di
Orta di Atella ha trasmesso un'immaginetta di San Massimo
Vescovo per l’iniziativa “Un santino per ogni
socio”.
San Massimo è il primo Vescovo della Chiesa Nolana
del quale si abbia notizia certa, come attesta S.Paolino nei
Carmi (398-399 d.C.): “Era in quel tempo vescovo di
Nola un sant’uomo, chiamato Massimo, maturo di età,
santo di costumi; di aspetto venerabile, zelante, prudente,
e di alto e cristiano Spirito”.
Durante la persecuzione di Valeriano egli si rifugiò
sugli impervi monti circostanti la città di Nola. Raccolto
e soccorso, quasi morente, fu riportato da San Felice a Nola
e affidato alle cure di una pia donna. Morì consumato
dalla lunga età e dalle fatiche patite per Cristo ed
il gregge a lui affidato. -
Il suo corpo, trasferito verso il 715 a Benevento, fu in seguito
affidato alla custodia del Monastero di Montevergine, dove
è attualmente conservato.
Il 13 settembre 1947 gran numero di fedeli, accompagnati da
Sua Ecc. Mons.Antonio Teutonico, vescovo di Aversa, prelevarono
dal Monastero di Montevergine una insigne reliquia, per riportarla
nella nostra Chiesa parrocchiale, dove fu accolta con fervore
e devozione dal venerando parroco don Salvatore Mozzillo e
da tutto il popolo Ortese.
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22 GENNAIO - 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI SUOR FERNANDA
RIVA
La socia GIULIANA FARAGLIA di Roma ci ha
trasmesso un' immaginetta della Serva di Dio Sr.Fernanda Riva,
canossiana, per celebrare il 50 ann.rio della Sua nascita
al cielo e per l’iniziativa “Un santino per ogni
socio”.
Fernanda nasce a Monza il 17 aprile 1920.
La figura cristiana della mamma la guida fin da piccolissima
a una completa e seria formazione cattolica e umana che favorisce
precocemente la sua maturità civile e soprattutto religiosa.
Dimostra fin da bambina la propria maturità come capa
cità di accettare con coraggio il dolore e la malattia.
Desiderosa di dedicarsi al servizio di Dio entra nel Noviziato
missionario delle Suore Canossiane a Vimercate il 19 marzo
1939 e nell’ottobre dello stesso anno viene inviata
in India a Belgaum. Qui si dedica al completamento dell’anno
di Noviziato e dei propri studi.
Il suo campo di lavoro diviene ben presto la scuola di Mahim
e l’Università in Alleppey. Diviene preside della
scuola al cui servizio pone le sue doti di umanità,
maturità e cultura, ma con molta umiltà e non
come ostentazione sterile.
Viene ben presto chiamata “la Missionaria della gioia”:
è la gioia interna, la gioia di Cristo Gesù
che ella fa fluire verso l’esterno contagiando positivamente
quanti l’avvicinano per qualsiasi motivo.
E’ una persona semplice che sa abbandonarsi sempre con
gioia, aperta, in ascolto, con l’intento umile di imparare
dagli altri.
Suor Fernanda mostra di essere creativa per raggiungere l’obiettivo:
quello della formazione delle ragazze il più completamente
possibile. Sa stare con chi è colto e chi non lo è.
Sa vivere con dignità la sua sofferenza. E’ capace
di amore autentico ed ha un unico modello da imitare e far
imitare: Gesù Cristo.
Fernanda muore in odore di santità il 22 gennaio 1956:
ha solo 36 anni.
RENZO MANFE’
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25 GENNAIO - FESTA DELLA VENERABILE MARIA NAZARENA MAJONE
COFONDATRICE DELLE FIGLIE DEL DIVIN ZELO
La socia GIULIANA FARAGLIA di Roma ci ha
consegnato l’immaginetta di Madre Nazarena Majone per
l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Un sentito grazie lo rivolgiamo alle Figlie del Divin Zelo
per le immaginette offerte e le notizie che puntualmente ci
trasmettono sulla loro fondatrice.
Maria Majone nasce a Graniti (ME) il 21 giugno 1869 da Bruno
e da Marta Falcone, ultima di sei figli. Il suo ambiente di
vita è stato quello della Sicilia del tardo 800, caratterizzato
da dislivelli sociali, da povertà, da analfabetismo
e da ignoranza religiosa.
Nell’adolescenza fu attratta dalla conoscenza dei principi
della nostra fede per viverli e divulgarli, prodigandosi nell’istruzione
catechistica dei fanciulli della parrocchia. A venti anni,
l’incontro provvidenziale con due Suore del Canonico
Di Francia di Messina determinò la sua scelta di vita.
Desiderò consacrarsi al Signore per servire i poveri
e gli abbando-nati.
Il 14 ottobre del 1890 divenne postulante e l’anno successivo,
novizia nella nascente istituzione caritativa del Di Francia,
le si parò davanti agli occhi l’immenso campo
apostolico a cui avrebbe dovuto lavorare se si fosse posta
al seguito del Cristo povero.
La sua fu una preparazione fatta in prima linea tra questua
e servizi di assistenza ai bambini abbandonati ed ai poveri
emarginati del quartiere più misero della Messina dell’epoca.
Nelle mani del Canonico Di Francia, che l’aveva attratta
ai suoi santi ideali, fece la sua professione religiosa il
18.3.1892 riceven- do il significativo nome di Nazarena. Fu
una risposta generosa e impegnativa quella della Serva di
Dio che le permise di affrontare anni di sacrifici e di dedizione
totale. Partecipò attivamente alla crescita, alle tribolazioni
e alle gioie dell’Opera nascente. [...]
(Fonte:
http://www.istitutospiritosanto.net/madre_nazarena.html)
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5 FEBBRAIO - 42° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLA VEN. TECLA
MERLO
Il Prof. STEFANO IORI di
Grottaferrata ha trasmesso le unite notizie e l’immaginetta
della Venerabile Tecla Merlo per l’iniziativa “Un
santino per ogni socio”.
Un “grazie” sentitissimo la Redazione del Notiziario
AICIS lo invia a Sr.ANGELA SOTGIU ed alle Suore della Libreria
S.Paolo di Albano Laziale (Roma) che hanno offerto tali immaginette
al fine di far conoscere la Prima Maestra e Superiora Generale
dell’Istituto delle Figlie di San Paolo nel 42°
ann.rio della Sua nascita al cielo.
Teresa Merlo nasce il 20.2.1894 a Castagneto d’Alba
(Cuneo), secondogenita di 4 figli di Ettore e Vincenza Rolando.
Il 15.6.1915 incontra don Alberione nella Chiesa dei Santi
Cosma e Damiano, in Alba. Prende vita il primo nucleo della
Congregazione delle Figlie di San Paolo. Il 18.XII.1918 segna
formalmente l’inizio dell’apostolato stampa a
Susa, dove a Teresa e ad alcune giovani compagne è
af fidata la realizzazione tecnica del giornale diocesano
“La Valsusa”. Il 22.7.1922 Tecla, con altre otto
“paoline”, emette la Professione Perpetua privata
e prendendo il nome di Maestra Tecla. Don Alberione comunica
a lei e alla nascente comunità religiosa di Averla
nominata Superiora Generale con il titolo di “Prima
Maestra”.
La prima fondazione di una casa a Roma avviene il 16.1. 1926,
mentre la fondazione di Case filiali sia in Italia che al-l’estero
avviene tra il 1928 e il 1931. [...]
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7 FEBBRAIO - FESTA DI SANT'EGIDIO MARIA DI SAN GIUSEPPE
Padre MICHELE GIULIANO, OFM, di Orta di Atella
ci ha inviato l’immaginetta del frate minore S.Egidio
Maria da Taranto, conosciuto anche coe Sant’Egidio Maria
di San Giuseppe (1729-1812), per la campagna “Un santino
per ogni socio”.
Al secolo Francesco Postillo nacque a Taranto nel 1729, a
24 anni, dopo alcune esperienze da artigiano, entrò
nella famiglia francescana riformata degli Alcantarini della
Provincia francescana di Lecce. Cambiò nome prima in
Egidio della Madre di Dio, poi in Egidio Maria di San Giuseppe.
Nel 1759 fu destinato al convento napoletano di San Pasquale
a Chiaia. Cuoco, portinaio e infine questuante, fece della
raccolta di elemosine un modo per stare vicino alla gente,
soprattutto sofferente. Dopo le visite andava a piangere presso
la «Madonna del pozzo».
A Napoli resterà fino al giorno della sua morte avvenuta
il 7 febbraio 1812, occupandosi dei poveri e mettendosi al
servizio degli umili e dei sofferenti.
"Amate Dio, amate Dio" era solito ripetere a quanti
lo incontravano nel suo quotidiano peregrinare per le strade
della città.
Si meritò il titolo di “Consolatore di Napoli”.
Morì in concetto di santità il 7 febbraio 1812.
Particolarmente efficace è la sua intercessione per
le gestanti e i fanciulli infermi.
Il Beato Pio IX il 24 febbraio 1868 lo dichiarò venerabile,
mentre Papa Leone XIII lo beatificò il 5 febbraio 1888.
Il 2 giugno 1996, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, in Piazza
San Pietro a Roma, lo ha canonizzato.
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MANFREDONIA 7 FEBBRAIO - FESTA DI SAN LORENZO MAJORANO
Il socio GIUSEPPE FURIO di Manfredonia ci
ha inviato un articolo accompagnato dalle immaginette del
simulacro di San Lorenzo Majorano, per la campagna “Un
santino per ogni socio”.
San Lorenzo Majorano, principale patrono della città
ed archidiocesi, X della cronotassi episcopale Sipontina,
è stato e lo è ancora, vescovo e protagonista
nella storia della vecchia Siponto e della nuova Siponto,
che dal suo fondatore Manfredi di Svevia prese nel 1256 il
nome di Manfredonia.
Fu vescovo dalla fine del V secolo alla metà del VI
secolo. I dati riguardanti la sua figura sono scarsi per cui
per cui è necessario ricorrere alle notizie tramandateci
dalla tradizione.
Egli giunse da Costantinopoli a Siponto (ancora sotto il dominio
bizantino) verso il 488 inviato dall’imperatore Zenone
e consacrato vescovo da Papa Gelasio I in Roma.
Fu intrepido difensore della fede contro l’eresia ariana
portata dai Goti in Puglia, tanto da meritarsi l’appellativo
di “Apostolo di Siponto e della Puglia” (Abulia,
zona settentrionale dell’attuale regione), inoltre fu
difensore della SS.Trinità e della Chiesa di Roma.
Il vescovo Lorenzo legò il suo nome allo straordinario
avvenimen to delle apparizioni dell’Arcangelo Michele
sul Gargano, dove il 29. 9.493 fece costruire una chiesa,
dedicata a S. Michele.
Da quel momento è iniziato un culto ininterrotto nei
secoli. Il Santuario e la Sacra Grotta sono meta di pellegrini
di ogni ceto, re e regine, futuri santi, papi a partire dallo
stesso Gelasio I, tutti accomunati dal desiderio di visitare
questa mistica grotta dove, secondo le parole dell’Arcangelo
a San Lorenzo, “possono essere perdonati i peccati degli
uomini”.
S. Lorenzo fu un grande pastore di anime. Fece costruire varie
chiese, tra cui una in onore di S. Giovanni Battista, che
fece decorare di pitture, come pure quella sul Gargano; ebbe
il dono della profezia e predisse le imminenti sciagure della
guerra gotica; si incontrò con Totila, re degli Ostrogoti
(m. 552) ottenendo che Siponto venisse risparmiata dalla distruzione.
[...]
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11 FEBBRAIO - FESTA DELLA BEATA VERGINE DI LOURDES
Padre Michele Giuliano di Orta di Atella
(CE) e LUIGI LEONE di Napoli ci hanno inviato
un'immaginetta della Madonna di Lourdes per l’iniziativa:
“Un santino per ogni socio”.
Il santino rappresenta l’Immacolata di Lourdes e la
fanciulla Bernadette Soubirous nella grotta di Massabielle
fatta con pietra vesuviana nel 1975.
Il gruppo si trova a Napoli, nella Basilica di San Pietro
ad Aram, in Corso Umberto I, nr.292.
Questa memoria si collega alla vita e all’esperienza
mistica di Maria Bernarda Soubirous (santa Bernadetta), conversa
delle suore di Nevers, favorita dalle apparizioni della Vergine
Maria (11 febbraio – 16 luglio 1858) alla grotta di
Massabielle.
Da allora Lourdes è diventata mèta di intenso
pellegrinaggio. Il messaggio di Lourdes consiste nel richiamo
alla conversione, alla preghiera, alla carità. (Mess.
Rom.)
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26 FEBBRAIO - FESTA DI SANTA PAULA MONTAL
Il Dr.ANGELO ANDREOZZI di Roma ci ha trasmesso
di s.Paula Montal le unite immaginette per l’iniziativa
“Un santino per ogni socio”.
La Redazione trasmetterà ai soci solo una delle due.
La vita di Paula Montal Fornés di San Giuseppe Calasanzio,
feconda e profetica, quasi centenaria, si svolse in un contesto
storico ampio (1799-1889), un periodo di crisi dell'agitato
XIX secolo spagnolo, che si dibatteva tra i postulati dell'Antico
Regime e le nuove correnti liberali, con ripercussioni socio-politiche,
culturali e religiose assai note. Il suo motto era «Piedad
y letras».
Il nome da religiosa di questa santa spagnola fu Paola di
san Giuseppe Calasanzio. L'incontro con il carisma degli Scolopi,
nel 1837, diede infatti una svolta alla sua attività
di educatrice, che già aveva fondato due scuole: a
Figueras (Gerona) e ad Arenys de Mar (Barcellona), dove era
nata nel 1799.
A Sabadell (Barcellona) questi istituti confluì rono
nelle Scuole Pie. Nel 1847 fece la professione religiosa come
Figlia di Maria Scolopia insieme a tre compagne. Con la nuova
congregazione fondò molte opere.
L'ultima a Olesa di Montserrat, dove morì nel 1889.
(Avvenire)
E’ stata canonizzata da Giovanni Paolo II il 25 novembre
2001.
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Dal VI-VII secolo è conosciuto e venerato a Terni un
vescovo Valentino martire. Beda nell’VIII secolo così
ne parla nel suo martirologio. Valentino vescovo e martire
di Terni è riportato anche nei Martirologi storici
e liturgici di Rabano Mauro e di Usuardo del secolo IX, nonché
nel Martirologio Romano.
La Passio, anteriore al secolo VIII che servì a Beda,
risale indietro di qualche secolo nella serie delle testimonianze
su Valentino (essa infatti non è più antica
del secolo V-VI).
Tre giovani ateniesi, Procolo, Efebo e Apollonio, studiano
a Roma la lingua latina presso l’oratore Cratone. Il
figlio di costui è talmente incurvatus dorso, caput
habens inter genua e nessun medico lo sa curare.
Un amico di Cratone però riferisce che un suo fratello
affetto dallo stesso male è stato guarito da Valentino,
episcopus et civis Interamnis urbis; questi è chiamato
a Roma e dopo un lungo colloquio sulla fede e le opere necessarie
per la salvezza, opera il miracolo [...]
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SAN VALENTINO, PATRONO DEGLI INNAMORATI
La festa del vescovo e martire Valentino si riallaccia agli
antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani che si tenevano
il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Luperco.
Questi festeggiamenti erano legati alla purificazione dei
campi e ai riti di fecondità. Divenuti troppo orridi
e licenziosi, furono proibiti da Augusto e poi soppressi da
Gelasio nel 494.
La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità
anticipandolo al giorno 14 di febbraio attribuendo al martire
ternano la capacità di proteggere i fidanzati e gli
innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione
allietata dai figli. Da questa vicenda sorsero alcune leggende.
Le più interessanti sono quelle che dicono il santo
martire amante delle rose, fiori profumati che regalava alle
coppie di fidanzati per augurare loro un’unione felice.
Le più celebri sono quelle della Rosa della riconciliazione
e di Sabino e Serapia.
La prima vuole che san Valentino, sentendo un giorno bisticciare
due giovani fidanzati, che stavano passando al di là
della siepe del suo giardino, uscì loro incontro tenendo
in mano una bella rosa. Il capo canuto, il volto sereno e
sorridente del buon vecchio e quella rosa, tenuta in alto
col gesto di donarla, ebbero il magico potere di calmare i
due innamorati in lite. [...]
Fonte:
http://www.diocesi.terni.it/focus_dett.asp?ID=49)
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"IMMAGINETTE E PREGHIERE... SDOLCINATE?"
In chiusura di Notiziario riceviamo e qui riportiamo la lettera
del socio Paolo MONCIOTTI di Torino in merito
all’articolo dello stesso titolo, pubblicato nel Notiziario
di Gennaio, che era provocatorio, ma utile per comprendere
una certa mentalità ancora diffusa... anche in campo
religioso, ed ecclesiastico in genere.
Gent.mo Renzo Manfè e spett.le Consiglio Direttivo,
mi riferisco all'articolo riportato sulla circolare n°272
Gen.2006 pag.33, "Immaginette e preghiere … sdolcinate?".
La lettura del medesimo ha provocato in me una reazione (era
voluta?) che mi porta ad esprimere il mio pensiero in merito:
Espongo prima il mio comportamento quando trovo dei santini
un po' diversi dalle tradizionali e normali riproduzioni.
Mi piace raccogliere immaginette sacre per tanti motivi (li
elenco non in ordine di gradimento): artistico, iconografico,
tecniche di stampa, spunti di riflessione, documenti di esempi
di vita (es: luttini ricordo e vita di Santi) il tutto anche
sollecitato dalla mia timida fede.
Per me i miei santini, antichi e moderni, sono tutti belli
e ho letto quasi tutte le preghiere riportate sul retro, qualcuna
può aver innescato spunti di riflessione, altre mi
hanno lasciato più o meno indifferente per la loro
comune semplicità, altre ancora, in prosa o poesia
o tipo quella riportata dall'articolo le classifico "particolari-non
comuni".
Anche le immaginette un po' troppo dolci o Madonne Addolorate
veramente addolorate, cuori di Gesù e Maria che sembrano
illustrazioni di libri di anatomia le classifico "particolari-non
comuni" e la mia raccolta si arricchisce di un pezzo
"speciale" caratteristico forse di una certa epoca.
Lo stesso ragionamento faccio per il simpatico "Orario
dei viaggi verso il Paradiso" riportato sempre sulla
medesima circolare a pag. 2, presente anche nella mia raccolta,
lo ritengo un pezzo "non comune".
Sono anche andato a leggere quanto riportato su "Leggenda
Aurea" di Jacopo da Varagine Libreria Editrice Fiorentina,
1998, circa la storia di San Lorenzo (…- 258 ), e mi
sono immaginato la tipica figura di un giovane diacono martire
con emblema la graticola senza ricavarne l'età, ma
sicuramente giovane.
Riassumendo: il reperimento di santini con caratteristiche
fuori dal comune non mi sconvolge, anzi arricchisce la mia
raccolta di particolarità.
Aggiungo adesso che i termini usati "preghiere davvero…pietose"
e "certi orrori di immaginette" sono secondo me,
esagerati ed inopportuni, se aggiungiamo poi che possano favorire
l'ignoranza e la superstizione ed ancor più arrivare
a screditare la nostra fede (agli occhi di chi?), davvero
le osservazioni di don Giovanni non mi trovano d'accordo.
Il giudizio drastico del sacerdote voleva forse arrivare alla
conclusione logica di eliminare e non pubblicare più
immaginette sacre? (Proprio mentre sta uscendo l'Album dei
Santini con la raccolta delle figurine).
Certo a don Giovanni certe immaginette e preghiere possono
anche non piacere, io non sento e non vedo i pericoli evidenziati,
però quando entro nel mio mondo dei santini sono molto
più superficiale, sicuramente un sacerdote, per la
sua missione, è in grado di percepire eventuali deviazioni
di comportamento; a questo punto il problema, a mio avviso,
sarà più legato alla persona che all'immagine.
La preghiera sarà efficace, ancor più con l'intercessione
dei Santi, a prescindere dall'immagine e dal testo che l'ha
ispirata, è la fede che conta!.
Mi sono dilungato un po’,spero però che il mio
pensiero sia chiaro.
Mi piacerebbe conoscere anche quello di altri soci attraverso
la nostra circolare, pubblicando per esteso o per punti salienti
quanto esposto.
Cordiali saluti.
PAOLO MONCIOTTI
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CIRCOLARI PRECEDENTI
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